· consulenza genetica, da effettuare in ... sibile valutare il rischio per la diagnosi ......

50

Transcript of  · consulenza genetica, da effettuare in ... sibile valutare il rischio per la diagnosi ......

2

4

geni e dintornipiccola guida alle malattie ereditarie

A curaRegione Toscana Giunta RegionaleDipartimento del diritto alla salute e delle politiche di solidarietàUoc Sviluppo delle risorse professionali e culturali della sanità

Azienda Ospedaliera CareggiUo citogenetica e genetica Centro di riferimento Regionale prevenzionee diagnosi prenatale di malattie ereditarie

TestiFrancesca Torricelli, Stefania Bonifacio, Sabrina Frusconi,U.O. Citogenetica e Genetica, Azienda Ospedaliera CareggiMauro Piazzini, Cattedra Genetica Medica, Università di FirenzeGaia Marsico, Borsista Commissione Regionale di Bioetica

IllustrazioniStefania Carniani

Edizioni Regione Toscanarealizzazione editoriale e graficaCentro Stampa Giunta RegionaleVia di Novoli, 73/a - 50127 Firenzeredazione: Silvana Agostinigrafica di impaginazione: Roberta Benvenuti

Tiratura 10.000 copieDistribuzione gratuitaMarzo 2000

Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a cura della Biblioteca della Giunta regionale toscana:

Geni e dintorni : piccola guida alle malattie ereditarie. - (Educazione alla salute ; 1)

I. Toscana. Dipartimento del diritto allasalute e delle politiche di solidarietà II.Azienda ospedaliera di Careggi. Centro di riferimento regionale prevenzione e diagnosi prenatale di malattie ereditarie 1. Malattie ereditarie - Prevenzione616.042

3

INDICEINDICE5 AAllccuunnee rriifflleessssiioonnii iimmppoorrttaannttii pprriimmaa ddeellllaa sscceellttaa

7 L’EREDITARIETA’FeeccoonnddaaziioonneeFeeccoonnddaaziioonneePoossssiibiillii aalltteerraaziioonnii ddeellll’eerreeddiittaarriieettàPoossssiibiillii aalltteerraaziioonnii ddeellll’eerreeddiittaarriieettà

AAlltteerraaziioonnii ccrroommoossoommiiccheeaa)) vvaarriiaaziioonnee ddeell nnuummeerroo ddeeggllii aauuttoossoommii b)) vvaarriiaaziioonnee ddeell nnuummeerroo ddeeii ccrroommoossoommii sseessssuuaalliicc)) aannoommaalliiee ddii ssttrruuttttuurraa ddeeii ccrroommoossoommii

AAlltteerraaziioonnii ggeenniiccheeaa)) aauuttoossoommiicchee ddoommiinnaannttiib)) aauuttoossoommiicchee rreecceessssiivvee cc)) lleeggaattee aall ccrroommoossoommaa XX

23 COME ESEGUIRE UNA PREVENZIONELaa ccoonnssuulleennzaa ggeenneettiiccaaLaa ddiiaaggnnoossii pprreennaattaalleeIll ttrriipplloo tteesstt

27 QUANDO ESEGUIRE UNA PREVENZIONEPrriimmoo ttrriimmeessttrree vviilllloocceenntteessiiSSeeccoonnddoo ttrriimmeessttrree aammnniioocceenntteessiiAA nneecceessssiittà ffuunniiccoolloocceenntteessii

31 I METODI PER ESEGUIRE UNA INDAGINEDeetteerrmmiinnaaziioonnee ddeell ccaarriioottiippoo ffeettaalleeAAnnaalliissii ddeell DNAA

34 CCoonncclluussiioonnee

35 APPENDICEGlloossssaarriiooInnddiirriizzii uuttii ll ii

4

5

Questa piccola guida si proponecome un supporto per comprenderemeglio, e nei tempi che riterreteopportuni, il perché e come si manife-stano le malattie ereditarie, il come equando si possono scoprire. Dopo aver letto tutto ciò che seguepotrete naturalmente chiedere altrespiegazioni al vostro centro di riferi-mento dove troverete persone prepa-rate a sostenervi. La consulenza e la diagnosi prenatalehanno lo scopo di identificare la pre-senza di malattie nel feto e fornisconoalla coppia o comunque alla donna leinformazioni e il supporto necessarioper compiere una scelta responsabile.Dato che al momento la maggior partedelle anomalie genetiche e cromoso-miche non sono curabili, ai genitori inattesa, dopo una diagnosi di patologiafetale, si presentano queste possibilialternative: • portare avanti la gravidanza,preparandosi ad accogliere, o dare inadozione (nei termini previsti dallalegge), il bambino, supportati dal con-fronto con centri specializzati nelsostegno e nella cura delle specificheproblematiche;• interrompere la gravidanza, neitempi e modi previsti dalla legge, chie-

dendo una consulenza eun supporto specifico. La consulenza genetica,prima e dopo la diagnosiprenatale, è particolar-mente importante perchéoffre occasioni di infor-mazione e di confronto,grazie all’intervento diun personale sanitario

preparato ad affrontare problemi com-plessi dal punto di vista medico, psico-logico ed etico. Preparandovi a diventare genitoriavete naturalmente diritto a tutte leinformazioni necessarie per compren-dere le eventuali patologie del feto, iproblemi di una gravidanza a rischio equale sostegno è necessario per com-piere una scelta libera ed informata. È importante ricordare che, grazie allaconsulenza genetica, da effettuare infase preconcezionale, quando vi è ilprogetto di un figlio, è possibile identi-ficare nella coppia le condizioni e leprobabilità di rischio per un’anomaliagenetica o cromosomica; è inoltre pos-sibile valutare il rischio per la diagnosidi malattie ad insorgenza tardiva, chepossono comparire nei primi anni delbambino, o più avanti nel corso dellasua vita. Questo è particolarmente indicatoper i genitori che sanno già di averemalattie ereditarie in famiglia.Ricordate che tutte le indagini pre-natali, comprese le analisi sul san-gue materno (ad esempio il triploteste l’ alfafetoproteina), sono volontarie:nessuno può forzare le vostre scelte,siano esse finalizzate a compiere omeno certe indagini sul feto.

Alcune riflessioniimportanti primadella scelta

6

Anche le coppie che si ritengono, perscelte e valori personali, contrarieall’interruzione di gravidanza, previstanei termini della legge, possono richie-dere, se vi sono le condizioni, la dia-gnosi prenatale, anche al solo fine diprepararsi con maggiore consapevo-lezza alla nascita di un bambino affet-to da qualche anomalia.La decisione finale, dopo il risulta-to della diagnosi prenatale, restasempre e solo dei genitori.

Il personale sanitario, coinvolto nellaconsulenza genetica, può solo infor-mare e sostenere, ma non sostituirsi aigenitori, unici responsabili della scelta.È importante ricordare che, al di là deirisultati della diagnosi prenatale non èpossibile stabilire con esattezza se ilbambino sarà sano e sicuramente nonaffetto da alcun tipo di malattia.Le diverse indagini prenatali sonoattendibili e hanno raggiunto un altogrado di esattezza, ma non possonoescludere la presenza di altri tipi diproblemi. Vi sono alcune patologie chenon possono essere identificate primadella nascita. È necessario sapere che spesso il per-sonale sanitario, coinvolto nella dia-gnosi e nella comunicazione dei risul-tati, non è in grado di stabilire conesattezza quale sarà il preciso decorsodella patologia diagnosticata in faseprenatale. La stessa anomalia puòinfatti avere effetti molto diversi da unindividuo all’altro e presentarsi dun-que in forma più o meno lieve, cosache è difficile prevedere con precisione

in fase prenatale. La diversità dipendeanche dalle circostanze ambientali erelazionali, motivo in più per lasciareche siate voi, futuri genitori, ad assu-mervi la difficile responsabilità dellascelta degli esami che si discostanodalla norma.Se avete dei problemi ereditari in fami-glia, la consulenza genetica può esse-re l’opportunità per capire meglio lavostra situazione e le vostre possibilitàdi scelta.Scopo del consulente genetico è illu-strarvi il quadro della situazione e darvile informazioni ed il sostegno per com-piere scelte importanti e personali sullavostra gravidanza e sull’assistenza deivostri bambini.La consulenza genetica traduce laconoscenza scientifica nelle informa-zioni pratiche. Il personale sanitariopreposto all’assistenza e alla consulen-za prenatale vi sosterrà se dovreteprendere decisioni difficili circa la gra-vidanza, la cura del vostro bambino,l’avere altri bambini, etc. Concetticome rischio, occorrenza, pene-tranza, etc, che leggerete in questepagine, possono sembrare complessi,per questo è importante rivolgersi sem-pre ai centri di consulenza genetica,dove troverete persone preparate adaffrontare i vostri dubbi e le vostredomande. Al momento della decisio-ne, grazie alle informazioni e al soste-gno ricevuti, potrete così compierescelte realmente informate e consape-voli, in armonia con le vostre esperien-ze e sensibilità personali.

7

La genetica è la scienza che studiai caratteri ereditari e le loro moda-lità di trasmissione dai genitori aifigli. Ogni volta che un bambinoviene concepito, entrambi i genito-ri passano al figlio le “informazio-ni” (geni) che ne determinerannole caratteristiche (ad esempio ilcolore degli occhi e dei capelli).Talvolta, durante la trasmissionedelle informazioni, si possonoverificare “errori” che causanol’insorgenza di una malattia:malattia genetica. Negli ultimianni si parla molto circa l’impor-tanza della prevenzione per laqualità di vita. Le prime campa-gne di prevenzione iniziarono perle malattie infettive, in seguito ilcampo si è allargato fino allemalattie tumorali. Recentemente è avvenuta unagrande evoluzione anche nelladiagnosi delle malattie ereditarie.

Spesso si pensa che le malattieereditarie siano presenti soltantoin quelle famiglie in cui è già natoun bambino con problemi, o quan-do questi si siano manifestatianche alcuni anni dopo la nascita.Questo tipo di informazione non ècorretta perché tutti potenzialmen-te possiamo essere portatori sanidi una malattia ereditaria e per-tanto in grado di trasmetterla aipropri figli.Ecco perchè una corretta informa-zione, una specifica consulenza euna possibile diagnosi prenatale,ci permetteranno sia di valutare ilrischio sia di diagnosticare undifetto trasmissibile o ereditato.Con questa piccola guida deside-riamo dare alcune informazioni dibase riguardo l’ereditarietà ecome e quando è possibile esegui-re una prevenzione per le malattiegenetiche.

L’EREDITARIETÀL’EREDITARIETÀ

8

Con la fecondazione, processo nelquale una cellula uovo della madresi fonde con lo spermatozoo delpadre in un’unica cellula, lo zigote,si struttura il lungo e complesso pro-cesso che porterà allo sviluppo delbambino (fig.1). Questa singola cel-lula inizia a crescere, si duplica e sidivide per milioni di volte. Durantequesto processo, le cellule si specia-

lizzano in modo taleda poter svol-

gere compiti diversi in tessuti diver-si; alcune di loro costituiranno il cer-vello, alcune il fegato, altre il cuoree così via. Affinché tutto ciò si svol-ga correttamente, sono necessarienumerose informazioni che com-pongono le diverse parti di un com-plesso programma. Questo pro-gramma dirige ed organizza tutte lefunzioni biologiche, da quelle inizia-li necessarie per lo sviluppo dell’em-brione, fino a quelle sempre più

complesse. Le infor-mazioni che istruisco-

no le cellule sul lavoroda svolgere, sono racchiuse in 46

piccole strutture chiamate cromo-somi; 44 cromosomi sono non ses-suali (autosomi) e due sessuali (X eY). I cromosomi sono costituitiessenzialmente da DNA.

FFecondecond az ionea z ione

f i g . 1

9

Un bambino eredita metà del cor-redo cromosomico dalla madre el’altra metà dal padre, in mododa avere 22 paia di cromosomiuguali a 2 a 2 e una coppia dicromosomi sessuali, identici nellafemmina (XX) e diversi nelmaschio (XY) (fig.2).

Tutti i 46 cromosomi sono già pre-senti nella prima cellula che si èformata dall’unione della cellulauovo materna e dello spermatozoopaterno; lo stesso corredo cromo-somico viene poi copiato in ognicellula nuova.

f i g . 2

10

Nei cromosomi sono contenutimigliaia di geni, costituiti a lorovolta da DNA (fig.3). Ai cromosomi è quindi affidato ilcompito di custodire e trasmetterele informazioni. Per il corretto sviluppo di un bam-bino occorrono eventi numerosi,complessi e molto delicati, è per-tanto possibile che si verifichinoerrori. Da tali errori può derivare unaalterazione strutturale o numeri-ca dei cromosomi che generauna malattia chiamata cromo-somica. Un gran numero di con-cepimenti (zigoti) presenta un

difetto nel corredo cromosomico.In questi casi l’aborto spontaneopuò rappresentare la selezionenaturale per quell’embrione chenon avrebbe una buona qualità divita; spesso, infatti, alcune malat-tie sono talmente gravi da essereincompatibili con la vita. L’aborto spontaneo si può veri-ficare poche ore o pochi giornidopo il concepimento (ancoraprima che l’embrione si impian-ti alla parete dell’utero) odurante le altre fasi della gravi-danza. Attualmente 1 bambinosu 150 nati è affetto da anoma-lie cromosomiche (fig.4). Le sin-dromi dovute ad anomalie cro-mosomiche possono colpire siagli autosomi che i cromosomisessuali.

f i g . 3

11

f i g . 4

12

PPossiossibilibili alteraalterazionizionid e l l ’ e r e d i t a r i e t àd e l l ’ e r e d i t a r i e t àAAlltteerraaziioonnii

ccrroommoossoommiiccheea) Variazione del numero

degli autosomiIl più importante meccanismoattraverso il quale si possono veri-ficare anomalie numeriche deicromosomi è il fenomeno dellanon-disgiunzione (fig.5).Quest’ultimo intervieneo quando si formano lacellula uovo e lo sperma-tozoo, o dopo il concepi-mento, quando si molti-plicano le cellule deriva-te dallo zigote, la celluladel concepimento.Al momento della divi-sione cellulare, i cro-mosomi verranno ripar-titi tra le due cellulefiglie in ugual numero.In caso di non-disgiun-zione una coppia dicromosomi resta unita;quindi avremo una cel-lula figlia con un cro-mosoma in più ed unacon un cromosoma inmeno.

Si parla di trisomia quandouna cellula contiene tre copiedi un cromosoma invece di due,o di monosomia quando con-tiene una sola copia di un cro-mosoma.La sindrome di Down è la più fre-quente anomalia cromosomica.Essa è causata dalla trisomia del

f i g . 5

13

cromosoma 21; in questo caso ilnumero dei cromosomi non è 46,bensì 47 (46 più un cromosoma 21).

Altri esempi di anomalie cromoso-miche sono la trisomia del cromo-soma 18 e del 13. Ognuna di que-ste malattie presenta quadri clinicia se stanti, ma tutte sono sempreassociate a ritardo mentale e diaccrescimento. È importante mettere in evidenzache esiste una correlazione tra l’etàdella madre, al momento del con-cepimento, e la per-centuale di nati contrisomia. In altre paro-le, il rischio di avereun figlio malato divie-ne maggiore con l’au-mentare dell’età dellamadre. Ad esempio, ilrischio di avere unbambino trisomico perle madri di 30 anni èdi 1 su 900 nati.Questo rischio passaad un caso su 400quando l’età dellamadre raggiunge i 35anni, e ad 1 su 100quando la madre hacompiuto i 40 anni(fig.6).Non si conosconosindromi correlate a

monosomia autosomica, inquanto la monosomia autosomi-ca è incompatibile con la vita. Non sempre la monosomia o latrisomia colpiscono tutte le cellu-le. Esistono infatti individui condue o più popolazioni di cellulegeneticamente diverse, ad esem-pio cellule con due cromosomi 21e cellule con tre cromosomi 21:mosaicismo (in questo caso lamalattia apparirà più lieve).

f i g . 6

14

b) Variazione del numero deicromosomi sessuali

Anche i cromosomi sessuali posso-no andare incontro ad “errori”. Levariazioni di numero dei cromoso-mi sessuali comportano una sinto-matologia clinica diversa da quellache si riscontra nel caso di anoma-lie autosomiche:1. Le anomalie dello sviluppo cere-

brale non sono così pronunciatecome nei casi precedenti: infattimolti individui hanno un quo-ziente intellettivo normale.

2. Le anomalie fisiche più graviriguardano lo sviluppo dell’o-vaio e del testicolo.

Esempi di patologie dovute adanomalie dei cromosomi sessualisono: la sindrome di Klinefeltere la sindrome di Turner. La primaè dovuta alla presenza di un cro-mosoma X in più (XXY al posto diXY), e colpisce i maschi con unafrequenza di un caso su 700 nuovinati; la sindrome di Turner invece ècausata dalla mancanza di un cro-mosoma X (X anziché XX), ed inte-ressa le femmine con una frequen-za di 1 caso su 2500 nuove nate.

c) Anomalie di struttura dei cro-mosomi

Le anomalie di struttura sonodovute ad eventi di rottura che

possono coinvolgere uno o piùcromosomi. Nel primo caso la rot-tura produce un cromosoma piùcorto (deleto) ed un frammento.Quest’ultimo può andare incontroa diversi destini:1. con alta probabilità viene perso

durante la divisione cellulare; siorigina così una cellula defi-ciente di una porzione cromo-somica in quanto un cromoso-ma è deleto.

2. il frammento può essere risal-dato sul cromosoma rotto adopera di “proteine riparatrici”; ilcromosoma torna così ad esse-re normale.

3. il frammento può risaldarsi sulcromosoma rotto ma con unarotazione di 180°: in questocaso si parla di inversione.

4. il frammento si può saldarecon un cromosoma diverso ouguale a quello di origine main posizione diversa: in questocaso si parla di traslocazio-ne (fig.7).

Se gli eventi di rottura coinvolgo-no due cromosomi, la traslocazio-ne si dice reciproca in quanto, inquesto caso, si originano due cro-mosomi (e non uno solo) che con-tengono l’uno una porzione del-l’altro. Infatti, se i cromosomi rottisono, per esempio, il 2 ed il 9, il

15

frammento proveniente dal cro-mosoma 9 si unisce con il 2 dele-to, mentre il frammento originatodalla rottura del cromosoma 2 sisalda al 9 deleto. Le cause di que-sti eventi di rottura non sono pur-

troppo molto chiare. Quello che ècerto è che vari agenti (sostanzechimiche, radiazioni e virus) sonoin grado di determinare rotturecromosomiche nel momento delladivisione cellulare.

AAlltteerraaziioonniiggeenniicchee

Ogni cromosoma contiene centi-naia di migliaia di geni. Questiultimi sono responsabili di alcunecaratteristiche (tratti genetici) chesi manifestano in una persona erappresentano le unità di basedell’ereditarietà. Dato che i geni

sono trasmessi dai genitori ai pro-pri figli, gli stessi tratti appariran-no ripetutamente in una famiglia.In modo analogo ai cromosomi,anche i geni sono in coppia edogni bambino “eredita” metà deipropri geni dal padre e metàdalla madre: un gene sul cromo-soma 5 della madre, avrà ungene omologo sul cromosoma 5del padre.

f i g . 7

16

Due geni che occupano le stesseposizioni su una coppia di cromoso-mi omologhi sono chiamati alleli.I geni ereditati dal padre, insiemea quelli ereditati dalla madre,determinano un dato carattere(tratto genetico). Un bambino puòereditare dai genitori due alleliuguali (per esempio BB o bb) odiversi (ad esempio Bb). Nelprimo caso il bambino è omozi-gote (es. BB o bb) per quel carat-tere, nel secondo eterozigote(Bb). Inoltre l’effetto di uno deidue alleli, ai fini dell’espressionedi un carattere, può essere preva-lente (dominante) rispetto aquello dell’altro (recessivo). Perconvenzione l’allele dominante èrappresentato con la letteramaiuscola, mentre quello recessi-vo con la lettera minuscola. Unallele dominante (es.B) portaall’espressione di un certo carat-tere anche quando l’altro allele èdiverso (es.b). Invece i caratterirecessivi si manifestano soloquando entrambi gli alleli sonouguali (omozigote es.bb). Se la causa di un “errore” (muta-zione) riguarda un solo gene, siparla di malattie monogeni-che. Il gene in questione puòessere localizzato su un cromo-soma non sessuale (autosoma) o

sul cromosoma sessuale X. Perquesto le malattie monogenichesi dividono in:a) autosomiche dominantib) autosomiche recessivec) legate all’X

a) autosomiche dominantiSupponiamo che uno dei due geni-tori sia malato (ad es. il padre) acausa di un solo gene dominante(B), e che la madre sia sana (fig.8).Ci troviamo in questa situazione:

PADRE MADREBb bb

Al momento del concepimento, ilbambino eredita dalla madre unodei geni b, ma dal padre può ere-ditare sia il gene B (malato) che ilgene b (sano). Nel primo caso ilbambino sarà malato perché fra idue geni è presente quello malato(Bb), nel secondo sano. Il figlio haquindi una possibilità su due (50%)di ereditare il gene dominante, esempre una possibilità su due diereditare il gene recessivo.

Bb+bbBb bb

(malato) (sano)Lo stesso problema si ripresenteràogni volta che la coppia decide diavere un altro figlio: la possibilitàper ogni bambino di ereditare ilgene dominante (malato) è

17

sempre del 50% (1/2), indipen-dentemente da quanti figli lohanno già ereditato ed interessa inuguale misura sia maschi chefemmine. Tuttavia esiste una certavariabilità nel quadro clinico diindividui affetti da malattie

autosomiche dominanti. Infatti lostesso gene mutato può portarea sintomi più o menogravi.

f i g . 8

18

Non sempre una malattia autoso-mica dominante è dovuta allapresenza, in uno dei genitori, delgene malato. Occasionalmenteun nuovo gene in grado di deter-minare l’insorgenza di una malat-tia, può esprimersi in un bambinoche è nato da genitori sani.Questo si verifica a causa di unanuova mutazione (mutazione denovo) che insorge durante lamaturazione dello spermatozoo odella cellula uovo. Il bambino conil gene mutato potrà comunque asua volta trasmettere “l’errore” aifigli sempre con una probabilitàdel 50% (1/2).Tra gli esempi di malattie auto-somiche dominanti ricordiamo:Rene policistico, Nanismoacondroplasico, Corea diHuntington, Distrofia mioto-nica e Ipercolesterolomiafamiliare.

I geni responsabili delle malattieautosomiche dominanti possonocausare, in soggetti diversi, pato-logie uguali ma di diversa gra-vità. Ad esempio, nel caso dellapolicistosi renale si possonoavere pazienti in cui la malattiainsorge fino dalla giovane etàcon grave deficit della funzionerenale ed ipertensione, mentrealcuni individui, pur essendo

affetti dalla stessa malattia, nonsi accorgono di essere malati.Pertanto il gene si definisce apenetranza variabile.Inoltre esistono casi di malattiedovute ad un gene autosomicodominante che non sempre siesprimono in tutte le generazioni(dominanza incompleta). Adesempio dalle notizie raccoltesulla famiglia, può emergere cheil nonno ed il nipote sono mala-ti, ma non il padre: si è pertantoavuto un salto generazionale.

b) autosomiche recessiveAbbiamo precedentemente dettoche i geni recessivi non si esprimo-no rispetto ai dominanti. I trattirecessivi si manifestano in unapersona solo se entrambi i genidella coppia sono recessivi. Quindiperché l’individuo sia malato ènecessario che il gene ereditatodalla madre e quello ereditato dalpadre siano alterati (fig.9).In questi casi entrambi i genitori,che risultano apparentementesani, saranno portatori di un genemalato e pertanto avranno unaprobabilità del 25% (1/4) di gene-rare un bimbo malato. Invece, nelcaso in cui uno dei due genitori siamalato (ha cioè entrambi i genialterati), esisterà una probabilità

19

di generare un figlio malato pari al50% (1/2) se l’altro genitore è por-tatore, e pari allo 0% se l’altrogenitore è completamente sano. Inquest’ultimo caso, comunque, il100% dei suoi figli sarà portatoresano (cioè con un gene malato).Una malattia molto comune,che segue questo tipo di eredi-tarietà è la Mucoviscidosi (oFibrosi Cistica).

Ciascuno di noi potrebbe essereportatore di uno o più geni mala-ti, senza che nella nostra famiglia

si sia mai verificato un caso diquella malattia. Questo succedeperché evidentemente, trattando-si spesso di malattie molto rare, èdel tutto improbabile che un sog-getto abbia figli con un coniugeportatore dello stesso difetto.Quando però avvengono unionifra consanguinei la probabilitàche essi possiedano gli stessi genialterati è notevolmente più eleva-ta, e lo è tanto più quanto piùstretto è il grado di parentela.

f i g . 9

20

c) legate al cromosoma XMentre le malattie autosomichedominanti e recessive colpisconoin ugual misura sia uomini chedonne, per i difetti genetici reces-sivi legati al cromosoma X èopportuno fare una distinzione.Infatti i maschi con un gene reces-sivo mutato (caso frequente),saranno sempre malati perchépossiedono un solo cromosoma X(fig.10). Le femmine saranno inve-ce malate solo se in stato di omo-zigosi, cioè quando tutte e due le Xhanno lo stesso gene mutato.Quindi queste malattie colpisconoessenzialmente i maschi.Supponiamo che una madre abbiaun gene difettoso su uno dei duecromosomi X (portatrice) e che ilpadre sia sano. La coppia potràavere un bambino o una bambina;se nascerà una femmina, essaavrà due cromosomi X, uno pater-no (sano) ed uno materno. La Xche la bambina eredita dallamadre potrà essere quella malatao quella sana. Nel secondo casoavremo una bambina sana, nelprimo una portatrice, ma mai unapersona malata. Questo avvieneperché il cromosoma X contenenteil gene difettoso (quello ereditatodalla madre), è accoppiato ad ungene normale (che si trova sul cro-

mosoma X proveniente dal padre),in grado di mascherarne il difetto.Se nascerà un bambino, esso ere-diterà uno dei due cromosomi Xdalla madre e necessariamente ilcromosoma Y dal padre. Stavoltasul cromosoma Y non ci sono geniche possono essere accoppiati algene malato del cromosoma X; ildifetto non sarà quindi “coperto”.Pertanto, se il bambino erediterà ilcromosoma X non malato, essosarà sano, ma se gli sarà trasmes-so l’X difettoso, il bambino saràmalato.

X X* X XX XX*

bambina bambina sana portatrice

Y XY X*Ybambino bambino

sano malatoX*=cromosoma contenente il gene difettoso

I geni difettosi si trasmettono quin-di grazie a femmine portatrici:circa metà dei figli maschi è mala-to mentre tutte le figlie sono saneanche se il 50% (1/2) di loro risul-ta portatrice.Esempi di malattie trasmesse dalcromosoma X sono la Distrofiamuscolare di Duchenne el’Emofilia A e B.

21

Per eseguire una prevenzione èpossibile effettuare uno studiogenetico della famiglia a rischioancora prima dell’inizio della gra-vidanza. Questo a sua volta permetterà diidentificare quali sono le donneportatrici. In appendice troveretetutte le informazioni sui servizi chepossono interessare pazienti affet-ti da malattie erediarie.

Le malattie multifattorialiLe anomalie cromosomiche ogeniche non sono le uniche causedi patologia: esistono infattianche malattie che originano nonda un solo fattore (come peresempio un gene difettoso nelcaso di patologie monogeniche),ma da una “cooperazione” trageni ed ambiente e che, pertanto,sono chiamate malattie multi-fattoriali.

Circa il 2% deidifetti presentialla nascita e lemalattie che col-piscono il 10%della popolazio-ne adulta, sonodovute all’intera-zione tra alcunigeni e l’ambiente(prenatale o post-

natale). Durante la vita prenatale,un bambino può essere sottopostoad agenti dannosi provenienti dalmondo esterno. Pertanto l’am-biente e le abitudini di vita dellamamma influiscono in manieraimportante sullo sviluppo delnascituro o su un soggetto nellavita postnatale.Non sempre è possibile stabilirequanto il mondo esterno influenzilo sviluppo del nascituro o l’insor-genza di malattie postnatali: esi-stono però alcuni fattori ambienta-li correlati con l’insorgenza dialcuni difetti congeniti (fig.11).Questi sono:

• alcolici• farmaci• droghe• raggi X• prodotti chimici• infezioni virali e non

fig.10

22

Quando l’ambiente provoca dei“danni” nel nascituro, non sempredetermina l’instaurarsi di unamalattia genetica poiché non alte-ra il patrimonio genetico; l’am-biente può infatti disturbare sololo sviluppo di un organo o di unaparte del corpo, determinando uneffetto embriopatico non eredi-tabile dalla generazione successi-va. Comunque, per sapere se ilbambino che aspettate è esposto afattori che ritenete dannosi, è pos-sibile rivolgersi ad un consultoriodi tossicologia perinatale dove glispecialisti valuteranno se il vostrobambino è a rischio (fig.12).

fig.11

fig.12

23

COME ESEGUIREUNA PREVENZIONE

Laa ccoonnssuulleennzaaggeenneettiiccaa

Una forma di prevenzione moltoimportante per le malattie eredita-rie è la quantificazione del rischio.La sede ideale per attuare la pre-venzione delle malattiegenetiche è il consulto-rio genetico (fig.13).La consulenza geneticaè un servizio per mezzodel quale una coppia èinformata sulle conse-guenze della malattia,sulla probabilità che hadi trasmetterla ai figli,circa le possibilità didiagnosi e di tratta-mento terapeutico. Se la malattia non èstata identificata, comespesso accade, il gene-tista, coordinato da altri

specialisti, cercherà di effettuarel’esatta diagnosi.La prima fase di una consulenzagenetica consiste nel disegnare unalbero genealogico basandosisulle storie familiari della coppia(fig. 14).

fig.13

24

Questo per individuare o sospettarela presenza di malattie congenitenelle rispettive famiglie. Altre informazioni utili si ricavanodalla cosiddetta storia ostetrica,che si compila raccogliendo noti-zie sulle precedenti gravidanze,comprese ovviamente quelle esi-tate in aborto spontaneo o nellamorte fetale o neonatale.Basandosi su tutte queste infor-mazioni si può determinare ilrischio riproduttivo della coppia inesame, se è opportuno eseguireanalisi in gravidanza e che tipo di

analisi sarà indicativa. Le indaginigenetiche, eseguite in epocapostnatale, che permettono ladiagnosi di malattie (cromosomi-che o genetiche), o di portatoresano, possono essere effettuateanche durante la vita prenatale.L’indagine può essere condotta sutre diversi tessuti fetali: fram-mento di placenta (villo coriale),liquido amniotico o sanguefetale (linfociti). Tutti questi cam-pioni vengono prelevati per viatransaddominale in epoche digravidanza diverse (fig.15).

Maschio normale

Femmina normale

Maschio/femmina affetti

Eterozigoti per mutazioniautosomiche recessive

Eterozigote per mutazionerecessiva legata all’X

Deceduto

Sesso incerto

Due soggetti non affetti

Aborto

Propositus, probando ocaso indice

Gemelli dizigoti

Gemelli monozigoti

Matrimonio

Matrimonio con consanguinei

Assenza di prole fig.14

25

Laa ddiiaaggnnoossiipprreennaattaallee

La diagnosi prenatale permette dirilevare nel feto anomalie cromo-somiche o genetiche alle qualisono spesso associate condizionipatologiche. Il prelievo del mate-riale fetale necessario per tale dia-gnosi comporta un aumentatorischio d’aborto. Di conseguenzal’indagine cromosomica prenatalenon andrebbe considerata un’ana-lisi di routine e dovrebbe essereeseguita, di norma, solo nellecosiddette gravidanze a rischio; inquesti casi il rischio di dare allaluce un bambino gravementemalato è sicuramente maggioredel rischio di provocare un aborto.Il Ministero della Sanità, per laprevenzione dei difetti congeniti

nei casi di gravidanze a rischio permalattie genetiche ed anomaliecromosomiche, ha previsto di ren-dere esente da ticket questa pre-stazione. Si parla di gravidanza arischio quando ci troviamo in unadelle seguenti situazioni: 1. età materna avanzata (maggio-

re di 35 anni)2. genitore portatore di riarrangia-

mento strutturale non associatoad effetto fenotipico

3. genitori con aneuploidie deicromosomi sessuali compatibilicon la fertilità

4. genitori con precedente figlioaffetto da patologia cromosomica

5. anomalie malformative eviden-ziate ecograficamente

6. probabilità di 1/250 o maggio-re che il feto sia affetto daSindrome di Down (o alcunealtre aneuploide) sulla base dei

fig.15

26

parametri biochimici valutati susangue materno o ecografici,attuati con specifici programmiregionali in centri individuatidalle singole Regioni e sottopostia verifica continua della qualità.

Ill ttrriippllootteesstt

Il triplo test non è un test diagno-stico: esso permette di calcolare ilrischio specifico, per quella gravi-danza, di alcune trisomie autosomi-che (ad esempio la Trisomia 21associata alla sindrome di L. Down).La valutazione di tale rischio è effet-tuata sulla base dell’età dellamadre, dell’epoca gestazionale,valutata ecograficamente, e deilivelli sierici materni di tre fattori:alfa-fetoproteina, gonadotropinacorionica ed estriolo. Un risultatoalterato significa che la gravidanzaha una possibilità maggiore diavere problemi; questo non vuoldire necessariamente che ci sia unproblema reale di patologia. Se iltriplo test risulta alterato la coppia ocomunque la donna può richiedereesami più specifici. Un esame eco-grafico o un’amniocentesi potrannodare ulteriori informazioni per ese-guire una corretta diagnosi.

Il triplo test è un esame che sieffettua sul sangue della madre:esso misura la concentrazione deitre fattori chimici già elencati.Questo esame deve essere con-dotto in un momento preciso per-ché la concentrazione di questielementi varia durante il corsodella gravidanza. Alcune compli-cazioni durante la gravidanza ealcuni difetti congeniti produconodiverse concentrazioni di estriolo,alfa-fetoproteina, gonadotropinacorionica. Queste differenze diconcentrazione possono dareinformazioni importanti e utili peril decorso della gravidanza.Un risultato nella norma comunquenon può garantire che il bambino siasicuramente sano, così come unrisultato alterato può non essereconfermato dalle successive indaginie la coppia o comunque la donna,dopo un naturale stato di ansia,potrà avere un bambino sano.L’accuratezza del triplo test dipen-de molto anche dalla corretta valu-tazione dell’età gestazionale.Attualmente sono in studio esamisul sangue materno, e successiva-mente ne verranno introdotti anchealtri, che permetteranno di valutarei rischi di cui abbiamo parlato, inmomenti diversi della gravidanzautilizzando tipi diversi di test.

27

Primo trimestrevillocentesi

La villocentesi viene effettuata nor-malmente nel primo trimestre digravidanza, e più esattamentenon prima dell’undicesima setti-mana; con questa tecnica si prele-va villo coriale. Il villo coriale è iltessuto che avvolge l’embrionee che in seguito darà luogo allaplacenta. È un tessuto di originefetale in quanto deriva dallacellula uovo fecondata. Il prelie-vo dei villi normalmente è esegui-to mediante introduzione transad-dominale di un ago e successivaaspirazione: l’introduzione dell’a-go viene seguita sotto controlloecografico. Il rischio cui è sottopo-sto il nascituro è l’aborto che ricor-re circa nel 2% dei casi. D’altraparte è bene tenere presente che,tra la decima e la dodicesima set-

timana di gravidanza, si ha il mas-simo rischio di aborto spontaneoanche per donne che non si sonosottoposte a diagnosi prenatale.Pertanto, il 2% degli aborti che siverificano dopo il prelievo di villocoriale, non sono necessariamentelegati al prelievo eseguito. Sul villocoriale può essere eseguita sia l’a-nalisi cromosomica (esame citoge-netico) che l’analisi genetica(esame molecolare). La prima per-mette di evidenziare anomalienumeriche e strutturali dei cromo-somi, la seconda i geni difettosi.L’analisi cromosomica viene effet-tuata su cellule in divisione e, nelcaso dei villi coriali, si possonousare due metodi d’indagine: diret-to e coltura. Con il metodo diretto sisfruttano le divisioni spontaneedelle cellule. Con il metodo dellacoltura, le cellule sono seminate suun apposito vetrino e incubate in

QUANDO ESEGUIREUNA PREVENZIONE

28

modo tale da potersi moltiplicare:in questo caso ogni cellula dividen-dosi più volte darà origine a unacolonia, cioé ad un insieme di cel-lule che hanno tutte lo stesso corre-do cromosomico della cellula origi-naria. Affinchè l’esame abbia unbuon successo, è necessario prele-vare almeno 50 mg di villo. Il prin-cipale vantaggio dell’analisi ese-guita su villo coriale, è rappresenta-to dal fatto che si riesce ad avereuna risposta in una fase piuttostoprecoce della gravidanza. Il princi-pale svantaggio è che il prelievo divillo coriale può essere contamina-to da cellule di origine materna e,quindi, c’è il rischio di condurre l’a-nalisi sulle cellule della madre

invece che su quelle del feto. Inquesto caso soltanto lo studio di unalto numero di cellule può permet-tere di evitare un errore di diagno-si. Per tale motivo viene effettuataanche la coltura del villo coriale. L’analisi genetica viene invece ese-guita dopo estrazione del DNA daun’aliquota del prelievo.

Secondo trimestreamniocentesi

L’amniocentesi è effettuata nelsecondo trimestre di gravidanza, disolito tra la sedicesima e la diciot-tesima settimana; con questa tec-nica si preleva liquido amniotico.

citogenetica:nella risposta citogenetica potrete trovare: 1) il numero di archivio del vostro esame2) il numero di cellule esaminate3) la metodica utilizzata per l'esame 4) la voce formula in cui viene descritto il cariotipo (es. 46,XX: sono stati osservati 46 cromo-somi citogeneticamente femmina; 46,XY: sono stati osservati 46 cromosomi citogeneticamen-te maschio). 5) le conclusioni in cui troverete i commenti sul corredo cromosomico.

I tempi di risposta possono variare da 3 a 30 giorni a seconda del tessuto esaminato e del tipodi indagine e metodica utilizzata.

molecolare:la risposta dell'analisi genetica effettuata sul DNA descriverà: 1) le metodiche utilizzate per l'analisi 2) le regioni del gene studiato.Nei commenti verrà ulteriormente spiegato il risultato.

I tempi di risposta possono variare da 7 giorni a 3 mesi poiché l'analisi viene in genere esegui-ta per step che si susseguono in modo dipendente dall'esito del precedente.

risposta citogenetica e molecolare

29

Questo è il periodo più adatto peril prelievo perché il liquido è inquantità sufficiente per la raccoltadel campione. Il rischio di provoca-re un aborto a causa del prelievo èdi 1/200. Il liquido amniotico ècostituito da vari tipi di secrezioni:essudati ed urina fetale. Sospesein esso vi sono cellule di originefetale: amniociti (dall’amnios) ecellule epiteliali di sfaldamento deitessuti di rivestimento (trachea,ultime vie urinarie e cute). Il pre-lievo di liquido amniotico avvienesempre attraverso la parete del-l’addome materno. Con l’ausilio dell’ecografia vienescelto il punto per l’esecuzionedell’amniocentesi. Una piccolaquantità del liquido prelevato èusata per il dosaggio dell’alfa feto-proteina; il resto è impiegato perl’indagine cromosomica. Le cellulesospese nel liquido amniotico sonomesse in coltura. A tale scopo ven-

gono seminate suun vetri-

no ed incubate. Molto raramentepuò accadere che le cellule semi-nate non crescano perché sonopresenti numerose cellule di tipoepiteliale che impediscono l’ade-sione degli amniociti (cellule utiliper l’analisi). Lo stesso problema sipuò presentare anche se nel liqui-do è presente del sangue (dovutoad una regressa minaccia di abor-to o alla rottura di un piccolo vasonel momento dell’introduzionedell’ago), oppure per inquinamen-to del liquido stesso. È importantesottolineare che la mancata cresci-ta non è assolutamente un indicedi condizione patologica del feto.Nel caso in cui si verifichi questapossibilità, la madre sarà contatta-ta dal laboratorio per effettuare unnuovo prelievo preferibilmente daun altro tessuto. In condizioni nor-mali, il tempo necessario per lacrescita delle cellule di liquidoamniotico in coltura, è di 9-12giorni. Quando la crescita è arri-vata alla massima divisione cellu-lare, essa viene bloccata ed i vetri-

ni su cui sonostate seminatele cellule sonopreparati perl’osservazioneal microscopio(fig.16).

fig.16

30

Il principale vantaggio dell’amnio-centesi rispetto alla villocentesi èche il rischio di contaminazione daparte di cellule materne è minore.Il principale svantaggio è che l’a-nalisi è eseguita in una fase piùavanzata della gravidanza. Anchesul liquido ammiotico può essereeseguita l’analisi del DNA per ladiagnosi delle malattie geniche.

A necessitàfunicolocentesi

Il prelievo di sangue fetale vieneeseguito con un prelievo di sanguedall’arteria ombelicale fetale.Questa tecnica comporta per ilfeto rischi sicuramente maggioririspetto alla villocentesi ed all’am-niocentesi; si calcola che il rischio

di provocare un aborto causa ilprelievo sia di circa il 4%. Prima di mettere in coltura il san-gue prelevato bisogna semprecontrollare, con un analizzatore diparticelle, che sia effettivamentesangue fetale e che non sia conta-minato da quello materno.L’analisi cromosomica su sanguefetale viene effettuata di solito permotivi particolari, quali il controllodi un mosaicismo precedentemen-te riscontrato su amniociti o su cel-lule di villo coriale, oppure unamalformazione fetale evidenziatacon ecografia a gravidanza inol-trata. L’analisi su sangue fetalepermette di avere una rispostapiuttosto rapida, di solito, entrouna settimana dal giorno del pre-lievo. Tutti questi prelievi vengonoeffettuati in un centro ostetrico didiagnosi prenatale (fig.17).

fig.17

31

I METODI PERE S E G U I R EUNA INDAGINE

Deetteerrmmiinnaaziioonnee ddeell ccaarriioottiippoo ffeettaallee

Il materiale genetico (DNA) si pre-senta durante l’accrescimento cel-lulare come un ammasso disorga-nizzato non analizzabile. Però, almomento della divisione cellulare,esso si condensa in strutture ordi-nate, i cromosomi, che sono inve-ce analizzabili. Per questo motivonell’indagine citogenetica è impor-tante avere cellule in divisione,cosa che si ottiene con entrambi imetodi: diretto e coltura. Le cellu-le vengono bloccate in un momen-to particolare della divisione: lametafase (fig.18). In metafase,infatti, i cromosomi si presentanocome delle strutture definite facil-mente individuabili e riconoscibilial microscopio.Dopo aver bloccato le cellule inmetafase, i cromosomi vengono

colorati con sostanze che si fissanoselettivamente a determinate zonecromosomiche dando luogo ad uncaratteristico aspetto a bande:bande Q/G o bande R secondo latecnica di colorazione utilizzata. Lafase successiva è l’osservazione almicroscopio: i cromosomi di uncerto numero di metafasi sonocontati, analizzati e fotografati.Dalle fotografie i cromosomi ven-gono poi ritagliati e appaiati a duea due in base alle dimensioni, allaposizione del centromero (è una“strozzatura” del cromosoma) e albandeggio (colorazione del cro-mosoma): si arriva così alla deter-minazione del cariotipo fetale. Ilcariotipo è quindi l’insieme deicromosomi di un individuo.La determinazione del cariotipofetale è un’indagine importanteper mettere in evidenza eventualianomalie cromosomiche, sia

32

numeriche (trisomie, monosomie epresenza di un marcatore) chestrutturali (traslocazioni, delezionied inversioni). L’osservazione almicroscopio dei preparati opportu-namente colorati è sufficiente perevidenziare ed identificare talianomalie. In alcuni casi, però, ènecessario eseguire un’ulterioreanalisi per studiare nei dettagli l’a-nomalia in questione. Quest’ultima prende il nome diibridazione in situ. Si tratta di unatecnica che utilizza sonde marcatecon composti fluorescenti. Unasonda è un frammento di DNA chesi lega in modo specifico ad undato cromosoma o ad una dataporzione di esso.

Facciamo un esempio: l’osserva-zione al microscopio ha rivelato lapresenza di un particolare cromo-soma (detto marcatore perché sitrova in tutte le cellule esaminate)che assomiglia ad una porzionedel cromosoma 21. In questo casosi utilizza la sonda specifica per il21: se tale sonda si lega al marca-tore, siamo in presenza proprio diuna porzione del 21; se non silega bisogna proseguire l’analisiutilizzando una sonda diversa spe-cifica per un altro cromosoma.Questo logicamente prolungherà itempi di analisi e a volte richiederàun nuovo prelievo di un tessutodiverso da quello in esame.

fig.18

33

AAnnaalliissii ddeell DNAA

L’analisi dell’intero corredo cromo-somico non è in grado di eviden-ziare la presenza di geni difettosi,pertanto, per la diagnosi di malat-tie geniche, dovranno essere utiliz-zate tecniche molecolari per lo stu-dio del DNA.

Lo studio molecolare del DNA pre-suppone il suo isolamento (purifi-cazione) dal “materiale” che locontiene: leucociti (cellule del san-gue incolori provviste di nucleo),liquido amniotico, villo coriale,prelievi di un frammento di tessuto(biopsie). Sul DNA vengono quindieseguite una serie di analisi chepermettono di accertare od esclu-dere l’esistenza del gene malato(fig.19).

fig.19

34

Da quanto detto finora emergeche oggi, grazie ad una informa-zione più adeguata, si è in gradodi affrontare la gravidanza conmaggior coscienza. Va comunquetenuto presente che è importanteper il nascituro eseguire anche glialtri esami richiesti nel librettoricettario. Tutto questo rientra inuna buona prevenzione dei difetticongeniti di cui la parte ereditariaè solo uno dei possibili rischi.

Ci auguriamo chequesta piccola guidavi sia stata utile nellacomprensione deiprincipi dell’eredita-rietà, cosa che a suavolta vi permetterà diinterrogarvi e dirivolgervi a specialisti

con dubbi mirati. In tal modo,molti interrogativi e ansie chenormalmente sorgono duranteuna gravidanza, saranno meno“paurosi” e l’arrivo della cicognasarà quindi accolto con maggiorserenità. In appendice elenchia-mo gli indirizzi dei Centri a cuirivolgersi.

ConclusioneConclusione

35

APPENDICEAPPENDICE

36

37

Albero genealogico Ideogramma che permettedi stabilire l’esatta modalità di ereditarietà diun carattere, quando siano disponibili sufficien-ti informazioni sulla famiglia.

Allele Una delle forme alternative di un geneche risiede in un data posizione (locus genetico)su un cromosoma.Gli alleli occupano lo stesso locus sui cromoso-mi omologhi e rappresentano il genotipo (ilcomplesso dell’informazione genetica presentein un organismo) di un determinato individuo aquel locus. In una normale cellula diploide nonpuò esistere più di una coppia di alleli per ognigene; un individuo che possiede due alleli iden-tici ad un determinato locus polimorfico è defi-nito, per tale locus, omozigote; se, invece, pos-siede due alleli diversi l’individuo è definito ete-rozigote per quel locus.

Anomalia cromosomica Alterazione del mate-riale genetico visibile al microscopio otticocomprendente le anomalie di numero e di strut-tura dei cromosomi. La modificazione del normale assetto cromoso-mico è dovuta al verificarsi di duplicazioni,inversioni o altri cambiamenti a carico delmateriale genetico su un cromosoma (aberra-zioni intracromosomiche). In altri casi può esse-re determinata dalla rottura di cromosomi nonomologhi seguita dalla riunione dei frammentidopo che tra essi si sono verificati scambi dimateriale (aberrazioni intercromosomiche). Talifenomeni possono avvenire spontaneamenteoppure essere causati da fattori esterni quali leradiazioni ionizzanti.

Anomalia genica Alterazione del materialegenetico non visibile al microscopio ottico; con-siste in cambiamenti del DNA di singoli genicon la conseguente possibile alterazione dellaproteina prodotta dal gene stesso.

Aploide Termine utilizzato per definire una cel-lula che possiede un gruppo di cromosomidiversi ciascuno ripetuto una sola volta.L’assetto cromosomico aploide delle cellule

umane consta di 23 cromosomied è ripetuto due volte in tuttele cellule somatiche (tutte lecellule somatiche sono infattidiploidi) mentre è singolo nellecellule germinali.

Autosomico Riferito ad unautosoma cioè a qualsiasi cromosoma che nonpartecipa alla determinazione del sesso (nel-l’uomo vi sono 22 coppie di autosomi).

Carattere dominante In una normale celluladiploide non può esistere più di una coppia dialleli per ogni gene; spesso l’effetto di uno deidue alleli (dominante) è predominante ai finidell’espressione del carattere rispetto a quellodell’altro (recessivo). Un gene è dominanterispetto al suo allele (recessivo) quando espri-me il carattere codificato sia in condizioni dieterozigosi che di omozigosi.

Carattere recessivo vedi carattere dominante.

Cariotipo Schema ordinato del corredo cromo-somico di una cellula, nel quale i singoli cromo-somi sono identificati in base alle loro caratte-ristiche morfologiche.

Cellula somatica Ogni elemento cellulare di unorganismo non devoluto alla riproduzione.

Cellula germinale Ognuna delle cellule deputa-te, negli animali e nelle piante, alla riproduzio-ne. Le cellule germinali nell’uomo sono costitui-te dai gameti.

Cromosoma Unità discreta del genoma checontiene numerosi geni in sequenza lineare.Ciascun cromosoma è costituito essenzial-mente da DNA e proteine. I cromosomi sonoevidenziabili microscopicamente come entitàmorfologiche soltanto durante le fasi dellamitosi e della meiosi e sono intensamentecolorabili con coloranti basici. Il loro numeropresente nel nucleo cellulare di una data spe-cie animale o vegetale è costante. Nelle cellu-le somatiche umane, i cromosomi consistonodi 22 paia di autosomi più due cromosomi ses-suali: due cromosomi X nelle femmine, uncromosoma X e un cromosoma Y nei maschi.In condizioni normali, quindi, ciascuna cellulasomatica umana contiene 46 cromosomi (cor-redo diploide).

glossarioglossario

38

Cromosoma sessuale Cromosoma i cui genisvolgono il ruolo principale nel determinare lecaratteristiche sessuali di una specie (cromoso-ma X e cromosoma Y).

Diploide Termine utilizzato per definire cellu-le o organismi che possiedono due set com-pleti di cromosomi omologhi, ognuno deiquali corrispondente al corredo aploide; ognicromosoma è pertanto rappresentato duevolte ed i cromosomi identici sono chiamaticromosomi omologhi.

DNA Polinucleotide che presiede alla conserva-zione, trasmissione ed espressione dei caratteriereditari. Il DNA è costituito da due filamenticomplementari avvolti l’uno sull’altro attornoallo stesso asse per formare una doppia elica.

Dominanza La dominanza è la proprietà di unallele (dominante) di prevalere sull’altro o suglialtri nell’espressione di un carattere fenotipico.

Dominanza incompleta Capacità di un allele,che codifica un carattere, di manifestarsi inte-ramente solo in condizioni di omozigosi, men-tre in eterozigosi il carattere in esame si pre-senta qualitativamente o quantitativamenteintermedio. Si dice anche che in caso di pene-tranza incompleta l’espressione di un caratte-re (penetranza) è dipendente dall’influenzadell’ambiente (ad esempio lo stile di vita del-l’individuo).

Eterozigosi Condizione caratterizzata dalla pre-senza, in tratti corrispondenti di due cromoso-mi omologhi, di una coppia di alleli differentiche determinano un determinato carattere.

Fenotipo L’insieme delle caratteristiche morfo-logiche e funzionali di un organismo.

Gamete Cellula germinale matura, con corre-do aploide, formata nelle gonadi. I gameti sonomorfologicamente differenziati in rapporto aisessi: quello maschile (spermatozoo) si uniscecon la corrispondente cellula femminile (cellulauovo) nel corso del processo di fecondazioneper dare origine alla cellula uovo fecondata ozigote.

Gene Unità di informazione genetica, che con-trolla la sintesi di una proteina. Rappresental’unità ereditaria e si trova in una posizionedefinita e fissa (locus) di un particolare cromo-

soma. I geni possono subire modificazioni chi-miche o strutturali note come mutazioni, spon-taneamente oppure per effetto di agenti chimi-ci, fisici o virali. La presenza di mutazioni in unoo più geni è spesso la causa di molte malattie.

Genotipo Il complesso dell’informazione gene-tica presente in un organismo, corrispondenteall’insieme degli alleli presenti nelle sue cellule,che presiede all’espressione dei caratteri.

Ibridazione in situ Tecnica che utilizza sondemarcate con composti fluorescenti; viene utiliz-zata per caratterizzare cromosomi anomali osovrannumerari.

Omozigosi Condizione caratterizzata dalla pre-senza di alleli identici in loci corrispondenti diuna coppia di cromosomi omologhi.

Meiosi Processo attraverso il quale una cellulagerminale immatura diploide, dividendosi, ori-gina quattro gameti immaturi aploidi.

Mitosi Processo consistente nella divisione diuna cellula in due cellule figlie, effettuato conparticolari meccanismi che consentono la ripar-tizione equa del corredo cromosomico dalla cel-lula progenitore alle due cellule figlie.

Monosomia Anomalia cromosomica di numero,consistente nella mancanza, in un organismodiploide, di un cromosoma e quindi nella pre-senza del cromosoma omologo spaiato.

Mosaicismo Presenza in un medesimo tessutodi cellule con corredo cromosomico diverso. Ilmosaicismo si può istaurare in seguito a muta-zioni o a mancata disgiunzione delle cellule inmitosi.

Mutazione Termine con cui viene indicata qual-siasi alterazione del DNA. Le mutazioni chehanno le conseguenze più importanti sono quel-le che si verificano nei gameti o nei loro pre-cursori e che quindi possono produrre un cam-biamento ereditario dei caratteri della progeniequando non sia presente l’allele normale prove-niente dall’altro genitore.

Patrimonio genetico L’insieme degli elementiereditari di un dato individuo.

Penetranza La frequenza con cui un caratteremonogenico (controllato cioè da un singolo

39

gene), dominante o recessivo, compare negliindividui eterozigoti o omozigoti.

Sonda Termine utilizzato per indicare un trattocostituito generalmente da DNA, complemen-tare e pertanto in grado di appaiarsi ad un trat-to di DNA da studiare. Le sonde sono marcatecon molecole radioattive o fluorescenti per larilevazione.

Sindrome Complesso di sintomi o segni checoncorrono alla caratterizzazione di un quadroclinico.

Trisomia Anomalia di numero dei cromosomi;consistente nella presenza in una cellula di uncromosoma soprannumerario, omologo di unadelle coppie normalmente presenti, che quindicompare tre volte nel genoma.

Zigote Cellula uovo fecondata; possiede un cor-redo diploide, derivante dalla fusione dei corre-di cromosomici aploidi dei due gameti, quellomaschile (spermatozoo) e quello femminile (lacellula uovo).

40

AZIENDA USL 1MASSA CARRARA

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

Massa CarraraPresidio Ospedaliero delleApuane (Massa e Carrara)Carrara Tel. 0585/7671Massa Tel. 0585/4931

AZIENDA USL 2 LUCCA

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocen-tesi, funicolocentesi

LuccaU.O. Ostetricia e GinecologiaPresidio Ospedaliero “Campo di Marte”Tel. 0583/970120

Castenuovo GarfagnanaAmbulatorio OstetricoGinecologicoPresidio OspedalieroCastelnuovo GarfagnanaTel. 0583/669715- 669648

BargaPresidio Ospedaliero BargaU.O. Ostetricia e GinecologiaTel. 0583/729217

AZIENDA USL 3 PISTOIA

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indagini cito-genetiche e genetiche, biochimiche

Pistoia U.O. Ostetricia PresidioOspedaliero di PistoiaTel. 0573/35235

Val di NievoleU.O. Ostetricia PresidioOspedaliero di PesciaTel. 0572/460256-460225

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocen-tesi, funicolocentesi

Pistoia U.O. Ostetricia PresidioOspedaliero di PistoiaTel. 0573/35235

Val di NievoleU.O. Ostetricia PresidioOspedaliero di PesciaTel. 0572/460256-460225

AZIENDA USL 4 PRATO

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochi-miche

U.O. Laboratorio AnalisiSezione di CitogeneticaTel. 0574/434549U.O. Laboratorio analisi Sezione EndocrinologiaTel. 0574/434462

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocen-tesi, funicolocentesi

U.O. Ostetricia e GinecologiaTel. 0574/434374

AZIENDA USL 5 PISA

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indagini cito-genetiche e genetiche, biochimiche

Alta Val di CecinaD.S.S. VolterraTel. 0588/91908D.S.S PonteginoriTel. 0588/37416D.S.S. Larderello0588/67677S.A. Ostetricia - P.O. VolterraTel. 0588/91720/5

Val d’EraU.O. Ostetricia P.O. PontederaTel. 0587/273243

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocen-tesi, funicolocentesi

Alta Val di CecinaS.A. Ostetricia e GinecologiaP.O. VolterraTel. 0588/91720

Val d’EraU.O. Ostetricia P.O. PontederaTel.0587/273330

AZIENDA OSPEDALIERAPISANA

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochimicheU.O. Pediatria UniversitariaS.A. Genetica MedicaTel. 050/992139U.O. Citogenetica e CitogeneticaPrenataleOspedale S.Chiara Tel. 050/992644-993377Tel. 050/992148U.O. n. 26 Ostetricia eGinecologiaTel. 050/992600-992530

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesiU.O. n.26 Ostetricia eGinecologiaTel. 050/992600-992530-992411U.O. Ostetricia e Ginecologia SSNTel.050/992729-992480

AZIENDA USL 6 LIVORNO

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche,biochimiche

LivornoU.O. PediatriaTel. 0586/223270Servizio Anatomia PatologicaSezione CitogeneticaTel. 0586/223208Servizio Patologia ClinicaSezione BiochimicaTel. 0586/223325

41

indirizzi utiliindirizzi utili

ElbaLaboratorio analisi - OspedaleTel. 0565/938642

Val di CorniaU.O. OstetriciaTel. 0565/65441

Bassa Val di CecinaLaboratorio analisi PO CecinaTel. 0586/614246

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

LivornoU.O. OstetriciaTel. 0586/223345

ElbaU.O. Ostetricia P.O. PortoferraioTel. 0565/938733

Val di CorniaU.O. OstetriciaTel. 0565/67443

Bassa Val di CecinaU.O. Ostetricia PO CecinaTel. 0586/610240/4

AZIENDA USL 7 SIENA

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indagini cito-genetiche e genetiche, biochimiche

Alta Val d’ElsaPresidio Ospedaliero PoggibonsiTel. 0577/915569/6

Val di Chiana SenesePresidio Ospedaliero diMontepulcianoTel. 0578/714279

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

Amiata SeneseAmbulatorio Abbadia San SalvatoreTel. 0577/773322

Siena Alta Val d’ElsaPresidio Ospedaliero PoggibonsiTel. 0577/915569/6

Val di Chiana SenesePresidio Ospedaliero diMontepulciano Tel. 0578/714279

AZIENDA OSPEDALIERASENESE

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochimiche

U.O. Genetica MedicaPresidio Ospedaliero Le ScotteTel.0577/585316-233303-233324-233259U.O. PediatriaPresidio Ospedaliero Le ScotteTel. 0577/586547-233415U.O. Ostetricia e GinecologiaPresidio ospedaliero Le ScotteTel. 0577/586603-586613

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

U.O. Ostetricia e GinecologiaPresidio ospedaliero Le ScotteTel. 0577/586608-586526-586603

AZIENDA USL 8 AREZZO

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochimiche

S.A. Citogenetica e CitogeneticaprenataleOspedale S. Donato Tel.0575/305776-305089

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

ArezzoU.O. OstetriciaPresidio Ospedaliero S. DonatoTel. 0575/305798

CasentinoOspedale di BibbienaTel. 0575/530202

ValdarnoU.O. OstetriciaOspedale di MontevarchiTel. 055/91061

Val TiberinaOspedale di SansepolcroU.O. Ostetricia Tel. 0575/731284

AZIENDA USL 9 GROSSETO

SERVIZI DI DIAGNOSIPRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi,amniocentesi, funicolocentesi

GrossetoSezione di Genetica MedicaOspedale della MisericordiaTel. 0564/485311

Colline MetallifereOspedale Massa Marittima Tel. 0566/909247Distretto Follonica Tel. 0566/59511

Colline dell’AlbegnaOspedale di Orbetello Tel. 0564/869209

Amiata GrossetanoDistretto S. FioraTel.0564/978046

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

GrossetoU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale della MisericordiaTel. 0564/485360

Colline MetallifereSezione Ostetricia e GinecologiaOspedale di Massa Marittima Tel. 0566/909249

Colline dell’AlbegnaSezione U.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale di OrbetelloTel. 0564/869219

Amiata GrossetanaU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale di Castel del PianoTel. 0564/914539

AZIENDA USL 10 FIRENZE

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochi-miche

FirenzeU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale AnnunziataTel.055/2496386

42

43

U.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale Nuovo S. Giovanni di DioTel 055/7192431-7192416Laboratorio Chimico ClinicheCentro Unico Prelievotel. 055/4279462-4279463

Figline ValdarnoU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale SerristoriTel. 055/9508275- 9508362

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

FirenzeU.O. ostetricia e GinecologiaOspedale AnnunziataTel.055/2496386U.O. ostetricia e GinecologiaOspedale Nuovo S. Giovanni di DioTel 055/7192431-7192416

Figline ValdarnoU.O. Ostetricia e GinecologiaOspedale SerristoriTel. 055/9508275- 9508362

AZIENDA OSPEDALIERAMEYER FIRENZE

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochimicheCentro di Genetica e MedicinaMolecolareDipartimento di PediatriaUniversità di FirenzeTel. 055/5662900Sezione encefalopatie dismeta-bolismi congenitiTel. 055/5662482

AZIENDA OSPEDALIERACAREGGI FIRENZE

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochimiche

U.O. Citogenetica e Genetica Tel. 055/4279363-4279677U.O. Genetica MedicaTel. 055/4271421-4279518S.A. Tossicologia PerinataleTel. 055/4277731 U.O. Chimico Clinico - CentroUnico Prelievotel. 055/4279462-4279463

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesiClinica ostetrica II CareggiTel. 055/4277553

AZIENDA USL 11 EMPOLI

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

U.O. Ostetricia Ospedale “S. Giuseppe” EmpoliTel. 0571/702270U.O. OstetriciaOspedale “Degli Infermi” San MiniatoTel. 0571/248540-1

AZIENDA USL 12 VERSILIA

SERVIZI DI GENETICAConsulenza genetica indaginicitogenetiche e genetiche, biochi-miche

Laboratorio AnalisiPresidio Ospedaliero ViareggioTel. 0584/949248

SERVIZI DI DIAGNOSI PRENATALE E STRUMENTALEEcografia, villocentesi, amniocentesi, funicolocentesi

Ostetricia e GinecologiaPresidio Ospedaliero Pietra SantaTel. 0584/738550-738539Ambulatorio ostetricoPresidio ospedaliero ViareggioTel. 0584/949043Centro unico di prenotazioneTel. 147.011.550

UFFICIO RELAZIONI CONIL PUBBLICO (U.R.P.)

Per avere ulteriori infor-mazioni rispetto ai luoghidove effettuare gli even-tuali accertamenti e analisirivolgersi all’Ufficio Rela-zioni con il Pubblico dellapropria Azienda Sanitaria

U.R.P. Azienda USL 1 MassaCarrara Tel. 0585/ 767747

U.R.P. Azienda USL 2 Lucca Tel. 0583/970848

U.R.P. Azienda USL 3 PistoiaTel. 0573/3521

U.R.P. Azienda USL 4 Prato Tel. 0574/434867

U.R.P. Azienda USL 5 Pisa Tel. 050/954296

U.R.P. Azienda OspedalieraPisana Tel. 050/992258-992003

U.R.P. Azienda USL 6 Livorno Tel. 0586/223741/223735

U.R.P. Azienda USL 7 Siena Tel. 0577/586033

U.R.P. Azienda OspedalieraSenese Tel. 0577/585518

U.R.P. Azienda USL 8 ArezzoTel. 0575/305494

U.R.P. Azienda USL 9 GrossetoTel. 0564/485986

U.R.P. Azienda USL 10 Firenze Tel. 055/2758200/62631

U.R.P. Azienda OspedalieraCareggi Tel. 055/4279981

U.R.P. Azienda OspedalieraMeyer Tel. 055/5662238

U.R.P. Azienda USL 11 EmpoliTel. 0571/735658

U.R.P. Azienda USL 12Viareggio Tel. 0584/949521

44

E adesso prova a disegnare IL TUO Albero Genealogico(seguendo la traccia della fig. 14 pag. 24)

45

Numeri già pubblicati:

L’alimentazionen Dalla nascita alla prima infanzia,

dalla poppa alla pappaFirenze 1998

46

47