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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 22 ottobre 2015 anno 119 - numero 250 euro 1,50 Il segreto di Vale Supera Lorenzo grazie a finali strepitosi 9 771120 506000 51 0 2 2> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano CORTINOVIS, IANIERI A PAGINA 26 MOTOGP 26 STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Tegola sulla Fenninger Si infortuna al ginocchio: la stagione è già finita REICHEL A PAGINA 39 2 Mansell ricarica Vettel «Avanti così a Maranello Formula 1 senza rischio» PERNA A PAGINA 27 3 Buona partenza Ferrari debutta con un +5,77% alla Borsa di Wall Street LOPES PEGNA A PAGINA 41 TENNIS: CHE ANNATA PER L’AZZURRA! Pennetta al Masters «Il mio ultimo torneo» Flavia approda ai quarti di Mosca poi si ritira Sarà a Singapore tra le magnifiche otto COCCHI A PAGINA 33 Flavia Pennetta, 33 anni, numero 8 al mondo IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w Dubbi sul bilancio dell’Inter. L’agenzia che l’ha certificato è la Manenti&Poors. COSI’ IERI GRUPPO A MALMOE-SHAKHTAR 1-0 PSG-REAL MADRID 0-0 GRUPPO B CSKA MOSCA-MAN. UTD 1-1 WOLFSBURG-PSV 2-0 GRUPPO C ATL. MADRID-ASTANA 4-0 GALATASARAY-BENFICA 2-1 GRUPPO D JUVENTUS-BORUSSIA M. 0-0 MAN. CITY- SIVIGLIA 2-1 LE ALTRE SFIDE Ibra-CR7 spenti: Psg-Real è 0-0 Zlatan Ibrahimovic, 34, e Cristiano Ronaldo, 30 CHAMPIONS: 0-0 A TORINO CONTRO IL BORUSSIA M. JUVE ST P BIANCHI, BIANCHIN, BOLDRINI, BRAMARDO, CALABRESI, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO DA PAGINA 2 A PAG.INA 6 D’ANGELO, MALFITANO A PAGINA 16 EUROLEAGUE NEL NAPOLI SARRI LANCIA GABBIADINI Stasera in Danimarca col Midtjylland c’è in palio il primo posto del girone Manolo Gabbiadini, 23 anni IPP L’INTER BIS VINCE IL DERBY BERLUSCONI: CHI PERDE DEVE TACERE 16 LICARI A PAGINA 21 SCANDALO FIFA Anche Beckenbauer finisce sotto accusa «Non ha collaborato» 21 STOPPINI A PAGINA 11 LA TV SVIZZERA Frase razzista su Rüdiger Eranio licenziato 11 Geoffrey Kondogbia, 22 anni. All’Inter da questa stagione PEGASO BREGA, DALLA VITE, GOZZINI, OLIVERO DA PAG. 12 A PAG. 15 DELUSIONE PER I ROSSONERI NEL TROFEO DEDICATO AL PADRE DEL PRESIDENTE CALAMAI, CIERI A PAGINA 17 FIORENTINA CON IL LECH C’E’ PEPITO La Lazio decimata ospita i norvegesi del Rosenborg e punta tutto su Candreva 17 Unica nota positiva per il Milan l’esordio di Donnarumma. In gol Kondogbia ALLEGRI, MA DYBALA LO VEDI O NO? BOCCI, GRANDESSO, LONGO, RICCI PAG. 8-9 L’argentino gioca solo 12’ nel finale: ora è un caso I bianconeri restano primi nel girone Il ManCity batte il Siviglia al 91’ L'ARTICOLO A PAGINA 23 L’ANALISI di Sebastiano Vernazza UN’ OCCASIONE SPRECATA A questo giro di Champions bisognava unire l’attacco della Roma e la fase difensiva della Juve: saremmo andati vicini alla squadra perfetta. Da oggi votate sul nostro sito il n° 1 della Champions

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DIARIOS ITALIA FUTBOL

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 22 ottobre 2015 anno 119 - numero 250 euro 1,50

Il segreto di Vale Supera Lorenzo

grazie a finali strepitosi

97

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00

0

51

02

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6/20

04

art.

1, c

1, D

CB

Mila

no

CORTINOVIS, IANIERI A PAGINA 26

MOTOGP

26STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Tegola sulla FenningerSi infortuna al ginocchio:la stagione è già finitaREICHEL A PAGINA 39

2 Mansell ricarica Vettel«Avanti così a MaranelloFormula 1 senza rischio»PERNA A PAGINA 27

3 Buona partenza Ferrari debutta con un +5,77%alla Borsa di Wall StreetLOPES PEGNA A PAGINA 41

TENNIS: CHE ANNATA PER L’AZZURRA!

Pennetta al Masters«Il mio ultimo torneo»

Flavia approda ai quartidi Mosca poi si ritira

Sarà a Singaporetra le magnifiche otto

COCCHI A PAGINA 33

Flavia Pennetta, 33 anni, numero 8 al mondo

IL ROMPIPALLONEdi Gene Gnocchi

w

Dubbi sul bilancio dell’Inter. L’agenzia che l’ha certificato

è la Manenti&Poors.

COSI’ IERIGRUPPO AMALMOE-SHAKHTAR 1-0PSG-REAL MADRID 0-0GRUPPO BCSKA MOSCA-MAN. UTD 1-1WOLFSBURG-PSV 2-0

GRUPPO CATL. MADRID-ASTANA 4-0GALATASARAY-BENFICA 2-1GRUPPO DJUVENTUS-BORUSSIA M. 0-0MAN. CITY- SIVIGLIA 2-1

LE ALTRE SFIDE

Ibra-CR7 spenti: Psg-Real è 0-0

Zlatan Ibrahimovic, 34, e Cristiano Ronaldo, 30

CHAMPIONS: 0-0 A TORINO CONTRO IL BORUSSIA M.

JUVE ST P

BIANCHI, BIANCHIN, BOLDRINI, BRAMARDO,CALABRESI, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO

DA PAGINA 2 A PAG.INA 6

D’ANGELO, MALFITANO A PAGINA 16

EUROLEAGUE NEL NAPOLI SARRI LANCIAGABBIADINI

Stasera in Danimarcacol Midtjylland c’è in palio il primo posto del girone

Manolo Gabbiadini, 23 anni IPP

L’INTER BIS VINCE IL DERBYBERLUSCONI: CHI PERDE DEVE TACERE

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LICARIA PAGINA 21

SCANDALO FIFA

Anche Beckenbauer finisce sotto accusa

«Non ha collaborato»

21

STOPPINIA PAGINA 11

LA TV SVIZZERA

Frase razzistasu Rüdiger

Eranio licenziato

11

Geoffrey Kondogbia, 22 anni. All’Inter da questa stagione PEGASO BREGA, DALLA VITE, GOZZINI, OLIVERO DA PAG. 12 A PAG. 15

DELUSIONE PER I ROSSONERI NEL TROFEO DEDICATO AL PADRE DEL PRESIDENTE

CALAMAI, CIERI A PAGINA 17

FIORENTINA CON IL LECH C’E’ PEPITO

La Lazio decimata ospitai norvegesi del Rosenborge punta tutto su Candreva

17

Unica nota positiva per il Milan l’esordio di Donnarumma. In gol Kondogbia

ALLEGRI, MA DYBALA LO VEDI O NO?

BOCCI, GRANDESSO, LONGO, RICCI PAG. 8-9

L’argentino gioca solo 12’ nel finale:

ora è un casoI bianconeri

restano priminel girone

Il ManCity batteil Siviglia al 91’

L'ARTICOLO A PAGINA 23

L’ANALISI di Sebastiano Vernazza

UN’ OCCASIONE SPRECATA

A questo giro di Championsbisognava unire l’attacco della

Roma e la fase difensiva della Juve:saremmo andati vicinialla squadra perfetta.

Da oggi votate sul nostro sito il n° 1 della Champions

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S’ignorala portaJuve, ma ti ricordicome si fa un gol? Assalto sterile Il Borussia regge1Supremazia territoriale ma i ritmi sono bassiE l’attacco non è preciso: in ombra Mandzukic

Fabio BianchiINVIATO A TORINO

Twitter: @fabiowhites

Nessuno ha portato il pallottoliere, visto ilrecente passato. Ma certo tutti avrebberovoluto alzare una volta o due le mani al

cielo. Invece niente. L’insostenibile leggerezzadell’attacco nega alla Juve la gioia dell’en plein,la tranquillità di potersi concentrare un po’ di piùsul campionato traballante e non chiarisce, nonchiarisce per niente, cosa si può fare per diventa-re più produttivi sotto porta. Eppure il BorussiaMönchengladbach era il test giu-sto per cercare le vie del gol: unagara con poche pressioni data la si-tuazione di classifica, la caraturadell’avversario e il rientro a tempopieno di Mandzukic. Il croato è sta-to il peggiore: un pachiderma inmezzo all’area. Ma ha le sue buonescusanti: a parte lo spezzone conl’Inter, non giocava da un mese. Al-tri hanno qualche alibi in meno. Aleggere le statistiche, si potrebbepensare a una gara sfortunata: cin-que tiri in porta e nove fuori, unacollezione di calci d’angolo degnadi un assalto a Fort Apache. Invece sono statiesercizi di stile, tentativi d’accademia. Sommernon ha dovuto fare una parata pericolosa. L’emo-zione più forte allo Juventus Stadium si è vissutaquando la partita è arrivata al minuto 74, Buffonha superato Del Piero per il tempo giocato inbianconero e il pubblico ha cantato il suo nome.Allegri ha ruotato tutte le sue punte a disposizio-ne, ma ha lasciato perplessi il come e il quando.Zaza per Mandzukic al 25’ del secondo round edopo, molto dopo, mister 40 milioni Dybala. Al di

là della spesa di mercato, persino al di là delle suequalità, quello dell’argentino comincia a diventa-re un caso. Soltanto dieci minuti (più recupero)in campo per una squadra che non riusciva quasimai a saltare l’uomo. E Paulo sarebbe stato l’uo-mo giusto per provarci. Ma in questo momento,questi sono i fatti, è diventato il quarto attaccantedella rosa, dietro Zaza. Se c’è qualche problema,sarebbe carino saperlo.

LA CHIAVE Ma tant’è. La Juve comunque si beveil brodino del pareggio, conferma la sua soliditàdifensiva (che Barzagli, ragazzi) e si gode il pri-mato del girone anche se la vittoria del Manche-

ster City all’ultimo respiro non fapiacere. Una Juve che è partita pia-no, con il solito 3-5-2 pronto a tra-sformarsi a 4 in ripiegamento conAlex Sandro. Una Juve che ha te-nuto il pallino del gioco, ma sem-pre un po’ sotto ritmo e che ha de-ciso di fare pressing alto su Xhaka,faro del gioco tedesco. In primabattuta con Mandzukic e in secon-da con Marchisio o Khedira a se-conda dello spostamento dellosvizzero. Il Borussia rinato daglispartiti di Schubert (con lui 4 vit-torie in Bundesliga e una sola

sconfitta in Champions col City) era ordinato epoco più. Quando la banda Allegri ha capito dipoter osare un po’ ha alzato il baricentro (soprat-tutto dalle parti di Cuadrado) e qualcosa ha crea-to. Pogba è sembrato un po’ più presente del soli-to: un paio di colpi di classe (bello il tacco a libe-rare Alex Sandro al cross) e un paio di tentativi altiro. I problemi in attacco coinvolgono inevitabil-mente il centrocampo: Marchisio, ma soprattuttoKhedira, non riuscivano ad alzare il ritmo, quelloche serviva per scardinare l’assetto preciso ma

scolastico del Borussia. Così la partita è vissuta suqualche iniziativa di Morata e Cuadrado. Troppopoco. Lo spagnolo ha avuto l’occasione più ghiot-ta al tramonto del primo round quando ha inter-cettato il passaggio sbagliato di Dominguez chepoi lo ha atterrato. Solo giallo per lo spagnolo delGladbach ma l’impressione era che fosse unachiara occasione da gol e dovesse essere espulso.

VAI COI CAMBI Era ovvio che per centrarel’obiettivo bisognava cambiare qualcosa. Allegridopo un quarto d’ora ci ha provato riproponendoil suo modulo preferito, il 4-3-1-2, spendendo Pe-reyra per Cuadrado. Fuori l’uomo che poteva cre-are superiorità numerica, l’unico con strappi edribbling, per un altro che provava a fare le stessecose, ma dal centro. Diciamo uno spostamento dizona strategica con più o meno gli stessi atout.Ma la situazione è cambiata poco. Borussia benasserragliato per rischiare il meno possibile epronto a ripartenze comunque deboli. Qui ci siaspettava Dybala per far coppia con Morata, per-lomeno vivace, e cercare un diversivo. Invece èspuntato Zaza che ha sostituito Manduzkic e nonè cambiato nulla. L’unico a provarci in qualche

modo è stato ancora Pogba, con tiri o punizioniresistibili che Sommer ha respinto facile. Infine,Dybala che, diciamolo, non ha fatto sfracelli. Maperlomeno in 10 minuti ha battuto i due cornerpiù pericolosi (la rovesciata di Chiellini potevaavere miglior fortuna) e uno strappo che ha crea-to qualche brivido ai tedeschi.

CONSOLAZIONE DIFESA E’ finita con qualcherimpianto, date le aspettative. L’aveva detto an-che Allegri: «Occasione da non perdere». Beh, èstata un’occasione pareggiata. Con la consolazio-ne, come detto, di una difesa quasi impeccabile.Barzagli su tutti, ma anche Bonucci che comesempre chiudeva bene e spesso si sostituiva aicentrocampisti per impostare o lanciare, e unChiellini classico gladiatore. Buffon recordmannon ha fatto nemmeno una parata. Di sicuro, inChampions la Juve è più sicura di sé, più a suoagio. Gli avversari la affrontano con molto rispet-to. E fin qui aveva la media di 2 gol a partita,molto meglio che in campionato. Incidente dipercorso? Può darsi. L’importante è che rimangaisolato, Dybala o non Dybala.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fallito il match-ball per ipotecareil girone controi rivali materasso

La vittoria del City sul Siviglia rimetteun po’ in bilicoil primo posto

LA SITUAZIONE

I BIANCONERI

Buffon: «Noi ai punti, ma non hanno rubato»1Gigi-record a 48.884 minuti ufficiali con la Juve. Pogba: «La 10 non mi pesa»Marchisio: «Siamo questi, acceleriamo»

Francesco BramardoTORINO

E’mancato il tris. Dopodue notturne sopra le ri-ghe, si è rivista la squa-

dra del campionato, tentennan-te, poco cinica, ed efficace. Be-ne la difesa guidata da un Bar-zagli imperioso, con GigiBuffon inoperoso in una sera darecord. «Ai punti avremmo vin-to noi – il commento del portie-re - Non abbiamo avuto delle

colossali palle gol ma un predo-minio territoriale e una spintaoffensiva maggiore, però loronon hanno rubato niente».

OCCASIONE PERSA Ieri sera ilportierone ha tagliato un tra-guardo di longevità, 48.884 mi-nuti ufficiali con la Juve: supe-rato il primato di AlessandroDel Piero che ha chiuso la car-riera juventina con 48.867 mi-nuti. Podio rovesciato per quan-to riguarda le presenze, qui DelPiero comanda con 705 gettoni

mentre Gigi con 545 deve anco-ra superare Gaetano Scirea con552. «È una bella soddisfazione- aggiunge Buffon - ma le coseche mi gratificano tanto sono isuccessi di squadra da condivi-dere con i compagni». SecondoBarzagli «una partita tosta e fi-sica, abbiamo faticato a creare,non la nostra miglior gara».

POGBA Il francese sta attraver-sando un momento particolare.Allegri è cosciente ed ha prova-to a proteggerlo… facendologiocare. Contro il Borussia ilPolpo Paul ha mostrato ancorauna volta genio e sregolatezza,errori e giocate di fino. Una cia-battata fuori misura e sono par-titi i primi fischi della curva,

mai successo prima. «Ascolto ecerco di mettere in pratica iconsigli dell’allenatore, non lecritiche. Se pesa la maglia nu-mero 10? È solo un numero, seoggi facevo un gol nessunoavrebbe ricordato il numero».

SBRIGHIAMOCI Pungentel’analisi di Claudio Marchisio.«Siamo questi dall’inizio dellastagione, creiamo molto ma fa-tichiamo in zona gol, ci mancalucidità nell’ultimo passaggio ela cattiveria nella conclusione.È uno step che deve fare lasquadra per crescere, ma biso-gna farlo in fretta: più passa iltempo più sarà difficile recupe-rare in campionato».

© RIPRODUZIONE RISERVATAGianluigi Buffon, 37 anni GETTY

ChampionsRGruppo D, 3a giornata

Mario Mandzukic, 29, è il volto della delusioneLIVERANI

Juventus-Borussia Mönchengladbach era un’esclusiva di Mediaset Premium: eppure, è bastato risintonizzare manualmente il decoder (procedura «guidata» da alcuni tifosi juventini su internet) per avere la possibilità di vedere la sfida su Zdf, che fa parte del bouquet Sky ma era stata oscurata dopo che il canale tedesco aveva trasmesso in chiaro per l’Italia il ritorno deiplayoff tra Bayer Leverkusen e Lazio. Era successa una cosa simile anche martedì con la Roma, trasmessa (con telecronaca in italiano) sull’emittente svizzera Rsi.

NIENTE ESCLUSIVA

Partita solosu Mediaset?No, c’è la Zdf

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3GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA MOVIOLAdi MARCOCALABRESI

DOMINGUEZERA DA ROSSOMANDZUKIC,NIENTE RIGORE

Allo Juventus Stadium, non succede nulla per quasi tutto il primo tempo: poi, all’improvviso, al 42’ lo spagnolo Dominguez sbaglia un comodo disimpegno, perde palla, Morata si invola verso la porta del Borussia Mönchengladbach ma viene steso dal suo connazionale. L’attaccante, nel dribbling, si allunga il pallone, che stava andando nella direzione di Christensen, che nel frattempo stava correndo verso la porta e verso la palla, ma sbaglia lo scozzese Thomson a non estrarre il rosso (chiara occasione da gol). Solo ammonizione: giallo, stavolta giusto, anche per Wendt nella ripresa, per fallo su Khedira. Poco dopo, Mandzukic chiede il rigore per un contatto con Dominguez che non c’è. Allegri furioso al 33’ per il fallo di Xhaka su Morata: giusto, nell’occasione, non andare oltre il giallo per lo svizzero. Come è sacrosanta l’ammonizione a Chiellini (l’unica per un giocatore bianconero): l’azzurro arriva in netto ritardo su Stindl. Un fallo più di frustrazione che altro.

16’ Squillo Juve Transizione offensiva della Juventus: Pogba allargaper Morata che prova il destro a giro, alto sopra la traversa.

23’ Bersaglio mancato Cuadrado, defilato a sinistra, conclude direttamente verso la porta ma il tiro finisce fuori.

30’ Pogba da fuori Destro di prima intenzione di Pogba dai 20 metri:conclusione potente che sfiora il palo.

35’ Sinistro alto Cuadrado parte palla al piede, passaggio per Morata che dal limite dell’area col mancino non inquadra la porta.

42’ Morata fermato Palla persa dal Borussia, si avventa l’attaccantespagnolo che viene steso da Álvaro Dominguez prima di entrare inarea di rigore: solo ammonito dall’arbitro Thomson (AFP).

4’ Pogba a giro Ancora Juve pericolosa con le conclusioni da fuoriarea: destro a giro del francese messo in angolo da Sommer.

12’ Occasione Juve Punizione dal limite dell’area per la Juventus:Pogba a giro trova la grande risposta del portiere del Borussia.

15’ Torna il trequartista Esce Cuadrado, poco propositivo, ed entraPereyra. Cambio modulo per Allegri: 4-3-1-2 con l’argentino dietro aMorata e Mandzukic.

38’ Mischia in area Calcio d’angolo battuto da Dybala, pallone chearriva a Chiellini che in semi-rovesciata non trova la porta a causa diuna deviazione decisiva della difesa del Borussia.

44’ Dybala-Zaza in tandem Ripartenza Juve orchestrata da duenuovi entrati. Numero dell’argentino che, superati due uomini, serveZaza: pallone in mezzo pericoloso, in uscita Sommer fa sua la sfera.

BORUSSIA M.JUVENTUS

0 0

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

ARBITRO Thomson (Sco).NOTE Paganti 35.267, incasso di 1.304.045 euro; abbonati 3.574, quota di 312.129 euro. Tiri in porta 5-0. Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 0-0. Angoli 11-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.

JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (dal 15’ s.t. Pereyra), Khedira, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Mandzukic (dal 25’ s.t. Zaza), Morata (dal 35’ s.t. Dybala). PANCHINA Neto, Hernanes, Rugani, Evra. ALLENATORE Allegri.ESPULSI nessunoAMMONITO Chiellini per gioco scorretto.CAMBI DI SISTEMA dal 15’ s.t. 4-3-1-2.BARICENTRO ALTO 55,9 METRI

BORUSSIA M. (4-4-2) Sommer; Korb, Christensen, A. Dominguez, Wendt; Traorè (dal 37’ s.t. Hahn), Dahoud (dal 43’ s.t. Nordtveit), Xhaka, Johnson; Stindl, Raffael (dal 29’ s.t. T. Hazard). PANCHINA Sippel, Drmic, Jantschke, Hrgota. ALLENATORE Schubert.ESPULSI nessuno.AMMONITI A. Dominguez, Wendt e Xhaka per gioco scorretto.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 44 M

Chi sarà il n°1 Champions?Votate sul nostro sito Chi sarà il giocatore numero 1 della Champions League che si concluderà a Milano il 28di maggio con la finalissima di San Siro?Lo decideranno i lettori della Gazzetta dello Sport e di Marca i due quotidiani sportivi leader incontrastati nei rispettivi paesi. Da questa mattina alle 9.30 sul nostro sito Internet (www.gazzetta.it) e su quello dei nostri cugini spagnoli (www.marca.com) si potranno votare dieci giocatori più un portiere che le rispettive redazioni sceglieranno come quelli che si sono messi maggiormente in luce durante ogni turno di Champions.La votazione, che godrà in questo modo di un palcoscenico davvero ampio di appassionati,

durerà per tutta la giornata di giovedì sino alle ore 20.Il venerdì mattina sui due siti internet e sui rispettivi quotidiani comparirà la classifica generale frutto della somma dei voti. Nell’operazione saranno coinvolte anche le pagine Facebook di Gazzetta e Marca.Il meccanismo di selezioneè semplice: al termine dei gironi di qualificazione potranno rimanere nella classifica generale solamente quei giocatori le cui squadre saranno approdate agli ottavi di finale. La seconda selezione avverrà prima dell’inizio delle due semifinali. Poi lo sprint finale.

TROPPO TARDIPIÙ DRIBBLINGDEI COMPAGNI

1Dybala, entrato al 35’ della ripresa al posto di Morata,ha avuto solo 10 minuti (più recupero) per cambiare la partita: l’argentino ha provato lo spunto con due dribbling,più di quelli collezionati da tutti i suoi compagni di reparto

TOCCHI PER ZONA DYBALA

Il colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

ATTACCO

2

1

1

1

1

2

1

1

TOTALI 14

NELLO SPECCHIONELLO SPECCHIO

Corner esclusi

5 FUORI 9 FUORI 2

TIRI

TOTALI 2

0

TOTALI 20

CROSS EFFETTUATI

TOTALI 5

TOTALI 23

GIOCATE IN AREA AVVERSARIA

TOTALI 3

TIRI IN AREA

3 0

JUVENTUS BORUSSIA M.

DRIBBLING RIUSCITI

2

1

DYBALA

CUADRADO

MANDZUKIC

MORATA

ZAZA

0

0

0

fL’ARGENTINO È UN CASO

DYBALA

Hanno bocciato Paulo L’acquisto più caroora è l’ultimo cambio 1Risparmiato con l’Inter, sembrava l’ideale per attaccare il muro tedesco. Ma Allegri gli ha regalato pochi minuti: «Deve crescere»

Mirko GrazianoTORINO

La Juventus in questa sta-gione si conferma spessomolliccia nei pressi delle

porte avversarie, e di fatto buttavia due punti contro un Borus-sia Mönchengladbach per nullairresistibile, a lungo rinunciata-rio e chiuso nella propria metàcampo. Malissimo Mandzukic,male pure Zaza, meglio Moratae obiettivamente inspiegabile iltardivo ingresso in campo diDybala. Dentro a dieci minutidalla fine l’argentino, di fattooggi ultima scelta del reparto.Rumoreggia lo Juve Stadium,ancor di più quando l’ex Paler-mo piazza un paio di spunti diclasse pura. Crea superioritànumerica Paulo, fattore vitalecontro le barricate. Certo, ini-zialmente in campo c’era Cua-drado, ma una volta uscito il co-lombiano (al suo posto Pereyra)è sembrato un errore affidarsifino al minuto 80 soprattutto al-la fisicità e alla corsa pura. InEuropa paga la tecnica, la gio-cata, un credo che Max avevafatto suo nella scorsa straordi-naria Champions bianconera.

LA SPIEGAZIONE DI MAX E al-lora si fa fatica a interpretare inumeri di Paulo Dybala, obietti-vamente il giocatore di maggio-re fantasia in rosa, oltretutto ca-pocannoniere stagionale fra icampioni d’Italia: undici voltein campo su dodici gare ufficia-li, ma titolare in appena cinqueoccasioni e solo tre gare da no-vanta minuti. Il quarto d’orascarso giocato a Milano sembra-va il preludio a una serata daprotagonista contro il Borussia,e invece il 21enne attaccante diLaguna Larga si è visto scaval-care nelle gerarchie offensiveanche da Zaza. Nel frattempo laJuventus è a secco da due gare.

In campionato la situazione golè francamente preoccupante, «ese si segnano nove reti in ottopartite lo scudetto non si vin-ce», aveva onestamente am-messo Allegri dopo Inter-Juve.Ora anche lo stop in Cham-pions, arrivato forse non a casocontro la prima vera «catenac-ciara» del girone. Insomma, làdavanti Max ha bisogno di in-ventiva, e Dybala in questo sen-so è di gran lunga il meglio incircolazione. Intanto, il tecnicocampione d’Italia giustifica cosìle scelte anti Borussia: «Dybalainserito solo nel finale? Quandoè entrato Zaza avevo bisogno dipiù fisicità in attacco, e Moratastava ancora facendo bene.Paulo, poi, ha fatto delle buonegiocate, è giovane, ha qualitàimportanti, ma deve crescere.Lui diventerà un campione inuna grande squadra giocandoin un ruolo diverso dalla primapunta». Evidentemente Allegriritiene che il ragazzo sia uscitodall’esperienza palermitana

portandosi dietro unicamente,o soprattutto, nozioni da primapunta, e che dunque abbia an-cora bisogno di un lungo tiroci-nio per allargare certi orizzonti.Difficile credere che Dybala siad’accordo, e probabilmente lastessa società non è oggi troppoin linea con l’Allegri-pensiero:non si spendono infatti 40 mi-lioni di euro per un giocatore ri-tenuto troppo acerbo.

INTANTO, MORATA... In moltispingono per la coppia Morata-Dybala, e dello spagnolo (il mi-gliore ieri in attacco) ha parlatol’a.d. Marotta: «Alvaro ha dettoche qui è felice, e io confermo.Siamo contenti di quello che ab-biamo fatto l’anno scorso,quando abbiamo puntato su unragazzo giovane che non trova-va spazio nel Real. Poi, comesempre, conterà la volontà delgiocatore, che è superiore alledue squadre. La nostra voglia èquella di tenerlo qui».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paulo Dybala, 21 anni, in azione negli ultimi 10 minuti ieri LAPRESSE

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4 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTChampionsRGruppo D, 3a giornata

Pianta il cartello “senso unico”: attacca sempre e solo la Juve. Usa 3-5-2 e 4-3-1-2 però toglie presto Cuadrado e sceglie Zaza, non Dybala. Non c’è la prova, ma i dubbi sono tanti.

BUFFONSorpasso senza usare le mani, come in motorino. Supera Del Piero per minuti in bianconero ma non sporca i guanti: serata dazero parate.

5

s.v.

IL TECNICOMASSIMILIANO

ALLEGRI

JUVENTUS

5,5

PARATE 0 RINVII 4 PRESE ALTE 0

CUADRADOMeno bipede con ali di altre volte. Serviva un’aletta che salta l’uomo, lui chiude con un solo dribbling in un’ora. Però… sicuri non servisse nel finale?

5,5

CONTRASTI 0 CROSS 6 PASSAGGI 19

ALEX SANDROFa una ruleta in fascia e non serve “indovina chi?” per capire: non è Evra. Poi però rallenta e arriva poco sul fondo: con Korb, non era impossibile.

5,5

CONTRASTI 2 CROSS 4 PASSAGGI 54

KHEDIRATattico: si alzaa inizio azione del Borussia per non far giocare Xhaka. Timido: si vede meno del solito nell’altra area. Meglio altre volte.

5,5

TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 25

BONUCCILa Juve ha subito 18 tiri in 3 partite e lui lì dietro comanda. Stindl è fantasmatico però Leo lancia 11 volte e aggiunge pulizia in avvio di azione.

6

CONTRASTI 0 LANCI 11 PASSAGGI 65

MARCHISIOMarchisio marcato: Dahoud sta in zona e gli lascia solo 48 palloni. Parte bene, poi non sale di colpi e non calcia mai. Con quel tiro, è uno spreco.

6

TIRI 0 RECUPERI 8 PASSAGGI 48

MORATAUn bel cross, movimento da punta, che gioca con la squadra. Prenderebbe il rosso di Dominguez se Thomson non sbagliasse colore.

6,5

TIRI 3 SPONDE 1 DRIBBLING 0

CHIELLINIIl mese delle arti marziali: dopo la rovesciata con l’Inter, una mezza girata. Cintura (bianco)nera. Solo un brivido, una deviazione in angolo di stinco.

6

CONTRASTI 4 LANCI 2 PASSAGGI 54

POGBAButta un contropiede in una serata al tiro a segno: calcia 10 volte, prende la porta 2, mai davvero con pericolo. La quantità c’è ma non decide.

6

TIRI 7 RECUPERI 10 PASSAGGI 47

PEREYRATrequartista come piace a lui e al tecnico Allegri. Gioca l’ultima mezz’ora ma non aiuta a trasformare l’attacco in assedio.

5,5

TIRI 0 RECUPERI 2 PASSAGGI 14

SE C’È BONUCCI NON SI PASSA KHEDIRA È TIMIDOPOGBA NON DECIDE

THOMSON Le partite a una metà campo vivono di momenti. Juve-Borussia cambierebbe con il rosso a Dominguez – sacrosanto – ma lui la tiene nel binario di partenza: solo giallo. Un solo errore, ma quanto incide.

TIRI 0 SPONDE 2 DRIBBLING 0

Prima da titolare e non è al massimo: ci sta. Vede cross al minimo sindacale però non è mai pericoloso e mette solo assieme 13 passaggi. Sì, decisamente meglio Morata.

5

IL PEGGIOREMARIO

MANDZUKIC

CONTRASTI 3 LANCI 4 PASSAGGI 56

Idolo pagano dello Stadium: una divinità del recupero. Sbaglia nulla, spinge anche da terzino e lo stadio si esalta. Cambiate la data di scadenza: a 34 anni, è meglio che a 24.

7

IL MIGLIOREANDREA

BARZAGLI

LE PAGELLE di LUCA BIANCHIN

Il giorno in cui indagano Beckenbauer, c’è una certezza: sull’onestà se ne riparla, ma i tedeschi restano solidi. Tipico 4-4-2 attento alla Favre, meno pressing ma poca sofferenza.

SOMMERIl portiere cuoco – ha uno chiccosissimo blog di cucina – rischia la frittata con Christiansen:retropassaggio quasi autogol. Però para due volte Pogba.

6

6

IL TECNICOANDRÉ

SCHUBERT

BORUSSIA M.

6

PARATE 2 RINVII 12 PRESE ALTE 2

WENDTIl biondo che corre a sinistra, da Nedved in poi, a Torino piace. Subito tre entrate su Cuadrado, per far capire chi comanda, poi sorveglia.

6

CONTRASTI 0 CROSS 0 PASSAGGI 40

JOHNSONSalta Barzagli (che se la cava) e pensi: ecco, lui può dare fastidio. Macché, punta alla fase difensiva e si fa vedere poco o nulla.

6

CONTRASTI 1 CROSS 1 PASSAGGI 17

KORBPositivo: salva tutto su Alex Sandro. Negativo: tiene in gioco Mandzukic che, pericoloso, chiede un rigore. Nel complesso, tiene la (fascia) destra.

6

CONTRASTI 4 CROSS 1 PASSAGGI 31

TRAORÉNumero all’inizio: suola-tacco sulla fascia. Gioca a destra e a sinistra, corre parecchio e rispetta il piano partita, da esterno difensivo.

6

TIRI 0 RECUPERI 8 CROSS 2

STINDL Attaccante di una squadra che non attacca: un lavoraccio. Solo un tiro alto: Kruse, il suo alter ego di un anno fa, era un’altra cosa.

5

TIRI 1 SPONDE 3 DRIBBLING 1

CHRISTENSENLa Juve ha un solo 4 contro 3 in 90 minuti ed è il suo momento: stoppa Pogba e Morata. Attento in una serata da espertoni: mica male per un ’96.

6,5

CONTRASTI 1 LANCI 4 PASSAGGI 41

DAHOUD A Torino conoscono Daud, che alla Juve ha vinto un Viareggio. Lui ha due lettere e quantità in più: tiene il centro e controlla Marchisio.

6

TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI 40

RAFFAELHa 200 partitein Bundesliga e va a 200 all’ora: spunta un po’ ovunque e rimonta un contropiede di Pogba. Attacca poco, ma che lavoro.

6,5

TIRI 1 SPONDE 1 DRIBBLING 1

HAZARDNome nobile, compito proletario: correre, difendere quello che resta del punto allo Stadium. Missione compiuta.

6

TIRI 0 RECUPERI 2 PASSAGGI 8

XHAKA FA TUTTO RAFFAEL SUPER: VA A 200 ALL’ORATRAORÉ ORDINATO

CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 43

L’unico errore della partita molto attenta della difesa del Borussia Mönchengladbach: manda in porta Alvaro Morata e lo stende. Quello è un cartellino rosso travestito da giallo.

5

IL PEGGIOREALVARO

DOMINGUEZ

TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI 53

Il fratello è famoso perché mandò all’ospedale due avversari in un mese, lui al confronto è un manifestante pacifista: solito ordine in regia, il Gladbach comincia da lui.

6,5

IL MIGLIOREGRANITXHAKA

MCGEACHIE 6STEVENSON 6

MCLEAN 6CLANCY 6

5

POSSESSO PALLA

53,2% 46,8%

BORUSSIA M.JUVENTUS

11 4

1118

FALLI

COMMESSI

15 14

CONTRASTI

VINTI

150145

PALLE

PERSE

05

TIRI NELLO

SPECCHIO

PASSAGGI RIUSCITI

521 476

ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATIALTO 55,9 metriBARICENTRO MOLTO BASSO 44 metriBARICENTRO

84,6% 79,2%

119

8

3

12

10

179

16

6

15

1

3

34

15

17

813

16

27

1911

fLA PARTITA AI RAGGI X

Pogba fa 90 (tocchi)ma sbaglia scelteNon si vede Mandzukic1La Juventus porta troppo il pallone, il croato non aiuta, Morata crossa tanto ma svuota l’area. E Paul tende a strafare

MOVIMENTO

POGBA: tiri 7KHEDIRA: passaggi negativi 10

MANDZUKIC: passaggi positivi 13

MORATA: cross 6

LA MOSSA TATTICA

MANDZUKIC

MORATA

PEREYRA

MARCHISIO

POGBA

KHEDIRA

Johnson

Xhaka

Dahoud

Traoré

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

Alla fine sono andati tutti in campo, gli uo-mini offensivi di Massimiliano Allegri. LaJuventus, però, da Mandzukic, Morata,

Pereyra, Cuadrado e Dybala ha raccolto zero tiriin porta e appena quattro conclusioni comples-sive, tutte fuori dallo specchio. È mancato l’ap-porto dell’attacco e allora l’uomo, anzi il ragaz-zo, più atteso, quello che gioca un po’ più indie-tro, ha provato a mettersi la Juventus sulle spal-le. Paul Pogba ha toccato 90 volte il pallone, hacercato più volte la porta avversa-ria (ben sette i suoi tiri), creatoquattro occasioni. Insomma, ilfrancese è entrato più nel vivo delgioco, sfruttando anche la supe-riorità numerica che i bianconeriavevano a centrocampo. Nel trecontro due nei confronti del Bo-russia, Pogba era quello più libe-ro. Marchisio veniva «preso» daRaffael, è stato costretto a correremolto (è il bianconero con più chi-lometri, 11,859), non è stato ilcollante e il distributore di giocoche ci si aspetterebbe. Khedira hafatto match pari con Xhaka a tutto vantaggio delBorussia, visto che è riuscito ad annullare gli in-serimenti dell’ex Real Madrid. Pogba è stato dunque a lungo il 10 che porta sulle spalle. Ilgioco della Juve si è sviluppato a lungo soprat-tutto a sinistra, dove Pogba raddoppiava AlexSandro, e spesso si aggiungeva Morata: puretroppo, visto che dello spagnolo si contano 6cross ma pochissima presenza al tiro. Lo stessoPogba, da quella parte, ha sbagliato un paio discelte, andando al tiro invece di allargare per lasovrapposizione proprio di Alex Sandro e Mora-ta. E qui, probabilmente, entra in gioco il mo-mento psicologico non positivo vissuto da Paul:

l’egoismo è frutto della volontà di strafare, ciòche veniva naturale adesso è sempre forzato.

MANDZUKIC E LENTEZZA Poi, certo, altri nonhanno aiutato. Non un grande contributo peresempio è arrivato da Mandzukic, che ha ricor-dato il peggior Llorente: troppo statico, zero ca-pacità di smarcamento, praticamente nessunaiuto in fase di costruzione né di sponda. Solo 13i passaggi giusti (su 17) dal croato. Il primo «sa-crificato» però è stato Cuadrado, uomo da unocontro uno che però non è mai stato in grado diazionare. Al suo posto, Allegri ha scelto Pereyraper piazzare un uomo tra le linee molto strette

del Gladbach. Lo sviluppo del gio-co non è migliorato abbastanza.Dahoud, oltre a occuparsi di Mar-chisio in prima battuta, aveva iltempo di andare a stringere anchesu Pereyra. Questo perché la cir-colazione di palla dei bianconeri èstata troppo lenta: pochissime (senon nessuna) le giocate di prima oa due tocchi, sempre partenze pal-la al piede - non con la qualità e la«decisione» che aveva Carlos Te-vez - cercando di sfondare una li-nea sempre molto solida e scalfitabrevemente solo all’inizio dai mo-

vimenti di Morata che allargava uno dei due centrali. Ma a quel punto l’area si svuotava.

DYBALA TARDI La lentezza in fase di imposta-zione (ah come mancano le giocate di prima e inverticale di Pirlo...) significa anche che gli attac-canti si sono ritrovati sempre spalle alla porta.Ecco perché è da considerare tardivo l’ingressodi Dybala, l’unico in grado di arretrare, prende-re palla e puntare fronte alla porta: due drib-bling tentati e due riusciti per il giovane argenti-no, mentre Pereyra ha un saldo in pareggio (3positivi e 3 negativi), esattamente come Pogba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

741I tocchi della Juve, per 521 passaggi, 645 invece i tocchi dei tedeschi con 476 passaggi

IL NUMERO

GDS

GDS - DATI OPTA

ZAZANel tempo in cui Robert Lewandowski, se gli gira, segna cinque gol, Simone tocca otto palloni e sbaglia le prime tre scelte.

5

TIRI 0 SPONDE 2 DRIBBLING 0

DYBALADieci minuti riveriani, nel senso che faranno discutere. Chiaro, non spacca la partita però mette un minimo di bollicine.

6

TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING 2

HAHNUltimi otto minutipiù recupero al posto di Traore. Tiene botta.

s.v.

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI 3

NORDTVEITOh, mancava un centrocampista di quantità: per non sbagliare, dentro anche lui a due dal 90’.

s.v.

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI 2

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6 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il tecnico critica l’attacco: «Scelte sbagliate. Se un compagno è piazzato meglio, va servito. Cuadrado non al top»

ALLEGRI «SONO ARRABBIATOMALE NEGLI ULTIMI 30 METRI

COME A S. SIRO, POCO LUCIDI»

fAREA TECNICA L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS

Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO

Match point fallito. Sta-volta il motto «non c’èdue senza tre» non ha

portato fortuna: dopo due vit-torie è arrivato il primo pareg-gio in Champions League, chebasta a mantenere la testa del

girone, ma non a scappare via.Un’occasione sprecata, perché il volenteroso Mönchengladba-ch è avversario dalla carne te-nera, che una Juve in assetto dabattaglia avrebbe dovuto az-zannare e tramortire. Un passoindietro rispetto alle due partitecon City e Siviglia, dove si erarivista la squadra famelica espietata della scorsa stagione.Massimiliano Allegri a sorpresaha mandato in campo dall’ini-zio Alex Sandro, preferito aEvra, però ha concesso a Dybalasolo i 10 minuti finali: eppure isuoi guizzi sarebbero serviti inuna serata così, avrebbero po-tuto mettere in cassaforte la qualificazione. Forse sarebbe

stato opportuno inserirlo pri-ma, così come cambiare uno deicentrocampisti: Marchisio eKhedira hanno dato segnali distanchezza.

MIGLIORARE Il tecnico dellaJuventus non è contento e nonlo manda a dire: due gare senzafare gol tra campionato eChampions non sono un bel se-gnale. «Sono molto arrabbiato– dice – perché bisogna fare me-glio negli ultimi trenta metri.Dobbiamo essere più lucidi, sec’è un compagno meglio piazza-to bisogna dargli la palla. Dob-biamo migliorare in fretta. Seguardiamo solo le occasioni dagol possiamo dire che ne abbia-

mo avute poche, però in tan-te situazioni abbiamo creatoi presupposti per segnare,solo che a volte abbiamosbagliato scelta, altre siamostati egoisti. La cosa positivaè che per due partite di filanon abbiamo subito gol: sot-to questo punto di vista sia-mo sulla buona strada. Ionon sono preoccupato per-ché la squadra non segna, ma sono arrabbiato perchébuttiamo al vento queste oc-casioni. Ci sono situazioni dasviluppare meglio: abbiamoavuto 4-5 contropiede gioca-ti male tecnicamente, cosìvincere le partite diventa dif-ficile. Sbagliamo la prepara-zione all’ultimo passaggio».

OCCHIO AI DETTAGLI Alle-gri non cerca alibi: il manca-to rosso a Dominguez è se-condario rispetto agli erroridei bianconeri. Solo la difesal’ha soddisfatto: «L’espulsio-ne poteva cambiare la parti-ta, è vero, ma dovevamocambiarla noi. Le stesse si-tuazioni ci sono capitate aMilano e anche lì non siamoriusciti a fare gol. Cuadradooggi non era brillante comesempre, ho preferito metterePereyra tra le linee che pote-va fare male. Barzagli ha fat-to una partita straordinariacome tutta la difesa, Marchi-sio è cresciuto molto e AlexSandro ha dimostrato il suovalore, Pogba ha fatto benenel complesso, Marchisio si èsentito. Sulle punizioni biso-gna lavorarci, Dybala, Mora-ta e Pogba possono diventa-re molto bravi. Bisogna cura-re i dettagli, perché fanno ladifferenza. Visto il risultatodel City, una vittoria ciavrebbe avvicinato di parec-chio alla qualificazione. Pe-rò è ancora tutto aperto, civogliono prestazioni solide».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MAN. CITY 6,5

Un gol da Pallone d’oro. Stai già scrivendo “gli manca solo il gol”, ma è suo il sinistro che decide la partita. Il mezzo voto in più rispetto a Touré si spiega con il gol (Kompany s.v.)

7,5

IL MIGLIOREKEVIN

DE BRUYNE

HART 7 Tiene in vita il City nel momento in cui il Siviglia vuole conquistare il mondo.ZABALETA 5,5 La ruggine dopo il lungo stop è evidente. Serata di sofferenza.KOLAROV 6 Rientra dopo l’infortunio e anche il serbo non è al top.OTAMENDI 5,5 Balla anche lui quando il Siviglia suona il rock.MANGALA 5 Nel primo tempo affonda, poi riemerge, ma sputa acqua sino all’ultimo.SAGNA 5 Giocare a sinistra non è il suo mestiere e si vede: nel primo tempo il Siviglia affonda i colpi da quella parte.FERNANDINHO 6 Più lotta che governo. Fa il lavoro sporco.YAYA TOURE’ 7 Quando corre sposta il vento, figurarsi gli avversari. Le due reti del Manchester City sono figlie del suo strapotere fisico.NAVAS 6,5 Il confronto con un club spagnolo lo esalta. Parte con lo spirito indemoniato, poi cala.STERLING 5,5 In punta di piedi e con il fioretto. Qualcuno gli insegni l’uso della spada.BONY 6 Ispira l’autorete di Rami (Fernando s.v.).ALL. PELLEGRINI 6,5 Yaya Touré e De Bruyne gli salvano la serata. Un consiglio all’ingegnere cileno: li porti a cena e paghi il conto.

HART ALZA IL MURO, TOURÉ SPOSTA TUTTO GAMEIRO SERATA NO, KROHN DEHLY È CALDO

NIJUIS L’olandese arbitra all’inglese: lascia giocare,accetta il calcio fisico e interviene il giusto. Ammonizioni

nella norma, una serata senza problemi. VAN DER VEN 6,5 - SCHAAP 6,5 BLOM 6,5- JANSSEN 6,5

LE PAGELLE di BOLD

SIVIGLIA 6

Non solo il gol: manda più volte in tilt la difesa del City con i suoi numeri. Splendido acquisto. In Inghilterra lo rimpiangeranno in tanti, a cominciare dal Chelsea (N’Zonzi s.v.)

7

IL MIGLIOREYEVHEN

KONOPLYANKA

RICO 6,5 Tramortito da due ganci micidiali: l’autogol di Rami e il colpo da biliardo di De Bruyne.COKE 6,5 Primo tempo da ala aggiunta, poi dopo un’ora il motore comincia a sbuffare (Ferreira s.v.).RAMI 5,5 L’autorete è un tributo alla sfortuna. Non è mai perfetto. Il suo limite.KOLODZIEJCZAK 6 Bony non spaventa neppure i passeri. Il francese regge il confronto senza problemi.TREMOULINAS 5 Navas lo costringe a sporcarsi le gambe con la fase difensiva. I gol del City nascono dalle sue parti.IBORRA 5,5 L’esitazione sul gioco di gambe di De Bruyne è fatale: il belga passa e segna.KRYCHOWIAK 5 L’immagine del polacco crollato a terra è lo spot della notte del Siviglia. La forza di Yaya Touré è uno tsunami.VITOLO 6,5 L’assist dell’1-0, e non solo. Bel giocatore.BANEGA 6,5 L’argentino parte benissimo. Il suo movimento apre la difesa del City, poi cala.KROHN-DEHLI 6,5 Il danese entra con il motore caldo e sfiora il colpaccio.ALL.EMERY 6,5 Il Siviglia gioca con il pilota automatico. E’ uno dei migliori allenatori al mondo. Chapeau.

7

L’ALTRA GARA DEL GIRONE

De Bruyne, gol d’autore al 91’Il City rimonta e beffa il Siviglia1Gli spagnoli dominano per mezz’ora e Konoplyanka segna l’1-0, Pellegrini sfrutta l’autorete di Rami e poi ci pensa il gioiellino belga: 2° posto nel girone dietro la Juve

MAN. CITY 2

SIVIGLIA 1PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Konoplyanka (S) al 30’, Rami (S) aut. al 36’ p.t.;De Bruyne (MC) al 46’ s.t.

MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart; Zabaleta (dal 15’ s.t. Kolarov), Otamendi, Mangala, Sagna; Fernandinho, Yaya Touré; Jesús Navas, De Bruyne (dal 48’ s.t. Kompany), Sterling; Bony (dal 31’ s.t. Fernando).PANCHINA Caballero, Demichelis, Barker, Glendon.ALLENATORE Pellegrini.AMMONITO Bony per gioco scorretto.

SIVIGLIA (4-2-3-1) Rico; Coke (dal 39’ s.t. Ferreira), Rami, Kolodziejczak, Tremoulinas; Iborra, Krychowiak; Vitolo, Banega (dal 21’ s.t. Krohn-Dehli), Konoplyanka (dal 33’ s.t. N’Zonzi); Gameiro.PANCHINA Soria, Reyes, Andreolli, Llorente.ALLENATORE Emery.AMMONITI Iborra per gioco scorretto, Gameiro per comportamento non regolamentare.

ARBITRO Nijhuis (OLA).NOTE spettatori 50 mila circa. Tiri in porta 6-4 (1 palo). Tiri fuori 7-8. Angoli 7-12. In fuorigioco 0-3. Recuperi 2’ p.t.; 4’ s.t.

Stefano BoldriniINVIATO A MANCHESTER

Ci sono notti in cui gliaspiranti Palloni d’oropossono illuminare il bu-

io. Il Manchester City ne ha ad-dirittura tre e l’azione che re-gala alla squadra di ManuelPellegrini il 2-1 per tornare alcentro dell’arena della Cham-pions ha per protagonisti duedel trio «meraviglia». Il terzo,Sergio Aguero, è malinconica-mente in infermeria, ma YayaTouré e Kevin De Bruyne vivo-no e lottano in un City soprav-vissuto alla tempesta del Sivi-glia grazie all’ottimo Joe Hart.Yaya Touré, l’uomo che spostail vento per i Citizens, sradica ilp a l l o n e d a i p i e d i d iKrychowiak. Il polacco stra-mazza sul prato, allargando lebraccia. Gli è passato sopra uncaterpillar. Yaya corre, divoracinquanta metri e consegna ilpallone a De Bruyne. Il belgaannusa l’aria. Iborra ha un’esi-tazione, ed è fatale. De Bruynelo salta e con il sinistro troval’angolino dei giusti, quello do-ve i campioni sanno che il por-tiere non potrà mai arrivare.

IL FILM È il calcio, è pura bel-lezza. Il Siviglia di Emery è uninno allo sport più popolaredel mondo. Gioca bene, diver-te, rende orgogliosi i suoi tifosi

che hanno invaso Manchesterper godersi la sfida ad una co-razzata come il City. Nella pri-ma mezz’ora, si gioca ad unaporta sola: quella di Hart. Il pa-lo salva il portiere inglese sullasassata di Konoplyanka, un pa-io di parate importanti fanno ilresto. Konoplyanka e Vitolo so-no gli Eurostar che mandano intilt le corsie esterne del City.Gli inserimenti di Banega sonodevastanti. Il Siviglia riconqui-sta il pallone e riparte, metten-do alle corde la squadra ingle-se. C’è un solo problema: tantameraviglia produce solo il goldi Konoplyanka, su assist di Vi-tolo.

EPILOGO Il City è tramortito,ma l’uomo che sposta il vento

riapre i giochi. Yaya Touré tra-scina il pallone lungo la lineadi fondo e serve Sterling. Labotta dell’inglesino è respintada Rico. Il pallone è un flipper.Il tocco di Bony colpisce Ramied è la più perfida delle autore-ti. Il Siviglia rialza la testa, maGameiro si divora il 2-1. Nonsarà l’unico peccato del france-se: si ripeterà anche nella ri-presa. La squadra di Emeryvuole vincere e si vede. Il Cityha il complesso Champions enon è una novità. Krohn-Dehliè l’ultima illusione del Siviglia.Il City si aggrappa all’uomo delvento. Yaya Touré è un torna-do, De Bruyne completa l’ope-ra. Pellegrini, sentitamente,ringrazia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Kevin De Bruyne, 24 anni, e Manuel Pellegrini, 62: il City fa festa AFP

ChampionsRGruppo D, 3a giornata

SCHUBERT«BEL PUNTO

MA DAVANTIPOTEVAMO

FARE DI PIÙ»

fAREA TECNICAIL TECNICO DEI VERDI

INVIATA A TORINO

La marea verde festeggia ilpari come se fosse una vitto-ria. I tifosi del Borussia

Mönchengladbach sono arrivatiallo Stadium a piedi e alla fine neè valsa la pena. Non tutti, ma unabuona parte sì: hanno invaso iviali torinesi e cantando cantan-do hanno fatto una bella scorpac-ciata di chilometri. Anche dentrohanno continuato a far sentire lapropria voce, saltellando all’uni-sono. Il primo punto in questaChampions è prezioso, soprattut-to perché è arrivato inaspettata-mente in trasferta. E anche senzail maglione portafortuna dell’al-lenatore André Schubert, che inCoppa deve adeguarsi a un abbi-gliamento più istituzionale. «So-no contento di questo pari – diceil tecnico – Siamo arrivati qui conla convinzione di poter strapparepunti. Abbiamo coperto bene glispazi, lasciando alla Juventus po-che occasioni da gol. I miei ragaz-zi hanno interpretato bene la ga-ra, però non sono soddisfatto del-la prestazione del reparto offen-sivo. Pensiamo partita dopopartita, intanto godiamoci que-sto punto».

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO (f.t.) La doppietta del granata Edera risponde a quella del bianconero Clemenza e le torinesi della Youth League vincono entrambe. I granata battono 2-1 gli slovacchi del Senica e accedono al secondo turno. Davanti a 15mila tifosi, la squadra di Moreno Longo va sotto al 38’ del primo tempo (gol di Kosorin); la reazione granata è veemente e porta, due minuti dopo, al pareggio di Edera. Sotto la spinta del pubblico, nella ripresa è il Toro a fare la partita ma gli slovacchi sono pericolosi, tanto che al 17’ è il portiere Zaccagno a salvare su Rajnik. Nel finale, palo esterno di Martino; sembra finita, ma nel recupero è ancora Edera a segnare il gol che fa esplodere l’Olimpico. Il Toro nel prossimo turno affronterà il Middlesbrough.

JUVE OK Nella fase a gironi, nel pomeriggio, la Juve aveva conquistato il primo successo in Europa battendo 2-1 il Borussia Mönchengladbach: decisiva la doppietta di Clemenza che vanifica il gol del pareggio tedesco di Eckert. Bianconeri terzi nel gruppo D con tre punti, in vetta City e Siviglia con 7 (ieri 1-1); chiude il Borussia a zero. Nelle altre partite, spiccano l’11-1 del Benfica sul Galatasaray, il 5-5 tra Malmö e Shakhtar, il k.o. (4-0) del Manchester United a Mosca col Cska e il 4-1 del Psg sul Real Madrid.

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YOUTH LEAGUE

Toro e Juve okDecisivi Ederae Clemenza

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7GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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8 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PSG 6

Non può tutto, ma quasi tutto. Fa la guardia a Cristiano Ronaldo silenziosamente e con efficacia. Solo nel finale cade nel tranello e si prende un giallo

7

IL MIGLIOREAURIER

TRAPP 6,5 La parata più bella è su Jesè. Aiutato da Maxwell, resiste anche sull’uno-due di Cristiano e Casemiro.MARQUINHOS 6 Isco e Jesè lo agitano, ma non si abbatteTHIAGO SILVA 6 Dirige il traffico, con la solita eleganza. Molto parigino.MAXWELL 6 Ibra dice di migliorare come il buon vino. Il suo antico compagno nell’Inter morde meno in progressione, ma in fase difensiva è utilissimo.VERRATTI 6,5 Se la smettesse di arrabbiarsi così tanto sarebbe meglio, ma Parigi lo adora, e lo acclama. (LAVEZZI s.v.)THIAGO MOTTA 6,5 Un leone, lotta e governa.MATUIDI 6 Impreciso, ma resta in piedi anche di fronte al lucido centrocampo madridista.DI MARIA 5 Non c’è, e per questo si vede.LUCAS 6,5 Era facile fare meglio di Di Maria, e ci riesce.IBRAHIMOVIC 5,5 Pronto a fare scintille contro Ronaldo, non le ha fatte.CAVANI 5,5 Impreciso anche se molto mobile.PASTORE 6 Altro idolo del pubblico: invocato, tenta di dare la scossa.ALL BLANC 5,5 Cambi non molto tempestivi.

ISCO HA TUTTO: QUANTITÀ E QUALITÀVERRATTI È UN IDOLO, CAVANI IMPRECISO

RIZZOLI Essendo un arbitro-star non fa fatica a dominareuna parata di stelle. Ibra smette di protestare quasi subito,solo l’altro italiano Verratti insiste ma Rizzoli ha il piglio

giusto e nessun episodio difficile da sbrogliare.DI LIBERATORE 6- TONOLINI 6

LE PAGELLE di AL.BO.

REAL MADRID 6,5

Cachemire e seta, e in questo periodo va più che bene. Spande qualità e quantità restando sempre al fianco della stella Ronaldo. Beato chi ha un giocatore così.

7

IL MIGLIOREISCO

NAVAS 6 Il Psg tiene tanto la palla ma tira poco: non si stanca.DANILO 6 Giudizioso e graziato dalla scarsa vena degli attaccanti del Psg.VARANE 6 Un paio di interventi importanti nella foga iniziale del Psg.SERGIO RAMOS 6,5 Qualche entrataccia pare debba farla per contratto, ma evidentemente discutere a mezzo stampa con Benitez gli fa bene.MARCELO 6,5 Concentrato anche in difesa, e i suoi cross sono sempre uno spettacolo.LUCAS VAZQUEZ 6,5 Il Madrid se lè ripreso dall’Espanyol con il diritto di ricompra: ha fatto bene.CASEMIRO 6,5 L’anello mancante della catena del Real Madrid di un anno fa.KROOS 6,5 Precisione tedesca. Neipassaggi è un computer.JESÈ 6,5 Fa l’esterno e appoggia i due in attacco: elastico e utilissimo.CRISTIANO RONALDO 6 Sua maestà non punge, ma comunque sfiora il gol.MODRIC 6,5 Entra al posto di Isco, gioca a modo suo e non lo fa rimpiangere.CHERYSHEV 6 Tiene nell’assalto confuso del Psg. ALL. BENITEZ 6,5 Criticato, ma finché i risultati son questi....

6,5

Ibra-CR7 senza vincitoriÈ Benitez che festeggia1Appannate le stelle più attese, il Real non trema ed esce indenne dalla tana del Psg. La colpa è dei francesi, inconsistenti in attacco

Zlatan Ibrahimovic, 34 anni, sovrasta Sergio Ramos, 29 anni, nella sfida del Parco dei Principi AFP

IL PROTAGONISTA

Basta Aurier: Ronaldo fa proprio pochino1L’ivoriano era pronto a lasciare Parigi, però l’emiro gli ha dato un’altra chance: diventato titolare, ha fermato il portoghese

Serge Aurier, 22 anni, duella con Cristiano Ronaldo, 30 anni REUTERS

Alessandro GrandessoPARIGI

@agrandesso

Ti aspetti il solito Ronaldo,e invece a spiccare sullafascia del portoghese è un

semisconosciuto ai più, che fi-no a sei mesi fa il Psg non sape-va neppure se dovesse o menotenersi, visti gli infortuni e l’in-capacità di battere la fiaccaconcorrenza di Van Der Wiel.Alla fine, però, l’emiro del Qa-

tar ha deciso che a Serge Aurierandava data un’altra chance.Saggia decisione, visto l’iniziodi stagione travolgente, cui ierisi è aggiunta una prova maturacontro il giocatore più temutodai difensori, oltre a Messi. A22 anni, il terzino destro delPsg si è tolto lo sfizio di ammu-tolire quel Ronaldo che magariil prossimo anno si troverà inspogliatoio.

INSULTI Nel frattempo, però, l’ivoriano macina ambizione,

tackle, cross e chilometri con lamaglia di cui è da sempre tifo-so, da ragazzo di periferia dellacapitale, nato però in Costad’Avorio. Quel Psg appunto cheè andato a pescarlo due estatifa a Tolosa, come una promes-sa che l’anno scorso sembrava

persa quando al rientro dallacoppa d’Africa, vinta con gliElefanti, si fece subito male epoi pure sospendere tre turnidall’Uefa per gli insulti all’arbi-tro di Chelsea-Psg, postati suisocial. Una bravata cancellatacon tre assist nelle ultime usci-

te di campionato, per assicu-rarsi la conferma.

MERITO Quest’anno, Aurier fail titolare indiscusso, in crescitacostante. Come dimostrato ie-ri, giocando senza timori reve-renziali, come da previsioni:«Ronaldo lo ammiro, più diMessi perché è uno che lavoraduro, ma non mi faccio man-giare da lui». E così è stato. Ilportoghese se l’è trovato incol-lato ad ogni accelerazione, su-bendone l’impatto fisico e qual-che entrata a sottrargli palla.Poi, il Pallone d’oro le occasionise le è create lo stesso, ma il golnon è arrivato. E il merito va ri-conosciuto anche ad Aurier.

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Alessandra BocciINVIATA A PARIGI

Processato dalla Santa In-quisizione spagnola delcalcio con l’accusa di di-

fensivismo cosmico, Rafa Beni-tez esce imbattuto dalla casadel peggior rivale in questo gi-rone di Champions League. Ri-vale che aveva giurato di voler-sela giocare e dimostrare dipossedere una filosofia diversae magari più illuminata diquella del Real Madrid di Rafa,ma c’è poco da fare: vittimadell’inconsistenza passeggeradei suoi attaccanti, il Psg giocaforse più del Madrid, ma tirameno in porta, e alla fine nonpuò dire che lo zero a zero glistia stretto. Va stretto se mai aitanti commentatori che in que-sti giorni si sono agitati intornoal Parco dei Principi, procla-mando per l’ennesima voltache questo era un vero banco

di prova per una squadra tutto-ra imbattuta e priva di conten-denti in casa propria.

POSSESSO I numeri invocatida Benitez danno ancora unavolta ragione a chi lo accusa ditener poco la palla, ma è que-stione di discussione continuala definizione di utilità del pos-sesso palla medesimo. «Per meil possesso palla non è un’os-sessione, se tieni la palla vicinoalla tua area serve a poco», di-ceva alla vigilia Rafa, e qualcheragione ce l’ha: lo score finaleinfatti certifica il maggior nu-mero di tiri in porta del RealMadrid, che più spesso è anda-to vicino al gol, se non vicinis-simo. Come spesso è capitatoin tante sfide da copertina, Cri-stiano Ronaldo è sembrato piùmansueto del solito e Ibrahi-movic ha vagato per il camposenza costrutto. Segno deitempi: una volta Zlatan avreb-be mandato a quel paese molto

più marcatamente i compagniCavani e Di Maria, e magariqualche centrocampista, inve-ce si trattiene. È che il Psg par-te con la voglia di spaccare ilmondo, ma il Real ha la pa-zienza del ragno, e l’esperien-za che ai parigini manca. La-scia passare la mareggiata e ri-parte.

ATTACCO Sarebbe ingenerosoperò, anche se molto castiglia-no, attribuire un comporta-mento prettamente difensivoalla squadra di Benitez: il pos-sesso palla, utile o inutile chesia, alla fine del primo tempo

era abbastanza in equilibrio(53 a 47 per cento per i padronidi casa) e se alla fine è cresciu-to quello del Psg è per l’eviden-te voglia di acchiappare il pri-mo posto sfruttando il fattorecampo. Ma con un Di Maria co-sì impreciso, pungere davveronon era semplice. La chiavedella partita per la squadra diBlanc è stato semmai Aurier,capace di bloccare l’uomo daipiedi d’oro Ronaldo, anzi di-ciamo l’uomo d’oro dalla testaai piedi: è di testa infatti cheRonaldo coglie, ma poi fallisce,una delle occasioni migliori. IlMadrid invece ha fatto pernosu un centrocampo intelligentee duttile più che mai.

SFILATA La passerella di fuori-classe arrangiata dall’ambizio-so Psg non poteva certo basta-re ad abbagliare le volpi delMadrid, e men che meno il loroallenatore: nonostante le as-senze (Benzema e Bale), e un

Modric a mezzo servizio, anco-ra in condizioni imperfette peri guai muscolari, il Madrid tor-na a casa imbattuto e senzaaver mai davvero tremato,mentre il Psg dimostra al pri-mo vero test della stagione dinon essere ancora al livello deibianchi di Spagna. Cosa fral’altro ammessa dal suo allena-tore alla vigilia: il desiderio ècrescere, ma senza proclamiesagerati. Al Psg il tempo nonmanca: Verratti cresce in per-sonalità, Pastore è un capitaleda sfruttare, come Cavani e La-vezzi. Quanto al vecchiettoIbrahimovic arrivato forse alpasso d’addio in Champions, laclessidra parla chiaro. Ma infondo era soltanto una partitadi un girone di qualificazione.E non c’è da darsi pena per ilnulla di fatto: Psg-Real non sa-rà né la prima né l’ultima garaannunciata come stellare, e fi-nita in modo molto terrestre.

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PSG 0

REAL MADRID 0PSG (4-3-3)Trapp; Aurier, Marquinos, Thiago Silva, Maxwell; Verratti (dal 34 s.t. Lavezzi), Thiago Motta, Matuidi; Di Maria (dal 21’ s.t. Lucas), Ibrahimovic, Cavani (dal 21’ s.t. Pastore).PANCHINA Sirigu, Kurzawa, Lavezzi, Van der Wiel, Rabiot.ALLENATORE Blanc.CAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno AMMONITI Matuidi e Verratti per gioco scorretto, Aurier per proteste.

REAL MADRID (4-4-2) Navas; Danilo, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Lucas Vazquez, Casemiro, Kroos, Jesé (dal 27’ Cheryshew); Isco (dal 24’ s.t. Modric), Cristiano Ronaldo.PANCHINA Casilla, Nacho, Kovacic, M. Llorente, MayoralALLENATORE Benitez.CAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno.AMMONITI Ramos e Lucas Vazquez per gioco scorretto.

ARBITRO RizzoliNOTE Spettatori 45mila. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 5-5. Infuorigioco 7-0. Angoli 4-9. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’

ChampionsRGruppo A, 3a giornata

MALMOE Un successo inaspettato ma meritato. Il Malmoe si prende i 3 punti e inguaia lo Shakhtar di Lucescu, ancora fermo a zero dopo tre gare. Gli svedesi vincono grazie a una rete di Rosenberg dopo 17 minuti, legittimando un’ottima prestazione che comprende anche un rigore sbagliato (da Djurdjic) e un palo. Nel primo tempo lo Shakhtar fa la partita, ma sono gli svedesi a passare con Rosenberg, che sfrutta un cross dalla sinistra di Konate. Nella ripresa, dopo 10’, fallo di Srna su Berget: rigore che Djurdjic si fa parare da Pyatov. Poco dopo il palo di Rodic su punizione. Poi il Malmoe controlla. MALMOE-SHAKHTAR 1-0 MARCATORE Rosenberg al 17’ p.t. MALMOE (4-4-2) Wiland 6,5; Tinnerholm 6, Arnason 6,5, Bengtsson 6, Konate 7; Rodic 6,5 (dal 32’ s.t. Rakip 6), Lewicki 6, Adu 6, Berget 6,5; Rosenberg 7, Djurdjic 5 (dal 43’ s.t. Mehmeti s.v.). (Andersson, Brorsson, Eikrem, Sana, Vindheim). All. Hareide 6,5.SHAKHTAR (4-2-3-1) Pyatov 7; Srna 6, Kucher 5,5, Rakitsky 5,5, Ismaili 5,5; Fred 5, Stepanenko 5,5; Marlos 5,5 (dal 26’ s.t. Eduardo 6), Alex Teixeira 6, Bernard 5; Gladkyj 5,5 (dal 36’ s.t. Kovalenko s.v.). (Kanibolotsky, Dentinho, Ferreyra, Ordets, Wellington). All. Lucescu 5,5.ARBITRO Sidiropoulos 6.NOTE Ammoniti Lewicki (M), Bengtsson (M), Rakitskiy (S), Kucher (S), Srna (S), Fred (S), Rosenberg (M).

L’ALTRA SFIDA

Che Malmoe:Rosenberg-golShakhtar k.o.

RLo svedese vaga senza costrutto e non incide mai. Verratti cresce in personalità

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9GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RISULTATI, CLASSIFICHE E CALENDARIO

REGOLAMENTO Le prime due agli ottavi; la terza in Europa League. In caso di parità decidono: a) scontri diretti; b) diff. reti scontri diretti; c) gol scontri diretti; d) gol in trasferta scontri diretti; e) diff. reti; f) gol segnati; g) gol in trasferta; h) vittorie; i) vittorie in trasferta; l) coefficiente disciplinare; m) coefficiente Uefa luglio 2015

GRUPPO F 16 SETTEMBREDINAMO Z.-ARSENAL 2-1OLYMPIACOS-BAYERN M. 0-329 SETTEMBREBAYERN M.-DINAMO Z. 5-0ARSENAL-OLYMPIACOS 2-320 OTTOBREARSENAL-BAYERN M. 2-0DINAMO Z.-OLYMPIACOS 0-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

BAYERN M. 6 3 2 0 1 8 2

OLYMPIACOS 6 3 2 0 1 4 5

DINAMO Z. 3 3 1 0 2 2 7

ARSENAL 3 3 1 0 2 5 6

RLE PROSSIME PARTITE4 NOVEMBREBAYERN M.-ARSENALOLYMPIACOS-DINAMO Z.24 NOVEMBREARSENAL-DINAMO Z.BAYERN M.-OLYMPIACOS9 DICEMBREDINAMO Z.-BAYERN M.OLYMPIACOS-ARSENAL

GRUPPO G 16 SETTEMBRECHELSEA-MACCABI T.A. 4-0DINAMO K.-PORTO 2-229 SETTEMBREMACCABI T.A.-DINAMO K. 0-2PORTO-CHELSEA 2-120 OTTOBREPORTO-MACCABI T.A. 2-0DINAMO K.-CHELSEA 0-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

PORTO 7 3 2 1 1 6 3

DINAMO K. 5 3 1 2 0 4 2

CHELSEA 4 3 1 1 1 5 2

MACCABI T.A. 0 3 0 0 3 0 8

RLE PROSSIME PARTITE4 NOVEMBREMACCABI T.A.-PORTOCHELSEA-DINAMO K.24 NOVEMBREPORTO-DINAMO K.MACCABI T.A.-CHELSEA9 DICEMBREDINAMO K.-MACCABI T.A.CHELSEA-PORTO

GRUPPO H 16 SETTEMBREVALENCIA- ZENIT 2-3GENT-LIONE 1-129 SETTEMBRELIONE-VALENCIA 0-1ZENIT-GENT 2-120 OTTOBREZENIT-LIONE 3-1VALENCIA-GENT 2-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

ZENIT 9 3 3 0 0 8 4

VALENCIA 6 3 2 0 1 5 4

GENT 1 3 0 1 2 3 5

LIONE 1 3 0 1 2 2 5

RLE PROSSIME PARTITE4 NOVEMBRELIONE-ZENITGENT-VALENCIA24 NOVEMBREZENIT-VALENCIALIONE-GENT9 DICEMBREVALENCIA-LIONEGENT-ZENIT

GRUPPO A 15 SETTEMBREPSG-MALMOE 2-0REAL MADRID-SHAKHTAR 4-030 SETTEMBRESHAKHTAR-PSG 0-3MALMOE-REAL MADRID 0-221 OTTOBREMALMOE-SHAKHTAR 1-0PSG-REAL MADRID 0-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

REAL MADRID 7 3 2 1 0 6 0

PSG 7 3 2 1 0 5 0

MALMOE 3 3 1 0 2 1 4

SHAKHTAR 0 3 0 0 3 0 8

RLE PROSSIME PARTITE3 NOVEMBRESHAKHTAR-MALMOEREAL MADRID-PSG25 NOVEMBREMALMOE-PSGSHAKHTAR-REAL MADRID8 DICEMBREPSG-SHAKHTARREAL MADRID-MALMOE

GRUPPO B 15 SETTEMBREWOLFSBURG-CSKA MOSCA 1-0PSV-MAN. UNITED 2-130 SETTEMBREMAN. UNITED-WOLFSBURG 2-1CSKA MOSCA-PSV 3-221 OTTOBRECSKA MOSCA-MAN. UNITED 1-1WOLFSBURG-PSV 2-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

WOLFSBURG 6 3 2 0 1 4 2

MAN. UNITED 4 3 1 1 1 4 4

CSKA MOSCA 4 3 1 1 1 4 4

PSV 3 3 1 0 2 4 6

RLE PROSSIME PARTITE3 NOVEMBREMAN. UNITED-CSKA MOSCAPSV-WOLFSBURG25 NOVEMBRECSKA MOSCA-WOLFSBURGMAN. UNITED-PSV8 DICEMBREWOLFSBURG-MAN. UNITEDPSV-CSKA MOSCA

GRUPPO C 15 SETTEMBREGALATASARAY-ATLETICO M. 0-2BENFICA-ASTANA 2-030 SETTEMBREASTANA-GALATASARAY 2-2ATLETICO M.-BENFICA 1-221 OTTOBREATLETICO M.-ASTANA 4-0GALATASARAY-BENFICA 2-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

ATLETICO M. 6 3 2 0 1 7 2

BENFICA 6 3 2 0 1 5 3

GALATASARAY 4 3 1 1 1 4 5

ASTANA 1 3 0 1 2 2 8

RLE PROSSIME PARTITE3 NOVEMBREASTANA-ATLETICO M.BENFICA-GALATASARAY25 NOVEMBREATLETICO M.-GALATASARAYASTANA-BENFICA8 DICEMBREGALATASARAY-ASTANABENFICA-ATLETICO M.

GRUPPO D 15 SETTEMBREMAN. CITY-JUVENTUS 1-2SIVIGLIA-BORUSSIA M. 3-030 SETTEMBREBORUSSIA M.- MAN. CITY 1-2JUVENTUS-SIVIGLIA 2-021 OTTOBREJUVENTUS-BORUSSIA M. 0-0MAN. CITY-SIVIGLIA 2-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

JUVENTUS 7 3 2 1 0 4 1

MAN. CITY 6 3 2 0 1 5 4

SIVIGLIA 3 3 1 0 2 4 4

BORUSSIA M. 1 3 0 1 2 1 5

RLE PROSSIME PARTITE3 NOVEMBREBORUSSIA M.-JUVENTUSSIVIGLIA-MAN. CITY25 NOVEMBREJUVENTUS-MAN. CITYBORUSSIA M.-SIVIGLIA8 DICEMBREMAN. CITY-BORUSSIA M.SIVIGLIA-JUVENTUS

GRUPPO E 16 SETTEMBREB. LEVERKUSEN-BATE B. 4-1ROMA-BARCELLONA 1-129 SETTEMBREBARCELLONA-B. LEVERKUSEN 2-1BATE BORISOV-ROMA 3-220 OTTOBREBATE B- BARCELLONA 0-2B. LEVERKUSEN-ROMA 4-4

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

BARCELLONA 4 3 2 1 0 5 2

B. LEVERKUSEN 4 3 1 1 1 9 7

BATE B. 3 3 1 0 2 4 8

ROMA 2 3 0 2 1 7 8

RLE PROSSIME PARTITE4 NOVEMBREBARCELLONA- BATE B.ROMA- B. LEVERKUSEN24 NOVEMBREBATE B- B. LEVERKUSENBARCELLONA-ROMA9 DICEMBREB. LEVERKUSEN-BARCELLONAROMA-BATE BORISOV

Doumbia zar di MoscaA salvare Van Gaalci pensa il baby Martial1L’ex romanista segna il 16° gol in 20 partite di Champions, poi il francesino regala il pari in Russia a un brutto United

Davide Longo

Icampioni sono fatti così.Anche nelle partite negati-ve, quando tutto sembra gi-

rare storto, in un attimo possonoessere decisivi. Anthony Mar-tial, mister 80 milioni, campioneassoluto lo diventerà con gli an-ni ma questa dote la lascia già in-travedere. Dopo un’ora abbon-dante il suo Manchester arran-cava nel gioco e nel punteggio aMosca. Poi un guizzo di Valenciasulla fascia destra e il francesinodi testa ha rimesso le cose a po-sto evitando una sconfitta cheormai era più di un’ipotesi.

GIOCO INSUFFICIENTE Nonpuò bastare, però, un pareggiocontro un Cska bravo soprattut-to a tenere la guardia perenne-mente alzata, per promuovere lasquadra di Van Gaal. Dopo unanno di gestione e un mercatoestivo a dir poco impegnativo, ilgioco dei suoi Red Devils è anco-ra involuto in modo preoccu-pante. I problemi maggiori sononella partenza della manovradove né Schweinsteiger né Sch-neiderlin, la base del 4-2-3-1 deltecnico olandese, due degli ac-quisti dell’estate, sono in gradodi garantire la qualità necessa-ria. Di palloni interessanti sullatrequarti ne arrivano pochi,sempre con la difesa avversariaschierata e se non ci pensa Roo-ney con qualche iniziativaestemporanea, di pericoli non sene vede nemmeno l’ombra.

RIGORE OK La gara si sbloccadopo un quarto d’ora su una del-le tante iniziative di Mario Fer-nandes sulla destra: percussionesenza possibilità di replica, som-brero» a Martial e botta cheDe Gea devia sopra la tra-versa. Prodezza inutilequella del portierespagnolo, perchéil connazionaleVelasco Carbal-lo vede un toc-co con la manodi Martial suldribbling diMario Fernandese concede il rigo-re. Tira Eremenko,De Gea respinge pri-ma sul palo e poi di

piede ma il più reattivo è SeydouDoumbia che di sinistro insacca.Per l’ex attaccante romanista,che a gennaio transiterà ancoraper fine prestito dalla Capitalein direzione Cina, si tratta delsedicesimo gol in 20 partite diChampions League. Conoscetetanti attaccanti con una mediagol superiore?

SCARSA REAZIONE Il Manche-ster per tutto il primo tempo ru-mina palloni senza dare il mini-mo fastidio ad Akinfeev, le cosemigliorano nella ripresa conl’uscita di Schweini e ingresso diFellaini che almeno dà allo Uni-ted maggiore fisicità. Il cross di-venta a questo punto un’opzioneinteressante ed è così che arrivail pareggio. Non serve a risolve-re l’intricatissima classifica del

girone, ma evita almeno alManchester la quarta

sconfitta consecutivain trasfer ta in

Champions, chesarebbe stata re-cord negativodel club. Anche

con una discretadose di fortuna

perché pochi minu-ti prima del pareggio,

Velasco Carballo non sela sente di concedere il bis

su un plateale fallo di ma-no di Rojo in area.

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CSKA MOSCA 1

MAN. UNITED 1PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Doumbia (CM) al 15’ p.t.; Martial (MU) al 20’ s.t.

CSKA MOSCA (4-4-1-1) Akinfeev 6; M. Fernandes 7, V. Berezutski 6,5 (dal 41’ p.t. A. Berezutski 6), Ignashevich 5,5, Schennikov 5,5; Tosic 6,5, Wernbloom 6, Eremenko 5,5 (dal 39’ s.t. Panchenko s.v.), Musa 6,5; Dzagoev 6 (dal 41’ s.t. Cauna s.v.); Doumbia 6,5. PANCHINA Chepchugov, Golovin, Milanov, Nababkin.ALLENATORE Slutski 6,5.ESPULSI nessuno.AMMONITI Wernbloom per gioco scorretto

MANCHESTER UNITED (4-2-3-1)De Gea 7; Valencia 6,5, Jones 6, Smalling 6, Rojo 5,5 (dal 19’ s.t. D. Blind 6); Schweinsteiger 5 (dal 1’ s.t. Fellaini 6,5), Schneiderlin 5,5; Lingard 5 (dal 35’ s.t. Depay s.v.), Rooney 6, Ander Herrera 5,5; Martial 6,5.PANCHINA Romero, Darmian, Carrick, Mata.ALLENATORE Van Gaal 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Martial, Fellaini e Ander Herrera per gioco scorretto.

ARBITRO Velasco Carballo (Spa) 6.NOTE Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 1-3. Angoli 3-1. In fuorigioco. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

Sopra AnthonyMartial, 19, festeggiato dai compagni dopo l’1-1; sotto Seydou Doumbia, 27: l’ex Roma ha segnato l’1-0 REUTERS

GRUPPO C

Poker AtleticoMa l’Astanaè squadra finta1I kazaki si presentano in 15:tutti i big a casa. Simeone ride,si sblocca Jackson dopo 8 gare

Jackson Martinez, 29 anni, realizza il 2-0 REUTERS

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID@filippomricci

Anche questa è la Champions moderna:l’Astana convinto di non poter compe-tere in ogni caso contro l’Atletico e pre-

occupato per la sfida scudetto di domenicacon il Kairat di Almaty si è presentato al Cal-deron con 15 uomini: gli 11 titolari, il portieredi riserva e appena 3 cambi. Il tecnico Stoilovnon solo ha lasciato a casa 6 titolari ma non haportato con se nemmeno in panchina i ragaz-zini della Lista B e non ha voluto premiarenemmeno i giovanissimi che ieri a mezzogior-no sono stati sommersi 7-1 dall’Atletico inYouth League. Panchina spoglia quella del-l’Astana, e partita segnata: alla fine la squadradi Simeone ha vinto 4-0 agguantando il Benfi-ca in testa al girone, giocando senza spingere,sprecando varie occasioni e concedendo duetiri al centrafricano Kéthévoama, capitano emigliore dei suoi. La partita non è stata mai indiscussione anche se va detto che l’Astana hamostrato qualità competitive e non si è abbat-tuto. Savic, Saul e Ferreira Carrasco promossidal turnover del Cholo, col secondo che ha se-gnato la prima rete con un gran colpo di tac-co. Poi è arrivato l’attesissimo e festeggiatissi-mo gol di Jackson Martinez, a secco da 8 par-tite e nella ripresa un bel pallonetto di Olivere l’autogol di Dedechko dopo che il Niño Tor-res ha sbagliato due occasioni facili facili persegnare il suo 100° gol con l’Atletico.

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ATLETICO MADRID-ASTANA 4-0

MARCATORI Saúl (AM) al 23’, Jackson Martinez (AM) al 29’ p.t.; Oliver (AM) al 18’, Dedechko (A) al 44’ s.t.ATLETICO MADRID (4-2-3-1) Oblak 6,5; Juanfran 7, Godín 7, Savic 6, Siqueira 6,5; Gabi 6,5, Tiago 6 (dal 1’ s.t. Oliver 7); Saúl 7, Griezmann 6 (dal 13’ s.t. Correa 5,5), Ferreira Carrasco 6,5; Jackson Martinez 6 (dal 22’ s.t. F. Torres 5). All. Simeone 6,5.ASTANA (4-5-1) Eric 5,5; Y. Akhmetov 5, Beysebekov 5, B. Ilic 5, Postnikov 5,5; Zhukov 5 (dal 19’ s.t. Pikaklin 5,5) Kéthévoama 6,5, Muzhikov 5,5 (dal 38’ s.t. Kozhamberdy s.v.), Dedechko 5, Schetkin 5 (dal 35’ s.t. Kubelokov s.v.); Kabananga 5,5. All. Stoilov 6.ARBITRO Kulbakov (Bielorussia) 6.NOTE Amm. Y. Akhmetov (A).

ISTANBUL (s.m.) Una vittoria meritata del Galatasaray per 2-1 contro il Benfica, capolista del girone. I portoghesi vanno in vantaggio al 2’ con Gaitan. Ma dopo si rilassano e subiscono il gol di Selçuk su rigore. Le rete vittoria - che tiene in piena corsa i turchi - arriva con Podolski al 32’. GALATASARAY-BENFICA 2-1 MARCATORI Gaitan (B) al 2’ p.t., Selcuk(G) rig. al 19’ p.t., Podolski (G) al 32’ p.t.GALATASARAY (4-2-3-1) Muslera 6; Sabri 6, Chedjou 7, Hakan Balta 6, Carole 7; Selcuk 6,5, Bilal 6 (dal 90’ Rodriguez s.v); Podolski 7, Sneijder 5,5, Yasin 6 (dal 59’ Olcan 5); Umut 6 (dal 77’ Burak 5,5). All. Hamzaoglu 6,5.BENFICA (4-4-2) Julio Cesar 5,5; Sivio 4 (dal 81’ Mitroglou s.v), Luisao 4,5, Jardel 5,5, Eliseu 5 (dal 66’ Pizzi 5); Guedes 5,5 (dal 75’ Andrade 6), Almeida 4, Samaris 5, Gaitan 7; Jonas 6,5, Jimenez 5,5. All. Rui Vitoria 5.ARBITRO Collum (Sco) 5.NOTE Amm. Almeida (B), Samaris (B), Andrade (B), Luisao(B), Hakan Balta (G), Bilal (G), Burak (G).

GRUPPO C

Serata di GalaPodolski gole Benfica k.o.

(g. spe.) Meritata vittoria del Wolfsburg che vale il primato. Primi 45’ molto tattici con il PSV che reclama un mani in area di Naldo non visto dall’arbitro. Il tap-in di Dost ad inizio ripresa è un duro colpo per gli ospiti. Nel recupero Benaglio causa un rigore e para su Locadia. WOLFBURG-PSV 2-0 MARCATORI Dost (W) al 1’ s.t.; Kruse (W) al 12’s.t.WOLFSBURG (4-4-2)Benaglio 6,5; Träsch 6, Naldo 5,5, Dante 6, Rodriguez 6; Caligiuri 6 (dal 28’s.t. Vierinha 6), Guilavogui 6,5 (dal 40’s.t. Arnold s.v.), Luiz Gustavo 6,5, Draxler 6 (dal 35’s.t. Schürrle 6); Dost 6, Kruse 6,5. All. Hecking 7.PSV (4-1-4-1) Zoet 6; Brenet 5,5, Bruma 5, Moreno 5, Poulsen 5 (dal 29’s.t. De Wijs 6); Hendrix 6,5(dal 28’s.t. Locadia 5); Narsingh 6, Pröpper 6, Maher 5,5, Guardado 6; De Jong 5,5 (dal 36’s.t. Pereiro 5,5). All. Cocu 5.ARBITRO Mallenco (Spa) 5,5. NOTE Amm. Naldo (W), Benaglio (W).

GRUPPO B

Dost + KruseIl Wolfsburgscappa via

ChampionsRGruppo B, 3a giornata

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10 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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11GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Davide Stoppini

«Non sono razzista, io.Ma la verità è che idifensori africani

non hanno cultura tattica».Stefano Eranio prova un drib-bling improbabile, l’accusa è diquelle toste: «Razzista». Cosìha messo nero su bianco la Rsi,la tv svizzera con sede a Luga-no, che ha cacciato l’ex calcia-tore della Nazionale per «uncommento del tutto incompa-

tibile con le regole e la deonto-logia del servizio pubblico».Eranio seguiva da studio per laRsi le partite di Champions Le-ague. Martedì sera, nell’inter-vallo di Leverkusen-Roma, siera espresso così, a propositodello svarione di Antonio Rüdi-ger, difensore della Roma: «Igiocatori di colore fanno certierrori perché non sono con-centrati. Sono forti fisicamen-te, ma quando c’è da pensarefanno questi errori». Venti-quattro ore dopo, resta fermis-

La Roma scopre un lato Bche non piace a nessuno1Difesa in crisi e attacco super, acuti in campionato e ansia in Champions. Ma Garcia è ottimista: «Il futuro è nelle nostre mani»

IL CASO

Frase razzista su Rüdiger: la tv svizzera caccia Eranio1L’ex giocatore: «Gli africani non hanno cultura tattica, lo confermo. Ma ho fatto un errore perché il romanista è di Berlino»

VERSO FIRENZE

Voglia DzekoE ora Salahpuò andarein panchina

Mohamed Salah, 23 anni GETTY

ROMA

Chissà se sarà stata suf-ficiente una sola sedu-ta davanti al video per

analizzare le prodezze e gliorrori di Leverkusen. RudiGarcia ha speso così la gior-nata post Champions: pome-riggio tra seduta di scarico evideoanalisi della partitacon il Bayer. Che in fondo, èil miglior modo per prepara-re la gara successiva. «Stia-mo più attenti, siamo ancorain corsa in Europa ma dob-biamo subire meno reti. Edomenica prendiamoci ilprimo posto», il senso delleparole del tecnico alla squa-dra. C’è la Fiorentina, c’èun’altra Roma da costruire.C’è uno spazio da trovare aEdin Dzeko, atteso stavoltasì al ritorno tra i titolari unmese dopo l’infortunio al gi-nocchio. E i posti lì davantisono contati, se è vero cheGervinho pare aver riguada-gnato il ruolo dell’intoccabi-le. Così, proprio di fronte al-la sua ex squadra, a rischiareil posto potrebbe essereMohamed Salah, non tra ipiù brillanti in Germania.

LUTTO PER SABATINI In di-fesa la prestazione negativadi Rüdiger potrebbe rilancia-re dal primo minuto Castan.È lì che Garcia cerca la chia-ve del successo, a fronte dei18 gol incassati fin qui in sta-gione. Ragionamenti che iltecnico metterà sul campoda oggi, ancora senza Totti:il capitano lavora per torna-re in campo nel derby dell’8novembre. La missione pri-mo posto si fa senza di lui. Econ un volto triste: è scom-parso il papà del d.s. WalterSabatini, a lui le condoglian-ze di James Pallotta e dellaRoma tutta.

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Stefano Eranio, 48 anni LAPRESSE

di crescere e allenarsi in Fran-cia».

PRECEDENTE La Rsi, peraltro,nel comunicato ha fatto pureriferimento a un’altra afferma-zione dello stesso tenore relati-va a Manchester City-Juven-tus: «Ho chiesto spiegazioni,non so di cosa parlino – fa an-cora l’ex azzurro – La verità èche alla Rsi sono stati scorretti.Con loro non avevo neppureun contratto, ma solo una col-laborazione a gettone. Dun-que, avrebbero potuto benissi-mo chiamarmi e dirmi “stop,per noi finisce qui”. Avrei ac-cettato. Ma perché mettermialla berlina così, pubblicamen-te? Tra l’altro, mi hanno fatto

passare per quello che non so-no. Ho allenato per 10 anni iragazzi del Milan. Non saquanti ne ho cresciuti ed edu-cati. Andate a chiedere a King-sley Boateng (oggi al Bari, ndr)cosa pensa di me. Non ho nien-te contro gli africani. Se ho sba-gliato chiedo scusa». Magariun eccesso di luogocomuni-smo, quello sì. Ma alla Rsi, evi-dentemente, era serata di frasifatte. La seconda voce di Bayer-Roma era l’ex attaccante tede-sco Oliver Neuville. Al minuto75 aveva sentenziato: «Cono-scendo le squadre italiane, sa-rà difficile che il Bayer possafare due gol». Infatti, quasi nefaceva tre.

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Tutti i limitidei giallorossi

DIFESA TROPPO BUCATA Subiti 18 gol in 11 gareNon è solo un problema di difensori ma di atteggiamento. I nuovi non hanno ancora convinto.Nella foto Antonio Rüdiger IPP

GARCIA DISORGANIZZATO Troppi alti e bassiL’organizzazione allestita dal tecnico è criticatissima per gli errori e gli sbalzi di rendimento.Nella foto Rudi Garcia EPA

GLI ERRORI DI MERCATO Castan, eccesso di ottimismo La scelta Szczesny, l’ottimismo sulritorno rapido di Castan. In certi ruoli mercato incompleto. Nella foto Sabatini GETTY IMAGES

Tutti i motivi per sorridere

LA CONTINUITÀ DI PJANIC Che bravo sui calci da fermoNelle ultime 3 gare: 3 gol e altrettanti assist. Con le punizioni è già a 4 e in totale a quota 5 gol.Nella foto Miralem Pjanic REUTERS

IL GERVINHO RITROVATO È tornato quello di 2 anni faFischiatissimo a inizio stagione, ora l’ivoriano è tornato quello di 2anni fa, cioè un vero apri-difese.Nella foto Gervinho IPP

IL RITORNO DI DZEKO Ora il bosniaco è prontoEdin Dzeko (nella foto), fiore all’occhiello del mercato, frenato da un infortunio, può ben inserirsiin un attacco già super GETTY

I PIZZINI DI GARCIA A Leverkusen la Roma ha appena incassato il gol del 3-4: Garcia fa entrare Dzeko e gli consegna un foglio, il bosniaco lo dà a Nainggolan che lo gira a De Rossi. Tema: calci piazzati. Pochi secondi dopo, sarà 4-4 MANCINI

Massimo CecchiniROMA

Forse avevano ragione i tifo-si di un tempo che fu quan-do ripetevano come un

mantra: «La Roma non si discu-te, si ama». Può essere che agliappassionati convenga fare cosìperché in effetti i giallorossisembrano affetti da una schizo-frenia ricorrente, se è vero chelo stesso gruppo chiamato do-menica a giocare per il primoposto in campionato, in Cham-pions League è malinconica-mente ultima in un girone nien-te affatto insuperabile.

L’ACCUSA Facile individuare ilmale niente affatto oscuro, ov-vero la difesa, che ha subito 18gol tra campionato (10) eChampions (8) in appena 11 ga-re (rispettivamente 8 e 3). Leparole di Arrigo Sacchi in tv,che ha parlato di «scarsa orga-nizzazione» della linea difensi-va hanno ribadito un concettoche a Trigoria sussurrano datempo. Cioè che la squadra inretroguardia va avanti graziepiù al talento individuale che ameccanismi collaudati. Tra so-cial e radio, il colpevole mancoa dirlo è risultato Rudi Garcia.L’allenatore francese ha spessoparlato di mancanza di equili-brio come di errori individuali,ma lo stesso Sacchi ha spiegatocome sia più facile commetterequesto tipo di errori in presenzadi una organizzazione lacuno-sa. Nello spogliatoio tutti san-no, però, come sarebbe ingiustodare tutte le colpe all’allenato-re. La costruzione della difesasul mercato è apparsa deficita-ria, tanto più che si sapeva co-me non ci fossero certezze suCastan, mentre Rüdiger appareancora acerbo. Non basta. A si-nistra, con Cole fuori rosa edEmerson oggetto misterioso,Digne è costretto agli straordi-nari, mentre a destra proprio letante lacune hanno messo perora in sordina l’esperimento diFlorenzi terzino. Certo, nell’ete-re rimbalza sempre il concettoche in presenza di tanti attac-canti, l’involuto Iturbe sia statopagato più di quanto sia statoincassato per la cessione di Be-natia. E qui si apre un altro fron-

te, quello della personalità chemanca alla squadra. Sia a finepartita che ieri Garcia ha ribadi-to che vuole «più concentrazio-ne», ma in campo parlano soloDe Rossi e Pjanic; il portiereSzczesny, incerto, non guida ladifesa come faceva De Sanctis,mentre i continui cambi di for-mazione non assegnano la lea-dership della retroguardia anessuno di fisso (se c’è De Rossitocca a lui, altrimenti guida Ma-nolas). Logico però che il mer-cato ha dei vincoli finanziaristringenti e così ieri «Il Sole24Ore» ricordava come, inmancanza di una ricapitalizza-zione, le risorse verranno repe-rite dal mercato. Come dire, unapprodo agli ottavi aiuterebbe enon poco i conti del club.

LA DIFESA Di contro, da Trigo-ria filtra come il gioco abbiasoddisfatto la dirigenza, senzacontare che l’attacco macinasenza pausa, visti i 27 gol se-

gnati (20 in campionato e 7 inChampions). Tutto questo, sen-za poter contare stabilmente suuno come Dzeko che dovrebbeessere il valore aggiunto. Inogni caso, in attesa del centra-vanti, Salah e il ritrovato Ger-vinho stanno facendo bene,senza contare la vena straordi-naria di Pjanic che, oltre a se-gnare in proprio (5 le reti fino-ra), sta mettendo a posto unadelle lacune mostrate nellescorse stagioni dalla Roma: lapericolosità sui calci da fermo.Al momento infatti i gol arrivatisu sviluppi da calci pazziati so-no già 11 (anche se 4 su puni-zione). Per questo anche ieriGarcia ai suoi ha detto: «Nonfacciamo drammi. Stiamo fa-cendo anche cose positive. Do-menica ci giochiamo il primoposto e il passaggio del turno èpossibile. Insomma, il futuro ènelle nostre mani». Vero. Bastanon sciuparlo.

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ChampionsRFra luci e ombre

simo sulla sua posizione: «Noncambio idea», dice risponden-do alla terza telefonata. Lineafinalmente libera: l’ha chiama-to mezzo mondo. «Se cresces-sero in Europa, i calciatori afri-cani trionferebbero ovunque. Einvece non hanno mai vinto unMondiale», continua Eranio.Però... Rüdiger è di Berlino.«Ecco, se un errore ho com-messo, è stato nel non sapereche il difensore della Roma ènato in Germania, quindi lui lacultura tattica ce l’ha — fa an-cora — E comunque non vole-vo mica fare di tutta l’erba unfascio. Io ho giocato con De-sailly, di colore pure lui. Un fe-nomeno, il suo arrivo cambiò ilMilan. E aveva avuto la fortuna

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I PROMOSSIdi MATTEODALLA VITE

Ecco Biabiany Calabria c’è

KONDOGBIA InterIntanto è il primo gol con la maglia dell’Inter. E poi: gioca a due (nel 4-4-2 e nel 4-2-3-1) e da interno (nel 4-3-3). Con il sinistro calamita palloni e l‘inserimento dell’1-0 è proprioquello che gli chiede Mancini, ovvero sfondare avanti oltre che perforare in mezzo.

BIABIANY InterStrappa e stringe, va in profondità, scherza Antonelli, elasticizza la zona di destra e si candida seriamente a giocare da titolare nel 4-2-3-1. Per Mancini è una bella notizia: ha un’arma in più che allarga gioco e speranze. Un bentornato anche a Dodò.

CALABRIA MilanUna serpentina in area farcita di personalità (ce l’ha), quel tappo dietro che Antonelli non era riuscito a infilare, la spinta superiore e sfrontata che fa salire la squadra e dà un senso al Milan. Non male anche(il non tesserato) Boateng

Un derbyno: basta l’Inter bisAhi Milan, sono solo sbadigli1Mancini vince il Berlusconicon un pieno di ragazzini: decisivo il gol di Kondogbia.Sinisa, hai visto Calabria?

MILAN 0 1 INTER

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Kondogbia al 12’ p.t.

ARBITRO Di Bello di Brindisi 6 NOTE paganti 15.772, incasso 129.277 euro. Tiri in porta 10-3. Tiri fuori 3-2. Angoli 10-1. In fuorigioco 2-1. Rec. 1’ p.t., 3’ s.t.

MILAN (4-3-3) Donnarumma 6,5; De Sciglio 5,5 (dal 16’ s.t. Abate 6), Mexes 5 (dal 16’ s.t. Zapata 6), Romagnoli 5,5 (dal 1’ s.t. Ely 6,5), Antonelli 5 (dal 1’ s.t. Calabria 6,5); Poli 5,5 (dal 16’ s.t. Nocerino 5,5), De Jong 6, Bertolacci s.v. (dal 14’ p.t. Josè Mauri 5); Cerci 5,5 (dal 1’ s.t. Suso 5), Luiz Adriano 5 (dal 1’ s.t. Boateng 6,5), Honda 6 (dal 35’ s.t. Vido s.v.). (Abbiati, Kucka, Bonaventura). ALL. Mihajlovic 5CAMBI DI SISTEMA nessunoESPULSI nessunoAMMONITI Antonelli per g.s.

INTER (4-4-2) Carrizo 7 (dal 33’ s.t. Berni 6); Montoya 6 (dal 16’ s.t. Gyamfi 6,5), Ranocchia 6 (dal 16’ s.t. Popa 5,5), D’Ambrosio 6 (dal 16’ s.t. Rapaic 6), Nagatomo 6 (dal 1’ s.t. Baldini 6); Biabiany 6,5 (dal 16’ s.t. Dimarco 6),Gnoukouri 6,5 (dal 16’ s.t. Antonini 6), Kondogbia 6,5 (dal 1’ s.t. Tchaoule 6), Telles 6 (dal 1’ s.t. Dodò 6,5); Palacio 5,5 (dal 16’ s.t. Della Giovanna 6), Manaj 6 (dal 16’ s.t. Delgado 6). (Mari Sanchez). ALLENATORE Mancini 6CAMBI DI SISTEMA dal 35’ p.t. 4-3-3; dal 1’ s.t. 4-2-3-1; dal 16’ s.t. 4-3-3AMMONITI Gyamfi gioco scorretto

G. B. OliveroMILANO

Nel recente passato Milane Inter sono stati, in mo-menti diversi, il piatto

forte dell’Europa del calcio.Adesso sono l’aperitivo: rosso-neri e nerazzurri in campo alle18, tra un prosecco e una fettadi salame, davanti a 15.000spettatori; i grandi club in cam-po alle 20.45, con la musichet-ta della Champions e gli stadipieni. Tu chiamala, se vuoi,espiazione. Il derby dell’Expo èuna festa solo per i bimbi pre-senti. Ma è soprattutto un mo-nito: l’Esposizione chiude trapochi giorni, si spera che Milane Inter trovino il modo per sigil-lare, nei padiglioni che sarannoabbandonati, tutte le insicurez-ze, le paure, gli errori che lihanno fatti scendere dal tettod’Europa fino a un deludentepiazzamento in Serie A.

IL PASTICCIO Ieri Mihajlovic eMancini chiedevano cose di-verse alla quarta sfida stagio-

nale che assegnava il TrofeoBerlusconi. Il tecnico del Milansperava di vedere una crescitanel gioco e nella condizione dialcuni interpreti, senza trala-sciare la vittoria anche solo perquieto vivere. L’allenatore del-l’Inter, invece, puntava a valu-tare lo stato di forma dei pochititolari schierati e a regalareuna vetrina prestigiosa a moltiragazzi della Primavera. In sol-doni per il Milan era un’ami-chevole di prestigio, per l’Interun allenamento. La vittoria deinerazzurri (primo trofeo dellaseconda era Mancini) è un’altrabotta al morale dei rossoneri,che avrebbero bisogno di robu-ste dosi di fiducia e invece ognivolta si attorcigliano in preda atroppe paure e commettono er-rori incomprensibili come il pa-sticcio tra Antonelli e Mexesche decide il match: Kondogbianon ha esattamente il curri-culum del goleador, nel 2015ha segnato una volta sola conun tiro deviato (Arsenal-Mona-co 1-3 in Champions), ma il toc-co errato del terzino e la dormi-ta del francese gli spalancano

un’autostrada verso la portadel Milan. Sbagliare è impossi-bile e così Kondogbia decide ilderby dopo appena 12 minuti.

BRUTTO MILAN Nonostanteuna partita quasi intera da gio-care il Milan non è riuscito a pa-reggiare, nemmeno quandoMancini ha tolto i pochi titolariaffidandosi completamente al-la Primavera. Le occasioni crea-te nel finale non bastano a sal-vare il bilancio rossonero. Lamanovra resta farraginosa, lapalla arriva troppo lentamentein avanti e c’è molta confusio-ne. I fischi sono meritati, per-ché il Milan sembra senz’animae senza gioco. La presenza incampo di alcuni elementi pocoutilizzati finora non è un alibivalido, perché l’Inter era nellestesse condizioni eppure ha da-to un’impressione diversa: i ra-gazzi di Mancini sapevano sempre cosa fare, nonostanteuna serie di cambi di modulo,mentre i giocatori di Mihajlovicsono apparsi spaesati. Duranteil primo tempo solo una volta ilMilan ha tirato con pericolosità

1 Il gol di Kondogbia che approfitta di un errore della difesa e batte Donnarumma da centro area 2 Un sofferente Bertolacci poco prima di uscire in barella dal campo 3 La parata di Carrizo sul sinistro di Honda, servito da un lancio di Boateng. 4 I nerazzurri alzano il trofeo FORTE-ANSA-PEGASO

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FOCUS TECNICO/1

Donnarumma è ok: esame passato Ora sogna una maglia col Sassuolo1Battuto da Kondogbia in avvio, il giovane portiere si riscatta con una paratona su Dodò

MILANO

All’inizio si è distino per illook: scarpe e guantoniin tinta unita, arancio

fluorescente su completo gri-gio. Sul resto il sedicenne Don-

narumma si è allineato ai piùanziani predecessori, come lo-ro ha aperto la porta all’avver-sario. C’è da dire che sull’unicogol incassato la cortesia è diMexes, che libera la strada aKondogbia: senza colpe. Pas-sato metà tempo, il portiere delMilan tocca il primo vero pallo-ne: uscita bassa e in anticipo suManaj. Pronto e reattivo mapartiva con largo vantaggio:intervento non proprio indica-tivo. Con il Milan che cerca, non senza confusione, di arri-vare al pari Donnarumma pas-sa un finale di primo tempo datranquillo spettatore.

PARATONA Superato il quartod’ora della ripresa si vede inve-ce qualcosa di molto più effica-ce: Dodò ha in area la palla delpossibile raddoppio ma Don-narumma si oppone. L’interi-sta spara un po’ centrale ma ilportierino resta fieramente in

piedi, non si spaventa ed è fer-mo nella risposta. Nell’unicoesame è stato dunque promos-so: gasato dalla parata Donna-rumma ha richiamato i compa-gni a braccia larghe, personali-tà e dialogo dunque ci sono.Con un paio di rinvii di piede èsembrato abbastanza preciso ma si torna all’inizio: servonoaltri test più convincenti. Lapresenza è imponente, conse-guenza del metro e novanta-sette: qui non servono altre ve-rifiche. Anche per testare l’ef-fetto San Siro si dovrebbe inve-ce ripassare: ieri c’erano pochemigliaia di spettatori. Per av-

vertire la pressione del tifo ser-vono uscite più rumorose.

CON IL SASSUOLO? Se alla ri-prova verrà chiamato già con-tro il Sassuolo, domenica pros-sima, è ancora presto per dirlo:all’appello mancano ancoraquattro giorni e Sinisa potràcontinuare a studiarlo in alle-namento. «Donnarumma è sta-to poco impegnato però quan-do è stato chiamato in causa hafatto una grande parata, mi hasoddisfatto - dice Miha - Ungrande portiere deve esserepronto anche in un unico inter-vento e lui ha così dimostratodi avere personalità, si è sem-pre fatto vedere. Dentro con ilSassuolo? Vedremo, ci pense-rò. Ma che Diego Lopez è fuorilo dite voi, io non ho mai parla-to e lui ha la mia fiducia».

a.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA Gianluigi Donnarumma, 16 anni FORTE

Serie AR24° Trofeo Berlusconi

6,5

6,5

6,5

3 Le parate di Gianluigi Donnarumma nel derby di ieri sera. Una sola però degna di nota, quella sull’incursione di Dodò nella ripresa

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13GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

(Carrizo respinge su Poli). Nel-la ripresa hanno garantito unpo’ di spinta Calabria (perchénon gioca in campionato?) eBoateng, che però non è tesse-rato e meriterebbe un discorsoa parte. Le parate di Carrizo eBerni nel finale hanno evitato ilpareggio, ma non cambiano ilgiudizio generale sulla negati-va prestazione del Milan chepuò consolarsi con Donnarum-ma, incolpevole sul gol e decisi-vo a evitare il raddoppio con unbel riflesso su Dodò.

BIABIA-SÌ L’Inter, invece, hadefinitivamente capito che Bia-biany può essere una preziosaarma in più. La velocità delfrancese è l’ideale per dare unosbocco importante sulla destrasia nel 4-3-3 sia nel 4-2-3-1: daBiabiany possono arrivare invi-tanti suggerimenti per Icardi.Gnoukouri ha confermato diavere buone qualità, Kondog-bia ha dato ordine in mezzo alcampo e Ranocchia, a parteuna disattenzione nella ripre-sa, ha dimostrato grande serie-tà: immaginiamo che non siafacile per lui vivere la situazio-ne attuale, ma lo sta facendocon lo spirito del capitano. Adesso Mancini può rituffarsicon fiducia sul campionato,mentre Mihajlovic è atteso daun esame non semplice controil Sassuolo. Gli sbadigli di Ber-lusconi in tribuna ieri sera nonsono esattamente un compli-mento. E non sarà semplice tra-sformarli in sorrisi.

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FOCUS TECNICO/2

Manaj cresce: anche De Biasi lo promuove1Il giovane albanese torchiato da Mancini passerà alla nazionale maggiore: «Felice per le frasi del c.t., oggi pranzo con lui»

Matteo Dalla ViteMILANO

I l Patto per l’Albania saràsancito oggi. Non parliamodi eventi epocali, per carità,

ma è certo che per Rei Manaj ilpranzo di oggi avrà un sensopiù concreto e... storico del soli-to. «Mi hanno fatto davvero pia-cere le parole del c.t. - dice l’at-taccante albanese classe ’97 -anzi felice. Se io e De Biasi ci

siamo sentiti? Sì, e ci vedremodomani (oggi, ndr) a pranzo incentro a Milano. Per me sarà unonore poter far parte della na-zionale maggiore». Ecco: il Pat-to per l’Albania va in scena oggi.

LE DA’ E LE PRENDE Rei ha vissu-to il Trofeo Berlusconi per 61minuti. Il totale è questo, il par-ziale dice di un ragazzo che si èsbattuto, che ha avuto un pallo-ne buono (da gol insomma) maè stato murato da Mexes, che ha

cominciato da prima puntastretta e che si è poi dovuto al-largare nel 4-3-3. Il suo primoderby è iniziato con due botte:una «battesimale» di De Jong, esono di quelle che ti fanno capi-re che aria tira, e l’altra di Cerci.Con Mexes la battaglia è andataavanti senza risparmiare colpi,il classico dai-e-prendi constrette di mano finali una voltaconstatato che tutto era statofatto senza cattiveria. Paura diniente e di nessuno. Come dice-va Gigi Simoni.

È COME ICARDI «Rei - dice Syl-vinho, vice di Mancini - devecrescere ma è uno dalla testa li-bera, assomiglia molto a Icardi:che giochi contro la Juve, il Mi-

lan o un’amichevole è uguale.Non sente pressione, va in cam-po con serenità». Mancio ha ri-chiamato più volte l’albaneseche passerà dall’Under 21 allanazionale maggiore. Insegna-menti: quando è passato ai mo-duli larghi (4-3-3 e 4-2-3-1), gliha chiesto di allargarsi a sini-stra e di non accentrarsi, di cre-are spazio al centro sia per Pala-

cio e sia per gli inserimenti dadietro. Il classe ’97 ha fatto ilcentravanti e l’attaccante ester-no: si cresce anche variando.

UN ALTRO ’97: VLASIC Intanto,e a proposito di classe ’97, eccogli occhi dell’Inter su un giova-ne dell’Hajduk Spalato. Si trattadi Nikola Vlasic, croato, dellastessa nazionalità di quel Pjacache mercoledì il d.s. Ausilio havisto all’opera a Zagabria. Niko-la Vlasic è un’ala destra, titolarenel proprio club e col contrattoin scadenza con l’Hajduk nelgiugno prossimo. Insomma,certi baby ’97 crescono. Chi conla maglia dell’Inter e chi sui tac-cuini nerazzurri.

© RIPRODUZIONE RISERVATARey Manaj, 18 anni LAPRESSE

I BOCCIATIdi M.D.V.

Mexes è giùPalacio stecca

MEXES MilanIn buona compagnia (con Antonelli e Romagnoli). Lui? Saranno i minuti (zero) in campionato, sarà che forse se ne andrà a gennaio o che la fiducia altrui pare andata e la sua attenzione anche. Fatto sta che sul gol di Kondogbia passeggia e non si spettina.

LUIZ ADRIANO MilanSembra si faccia una vasca in centro a Milano: aria svagata, gli manca la sciarpa al collo e l’espressione pare quella del «non ne ho tanta voglia». Ranocchia, contro di lui, diventa bravo e preciso; si nota quando la appoggia a Poli e per il resto nisba.

PALACIO InterRimandato, più che bocciato. Rodri ha spalle larghe e minutaggio ancora risicato, ma ha due occasioni-situazioni che da un «superiore» come lui andrebbero sfruttate in altro modo. Esempi: il colpo di testa su palla zuccherata di Biabiany e un’apertura.

fNEL GALA DI FAMIGLIA

SERATA AMARA

Berlusconi, silenzio livido«Chi perde deve tacere»1Il presidente si annoiain tribuna:Mihajlovicnon l’ha fatto divertire

Alessandra GozziniMILANO

U no sbadiglio può direpiù di molte parole e,passata la metà del pri-

mo tempo, Berlusconi sbadi-gliava. Silvio era atteso e poiarrivato a San Siro a pochi mi-nuti dall’inizio, giunto così allasua terza presenza stagionale:c’era nelle due vittorie con Pe-rugia (Coppa Italia) e Palermoe poi ieri, nel trofeo che omag-gia la memoria del padre Luigi.Al momento dello sbadiglio ilMilan era già sotto per il gol se-gnato in apertura da Kondog-bia, uno dei non molti sussultidi una partita che il Milan nonè riuscito a riprendere: l’attac-co di sonno è così giustificato.

PREMIAZIONE Il presidente(senza la figlia Barbara) è ri-masto in tribuna fino alla fine,anche se poi a premiare l’Intervincitrice del trofeo ha pensatoFranco Baresi, leggenda rosso-nera. Berlusconi è prima scesoin area spogliatoi (senza peròincontrare la squadra) e poi ri-salito al primo piano in zona«top club», dove era allestita lacena con gli sponsor e dove, fi-nite le interviste, si è presenta-to anche Mihajlovic («Dispiaceper il presidente, so quanto citeneva» aveva spiegato pocoprima davanti alle tv). Anni fala cena era l’evento conclusivodelle sfide con la Juventus, og-gi accoglie pochi intimi. Primadi sedersi a tavola Berlusconiaveva concesso qualche battu-ta: «Dispiaciuto? Normale,avrei preferito vincere. Delusodalla stagione? Non facciocommenti. Sapete com’è la sto-ria, quando si vince si parla,quando si perde si tace». E Ber-lusconi, ieri sorridente, è chia-ramente dispiaciuto di dover

spesso restare in silenzio. Omeglio di non poter celebrare aparole un Milan di successo. Ecerto di non averlo potuto fareieri, in una partita amichevolema comunque un derby e cheper di più consegna un trofeoche porta il suo nome. Berlu-sconi è invece rimasto zitto,semmai si è dedicato all’ascol-to dei fischi dei quindicimilache hanno accompagnato lasconfitta rossonera. E ha poipotuto percepire il clima scon-solato, certo molto meno entu-siasta di qualche anno fa quan-do, e questo lo ha ricordatol’a.d. Galliani, «chi vinceva questa partita poi non vincevail campionato». La sconfittanel trofeo («che proveremo ariportare ad agosto» ancora Galliani) difficilmente que-st’anno coinciderà con lo scu-detto rossonero.

CENA La cena post partita èdurata quasi due ore, quandoil presidente ha poi lasciato lostadio da un’altra uscita senzadunque soffermarsi ad argo-mentare (Sinisa aveva lasciatola sala poco prima, accompa-gnato alla porta da Silvio: i duesi erano scambiati qualche opi-nione). Non è in generale laprima volta che Berlusconi sidedica al Milan, era successoin occasione delle altre duepresenze allo stadio e più di re-cente in una convention delsuo partito, quando di nuovonon si era espresso in toni par-ticolarmente positivi, conce-dendo altre rapide battute. Al-lora, e in un colpo solo, il presi-dente aveva chiesto a squadrae allenatore di cambiare gioco,atteggiamento e modulo. Erala settimana successiva alla ba-tosta di Napoli, e più precisa-mente la mattina seguente lacena di Arcore con Galliani eMihajlovic («Li ho invitati cosìavrei anche potuto avvelenar-li… Il Milan deve tornare im-mediatamente a essere padro-ne del giuoco»). Altre sensa-zioni erano emerse indiretta-mente dai soliti ambientipolitici, per esempio l’invito aSinisa a curare di più la tatticae l’invito (presto smentito) ainfilare nel lettore i dvd di Bar-cellona e Bayern Monaco. Ma-gari anche quello dell’ultimoMilan-Sassuolo, 1-2: bastereb-be a non ripetere certi errori.

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Silvio Berlusconi, 79 anni e, a destra, Adriano Galliani, 71, in tribuna ieri a San Siro GETTY IMAGES

L’ALBO D’ORO1991 JUVENTUS-Milan 2-11992 MILAN-Inter 1-01993 MILAN-Real Madrid 3-21994 MILAN-Bayern M. 1-01995 JUVENTUS-Milan 6-5 dcr1996 MILAN-Juventus 1-01997 MILAN-Juventus 2-11998 JUVENTUS-Milan 2-11999 JUVENTUS-Milan 1-02000 JUVENTUS-Milan 7-6 dcr2001 JUVENTUS-Milan 4-3 dcr2002 MILAN-Juventus 3-1 dcr2003 JUVENTUS-Milan 2-02004 JUVENTUS-Milan 1-02005 MILAN-Juventus 2-12006 MILAN-Juventus 3-22007 MILAN-Juventus 2-02008 MILAN-Juventus 4-12009 MILAN-Juventus 6-5 dcr2010 JUVENTUS-Milan 5-4 dcr2011 MILAN-Juventus 2-12012 JUVENTUS-Milan 3-22013 non disputato2014 MILAN-San Lorenzo 2-02015 Milan-INTER 0-1

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5

5

25 Sono i minuti giocati da Rei Manaj in Serie A con la maglia dell’Inter: 5’ alla prima giornata con l’Atalanta e 20’ in casa della Sampdoria alla settima

Un pensieroso Sinisa Mihajlovic, 46 anni, durante la partita LAPRESSE

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14 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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15GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Speranza Milan«Bertolacci già in campo col Sassuolo»1Paura per il centrocampista rossonero uscito in barella, ma è solo una forte botta

G. B. OliveroMILANO

Q uando Andrea Bertolac-ci è crollato per terratoccandosi il ginocchiosinistro, Sinisa Mihajlo-

vic si è molto preoccupato. Laprima visita, però, ha dato esiticonfortanti: il Milan ha comu-nicato che il centrocampista hariportato un forte trauma con-tusivo ma sono escluse lesioniintra-articolari. Naturalmente le condizioni del giocatore sa-ranno monitorate giorno dopogiorno.

IL TECNICO Intanto oggi il Mi-lan inizia a preparare la diffici-le partita di domenica contro ilSassuolo: «Valuteremo tutto efaremo un lavoro soprattuttodidattico, vedremo se riuscire-mo a recuperare Bertolacci»,dice Mihajlovic che riesce an-che a trovare qualcosa di posi-tivo nel derby di ieri sera: «Lanostra prestazione è stata ab-bastanza buona, abbiamo re-galato un gol e concesso soloun altro tiro. Abbiamo creatotanto senza però segnare: il mi-

gliore in campo è stato Carrizo,ma in questo momento gira co-sì. Mi dispiace per il presiden-te, so quanto ci teneva a questotrofeo». L’Inter ha schieratomolti giovani, ma nonostantequesto il Milan si è reso perico-loso solo nel finale: «Ognunofa le sue scelte, avevano schie-rato una formazione simile an-che in Cina. Noi abbiamo fattola nostra partita, ma abbiamoregalato il gol. Abbiamo cerca-to di giocare, siamo stati inge-nui sulla rete dell’Inter e pococattivi davanti. Su Honda è sta-to anche bravo il portiere». Perquanto riguarda i singoli, sonopiaciuti Calabria («Sta facendobene sia a destra sia a sinistra,sono molto contento di lui») eBoateng: «Ha un carattere for-te ed è giusto che sia così».Adesso il Milan si concentra sulprossimo impegno: «A Torinoabbiamo fatto una buona gara,ma non siamo riusciti a gestireil vantaggio», chiude Mihajlo-vic. Al tecnico non può sfuggireche domenica la vittoria saràobbligatoria altrimenti la sta-gione del Milan si compliche-rebbe in modo forse definitivo.

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Roberto Donadoni e il suo Parma sono i vincitori dell'edizione 2015 del Premio Liedholm, dedicato alla memoria dell'ex giocatore e allenatore svedese. Oggi la consegna a Cuccaro (AL), in quella che è stata la tenuta del Barone. Presenti alla cerimonia, oltre a Donadoni che del Parma 2014-15 era il tecnico, anche Alessandro Lucarelli (capitano) e Lorenzo Minotti (storica bandiera gialloblù). Il premio alla squadra emiliana è motivato «dall'aver sempre anteposto i valori massimi dello sport e del sacrificio sul campo a qualsiasi interesse economico e individuale». Nella scorsa stagione, il Parma ha onorato sino in fondo il campionato pur nella burrascosa situazione societaria.

OGGI LA CERIMONIA

Premio Liedholma Donadonie al «suo» Parma

Andrea Bertolacci, 24 anni GETTY

Digiuno finitoper KondogbiaNon segnava da otto mesi1Si sblocca il pezzo forte del mercato Inter. Carrizo: «Non potevo sbagliare»

Matteo BregaMILANO

O tto mesi sono tanti an-che per chi non fa delgol una ragione di vita.

Era il 25 febbraio quando Ge-offrey Kondogbia puntellava laqualificazione del Monaco aiquarti di Champions in casadell’Arsenal. Il gol al Milan valemeno, ma vale. «Crediamomolto in lui – ha detto RobertoMancini -, ha fatto buone coseoltre al gol. Sta migliorando euna panchina ci può stare, suc-cederà anche ad altri». Il tecni-co faceva riferimento alla Juve.«E’ una questione di ambienta-mento, non di centrocampo a 2o a 3 – ha aggiunto Sylvinho, ilvice del Mancio -. Ho visto an-che giocatori di 30 anni avereproblemi a immergersi in unnuovo campionato. Non saràmai uno da 15 gol, ma miglio-rerà tantissimo. Tenete contoche lui ora è al 70% e ci voglio-no sei mesi per iniziare a mo-strare progressi. Ha giocato be-ne in una squadra brillante».

«MA CHE SNOBBATO» Mancini

poi torna sul successo contro ilMilan. «Non abbiamo snobba-to la partita, sabato giochiamoe qualcuno doveva riposare».Juan Pablo Carrizo è stato vo-tato migliore in campo: «Quan-do giochi poco, non puoi sba-gliare nelle partite che ti capi-tano, voglio meritare la fidu-cia. Il campionato inizia agennaio, speriamo di esserecontinui».

CORI E RANOCCHIA Qualchebuuu rivolto a Boateng è statoavvertito e spiace che sia arri-vato in una serata che ha vistoSan Siro ospitare soprattuttoragazzi e bambini. Oggi pome-riggio la squadra torna a lavo-rare in vista di Palermo, men-tre ieri dopo pranzo alla Pineti-na hanno lavorato i 12 nonconvocati per il Berlusconi. In-fine, è stato revocato l’accom-pagnamento coattivo per An-drea Ranocchia che venerdì 30si presenterà spontaneamentesenza carabinieri a Bari perl’udienza sul calcioscommesse.Lo farà da testimone visto chenel procedimento in essere è stato prosciolto.

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Geoffrey Kondogbia, 22 anni LAPRESSE

LE FIGURINEDEL MITO FACCHETTI Si intitola «3 Il terzino perfetto» il nuovo libro a cura di Daniele Bonesso che racconta per immagini la storia di Giacinto Facchetti. È stato presentato alla mostra Football Heroes,a Milano, alla presenza del figlio Gianfelice.

Serie AR24° Trofeo Berlusconi

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16

GRUPPO A 17 SETTEMBREAJAX-CELTIC 2-2FENERBAHCE-MOLDE 1-31 OTTOBRECELTIC-FENERBAHCE 2-2MOLDE-AJAX 1-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

MOLDE 4 2 1 1 0 4 2

CELTIC 2 2 0 2 0 4 4

AJAX 2 2 0 2 0 3 3

FENERBAHCE 1 2 0 1 1 3 5

RLE PROSSIME PARTITEOGGIFENERBAHCE-AJAXMOLDE-CELTIC5 NOVEMBREAJAX-FENERBAHCECELTIC-MOLDE26 NOVEMBRECELTIC-AJAXMOLDE-FENERBAHCE10 DICEMBREAJAX-MOLDEFENERBAHCE-CELTIC

GRUPPO B17 SETTEMBREBORDEAUX-LIVERPOOL 1-1SION-RUBIN KAZAN 2-11 OTTOBRELIVERPOOL-SION 1-1RUBIN KAZAN-BORDEAUX 0-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

SION 4 2 1 1 0 3 2

LIVERPOOL 2 2 0 2 0 2 2

BORDEAUX 2 2 0 2 0 1 1

RUBIN KAZAN 1 2 0 1 1 1 2

RLE PROSSIME PARTITEOGGIBORDEAUX-SIONLIVERPOOL-RUBIN KAZAN5 NOVEMBRERUBIN KAZAN-LIVERPOOLSION-BORDEAUX26 NOVEMBRERUBIN KAZAN-SIONLIVERPOOL-BORDEAUX10 DICEMBREBORDEAUX-RUBIN KAZANSION-LIVERPOOL

GRUPPO C17 SETTEMBREBORUSSIA D.-KRASNODAR 2-1QABALA-PAOK SALONICCO 0-01 OTTOBREKRASNODAR-QABALA 2-1PAOK SALONICCO-BORUSSIA D. 1-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

BORUSSIA D. 4 2 1 1 0 3 2

KRASNODAR 3 2 1 0 1 3 3

PAOK 2 2 0 2 0 1 1

QABALA 1 2 0 1 1 1 2

RLE PROSSIME PARTITEOGGIQABALA-BORUSSIA D.PAOK SALONICCO-KRASNODAR5 NOVEMBREBORUSSIA D.-QABALAKRASNODAR-PAOK SALONICCO26 NOVEMBREKRASNODAR-BORUSSIA D.PAOK SALONICCO-QABALA10 DICEMBREBORUSSIA D.-PAOK SALONICCOQABALA-KRASNODAR

GRUPPO D17 SETTEMBREMIDTJYLLAND-LEGIA VARSAVIA 1-0NAPOLI-BRUGES 5-01 OTTOBREBRUGES-MIDTJYLLAND 1-3LEGIA VARSAVIA-NAPOLI 0-2

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

NAPOLI 6 2 2 0 0 7 0

MIDTJYLLAND 6 2 2 0 0 4 1

LEGIA 0 2 0 0 2 0 3

BRUGES 0 2 0 0 2 1 8

RLE PROSSIME PARTITEOGGIMIDTJYLLAND-NAPOLILEGIA VARSAVIA-BRUGES5 NOVEMBREBRUGES-LEGIA VARSAVIANAPOLI-MIDTJYLLAND26 NOVEMBREBRUGES-NAPOLILEGIA VARSAVIA-MIDTJYLLAND10 DICEMBREMIDTJYLLAND-BRUGESNAPOLI-LEGIA VARSAVIA

GRUPPO E17 SETTEMBRERAPID VIENNA-VILLAREAL 2-1VIKTORIA PLZEN-DINAMO MINSK 2-01 OTTOBREDINAMO MINSK-RAPID VIENNA 0-1VILLAREAL-VIKTORIA PLZEN 1-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

RAPID VIENNA 6 2 2 0 0 3 1

VIKTORIA PLZEN 3 2 1 0 1 2 1

VILLAREAL 3 2 1 0 1 2 2

DINAMO MINSK 0 2 0 0 2 0 3

RLE PROSSIME PARTITEOGGIRAPID VIENNA-VIKTORIA PLZENVILLAREAL-DINAMO MINSK5 NOVEMBREDINAMO MINSK-VILLAREALVIKTORIA PLZEN-RAPID VIENNA26 NOVEMBREDINAMO MINSK-VIKTORIA PLZENVILLAREAL-RAPID VIENNA10 DICEMBRERAPID VIENNA-DINAMO MINSKVIKTORIA PLZEN-VILLAREAL

GRUPPO F17 SETTEMBREGRONINGEN-MARSIGLIA 0-3SLOVAN LIBEREC-BRAGA 0-11 OTTOBREBRAGA-GRONINGEN 1-0MARSIGLIA-SLOVAN LIBEREC 0-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

BRAGA 6 2 2 0 0 2 0

MARSIGLIA 3 2 1 0 1 3 1

SLOVAN LIBEREC 3 2 1 0 1 1 1

GRONINGEN 0 2 0 0 2 0 4

RLE PROSSIME PARTITEOGGIBRAGA-MARSIGLIASLOVAN LIBEREC-GRONINGEN5 NOVEMBREGRONINGEN-SLOVAN LIBERECMARSIGLIA-BRAGA26 NOVEMBREBRAGA-SLOVAN LIBERECMARSIGLIA-GRONINGEN10 DICEMBREGRONINGEN-BRAGASLOVAN LIBEREC-MARSIGLIA

GRUPPO G17 SETTEMBREDNIPRO-LAZIO 1-1ST. ETIENNE-ROSENBORG 2-21 OTTOBRELAZIO-ST. ETIENNE 3-2ROSENBORG-DNIPRO 0-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

LAZIO 4 2 1 1 0 4 3

DNIPRO 4 2 1 1 0 2 1

ROSENBORG 1 2 0 1 1 2 3

ST. ETIENNE 1 2 0 1 1 4 5

RLE PROSSIME PARTITEOGGIDNIPRO-ST. ETIENNELAZIO-ROSENBORG5 NOVEMBREROSENBORG-LAZIOST. ETIENNE-DNIPRO26 NOVEMBRELAZIO-DNIPROROSENBORG-ST. ETIENNE10 DICEMBREDNIPRO-ROSENBORGST. ETIENNE-LAZIO

GRUPPO H17 SETTEMBRESKËNDERBEU-BESIKTAS 0-1SPORTING LISBONA-LOKOMOTIV MOSCA 1-31 OTTOBREBESIKTAS-SPORTING LISBONA 1-1LOKOMOTIV MOSCA-SKËNDERBEU 2-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

LOKOMOTIV 6 2 2 0 0 5 1

BESIKTAS 4 2 1 1 0 2 1

SPORTING 1 2 0 1 1 2 4

SKËNDERBEU 0 2 0 0 2 0 3

RLE PROSSIME PARTITEOGGILOKOMOTIV MOSCA-BESIKTASSPORTING LISBONA-SKËNDERBEU5 NOVEMBREBESIKTAS-LOKOMOTIV MOSCASKËNDERBEU-SPORTING LISBONA26 NOVEMBREBESIKTAS-SKËNDERBEULOKOMOTIV MOSCA-SPORTING LISBONA10 DICEMBRESKËNDERBEU-LOKOMOTIV MOSCASPORTING LISBONA-BESIKTAS

RISULTATI, CLASSIFICHE E CALENDARIO

COSÌ A HERNING, ORE 21.05

PANCHINA:

22 Gabriel, 2 Hysaj,

26 Koulibaly, 8 Jorginho,

94 Chalobah, 17 Hamsik,

9 Higuain

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Mertens

PANCHINA:

1 Raahauge, 11 Urena,

15 Lauridsen, 19 Larsen,

20 Dickoh, 22 Dueland,

33 Onuachu

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: nessuno

MIDTJYLLAND

4-1-4-1NAPOLI

4-3-3

TV Sky Sport 1; Sky Calcio 1 HDINTERNET gazzeta.it

ARBITRO Gozubuyuk (Ola)GUARDALINEE Van Dongen (Ola) - Goossens (Ola)

QUARTO UOMO Langkamp (Ola)ADDIZIONALI Higler (Ola) - Jochem (Ola)

ALLENATORE: Thorup ALLENATORE: Sarri

31. ANDERSEN

28. ROMER

26. BANGAGAARD

4. SVIATCHENKO

17. OLSSON

70. NOVAK

7. POULSEN

3. SPARV

27. SISTO

9. DUNCAN

77. ROYER

25. REINA

11. MAGGIO

33. ALBIOL

21. CHIRICHES

5. ALLAN

16. VALDIFIORI

19. DAVID LOPEZ

7. CALLEJON

23. GABBIADINI

77. EL KADDOURI

3. STRINIC

GDS

In Danimarcatocca al «Napoli 2»È l’ora di Gabbiadini 1In palio il primato nel girone, ma con un occhio al campionato. E Manolo ha una chance da non sprecare

IL TECNICO

Paura di volarema non in EuropaSarri: «La svolta»1Guasto all’aereo: partenza ritardata. «Se vinciamo questa, facciamo un bel salto in avanti»

Maurizio Sarri, 56 anni, allenatore del Napoli ANSA

Manolo Gabbiadini, attaccantedi 23 anni, è arrivato a Napolinel mercato di gennaio 2015LAPRESSE

Mimmo MalfitanoINVIATO A HERNING (DANIMARCA)

T occa al Napoli 2, stasera.L’Europa League è impor-tante, certo, ma non

quanto il campionato. Soprat-tutto, adesso, che il Napoli haaccelerato e ha innescato l’altavelocità. I sei punti sommatinelle prime due giornate del gi-rone di qualificazione, poi, do-vrebbero garantire il passaggioai sedicesimi, il primo obbietti-vo da raggiungere, in attesa dientrare in gioco anche in Cop-pa Italia. L’avversario di questasera, il Midtjylland, ha gli stessipunti in classifica e, dunque, inpalio c’è la possibilità di restarein testa da soli. Un’eventualitàche piace molto a MaurizioSarri, nonostante la decisionedi lasciare in panchina la mag-gior parte dei titolari. Tra que-sti anche Gonzalo Higuain, chepotrebbe subentrare soltantoin caso di necessità. Senza il Pi-pita, allora, si rivedrà ManoloGabbiadini dal primo minuto.

Un’opportunità importante perquesto ragazzo, che sta viven-do con poco entusiasmo la suaprecarietà. Un disagio che con-tinua dall’inizio della stagione,da quando ha capito che glispazi per lui si sarebbero ri-stretti di parecchio con il nuovomodulo. Sia in quello iniziale, il4-3-1-2, sia in quello attuale, il4-3-3, Sarri ha fatto altre sceltepuntando, ovviamente, su Hi-guain come attaccante centralee su Callejon e Insigne sugliesterni. Ed il tridente si sta di-mostrando devastante, con 20reti nelle ultime 7 partite (di cui due di Europa League), par-tendo dalla prima europea,contro il Bruges, quando per laprima volta Sarri ha schieratotre attaccanti.

DELUSIONE La considerazionec’è, ma il tecnico toscano nonha alcuna intenzione di modifi-care la formazione titolare, incampionato. È ben disposto, in-vece, a concedere fiducia a chiabitualmente siede in panchinaalla domenica negli intermezzi

europei. Come quello di stase-ra, che Gabbiadini dovrà capi-talizzare al meglio. Finora nonha mai convinto nelle occasioniin cui è stato schierato, anchese le qualità sono indubbie.Probabilmente, la condizionedi seconda riserva, in attacco,lo priva degli stimoli necessariper esprimersi. In effetti, nellegerarchie di Sarri, dopo il tri-dente titolare, c’è Dries Mer-tens che rappresenta sempre laprima alternativa. Contro laFiorentina, poi, dopo l’infortu-nio dell’esterno belga, fermato-si pochi minuti dopo aver sosti-tuito Insigne, l’allenatore hapreferito inserire El Kaddouri,rendendo ancora più deluden-te il pomeriggio di Gabbiadini.

FUTURO INCERTO Tutto questopotrebbe convincere l’ex samp-doriano a chiedere la cessionesul prossimo mercato di genna-io. Già nella scorsa estate eraintervenuto il suo procuratore,Silvio Pagliari, chiedendo chia-rezza da parte del club e dell’al-lenatore sulla posizione del suoassistito, lasciando intendereche avrebbe accettato volentie-ri un’eventuale cessione: c’eral’Inter pronto a trattarlo. Ma al-lora De Laurentiis si oppose, eanche adesso non sembra in-tenzionato a lasciarlo partire.Salvo sorprese Gabbiadini al-meno per quest’anno non simuoverà da Napoli, volente onolente. Sarà meglio allorasfruttare le occasioni a disposi-zione per far venire qualchedubbio a Sarri e riconquistareposizioni nelle gerarchie del-l’attacco partenopeo. Magaricominciando proprio da stase-ra, nella sfida contro i danesidel Midtjylland. Importanteper il Napoli, fondamentale perManolo.

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Vincenzo D’AngeloINVIATO A HERNING (DANIMARCA)

S e c’è una cosa che Maurizio Sarri nondigerisce, è prendere l’aereo. Scorie diuna disavventura del passato che in un

modo o nell’altro è costretto a superare perportare il Napoli di nuovo in fondo all’EuropaLeague. Una manifestazione che per molti èquasi un fastidio: «Per me è una coppa im-portantissima e solo in Italia non la pensia-mo così, sbagliando. Non mi piace solo il fat-to che questa è l’unica competizione al mon-do in cui non si sa chi partecipa (riferimentoalle squadre che arriveranno dalla Cham-pions dopo la fase a gironi, ndr), questo lotrovo anti sportivo». Ieri intanto, giusto pernon agitare il tecnico, ci ha pensato un gua-sto alla valvola di pressione dell’aereo ad ani-mare il pomeriggio. Nulla di preoccupante,però. La partenza, prevista per le 14.15, è slit-tata alle 16.40. Ma in volo l’allenatore è sem-brato sereno. I suoi pensieri erano già rivoltial Midtjylland e alla possibilità di ipotecare laqualificazione ai sedicesimi. «Mancano an-cora tante partite e qui ogni volta è uno scon-tro diretto - dice Sarri - È chiaro che se doves-simo vincere in Danimarca faremmo un belpasso in avanti».

IN ATTESA Sarri ha tre certezze e tanti dub-bi: «Farò sicuro due o tre cambi, ma mi fidodelle mie sensazioni e solo dopo la rifinituraavrò le idee più chiare. Se dovessi scegliere inbase all’ultimo allenamento ne cambiereimolti». Probabile nuova chance per Gabbia-dini: «Deve fare di più, può fare di più. E’ veroche gli ho dato spesso solo quindici minuti enon è facile dimostrare in così poco tempo,ma ha grandi qualità. In generale, chi giocameno già a Varsavia mi ha dato un bel segna-le, ma stasera sarà ancora più dura». Grandielogi al Midtjylland: «Avversario facile da in-quadrare: campione di Danimarca, primo inclassifica, ha eliminato il Southampton nei preliminari di Europa League. Poi ha tantinazionali e tanti giovani molto interessantied è molto pericoloso sulle palle inattive». Sarri i compiti li ha già fatti, come semprenon tralasciando nulla. L’aereo fa sempre pa-ura, ma in Europa vuole continuare a volare.

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Europa LeagueR3ª giornata

REGOLAMENTO Le prime due agli ottavi; la terza in Europa League. In caso di parità decidono: a) scontri diretti; b) diff. reti scontri diretti; c) gol scontri diretti; d) gol in trasferta scontri diretti; e) diff. reti; f) gol segnati; g) gol in trasferta; h) vittorie; i) vittorie in trasferta; l) coefficiente disciplinare; m) coefficiente Uefa luglio 2015

12 Le reti segnate da Manolo Gabbiadini in 38 presenze con la maglia del Napoli. L’attaccante è stato ingaggiato dalla Sampdorianello scorso mercato di gennaio

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17GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO J17 SETTEMBREANDERLECHT-MONACO 1-1TOTTENHAM-QARABAG 3-11 OTTOBREMONACO-TOTTENHAM 1-1QARABAG-ANDERLECHT 1-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

TOTTENHAM 4 2 1 1 0 4 2

QARABAG 3 2 1 0 1 2 3

MONACO 2 2 0 2 0 2 2

ANDERLECHT 1 2 0 1 1 1 2

RLE PROSSIME PARTITEOGGIANDERLECHT-TOTTENHAMMONACO-QARABAG5 NOVEMBREQARABAG-MONACOTOTTENHAM-ANDERLECHT26 NOVEMBREMONACO-ANDERLECHTQARABAG-TOTTENHAM10 DICEMBREANDERLECHT-QARABAGTOTTENHAM-MONACO

GRUPPO K17 SETTEMBREAPOEL NICOSIA-SCHALKE 04 0-3ASTERAS-SPARTA PRAGA 1-11 OTTOBRESCHALKE 04-ASTERAS 4-0SPARTA PRAGA-APOEL NICOSIA 2-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

SCHALKE 04 6 2 2 0 0 7 0

SPARTA PRAGA 4 2 1 1 0 3 1

ASTERAS 1 2 0 1 1 1 5

APOEL NICOSIA 0 2 0 0 2 0 5

RLE PROSSIME PARTITEOGGIAPOEL NICOSIA-ASTERASSCHALKE 04-SPARTA PRAGA5 NOVEMBREASTERAS-APOEL NICOSIASPARTA PRAGA-SCHALKE 0426 NOVEMBRESCHALKE 04-APOEL NICOSIASPARTA PRAGA-ASTERAS10 DICEMBREAPOEL NICOSIA-SPARTA PRAGAASTERAS-SCHALKE 04

GRUPPO L17 SETTEMBREATHLETIC BILBAO-AUGSBURG 3-1PARTIZAN BELGRADO-AZ ALKMAAR 3-21 OTTOBREAZ ALKMAAR-ATHLETIC BILBAO 2-1AUGSBURG-PARTIZAN BELGRADO 1-3

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

PARTIZAN 6 2 2 0 0 6 3

ATHLETIC BILBAO 3 2 1 0 1 4 3

AZ ALKMAAR 3 2 1 0 1 4 4

AUGSBURG 0 2 0 0 2 2 6

RLE PROSSIME PARTITEOGGIAZ ALKMAAR-AUGSBURGPARTIZAN BELGRADO-ATHLETIC BILBAO5 NOVEMBREATHLETIC BILBAO-PARTIZAN BELGRADOAUGSBURG-AZ ALKMAAR26 NOVEMBREAZ ALKMAAR-PARTIZAN BELGRADOAUGSBURG-ATHLETIC BILBAO10 DICEMBREATHLETIC BILBAO-AZ ALKMAARPARTIZAN BELGRADO-AUGSBURG

GRUPPO I17 SETTEMBREFIORENTINA-BASILEA 1-2LECH POZNAN-BELENENSES 0-01 OTTOBREBASILEA-LECH POZNAN 2-0BELENENSES-FIORENTINA 0-4

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

BASILEA 6 2 2 0 0 4 1

FIORENTINA 3 2 1 0 1 5 2

LECH POZNAN 1 2 0 1 1 0 2

BELENENSES 1 2 0 1 1 0 4

RLE PROSSIME PARTITEOGGIBASILEA-BELENENSESFIORENTINA-LECH POZNAN5 NOVEMBREBELENENSES-BASILEALECH POZNAN-FIORENTINA26 NOVEMBREBASILEA-FIORENTINABELENENSES-LECH POZNAN10 DICEMBREFIORENTINA-BELENENSESLECH POZNAN-BASILEA

COSÌ A FIRENZE, ORE 19

PANCHINA:

33 Gostomoski, 21 Ceesay,15 Dudka, 20 Holman,14 Gajos, 18 Thomalla,

28 Formella SQUALIFICATI: Linety

DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: nessuno

PANCHINA:

12 Tatarusanu, 5 Badelj,10 Bernardeschi,20 Borja Valero, 72 Ilicic,11 Rebic, 9 KalinicSQUALIFICATI: G. Rodriguez (1) DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Bakic, Gilberto, Alonso

FIORENTINA

3-5-2LECH POZNAN

4-2-3-1

TV Sky Sport 1; Sky Calcio 1 HDINTERNET gazzeta.it

ARBITRO Mazeika (Lit)GUARDALINEE Simkus (Lit)- Kazlauskas (Lit)

QUARTO UOMO Suziedelis (Lit)ADDIZIONALI Slyva (Lit)- Paskovskij (Lit)

ALLENATORE: Paulo Sousa ALLENATORE: Jan Urban

33. SEPE

4. TOMOVIC

13. ASTORI

32. RONCAGLIA

16. BLASZCZYKOWSKI

21. VERDÙ

18. SUAREZ

14. MATIFERNANDEZ

23. PASQUAL

22. ROSSI

30. BABACAR

1. BURIC

4. KEDZIORA

5. KÀDÀR

35. KAMINSKI

11. LOVRENCSICS

10. JEVTIC

19. HAMALAINEN

24. KOWNACKI

6. TRALKA

55. TETTEH

3. DOUGLAS

GDS

COSÌ A ROMA, ORE 19

PANCHINA:

12 Lund Hansen, 24 Konradsen,10 Vilhjalmsson, 4 Reginiussen,

18 Stamnestro,8 Gamst Pedersen

SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Helland

PANCHINA:

22 Marcheti, 18 Gentileti,8 Basta, 19 Lulic, 70 Oikonomidis,10 F. Anderson, 11 KloseSQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Biglia, De Vrij, Djordjevic,Keita, Morrison, Parolo

LAZIO

4-2-3-1ROSENBORG

4-3-3

TV Sky Sport 3 HD; Sky Calcio 2 HD;MTV8 (in chiaro)INTERNET gazzeta.it

ARBITRO Gil (Pol)GUARDALINEE Sadczuk (Pol) - Borkowski (Pol)

QUARTO UOMO Sapela (Pol)ADDIZIONALI Frankowski (Pol) - Jakubik (Pol)

ALLENATORE: Pioli ALLENATORE: Ingebrigtsen

99. BERISHA

13. KONKO

33. MAURICIO

2. HOEDT

23. ONAZI

87. CANDREVA

6. S. MAURI

17. MATRI

88. KISHNA

32. CATALDI

26. RADU

1. HANSEN

22. SVENSSON

5. EYJOLFSSON

14. BJORDAL

7. JENSEN

20. SELNAES

21. MIDTSJO

19. LANLAY

15. SODERLUND

11. MIKKELSEN

16. SKJELVIK

GDS

Antonio Candreva, 28 LAPRESSE

Lazio decimata Ma Candreva con i norvegesisi trasforma1Il romano vuoleripetersi dopo la buona prova in azzurro. Klose:«Definitivo il noalla Germania»

Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

A ncora all’Olimpico, an-cora contro i norvegesi.Antonio Candreva torna

stasera nel suo stadio novegiorni dopo il match giocato inazzurro contro la Norvegia. Gliavversari di oggi parlano lastessa lingua di quelli affronta-ti (e battuti) il 13 ottobre.Quella sera Candreva fu gran-de protagonista perché soltan-to dopo il suo ingresso in cam-po l’Italia riuscì a ribaltare il ri-sultato. Dopo aver risolto i pro-blemi di Conte, staseraCandreva cercherà di fare al-trettanto con Pioli.

LEADER IN CERCA DI GOL Iltecnico dovrebbe affidargli lafascia di capitano (ma potreb-be anche restituirla a Mauri, ilvecchio capitano). E in ogni ca-so da Candreva Pioli si aspettauna prova da leader in una La-zio rabberciata causa infortunie turnover. Candreva sarà difatto l’unico vero titolare incampo e questo accresce le sueresponsabilità. Il romano èpronto, anche perché ha unvuoto grande così da colmare.

Quello del gol. Quest’anno èancora a secco, cosa insolitaper lui in biancoceleste. La sfi-da contro il Rosenborg può es-sere l’occasione migliore per sbloccarsi. E se non dovesse se-gnare potrebbe comunque in-cidere con un’altra sua specia-lità: gli assist. In azzurro con-tro la Norvegia aveva propizia-to un gol, segnato da Florenzi epoi ingiustamente annullatoper fuorigioco. In biancocele-ste contro la squadra che staper laurearsi campione di Nor-vegia proverà a fare altrettan-to.

KLOSE DICE NEIN A beneficiar-ne potrebbero essere Matri eKlose. Pioli in attacco è inten-zionato a riproporre la staffet-ta tra i due, a parti inverse ri-spetto al match col Sassuolo.Comincerà Matri, poi Klose glidarà il cambio. «Mi sento me-glio – ha detto ieri il tedesco,rientrato domenica dopoun’assenza di due mesi –, un al-tro paio di partite e sarò altop». La Lazio lo ha rimpiantodurante l’assenza, ma a sentirela sua assenza è anche la nazio-nale tedesca. «Ma io ho presola mia decisione e non torno in-dietro – ha tagliato corto Miro–. Neppure se mi dovesserochiamare, anche perché lohanno già fatto... Il 13 luglio2014 è stata una giornata fan-tastica (la vittoria al Mondiale,ndr), quella resterà la paginafinale e più bella della mia sto-ria con la nazionale tedesca».Con la Lazio, invece, spera discriverne qualcun’altra memo-rabile. «Ma dobbiamo miglio-rare. Il mio futuro? A Nataledeciderò se smettere a fine sta-gione e iniziare la carriera di allenatore o andare ancoraavanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATAGiuseppe Rossi, 28 anni LAPRESSE

La Fiorentinacontro il Lechper ritrovare i gol di Rossi 1Viola tra Europae sfida alla Roma Sousa: «Importante vincere oggi». Pepito e Babacar in cerca di rilancio in attacco

Luca CalamaiFIRENZE

L a Roma è nei pensieri ditutti. Anche se Paulo Sousasi sforza di inserire la parti-

ta col Lech Poznan nella marciadi avvicinamento alla supersfi-da contro i giallorossi. «Lavoroperché certe gare diventinonormalità. Ma se vogliamo arri-varci bene dobbiamo fare risul-tato contro i polacchi, una buo-na squadra». Non è semplicetrasformare l’undici di Jan Ur-ban in un pericolo reale. Il Lechè ultimo nel campionato nazio-nale, con una vittoria, tre pa-reggi, otto sconfitte e 21 reti su-bite. E, tanto per restare in te-ma, è già ultimo anche nel giro-ne di Europa League. Ma ilconfronto di stasera può regala-re indicazioni utili al tecnicoportoghese. Anche in chiavecampionato. Gli uomini nel mi-rino sono due: Babacar e PepitoRossi. Il talento che fatica a de-collare e il campione da risco-prire. Per il momento non sonotitolari. El Kouma perché èesploso Kalinic e perché non haancora imparato che nel Sousa-pensiero la prima punta deveessere anche il primo difensore.

«Babacar - spiega il tecnico - sista dando da fare e sta imparan-do. Però dovrà ancora migliora-re rispetto a quello che è oggi».

RINASCITA Più delicato il capi-tolo Pepito. Il campione viola vi-ve con sofferenza questo mo-mento. Lui si sente a posto. Il gi-nocchio maledetto non si gon-fia più e non gli provoca dolori,ma Rossi non trova spazio nellepartite vere. Pepito, però, oltrea essere un fuoriclasse è ancheun professionista esemplare. Ha deciso addirittura di ridursilo stipendio, e accetta da bravosoldatino la situazione. Peròvorrebbe giocare di più. A Sou-sa il compito più scomodo: con-vincere il suo allievo a non ave-re fretta. «La frenesia è norma-le. Rossi è un giocatore che Fi-renze ha imparato ad amare.Tutti noi lo vogliamo vedere almassimo, stiamo lavorando be-ne e crediamo in lui. Serve equi-librio emozionale. Pepito perdue anni non ha giocato, ma staarrivando e a breve avrà piùcontinuità». Ci vuole pazienza,insomma. Anche per evitare al-tri infortuni: «Non solo per iprossimi mesi, per i prossimianni», sottolinea il portoghese.L’obiettivo è quello di far cresce-re ancora la condizione, primadi trovargli un posto da titolare.Tra l’altro, in estate il tecnicoportoghese immaginava Rossicome prima punta. Ora Kalinicè intoccabile e quindi Giuseppedovrà trovare spazio altrove,magari rubando il posto al gio-vane Bernardeschi o a Ilicic. Maci vorrà ancora qualche setti-mana. Nel frattempo Pepito do-po il gol messo a segno a Lisbo-na contro la Belenenses vuolecontinuare la sua striscia positi-va in Europa League. Per dimo-strare a tutti, a partire da PauloSousa, che lui è pronto.

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IL CASO

Mkhitaryan non parteper l’AzerbaigianFermato dalla guerra

I l pallone si arrende alla po-litica: Mkhitaryan non gio-cherà oggi nel match di Eu-

ropa League fra Borussia Dort-mund e Qabala. Troppo perico-loso per lui, armeno, andare inAzerbaigian. Colpa della guer-ra del Nagorno-Qarabaq, finitanel ’94 ma ancora viva nell’ani-mo dei due popoli. La regionesi è staccata dall’Azerbaigiannel ’92, scatenando un conflit-to tra Baku e le forze locali, so-stenute dall’Armenia. A distan-

za di 20 anni la guerra conti-nua ad avere ripercussioni, an-che nel calcio. Mkhitaryan nonè persona gradita in Azerbai-gian. Anche per essere andatonel 2011 a Stepanakert, capita-le del Nagorno, per omaggiarele famiglie dei soldati morti.Con l’incrocio in Europa Lea-gue si è posto il problema dellaconcessione del visto al gioca-tore armeno. Azerisport.comaveva addirittura scritto che ilcalciatore avrebbe potuto esse-re arrestato. Il Borussia ha pre-ferito evitare bracci di ferro: Mkhitaryan non è stato convo-cato. «È un peccato dal puntodi vista sportivo e umano, maabbiamo deciso insieme», haspiegato l’allenatore Tuchel.Già, davvero un peccato.

Lorenzo Vendemiale© RIPRODUZIONE RISERVATAHenrikh Mkhitaryan, 26 anni AFP

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18 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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19GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fabrizio VitalePALERMO

H a chiuso laporta con nu-meri prodi-

giosi nella partitapiù importante,spazzando via la cri-si e qualche vecchiofantasma. Bolognaevocava tristi ricordia Stefano Sorrenti-no, il carismaticoportiere del Paler-mo. Nell’ultimo in-crocio di tre stagioni fa un suo errore compro-mise un successo che avrebbe dato speranzedi salvezza alla squadra rosanero che poi re-trocesse. «Era un macigno sulla mia testa –spiega il portiere – anche perché fu un altromatch all’ora di pranzo che giocammo al Bar-bera. Domenica era una sfida delicata, perfortuna la vita quello che toglie poi te lo resti-tuisce. Non è stata la mia vittoria, ma sonoorgoglioso della mia prestazione. Ora dob-biamo pensare soltanto all’Inter».

RINNOVO Adesso dovrà superarsi anche nel-lo sfatare la maledizione di chi a Palermo haportato la fascia al braccio col contratto inscadenza. Da Corini a Liverani, fino a Barre-to, non ha rinnovato nessuno. «Spero di in-vertire questa tendenza - ammette - Sono po-sitivo, sento che ci sono buone prospettive.Abbiamo avuto incontro in estate, c’è statauna proposta che è stata rifiutata, ci siamoridati appuntamento entro gennaio. La miapriorità è Palermo». C’è fiducia nelle sue pa-role, anche in virtù di un rapporto cresciutocol presidente Zamparini. «L’anno della retro-cessione qualcuno ha riportato al presidentecose sbagliate remando contro di me, poi haimparato ad apprezzarmi. Se sono ancora aPalermo, però, lo devo a Iachini. Se non fossestato per lui, che ha insistito molto nel voler-mi, Zamparini non si sarebbe ricreduto».

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IL BLOG DI SERIE A

Samp, viaggi da incubo ed emergenza continuaMa c’è un Cassano in piùFilippo GrimaldiGENOVA

N é logica, né razioci-nio, in questa Samp-doria che s’è costrui-

ta il suo piccolo tesoretto dipunti in casa (dieci su dodi-ci), mentre lontano dal Fer-raris — a parte il pari in ri-monta al San Paolo controil Napoli — la squadra diZenga è sempre tornata acasa con le ossa rotte, contre k.o. consecutivi. Per tro-vare un avvio di stagionecosì balordo in trasferta daparte della Samp bisognarisalire a sette anni fa, men-tre in questo campionatosoltanto il Bologna è riusci-to a fare peggio dei blucer-

chiati, che dividono il loro ma-gro risultato fuori casa (unpunto) con Carpi e Frosinone.

IN CHIAROSCURO Stupisce ilrendimento, ma anche il com-portamento sul campo di Edere compagni: la squadra è ap-parsa più arrendevole lontanodal suo pubblico, ma anchecerte scelte di Zenga, letteadesso, paiono quasi un azzar-do. È facile fare i censori a po-steriori, però in una Samp chea Frosinone ha perso in extre-mis Barreto ed era già privadello squalificato Fernando, larivoluzione di Walter non hadato i risultati sperati. Certo,senza il palo di Muriel in avvionessuno sa cosa sarebbe suc-cesso, ma la dissonanza diprestazione è notevole. E pure

un po’ preoccupante, se vo-gliamo, considerando che fral’altro fuori casa la squadra diZenga ha subìto molti gol (8)segnandone soltanto tre. Guaia pensare che tutto sia da but-tare: Eder s’è confermato at-taccante di valore assoluto edè ancora oggi uno dei tre capo-cannonieri della A, Soriano s’èmesso la squadra sulle spalle,mentre esplodeva un talentocome Pereira. Moisander eZukanovic stanno arrivando abuoni livelli adesso, baby Ivans’è confermato un prodigio,l’affidabilità di Viviano fra i pali è una certezza. Ma nonbasta ancora: Zenga rimane inun limbo ambientale dal qualenon s’è fatto condizionare, mail male oscuro dei blucerchiatiha molti punti interrogativi.

SORRIDERE GRAZIE Molte co-se potrebbero cambiare in vi-sta dell’appuntamento di do-menica contro il Verona, orache la grande emergenza stavolgendo al termine. De Silve-stri è ormai fuori dal tunneldell’infortunio, Silvestre, Christodoulopoulos e Barretosono pronti. Dopo Frosinone,

Zenga ha fatto notare come ladifferenza di rendimento e dirisultati fra casa e fuori sia sta-ta sin qui una costante a moltesquadre di serie A, però solosei formazioni, fra cui laSamp, non sono riusciti a con-quistare un successo fuori ca-sa. Le ragioni per sperare ci so-no, a cominciare dal ritorno di

Fantantonio, intorno alquale Zenga ha cucito unvestito tattico confacenteallo stato di forma attualedel barese.

OH CAPITANO Non altret-tanto si può dire della si-tuazione di Palombo: il ca-pitano, nella dialettica del-l’allenatore, che però di fat-to lo ha ormai messo aimargini del gruppo. L’epi-sodio di Frosinone (con ilmancato utilizzo del cen-trocampista nonostante lostop di Fernando) trova so-lo in parte spiegazione conuna scelta che Zenga hamotivato con una condizio-ne non perfetta del giocato-re. I numeri sono chiari:124 minuti in campo e solodue presenze, di cui una datitolare, confermano talesensazione.

FREDDEZZA In ultimo, haavuto un ruolo sin quiun’evidente mancanza dicinismo sotto porta, manon è un peccato che si pos-sa imputare alla gestione-Zenga. La Samp ne avevagià sofferto anche in passa-to. Inversione di rotta im-mediata cercasi: per allon-tanare le nubi e non venirerisucchiati in una classificaaltrimenti troppo anonima.

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Walter Zenga, 55 anni, alla prima stagione alla guida della Sampdoria ANSA

1Il centrocampista, ultimo talento del vivaio, ha conquistato Reja:«Lo ringrazio e non voglio deluderlo»

Matteo SpiniBERGAMO

L e rovesciate di Pinilla,le giocate di Gomez, leparate di Sportiello.

Sono molteplici i motivi percui apprezzare l’Atalanta diquesto inizio stagione ma, adoverne scegliere uno, pro-babilmente, il pubblico ne-razzurro punterebbe su Al-berto Grassi: anche solo peruna tradizione consolidatama un po’ affievolitasi negliultimi anni, quella dei figlidi Zingonia. Salutati Bona-ventura e Baselli, le speran-ze del vivaio atalantino ri-siedono innanzitutto neipiedi del ventenne centro-campista, lanciato quest’an-no da Reja come titolare:era da tempo che l’Atalantanon si ritrovava a puntarecon decisione su un giovanefatto in casa, peraltro senzatransitare dalla solita giran-dola di prestiti.

FIDUCIA Grassi partiva inultima fila nelle gerarchiedella mediana, ma è riuscitoa ritagliarsi spazio: facilita-to dagli acciacchi dei totemCigarini e Carmona, si èpreso i gradi di interno de-stro titolare e non li ha piùmollati, nemmeno quando icompagni sono tornati. Oraè reduce da cinque gare difila dall’inizio: Reja ha di-mostrato di credere nei gio-vani più di chi l’ha precedu-to e non ha esitato a confer-

marlo, precisando che, a menodi cali, la maglia resta sua, an-che perché solo giocando potràlimare i (pochi) difetti.

COMPLETO D’altronde, Grassiè un centrocampista completo,ha piede e gamba, tecnica eforza fisica e dimostra unabuona dose di personalità, pro-vando spesso la conclusione. Sono lontani i tempi in cui, conla Primavera, faceva notizia per un insulto razzista a un av-versario, che gli era costatouna lunga squalifica e un per-corso di redenzione nel socialepilotato dall’Atalanta. «Non miaspettavo di giocare così tanto,ringrazio il mister della fidu-cia, che provo a ripagare sulcampo. I miei compagni sonoforti: grazie a loro, riesco a fareil mio. Domenica c’è la Juven-tus? E’ tra le più forti d’Europa,fare punti a Torino sarebbe unasoddisfazione», ha spiegato ie-ri all’Atalanta Store, duranteun incontro con il pubblico.Che già stravede per lui, l’ulti-mo figlio di Zingonia.

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L’Atalanta riapre la gioielleria:con Grassi si vola

Alberto Grassi, 20 anni FORTE

L’attaccante Goran Pandev, 32 anni ITALY PHOTO PRESS

Pandev scalpitae Burdisso carica «Genoa di ferro»

GENOVA

A ggiungi un posto un squadra: Pandevdisponibile dopo i 3 turni di squalifica,e che ha confermato pure ieri — dopo la

cinquina nel test di martedì — i suoi grandiprogressi. «Si sta allenando come nessun al-tro», ha garantito il capitano Burdisso, che pri-ma dell’allenamento ha ricevuto in dono dalGenoa Club Argentina un volume dal titolo «La Bombonera—Pasion segun Delpini», re-galo del dipartimento cultura del Boca Juniorssulla storia dell’impianto dove giocano gli Xe-neizes, la vecchia squadra del difensore.

ANSALDI PRESENTE Gasperini, che contro itoscani non avrà Dzemaili per squalifica, puòtuttavia contare oltre al rientro del macedoneanche sul pieno recupero di Ansaldi, fra gli ul-timi arrivati in casa rossoblù, che sino ad oggiha dovuto fare i conti con i postumi di un vec-chio infortunio. Soprattutto, però, anche in vi-sta del doppio impegno di campionato, l’infer-meria vuota permetterà al tecnico di avere am-pie scelte. Il morale, dopo il successo sul Chie-vo, è altissimo: «Un successo maturato graziealla forza del nostro gruppo», garantisce Bur-disso. Che, sul domani, non si sbilancia: «Fra10, 12 gare vedremo la nostra classifica».

fi.gri.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1Dono per il centraleex Boca: un volume sulla «Bombonera»

1Il portiere risollevato «L’incubo è finito, vorreirinnovare a gennaio»

Vai Sorrentino«Io e il Palermo avanti insieme»

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

FIORENTINA 18 8 6 0 2 15 6

ROMA 17 8 5 2 1 20 10

INTER 17 8 5 2 1 8 6

NAPOLI 15 8 4 3 1 18 8

SASSUOLO 15 8 4 3 1 11 8

LAZIO 15 8 5 0 3 11 13

TORINO 14 8 4 2 2 13 9

ATALANTA 14 8 4 2 2 11 8

CHIEVO 12 8 3 3 2 13 8

SAMPDORIA 11 8 3 2 3 13 12

PALERMO 10 8 3 1 4 10 12

GENOA 10 8 3 1 4 7 9

MILAN 10 8 3 1 4 9 14

JUVENTUS 9 8 2 3 3 9 8

UDINESE 8 8 2 2 4 8 11

FROSINONE 7 8 2 1 5 6 10

EMPOLI 7 8 2 1 5 8 14

VERONA 5 8 0 5 3 7 11

CARPI 5 8 1 2 5 8 19

BOLOGNA 3 8 1 0 7 4 13

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 24 OTTOBRE

EMPOLI-GENOA ore 15

CARPI-BOLOGNA ore 18

PALERMO-INTER ore 20.45

DOMENICA 25 OTTOBRE ore 15

SAMPDORIA-VERONA ore 12.30

MILAN-SASSUOLOUDINESE-FROSINONEJUVENTUS-ATALANTAFIORENTINA-ROMA ore 18

LAZIO-TORINO ore 18

CHIEVO-NAPOLI ore 20.45

6 RETI Higuain e Insigne (Napoli); Eder (2, Sampdoria).5 RETI Kalinic (Fiorentina).4 RETI Paloschi (Chievo); Bacca (Milan); Pjanic e Salah (Roma); Baselli e Quagliarella (Torino).3 RETI Pinilla (Atalanta); Mounier (Bologna); Saponara (Empoli); Ilicic (3, Fiorentina); Dionisi (Frosinone); Jovetic (1, Inter); Dybala (2, Juventus); Allan (Napoli); Hiljemark (Palermo); Gervinho (Roma); Muriel (Sampdoria); Floro Flores (Sassuolo); Zapata (Udinese).

9ª GIORNATA

MARCATORI

CalcioR

3 I gol fuori casa della Samp. Peggio solo Verona, Bologna (2), Frosinone e Genoa (1).

2 Le presenze di Palombo in questo campionato. In totale il capitano ha giocato solo 124’.

132 I giorni che sono trascorsi dall’infortunio per De Silvestri: è pronto a tornare in campo

1Per Zenga solo un punto in trasferta, come Carpi e Frosinone Serve un’inversione e il tecnico riparte da Fantantonio per ritrovare brio sottoporta. Palombo è diventato un enigma

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20 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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21GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTMondoRIl caso Fifa

1 Sepp Blatter, 79 anni, presidente Fifa dimissionario, e Franz Beckenbauer, tedesco, vicepresidente Fifa tra il 2007 e il 2011 2 Angel Maria Villar Llona, presidente della Federcalcio spagnola e vicepresidente Uefa e Fifa 3 Michel Platini, 60 anni, francese, presidente Uefa e candidato alle elezioni Fifa ANSA/EPA/AFP

3

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IL VOTO SCANDALOSOIl 2 dicembre 2010 l’Esecutivo Fifa dà il Mondiale 2018 alla Russia (13 voti su 22) e quello 2022 al Qatar (14 voti). Sconfitti Spagna-Portogallo e Usa tra le polemiche per un voto scandaloso (considerati i dossier) ma annunciato

BIN HAMMAM SQUALIFICATOIl 23 luglio 2011 l’uomo d’affari del Qatar viene giudicato colpevole di corruzione dal comitato etico: ha cercato di comprare i voti del Nord America per vincere le elezioni Fifa. Blatter viene così rieletto fino al 2015

IL RAPPORTO GARCIANel 2014 l’avvocato statunitense, responsabile dell’Ufficio investigativo della commissione etica, invia alla Fifa il dossier sulla controversa vicenda dell’assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar

SQUALIFICHEE INDAGINI

Russia 2018 e Qatar 2022Nei guai anche Beckenbauer 1Il comitato etico indaga su Kaiser Franz e lo spagnolo Villar: non hanno collaborato alle inchieste sul voto scandaloso che assegnò quei Mondiali

Fabio Licari

S’ allarga ancora, sempredi più, il caos Fifa. Do-po Sepp Blatter, Michel

Platini e il segretario JeromeValcke, altri due nomi choc fi-niscono nel mirino del comita-to etico: Franz Beckenbauer,numero uno del calcio tedescoe fuoriclasse anni 70, e AngelVillar-Llona, spagnolo, vicepre-sidente Uefa e Fifa. Tutto è le-gato al voto scandaloso per l’as-segnazione dei Mondiali 2018-2022 e, sicuramente, al rappor-to indipendente Garcia cheaveva scavato a fondo tra cor-ruzione, mazzette e malaffareFifa per Russia e Qatar. Quelrapporto era stato secretatodallo stesso comitato etico, co-stringendo Michael Garcia, expm statunitense, a dimettersipolemicamente. Ma adesso chel’Esecutivo Fifa ha dato via libe-

ra, il comitato va all’attacco.

KAISER FRANZ La posizione diBeckenbauer non è grave comequella di Blatter e Platini: sitratta di «non cooperazione»con le indagini sul voto. Nelgiugno 2014 Beckenbauer fusospeso 90 giorni dalla Fifa peraver rifiutato di farsi interroga-re da Garcia riguardo ai voti perquei Mondiali. La squalifica erastata tolta due settimane dopo,quando Beckenbauer aveva ac-cettato di parlare con Garcia.Ma lo stesso il suo comporta-mento era finito nell’agenda diCornel Borbely, lo svizzero cheha preso il posto di Garcia.

E IL 2006? Per sgombrare ilcampo dagli equivoci, il comi-tato ha precisato che l’inchiestanon ha niente a che vedere conle accuse – rilanciate in setti-mana – secondo cui la federcal-cio tedesca avrebbe «compra-

to» quattro voti asiatici per assi-curarsi la fase finale del 2006,beffando così il Sudafrica. DerSpiegel, il magazine tedescoche sta conducendo l’inchiesta,ha rivelato che allora era statocreato un fondo di oltre 10 mi-lioni di franchi svizzeri: e suquesto fondo chiede spiegazio-ni immediate. Kaiser Franz erail capo della candidatura tede-sca.

SPAGNA CON QATAR Villar, 65anni, uomo forte dell’Uefa, èanche lui accusato di non avercooperato con gli investigatori.Da tempo la federazione spa-gnola è sotto osservazione perun presunto accordo per scam-biarsi voti con il Qatar (Spagnae Portogallo erano in gara per il2018): ne aveva parlato lo stes-so Blatter, anche se poi una del-le mitiche inchieste interne Fi-fa, a uso e consumo di velineper i media, non aveva riscon-

trato irregolarità. Si capiscemeglio, forse, perché dopo lasospensione di Platini l’Uefaaveva preferito non dare la pre-sidenza ad interim a Villar, pre-ferendo la gestione collegiale.

TEMPI TECNICI Il comitato eti-co ha sottolineato come prose-guano le indagini su Platini,Blatter e Valcke, con la promes-sa di un giudizio finale entro i90 giorni. E ha aggiunto chesotto inchiesta sono gli esecuti-vi Makudi, Webb, Teixeira,Adamu, Figueredo e Leoz, tutticoinvolti in quella votazionescandalosa (Webb è stato an-che arrestato a maggio a Zuri-go). Considerate anche le squa-lifiche a Warner, Blazer, BinHammam e Chung, mezzo Ese-cutivo che ha votato Russia eQatar è nei guai. Ma s’era capi-to subito che era stata l’apoteo-si della corruzione.

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CARO-BIGLIETTI

Arsenal vampiroSit-in del BayernE il tifo applaude

Gli striscioni dei tifosi dal Bayern all’Emirates Stadium di Londra EPA

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

S erviva la protesta deitifosi del Bayern Mo-naco, figli della Ger-

mania di Angela Merkel, peraprire in Europa il tema delcaro-biglietti. I fan tedeschihanno organizzato il loro sit-in martedì sera all’Emirates,per la gara di Champions conl’Arsenal, il club che secondola recente ricerca pubblicatadalla Bbc è quello che spen-na di più in Inghilterra il po-polo del calcio. I membri delClub nr. 12 sono entrati allostadio al 5’ del primo tempoe hanno mostrato uno stri-scione con questo messag-gio: «64 sterline a biglietto,ma senza tifosi il calcio nonvale un penny». I tifosi tede-schi stati accolti dagli ap-plausi dei fan dell’Arsenal,da tempo in rotta con la pro-prietà. Il prezzo di 64 sterli-ne equivale, al cambio attua-le, a 87 euro. Con tasse e spe-se di spedizione, il costo fi-nale di un ticket è stato di 73pound, ovvero 100 euro.

LE RAGIONI I tifosi tedeschihanno spiegato le ragionidella protesta sulla loro pa-gina Facebook: «Il prezzopiù economico per un bi-glietto di Arsenal-Bayern èstato di 100 euro, tutto com-preso. Una cifra del genererende impossibile l’accessoallo stadio ai giovani e a per-sone sociale svantaggiate.Con la nostra protesta vo-gliamo ricordare che i clubhanno anche una funzionesociale e la politica dei rinca-ri è contraria a questi princi-pi. Stanno distruggendo la

natura di uno sport popolarecome il calcio».

GUARDIOLA I fan del Bayern so-no tra i più impegnati nel socia-le nel panorama delle tifoserieeuropee. Il gesto di martedì haaperto un dibattito sulla stradache ha intrapreso il football, bu-siness sfrenato e spettacolo perricchi. Guardiola ha promesso:«Parlerò con Wenger di questoproblema». In Inghilterra, i tic-ket costano in media il doppiodella ricca Germania. Il 3 e 4 ot-tobre le tifoserie di Premier eChampionship hanno aderitoalla campagna «Twenty’s Plen-ty» per protestare contro i nuovirincari. Slaven Bilic, managerdel West Ham, ha detto: «Il cal-cio è uno sport popolare, questiprezzi sono assurdi». Il 4 otto-bre i fan di Arsenal e Manche-ster United hanno marciato in-sieme all’esterno dello stadioEmirates. L’Arsenal è il club piùesoso in assoluto. Il costo del bi-glietto più economico, 27 sterli-ne – 36,7 euro –, è il 12% supe-riore alla media di questa fasciadi ticket. Quello più caro rag-giunge le 97 sterline: 132 euro.Ma la vera follia riguarda gli ab-bonamenti stagionali: la tesserapiù cara costa 2013 sterline, ov-vero 2.738 euro. Un’enormità.

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100gli euro necessari per acquistare un biglietto di Arsenal-Bayern: prezzo esoso che ha scatenato le proteste del tifo tedesco

IL PREZZO

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22 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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23GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

La posa della prima pietra alFiladelfia è un segno deltempo che ritorna, non solodel tempo che passa. Imigliori stadi della nostra

vita. E i peggiori, anche: basta pensare agli sprechi - di lire, di orpelli, di carne - che imbrattarono le notti magiche del Mondiale italiano del 1990.

Tempo, tempio. Con Giovanni Arpino la cronaca ascese al cielo della poesia: «Filadelfia! Ma chi a sarà ‘l vilan a ciame-lo un camp?». Grande squadra, grande tragedia e una casa, la casa di Valentino Mazzola, che era tutto: domicilio, officina, chiesa, arena, museo. Ho avuto la fortuna di bazzicarlo negli anni Settanta, quando Torino era il tamburo del nostro calcio. E i derby erano derby. Si giocava al Comunale, oggi Olimpico, e il Fila era una sorta di «introibo».

Negli stadi sono nati amori e morti uomini, al grido di «né teatri né bordelli» abbiamo permesso che si trasformassero in covi, in trincee di fili ostinati prima ancora che spinati. Sono stati orrendi lager e appassionati talami, sono stati tutto e, spesso, tutti noi. Ricordo la prima volta che varcai i cancelli di San Siro. Stagione 1963-64; partita, Milan-Bologna 1-2. Era il Bologna di Fulvio Bernardini, del «Così si gioca solo in paradiso». Era il periodo in cui si dicevano le preghiere e si recitavano le formazioni, Negri-Furlanis-Pavinato, Sarti-Burgnich-Facchetti, Boniperti-Charles-Sivori.

Ogni stadio è un momento e un memento, se non proprio una storia. I blitz a Ferrara per gli ultimi graffi di Omar. Un’incursione al «Martelli» di Mantova proprio la domenica in cui debuttava Franco Causio detto Brasil. Una volata a Firenze, sotto la pioggia, per una Fiorentina-Juventus decisa da Maschio. Toccate e fughe. Il ruggito di Anfield mi fece prigioniero in

salotto, attraverso le manette delle prime invasioni televisive. Anni Sessanta, anni di canti e disincanti. Ricordo i lumini che accesero l’Olimpico di Roma dopo la finale bis tra Italia e Jugoslavia, 2-0 per noi, campioni d’Europa. Era il Sessantotto, i gol li siglarono un lombardo esule in Sardegna, Gigi Riva, e un siculo migrato al nord, Petruzzu Anastasi. Metafore, non solo tabellini.

Oggi, gli stadi sono fortini blindati e isolati, dal profilo duro, sinistro. Là dove c’era l’erba di Highbury, a Londra, e dove gli azzurri di Vittorio Pozzo, pur sconfitti, diventarono «leoni», c’è un nido di appartamenti. E non lontano, l’Emirates: il nuovo castello. Solo i più grandi resistono impavidi ai morsi degli sponsor e alle zanne delle ruspe: con o senza torri, Wembley era e Wembley sarà, sempre. Raggiungere gli spogliatoi e tornare in tribuna, passando per corridoi odoranti di piscio, costituiva un viaggio nell’ansia. Ma ci si sentiva complici caldi, a caccia com’eravamo di frasi e di telefoni, e non freddi testimoni.

Anche il Santiago Bernabeu è stato bombardato di restauri. La qual cosa non gli ha tolto un decibel di tifo e un grammo di «miedo escénico». Anzi. Lasciate ogni speranza voi che entrate. Nessun colosseo mi ha trasmesso le stesse suggestioni, e non solo la sera dell’11 luglio 1982, quando l’Italia di Enzo Bearzot si laureò campione del Mondo. L’avversario veniva schiacciato dall’imponenza dell’architettura, oltre che dalla sudditanza degli arbitri, piccoli Custer circondati da troppi Sioux per restare impassibili, imparziali.

C’è spazio, nel mio cuore di «mendicante», anche per le gradinate a picco di Marassi, e per il giovane custode che, pregato, minacciato, il pomeriggio di Genoa-Ajax, semifinale di Coppa Uefa, ci tenne aperta la sala stampa fino alla diretta notturna di Real-Toro. «Ma mia moglie è incinta», brontolò. E allora? Cemento armato, cemento amato.

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A questo giro di Championsbisognava unire l’attaccodella Roma e la fase difensiva

della Juve: saremmo andati vicini alla squadra perfetta. La Roma ha segnato quattro gol a Leverkusen, la Juve ha costretto il Borussia Mönchengladbach al «catenaccien» in salsa tedesca - organizzato, ma pur sempre «catenaccien» - e non gli ha concesso uno spillo. Né la Roma né la Juve hanno vinto, ci restano in mano due pareggi un po’ così. La Juve ha buttato via l’opportunità di depositare in banca la qualificazione, anche se la vittoria del City nell’altra partita del girone può essere letta con positività, perché ha il pregio di tenere giù il Siviglia. In una serata grigia la Juve ha guadagnato un punto sulla terza, non tutti gli 0-0 vengono per nuocere.

La partita dello Stadium ha confermato che i problemi della Juve sono concentrati in attacco. Dove sei Tevez? E dove siete Pirlo e Vidal? Perché non è soltanto questione di scaraventare il pallone in rete, ma di mettere in condizione le punte di concludere. Tutta la manovra offensiva sembra farraginosa, singhiozzante, interrotta di continuo da un errorino al passaggio o da un movimento sbagliato.

Così fa rumore che per la seconda volta di fila Paulo Dybala sia stato degradato al ruolo di quarta punta. A San Siro contro l’Inter era apparso al 78’ al posto di Zaza comesecondo cambio di attacco (prima era entrato Mandzukic per Morata). Ieri sera stessa solfa, l’argentino in campo all’80’ per Morata, sempre come seconda opzione offensiva, perché prima Zaza aveva sostituito Mandzukic. Massimiliano Allegri avrà le sue buone ragioni per «marginalizzare» Dybala. Da fuori non possiamo sapere che cosa accada a Vinovo. Magari il ragazzo

è presuntuosetto e non si allena con la dovuta intensità (è soltanto un’ipotesi, non abbiamo elementi in materia). Magari Allegri non lo ritiene pronto per la Champions. Da fuori, però, il Dybala a piccole dosi lascia sconcertati. La capacità di saltare l’uomo e la creatività in rifinitura dell’argentino, associate al talento di Morata, avrebbero potuto scardinare la blindatura del Borussia. Se con una squadra tedesca la si mette giù dura sul piano fisico (Mandzukic e poi Zaza), si corre il rischio di ricevere adeguate risposte. I dieci minuti di Dybala fanno venire i cinque minuti a chi pensa che la tecnica pura debba avere la precedenza.

Zero a zero autunnale anche nello strombazzato Psg-Real Madrid. Fa notizia casomai il Wolfsburg, balzato in testa al girone B, quello del Manchester United. Il Wolfsburg è la squadra finanziata dalla Volkswagen, in balia dello scandalo «dieselgate». Duri a morire, questi tedeschi.

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Evoluzione-involuzione degli impianti

IERI ERA LO STADIOOGGI E’ IL FORTINO

FEDERICA PELLEGRINIOlimpionica di nuoto Onestamente il pensiero di andare in Israele tra un mese mi spaventa un po’ visto i Tg di questi giorni! @mafaldina88

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RONALDINHOCalciatore brasiliano Chiunque di voi...Volete favorire con me un po’ di questa bella roba? @Gaúcho 10

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter USAIN BOLTOlimpionico di atletica Ecco il momento quandorealizzi che tuo padre è in grado di camminare più veloce di te... @usainbolt

FABIO FOGNINI Tennista Buona la prima, domani si torna in campo alle 13Forzaaa!! E.... Grandissima Nina @flavia_pennetta @fabiofogna

Il grigio 0-0 della Juve

OCCASIONE BUTTATA E DYBALA DEGRADATO

U na volta i ricchi andavanoall’opera o a teatro. Oggi frequentano lo stadio. O

rovesciando la questione, bisogna essere ricchi per presentarsi all’Emirates dalla Germania e vedere il Bayern giocare in casa dell’Arsenal. Cento euro a biglietto, come hanno segnalato i fan tedeschi nella protesta civile di martedì sera: ingresso in campo solo al 5’ del primo tempo e striscione con la scritta «64 sterline a biglietto, ma senza tifosi il calcio non vale un penny». Il calcio passatempo di lusso è quello che vogliono i padroni del club per macinare affari ed è quello che, per prima, teorizzò Margaret Thatcher, la donna di ferro che governò la Gran Bretagna dal 1979 al 1990 e sotto la quale, dopo le stragi dell’Heysel e di Hillsborough, fu avviata la riforma del calcio che

avrebbe portato, in Inghilterra, al modello Premier, la NBA del football. La Thatcher non amava il mondo del pallone. Di più: lo disprezzava. Lo considerava un gioco pericoloso. Un passatempo per ubriaconi incivili. Era la visione reazionaria di una leader conservatrice che ha segnato la storia del Regno Unito e, in una dimensione più piccola, anche quella del mondo del calcio. Nessuno, alla luce del fenomeno dell’hooliganismo e dopo le tragedie degli anni Ottanta, poteva e può discutere la necessità di ristrutturare gli stadi, varare nuove norme di sicurezza, inasprire e applicare le punizioni per chi commette reati con il pretesto della partita di calcio. In Italia, una rivoluzione del genere non è mai cominciata e gli effetti del ritardo sono sotto gli occhi di tutti. Ma allo stesso modo, non si può discutere che questo sport sia diventato negli ultimi due decenni uno spettacolo per portafogli importanti. Il tifoso, o l’utente come viene definito dai padroni del vapore, ha una sola ragione di esistere: quella di essere

spennato. Con una nota a margine, che non è di poco conto: se vai a teatro ad assistere a un piece con Toni Servillo, sai in anticipo quale sia la qualità dello spettacolo che vai ad assistere. Quando prendi la strada dello stadio, compri invece il biglietto a scatola chiusa. Lo show può essere di qualità, oppure scadente. Può essere persino taroccato da doping e scommesse, ma tu paghi, e nessuno ti risarcirà mai. La protesta di martedì sera apre un dibattito in Europa. Può sembrare paradossale che servissero i tifosi del Bayern Monaco, uno dei club più ricchi e potenti del mondo, espressione della Germania di Angela Merkel, la donna di ferro dei nostri tempi, ad avviare il discorso. Almeno con loro, la degenerazione non ha funzionato. E sono loro a ricordare che il calcio ha una matrice popolare che va rispettata, anche in tempi come questi, in cui il tycoon statunitense Stan Kroenke, azionista di maggioranza dell’Arsenal, si attribuisce un bonus da 4 milioni di euro.

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La denuncia dei tifosi del Bayern a Londra

CARO-BIGLIETTI, TRADIMENTO PER IL CALCIO

LA ROVESCIATAdi ROBERTOBECCANTINI

IL COMMENTOdi SEBASTIANOVERNAZZAtwitter: @GazzaVernazza

IL CASOdi STEFANOBOLDRINIemail: [email protected]

FEDERICA BRIGNONE Azzurra di sci alpino Mer.. succede nello sport... mi dispiace @annafenninger! La Coppa del mondo sta per perdere la sua regina @FedeBrignone

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24 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un incubo a lieto fineI ragazzi dello 0-31ne hanno presi solo 91È finita 9-1 la ripetizione della partita impropriamente sospesa per manifesta inferiorità: «Abbiamo giocato col cuore»

Andrea TosiINVIATO A ZOLA P. (BOLOGNA)

Q uel 31-0 che ha fatto cro-naca ora è cancellato. Ie-ri pomeriggio si è rigio-cata la partita del cam-

pionato giovanissimi PonteRonca-Persiceto 85, non omo-logata dal Giudice Sportivo delComitato provinciale della Figcdi Bologna, perché quella ori-ginale del 4 ottobre scorso èstata sospesa a 10’ dalla fineper manifesta inferiorità degliunder 14 di Ponte Ronca, un

epilogo non contemplato dalregolamento ma suggerito dalpudore del giovane arbitro, poiappiedato dall’Aia locale. Sta-volta tutto è filato liscio per ilcronometro che ha corso pertutti i 70’ (a livello di under 14si giocano due tempi di 35’l’uno) e per il fischietto, il si-gnor Selleri di Bologna, chenon ha dovuto utilizzare il pal-lottoliere per aggiornare loscore sul suo taccuino. Il piùforte Persiceto ha vinto ugual-mente 9-1, mentre il PonteRonca si è presentato con unaformazione più solida rispetto

a quella che aveva iniziato condieci giocatori la prima partita.Al campo oratoriale di Cristo Re le Tombe di Zola Predosa,nell’hinterland bolognese, lasquadra di casa si è presentatacon 14 effettivi. E il pubbliconumeroso, un centinaio di per-sone egualmente divise tra ti-fosi, parenti e curiosi, ha ap-plaudito le giocate più bellescandendo slogan a favore delpiù debole Ponte Ronca chesullo 0-3 è riuscito a segnare ilsuo primo gol in questo cam-pionato. Tutto sotto le ripresedella troupe di Rai Sport.

GOLEADE Non è difficile giusti-ficare quella goleada subitamettendosi nei panni del PonteRonca. «Siamo un club che dapoco tempo ha avviato il setto-re giovanile - spiegava Alessan-dro Bettini, dirigente e padre diAndrea, capitano dei giovanis-simi - Quest’anno abbiamo ini-ziato con solo 7 giocatori, vole-vamo ritirarci, ma i ragazzihanno reclutato amici e cono-scenti per la strada pur di rag-giungere il numero legale incampo. Non abbiamo avuto iltempo per assemblare unasquadra, all’esordio abbiamo

perso 10-0. Quella del 31-0 èstata la nostra seconda gara, poi è arrivato un 14-0. Ma i ra-gazzi non si sentono umiliati,noi vogliamo divertirci giocan-do al calcio senza farne un casosociale. Ci spiace che l’arbitrodella sospensione sia stato san-zionato, volevamo invitarlo quima non siamo riusciti a rintrac-ciarlo». Sulla questione regi-striamo la versione di AntonioAureliano, presidente dell’Aiadi Bologna, venuto al campoper seguire da vicino la ripeti-zione: «Tutto è nato per la deci-sione del Giudice Sportivo dinon omologare la gara, di con-seguenza abbiamo adottato il provvedimento nei confrontidel nostro fischietto che nonvuole essere punitivo. Avrebbedovuto dichiarare il falso sulreferto? E’ stato onesto. Questavicenda lo aiuterà a crescere».

GLI ALLENATORI Alla fine i duetecnici hanno avuto quello chevolevano: «Ho detto ai ragazzidi giocare la partita come san-no fare ma sul 6-0 dovevamoaccorciare e girare palla - è ilcommento di Luca Alberghinidel Persiceto - Non ero alla par-tita del 31-0 ma era logico chevenisse rigiocata. Il problema alivello giovanile è che non esi-stono fasce di merito e può suc-cedere che escano risultati diquel tipo che non fanno bene anessuno. I ragazzi però si fannomeno problemi di quanti se nemettono gli adulti». Quasi eu-forico Arturo Ginosa del PonteRonca: «Non mi aspettavo que-sta prova da parte dei miei ra-gazzi, nemmeno speravo chefacessero gol. Hanno giocatocol cuore. Quel 31-0 non eraveritiero, noi lo sapevamo madovevamo dimostrarlo».

FESTA Per abbassare i toni diun evento che ha fatto il girod’Italia su tutti i media, i geni-tori dei ragazzi del Ponte Ron-ca hanno pensato di creare unclima festoso. Così dopo la garatutti hanno potuto rifocillarsial ricco buffet pieno di dolci,pizze e bevande organizzatodalle mamme. C’è stato ancheun terzo tempo tra le due squa-dre: «Lo facciamo sempre percondividere la passione per ilcalcio, ma stavolta aveva un si-gnificato più profondo».

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LA VICENDA

LA PARTITAIl 4 ottobre si gioca la partita del campionato provinciale categoria Giovanissimi fra Ponte Ronca e Persiceto 85. La superiorità degli ospiti, però, è netta e al 25’ della ripresa il punteggio è già sul 31-0.

FISCHIO FINALE ANTICIPATOGli allenatori di entrambe le squadre capiscono che il campo non ha più nulla da dire e chiedono all’arbitro di interrompere il match. Il direttore di gara acconsente e fischia la fine con dieci minuti d’anticipo.

IL GIUDICE SPORTIVOLa partita non è omologata: il giudice sportivo decide di farla ripetere (il 21 ottobre) e di sospendere l’arbitro un paio di settimane per aver contravvenuto alla regola 7, che prevede il rispetto della durata del match (35’ a tempo per i Giovanissimi)

Infranta la regola 7All’arbitro uno stopdi due settimane

RUn dirigente degli sconfitti: «I bambininon si sentono umiliati, vogliono soltanto divertirsi»

Un momento della partita di ieri pomeriggio tra i Giovanissimi del Ponte Ronca e del Persiceto 85 SCHICCHI

CalcioRLa storia

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25GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTIl casoR Serie BRL’intervista

Massimo Drago, 44 anni, prima del Cesena ha allenato per tre stagioni e mezza il Crotone in B LAPRESSE

Drago no limits«A casa Sacchiper convincereil presidentee rimanerci»1L’allenatore del Cesena: «Romagna, terradi grandi tecnici. E Lugaresi mi ha caricato»

Nicola Binda

Massimo Drago, dopo tanti annial Sud, benvenuto al Nord.«La gente di Romagna è ospita-le come quella calabrese, misono trovato subito bene. E la-vorare in una società che mi havoluto e coccolato è bello».

Da giocatore la massimo è sali-to solo fino all’Abruzzo.«Però a 13 anni ho lasciato Cro-tone per fare due anni nel set-tore giovanile del Torino,un’esperienza che mi ha fortifi-cato e fatto crescere in fretta».

E’ per questo che le sono venutipreso i capelli bianchi?«Esatto! Un calciatore si perdemolte cose della sua gioventù,tra ritiri e partite. Se sei lonta-no da casa, cresci in fretta».

A proposito di capelli bianchi:quella del Cesena è una panchi-na pesante, da Lippi in giù...«Ho studiato la storia, tutta laRomagna è terra di grandi tec-nici: mi basterebbe fare il 10%di Lippi, Sacchi o Zaccheroni».

Il suo preferito dei tre?«Da ragazzo tifavo Milan, quin-di ho ammirato Sacchi, moltoinnovativo. Chi amava e stu-diava il calcio, aveva piacere avederlo: la linea difensiva, ilpressing, gli automatismi...».

Prima di lei c’era Bisoli, uno chea Cesena ha vinto tre campiona-ti. Il coro di lunedì sera dellacurva le ha fatto piacere?«Stimo molto Bisoli, ha fatto lastoria di questo club. Abbiamodue modi diversi di interpreta-re il calcio, ma viviamo la parti-ta con la stessa passione. Quelcoro mi ha fatto enorme piace-re: io non vado sotto alle curveperché i giudizi cambiano infretta, però un invito da unacurva così è come un invito acena da una bella donna».

Travolto lo Spezia, davanti a +1avete soltanto il Crotone.

«Che bello. E’ la squadra dellamia città, sono stato tifoso, gio-catore e allenatore. La societàmerita, l’allenatore è bravo e igiocatori sono fantastici, l’an-no scorso abbiamo sofferto in-sieme e poi festeggiato».

Invidia un po’ Juric?«Ma no... Se ci fossi stato io lasquadra non avrebbe fatto cosìbene. Avevo dato tutto, dovevocambiare. Juric è stato bravo afarsi capire subito, agevolatodal fatto di avere un gruppoforte che era già insieme».

Il famoso 1% di merito suo?«Esatto».

Accanto a voi c’è il Cagliari, chedue giornate fa vi ha battuti. So-no i più forti?«Sì. Fuori casa può trovare dif-ficoltà se non ha le motivazionia mille, perché chi riceve il Ca-gliari moltiplica le forze».

Il Cesena è una grande del cam-pionato, ma convive con un defi-

cit di bilancio pesante e il mer-cato lo fa al risparmio. Eppure...«Abbiamo quasi 10mila abbo-nati, veniamo dalla A, abbiamouno stadio meraviglioso e unastoria importante: per questosiamo visti come una grande.Ma Cagliari, Spezia e Bari sonosuperiori, poi ci sono altre 13-14 che possono ambire alla A etra quelle ci siamo anche noi».

Se la società avesse avuto di-sponibilità, lei avrebbe chiesto un centravanti o un difensore?«Io sono contento di questomercato, il d.s. Rino Foschi hapreso i giocatori che voleva e ioho acconsentito. A me piaccio-no le squadre giovani».

I giovani che ha a disposizione sono di alta qualità. Lei che halanciato, tra gli altri, Florenzi eBernardeschi, cosa ne pensa?

«Sensi, Kessie, Garritano, Cal-dara e gli altri: questo è il pro-getto, fare bel calcio valoriz-zando i giovani. In tanti an-dranno in A, vedrete. E Gomisgarantisce gran rendimento».

Spicca Sensi, classe 1995, acco-stato a Verratti: come lui da tre-quartista diventato playmaker.«Ha qualità tecniche importan-ti, vede la giocata prima deglialtri. Ho rivisto il centrocampodi Zeman a Pescara con Kone-Verratti-Cascione: ho messoSensi, gli altri due già sono qui,e non mi è sembrato vero».

In rampa di lancio c’è anche lei:lo sa che far bene a Cesena leapre scenari importanti?«Penso a ripagare un club chemi ha voluto e spero di restarequi il più a lungo possibile».

Perché Foschi l’ha scelta?«Due anni fa, dopo Cesena-Crotone 1-0, mi disse che miavrebbe seguito, perché aveva-mo fatto una grande gara. Pro-messa mantenuta».

Era legato al Crotone fino al2017 e ha firmato fino al 2016.«Lugaresi mi ha detto: non pos-so farle un biennale, non la co-nosco. Ecco, mi ha colpito nel-l’orgoglio, ho pensato: adessomi devo far conoscere».

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MASSIMO DRAGOALLENATORE DEL CESENA

QUI HO LO STESSO CENTROCAMPO DEL

PESCARA DI ZEMAN: HO MESSO SOLTANTO SENSI

AL POSTO DI VERRATTI

SONO DI CROTONE, HO LAVORATO LÌ, SONO

CONTENTO, MA DOVEVO CAMBIARE: FOSCHI

È STATO DI PAROLA

LA SITUAZIONE

La nona giornata di Serie B si apre domani sera con due anticipi e vedrà le restanti partite tutte insieme sabato pomeriggio: non ci sono posticipi perché il campionato tornerà in campo martedì 27 (un anticipo il giorno prima) per il turno infrasettimanale. Ecco il programma del fine settimana: DOMANI Ore 19 Pescara-Pro Vercelli; ore 21 Vicenza-Novara. SABATO Ore 15 Ascoli-Crotone; Bari-Entella; Brescia-Lanciano; Cagliari-Trapani; Como-Latina; Livorno-Modena; Salernitana-Cesena; Spezia-Avellino; Ternana-Perugia. CLASSIFICA Questa la classifica della Serie B dopo 8 giornate: Crotone p. 17; Cagliari e Cesena 16; Spezia e Bari 14; Livorno e Trapani 13; Latina e Pescara 12; Vicenza 11; Ascoli, Brescia, Entella e Modena 10; Lanciano e Novara (-2) 9; Pro Vercelli e Salernitana 8; Perugia e Ternana 7; Avellino 6; Como 5.

Domani due anticipia Pescara e VicenzaSabato le altre gare

La bellissima sede della Lega Pro in via Jacopo da Diacceto a Firenze

Spese pazze,affitti sospettie sede a rischio:«Stato comatosoper la Lega Pro»1Relazione shock di Feliziani: Macalli sotto accusa. Oggi Consiglio federale

Alessandro CatapanoROMA

L e parole pesano comemacigni, il quadro è de-solante: «Confusione;

sottovalutazione di proble-matiche giuridiche e contabi-li; gestione approssimativa;costi di funzionamento fuoricontrollo...». «In una parola— scrive il sub commissarioBelardino Feliziani nel com-mento alla sua relazione sulbilancio al 2014 mai approva-to dall’assemblea — la LegaPro difetta di programmazio-ne, direzione e controllo. Si èripiegata su se stessa, non hagenerato più cassa ed ora staconsumando le proprie riser-ve». Sessantaquattro paginedi relazione, in cui le «incon-sistenze bilancistiche», comele definisce Feliziani, spunta-no come funghi; altre 16 pagi-ne di allegati che raccontanodi un rapporto molto compli-cato con il commissario Tom-

maso Miele; infine la lettera incui comunica le sue dimissioni:sette pagine di accuse a Miele,reo sostanzialmente di averglimesso il bastone tra le ruote dal-l’inizio alla fine. Questione gravema secondaria, come la fuga dinotizie autorizzata (da chi?)proprio alla vigilia del Consigliofederale di oggi.

FALLIMENTO TOTALE La polpadel lavoro di Feliziani sta nelle64 pagine: le «inconsistenze bi-lancistiche» che hanno prodottouna perdita di esercizio di 1,1milioni di euro (che lievitano a1,6 dopo le rettifiche del subcommissario) decretano il falli-mento della gestione Macalli espiegano lo «stato comatoso» incui versa la Lega Pro. Le cifre la-sciano poco spazio all’interpre-tazione. Spiccano la mancata di-stribuzione dei contributi a 74club su 90 (quelli per cui Lotito sivantava con Iodice...), quella apioggia dei soldi della Fondazio-ne per la Mutualità (68 identiciversamenti da 44mila euro,

quando le cifre sarebbero dovutecambiare in base alla bontà deiprogetti), i contributi per il terre-moto di Haiti e per la ricostruzio-ne dello stadio di L’Aquila messia bilancio ma mai erogati. Dalconfronto con l’anno preceden-te, nel 2014 aumentano quasitutte le spese: per fitti e condo-mini (635mila euro), per le assi-curazioni di dirigenti e consulen-ti (83mila), per pubblicità e rap-presentanza (da 446 a 706milaeuro). Schizzano i costi del per-sonale (fino a 654mila) e purequelli per le consulenze (da 446a 643mila euro), segno che la Le-ga Pro ha «delegato — scrive Fe-liziani — funzioni esiziali comela direzione amministrativa e le-gale a professionisti esterni». Emergono i nomi di Guido Ami-co Di Meane e Giovanni Figoli, difatto il direttore amministrativoe il fiscalista di Macalli, strapa-gati dalla Lega e dalla costolaCalcio Servizi. I due consulentifigurano pure come amministra-tori della Sport Invest, l’immobi-liare controllata dal Fondo di fi-ne carriera calciatori che affittaalla Lega alcune stanze di un im-mobile romano. Una società chechiude il bilancio con una perdi-ta di 178.000 euro ma assicura aisuoi amministratori (Macallicompreso) stipendi per 247mila.La questione immobiliare l’ab-biamo già raccontata: il palazzofiorentino sede della Lega Pro,costato circa 10 milioni di euro, èal centro di una controversa pro-cedura fallimentare col prece-dente proprietario di cui Macalli

non ha completamente informa-to l’assemblea (motivo per cuiFeliziani ipotizza il reato di falsecomunicazioni sociali).

E OGGI... Insomma, un disastrosu cui tutti concordano. È su co-me uscirne che si sono creati dueopposti schieramenti, chi vuoleprolungare il commissariamentoe chi vuole andare subito al voto.In un clima da resa dei conti e or-mai in piena campagna elettora-le, il commissario Miele, soste-nuto da Tavecchio, oggi chiederàuna proroga del suo mandato(intanto) fino al 31 dicembre.Con ogni probabilità, il Consigliofederale la approverà, nonostan-te la protesta di una trentina disocietà di Lega Pro che per l’en-nesima volta gridano al golpe echiedono «l’immediata convoca-zione di un’assemblea elettiva».Gravina e Abete sono pronti adare battaglia, l’Assocalciatoriper protesta non partecipa:un’assenza che fa rumore manon porta voti.

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RIl sub-commissario dimissionario ha lanciato pesanti accuse a Miele, cheavrà una proroga

Capuano rompe il silenzio «Sperotto, hai sbagliato» AREZZO (m.p.) «Sergio Garlando è una persona perbene e un professionista serio, ma ha detto molte inesattezze» ha detto Eziolino Capuano sulla vicenda Sperotto, rispondendo all’agente del giocatore. «Quello che è successo - aggiunge l’allenatore dell’Arezzo, rompendo ilsilenzio stampa - è di dominio pubblico e tengo a sottolineare che la cosa più grave non è stata quella di aver violato la riservatezza dello spogliatoio, ma quella di essersi preso gioco di un uomo che, oltre a essere il suo allenatore, potrebbe essere suo padre. Certamente Sperotto è un bravo ragazzo, ma questa vicenda per come lui stesso l’ha gestita non può trovare attenuanti. Se il calciatore avesse ammesso la sua leggerezza già il giorno successivo avrei sistemato la cosa in maniera completamente diversa e non saremo arrivati a questo punto, evitando anche un clima pesante all’interno dello spogliatoio nei suoi confronti. Ma adesso è troppo tardi per un ripensamento». La patata bollente passa ora nelle mani del Collegio Arbitrale, al quale si è rivolto l’Arezzo per la rescissione del contratto.

LA SITUAZIONE

GIRONE A Cittadella p. 17; Reggiana, Pavia e Bassano 15; Pordenone, Feralpi Salò, Alessandria e Südtirol 11; Cremonese 10; Giana, Lumezzane e Padova 9; Mantova 8; Cuneo e Pro Piacenza 6; Renate 4; AlbinoLeffe 3; Pro Patria 0. Sabato, ore 15 Cuneo-Südtirol e Padova-Mantova; ore 17.30 AlbinoLeffe-Cittadella e Bassano-Pro Patria; ore 20.30 Giana-Pavia e Pro Piacenza-Feralpi Salò. Domenica, ore 14 Lumezzane-Pordenone; ore 15 Reggiana-Cremonese; ore 17.30 Alessandria-Renate. GIRONE B Spal p. 17; Maceratese 14; Ancona e Pisa 13; Carrarese* 12; Pontedera 11; Siena e Pistoiese 9; Arezzo* e Rimini 8; Tuttocuoio, L’Aquila (-1) e Prato 6; Santarcangelo* e Lucchese 5; Lupa Roma 1; Teramo* (-6) e Savona** (-6) 1. (* partite in meno). Sabato, ore 15 Santarcangelo-Lucchese e Teramo-Prato; ore 17.30 Spal-Lupa Roma; ore 20.30 Pontedera-Arezzo. Domenica, ore 14.30 Pistoiese-Tuttocuoio; ore 15 Ancona-Savona e L’Aquila-Carrarese; ore 17.30 Siena-Maceratese. Lunedì, ore 20 Pisa-Rimini. GIRONE C Casertana p. 14; Messina e Akragas p. 13; Fidelis Andria e Benevento 12; Foggia 11; Monopoli, Ischia e Cosenza 10; Paganese e Lecce 9; Melfi 7; Catania (-9), Juve Stabia, Martina, Catanzaro e Lupa Castelli 5; Matera (-2) 4. Sabato, ore 14 Akragas-Juve Stabia e Ischia-Casertana; ore 15 Melfi-Lecce; ore 20.30 Benevento-Catanzaro, Foggia-Fidelis Andria, Messina-Lupa Castelli e Monopoli-Paganese. Domenica, ore 15 Catania-Martina; ore 17.30 Cosenza-Matera.

Spal, un’occasione per la fuga

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26 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PARLA LA LEGGENDA

Doohan «tifa» Vale«Se torna campione fa bene al sistema»1Il 5 volte iridato: «Tutti vogliono Lorenzo battuto: questo ti rende ancora più forte»

Mick Doohan, 50 anni GETTY IMAGES

Paolo Ianieri INVIATO A SEPANG (MALESIA)

P overo Jorge Lorenzo,costretto a vivere al-l’ombra del Titano Va-

lentino Rossi. Obbligato a fa-re slalom nel paddock tra ti-fosi in maglietta gialla, accu-sato di lesa maestà quandochiama in ballo la sfortunaper le troppe occasioni sfug-gitegli di mano. «Non è facilecorrere da solo contro tutti,essere visto come un gran-dissimo campione, che però,alla fine, tutti vogliono vede-re sconfitto. Non so cosa pas-si nella testa di Jorge, a meuna situazione così mi avreb-be motivato a dare il massi-mo, sarei diventato ancorapiù forte. Ed è quello che,guardando Lorenzo, sta suc-cedendo». Mick Doohan,l’ultima leggenda del moto-ciclismo prima dell’avventodi Rossi, salito sul podio do-menica a Phillip Island perpremiare il 3° posto di Ianno-ne («La sua crescita è impres-sionante») è spettatore di-vertito alla disfida in casaYamaha. «È una bellissimastagione, non so cosa aspet-tarmi in questo finale. LaYamaha è riuscita a fare ungrosso passo in avanti, maMarquez ha fatto troppi erro-ri: assomiglia a Schwantz,non dimentichiamoci peròche ha solo 22 anni».

Doohan, come finirà tra Rossie Lorenzo?«Non lo so, ma dico comespererei che finisse: Valenti-no campione del mondo».

Anche lei contro Lorenzo.«No, anzi. Jorge è un campio-ne, e se dovesse perdere an-cora un titolo all’ultima gara,dopo quello contro Marquezdi 2 anni fa, sarebbe triste.Ma quello che Vale sta facen-do non ha prezzo: vince gare,è in testa da inizio stagione,ogni volta che Lorenzo gli si èavvicinato lui è scappato an-cora via. Per questo vorreivedere Vale campione, il suo

titolo farebbe bene a tutta laMotoGP, all’intera industria del-la moto. Il suo impatto sullosport è gigantesco».

La tensione tra i due si è innalza-ta nelle ultime gare.«È normale, ancor più se dividiil box. Ti studi, ti nascondi. E imedia su questo ci giocano. Poi,Vale è un maestro in questo gio-co, ma Jorge non è uno stupido,sa come difendersi».

Lei nel 2001 qui a Phillip Island mise in testa a Valentino la coro-na per il primo titolo in 500, 15 anni dopo insegue l’ottavo titolodella classe regina.«Gli anni in Ducati ha faticato,ma su quella moto anche Stonerfaceva errori. La cosa impressio-nante è stata la sua rinascita, èsempre così concentrato, l’età per lui non sembra essere unproblema. E sì che tanti anni aquesto livello ti consumano, iodopo 10 sentivo la fatica, so-prattutto all’inizio della stagio-ne. Valentino da questo punto divista è unico, è un’ispirazioneper tutti, come lui forse c’è soloKelly Slater, che nel surf a 40 an-ni batteva ragazzi di 20».

Qual è, secondo lei, il segreto di Rossi?Si tocca con l’indice la testa. «Ètutto qui dentro. Niente riesce ainfluenzarlo, è rimasto la stessapersona che ho conosciuto ilprimo giorno, nella sua testa ètutto chiaro, è lui a condurre ilsuo gioco».

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Rossi è un mezzofondistaTiene, poi piazza la volata1Dividendo in parti uguali le corse, il pesarese prevale su Lorenzograzie alle fasi conclusive. Contando i primi 40 km, Jorge campione

Jorge Lorenzo, 28 anni, e Valentino Rossi, 36, al rush finale AFP

Giovanni Cortinovis

A nziché 11 punti di ritar-do da Valentino Rossi,Jorge Lorenzo potrebbe

essere vicino a festeggiare il ti-tolo. Gli sarebbe bastato con-fermare nelle battute finali deiGP quanto di buono fatto vede-re nei giri iniziali. Questo èquanto risulta dalla nostraanalisi sul sezionamento dei piazzamenti dello spagnolo edel pesarese nei 16 GP fin quidisputati. Ciascuna gara è stataripartita in 3 parti compostedallo stesso numero di giri: altermine di ciascun terzo abbia-mo rilevato la posizione dei pi-loti (Yamaha e non), attribuen-do loro un punteggio come sela gara si fosse conclusa inquell’istante. I risultati confer-mano l’impressione generale:complici le 4 pole e le 13 par-tenze in prima fila, Jorge èquasi sempre partito come unasaetta. In 10 GP si è ritrovato alcomando dopo il primo terzodi gara, inclusi gli ultimi 3 diAragon, Motegi e PhillipIsland. Al contrario Valentino,penalizzato dalle partenze nel-le retrovie (una pole, 5 qualifi-che in seconda fila, 7 dalla ter-za), è stato in testa dopo un ter-zo di gara solo ad Assen e a Sil-verstone, gare che poi ha vinto.

LA FUGA Al Mugello, dopo ilprimo terzo di gara, il pesareseera 7°, dietro a Jorge (in testa),

alle due Honda, alle due Duca-ti e persino a Crutchlow. Defi-citarie per il 9 volte iridato an-che le prime battute a Indiana-polis e Le Mans, dove Lorenzoera al comando e Rossi 4°. Al-l’opposto, Jorge è partito ma-lissimo ad Austin e alle Termasde Rio Hondo, trovandosi 6°dopo il primo terzo di gara. Senon altro, però, Rossi non eralontano, perché occupava la 3a

e la 5a posizione. Convertendo ipiazzamenti in punteggi laclassifica parziale dei 16 GPdopo il primo terzo di gara ve-drebbe Lorenzo in fuga con338 punti e Rossi addiritturaterzo con 265, dietro a MarcMarquez (266). Con soli 50punti da assegnare, Jorge sa-rebbe campione del mondo.

LA RISALITA I GP iridati non sichiudono però dopo una qua-rantina di km. Ed è qui che vie-ne fuori Rossi: nella frazionecentrale il pesarese è solito re-cuperare alcune posizioni, co-me confermano le gare in Ar-gentina, dove è passato dal 5°al 2° posto, al Mugello, dove èrisalito dal 7° al 5°, e a Misano,dove ha sorpassato i due rivali,agguantando la vetta. Nel se-condo terzo di gara, invece, Lo-renzo ha conservato la testa in9 GP, retrocedendo in Germa-nia e Inghilterra dal 3° al 4° po-sto e in Australia dal 1° al 2°.Tutto sommato ha tenuto. Se legare si fossero concluse dopodue terzi della loro durata

avrebbe 328 punti e, nonostan-te la rimonta di Rossi (salito a290 punti) sarebbe il favorito.

L’INVERSIONE Ma è nell’ulti-mo terzo che Rossi manifestauna lucidità superiore all’iberi-co. Eccetto Austin, in cui nel fi-nale è stato passato da Dovizio-so, e Misano, dove il ritardatoingresso ai box l’ha retrocessoin 5a posizione, Valentino nonha mai buttato punti. Lorenzo,invece, ha accusato magagne

di ogni tipo: in Qatar un guaioalla visiera gli è costato 3 posi-zioni, a Misano è caduto peraver osato troppo con la gom-ma fredda e a Motegi ha pagatol’uso eccessivo delle copertureper andare in fuga, finendo 3°.Tre scelte incaute che gli sonocostate una quarantina di pun-ti, ribaltando la prospettiva.Ora in testa c’è Rossi con 296punti e Lorenzo a -11. Ride be-ne chi ride ultimo.

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Primo terzo di gara Secondo terzo di gara Al traguardoGP Qatar Lorenzo 1°, Rossi 4° Lorenzo 1°, Rossi 3° Rossi 1°, Lorenzo 4°GP Americhe Rossi 3°, Lorenzo 6° Rossi 2°, Lorenzo 5° Rossi 3°, Lorenzo 4°GP Argentina Rossi 5°, Lorenzo 6° Rossi 2°, Lorenzo 6° Rossi 1°, Lorenzo 5°GP Spagna Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3°GP Francia Lorenzo 1°, Rossi 4° Lorenzo 1°, Rossi 2° Lorenzo 1°, Rossi 2°GP Italia Lorenzo 1°, Rossi 7° Lorenzo 1°, Rossi 5° Lorenzo 1°, Rossi 3°GP Catalogna Lorenzo 1°, Rossi 2° Lorenzo 1°, Rossi 2° Lorenzo 1°, Rossi 2°GP Olanda Rossi 1°, Lorenzo 3° Rossi 1°, Lorenzo 3° Rossi 1°, Lorenzo 3°GP Germania Rossi 2°, Lorenzo 3° Rossi 3°, Lorenzo 4° Rossi 3°, Lorenzo 4°GP Indianapolis Lorenzo 1°, Rossi 4° Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 2°, Rossi 3°GP Repubblica Ceca Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3°GP Gran Bretagna Rossi 1°, Lorenzo 3° Rossi 1°, Lorenzo 4° Rossi 1°, Lorenzo 4°GP San Marino Lorenzo 2°, Rossi 3° Rossi 1°, Lorenzo 2° Rossi 5°, Lorenzo cadutoGP Aragon Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 1°, Rossi 3°GP Giappone Lorenzo 1°, Rossi 2° Lorenzo 1°, Rossi 3° Rossi 2°, Lorenzo 3°GP Australia Lorenzo 1°, Rossi 3° Lorenzo 2°, Rossi 4° Lorenzo 2°, Rossi 4°

TOTALE PUNTI Lorenzo 338, Rossi 265 Lorenzo 328, Rossi 290 Rossi 296, Lorenzo 285

MotomondialeRGP Malesia

LE POSIZIONI IN GARA DEI DUE RIVALI NEI TRE TERZI DI OGNI GP

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27GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...CONTENUTO

PREMIUM

Mansell«PISTE BANALI

ED È SPARITO IL RISCHIO

IN QUESTA F.1»NIGEL ULTIMO A VINCERE IN MESSICO DOVE

SI CORRE L’1 NOVEMBRE: «VERSTAPPENHA TALENTO, PERÒ GUIDA VETTURE SICURE»

LO SCENARIO

Ferrari, il 2o posto di Vettel non frena il piano motore1Pronta una power unit fresca: usarla dipenderà pure dal tempo. Marchionne dice no a Red Bull: resta solo la Renault?

Christian Horner, 41 anni con il presidente Sergio Marchionne, 63 COLOMBO

Le previsioni del tempo in-dicano che il venerdì diAustin sarà uguale a quel-

lo di Suzuka e Sochi: pioggia.Ma rispetto agli ultimi due ap-puntamenti iridati il maltempopotrebbe proseguire anche neidue giorni successivi, compli-cando i piani di Hamilton e del-la Ferrari.

CAMPIONE SE..... Lewis questofine settimana potrebbe laure-arsi campione con 3 gare d’an-ticipo se dovesse guadagnare 9

punti su Vettel e 2 su Rosberg.Dovesse conquistare la decimavittoria davanti a Rosberg e aVettel (uno dei podi più getto-nati dell’anno) il gioco sarebbefatto. Ma non è affatto scontatoche Seb, assurto nel GP russo alruolo di più immediato insegui-tore, possa giocarsi il podio per-ché il tedesco e Kimi Raikkonensono a rischio penalità. Infatti,se resterà asciutto, sabato po-trebbe essere montata sulle lo-ro Ferrari una quinta PowerUnit aggiornata con gli ultimi 4

gettoni ancora a disposizione.

PERCHÉ SÌ Diverse le ragioniche farebbero propendere la bi-lancia per il suo impiego: ilquarto esemplare ha ormai ac-cumulato un chilometraggionotevole da Monza in poi; Au-stin è una pista che consente disuperare e dunque di risalire dametà schieramento; infine con-sente di lavorare anche in pistaper il 2016. A Maranello consi-derano questa stagione già sod-disfacente così com’è e cheinoltre sarà molto difficile riu-scire a difendere il secondo po-sto di Vettel nella classifica pi-loti. Anche se la Ferrari cerche-rà di sfruttare qualsiasi occasio-ne per incrementare il bottino

di podi e magari vittorie.

FORNITURA Infine pare cheSergio Marchionne abbia chiu-so definitivamente la porta allaRed Bull che ora è di fronte a unbivio: lasciare davvero il Mon-diale oppure andare a Canossadal presidente della RenaultCarlos Ghosn e sperare che ifrancesi (che ha confermatol’introduzione di un motoreevoluto) vogliano proseguireuna relazione divenuta burra-scosa col tempo. Assai menoprobabile un matrimonio conla Honda che ha già dichiaratol’impossibilità di una secondafornitura e che avere oltretuttoil via libera della McLaren.

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L’INTERVISTA di LUIGI PERNA

«Ciao, come va lì in Italia? E’ bellorivedere una Ferrari così forte,vero? Spero che vinca tutte legare che restano e che l’annoprossimo lotti per il Mondiale,

ce n’è bisogno». L’inizio della telefonata con NigelMansell sembra una dichiarazione d’amore per larossa, che gli è sempre rimasta nel cuore. Pocoimporta che il suo unico titolo mondiale sia targa-to Williams e che fra due settimane la F.1 torneràin Messico, dove il campione inglese fu l’ultimovincitore del GP nel 1992. Nella mente dei tifosidel Cavallino restano impressi gli anni ruggentidel Leone e quel sorpasso all’esterno della Peral-tada sulla McLaren di Gerard Berger (1990) chetenne il cuore incollato ai teleschermi, ragioneper cui la celebre curva dell’autodromo Pedro eRicardo Rodriguez è stata appena intitolata a suonome.

A sentirla sembra entusiasta della Ferrari. Que-st’anno l’ha stupita?«No, me lo aspettavo. La Ferrari è una delle pochesquadre che può sempre sorprendere. Tre vittoriee tanti podi sono un grande bottino, ma l’annoprossimo può fare anche meglio. Mi auguro chediano a Vettel una macchina da titolo».

Che pensa di Seb?«Un bravo ragazzo, che ha realizzato un’impresavincendo 4 Mondiali da giovanissimo e ora stafacendo un lavoro incredibile a Maranello».

Preferisce Vettel uomo squadra o Hamilton super-star da passerella?«Beh, Lewis in questo momento può permetterse-lo. Ha un grande team, vince con poca opposizio-ne e perciò gli riesce tutto facile. Si diverte ed èrilassato. Come ha detto Sir Jackie Stewart, corresu un tappeto rosso. Rosberg è stato frenato daiproblemi di affidabilità, ma ha gareggiato troppo

in difesa. Servirebbe una Ferrari più vicina alleMercedes e in generale più concorrenza, comenella mia epoca, quando Senna, Prost, Piquet e ioeravamo sempre in lotta».

Che cosa cambierebbe della F.1 di oggi?«Devono cambiare le regole, lo dico da molti an-ni. Ai miei tempi eri fortunato se avevi tre inge-gneri, oggi ai box ce ne sono trenta. Le auto ave-vano gomme più large e con più grip, ma scivola-vano in curva e il pilota poteva tirare fuori il suostile. Oggi sono docili da guidare, il muretto tidice che cosa fare in ogni momento e i piloti nonhanno più la possibilità di esprimersi. Se guidi inmodo aggressivo, fai fuori le gomme, quindi deviandare più piano. E dispositivi come l’ala mobile(il Drs; n.d.r.) sono una follia: che abilità c’è asorpassare così?».

Servirebbero anche personaggi come Hunt, Lau-da, Senna, Prost e lei, non crede?«Non è colpa dei piloti. La verità e che oggi sonolimitati e condizionati. Imparano i circuiti al si-mulatore, vanno in pista solo per le gare e nonhanno tempo per visitare davvero i Paesi e arric-chirsi come uomini, conoscendo diverse culture».

Che cosa pensa di Verstappen competitivo in F.1 a18 anni?«È chiaro che ha talento, ma è il perfetto esempiodell’evoluzione del pilota attuale. Sorprende chevada forte su una pista senza averci mai girato,merito del simulatore, e non deve conoscere afondo la meccanica, ci pensano gli ingegneri.Senza contare un altro fattore: i ragazzi di adessohanno meno da temere, perché le vetture sonomolto sicure. Lo schianto di Verstappen a Monte-carlo in passato poteva costare molto caro. Tantihanno smesso di correre dopo incidenti simili».

Per la sicurezza è stata modificata anche la Peral-tada, che era velocissima.«È accettabile fino a un certo punto. Troppi cir-cuiti sono diventati anonimi. Vorrei che vi fossero

ancora curve dove si rischia e dove uno sbaglio sipaga, ma non con la vita. Bastano vie di fuga suf-ficienti».

Chi è il pilota che le somiglia di più. La Gazzetta haazzardato Ricciardo.«Daniel ha un incredibile potenziale, ma a mepiacciono Seb, Lewis, Alonso e anche Button,quando ha l’auto a posto».

È un peccato vedere Alonso così in crisi?«Spero che abbia imparato a essere più pazientedi quanto non fosse alla Ferrari. Lo spero per laMcLaren e per la Honda. I giapponesi non hannoproblemi economici e credo che nel 2016 sarannocompetitivi, sfruttando l’esperienza di quest’an-no. Piuttosto, che F.1 è con la Red Bull, che schie-ra quattro auto, a rischio ritiro perché non trovaun motore?».

Chi è il migliore fra Hamilton, Vettel e Alonso?«Sono tre grandi, mi piacerebbe vederli sulla stes-sa macchina per scoprirlo».

E il personaggio numero uno della F.1?«Quello resta sempre Bernie Ecclestone. A migliadi distanza sugli altri».

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L'IDENTIKITNIGEL MANSELL NATO IL 8 AGOSTO 1953A UPTON UPON SEVERN (GB) MONDIALI: 1 (1992)GP VINTI: 31

1981-88Dopo l’esordio F.1 con la Lotus, nel ‘85 passa alla Williams, dando vita a grandi duelli con Prost (‘86) e Piquet (‘87).1989-94 Dopo 2 stagioni in Ferrari (89-90),nel ‘91 torna alla Williams dove nel ‘92 conquista il Mondiale vincendo 9 GP su 16. I RECORDIl «Leone d’Inghilterra» è stato il pilota con più pole stagionali (14), battuto da Vettel (15) nel 2011, e il britannico con più vittorie, battuto da Hamilton nel 2014

1. Nigel Mansell sul podio con Lewis Hamilton; 2. Al volante della Ferrari nel 1990; 3. Fresco iridato sul podio di Budapest 1992 accanto al vincitore Senna e a Berger (3o) GETTY COLOMBO

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Formula 1RGP Usa

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LA SCHEDAMINI COOPER S CLUBMAN

Paolo Matteo Cozzi

M ini ama Milano e sce-glie la città di Expo2015 per il debutto

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Mini Clubman, stile alla milanese1Elegante e tecnologica, la due volumi inglese sceglie la capitale della moda per il debutto

1. La nuova Clubman affronta con eleganza le strade del Naviglio Grande, il centro della movida milanese 2. Quattro porte e una livrea che combina linee sportive al design sempre distintivo, pulito ed emozionale 3 L’antenna a pinna dotata di una simpatica lucina rossa intermittente, che lampeggia quando l’antifurto è inserito 4. Le due split door distintive del modello che spalancano il capiente baule da 360 litri

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battendo i sedili posteriori esfruttando lo schienale frazio-nabile in configurazione40:20:40.

TECNOLOGICA La lista di dia-volerie elettroniche è lunga.Oggi l’auto non può isolare ipasseggeri dalle quotidianeconnessioni. Allora MiniCon-nected abbina i sistemi multi-mediali al nostro smartphone,salgono a bordo il freno a ma-no elettrico, la regolazioneelettrica dei sedili con memo-ria. C’è persino un fascio lumi-noso che proietta dalla portie-ra lato guida a terra il logo,quando si apre o chiude l’auto;a richiesta, il baule è dotato

del sistema easy opener perazionare le split doors sempli-cemente muovendo il piedesotto il paraurti. Una volta perlo sportello destro, due per en-trambi. Cambia pure il grandestrumento di forma circolareche caratterizza il cruscotto,da sempre totem di ogni Mini:un tempo semplice tachime-tro, oggi il cuore del sistemainfotainment con il grande di-splay a colori illuminato dal LED ring. Un anello luminosoche cambia colore e intensitàper segnalare attivamente girie impostazioni dell’assetto vettura.

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tati di tecnologia MINITwinPower Turbo: tre moto-rizzazioni benzina e tre Diesela tre e quattro cilindri, con po-tenze massime comprese fra 75kW/102Cv e 141kW/192Cv(consumo nel ciclo combina-to: 6,2 – 3,8 l/100km, emissio-ni Co2 combinate: 144-99 g/km). Al cambio manuale a 6marce è di serie per tutte leversioni, risponde lo Steptro-nic a otto rapporti optional suMini Cooper S Clubman, Coo-per SD e Cooper D, mentre pertutte le altre varianti a 3 cilin-dri c’è lo Steptronic a 6 rap-porti. Il prezzo? A partire da24.800 euro, versione base, fi-no ai 31.300 dell’allestimentobusiness con cambio automa-tico.

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3Con la Nuova Clubman, Mini è arrivata alla terza generazione del modello lanciato per la prima volta nel 2009

EVOLUZIONE

Iper connessa e dalle dimensioni accresciute, ma la tradizione rimane: sei porte, con le split door posteriori

PANDA 4X4 SI METTEIL K-WAY

Arriva la Fiat Panda 4x4 K-Way. Peculiarità della serie speciale è il sistema di trasmissione torque on demand che entra in funzione automaticamente quando occorre. Di serie il sistema ESC (Electronic Stability Control) completo di funzione ELD (Electronic Locking Differential). Cinque le tinte di carrozzeria: bianco, blu, nero, rosso e arancio; due i propulsori Euro 6: il benzina 900 cmc TwinAir e il turbodiesel 1300 cmc. Listino da 18.200 euro.

co.ca.

RENAULT

Excite e Iconic, la Captur provaa stupire con sportività e classe 1 Il gioiellino di Casa torna con un nuovo allestimento e un’elegante limited edition Dotazioni rifinite e carrozzeria bicolore

MOTORE1 4 CILINDRI CMC 1461

TURBO

ALIMENTAZIONE1 GASOLIO

POTENZA1 90 CV A 4000 GIRI

COPPIA1 220 NM

TRAZIONE1 ANTERIORE

CAMBIO1 5 RAPPORTI

POSTI 15

OMOLOGAZIONE1 EURO6

DIMENSIONI 1(LUNG/LARGH/ALT)

4120/1780/1570 MM

VELOCITÀ MASSIMA1 171 KM/H

CAPACITÀ BAGAGLIAIO1 DA 377 A

1.235 LITRI

ACCELERAZIONE1 0-100KM/H 13”

PREZZO 122.600 EURO

LA SCHEDACAPTUR 1.5 DCI 90 CV S&S EXCITE

Maurizio Bertera

S quadra che vince, non sicambia, ma si arricchisce.È quello che ha fatto Re-

nault, senza crogiolarsi nel con-statare che Captur sta andandooltre le previsioni: vendere il 41per cento in più rispetto allostesso periodo del 2014, è da

applausi. Mai fermarsi si dice-va, ed ecco scendere sul merca-to una nuova versione e una se-rie limitata, per tenere destal’attenzione. A fine ottobre, co-sì, ai tre livelli in gamma (Wave,Live ed Energy) si aggiungeràl’Excite, riconoscibile perl’esclusiva carrozzeria bicoloredove il Rosso Passion si unisceal tetto Bianco Avorio Perlato.

La dotazione di serie è impor-tante: sedili riscaldabili, tabletmultimediale touchscreen da7” R-Link Evolution, parkingcamera con sensori.

ICONIC Quanto alla limitededition, ha come nome Iconic emanda in pensione la ProjectRunaway: il tocco in più è datodalle nuance marrone caramel-lo per otto nuove tinte di car-rozzeria, oltre che per i cerchidi lega da 17” e qualche azzec-cata rifinitura in abitacolo.L’equipaggiamento è quellodella Excite, aggiungendo ilbracciolo centrale, il volante inpelle, la pedaliera e il pomellodel cambio in alluminio. Sia ilmodello sporty-chic sia quello elegant chic hanno in comune ilpropulsore: il 1.5 dCi, garanziadi affidabilità al di là che si scel-ga il 90 Cv o il 110 Cv.

© RIPRODUZIONE RISERVATAExcite ed Iconic, ecco la nuova serie della gamma Renault Captur

MondomotoriRAuto

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29GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL NOSTRO GIUDIZIO

SìAUTONOMIA L’incremento è significativo. Si passa dai 199 km con la batteria da 24 kWh ai 250 km della nuova da 30 kWh, ben oltre la percorrenza giornaliera dell’80% degli utenti che di solito è meno di 100 km.

NoRETE DI RICARICA Resta ancora carente, almeno da noi, sia per le colonnine di rete pubblica, ma soprattutto per le più rapide da 400 V trifase.

Nel resto d’Europa si stanno

gradualmente espandendo.

Il nuovo gioellino elettrico di casa Nissan con la batteria 30 kwh che consentirà un’autonomia fino a 250 Km

Corrado Canali

D opo aver venduto oltre200.000 unità in cinqueanni dal lancio a livello

mondiale, contribuendo a mi-gliorare la qualità dell’aria e aridurre le emissioni di gas ser-ra grazie ad un risparmio di300.000 tonnellate di CO2,l’offerta della berlina elettricaLeaf si aggiorna con la terza ge-nerazione, disponibile con unanuova batteria da 30 Kwh checonsentirà un’autonomia finoa 250 km.

NUOVA BATTERIA Ricaricarela nuova batteria da 30 kWh èfacile e comodo come per l’at-tuale da 24 kWh che resterà co-munque disponibile per alcunevarianti di allestimento. Comeper la versione attuale, si potràeffettuare la ricarica da casa,dalle stazioni di ricarica pub-bliche o dalla rete di ricaricarapida, 400 V, trifase che si staespandendo in Europa. Dalpunto di vista del rispetto am-

bientale, la Leaf 30 kWh“emette” zero emissioni rispet-to ai 99 g/km CO2 di un veico-lo diesel o 89 g/km CO2 di unveicolo ibrido di pari caratteri-stiche, senza contare le zeroemissioni acustiche che mi-gliorano l’efficienza energeticae ambientale. Notevoli il passoavanti anche per quanto ri-guarda il confort di bordo, ol-tre che delle prestazioni e delpiacere di guida che ormai è alivello delle motorizzazioni piùtradizionali. Una vera e pro-pria svolta tecnica che potreb-be convincere più di un poten-ziale acquirente a passare al-l’elettrico, rete di ricarica per-mettendo. Anche i vantaggieconomici sono significativi,considerando che bastano solo4 euro per percorrere 100 kmcon Leaf, rispetto ai 9 euro ne-cessari per una vettura diesel.

STESSE DIMENSIONI Le ver-sioni della Leaf con la nuovabatteria, inoltre, hanno le stes-se dimensioni dell’attuale mo-dello con batteria da 24 kWh,

solo il peso aumenta di circa 21kg. L’elemento chiave dell’in-cremento delle prestazioni èlegato all’inedita «chimica».L’introduzione di carbonio,azoto e magnesio negli elettro-di consente di migliorare le prestazioni, mentre la nuovabatteria è coperta dalla garan-zia di Nissan per 8 an-ni/160.000 Km.

ITALIANA La terza generazio-ne della Leaf prevede un ag-giornamento estetico soprat-tutto degli interni. È disponibi-le, infatti, il nuovo Nissan Con-n e c t E V c h e m i g l i o r al’infotaiment di bordo. Conun’interfaccia nuova e un rice-vitore radio digitale, il sistemaoffre anche uno schermo «tou-ch» capacitivo da 7” che con-sente di ingrandire o rimpic-ciolire le mappe e di sfogliare imenù. Da segnalare che con lanuova Leaf, Nissan ha, poi,l’opportunità di dimostrare la vicinanza e la collaborazionecon la filiera produttiva italia-na. Nell’ambito della compo-nentistica della nuova Leaf, in-fatti, è presente l’antenna ra-dio sul tetto della Calearo diMilano, il sistema antifurtodella Cobra di Varese e la batte-ria ausiliaria da 12V dellaFiamm di Veronella. Sarà pos-sibile ordinare la nuova Leaf30 kWh a partire da novembre,mentre le prime consegne sa-ranno effettuate solo da gen-naio 2016. La versione d’in-gresso della nuova Leaf che sa-rà la Acenta Flex 30 kWh verràmessa in vendita ad un prezzoa partire da 28.990 euro a cuiandrà, tuttavia, aggiunto il no-leggio della batteria per un ul-teriore costo di 79 euro al meseper 36 mesi e fino a 30.000 kmannuali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritorna la Leaf:super batteria e dotazioni italiane 1 I 30 kwh consentono fino a 250 km di autonomia. Antenna radio «Calearo» e sistema antifurto «Cobra»

MOTORE1 ELETTRICO A CARICA SINC.POTENZA1 109 CV A 3.008 GIRI COPPIA1 255 NM A 3.008 GIRI TRASMISSIONE1 SELETTORE DIMENSIONI1 (LUNG/LARG/ALT) 4.445/1.967/ 1.550 MMPOSTI1 5 TRAZIONE1 ANTERIOREVELOCITÀ 1144 KMH ACCELERAZIONE 10-100 KMH … 11,5” AUTONOMIA 1250 KMEMISSIONI CO21 0 PREZZO1DA 28.990 EURO

LA SCHEDANISSAN LEAF 30 KWH

DA STOCCARDA

Classe e potenzaMercedes Glcè la «sorellona»per la Glk

1Il nuovo Suvha dimensioni più generose, ma consumi ridottiE nel 2016 l’ibrido

La nuova Mercedes Glc: la versione Executive parte da 47.940 euro

Alfonso Rizzo

S ilenziosa, elegante espaziosa, la nuova Glcsi presenta con linee

più sobrie ed equilibrate ri-spetto alla Glk anche graziea dimensioni accresciute,analoghe a quelle della pri-ma Ml. Dalla sua, un designpiù facile da apprezzare siaper la carrozzeria sia per inuovi interni disegnati dalCentro Stile Mercedes di Co-mo, già su Classe C. Disponi-bili due motori diesel ed unbenzina con potenze cresciu-te (tra 170 a 211 CV) e con-sumi ridotti fino al 19% gra-zie a strutture leggere intelli-genti (-80 kg), all’aerodina-mica (Cx di 0,31) ed alnuovo cambio automatico9G-Tronic. Seguirà all’iniziodel prossimo anno la Glc350e 4Matic plug-in ibridacapace di percorrere fino a40 km con un litro di benzinae di emettere soltanto 60 g/km di CO2 per una potenzacomplessiva di sistema di320 Cv ed un’accelerazione0-100 km/h in meno di 6’’.

SICUREZZA Le 5 modalità diguida permettono di molti-plicare le abilità della nuova

Glc. Più spaziosa e comoda del-la Glk, la Glc vanta 80 litri in piùdi capienza del bagagliaio. Con-nettività ai massimi livelli conConnect me e straordinaria do-tazione di sicurezza con diversisistemi di serie. Il Distronic Pluscon Steering Assist che mantie-ne la distanza dai veicoli e lacarreggiata di marcia fino a 50orari è a richiesta.

MODELLI Versione d’attaccoExecutive con cerchi da 17”, lucidiurne a Led, Audio 20 CD e vo-lante multifunzione in pelle da47.940 €. La Sport (da 51.240€) aggiunge esterni Executive,fari Led con Ils, cerchi da 18”,Garmin Map Pilot e Park Assistcon Parktronic. Da 56.240 € leversioni Exclusive (più orienta-ta al lusso) o Premium (piùsportiva) cerchi da 19”, interniAmg Line e Air Body Control. A49.530 € c’è anche la Businessper le flotte aziendali. Prestoanche le versioni a due ruotemotrici da meno di 40.000 € enel 2016 la Glc 450 Amg Sport ele più sportive Glc Coupé.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MOTORE1 2.143 CMC TURBO DIESEL

POTENZA1 204 CV

DIMENSIONI1 (LUNG/LARG/ALT)

4660/1890/1640 MM

VELOCITÀ MASSIMA1 223 KM/H

COPPIA1 350 NM A 4000 GIRI

ACCELERAZIONE1 0-100 KM/H 7”6

CONSUMI1 5,0 LITRI OGNI 100 KM

CAMBIO1 AUTOMATICO

SEQUENZIALE A 9 MARCE

EMISSIONI CO21 166 G/KM

TRAZIONE1 INTEGRALE

CAPIENZA BAGAGLIAIO1 DA 550

A 1.600 LITRI

PREZZO 1 48.790 EURO

LA SCHEDAMERCEDES-BENZ GLC 250D

IL NOSTRO GIUDIZIO

SìDESIGN Meno estrema della Glk e più stile Mercedes.IBRIDA La Gle 350e 4Matic va più forte della Amg e consuma poco.CAMBIO Il nuovo cambio 9G-Tronic a 9 marce è di serie sui Diesel.

NoDIMENSIONI Sono cresciute in lunghezza di 12 cm arrivando a 4,66 metri, quanto la prima Ml.PREZZI La Stella sulla calandra ha il suo prezzo, ma con le due ruote motrici si può risparmiare.

L egacy, Revolution, Tou-ring: da queste parole ènata Levorg, l’ultimo mo-

dello Subaru che arriva sulmercato europeo a un anno daldebutto in Giappone. Questawagon segue la scia della 5a ge-nerazione di Legacy e vuole es-sere una (piccola) rivoluzionecreando una versione familiaregrintosa. L’impostazione degliinterni riprende quella di XV edi Forester, in chiave moderna esportiveggiante. La plancia èdominata dallo schermo da4,3’’ in alto e dal sistema audiocon display touch al centro. Il posto di guida ha un sedile co-modo, di ispirazione sportiva.

MOTORE A spingere la Levorgc’è il nuovo boxer 1,6 l DIT, inie-zione diretta di benzina e sovra-limentato con turbocompresso-re, capace di erogare 170 CV dipotenza massima tra 4.800 e5.600 giri/minuto e 250 Nm dicoppia massima tra 1.800 e4.800 giri/minuto. Il consumodichiarato è di 6,9 l/100 km nelciclo combinato per la Free GT,spunto massimo e passaggio 0-100 km/h sono di 210 km/h e8,9 secondi. I prezzi delle dueversioni disponibili: 25.990 eu-ro per la Free GT e 29.990 europer la GT-S Sport Style.

ma.ber.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL GIAPPONE

Così Subaru ha «rivoluzionato» la LegacyLa Levorg alla prova dei mercati europei

La Subaru Levorg arriva in Europa a un anno dal debutto in Giappone

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30 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gaudenzio Tavoni

S ono Stefano Gattuso alvolante della Ferrari 458Italia, nella GT3, e i fra-

telli Luca e Nicola Pastorelli con la Porsche 997, nella GTCup, i campioni italiani GranTurismo 2015. Il risultato è ar-rivato dopo la 14ª ed ultima ga-ra della stagione del Mugello,caratterizzata da una grandeincertezza e definita solo nellebattute conclusive. Nella GT3Gattuso ha festeggiato nel mi-gliore dei modi il titolo, andan-do a vincere con Matteo Malu-celli gara-2 davanti alle AudiR8 LMS di Mapelli-Amici e Ca-pello Zonzini. E’ stato per ilportacolori della Scuderia Bal-dini 27 un weekend ecceziona-le che ha permesso alla squa-dra romana di bissare il succes-so dello scorso anno.

INCERTEZZA Il risultato finaleè stato incerto per tutto il weekend, soprattutto dopo la garadel sabato con l’inserimentotra i candidati alla vittoria fina-le anche di un settimo equipag-gio, Mapelli-Amici, saliti sulgradino più alto del podio da-vanti a Donativi-Postiglione(Porsche GT3R) e Bortolotti-Zaugg (Lamborghini Gallar-do). E proprio Mirko Bortolot-ti, grazie ai dodici punti con-quistati nella prima frazione,era balzato al comando della

classifica provvisoria, renden-do ancora più incerto l’esito fi-nale con tutti i candidati al tito-lo racchiusi in appena 12 punti.Il primo colpo di scena arriva-va, però, al decimo giro quan-do Zaugg si fermava per la rot-tura del propulsore dalla suaGallardo, facendo abbandona-re ogni velleità di vittoria finaleal suo coéquipier Bortolotti. Nella tornata successiva ancheBeretta doveva dire addio alduello per il titolo italiano do-po essersi insabbiato in seguitoad un contatto con un altroconcorrente poco prima di ce-dere la vettura a Frassineti. Laseconda parte di gara era tuttaincentrata sul duello tra Ber-ton, succeduto a Schirò, e Gat-tuso che aveva preso il volanteda Malucelli. Entrambi in lotta

per il titolo GT3 e consapevoliche la vittoria avrebbe attacca-to lo scudetto tricolore sulle ri-spettive tute, hanno disputatouna gara molto corretta e nullaha potuto fare Berton al 20° gi-ro, quando Gattuso riusciva aprendere il comando. Sotto al-la bandiera a scacchi il porta-colori della Scuderia Baldini27 precedeva Mapelli-Amici, iquali conquistavano il titolo divice campioni, concludendouna splendida rimonta dal 7°posto. Schirò-Berton, invece,venivano penalizzati nel postgara per sorpasso con bandieregialle, ma questo non impedivaloro di conquistare il 4° postoin campionato alle spalle diBortolotti e davanti a Viberti,Casè e Beretta-Frassineti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gara-1: 1. Mapelli-Amici (Audi R8) 50’40.419; 2. Donativi-Postiglione (Porsche GT3R) a 1”706; Bortolotti-Zaugg (Lamborghini Gallardo) a 9”887; 4. Gagliardini-Comandini (BMW Z4) a 15”873; 5. Di Amato-Gai (Ferrari 458 Ita) a 26”366Gara-2: 1. Gattuso-Malucelli (Ferrari 458 Ita) 50’47.43; 2. Mapelli-Amici (Audi R8) a 9”727; 3.Capello-Zonzini (Audi R8) a 10”320; 4. Viberti-Venturini (Lamborghini Gallardo) a 16”598; 5. Barri-Palma (Lamborghini Gallardo) a 17”707. GT3: 1. Gattuso 130; 2.Mapelli e Amici 116; 4. Bortolotti, Berton e Schirò 113; 7. Viberti 110; 8. Casè 107; 9. Frassineti e Beretta 105. GT Cup: 1. Luca e Nicola Pastorelli 153; 3. Zanardini, Perel, Maino e Selva 143; 7. Baccani e Venerosi 113.

Le classifichedell’ultima gara

Stefano Gattuso, campione GT3

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Il campione Stefano Gattuso (Ferrari) ha preceduto l’Audi di Mapelli-Amici

Che spettacolo al MugelloÈ Gattuso il campione italiano1 Nella GT3, dopo una gara entusiasmante con 9 piloti in lotta per il titolo, il successo è andato al bergamasco in coppia con Malucelli sulla Ferrari 458 Italia

Nonostante il ritiro per incidente in gara-2, i fratelli Luca e Nicola Pastorelli (Porsche 997) si sono aggiudicati il Campionato Italiano Gran Turismo classe GT Cup. In classifica generale l’equipaggio del Krypton Motorsport ha preceduto di 10 punti i vicecampioni Zanardini-Perel (Lamborghini Gallardo-Bonaldi), sul gradino più alto del podio in entrambe le gare, e Maino-Selva (Porsche 997-Ebimotors).

Il traguardo di Luca e Nicola Pastorelli (Porsche)

GT CUP

Vincono i fratelli Pastorellisu Zanardini-Perel

IN VETRINA

Al Mugello non è stata ufficialmente assegnata la Carrera Cup Italia. Gara-2, infatti, è andata al francese Come Ledogar (Tsunami RT), ma la vittoria in campionato di Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport) è sub judice dopo l’appello presentato dal suo team al termine di gara-1 in occasione della quale il pilota padovano era stato penalizzato dopo un contatto con il suo avversario per il titolo. Ora per festeggiare il campione 2015 tra Agostini e Ledogar occorreràattendere la sentenza del TNA. Nell’ultimo round stagionale ancora in evidenza Mattia Drudi (Dinamic Motorsport), secondo, e la new entry Kevin Giovesi (Ghinzani Arco Motorsport), terzo.

CARRERA CUP ITALIA

Tutto ancora sub judicetra Ledogar e Agostini

MotoriRSpeciale

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31GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Giro più Tour: Contadorperché non riprovarci?1I percorsi sembrano un po’ meno insidiosi, Alberto (e non solo lui) ci dovrebbe pensare. Stanga: «Peccato che l’idea non appartenga più a questa generazione»

MERCATO

Sagan contento Gatto nel 2016in maglia Tinkoff1Il campione del mondo ha voluto il veneto ex Androni al suo fianco.Ballan-Southeast: si può fare

IL CONFRONTO

KM TOTALI

3486 3383

KM A CRONOMETRO

77* 61

TAPPE DI ALTA MONTAGNA

4 4

ARRIVI IN SALITA

7 6

IL CONFRONTO

KM TOTALI

3360 3519

KM A CRONOMETRO

42* 54

TAPPE DI ALTA MONTAGNA

7 9

ARRIVI IN SALITA

5 4Albert Contador, 32 anni, unico top rider ad aver tentato la doppietta nel 2015 AFP

Merckx torna sul GhisalloSabato incontro con il Mito Una leggenda in un luogo leggendario. Sabato mattina il museo della Madonna del Ghisallo avrà un ospite d’eccezione: Eddy Merckx. Il Cannibale, vincitore di cinque Giri d’Italia e altrettanti Tour de France, visiterà il tempio delle due ruote in cima alla salita che ha fatto la storia del Lombardia, un luogo culto voluto da Fiorenzo Magni per celebrare gli eroi del ciclismo. L’appuntamento è per le 10.15. Il campione belga rivivrà le emozioni e ripercorrerà con gli appassionati i tanti successi della sua carriera.

Oscar Gatto con Gianni Savio, g.m. Androni BETTINI

O scar Gatto nel 2016 correrà con laTinkoff. Al trevigiano, che il 1° genna-io compirà 31 anni, non erano bastate

le due vittorie al Tour di Sibiu, in Romania,per conquistare la conferma dall’Androni diGianni Savio. In aiuto è però intervenuto ilsuo amico Peter Sagan, col quale ha corso nel2014 alla Cannondale: l’iridato lo ritiene im-portante per le classiche del Nord e lo ha for-temente voluto al suo fianco. Quello di Gattoè così il quinto ingaggio del team russo dopoil velocista slovacco Erik Baska, campione eu-ropeo under 23, l’inglese Adam Blythe (dallaOrica-GreenEdge), il russo Yury Trofimov(dalla Katusha) e il neopro’ austriaco Micha-el Gogl. Il primo raduno del team è in pro-gramma a Porec, in Croazia, dal 26 al 29 diquesto mese.

BALLAN Savio, intanto, è vicinissimo all’in-gaggio di Egan Bernal, 19enne colombianobronzo nella mountain bike ai Mondiali ju-niores di cui si dice abbia valori atletici note-voli. Oggi potrebbe essere il giorno buono.Così come potrebbe esserlo per AlessandroBallan, a un passo dalla Southeast. L’iridato2008 ha scontato la squalifica (l’unico che fi-nora ha pagato per l’inchiesta di Mantova) e,tranne che nelle squadre aderenti all’«Mpcc»,non ci sono veti per il suo rientro in gruppo.Neppure per le corse più importanti.

c.ghis.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Marabini

Q uest’anno Alberto Contador non ci è anda-to lontanissimo: primo al Giro d’Italia,quinto due mesi dopo al Tour de France, colfardello peraltro di un po’ di sfortuna —

leggi caduta nella tappa di Mende — a complicar-gli la strada verso l’en plein. Lo spagnolo è statol’unico top rider dai tempi di Marco Pantani (ulti-mo a farcela, nel 1998) a tentare seriamente ladoppietta, nello stesso anno, nelle due più impor-tanti corse a tappe. Adesso che,due settimane dopo il Giro, sap-piamo anche il percorso dellaGrande Boucle, la domanda sor-ge spontanea: ci sarà qualcun al-tro che si lancerà nella doppiasfida ai limiti dell’impossibile? Ci riproverà magari lo stessoContador, che peraltro uno annofa sciolse i dubbi con largo anti-cipo, il 19 settembre, prima an-cora di scoprire i tracciati delle due corse?

MENO INSIDIE Così, sulla carta, Giro e Tour sem-brano essere un po’ meno duri rispetto all’ultimaedizione. E questo potrebbe essere un bell’incenti-vo. Intendiamoci, non che si siano improvvisa-mente impoveriti dal punto di vista delle difficol-tà, cominciando da quelle altimetriche. Ma sia lacorsa rosa sia quella d’oltralpe, per esempio, pre-sentano un avvio meno tortuoso e quindi menoinsidioso di quest’anno. E le grandi montagne, per

quanto sempre toste, sembrano meglio distribui-te, cioè più diluite, nell’arco delle tre settimane.Idem per il discorso cronometro: Giro e Tour ri-nunciano entrambe alla cronosquadre e inserisco-no due crono individuali, con chilometraggi piùcorti e non troppo difformi (61 per la corsa Gaz-zetta, 54 per quella francese), anche se in entram-bi i casi saranno nel complesso meno favorevoliagli specialisti puri e più ai passisti scalatori.

PRO VINCENZO Tutto questo può bastare per in-vogliare i big al doppio impegno? A guardar bene

i due percorsi, uno molto adattoa entrambi è per esempio Vin-cenzo Nibali, che non ha fattomistero di voler tornare al Girodopo due anni di solo Tour. Co-me qualcuno ha rilevato martedìalla presentazione di Parigi, cisono però alcune tappe dellaBoucle che sembrano disegnatesu misura per gli attacchi letalidel siciliano re del 2014, con di-

scese difficili subito dopo salite importanti, idealetrampolino di lancio delle sue azioni più entusia-smanti. E le stesse crono sono meno ostili a lui ri-spetto a quelle canoniche. Ma a parte la difficoltàdi un doppio impegno simile, ci potrebbero esseredue ostacoli supplementari a frenare Vincenzo: lapresenza del compagno Fabio Aru, al via del pri-mo Tour con propositi ambiziosi, e la volontà dipuntare forte sull’Olimpiade, che ha un percorso alui favorevole. Un obiettivo, questo, che ispira pu-re altri top rider attesi in Francia, come il vincitore

uscente Chris Froome, come Nairo Quintana e co-me lo stesso Contador, all’ultima annata della car-riera.

TOSTO E ORGOGLIOSO «Purtroppo l’idea del du-plice impegno Giro-Tour non appartiene più aquesta generazione di corridori ed è un peccato —dice Gianluigi Stanga, storica guida di Gianni Bu-gno negli anni 90, quando il brianzolo battagliavasu entrambi i fronti contro Indurain e compagnia(nel 1991 fu 4° al Giro e 2° al Tour, ndr) —. L’annoscorso ci ha provato Contador e ritengo che Alber-to sia il solo che possa realmente pensare alla dop-pietta. Lui è uno tosto, abituato a soffrire, orgo-glioso e attratto da sfide del genere. I tracciati me-no duri posso essere uno stimolo? Innanzitutto,per dire che un percorso è duro oppure no bisognasempre aspettare la fine di un giro, perché la corsala fanno i corridori: se menano a tutta sin dallaprima tappa, le cose cambiano eccome. Inoltre, con percorsi meno duri, paradossalmente uno co-me Contador trova anche più avversari in grado dicontrastarlo. E poi, se è il solo a correre entrambii giri, Alberto parte svantaggiato rispetto agli av-versari che preparano soltanto il Tour. Una voltainvece era più facile vedere i grandi al via di en-trambe le corse e, pertanto, il confronto era allapari». C’è ancora tempo per riflettere bene. L’inverno, abocce ferme, porta sempre consiglio. E se è veroche nella gloria si entra anche solo vincendo ungrande giro, alla leggenda si accede con le impre-se al limite dell’impossibile. Top rider, pensateci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CiclismoRLa sfida suggestiva

*di cui 17,6 km di cronosquadre * di cui 28 km di cronosquadre

7 Gli uomini dell’en plein Giro-Tour: Coppi (‘49-‘52), Anquetil (‘64), Merckx (‘70-‘72-‘74), Hinault (‘82 e ‘85), Roche (‘87), Indurain (‘92 e ‘93), Pantani (‘98)

2015 2016 2015 2016

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32 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Milano da playoff in Eurolega»1Scariolo, c.t. della Spagna: «Cska favorito, Olimpia tra le prime 8 e Sassari da Top 16»

EUROLEGA, 2a GIORNATA

Olimpia in casa EfesCoi turchi ha vinto solo 4 volte in 18 gare

Jamel McLean, 27 anni CIAMILLO

M ilano cerca il bis in Eu-rolega dopo la vittoriaal debutto casalingo

con Vitoria. Impegno non sem-plice a Istanbul contro l’Efes, re-duce dal largo successo in casadel Limoges. L’Olimpia ha tradi-zione sfavorevole contro i tur-chi con cui ha giocato 18 voltein Eurolega dal 2005/06 bat-tendolo solo in 4 occasioni. Tral’altro, l’Efes nel 1996 conquistòil 1° trofeo continentale di unasquadra turca vincendo la Ko-rac proprio contro la StefanelMilano di Bogdan Tanjevic. Era

l’Efes d Naumoski (in seguito al-l’Olimpia), Ufuk Sarica, MirsadTurkcan e del compianto Con-rad McRae.

Girone A: Bayern Monaco-Khimki; Real Madrid-Stella Rossa Belgrado. Domani: Strasburgo-Fenerbahce Istanbul. Classifica: Stella Rossa, Khimki, Fener-bahce 1 vinta-0 perse; Bayern, Real, Strasburgo 0-1.Girone B: Efes Istanbul-EA7 Milano (ore 19, diretta Fox Sports); Cedevita Zagabria-Limoges. Domani: Laboral Kutxa Vitoria-Olympiacos Pireo. Classi-fica: Olympiacos, Efes, Milano 1-0; Vitoria, Limoges, Cedevita 0-1.Girone C: Panathinaikos Atene-Pinar Smirne. Domani: Zalgiris Kaunas-Loko-motiv Kuban; Barcellona-Zielona Gora. Classifica: Lokomotiv, Pinar, Zalgiris 1-0; Zielona, Pana, Barça 0-1.Girone D: Maccabi Tel Aviv-Unicaja Malaga. Domani: Bamberg-Darussa-faka Istanbul; Banco di Sardegna Sassari-Cska Mosca. Classifica: Cska, Darussafaka, Malaga 1-0; Bamberg, Sassari, Maccabi 0-1. Formula: alle Top 16 le prime 4 di ogni girone.

Eurocup: Trento e Venezia prime vittorie, Brindisi k.o.Dopo la sconfitta di Reggio a Berlino, ieri in campo le altre 3 italiane nella 2a giornata di Eurocup. Prima vittoria per Trento (Poeta 10 assist) e VeneziaGirone A: Bonn-Bilbao 81-90; Nanterre-Lubiana 85-72; Trento-Oldenburg 80-69(Pascolo 15, Wright 13).Classifica: Nanterre 4; Bonn, Lubiana, Trento, Bilbao 2; Oldenburg 0.Girone B: Alba-Reggio Emilia 82-76; Brindisi-Le Mans 65-72 (Harris 19, Kadji 9); Gran Canaria-Ludwisburg 95-75. Classifica: Gran Canaria 4; Ludwisburg, Alba, Reggio Emilia, Le Mans 2; Brindisi 0.Girone C: Valencia-Saragozza 87-68; Charleroi-Ulm 80-86 dts; Venezia-

Nancy 70-67 (Peric 17, Bramos 12). Classifica: Valencia, Ulm 4; Saragozza, Venezia 2; Nancy, Charleroi 0.

BOLOGNESI (l.a.) Piergiorgio Bottai ha avanzato una richiesta di risarcimento danni da 230.000 euro alla Virtus Bologna perché reputa che il Cda di cui faceva parte fino al 29/10/14 sarebbe decaduto anticipatamente. Oggi Bottai fa parte del Cda del Bologna calcio. Domenica a Trieste ultima partita con la Fortitudo di Ivica Radic, che sta viaggiando a 19.3 punti e 10.3 rimbalzi di media. Il centro croato (piace a Biella e Roma), era arrivato con un mensile per sostituire l’infortunato Daniel, pronto al rientro.

Domani in edicola con SportWeekl’album Panini Nba Con il numero di SportWeek di sabato, che sarà tutto dedicato agli sport Made In Usa, troverete in regalo l’album Panini dedicatoall’Nba. Un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati di sport stelle e strisce e in particolare del basket pro’.

SERGIO SCARIOLO(NELLA FOTO: BERTOMEU)

LE PAROLE DI BERTOMEU? IN

ITALIA C’È MOLTA PERMALOSITÀ

LE LITI FIBA-EUROLEGA? SERVE

OMOGENEIZZARE LA LEADERSHIP

1. Sergio Scariolo accanto al Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy e la squadra campione d’Europa a Lilla 2015. 2. Ai tempi di Milano con Alessandro Gentile. 3. L’abbraccio con Pau Gasol, mentre, sullo sfondo con la barba, applaude l’altro pro’ della Spagna, Mirotic GETTY/CIAMILLO

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1 2

L'IDENTIKITSERGIOSCARIOLONATO IL: 1 APRILE 1961A: BRESCIACOMMISSARIO TECNICODELLA NAZIONALE SPAGNOLA

Ha iniziato la carriera nella Vuelle Pesaro, prima da assistente, poi da capo allenatore. Nel 1990 vince lo scudetto con la Scavolini battendo in finale Varese, a soli 29 anni, raggiungendo anche la finale di Korac. Dopo l’esperienza con la Fortitudo Bologna, si trasferisce in Spagna, a Vitoria. Col Tau vince la Coppa del Re nel ‘99, successo che bisserà con Malaga nel 2005 (anno in cui conquista anche il titolo spagnolo, bissando nel 2006). Allena anche il Real con due trionfi in Acb (99 e 2000). A Milano due stagioni, dal 2011 al 2013, esperienza chiusa dopo l’eliminazione ai quarti con Siena. I più grandi successi arrivano a capo della Nazionale spagnola: 3 ori europei (2009, 2011 e 2015) e l’argento olimpico a Londra 2012.

SQUADRE ALLENATEPESARO FORTITUDO BOLOGNATAU VITORIA REAL MADRIDUNICAJA MALAGAEA7 MILANO KHIMKI

Giuseppe NigroDESIO (MB)

U n mese di distanza è ser-vito a dare la misura diquanto sia stato sentito

l’oro europeo della Spagna, dicui Sergio Scariolo è tornatoc.t. a maggio dopo due anni emezzo (senza successi). Un im-patto secondo solo al Mondialedi calcio vinto nel 2010. «E’quello che ha reso specialequesto quarto oro – racconta ilcoach bresciano contando an-che quello «di colore diverso»del 2012, l’argento olimpico –.E’ quello che ha avuto la mag-giore risonanza popolare. Lodice il contatto con la gente,mai vissuto così neanche coi ti-toli al Real. Abbiamo fatto ledue partite più viste della sto-ria del basket, per la finale il 50per cento di share, il minutopiù visto di settembre di tutti icanali. Sembrava il Mondialedi calcio, ci hanno detto».

Con l’Italia ha perso. Come la valuta?«Il 2015 è stato un passo avantinon solo per il risultato ma perla sensazione di coesione,identificazione, con l’ego natu-rale dei giocatori molto più ad-domesticato nel tentativo di fa-re qualcosa di buono comesquadra. C’è un’identità, che ri-chiede di produrre tanto al tiroda tre per essere competitivi,con oggettive difficoltà a tene-re gli altri sotto un certo pun-teggio. Entrare tra le primequattro è in genere la misuradel successo, lasciando stavol-ta un sapore negativo che noncredo che sia corretto. Sì, la Li-tuania aveva sempre faticato, ma poi ha eliminato la Serbia.Lo valuterei più come il primoanno di qualcosa che un puntodi arrivo».

Strano confrontare la sua para-bola in Spagna con la percezio-ne della sua ultima esperienzaitaliana, Milano.«Il primo anno è stato oggetti-vamente positivo, visti poten-zialità e avversari. Il secondonegativo, per errori di costru-zione, e poi di correzione: io hoavuto la mia quota di responsa-bilità. Unito al fatto che Sienaera fortissima, aveva una gran-de anima competitiva legataalla ferrea disciplina e organiz-zazione stabilita da Minucci,rinforzata anno dopo anno purcambiando gli uomini. Non en-tro nel merito delle polemiche,di qualche aspetto discutibile,

ma sul campo erano avversaridurissimi. Un campionato sivince prima o poi, se calano leavversarie, ma è ingenuo pen-sare di diventare una realtà disuccesso nel giro di un’estate ouna stagione. Non intendo lavittoria di un anno se Janningsbaglia un tiro o Jerrells lo se-gna, ma stabilire una continui-tà del successo, una prospetti-va di ciclo vincente, una basesolida di cultura e mentalitàper poter anche prescinderedall’azzeccare ogni singola de-cisione. La storia dice che sonopremiati i modelli di continui-tà: Spurs, Siena, Cska Mosca,Juventus, Manchester United».

Per Bertomeu da noi non si vedeun progetto. La sua opinione al di fuori dell’emotività italiana? «In effetti il livello di permalo-sità è tale che è difficile espri-mere un’opinione senza chequalcuno si offenda. Vedo inItalia priorità diverse rispetto a

nazioni trainanti come StatiUniti e Spagna. Serve la coe-renza di fare scelte senza dareimportanza a quello che dico-no gli altri, e includo categorieche mai e poi mai devono averevoce in capitolo, indipendente-mente dal ritorno di immagi-ne: l’impopolarità spesso va inparallelo con la visione di lun-go termine. E poi manca a livel-lo di club il senso di fidarsi diqualcuno a cui delegare ampiadecisionalità, e chiederne con-to dopo “tot tempo”: è quelloche, ieri più che oggi, ha fattogrande la Spagna».

Cosa pensa del nuovo calenda-rio Fiba?«Aspetterei a essere così sicurodel cambio. La questione è amonte: omogeneizzare la lea-dership, unire le forze invece disprecare tante energie nellediatribe. La pallacanestro nonpuò più sottoutilizzare l’impat-to sulla gente delle nazionali,

superiore a ogni altro evento, ei club che pagano i giocatorihanno diritto a goderne: servemettersi insieme, anche imma-ginando vie nuove. Giorni di-versi, date diverse. Ad esempiol’idea della consecutività dellecompetizioni».

Chi può vincere l’Eurolega?«Per budget e sensazione diforza, il Cska parte ancora da-vanti, ma va verificato quandoconta: è un po’ che non vince. IlBarcellona ha cambiato molto,ha atletismo e profondità setrova gli equilibri. Il Real vieneda una stagione brutale, unasuperiorità tale che se ci creditroppo rischi di dimenticarecome hai fatto. Mi piace moltoil Panathinaikos, più del-l’Olympiacos. E il Fenerbahce.L’Efes può essere la grande out-sider».

Quanto valgono le italiane?«Sono perfettamente candida-

bili alla Top 16. Sassari ha per-so imprevedibilità ma è piùquadrata difensivamente. Mi-lano è da playoff, ha una pan-china più lunga, talento diffu-so e l’ambizione che viene dal-la tradizione: dà pressione maanche spinta costante a non ac-contentarsi».

La lotta scudetto sembra equili-brata.«Avere quattro candidate per lavittoria è un fattore positivo,ma l’equilibrio è molto legatoemozionalmente al risultatodell’anno scorso. Milano indi-scutibilmente, per budget maanche qualità e profondità delroster, è davanti a tutti, se tra-duce il potenziale in rendimen-to. Reggio mi piace perché haun’identità. Sassari farà i conticon l’Eurolega e Venezia coitanti giocatori, ma come po-tenziale tecnico sono più vicinea Milano».

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BasketRL’intervista

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33GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Le 7 già alle Finals

SIMONA HALEP (ROM)ANNI 24RANKING MONDIALE N.2RACE: N. 1 (5790 Pt)TITOLI WTA: 11

GARBINE MUGURUZA (SPA)ETÀ: 22 ANNIRANKING MONDIALE: N. 4RACE: N. 2 (4511 pt)TITOLI WTA: 2

MARIA SHARAPOVA (RUS)ETÀ: 28 ANNIRANKING MONDIALE: N.3RACE: N. 3 (4322 pt)TITOLI WTA: 35

PETRA KVITOVA (R.CEC)ETÀ: 25 ANNIRANKING MONDIALE: N. 5RACE: N. 4 (3491 pt)TITOLI WTA: 17

AGA RADWANSKA (POL)ETÀ: 26 ANNIRANKING MONDIALE: N.5RACE: N. 5 (3425 pt)TITOLI WTA: 15

ANGELIQUE KERBER (GER)ETÀ: 27 ANNIRANKING MONDIALE: N. 7RACE: N. 6 (3400 pt)TITOLI WTA: 7

Pennetta al Masters«E’ l’ultimo torneodella mia carriera»1Vince un match, è nei quarti a Mosca e si qualificaA Singapore il gran finale: «La chiusura perfetta»

IN LIBRERIA

Bertolucci racconta: c’era una volta «Pasta Kid»1E’ uscita l’autobiografia dell’ex azzurro scritta con Lucio Biancatelli. Una vita di tennis, vittorie e amicizia

La copertina di «Pasta Kid, il mio tennis, la mia vita». Prefazione di Edoardo Nesi. Collana Ultra Sport, p. 142, 14 euro

«L a vittoria in CoppaDavis fu il corona-mento di un sogno.

avevamo iniziato a Formia cheeravamo quattro ragazzi , se-guiti come un padre da MarioBelardinelli. E abbiamo compi-to un’impresa storica: per laprima volta l’Italia vinceva laCoppa Davis, l’unica in 115 an-ni di storia. Abbiamo vissutouno sport individuale per ec-cellenza con la consapevolezzadi essere una squadra». E’ que-sto, in sintesi, il succo di «Pasta

Kid», l’autobiografia di PaoloBertolucci, uscita per la collanaUltra Sport e scritta con il gior-nalista Lucio Biancatelli.

RAGAZZI Quei «ragazzi» ovve-ro Bertolucci, Barazzutti, Pa-natta e Zugarelli, sono riusciti ascrivere la storia del tennis ita-liano grazie al fortissimo spiri-to di squadra, quasi di famiglia,che li ha uniti. Tutto questo Pa-olo Bertolucci, soprannomina-to «Pasta Kid» dalla prima fir-ma del tennis del Boston Globe,

Bud Collins, lo racconta conamore e ironia senza mai scolli-nare nella malinconia. Un ten-nis romantico, un professioni-smo che non è ancora l’iperpro-fessionismo di adesso. Giocato-ri-amici, tutto l’anno insieme ingiro, un tennis dal volto umanoche produsse personaggi stra-ordinari, Nastase, Borg, McE-nore che nell’autobiografia ap-paiono nei racconti e neglianeddoti di Bertolucci.

FORMIA Poi il rapporto quasipaterno con Mario Belardinellia Formia, con i tennisti che ve-nivano seguiti dai nutrizionistidegli azzurri di atletica leggeracon buona pace di pasta Kid eAdriano che talvolta «fuggiva-

no» in pasticceria. La loro con-fessione al «Belarda», quandoerano ormai trentenni e quasi afine carriera, di «essersi fumatiqualche sigaretta, ogni tanto».Il rapporto col cibo, passione di«Pasta Kid» che amava provarele cucine di mezzo mondo.

INTERVISTA La parte finale di«Pasta Kid» è una lunga intervi-sta: «Incontro semiserio in Ver-silia», è il titolo del capitolo.Adriano Panatta che intervistaPaolo Bertolucci, più che un’in-tervista una chiacchierata traamici, da assaporare fino all’ul-tima parola. Come il caffè diquel pomeriggio in Versilia.

f.co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

FLAVIA PENNETTAETÀ: 33 ANNIRANKING MONDIALE: N.8RACE: N. 6 (3252 pt)TITOLI WTA: 11

clic

SI PARTE DOMENICASENZA LA N.1 SERENA MONTEPREMI SUPER

(lu.mar.) Dal 25 ottobre al 1° novembre Singapore ospiterà per la seconda volta il Masters Wta di fine anno. Le otto qualificate, senza Serena Williams che dopo il k.o con Roberta Vinci a New York ha deciso di chiudere la stagione, saranno divise in 2 gironi e le prime 2 di ogni girone accederanno alle semifinali incrociate che determinerannole 2 finaliste. In palio un montepremi da 7 milioni di dollari. Le ultime 3 edizioni sono state vinte da Serena Williams. Le uniche 2 del lotto delle partecipanti ad aver vinto il Masters in passato sono Maria Sharapova, regina a Los Angeles nel 2004 e Petra Kvitova prima a Istanbul nel 2011.

0 Le partecipazioni di Flavia Pennetta al Masters in singolare. Aveva vinto quello in doppio con l’argentina Gisela Dulko nel 2010.

5 Flavia Pennetta è la quinta italiana al Masters dopo Reggi (1986, 1987 e 1989), Farina (2001 e 2002), Schiavone (2010) ed Errani (2012 e 2013).

Federica Cocchi

E adesso basta calcoli, nu-meri, decimali, statisti-che. Adesso solo una cer-

tezza: Flavia Pennetta si è qua-lifcata alle Wta Finals, il Ma-sters femminile che scatta aSingapore domenica. Unaconsacrazione per la numero 8del mondo, vincitrice del pri-mo meritatissimo Slam dellacarriera appena sei settimanefa a Flushing Meadows. La vit-toria di ieri in due set al secon-do turno del torneo di Mosca(Rus, 768mila dollari, veloceindoor), con il prodotto localeDaria Gavrilova di 11 anni piùgiovane, e la sconfitta della di-retta rivale Lucie Safarova

hanno messo il timbro di Sin-gapore sul passaporto dellabrindisina che ora è al settimoposto della «Road», la specialeclassifica per la qualificazioneal Masters. «E’ stata una parti-ta durissima, mentalmente efisicamente. Non ho giocatobenissimo — spiega la Pennet-ta al telefono dopo la vittoria—, però l’importante è statoportarla a casa. prima di entra-re in campo non sapevo benecome fosse il conteggio deipunti, sapevo che dovevo an-dare avanti, ma ho cercato direstare concentrata e chiudereil più presto possibile».

FORFEIT Raffreddatissima,giù di voce, stanca, e con unabruttissima vescica al piededestro che ha dovuto farsi me-dicare durante la partita, Fla-via in serata ha annunciato ilforfeit per il turno successivo,dove avrebbe affrontato la bie-lorussa Lesia Tsurenko. Unforfeit precauzionale quello diPennetta che, una volta rag-giunta la qualificazione, hapreferito non rischiare di peg-giorare la condizione del pie-de e partire il prima possibileper l’Oriente dove l’attende lachiusura di una carriera stra-ordinaria: «Partiremo il primapossibile — ha detto la gioca-trice, quinta nella storia deltennis italiano a aggiungere ilMasters in singolare — e saràmolto emozionante giocare

laggiù. Ci sono andata vicinoaltri anni e alla fine non ce l’homai fatta». In realtà Flavia ave-va vinto le Finals in doppio conla grande amica Gisela Dulkonel 2010, quando dominava ilranking di specialità.

CORONAMENTO Dopo aversollevato il trofeo a New Yorkaccanto a Roberta Vinci, fina-lista con lei allo Us Open, lo aveva detto: «Penso sia il mo-mento giusto per concluderela mia carriera. Finirò la sta-gione e poi lascerò il tennis».Siccome nel frattempo, la no-stra n. 8 al mondo, non hacambiato idea («Vi prego, ba-sta chiedermi se ho deciso dicontinuare», dice) , quello diSingapore sarà l’ultimo torneoufficiale della sua vita. Perchéla sua carriera, giorno piùgiorno meno, coincide fino aoggi con la sua vita. «Cercheròdi non farmi prendere dal-l’emozione e di godermi ogni

partita - ha proseguito -, pro-vando a dare il meglio».

MALINCONIA I sentimenti so-no contrastanti. Tra la gioia dipensare a una nuova vita, libe-ra da viaggi in capo al mondo,allenamenti costanti e ansieda gare, e la malinconia per uncapitolo che si chiude: «Sonomolto felice di chiudere arri-vando alle Finals in singolareper la prima volta, è l’ultimotorneo della mia vita e cerche-rò di non farmi prendere dallamalinconia. Per me è la con-clusione perfetta di una carrie-ra perfetta».

Risultati, 2° turno a Mosca: Kuznet-sova (Rus) b. Koukalova (R. Cec) 6-4 6-2; Sevastova (Let) b. Pliskova (R.Cec) 6-3 7-6(10); PENNETTA b. Gavrilova (Rus) 6-2 6-4; Gasparyan (Rus) b. Mladenovic (Fra) 6-2 6-3;Tsu-renko (Ucr) b. Schmiedlova (Slk) 7-6(5) 4-6 6-3; Pavlyuchenkova (Rus) b. Safarova (R. Cec) 6-1 6-7(2) 6-3.

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TennisRA Mosca

LA SUA RACE I tornei giocati da Flavia Pennetta da inizio stagione a ieri e i punti conquistati per la «Road to Singapore».Legenda: W= vittoria; Q= quarti; O= ottavi

TORNEO PIAZZ. PUNTI

1. AUSTRALIAN O. 1° T 10

2. DUBAI Q 190

3. DOHA O 55

4. INDIAN WELLS Q 215

5. MIAMI O 120

6. MARRAKECH Q 60

7. MADRID 1° T 10

8. ROLAND GARROS O 240

9. EASTBOURNE 2° T 1

10. WIMBLEDON 1° T 10

11. TORONTO 2°T 60

12. CINCINNATI 2°T 60

13. NEW HAVEN 1° T 1

14. US OPEN W 2000

15. PECHINO 0 120

16. MOSCA Q 100

TOTALE 3252

Fognini avantiErrani eliminata Bolelli ritirato Sara Errani eliminata al 2° turno del torneo di Lussemburgo (250.000 euro, veloce, indoor): Lucic-Baroni (Cro) b. ERRANI 6-3 6-4; Barthel (Ger) b. Malek (Ger) 6-3 2-6 6-2. Primo turno: Flipkens (Bel) b. Brengle (Usa) 6-4 6-3; Friedsam (Ger) b. Beck (Ger) 4-6 6-3 6-4; Tatishvili (Usa) b. Dodin (Fra) 7-6 (5) 6-3. A Vienna, Fognini al 2° turno (1.745.040e, veloce indoor): Gulbis (Let) b. Isner (Usa) 6-4 4-6 6-4; 1° turno: FOGNINI b. Mathieu (Fra) 6-4 3-6 6-3.BOLELLI RITIRATO Simone Bolelli si è ritirato al 1° turno a Mosca (veloce indoor, 698.325 $). L’azzurro ha abbandonato quando era sotto 7-5, 4-1 contro Pouille.

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35GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TUCONTENUTO

PREMIUM

JAVIER SOTOMAYORSALTO IN ALTO

NON IMMAGINAVO IL MIO RECORD SAREBBE

RESISTITO COSÌ A LUNGO: MA BARSHIM

PUÒ BATTARLO

IL SEGRETO DELLO SPORT DI CUBA?

L’OBBLIGO ALL’ATTIVITÀ DALL’INFANZIA E LA

SCUOLA TECNICASotomayor«GRATO ALLA SIMEONIE AMICO DELL’ITALIA»

«A CUBA ARRIVÒ PER CASO IL VIDEO DI UN SALTO DI SARA: PER SEMPRE ISPIRATO»

È IL PIÙ GRANDE SALTATORE IN ALTO DELLA STORIAUna leggenda è in Italia: ha vinto un oro e un argento olimpico e sei ori, tre argenti e un bronzo mondiali (indoor incluse). È primatista all’aperto dal 1988 (2.45) e al coperto dal 1989 (2.43). Ha saltato 24 volte oltre i 2.40

L’INTERVISTA di ANDREA BUONGIOVANNIMILANO

S ta lassù, sul tetto del mondo, da oltre 27 an-ni: 2.43 (Salamanca 1988), 2.44 (L’Avana1989), 2.45 (Salamanca 1993). Hanno pro-

vato a superarlo, a scavalcarlo, a scalzarlo. Il qata-rino Barshim e l’ucraino Bondarenko, di recente,lo hanno avvicinato. Ma nessuno è ancora volatodov’è volato lui. Tra i record del mondo maschili,lanci a parte, solo l’8.95 nel lungo dello statuni-tense Powell (1991) e il 46”78 nei 400 hs del con-nazionale Young (1992), hanno longevità supe-riore. Javier Sotomayor, 48 anni compiuti novegiorni fa, pochi chili più di quando saltava sullestelle e consuete lenti scure anche nella penom-bra, è la semplicità fatta persona. Affascina ancheper questo, eccome se affascina. E, nell’aula C14dell’Università degli Studi di Milano, invitato dal-la Scuola di Scienze Motorie, da Fidal Lombardia edall’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, a margi-ne di un incontro brillante e coinvolgente, spazia aruota libera.

Javier, perché è a Milano?«Sono nel mezzo di un “tour” di una settimana in Italia:l’appuntamento clou è stato domenica a San Donà diPiave, quando ho dato il via a una partita di calcio be-nefica per una raccolta fondi per medicinali antitumo-rali pediatrici che a Cuba, per l’embargo, non arrivano.Sono stato anche a Venezia, a Pordenone e a Padova».

Viene spesso in Italia?«La prima volta nel 1984. Quando gareggiavo, ero qua-si di casa: Roma, Rieti, Padova, Milano... Ho fatto tantebuone gare. E sarò per sempre riconoscente a Sara Si-meoni. A inizio anni Ottanta non c’era youtube, ma en-trai in possesso di un filmato che la ritraeva in azione.Mi ha ispirato per anni. Cuba a parte, l’Italia, con laSpagna, è il mio Paese preferito. La gente, il clima, lacucina: torno sempre volentieri».

Dalla Spagna, da luglio, ha ottenuto addirittura la cittadi-nanza: come mai?«Perché lì mi hanno praticamente adottato: è ancheuna forma di riconoscenza».

Da vice presidente dell’associazione nazionale atleti e daportavoce delle federatletica, come giudica lo stato di

salute dello sport cubano?«La nostra forza resta l’attività obbligatoria dall’infan-zia, l’organizzazione, il sistema, la scuola tecnica. Seavessimo infrastrutture adeguate saremmo ancora piùavanti. L’atletica però, ai Mondiali di Pechino, non èandata oltre tre medaglie».

Non teme che le recenti aperture politiche, con tanti at-leti «in fuga», disperdano un patrimonio?«Si stanno prendendo le giuste contromisure: presto sicapirà che uno sportivo di vertice, a Cuba, non se lapassa male».

Un lontano nipote omonimo pugile per l’Azerbaigian acaccia dela qualificazione olimpica, quattro figli maschi:qualcuno in famiglia segue le orme?«Javier, 22 anni, per un po’ ci ha provato. Poi ha lasciatoperdere. Gli altri di anni ne hanno 15, 7 e 3. Punto sugliultimi due».

Nell’alto ora non ci sono fenomeni, ma un triplista comePichardo non l’hanno in molti: crede in lui?«Molto, ha trovato la giusta stabilità tecnica e di rendi-mento: è maturo per il record del mondo».

In Italia, invece, con Tamberi, Fassinotti, Chesani e Trost, sotto l’asticella c’è fermento...«Ho incontrato Alessia sabato a Pordenone, è molto de-terminata. E i ragazzi, pur diversi tra loro, hanno buo-ne qualità. La concorrenza stimola: è il motivo per cuinelle ultime stagioni si è tornati a volare anche a livellomondiale».

Meglio Barshim o Bondarenko?«Fino a due-tre anni fa avrei detto Bondarenko, ora hocambiato opinione. Mutaz è un amico, la settimanascorsa mi ha inviato un messaggio di auguri per il miocompleanno. Fossi stato in lui, però, non avrei cambia-to rincorsa e tecnica di salto. E’ arrivato a 2.43, perchénon insistere?».

Quattordici passi di rincorsa (l’8° e il 9° lunghissimi), lo stacco potente di sinistro: la sera del 2.45 – non più diquattro tentativi – è nella storia: credeva che il suo re-cord del mondo potesse durare tanto?«A 17 anni, con 2.33, centrai quello junior: ai primatiavevo fatto l’abitudine. Ma francamente no. E se coachJosé Godoy, al quale ora a L’Avana dedichiamo una bel-la rassegna giunta alla quinta edizione non fosse mor-to, sarei arrivato più su».

Quali ricordi ha dei suoi rivali?«Il migliore è stato lo svedese Sjoberg, mi ha fatto pena-re. Un paio di anni fa è stato a Cuba per uno show tele-visivo. Io ho saltato 1.90, lui meno...»

Sente qualche saltatore italiano del passato?«A San Donà ho pranzato con Luca Toso: all’epoca ven-ne due anni ad allenarsi con me a Cuba».

Nella carriera ha una doppia macchia doping...«Nel 1999 fui vittima di un sabotaggio: la squalifica fudimezzata. Nel 2001 vollero colpirmi quando mi eroritirato da due mesi. Sarei risultato positivo al nandro-lone, sostanza che non avrebbe potuto non essere rile-vata nelle analisi appena precedenti e subito successi-ve».

Cosa si aspetta dall’Olimpiade di Rio, la prima in Sud America?«I Mondiali di calcio 2014 hanno detto sarà un succes-so. Sarò presente con la Nazionale di Cuba e come com-mentatore di Rede Globo».

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AtleticaRA Milano

IL RADUNO DI FIUGGI

Gli azzurri sempre duri verso Schwazer1De Luca: «Gli ho detto che non ha più la mia stima». Rigaudo: «Torni, ma in silenzio». E Giomi si ricandida

Valerio PiccioniINVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

«P arliamo di chi c’è», di-ce al raduno azzurrodi Fiuggi Alfio Giomi,

il presidente federale che ieri haufficializzato la sua ricandida-tura. É una parola. Il discorso fi-nisce sempre su Alex Schwazer.Cominciano i maratoneti conRuggero Pertile: «Non ha dettola verità in tante cose. Ci sareb-be la Carta Etica, ma purtropponon è retroattiva». «Gli sonostate dedicate troppe pagine digiornali. Stiamo parlando di

una persona che ha infangatol’atletica», rincara Anna Incerti.

«NON TI STIMO» Lo Schwazer«dipinto» a Fiuggi è quello di treanni e mezzo fa: la scelta di farsiallenare da Sandro Donati, ladisponibilità a farsi controllare24 ore su 24 non sposta i giudi-zi. Elisa Rigaudo dice: «Ha sba-gliato, sta pagando, ma io lo fa-rei in silenzio e a testa bassa. Siè parlato di lui nel 2008 a Pechi-no, nel 2012 a Londra, ho il pre-sentimento che si parlerà di luia Rio». Marco De Luca raccontail suo incontro casuale sulla pi-sta ciclabile: «Gli ho detto: non

giudico quello che hai fatto, mahai perso la mia stima. E poinon è vero che tutti gli atleti aun certo punto si pongono ladomanda se doparsi o no, comeha detto lui: a me quel dubbionon è mai venuto». SottoscriveAntonella Palmisano, la miglio-re azzurra ai Mondiali. «Nean-che a me, mai», aggiunge Fabri-zio Donato. Marco Fassinotti,però, sottolinea: «Anche losport deve dare una secondoopportunità». Il capitano Nico-la Vizzoni: «Tocca a Coni e Fidalfare delle scelte, noi atleti nondobbiamo giudicare: dispiacesolo che si parli più di questa vi-

cenda che di chi fa attività». Aproposito di Coni, oggi arriveràMalagò, che ha pubblicamentedato credito al «progetto» di ri-torno alle gare del marciatore:ne parlerà?

RIPARTENZE Schwazer a parte,tanta voglia di ripartire: «Per laprima volta comincio una pre-parazione guardando aun’Olimpiade: motivazione in-credibile», racconta AlessiaTrost. «Ho fatto i primi balzi al-ternati ieri, quasi senza accor-germene!», esulta Daniele Gre-co 15 mesi dopo l’infortunio diZurigo. «Voglio ancora sogna-re», aggiunge Donato. ValeriaStraneo pensa a una maratonain primavera: «In Giappone, aParigi, o in Italia». Yadisley Pe-droso è già a Rio: «Spero che siala mia prima Olimpiade, saràun orgoglio viverla in azzurro»

© RIPRODUZIONE RISERVATAFoto di gruppo per gli azzurri in raduno a Fiuggi COLOMBO/FIDAL

Javier Sotomayor, 48anni, a Barcellona 1992(oro) e ieri a Milano EPA

Sara Simeoni, 62 anni, con l’oro olimpico di Mosca 1980

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36 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 gazzetta News 8.50 le leggende del calcio - Michel Platini 9.20 le leggende del calcio - Pelé 9.50 Calciatori a confronto 10.25 Perfection: momenti di gloria 10.55 Perfection: momenti di gloria 11.25 Campioni a confronto 12 Le leggende del calcio - Ronaldinho

12.30 Momenti leggendari 13 Gazzetta News POMERIGGIO 14 00Tuttocalcio 14.30 Offside 14.55 Le leggende del calcio -Paolo Maldini 15.25 Tuttocalcio 15.50 Offside

16.15 Tuttocalcio 16.40 Offside 17.05 Le leggende del calcio - Zinedine Zidane 17.35 Bomber - Milito 18.30 Momenti leggendari - 1a TVL’exploit di Carl Lewis, che alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 vinse 4 medaglie d’oro, e la finale del campionato mondiale

di calcio del 1970 fra Brasile e Italia 19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News SERA 20 Gazzetta News 20.30 Calcio Night - Speciale Europa League ospite Enzo Gambaro 23 Gazzetta News Prima Paginaospite Paolo Tramezzani

Volley, Champions su GazzettaTv 1La competizione femminile da martedì ad aprile con Casalmaggiore, Novara e Piacenza al via

Valeria Benedetti

T re squadre italiane, cin-que mesi e mezzo di com-petizione e tutte le mi-

gliori formazioni europee inballo: è la Champions femmi-nile che andrà in onda dallaprossima settimana su Gazzet-taTv Un’emozionante cavalca-ta nella competizione più spet-tacolare e di alto livello dellapallavolo con protagoniste Ca-salmaggiore, Novara e Piacen-za e che sarà raccontata dallevoci «tecniche» delle ex cam-pionesse Rachele Sangiulianoe Maurizia Cacciatori.

IL DERBY Il via sarà martedìprossimo, 27 ottobre alle 15con l’esordio delle tricolori del-la Pomì in trasferta addiritturain casa delle campionesse incarica dell’Eczacibasi. Ed è su-bito derby perché alla guidadella formazione turca propriodall’anno scorso c’è Gianni Ca-prara, tecnico della Russiacampione del Mondo nel 2006,tre volte campione d’Italia conBergamo e Piacenza. Altro der-by mercoledì alle 17 sempre inTurchia dove l’Igor Novara af-fronterà il Vakifbank di Gio-

vanni Guidetti, argento euro-peo con l’Olanda e bicampioneturco. La volata si concludegiovedì con l’esordio in casa(20.30) della Nordmeccanicacontro la Dinamo Mosca dellecampionesse europee Obmo-chaeva, Kosianenko e Lyubu-shkina. Ma l’avventura Cham-pions su GazzettaTv inizieràgià lunedì prossimo con unospeciale ricco di interviste alleprotagoniste della stagione. Laformula prevede una prima fa-se a gironi, poi due turni di

L’Eczacibasi con il tecnico Gianni Caprara in primo piano. A destra Francesca Piccinini torna in Champions con la Pomì

playoff (a 12 e a 6) e la FinalFour in programma il 9 e 10aprile, sede ancora da decide-re.

ESORDIO ROSA È quello dellaPomì Casalmaggiore fresca diprimo titolo italiano che si è af-fidata a un allenatore esperto eplurivincente come l’ex c.t. az-zurro Massimo Barbolini (duele Champions al suo attivo ol-tre a un numero impressionan-te di altri trofei fra club e Na-zionale). E per l’occasione lasquadra ha ideato una magliaspecifica per la manifestazionecon sopra un violino, in onoredella tradizione musicale diCremona, il cui impianto ospi-ta le gare della squadra. Que-sta Champions sarà una bellaprova per le tricolori in unacompetizione che, oltre alle-turche, vede al via squadre diblasone e ambiziose come laDinamo Kazan di Antonella delCore, la terza turca, il Fener-bahçe di Lucia Bosetti e Mar-cello Abbondanza, il semprepresente Cannes di Letizia Ca-mera. Insomma le premesse cisono tutte per spettacolo, ago-nismo e grandi sfide da vederesu GazzettaTv.

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37GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Valeria Benedetti

A vrebbe potuto scegliere l’hockey ghiaccio,oppure decidere che preferiva continuarea schiacciare in qualche squadra minore.

Avrebbe potuto, e adesso la Francia non avrebbeil libero più forte del mondo (lo scorso anno inPolonia, dove però sono rimasti ai piedi del po-dio) e il libero più forte d’Europa. E non lo avreb-be neanche la Lube Civitanova. Jenia Greben-nikov, ieri sera è stato accolto dalla sua nuovasocietà che per i liberi transalpini ha una certapredilezione: dal 2011 a oggi ha ingaggiato pri-ma Exiga, poi Henno e ora il 25enne giocatore diRennes che ha dato un grosso contributo al pri-mo oro continentale della Francia (sancito anchedal palleggiatore Toniutti che ha affermato: «gio-care con lui mi aiuta a renderemolto di più»).

I MIGLIORI «Molto meglio que-st’oro del premio dell’annoscorso - il giocatore raccontal’avventura entusiasmante deibleues - Dopo aver vinto la Wor-ld League volevamo dimostraredi essere i migliori veramente, imigliori al mondo». Di sicurohanno mostrato di avere un ca-rattere di ferro. Non molte squadre sarebbero riuscite a ri-baltare la semifinale con la Bul-garia come hanno fatto Nga-peth e compagni: «Siamo gioa-ni e forti e a nessuno di noi pia-ce perdere - r ide Jenia,cresciuto a Rennes e nelle ulti-me due stagioni al servizio delFriedrichschafen nel campio-nato tedesco -. Voglio dire, mol-ti dei giocatori della Nazionaligiocano nelle squadre di clubpiù forti d’Europa e sanno chevuol dre vincere. Insieme lavo-riamo benissimo e siamo moltomigliorati ». Nonostante l’estate strepitosa peròper la Francia la stagione non è ancora finita: agennaio a Berlino dovranno giocarsi un posto perl’Olimpiade di Rio, strappandolo ad altre sette squadre. «È abbastanza triste che dopo aver vintol’Europeo non abbiamo ancora un posto ai Gio-chi. Ma non importa, per noi è troppo importanteandare, sarà dura ma ce la faremo, ce la mettere-mo tutta». Una Francia abituata a combattere, anche contro il disinteresse dei media nazionali:«È durissima far parlare di pallavolo in Francia:

prima c’è il calcio, poi pallamano, basket, rugby.E va bene vuol dire che dovremo vincere ancora,fino a che non ci daranno attenzione».

FAMIGLIA NEL PALLONE Forse sarebbe stato piùfacile attirare l’attenzione in un altro sport. PerJenia però il volley è una questione di famiglia:suo padre Boris è un ex nazionale sovietico che afine carriera si è fermato a Rennes ad allenare.Anche la mamma di Jenia giocava, difficile sfug-gire: «A sedici anni mio padre mi ha chiesto discegliere fra pallavolo e hockey, che mi piacevamoltissimo, ma ho scelto la pallavolo». E il papà aquanto pare entra anche nella decisione sul ruo-lo: pare che il giovane Grebennikov non fosseproprio entusiasta del ruolo di libero «per tuttiquello con la maglietta diversa». Però a 18 anniBoris lo lancia in prima squadra a Rennes vincen-

do le sue resistenze, per fortunadella Nazionale francese. «Mi cisono voluti un paio di anni peradattarmi veramente al ruolo eimparare a divertirmi». Ma haimparato bene se è vero che a20 anni ha esordito in Naziona-le senior guarda caso control’Italia.

LA SCELTA LUBE La consacra-zione a Rennes, poi il passaggionel campionato tedesco in cuiha vinto una Coppa di Germa-nia e il titolo tedesco. e poi lascelta della Lube, anche se unpensierino alla Russia, dove nelfrattempo il padre è andato adallenare l’Ural Ufa, l’ha fatto. «Èvero - racconta -, lo scorso annoavrei anche potuto andare mamio padre non ha voluto. Mi hadetto che per me non era anco-ra il momento, poi è arrivato ilcontatto con la Lube». Il cam-pionato italiano dove ritrova(da avversario)il suo compagnodi nazionale Earvin Ngapeth e,

guarda caso, il c.t. dell’Italia Blengini (che eri hadiretto il primo allenamento): «Earvin mi ha rac-contato molto della Superlega, ha detto che gliitaliani amano la pallavolo e c’è molta pressione.E che ogni partita è difficile. È fantastico, è pro-prio quello che mi serve. La Lube è un club presti-gioso che lotterà per vincere sempre e sono con-vinto che vinceremo molto. Penso che saràun’esperienza che mi arricchirà molto». Speran-do che Blengini non lo faccia migliorare troppo.

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Jenia, oro libero «E non ho finitocon le vittorie»1Il campione europeo Grebennikov«A Civitanova perché si lotta ad alto livelloCon la Francia è solo l’inizio, andremo a Rio»

Venduta la puledra albinaVa in Svezia dal mago Johansson

IppicaRVia Lattea, la rarissima trottatrice

Via Lattea e Sergio Carfagna ad Assisi DE NARDIN

Matteo Pierelli

L a trattativa andava avantida mesi, ma solo ora tutti itasselli sono al loro posto.

Via Lattea, la cavallina albina na-ta il 4 aprile 2014 nell’allevamen-to di Sergio Carfagna ad Assisisarà trasferita in Svezia. E’ stataacquistata da Michael Knutssone Tristan Sjöberg (Knuttson Trot-ting AB), già proprietari di Seba-stian K, detentore del record delmondo (1.07.7) realizzato a Po-cono Downs. «E’ una scelta dolo-rosa - ha detto Sergio Carfagna -,

ma preferisco così. E’ stataun’operazione fatta anche perdare alla cavalla una dimensioneinternazionale. Io conserverò i diritti d’immagine».

DA STIG Via Lattea lascerà Assisia inizio novembre. Prima andràvicino a Malmoe, non lontanadalla casa di Ana Sjöberg, la ma-dre di Tristan Sjöberg che ha unaforte passione per i rarissimi ca-valli bianchi. Poi verrà trasferitavicino a Stoccolma nella scude-ria del mitico Stig Johansson,autentica icona del trotto svede-se, l’uomo di Victory Tilly, il

grande rivale di Varenne. ViaLattea comincerà ad essere at-taccata al sulky e, se dimostreràdi averne le doti, nel 2016 potràscenderà in pista. «Andrà da gen-te seria e starà bene - dice ancoraCarfagna -: questo è quello checonta. E poi appena avrò vogliaandrò a trovarla in Svezia. Qui inItalia non vedo un futuro, la crisimorde e nulla di buono si vedeall’orizzonte». Via Lattea partirà,la storia, bellissima, resta. Quan-do nella notte del 4 aprile 2014 ènata da mamma Melodiass (ilpapà è Gruccione Jet) i presentisono rimasti a bocca aperta: i ge-nitori sono scuri come la pece.Lei invece, caso unico in Europa,è nata tutta bianca. Insomma,l’ennesimo miracolo della scude-ria di Sergio Carfagna, non a ca-so situata pochi metri sotto la Ba-silica di San Francesco d’Assisi.

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Perugia, Palaevangelisti:Sirci in polemica col Comune

(an.me.) Il presidente della Sir Safety Conad Gino Sirci ha fatto saltare la presentazione della squadra al Comune di Perugia in polemica per il mancato montaggio della seconda curva al PalaEvangelisti. «Avremmo pagato noi – ha detto – ma ci è stato negato perché si impedirebbe di svolgere l’attività nel campetto ritagliato su quello spazio. Da due anni la richiesta viene ignorata, pur se 25 imprenditori spendono tre milioni l’anno per la squadra della città. Tanti spettatori non vengono per mancanza di spazi adeguati sugli spalti, non possiamo dare più di 100 biglietti ai tifosi ospiti e non possiamo ospitare alcuna Final Four, non avendo il PalaEvangelisti quattro spazi ben distinti».

TROFEO FORTE A BUSTO (m.b.l.) Per la nona edizione del «Trofeo Bruna Forte», al Palasport di Busto Arsizio di fronte (oggi ore 20.30) Unendo Yamamay e Club Italia

TACCUINOPICCININI LA MADRINAPER NGAPETH E SOCIL’ex giocatrice della Liu Jo ha fatto da madrina alla presentazione della Dhl Modena maschile che sarà impegnata anche in Champions (la maschile sarà trasmessa su Fox Sports)

JENIA GREBENNIKOVLIBERO CIVITANOVA

NGAPETH MI HA DETTO CHE IL CAMPIONATO

ITALIANO È MOLTO DURO. È PROPRIO

QUELLO CHE MI SERVE

IL VOLLEY È POCO SEGUITO IN FRANCIA.

VUOL DIRE CHE VINCEREMO ANCORA

PER FARLI RICREDERE

PallavoloRIl giocatore francese è arrivato ieri in Italia

Ieri, a Newmarket, Golden Horn ha provato in vista della Bredeers’ Cup di Keeneland (30-31 ottobre) con esiti confortanti. Il vincitore tra gli altri di Derby inglese e Arc ha nel mirino il Turf (m 2400 erba) e ha soddisfatto pienamente Lanfranco Dettori. Sono 29 i cavalli europei iscritti al meeting statunitense. OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio ore 15) scegliamo Putnik d’Aghi (14), Isaak Bi (13), Overkam Bi (12), Pitango Jet (11), One Arrow Gar (4) e Painty Flying (5).SI CORRE ANCHE Trotto: Napoli (15.10) ePalermo (14.50). Galoppo: Firenze (15.15). IERI 13-10-4-16-17 A Firenze (m 2020): 1 Libertador Olm (Dell’Annunziata); 2 Larice Jet; 3 Patatrac Fez; 4 Polluce Caf; 5 Pacha dei Greppi; Tot.: 7,18; 3,11, 4,87, 5,74 (85,36). Quinté: n.v. Quarté: 2.831,22. Tris: 1762,53.

IL 31 OTTOBRE

Dettori e Golden HornTest ok per la Breeders’

1. Jenia Grebennikov, 25 anni, di Rennes, libero della Francia e della Lube Civitanova, in azione durante l’Europeo poi vinto ANSA 2. Grebennikov con il trofeo vinto al momento di partire dall’aeroporto di Sofia in Bulgaria AFP 3. Il libero premiato come migliore dell’Europeo con la nuova maglia della Lube Civitanova

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39GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1BEACH VOLLEY (c.f.) Bene Menegatti-Orsi Toth all’Open di Antalya (Tur): 2-0 a Aktas-Cakmak (Tur) e Pazo-Agudo (Ven). Ora Longuet-Jupiter (Fra) per gli ottavi. Doppio k.o. 2-0 per Zuccarelli-Lestini con Moiseeva-Barsuk (Rus) e Bieneck-Großner (Ger): per avanzare basta battere Mersmann-Schneider (Ger). TUTTENOTIZIE

ATLETICA

RESTAURO LOLO (si.g.) Dopo l’operazione alla spalla dello scorso anno, nuovo intervento chirurgico, all’anca, per l’ostacolista Usa Lolo Jones. Rientrerà nel 2016. KOSOVO (si.g.) La federazione europea ha riconosciuto il Kosovo come nuovo membro. Sono ora 51 gli Stati del nostro continente. STRADA ITALIANA (d.m.) Mezza Viareggio (Lu). Uomini: 1. J .Kipruto Koech (Ken) 1h07’42”. Donne: 1. Mukasakindi (Rua) 1h19’00”; 2. Dardini 1h19’40”. Maratona Lago Maggiore (a Verbania). Uomini: Slimani (Mar) 2h24’20”. Donne: Junnila (Fin) 2h54’32”. Maratona Lago di Garda (a Malcesine, Vr). Uomini: Leonardi 2h26’05”. MARATONE MONDO (d.m.) A Toronto (Can). Uomini: 1. Chemtan (Ken) 2h09’00”. Donne: 1. Demise (j, Eti) 2h23’37”. A Lisbona. Uomini: 1. As. Kipsang (Ken) 2h09’26”. Donne: 1. Rionoripo (Ken) 2h25’09”.

BASEBALL

KANSAS CITY E NY METSVERSO LE WORLD SERIES(m.c.) Kansas City e NY Mets verso le World Series. I Royals strapazzano Toronto (14-2) e conducono 3-1 la finale di American League. Gara-4 si risolve nei primi due inning: Kansas City fa capitolareil partente Mickey quattro volte nel 1° turno (hr Zobrist) e lo fa scendere al 2° dopo il fuoricampo di Rios. I Blue Jays (l’azzurro Colabello chiude a 0/4) riducono le distanze al 3°, 2-5, ma crollano nelle ultime tre riprese, contro un attacco da 15 valide (2/3 Escobar, 4pbc). In Cubs-Mets equilibrio fino al 4°, col doppio di Cespedes e il fuoricampo di Murphy per NY e i fuoricampo di Schwarber e Soler per Chicago. Un lancio pazzo di Cahill al 6° apre la strada ai Mets (3-0 nella National), che fissano il 5-2 col singolo di Cespedes e la battuta di Duda. Vince De Grom (4bv-7so) con la terza salvezza di Familia.

BEACH VOLLEY

WORLD TOUR (c.f.) Avvio in discesa per Menegatti-Orsi Toth nell’Open di Antalya (Tur), ultimo atto femminile del World Tour 2015:

2-0 a Aktas-Cakmak (Tur) e Pazo-Agudo (Ven). Doppio k.o. 2-0 per Zuccarelli-Lestini con Moiseeva-Barsuk (Rus) e Bieneck-Großner (Ger), ma per rimanere in corsa basta battere Mersmann-Schneider (Ger). Nelle qualifiche maschili niente da fare per Tomatis-Colaberardino e Galli-Morichelli, out al 1° turno.

BOXE

VINCE NICCHI (r.g.) A Grosseto, il superwelter locale Adriano Nicchi (22-5-2) da dicembre, batte Luigi Mantegna (1-49) sui 6 round. Ad Andria due match neo pro’. Medi: Antonio Ieva (1-2) b. Antonio Barbagallo (0-2); superwelter: Benito Ruggiero (3) b. Rodolfo Paternò (0-1) 4 t. SZELLO (r.g.) A Budapest (Ung) il campione nazionale massimi leggeri, Imre Zsello (9), per anni alle WSB, col team italiano, spedisce ko 5 Alejandro Valori (Arg, 17-9). MEDIOMASSIMI (r.g.) Ad Auvillers-les-Forges (Fra), il locale Mehdi Amar (32-4-2) mantiene la cintura UE mediomassimi su Serhiy Demechenko (15-8-1) ucraino residente a Roma, battuto sui 10 round.

HOCKEY GHIACCIO

SERIE A (m.l.) Oggi l’11° turno. Ore 20.30: Renon-Asiago (ore 20); Vipiteno-Fassa; Val Pusteria-Valpellice; Gardena-Cortina. Classifica: Renon 25; ValPusteria 21; Vipiteno 20; Fassa 14; Asiago 13; Valpellice 12; Gardena 9; Cortina 6. QUI ITALIA (m.l.) I convocati azzurri del c.t. Stefan Mair per l’EuroChallenge di Liepaja (Let) dal 5 al 7 novembre contro Bielorussia, Giappone e Lettonia (raduno a Trento il 2-3). Portieri: Tragust, Caffi, Morandell. Difensori: A.Hofer, A. Gellert, Glira, R. Hofer, Larkin, D. Sullivan, Trivellato, H. Oberdorfer. Attaccanti: Zanette, Ihnacak, D. Kostner, J. Ramoser, Anton Bernard, M. Insam, Gander, S. Kostner, Morini, Devergilio, R. Andergassen, M. Spinell, Frigo.

JUDO

MONDIALI (e.d.d.) Da domani ad Abu Dhabi Mondiali juniores con 85 nazioni e 588 atleti in gara (359 uomini, 229 donne). L’Italia guidata dal d.t. Kiyoshi Murakami e gli allenatori Luigi Guido e Francesco Bruyere è composta da Carlino (55), Lombardo, Pantano (60), Esposito (66), Pepoli e Pozzi (100) più, Romina Passa (48) ed Alessandra Rosdocimo (70).

NUOTO

BIG A BOLZANO (al.f.) Si allunga l’elenco degli azzurri che parteciperanno al meeting di Bolzano (7-8/11): confermati Piero Codia, Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro che sfideranno la velocista delle Bahamas Vanderpool-Wallace.

OLIMPIADI

BIGLIETTI (m.can.) A meno di dieci mesi dall’Olimpiade, i biglietti vanno a ruba nella vendita online per il pubblico brasiliano soprattutto quelli per le finali maschili di basket, calcio, di gare atletiche tipo 100 metri per vedere Bolt, oltre le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi di Rio. Alle prime otto ore, 240 mila biglietti erano già stati venduti. Anche molto interesse per pallavolo e pallamano. Ciò non vuol dire, però, che i più ricercati in questa tappa siano esauriti per sempre. Gli organizzatori sottolineano che ci saranno altre opportunità. In questatappa non c’è sorteggio: chi arriva prima si prende i biglietti.

TUFFI

LA CAGNOTTO A RIO«DEGNA CHIUSURA»(g.s.) In occasione dell’inaugurazione della palestra dei tuffi all’Acquacetosa Tania Cagnotto ha parlato di Rio. «Sarà sicuramente la mia ultima Olimpiade, nel 2016 avrò 31 anni e per una tuffatrice è il momento in cui si smette. Portabandiera? Sarebbe un onore. La prissima stagione me lo godrò, il Mondiale di Kazan mi ha dato una bella spinta. Sono felice e pronta ad affrontare questo mio ultimo anno olimpico in modo sereno, cercherò di divertirmi, ma anche di arrivare al massimo».

VELA

MIDDLE SEA RACE (r.ra.) Bene le italiane alla Rolex Middle Sea Race: B2 di Michele Galli con Francesco de Angelis, dopo 3gg10h, ha battuto di 9” Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato con a bordo Flavio Favini e Alberto Bolzan. I due scafi sono ai primi posti della classifica Irc.

dunque non quello che ieri hafatto crack. Dopo una sosta du-rata 14 giorni è tornata in alle-namento la settimana scorsa.Intanto, le rivali hanno già fat-to arrivare messaggi di auguri,a cominciare da Mikaela Shif-frin: «Sono triste per questacattiva notizia ricevuta. Speroche tu possa svolgere una riabi-litazione veloce. In bocca al lu-po, Anna. Ci mancherai. Sperodi rivederti presto in pista».

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Anna Fenninger, 26 anni, con l’ultima Coppa del Mondo vinta AFP

RUGBY

Semifinali iridateGli Springboksnon cambiano

(ro.pa.) Nessun cambio nel XV col quale il Sudafrica sabato (ore 17) affronterà gli All Blacks a Twickenham nella prima semifinale mondiale. L’unica novità rispetto alla vittoria sul Galles nei quarti sarà in panchina, col recupero della 38enne seconda linea Victor Matfield. «Molto probabilmente loro sono la squadra più forte di tutti i tempi e non lo dico tanto per dire. Per batterli – sostiene il c.t. Meyer – è ovvio che dovremo giocare al massimo. Senza snaturarci: utilizzeremo le nostre armi, come faranno loro». Conferma della formazione che piace all’apertura Pollard: «Non accade troppo spesso. Ma poi in campo ci si trova meglio. Gli All Blacks? Contro la Francia sono stati grandi, ma sabato sarà una partita diversa». Intanto sul campo degli Ealing Trailfinders (la squadra di proprietà dell’italiano Vittorio Spadavecchia) si è giocata la partita dei giornalisti: vittoria del Resto del Mondo, che ha piegato gli inglesi per 7 mete a 2. «Troppi kiwi dall’altra parte», hanno protestato gli inglesi.

RLa rivale Shiffrin«Che tristezza, spero di rivedertial più presto,ci mancherai»

Shock FenningerIl ginocchio fa cracFuori nove mesi1Rottura del crociato a Sölden a 3 giorni dal via Hoser, il medico che l’ha operata: «Tornerà in pista»

SCI

Handrè Pollard, 21 anni G. IMAGES

Il presidente della Fisi Flavio Roda ha presentato ieri a Milano la stagione. In entrata nuovi sponsor, fatto un piano di rientro di8 anni («in accordo col Coni» ha spiegato Roda) per il disavanzo di oltre 4 milioni dovuto a crediti inesigibili di passate gestioni (da Vuarnet all’assicurazione atleti). I 2000 euro degli atleti di Coppa del Mondo (quelli tra i primi 30 delle classifiche mondiali) «andranno all’attività giovanile».

SCUOLE Prosegue con successo, e sarà ampliato nei numeri, il progetto condiviso dalla Fisi con il Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca). Cambia il nome, che diventa «Quando la neve fa scuola», ma non il concetto di fondo che prevede di avvicinare alla pratica sportiva sulla neve i ragazzi delle scuole di buona parte dell’Italia. Va avanti, infine, la candidatura di Cortina d’Ampezzo ai Mondiali di sci alpino del 2021 che verranno assegnati a Cancun (Mex), nel giugno 2016.

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IL NUOVO PROGRAMMA

La Fisi crescee punta ai Mondiali ‘21

Christian Reichel

U n colpo durissimo.Ancor prima di co-minciare la stagione,

Anna Fenninger (oro olim-pico 2014 nel Super-G di So-chi) va k.o. La 26enne au-striaca durante un allena-mento a Sölden (sabato ilvia alla Coppa col gigantefemminile e domenica quel-lo maschile) si è rotta il le-gamento crociato anterioredel ginocchio destro (conlesione del menisco internoe esterno), oltre a subireuna lesione al tendine rotu-leo. Starà fuori per almenonove mesi. Christian Hoser,il medico che l’ha operata èperò ottimista per un suo re-cupero al 100%. «Anna puòfarcela, vedo una possibilitàrealistica che potrà tornarenella Coppa del Mondo – ha

spiegato –. Ricordo il suo con-nazionale Stephan Görgl chenove anni fa subì lo stesso in-fortunio riuscendo a continua-re la carriera. La fase di riabili-tazione comincia già domani(oggi, ndr) con una lieve mobi-lizzazione dove lei cercherà dialzarsi. Poi, nei prossimi giorniprossimi svolgerà la fitoterapiacon esercizi di movimento. Si èpresentata in sala operatoriascioccata e delusa, ma ho vistoanche nei suoi occhi la vogliadi riprendersi al più presto».

PISTA PERFETTA La Fenninger(che nei giorni scorsi aveva di-chiarato di puntare alla terzavittoria di fila della Coppa delMondo e alla prima vittoria inuna gara di discesa) ha persosu una pista perfetta il control-lo dopo essere scivolata sullosci interno. «La nostra primaimpressione è stata che non sitrattasse di una caduta grave.

Per noi era una caduta cometante se ne vedono duranteuma stagione. Ma purtroppo lasua gamba destra si è blocca-ta», ha raccontato MeinhardTatschl, l’allenatore della ra-gazza. Subito è stata portatanella clinica privata di Ho-chrum (a dieci chilometri dallacapitale tirolese Innsbruck)dove è arrivata in elicottero.L’intervento chirurgico è dura-to due ore. «Starà fuori da novemesi a un anno, ma si tratta delsuo primo infortunio grave:tornerà sulle piste», ha conti-nuato a spargere ottimismoHoser che già all’inizio dellaprossima settimana le farà la-sciare la clinica.

GLI AUGURI DELLA RIVALE Lastagione già era partita ad han-dicap, per lei, visto che a finesettembre ha dovuto interrom-pere la preparazione a causa didolori al ginocchio sinistro,

PALLANUOTO

Nella World League donneil Setterosa ritrova l’Olanda (f.carr.) Comincia a diventare un’avversaria dispettosa. Agli Europei di Budapest e ai Mondiali di Kazan, l’Olanda ha steso il Setterosa in semifinale nel modo più crudele: ai rigori.La World League può rappresentare la prima occasione per la rivincita. «Sarà dura anche perché loro sono ormai in collegiale permanente: le migliori 16 giocatrici fanno solo attività di Nazionale», spiega Fabio Conti. Oggi a Nijverdal, nell’anticipo della terza giornata (lo spostamento è dovuto alla partecipazione di entrambe le formazioni alla Holiday Cup californiana nel mese di dicembre), il c.t. taglia un traguardo speciale: 150 panchine azzurre. E lo fa con le stesse 13 che hanno conquistato il bronzo iridato. «Mi sembrava giusto che fossero loro ad aprire la stagione, ma posso attingere da un bel gruppo di 17-18 ragazze». Tra queste, Aleksandra Cotti che ha dovuto saltare i Mondiali per infortunio: nuota già da due mesi, ora ha cominciato a fare le gambate della pallanuoto, tra un mesetto dovrebbe essere pienamente recuperata. Conti non utilizzerà la World League per fare troppi esperimenti. «Non possiamo permettercelo perché, a differenza della scorsa edizione, non abbiamo il tempo di preparare le partite con qualche mini collegiale. Questo non deve essere un alibi, beninteso. E

sono curioso di vedere quali risposte mi darà la squadra».Si gioca alle 20.15. Martedì, poi, si consumerà la prima giornata vera e propria, a Budapest control’Ungheria. Come per il Settebello, è l’unica manifestazione che il Setterosa non ha mai vinto.

Le azzurre Gorlero, Teani, Queirolo, L.Barzon, Aiello, Radicchi, Garibotti, Bianconi, Emmolo, Frassinetti, Pomeri, C.Tabani, Di Mario.La formula Nel girone del Setterosa (B) ci sono anche Ungheria e Francia. Nel girone A sono inserite Russia, Spagna, Grecia e Germania. Alla Final Eight di Shanghai del 7-12 giugno vanno le capolista dei due gironi europei, la migliore seconda,la Cina padrona di casa e le prime quattro del torneo intercontinentale.Albo d’oro 2004 Usa; 2005 Grecia; 2006, 2007 Usa; 2008 Russia; 2009, 2010, 2011, 2012 Usa; 2013 Cina; 2014, 2015 Usa. WL MASCHILE Completata la prima giornata. Gir. A: Ungheria-Georgia 17-10, Grecia-Romania 17-3. Gir. B: Montenegro-Spagna 11-6, Serbia-Francia 12-9.

Fabio Conti, 150 panchine LAPRESSE

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40 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

Il Papa avrebbe un tumore alcervello, una cosa piccola,che non sarebbe nemmenonecessario operare. Ma co-munque un cancro. Lo hascritto ieri mattina il Quoti-diano Nazionale provocan-do un terremoto planetario,benché le smentite siano ar-rivate prima ancora che leedicole aprissero, smentitedure e ripetute e che hannotrovato forza nella presenzain carne e ossa, all’udienzagenerale di ieri, di Bergoglio,sorridente e pacifico, a bordodella papa-mobile. La notizieè parsa talmente enorme daindurre a un intervento an-che l’Osservatore romano,che vola in genere molto piùalto di queste chiacchieregiornalistiche. D’altra parteil direttore di Qn, AndreaCangini, 41 anni, ha confer-mato tutto, giurando che tut-te le verifiche del caso sonostate compiute.

1Che cos’è il Quotidiano Na-zionale?Un giornale molto noto a

Firenze e a Bologna. È il quoti-diano che contiene — occu-pandosi dell’Italia e del mon-do — Il Giorno, Il Resto del Car-lino e La Nazione, tre impor-tanti fogli locali che escono aMilano, Bologna e Firenze.L’editore è Andrea Riffeser,che dopo aver acquistato le tretestate cittadine ha pensato dirafforzarle inserendole in unapubblicazione nazionale e in-ternazionale.

2 E che cosa ha pubblicato,questo Qn?Un articolo datato da Pisa

e firmato da Tommaso Stram-bis e Francesco De Victoris.«Una mattina come tante al-l’improvviso nel cielo sopraBarbaricina, alle porte di Pisa, èsbucato un elicottero. Chi lo havisto racconta di aver notato leinsegne giallo-bianche sullafiancata mentre volava radentesopra le ville della zona. Così siè subito sparsa la voce che cifosse “il Papa a San Rossore”».Ma, continuano i due cronisti,

su quell’elicottero non c’eraFrancesco: dopo essere atterra-to nella piazzola dell’elisoccor-so della Casa di Cura San Ros-sore, testimoni (non citati pernome e cognome) hanno vistosalire a bordo il professore giap-ponese Takanori Fukushima,accompagnato da alcuni mem-bri della sua équipe. Come mai -si chiedono i due cronisti - ilprofessore Fukushima, docentedi Neurochirurgia al Duke Uni-versity Medical Center e allaWest Virginia University Medi-cal Center (di San Rossore è so-lo un consulente), era ospite diun elicottero del Vaticano?«Nella casa di cura le bocche so-no rigorosamente cucite» scri-vono i due colleghi, che peròhanno raccolto «la confidenzafatta da un alto prelato nei mesiscorsi, secondo cui Francescopotrebbe anche lui presto stupi-re il mondo, rinunciando, comeil suo predecessore, al soglio diPietro». Fukushima avrebbe ri-scontrato nel cervello del Papa«una macchia, un piccolo tu-more al cervello, che si può cu-rare senza portare il paziente insala operatoria». Non ci saràdunque bisogno, scrive il Qn, diun’altra clamorosa rinuncia.

3Adesso è doveroso dar vo-ce alle smentite.Padre Lombardi, già nella

notte: «Il Papa sta svolgendocome sempre la sua attività in-tensissima. La diffusione di no-tizie infondate è gravemente ir-responsabile e non è degna diattenzione». Più tardi, in rispo-sta a una nota del direttore diQn che confermava tutto, padreLombardi ha ripetuto: «Confer-mo smentita, Papa in buona sa-lute. Non vi è stato negli ultimimesi nessun volo in elicotterodal Vaticano alla Toscana, nem-meno in gennaio, tranne quelloper il sopralluogo logistico inpreparazione della visita delPapa a Prato e a Firenze per ilprossimo 10 novembre». Èquindi arrivata la stoccata del-l’Osservatore Romano: «Il mo-mento scelto (il Sinodo, ndr) ri-vela l’intento manipolatorio delpolverone sollevato». Su Twit-ter l’arcivescovo Angelo Becciu(sostituto della segreteria diStato) ha a sua volta cinguetta-to: «Ho incontrato il Papa ierisera. Sta benissimo e in grandeforma! Che è ‘sta gazzarra sullasua salute?». Il padre gesuita esinodale Antonio Spadaro: «Or-mai non sanno più che dire, so-no alla frutta! Dopo tutte le

menzogne varie si inventanopure le malattie! Buon se-gno...». Ci sono poi le smen-tite, o rettifiche, dal lato diFukushima. Lori Radcliffe,amministratrice per Fuku-shima al Carolina Neuro-science Institute in Raleigh(North Carolina), ha dettoche quest’anno Fukushimaha visto il Papa e gli ha stret-to la mano a un’udienza ge-nerale con migliaia di perso-ne in Vaticano, ma non lo hamai curato né visitato. Lostesso Fukushima ha preci-sato di essere effettivamentestato in Vaticano il 28 genna-io 2015, proveniente in eli-cottero dalla clinica di SanRossore, e di aver dormito inquell’occasione in un con-vento vicino al Vaticano. «Ilgiorno dopo ho incontratoalcuni arcivescovi e il cardi-nale Angelo Comastri». Sulweb sono state postate an-che alcune foto di quei mo-menti.

4Maledetti giornalisti.Potrebbe naturalmen-te essere una gran bu-

fala, come quella raccontatadall’Espresso a proposito delgovernatore siciliano Cro-cetta. Qui però c’è qualcosadi più, come ha sottolineatol’Osservatore.

5 Il polverone.Il Sinodo sulla famigliasi conclude sabato e lo

scontro tra conservatori e in-novatori è feroce. Dopo il ca-so del monsignore omoses-suale Charamsa, ecco la sto-ria del tumore rivelatricedella speranza, di una certaparte di Curia, che France-sco si tolga di mezzo.

IL FATTODEL GIORNOI TIMORI PER FRANCESCO

Daniele Vaira@danvaira

C ontinuano le polemiche,le prese di posizione, ledifese, i commenti su

Francesco Sicignano, il pensio-nato che ha ucciso un ladro al-banese di 22 anni nella sua casadi Vaprio d’Adda (Milano). Masoprattutto proseguono le inda-gini. In casa non sono state tro-vate tracce di sangue né segnidi effrazione. Dai primi accer-tamenti dunque l’ipotesi è che il65enne negoziante in pensioneabbia sparato al giovane quan-

do era all’esterno dell’abitazio-ne, in giardino. Il proiettileavrebbe avuto una traiettoriadall’alto verso il basso. L’uomoha spiegato di aver sparato incasa sua (al terzo piano), in cu-cina, dalla distanza di 2,5 me-tri. Il cadavere del ladro peròera sulla scala esterna, tra il se-

condo e il primo piano. Sicigna-no ha raccontato che una voltacolpito al cuore, il ragazzo sa-rebbe riuscito ad uscire di casae poi sarebbe morto sulle scaleesterne. Una ricostruzione che,però, non convince gli inqui-renti. Stando alla versione del-l’indagato, l’uomo avrebbe do-

vuto prima uscire da una fine-stra per poi passare su unagrondaia e su un terrazzo e, in-fine, arrivare alle scale. «Ho vi-sto un’ombra che si avvicinavacon l’intenzione di aggredirmi.Ho avuto paura, ma se avessisaputo che l’uomo era disarma-to non gli avrei sparato addossoma in aria», ha detto ieri il pen-sionato indagato per omicidiovolontario. La vittima, un alba-nese, arrivato in Italia nel 2012,e con precedenti penali, era sta-to espulso nel 2013. Martedì pomeriggio, la sua fidanzata, non vedendolo rientrare, neaveva denunciato la scomparsa.

I CORTEI Sicignano ha ricevutola solidarietà del governatorelombardo Roberto Maroni, cheha definito «aberrante» l’impu-tazione di omicidio volontarioper l’anziano. Martedì sera uncentinaio di manifestanti ave-vano sfilato sotto casa sua, gri-dando «sei uno di noi». La suavicenda ha accesso il dibattitosulla legittima difesa e anche laLega Nord Milano ha annuncia-to un presidio per «la legalità ela sicurezza» per oggi pomerig-gio davanti al tribunale: ci saràanche il segretario federale,Matteo Salvini.

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La villetta di Vaprio d’Adda (Mi) dove è avvenuto l’omicidio LAPRESSE

IL CASO DI VAPRIO D’ADDA

Il pensionato e il ladro ucciso «Il colpo sparato dalle scale»1La vittima sarebberimasta fuori in giardino. Nessunatraccia di sanguetrovata in casa

«I tempi di questa indagine sono lunghi, non si risolverà da un giorno all’altro. È meglio non prendere decisioni affrettate». Così ha parlato, ieri, Tommaso Buonanno, procuratore capo di Brescia, dopo il vertice in procura per fare il punto sulle indagini sulla scomparsa di Mario Bozzoli, e sulla morte dell’operaio Giuseppe Ghirardini. «Per avere degli esiti dagli esami tossicologici dal cadavere serviranno ancora 15 giorni — ha aggiunto il magistrato. Riguardo alle analisi da effettuare dentro il forno della Bozzoli, per trovare tracce dell’imprenditore scomparso, oltre all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, verranno chiamati altri esperti, per analizzare il corretto funzionamento del forno, ed anche le tracce contenute. Uno dei dipendenti aveva parlato di «fiammata anomala»,il giorno della scomparsa dell’imprenditore.

L’IMPRENDITORE SPARITO

Brescia, i rilievidentro il fornocon nuovi esperti

Il male sarebbe benigno: a visitare il pontefice sarebbe stato a gennaio un luminare americano

Tutti hanno smentito e l’Osservatore Romano teme il complotto: «Intento manipolatorio»

LA CHIAVE

Papa Francesco benedice una donna durante l’udienza generale, ieri in piazza San Pietro. Erano presenti oltre 30 mila fedeli REUTERS

È vero che il Papaha un tumoreo è solo la bufaladi chi gli vuol male?1Lo scoop di un quotidiano scatena il finimondoIl Vaticano nega seccamente, ma restano dubbi

PADRE LOMBARDIPORTAVOCE VATICANO

NOTIZIE TOTALMENTE INFONDATE

LA PUBBLICAZIONEÈ UN GRAVE ATTO

DI IRRESPONSABILITÀ

AltriMondiR

RGli inquirenti nonhanno trovatosegni di effrazione.Ieri il 65enneè stato interrogato

RPer oggi la Lega ha organizzatoun corteodi solidarietàcon l’anziano

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41GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Ferrari in Borsa: un debutto sprint «Vincere come in F.1»1A Wall Street l’azione guadagna il 15% e chiude a +5,77Elkann e Marchionne aprono la seduta: «Orgogliosi»

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK

U na specie di semaforo ver-de, così sulla mitica cam-panella che dà il via alle

contrattazioni di Wall Street, laFerrari scatta alla sua maniera.Al debutto sul mercato più presti-

gioso del mondo, le azioni di Ma-ranello guadagnano in poche oreil 15%: da 52 dollari a 60 (allafine si fermano a 55 con un +5,77%). Un bel pezzo di storiadell’economia consumato ieri difronte ai vertici Fiat Chrysler,emozionati come fosse il primogiorno di scuola. Anche Mar-chionne, a.d. di Fca e presidente

della Rossa, che non risparmiavauna battuta sportiva: «Ora dob-biamo continuare a fare quelloche facciamo e farlo bene: vince-re in Formula 1, cosa importan-tissima. E sviluppare una serie diknow how per allargare il mar-chio». Fuori dal palazzo della Borsa, una fila di modelli del Ca-vallino e il presidente di WallStreet aveva optato per una visto-sa giacca rossa e cappellino a te-ma. Aggiungeva Marchionne: «Èla seconda volta a Wall Street:l’anno scorso con Fca e ora conFerrari. Un’azienda che produceutili e capace di mantenere unequilibrio nei conti nonostantegli investimenti in tecnologia. Iltarget sarà di 9 mila auto nel2019, mentre quest’anno chiude-remo l’anno a 7.700». E ancoraun’altra battuta: «Per Fca noncambia niente. Continueremo aprodurre vetture senza la possi-bilità di appoggiarci, almeno co-me immagine, su un marchio diquesto calibro. Insomma, tornia-mo a essere gli sfigati dell’auto».Nel frattempo Fca ieri soffriva inPiazza Affari e alla fine il titoloha perso il 5,2%.

STORIA Piero Ferrari, figlio diEnzo, spiegava: «Enzo ha credu-to in questo Paese fin dagli Anni50: sarebbe molto contento. So-no certo che la Ferrari resterà manifesto dell’ingegneria italia-na». E poi John Elkann, presiden-te Fca: «Una straordinaria emo-zione vedere Fca e Ferrari quota-te insieme, due mondi diversiche hanno convissuto molto be-ne. Fca è il settimo gruppo autoal mondo con un fortissimo por-tafoglio di marchi e un grandepiano di sviluppo davanti a sé.Ferrari è una società straordina-ria e oggi ha mosso un primo pas-so verso una sua vita propria. Sistacca da Fca come i figli quandocrescono e ottengono la loro indi-pendenza».

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John Elkann, Piero Ferrari e Sergio Marchionne suonano la campanella che dà il via agli scambi a Wall Street AFP

ASSAD A MOSCA«PUTIN FRENAIL TERRORISMO»Visita a sorpresa di Bashar al Assad a Mosca. Il presi- dente siriano ha espresso al suo alleato Vladimir Putin«immensa gratitudine» per i bombardamenti russi contro i gruppi jihadisti che «hanno frenato il terrorismo». E Putin: «Alle azioni militari seguirà un processo politico».

AVEVA 55 ANNI

Addio alla Capulli, volto Tg2 E la notizia commuove il web1La giornalista della Rai era malata da tempo: conduceva l’edizione delle 13

E ra uno dei volti più noti deitg, una signora del piccoloschermo. Lavorava per il

Tg2 ed è morta ieri, all’alba, do-po una dura malattia. MariaGrazia Capulli, era una stimatagiornalista e una bella donna,bionda, giovanile, aveva solo55 anni, forse è per questo chela sua scomparsa ha tanto colpi-to, animando la giornata dei so-cial media, rimanendo tra le no-tizie più cliccate dei siti d’infor-mazione italiani. A comunicarela scomparsa è stato il direttoredel Tg2 Marcello Masi con untweet: «Ci ha lasciato MariaGrazia. Era intelligente e sensi-bile. Una grande amica che fino

all’ultimo ha amato la vita». Poiseguito dall’annuncio in direttaa Tg2 Insieme. La Capulli si eralaureata cum laude in Lettere aMacerata, la città in cui era natae da anni conduceva l’edizionedelle 13 del Tg2 (ma in prece-denza aveva condotto anche

quella delle 20.30). Alla Rai do-po una breve esperienza nellacarta stampata era entrata a fi-ne Anni 80. Ad assumerla fu poiClemente Mimun. Ai funeralidella giornalista parteciperàanche la presidente della Ca-mera Laura Boldrini.

60Ferrari vola nel giorno del debutto a Wall StreetI titoli della casa di Maranello sono balzati a 60 dollari per azione in apertura

Maria Grazia Capulli, giornalista del Tg2, è morta ieri a 55 anni

NOTIZIE TASCABILI

Sfrutta l’ironia, ma il messaggio arriva chiaro: «Meno tasse per tutti, la dico alla Berlusconi! Solo che lui ha fatto lo slogan è se ne èandato, noi lo facciamo davvero». A parlare, intervistato a “Otto e mezzo”, è Matteo Renzi, che aggiunge: «Sono dieci anni che parliamo solo di Ici, Imu, Tasi, è la tassa più odiata. E non è mai stata tolta. È una misura di pancia? Sì. Ma non è elettorale». Il premier torna anche su Verdini: «Escludo che ad oggi possa entrare nella maggio-ranza, ma da qui al 2018 non so cosa accadrà, negli ultimi due anni Berlusconi e i suoi hanno cambiato idea su tutto. Verdini ha compiuto un gesto di coerenza sulle riforme». Renzi ha poi detto che non toccherà la legge Severino né le regole per le primarie».

UN NUOVO PROCLAMA

Renzi: «Meno tasse per tutti,alla Berlusconi»

Il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu (Pd) ha dato ieri le dimissioni dopo essere stata rinviata a giudizio con l’accusa di peculato aggravato nell’ambitodell’inchiesta sul presunto uso illecito dei fondi dei Gruppidel Consiglio regionale della Sardegna. Il pm le contesta spese per 81 mila euro. «Sono innocente — ha detto — ma ritengo doveroso dimettermi». E Renzi: «Un gesto apprezzabile».

IL SOTTOSEGRETARIO

Barracciu indagataper spese pazze«Do le dimissioni»

L’Albero della Vita, l’opera diventata simbolo dell’Expo, resterà esattamente lì dov’è. Dopo mesi di ipotesi sulla sua collocazione, ieri il commissario unico dell’esposizione, Giuseppe Sala, ha infatti annunciato: «L’Albero della Vita rimarrà qui perché è molto più complesso smontarlo e rimontarlo da un’altra parte. Parliamo di una tecnologia molto delicata e l’idea di spostarlo è molto ardita». L’Expo chiuderà il 31 ottobre, quindi per alcuni mesi (entro maggio) verranno smantellati i padiglioni. Ma dalla prossima primavera l’Albero, ideato da Marco Balich e ammirato negli ultimi sei mesi da oltre 14 milioni di persone, tornerà a vivere insieme a Palazzo Italia e Padiglione Zero.

TORNERÀ AD “ACCENDERSI” DALLA PRIMAVERA

L’Albero della Vita non verrà smontato dopo la chiusura dell’Expo LAPRESSE

L’Albero della Vita resteràcon Palazzo Italia all’Expo

Francesca Barracciu, 49 anni

«Finalmente è stata fatta giustizia, è finito un incubo». Così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha commentato la notizia della sua assoluzione dalla corte d’appello di Roma dall’accusa di abuso d’ufficio che, in primo grado, gli era costata una condanna ad un anno e tre mesi di reclusione, in concorso con il consulente

informatico Genchi. Si conclude dunque l’inchiesta “Why not” e in questo modo viene definitivamente scongiurato il rischio sospensione dalla carica di sindaco come vuole la legge Severino.

IL SINDACO DI NAPOLI

Why Not, assoltoDe Magistris«Finito un incubo»

Luigi De Magistris, sindaco ed ex pm

Attenti genitori, per Natale preparate una buona scusa. Quest’anno infatti sarà molto difficile avere sotto l’albero un regalo della Lego. L’azienda danese del mattoncino ha annunciato di aver ricevuto troppi ordini e teme di non poter accontentare tutti. «Le nostre fabbriche lavorano giorno e notte, faremo il nostro meglio, ma non riusciremo a effettuare tutte le consegne entro l’anno», ha dichiarato il portavoce della Lego, che superando la Mattel è diventato il primo produttore al mondo di giocattoli. Le vendite della prima metà del 2015 erano cresciute del 18%, nonostante questo sembra ci sia stato un errore di calcolo nelle stime degli ordini.

L’ANNUNCIO DEL COLOSSO DEI GIOCATTOLI

Lego, i regali di Natale sono a rischio«Troppi ordini, non ce la facciamo»

AltriMondiR

Ancora una volta Roma nel ciclone. Medici, dirigenti e operatori della casa di cura privata Ospedale Specializzato Israelitico sono coinvolti nell’ennesimo scandalo che travolge la sanità. Sono accusati di aver fornito dati fittizi per ottenere rimborsi più elevati. Per questo i carabinieri del Nas di Roma hanno eseguito 17 misure restrittive di cui 14 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domici-liari e 3 obblighi di presenta-zione alla polizia giudiziaria. Le ipotesi di reato sono falso e truffa in danno della sanità pubblica. Tra i 17 provvedimenti cautelari figura anche Antonio Mastrapasqua, ex direttore generale dell’Ospedale Israelitico. Mastrapasqua è stato presidente dell’Inps dal 2008 al 2014 e il 1° febbraio di quell’anno si era dimesso dall’istituto previdenziale proprio per il conflitto di interessi.

ANCORA A ROMA

Truffa sanitàAi domiciliariex n° 1 dell’Inps

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42 GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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43GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL FILM «NO, I GIORNI,,,»

IL REFERENDUMSU PINOCHETSCALDA IL CILE

Il titolo è «No - I giorni dell’arcobaleno» ed è un filmdi grande impegno civile. In Cile, nel 1988, il dittatore Augusto Pinochet indice un referendum popolare. Alla gente viene chiesto di esprimere il proprio parere sulla possibilità di far durare il suo potere fino al 1997. Durante la campagna elettorale che ne consegue, il movimento del «No» prende a poco a poco il sopravvento.DA VEDERE STASERA ALLE 21.05 SU RAI 3

footballUCla - CaliforniaNCAA3.00 - skysport2

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CalCiointer - JUVentUsserieA (replica)12.00 - skysport3

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nUoVa zelanda - siriaMondialiu1721.45 - Eurosport2

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basketanadolU efesistanbUl -ea7 armani milanoEurolega19.00 - foxsports

real madrid -stellarossabelgradoEurolega22.00 - foxsports

CiClismosei giorni di londraDalondra, inghilterra22.00 - Eurosport

GAZZAMETEO

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DOPODOMANI

a cura di ILMETEO.IT 6°

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Gli amici, lo staff, il lavoro rendono la giornata un gioiellino. E potete compiere ogni impresa, pure sudombelicale, con autocompiacimento maximo.

21/3 - 20/4ARIETE

7+

Nonostante i modi di fare un po’ da rottweiler, l’umore è buono. E un’avventura suina potrebbe risollevare il morale. Gratificante il lavoro.

23/9 - 22/10BILANCIA

7,5

Non cedete alla cupezza, ignorate chi ha i neuroni più in ritardo di un treno, visto che non conta nulla. E non fate figuracce. Manco suine, potendo.

21/4 - 20/5TORO

6-

Potreste apparire un po’ sfigati. Per via del malumore. Siate più ottimisti! E non commettete azzardi. Bene lavoro e amore, sperimentale la fornicazione.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6

Qualcuno che vi fa gli zebedei grossi come due stadi c’è, ma la vostra giornata è comunque super. Il lavoro premia, la gente vi ama. Suinally too.

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

Luna perfetta, meteo permettendo, per muovervi, viaggiare,veder gente. Prestazioni sportive ottime, ma l’aspettosuino lascia mucho a desiderare

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7

Niente paranoie né distrazioni rovinose, please: commettereste un autogol. E non perdetevi in un bicchiere d’acqua. Muy caliente, però, la fornicazione.

22/6 - 22/7CANCRO

6

Nel lavoro e in ogni altro ambito fate favillissime. E davanti al sudonbelico avete più gente di quella in coda al padiglione Giapponedell’Expo. Urca.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7+

La Luna potrebbe punire eventuali intemperanze. Creando il vuoto intorno a voi. Pure suino. Controllatevi e sorridete. Soprattutto alla vita.

23/7 - 23/8LEONE

6-

Luna lasciapassare verso i piaceri più gustosi della vita. Sport, svaghi e lavoro appagano, il vostro fiuto non sbaglia un colpo, il sudombelico espleta.

21/1 - 19/2ACQUARIO

8

Potete (ri)organizzare la vostra quotidianità, sbrigando arretrati e concedendovi tempo. Marte chez vous rende pepatino l’ormon, voi siete figherrimi.

24/8 - 22/9VERGINE

7-

Un po’ di solitudine giova. Perché può portarvi a riflettere, risolvere, creare bene. Lo charme è però in calo e le fantasie suine irrealizzabili. O quasi.

20/2 - 20/3PESCI

6

LO SPORT IN TVCONSIGLI

Lorenzo Ostuni, 20 anni, noto a tutti come FaviJ, immerso in un videogame in una scena di «Game Therapy»

Il messaggio di FaviJ «Occhio ai videogiochi:la vita è un’altra cosa»1Ha un canale YouTube con milioni di iscritti, da oggi è al cinema come attore in Game Therapy: «Faccio lo sfigato, lo ero anch’io»

Elisabetta EspositoROMA

I eri intorno all’Auditorium,dove si sta svolgendo la Fe-sta del Cinema di Roma,

circolavano centinaia di ragaz-zini, tutti presi dalla missione dirubare un selfie a FaviJ, Clapis ei loro amici. Nomi strani, che amolti forse dicono poco, ma chese avete meno di vent’anni nonpotete non conoscere. Insieme aZoda e Decarli sono tra i più fa-mosi youtuber d’Italia: in prati-ca postano con una costanza eun successo sorprendenti i lorovideo in Rete. Sono delle web-star, a partire da FaviJ, nickna-me di Lorenzo Ostuni da Tori-no, 20 anni e oltre 2 milioni e100 mila iscritti al suo canaleYouTube. È un gamer, mette inrete video in cui gioca con i vi-deogame. E i videogiochi sono

anche gli assoluti protagonistidi Game Therapy, il film pre-sentato ieri nella sezione “Alicenella Città” che sarà da oggi neicinema in circa 300 copie distri-buito da Lucky Red. Al centrodella storia diretta da Ryan Tra-vis ci sono proprio FaviJ e Cla-pis, con Zoda e Decarli sullosfondo (ma arriverà un secondocapitolo in cui saranno tuttiprotagonisti). Il film si muove tra la realtà e un mondo paralle-lo all’interno dei videogiochi, incui si prova dolore e si rischia lavita. Un viaggio dunque attra-verso Assassin’s Creed, Tomb Ri-der, GTA e altri giochi cult, «e lospettatore rimarrà piacevol-mente sorpreso», dice FaviJ.

NUOVO MONDO In Game The-rapy Lorenzo è un ragazzo diffi-cile, che si sente al sicuro solocon un controller in mano. «Miassomiglia moltissimo — dice

— anche io ho passato l’infan-zia nella mia cameretta ed eroabbastanza uno sfigato. Quan-do questa passione è diventataun lavoro ho riscoperto quantosia bello uscire e fare altro. Ilmessaggio del film è chiaro:non bisogna abusare della tec-nologia. Sono il primo a saperequanto sia utile, ma va limitata,mette a rischio certi valori, co-me l’amicizia. La vita vera nonsi può riavviare come un video-gioco». Anche perché l’ombradel cyberbullismo è presente.«E va combattuta, bisogna stareattenti», dicono i quattro. Tuttisottolineano quanto l’Italia(adulta) sia indietro nel rappor-tarsi alla Rete e alle sue star:«Motivo per cui questo film è ungrande traguardo per tutto ilweb — sottolinea Clapis — ma-gari il cinema si accorgerà chepossiamo essergli utili...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Videogiochi protagonisti anche a Milano, dove domani prende il via la quinta edizione di Milan Games Week. Fino a domenica a FieraMilanoCity saranno di scena i migliori videogiocatori d’Italia (com-presi i protagonisti di «Game Therapy») e gli appassionati avranno l’opportunità di sfidarsi in tantissimi tornei che quest’anno troveranno spazio nella Milan Games Week Arena al Padiglione 4. Ce n’è per tutti i gusti: da «Fifa 16» su Xbox One, che vedrà opposti uno contro l’altro 128 giocatori al giorno, finoalle sfide a Pokemon o Super Smash Bros su Nintendo 3DS. Al Samsung District ci si affronterà con «SBK15» e «Gears of War Ultimate Edition», mentre Sony scenderà in campo con la PlayStation Italian League, piattaforma di tornei online su PS4, per la prima volta in un evento dal vivo. A Milano si terranno anche le fasi finali di una serie di competizioni del Capcom Pro Tour con un montepremi di 15 mila dollari. Chi ama i classici troverà pane per i propri denti nella sezione Retro, dove si festeggiano i 35 anni di Pac-Man. La kermesse milanese, infine, sarà l’occasione per provare in anteprima gli ultimi episodi delle saghe più popolari: primo tra tutti «Assassin’s Creed: Syndicate» della Ubisoft, ambientato nella Londra vittoriana e in uscita in Italia proprio il 23 ottobre, come «Guitar Hero Live», rilanciato da Activision dopo cinque anni di silenzio. Ma anche la modalità multigiocatore di «Call of Duty: Black Ops III», altro atteso sequel della stagione.

Games Week,sfide a Fifa 16o a Pac-Man

Pac-Man ha compiuto 35 anni

LETTURE E SPETTACOLI

BookCity a Milano:una pioggia di eventiInaugura l’Allende1Da Sepulvedaa Deaver: super ospiti e oltre 800 iniziative per la città.Fino a domenica

M ilano si prepara adessere inebriata dal-la cultura per quat-

tro giorni. Torna, infatti, lamanifestazione BookCitycon incontri, letture ad altavoce, mostre, spettacoli. Unastriscia lunga 800 eventi cheprenderà il via stasera (alleore 20.30 nell’Area ex Ansal-do). La protagonista sarà lascrittrice di origine peruvia-na Isabel Allende, una dellevoci più importanti del mon-do della narrativa in linguaspagnola, che ha affascinatocon la magia delle sue storiee la sua scrittura appassiona-ta milioni di lettrici e lettoriin tutto il mondo. Nel 1966 lascrittrice ha dato vita allaIsabel Allende Foundation inmemoria della figlia Paula,per sostenere le comunità se-gnate dal disagio e dalla po-

vertà secondo il principio «del-l’abbiamo solo ciò che diamo».Sarà protagonista di un incon-tro dal titolo «La magia della scrittura», e riceverà il Sigillodella Città dal sindaco di Mila-no Giuliano Pisapia. Numerosisaranno gli ospiti internaziona-li. Tra questi il Premio NobelHerta Müller, Adrien Bosc, Ire-ne Brežná, Edward Carey, Jeffe-ry Deaver, Amitav Ghosh, Joan-ne Harris, Jonas Jonasson, JulieKagawa, Björn Larsson e LuisSepúlveda (informazioni sulprogramma: www.bookcitymi-lano.it). Il 25, poi, la Feltrinellichiuderà i festeggiamenti pe risuoi 60 anni con la Notte Rossa.

I LUOGHI Anche quest’anno ilCastello Sforzesco sarà il cuorepulsante dell’iniziativa, insiemea biblioteche, librerie, spazi de-dicati alla lettura e al libro. IlCortile delle Armi del CastelloSforzesco ospiterà la Libreria incui saranno in vendita oltre 900volumi. Oggi sarà la giornata dedicata alle scuole che si apri-ranno alle letture. E ci sarà spa-zio anche per la poesia grazie alpremio Galdus e alle lettureemozionali dedicate a Milano.

Nasce GazzaPlay, una piattaforma video on-demand pensata su misura per il pubblico della rosea: un grande raccoglitore di canali tematici verticali che punta a sviluppare un’offerta dedicataalle passioni prevalentementemaschili. Si parte con un’area dedicata completamente agli anime giapponesi, con un catalogo che a regime conterà più di 1.000 episodi delle maggiori serie. Ed entro l’anno si aggiungerà poi anche un canale dedicato all’alpinismo, mentre altri seguiranno dai primi mesi del 2016. PlayYamato è il canale

SI PARTE CON UN CATALOGO DI MANGA GIAPPONESI

Si accendono le passioni di GazzaPlay La piattaforma di video on-demand

AltriMondiR

di anime in uscita nei primi giorni di novembre, all’indirizzo www.PlayYamato.com. L’obiettivo è creare il più vasto catalogo di titoli già doppiati in italiano. L’offerta prevede un abbonamento a partire da 6,99 euro al mese, mentre il singolo contenuto sarà disponibile a 0,99. Per tutto novembre l’offerta di lancio prevede la prova gratuita del servizio per un mese, solo sottoscrivendo l’abbonamento. Con GazzaPlay si potrà iniziare a vedere un contenuto sulla tv, bloccarlo a metà e il giorno dopo continuare la visione su smartphone, magari mentre si viaggia.

fDAL FILM ALLA KERMESSE: WEBSTAR SEMPRE PIÙ PROTAGONISTE

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auto&moto d’epocaSPECIALE

Mostra, mercato, salone... Padova!1Si apre oggi la 32ª edizione di Auto e Moto d’Epoca: un mix perfetto tra storia e futuro

Vito Schembari

Manca ormai solo una settimana allachiusura di Expo, manifestazionemacina record che è riuscita a ri-portare Milano al centro del mon-do per presenze e interesse attorno

ai temi dell’alimentazione e della lotta alla fame.Pochi giorni, che mettono fretta a chi desideravisitare l’esposizione internazionale, ma che of-frono anche un’altra grande opportunità (in ab-binata - perché no? - o in alternativa) a chi voles-se regalarsi una giornata all’insegna di passione,cultura e affari: l’edizione 2015 di Auto e Moto

d’Epoca, il salone aperto da oggi a domenica aPadova. Una grande manifestazione, giusto sullabisettrice costituita dalla A4, costruita in trenta-due edizioni «attorno» ai visitatori dal patron(dal 1985) Mario Baccaglini. Una maniera nuovadi concepire un Salone - un po’ esposizione, unpo’ museo e un po’ mercato - che vede nella tradi-zione quel patrimonio che arricchisce il presentee rende unici i marchi (18 quelli presenti con tan-tissime anteprime nazionali). In fondo, pensan-doci, è l’uovo di Colombo: la passione e la vogliadi possedere determinate auto aiutano a fideliz-zare il cliente. Il tempo che passa, la Storia, tra-sformano il brand in un prodotto che fa sognaresia collezionisti che normalissimi utenti in cerca

di un’auto per tutti i giorni. «Un passato impor-tante è un ottimo biglietto da visita per vendereanche il nuovo», infatti ha sempre sostenuto Bac-caglini e questa ricetta semplice semplice l’annoscorso ha portato a Padova 80mila visitatori. Se,poi, la campagna per far diventare il Motor Heri-tage patrimonio dell’Unesco — lanciata proprioda Auto e Moto d’Epoca — a qualcuno sembraeccessiva... beh, consigliamo di dare un’occhiataalle 4.000 auto d’epoca in vendita, alla Lancia Be-ta 20 HP del 1911, all’unico esemplare di Masera-ti Tipo 124 del 1924, alle opere del genio di desi-gner come Giugiaro, Pininfarina e Benedini. Siricrederà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

18Le Case presential Salone. A queste si aggiungono i padiglioni della mostra-mercato: più di 4mila pezzi in vendita

IL NUMEROIn alto, un dettaglio dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint, vettura storica della Casa milanese, datata 1954

McLaren 570SLa nuova Sport Seriesa Padova.Il più grande mercato delle auto d’epocae gli ultimissimi modelli delle principalicase automobilistiche.

Succede solo a Padova.

ANTEPRIMA

22-23-24-25 Ottobre

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II

UNA CARRELLATA DI BELLEZZE CHE RACCONTANO LA STORIA...

L’IDEA UN SALONE MA ANCHE MOLTO ALTROMario Baccaglini alla fine degli anni ‘80 trasforma una piccola fiera di Padova nel più grande mercato di auto d’epoca al mondo

L’ESPOSIZIONE DALLE ORIGINI ALLE NOVITÀNei 90.000 metri quadrati del quartiere espositivo, va in scena la storia della passione, raccontata dalle origini per arrivare alle novità del mercato

C’è un’anima tutta rossa

a PadovaLe regine sono

600 Ferrari1Ad Auto e Moto d’Epoca la più alta concentrazione di vetture del Cavallino, ma non solo:

quante chicche da Porsche, le grandi vecchie del rally e le novità lanciate a Francoforte

Marco Gentili

@marcogentili80

Se fosse un film di Dario Argento, sa-rebbe «Profondo rosso». Se fosse unacorrida, ci sarebbe da tenere lontanoil toro. E invece tutta questa distesarossa altro non è che il clou di Auto e

Moto d’Epoca. Alla 32a edizione del più grandesalone italiano dell’auto (che si terrà a Padovada oggi a domenica) le regine saranno proprioloro, le oltre 600 Ferrari in vendita all’internodegli spazi della fiera veneta.

FERRARI Il patron della manifestazioneMario Baccaglini è entusiasta quandoparla della «più grande concentra-zione di Ferrari in vendita di tuttii tempi». Ma non è semplice-mente uno specchietto per atti-rare più visitatori (a proposito,c’è da credere che quest’annosarà battuto il record delle 74mila presenze del 2014). Numerialla mano, è una constatazione dicronaca: la mostra mercato ospitauna panoramica completa del Caval-lino rampante: raffinate gran turismodegli anni Sessanta; supersportive degli anni80 come la Ferrari Testarossa e la F40; berlinet-

te ad 8 cilindri dalla 308 sino alle declinazionipiù recenti come la 348 e la 355.

PORSCHE Ferrari ma non solo: gli amanti dellevetture sportive non potranno fare a meno divisitare lo stand al padiglione 4, quello di Por-sche. La Casa tedesca porta in esposizione alcu-ne chicche come uno dei 170 esistenti al mon-do del 911 turbo S del 1997 a fianco del 911

2000 del 1965, del 911 modello 2.4 T del 1973,del 911 3000 SC del 1983, del 996 GT3 RS e delTurbo 33 1986. Tra le meraviglie del Salone unaltro pezzo unico: la Porsche la 959 rossa ap-partenuta a Herbert Von Karajan. L’auto che,quando gli fu consegnata nel 1988, fece escla-mare al direttore d’orchestra: «È meglio chevendere più dischi!». Per quanto riguarda ilnuovo, la regina dello stand sarà la versione inedizione limitata (30 esemplari) della 911 Tar-ga 4 S realizzata per i 30 anni di Porsche Italia.

RALLY L’edizione 2015 vede in prima fila anchele grandi vecchie del rally allo stand Peugeot.Quest’anno il Leone racconta la sua epopeasportiva nei grandi Rally Raid che vivono oggiuna nuova primavera con la Peugeot 2008DKR: dopo una partecipazione di apprendista-to alla Dakar 2015, quest’anno la nuovaPeugeot 2008 DKR16 si appresta allanuova impresa. 2008 DKR16 è l’ulti-ma evoluzione di tanti modelli chehanno fatto la storia dei Rally Raid,cominciata in Africa negli anni Cin-quanta e testimoniata sullo stand di Padova attraverso tre vetture rappre-sentative di tante vittorie: 504 Coupé V6del 1978, 205 T16 Grand Raid del 1987, 405T16 Grand Raid del 1988.

NOVITÀ Ma Auto e Moto d’Epoca non è solo la

RTante le «prime» che vedremo, come l’Alfa RomeoGiulia e la Serie 3 Bmw

La BMW R32 del 1923 è stata la prima motocicletta costruita dalla casa bavarese

...FINO AI NOSTRI GIORNI

1970 LA RANGE FA 45 E C’È IL MITO DEFENDERLa Land Rover celebra il mito della Defender - nell’ultimo anno di produzione prima della rinascita del modello - e i 45 del Range Rover

1975 40 ANNI PER LA SERIE 3Bmw celebra a Padova i 40 anni della Serie 3 (di cui a Francoforte è stata presentata l’ultima versione), iconica berlina e best seller della Casa bavarese

1985 LA 288 GTO, PRENOTATA PRIMA DELLA PRODUZIONELa Ferrari 288 GTO del 1985, prodotta in 272 esemplari tutti nel classico colore Rosso Corsa, che furono venduti su prenotazione, ancora prima che la vettura entrasse in produzione

MOTORE 16 CILINDRI IN LINEA ASPIRATOCILINDRATA 11985,6 CMCCAVALLI 1170VELOCITÀ 1MAX 235 KM/HRAPPORTO DI COMPR.1 8,75:1CAMBIO 1MANUALE A QUATTRO RAPPORTITELAIO 1TUBOLARE CON LONGHERONI E TRAVERSEFRENI 1A TAMBURO SULLE CON COMANDO IDRAULICODIMENSIONI

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LA SCHEDA

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IIIGIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1954 QUELLE ALI DI GABBIANO MERCEDES La mitica Mercedes 300 SL «Ali di gabbiano», chiamata in questo modo per via delle portiere ad apertura verticale.

1959 LA PRIMA GIULIETTAUna Giulietta Sprint Speciale (1959-60),quando Alfa Romeo prese l’insolita decisione di presentare il modello coupé prima della berlina

1954 L’ITALIA RINASCE IN VESPAUna Vespa 125 prodotta nel 1954 dalla Hoffmann, consociata tedesca della Piaggio: un pezzo di storiadi un’Italia che rinasce dopo la Guerra

più grande mostra mercato dell’heritage alivello globale. Il segreto del suo succes-so è nel mix tra storia e modernità. Edecco che Padova diventa vetrina per levetture lanciate al recente Salone diFrancoforte. Saranno presenti in ve-ste ufficiale 18 Case automobilisti-che e vedremo le «prime» nazionalidell’Alfa Romeo Giulia, della Serie 3Bmw (che affiancherà a questi mo-delli le vetture che l’hanno precedu-ta in 40 anni di storia) del Suv Bent-ley Bentayga e della Infiniti Q30.Land Rover celebra il mito del Defen-

der - nell’ultimo anno di produzio-ne prima della rinascita del modello- e i 45 anni del Range Rover; Mercedesla nuova serie S cabrio, McLaren la 570S,

Peugeot le 205 Dakar, 405 Dakar, 504Bandama, Pagani la Zonda S e la F

Roadster, Smart la nuova ca-brio del marchio. Tesla rad-doppia lo stand con 600 me-

tri quadri per le Model SP90D – la più sportiva del-la gamma – e la 85 D,mentre Volvo porterà ilnuovo Suv XC90 ma sa-

ranno della partita ancheAbarth, Jaguar e Maserati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I DUE VOLTI DELLA FERRARI: la Enzo del 2002e la F1 di Schumacher che ha conquistato 5 titoli mondiali. La Ferrari Enzo fu prodotta dalla Casa di Maranello in occasione dei 55 anni di attività del Cavallino rampante

1988 PEUGEOT, UN TURBO VINCENTELa Peugeot 205 Turbo 16, vincitrice della Parigi Dakar del 1988 con la coppia Kankkunen-Piironen, dominatori degli anni ‘80.

2015 LA NUOVA CLASSE S CABRIOMercedes presenta la nuova Classe S Cabrio:è la prima quattro posti scoperta di alta gamma firmata Mercedes-Benz dal 1971

2015 VOLVO SCEGLIE PADOVA PER LANCIARE XC90Volvo (che non era presente a Francoforte) porta a Padova il nuovo Suv XC90: una linea elegante per un’anima sportiva. Il mix perfetto per chi vuole stupire.

300Gli espositori presenti alla 32ª edizione di Autoe Moto d’Epoca,nel 2014 furono 220

IL RECORD

Al sole, senza pensieriÈ la filosofia Citroën 1La Casa francese espone al Salone l’unico esemplare di 2CV Soleil, ma anche la mitica Mehari e l’attuale C4 Cactus

Corrado Canali

Ad Auto e Moto d’Epocanon poteva mancare Ci-troën. Se si dovesse, in-

fatti, stilare una classifica delleCase automobilistiche più inno-vative di sempre il costruttorefrancese finirebbe senza dub-bio sul podio. In quasi 100 annidi storia: nasce infatti nel lonta-no 1919 quando André Citroën,produttore di ingranaggi condentatura a cuspide, nei primianni del XX secolo decide diconcentrarsi, invece, sulla rea-lizzazione di veicoli a quattroruote dopo aver visitato nel1912 la catena di montaggiodella Ford a Detroit. Citroën da

allora ha realizzato una seriedi prodotti nettamente in

anticipo sui tempi, ma hadimostrato di poter te-

nere testa alla concor-renza anche nellecorse.

INNOVAZIONE So-no tre modelli che ilbrand franceseespone quest’anno a

Padova. Tutti hannoin comune l’interpre-

tazione di quello che sarà sem-pre di più il manifesto delle Ci-troën del futuro che, come piùvolte ha ribadito il Ceo LindaJackon, saranno «auto senzapensieri». Si tratta della miticaMehari, della 2CV Soleil e del-l’attuale C4 Cactus. Comincia-mo dalla Mehari che in molti ri-cordano come la famosa «spiag-gina» anche se in realtà prende-va il nome da una particolarerazza di dromedari: un’autosemplice e funzionale, rimastanel cuore di molti perché asso-ciata al periodo estivo e alle va-canze al mare di fine anni ‘60 einizio ‘70. A ricordarla ci hapensato la Concept M che è sta-ta esposta al Salone di Franco-forte di quest’anno. E veniamoalla 2CV, davvero un’altra iconadella storia dell’automobilefrancese, ma non solo perché adisegnarla è stato un italianodoc, Flaminio Bertoni. Quellache si può vedere alla Fiera diPadova è una versione specialedenominata Soleil, immagina-ta dall’artista Serge Gevin nel1982 e che, tuttavia, non è maistata realizzata. Citroën Italiaha, però, deciso di produrla rea-lizzando il sogno del suo pro-gettista. La 2CV Soleil basando-

si su una versione Club del 1982e seguendo alla lettera il pen-siero di Gevin che l’aveva im-maginata come un’auto ispirataper l’appunto al sole, è rigoro-samente bianca, con i parafan-ghi gialli e la capote gialla, com-preso il portellone. Con in più leruote bianche e i fari rotondianch’essi bianchi. E ancora di-spone di sedili rivestiti in coto-ne come le giacche dei marinai,arricchite da cuciture gialle.

NOVITÀ Infine, nello stand Ci-troën a Padova è esposta la nuo-va C4 Cactus che, sia pure figliadell’era moderna, riprende i va-lori delle altre due prestigioseantenate: simpatia, funzionali-tà e semplicità. Il suo stile parti-colare, infatti, coi suoi grandiairbump la rende riconoscibilesubito. Ma allo stesso tempo sitratta di una soluzione praticache la mette al riparo dai piccoliurti: un’insidia, in particolare,nelle soste. Insomma adatta arappresentare con due «sorelli-ne» quel concetto di «auto sen-za pensieri» che è il motivo con-duttore della presenza della Ca-sa francese alla rassegna di que-st’anno di Auto e Moto d’Epoca.

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La CITROËN SOLEIL immaginata dall’artista Serge Gevin nel 1982 e mai realizzata:la Casa francese l’ha prodotta e la mostrerà al Salone di Padova

LA GUIDA

(mar.ge.) Auto e Moto d’Epoca si terrà alla Fiera di Padova Da oggi a domenica 25 ed è aperto al pubblico dalle 9 alle 19.

BIGLIETTI Il ticket d’ingresso costa 20 euro per gli adulti, 16 quello ridotto (13-17 anni o persone con invalidità inferiore all’80%). I ragazzi fino ai 12 anni e le persone con invalidità superiore all’80% entrano gratis. Sono previste agevolazioni per chi fa l’abbonamento per 2 giorniche costa 36 euro o per tutta la durata della manifestazione, che costa 51 euro.

APERTURA CASSELe casse apriranno alle 8.30. Oggi, domani e domenica saranno aperte le casse ai padiglioni 6 - 15 - 7. Domani e domenica saranno aperte dalle ore 8.00 anche le casse in curva, area esterna, Via Tommaseo.

Come arrivareda oggi a domenicain Fiera dalle 9

PADOVA

E70E70

StazioneStazione

FIERAFIERA

V E N E T O

Padova

COME ARRIVAREIn auto: attraverso le autostrade Bologna-Padova (A13) uscita Padova Sud, Venezia-Milano (A4) uscita Padova Est o Ovest: seguirele indicazioni per la Fiera. L’area è attrezzata con dei parcheggi a pagamentoIn treno: la Fiera è facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria, da cui dista 5 minuti a piedi.

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IV GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015

Milano - Turchia, che storiaDunston e TyusSfida ai centri dal passato in Lombardia1L’Olimpia contro l’Efes degli ex Varese eCantù. Repesa: «Proviamo a competere»

Bryant Dunston, 29 anni, 2.03, centro dell’Efes a Varese nel 2012-13

Flavio Suardi

S econdo match della sta-gione europea del-l’Olimpia Milano, che af-

fronta l’Anadolu Efes in unmatch ormai classico nella pri-ma fase di Eurolega. L’Olimpiaha tradizione sfavorevole con-tro i turchi: 18 i precedenti ne-gli ultimi 10 anni, gare in cuiMilano si è imposta solo quat-tro volte. L’unica occasione incui l’Olimpia ha fatto doppiet-ta è stata nella stagione2013/14: nella gara di ritornoin regular season e in Top16con 15 punti di Gentile. L’annoscorso due vittorie turche.

GLI EX ITALIANI Nella squa-dra di Dusan Ivkovic, decano

dei tecnici europei, due voltinoti anche agli spettatori ita-liani e lombardi in particolare.Alex Tyus ha disputato con lamaglia di Cantù la stagione2012/13 con 9.5 punti di me-dia in poco più di 20’. Nellostesso anno, Bryant Dunston èstato grande protagonista del-la Varese di Frank Vitucci chevinse la stagione regolare euscì in semifinale contro Sie-na, senza il centro infortunatoin gara-7. Per lui oltre 14 puntie 7 rimbalzi in 28’ abbondantidi impiego. Nella gara d’esor-dio del gruppo B, la squadra diIvkovic ha battuto per 77-69 ilLimoges nella trasferta fran-cese, mandando sei uomini indoppia cifra, con Diebler mi-glior marcatore a quota 21punti.

ALTRI INCROCI Stanko Baracha giocato tre anni all’Efes trail 2011 e il 2014. La gara del-l’Abdi Ipekci sarà la sua garanumero 100 in Eurolega. Unaltro ex è Oliver Lafayette chearrivò nel gennaio del 2012 efinì la stagione a Istanbul.Kruno Simon ha giocato conDario Saric al KK Zagabria epoi con Derrick Brown alla Lo-komotiv Kuban. Brown e Ja-mel McLean hanno giocato as-sieme all’università, a Xavier.

BANDIERA BIANCA Coach Ja-smin Repesa inquadra la parti-ta all’insegna della prudenza,ma senza partire da vittima sa-crificale: «Giochiamo controuna squadra forte, quindi saràuna partita difficile e impe-gnativa. Rispettiamo tantissi-mo l’Efes, ma non siamo venu-ti a Istanbul portandoci dietrola bandiera bianca. Vogliamoprovare a competere e vederea che punto siamo e cosa pos-siamo fare per vincere unapartita preparata con pocotempo ma con la necessaria at-tenzione». Anche CharlesJenkins ha le idee molto chia-re: «Giocando contro unagrande squadra, la prima cosache dobbiamo fare è rimanereattaccati alla partita. Dal pun-to di vista mentale dovremoessere sempre concentrati,cercare di mantenere l’intensi-tà per 40 minuti e in queste oc-casioni può succedere di tut-to».

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3544� Abbonamenti venduti da Milano per questa stagione. Lo scorso anno, dopo la vittoria dello scudetto, erano stati 3694. Nel 2013-14 furono 2004

6� Stagioni di fila in cui Milano incrocia l’Efes in Eurolega: nel 2013-14, l’Olimpia ha giocato contro i turchi sia nella stagione regolare sia nelle Top 16

Il primostraniero?64 anni fa da Istanbul1Benazuz vinse a Milano lo scudetto 1951-52. Gamba: «Era un’ala niente male»

Il Borletti 1951-52: in piedi Benazuz, accasciato Sandro Gamba

Paolo Bartezzaghi

G ennaio 1952, pala-sport della Fiera. Staper cominciare l’alle-

namento del Borletti, lasquadra campione d’Italia.Arriva un ragazzo alto unmetro e 90 e in inglese dice:«Vorrei giocare a basket».Si chiama Benazuz, la suacittà di origine è Istanbuled entra in squadra. In quelmomento, diventa il primostraniero della storia dellasquadra milanese. E diven-terà l’unico giocatore turco,non solo nella storia delclub di Milano, ad averevinto uno scudetto dibasket in Italia, quello dellastagione 1951-52.

AL BAR «Prima della guerra —ricorda Sandro Gamba —c’era già stato qualche italoamericano in squadra. Be-nazuz me lo ricordo benissi-mo: si presentò al vecchio pa-lasport di piazza VI febbraio.Mancino, giocava ala, nientemale come giocatore». QuelBorletti aveva già vinto duecampionati di fila e ne avrebbeconquistati altri tre consecuti-vi. Era la squadra di CesareRubini giocatore e allenatore.E quella di Sergio Stefanini,miglior marcatore di quei 5campionati. E, naturalmente,era il Borletti di Gamba che ri-corda: «La famiglia di Be-nazuz si era trasferita a Mila-no per motivi di lavoro del pa-dre. Era gennaio, eravamo ap-pena tornati da una tournée inBelgio e Francia durante le fe-ste di Natale e Capodanno. Be-nazuz parlava inglese, abbia-mo legato subito. Ricordo an-cora che dopo l’allenamentoandammo a fare due chiac-chiere al bar, bevemmo unaCoca Cola e imparò la primaparola in italiano: “Ciao!”. Melo sentì dire e lo ripetè. Diven-tammo amici. Era un mondo euna pallacanestro completa-mente diversi».

DILETTANTI Era una pallaca-nestro in cui gli stranieri eranopochi, spesso soldati america-ni di stanza in Italia. Non esi-steva il pareggio, che sarebbestato abolito dalla stagione1956-57. Era possibile giocareancora su campi all’aperto.Solo nel 1954, il 21 febbraio, ilpunteggio di una partita delmassimo campionato avrebbeper la prima volta superato i100: il Borletti di Rubini eGamba ne segnò 102 allaReyer Venezia che si fermò a51. Ed era uno sport letteral-mente dilettantistico. RicordaGamba: «Nessuno era profes-sionista, tutti lavoravamo al difuori del basket. Dopo esserestato a Milano, Benazuz si tra-sferì a Parigi. Lavorava nelmondo della pubblicità, si oc-cupava di cartellonistica stra-dale. Ha giocato anche nellaserie A francese. Ogni tantopassava in Italia e veniva a tro-varmi. Era più facile a queitempi fare amicizia in squa-dra».

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SANDRO GAMBAEX GIOCATORE MILANO

SI PRESENTÒ AL PALASPORT DELLA

FIERA E DISSE: «VORREI GIOCARE»

LA N.1. CREMASCOLI

«I russi vogliono il nuovo palasport, non Cantù»Fabrizio Comerio

T occa ai russi riaccenderele speranze del popolocanturino. È da anni che

in Brianza si aspetta di salutareil Pianella (che è del 1974) perfar posto a un nuovo impianto,ma finora si possono contaresolo fallimenti. Anna Crema-scoli, presidente di Cantù, que-sta volta sembra più ottimista:da 8 anni ricopre questo ruoloe in tutto il suo mandato hasempre esternato l’esigenza disostituire il palazzetto per po-ter dare vita a un nuovo pro-gramma. Ora il progetto di unnuovo impianto realizzato conl’aiuto della famiglia Gerasi-

menko e «Tutti Insieme Cantù»potrebbe dare la svolta.

Presidente Cremascoli, sarà fi-nalmente la volta buona?«Sicuramente è l’ultima chan-ce che posso dare, dopo di chemetterò definitivamente unpietra sopra. Sono fiduciosaperò perché i privati interessatiper prima cosa hanno volutosapere cosa ci serviva esatta-mente».

Ecco, appunto, ci parli di questafamiglia russa.«Ho conosciuto Irina Gerasi-menko, una donna squisita conle idee ben chiare. Mi sono ri-trovata in lei, perché, comeme, pur non essendo canturina

ha deciso di investire proprioqui. Poi è una famiglia che amala pallacanestro, insomma mi èpiaciuta molto».

Con un nuovo palasport chescenari si aprirebbero?«Sicuramente, avendo un im-pianto moderno, si potrà pen-sare più in grande. Cambiereb-be tutto avere una strutturache risponda alle nostre esi-genze, ci farebbe fare un saltodi qualità non indifferente».

Qualcuno dice che i russi sareb-bero disposti anche ad acqui-stare il club.«Non esiste nessuna possibili-tà, anche perché la famigliaGerasimenko non ha mai ma-

nifestato questa intenzione masolo quella di costruire il palaz-zetto. Il problema non si pone».

Sabato inizia il vero campionatodi Cantù dopo le tre sconfitteiniziali?«Guardi, io sono serena. Ci so-no una voglia e una determina-zione in tutto il team che nonvedevo da anni, con giocatoriche pure ammalati vogliono al-lenarsi. Anche sabato con Reg-gio Emilia ho visto che i ragazzihanno sputato sangue, poi seaffronti gente esperta come Kaukenas e Lavrinovic non èfacile. Detto ciò, ovviamente,una vittoria contro Torino ser-ve come il pane».

© RIPRODUZIONE RISERVATALa presidente di Cantù Anna Cremascoli al Pianella CIAMILLO

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3GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTCiclismoRIl personaggio

L’anno di Consonni il piccolo Saronni1Tra pista e strada, il bergamasco si è consacratofra gli Under 23. E ora è pronto all’esame dei pro’

Agenda e risultatiR

Simone Consonni, 21 anni, argento al Mondiale Under 23 di Richmond BETTINI

RArgento europeo aGrenchen dopo il 2° posto iridato«E sì che da piccoloero grassoccio...»

Mattia Bazzoni

T utto ruota attorno al di-vertimento. Ma attenti,perché in questa storia

anche la parola «ruota» ha unacerta importanza. Il punto èche Simone Consonni non hamai smesso di vedere la bicicon gli occhi del bambino. Cioèuno svago, un parco giochi.Succedeva da piccolo, anche sealle corse lo doppiavano e si ri-tirava: «Ero grassoccio, un di-sastro» ripete. E succede ancheadesso che ha coronato il terzoanno da Under 23 con due me-daglie d’argento: una su stra-da, al Mondiale Under 23, l’al-tra su pista, agli Europei diGrenchen, nell’eliminazione.

CRESCITA Simone è nato il 12settembre 1994 a Ponte SanPietro, nel bergamasco. L’altroinizio è spostato di 6 anni e unamanciata di km: un amico difamiglia lo accompagna al cen-tro sportivo di Brembate di So-pra — un luogo ora tristemen-te noto per la vicenda di YaraGambirasio, la 13enne uccisanel novembre 2010 — e lui re-sta folgorato dalle biciclette della polisportiva Ravasio.Due ruote che significano gio-ia, anche quando i successi nonarrivano. Arriveranno. Nel2013 approda nella prestigiosa

palestra del Team Colpack, fracapitani come Villella e Ruffo-ni: l’ideale per farsi le ossa. Alsecondo anno conquista 5 vit-torie, che nel 2015 crescono a7, tra cui il trionfo in maglia az-zurra alla Cote Picarde.

RAMPA DI LANCIO Strada o pi-sta (è campione italiano nelloscratch, nell’americana e nel-l’omnium) cambia poco: Simo-

ne padroneggia senza proble-mi le due specialità. Viene dal-la provincia di Gimondi, maper i compagni è il «piccolo Sa-ronni», velenoso in volata e re-sistente su strappi e pavé. Uncorridore completo, come hadimostrato a Richmond sfio-rando la maglia iridata; un ta-lento maturo, come testimo-niano il 7° posto al Gp Costadegli Etruschi con la Nazionalemista di Cassani e l’accordostretto con la Lampre-Merida.Simone è pronto al salto tra ipro’ con il team italiano, primaperò ci sarebbe ancora un so-gno da realizzare: l‘oro nelprossimo Mondiale Under 23,in Qatar. Quello sì che sarebbeun gran divertimento...

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� Da oggi a Milano appuntamenti e pedalate di gruppo con «Bike&TheCity - The Next Revolution», organizzato da CycloPride Italia patrocinato dal Comunenell’ambito del palinsesto di ExpoinCittà e dai ministeri dei Trasporti, Sviluppo Economico e Ambiente. Si comincia oggi alle 10.30 con una pedalata di gruppo da piazza Gae Aulenti per Porta Nuova-Ex Varesine e Garibaldi in compagnia del canadese Gil Penalosa, fondatore dell’organizzazione no profit 8-80 Cities, tra i massimi ispiratori del rinnovamento urbano e consulente sui temi dello spazio pubblico. Alle 19.30 l’appuntamento è da Rossignoli, lo storico negozio di biciclette in corso Garibaldi 71, per un bicchiere di vino e due chiacchiere con Penalosa. Domani dalle 9 alle 18 convegno a ingresso libero alla Sala Azionisti Edison, in Foro Buonaparte 31con l’assessore comunale alla Mobilità Maran e altri ospiti. Sabato pedalata di chiusura dalla Darsena per Porta Romana, piazzale Corvetto, abbazia di Chiaravalle con ritrovo alle 10.30 alla stazione di BikeMi di piazza XXIV maggio. Domenica, invece, altra iniziativa su due ruote: alle 8.30 partenza da Vigorelli per arrivare alla Madonna del Ghisallo, quota di partecipazione 5 euro. Per iscrizioni: [email protected]

GLI APPUNTAMENTI«Bike&The City»eventi e pedalateda oggi a Milano CALCIO

� UEFA REGIONS CUP (se.sc.) La Lombardia allenata da Vincenzo Cogliandro ha battuto il Lazio 5-0 a Firenze e si è qualificata per la Uefa Regions Cup, torneo internazionale per rappresentativeregionali dilettantistiche.

CICLISMO� PALINI CINESE (d.vig.) Il bresciano di Sarezzo Andrea Palini, 26 anni, del team Skydive, ha vinto le due tappe di apertura del Tour di Hainan, in Cina, la prima davanti a Roberto Ferrari, la seconda su Sacha Modolo entrambi della Lampre Merida.

HOCKEY GHIACCIO � MILANO AZZURRO (gi.pr.) Gli attaccanti del Milano Maximilian Lancsar e Alessio Piroso (riserva acasa) sono stati selezionati per l’Italia under 20 che parteciperà al torneo 4 nazioni di Vaujany (Fra). Il difensore Alessandro Toppan sarà

con l’under 16 in pista a St. Poelten (Aut). Con l’under 15 il portiere Davide Fadani, in prestito al Lugano.

IPPICA� A SAN SIRO (e.lan.) Prima vittoria da allenatore per il tre volte vincitore del Gp di Merano, Dirk Fuhrmann, che ha esordito in questo nuovo ruolo a Maia, il mese scorso, cogliendovi, con Spettacolo, tre piazzamenti di fila. Ieri il primo centro a San Siro, sempre con il portacolori della scuderia Eledy che, in coppia con Federico Bossa, ha siglato il Premio Valdiscalve, handicap di minima sui 2600 metri.

PALLAVOLO� TEST MONZA (giu.ma.) Oggi alle 16.30 Gi Group Monza in amichevole a Padova contro la Tonazzo, con ingresso gratuito alla Kioene Arena.

TENNIS� VAI ARNABOLDI (cr.so.) Al Challenger di Brest (Fra), il canturino Andrea Arnaboldi ha eliminato all’esordio il n. 2 del tabellone Nicolas Mahut, 2-6 6-3 7-6, dopo aver annullato tre match point nel tiebreak. Ora trova il rumeno Adrian Ungur. Il lituano di Bergamo Laurynas Grigelis è stato subito eliminato nel Futures di Oberhaching (Ger) dal tedesco Kahlke 6-7 6-4 7-5.

� Oggi a Milano (ore 17.30) alle sede regionale del Coni in Via Piranesi 46, un convegno nazionale per celebrare la figura di Luigi Gianoli (morto nel 1998 a 80 anni), grande scrittore e grande giornalista alla Gazzetta dello Sport. Gianoli era entrato alla rosea nel 1945 e per oltre mezzo secolo ha scritto pagine indimenticabili, soprattutto di ciclismo e ippica.

AL CONI LOMBARDO

Un convegno per celebrareLuigi Gianoli COMUNE DI CARAVAGGIO

PROVINCIA DI BERGAMOAvviso di aggiudicazione della concessione per larealizzazione dei lavori e successiva gestione delCentro Sportivo comunale di Piazza Morettini conannesso bar ristorante, dello stadio comunale diVia Olimpia, della piscina comunale di Via SanFrancesco e dei campi sportivi di Via Gastoldi.CIG 6253569065 - CUP E36J14000680007.Ditta partecipante: USD CARAVAGGIO s.s.d.r.l. diCaravaggio, ammessa e aggiudicataria della conces-sione. L’importo offerto per l’esecuzione dei lavorié pari ad € 375.000,00 oltre IVA, oneri di sicurezzacompresi, che verranno rimborsati dal Comuneal Concessionario nella somma complessiva di€ 360.000,00= oltre IVA, pari alla somma offerta insede di gara dal Concessionario a titolo di canoneannuale per utilizzazione impianti sportivi ed edificiconnessi che è pari ai € 30.000,00 oltre IVA, peranni 12. L’avviso di aggiudicazione integrale è statotrasmesso alla GUCE in data 09/10/2015.

Area I^ AA.GG.Maggioni Dott.ssa Maria Elisa

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GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015

L’IMPEGNO

Social Taranto quante iniziative«In prima linea»

Franco CiriciBARI

D avide Nicola cambia vol-to al Bari. Per ritrovarela retta via dopo la scop-

pola di Terni, come gli è giàriuscito dopo la quaterna in-cassata a Crotone. E’ obbligatoa sistemare il «tanto» che nonha funzionato nella trasfertain Umbria. A cominciare da unmodulo che, evidentemente,in questo momento il suo Barinon può assolutamente per-mettersi. Per questo motivo, èfacile che con l’Entella si passidal 4-2-3-1 a un 4-3-1-2 (al-meno a giudicare da quanto sista provando in settimana).Sarebbe un progetto finalizza-to a garantire, con un uomo inpiù a centrocampo, una mag-giore copertura alla retroguar-dia, apparsa lenta e affannosa.Nonché a ottimizzare le carat-teristiche degli uomini di mag-giore qualità in prima linea. Sututti, Gianluca Sansone (di re-cente avrebbe manifestatoapertamente il disappunto peril ruolo in cui è stato utilizza-to), che a Bari ha mostrato so-lo a sprazzi il suo indubbio ta-lento.

ATTACCO L’ex bolognese offreil meglio da seconda punta. Lodice il suo passato. Ergo, da sa-bato potrebbe agire a supportoimmediato di Riccardo Manie-ro. Intanto, per non lasciarepiù il centravanti isolato, tra legrinfie dei difensori avversari.E poi per rispolverare, appun-to, le doti di finalizzatore pro-prie di Sansone. E’ destinato arestare fuori De Luca, perché,alle spalle dei due, toccherà adAlessandro Rosina il compitodi illuminare la scena. Non èpiù un esterno puro, ma hatutto per giostrare da fantasi-

sta tra le linee. Con il sostegnodel centrocampista più avan-zato, Francesco Valiani, l’uni-co che ad oggi ha il posto pres-soché garantito, fra i tre cheagiranno nel vivo della mano-vra.

CENTROCAMPO Occorre ren-dere più consistente il filtro, ri-durre le possibilità che gli av-versari riescano a sfondare pervie centrali, sostenere in fasedi non possesso i laterali (DelGrosso e Sabelli), che spesso siritrovano nell’imbarazzo del-l’uno contro uno. Se Romizi

sta bene, gioca. E’ l’unico bian-corosso abile a rubare palla.Ma c’è posto anche per Porcari(a Crotone, la sua ultima da ti-tolare), qualora l’esperto cen-trocampista confermasse i re-

centi progressi.Ovvio che, se tor-

nasse il combattenteammirato a Carpi, il Bari e

Nicola avrebbero risolto sva-riati problemi. Resta in bilicoDefendi. Dipenderà dalle con-dizioni fisiche di Romizi.

DIFESA Resta a quattro. Qual-cuno avrebbe bisogno di tirare

il fiato (Del Grosso), come è vi-sibile che la coppia centrale(Contini-Di Cesare) sia tantoricca di esperienza quanto pri-va della necessaria velocità.Ma Nicola è intenzionato aconfermare in blocco il quin-tetto (compreso Guarna). Delresto, solo lui sa se il giovaneDonkor e Tonucci siano in gra-do di offrire un apporto più ef-ficace degli attuali titolari.Stesso discorso per Gemiti. Aprescindere, questa difesa habisogno di essere schermatameglio.

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Davide Nicola, 42 anni, guida i biancorossi dal novembre 2014 LAPRESSE

Antonio BargelloniTARANTO

U n impegno nel sociale quasi continuo. IlTaranto quest’anno, con la gestione Ze-latore-Bongiovanni (responsabili tra

l’altro di una comunità familiare, la cooperati-va Prisma), ha intensificato le iniziative a fa-vore della popolazione più bisognosa. In que-st’ottica, rientra la decisione di sostenere la petizione per l’istituzione del reparto di Pe-diatria oncologica all’ospedale SS. Annunzia-ta, promossa da una testata on line. La setti-mana scorsa il club jonico aveva donato unapoltrona trasfusionale al centro di Microcite-mia dell’ospedale Giannuzzidi Manduria; già a fine set-tembre alcuni giocatori era-no stati ospiti del centro ta-rantino della FondazioneAbio. «Crediamo molto nel-l’impegno sociale - spiega lapresidente Elisabetta Zelato-re -, perché è nel nostro dna eperché una società di calciodeve essere in prima linea afavore dei meno fortunati».La generosità a volte vieneanche ricambiata: il club ieri ha fatto sapereche sabato riceverà in dono un defibrillatoredalla Loggia La Fenice.

IN CAMPO La squadra prosegue gli allena-menti in vista dell’impegno di domenica a Tor-re del Greco. Il tecnico Cazzarò potrebbe con-tare finalmente sull’intera rosa, grazie al rien-tro dalla squalifica del secondo portiere Pardoe soprattutto al miglioramento delle condizio-ni di Alvino, tornato a fare lavoro differenzia-to. Oggi consueto test in famiglia a Statte.

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Nicola, ecco un altro Bari Prova a esaltare Sansone 1Contro l’Entella il tecnico potrebbe passare dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2. Così l’ex bolognese, preferito a De Luca, agirebbe da finalizzatore

Elisabetta Zelatore INGENITO

La carica di Romeo Paparesta «È importante saper ripartire Il tecnico mai in discussione»� BARI (f.c.) Il vicepresidente suona la carica. «Ogni partita va affrontata come se si trattasse di una finale di Coppa del Mondo – ha detto Romeo Paparesta, a margine di una visita di una delegazione del Bari al centro ludico prima infanzia “Piccole Orme”, al quartiere San Paolo –. È normale che ci siano incidenti di percorso, possono essere messi in preventivo; ma l’importante è ripartire. Nicola? Il mister non è mai stato in discussione». «Dobbiamo cambiare atteggiamento rispetto alla partita di Terni - ha assicurato Cristian Del Grosso -. Già, quando si prendono tre gol, gran parte delle colpe finisce sempre ai difensori. Ma si gioca in undici… Non fasciamoci la testa e restiamo uniti. Il bello del calcio è che offre subito la chance di riscattarti». Gianluca Sansone, 28 anni, da quest’anno agli ordini di Nicola D’ANNIBALE

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3GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Batticuore Biagioni «Sì, Foggia e Andria fatemi emozionare»1Il genietto romano, protagonista nelle due squadre, anticipa il suo derby: «Conosco De Zerbi e D’Angelo: sarà spettacolo»

Giuseppe Calvi

V ive sull’isola della suasperanza calcistica. E dalì ritorna, per qualche

minuto, il genietto ribelle che,da giocatore, faceva impazzireallenatori, compagni e tifosi,non solo avversari ma talvoltaanche quelli che erano dalla sua parte. Oberdan Biagioni,romano, 46 anni, accetta discendere in campo per (ri)gio-care Foggia-Andria. E’ stato ilsuo derby del cuore; è una sfi-da speciale, anche per via del-l’amicizia con gli allenatori DeZerbi e D’Angelo. Era un tipo

da prendere olasciare. En-tusiasmò lapiazza rosso-n e r a , p o iquella bian-cazzurra, do-ve 6 anni fa ètornato datecnico.

SULLA NEVE«Io in campo?Ma dai, co’‘sta panza…»,ride al telefo-no “Biagio”,che per la ter-za stagioneconsecutivaallena l’Olbia,in Serie D.«Quarto e ter-zo posto neipassati cam-

pionati. Ora mi gira tuto male:8 punti in 8 incontri, eppure houna buona squadra. Solo chenon riesco a “tenerla”, mi sci-vola come se giocassimo sullaneve».

FOGGIA Arrivò a Foggia nel ’92e, dopo le esperienze in presti-to a Udine e Pistoia, lasciò ilclub dauno (passato da Casilloalla gestione della curatela fal-limentare) per accasarsi pro-prio ad Andria, nel dicembre’96. «Fu uno “stranamore” aFoggia, visto che alla fine stac-cai, con grande dispiacere,quel cordone ombelicale crea-to sin da quando cominciai a

sognare seguendo Zeman -racconta Oberdan, sposato epadre delle gemelle Lucrezia eVeronica, che hanno 22 anni -.Con lui, 24 presenze e 5 gol almio primo campionato in A.Giocavo con Di Biagio, Brescia-ni, Kolivanov, straordinario at-taccante, al quale rubavo i se-greti del mestiere. Che gol fir-mai su punizione a Napoli, do-ve perdemmo 2-1! Tornai aFoggia, reduce dal prestito al-l’Udinese, e conobbi una per-sona eccezionale, Enrico Ca-tuzzi: purtroppo, retrocedem-mo in B. L’anno dopo cominciaiil torneo con Burgnich, primadi trasferirmi all’Andria».

ANDRIA Scese in C1, per ripar-tire: e scoprì un tecnico capacedi esaltarlo come calciatore so-prattutto perché conquistava“Biagio” sul piano umano. «AdAndria ho trovato Beppe Papa-dopulo, che mi lasciava liberodi inventare calcio. Ma la verafortuna, per me, fu l’incontrocon la famiglia Fuzio, dal capo-stipite Nicola ai figli, Giuseppee Franco: unici per serietà e or-ganizzazione manageriale, mitrattavano come un figlio. ConPapadopulo, fummo promossiin B e nel campionato cadettosegnai 15 gol, il mio record.Tra i compagni di reparto, ri-cordo Lemme e Palumbo, gli

esterni Frezza e Sturba, grandirifornitori di assist. In B, dispu-tai i due derby col Foggia: al-l’andata 2-1 per loro, al ritorno2-0 per noi». Nel 2009 fu chia-mato per allenare l’Andria ri-pescata in C1. «Lasciamo per-dere... Il patron Fusiello avevabisogno solo di un nome a ef-fetto per la piazza. Esoneratodopo 4 giornate, con sconfitte,fui trattato in modo vergogno-so!».

CHE DERBY! Ha studiato qual-che volta in tv il Foggia di DeZerbi. «Sono amico di Roberto:quando giocavo nel Brescia,andavo a mangiare nel risto-rante di suo padre - svela Bia-gioni -. L’ho conosciuto lì e poigli ho fatto visita anche in Ro-mania, quando è stato al Cluji.Il suo Foggia propone un calciospettacolare, ma non ricordaaffatto Zeman: De Zerbi puntasul possesso palla, con mano-vra avvolgente, mentre il boe-mo cercava subito la verticaliz-zazione. Può essere la stagionedel Foggia, è tra le favorite. Sa-rei felice anche perché il mioex compagno Peppe Di Bari stasvolgendo un fantastico lavoroda d.s.. Ma i rossoneri dovran-no stare attenti alla sorpresaAndria». Conosce bene ancheD’Angelo, che sta meraviglian-do alla guida della Fidelis. «Lu-ca ha giocato con me nel Giu-lianova - afferma Biagioni -.Ragazzo serio e preparato,D’Angelo sta mettendo a fruttole sue idee, contando su giova-ni emergenti e su qualche gio-catore più navigato. Ritmo eaggressività, ma non solo, per-ché l’Andria sa pungere nellosviluppo della fase offensiva,che dà pochi riferimenti alladifesa avversaria. Mi dispiace che i tifosi biancazzurri nonpossano assistere al derby:pubblico di categoria superio-re, sa trascinare la squadra. IlFoggia è favorito, però l’Andriaha già dimostrato a Lecce e sulcampo dell’Akragas di poter re-alizzare qualsiasi impresa. Mala danno in televisione? Vorreigodermela, così mi distraggo esogno un po’…».

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Oberdan Biagioni con la maglia del Foggia nel 1992 CAUTILLO Biagioni ha allenato l’Andria in C1 nel 2009

Rebus Aya-Tartaglia� (g.l. - g.e.) De Zerbi e D’Angelo preparano le mosse per il derby. In casa Foggia fermo precauzionalmente solo l’attaccante Bollino; rientrati in gruppo gli acciaccati Di Chiara, Bencivenga e Riverola. De Zerbi avrà tutti a disposizione. Ieri serata di beneficenza per squadra e staff tecnico presso la sede dell’UAL, ospiti della comunità Amici di Lourdes. D’Angelo cerca nuove soluzioni per la difesa: a Foggia mancherà Stendardo, squalificato. L’ipotesi più probabile per la sua sostituzione dovrebbe essere l’inserimento di Aya al centro della difesa, al fianco di Fissore. Ma il tecnico pescarese potrebbe decidere anche di accentrare Tartaglia, come ha fatto a gara in corsa contro il Messina.

15i gol realizzati da Oberdan Biagioni (9 su rigore) con l’Andrianel campionato di serie B ‘97-’98: è il suo record

Biagioni ai tempi del Crotone LIVERANI

LA CHIAVE

A CARTE COPERTE

Nascondino Braglia, oscurato il Lecce1Fa vedere il test con l’Otranto, ma senza utilizzare i titolari. Dubbio tra 4-4-2 e 3-5-2

Marco ErricoLECCE

B raglia apre i cancelli delcampo d’allenamento,ma il vero Lecce resta na-

scosto. A sorpresa, ieri il tecnicoha optato per il libero accesso,per il test di allenamento a Mar-tignano con l’Otranto (forma-zione di Eccellenza) che in baseal programma di partenza si sa-rebbe dovuto disputare a portechiuse. In campo, però, c’era so-lo mezzo Lecce: quasi tutti i po-tenziali titolari per la trasfertadi Melfi erano in tribuna (Pe-rucchini, Gigli, Cosenza, Legit-timo, Lepore, Curiale, Papini,De Feudis e Doumbia).

CARTE COPERTE A dispetto del-la parziale concessione (la se-duta del mattino con la rosa alcompleto si è svolta a portechiuse), Braglia continua a gio-care a carte coperte. L’amiche-vole, vinta dai giallorossi 5-0con doppietta di Diop e gol diCamisa, Liviero e Monaco, halasciato trapelare poco o nullasulle intenzioni del tecnico, inprospettiva Melfi. Il Lecce si è schierato con un 4-4-2, con Be-nassi tra i pali; Lo Bue, Camisa,Abruzzese e Liviero in difesa;Beduschi, Vecsei, Suciu e Pessi-

na a centrocampo; Diop e Car-rozza in avanti (poi nella ripre-sa sono entrati anche Bleve,Freddi, Monaco, Cicerello e Ka-lombo). In fase di possesso pal-la, il 4-4-2 si trasformava in un3-5-2, con Liviero che saliva acentrocampo, formando cosìuna linea a cinque.

MODULO IN BALLO In vista diMelfi, Braglia deve dunque sce-gliere tra queste 2 soluzioni. Inquesto momento, il 4-4-2 ga-rantirebbe un buon equilibrio euna migliore copertura deglispazi, come aveva sottolineatolo stesso allenatore nel dopo-partita con l’Ischia. Ma, in con-siderazione delle assenze diSurraco e Moscardelli, e delrientro di Freddi, il modulo piùefficace potrebbe rivelarsi pro-prio il 3-5-2, almeno per le ca-ratteristiche degli uomini a di-sposizione. Freddi, Cosenza eGigli avrebbero modo di assicu-rare buona affidabilità anche inuna difesa a 3. In avanti, Bragliasembra intenzionato a spostareDoumbia a supporto di Curiale,visto peraltro che anche ieriDiop, nonostante la doppietta(rigore trasformato e comodoappoggio su svarione clamoro-so del portiere avversario), nonha convinto in fase realizzativa.

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Piero Braglia, 60 anni, a colloquio con i giocatori giallorossi durante l’allenamento di ieri LEZZI

Lega ProRUn doppio ex illumina la sfida dello Zaccheria

Sensibile già avvisa il Martina «A Catania serve aggressività»

� MARTINA FRANCA (g.a.) Il Martina prepara l’inedita sfida contro il Catania con tutti gli effettivi a disposizione. Anche Scialpi e Allegra hanno ripreso dopo gli infortuni, mentre Curcio ha seguito un programma differenziato. Ieri doppia seduta: potenziamento muscolare e palestra in mattinata, lavoro tattico nel pomeriggio. Oggi amichevole a Francavilla. Sul cammino altalenante del Martina dice la sua il direttore tecnico Sensibile: «La sconfitta di Catanzaro è da ritenersi solo un incidente di percorso. A Catania non saremo affatto rinunciatari. Ho visto la partita del Catania contro la Casertana che ha vinto con merito: dobbiamo affrontarli con la massima aggressività e convinzione per fare risultato».

Il Matera aggrega pure Kurtisi «Ma non è ancora al massimo»

� MATERA (f.t.) Ha lavorato nel gruppo Kurtisi, l’attaccante macedone del Matera, fermo dalla partita col Foggia, a causa di una botta al ginocchio. «Si è allenato con noi - conferma il tecnico Padalino - ma lo abbiamo gestito. L’attaccante non è ancora al massimo e per il suo recupero bisognerà pazientare qualche giorno. Potrebbe far parte dei convocati per la trasferta di domenica a Cosenza. Si vedrà, ma più di qualche speranza c’è». Salvo miracoli, non ce la farà Gammone. «Per il nostro esterno, prevediamo che sia necessaria almeno una settimana». Per il difensore De Franco (in panchina col Benevento) prosegue il percorso di recupero. «Speriamo che torni presto: ma si è atteso tanto, perciò non avremo fretta».

� MONOPOLI (l.s.) Il Monopoli prepara la seconda gara di fila al Veneziani. Piegato il Melfi, sabato tocca alla Paganese, reduce dalle sconfitte con Lupa Castelli Romani e Akragas. «Sono stop che non devono ingannare -sottolinea il tecnico Tangorra -. Finora è stata una delle squadre che si è fatta notare per lo sviluppo di un gioco votato all’offensiva, spesso insidioso». Biancoverdi a caccia dei tre punti in vista di un poker di gare quasi proibitive. L’inedita sfida di Lecce (posticipo lunedì 2 novembre), poi il derby interno con l’Andria e a seguire la doppia trasferta con Foggia e Cosenza. «Niente male - sorride Tangorra -. Intanto, affrontiamo una partita per volta. Pensiamo alla Paganese, squadra davvero ostica». Oggi è atteso il verdetto sull’eventuale tesseramento del difensore sinistro Mercadante: diventerebbe lui il sostituto naturale di Ghosheh messo fuori causa da un lungo infortunio. Ancora in dubbio Pisseri, con la Paganese potrebbe essere riconfermato Pellegrino, per consentire all’ex portiere della Juve Stabia il definitivo recupero.

MONOPOLI

Urlo Tangorra«La Paganese è insidiosa»

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GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015

La ricetta di Pioli«Lazio, gran ritmoper ricaricarci»1Il tecnico indica la strategia: «L’obiettivo è quello di passare il turno. Stiamo crescendo»

Nicola Berardino ROMA

U n orizzonte da conquista-re con tenacia e curiosi-tà. «Spero che questa sia

la stagione migliore possibileper tutti noi»,così Stefano Piolitaglia la vigilia della sfida di Eu-ropa League col Rosenborg.«Stiamo lavorando tanto percrescere e migliorare, sto rive-dendo cose che non vedevo ainizio stagione - prosegue il tec-nico, neo cinquantenne -. Pos-siamo toglierci anche quest’an-no tante soddisfazioni». Sguar-do in avanti , ma nella Laziobrucia ancora la sconfitta di do-menica col Sassuolo. «Siamoarrabbiati per il risultato, nonper la prestazione, visto che ab-biamo fatto una buona partita,

pagando a caro prezzo qual chedisattenzione». Stasera, scattail ciclo di due a gare a settimanache porterà al derby dell’8 no-vembre. La necessità di bilan-ciare le forze tra campionato eCoppa si fa sentire. «Giocareogni tre giorni comporta deicambiamenti» ammette Pioli.Turnover e infermeria dettanosette novità in arrivo nell’undicidi partenza rispetto a quelloschierato a Reggio Emilia. Be-risha (Marchetti ha qualche

problema al costato, ma ci saràcol Torino), Konko, Hoedt, Ra-du, Mauri, Kishna e Matri pron-ti a tornare da titolari. Parente-si sul ruolo di centravanti: si ri-propone il tema della staffettafra Matri e Klose. Solo che ri-spetto a domenica questa voltaè in rampa l’ex milanista pergiocare dall’inizio. Si è fermatoMorrison: ieri pomeriggio nonsi è allenato per noie muscolarialla coscia sinistra

ATTESA «Ci aspetta una partitaimportante, vogliamo passare ilturno. Vincere ci darà una spin-ta in più». Pioli colora di moti-vazioni la vigilia della sfida conil Rosenborg. Scrutare la classi-fica richiede anche un eserciziodi strategia. Vincere stasera si-gnificherebbe allungare il pri-mato in classifica, rendendo

meno pressanti le esigenze del-la sfida in Norvegia tra due set-timane, ad appena tre giornidal derby. Occhio, però al Ro-senborg. «È un’ottima squadra,sta per vincere il campionato. Gioca un calcio paziente, haqualità a centrocampo e veloci-tà sugli esterni d’attacco - avvi-sa Pioli -. Dovremo controllarenoi la gara e giocare con ritmo».Per allungare la serie positivaall’Olimpico: sei vittorie in al-trettante gare tra campionato eCoppe. Prevendita fiacca, un miraggio le 10 mila presenzestasera all’Olimpico. Vincerefarà molto bene.

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La carica di Stefano Pioli (tra Mauricio e Konko, a des.) nell’allenamento prima della sfida al Rosenborg LAPRESSE

RSpazio al turnover «Giocare ogni tregiorni comporta dei cambiamenti»Stop per Morrison Urlo Rosenborg: «Qui per vincere»

� (e.ber.) Col titolo di campione di Norvegia in tasca, il Rosenborg si gode a pieno Roma e la partita con la Lazio. Il tecnico Kåre Ingebrigtsen ha spiegato: «Il modo migliore per celebrare la trasferta è vincere. Giocheremo un calcio offensivo, come sempre». Nonostante gli infortuni che hanno colpito la Lazio, Ingebrigtsen non si fida dei biancocelesti: «Non c’è mai un momento buono per

affrontare una squadra come quella di Pioli. Devo ammettere però che mi sorprenderei se la Lazio fosse in uno stato di forma migliore del nostro». Simpatica la risposta a chi gli chiedeva quale giocatore avrebbe rubato ai biancocelesti: «Posso sceglierne solo uno?». Il capitano Jensen si è detto pronto a stupire: «Chissà, magari domani, dopo avermi visto giocare qualcuno penserà che sono all’altezza di giocare con la Lazio».

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3GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Roma vista da dietro«Non sparate sul portiere»1Cervone e Pelizzoli, ex giallorossi, assolvono il polacco . «Giocare in una difesa che fa acqua da tutte le parte rende Szczesny più vulnerabile»

Chiara ZucchelliROMA

L a media gol è impietosa: 8partite tra campionato eChampions e 13 gol subiti,

più di uno e mezzo ogni 90’. Asalvare però l’inizio di stagionedi Wojciech Szczesny, oltre alleprestazioni comunque impor-tanti nel complesso (al netto di

errori eviden-ti, come quellodi Borisov) cipensano la fi-ducia che ha inlui Garcia e ilparere di dueex portieri checonosco beneRoma e la Ro-ma. GiovanniCervone e IvanPelizzoli han-no difeso laporta giallo-

rossa in epoche diverse, Anni‘90 il primo e nel 2000 il secon-do, ma entrambi sanno bene co-me sia complicato «andare sullemontagne russe» in una piazzaesigente come quella romani-sta. Non solo: giocare in una di-fesa che fa acqua da tutte le par-ti – 18 gol al passivo in 11 parti-te – rende il portiere più vulne-rabile. «È vero, è così –conferma Cervone – è difficilegiocare in una squadra come la

Roma che ha una fase difensivapazzesca. E non in senso positi-vo».

ERRORI E PARATE D’altronde,«quando un portiere gioca con ipiedi e ama rischiare può capi-tare un errore, ma Szczesnynon si discute. Ha fatto parateimportanti, come quella con laJuventus su Bonucci e quella aFrosinone su Tonev, poi magarilo ha condizionato l’infortunio

con il Barcellona, ma il suo va-lore non può essere contestato.La partita contro il Bayer ha vi-sto la Roma giocare bene da-vanti – analizza ancora Cervone– ma i tedeschi spuntavano da-vanti al portiere ed era impossi-bile arginarli. L’errore sul terzogol? Forse ha fatto un passo ditroppo, ma parliamo di qualco-sa di veniale». Proprio dal gol diKampl parte Ivan Pelizzoli: «Michiedo una cosa: se un giocato-

re della mia squadra fa un gran-de gol, il tiro della domenica di-ciamo, è bravo lui. Se lo fa unaltro è una papera del portiere,non è così che funziona».

RIGORI IN MOVIMENTO Per ilnumero uno che a Roma venivachiamato «la piovra», Szczesnyè «l’emblema del portiere mo-derno. È bravo, sa giocare con ipiedi ed è sicuro di sé. A me pia-ce, sono certo che Garcia debbainsistere con lui perché sa para-re bene». Eppure, almeno inChampions, non è stato impec-cabile e anche nel gol presocontro l’Empoli non è sembratoesente da colpe: «Non credo cheabbia sbagliato lui – dice ancoraPelizzoli –. La Roma è una squa-dra in cui i singoli sbagliano indifesa e anche il gruppo sembraavere problemi dietro, per cuiquando ti si presentano gioca-tori da tutte le parti è come sedovessi parare ogni volta uncalcio di rigore. E poi...».

DUE NUMERI 1 E poi? «A Romac’è la brutta abitudine, come aNapoli o in altre piazze molto

calde, di esagerare sempre con igiudizi. Penso anche a De Sanc-tis, quando è entrato col Barcel-lona mi sono detto: «Sono con-tento per Morgan», ma sono ri-masto stupito dalla gente che lofischiava e faceva battutine ti-po: “Non ci vede bene”. Ma co-me si fa? La Roma ha la fortunadi avere due ottimi portieri, sela squadra li aiuterà sarannouna risorsa preziosissima».

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AtleticaRIl lanciatore ImpiantiRInaugurato il complesso all’Acqua Acetosa

LA NOTTE FOLLE

Tifosi in fermentoGarcia nel mirino «Coppe vietate»1Criticato anche Balzaretti, reo di voler risollevare in tv Pjanic

ROMA

V aglielo a dire, adesso, ai romanisti chela Roma domenica si gioca a Firenze il1o posto in classifica e che in Cham-

pions può ancora passare il turno. Ci si pense-rà, forse già da oggi, ma ieri era il giorno dellarabbia e della delusione. Qualcuno ha provatoa stemperare (vedi fotomontaggi in cui sul«pizzino» di Garcia a De Rossi c’era scritto:«Addormentatevi»), ma lo spazio per i sorrisiera ben poco. Sul banco degli imputati soprat-tutto il tecnico, incapace secondo molti di da-re sicurezze alla squadra. Proprio nel giornoin cui ricorre l’anniversario della sconfitta contro il Bayern, nelle radio e sui social sonoin pochi a salvare Garcia: «Da quando si è al-zata l’asticella e la Roma ha iniziato a giocarele coppe è andato in confusione totale», unodei tanti commenti letti ieri su Twitter. Tra chiscriveva ad Ancelotti («tra quanto arrivi?») echi proponeva pellegrinaggi a Montespertoli«per convincere Spalletti», qualcun altro pro-vava a salvare il tecnico: «Se gli hanno presogiocatori inadeguati è colpa sua?».

DA PONCE A BALZARETTI E quindi via, obiet-tivo spostato: Sabatini(«con i soldi spesi perPonce ci compravi un altro terzino»), ma an-che Pallotta («dove sta quando serve?»), epersino Balzaretti, «colpevole» di aver provatoa tirare su il morale a Pjanic a Mediaset: «Per-ché – dicevano alcuni ascoltatori – bisogna ne-gare l’evidenza? La Roma ha buttato una par-tita». E il timore, una volta che la rabbia halasciato il passo alla delusione, è che possasuccedere lo stesso anche in campionato.

zuc© RIPRODUZIONE RISERVATA

13I gol subiti da Szczesny in stagione in 8 gare (5 in campionato) e 8 in Champions (in 3 partite). La media è di 1.625

LA CHIAVE

R «Giocare in una piazza così è davvero difficile. Ora Bisogna insistere con lui»

La sfida di Bianchetti«Divento il primo in Italiae sogno le Olimpiadi»

1Per il reatino all’orizzonte il traguardo Giochi«Mi sto allenando bene, ma non voglio correre»

Giorgio Lo Giudice

D alla crema dell’atleticaitaliana presente in que-sti giorni a Fiuggi, emer-

gono anche 3 atleti del futuro,a cavallo tra Rio 2016 e Tokyo2020. Li ha presentati ieri Ste-fano Baldini, il campione olim-pico che ora sta lavorando mol-to bene con i giovani talenti: Fi-lippo Randazzo, Yeman Crippae Sebastiano Bianchetti. Ed èproprio quest’ultimo, uno deiprospetti dell’atletica laziale,che può pensare in grande.Una stagione dorata, promessemantenute rispetto alle previ-

sioni d’inizio stagione, con ilpodio nel peso agli europei Ju-nior, bronzo, ed il record italia-no di categoria.

SCELTA «La scelta di trasferir-mi a Schio e allenarmi con Pao-lo Dal Soglio ha pagato – dice ilreatino – ho capito che un con-to è allenarsi con passione masenza razionalità, un conto èavere un programma definito.Nel 2014 ero andato all’avven-tura ed avevo combinato casi-ni, quest’anno invece mi sonopreso le mie soddisfazioni. Oraprepariamo il 2016 in manieramirata. Le Olimpiadi? Sono ilsogno di chiunque faccia atleti-ca. È giusto avere dei traguardida raggiungere. Nel mio casosono le misure che mi permet-tano di non sfigurare in ambitointernazionale. Se arrivano, sipuò sperare. Ma voglio fare tut-to con calma. Ora è importantediventare il migliore lanciatoreitaliano. Secci? Bravissimo, vo-glio fare meglio di lui». Una sfi-da che potrà pungolare ancheDaniele che nel 2015 si è un po’fermato nei suoi progressi, tan-to da aver mancato i mondiali.Sarà lotta in famiglia in casaFiamme Gialle, ma se tuttoquesto servirà a dare lustro alladisciplina, che nella storia van-ta anche un campione olimpicoe primatista mondiale(Ales-sandro Andrei), ben venga.

© RIPRODUZIONE RISERVATASebastiano Bianchetti, 20 anni COLOMBO

Bella, moderna e funzionaleEcco la nuova casa dei tuffi

Gianluca Scarlata

L a nuova casa italianadei tuffi è stata aperta.All’interno si cresce-

ranno i talenti del futuro, imigliori atleti avranno cosìun punto di riferimento na-zionale, grazie agli investi-menti della Coni Servizi ealla collaborazione tecnicadella Federnuoto. «Conquesta struttura ci siamodefinitivamente adeguatialle altre nazioni importan-ti, ora non avete più scuse»,dice scherzando il presiden-te della Fin, Paolo Barelli, ri-volgendosi agli azzurri inoccasione del taglio del na-stro al centro Coni «GiulioOnesti» all’Acqua Acetosa.

COMPONENTI La struttura ècomposta da una piscina di25 metri con tribuna linearee da una vasca per i tuffi do-tata di piattaforma da 10, 7,5 e 3 metri, da due trampoli-ni da 3 metri, tre trampolinida 1 metro, da una buca pergli allenamenti a secco condue trampolini e una picco-la tribuna, e da una palestradotata di macchinari d’ec-cellenza. Insomma, comple-ta. Nella vasca sono dispo-nibili telecamere esterne esubacquee che riprendono isalti da tutte le angolazioniconsentendo la visione im-mediata attraverso la regi-strazione automatica.

FUTURO Grande apprezza-mento è stato espresso datutti in particolare dal Com-missario tecnico della na-zionale azzurra, Giorgio Ca-gnotto. «Si è realizzato unsogno. È un impianto all’al-tezza delle altre potenze in-ternazionali, si tratta di un

passo importante verso il futu-ro, compiuto dopo il recuperodel castello dei tuffi dell’AcquaAcetosa a quasi 19 anni dall’in-cendio che lo distrusse». Al-l’inaugurazione ha presenziatoa squadra azzurra al gran com-

pleto che si è esibita con qual-che esercizio a «secco». Soddi-sfazione doppia per un romanodoc come Nicola Marconi. «Lapalestra è importante per laformazione giovanile e perchéil 70% del lavoro si compie at-

traverso la ripetizione dei ge-sti».

VERSO RIO La regina dei tuffi,nonché campionessa mondialeda 1 m, Tania Cagnotto, potràpreparare l’Olimpiade di Rioda Roma. «Con questa palestraavremo un’arma in più - dice -.I tuffi italiani hanno bisogno distrutture per alimentare la ba-se dei praticanti e consolidarsiin ambito internazionale. Nel 2016 avrò 31 anni e per unatuffatrice è un’età in cui sismette, prima proverò a con-quistare una medaglia olimpi-ca. Io portabandiera? Sicura-mente, sarebbe un onore im-menso, sarei felicissima».

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Un dettaglio della palestra dei tuffi romana all’Acqua Acetosa LAPRESSE

OSTIA, PISCINASENZA BARRIEREDa ieri, il polo natatorio di Ostia è fornito di un sollevatore a disposizione di chi ha difficoltà motorie, per accedere in vasca senza problemi. La Fin, affiancando l’Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), ha voluto inaugurarlo alla presenza di alcuni assi come il pallanuotista Alex Giorgetti (nella foto) e i nuotatori Gabriele Detti, Stefania Pirozzi e Martina Caramignoli.

Serie ARIl problema numero uno

Wojciech Szczesny, 25 anni, arrivato in estate in prestito dall’Arsenal LAPRESSE

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GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015

A voi Palermo-InterIl gol diventa romanzo 1Partita da mille emozioni. E con Delneri nel 2005-2006ci fu uno spettacolare 3-2 contro i nerazzurri di Mancini

Aldo Cangemi PALERMO

Immagini Palermo e Intersu un rettangolo verde e tivengono in mente goleade

e papere clamorose, poker etriplette, esodi di massa e finalidi coppa, ribaltoni e sfide scu-detto. E’ il romanzo di una par-tita che non è come tutte le al-tre, un vero tabù per i rosaneroperché quella nerazzurra èl’unica grande mai battuta fuo-ri casa in campionato. Ma è an-che la big del nord più perfora-ta dai rosanero che in 54 prece-denti hanno realizzato 53 reti,ma anche 111 incassate. E d’al-tronde, basta risalire al primoprecedente in campionato trale due squadre per farsiun’idea. L’allora Ambrosianatravolge 5-1 i rosanero alla pri-ma esperienza in A. Sono anni(decenni, in realtà) duri, i sici-

liani incassano e raramente re-agiscono, ad eccezione dell’an-no magico 1949: due sfide, duevittorie del Palermo che vincesia nel girone di ritorno del ‘48-49 2-1 (Pavesi e Marzano in ri-monta) che nell’andata del‘49-50 con uno storico 4-2 cheal 60’ era un sontuoso 4-0 (pri-ma che «veleno» Lorenzi e Nyers addolcissero la pillola).

BUONA LA «PRIMA» Ma è solonel nuovo millennio che la sfi-da diventa uno show da ap-plausi. Come quelli che unostupito San Siro riserva ai10.000 palermitani che inva-dono il vecchio Meazza in quelmitico 18 settembre 2004, laprima trasferta in A dopo 32anni di umiliazioni. E quantocantarono quei tifosi impazzitidi gioia al 90’ per l’insperato1-1 finale... Anche in tempi

moderni l’Inter ha continuatoa farla da padrone con 10 suc-cessi a 3 ma si tratta di partiteben diverse da quelle «in bian-co e nero».

PALERMO, LA «GRANDE» Se neaccorge anche Mancini l’annodopo quando i suoi vengonodemoliti al Barbera dai rosane-ro di Delneri. Finisce «solo» 3-2perchè è veemente il finale ne-razzurro ma la lezione è palesee la Gazzetta titola: «È natauna grande». Le reti sicilianesono di Corini, Terlizzi eMakinwa (doppietta interistadi Cruz). Nel 2006-2007 Paler-mo sfiora l’apoteosi, il Barbera

trabocca di passione, se battel’Inter la raggiunge in testa allaclassifica. Siamo a novembrema si parla già di scudetto:Vieira non perdona, il sognosvanisce.

GOLEADE L’Inter mette in mo-stra spesso i suoi campioni aforza di doppiette (Vieri, Cruz,Ibrahimovic, Eto’o due volte,Balotelli e Pazzini) ma è Militoche impazzisce quando vederosanero: 8 gol con annesso unpoker, quello dell’incredibile4-4 nella neve di San Siro. I pa-lermitani lo ricordano per latripletta di Miccoli, altro cec-chino: 8 reti ai nerazzurri che

però portano a un solo succes-so, il folle 4-3 del settembre2011. Anno nero però il 2011, agennaio rosanero avanti 2-0 alMeazza, poi ribaltone neraz-zurro con beffa del rigore sba-gliato da Pastore. A maggio sipassa dalla festa dei 40.000che invadono Roma per la fina-le di Coppa Italia alle lacrimedegli stessi 40.000 dopo la co-cente delusione. Gli ultimi an-ni regalano un paio di «comi-che»: l’autogol di Garcia nel2012 e la follia di Vidic nell’ul-tima sfida in Sicilia, lo scorsosettembre, mille emozioni maalla fine solo 1-1...

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Che euforia Martella«Crotone da sballoCon Juric mi esalto»Luigi SaporitoCROTONE

Q uattro assist, una traver-sa e chilometri di sgrop-pate sulla fascia con una

media voto in pagella ampia-mente sopra la sufficienza.Questo per il momento il bilan-cio di Bruno Martella, esternodi fascia sinistra del Crotoneche con la cura Juric ha ritro-vato il vecchio lustro. Grazie aisuoi passaggi provvidenziali isuoi compagni hanno segnatogol pesanti come quello di Bu-dimir nella rimonta con il No-vara, o quello di Balasa nel goldi apertura con il Livorno saba-to allo Scida.

A TUTTO CAMPO L’ex giocatoredi Viareggio e Pisa sta vivendole stesse sensazioni di qualchestagione fa. «Faccio fatica acrederci per come sto giocando

e per quello che stiamo facen-do – afferma il 23enne esternorossoblù – ma soprattutto per-chè questo tipo di gioco che ap-plichiamo mi piace da impazzi-re e mi porta a giocare più a ri-dosso dell’area di rigore avver-saria come facevo in Lega Pro».In effetti, rispetto alla passata

stagione, dove dopo un inizioabbastanza difficile Martella siè poi riscattato nel girone di ri-torno, questo campionato staproponendo un Martella diver-so. «Gioco in difesa, attacco,cerco il fondo, è il tipo di giocototale che preferisco e che micarica particolarmente. Sonoandato anche vicino al gol a Vi-cenza con quel colpo di testa ri-battuto dalla traversa e credoche se quel pallone fosse entra-to dentro i punti in classificasarebbero 2 in più».

SENZA VERTIGINI Un Crotoneche cerca ancor di più di asse-starsi nei piani alti della classi-fica ma accusare il peso dellaresponsabilità. «Al contrario –spiega Martella – più stiamolassù e più vogliamo starci an-che se ora diventiamo la squa-dra che tutti vogliono battere.Noi dalla nostra abbiamo laqualità del gioco e non ci sna-tureremo mai. Anche ad Ascoliandremo in campo per tornarecon 1 o 3 punti. Le vittorie ledobbiamo costruire in casa conl’aiuto della nostra tifoseria.Fuori casa invece non dobbia-mo perdere se vogliamo arri-vare il prima possibile alla sal-vezza».

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Bruno Martella, 23 anni LAPRESSE

Pagliarulo ci crede«Trapani, a Cagliaripuoi rialzarti»Franco CammarasanaTRAPANI

B rucia ancora ai grana-ta la prima scoppolastagionale, ma da

martedì si lavora per mette-re su il Trapani anti-Caglia-ri: «Anche da una sconfitta,come quella col Pescara, sipossono trarre spunti positi-vi che aiutano a crescere inquelle situazioni in cui saba-to abbiamo sbagliato e per lequali siamo stati puniti» diceil difensore Luca Pagliarulo.

GRUPPO Errori che il Caglia-ri, in cerca di riscatto dopo lasconfitta di Novara, non per-donerebbe di sicuro ad unTrapani che, fra l’altro, an-che stavolta sarà privo di al-cuni elementi importanti:«Dispiace per gli assenti –chiosa il capitano granata –

ma sin dal ritiro estivo abbiamoimpostato un discorso di squa-dra, di gruppo, per cui se esceuno c’è l’altro pronto a sostituir-lo. Magari ci sarà differenza dispessore, di esperienza, ma conl’aiuto di tutti si può sopperire.L’importanza del gruppo si ve-de in questi frangenti».

IN RAMPA DI LANCIO Trapanitutto da scoprire intanto quel-lo che sabato sarà di scena alSant’Elia poiché agli infortunidi Fazio e Torregrossa si è ag-giunta in settimana la squalifi-ca di Perticone. Col recuperodi Coronado, il centrocamponon dovrebbe registrare so-stanziali novità, al contrario degli altri reparti. Il condizio-nale però è d’obbligo tenutoconto di quanto preannuncia-to da Cosmi nei giorni scorsi:«Nelle prossime partite forsescoprirete altri giocatori, pro-tagonisti non in campionatoma negli allenamenti». Il tec-nico granata, insomma, nelcorso della serie di impegniche vedrà il Trapani affrontareuna dopo l’altra Cagliari, Vi-cenza, Livorno, Spezia e Bre-scia, vuol dare qualche turnodi riposo ad alcuni dei semprepresenti. Ha iniziato contro ilPescara inserendo dall’inizio ilgiovane Sparacello al posto diTorregrossa. In rampa di lan-cio, in attesa di avere più spa-zio, ci sono i vari Raffaello, Ca-vagna, Accardi, Bagatini, DeVita, Pastore oltre ai più navi-gati Basso, Daì ed Eramo, gliultimi due in predicato per so-stituire Perticone a Cagliari.

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Luca Pagliarulo, 32 anni LAPRESSE

GIOVANILI

Dall’U17 agli AllieviI piccoli rosanerostupiscono tutti1Porchia: «Risultati sorprendentiLa Primavera può e deve crescerema siamo davvero soddisfatti»

Aldo CangemiPALERMO

D a una parte il pessimo avvio di stagionedella Primavera, dall’altra l’en plein de-gli Under 17 e in generale l’ottima par-

tenza di tutte le altre fasce baby. Mai comequest’anno il settore giovanile del Palermo vi-ve emozioni e risultati così contrastanti. Biso-gna solo scegliere se guardare il bicchieremezzo pieno o quello mezzo vuoto. Sandro Porchia, coordinatore del settore tecnico gio-vanile, sceglie la via dell’ottimismo: «È vero,la Primavera avrebbe dovuto e potuto faremeglio per la qualità della rosa (3 pari e 2 k.o.in 5 gare, quartultimo posto in classifica, ndr)ma anche se non vuole essere un alibi va sot-tolineato che 4-5 dei nostri sono stabilmentein prima squadra». Il che è positivo, vuol direche i ragazzi crescono bene: «Già, ma sono an-che certo che ci riprenderemo subito. Propriocome successo l’anno scorso: inizio stentato eprosieguo ottimo, e comunque in panchina c’èBosi che è una sicurezza, lui sa cosa fare».

NOTE LIETE Porchia è reduce dal corso di Co-verciano per diventare direttore sportivo, traun mese è tempo di esami, intanto è lui adesaminare il percorso delle giovanili di vialedel Fante: «Gli Allievi? Eccezionali, 6 vittoriesu 6 e sempre lo stesso grande atteggiamentoin campo. Meriti al tecnico Scurto: iniziano amille e finiscono a mille ogni gara e hanno lamiglior difesa dei tre gironi». Le buone abitu-dini che non si perdono mai. «Positivo anchel’avvio dei Giovanissimi Nazionali di Zammit-ti (l’Under 15, 4 vittorie e un pareggio, ndr).Nonostante ci siano stati parecchi innesti,l’ostacolo amalgama è stato superato senzaproblemi. E bene stanno andando anche le fa-sce dei più piccoli a livello regionale, catego-rie nelle quali comunque ci preoccupiamodella crescita umana dei ragazzini più che delrisultato».

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Serie BRRossoblù e granata verso due esami importanti

111� Le reti incassate dal Palermo nei match di campionato contro i nerazzurri, unica squadra tra le big che mai è stata battuta in casa propria.

È il 10 settembre 2005, Corini festeggia l’1-0 con Barzagli e Terlizzi: finirà 3-2. Sotto, l’esultanza di Delneri REUTERS

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3GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CON LA JUVE STABIA

Adesso l’Akragas chiama i tifosi Almiron ci sarà

Sergio Almiron, 34 anni, centrocampista DAPRESS

Salvatore MandracchiaAGRIGENTO

L’ attesa delle tifoseria monta nella consa-pevolezza che domani l’Akragas potreb-be ottenere all’Esseneto la prima vera

vittoria casalinga. Gli indizi favorevoli risiedo-no nel momento di difficoltà della Juve Sta-bia. Legrottaglie ribadisce però che «non esi-stono avversari facili o difficili ma solo avver-sari». Lo fa per evitare che l’entusiasmo conta-gi la squadra come due settimane fa conl’Andria, sconfitta che brucia ancora. Dopo laseduta di ieri, oggi rifinitura attendendo buo-ne notizie da Almiron. Il centrocampista soffredi un risentimento inguinale forse frutto delletre partite giocate in una settimana. Tour deforce che continuerà mercoledì con l’impegnocasalingo in Coppa Italia con il Catania e poi latrasferta con la Lupa Castelli. L’argentino èstato sottoposto ad accertamenti. Dovrebbecomunque essere in campo con la Juve Stabia.

ABBONAMENTI Intanto è stata chiusa la cam-pagna abbonamenti nella quale hanno credu-to appena 260 tifosi. Dato modesto che ha la-sciato scontenta la dirigenza. Visto l’impegno,la categoria e i risultati il presidente Giavarinisi sarebbe aspettato di più. Lui non perde co-munque la fiducia e invita i tifosi a riempiredomani lo stadio. Fischio d’inizio alle 14. Levie antistanti l’Esseneto verranno chiuse alle12.30.

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Catania spuntatoFalcone la terapia1La squadra di Pancaro senza gol da tre giornate Ma l’esterno con la Casertana è stato tra i più incisivi

Antonio FotiCATANIA

I l secondo attacco del tor-neo ha le polveri bagnate.Dopo il Foggia (12 reti)

con 11 gol il team di Pancaro sacome si fa gol, ma nelle ultimetre gare niente reti realizzate.Un handicap che ha portato ilCatania verso la prima sconfit-ta del torneo al Pinto di Caser-ta. I rossazzurri sono stati fer-mati in Campania, perché arri-vati mollicci e, forse, perchéappagati della mini-serie diben sei risultati positivi, che difatto ha cancellato la penaliz-zazione. A Caserta il tecnicoPancaro ha inizialmente schie-rato il tridente titolare compo-sto da Calderini, Russotto e Ca-etano, in corsa l’allenatore hacercato di rianimare il repartoavanzato con l’inserimento di Falcone, Di Grazia e Barisic,ma la musica non è cambiata.Falcone però potrebbe esserela soluzione interna, a partiredalla prossima gara di campio-nato contro il Martina Francaal Massimino che sarà arbitra-ta da Viotti di Tivoli.

FIDUCIA Nelle sette gare gio-cate, spesso partendo dallapanchina, Falcone ha mostratonumeri, tecnica e quantità, madovrà faticare le proverbialisette camicie per conquistareuna maglia da titolare e scalza-re i top player. Non sarà certa-mente impossibile, visto e con-

siderato che è dotato di vitali-tà, dribbling ubriacanti cheriescono a creare spazi e supe-riorità numerica che potrà es-sere sfruttata specie nel con-tropiede. Il ragazzo preferiscestare con i piedi per terra e continua ad allenarsi con im-pegno e sacrificio, così come tutti i giocatori di Pancaro, insala stampa a Caserta però l’at-taccante ha lanciato un mes-saggio: «Per quanto mi riguar-da la condizione fisica sta cre-scendo – dice Falcone – sono pronto a giocare sia a partita incorso che dal primo minuto».Insomma nell’entourage ros-sazzurro c’è la consapevolezzadi poter recitare il ruolo dellagrande e di poter continuare

l’inseguimento alle prime dellaclasse. Trattasi solo di un inci-dente di percorso? Pare di sì, apatto che si rialzi la china a partire dal prossimo match. Lapreparazione a Torre del Grifoin ogni caso, continua nono-stante il nubifragio che ha inte-ressato il versante orientaledella Sicilia. Per questo motivoi rossazzurri, ieri si sono alle-nati in palestra. Due gruppi elavoro differenziato, in base aiminuti di gioco sommati a Ca-serta. Terapie per gli indispo-nibili Ferrario, Musacci e Pla-smati. Oggi alle 15 nuova se-duta di allenamento, poco pri-ma il difensore Nunziella saràin sala stampa.

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Luigi Falcone, 23 anni, pugliese di Mesagne, ha totalizzato 7 presenze PEGASO

BasketRLa stella di Capo d’Orlando

Orlandina, ma è proprio Laquintana?1Nuova esperienza del play: «Esordio da favola, qui crescerò»

Salvatore PintaudiCAPO D’ORLANDO (MESSINA)

«V olli, sempre volli,f o r t i s s i m a m e n t evolli». Non ce ne vo-

glia Alfieri se prendiamo in pre-

stito la sua frase per presentareil giovane talento dell’Orlandi-na basket, Tommaso Laquinta-na. Tommy (così chiamato) èl’esempio di come si può ambirea scenari importanti partendo dal basso.

CHE SCALATA Solo nella stagio-ne 2011-2012 il play giocavanella Divisione nazionale con Ruvo di Puglia, mentre a Capod’Orlando ha disputato un tor-neo di Legadue (2013-14), poiin prestito a Biella sempre in

A-2 Gold. Questa è la sua primaavventura in A. «Quando mihanno detto che sarei ritornatoa a Capo d’Orlando, stentavo acrederci». Il play pugliese (natoa Monopoli il 7 luglio del ‘95),da esordiente sta giocando inmassima serie con continuità.In 3 gare di campionato ha giàdisputato 63’; 23 i punti conuna media di 7,7. con 11 rimbal-zi e 4 assist. «Sono soddisfatto,perché non mi aspettavo tuttoquesto – commenta alla tra-smissione di Antenna del Medi-

terraneo “Terzo tempo” –, il co-ach Griccioli mi ha subito datofiducia, e il gruppo è fantastico.Qui siamo tutti sullo stesso pia-no. Un esordio migliore in Anon ci poteva essere».

NAZIONALE Tommy nell’ultimagara, quella vittoriosa a Bolo-gna (64-76 per la Betaland), hagiocato ben 27’ mettendo a se-gno 11 punti, mentre il play ti-tolare Ilievski è stato in campoper 25’ con 8 punti. «Calma – di-chiara sorridendo Laquintana –

stiamo parlando di un’icona delbasket, uno che ha disputato glieuropei con la sua Nazionale,da lui ho solo da imparare. ABologna abbiamo giocato disquadra, una vittoria preziosaper la salvezza. Ma è già un di-scorso chiuso, domenica c’èReggio Emilia, finalista scudet-to. Sarà una battaglia». Laquin-tana, malgrado la giovane età,ha già indossato la casacca del-la Nazionale Under 18 e Under20, ma continua a restare un ra-gazzo umile: «Capo d’Orlando èla mia casa, la mia Nazionale.Spero di avere la possibilità digiocare, di centrare la salvezza,per il resto c’è tempo».

© RIPRODUZIONE RISERVATATommaso Laquintana, 20 anni CIAMILLO

ARRIVA LA LUPA

Messina rebusTavares e Gustavoora preoccupano

Diogo Tavares, 28 anni, attaccante FOTOPRESS

Piero RizzoMESSINA

I l Messina prepara il match interno con laLupa Castelli. Sfida sulla carta abbordabi-le, ma che desta qualche preoccupazione.

Il pensiero che scandisce questi giorni di avvi-cinamento alla partita, è soprattutto uno: difronte, il Messina troverà una squadra cheprobabilmente baderà soprattutto a non pren-derle, dopo aver incassato 13 reti nei 7 turniprecedenti. Di Napoli, quindi, dovrà preparareuna partita perfetta soprattutto in fase di pro-posizione. In attacco, però, dovrà fare i conticon una serie di defezioni. Padulano non è an-cora arruolabile, mentre Gustavo e Tavares insettimana hanno accusato problemi muscola-ri. Lo staff medico proverà a recuperarli, matra i due è il portoghese a preoccupare di più.

CERTEZZE Problemi solo di abbondanza, inve-ce, per gli altri due reparti. In particolare indifesa, dove con il rientro di Martinelli – lea-der indiscusso –, per la zona centrale resta li-bera solo una maglia, che indosserà uno traBurzigotti, Parisi e Palumbo, con quest’ultimoche però potrà agire anche da terzino destro.Intanto, per la sfida di sabato sera è stata am-pliata la disponibilità di posti in Curva Sud,dopo il completamento dei lavori sul sistemadi videosorveglianza. La zona più «calda» delSan Filippo, già da questo weekend, potràospitare fino a 7.900 spettatori.

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Lega ProRLa ripartenza dopo il k.o. al Pinto 43