Workshop Sportello AID – 2006 Sesto Scuole secondarie · depressiva o d’ansia, DDAI, ODD) +...

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WorkshopWorkshopSportello AID – 2006Sportello AID – 2006

Sesto FiorentinoSesto Fiorentino

Scuole secondarie

dott. Daniele Mugnaini, Psicologo collaboratore ASL e AO MEYER per Progetti Dislessia

Psicologo Scolastico c/o quattro IC Scandicci e IV CD Prato

Buona sera, sono un insegnante/genitore

di un bambino con grosse difficoltà a leggere…

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino con grosse difficoltà a leggere…

Potrebbe essere Dislessico? Cosa potrebbe suggerire la presenza di una

Dislessia?

SE PER DIFFICOLTA’ SI INTENDONO PARTICOLARE LENTEZZA E/O SCORRETTEZZA, NONOSTANTE LE BUONE POTENZIALITA’ GENERALI E UNA SUFFICIENTE ESPOSIZIONE ALLA LINGUA ITALIANA SCRITTA, SI’,

POTREBBE ESSERE DISLESSIA.

Altre caratteristiche possono essere frequenti nei dislessici, ma

non necessariamente presenti!!

• Difficoltà ortografiche (quasi sempre presenti!)• Difficoltà nelle tabelline, lentezza nei calcoli,

difficoltà coi problemi matematici scritti• Inversioni di lettere e scambi di suoni confusivi

(f/v, t/d, ecc.) nella lettura• Familiarità per dislessia • Pregresso ritardo del linguaggio

ATTENZIONE!!ATTENZIONE!! Un Dislessico può non presentare molte di queste

caratteristiche.

Un Dislessico, d’altra parte, può avere associati altri aspetti neuropsicologici (es. memoria verbale a breve termine, attenzione, intelligenza verbale, pianificazione, controllo della risposta impulsiva) o psicologici (es. senso di competenza, autostima, autoregolazione emozionale) deficitari,

DEI QUALI SI DEVE TENER CONTO AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI E DELL’INTERVENTO (SPECIE A SCUOLA)

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino con grosse

difficoltà a scrivere…

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino con grosse difficoltà a scrivere…

Potrebbe essere Disortografico? Cosa potrebbe suggerire la presenza di una

Disortografia?

DIFFICOLTA’ SIGNIFICA PARTICOLARE SCORRETTEZZA ORTOGRAFICA, NONOSTANTE LE BUONE POTENZIALITA’ GENERALI E LA NORMALE ESPOSIZIONE ALLA LINGUA ITALIANA SCRITTA? SI’? ALLORA POTREBBE ESSERLO.

Altre caratteristiche possono essere frequenti nei

disortografici, ma non necessariamente presenti!!

• Difficoltà nella calligrafia• Difficoltà nella Produzione del testo (dalla

punteggiatura, alla scorrettezza morfo-sintattica, e al disordine espositivo)

• Inversioni di lettere e scambi di suoni confusivi (f/v, t/d, ecc.) nella lettura

• Familiarità per dislessia o disortografia

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino con grosse difficoltà a leggere e/o scrivere…

Cosa potrei fare per aiutare il ragazzo e la famiglia?

1) INFORMARSI2) INFORMARE/SENSIBILIZZARE LA

FAMIGLIA, INCORAGGIANDOLA E RASSICURANDOLA

3) FORNIRE LORO LE INDICAZIONI PER ATTIVARE UN PERCORSO DIAGNOSTICO

POTREBBE ESSERE ANCHE UN PROBLEMA DI BAGAGLIO COGNITIVO GENERALE POVERO O DI CARENZE NEL PERCORSO DI SCOLARIZZAZIONE, OLTRE CHE DI CONSEGUENZE DI UN DEFICIT ATTENTIVO…

MA MEGLIO RESTARE SULL’IPOTESI DI DISLESSIA!!

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino dislessico…

Buona sera, sono un insegnantedi un bambino dislessico…

…Cosa posso fare per aiutare il ragazzo dislessico o disortografico?

1. INFORMARSI

(Cercando la Referente)Parlando con chi ha in carico il bambino

Leggendo

Cosa potrei fare?

2. ADOTTARE STRATEGIE DI

RISPETTO DELLA DISABILITA’

All dyslexics have very poor writing (mechanics and skills).

(Source: The Source for Dyslexia and Dysgraphia)

• nella motivazione alla lettura ed allo studio,

• nella qualità della comprensione del testo letto,

• nella qualità e nei tempi di acquisizione di abilità e conoscenze mediate da abilità automatizzate di codifica e decodifica

• nella quantità di letture (quindi nello sviluppo della via diretta/globale di lettura)

• nello sviluppo del lessico,

• nello sviluppo di abilità metacognitive di comprensione e produzione del testo scritto.

Capendo innanzitutto che una storia scolastica influenzata da un DSA ha comportato una serie di carenze:

 

Vivere con serenità la disabilità e le sue conseguenze, trasmettendo serenità.

Rassicurare rispetto alle ansie associate a: psicologo, npi, logopedista, visita diagnostica, accorgimenti personalizzati.

  

Incoraggiare Referente a far da portavoce, da stimolo, da incoraggiamento.

 

Evitare di fare leggere a voce altaEvitare di ridicolizzareEvitare di definire “lento, pigro, svogliato

o stupido”.Non correggere tutti gli errori nei testi

scrittiNon dare liste di parole da imparare a

memoriaNon richiedere la copia dalla lavagnaEvitare di fargli ricopiare il lavoro già

svoltoNon paragonare il ragazzo agli altri.

Incoraggiate e lodateSi conduca ogni sforzo per costruire la fiducia del

bambino, attraverso lo sviluppo delle sue attitudini in campi quali: la scienza, la meccanica, la tecnologia, (la musica,lo sport, il disegno, la recitazione…).

Assegnate meno compiti.Valutate il contenuto del lavoro scritto, non

l’ortografia.Valutate le risposte orali.Dategli più tempo per copiare alla lavagna.Lasciatelo lavorare con il testo aperto.Fategli capire che siete interessati alla sua difficoltà.

Dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario..

Dispensa dallo studio delle lingue straniere almeno in forma scritta..

Tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un adeguato e flessibile accordo fra gli insegnanti.

Organizzazione, almeno per i dislessici di interrogazioni programmate.

Uso , dove necessario , di strumenti compensativi quali: tabella delle misure, tabella delle formule, calcolatrice, cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo.

Permettere di registrare la lezione con il registratore.

Uso di strumenti informatici: videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà del singolo caso.

Diritto, nei casi che lo richiedano, di un insegnante di sostegno, di un lettore o tutore a scuola e a casa.

Diritto durante le prove di verifica e gli esami finali di avere adeguamenti , riduzioni e/o tempi più lunghi per lo svolgimento degli stessi.

Lasciare la scritta alla lavagna per più tempo possibile.

Scrivere alla lavagna in modo ordinato, magari con gessi di colore diverso per sottolineare aspetti diversi.

Consegnare al ragazzino riassunti scritti, appunti, schemi (alla fine della lezione)

Provvedere perchè prendano familiarità con la tastiera del computer e che scrivano al computer.

Gratificare i successi.

Insegnare tecniche di studio.

Utilizzare liste di vocaboli tecnici o comunque specifici delle diverse discipline.

Verificare che abbiano gli appunti necessari per il compito.

PERSONALIZZAZIONEVerificare l’acquisizione di concetti e

conoscenze prevalentemente tramite interrogazioni orali, esercizi cloze o a

domande chiuse (a risposta multipla, se il bambino non è impulsivo).

Per la storia e geografiaConsiderare possibili caratteristiche associate

sulla padronanza di concetti spazio-temporali.

Privilegiare l’uso della lingua anziché lo studio astratto delle sue strutture (analisi grammaticale), il ragionamento anziché il calcolo.  

 Non sorprendervi se cade la prestazione ortografica

in contesti di calo dell’attenzione o di maggiore richiesta di attenzione. Considerare l’effetto del “collo di bottiglia”.  

 

Cosa dovrei fare?

3. COLLABORARE AL LAVORO DI EQUIPE CHE

RUOTA INTORNO AL CASO: promuovendo la collaborazione,

la comunicazione la concertazione e la qualità della presa in carico con gli altri soggetti educativi coivolti: genitori, npi, logopedista, tutti i colleghi insegnanti,

compagni di classe del ragazzo.

Incoraggiando gli altriParlando bene degli altriChiedendo informazioni agli altriParlando con…Mantenendo contatti telefonici con gli altri

Pur sapendo che esiste un protocollo diagnostico fatto di prove standardizzate di

apprendimento (e che, quindi, sia da segnalare la superficialità di un diagnosta che abbia escluso la presenza di dislessia facendo scrivere o leggere al bambino semplicemente

due righe).

A scuola mi hanno detto che a loro non sembra che il ragazzo

possa avere una dislessia…

Può darsi, ma ATTENZIONE…

MA E’ PROPRIO OPPORTUNO CHE MI PREOCCUPI DI

QUESTA COSA ADESSO CHE E’ GIA’ ALLE MEDIE O

PERFINO ALLE SUPERIORI?

La lettura e la scrittura riguardano…

Le consegne, i brani da comprendere/studiare, i problemi di matematica) e

La copiatura dalla lavagna, il prendere appunti, il risolvere un problema, il completare schede e il fare compiti scritti.

CERTO, PERCHE’ VOGLIAMO EVITARE AL RAGAZZO INUTILI E ULTERIORI FALLIMENTI E FRUSTRAZIONI…

… CHE LO RENDONO PIU’:

Demoralizzato

Disattento

Irrequieto

Irritabile

Propenso a cercare gratificazioni e attenzione altrove

… E DEMOTIVATO RISPETTO ALLO STUDIO!

La presenza di dislessia aumenta la possibilità di bassa autostima (Filozof et al., 1998), di sintomi depressivi (Cole et al., 1997; Esser, 1994; Huntington e Bender, 1993), di abbandono scolastico e di comportamenti antisociali nell’adolescenza (Warnke, 1999). Bandura et al. (1996; 1999) hanno mostrato come i fallimenti scolastici e la bassa autostima scolastica e sociale contribuiscono al deterioramento del percorso scolastico.

A PARTE LA DIFFICOLTA’ A LEGGERE O SCRIVERE,

COSA PUOPUO’’ COMPORTARE UNA DISLESSIA?

E’ dislessico, MA…CI SONO ALTRE COSE CHE

MI PREOCCUPANO!

E’ necessario rivolgersi a un esperto per capire se

è un aspetto della dislessia o è un disturbo associato!

Rallentato Ostacolato

Affaticato

Demoralizzato Fallimenti

Demotivato

Mal di testa

Insegnanti o genitori non sensibili/zzati Ansie e opposizione

Disattento

INTERFERENZA SUL FUNZIONAMENTO

Effetti secondari dei Disturbi dell’Apprendimento

Inoltre

Due possibilità

> Fa emergere situazioni subcliniche rispetto ad altre aree sintomatologiche (sintomatologia depressiva o d’ansia, DDAI, ODD)+ circolo vizioso

+ circolo vizioso

Il DSA si somma ad altri deficit (memoria,

attenzione, autoregolazione, ecc.) o disturbi

DSA

Altri Disturbi che possono essere associati

9 SINTOMI DI DISATTENZIONE

1. Scarsa cura per dettagli, errori di distrazione2. Labilita’ attentiva3. Sembra non ascoltare quando si parla con lui4. Non segue le istruzioni, non termina le attività5. Ha difficoltà ad organizzarsi6. Evita attività che richiedono sforzo cognitivo7. Perde gli oggetti8. E’ facilmente distraibile da stimoli esterni9. Si dimentica facilmente cose abituali

1.Nei compiti scolastici o in altre attività incontra difficoltà a concentrare l’attenzione sui dettagli o compie errori di distrazione.

  2.Incontra difficoltà nel mantenere

l’attenzione nelle attività assegnate (scolastiche, ludiche, o altro)

   3.Quando gli si parla direttamente non sembra ascoltare. 

4.Pur avendo compreso bene e non avendo intenzioni oppositive,non segue

le istruzioni e non porta a termine le incombenze o i compiti scolastici.

  

 5.Viene distratto facilmente da stimoli esterni al compito (per es. quando l’insegnante spiega oppure durante un’altra attività).

  6.Evita, prova avversione, o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono uno sforzo mentale protratto (come i compiti a scuola o a casa).

7.Perde oggetti necessari per i compiti o

le attività (come libri, compiti a scuola...).

   8.Incontra difficoltà nell’organizzare le

proprie attività e i propri compiti.  9.Manifesta smemoratezza nelle attività

quotidiane.

 Appare pigro, lento nei movimenti e nell’applicazione mentale al compito.

E’ disinteressato alle attività

scolastiche.

9 9 sintomi sintomi didi

IPERATTIVITA’IPERATTIVITA’

OO

IMPULSIVITA’IMPULSIVITA’

  Muove con irrequietezza mani o piedi, o

si dimena sulla sedia.    Corre, scorrazza e si arrampica in modo

eccessivo laddove ciò è fuori luogo.

  Ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività ricreative in modo tranquillo.

   Si muove di continuo o agisce come spinto

da un “motore interno sempre acceso”.   Parla eccessivamente. 

  Risponde precipitosamente prima ancora che la domanda sia stata interamente formu-lata.

   Incontra difficoltà ad aspettare il proprio turno

(per es. stare in fila).   Interrompe gli altri o è invadente nei loro

confronti (es. si intromette in un gioco o in una conversazione).

Sintomi e quadri depressivi

Quadri depressivi Quadri depressivi 

E’ irritabile, di cattivo umore, nervoso. 

Appare triste, infelice, serioso. Piange.  

Esprime sensazioni di sfiducia nelle proprie capacità edi poca autostima. 

Non prova interesse o piacere nelle maggior parte delle attività e dei giochi che normalmente sono forme di piacere.

Per inciso, si consideri comunque che a parte i sintomi descritti, il clinico indaga non soltanto i

sintomi qui definiti depressivi, ma anche:

Problemi di concentrazioneProblemi nella socializzazione (si isola)

Problemi di agitazioneProblemi nell’applicazione mentale in compito che richiedono

sforzoProblemi di memoria e metacognizione

Problemi negli apprendimenti

Sintomi diANSIA

Quadri d’ansia  Appare preoccupato, o ansioso… ipersensibile, stanco.

Lamenta mal di pancia, mal di testa o altri dolori.

Relativamente alle sue prestazioni scolastiche, chiede il conforto e la rassicurazione dell’insegnante. E’ insoddisfatto di performance che gli paiono imperfette.

ATTEGGIAMENTIOPPOSITIVI

E AGGRESSIVI

Quadro oppositivo provocatorio e di condotta

antisociale   1.

E’ arrabbiato e risentito.

Discute animosamente con gli adulti. 

 

Si arrabbia perdendo il controllo.

Quadro oppositivo Provocatorio e di condotta antisociale

  Sfida in modo attivo le regole o le richieste dell’adulto, o si rifiuta di obbedirvi.

  

Mente, inganna per ottenere cose o vantaggi, o per evitare degli obblighi.

  

Fa il prepotente, minaccia, o intimidisce gli altri.  

E’ il primo a scatenare scontri fisici.

Effetti del Disturbo associato sugli apprendimenti

Un disturbo psicopatologico può determinare una interferenza nei processi di apprendimento

ATTRAVERSO

- ridotto interesse e motivazione- interferenza sui processi di attenzione- interferenza sui processi di memoria- interferenza sul ragionamento logico- interferenza sui processi metacognitivi di elaborazione del materiale da apprendere

Mi tolga una curiosità, ma COSA E’ LA DISLESSIA?

E’ un Disturbo Specifico dell’Apprendimento

-Si tratta di una DISABILITA’ DI NATURA NEUROBIOLOGICA.

(Lyon et al., 2003)

Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Lettura

Calcolo OrtografiaOrtografia

DISLESSIA

DISORTOGRAFIA

DISTURBO MISTO

ORTOGRAFIA + CALCOLO

Disturbi Aspecifici dell’Apprendimento:

Bagaglio cognitivo borderlineRitardo mentale

o qualsiasi altro quadro in cui

sono compromessi tutti gli ambiti

di apprendimento(Dist.Personalità)

DISCALCULIA

Disturbo Non Disturbo Non Verbale?Verbale?

Disturbo da Deficit

dell’Attenzione e/o Iperattività

D.S.A.• Prestazioni significativamente “anormali”.

(scorrettezza per scrittura e calcolo; scorrettezza e/o lentezza per la lettura),• Non dovute (principalmente) a malattie

neurologiche, bassa scolarizzazione*, deficit udito-vista, povero bagaglio cognitivo generale, disadattamento importante secondario a fattori di stress cronici e/o gravi.

Criteri di esclusione e Discrepanza dall’atteso.• Interferenza nel “funzionamento” (successi

scolastici, autostima, e/o rapporti sociali)• *La Diagnosi si fa a partire dalla fine della

seconda elementare o dalla terza.• La compromissione deve riguardare lo sviluppo della competenza e non la perdita di una abilità precedentemente

acquisita.

PENSIAMO A QUANDO SI IMPARA… a guidare?!

Sentiamo il pesante impegno mentale e l’importante dispendio attentivo: cerchiamo di ricordare tutte le varie cose.

Abbiamo poi l’impressione di non ricordare tutto, di non ricordarlo bene, di non essere capaci di regolare tutto come si deve, non siamo sicuri se stiamo facendo bene.

E’ un’esperienza stressante.Ne usciamo esausti.

Neuroanatomia

Atipica asimmetria fra emisferi?Modificazioni a livello del corpus

callosum?

COSA MI DEVO ASPETTARE DA UN DISLESSICO? QUALE IL SUO FUTURO

PROFESSIONALE?

L’ANDAMENTO DELLA DISABILITA’ DIPENDE DADIPENDE DA…

• IL TIPO DI D.S.A., • LA GRAVITA’ (in termini di aree

coinvolte e di severità della disabilità • -vd. anche la familiarità-),• LE ABILITA’ COGNITIVE

COMPENSATIVE PRESENTI (bagaglio cognitivo generale, abilità cognitivo-verbali, risorse attentive),

• LA PRECOCITA’ ed ADEGUATEZZA DELLA PRESA IN CARICO e DELL’INTERVENTO,

• IL TIPO e IL GRADO di COMORBILITA’.

COSA E’ LA DISCALCULIADISCALCULIA

…37,38,39,50,51…

“Centotre”

= 1003

21=12

“più” = X

5+5

mmh?!

Concetto di numero (e valore posizionale) e delle singole operazioni ( o di altri concetti matematici es. > <)

Associazione corretta simbolo-parola-immagine (o dita) del numero o dell’operazione

Conteggio o enumerazione (tempo e accuratezza)Procedure del calcolo (con evoluzione di strategie) (tempo e accuratezza)Fatti aritmeticiTabelline (tempo e accuratezza)Procedure del calcolo scritto (tempo e accuratezza)Lettura-scrittura dei numeri*Abilità non acquisita o Poca automatizzazione o Disattenzione (e

perseverazione)Interferenze della Memoria di Lavoro nel calcolo a mente (e scritto)Interferenze delle Abilità Visuo-Spaziali (+=X, Ds>Sx o Sx>Dx) nel calcolo scritto

Soluzione dei problemi (aspetti più o meno legati a concetti quali: ognuno, totale, valore unitario, distribuire, due terzi di…)

Mi tolga una curiosità, ma sono già stato dallo psicologo e mi ha

detto che va tutto bene…

Non sempre i servizi territoriali sono pronti, perché…

1) il protocollo diagnostico degli operatori della salute mentale dei bambini che vengono valutati spesso non comprende una valutazione approfondita degli apprendimenti scolastici e degli aspetti cognitivi (Levi, Penge, 1996); il rischio è quello di ignorare l’aspetto primario del disagio;

2) sono rari i punti di riferimento specializzati territoriali, a cui rivolgersi per chiedere consulenza, aggiornamenti e strumenti di valutazione idonei.

Mi tolga una curiosità, ma come mai ha tanta difficolta’ nella

seconda lingua?

Inglese

Seconda considerazione: le specific learning disabilities o learning disorders, o più specificamente reading disorder e disorder of written expression sono ormai oggetto di studio approfondito nella cultura anglosassone, probabilmente anche perché il disturbo è più evidente e pronunciato che nella lingua italiana. Ciò sarebbe dovuto alla minor regolarità nella corrispondenza fra grafema e fonema rispetto a lingue quali quella italiana (o tedesca).

Recentemente un articolo su Science ha confermato questa osservazione: “La dislessia è un fenomeno comune a tutte le culture, ma nel mondo anglosassone il disturbo della lettura è più difficile da superare che in Italia per le complessità della lingua inglese. La dislessia rende difficile connettere suoni verbali con le lettere o i simboli che rappresentano il suono. Per questa ragione imparare a leggere in inglese è molto più difficile che in italiano. L’inglese ha 40 suoni o fonemi, ma questi suoni possono essere rappresentati da oltre mille combinazioni di lettere (o grafemi) diverse. In italiano i suoni sono 25, e 33 i modi di scriverli” (ANSA 15/03/2001, da un articolo di Paulesu su Science). Il bambino dislessico e disortografico avrà quindi difficoltà maggiori nella letto-scrittura inglese che in quella italiana.

Un primo accorgimento starà nel puntare più all’apprendimento della lingua orale.

Aspetti della dislessia maggiormente suscettibili di influire negativamente sull’apprendimento di lingue straniere sono:

la scarsa discriminazione uditiva e del ritmo del discorso, la scarsa capacità di percepire e mantenere correttamente sequenze di tipo uditivo senza inversioni, limitazioni a livello della memoria di lavoro, debolezza dell’elaborazione fonologica e dell’associazione fra suono e corrispondente forma grafica, la poca sensibilità per la dimensione grammaticale, la tendenza alla confusione in campo sintattico..

Ancora più necessario è il motto “poco ma bene” (sia per il vocabolario scritto, sia per la padronanza di regole ortografiche). Il ragazzo deve sentire di padroneggiare un compito o un esercizio, altrimenti il suo senso di autoefficacia e la sua motivazione ne saranno compromessi.

PROMUOVERE UNA CULTURA DEL LIMITE, DELLA DIVERSITA’

E DEL MIGLIORAMENTO

PENSARE SEMPRE ALLA PROMOZIONE

DELL’AUTOSTIMA

Clima della classeOpportunità di mostrare i propri talentiAtteggiamento insegnante-alunniValutazioni in itinere: orali e scritteValutazioni finali

I soggetti con DA attribuiscono meno allo sforzo sia successi che insuccessi, attribuiscono i successi alla facilità del compito, e gli insuccessi alla mancanza di aiuto.

Nei soggetti con DA sembra essere presente un rapporto tra sistemi di credenze attribuzionali “negative”, sentimenti depressivi e ridotta capacità di utilizzazione di strategie cognitive più evolute (monitoraggio).Tale sistema può influenzare lo sviluppo di un disturbo depressivo-ansioso in soggetti vulnerabili.

Debolezza del Sé cognitivo

- Bassa autostima- Sensazione di scarso controllo sulla realtà esterna, futuro poco prevedibile; passività- Emozionalità inibita, oppure poco controllata, agita con comportamenti impulsivi- Relazioni sociali timorose o adesive- Funzionamento cognitivo superficiale, evitamento della riflessione cognitiva- Atteggiamenti regressivi (“non può”) o aggressivi (“non vuole”) nel contesto familiare

Sé accademico e sentimenti depressivi

Il Sé accademico è costituito da diverse credenze e convinzioni, che possono variamente contribuire a sentimenti depressivi (es. rappresentazione delle proprie abilità cognitive vs. rappresentazione del proprio atteggiamento emotivo di fronte all’apprendimento).

Masi G., Tomaiolo F., Sbrana B., Favilla L., Poli P., Baracchini M.G., Pruneti C.A, Floriani C, Marcheschi M (2001). Depressive symptoms and academic self-image in adolescence. Psychopathology 34, 57-61.

Bambini con DA, in condizioni di difficoltà, hanno minori aspettative di successo, minore fiducia nelle abilità di controllo della loro intelligenza, minori attribuzioni allo sforzo cognitivo, e maggiori attribuzioni a fattori esterni (“helpless”), con più frequenti reazioni di ansia ed abbassamento di autostima.

ALTRI STIMOLI

Da avere presso lo Sportello

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