napolipress · 2008. 12. 12. · ELISABETTA CANALIS “Napoli è magica” pag. 10 GIGI SIMONI...

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mensile di informazione sportiva - dicembre 2008 - anno I - numero 0 napoli press ess ess ALL’INTERNO: CLAUDIA GERINI “Felicissima di vedere questo Napoli” pag. 10 ELISABETTA CANALIS “Napoli è magica” pag. 10 GIGI SIMONI “Lavezzi e Hamsik, una marcia in più” pag. 5 e ancora: Giancarlo Antognoni, Gino Rivieccio, Valter De Maggio, Augusto De Megni, Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Germano Bellavia... CLEMENTE MASTELLA “Sta ritornando la grandeur di un tempo” pag. 4 LUCIANO DE CRESCENZO “Per il Napoli ho pianto” pag. 2

Transcript of napolipress · 2008. 12. 12. · ELISABETTA CANALIS “Napoli è magica” pag. 10 GIGI SIMONI...

  • mensile di informazione sportiva - dicembre 2008 - anno I - numero 0mensile di informazione sportiva - dicembre 2008 - anno I - numero 0

    napolipresspresspresspressALL’INTERNO:

    CLAUDIA GERINI “Felicissimadi vederequesto Napoli”pag. 10

    ELISABETTACANALIS “Napoliè magica”pag. 10

    GIGI SIMONI “Lavezzi eHamsik, unamarcia in più”pag. 5

    e ancora:Giancarlo Antognoni, Gino Rivieccio, Valter De Maggio, Augusto De Megni, Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Germano Bellavia...

    CLEMENTE MASTELLA“Sta ritornandola grandeurdi un tempo”pag. 4

    LUCIANODE CRESCENZO “Per il Napoliho pianto”pag. 2

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    OTTANTA anni e non dimostrarli, un

    pozzo di cultura e di sapere sen-za poterne vedere il fondo. Que-sto è Luciano De Crescenzo; una sorta di oracolo della “sua” Atene, immerso nella sua barba bianca che sembra nascondere la luce abbagliante di tanto carisma che il suo sguardo emana.Ai nostri microfoni l’ingegnere-� losofo di Santa Lucia si dispiega come un libro al vento; bagna in

    maniera benevola la nascita del nostro neonato Tabloid, versione freepress cartacea del già noto quotidiano on line.

    Professore, cosi come un suo fa-moso libro, anche Napoli è Cro-ce e Delizia d’Italia. Le delizie, inutile dirlo, arrivano dal mondo del calcio partenopeo…“Oggi tutto è croce e tutto delizia; il mondo del calcio è inquinato ed io soltanto ricordando quello che de-� nisco il mio Napoli posso parlare di vera delizia”.

    Il suo Napoli? Ci mostri il conte-nuto di questi ricordi. Beviamo alla sua fonte…“Il mio Napoli fu quello in grado di farmi piangere veramente. Perdemmo 0-1 contro l’Ambro-siana, l’attuale Inter, ero molto giovane e dopo quelle lacrime

    cominciai ad odiare l’Inter più di ogni altra squadra. Era un odio sportivo, quello che mi aveva fatto piangere e so� rire, perché il mio Napoli aveva perso immeritatamente. Oggi no, oggi non credo si possa piangere sen-titamente per la propria squadra. Almeno io, non lo farei più”.

    Neanche Maradona le ha fatto versare lacrime di gioia?“Maradona è un amore che resi-ste sempre, anche se di lui non ho tantissimi ricordi personali.

    Tranne qualche sporadico incon-tro non posso dire di avere avuto una assidua frequentazione con il Pibe. Ma una cosa è certa, an-che oggi che seguo il calcio con meno ardore e che Maradona siede su di una panchina e non gioca più in mezzo al campo la mia domanda � ssa domenicale non muta mai, ossia: Ma o’ Napu-le oggi che ha fatto?. Questo vuol dire essere napoletani. Dire che abito a Roma è un’imprecisione, io vivo un po’ più in là, un po’ più in provincia.”

    Volevamo ben dire, allora il Na-poli è una passione mai doma. Una � ammella sempre accesa?.“E come si fa a dire il contrario? Vede, nella vita un uomo può cambiare visione delle cose, può cambiare la � danzata, la moglie o

    l’amante. Può decidere di passare da destra a sini-stra e viceversa incuran-

    te dei partiti, ma la squa-dra no. Nessun uomo cambia

    mai la propria fede”.

    Professore, Totò parlava di Uo-mini e Caporali, io oggi vorrei parlare di “Uomini a righe e Uomini a quadretti”. Lei, metà ingegnere e metà � losofo, che uomo è?“Complimenti per la fantasia e per la profondità. Io a righe o a quadretti? No, io sono semplice-mente un uomo di…cuore”.

    Lasci anche lei un …”Ca� è so-speso” al nostro giornale; in segno di felicità interiore e di

    buon auspicio“Il mio augurio sincero e accorato va alla vostra iniziativa, alla vostra professionalità e al vostro ardore nonché al mio amico Salvatore De Martino, vostro editore. Un uomo, un imprenditore ma soprattutto un amico di in� nita moralità e di indubbie capacità dal cui cuore e dalla cui mente nascono progetti e creature come queste. Salvatore è uno di quegli uomini che un po’ tutti noi sognano di diventare da ragazzi: vincente ma di cuore.Anche se una tirata d’orecchie devo fargliela: lo invito da mesi a prendere il famoso ca� è sospeso a casa mia, ma i suoi impegni ne ritardano sempre la presenza nel mio salotto. Con voi tutti, si in-tende. Faremo la…macchinetta grossa!”.

    In conclusione, il nostro Luciano cosa vorrebbe fare…da grande?“(Sorride commosso ndr). Cosa vorrei fare da grande? Proprio non saprei. Ma so per certo cosa mi farebbe piacere quando an-che per me si chiuderà il sipario. Ricordate il famoso Vicoletto Belledonne a Chiaia? Beh, vorrei si potesse chiamare… Vicoletto Luciano De Crescenzo!”

    Mantenere fede a questo deside-rio a� nchè possa diventare real-tà vorrebbe dire perdere quella preziosa fonte di vita che Napoli ancora possiede. Il � rmamento può aspettare, e poi… Vicoletto Belledonne a Chiaia suona me-glio. Almeno per ora!Grazie Prufessò

    INTERVISTA A LUCIANO DE CRESCENZO, ANIMA PULSANTE DI ...

    “Napoli, Croce e Delizia”di Anna Pugliese

    Il punto del direttore

    Parafrasando il “Lascia o Raddoppia” di bon-giorniana memoria posso a� ermare, e forse anche urlare, che Napolipress raddoppia!Altro che lasciare, nemmeno le briciole restano sul tavolo di ciò che sono gli stimoli, la profes-sionalità e lo spirito di abnegazione. Raddop-piamo, aggiungendo al già noto e apprezzato servizio di informazione sportiva online anche il Tabloid. La versione cartacea del web si è ma-terializzata sotto forma di magazine di appro-fondimento contornato ed impreziosito dalle cosiddette “voci fuori dal coro” Opinioni, com-menti e scoop forniti da personaggi del mondo dello sport ma anche dello spettacolo. Sedici pagine da sfogliare, leggere e magari anche sulle quali ri� ettere. Da ritirare mensilmente in tutti i punti vendita convenzionati, e portare a casa, mostrare agli amici e (perchè no) anche implementare con consigli e commenti che periodicamente raccoglieremo. Il tutto a costo zero. Per questo numero d’esordio ho il dovere di ringraziare tutti coloro che, con sacri� cio ed ineguagliabile professionalità, hanno permes-so la nascita di questo nuovo prodotto e che ne garantiranno la crescita e la maturazione continua, con umiltà e impegno. In primis però, il mio grazie va all’intero Gruppo Dreamwork, editore del Tabloid, rappresentato dall’amico Salvatore De Martino che ha da sempre ha cre-duto nel progetto Napolipress � no al punto di corteggiarlo e farlo suo con impegno e dedizio-ne, rigorosamente in punta di piedi. Soltanto due anni fa Napolipress era per me meno di un’idea, nato dal desiderio di cucire la bocca a quei famosi e rinomati sapientoni che fanno della mediocrità il loro pane quotidiano. Oggi invece ci pregiamo di rappresentare un discreto punto di riferimento nel panorama web del-l’informazione sportiva campana (quasi esclu-sivamente calcistica) e, arricchiti del presente Tabloid, abbiamo aggiunto una nuova freccia al vostro arco. Un vecchio adagio recita che “ciò che avviene, conviene”. Venghino signori venghino. Salite pure. È gratis!

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    È di� cile descrivere lo stato d’animo di un im-prenditore quando vede realizzato qualcosa che ha precedentemente sognato; If you can dream, You can do It (se lo puoi sognare, lo puoi realizzare) è una celebre frase di Walt Di-sney, che è diventata la mia citazione preferita, quella che mi rappresenta. Sogno da 13 anni ciò che si sta realizzando in questi giorni e questi 13 anni sono stati caratterizzati da tante s� de, tante vittorie, ma anche tante scon� tte, tante illusioni e tante delusioni, tante cadute e altrettante risalite, tante paure che mi han-no fatto conoscere la virtù del coraggio. Ma in questo alternarsi di emozioni, c’e stato sempre davanti a me un disegno, una scena che mi ha sempre motivato regalandomi l’energia per andare avanti. Oggi comincio ad intrave-dere quella scena che parla con concretezza di un’azienda sana, con profonda vocazione commerciale, fondata su principi e valori sani, costruttivi, onesti, presente nei mercati più evoluti e proprizi, capace di interpretare con rapidità i cambiamenti, capace di regalare a tutti coloro che la vivono non solo lavoro e conseguente benessere, ma anche motivo di aggregazione e di vita sociale. DreamWork oggi è una realtà che opera nel campo delle nuove tecnologie, dell’informatica, dell’ener-gia, della comunicazione, del marketing e del-l’editoria. Fiore all’occhiello del nostro gruppo è senz’altro il progetto NapoliCard, un’inizia-tiva che tende a � delizzare la spesa dei tanti titolari della omonima card all’interno di punti vendita convenzionati, con lo scopo di aiutare il piccolo dettagliante a competere con una grande distribuzione che la fa da padrona. L’iniziativa si basa sul senso di appartenenza del napoletano e del campano alla propria terra, alle propri tradizioni, ai propri valori ed il collante principale di questo senso di apparte-nenza è il Calcio Napoli, cui la card si ispira. Di recente il Gruppo ha deciso di a� ancare all’ini-ziativa prodotti editoriali al � ne di disporre di mezzi propri di informazione, per meglio vei-colare la comunicazione all’interno del circuito e per favorire l’interazione tra i tanti commer-cianti convenzionati e i consumatori; anche in

    questo caso, dovendo garantire un argomen-to di sicuro interesse comune o quanto meno particolarmente sentito e di� uso, si è deciso di investire su ciò che riguarda le vicende della nostra amatissima squadra azzurra investendo sul quotidiano on line Napolipress.it, di cui il gruppo ormai ne è l’editore. L’evoluzione dalla versione on line alla versione “cartacea” è stata � siologica ed immediata, ed ecco che nasce la stella NapoliPress Tabloid, l’ultimo tassello di quel disegno strategico che serve a d� nire e perfezionare il famoso sogno.NapoliPress Tabloid è un freepress partico-larmente orientato allo sport ed in particolar modo alle vicende di casa Napoli, ma si inte-resserà anche di politica, intesa come interesse per la cosa pubblica che riguarda noi cittadini campani, indipendentemente dal colore poli-tico, si interesserà di moda, di gossip in modo curioso, simpatico, ma non invadente, di spet-tacoli, ma soprattutto di shopping con una periodica guida agli acquisti, a� nchè i titolari della napolicard possano ottenere all’interno del circuito di negozianti NapoliCard conve-nienza e qualità.Ma lo sport e il Napoli rappresenteranno sempre l’argomento principale, anche perché ritengo che il calcio rappresenti un volano fondamentale per rendere bene� ci anche ad altri settori, dalla politica, all’economia al com-mercio stesso, questo a dispetto degli intellet-tuali di turno che tureranno il naso, ma sta di fatto che quando il Napoli va bene, si genera in noi un’autostima che ci rende più forti, più capaci, ci fa sentire invidiati e ci fa entrare in circoli virtuosi di maggiore entusiasmo e produttività, come successe negli anni d’oro dell’epoca di Maradona, periodo in cui il sot-toscritto girava l’Italia per motivi di lavoro e si sentiva veramente orgoglioso di essere Napo-letano. E’ per questo motivo che in occasioni di mie presenze in alcuni talk show televisivi o nei gruppi di discussione su Facebook mi scontro con i miei concittadini illustri e non, che invitano alla prudenza, che invitano ad accontentarsi. Io credo che noi napoletani purtroppo ci siamo assuefatti alla mediocrità

    (ed è già una valutazione molto ottimistica) e quindi non riusciamo neanche più a sognare ed è questo il cancro principale che divora la nostra città. Ora che nel calcio abbiamo l’op-portunità di vivere una squadra di bravi gioca-tori, gestita da un’ottima società ed un sagace allenatore, siccome appena due anni e mezzo fa “calcavamo il campo del Lanciano in serie C” dovremmo accontentarci di una mediocre quali� cazione in zona Uefa? Innanzitutto una ri� essione, questo campionato è il più medio-cre che io possa ricordare (almeno da 37 anni), solo l’Inter appare come una squadra più at-trezzata delle altre, ma le statistiche la condan-nano sia perché sarebbe il quarto campionato consecutivo vinto, sia perché secondo uno studio dei cicli nessuna delle tre grandi (Inter , Juve e Milan) quest’anno dovrebbe vincerlo, ma credo anche che qualche sventura potreb-be capitare anche alla compagine nerazzurra, considerando che la stessa è impegnata su altri due fronti oltre il campionato. La Juve balbetta, il Milan sembra più un’operazione di marketing, con giocatori stellari che fanno vendere tanto merchandising, ma assemblati in modo disorganico, poco possono dire le al-tre rispetto al Napoli e mi riferisco a Fiorentina,

    Roma e Udinese, mi aspetto invece sorprese dal Genoa e dalla Lazio. Ma allora perché non crederci? Capisco l’atteggiamento prudente del Direttore Generale Marino, capisco anche la repressa grinta del grande imprenditore De Laurentis, ma gli addetti ai lavori che interesse hanno a spegnere il fuoco del sogno? In tutto ciò a me sembra che questo calo della squa-dra non sia un calo � sico, parliamo infatti della squadra con la media di età più giovane del campionato, ma credo che il calo sia più men-tale, di deconcentrazione, di ASSEFUAZIONE, si di quella assuefazione alla mediocrità di cui parlavamo prima che rischia di contagiare il calcio, il Napoli. Invece io sogno, tra l’altro, che sia il Napoli a contagiare i Napoletani vin-cendo e dimostrando che si può. uscire dalla mediocrità. Pensate ai giovani calciatori del Napoli che reazione mentale hanno se conti-nuamente si sentono dire che “hanno già fatto un miracolo”, che “tutto quello che viene è un di più”, ecc. ecc. È ne più e nemmeno la stessa reazione che ha ad esempio uno studente a cui viene garantita a � ne anno la promozio-ne, sebbene con una su� cienza; si ritira dalla scuola, almeno lo fa mentalmente, si da alla pazza gioia, si distrae, si diverte, non è più concentrato. Questo è quello che sta succe-dendo ai ragazzi azzurri. Ed è per questo che io, esperto sognatore, invito tutti a continuare a sognare, perché il Napoli deve uscire dalla mediocrità e deve aiutare Napoli ad uscire da questa situazione che ormai la vede ormai fa-mosa solo per l’ immondizia e la camorra. Insomma che NapoliPress possa essere an-che un portafortuna per la rinascita della nostra città, perché il mio sogno non è com-pleto � nchè il Napoli e Napoli non si riappro-pino della loro dignità e del proprio giusto valore . E il mio augurio di Buone Feste e so-prattutto di Buon Anno (perché Napoli Press Tabloid uscirà di nuovo a Gennaio) per tutti i Napoletani ed i campani è proprio quello che il 2009 possa metterci nelle condizioni di ritrovare con il Napoli e per Napoli l’ORGO-GLIO DI ESSERE NAPOLETANI.

    Salvatore De Martino

    È nata una stella

    Anno I - Numero 0 - Dicembre 2008Testata Giornalistica - R.G. Tribunale di Napoli n. 7980/08

    Sede legale e redazioneVia E. Scaglione, 31 - 80145 Napoli

    Direttore ResponsabileDr. Ilario Imparato

    CaporedattoreAnna Pugliese

    RedazioneGiuseppe Di Napoli, Fabio Mencocco, Emilio Rumieri

    CollaboratoriNunzia Napolitano, Michele Pilla, Riccardo Sorrentino

    FotoMassimo De Pasquale

    EditoreDreamwork srl

    Per questo numero si ringrazia la gentile partecipazione di:Luciano De Crescenzo, Clemente Mastella, Valter De Maggio, Claudia Gerini, Elisabetta Canalis, Giancarlo Antognoni, Gino Rivieccio, Augusto De Megni,

    Germano Bellavia, Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Gigi Simoni

    impaginazione e stampaLEGMA - Napoli

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    Un grande in bocca al lupo a Napolipress Tabloid. Un nuovo progetto editoriale, è sempre un messaggio positivo all’intera città. Un grande plauso va a Salvatore De Martino ed Ilario Imparato, editore e direttore del nuovo free press dedicato

    al calcio ed al Napoli. Un progetto gio-vane, giovane come il Napoli di Aurelio De Laurentiis, che con Pierpaolo Marino ha avuto il coraggio e la forza di punta-re sui giovani, sovvertendo la politica del passato, quando a Napoli si punta-va sui nomi di grido. Solo due anni fa, Lavezzi, Gargano, Santacroce ed Ham-sik erano nomi totalmente sconosciuti. Oggi grazie al progetto Napoli, sono una splendida realtà del calcio inter-nazionale. Ci avviciniamo al Natale ed all’arrivo del nuovo anno, il 2009. Ed al-lora è tempo di bilanci. Ripercorrendo le tappe del 2008, ne viene fuori un anno fantastico, la conquista dell’intertoto, le emozioni vissute con il Ben� ca nella doppia s� da di Coppa Uefa, l’avvio di stagione esaltante. È stato un anno di grandi soddisfazioni, il calcio a Napoli ha saputo regalare sorrisi e gioie ad una città ferita. Troppe volte sotto i ri� ettori per emergenze e record negativi, calci-sticamente la città ha inviato segnali positivi all’Italia intera. Un patrimonio quello del nuovo Napoli da preservare, da coccolare, da far crescere sempre più. Solo due anni fa, il Napoli era “costretto” a giocare in serie C…., una lettera che ri-porta alla Champions, sarebbe fantasti-co se il 2009 regalasse alla città l’Europa che conta, sarebbe il sogno che si realiz-za, un premio ad tifoseria che ha saputo vivere con amore e passione anni di� ci-li. Crederci non costa nulla!

    Valter De Maggio

    Tabloid e Natale:auguri e bilanci

    «Veder ritornare il Napoli in termini di grandeur come quella vissuta durante gli anni d’oro è una forma di risposta e ri-conoscimento alla società che ha rischia-to; il che signi� ca che azzardare al Sud è certamente possibile. Spero che questa ripresa possa valere anche nella realtà non solo sportiva ma anche in quella sociale ed economica napoletana e cam-pana. Secondo me Napoli ha bisogno di essere guidata e di avere emozioni e di riscoprire un po’ di passione proprio come avviene nella realtà calcistica ma anche sul piano di quelle diseconomie che feriscono la realtà napoletana e che invece devono essere rimarginate chia-mando tutti a raccolta; dobiamo essere tutti responsabili e protagonisti. Io credo che il pubblico sportivo si senta copro-tagonista e la stessa cosa bisogna far

    vivere ai cittadini napoletani e campani. Il futuro? Quello sportivo lo vedo buo-nissimo, mentre quello politico e sociale vive molte incertezze». Sulla posibilità che l’Italia dichiari “fallimento” Mastella si è detto poi molto preoccupato. “Mi auguro che ciò non accada, sarebbe una cosa drammatica. Indubbiamente oggi abbiamo delle di� coltà � nanziarie che produrrano grandi di� coltà economiche e sociali. Speriamo che questa fase di di� -coltà possa essere superata e non si arrivi ad una recessione grave e drammatica, perchè perderà chi è più debole, vale a dire il Mezzogiorno e la Campania”.Sulla recente ascesa di Obama alla Casa Bianca l’On. Mastella non risparmia qual-che spigolosa battuta:”L’elezione di Oba-ma un grande evento, ma trovo cultu-ralmente rovinciale tirare Obama per la giacca da una parte e dall’altra!”

    Napolipress Tabloid spiega i suoi taccuini per intervistare un disponibilissimo Clemente Mastella, ex Ministro di Grazia e Giustizia, presente sugli spalti del San Paolo come tifoso d'eccezione

    Napoli che vincedi Giuseppe Di Napoli

    Questione di stiledi Michele PillaA pensar male, si fa peccato. Recita così un vecchio adagio. Che potrebbe essere com-pletato con un laconico “Ma spesso ci si az-zecca”. Stadio Brumana di Bergamo. In scena, un teatrino d’altri tempi, con mister Del Neri che si fa espellere dall’arbitro Brighi e capitan Doni che gli vomita addosso infamie di ogni genere, � no a un plateale “Fai schifo”. In tutto questo, i tifosi (eufemisticamente parlando) atalantini fomentavano il clima di nervosismo (altrettanto eufemisticamente) tentando di entrare in campo e sfogandosi contro i “ter-roni partenopei”. Premessa: stadio San Paolo chiuso per quattro turni a inizio stagione per gli incidenti della stazione Termini, a Roma,

    e divieto di trasferte per i tifosi azzurri. Fatto salvo tutto ciò, fa rabbrividire il verdetto del giudice sportivo Gian Paolo Tosel: mille euro di multa alla società bergamasca. Stop. Tut-to qui. A pensar male si farà anche peccato, ma… Fatto salvo tutto ciò, quel che conforta è vedere la straordinaria signorilità mostrata dall’ambiente partenopeo. Mai una lamente-la, mai uno sfogo fuori posto, mai una parola sopra le righe. Un aplomb, quello del Napoli, da far invidia ai club britannici. Tutto resta nelle “quattro mura” di Castelvolturno. E se ci sono panni sporchi, si lavano in famiglia. La società azzurra si distingue per eleganza in un campionato variegato, composto da so-cietà eterogenee, alcune delle quali vanno in

    giro con abiti malmessi, stropicciati, � nanche stracciati. In casa Napoli, c’è calma piatta. E se vi sono lamentele, vengono e� ettuate con quell’educazione che evidentemente in po-chi conoscono. Tutti ricorderanno quel famo-so “Napoletani di m…” di Celliniana memoria, lo scorso anno. O ancora, la smania di prota-gonismo di un campione del mondo (ma non di civiltà) come Gattuso. Fino a giungere agli eccessi di Cristiano Doni. Tutto passa inosser-vato. A meno che non avvenga al San Paolo o nelle zone toccati dal Napoli. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Ma per fortuna, nei teatrini che si vedono la domeni-ca sui campi di serie A, c’è una società che si distingue per eleganza…

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    di Fabio Mencocco

    Il buon avvio di stagione da parte del Napoli non è sicu-ramente passato inosservato agli occhi di Gigi Simoni, ex tecnico partenopeo, che è in-tervenuto per parlare proprio delle ottime prestazioni forni-te dagli azzurri: «Sicuramente noi allenatori e addetti ai lavori vedendo la squadra allestita da Marino e considerato l’anno di maturazione dei calciatori ci aspettavamo un torneo miglio-re rispetto a quello disputato la scorsa stagione dal Napoli, ma non pensavamo che i progressi di questi squadra fossero così notevoli». Dunque gli azzurri si trovano nelle zone alte del-la classi� ca grazie ad un buon gioco, così come sottolinea

    Simoni: «La squadra di De Lau-rentis non si trova così in alto per caso, dopo tante giornate di campionato i valori comin-ciano a venire fuori; qualche volta può starci la giornata for-tunata o l’errore arbitrale che ti sfavorisce ma sicuramente il

    Napoli sta esprimendo un otti-mo gioco ed è proprio questo che lo sta consacrando ai ver-tici della serie A». Hamsik e La-vezzi sono sicuramente gli idoli dei tifosi, ma Simoni punta so-prattutto sui calciatori esperti e sulla forza del gruppo: «Sicura-mente lo slovacco e l’argentino hanno una marcia in più ma io non sottovaluterei il lavoro di Blasi, Gargano, Maggio e dei tre difensori che si stanno esprimendo a grandi livelli ed è anche grazie a loro se questo Napoli sta facendo così bene». Dietro tutto però sembra esser-ci l’abile regia di un allenatore che per troppo tempo è stato snobbato in serie A così come evidenzia il tecnico di Creval-core: «Puntare su Reja è stato una delle scelte più azzeccate

    della società, i buoni risultati ottenuti dal tecnico friulano dimostrano che la pacatezza e la dedizione nel proprio lavoro paga. A volte è questione anche di fortuna – aggiunge l’ex alle-natore del Napoli – perché Reja poteva magari già allenare da quindici anni in massima serie ed invece nessuno ha creduto in lui, di questo va dato merito a tutta la società partenopea». In chiusura Simoni esprime il suo giudizio su questo cam-pionato così equilibrato: «Le ottime prove fornite da Genoa, Lazio e Napoli hanno livellato il campionato, nessuna partita può essere considerata abbor-dabile da nessuna formazione. Se gli azzurri continueranno a giocare come sanno la Cham-pions non sarà solo un sogno».

    Nulla accade a casoL’ESPERIENZA DI GIGI SIMONI AI NOSTRI MICROFONI

    L’ex tecnico azzurro vede nel Pocho e in Hamsik la marcia in più di questo Napoli

    “Questo Napoli mi impressiona”La passione in� nita per il calcio di Augusto De Megni, vincitore della sesta edizione del Grande Fratello

    A volte si dice che un solo giorno può cambiare la vita di una persona. Nel caso di Augusto De Megni due giorni gli hanno cambiato la vita per due volte. Augusto nasce a Foligno il 12 maggio 1982, � glio di Dino, noto uomo d’a� ari di Perugia. Il 3 ottobre 1990 Augusto ha undici anni ed è a casa con il padre. Due uomini con il viso coperto entrano in casa sua, legano ed imbavagliano il Dino De Megni e rapiscono il piccolo Augusto. Dopo quattro mesi vissuti con i suoi aguzzini in un grotta sotto terra, Augusto viene liberato dai NOCS il 22 gennaio 1991. Crescendo Augusto è sempre stato indicato come il ragazzo rapito e questo non lo aiutava a dimen-ticare l’incredibile incontro ravvicinato con la morte.“Il calcio è tra le cose che mi hanno aiu-tato a superare l’esperienza del seque-stro” Augusto, infatti, è un ottimo por-tiere e a quindici anni lascia la famiglia per andare a giocare a calcio. Milita nel Città di Castello e nella stagione ‘99/’00 fa parte della rosa del Genoa in Serie B. Il giovane perugino, però, non riesce proprio a staccarsi di dosso l’etichetta del povero bambino rapito. Così cerca di entrare nel reality show Il Grande Fratello e, dopo vari tentativi, riesce a

    farlo. Non solo, il 26 aprile 2006 Augusto De Megni vince la sesta edizione del GF. Così riesce � nalmente ad essere ricor-dato per altri motivi e non più per il suo sequestro.

    So� ermiamoci sulla tua grande pas-sione: il calcio. Cosa è per te?“Hai detto bene: il calcio per me è una grande passione. Ho giocato anche da professionista, non a livelli altissimi, ma comunque da professionista. Ho fatto tanti sacri� ci per il calcio, ma non ho nessun rimpianto”Quale squadra ti ha sorpreso di più in questa prima parte di stagione?“Questo campionato è molto più equili-brato rispetto a quelli passati. Tra le grandi nessuna squadra mi sta entusiasmando molto per il gioco, forse l’unica è la Juve. Ci sono, viceversa, molte sorprese. Tra queste mi hanno impressionato particolarmente Napoli e Catania”Sei un tifoso della Roma. Come vedi la squadra giallorossa per questa stagione?“Bè devo dire che l’inizio non è stato dei migliori, ma dopo anni di bel calcio e ri-sultati era normale aspettarsi un periodo di calo. L’importante è che passi presto”Ritorniamo al Napoli. Dove possono arrivare, secondo te, gli azzurri?“Il Napoli è una grande squadra. Può fare

    grandi cose e non a caso le sta già facen-do. Lavezzi – Denis formano una coppia d’attacco da sogni, ma è l’intero gruppo che sta facendo benissimo. Gli azzurri sono una squadra organizzata e dall’or-ganico completo e compatto. Farà sicura-mente male alle grandi del calcio italiano e può entrare tra le prime quattro”Quale giocatore ruberesti al Napoli per darlo alla tua Roma?“Forse sono scontato, ma Lavezzi ed Hamsik li vedrei proprio bene in maglia

    azzurra”Da portiere, cosa ne pensi di Iezzo?“Iezzo è un grande portiere. Sta facendo molto bene ma ripeto: è l’intero Napoli che sta strabiliando”Doni, invece, viene spesso criticato a Roma.“Sì, ma secondo me ingiustamente. Forse qualcuno dimentica che Doni sta giocando con dei problemi � sici al ginoc-chio e quindi non può giocare libero”Quali sono i tuoi modelli? Qual è il portiere che ti piace di più?“Ovviamente il più forte del mondo è Gigi Bu� on, ma in questo momento Julio Cesar e Frey stanno davvero facen-do benissimo. Direi che dopo Bu� on ci sono loro due”In Italia siamo a corto di giovani por-tieri. Qual è la ragione secondo te?“Non è vero che siamo a corto di giova-ni portieri. Secondo me ci sono, ma le squadre italiane preferiscono a� darsi a portieri esperti, anche se stranieri. Purtroppo, quindi, in Serie A non c’è spazio. A mio parere Marco Storari, per esempio, se avesse ricevuto più � ducia, avrebbe potuto fare una carriera mi-gliore”Dove ti vedremo in futuro?“In futuro non lo so. Per ora conduco un programma il lunedì sera su Canale Italia insieme a Ciccio Graziani e Natalie Kriz”

    di Emilio Rumieri

    Il Pocho sbarca in... Lituania

    accanto a Lenin

    Oltre i confi ni, oltre la geografi a e fi nanche oltre la storia. Il Po-cho approda addirittura in Litua-nia, e scrive il suo nome accanto a quello di Lenin. È accaduto nella cittadina di Druskinikai, cittadina a sud di Kaunas e più precisamente al Grutus Parka (museo all’aria aperta dedica-to alla dominazione sovietica) dove su di una panchina accanto alla statua di Lenin è stato scrit-to un curioso “Forza Pocho”. A darcene testimonianza è il su-pertifoso azzurro Angelo Fioret-ti che dalla lontana Lituania ha voluto renderci omaggio della bellissima foto e della esclusi-vissima notizia.

    15° giornata 6 e 7 dicembreAtalanta - UdineseCagliari - PalermoChievo - Roma 06/12/2008Lazio - Inter 06/12/2008Lecce - JuventusMilan - CataniaNapoli - SienaReggina - BolognaSampdoria - GenoaTorino - Fiorentina

    16° giornata 13 e 14 dicembreBologna - Torino 13/12/2008Fiorentina - Catania Genoa - Atalanta Inter - Chievo Juventus - Milan Napoli - Lecce 13/12/2008 ore 20:30Palermo - SienaReggina - SampdoriaRoma - CagliariUdinese - Lazio

    17° giornata 20 e 21 dicembreAtalanta - Juventus Cagliari - Reggina Catania - Roma Chievo - Genoa Lazio - Palermo 20/12/2008Lecce - Bologna Milan - Udinese Sampdoria - Fiorentina Siena - Inter 20/12/2008 Torino - Napoli

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    AbbigliamentoABBIGLIAMENTO JACK - Via Nicolardi, 72ABBIGLIAMENTO SPORTIVO PLANET - Via Milano, 21 ABBIGLIAMENTO di S. D'Aniello - Via Firenze, 85FAN SHOP DIADORA - Via G. B. Marino, 25 B/CFAN SHOP DIADORA - Via B. Croce, 14QUEEN SHOES (CALZATURE BAMBINI) - Corso Secondigliano, 346ABBIGLIAMENTO SPORTIVO I CARLI di MASSIMO CARLI & C. s.a.s - Via Bracco, 28/30 LA MAISON CHIC di G. Fogliano - Via Arenaccia, 118/A NapoliPRIVILEGE - Via Lazio, 55 NapoliTESSILE DAVID di AMIRANTE - Via Pignasecca, 30/31 NapoliABBIGLIAMENTO ADAM'S SHOP - Via Bracco, 65/67/69 NapoliPELLETTERIA GIGLIO ROSSO s.a.s.- Via Bracco, 73/75 NapoliABBIGLIAMENTO DIERRE s.a.s. - Via Toledo, 151 NapoliCALZATURE QUEEN'S DRAGON -. Via Cervantes, 76 NapoliCALZATURE GO MAX - Via Toledo, 326ABBIGLIAMENTO WINDSOR - Via S. Giacomo, 10 NapoliCORPO VESTE L'INTIMO di S. MARTINUCCI - Via Francesco De Sanctis, 30 NapoliBORSE ACCESSORI”MANDARINO” - Via Nicolardi, II° Trav 59/C NapoliABBIGLIAMENTO FIRST LADY s.a.s. di FABIO DE PASQUALE - IV Trav. Bartolo Longo, 28ABBIGLIAMENTO X STYLE TIKY - ART - Via Nilo, 35 NapoliDANIEL & SPORT di Daniele Giuseppe - Via Nazionale 6/A NapoliABBIGLIAMENTO FOLLIE di Ciro Maranta - Via Toledo, 1 Napoli / Via Tarsia, 63 NapoliBBIGLIAMENTO L. DEL GIUDICE - Via Giacomo Leopardi, 164 NapoliDE FALCO SPORT - Via S. Gennaro al Vomero, 18/B NapolSANDY SHOES - Via Vecchia Santacroce, 4 Napoli Supermercati e alimentariSUPERMERCATO LI. PA. - VIA ASPROMONTE, 9 NAPOLIALIMENTARI VENTIMIGLIA - PIAZZA LO BIANCO, 6/7 NAPOLISUPERMERCATO CONAD MARGHERITA -Via Bosco di Capodimonte, 9/A/F ALIMENTARI SEPE NUNZIO -VIA B. BUOZZI, 18 AFRAGOLA NAPOLICERINO s.a.s. di M.A. Napoli - Via Pessina , 63SUPERMERCATO CERINO - Piazza Principe Umberto, 8SALUMERIA SCIU SCIU - Via S. Teresa degli Scalzi, 3ALIMENTARI LA SIRENA s.a.s. di PICARIELLO DOMENICO - CORSO SIRENA, 281 NAPOLIIL FORNAIO di CIICI GIOVA - Villa Bisignani, 43 NapoliMINIMARKET SERRA - Via Benedetto Croce, 37 NapoliALIMENTARI di BERNARDO GABRIELE - C.so Garibaldi, 33EURODISCOUNT di Migliaro Luciano - Corso Vittorio Emanuele, 470Bar e caffetterieCAFFE' DEL GALLO - CORSO B. BUOZZI, 268, NAPOLIBAR OTTOCENTO - VIA PASSANTI, 11 TERZIGNO NAPOLICAFFETTERIA LIGUORI - VIA NICOLINI, 10/12BAR LUCREZIA di S. Riggio - Via G. Testa, 25BAR ROBY s.a.s. - Via Santa Croce a Orsolona, 16CAFFETTERIA CHIANESE s.r.l - PIAZZA DUCA DEGLIABRUZZI,8/12 NAPOLI

    BAR CARLINO di CARLINO MARIANTONIA - VIA CUCCIARELLA,155/157/159BAR TERRY di Pazienza Vincenzo - Via Freud, 57/59 NapoliCAFFETTERIA NETTUNO s.n.c.- Via De Pretis, 9FAMOSA CAFE' - Via Riviera di Chiaia, 96 NapoliBAR SPINA - Via S.Maria in Portico, 12 NapolIBAR PASTICCERIA BATTELLI RENATO- Via S. Maria la Nova, 25STEJO' CAFE' - Piazza Dante, 49 - 50 NapoliCORNETTERIA DOLCE NOTTE - Via Palach, 1CORNETTERIA SERY MARTY di Finizio Carmela - Via Alessio Mazzocchi, 52IL GHIOTTONE s.a.s. di Festa Vincenzo - Piazzetta Cariati, 4/5 NapoliGRAN CAFFE' NOVARA - Corso Novara, 37/39/41 Napoli CAFFETTERIA LA PIAZZETTA di Vitucci Flora - Piazza Luigi Poderico, 2C/ 2D NapoliCAFFE' VANVITELLI s.a.s. - Piazza Carlo III 49/50 NapoliBAR BALLANTINES DIGIERRE s.r.l. Viale Imbriani, 18 NapoliCAFFETTERIA FERRARIS - Via Galileo Ferraris, 42/A NapoliBAR COLONIALI BORRELLI - Corso Ponticelli, 25 NapoliCAFFETTERIA LUCY di Sessa Federico e CO s.a.s. - Via Foria, 248 NapoliCAFFE SPACCANAPOLI s.a.s. di Alessandro Antonio & C - Via Mezzocannone, 65CAFFETTERIA PRINCIPE - Via Broggia, 4 Napoli BomboniereBOMBONIERE SUNFLOWER di Russo Annunziata - Via Tarantino, 19 NapoliCasalinghi e articoli per la casaDE BIASO GIACOMO (CARTA E SACCHETTI) - VI PAVIA, 36 NAPOLI CASASLINGHI E DETERSIVI ANGIERI MARCO - VIA DELLE REPUB-BLICHE MARINARE,430 NAPOLICASALINGHI MISERIA E NOBILTA’ s.r.l. – Via RuoppoloA DA BARC TUTTO A 50 CENTESIMI di L. Mormile - Via Vittorio Emanuele, 82DETERSIVI SHOP - Via Iannelli, 570/572 NapoliCastello di Cisterna NapoliMerceria TUTTO PER TUTTI s.a.s. - Via Lieti a Capodimonte, 65 NapolIDEA PIU' (DETERSIVI CASALINGHI) di Condemi Luigi - Via Freud, 52iDITTA VERDE (CASALINGHI) di Gennaro Verde - Via Liguria, 16 NapoliTUTTO PER LA CASA di Marra Antonio - Corso Vittorio Emanuele, 451ARTICOLI DA REGALO PILU' - Via Pasquale Scura, 27DITTA EGIDIO (TESSUTI) - Via Pignasecca, 34 NapoliFANTASIE DI CASA - Via Vittorio Veneto, 131 Napoli CarniMACELLERIA TORTORA GIULIANO - Vico Tiratoio, 16 Napoli MACELLERIA Russo Mauro - Corso Vittorio Emanuele, 229/ 230MACELLERIA F.LLI FESTA s.a.s. - Corso Vittorio Emanuele, 478SALUMERIA DO.MA di Carillo Domenico - Via Lepanto, 103/A NapoliCentri abbronzanti e bennesereCENTRO ABBRONZANTE - Via Manfredi, 18/A NapoliCENTRO ESTETICO “SENSAZIONI di MARIA PIA FALZETTA” - Via Francesco De Sanctis, 18LE SOLEIL s.r.l. - Via Morghen 133/133 A Napoli

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    Centri scommesseINTRALOT ITALIA - Via Taddeo da Sessa, 92INTRALOT di AULETTA LUIGINA - VIA APPIA A SECONDIGLIANO, 151CENTRO SCOMMESSE BETTING - VIA PIETRO COLLETTA, 76 NAPOLIPUNTO SNAI di G. Morescanti - Via Emilio Scaglione, 31SAVARESE BET di TODISCO LUIGI - VIA GIACOMOSAVARESE, 34 NAPOLIAGENZIA PONTI ROSSI - VIA NICOLA NICOLINI, 28 NAPOLI MONDO WEB -VIA CUPA MOLISSO, 14 NAPOLICENTRO SCOMM.RUSSO SERVICE s.a.s. - Villa Bisignani, 23 Napoli CaseificiCASEIFICIO DE STEFANO ANTONIO - VIA SCUOLE PIE, 5Cartolerie e librerieCARTOLERIA NEADIS di L. Ceriello - Villa Bisignani, 23 NapoliCARTOLIBRERIA PUZZLE s.a.s. - Via Europa, 40LIBRERIA GHEDINI DI NAPOLI s.a.s. - Via M. Pietravalle, 5 NapoliCARTOLERIA GIORGI LINA di Iannuccilli M. Laura - Via Piscitelli, 72EDICOLA NUNZIELLO - Via Janfola, 640 NapoliL'IDEA di AGOSTINO SEQUINO - Via Janfola, 409 NapoliCARTOFANTASY di L.Parato - Via Speranzella, 125 NapoliLIBRERIA LA BANCARELLA s.a.s. - Galleria Umberto I°, 80/81LIBRERIA VOLANTE - Piazza Cavour, 67 NapoliCARTOLERIA A.B.I. - Via Monteoliveto, 32 NapoliT.V.B.di Antonella Buffardi - Via R. Tarantino, 17/Bis NapoliIL CARTAIO di CIULLINI- Via Scarlatti, 52 NapoliCARTOLERIA MAGIC PEN Via Emilio ScaglioneCOPY CART di Gotta Monica - Via Angelo di Costanzo, 24 Napoli

    DattilografieDATTILOGRAFIA PROGRESS - Via Mezzocannone, 117 NapoliElettronica e telefoniaGBC STORE Elettronica - Via Foria, 75 BIT STORE – Via Scarlatti, 12LA CASA DEL TELEFONO di G. Casella - Via Foria, 46ASSISTENZA TELEFONINI GLOBAL SERVICE s.r.l. - Via E. Scaglione, 258/260MEDIA LINE BY CELL FOOD s.r.l. - Calata Ponte di Casanova NapoliSPAZIO TEL di Bifani Salvatore - Corso Vittorio Emanuele, 236MENTI A CONTATTO(audio video telefonia) - Via S. Giacomo dei Capri, 61/C NapoliNEW ELECTRICSHOP di Capozzi Flora - Via Vittorio Veneto, 305 Napoli Fotografia e studi fotograficiFANTASIE FOTOGRAFICHE - Via Napoli, 74 C/D NapoliSTUDIO FOTOGRAFICO MORISIERI. NET - Via Pignatelli, 47 NapoliFarmacieFARMACIA DEL SOLE di Dott. ISABELLA D'ATRI - PIAZZA CAVOUR, 150/151, NAPOLIFumettisticaNAPOLI COMICS s.a.s. - Via Pitloo, 7/B NapoliFerramentaFERRAMENTA LIGUORI - Via E. Scaglione, 65 NapoliInformaticaSOCIETA' INFORMATICA GESTIONALE s.r.l. - Via Martucci, 7 NapoliFULVIA ASCIONE PRODOTTI INFORMATICI TELEFONIA - Via Miranda, 46/48Moto e autoR & M MOTORS s.r.l. - Via del Cassano, 22PISCOPO MOTO s.a.s. - Via Arenaccia, 253LA MODERNA Officina Meccanica s.n.c. - Via Prov. delle brecce, 56VARIEGOMMEGROUP s.r.l. - Via Serafino BiscardLA STRADA s.n.c. - AutocarrozzeriaOggettistica e giochiGIOCAMI(GIOCATTOLI) - Via San Giacomo dei Capri, 38OGGETTISTICA - AMALFITANO - Via San GregorioArmeno, 24DELIZIE IL GUSTO DEL PARTICOLARE di G.M. Esposito - Via G.L. Bernini, 86PARTY WORLD TUTTO PER LE FESTE - Via G. Sequino, 33OGGETTISTICA SHYLA' - Via Foria, 2 NapoliGADGETTERIA PLAY WORLD s.a.s. - Via Duomo, 290/G NapoliGADGETTERIA RIMINI 51 di BELLINI ALBERTO - Via Rimini, 51 NapoliBOTTEGA D'ARTE di M. BALZANO Cornici Dipinti & Oggetti d'Arte - Via Iannelli, 582 Napoli

    CIMATOYS di Rongo Ciro - Corso Vittorio Emanuele 469 NapoliLA BOTTEGA DI CUPIDO di SALVATORE SCIELZO (GADGET) - Via Michelangelo, 18/D Orologierie e gioiellerieNON SOLO OROLOGI di A. Giordano - Piazza Cavour, 58 NapoliTOMMY ORO s.r.l. - GioielleriaORO BIANCO s.r.l. - Via Terracina, 165 NapoliOREFICERIA OROLOGERIA ARGENTERIA di Tomas Patrizia - Via Caio Duilio, 39 NapoliOREFICERIE FERRARO - Via Benedetto Croce, 41 NapolOtticaOTTICA ROSTIROLLA di GUIDA VINCENZO - Via S. Carlo, 8 NapoliOTTICA SETOLA - Via Lutrario, 65/67 Crispano NapoliOTTICA LENDI - Corso Durante, 190 FrattamaggioreOTTICA DEL NILO - Via Nilo, 33 NapoliOTTICA BUONO - Piazza Carlo III 44 Napoli

    Pasticcerie e dolciumiPASTICCERIA FRATELLI BENEDETTO - VIA DIETRO LA VIGNA, 15PASTICCERIA SCOGNAMILLO - Via Arena alla Sanità, 24 PASTICCERIA GELATERIA ORBITELLO - Villa Bisignano, 36 NapolDOLCE VITA DOLICUMI. - Corso Duca d'Aosta, 55 NapoliiLABORATORIO DI PASTICCERIA di Gala Luigi- Via Bosco di Capodimonte, 58PescheriePESCHERIA "ADD E GUAGLIUN" di Landri Raffaele Corso Vittorio Emanuele, 492 NapoliPESCHERIA DEL GOLFO - Via Bianchi, 10/B NapoliPiante e fioriPIANTE E FIORI FIORIMANIA - Via Nilo, 36 NapoliPASTICCERIA GEIVAN - Via Michelangelo Schipa, 102/104 Napoli Pizzerie e ristorantiPIZZERIA ANEMA E CORE - PIAZZA GRAMSCI,16 NAPOLIPIZZERIA da PASQUALINO - VIA SANTA MARIA DELLE GRAZIEA LORETO, 45PIZZERIA LA RUOTA s.a.s. - VIA NICOLA ROCCO, 16 NAPOLIPIZZERIA DI NAPOLI di GIUSEPPE DI NAPOLI & C. . - VIA G. DIACONO, 112 NAPOLIRISTORANTE LE ANCELLE - Via Delle Repubbliche Marinare, 513,519PIZZERIA O' RITROV PIZZERIA - Via C. Daniele, 96 Cardito NapoliPIZZERIA LA FONTANELLA di VINCENZO ROMANO - Corso Secondigliano, 410RISTORANTE VESUVIETTO di GIUNTO CIRO - Via Schipa, 65/67/69LA TAVERNA DI TOTO' - Via Tribunali, 307 NapoliSO. GE. RIS. RISTORANTE FRANCO - Corso Arnaldo Lucci, 195/197RISTORANTE PIZZERIA POSEIDONE - Via Partenope, 1 Napoli PIZZERIA ADD'O GUAGLIONE - Via Consalvo, 101 NapoliPub e rosticceriePUB - FRIGGITORIA CLAUDIO'S - VIA PIACINOLA, 32 NAPOLIROSTICCERIA BASILICO e G di L. Leopoldo - Piazza Mazzini, 3FOCACCERIA LA PIAZZETTA - Via Manzoni 42/44 BURGER KING s.r.l. - Galleria Umberto I°, 27CIAO PIZZA - Piazza Nazionale, 55/56DOG OUT (IL RISTORO di M. AMIRANDA) Via L. Giordano56 / 58DUGOUT s.a.s. – Via Mergellina, 6GNAM 3 (MAGIA s.r.l.) – Via Arcoleo, 39/ 41GNAM (D.G. BROTHERS s.a.s.) – Via S. Giacomo, 11DOG OUT Via Luca Giordano 56/58 NapolPUB “CROSTON AWAY”- Via Martucci, 75iMR PIG -VIA CARDUCCI PIZZETTERIA "A VOL A VOL" - Via S. Alfonso Maria Liguori, 9/B Napoli

    Parrucchieri e barbieriPARRUCCHIERE CAPONE CIRO - Via Sanita', 28BARBIERE TOTANO VINCENZO - Via S. Giacomo dei Capri, 53BARBIERE STYLE IN PROGRESS - Via Janfola, 443 NapoliPARRUCCHIERE UOMO THESCHIANO di SCHIANO GIUSEPPINA - Via Nilo, 13 Napoli PARRUCCHIERE “HAIR STYLIST” di IOVINE GIOVANNI - Via Nilo, 10NapoliNICOLA ZIZOLFI BARBIERE - Via Palmentiello, 2/DPARRUCCHIERE AIR E BEUTY RAF 2 di Salvatore Mormone - Via Alessandro De Meo, 4/BPalestrePALESTRA UNIVERSAL CENTER - Via Vittorio Veneto, 113 Napoli

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    CASERTABIMBO TRENDY Di Gionti Caterina - Via S. Giuliano, 193 Marcianise CasertaCervinoRISTORANTE PIZZERIA LA GONDOLA – Via Zampani, 32PIZZERIA I TRE FRATELLI - Via Risorgimento, 6MaddaloniLO SCRIGNO DI VENERE di PASQUALE DE LUCIA - VIA S. ANTUONO, 1GIRARROSTO PIZZERIA IZZO MARIA – Via Nazionale Appia, 3 RISTORANTE PIZZERIA PEPE ROSSO - Via Statale Appia, 102MOBILIFICIO CALCAGNI - Via S.S.265 Km 25,800Orta di AtellaLACO s.r.l. - Via Bellini,39 - Orta di AtellaS.Giorgio a CremanoINTERNET POINT - VIA BUONGIOVANNI, 23S. Antonio Abate a NapoliBAR LUPA - VIA BUONCONSIGLIO, 262,264 S. Maria a VicoLINUS SPORT ABBIGLIAMENTO SPORTIVO - Via Nazionale Appia, 159 PETITE PESTE ABBIGLIAMENTO BAMBINI – Via Appia, 160INTRABET CENTRO SCOMM. Naz. Dismessa 1 TRAV P.CO MARA,1AZZURRO SPORT s.r.l. - Via Appia, 138S. ArpinoPIANTE E FIORI di A. PISCITELLI s.a.s. - Via Appia Antica, 35 S. Maria a Vico CasertaTECNO SPORT - Via Calidina, 277 Maddaloni CasertaPUB SHANNON di G. PASCARELLA - Via Nazionale Appia, 108 S. Maria a Vico CasertaARTICOLI ETNICI IDOLOMANIA di A. AFFINITO - Via Nazionale Appia, 349 S. Maria a Vico Caserta NA TAZZULELLA E CAFE‘- Via Nazionale Appia, 131/133 S. Maria a Vico CasertaPESCHERIA LA CARAVELLA - Via Appia Migliori, 123 S. Maria a Vico CasertaGRAFFIO ABBIGLIAMENTO - Via Napoli, 21 S. Maria a Vico Caserta PIZZETTERIA LO SPICCHIO - Via S. Lorenzo, 29 Casaluce CasertaINTERNET POINT - VIA ALCIDE DE GASPERI, 111 SAN FELICE A CANCELLOLEONARDO FRIGGITORIA - San Felice a CancelloCASEIFICIO ANGELO MARTONE s.a.s. – Via Napoli, 61SURGELATI PESCE FRESCO IL GALEONE – Via Napoli,332 Cancello ScaloBENEVENTOAirolaIL SEGRETO DI PULCINELLA Ristorante Pizzeria – Via N. Romano, 22 SUPERMERCATO 2000 (VI.PA.s.a.s.) – Via Firenze, 1SALERNOAngriBAR GESU' BAMBINI - VIA DEI GOTI, 234Nocera InferioreCARTOLERIA PLAY & BET - VIA MATTEOTTI, 74

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    Claudia, dopo il successo di “Grande grosso e Verdone” (� lm vincitore de il “Nastro d’Argento” considerato evento di una stagione particolarmente signi-� cativa per il cinema italiano), siamo pronti a scommettere su un nuovo trionfo! A breve ti ammireremo nuo-vamente al cinema in “Diverso da chi”, � lm d’esordio di Umberto Carteni. Che ruolo interpreti in questa pellicola?“In “Diverso da chi?” interpreto Adele, una donna dal carattere moderato e dalle idee tradizionaliste. Il � lm raccon-ta, in chiave di commedia, la storia della carriera di Piero (Luca Argentero) un gio-vane politico gay, � danzato da anni con Remo (Filippo Nigro). Nella corsa all’ele-zione di sindaco di una città del nordest d’Italia, Adele incontra Piero. Inizialmen-te, tra i due non c’è una buona intesa, poi l’atmosfera si trasforma: tra Adele e Piero scoppia la passione che li travolge-rà in tutti i sensi!” Ripercorrendo la tua carriera, c’è qual-cosa che non rifaresti?“Io rifarei tutto ciò che ho fatto e mi sen-to a� ezionata a tutto il mio percorso”. Hai avuto modo di lavorare con gran-di nomi. Chi ti ha trasmesso maggiore esperienza?“Ho imparato tanto da Carlo Verdone, Sergio Castellitto e Giuseppe Tornatore, ma anche Mel Gibson è stato un buon maestro”.Torniamo un po’ al tuo legame con Na-poli. Come vivi questo rapporto?

    “Napoli è una città splendida che io amo! Mia madre è sabina-napoletana per cui sono legata a questa città per una serie di cose. Il pubblico è sempre generoso e caloroso con me.” Tra le tue passioni è nota quella calci-stica...“Sono notoriamente una grande tifosa ro-manista e quando posso corro allo stadio”.Quindi non passa inosservato il cam-pionato del Napoli, squadra del tuo amico Aurelio De Laurentiis...“Certo che non passa inosservato il Na-poli. Come potrebbe? E’ una gran bella squadra e sono felice nel vederla vitto-riosa, anche se all’Olimpico, durante la prima di campionato, ha fatto so� rire non poco la mia Roma!”.

    Altro giro, altra corsa. E’ la volta di Elisa-betta Canalis, per la quale i nostri taccui-ni si spiegano come d’incanto. Elisabetta, hai girato a Napoli “La se-conda volta non si scorda mai”, � lm di Alessandro Siani che segna la tua vera prima volta da protagonista. Come hai vissuto questa esperienza?“E’ stata un’esperienza bellissima! A Na-poli, e con Alessandro sono stata benis-simo. Magari potessi lavorare sempre con persone così! Nel � lm interpreto Ilaria, una giovane madre che non vive in un solido contesto familiare. E’ una

    donna forte che cerca di conciliare la spensieratezza della sua giovane età e il dovere di mamma”.Quindi il rapporto che hai con la nostra città è di recentissima memoria...“Napoli è unica, è stupenda! Io sono sar-da e mi sento comunque legata a que-sta città da sempre.Anche nel � lm si sente viva l’anima di Napoli. Un bacio dato qui ha un altro sapore! Nonostante la cattiva pubblicità dei mass-media, Napoli conserva sem-pre un’atmosfera magica”.Quindi, sono magici anche i napoletani?“In genere ho un buon rapporto con tut-ta la gente, ma il pubblico napoletano è eccezionale, pieno di calore. A Napoli sto veramente bene…è come sentirmi a casa”!

    (Si ringrazia la preziosa collaborazione di Nunzia Napolitano)

    LE CONFIDENZE DI DUE BELLISSIME DONNE DEL GRANDE E PICCOLO SCHERMO

    Napoli nel cuoreClaudia Gerini ed Elisabetta Canalis raccontano a Napolipress Tabloid il loro legame con la nostra cittàdi Anna Pugliese

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    Il Napoli del terzo millennio ha il nome di Eze-quiel Lavezzi stampato nel suo stemma. L’argen-tino, con i suoi dribbling, con le sue giocate, con i suoi gol, ha conquistato i tifosi azzurri che l’han-no eletto come nuovo idolo del San Paolo. Un amore che lo stesso Lavezzi giura essere eterno. Ezequiel Ivan Lavezzi, il Pocho dalla A alla Z.

    A come Argentina – E’ forte, come nella mag-gior parte degli argentini, l’amore del Pocho verso il suo paese. Sin da bambino il suo sogno era quello di poter vestire la maglia dell’Argen-tina, sogno che si è avverato il 18 aprile 2007, quando il Pocho ha esordito con la sua naziona-le nell’amichevole contro il Cile. “Per ora ho gio-cato poche partite da titolare nella selleccion, ma il mio obbiettivo è diventare un punto fermo della mia nazionale e Napoli può essere importante anche in questo”. Diego Armando Maradona, nuovo ct della nazionale Argentina, ha puntato su di lui. Nell’esordio del Pibe de oro contro la Scozia, infatti, Lavezzi è partito come titolare, ma non si accontenta: “E’ un sogno che si avvera, ma qui c’è molta concorrenza, devo lottare per avere un posto da titolare”. B come Bagagliaio – Si sa, l’amore dei tifosi partenopei è davvero unico, tanto che a volte la passione travolge gli idoli azzurri. Lo stesso Lavezzi racconta un episodio che sintetizza l’en-tusiasmo dei supporters azzurri: “La passione è incredibile. In un anno a Napoli ho � rmato più autogra� che in tutta la mia carriera. All’inizio uno deve abituarsi, ma anche negli allenamen-ti, a Castelvolturno, a volte c’è tanto pubblico da riempire uno stadio. Una volta, non ce la facevo a uscire con la mia auto e sono dovuto tornare dentro. L’unico modo per andare via fu di nascon-dermi dentro il bagagliaio di un’altra auto, come nei � lm. Non l’avrei mai immaginato”.C come Cumbia – Oltre ad essere un grande attaccante, Lavezzi è anche un buon ballerino e lo dimostra spesso quando, nel festeggiare per un suo gol, abbozza dei passi di danza. Una delle sue preferite è la Cumbia, un ballo in voga nelle discoteche argentine. Il Pocho sta cercando di

    contagiare anche i suoi compagni di squadra: “Con gli uruguaiani, nello spogliatoio, mettiamo un pò della musica che ci piace, cumbia. Gli italia-ni lo ascoltano. A qualcuno piace, a qualcuno no, ma non dicono nulla”.D come Debora – E’ la sua compagna di vita. Ezequiel e Debora si sono conosciuti a quat-tordici anni e da poco sono convolati a nozze. Hanno un � glio di nome Tomas che ha tre anni ed uno stile di capelli che assomiglia a quello sfoggiato dal papà al primo anno di Napoli. Che papà è Lavezzi? “Sono un papà tranquillo. Molte volte arrivo a casa con fastidio perché magari le cose in campo non sono andate bene però quan-do guardo in faccia mio � glio vedo in lui la felicità e dimentico tutto”.E come Elettricista – Ai tempi delle giovanili del Boca Juniors Lavezzi ebbe un dissidio con uno dei suoi tecnici e decise di lasciare il calcio. Per un breve periodo seguì il fratello nel lavoro di elettricista, poi però il suo talento, come cal-ciatore ovviamente, e la sua passione lo porta-rono di nuovo sui campi di calcio.F come Fermana – Proprio nel periodo in cui abbandona il calcio in Argentina, il Pocho viene contattato dai dirigenti della Fermana per entrare nel calcio italiano. La squadra del presidente Battaglioni, però, alla � ne scarta l’argentino de� nendolo: “Troppo fumoso e ina-datto al calcio italiano”. Le ultime parole famose.

    G come Genoa – La prima esperienza italiana del Pocho, alla � ne, fu a Genova, sponda ros-soblu. La società di Enrico Preziosi lo ingaggiò nel 2004, lasciandolo una stagione in prestito al San Lorenzo. Dopo un anno Lavezzi tornò al Genoa che nel frattempo aveva conquistato la Serie A sul campo. Il Pocho esordì con i grifoni indossando la maglia numero dieci il 23 luglio 2005 nell’amichevole vinta contro il Val Stu-bai. Dopo altre due amichevoli giocate contro l’Olimpiakos e la Carrarese, però un illecito sportivo condanna il Genoa alla C1 e Lavezzi torna in Argentina.H come Hamburger – Una delle specialità del Pocho Lavezzi, grande appassionato di grigliate di carne, anche se il vero chef in casa Napoli è Denis: “Siamo sei sudamericani qui in azzurro e passiamo quasi tutte le giornate assieme – ha dichiarato Lavezzi - Una volta alla settimana or-ganizziamo la grigliata di carne. In questo senso è stato fondamentale l’arrivo di Denis, un vero e proprio specialista. Ed è anche un bravo cuoco”.I come Incisività – Una delle cose principali per cui Lavezzi viene richiamato da pubblico e società: “So che dovrei essere più incisivo sotto rete, ma con il tempo spero di migliorare. Alla � ne di questa stagione spero di raggiungere almeno quindici reti”.L come Lavezzi – Non il suo cognome, ma il nome di una pizza. E’ un ripieno a forma di L, con all’interno ricotta, mozzarella di bufala, salame e peperoncino e ricoperta da una parte da cre-ma ai quattro formaggi con zucchine, prosciutto cotto e mozzarella, da un’altra con pomodoro e mozzarella e in ultimo da salsiccia e friarielli. La pizza in onore del Pocho la si può gustare nella pizzeria Addo Guaglione in Via Consalvo. M come Maradona – E’ forse l’unico giocatore al mondo che ha tatuato sul suo corpo il volto del proprio ct. Ma è solo un caso, Lavezzi non l’ha certo fatto per ru� aneria. Il suo amore per Diego è vero e sincero, ma non parlategli di paragoni con il Pibe de oro: “Maradona è stato e rappresenta il calcio, il mito di tutti quanti noi. Napoli, per esempio, per noi argentini, non è una squadra, una città normale, perché qui ci

    ha giocato Maradona. Lui è il calcio, io sono solo un giocatore che corre dietro ad un pallone. Non alimentiamo paragoni, non è possibile”.N come Napoli – Lavezzi vi è arrivato il 5 luglio 2007, guarda caso esattamente ventitre anni dopo la presentazione di Maradona, datata 5 luglio 1984. Ha inizialmente � rmato un con-tratto � no al 2012 che in seguito ha prolungato di un ulteriore anno. Ha dichiarato più volte di voler restare all’ombra del Vesuvio per tutta la carriera. I tifosi azzurri non volevano sentire parole diverse.O come Olimpiadi – E’ stato uno dei principali arte� ci della conquista della medaglia d’oro da parte della sua Argentina alle ultimi Olimpiadi di Pechino. Ha segnato due gol nella compe-tizione: uno decisivo contro l’Australia ed uno contro la Serbia. Con la conquista � nale dell’oro è diventato, insieme a Navarro, il primo campio-ne olimpico della storia del Napoli.P come Pocho – E’ il suo soprannome da quando era un ragazzino. Cosa signi� ca? Nien-te, è solo un vezzeggiativo. Non ha signi� cato né in italiano né in spagnolo. Oramai, però, è diventato il suo nome tanto che tutti a Napoli, compagni di squadra, tifosi e dirigenti, lo chia-mano così.Q come Quarto – Il quartiere dove c’è un prete che ogni domenica fa una preghiera per il Napo-li e per il Pocho Lavezzi. Si tratta di Felix Ngolo, anche se nella zona lo chiamano Don Felice. Il parroco congolese cita spesso gli idoli azzurri nelle sue omelie e invita tutti a “pregare per il Napoli e per il Pocho Lavezzi”.R come R8 – La sua Audi nuova di zecca. Cam-bio manuale a sei marce, 420 cavalli di potenza, velocità massima 301 chilometri orari, prezzo base 110mila euro. Non solo auto però per il Po-cho che si è anche assicurato una vera e propria reggia a Posillipo per una vera e propria vita da re di Napoli.S come San Lorenzo – E’ la squadra che ha presentato al calcio argentino e sudamericano Ezequiel Lavezzi, prima che Marino ed il Napoli lo presentassero al mondo intero. Con la maglia rossoblu del San Lorenzo il Pocho ha trascorso

    tre splendide stagioni, collezionando 97 gare e siglando 26 reti. Con la squadra argentina ha vinto un torneo di Clausura nel 2007 risultando uno dei principali protagonisti.T come Tatuaggi – Una delle principali pas-sioni del Pocho Lavezzi. Quella dell’argentino è una vera e propria mania ed ogni evento è una buona scusa per fare un nuovo tatuaggio. Per ci-tare tutti i tatoo di Lavezzi ci vorrebbe un giorno intero, quindi passiamo in rassegna solo quelli più signi� cativi. L’ultimo in ordine cronologico è in ricordo della medaglia d’oro vinta alle ultime Olimpiadi cinesi: cinque cerchi e la scritta Bejing 2008. Sul � anco destro troviamo invece un re-volver, una pistola. Niente paura, il signi� cato è il suo mestiere: fare gol, essere un goleador. Tra i più amati, ovviamente, quello in cui è scritto il nome del � glio Thomas. Non mancano le sue ex squadre argentine, Rosario e San Lorenzo ed un indiano con un mantello azzurro che ricorda la maglia del Napoli. Il suo nuovo ct argentino sarà contento di ritrovarsi disegnato sulla pelle del Pocho, che infatti ha ra� gurato il Pibe de oro con un pallone sulla testa. Non mancano tatuaggi di matrice religiosa: con un’immagine della Madonna del Lujan e un volto di Cristo.U come Udine – La città in cui è scoppiata la Lavezzi-mania. L’amore dei tifosi azzurri per il Pocho, infatti, è iniziato proprio nella goleada del Napoli al Friuli: uno 0 – 5 in cui Lavezzi fu goleador e splendido assistman. Se all’inizio c’era di� denza nei confronti dell’argentino, quella partita fece convertire anche i più scet-tici.V come Villa Gobernador Gàlvez – La pro-vincia natia di Ezequiel Ivan Lavezzi. Il Pocho è nato il 3 maggio 1985 nella città che è in pro-vincia di Santa Fè.Z come Zanzara – O Mosquito, un altro so-prannome con cui è conosciuto in Sud America. In Italia, però, questo soprannome non ha avuto molto seguito anche se molti lo chiamano an-cora in questo modo come l’ex attaccante di Torino e Roma, Ruggiero Rizzitelli: “Lo chiamo la zanzara per come può dar fastidio e pungere quando meno te lo aspetti”.

    Il Pocho dalla A alla ZTUTTE LE CURIOSITÀ SUL NUOVO IDOLO DEL SAN PAOLO

    di Emilio Rumieri

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    AUTOSCALA

    “Nel mio piccolo mi batto per una Napoli migliore, trasparente, elegan-te, civile e non urlata. Anche dalle tavole dei palcoscenici italiani che mi onoro di calcare. E come me tanti cercano di rappresentare l’immagine migliore. Così come ogni giorno spe-ro sempre che ogni mio concittadino faccia altrettanto per quello che gli compete”.Parole di Gino Rivieccio, un napole-tano innamorato della sua città, un grande cabarettista, un grande atto-re, un grande presentatore, un gran-de uomo di spettacolo. Gino Rivieccio nasce a Napoli il 31 gennaio 1958. In Tv ha condotto “Un fantastico tragico venerdì” su Rete 4 con Carmen Russo e Paolo Villaggio, “Sereno variabile” e tanti altri programmi di successo. La sua fama, però, nasce soprattutto dal teatro in cui scrive ed interpreta commedie di grande successo. L’ulti-ma è “Cose da ridere” nei teatri della Campania in questo periodo. Com-media che lo stesso Gino Rivieccio ci riepiloga:“Cose da ridere è uno spettacolo leg-gero. È un mix di sketch, canzoni e balli. È una cordata comica come la de� nisco io. È fatta per ridere e diver-tirsi ed arriva proprio nel momento in cui, forse, c’è n’è più bisogno, in un momento in cui l’esigenza di distrarsi e di ridere un po’ sui problemi si sente molto. Unisce il teatro classico e nuo-vo. La trama è leggera. Parla di due fratelli che gestiscono un teatro che, però, è di� cile da gestire. Pensano di abbatterlo e di costruirci un supermer-

    cato, ma alla � ne tentano di tutto per farlo sopravvivere. È la dimostrazione che, nonostante tutto, il teatro si può ancora fare”Lei ha lavorato sia in televisione che in teatro. Quale preferisce tra le due?“Sono due cose di� erenti. È come dire se è meglio il Dollaro o l’Euro. Certo è che il teatro è stato il mio primo amo-re, io sono nato nel teatro e quindi è inevitabile che mi vedo meglio in questo campo. Manco dalla TV da ben quindici anni, ma devo dire che non mi manca. Non mi riconosco più nella televisione di oggi. Se arrivasse una buona occasione in TV in qualco-sa che si leghi al mio modo d’essere e di fare spettacolo accetterei volentieri, altrimenti sto bene così”Il suo lavoro la porta a girare per i palcoscenici di tutta Italia. Secon-do le sue esperienze come sono visti i napoletani fuori dalla nostra città e qual è, invece, l’immagine che cerca di esportare lei?“Prima di tutto non bisogna gene-ralizzare. Ci sono molte persone del Nord che vedono Napoli come una città oscura e degradata, ma io credo che la maggior parte non sia preve-nuta nei confronti dei napoletani. Certo è che negli ultimi anni l’im-magine che abbiamo portato di noi napoletani in tutta Italia non è delle migliori, ma ci sono tanti napoletani che, invece, si battono per una Napo-li migliore. Di questi tempi Napoli si scrive con la “n” minuscola ed invece, per la nostra storia, per la bellezza della nostra città, per la nostra arte, ecc., Napoli si deve scrivere con la “n”

    maiuscola. Credo che il problema sia a livello di organizzazione. Ci deve essere più piani� cazione e proget-tazione. Questo è un periodo molto di� cile per noi napoletani, perché la carenza dell’amministrazione e i problemi politici pesano sulla vita dei cittadini”Intanto una buona immagine la sta dando il calcio. Lei è un grande

    tifoso ed un intenditore di calcio. Che ne pensa di questo Napoli?“Sì, la nostra squadra è un riscatto per tutti i napoletani. È la dimostrazione che quando si lavora bene i risultati arrivano”A che risultato può ambire il Na-poli di quest’anno?“Credo che gli azzurri quest’anno pos-sano rientrare nei primi cinque posti e

    quindi lottare anche per la Champions. Il Napoli è una squadra tosta, forte e scorbutica. Sta facendo e farà sicura-mente un grande campionato”Prevede e spera in qualche rinfor-zo nel mercato di gennaio?“No, credo che Marino non acquisti nessuno, anzi. A mio parere c’è da sfol-tire una rosa sin troppo numerosa”Meglio Denis o Zalayeta?“Io punto su Denis. È un grande attac-cante e si è dimostrato freddo sotto porta. Deve ancora migliorare la sua intesa con Lavezzi, ma io ho � ducia in lui. Lo preferisco a Zalayeta”Reja è passato da eterno criticato a punto fermo di questo Napoli. Lei che ne pensa di lui?“Devo dire la verità: io non sono mai stato un grande estimatore di Reja. Anzi, l’anno scorso ero tra coloro che volevano la sua testa, si fa per dire ov-viamente. Poi però mi ha fatto ricrede-re. Quest’anno sta andando alla gran-de. Dopo Lisbona, che è stato l’unico suo errore e lui lo sa, non ha sbagliato più. Ora è intoccabile”Da un grande tecnico ad un fresco C.T.: Diego Armando Maradona. Come lo vede sulla panchina del-l’Argentina?“Come tutti i napoletani spero faccia bene. Faccio il tifo per lui. Non so se ha il carattere giusto, ma noi napoletani lo vogliamo troppo bene e quindi fac-cio il tifo per lui e per l’Argentina per-ché è come se vincessimo anche noi”Per chiudere: come intitolerebbe una commedia sul Napoli?“Con una frase stile Disney: I sogni si possono avverare se si ha il coraggio di crederci”

    I sogni si possono avverare“Questa squadra è anche un riscatto per l’immagine dei napoletani. Possiamo arrivare nei primi cinque posti”di Emilio Rumieri

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    Il mondo del calcio non è solo correre dietro ad un pallone ma ha anche una sua � loso� a, quella che i grandissimi calciatori come Giancarlo Antognoni riescono a manipolare scrivendo a sua volte pagine di uno sport che è uno tra i più amati al mondo. Per l’ex cen-trocampista della Fiorentina e della nazionale italiana giocare l’essenza del calcio può essere raccolta in una sola parola: “Passione”, quella che: “riesce a darti la forza di andare avanti anche nei momenti più di� cili della carriere”. Antognoni ha lasciato il mondo del calcio giocato oramai da tempo e con il passare del tempo è cambiato anche il modo di concepire questo sport, sono cambiati i moduli di gioco la velocità dello stesso ma una cosa sembra non

    possa cambiare mai: “senza quel fuoco che ti arde dentro quando corri dietro ad una palla – dice Antognoni – non si può giocare al calcio”. Ecco allora che si capisce che i soldi ed il business non

    possono essere tutto nella vita di un calciatore perché si comincia a giocare non pensando al vil danaro ma sempli-cemente: “per stare insieme con i tuoi compagni. – a� erma l’ex centrocam-pista viola – Io ho cominciato a giocare quando avevo cinque anni, ora ne ho cinquantaquattro e anche quando ho smesso di calcare i campi da giochi con le scarpette chiodate sono comunque restato in questo mondo che ha segna-to la mia esistenza, posso dire senza alcun dubbio che il calcio per me è una ragione di vita”. La concezione del calcio che esprime Antognoni è un qualcosa non facile da spiegare con parole, è una � loso� a che solo chi ha calcato per una volta un campo da calcio e si è stretto le stringhe delle scarpette chiodate può capire, il mondo del pallone per l’attua-le responsabile delle giovanili nazionali

    è fatto di emozioni forti capaci da sole di portarti avanti e di farti superare gli ostacoli, sensazioni che ti prendono allo stomaco e al cuore che ti avvolgono � n da: “quando sei piccolo e ti ritrovi con gli amici a scorrazzare su un campo” perché è proprio dalla prima volta che si tocca quella sfera rotonda che secondo Anto-gnoni nasce la voglia di giocare sempre al calcio: “E’ bellissimo poter condivide-re con gli amici una esperienza come quella di giocare insieme, trovarsi in un campo, magari un oratorio, ha un sapore unico che diventa ancora più forte quando dentro di te senti quella passione per andare avanti. Giocare a calcio – sottolinea l’ex centrocampista – non è cosa facile sia chiaro, bisogna fare una vita da atleti e rinunciare a tante cose se si ha voglia di sfondare in questo mondo, ma quelle rinunce quando sono colmate dalla passione per il gioco pesano molto meno, ecco che allora con il passare del tempo il semplice stare con i tuoi amici diventa qualcosa di più importante, qualcosa che ti prende gran parte della tua gior-nata e diventa poi la tua professione”. Nelle parole di Antognoni c’è sempre un pizzico di ingenuità, quelle di un calcia-tore che non ha mai appeso del tutto gli scarpini al chiodo e quella di un uomo che non ha ancora perso la voglia di es-sere un po’ bambino, si perché quando si parla di calcio gli occhi di quell’uomo si illuminano ancora e quando gli si chiede qual è la cosa più bella del cal-cio? La risposta nasce spontanea: “E’ il divertimento, senza dubbio, quella è la prima cosa fondamentale, di seguito ovviamente c’è la voglia di cominciare a giocare e trovare una squadra con cui allenarsi e fare bene, poi subentra la voglia di vincere qualcosa”, magari quel qualcosa può essere un campiona-to mondiale vinto nel 1982 in Spagna con allenatore il mitico Enzo Bearzot, un campionato del mondo storico per i colori azzurri che vide Antognoni as-soluto protagonista con la maglia della nazionale italiana: “Quello è un ricordo bellissimo, ancora oggi ho la pelle d’oca nel ricordare quell’esperienza che a tratti ha il sapore di un’impresa perché partecipammo a quel campionato tra mille critiche che non destabilizzarono il nostro spogliatoio”. I problemi del calcio sono anche quelli di sopportare le critiche di giornalisti e opinione pub-blica, ed ecco che entra in gioco quella passione che lo stesso Antognoni adot-ta come � loso� a di vita: “Stare sempre sotto i ri� ettori non è sempre bello, perché ogni calciatore ha una vita pri-vata che a volte viene tirata in ballo e questa è una delle cose che fa più male ad un giocatore di calcio”. Un’altra cosa che fa male invece ad un calciatore è sicuramente la scon� tta, magari una di quelle importanti quella che si contrap-pone al dolcissimo sapore della vittoria: “Il mondo in cui io vivo – a� erma l’ex dirigente della Fiorentina – è costellato di queste emozioni sia in negativo che in positivo, ma io sono uno di quelli che ha sempre accettato la scon� tta perché sono sempre uscito dal campo sicuro di aver fatto il mio dovere. Perdere una partita senza dubbio ti forti� ca più di una vittoria, quando vinci tutto è più

    facile nessuno ti critica, nessuno ti ana-lizza mentre quando incappi in qualche scivolone devi dare mille spiegazioni”. Di vittorie e scon� tte Antognoni ne ha vissute tante, soprattutto con una maglia quella della Fiorentina, l’at-taccamento alla maglia viola è per l’ex calciatore qualcosa di unico, un valore assoluto che oramai si sta perdendo come sottolinea egli stesso: “In e� etti qualcosa sta cambiando, nel mondo del calcio è subentrato il business ed i calciatori non sono più attaccati alla maglia come una volta. Quando gio-cavo io – dice Antognoni – le società avevano più potere sul calciatore, ma soprattutto il calciatore era molto più a� ezionato alla dirigenza e alla società c’era valori umani che trascendevano da quelli sportivi”. Guardando avanti a qualcuno potrebbero venire in mente pensieri non molto rassicuranti viste tutte le note negative che giungono dagli stadi e dalle società di calcio, ma restando a guardare per un attimo quel mondo con gli occhi di chi lo ha vissuto, come Antognoni, e che non smette di viverlo con passione si può sperare si-curamente in un futuro migliore in cui il divertimento sarà al centro del gioco del calcio.

    Il calcio secondo Giancarlo AntognoniL’ ex stella della Fiorentina: «Divertimento e passione aiutano a superare le rinunce che la carriera richiede»di Fabio Mencocco

    CURIOSITÀil napoli ai raggi x

    CURIOSITÀil napoli ai raggi x

    Altezza, età e peso medio della squadra. Chi è nato più vicino al San Paolo? Chi più lontano? Vi diciamo tutto sui giocatori azzurri Tutti i tifosi azzurri, quelli veri si intende e non i vandali delinquenti che infangano la città di Napoli, vorrebbero sapere quanto più è possibile sulla loro squadra del cuore. Napolipress passa l’intera squadra di Reja sotto la sua macchina a raggi X e vi pro-pone un’analisi dettagliata della rosa azzurra. L’età della squadra, la distanza dalla città natale dei singoli gioca-tori al San Paolo, l’altezza ed il peso medio. Credevate di conoscere già tutto sul Napoli, ma, forse, non è così. Ci sono tanti segreti da scovare, tanti dettagli da scoprire e tante importanti piccolezze da non trascurare. Partiamo con l’età media. Quest’ultima non è un particolare da tralasciare, molte squadre, in passato e nel presente, sono state e sono elogiate per il loro gioco valutando proprio l’età media. L’Ajax ha stupito l’Europa proponen-do una squadra giovane e vincente. Empoli e Parma in Italia hanno provato a replicare gli olandesi, o l’Arsenal e il Liverpool, ma con risultati altalenanti. E il Napoli? Qual è l’età media della squadra azzurra? Cominciamo col dire che il giocatore più giovane è il neoacquisto Russotto. Vent’anni compiuti da poco. Il giocatore più ‘anziano’, invece, è Iezzo, trentacinque anni che, però, per un portiere possono permettere ancora molti anni di dignitosa carriera. L’età media della squadra, invece, è 26 anni. Ma dove sono nati i giocatori del Napoli? E a che distanza dal luogo dei sogni dei tifosi partenopei, il San Paolo? De Laurentiis e Marino avevano in mente un progetto di un Napoli di tutti napoletani, poi, pian piano, questa idea è stata sostituita da un Napoli sem-plicemente forte, vincente e giovane. Paolo Cannavaro, capitano azzurro, è il giocatore che è nato più vicino al San Paolo. Gli argentini Navarro, Denis e Lavezzi sono, invece, quelli nati ad un maggior numero di kilometri dallo stadio di Fuorigrotta. La distanza media dal San Paolo è per la precisone 3951 kilometri. Non poco per sentire cosi propria la piazza napoletana cosi come fan-no moltissimi giocatori azzurri. Passiamo ora all’altezza media. Statistica importante per il gioco della squadra. Quanto può essere pericoloso il Napoli sui calci d’angolo, sui calci piazzati? Quanti gol possono scaturire da colpi di testa grazie alla stazza dei giocatori azzurri? Il calcia-tore più alto è Leandro Rinaudo che con i suoi 191 cm supera di un 100 mm il portiere Navarro. Il giocatore più basso è, invece, Gargano. In� ne passiamo in rassegna il peso della squadra azzurra (golosità a parte). Sem-pre importante per capire l’agilità della squadra e per comprendere quale squadra potrà mettere in di� coltà la difesa azzurra. Il giocatore più ‘pesante’ è Zalayeta con i suoi 89 kg., mentre il giocatore più leggero, invece, è sempre Gargano che giusti� ca il suo peso di 65 kg. con la sua altezza non proprio da granatiere.

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    Le stelle e il NapoliL’in� uenza degli astri sul dicembre azzurro

    IN LIBRERIA “SEGNO PER SEGNO 2009”

    Non mi piace dire… ve lo avevo detto… ma se mi state seguendo, vi avevo antici-pato che con Giove e Venere contraria (in capricorno) il bilancia Reia avrebbe fatto pochi punti. Infatti in 5 partite 4 punti, tre scon� tte consecutive in trasferta ….meno di questo era quasi impossibile. Non entro nel merito delle responsabilità tecniche del Mister e dei giocatori ma, indubbiamente, i “pianeti contro” hanno reso poco lucido (Reia) e hanno appannato le energie degli altri segni che so� rono i pianeti in capri-corno e cioè il cancro ( Hamsik) e l’ ariete (Contini). I risultati negativi delle altre outsiders comunque, hanno attutito il calo e il 4° posto è ancora un risultato reale ed eccezionale e c’è da dire che dopo le scon� t-te su campi di� cilissimi, il Napoli, nel mese di dicembre, ha tre partite alla sua portata e quindi 9 punti possibili ( di cui 7 molto pro-babili). Ma vediamo le stelle cosa dicono:Partiamo da Napoli-Siena (che si gioca all’indomani della chiusura del giornale);Si giocherà con Sole, Mercurio e Marte in Sagittario, la Luna in ariete e Venere e Gio-ve in capricorno, un cielo che nel Napoli protegge i leoni Blasi, Gargano e Pazienza, il sagittario Zalayeta, l’ acquario Maggio, l’ ariete Contini, e i gemelli Iezzo e, se gioche-ranno, Bogliacino e Russotto; meno protetti i cancro Cannavaro e Hamsik e il capricorno Vitale. Nel Siena fortunatamente non è pro-tetto il portiere cancro Curci mentre gli astri sono complici per l’acquario Vergassola, l’ariete Codrea e il sagittario Portanova.RISULTATO DELLE STELLE 1

    Napoli-Lecce 13 dicembreSi giocherà con Sole e Marte in sagittario, la Luna in cancro, Venere in acquario e Mercurio e Giove in capricorno, un cielo che nel Napoli protegge il toro Lavezzi, lo scorpione Mannini, i vergine Santacroce

    e Denis, i cancro Hamsik e Cannavaro; di-screti i leoni Blasi, Gargano e Pazienza, il sagittario Zalayeta, gli acquario Maggio e Aronica, e i gemelli Iezzo e, se giocheran-no, Bogliacino e Russotto; meno protetto l’ ariete Contini. Nel Lecce, invece, astri complici per il vergine Cacia, lo scorpio-ne Giacomazzi, il cancro Munari, il toro Stendardo e gli acquario Diamoutene e Tiribocchi. In riferimento alle panchine però, lo scorpione Beretta è più protetto del suo collega bilancia Reia e questo mi preoccupa un po’. RISULTATO DELLE STELLE 1-Xcon l’1 al 60% ma ci vorrà tutto il sostegno del pubblico.

    Torino-Napoli 21 dicembreSi giocherà con Sole, Mercurio e Giove in capricorno, Marte in sagittario, la Luna in bilancia, Venere in acquario e, un cielo che nel protegge i leoni Blasi, Gargano e Pazienza, il sagittario Zalayeta, l’ acquario Maggio, e i gemelli Iezzo e, se giocheran-no, Bogliacino e Russotto; meno protetti i cancro Cannavaro e Hamsik e l’ ariete Con-tini. Nel Torino, invece, astri complici per il portiere acquario Sereni, l’ altro acquario Bianchi e il bilancia Di Loreto ; meno pro-tetti gli ariete Natali, Dzemail e Rosina e i cancro Rubin e Stellone.RISULTATO DELLE STELLE X.

    a cura di Riccardo Sorrentino

    L’etimologia del verbo “infi nocchiare” è ignota ai più. Abitudine passata, ma consolidata ancora oggi, era quel-la di alterare il sapore di quel vino acidulo con semi di fi nocchio. Ebbene, il sottoscritto, non essendo prossimo all’aceto non ha né motivo, né voglia e né fi ni per lasciarsi infi nocchiare. Leggo dalle pagine di un rispettabilissimo quotidiano cittadino le dichiarazioni dell’ ex presidente del Napoli, Salvatore Naldi. Apprendo del patteggia-mento dell’ex Presidente ed il rinvio a giudizio del fi glio

    Cesare e dei precedenti Presidenti Ferlaino e Corbelli per le note faccende del fallimento della società azzurra. Non mi stupisce il patteggiamento ed i rinvii a giudizio, mi stupiscono le dichiarazioni del Dott. Naldi. Chi legge probabilmente non sa che la mia idea della “CARD del tifoso del Napoli” che oggi a noi della DreamWork da tante soddisfazioni, fu presentata all’allora società gestita dalla famiglia Naldi, che propabilmente, intuitone le potenzialità ed i vantaggi, decise di acquisire il nostro progetto e, per non perderne il controllo, ci fu proposta la partecipazione ad una nuova società, di cui loro ne avrebbero avuto il controllo con il 51% e con l’assegnazione dell’Amministrazione che fù delegata al fi glio del Dott. Naldi, Cesare, oggi rinviato a giudizio proprio per la gestione di quella società. L’idea progettuale era da me stata sognata per anni, e, come tipico di un imprenditore “sognatore” ne avevo immaginato lo sviluppo, la gestione, l’organizzazione, insomma il loro mettere le mani sul progetto nella fase di tratta-tiva, non mi mise tensione, in quanto non stavano acquisendo un’industria, i cui assets tangibili danno valore come un opifi cio, le maestranze, i macchinari ecc. ecc., stavano mettendo le mani su qualcosa il cui valore tangibile era ben poco, non avrebbero mai potuto mettere le mani sull’asset più importante che era custodito nel mio cuore e nel mio cervello. Ma furono talmente “furbi” da mettermi nelle condizioni di scappare dopo appena 15 giorni. Vengo quindi ai fatti ed alle mie testimonianze; durante la conferenza stampa di presentazione, nel riquadro un articolo di stampa dell’epoca, ammonivo circa il pericolo che una cattiva gestione potesse portare ad una cassa di risonanza negativa per tutti, ma anche, pensavo, per me che in quel momento emergevo come imprenditore. Quindi in tutte le riunioni enfatizzavo l’esigenza di una gestione corretta, trasparente e sopratutto un approccio commerciale, si aggressivo, ma anche pulito, politiche che riscontravano ampi consenzi anche da parte dei consiglieri dell’epoca del presidente tra cui ricordo con affetto il Dott. Romolo Acampora, l’attuale On. Japicca e la Dott.ssa Teresa Naldi. Queste mie continue esortazioni unite suscitarono probabilmente le gelosie di qualcuno, e questo generò una serie di comportamenti arroganti nei miei confronti fi no al sentirmi esautorato da qualsiasi controllo. Morale, dopo appena quindici giorni detti le dimissioni, rimisi gratuitamente nelle mani della maggioranza le quote della società NapoliTeam e con una lettera che di seguito riporto, salutai l’Imprenditore Naldi, che non ebbe neanche il buon gusto di rispondermi che le accettava. Ricordo di quel periodo le attese di due ore di anticamera per essere ricevuto insieme ad un famoso giornalista amico mio dal fi glio Cesare, che una volta non si presentò, un’altra dopo le “evidentemente abitudinali mancanze di puntualità e rispetto” trafelato si rifugiava dietro la scrivania e fi ngendo di ascoltarci si dedicava alla sua posta elettronica. E che dire del tentativo, riuscito, di accalappiare i miei migliori collaboratori dell’epoca con la speranza di acquisire il Know How che a loro serviva. Torno quindi alla meraviglia che provo nei confronti delle attuali dichiarazioni del Dott. Naldi che recita testualmente: «Spero che sia l’ultima cambiale da pagare per un tentativo che feci di salvare il Napoli, ma fui abbandonato da tutti, imprenditori ed istituzioni»; mi domando, alla luce delle mie esperienze vissute e di tanti racconti analoghi di chi, imprenditore come me all’epoca ha avuto a che fare con quella ges