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Non attaccatevi alla bottiglietta. Poste italiane Spa - sped. abb. post. - D.L.353/03 (conv. L.46/04) Art.1 Comma 1 DCB - Milano STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100% E CONFEZIONATO IN BIOPLASTICA MATER-BI Consumers’ magazine febbraio 2007 una buona notizia... Semplificarsi la vita? Si può... E alla fine arrivò la lenzuolata. La tanto annunciata seconda fa- se delle liberalizzazione è stata varata dal governo, accolta con generale soddisfazione dal mondo del consumerismo. Mutui, telefonini, assicurazioni, trasparenza nei prezzi aerei, semplifi- cazioni burocratiche.Tanti piccoli aspetti della vita dei consu- matori che vengono migliorati. Ora tocca ai passi più impegna- tivi: professioni, class action, energia... editoriale Liberalizzazioni , aria nuova nel Paese di Lorenzo Miozzi* S e i sondaggi sono corretti - ma d’altra parte in essi riponiamo sempre così tanta fiducia - su un tema il Governo è riuscito a stabilire un feeling con cittadini: le liberalizzazioni. In sequenza si è intervenuto su tarif- fe professionali, vendita dei farmaci, polizze assicurati- ve, taxi, conti correnti bancari, passaggi proprietà auto, vendite promozionali, minori vincoli sul commercio, ricariche e contratti telefonici, pubblicità aerei, distri- butori di carburanti, mutui casa, e molto altro ancora. Il tutto è stato oggetto di dibattiti, discussioni, con- fronti, conflitti. Se ne è parlato a lungo e ancor di più sarà in futuro. Ma alcune considerazioni sono necessa- rie. Sette mesi fa, con il primo decreto Bersani, definii “epocale” la svolta del Governo. *Presidente nazionale Movimento Consumatori C reme per capelli che pro- mettono prodigi, patati- ne fritte di cui si magnifi- cano valori nutritivi non pro- prio veritieri, offerte di tariffe telefoniche piene di clausole e limitazioni. Il mondo della pubblicità è pieno di tranelli per i consumatori. Ma c’è chi vigi- la. E sanziona con fior di multe. È l’Autorità per il mercato e la concorrenza, quella che un tempo si chiamava Antitrust, a cui quale la legge italiana affida il compito di verificare la veridi- cità dei messaggi pubblicitari. L’authority, però, si muove so- lamente in seguito a una segna- lazione. Che può arrivare da un privato cittadino, ma il più del- le volte proviene da un’associa- zione di tutela. Il Movimento Consumatori, per esempio, ha istituito un Osservatorio sulla pubblicità ingannevole. Che nel 2006, nella battaglia contro le réclame bugiarde, ha portato a casa molti risultati positivi. I cravattari L’ istigazione al debito non è un de- litto. Ma dovrebbe esserlo. Interessi del 15-20% non sono considerati usu- ra. Ma sono usura. I produttori guada- gnano sugli interessi delle rate, non sul valore del prodotto. Quello che dà più fastidio di questi pifferai del debito, di questi apripista della banca- rotta familiare, di questi usurai con la cravatta da manager, di questi avvoltoi del Taeg è la loro faccia da c..o. La lira vinse l’Oscar della moneta quando l’I- talia risparmiava. C’era la Giornata del risparmio. L’Italia non aveva debi- to pubblico. Ai bambini si regalava il porcellino. Adesso c’è la Giornata del debito. Dura 365 giorni all’anno. Beppe Grillo www.beppegrillo.it QUANDO LA RÉCLAME NON DICE IL VERO PUBBLICITÀ INGANNEVOLE IL GRILLO DEL MESE Come difendersi dai messaggi tranello: il ruolo dell’Antitrust I casi trattati dal Movimento Consumatori * + ...e una cattiva Benzinai in trincea, automobilisti a piedi Il solito scotto da pagare per provvedimenti non graditi ad al- cune categorie (o sarebbe meglio dire corporazioni). Questa volta sono i benzinai a fare la voce grossa, a cui non va giù l’i- dea che la benzina venga venduta anche negli ipermercati. Ec- co allora uno sciopero di 14 giorni totali. Prima serrata: il 7 e 8 febbraio. Si prevedono code ai distributori. E se invece di fare scorta ne approfittassimo per usare meno l’auto? Energia Fare sistema per far decollare le fonti rinnovabili Pag. 5 Salute Alla ricerca degli allergeni che l’etichetta non rivela Pag. 6 Minori Easy4, la mappa per non perdersi nella Rete Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 9-11 L’intervento Antonio Catricalà a pag. 4 ec press dossier da pagina 2 a pagina 4 segue a pagina 4 il mensile dei consumatori

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Consumers’magazinefebbraio2007

una buona notizia...Semplificarsi la vita? Si può...E alla fine arrivò la lenzuolata.La tanto annunciata seconda fa-se delle liberalizzazione è stata varata dal governo,accolta congenerale soddisfazione dal mondo del consumerismo. Mutui,telefonini, assicurazioni, trasparenza nei prezzi aerei, semplifi-cazioni burocratiche.Tanti piccoli aspetti della vita dei consu-matori che vengono migliorati.Ora tocca ai passi più impegna-tivi: professioni, class action,energia...

editorialeLiberalizzazioni, aria nuova nel Paesedi Lorenzo Miozzi*

Se i sondaggi sono corretti - ma d’altra parte in essiriponiamo sempre così tanta fiducia - su un tema il

Governo è riuscito a stabilire un feeling con cittadini:le liberalizzazioni. In sequenza si è intervenuto su tarif-fe professionali, vendita dei farmaci, polizze assicurati-ve, taxi, conti correnti bancari, passaggi proprietà auto,vendite promozionali, minori vincoli sul commercio,ricariche e contratti telefonici, pubblicità aerei, distri-butori di carburanti, mutui casa, e molto altro ancora.Il tutto è stato oggetto di dibattiti, discussioni, con-fronti, conflitti. Se ne è parlato a lungo e ancor di piùsarà in futuro. Ma alcune considerazioni sono necessa-rie. Sette mesi fa, con il primo decreto Bersani, definii“epocale” la svolta del Governo.

*Presidente nazionale Movimento Consumatori

C reme per capelli che pro-mettono prodigi, patati-ne fritte di cui si magnifi-

cano valori nutritivi non pro-prio veritieri, offerte di tariffetelefoniche piene di clausole elimitazioni. Il mondo dellapubblicità è pieno di tranelli peri consumatori. Ma c’è chi vigi-la. E sanziona con fior di multe.È l’Autorità per il mercato e laconcorrenza, quella che untempo si chiamava Antitrust, acui quale la legge italiana affidail compito di verificare la veridi-cità dei messaggi pubblicitari.L’authority, però, si muove so-lamente in seguito a una segna-lazione. Che può arrivare da unprivato cittadino, ma il più del-le volte proviene da un’associa-zione di tutela. Il MovimentoConsumatori, per esempio, haistituito un Osservatorio sullapubblicità ingannevole. Chenel 2006, nella battaglia controle réclame bugiarde, ha portatoa casa molti risultati positivi.

I cravattari

L’istigazione al debito non è un de-litto. Ma dovrebbe esserlo. Interessi

del 15-20% non sono considerati usu-ra. Ma sono usura. I produttori guada-

gnano sugli interessi delle rate, nonsul valore del prodotto. Quello che

dà più fastidio di questi pifferai deldebito, di questi apripista della banca-rotta familiare, di questi usurai con la

cravatta da manager, di questi avvoltoidel Taeg è la loro faccia da c..o. La liravinse l’Oscar della moneta quando l’I-talia risparmiava. C’era la Giornatadel risparmio. L’Italia non aveva debi-to pubblico. Ai bambini si regalava ilporcellino. Adesso c’è la Giornata deldebito. Dura 365 giorni all’anno.

Beppe Grillowww.beppegrillo.it

QUANDO LA RÉCLAMENON DICE IL VERO

PUBBLICITÀ INGANNEVOLE

IL GRILLO DEL MESE

Come difendersi dai messaggitranello: il ruolo dell’Antitrust

I casi trattati dal Movimento Consumatori

*

+

...e una cattivaBenzinai in trincea, automobilisti a piediIl solito scotto da pagare per provvedimenti non graditi ad al-cune categorie (o sarebbe meglio dire corporazioni). Questavolta sono i benzinai a fare la voce grossa, a cui non va giù l’i-dea che la benzina venga venduta anche negli ipermercati. Ec-co allora uno sciopero di 14 giorni totali. Prima serrata: il 7 e 8febbraio. Si prevedono code ai distributori. E se invece di farescorta ne approfittassimo per usare meno l’auto?

EnergiaFare sistema per fardecollare le fonti rinnovabiliPag. 5

SaluteAlla ricerca degli allergeniche l’etichetta non rivelaPag. 6

MinoriEasy4, la mappa per nonperdersi nella RetePag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 9-11

L’interventoAntonio Catricalàa pag. 4

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dossier da pagina 2 a pagina 4

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il mensile dei consumatori

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di Carmen Morrone

V a bene la creatività, ma non esageriamo... Troppafantasia può costare caro alle aziende che fannopubblicità. Perché il messaggio contenuto nella

réclame dev’essere sempre esauriente, veritiero, non re-ticente. Insomma, non ingannevole. A vigilare c’è l’Au-torità garante della concorrenza e del mercato (meglioconosciuta come Antitrust), che raccoglie e vaglia le se-gnalazioni di cittadini e associazioni. Quelle del Movi-mento Consumatori nel 2006, per esempio, hanno tut-te portato a una serie di “condanne”.

L’ultima, in ordine di tempo: l’Autorità ha dichiara-to ingannevole il messaggio pubblicitario presente nelleconfezioni delle patatine Wacko’s multando la San Car-lo gruppo alimentare spa per 50.100 euro. La vicendaera stata sollevata dall’Osservatorio sullapubblicità ingannevole del MovimentoConsumatori poiché sulle confezionidelle patatine compariva la scritta: «Carigenitori sapete che vostro figlio ha biso-gno di almeno 2.500 calorie al giorno peraffrontare con energia la scuola, i giochi,lo sport? Una confezione di Wacko’s glifornisce importanti valori nutrizionali etanta energia: 25 grammi di Wacko’shanno addirittura lo stesso valore nutriti-vo di una mela di 100 grammi». Una tro-vata pubblicitaria che alla San Carlo è co-stata cara. Non solo dal punto di vistaeconomico con la multa a quattro zeri,ma anche perché atteggiamenti di questotipo incrinano il rapporto di fiducia ver-so il consumatore: il marchio San Carlodal 1936 accompagna le merendine digenerazioni. Le indicazioni contenutenella frase rivolta ai «Cari genitori» sonostate giudicate non veritiere e fortementeingannevoli. Innanzitutto sull’indicazio-ne del fabbisogno energetico di bambini

o di preadolescenti di 2.500 calorie al giorno che, fannosapere dal Movimento Consumatori, in realtà è ricon-ducibile a individui maschi di età compresa tra gli 8 e i13 anni. In secondo luogo è stato ritenuto ingannevoleil confronto tra la mela, salutare e poco calorica, e unaconfezione di patatine fritte Wacko’s. La decisione del-l’Agcm ha pienamente soddisfatto Elena Rondinelli,responsabile dell’Osservatorio sulla pubblicità ingan-nevole: «È un provvedimento a tutela dei bambini checostituiscono la fascia di consumatori notoriamente piùdebole e indifesa. I bambini meritano maggior atten-zione in particolare con riferimento ai messaggi che pos-sono modificare le buone abitudini alimentari. Alcunirecenti studi purtroppo evidenziano la crescita dell’obe-sità infantile anche nel nostro Paese».

Giù la mascheraMa le Wacko’s non sono un caso isola-

to. A dicembre l’Autorità aveva condan-nato la Pizzoli Spa a 36.100 euro di mul-ta per un messaggio ingannevole. «70%di grassi in meno» campeggia sulle con-fezioni di Patasnella, patate stick surgela-te pronte da cucinare. Gli esperti del Mo-vimento Consumatori avevano dimo-strato che Patasnella, essendo una patati-na prefritta e successivamente surgelata,ha lo stesso apporto calorico delle patati-ne fresche e fritte. Quindi quel “70 % digrassi in meno” è un messaggio fuorvian-te. Cuoche avvisate, famiglie salvate.«Anche questo caso dimostra l’impor-tanza dell’Osservatorio sulla pubblicitàingannevole. Rinnoviamo l’invito ai cit-tadini di sottoporci casi di presunta in-gannevolezza», dice Lorenzo Miozzi,presidente di MC.

Così si smascheranoi tranelli della pubblicità

IL TEMA DEL MESE

Dalle patatine Wacko’simprudentemente paragonate a unamela, ai prodigi promessi ma nonmantenuti delle creme per capelli de L’Oréal, passando per i tranellidelle offerte telefoniche...I principali casi affrontati dalMovimento Consumatori

segue a pagina 4

Da una parte le imprese, che utilizza-no la pubblicità non solo come

mezzo di informazione e di promozio-ne della vendita di un prodotto, ma an-che come veicolo di comunicazione distrategie, valori e condotte che sono le-gati al prodotto e al suo marchio, e chesempre più determinano la motivazio-ne d’acquisto. Dall’altra parte il consu-matore, ossia colui che è il destinatarionaturale della pubblicità e che per que-sto deve poter ricevere informazionicorrette, oneste e veritiere per compierescelte e acquisti consapevoli.

L’Osservatorio sulla pubblicità in-gannevole del Movimento Consuma-tori nasce proprio dalla consapevolezzadell’importanza che ha assunto negli ul-timi anni la pubblicità. Che può dive-nire un fatto potenzialmente pericolosoo addirittura lesivo di interessi diffusi,ossia quelli della collettività.

L’Osservatorio nasce nel 2005 pervagliare la conformità dei messaggipubblicitari alla normativa vigente: pri-ma di allora ogni sezione del Movimen-to Consumatori, tramite i propri spor-

telli decideva se ricorrere all’Iap - Istitu-to di autodisciplina pubblicitaria o al-l’Autorità Garante. Ora tutte le questio-ni in materia di pubblicità vengono ac-centrate nell’Osservatorio. Questo or-gano, centrale nella struttura di MC, va-glia centinaia di segnalazioni di singoliconsumatori, verificandone la fonda-tezza e facendosi carico del relativo pro-cedimento ed istruttoria, costituendosianche nei relativi procedimenti innanziagli organi giurisdizionali amministra-tivi ed ordinari. La tutela del consuma-tore non è l’unico obiettivo dell’Osser-vatorio, che intende anche promuoverela cultura e l’innovazione della comuni-cazione italiana. Per questo motivosvolge, nell’ambito dei corsi dell’Acca-demia della Comunicazione a Milano,seminari in materia di pubblicità ingan-nevole dedicati ad operatori pubblicita-ri. Fa parte inoltre della giuria e del co-

mitato di premiazione per il premioTarga Oro della Comunicazione italia-na, per incentivare il genio e il talentodei singoli operatori pubblicitari nel ri-spetto della legge e delle normative inmateria di pubblicità.

Elena Rondinelli

LO STRUMENTO

I custodi del “buon messaggio”L’Osservatorio sullapubblicità ingannevole diMC vaglia le segnalazionidei cittadini, facendosicarico dei procedimenti difronte agli organicompetenti. Non solo:si occupa anche delladiffusione della cultura diuna réclame etica

La campagna si chiamava Tim parla parla. E il gestore telefonico Telecom si è vistocondannare a “pagare pagare”.A pagare proprio due volte: la prima 43.600 euro, che sonodiventati 63.600 poiché l’azienda era già stata destinataria di altri provvedimentisanzionatori. Questa la vicenda: a primavera 2006 Telecom Italia aveva aperto una campagnapromozionale della telefonia mobile. In tv era passato lo spot tormentone in cui la neo-tassista Elisabetta Canalis chiedeva indicazioni stradali ad un collaborativo vigile urbanoimpersonato da Christian De Sica. «Ancora lei! Non mi può chiamare ogni momento, asignorì», diceva il vigile più lusingato che rassegnato. «Tanto ho Tim parla parla. Chiami gratistutti i telefonini Tim e i telefoni di casa fino all’estate», cinquettava la tassista.A vedere lospot un’offerta da prendere al volo, semplice come guidare un’auto. In realtà le condizioni diapplicazione della tariffa erano più complicate delle istruzioni del Risiko e prevedeva una serielunghissima di limitazioni: il servizio comportava il pagamento di 30 centesimi di scatto allarisposta; Tim Parla Parla si poteva avere gratuitamente solo se si attivava una nuova Tim cardentro l’8 aprile 2006, la tariffa di 0 centesimi al minuto si applicava solo fino a mille minuti diconversazione, l’offerta era valida solo fino al 20 giugno e non per tutta l’estate, come invecelasciava intendere il claim contenuto nel messaggio pubblicitario. E molte altre. Da quil’esposto del Movimento Consumatori accolto dall’Authority.

il caso

Tim parla parla, gratis sì, ma con mille cavilli

dossier

Info: tel.06.4880053,osservatorio.pubblicita

@movimentoconsumatori.it

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COME FUNZIONA L’AUTHORITY

È l’Autorità garante della concor-renza e del mercato, in siglaAgcm, che dal 2005 (legge 49)

deve occuparsi di pubblicità inganne-vole o sleale, sanzionando chi pro-muove prodotti i cui requisiti non ri-spondono alla realtà. Lo può fare solosu segnalazione ed è per questo fonda-mentale la collaborazione di singolicittadini, associazioni di consumatori,imprese, amministrazioni pubbliche.

Se pensate di inviare una segnala-zione, ricordate che può essere in car-ta semplice, ma circostanziata e conte-nere alcune precise indicazioni: chisiete e a che titolo scrivete (se comecittadini o rappresentanti di associa-zioni), perché il messaggio vi pare in-gannevole, su quale tv o radio o suquale giornale lo avete visto o sentito.In particolare vanno indicati gli ele-menti di presunta ingannevolezza, chepossono riguardare vari aspetti: dallanon riconoscibilità del messaggio co-

me pubblicità, in quanto è maschera-to, all’uso improprio di parole come«garantito», «garanzia»; dalle caratteri-stiche dei prodotti presentati che abu-sano della credulità dei bambini.

L’Autorità ha compilato ancheuna guida pratica per il consumatore(il “decalogo” che pubblichiamo nelbox). Ma naturalmente la cosa miglio-re è rivolgervi all’Osservatorio sullapubblicità ingannevole delMovimento Consumatori, che vi aiu-terà ad avviare la pratica.

La proceduraRicevuta la vostra lettera,

l’Autorità è tenuta a verificare la com-pletezza e la validità della segnalazio-ne, assegnando un termine (solita-mente 15 giorni) entro il quale posso-no essere presentate memorie da partedei soggetti interessati. Se viene accer-tata l’ingannevolezza del messaggio ol’illiceità della pubblicità comparativa,l’Antitrust può vietare o interromperela diffusione dell’advertising e ancheobbligare a una dichiarazione di retti-fica (chi non rispetta le decisionidell’Autorità incorre in sanzioni pena-li). È prevista anche una sanzione ditipo pecuniario: da mille a 100milaeuro, a seconda della gravità e delladurata della violazione. Nel caso dimessaggi pubblicitari ingannevoli re-lativi agli articoli 5 (pubblicità di pro-dotti pericolosi per la salute e la sicu-rezza dei consumatori) e 6 (pubblicitàindirizzata a bambini e adolescenti) lasanzione non può essere inferiore a25mila euro. Nel corso del procedi-mento istruttorio l’Autorità può in-vertire l’onere della prova disponendoche sia l’operatore pubblicitario e nonil denunciante a fornire le prove del-l’esattezza materiale dei dati contenu-ti nel messaggio pubblicitario.

In caso di inottemperanza ai prov-vedimenti d’urgenza, l’Autorità appli-ca una sanzione amministrativa da10mila 50mila euro. Qualora l’inot-temperanza sia reiterata, l’Autoritàpuò disporre la sospensione dell’atti-vità di impresa per un periodo nonsuperiore a trenta giorni. Contro ladecisione dell’Autorità si può ricorrereesclusivamente al giudice amministra-tivo, ossia al Tar.

Maurizio Regosa

Info:Autorità garante della concorrenza

e del mercatoPiazza G.Verdi,6/A - 00198 ROMA

www.agcm.it

È sufficiente una lettera,purché dettagliata. Eimmediatamente l’Autoritàper la concorrenza fapartire l’istruttoria. Seviene accertatal’ingannevolezza, l’aziendaè obbligata a interromperela pubblicità. E a metteremano al portafoglio...

SETTORE O AMBITO NUMERO DI SANZIONI TOTALE SANZIONI IN EUROagenzie matrimoniali 3 3.000assicurazioni 3 28.300automobili 4 68.300bevande e prodotti alimentari 7 243.000carburanti 2 9.100elettrodomestici 4 86.500integratori alimentari 6 74.000numerazioni a tariffa maggiorata o i cui costi non sono sufficientemente chiari 14 244.700offerte di lavoro/stage/formazione 17 263.700prodotti cosmetici 3 86.300prodotti dietetici e trattamenti dimagranti 11 551.000pubblicità occulta/non trasparente 5 390.700servizi alle imprese 2 62.200servizi di finanziamento e prestito 10 263.200servizi funebri 3 45.300servizi telefonici (telefonia fissa e mobile) e internet 28 1.178.300turismo: viaggi, pacchetti turistici e strutture ricettive 9 103.800uso inappropriato di loghi e marchi e denominazioni 3 4.000altro 48 849.300TOTALE DELLE PUBBLICITÀ CONDANNATE COME INGANNEVOLI 182 4.554.700

dati:Agcm, 2006

I numeri

ATTIVITÀ NEL 2006Totale denunce/richieste di intervento per pubblicità ingannevole o comparativa illecita 242Esito del procedimento: Non violazione 27

Non applicabilità del decreto 4Inottemperanza 23Ingannevole 182Comparativa illecita 6

Contro le aziendesleali basta prenderecarta e penna

Nelle due tabelle, è sintetizzata l’attivitàdi un anno dell’Agcm sul fronte dellapubblicità ingannevole e comparativa.Come si vede, su un totale di 242segnalazioni, ben 182 sono risultatefondate e hanno portato a sanzioni. Ilconsuntivo dell’attività completo èreperibile al sito www.agcm.it

Agcm, un anno di lavoro

Le condanne

1. Valutare con attenzione il testo del mes-saggio e controllare anche i più piccoli carat-teri di stampa2.Verificare sempre che il prezzo indicatosia comprensivo di oneri o spese accessorie3. Diffidare dai messaggi che promettono ri-sultati miracolosi 4. Non sottoscrivere alcun modulo senzaaver letto prima tutte le condizioni5. Fare attenzione alla completezza del mes-saggio ed assumere tutte le informazioni6. Diffidare dei servizi prestati da maghi,cartomanti ed operatori esoterici che nonoffrono sicurezze e possono rivelarsi moltoonerosi 7. Verificare le condizioni delle proposte difinanziamento sia per acquisti che per presti-ti personali e mutui (tassi d’interesse TAN,TAEG,periodo di validità).8. Fare attenzione alla pubblicità occultaspesso nascosta in contesti dall’apparentenatura informativa o di intrattenimento 9. Se il prodotto è pericoloso la pubblicitàdeve dirlo:occorre leggere sempre con at-tenzione le avvertenze inserite nella pubbli-cità e nella confezione del prodotto10. La pubblicità deve sempre consideraree rispettare la tutela fisica e psichica dei mi-nori:alcune promozioni,non ingannevoli pergli adulti,possono invece indurre in bambinie adolescenti una pericolosa travisazionedella realtà dal sito dell’Agcm

Decalogo per riconoscere le bugie

dossier

I consigli

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Consumers’magazine4

Nel 2006 il Movimento Consumatori ha vinto la suabattaglia contro la Wyeth Consumer Healthcare, produt-trice di Multicentrum e di Multicentrum select+50, dueintegratori multivitaminici. L’azienda è stata condannadal Garante a 36.100 euro di multa. Il motivo? I due pro-dotti sono stati reclamizzati come protettori della vista perla presenza di luteina. «Affermazioni pubblicitarie ingan-nevoli poiché ad oggi non esiste nel mondo scientifico cer-tezza di proprietà curative della luteina», si legge nel prov-vedimento dell’Autorità. A maggio era stata invece la vol-ta delle creme per capelli Garnier fructis e Hydra Liss.L’Oréal, proprietaria dei marchi, è stata condannata a pa-gare 19.100 euro per aver reclamizzato effetti nutritivi e li-scianti dei due prodotti che, invece, non si conseguivano.

Il 2006 è stato anche l’anno delle offerte telefonichepiù disparate. Ricordate Teleconomy? Lo spot, trasmessodalla Rai, lasciava intendere la possibilità di effettuarechiamate telefoniche illimitate ad un prezzo mensile di 15euro. In realtà era un’offerta per un determinato arco ditempo e con diverse limitazioni, fra cui quella che restrin-geva la possibilità alle chiamate da rete fissa Telecom. Perquesto motivo l’Autorità garante ha sanzionato Telecomcon 24.100 euro. Meglio era andata alla On Air WirelessNetwork condannata a soli 3.100 euro ma obbligata acambiare sul sito la scrittura grafica del numero telefonicodel servizio clienti, che si presentava come un numero ver-de, ma che in realtà era un normale numero telefonico equindi non gratuito. Carmen Morrone

Epocali non sono tanto i singoli interventi - forsesolo tariffe professionali e vendita dei farmaci rappre-sentano una vera destabilizzazione di un ordine con-solidato - ma l’insieme di azioni avviate congiunta-mente come primo atto politico di un Governo ap-pena nato e volte ad intervenire in diversi aspetti dellavita quotidiana dei cittadini. I nuovi interventi di unasettimana fa, confermano tale straordinarietà. Appa-rentemente, e solo apparentemente, si tratta di inter-venti scollegati tra loro che sembrano più frutto del-l’ascolto di questa o quella vicenda, di questa o quellavessazione quotidiana patita da milioni di consuma-tori. In primo luogo esiste un ulteriore fattore distraordinarietà. Per la prima volta un Governo inter-venie per destratificare piccole e grandi distorsioni dimercato, piccole e grandi rigidità, piccoli e grandi so-prusi accumulatisi nei decenni e ai quali eravamo sin-ceramente abituati, spesso rassegnati. In questo sen-so, se anche gli interventi fossero nati come sempliceascolto delle voci dei cittadini, comunque si tratte-rebbe di interventi meritori. Non è solo questo; seanalizziamo i punti principali del primo decreto Ber-sani e molti di questo secondo pacchetto, il Governoè intervenuto seguendo un grande filo conduttore e

cioè i pareri e le indagini realizzate in questi anni dal-l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato(Antitrust) spesso rimasta voce autorevole ma ina-scoltata da Parlamento ed Esecutivo. Molti hanno ac-cusato il Governo della mancanza di particolare con-certazione con le categorie interessate. Gli interventiprevisti con Disegno di Legge in questa seconda fase,di fatto, vedranno il confronto tra le parti ma è veroche le “liberalizzazioni” introdotte fanno da sempreparte di una dialettica e di una mal sopportazione daparte dei cittadini, nota da anni, nota soprattutto allecategorie interessate e che mai hanno avanzato, conlungimiranza, proposte o iniziative per favorirne unasoluzione. E così, le categorie penalizzate non sonoriuscite a crear problemi sul tema della concertazioneperché sono quantitativamente di molto inferiori achi ne trae vantaggio, cioè i cittadini nel loro insiemee i sondaggi confermano che l’apprezzamento dellapopolazione è, prima di tutto elevato, in secondo luo-go senza particolari differenze tra chi ha votato perquesta maggioranza e chi per l’opposizione di Gover-no. Questo è il dato significativo ed il punto fermoper proseguire su questa strada.

Lorenzo Miozzi

L’IMPEGNO DEL PRESIDENTE DELL’AGCM

di Antonio Catricalà*

O ltre 40 milioni di euro risparmia-ti dalle famiglie in un anno perl’acquisto del latte in polvere per

i neonati. Questa cifra, neanche troppoesigua, riassume concretamente quantola concorrenza e la tutela dei consumato-ri siano due facce della stessa medaglia.Nel 2005, come è noto, l’Autorità hasanzionato le aziende produttrici di lattein polvere per l’infanzia “ree” di aver fat-to cartello. Il risultato è stata una discesadei prezzi, fino al 35% in meno. La no-stra azione non solo ha indotto le impre-se a comportamenti più virtuosi e mag-giormente concorrenziali ma ha in qual-che modo orientato i consumatori. Lemamme, anche grazie al ritorno media-tico della nostra iniziativa, hanno sco-perto che i prezzi troppo alti non eranoun qualcosa cui rassegnarsi: sugli scaffalidella grande distribuzione si sono affac-ciate scatole delle stesse marche ma aprezzi più bassi che in farmacia, sul mer-cato sono arrivati nuovi marchi menocostosi e qualitativamente validi.

L’idea di un’azione Antitrust orien-tata a risultati positivi per i consumatorista dunque, entrando, sia pur in ritardo,nella coscienza del Paese. Si tratta forsedi un ritardo storico, riscontrabile anchenella nascita del movimento consume-

ristico, affacciatosi in Italia molti decen-ni più tardi rispetto agli Stati Uniti. Delresto, e non credo che ciò sia casuale, lastessa normativa Antitrust è arrivata inItalia con un secolo di ritardo rispetto al-lo Sherman Act americano.

La strada intrapresa mi sembra tut-tavia tracciata ormai con chiarezza. IlCodice del consumo che nel settembredel 2005 ha raccolto e coordinato tuttele normative in materia ne è stato unchiaro segnale. I provvedimenti di libe-ralizzazione degli ultimi mesi si muovo-no nella stessa direttrice. Il decreto Ber-sani, diventato legge nell’agosto 2006,ha rafforzato i poteri dell’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercatoche presiedo. Credo che gli strumenti di

cui ora disponiamo, sulla scia dei poteridella Commissione Europea, possanoaiutarci ad impostare un nuovo dirittoAntitrust che tuteli non solo e non tan-to i concorrenti ma soprattutto i consu-matori.

Abbiamo già utilizzato lo strumentodegli impegni per chiudere anticipata-mente un’istruttoria senza accertamen-to della violazione: l’Enel, nei cui con-fronti era stato avviato un procedimen-to per abuso di posizione dominante,dovrà cedere quest’anno mille MW dicapacità virtuale, pari al 3% circa delladomanda di energia elettrica nazionale,a condizioni concorrenziali rispetto aquelle prevalenti nella borsa elettrica.Siamo convinti che questo porterà be-nefici alla nostra economia e quindi, inultima analisi, agli stessi consumatori.

Lo strumento degli impegni, se benutilizzato, può conseguire il dupliceobiettivo di realizzare vantaggi immedia-ti per la collettività snellendo al contem-po l’attività dell’Autorità e il successivocontrollo giurisdizionale. Il benessere delconsumatore deve dunque essere il finesul quale misurare la nostra attività: sedopo un nostro provvedimento, adesempio, i prezzi aumentano, vuol direche abbiamo sbagliato, non abbiamo sa-puto bilanciare gli interessi in campo.

Credo che questa interpretazionedel diritto Antitrust trovi pieno fonda-mento nella nostra legge istitutiva. Perquesto abbiamo rafforzato il rapportocon i consumatori, istituendo la Dire-zione generale per la Tutela del consu-matore. E abbiamo rafforzato la comu-nicazione: con la creazione della Dire-zione per le Relazioni esterne all’azionestrettamente istituzionale abbiamo af-fiancato la partecipazione a seminari econvegni e a trasmissioni televisive e ra-diofoniche “di servizio’’. In buona so-stanza abbiamo scelto di divulgare, conogni mezzo, l’idea della concorrenza.Convinti che rappresenti la vera libertàdi scelta per il consumatore.

* presidente dell’Agcm

Il benessere dei cittadini-utenti deve essere il fine sulquale misurare la nostraattività. Perché piùconcorrenza significaprezzi più bassi e piùlibertà di scelta

La mia Antitrust?Sarà sempre più a misura di consumatore

editorialeLiberalizzazioni, aria nuova nel Paese

segue da pagina 2

segue dalla prima

Maturità classica a Catanzaro, (nello stessoliceo di Corrado Alvaro e Gianni Amelio),laurea a Roma in Legge a 22 anni,magistrato a 24, avvocato di Stato a 30,Antonio Catricalà - nato nel 1952, sposatocon due figlie - è presidente dell’Autoritàgarante della concorrenza e del mercatodal 9 marzo 2005. È stato segretariogenerale della Presidenza del Consiglio.

chi è

Il paladinodel mercato

dossier

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Consumers’magazine 5

di Gian Battista Zorzoli

La recente reprimenda all’Italia daparte dell’Unione europea perquanto concerne lo sviluppo delle

fonti rinnovabili è sintetizzabile nellefrasi «l’Italia è ancora lontana dagli obiet-tivi fissati a livello sia nazionale, sia euro-peo» e, ancora peggio, «nessun progres-so è stato compiuto verso il raggiungi-mento dell’obiettivo per il settore elettri-co. Se nel 1997 la quota ammontava al16%, sette anni dopo (nel 2004) è scesaal 15,43%». Tuttavia l’analisi di Bruxel-les è troppo focalizzata sulla situazioneodierna, il che rischia di far perdere di vi-sta le cause di fondo della situazione at-tuale, di cui quelle congiunturali rappre-sentano solo una componente, oltre tut-to non la principale.

Se esaminiamo infatti le esperienzedi maggior successo, in primis quellegiapponese e tedesca, appare evidente ilruolo decisivo svolto dalla capacità di fa-re sistema fra decisori politici, settoriproduttivi, strutture di ricerca (e opinio-ne pubblica). Così normative, incentivi,investimenti, finanziamenti e obiettividi R&S si sono sviluppati in modo coe-rente, da un lato garantendo continuitàalla politica di promozione delle fontirinnovabili, dall’altro dimostrandosi ca-paci di modificarla in modo tempestivosulla base dell’esperienza pregressa.

Campioni di ritardiCosa è avvenuto invece in Italia? Nel

1991 si sono approvate due leggi, la n. 9e la n. 10, che avrebbero dovuto pro-muovere efficienza energetica e fontirinnovabili, ma le successive Finanziariehanno rapidamente portato a zero glistanziamenti previsti, i ministeri compe-tenti non hanno varato gran parte dei re-golamenti e delle normative indicatenelle due leggi, mentre l’unico provvedi-mento automatico, sfociato nella delibe-ra Cip n. 6 del 1992, ha di fatto privile-giato lo sviluppo di impianti di genera-zione elettrica che con le rinnovabili nonavevano nulla in comune; con un oneresulle tariffe elettriche che nel 1997 haportato il ministro dell’Industria a bloc-care ulteriori autorizzazioni anche per gliimpianti a fonti rinnovabili. Dopo di

che, per arrivare a una nuova normativaefficace e di lungo respiro (perché talinon possono essere considerate espe-rienze pur valide come il programma deitetti fotovoltaici) si è dovuto attenderel’avvio, nel 2002, del meccanismo deicertificati verdi, che tuttavia funzionasolo per alcune tecnologie relative allaproduzione di energia elettrica. Adesempio per il fotovoltaico si è dovutoaspettare il 2005, con la tardiva emana-zione dei decreti sul “conto energia”, co-sì mal congegnati da avere dato adito ainiziative meramente speculative (tal-volta, forse, addirittura truffaldine), conconseguenti ritardi nell’effettiva realiz-

zazione di installazioni fotovoltaiche e larichiesta pressoché unanime degli ope-ratori del settore di una riformulazionedel decreto: prevista entro il 2006, paresarà pronta a fine gennaio. Per il solaretermico, ancora il fotovoltaico e i biocar-buranti, ulteriori forme di promozio-ne/incentivazione sono state approvatecon la Finanziaria 2007, ma solo per iprimi due settori si è introdotto un mec-canismo automatico e a lungo termine(obbligo di installazione di un congruonumero di pannelli solari e di moduli fo-tovoltaici su tutti i nuovi edifici).

Il caso EniSe Atene piange, Sparta non ride. Il

mondo dell’industria, pur penalizzatodalla mancanza di una adeguata politicadi promozione, salvo poche eccezioninon si è certo dimostrato particolarmen-te convinto della valenza strategica di in-vestimenti nel settore delle rinnovabili.Per il comparto manifatturiero, è emble-matico il caso dell’Eni, cioè di un’azien-da ormai collocata fra le majors del pe-trolio, che negli ultimi anni ha presenta-to bilanci con attivi straordinari. Mal-grado ciò, ha progressivamente margi-nalizzato le proprie attività nel settore fo-tovoltaico, rinunciando perfino a prose-guire promettenti joint-venture in Paesiemergenti. Né meglio si stanno com-portando molti dei produttori elettrici,che non perdono occasione per occulta-re il proprio scarso interesse per il settoredietro il paravento delle difficoltà auto-rizzative (che pure esistono, e in diversicasi chiamano in causa la carenza di cul-tura energetica delle amministrazioni re-

gionali e locali). Paradossalmente le op-portunità che le rinnovabili (e l’efficien-za energetica) possono offrire, negli ulti-mi tempi sembrano maggiormentecomprese da alcuni grandi costruttoriedili, categoria dal senso comune consi-derata meno aperta all’innovazione.

Per quanto concerne la ricerca, la or-mai cronica scarsità di risorse destinate aquella in campo energetico per alcunianni è stata aggravata dalla quota ecces-siva di finanziamenti dirottati sullo svi-luppo del cosiddetto Progetto Archime-de, basato su una tecnologia per la tra-sformazione della radiazione solare inenergia elettrica minoritaria su scalamondiale e, per l’elevata occupazioneterritoriale richiesta, poco adatta a unPaese, come l’Italia, dove a causa dell’e-levata densità demografica (ma non so-lo) il territorio è una risorsa scarsa.

L’attuale governo, se pure a volte consovrapposizioni o conflitti di competen-ze che sarebbe opportuno evitare, sem-bra intenzionato a fare della promozionedelle rinnovabili uno degli assi portantidella propria politica energetica. Oltre aun più efficace coordinamento al pro-prio interno e alla necessaria opera di ar-monizzazione di tutti i provvedimenti inmateria già varati o in itinere, occorreperò che si faccia promotore di una fortesollecitazione verso il mondo industria-le, agricolo e della ricerca, perché ciascu-no faccia la sua parte, così da evitare chelo sviluppo delle fonti rinnovabili non si-gnifichi soltanto sostituire una quotadell’importazione di petrolio e di gas conquella dei componenti o dei sistemi de-stinati all’utilizzo delle fonti rinnovabili,nonché di materie prime (biomasse ebiocarburanti), come sta succedendo og-gi. A ciascuno garantendo il necessariosupporto, se del caso anche finanziario.

Sotto questo profilo l’imminenteConferenza nazionale sull’energia perimportanza e visibilità rappresentaun’occasione irripetibile per avanzareuna simile proposta con l’obiettivo, ol-tre quello ovvio di raccogliere critiche esuggerimenti, di uscire dalla conferenzastessa con l’impegno dei principali atto-ri a fare veramente, e per la prima volta,sistema in campo energetico.

L’unione fa l’energia. PulitaFONTI RINNOVABILI: L’ANALISI DI UN ECONOMISTA

Stanziamenti esigui,normative confuse. E poiindustria disinteressata,ricerca ferma. Invertire larotta si può, a patto chetutti i soggetti interessatismettano di procedere inordine sparso e imparino afare sistema

Giovanni Battista Zorzoli, docente del master Mea - Management dell’energia e dell’ambientedell’università La Sapienza, è direttore del bollettinoEnergia ed Economia dell’Aiee - Associazione italianadegli economisti dell’energia e consigliere dell’Ises -Associazione e per la promozione dell’utilizzodell’energia solare

chi è

Ambiente al centro

La centrale elettricasolare sperimentaledi Casaccia,costruita all’internodel più grandecomplesso dilaboratori edimpianti dell’Enea,l’ente per le nuovetecnologie, l’energiae l’ambiente.

energia e ambiente

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Consumers’magazine6

di Valentina Cicinelli

L eggere le etichette dei prodotti ali-mentari è importante. Ma l’etichettada sola, per quanto dettagliata e pur

essendo un valido strumento di tracciabi-lità del prodotto, non è sufficiente per tu-telare il consumatore che soffre di allergie.

Questo quanto emerso dall’indaginesvolta dal Movimento Consumatori e co-finanziata dalla Fondazione Crc e dalla Ca-mera di commercio di Cuneo. Risultati ri-levanti considerando che le allergie e le in-tolleranze alimentari sono in costante au-mento: il 2,5% circa della popolazione neè soggetta e il valore medio aumenta nellafascia dei bambini sotto i 3 anni.

L’indagineOtto i principali alimenti che causano

le allergie (latte vaccino, uova, crostacei,pesce, arachidi, soia, frutta con guscio, ce-reali) ma sono oltre 160 gli alimenti chepossono causare reazioni allergiche.

Il recepimento della Direttiva2003/89/CE obbliga i produttori a indi-care in etichetta una serie di ingredienti –cereali contenenti glutine, crostacei, uo-vo, pesce, arachide, soia, latte, frutta conguscio, sedano, senape, semi di sesamo,anidride solforosa - e le sostanze da essi de-rivate responsabili di allergie ed intolle-ranze alimentari, indipendentemente dal-la loro quantità, ad eccezione dell’anidri-de solforosa per la quale è fissato un limitedi 10 mg/kg.

Le reazioni allergiche sono “dose indi-pendenti”: anche quantità minime di al-lergeni possono innescarle con conseguen-ze gravi. Non si può quindi fissare un limi-te di accettabilità e nelle etichette i produt-tori devono segnalare anche la minimapresenza di allergeni.

Complessivamente sono stati preleva-ti, dal Movimento Consumatori di Cu-neo, con la supervisione di Alessandro Oc-celli, tecnico agroalimentare che collaboracon l’associazione, campioni di 133 pro-dotti alimentari e su questi sono state effet-

tuate 131 analisi relative alle sostanze aller-geniche e 13 analisi relative alla ricerca diriso ogm.

I risultatiL’indagine si è concentrata sulla pre-

senza di solfiti in alimenti, glutine in ali-menti gluten free o comunque non conte-nenti cereali con glutine, soia in prodotticarnei e altri alimenti, arachidi e nocciolein prodotti dolciari, proteine del pesce nel-le uova, proteine del latte in alimenti per laprima infanzia e in altri alimenti.

Nel caso del glutine è importante se-gnalarne la presenza anche in piccolissimequantità poiché la somma di più alimenticontenenti anche solo poche decine di mgdi glutine può portare gravi lesioni intesti-nali nei soggetti celiaci.

Su 120 campioni analizzati, il 22,5%presentava allergeni non dichiarati: emer-ge quindi che l’etichetta da sola non tute-la in modo adeguato il consumatore aller-gico.

Risulta che contaminazioni accidenta-li nella fase di produzione possono deter-minare la presenza di quantità piccole maperfettamente rilevabili di allergeni. Aquesto si aggiunga che la complessità dellacomposizione di molti alimenti, l’utilizzodi ingredienti e di additivi alimentari ela-borati - per migliorare il gusto, l’aspetto ela conservazione del prodotto - rende diffi-cile garantire l’assenza di allergeni.

Le aziende alimentari non possonoperciò garantire l’assenza di sostanze aller-geniche basandosi solo su controlli carta-cei e di tracciabilità. Secondo Occelli, do-vrebbero inserire nel loro piano di auto-controllo un’attenta valutazione dei punticritici lungo tutta la filiera produttiva edun numero adeguato di controlli analitici.«In questo modo, e con i controlli delle au-torità competenti sulle etichette», suggeri-sce Beppe Riccardi, esperto di sicurezzaalimentare di MC, «sarà possibile tutelarein modo efficace il consumatore affetto daallergie».

Indagine del Movimento Consumatori: il 22,5% deicampioni analizzati presenta sostanze non dichiarate

ALIMENTAZIONE

Allergeni, quandol’etichetta non basta

prodotti gluten free

Copharma Biscotti allemandorle

Farmacia Glutine PRESENTE 68 ppm

Finestra sul cielo Fusilli di granosaraceno

Linea Salute Glutine PRESENTE 102 ppm

I risultati

I prodotti bocciati

ERMA srl I moreschi Farmacia TRACCE di glutine < 10 ppm

ERMA srl Crackers Farmacia TRACCE di glutine < 10 ppm

SUN SWEET Prugne secche Maxisconto 11,7 mg/kg

Finestra sul cielo Mele secche Musso 13,5 mg/kg

Rapunzel Muesli frutta Linea Salute 12,9 mg/kg

Montana Carne in scatola Big Store dna di soja PRESENTE

Il buon pane Pane bianco Maxisconto dna di soja PRESENTE

Monviso grissini iposodici GS dna di soja PRESENTE (in etichetta dich. olio vegetale)

ERMA srl Fette biscottatehappy farm

Farmacia PRESENTE 4 ppm

GMBH Demeter Baby muesli Linea Salute PRESENTE 4 ppm

GMBH Demeter Purea di verdurecon fiocchi di miglio

Linea Salute PRESENTE 4 ppm

Milupa Pane Crisp Pauly Farmacia PRESENTE 4 ppm

GMBH 2 x Sesamac Musso PRESENTE 7 ppm

Bi-Aglut Dessert con riso Linea salute PRESENTE 4 ppm

Bi-Aglut Biscotto senza latte Farmacia PRESENTE 4 ppm

Schar Pan carrè Farmacia PRESENTE 5 ppm

Bi-Aglut Dessert pera ecrema riso (2x120)

Farmacia PRESENTE 5 ppm

Bi-Aglut Mela, banana,biscottino (2x120)

Farmacia PRESENTE 5 ppm

Nuova Terra srl Farina granosaraceno

Farmacia Glutine PRESENTE 18,2 ppm

Giuliani Biscotti noci miele CNS Glutine PRESENTE 10,4 ppm

BiAglut Birra CNS TRACCE di glutine < 10 ppm

Nutrifree Cantucci CNS beta lattoglobuline 5 ppmcaseina > 2,57 ppm

Santiveri Maddalene CNS beta lattoglobuline > 5 ppmcaseina > 2,57 ppm (in etich.sono dichiarati i caseinati)

Glutafin Salatini alsesamo

CNS caseina 0,6 ppm; betalattoglobuline non rilevabili

Glutafin Biscotti alcioccolato

CNS beta lattoglobuline 3 ppmcaseina> 2,57 ppm

anidride solforosa (massimo <10)

soja

betalattoglobulina

glutine

latte

MARCA GENERE ACQUISTATO RISULTATI

L’indagine di MC ha riguardato di 133 prodotti alimentari. 13 hanno riguardato la presenza di risoogm (tutti negativi), 120 la presenza di allergeni: in particolare, l’indagine si è concentrata sullapresenza di solfiti in alimenti, glutine in alimenti gluten free o comunque non contenenti cereali conglutine, soia in prodotti carnei e altri alimenti, arachidi e nocciole in prodotti dolciari, proteine delpesce nelle uova, proteine del latte in alimenti per la prima infanzia e in altri alimenti. La direttiva2003/89/CE obbliga i produttori a indicare in etichetta una serie di ingredienti -e le sostanze da essiderivate - responsabili di allergie ed intolleranze alimentari, indipendentemente dalla loro quantità,ad eccezione dell'anidride solforosa per la quale è fissato un limite di 10 mg/kg. Nella tabella i 27prodotti in cui sono state riscontrate presenze di sostanze non evidenziate nell’etichetta, suddiviseper sostanze ricercate.

Allergici, occhio alla listala tabella

salute

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Consumers’magazine 7

NUOVE TECNOLOGIE

IL PROGETTO

Leggere per crescereLa famiglia unita da un libro

La campagna di GlaxoSmithKline per incentivare la lettura ad alta voce nei bambini in età prescolare

I ragazzi non sono solo soggetti vulne-rabili e bisognosi di tutela da partedegli adulti. Sono anche individui in

grado di attuare dinamiche autonome dicrescita e confronto con l’ambiente concui si trovano ad interagire, internetcompreso. Questa la convinzione che hadeterminato l’adesione del MovimentoConsumatori al progetto Easy4 e alla re-lativa campagna di sensibilizzazione perl’uso sicuro e positivo delle nuove tecno-logie e di internet realizzati da Adicon-sum e Save the Children Italia. Il proget-to Easy4 è cofinanziato dalla Commis-sione Europea e diretto in particolar mo-do a pre adolescenti e adolescenti italianitra i 10 e i 14 anni, ma anche agli adulti(genitori, insegnanti ed educatori), pro-viders e operatori del settore Itc, istitu-zioni e società civile e autorità (soprat-tutto Polizia postale e Carabinieri).

Il progetto ha previsto la creazione diun sito web dedicato alla pubblicazionedi materiale informativo, risorse e consi-gli pratici per un utilizzo sicuro e positi-vo delle nuove tecnologie da parte di ra-gazzi e adulti (genitori e docenti), l’orga-nizzazione di seminari e incontri, la dif-fusione di supporti didattici disponibilisia in formato cartaceo sia elettronico. Èstata anche organizzata una mostra itine-rante (che ha toccato circa 30 città) conun bus attrezzato con tecnologie internettradizionali ed emergenti: le scolareschehanno assistito a dimostrazioni e lezioni,hanno navigato con l’assistenza di esper-ti in tecnologie, psicologia e pedagogia.

Finalità principali della campagna,attiva da due anni, sono la tutela e la pro-mozione dei diritti dell’infanzia nell’am-bito specifico delle nuove tecnologie. Inprimo piano rimangono il rispetto e lapromozione del principio del superioreinteresse del minore e il diritto alla par-tecipazione. L’attenzione di Easy4 versole nuove tecnologie non è rivolta solo aipossibili rischi che si possono correre on-line, ma anche alle opportunità di cresci-ta che internet può offrire ai giovani.

Il progetto mira perciò a rendere i ra-gazzi consapevoli dei loro diritti senzasottovalutare i rischi della Rete, fornen-do loro le contromisure che essi stessipossono attuare. Al contempo intende

dotare i genitori e gli educatori di stru-menti in grado di supportare i ragazzi af-finché utilizzino internet in modo cor-retto. Sono stati perciò creati, all’internodi Easy4, una serie di materiali e stru-menti didattici ideati come supporto pe-dagogico per gli educatori per renderepossibile lo svolgimento attività educa-tive e di consapevolizzazione favorendola partecipazione ed il coinvolgimentodei ragazzi.

Tra i rischi che i minori possono in-contrare in Internet, non solo la possibi-lità di imbattersi in contenuti inappro-priati o non adeguati o illegali, ma anchela difficoltà nella valutazione delle fontidelle informazioni, l’eventualità didiffondere con leggerezza i propri datipersonali e quindi di essere identificatida sconosciuti di cui non si conosconole intenzioni, la possibilità di diventarevittime di truffe online e di facilitare lacontrazione dei virus informatici.

La migliore soluzione, accanto ad uncorretto posizionamento del personalcomputer in casa (affinché il ragazzonon si trovi isolato nella navigazione) eopportuni antivirus, sembra essere il dia-logo e una migliore comunicazione tragenitori ed educatori da una parte e i ra-gazzi dall’altra. Tale comunicazione puòfornire agli adolescenti gli strumenti cri-tici necessari per distinguere i pericoliche incontrano durante la navigazione eper poter agire in maniera corretta.

(V. Ci.)Info:www.easy4.it

La fine della famiglia. Non passa gior-no che non compaia uno studio, una

ricerca che non lanci un allarme sui peri-coli di scomparsa che incombono suquesta che, nonostante tutto, rimane an-cora l’istituzione centrale della umanaconvivenza. In questo senso, fra i contri-buti più recenti si può citare l’opera diRoberto Volpi, un libro stimolante inti-tolato appuntoLa fine della famiglia,edi-to da Mondadori appena nel dicembrescorso. Nel libro, l’esaurimento della fa-miglia italiana è considerato tutt’altroche una eventualità remota, soprattuttoperché nel nostro Paese si fanno sempre

meno figli. Fatto statisticamente ben do-cumentato e tale da consentire di guar-dare con fiducia all’avvento da altri Paesidi immigrati ben più prolifici dei cittadi-ni italiani. Dal punto di vista del futuropatrimonio demografico complessivosembra dunque che anche in Italia nonci si debba preoccupare eccessivamente.Preoccupante invece appare il persistere,anzi l’accentuarsi di una crisi della fami-glia che, invece di luogo di creazione diaffetti, di centro di formazione di indivi-dualità autonome e positive, dotate diconcrete capacità di inserimento sociale,diventa sempre più terreno di estraneità

quando non addirittura fonte di conflit-tualità e causa di disagio psichico. Crisinon facilmente evitabile, tanti e com-plessi sono i fattori che la alimentano; matuttavia non fatalmente ineluttabile, so-prattutto quando ci si rapporta ai bam-bini, sui quali si possono basare efficacimisure di convivenza fertile sul piano deisentimenti e dei legami affettivi dalla cuisaldezza in gran parte dipende la stabilitàe l’armonia di ogni famiglia. Importanteè trovare e attivare i mezzi e le condizioniadatti per stimolare e condividere rela-zioni improntate alla comprensione, alrispetto, alla solidarietà. Le possibilità,

con i bambini, sono moltissime, preva-lentemente nell’ambito del gioco, maanche della narrazione e della lettura adalta voce: nulla più della parola può uni-re gli esseri umani, specialmente quandosi sa che cosa raccontare e come farlo nelmodo più efficace, abilità abbastanzaspontanee ma che possono essere appre-se molto facilmente consultando il sitowww.leggerepercrescere.it oppure lepubblicazioni del progetto Leggere percrescere, ottenibili gratuitamente scriven-do a GlaxoSmithKline, via A. Fleming 2,37135 Verona o anche inviando una e-mail a: [email protected].

Bambini italiani, in particolar modo pre adolescenti ed adolescenti (10-14 anni) e coloro che hanno una maggiore conoscenza di internet e ne fanno un uso maggiore Associazioni di genitori ed insegnantiInsegnanti e genitoriIsp, content provider, operatoridel settore ItcAutorità competenti, in particolar modo Polizia postale e CarabinieriAltre ong e associazioni di consumatori con un interesse sulla sicurezza in internetParlamento italianoGoverno, in particolar modo il ministero dell’Educazione, il ministero delle Comunicazioni e il ministero per l’Innovazione e le tecnologieIstituzioni UE (Commissione, Consiglio dei ministri, Parlamento)Studenti e ricercatoriGiornalistiOpinione pubblica

In sintesi

I destinatari del progetto

Ragazzi nella Rete,ecco la mappaper non perdersi

minori

Consigli pratici perl’utilizzo sicuro di Internet,seminari e incontri nellescuole, una mostraitinerante. Il progettoEasy4 , cui aderisce ilMovimento Consumatori,guida i ragazzi a muoversionline evitando i pericoli efacendone un’occasione di crescita

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Consumers’magazine8

Scalate e potentati

La storia dei giornali si intreccia da sempre con quella dei potentati dell’economia.Lo si è visto anche nella calda estate del 2005 con la scalata al Corriere della Sera.

Ma proprio gli esiti di quel resistibile assalto e, poi, la crisi al vertice di Telecom Italia,il rastrellamento di azioni Fiat fatto dagli Agnelli e i contrasti tra Banca Intesa e Ca-pitalia, portano in superficie tutti i limiti della coalizione economico-finanziaria chesta a capo del primo gruppo editoriale italiano. E inducono Massimo Mucchetti -vicedirettore del Corriere e per diciassette anni all’Espresso - anch’egli spiato assiemeall’amministratore delegato di Rcs fin dal 2004, a chiedersi se e come possa cambia-re il vecchio modello che assegna la proprietà del primo gruppo editoriale italiano aun “patto di sindacato” formato da banche e industriali, i cui interessi di fondo con-fliggono con quelli della libera informazione.

Massimo MucchettiIl baco del CorriereFeltrinelli Editore182 pagine - 14 euro

Fatti addio

«C’è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciattoe non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi». Esordisce così,

Marco Travaglio, nel suo ultimo libro La scomparsa dei fatti. Ma si tratta, forse, del-l’accusa più innocente presente nel libro e volta al mondo dell’informazione in Ita-lia. In realtà, la ricostruzione molto minuziosa degli accadimenti politici, economicie sociali degli ultimi anni, l’approfondimento documentato sulle distorsioni del si-stema radiotelevisivo italiano, il collegamento di tutto ciò con l’informazione dataod occultata, portano Travaglio ad interrogarsi su dove siano finiti i fatti, senza i qua-li si può sostenere tutto e il contrario di tutto, trasformare i telegiornali in polpettonie format di informazione in carrellate di vip, inventare bufale sotto forma di rappor-ti scottanti. Per chiudere su come, un giornalismo serio, possa ancora reagire.

Marco TravaglioLa scomparsa dei fattiIl Saggiatore316 pagine - 15 euro

Mucchetti e Travaglio, informazione a processo

I DIRITTI DEGLI ALTRI

L’arringa ai consumatori, alla sbar-ra le multinazionali. Per Wal-Mart il capo d’accusa è la discri-

minazione sul lavoro, mentre BurgerKing si “dimentica” di rimborsare ai di-pendenti gli straordinari. Ma davanti aigiudici ci sono anche i prodotti difettosidi case farmaceutiche come Vioxx, le fal-se campagne pubblicitarie delle cremesolari di Sunscreen come quelle delle si-garette “leggere” Philip Morris, oppureil fondo pensione della grande distribu-zione che investe in titoli rischiosi, perdee getta sul lastrico le famiglie.

È il pianeta americano delle class ac-tion, nate nel 1938 e poi disciplinate ne-gli anni 60 sull’onda del movimentoconsumerista guidato da Ralph Nader,dove i clienti-vittime portano le aziendein tribunale chiedendo, di norma, risar-cimenti milionari come compensazionealle scorrettezze dell’industria. Nel 2005le cause contro le società Usa generava-no un business da oltre 3,3 miliardi didollari, con una media di 27 milioni perprocesso. Una montagna di denaro, cheha regalato felicità agli studi legali, i cuiproventi derivano unicamente dallecommissioni, ma soprattutto ha invipe-rito le grandi compagnie. Tanto da con-vincere il presidente George W. Bush haimporre un giro di vite, approvando lariforma del settore con il Class ActionFairness Act, una versione “light” dellapopolare istituzione americana.

In Europa la materia è relativamentenuova. Il principio che consente a unacollettività di costituirsi come parte civi-

le contro un’azienda è stato introdottodall’Unione Europea solo nel 1998, an-che se già dai primi anni 90 Paesi comeOlanda e Portogallo si sono dotati di si-mili strumenti giuridici. Nel 2000 è sta-ta la volta della Gran Bretagna, seguitanel 2001 da Svezia e Spagna. Il 2007 èl’anno di Francia e Italia. Anche se i pro-blemi non mancano. Oltralpe, dove ildisegno di legge sarà discusso a febbraio,il candidato alla presidenza NicolasSarkozyha espresso le sue perplessità neiconfronti delle class action, perché «ri-schiano di legare a vincoli insopportabi-li l’economia francese».

Da noi, invece, le proposte abbon-dano e per questo dividono. Dopo il pri-mo tentativo ad opera di Mario Lettieri(Margherita), approvato alla Camerama poi bocciato al Senato nella scorsa le-gislatura, sono pronte ai blocchi duemodelli di class action tricolore. Il primosegue le orme dell’originale americano,in cui ogni cittadino è legittimato a pro-muovere un’azione collettiva. L’altro èquello firmato dal ministro per lo Svi-

luppo economico Pier Luigi Bersani,che limita il perimetro alle associazionedei consumatori, dei professionisti e Ca-mere di commercio, escludendo peròtutte le altre (dai sindacati a quelle di pro-mozione sociale). Spiega Paolo Fioriodel Movimento Consumatori, orienta-to positivamente all’ipotesi Bersani, maanche favorevole all’allargamento delnumero di associazioni coinvolte: «Il si-stema americano delle class action hamolti meriti, ma ha prodotto tante di-storsioni. In tanti casi i veri vincitori so-no stati gli avvocati e non i consumatori.La linea Bersani offre una soluzione chepotenzia i diritti senza creare caos e in-certezze da eccessiva deregulation. Per-ché i controlli sono necessari, per evitareun uso smodato di questi strumenti».

Una prima vittoria sul fronte delleazioni collettive è già arrivata in porto. Agennaio il tribunale di Torino ha accoltole richieste del Movimento Consumato-ri che aveva citato in giudizio Wind-Infostrada per una falsa campagna pub-blicitaria del 2001. «La vicenda dimo-stra quanto ci sia bisogno di una norma-tiva sulle class action», continua Fiorio,«perché se fosse già in vigore, avrebbe ob-bligato l’azienda a pagare direttamente icittadini, anziché lasciare i ai singoli con-sumatori le procedure di risarcimento».E conclude: «Ma la proposta Bersaninon è indenne da critiche. Soprattuttosul fronte delle spese processuali, troppoonerose per le associazioni, e sulla rapi-dità delle procedure processuali».

Christian Benna

Negli Stati Uniti esiste dal 1938 e consente achiunque di portareun’azienda a processopromuovendo un’azionecollettiva. In Olanda ePortogallo c’è qualcosa di simile, in Francia se nediscute. In Italia il ministroBersani ne propone unaversione light.Ecco i pro e i contro

Class action,in tribunale porte aperteai consumatori

Per class action si intende un’azione legale iniziata da un soggetto che chiede al tribunale diessere autorizzato ad agire «per sé e per gli altri che si trovano nella medesima situazione».Tutti coloro, quindi, che hanno subìto una danno possono beneficiare dell’attivitàprocessuale condotta da un soggetto (lead representative) anche nell’interesse di altri.Solitamente il lead representative è scelto tra i soggetti che vantano il maggior danno. Unprogetto di legge per introdurla in Italia è stato presentato dal ministro Bersani a luglio.

Lo strumento

Una causa a più voci

tra le righe di Lorenzo Miozzi

oltre confine

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Consumers’magazine 9

+Consumers’ notizie

Entra in vigore l’indennizzo direttoIn arrivo tempi più rapidi e risparmiUna piccola rivoluzione nel mondo dell’assicurazione au-

to. Dal primo febbraio è entrato in vigore l’indennizzo di-retto: il che significa che il danneggiato potrà rivolgersi diret-tamente al proprio assicuratore per ottenere il risarcimentodei propri danni, senza attendere che sia la compagnia dellacontroparte coinvolta nell’incidente a provvedere. Il provve-dimento, nelle intenzioni del legislatore e nelle attese dei con-sumatori, dovrebbe portare anche una riduzione delle tariffe.La nuova modalità di risarcimento porterà infatti una ridu-zione del contenzioso e una sostanziale diminuzione dei costi,grazie allo sgravio degli oneri previsti fino ad ora per gli inter-mediari, e dei tempi di attesa. Anche il rischio truffa, almeno

sulla carta, è destinato a ridursi. Tutti elementi, questi, che do-vrebbero indurre le compagnie ad abbassare i premi. La nuo-va norma prevede che la richiesta di risarcimento venga pre-sentata dal danneggiato (che non si ritiene responsabile, deltutto o in parte, del sinistro) all’impresa assicurativa che ha sti-pulato il contratto relativo al veicolo utilizzato. La richiesta èpresentata mediante lettera raccomandata con avviso di rice-vimento o con consegna a mano, o telegramma, telefax o invia telematica. Sarà la compagnia stessa a comunicare all’assi-curato l’avvenuto recapito della richiesta. In caso di richiestaincompleta, la compagnia assicurativa ha 30 giorni di tempoa partire dalla ricezione per chiedere le integrazioni.

ASSICURAZIONI AUTO

Al telefono guidandoAumentano le multe

Sempre più pazzi per il cellulare. So-no in aumento gli automobilisti che

parlano al cellulare durante la guida.Nel 2006, infatti, le infrazioni contesta-te ai sensi dell’art. 173 del Codice dellastrada dalla Polizia stradale sono statecomplessivamente 40.349, con un in-cremento del 10,5% rispetto alle36.517 del 2005. Il costo complessivoper i conducenti, a causa di questa in-frazione, è stato pari a 201.745 puntidella patente. Lo rivela uno studio del-l’Asaps. www.asaps.it

Gravidanza medicalizzataquanto mi costi...

La cicogna costa cara agli italiani, an-che prima del suo arrivo. Nei nove

mesi che precedono la nascita, infatti,lievitano le spese sanitarie, nonostante

la gratuità delle prestazioni garantite dalSsn che offre alle future mamme l’assi-stenza di base, considerata più che suffi-ciente dagli esperti. Colpa delle troppeecografie (solo il 15% delle gestanti siattiene alle tre previste dal Ssn) e di esa-mi aggiuntivi. A far salire i costi anche ilginecologo privato, preferito dal 75%delle donne. Senza contare i tanti optio-nal che il mercato propone: dalle vita-mine alle creme anti smagliature, dai ri-trovati anti nausea non farmacologici,fino alle soluzioni per lavare le verdurecrude. Lo rivela l’indagine Istat su Gra-vidanza, parto e allattamento al seno.

www.istat.it

Banche, arriva la guidaal risparmio

Un aiuto concreto sul cosa fare e cosanon fare per pianificare e tutelare

con piena consapevolezza i propri inve-stimenti. È la Guida al risparmio realiz-

zata dall’Abi in collaborazione cone leprincipali associazioni dei consumato-ri. La guida, disponibile agli sportellibancari e nelle sedi delle associazioni deiconsumatori, è il prodotto del tavolo dilavoro attivo sin dal 1997.

www.abi.it

Sigarette, documentianche per i distributori

Dallo scorso 23 gennaio si potrannoinstallare solo distributori automa-

tici di sigarette dotati di sistema di let-tura automatica dei documenti: è quan-to ha deciso l’Amministrazione auto-noma dei Monopoli di Stato, per evitar-ne l’uso da parte dei minori di 16 anni.Per utilizzare il distributore sarà quindinecessario un documento di identità,rilasciato da una pubblica amministra-zione, dotato di banda magnetica atte-stante l’età anagrafica del possessore.

www.aams.it

Lombardia, campagnacontro l’abuso di alcol

MC Lombardia con Confconsumatori e Mo-vimento Difesa del Cittadino sta realizzan-

do un progetto,finanziato dalla Regione Lombar-dia e il contributo del ministero dello Sviluppoeconomico,per informare giovani ed adulti sui ri-schi dell’abuso di alcol e favorire un consumo al-colico equilibrato. È stata realizzata dall’associa-zione ICS45 una ricerca per individuare le ragionidel consumo di alcol tra i giovani e sono in prepa-razione la brochure e il questionario da distribui-re nelle scuole.

[email protected]

Puglia, duemilaconsulenze nel 2006

C irca 2mila le consulenze effettuate dalla se-zione del Movimento Consumatori in Puglia

nel 2006: matura nei consumatori la coscienzadei propri diritti. Il 66% delle richieste riguardaservizi di telefonia fissa o mobile e di collega-mento in internet. Seguono richieste relative acontratti e problemi condominiali (16%), a que-stioni bancarie (10%),a forniture dei servizi e rap-porti con gli enti locali (5%), garanzie relative aibeni di consumo (2%).

[email protected]

Piemonte, via ai Comitati pendolari

Numerose le segnalazioni di disservizi e disa-gi: MC Torino promuove la creazione di Co-

mitati pendolari per segnalare, presso istituzionie gestori delle linee di trasporto, i problemi ine-renti alle linee extraurbane e richiedere attiva-mente il riconoscimento dei propri diritti. Dal 29al 31 gennaio la prima iniziativa: un questiona-rio, distribuito sulla Torino-Ceres, per monitorarel’efficienza e per raccogliere le adesioni al Comi-tato pendolari.MC potrà contestare al gestore leviolazioni della Carta dei servizi, convocare gliaderenti al Comitato e appoggiarne le iniziative.Per segnalazioni:

[email protected]

Le battaglie delle associazioni di difesa dei consu-matori e dell’ambiente per una seria informazione

alimentare, soprattutto sui cibi industrialmente pro-dotti, hanno privilegiato un elemento certo fonda-mentale, ma non esaustivo, di una piena trasparenza.Gli ingredienti - “cosa c’è dentro”- sembrano rappre-sentare tutto ciò che bisogna sapere. E la legge ha re-cepito questa priorità, prescrivendo anche l’indicazio-ne in ordine di quantità dei componenti.

Ci possiamo accontentare? No! Restanofuori tre elementi fondamentali per una vera cono-scenza di quel che mangiamo, e quindi per una ali-mentazione più sicura e razionale. I primi due do-vrebbero essere chiesti al legislatore subito, senza se esenza ma, essendo facilissimo indicarli e comunicarli.Si tratta anzitutto della quantità di ciascun ingredien-te per “pezzo” o confezione. Sapere che nei biscotti Xc’è il burro, non mi dice se poco o tanto. Sapere chenella tal bevanda c’è caffeina, non basta a farmi capire

quanta ne posso bere oltre ai quotidiani espressi, oquanta ne posso consentire ai bambini. E così via. Enon dimentichiamo che questo dato è particolarmen-te importante per chi ha intolleranze alimentari.

Il secondo elemento è collegato al primo, e necompleta il significato informativo: il cosiddetto ap-porto calorico e nutrizionale. Quante calorie - dun-que quanti glucidi, lipidi (e di che tipo) - apporta quelcibo? Si tratta di una informazione oggi facoltativa,pur se spesso offerta, che si ha l’obbligo di dare solo inpresenza di cibi dietetici ovvero di una pubblicità chefaccia leva su richiami “salutisti” o di fitness. E invece,anche questa informazione dovrebbe essere fornitasempre, incondizionatamente. Nell’interesse di chiha (e chi non ne ha, prima o poi?!) problemi di meta-bolismo: a partire, ancora e in primis, dai bambini edagli adolescenti, rispetto ai quali si fa sempre piùprecoce l’insorgenza di patologie come diabete e arte-riosclerosi.

Il terzo elemento, più difficile da mettere afuoco in modi “comunicabili” (ma proprio perciò vainserito subito in agenda, per una verifica approfon-dita) riguarda i metodi di fabbricazione. Prendiamo ilcaffè decaffeinato, ad esempio: come è estratta la caf-feina? Con l’uso di prodotti chimici? Quali? O conmetodi più “naturali”? E così per il vino: conquali/quanti trattamenti chimici è stato realizzato?Nulla mi dice qui l’etichetta (il vino è la più misterio-sa delle bevande). O i gelati: con quali tipi di grassi, edi quale provenienza sono fatti? Grassi animali, forse,magari raccolti da residui di lavorazione di carni?

Insomma:cognoscere volumus! Forse, di-cendolo in latino, qualche santo in Paradiso ci aiuteràa illuminare legislatori e ministri. Ma lasciamo stare isanti. Siamo noi cittadini a dover pretendere, a vocealta, la piena soddisfazione del diritto a un’informa-zione razionale, unico antidoto al bombardamentodella pubblicità.

Alimenti e informazione: la trasparenza incompiuta

dalle sezioni

Parliamone di Gustavo Ghidini

rubriche

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Consumers’magazine10

Consumers’ campagne

Un’economia con al centro le personeL’impegno per una svolta possibile

Solidarietà, eguaglianza, sostenibi-lità e pace. Questi i principi che la

campagna Sbilanciamoci!, nata nel1999 per volontà di 44 organizzazionidella società civile, intende realizzareattraverso attività di denuncia, sensibi-lizzazione, pressione, animazione poli-tica e culturale.

L’obiettivo è ottenere che l’econo-mia, la politica e la società si indirizzi-no verso quegli stessi principi dandoluogo ad un’economia di giustizia e diun nuovo modello di sviluppo fonda-to sui diritti, l’ambiente e la pace. Lacampagna mira a cambiare radical-mente la prospettiva delle politichepubbliche rovesciando le priorità eco-nomiche e sociali. Vuole porre nuova-mente al centro dell’attenzione dell’o-pinione pubblica e dei disegni politici idiritti delle persone, la creazione di unmondo più solidale e la salvaguardiadell’ambiente. Priorità queste che sipongono controcorrente rispetto alleesigenze dell’economia di mercatofondata sui privilegi, sugli sprechi, sul-le disuguaglianze. Il Movimento Con-sumatori ha scelto di aderire alla cam-pagna proprio perché i diritti dei citta-dini-consumatori ritornino al primoposto tra le priorità che muovono leazioni della classe politica italiana enon solo.

Nei suoi sette anni di attività, la

campagna ha elaborato strumenti diricerca, analisi critica e proposta chesono parte essenziale della sua attivitàdi informazione, pressione politica emobilitazione.

Tra le iniziative di maggior rilie-vo si inseriscono La Controfinanzia-ria ovvero le proposte di Sbilancia-moci! per un diverso utilizzo dellaspesa pubblica a favore dei diritti - co-me per esempio il diritto alla salute -,la pace e l’ambiente e di un diversomodello di sviluppo, di nuovi indi-catori economici, di un diversoorientamento delle politiche econo-miche e finanziarie; il Quars, ovveroun indicatore che classifica le Regio-ni italiane prendendo in considera-zione lo sviluppo ambientale e socia-le, l’entità e la qualità della spesa pub-blica; la Controcernobbio ovveroquattro giorni di discussione e con-fronto che si svolgono ogni anno inconcomitanza e simbolica opposi-zione al workshop degli industriali diCernobbio e in cui economisti, so-ciologi, sindacalisti e movimenti siconfrontano per sviluppare l’analisidei processi di globalizzazione, dellacrisi del sistema economico italianoe delle possibili alternative.

Info:www.sbilanciamoci.org [email protected]

Lunaria - tel. 06.8841880

SBILANCIAMOCI!

AEQUA

Sbilanciamoci!in numeri e parole

Rapporto Social Watch 2006Decima edizione del rapporto annuale SocialWatch, un monitoraggio sugli impegni assunti alivello internazionale per la lotta alla povertà el’equità di genere.È una delle analisi sullo svilup-po sociale più riconosciute al mondo ed è spessoconsiderato il “rapporto ombra” della società ci-vile rispetto a quello dell’Undp (il Programma perlo sviluppo delle Nazioni Unite). Il rapporto 2006si intitola Architettura impossibile.

La ControfinanziariaLe proposte di Sbilanciamoci! per il 2007:Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente.Il rapporto, pubblicato ogni anno ad ottobre,vuole diffondere i contenuti di base della cam-pagna: la necessità di un diverso modello di svi-luppo,di nuovi indicatori economici,di un diver-so orientamento delle politiche economiche e fi-nanziarie.I rapporti possono essere scaricati in formatoPDF dal sito www.sbilanciamoci.org oppure ri-chiesti in formato cartaceo scrivendo [email protected]

Libro Bianco 2006 Politiche pubbliche di cooperazio-ne allo sviluppo in Italia Seconda edizione del Libro Bianco: rispetto al2004 si registra la stessa crisi di strategia e dicoerenza delle politiche, stessa crisi di gestionee di funzionamento della Dgcs, medesima crisidi risorse.Emerge la gravità della situazione ita-liana.La cooperazione allo sviluppo soffre infat-ti in tutto il mondo difficoltà e battute d’arresto.Ma in Italia assume una dimensione patologicae radicalmente grave.

QuarsCome si vive in Italia? Indice di qualità regionale dello sviluppo,2006 - terza edizione.La classificazione delle Regioni italiane basatosulla misurazione del loro sviluppo ambientale,sociale e dell’entità e qualità della spesa pub-blica.

Giustizia fiscale,welfare e cittadinanza Le tasse, le politiche sociali ed il ruolodello Stato nell’opinione degli italianiUna rilevazione sulla questione fiscale in Italiain relazione alle politiche di welfare:un sondag-gio effettuato su oltre 1.200 italiani di tutte leregioni italiane che esprime un punto di vista di-verso - per certi versi inaspettato - sul rapportotra gli italiani e le tasse e che può essere un con-tributo importante di informazione e di analisiper le forze politiche, le istituzioni, gli studiosi.

Economia a mano armata, secondo rapportoL’affermazione di un’economia di guerra, le ar-mi di distruzione di massa, i trattati che ne rego-lamentano la produzione, la produzione di armi,le spese militari: molti numeri (ma non solo) perricordarci quanto spendiamo per comprare eutilizzare le armi, chi ci guadagna e chi ci perdein termini di vite umane e distruzione dell’am-biente.

I l progetto del Movimento Consumatori Aequa - Rete diinformazione sulla conciliazione nasce dalla volontà di tu-

telare il consumatore promuovendo le procedure di risolu-zione alternativa delle controversie, procedure in cui sono leparti stesse a fissare le regole e i tempi che governeranno lanegoziazione dei rispettivi interessi.

Secondo dati Istat e del ministero della Giustizia, 5 ita-liani su 100 hanno un giudizio civile in corso. Il tempo ne-cessario per la soddisfazione dei diritti per via giudiziale hauna durata media di 4 anni e l’eventuale grado di appello siesaurirebbe in altri due anni e mezzo, per un totale per i duegradi di merito di poco meno di sette anni. Un arco di tem-po che collide fortemente con la natura e la rilevanza degliinteressi in gioco, laddove le aspettative delle parti in conflit-to potrebbero trovare una migliore considerazione e una piùefficace soluzione se gestite in una procedura informale e ri-servata come è quella conciliativa. Inoltre, non va sottovalu-tato il costo di un procedimento giudiziale, direttamenteproporzionale alla sua durata. Un’altra conseguenza negati-va del ricorso alla procedure giudiziarie è l’ulteriore stress e latensione nei rapporti tra le parti.

Il Movimento Consumatori sostiene attivamente le pro-cedure stragiudiziali, anche e soprattutto come strumento diallargamento dell’area di tutela offerta ai diritti dei cittadini.Attraverso il progetto Aequa - Rete di informazione sulla con-ciliazione, che ha ottenuto il finanziamento del ministerodello Sviluppo economico e di Unioncamere, Mc vuolediffondere gli strumenti di risoluzione alternativa delle con-troversie (Adr - Alternative Dispute Resolution) in quantotendono ad essere informali, rapidi, economici, flessibili emeno traumatici della maggior parte delle procedure giudi-ziarie. Coinvolgendo direttamente le parti nel raggiungi-mento dell’accordo per loro più conveniente, le proceduredi Adr producono generalmente accordi pratici e creativi, epiù soddisfacenti.

All’interno di Aequa saranno creati tre sportelli di infor-mazione e consulenza - a Torino, Venezia e Roma - per pro-muovere la cultura della soluzione alternativa delle contro-versie e diffonderne forme e strumenti.I consumatori rice-veranno assistenza gratuita per la gestione dei reclami favo-rendo l’accesso alla forma più adatta di soluzione alternativadella controversia. Francesca Lulli

La carta di identitàL’obiettivo di Sbilanciamoci! è la promo-zione di un’economia di giustizia e di unosviluppo sostenibile. La necessità di rimet-tere al centro dell’economia, della politicae della società i diritti delle persone, unmondo più solidale e la tutela dell’am-biente.

Chi aderisceAltreconomia,Antigone,Arci,Arci Serviziocivile,Associazione Finanza etica,Associazione Obiettori nonviolenti,Associazione per la pace, Beati i costruttoridi pace, Campagna per la riforma dellaBanca mondiale, Carta, Cipsi,Cittadinanzattiva, Cnca, Cocis, Comunitàdelle Piagge Firenze, Comitato italianocontratto mondiale sull’acqua, coop. Robadell’altro mondo, Crs, Ctm Altromercato,Crocevia, Donne in nero, Emergency,Emmaus Italia, Fair, Fondazione culturaleResponsabilità etica, Gesco, Gruppo OscarRomero Sicsal Italia, Icea, Ics, Legambiente,Lila, Lunaria, Mani tese, Microfinanza,Movimento Consumatori, Pax Christi, ReteLilliput,Terre des hommes, Uisp, Unionedegli studenti, Unione degli universitari,Un ponte per…,WWF.La campagna è coordinata da Lunaria.

Giustizia rapida e con meno stress?Con la conciliazione si può

Nel dettaglio

per approfondire+

rubriche

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Consumers’magazine 11

Consumers’ insieme

Movimento Consumatori:ci presentiamo

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma edindipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziati-

va di un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esi-genza di tutelare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condi-zioni di consumo, cercando di influenzare le controparti isti-tuzionali e private affinché forniscano servizi e prodotti adat-ti alle esigenze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i proprisoci con servizi di consulenza specializzati, li rappresenta pres-so organismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitoridi beni, e li sollecita a prendere coscienza dei propri diritti edelle proprie responsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei con-fronti dei problemi pratici che il consumatore si trova a doveraffrontare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquan-ta sedi locali Mc, distribuite su tutto il territorio nazionale,che erogano sia un servizio di informazione e orientamentosui diritti dei cittadini consumatori, sia un servizio di consu-lenza e tutela legale ex-post, attività centrale della nostra asso-ciazione. Il Movimento Consumatori mette inoltre a disposi-zione dei cittadini una procedura di conciliazione (proceduradi risoluzione stragiudiziale) per le seguenti realtà: Telecom,Tim, Wind, H3g, Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Po-ste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionaledel Movimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante

con tutte le controparti, istituzioni, aziende, associazioni dicategoria, media, per indirizzare preventivamente le decisioniin favore di una maggiore tutela del cittadino-consumatore eper realizzare insieme a queste realtà iniziative di educazione aun corretto e consapevole stile di consumo. Mc lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti, sindalla nascita, Mc ha ritenuto prioritario impegnarsi in azioniche contribuissero alla presa di coscienza non solo dei diritti,ma anche delle responsabilità individuali da parte dei cittadi-ni. Ecco perché Mc collabora, sostiene ed è socio di tante realtàimpegnate trasversalmente su temi fondamentali come la tu-tela dei minori, l’ambiente, la promozione della cultura e del-la solidarietà, il consumo critico e il commercio equo-solida-le, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguentisettori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni;Casa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concor-renza e liberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Far-maci e salute; Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Mi-nori; Prezzi e tariffe; Pubblica amministrazione; Pubblicitàingannevole; Responsabilità sociale; Trasporti e turismo.Mc si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte inpolvere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui pro-dotti per neonati grazie ai Gruppi d’acquisto Mc.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito& Risparmio e Pubblicità ingannevole, Mc ha promosso ne-gli anni importanti campagne di informazione e educazionea favore dei consumatori, tutelato migliaia di cittadini rispar-miatori, vagliato centinaia di pubblicità verificandone la fon-datezza e la non ingannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

LA CARTA DI IDENTITÀ

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta circa 50 tra sezio-

ni e sportelli,operanti in tutta Italia.Per usufruire del

servizio di consulenza legale, cercate la sede locale

del Movimento Consumatori a voi più vicina.

Gli indirizzi delle sedi si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

SEDE NAZIONALEvia Piemonte,39/a - 00187 Romatel.06.4880053fax [email protected]

CAMPANIACaserta, tel. 0823.444081-220742Napoli, tel. 081.5541452

EMILIA ROMAGNAModena, tel. 059.343756Parma, tel. 0521.289951Bologna, tel. 051.271335

LAZIORoma, tel. 06.39735013Tivoli (RM), tel. 0774.334270

LIGURIAGenova, tel. 010.588588La Spezia, tel. 0187.501056Sanremo (IM), tel. 0184.597675

LOMBARDIABrescia, tel. 030.2427872Lecco, tel. 0341.365555Milano,02.80583136Varese,0332.810569Pavia,0382.22772

MOLISECampobasso, tel. 0874.411086

PIEMONTETorino,011.5069546Cuneo, tel. 0171.602221

PUGLIAAndria, tel. 0883.591030Galatina (LE), tel. 0836.633411Molfetta (BA), tel. 080.3354776Ostuni (BR), tel. 0831.305991Bari, tel. 080.5227965Lecce, tel. 0832.1835339Noci (BA), tel. 080.4978650

SICILIABiancavilla (CT), tel. 338.6322345Palermo, tel. 091.6373538Catania, tel. 095.7128729Paternò (CT), tel. 095.858449

TOSCANACecina (LI), tel. 0586.754504Firenze, tel. 055.243409Livorno, tel. 0586.892984Prato, tel. 0574.635298-546130Pontedera-Valdera (PI), tel. 0587.57467Firenze Nord, tel. 055.4250239Versilia (LU), tel.0584.31811

UMBRIAPerugia,075.5731074

VENETOVenezia-Mestre, tel. 041.5318393Padova, tel. 049.8071318Treviso, tel. 0422.545000Verona, tel. 045.595210Vicenza, tel. 0444.326046

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newsletter

Supplemento al numero di Vita di questa settimanaReg.al Tribunale di Milano n.397 dell’8 luglio 1994

Direttore responsabile:Giuseppe FrangiDirettore editoriale:Riccardo Bonacina

Inserto a cura di:Valentina Cicinelli e Lorenzo MiozziCoordinamento redazionale:Silvano RubinoHanno collaborato:Daniela Romanello,Claudio Madella,Carmen Mor-rone,Christian Benna,Elena Rondinelli,Maurizio Regosa,Francesca LulliProgetto grafico:Antonio Mola

Stampa:CSQ - Centro Stampa Quotidiani via dell’Industria,52 - 25030 Erbusco (Bs)

Consumers’magazine

rubriche

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Non attaccatevi alla bottiglietta.

Campagna del Movimento Consumatori per un corretto utilizzo dei farmaci.

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I farmaci fanno bene alla salute solo se utilizzati nel modo corretto. Non abusarne, acquistarli solo se realmente necessari, leggere le istruzioni prima di prenderli,seguire con attenzione le indicazioni del medico e del farmacista: sono semplici gesti che servonoa tutelare la vostra salute, a prevenire e ad evitare altre complicazioni, a non pesare sul portafoglioné sulla spesa sanitaria nazionale. Per questo è nato l'Osservatorio Farmaci & Salute del MovimentoConsumatori, che da anni dialoga con le Istituzioni, le Aziende, le Associazioni di categoria e imedia per tutelare i vostri diritti e costruire una società più responsabile. Anche in tema di salute.

Per informazioni sul corretto utilizzo dei farmaci numero verde 800 774 770 dalle 9.00 alle 13.00,mail [email protected] conoscere i vostri diritti, non solo in tema di salute, www.movimentoconsumatori.it