UNESCO Centro Storico di Siena - Comune di Siena Piano di... · Il paesaggio storico urbano, inteso...

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Crediti L’aggiornamento del Piano di Gestione 2015-2018 del Centro Storico di Siena è stato coordinato dall’Ufficio Sito Unesco - Patrimonio Mondiale UNESCO. Il Responsabile dell’ufficio, i coordinatori del progetto e i referenti per il sito sono l’arch. Rolando Valentini, la geom. Valentina Fosi e la geom. Ilaria Magi. Il lavoro è stato inoltre condotto in collaborazione con l’intera Amministrazione Comunale, coinvolgendo in prima persona il Sindaco e gli Assessori: • Urbanistica, Trasporti, Traffico • Cultura • Sviluppo economico, Commercio, Società

partecipate • Politiche per il turismo • Ambiente, Lavori pubblici, Patrimonio, Protezione

civile e Palio • Personale, Semplificazione e trasparenza

amministrativa, Sistemi informativi, Sicurezza e Polizia municipale

• Sport, Cooperazione internazionale, Tutela animali, Decentramento

• Istruzione, Politiche giovanili, Asili nido, Formazione, Pari Opportunità

• Sanità, Politiche sociali, Casa oltre ai rispettivi Uffici di riferimento. Testi Rolando Valentini, Valentina Fosi, Ilaria Magi e l’Ufficio Urbanistica della Direzione Territorio del Comune di Siena. Nella redazione del Piano di Gestione sono stati utilizzati, inoltre, documenti e dati raccolti dall’anno della candidatura (1995) ad oggi e forniti direttamente dai responsabili dei progetti. Fotografie Mauro Guerrini Marco Donati Ringraziamenti Si ringraziano l’intera Amministrazione Comunale e l’Ufficio Sito UNESCO, Urbanistica, Affari Internazionali, Ambiente, Mobilità, Turismo, Lavori Pubblici e i Servizi Comunicazione per la forte collaborazione a questo progetto; tale riconoscenza è estesa anche ai membri del Comitato di Pilotaggio (Regione Toscana, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, Soprintendenza archeologica per la Toscana), partecipi a tutte le fasi di impostazione ed approvazione del Piano di Gestione. Un doveroso ringraziamento va alle Contrade, agli Ordini Professionali, alle Istituzioni ed alle Associazioni culturali ed economiche locali, che hanno fornito un prezioso contributo nelle fasi di condivisione del Piano di Gestione. Infine un ringraziamento alla cittadinanza che ha partecipato attivamente alla presentazione del Piano di Gestione - aggiornamento 2015-2018 tenutasi il 15 ottobre 2015.

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Indice PREMESSA…………………………………………………………………………………………………pag.5 INTRODUZIONE: I PIANI DI GESTIONE………………………………………………………………..pag.7 PARTE PRIMA Quadro di riferimento generale del Piano……………………………………………………………pag.10 CAPITOLO I…………………………………………………………………………………………………………………………pag.10 Centro Storico di Siena Sito Patrimonio Mondiale UNESCO I.1 La Dichiarazione di Eccezionale Valore Mondiale (S’OUV) Sito UNESCO Centro Storico di Siena I.2 Le finalità del Piano di Gestione del Centro Storico di Siena I.3 Come il Piano persegue queste finalità CAPITOLO II…………………………………………………………………………………………………………………………pag.17 Storia, identità, cultura e civiltà II.1 Cenni Storici II.2 Cultura ed identità storica II.3 Civiltà CAPITOLO III……………………………………………………………………………………………………………………….. pag.21 L’ambito territoriale iscritto ed i criteri di conservazione, tutela e valorizzazione estesi al territorio III.1 L’ambito iscritto: il centro storico III.2 Criteri di conservazione, tutela e valorizzazione III.3 La Buffer Zone PARTE SECONDA Analisi conoscitiva del sito Unesco…………………………………………………………………...pag.27 CAPITOLO I………………………………………………………………………………………………………………………….pag.27 Il Patrimonio Culturale I.1 Lo stato di conservazione I.2 Le risorse per la cultura CAPITOLO II…………………………………………………………………………………………………………………………pag.32 Cultura materiale II.1 Artigianato, commercio e prodotti tipici CAPITOLO III……………………………………………………………………………………………………………………….. pag.36 Cultura immateriale III.1 Le Contrade ed il Palio III.2 Le istituzioni culturali III.3 Eventi, itinerari CAPITOLO IV………………………………………………………………………………………………………………………..pag.41 Analisi dei rischi e dei vincoli IV.1 I rischi naturali IV.2 I rischi antropici IV.3 Valutazione dei vincoli CAPITOLO V…………………………………………………………………………………………………………………………pag.48 Analisi socio-economica V.1 Demografia V.2 Mercato immobiliare ed attività economiche V.3 La distribuzione delle funzioni nel centro storico V.4 L’accessibilità esterna V.5 La mobilità interna ed il sistema dei parcheggi V.6 Il turismo

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CAPITOLO VI…………………………………………………………………………………………………………………….…pag.62 Strumenti di pianificazione e controllo VI.1 Piani urbanistici, Piani settoriali e Piani di tutela del Sito VI.2 Ipotesi di raccordo tra Piano di Gestione e Piani e progetti settoriali PARTE TERZA Piano di Gestione 2015-2018…………………………………………………………………………… pag.80 CAPITOLO I…………………………………………………………………………………………………………………………..pag.80 Monitoraggio del Piano di Gestione 2011-2014 I.1 Verifica delle azioni intraprese dall’Amministrazione in base a quanto previsto dal Piano di Gestione Sito UNESCO “Centro Storico di Siena” CAPITOLO II…………………………………………………………………………………………………………………………pag.84 Sintesi dello stato di fatto del sito II.1 Stato odierno del sito Unesco II.2 Analisi SWOT

CAPITOLO III……………………………………………………………………………………………………………………….. pag.88 La struttura III.1 Dal documento preliminare al Piano di Gestione condiviso CAPITOLO IV………………………………………………….…………………………………………………………………….pag.89 Gli attori IV.1 Gli attori del Piano di Gestione CAPITOLO V…………………………………………………………………………………………………………………………pag.90 La partecipazione V.1 La partecipazione (termini, metodologia e contenuti) PARTE QUARTA Obiettivi e strategie del Piano di Gestione……………………………………………………………pag.94 CAPITOLO I…………………………………………………………………………………………………………………………pag.94 I Piani di Azione I.1 Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio I.2 Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano I.3 Piano di azione per la ricerca e la conoscenza I.4 Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo) I.5 Piano di azione per la mobilità PARTE QUINTA Verifica, aggiornamento e monitoraggio del Piano di Gestione…………………………….……pag.113 Allegati ALLEGATO A - Delimitazione del centro storico/zona buffer…………………………………………………………………pag.117 ALLEGATO B - Sistema della mobilità, della sosta e del trasporto pubblico locale della Città di Siena………………..pag.119 ALLEGATO C- Rapporti tra Sito UNESCO - parco del Buon Governo - viabilità ciclopedonale………………………….pag.120 ALLEGATO D - Sistema delle acque della città storica - edifici tutelati……………………………………………………..pag.121 ALLEGATO E - Carta geologica e dei dati di archivio………………………………………………………………………….pag.122

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PREMESSA Il centro storico di Siena è stato inserito nel 1995 nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Il riconoscimento rappresenta un innegabile elemento di prestigio e sancisce una responsabilità ulteriore per i soggetti che partecipano a vario titolo alla gestione del sito. L'iscrizione nella lista del Patrimonio dell'Umanità non deve essere considerato un punto d'arrivo, bensì una linea di partenza, un preciso impegno per la salvaguardia, la valorizzazione, la conservazione e la fruizione del centro storico da parte di tutta la collettività. Il centro storico della città di Siena rappresenta, per le sue caratteristiche urbanistiche e architettoniche, una testimonianza della creatività dell’uomo ed un’espressione concreta delle sue capacità artistiche ed estetiche. La struttura della città di Siena è peculiare e del tutto unica: l’Unesco l’ha definita un capolavoro di dedizione e inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati alla struttura urbana e al paesaggio culturale circostante. Le raccomandazioni UNESCO, per tutelare e valorizzare il paesaggio storico urbano di Siena, sottolineano la necessità di comunicare ai “city users” il valore sia delle emergenze architettoniche che del sistema culturale territoriale in cui esse si inseriscono e si relazionano. La definizione di Historic Urban Landscape (HUL) proposta nelle Raccomandazioni UNESCO adottate nel 2011 e integrate nel 2012, costituisce il contributo più recente al dibattito internazionale in materia di identificazione, conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. Si può constatare come la sensibilità ai problemi della conservazione si sia gradualmente estesa da una concezione di protezione puntuale ad una più ampia considerazione dell’ambiente urbano, per giungere al principio della protezione globale e della conservazione integrata. Il paesaggio storico urbano, inteso come bene comune, rappresenta il campo di indagine e di sperimentazione per un modello innovativo e intelligente di sviluppo locale, basato su tre principali forme di economia: l’economia della conoscenza, l’economia della conservazione del patrimonio culturale e l’economia civile. La corretta gestione del nostro territorio è in primo luogo una questione di conoscenza locale, fondamentale per la costruzione del paesaggio identitario. Conoscere e comprendere i contesti dove ogni giorno viviamo, significa non solo iniziare ad appassionarci di ciò che ci circonda, ma anche pretendere per noi stessi paesaggi sempre di maggiore qualità. La scarsa conoscenza del proprio paesaggio e la limitata capacità di attribuire ad esso significati e valori, sottolinea come l’educazione al paesaggio sia una necessità primaria nella definizione di politiche partecipative coerenti ed efficaci. Il paesaggio diventa cosi ̀ un “momento comunicativo” tra popolazione e territorio, dove il passaggio tra la lettura e conoscenza dei luoghi e la definizione degli obiettivi di qualità paesaggistica, si traduce in un atto cosciente e condiviso che si declina attraverso il sapere esperto e le aspettative e aspirazioni delle popolazioni. Le strategie introdotte dal Piano di Gestione si fondano su principi di tutela in senso dinamico ed evolutivo, avendo cura di tutelare la complessità del centro storico senese. Il Sito Unesco, come già detto in precedenza, è nel caso di Siena una città vitale e dinamica e le strategie introdotte dal Piano di Gestione si fondano su principi flessibili di tutela, che mirano a tutelare in maniera integrata l’assetto sociale, politico, economico ed urbanistico della città e non solo l'aspetto fisico dell'edificato o i reperti della tradizione, che diventerebbero solo delle rappresentazioni vuote. La valorizzazione del centro storico è quindi intesa come strategia di trasmissione della cultura, della conoscenza e del sapere. Le politiche che Siena dovrà attivare nel suo

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prossimo futuro dovranno essere capaci di promuovere le sue eccellenze ben oltre i confini locali attuando nuove strategie di comunicazione della città nel mondo. I Piani di Gestione dei Siti Unesco (istituiti in Italia con legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO”), assumono ruolo di assoluto rilievo, al fine di assicurare la conservazione dei siti medesimi e creare le condizioni per la loro valorizzazione. Il Piano, di seguito esposto, coerentemente con le Linee Guida Ministeriali, è una sequenza di azioni ordinate nel tempo in cui sono identificate le risorse disponibili per conseguire gli obiettivi, individuate le modalità attraverso cui essi si conseguono e predisposto il sistema di controllo per essere certi di raggiungerli. Il Piano costituisce anche una “dichiarazione di principi”, attraverso la quale il Comune di Siena (in qualità di Autorità responsabile della gestione del sito) e le collettività nazionali e locali alle quali i siti appartengono, si impegnano nei confronti dell’UNESCO e dell’intera umanità ad una tutela attiva, alla conservazione ed alla valorizzazione compatibile rispetto alle identità culturali locali. Il Piano rappresenta quindi il documento che informa sullo stato dei beni culturali, identifica i problemi da risolvere per la conservazione e valorizzazione, seleziona le modalità per attuare un sistema di azioni, una politica di sviluppo locale sostenibile di cui valuta, con sistematicità, i risultati. Il Piano non è tuttavia uno strumento centralizzato di progettazione sociale, ma piuttosto un insieme flessibile di regole operative, di procedure e di idee progettuali, che coinvolgono una pluralità di soggetti, in grado di evolvere e di recepire aggiornamenti e modificazioni con il cambiare delle circostanze e l’evoluzione dell’ambiente al quale si rivolge. Il presente aggiornamento del Piano di Gestione del Sito Unesco Centro Storico di Siena, contiene i risultati di tutto il processo che ne hanno portato alla formazione, organizzati in:

- una parte di carattere analitico mirata ad approfondire alcuni aspetti critici della vita del sito;

- una parte strategica mirata ad esplicitare le scelte e i criteri generali del piano; - un piano d'azione con i contenuti progettuali e le azioni messe in campo; - una parte tecnica con gli indicatori e le variabili oggetto di misurazione.

Le diverse parti sono percorse dallo stesso filo conduttore rappresentato dalla tematizzazione in:

- Territorio, che sintetizza considerazioni sulle infrastrutture, la mobilità, l’accessibilità - Società ed economia, che sintetizza considerazioni sulle attività economiche, la

composizione degli abitanti, il mercato immobiliare. - Turismo, cui è dedicato zoom in quanto settore chiave. - Patrimonio che sintetizza gli argomenti relativi allo stato del sito.

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INTRODUZIONE: I PIANI DI GESTIONE La Convenzione di Ginevra Nel 1972 gli Stati Membri dell'UNESCO, tra cui l'Italia, hanno adottato la Convenzione sul Patrimonio Mondiale1 al fine di “assicurare il più possibile una corretta identificazione, protezione, conservazione e presentazione del patrimonio mondiale”. Il patrimonio culturale e naturale rientra difatti tra i beni inestimabili e insostituibili non solo per le singole nazioni, ma per l'Umanità nel suo complesso. Parte di questo patrimonio in virtù delle sue eccezionali qualità può essere considerato essere di “Eccezionale valore universale” (outstanding universal value)e per questo meritevole di protezione speciale contro le minacce e i pericoli che incombono su di esso nel tempo. La Convenzione persegue l'identificazione, la protezione, la conservazione, la presentazione e la trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore universale. Fin dal 1972, anno di adozione della Convenzione, la comunità internazionale ha sposato il concetto di sviluppo sostenibile considerando la protezione e la tutela del patrimonio culturale come un contributo essenziale al perseguimento di tale tipo di sviluppo. Per l'implementazione della Convenzione è istituito il World Heritage Committee che insieme agli Stati Membri svolge tutti i compiti legati alla missione della Convenzione. Dal 1992 il Comitato è stato affiancato da: un Segretariato (World Heritage Center), avente compiti di coordinare l'attività tra gli Stati Membri; il Comitato e gli Organismi Consultivi tecnici come l'ICCROM (the International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property), un organismo con base a Roma, con il compito di produrre ricerche, documentazione, assistenza tecnica, formazione e consapevolezza pubblica per rinforzare la conservazione del patrimonio mobile e immobile. E' inoltre importante richiamare anche la più recente Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (Convenzione per il patrimonio immateriale) siglata dagli Stati Membri dell'UNESCO nel 2003.

L'implementazione della Convenzione e le politiche nazionali In ambito nazionale, la legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO” introduce i Piani di Gestione per i siti italiani già iscritti nella Lista, al fine di assicurarne la conservazione e creare le condizioni per la loro valorizzazione; la legge prevede tra l'altro l’approvazione dei Piani di Gestione e misure di sostegno anche per la loro elaborazione. E' stato creato un Ufficio dedicato al Patrimonio UNESCO Italiano presso il Ministero dei Beni Culturali sul cui Sito web è possibile trovare aggiornamenti riguardo alle direttive ministeriali, alle attività a supporto di siti e ai finanziamenti a valere sulla citata Legge.

La lista del Patrimonio Mondiale La definizione di patrimonio mondiale sancito dalla Convenzione si basa su quattro categorie di beni distinte:

- patrimonio culturale: monumenti, gruppi di edifici, siti archeologici - patrimonio naturale - patrimonio misto (culturale e naturale) - paesaggi naturali

1 Convention concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage (1972)

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Il Comitato per il patrimonio mondiale stabilisce una lista del patrimonio mondiale rappresentativa, bilanciata e credibile in conformità con i quattro obiettivi strategici adottati nella dichiarazione di Budapest del 2002. La strategia globale menzionata incoraggia più paesi a diventare membri della Convenzione e a promuove al proprio interno la segnalazione di siti che si ritengono non rappresentati nonché di monitorare lo stato di tutti i siti già iscritti, in particolare segnalando quelli in pericolo. Qualsiasi bene per essere iscritto all'interno della lista deve presentare le caratteristiche di eccezionale valore universale (outstanding universal value) con il quale si intende “un significato culturale e/o naturale che è tanto eccezionale da oltrepassare i confini nazionali e rappresenta un'importanza comune per le generazioni presenti e future di tutta l'umanità”.Il Comitato considera un sito come dotato dell'eccezionale valore universale qualora possieda almeno una delle seguenti caratteristiche:

I. rappresentare un capolavoro del genio creativo umano

II. mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un'area culturale del mondo, riguardo agli sviluppi dell'architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell'urbanistica o della progettazione del paesaggio

III. rappresentare una testimonianza unica o almeno eccezionale di una tradizione

culturale o di una civiltà ancora esistente o scomparsa

IV. essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno o più stadi significativi della storia umana.

V. essere un eccezionale esempio di insediamento umano tradizionale, uso del

suolo o dell’ambiente marino che sia rappresentativo di una cultura, o dell'interazione umana con l'ambiente naturale specialmente quando esso sia diventato vulnerabile sotto l'impatto di cambiamenti irreversibili.

VI. essere direttamente o tangibilmente associato con eventi, tradizioni viventi, con

idee o credenza, con opere artistiche e letterarie di eccezionale importanza universale.

VII. essere luogo di fenomeni naturali eccezionali o area di eccezionale bellezza

naturale ed estetica

VIII. essere eccezionali esempi rappresentativi dei principali stadi della storia della terra, incluse tracce di vita, importanti processi geologici in corso nello sviluppo della superficie terrestre o importanti caratteristiche geomorfologiche e fisiografiche.

IX. essere un eccezionale esempio di importanti processi biologici ed ecologici in

corso nello sviluppo degli ecosistemi terrestri, acquatici costieri e marini.

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X. essere luogo del più importante e significativo habitat naturale per la conservazione in loco della biodiversità, incluse quelle riguardanti specie a rischio estinzione importanti sotto il profilo della scienza e della conservazione.

Inoltre, per essere ritenuto di eccezionale valore universale, un sito deve presentare i requisiti dell'integrità e/o dell'autenticità e deve essere fornito di un'adeguata protezione e sistema di gestione che ne assicuri la salvaguardia.

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PARTE PRIMA Quadro di riferimento generale del Piano di Gestione CAPITOLO I Centro storico di Siena Sito Patrimonio Mondiale UNESCO L'inserimento del centro storico di Siena nella lista UNESCO (1995) avviene sulla base della presenza di ben tre dei requisiti di straordinarietà che rispondono ai criteri stabiliti dalla Convenzione. In particolare sono stati riconosciuti a Siena tre dei sette criteri culturali (criteri (i), (ii), (iv)):

(i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano. (ii) Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un'area culturale del mondo, riguardo agli sviluppi dell'architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell'urbanistica o della progettazione del paesaggio. (iv) Essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno o più stadi significativi della storia umana.

In particolare, nella relazione relativa all’iscrizione si scriveva:

“Siena rappresenta uno degli archetipi di città medievale. Trasponendo sul piano architettonico la rivalità con Firenze, i suoi abitanti hanno inseguito, attraverso gli anni, una visione gotica ed hanno saputo conservare, nella loro città, l’aspetto acquisito tra il XII ed il XV secolo. In quell’epoca, Duccio, i fratelli Lorenzetti e Simone Martini hanno tracciato i sentieri dell’arte italiana e, in modo più ampio, europea. L’intera città, proiettata verso quel capolavoro di spazio urbano che è la Piazza Del Campo, venne concepita come un’opera d’arte perfettamente integrata al paesaggio circostante.”

Quindi il valore da preservare e da assicurare alle future generazioni non è solo quello della fisicità del luogo e del significato artistico che esso rappresenta, ma anche "l'interscambio di valori umani" che hanno dato luogo nel tempo alla forma urbana e sociale di Siena. Il rimando alla cultura immateriale della città è dunque immediato. Il riconoscimento rappresenta un innegabile elemento di prestigio per la città, ma nello stesso tempo sancisce una responsabilità ulteriore per i soggetti che a vario titolo partecipano al governo del centro storico. I.1 La Dichiarazione di Eccezionale Valore Mondiale (S’OUV) Sito UNESCO Centro Storico di Siena Il Comitato del Patrimonio Mondiale, insieme agli organismi consultivi, ICOMOS e IUCN, ha elaborato una nuova Dichiarazione di Eccezionale Valore Mondiale dei siti UNESCO, OUV (Outstanding Universal Value) che riassume in sé i recenti sviluppi del dibattito internazionale sui temi della protezione e gestione. A fronte di questa rinnovata definizione, che è oggi riportata nel paragrafo 155 delle Linee Guida, il Comitato del Patrimonio Mondiale ha chiesto a tutti gli Stati, sulla base di una Decisione presa in occasione del Comitato di Christchurch del 2007, di rivedere le dichiarazioni di Eccezionale Valore Mondiale, aggiornandole al nuovo formato.

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Nella sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale di Brasilia è stata indicata come data di scadenza per l'invio delle nuove dichiarazioni di OUV il 1 febbraio 2012. L’Ufficio Sito Unesco Centro Storico di Siena in data 12/01/2012 ha provveduto all’invio della nuova dichiarazione di OUV al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In data 24 gennaio 2012 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha trasmesso la Dichiarazione al rappresentante dell’Italia presso il sito UNESCO per l’inoltro al Centro del Patrimonio Mondiale. Successivamente in data 11/12/2013 il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha comunicato all’Amministrazione la valutazione da parte di ICOMOS e IUCN della bozza S’OUV, nella quale si chiedeva di verificare e integrare il documento come da indicazioni degli organi consultivi, da parte di tutti i componenti del Comitato di Pilotaggio e di inviare lo stesso allo scrivente entro il 1 marzo 2014. In data 30/01/2014 è stata trasmesso il testo della Dichiarazione verificato ed integrato da parte dell’ufficio Sito UNESCO Centro Storico di Siena del Comune di Siena a tutti i componenti del Comitato di Pilotaggio che hanno approvato all’unanimità, l’aggiornamento della Dichiarazione di eccezionale valore mondiale - OUV (Outstanding Universal Value) del Sito Unesco "Centro Storico di Siena”. Con deliberazione della Giunta Comunale N°77 del 20/02/2014 è stato approvato l’Aggiornamento della Dichiarazione di eccezionale valore mondiale - OUV (Outstanding Universal Value) del Sito Unesco "Centro Storico di Siena", inviato successivamente in data 21/02/2014 al Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO che ha provveduto ad inoltrare il documento al Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. In data 11/08/2015 il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha comunicato l’adozione della Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale del sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO “Centro storico di Siena” adottata con Decisione 39 COM 8E dal 39° Comitato del Patrimonio Mondiale svolto al Bonn a giugno 2015. Di seguito si riporta il testo della Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale adottata nel giugno 2015: Centro storico di Siena n. 717 bis Data di iscrizione: 1995

Breve sintesi

Il centro storico di Siena è l’esemplificazione concreta della struttura urbanistica di una città medievale. Storicamente i suoi abitanti avevano trasposto proprio sul piano architettonico la loro politica di competizione con le vicine Firenze e Pisa. Nel corso dei secoli la città ha conservato l’aspetto gotico, che aveva acquisito tra il 12° e 15° secolo. Durante questo periodo, il lavoro di Duccio, dei fratelli Lorenzetti e di Simone Martini influenzò il corso dell'arte italiana e, più in generale, Europea. L'intera città di Siena fu progettata come un'opera d'arte che si fonde con il paesaggio circostante. Questa città toscana si sviluppò su tre colline collegate da tre strade principali che formavano una Y e si intersecavano in una valle che si è trasformata nella Piazza del Campo. Le mura fortificate lunghe sette chilometri ancora circondano il sito di 170 ettari. Porte fortificate furono raddoppiate nei punti strategici, come la Porta Camollia, sulla strada per Firenze. A ovest, le mura comprendono il Forte di Santa Barbara, ricostruito dai Medici nel 1560 e terminato nel 1580. All'interno delle mura sono sopravvissute al tempo case torri, palazzi, chiese, e altre strutture religiose. Sono inoltre degne di nota le fontane della città, che continuano ad essere alimentate da un vasto sistema di originali cunicoli sotterranei. La quintessenza dello stile gotico distintivo di Siena è rappresentata dall’arco senese, introdotto dall’est durante le Crociate. L’arco dominava anche nello stile degli edifici di epoca più tardiva, incluso il Rinascimento.

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Anche quando gli edifici furono sottoposti a lavori di ristrutturazione nel 17°, 18° e 19 secolo (come ad esempio il Palazzo Comunale, il Palazzo Chigi-Saracini, e il Palazzo Marsili, rispettivamente), gli elementi gotici ebbero la preferenza. Siena è una città medievale eccezionale, che ha preservato il proprio carattere e la propria qualità in modo ragguardevole. Durante il Medioevo Siena ebbe un’influenza sostanziale sull’arte, sull’architettura e sull’urbanistica sia in Italia che in Europa. La città è un capolavoro di dedizione ed inventiva in cui gli edifici sono stati progettati per essere adattati all’intero disegno della struttura urbana e, inoltre, per formare un tutt’uno con il circostante paesaggio culturale.

Criteri

Criterio (i): Grazie alle sue caratteristiche urbanistiche e architettoniche, il centro storico di Siena è la testimonianza della creatività umana ed esprime concretamente la capacità artistica ed estetica umana in forma materiale. Criterio (ii): L’originale esempio di civiltà figurativa, la sua architettura, pittura, scultura, e in particolare l’ urbanistica, hanno avuto una forte influenza culturale non solo su tutto il territorio della Repubblica di Siena, ma anche in Italia e in Europa, soprattutto tra il 13 ° e 17 ° secolo. Criterio (iii): La struttura della città ed il suo sviluppo, ininterrotto nel corso dei secoli, insieme ad una unità di progettazione che è stata preservata, hanno fatto di Siena uno dei più preziosi esempi di città medievale e rinascimentale italiana.

Integrità

Il Centro Storico di Siena è delimitato da antichi bastioni costruiti tra il 14° e il 16° secolo. Queste mura seguono i profili delle tre colline su cui è costruita la città, ed il loro perimetro include bastioni, torri e porte. Oltre alle mura il patrimonio del sito include molti altri importanti elementi di originalità, come le fontane con i loro cunicoli sotterranei, la rete di vicoli e spazi verdi connessi allo spazio urbano, gli edifici pubblici e le residenze private che includono palazzi e case torri. Durante alcuni mesi dell’anno il centro storico di Siena è esposto all’inquinamento ambientale e ad una intensa pressione turistica che mettono a dura prova i servizi della città. C’è anche la preoccupazione relativa al progressivo abbandono del centro storico da parte dei residenti locali. Sebbene nel 1983 la regione sia stata identificata come zona a rischio sismico medio-basso, le attuali opere di prevenzione sono considerate adeguate

Autenticità

Tenendo conto del suo stato attuale di conservazione e della sua autenticità storica, va detto che Siena è un raro esempio di città storica medioevale di queste dimensioni. Ciò può essere spiegato in parte dal fatto che la città non ha subito gravi danni di guerra e che è stata risparmiata in parte dallo sviluppo industriale moderno, perché resta fuori dalle grandi aree di sviluppo del paese. Il numero degli abitanti è rimasto relativamente basso e corrisponde a quello del periodo medievale. Di conseguenza non è stato intrapreso nessun ampliamento urbano su larga scala. I dintorni della città hanno subito solamente interventi su piccola scala e questi, come i progetti intrapresi nel corso del 19° secolo, sono diventati parte integrante della sua attuale autenticità storica. Al contrario, in atri comuni, attività simili hanno modificato il tessuto storico. Come risultato di questi fattori la forma urbana originale della città - un reticolo stradale del 15° secolo- è stata mantenuta insieme al disegno gotico dei suoi edifici pubblici, palazzi e case torri. Inoltre la funzione degli elementi medievali è rimasta invariata, compresi gli originali orti urbani all’interno delle mura. Attività tradizionali continuano in aree specifiche della città, come accadeva nel Medioevo, come si può vedere lungo Banchi di Sopra e Banchi di Sotto. Queste antiche strade erano infatti occupate da cambiavalute, ed oggi vi si trovano allineate numerose banche. Un elemento di preoccupazione per l’autenticità di edifici e monumenti è stato identificato nella rimozione di elementi architettonici minacciati dall’inquinamento e nella loro sostituzione con copie.

Requisiti per la protezione e la gestione

Il Centro Storico di Siena contiene una varietà di edifici di proprietà pubblica, privata e della Chiesa. Il patrimonio copre 107 ettari ed è definito da un confine netto, rappresentato dalle mura della città. Il sito è circondato da una zona cuscinetto di 9907 ettari, che si estende nel territorio del comune. Dal 1931, Siena ha adottato "moderni" strumenti di pianificazione urbanistica. Oggi sia le autorità statali che comunali stanno attuando una politica di continua conservazione e restauro. Recentemente sono stati approvati strumenti di attuazione della pianificazione urbanistica comunale e relativi regolamenti che introducono la definizione di “sito UNESCO” per la parte antica della città. Questi strumenti riconoscono la necessità di mantenere il ruolo della città come luogo rappresentativo dell’identità locale. Il centro storico è il fulcro dell’identità comunale, rappresentativo delle attività economiche ed

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espressione sociale della comunità. Gli strumenti di pianificazione urbanistica che si sono succeduti nel tempo hanno mantenuto queste funzioni, assicurando al tempo stesso la correlazione storica tra la città murata ed il contesto agricolo circostante. L'intero centro storico è sottoposto a "Decreto Legislativo 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del paesaggio", la legge nazionale per la tutela del patrimonio culturale. Per quanto riguarda i singoli monumenti, questi sono sottoposti ad un regime di salvaguardia che garantisce che qualsiasi intervento debba essere autorizzato dalla Soprintendenza competente (ufficio periferico del Ministero dei Beni e Attività Culturali). Mentre le specifiche autorizzazioni per gli interventi sono rilasciate dalle autorità locali, il ruolo delle Soprintendenze è quello di assicurare il controllo globale. In base a questa normativa le Soprintendenze possono negare per motivi di conservazione le modifiche proposte e possono limitare gli interventi. Un’altra limitazione definita dalla legislazione nazionale protegge ulteriormente l’intero centro storico attraverso la salvaguardia del paesaggio. Inoltre, una serie di norme più specifiche e piani di conservazione regolano le aree edificabili e commerciali, e delimitano una zona a traffico limitato con rilevazione elettronica degli accessi. Il Comune di Siena ha approvato il primo piano di gestione nel maggio 2011 che definisce il sistema di gestione del sito UNESCO. In particolare, il piano definisce come gli obiettivi debbano essere promossi e perseguiti. Data l’articolazione delle attività da intraprendere e la varietà delle criticità da risolvere verrà creata, una specifica struttura operativa interdisciplinare (ufficio UNESCO) che funzionerà come unità permanente di coordinamento per tutti gli organismi pubblici e privati interessati dalle azioni di tutela, conservazione e valorizzazione del centro storico di Siena. Gli obiettivi strategici, individuati per rispondere alle criticità sollevate nel piano di gestione, sono stati tradotti in sei azioni specifiche. E’ stata effettuata una revisione delle modalità di comunicazione dei valori del sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità, mediante un approccio che integra le modalità tradizionali di comunicazione con strumenti e linguaggi contemporanei. I parchi urbani sono stati valorizzati attraverso una riqualificazione dei giardini pubblici per mantenere l’equilibrio dell’antica correlazione tra la città murata e le valli verdi. Sono stati condotti studi conoscitivi sul patrimonio pubblico e privato di beni culturali, allo scopo di ottimizzare gli interventi di conservazione. E’ in via di attuazione una regolamentazione ulteriore del traffico, che include un sistema di parcheggi dentro e fuori le mura (già zona a traffico limitato) con una politica di riduzione e controllo degli accessi veicolari ed un piano di pedonalizzazione e ciclabilità del centro storico. Sono state ottimizzate azioni che condurranno all’aumento delle attività di visita turistica del sito, in accordo con i principi dello sviluppo sostenibile, implementando il sistema di gestione dell’arrivo dei flussi turistici. Infine il vigente piano urbanistico,con il supporto unico e irripetibile svolto dalle “contrade”, quali presidi sociali e culturali della città, promuove una politica di recupero del patrimonio edilizio del centro storico per la residenza.

I.2 Le finalità del Piano di Gestione del Centro Storico di Siena La finalità è quella di tutelare e salvaguardare il valore universale sancito dall'UNESCO, a partire dai criteri richiamati per l'iscrizione. Il PdG è dunque uno strumento le cui finalità sono ispirate ai principi dell'UNESCO e che deve specificare le modalità con le quali perseguire queste finalità sulla base degli specifici fattori di rischio. Naturalmente è ormai acquisizione comune che la tutela di questo genere di patrimoni vada pensata in senso dinamico o “evolutivo”. Non possiamo rappresentare la questione della tutela esclusivamente come il problema di proteggere il patrimonio dagli agenti di minaccia e reperire le risorse per farlo. Si deve invece partire da questo concetto per allargare la rappresentazione del problema nella direzione di un'analisi delle cause di queste minacce, della loro origine e valutarne gli sviluppi; lo stesso discorso vale per la capacità di far fronte a tali minacce. E' chiaro che la questione non può prescindere dalla considerazione che il sito è un organismo vivo oggi e che quindi è luogo di sviluppo, di mutamenti ed è in continua evoluzione. L’alto valore culturale ed identitario del centro storico è determinato dalla presenza di funzioni di livello superiore che fanno di Siena una città di rango elevato, inserita in una rete di relazioni che esulano dal livello provinciale, e che invece

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presuppongono network relazionali di livello nazionale ed internazionale. A livello locale, pur persistendo un capitale sociale molto denso grazie alla presenza delle contrade e di associazioni di vario tipo, il centro storico è stato interessato da flussi di spopolamento verso i quartieri periferici residenziali e la campagna e da una progressiva terziarizzazione. Gli strumenti urbanistici che si sono succeduti nel tempo hanno perseguito il mantenimento delle varie funzioni, insieme ai rapporti figurativi della città murata con il contesto agricolo circostante, fissati nell’immaginario collettivo anche grazie alla “Allegoria del Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti. Con sempre maggiore evidenza, l’obiettivo da raggiungere appare dunque quello di un giusto equilibrio tra le funzioni, anche attraverso un processo di ripopolamento del Centro Storico favorito da quote crescenti del settore terziario e direzionale che hanno iniziato a trasferire i propri uffici al di fuori delle mura, in virtù di una migliore accessibilità e funzionalità. In tale direzione si è mossa anche l’Amministrazione Comunale, sia promuovendo il recupero ai fini abitativi di vari edifici di proprietà, sia finalizzando parte dei contributi delle Leggi Speciali per Siena per risanare residenze poste all’interno delle mura sia, infine, con le politiche di conservazione e valorizzazione introdotte dal Piano Strutturale e dal Regolamento Urbanistico, cui si raccorda il Piano di Gestione.

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I.3 Come il Piano persegue queste finalità Gli obiettivi esplicitati nel precedente paragrafo possono essere sintetizzati e generalizzati, in tre specifiche azioni:

1. Mantenere i valori che hanno determinato l’iscrizione del sito nella lista Unesco 2. Coniugare la tutela e la conservazione con lo sviluppo integrato dell’economia

locale (legata al turismo, al terziario ed alle attività economiche del centro)

3. Rendere compatibile un processo locale condiviso tra più soggetti anche portatori di interessi contrapposti

Il Piano persegue gli obiettivi indicati in primo luogo fornendo un apporto conoscitivo e interpretativo delle dinamiche e dei fattori di pressione che minacciano l'equilibrio e la conservazione del sito; in secondo luogo individuando una strategia tra i soggetti responsabili suscettibile di essere condivisa dagli altri portatori di interesse rilevanti per la vita del sito, strategia che impronterà l'azione per la tutela e lo sviluppo sostenibile del sito per un arco pluriennale di tre anni. Per il perseguimento della strategia il Piano si propone di individuare sia i fattori che si pensa possano influenzare o minacciare il Valore Universale del bene sia le difficoltà che si pensa possano essere incontrate nell'affrontare tali problemi (Analisi Swot). Oltre all'individuazione dei fattori di pressione il Piano fornisce una chiara descrizione delle misure messe in atto per proteggere e gestire il bene a partire dalle azioni già in corso. In particolare misure:

• LEGISLATIVE norme statali o locali a supporto del sito

• REGOLATORIE

provvedimenti e misure che disciplinano aspetti rilevanti del sito (in primo luogo quelle collegate agli strumenti di Governo del Territorio)

• CONTRATTUALI

accordi tra il Comune ed altri soggetti rilevanti per le finalità del Piano

• GESTIONALI misure per la gestione del patrimonio con particolare riguardo alle implicazioni economiche

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Infine il Piano specifica, per il primo triennio di operatività, le azioni ed i progetti prioritari che saranno avviati per il perseguimento della propria missione; tale impostazione intende arrivare alla creazione di uno strumento flessibile di regole operative, provenienti e raccordati con gli altri strumenti intersettoriali di gestione del centro.

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CAPITOLO II Storia, identità, cultura e civiltà II.1 Cenni storici Da un piccolo insediamento etrusco posto al confine dei territori delle città di Volterra, Arezzo e Chiusi, nacque, sotto Ottaviano Augusto, la colonia romana di “Saena Julia” che, solo in epoca longobarda, cominciò a diventare un centro urbano importante, come sede vescovile, di un gastaldo di nomina regia, conte in epoca franca. Dall’XI secolo, lo spostamento del principale asse viario di comunicazione sulla via Francigena, fece di Siena una tappa fondamentale per mercanti, alti prelati e pellegrini in viaggio fra il nord Europa e Roma, che trovavano ospitalità nell’Ospedale di Santa Maria della Scala, fondato proprio in quegli anni dai Canonici del Duomo. Il passaggio di uomini e merci stimolò lo sviluppo della città che, dal nucleo più antico posto sull’altura di Castelvecchio, si estese fino ad inglobare con successive cinte murarie i borghi cresciuti lungo il tracciato della strada, disegnando la città con il tipico profilo urbanistico ad ipsilon, lungo i crinali delle colline convergenti nel Campo. Fra il XII e XIII secolo le famiglie dei Buonsignori, Malavolti, Piccolomini, Tolomei e Salimbeni, cominciarono a dedicarsi con successo alle attività commerciali e bancarie, estendendo i loro traffici alle principali piazze europee e si posero all’avanguardia nell’intermediazione finanziaria anche a beneficio del papato. Fino al 1168 la città fu governata dal vescovo ma, dopo l’avvicinamento al Barbarossa, l’aristocrazia urbana, arricchitasi con il commercio, scelse l’autonomia, dando vita ad istituzioni comunali laiche governate da due consoli e dal consiglio della Campana.

Dopo il regime consolare e quello podestarile, si perfezionò l’assetto militare, amministrativo e finanziario del Comune, con la nascita di nuovi governi dominati dalla fazione politica del Popolo, espressione del ceto borghese mercantile. Fedele all’Imperatore, Siena si pose a capo della lega ghibellina toscana ottenendo nel 1260 un’importante vittoria su Firenze nella battaglia di Monteaperti; la successiva scomunica papale contribuì a mettere in crisi l’attività

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finanziaria di mercanti e banchieri, già compromessa da alcuni fallimenti. Pochi anni dopo la città passò al guelfismo con l’insediamento del governo dei Nove, un’oligarchia composta dai principali mercanti e banchieri, che avrebbe segnato l’apogeo demografico ed artistico di Siena. In quegli anni vennero costruiti il Palazzo Pubblico con la Torre del Mangia e la Piazza del Campo con i nove spicchi, le grandi fonti monumentali ed importanti edifici privati come Palazzo Tolomei; Giovanni Pisano scolpì la splendida facciata del Duomo, del quale si progettò un grandioso ampliamento. Insieme alla ricchezza crebbe il numero degli abitanti fino a quota 50.000, e l’insediamento si ampliò con una nuova cinta muraria. In questo periodo fiorì la scuola pittorica senese con Duccio di Boninsegna, Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti, le cui opere preziose sono ora conservate nei musei senesi e nel Palazzo Comunale. Qui il governo dei Nove volle il famosissimo affresco “Allegoria del Buono e del Cattivo Governo”, che esprime in immagini i principi ispiratori del governo comunitario e repubblicano, dettati nel primo Statuto comunale in lingua volgare. Il Comune intanto aveva esteso il suo controllo sul territorio circostante verso sud e la Maremma, stipulando patti con castelli e paesi fortificati, che ogni 15 agosto per la festa dell’Assunta giungevano in città per offrire, in segno di sottomissione, un cero alla Madonna. Nell’ambito di queste cerimonie politiche e religiose, si svolgeva anche una corsa di cavalli per le vie cittadine, denominata Palio dal “pallium”, il drappo di stoffa preziosa offerto al vincitore; una festa che sarebbe proseguita nei secoli in forme e sedi diverse, contraddistinguendo Siena nel mondo. La pestilenza del 1348 decimò la popolazione e segnò il declino economico della città, contribuendo all’instabilità politica. Tuttavia dalla seconda metà del secolo fu teatro di un grande fermento spirituale e religioso con Santa Caterina e San Bernardino, ed anche la vita artistica vi rimase a livelli d’eccellenza, mentre stava per fiorire la grande stagione del Rinascimento che avrebbe coinvolto la pittura e l’architettura, con Francesco di Giorgio Martini. Sul piano politico, il delicato sistema di equilibrio repubblicano nel quale si erano sviluppate istituzioni importanti come l’Ospedale di Santa Maria della Scala e l’Università, venne interrotto alla fine del Quattrocento dal breve esperimento signorile di Pandolfo Petrucci, prima di essere definitivamente travolto dai conflitti europei fra Francia e Impero. Mentre sul piano culturale la città rimaneva all’avanguardia (nella pittura con Sodoma e Domenico Beccafumi, nell’architettura con Baldassarre Peruzzi, nella letteratura con la Congrega dei Rozzi che dette un contributo originale al teatro comico italiano), su quello religioso partecipava al dibattito suscitato dalla riforma protestante con Bernardino Ochino e i fratelli Fausto e Lelio Socini. Nel frattempo si profilava la perdita dell’autonomia politica: dopo un lungo assedio delle truppe imperiali appoggiate da Cosimo dei Medici, Duca di Firenze, si giunse alla resa nell’aprile 1555, mentre un gruppo di famiglie trasferiva la Repubblica Senese a Montalcino, che sopravvisse fino alla pace di Cateau Cambresis del 1559, quando vennero stabiliti i nuovi equilibri europei. Sotto i Medici, lo Stato Senese venne aggregato, con pari dignità, allo Stato vecchio fiorentino, conservando la maggior parte delle antiche magistrature repubblicane, esclusivamente riservate all’aristocrazia locale. Per garantire il controllo militare della città, venne allora realizzata la grande Fortezza, che rappresentò la più significativa innovazione nell’assetto urbano. Siena tuttavia continuò a partecipare alla vita culturale con un ruolo da protagonista, grazie all’attività delle Accademie e dell’Università, ricavando dall’agricoltura la maggior parte delle risorse, grazie anche alla Banca Monte dei Paschi che dalla metà del Seicento si era trasformata in una vera e propria struttura creditizia controllata dalle magistrature cittadine,

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avendo a garanzia le rendite dei pascoli maremmani. Con l’estinzione della famiglia Medici nel 1737, il Granducato di Toscana passò agli Asburgo Lorena che soprattutto con Pietro Leopoldo riformarono le strutture statali: Siena perse il controllo sul suo antico stato che arrivava fino a Grosseto e dal 1786 le antiche magistrature di origine medievale vennero soppresse con la riforma comunitativa. Alla fine del Settecento subì radicali trasformazioni a causa del terremoto del 1798 e dei sommovimenti seguiti alla rivoluzione francese, che culminarono con le violenze antiebraiche del movimento sanfedista del “Viva Maria” e con la breve sottomissione all’impero napoleonico, che comportò un drastico rinnovamento dell’apparato amministrativo. Nel corso dell’Ottocento si registrò a Siena una decisiva spinta all’ammodernamento, con la costruzione nel 1849 della stazione e della linea ferroviaria, sostenuta dallo stesso gruppo imprenditoriale che partecipò convintamente al Risorgimento, rappresentando i sentimenti generali dei cittadini, che si espressero fra i primi a favore dell’annessione al Regno d’Italia. La permanente debolezza dell’apparato manifatturiero e industriale risparmiò grandi trasformazioni sociali e urbanistiche, ma il ceto politico cittadino colse molto precocemente la necessità di tutelare il grande patrimonio artistico ed architettonico impedendone il deterioramento e valorizzandolo, grazie all’apporto di architetti come Partini, che elaborò lo stile neogotico in connessione con i pittori che si formavano all’Istituto d’Arte. La Mostra d’Arte Antica del 1904 rilanciò la scuola pittorica senese a livello mondiale, determinando un incremento del commercio e del turismo; negli stessi anni nasceva l’industria farmaceutica di Achille Sclavo, che si sarebbe trasformata nel corso del tempo, conservando e sviluppando il carattere di alta specializzazione nell’ambito della ricerca scientifica. La ripresa demografica e le nuove esigenze igieniche determinarono le più importanti trasformazioni urbanistiche: nel 1919 la costruzione del quartiere-giardino di S. Prospero, e negli anni ‘30 il risanamento del quartiere di Salicotto, sottoposto a totale rifacimento; il temporaneo trasferimento degli abitanti, comportò l’edificazione di nuovi quartieri, esterni alle mura, nelle zone di Valli e Ravacciano. Durante il fascismo il podestà Bargagli Petrucci perfezionò l’immagine neogotica della città, sviluppando il suo carattere di città d’arte e cultura e sostenendo la peculiarità e unicità del Palio. Alla fine della seconda guerra mondiale Siena venne sostanzialmente risparmiata dai bombardamenti e solo un’incursione americana sulla stazione ferroviaria, determinò la distruzione della vicina Basilica dell’Osservanza, presto ricostruita nelle forme originali. L’inurbamento dalle campagne iniziato negli anni ’50 determinò un notevole incremento della popolazione, ma il Piano Regolatore del 1956 evitò nuove edificazioni nel centro storico, con la protezione assoluta delle valli verdi comprese dentro le mura, tutelate nel loro aspetto naturale. Su questa linea si sono susseguiti ulteriori strumenti urbanistici, fino ai più recenti quali il Piano Regolatore adottato nel 1990 ed approvato nel 1996, il Piano Strutturale adottato nel del 2006 ed approvato nel 2007, il nuovo Regolamento Urbanistico adottato nel 2010 ed approvato nel 2011. II.2 Cultura ed identità storica L’identità e la cultura della città di Siena è strettamente collegata al Palio ed alle Contrade; la corsa del Palio, che ha contribuito a diffondere la conoscenza di Siena nel mondo, si effettua due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto, in maniera sostanzialmente ininterrotta dalla prima metà del Seicento. La competizione con i cavalli nasce come evoluzione di quella che si correva lungo le strade della città per celebrare la festa dell’Assunta, ma è solo

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grazie al ruolo primario assunto dalle Contrade che la tradizione si è mantenuta viva nei secoli. Le Contrade hanno preso origine dalle compagnie militari in cui si articolava la popolazione, che si misuravano anche nei violenti giochi delle “pugna” e delle “cacce”. Dal Seicento le Contrade, in collaborazione con le istituzioni cittadine, scelsero di rendere omaggio alla Madonna di Provenzano il 2 luglio, gareggiando in una corsa di cavalli nella Piazza del Campo. Nel 1721 l’autorità municipale dettò il primo regolamento della corsa e da allora ha sempre vigilato sulla regolarità della competizione, senza intaccare l’autonomia delle attuali 17 Contrade, che tuttora si dividono il territorio cittadino compreso entro le mura, secondo quanto stabilito nel Bando di Violante di Baviera del 1730. Il legame con la tradizione, l’attaccamento passionale dei cittadini alla Contrada, fa del Palio una delle manifestazioni culturali più originali e intense del mondo. Oltre a tale tradizione, così importante e fondamentale ancora oggi per la città, Arte ed Architettura costituiscono a Siena un vero e proprio patrimonio. Nel piccolo spazio ancora delimitato dalle mura urbane del XIV secolo, Siena conserva la testimonianza della stratificazione di una storia plurisecolare, affiancando agli edifici medievali, quelli rinascimentali (come il Palazzo Piccolomini oggi sede dell’Archivio di Stato), settecenteschi (come il Palazzo Zondadari in Piazza del Campo) e Ottocenteschi, come il rifacimento partiniano della Piazza Salimbeni, Noventeschi con il Palazzo delle Poste progettato da Vittorio Mariani, fino all’architettura contemporanea, tutto sotto il segno dell’elevata qualità. La città vanta in ambito artistico un primato indiscusso, che non si ferma alla scuola senese con i grandi del Trecento Duccio di Boninsegna e Simone Martini, ma prosegue nel Quattrocento con i pittori Vecchietta, Sassetta, Domenico di Bartolo, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo e lo scultore Jacopo della Quercia, nel Cinquecento con Sodoma e Domenico Beccafumi, nel Seicento con Rutilio Manetti e Bernardino Mei, fino ad arrivare all’Ottocento con i pittori Amos Cassioli, Pietro Aldi, Cesare Maccari e gli scultori Tito Sarrocchi e Giovanni Duprè. La scoperta piuttosto recente, in un vano sottostante il pavimento del duomo di Siena, di un vasto ciclo di affreschi eccezionalmente conservati nei loro splendidi colori originali, risalenti alla fine del Duecento, così come il restauro della facciata del Palazzo Comunale e di importanti edifici privati sono alcuni esempi del rapporto di cura e attenzione della città con la propria storia artistica. II.3 Civiltà Si può senz’altro dire che esiste una civiltà senese, costruita nei secoli e mantenuta sino ad oggi grazie al reticolo fittissimo di associazioni ed istituzioni diventate sempre più importanti anche al di fuori dei confini della città, in primo luogo la Banca Monte dei Paschi, ma anche l’Università, le Accademie letterarie e Scientifiche, l’Accademia Musicale Chigiana, l’Università per Stranieri, l’antico Ospedale Santa Maria della Scala, diventato polo museale, e il nuovo Policlinico.

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CAPITOLO III L’ambito territoriale iscritto ed i criteri di conservazione, tutela e valorizzazione estesi al territorio III.1 L’ambito iscritto: il centro storico Il Centro storico di Siena è il territorio delimitato all’interno della cinta muraria e rappresenta l’ambito iscritto sotto la tutela dell’UNESCO; esso ha una superficie complessiva di circa 170 ettari, distribuiti su tre crinali (denominati Terzi della città), che hanno il loro fulcro in Piazza del Campo, a formare una simbolica “Y”. La struttura urbana della città, fortemente connotata da questa conformazione morfologica collinare, si caratterizza per il secolare equilibrio tra edificato e spazi verdi entro le mura e tra questo insieme e la campagna circostante. Le espansioni della città al di fuori della cinta muraria (per la maggior parte intatta),sono avvenute lontano dal centro, per cui la città moderna non “ingloba” quella antica, ma ne è, in maniera abbastanza peculiare, un complemento spazialmente separato. In tale contesto, la città storica si pone, inoltre in un rapporto di gerarchia con il resto della città ed il paesaggio circostante, anche da un punto di vista orografico e visivo. Nella relazione del Piano Strutturale (Quadro Conoscitivo, Piano Strutturale, “Il paesaggio e la città”), si può leggere un interessante riflessione in merito:“La suddivisione che abbiamo descritto consente di introdurre una gerarchia di unità di paesaggio in rapporto alla forma urbana di Siena: rispetto allo sperone centrale dominato dalla presenza delle mura urbane i crinali di via degli Agostoli (nel Terzo di città) e di Santa Regina (nel Terzo di S. Martino) formano due quinte che sono in relazione diretta, visiva, con la città”.Oltre alla storica divisione in Terzi, il territorio del centro storico della città di Siena è inoltre“idealmente” diviso tra le 17 contrade. La presenza delle 17 Società e comunità delle contrade costituisce il fulcro della vita del centro storico, ne scandisce i tempi e ne regola i rapporti sociali tanto da essere uno dei principali valori culturali da tutelare rispetto alla fisionomia del sito. Siena rappresenta un esempio unico di connubio tra cultura immateriale e forma fisica della città, all’interno di un processo storico secolare in cui l’una ha condizionato l’altra e viceversa.

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Le caratteristiche strutturali del centro storico, salvo episodici interventi, sono rimaste sostanzialmente invariate nei secoli, privilegiando forme insediative di crinale. Il moderno inurbamento della città, iniziato negli anni ’50, determinò un notevole incremento della popolazione seppure sotto il principio della protezione assoluta delle valli verdi comprese dentro le mura stabilito fin dal Piano Regolatore del 1956 (che evitò nuove edificazioni nel centro storico) e successivamente ribadito da tutti gli strumenti urbanistici intervenuti, fino al Piano Regolatore degli anni ’90, il Piano Strutturale del 2007 ed il nuovo Regolamento Urbanistico del 2011. La chiusura della città al traffico, iniziata nel 1965 con la Piazza del Campo e poi estesa all’intero centro storico, ha ulteriormente contribuito alla tutela del patrimonio architettonico ed artistico. Su questa linea si è inserita la Legge Speciale per Siena, che ha favorito interventi di tutela del patrimonio architettonico sia pubblico che privato; il restauro del centro storico rappresenta difatti, accanto ai fini della conservazione, l’azione indispensabile per il mantenimento dell’ambiente e del volto urbano della città in quanto forma vivente, composta di motivi evocativi, di fatti psicologici, di socialità e di sentimento. III.2 Criteri di conservazione, tutela e valorizzazione I primati della città per quanto riguarda la qualità della vita, riconosciuti e riconfermati anche recentemente da autorevoli organismi indipendenti, attestano il positivo risultato delle scelte lungimiranti compiute per la città per uno sviluppo che punti all’eccellenza in campo culturale e scientifico, all’ulteriore miglioramento della qualità ambientale sia del centro che delle periferie, alla creazione di un sistema-turismo innovativo, basato anche sulla valorizzazione del patrimonio eno-gastronomico, sulla diversificazione dei flussi turistici e sulla scoperta degli angoli nascosti della città. La continua opera di manutenzione e conservazione, fanno di Siena uno scrigno prezioso di testimonianze del passato.

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Il costruito si inserisce in un ambiente naturale accuratamente conservato, sia dentro le mura che fuori, dove si apre una paesaggio rurale di grande bellezza, frutto della lunga rispettosa opera dell’uomo, che costituisce un elemento decisivo di questo enorme museo a cielo aperto che è il territorio senese. L’area ricompresa all’interno delle mura, ossia il Centro Storico di Siena, è stata inserita dal 1995, anno del riconoscimento,all’interno della lista del Patrimonio Mondiale; si presenta oggi progressivamente allargata con caratterizzanti interventi attuati prima dell’ultima guerra, in prossimità di Porta Camollia, lungo Via Biagio di Montluc e Viale Vittorio Emanuele II, il quartiere di S. Prospero, Ravacciano e Valli. Queste zone, che rappresentano le prime espansioni fuori le mura di una qualche consistenza, possono a buon diritto essere considerate come allargamento del Centro Storico, presentando caratteristiche urbanistiche di un certo rilievo e caratteri tipologici storicizzati, importanti ai fini culturali non meno di alcune parti di città all’interno delle mura. Nei centri storici, necessità monumentali e vita quotidiana reciprocamente connesse, plasmano una forma urbana in continua evoluzione, in cui gli abitanti rappresentano il principale elemento di efficace spontaneità e vitalità del centro stesso. La funzione rappresentativa del centro storico induce, in maniera naturale, alla necessità di conservare tale immagine; tale azione rischia però, come già successo in molti casi, di creare un

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progressivo congelamento del processo evolutivo del nucleo urbano, caratterizzato invece, nel passato, dalla continua sedimentazione dei singoli apporti di ogni epoca, il cui risultato è proprio quell’immagine che si intende conservare. In molti centri storici italiani, per conservare quell’immagine, è stato interrotto il meccanismo che l’ha determinata, senza alcun progetto o idea da perseguire; tale condizione, grazie alle importanti politiche attuate sul centro storico di Siena dagli anni ’50 ad oggi, (come già evidenziato nei paragrafi precedenti), non appartiene a questa città che si caratterizza invece per una natura dinamica della società e, conseguentemente, della sua materializzazione ossia della città stessa. Nonostante tale ricchezza, Siena sta affrontando da anni, con tenacia, la minaccia alla progressiva sostituzione degli abitanti stanziali (cioè quelli che vivono strettamente ed in connessione con il centro) con gli abitanti monofunzionali (ossia quelli da una permanenza parziale, che vi svolgono solo poche funzioni, quali il dormire o studiare). Questa problematica, che rischia di provocare un progressivo distacco tra fruitore e luogo porta come diretta conseguenza ad un grave degrado, non solo ambientale, ma soprattutto sociale ed economico. Questi processi, studiati e conosciuti da Amministrazioni lungimiranti e per questo non completamente indomabili, sono alla base di un’attenta progettualità del centro storico e dell’idea di città formulata nel Regolamento Urbanistico approvato nel 2011 (Del. CC del24 Gennaio 2011). E proprio l’idea di città, intesa come progetto da perseguire, diviene elemento cardine nel Piano di Gestione, in continuità con i più recenti strumenti quali PS e RU. Non risulta inoltre di secondaria importanza, nell’ambito della valutazione dei criteri di tutela e conservazione esistenti, l’analisi dei vincoli e dei criteri estesi al territorio e deducibili dal Pit - Piano Paesaggistico Regionale. III.3 La Buffer Zone Nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale del 1977, l’Unesco, definisce la buffer zone (zona tampone) come “un’area che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell’umanità”. Per il sito Unesco “Centro Storico di Siena” il dossier di candidatura definisce ed individua sia i confini della core zone (coincidente con la delimitazione del Centro Storico), che della buffer zone (coincidente con la quasi totalità del territorio comunale, già assoggetta a vincolo paesaggistico), come si evince dalle Tavole riportate all’All. A di questo documento. La delimitazione di una buffer zone così estesa non aggiunge un nuovo vincolo, ma piuttosto riafferma un perimetro di tutela che si fonda su strumenti di protezione del territorio già esistenti e su cui la stessa motivazione di candidatura fa forza:“Siena rappresenta uno degli archetipi di città medievale. Trasponendo sul piano architettonico la rivalità con Firenze, i suoi abitanti hanno inseguito, attraverso gli anni, una visione gotica ed hanno saputo conservare, nella loro città, l’aspetto acquisito tra il XII ed il XV secolo. In quell’epoca, Duccio, i fratelli Lorenzetti e Simone Martini hanno tracciato i sentieri dell’arte italiana e, in modo più ampio, europea. L’intera città, proiettata verso quel capolavoro di spazio urbano che è la Piazza Del Campo, venne concepita come un’opera d’arte perfettamente integrata al paesaggio circostante.”

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Dalla Tavola “Tessuti insediativi e sistemi di paesaggio” del Regolamento Urbanistico, riportata nell’immagine sottostante, emerge con chiarezza l’allargamento del Centro storico alle aree limitrofe (definite “Propaggini del centro storico”),costituite dall’edificato sviluppatosi fino agli anni cinquanta in prossimità della città murata (aree fuori di Porta Camollia, lungo Via Biagio di Montluc e Viale Vittorio Emanuele II, il quartiere di S. Prospero, Ravacciano e Valli, riportate con colorazione viola nella tavola medesima). Tali aree, caratterizzate da tessuti di matrice storica a bassa e media densità ed a destinazione prevalentemente residenziale; esse si sono sviluppate quali prime vere espansioni della città fuori le mura, caratterizzandosi per un impianto urbanistico e per caratteri tipologici di rilievo. In particolare le aree di via Piccolomini, via Ricasoli, via Mazzini e via Cavour, si caratterizzano per la presenza di insediamenti di impianto otto-novecentesco caratterizzati dalla stretta relazione con la strada lungo la quale si dispongono, spesso con affaccio diretto o comunque allineati; sono presenti anche funzioni diverse dalla residenza, soprattutto ai piani terra, quali il commercio e il direzionale, in funzione della buona accessibilità – anche con il trasporto pubblico - che connota queste aree. I quartieri San Prospero nella fascia tra viale XXIV Maggio e viale Vittorio Veneto, Ravacciano, via del Villino, strada di Busseto e Certosa, appartengono insediamenti di impianto otto - novecentesco di elevato valore architettonico, spesso dovuto alla unitarietà degli interventi; si tratta in prevalenza di zone a densità piuttosto bassa, con presenza della tipologia a villa/villini, quasi esclusivamente residenziali, che in alcuni casi danno luogo a quartieri veri e propri.

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Le aree identificabili con via Ciacci, via Martiri di Scalvaia e via Vivaldi, a prevalente destinazione residenziale, sono da insediamenti più recenti rispetto ai precedenti e la densità edilizia è sensibilmente più consistente vista la prevalenza di tipologie a blocco ed in linea. Infine, gli insediamenti a ridosso di Porta San Marco e Porta Tufi, oppure in prossimità di strada di Certosa appartengono insediamenti quantitativamente poco consistenti e frammentati, costituiti per la maggior parte da abitazioni isolate o case coloniche,generalmente con caratteri dell’edilizia rurale storica; la destinazione prevalente, se non esclusiva, è la residenza.

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PARTE SECONDA Analisi conoscitiva del sito Unesco CAPITOLO I Il Patrimonio Culturale Oltre alla tradizione legata alle Contrade ed al Palio, così importante e fondamentale ancora oggi per la città, Arte ed Architettura costituiscono a Siena un vero e proprio patrimonio. Nel piccolo spazio ancora delimitato dalle mura urbane del XIV secolo, Siena conserva la testimonianza della stratificazione di una storia plurisecolare, affiancando agli edifici medievali, quelli rinascimentali (come il Palazzo Piccolomini oggi sede dell’Archivio di Stato), settecenteschi (come il Palazzo Zondadari in Piazza del Campo) e Ottocenteschi, come il rifacimento partiniano della Piazza Salimbeni, Noventeschi con il Palazzo delle Poste progettato da Vittorio Mariani, fino all’architettura contemporanea, tutto sotto il segno dell’elevata qualità.

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Il patrimonio edilizio del centro storico appare di assoluto valore sia per la qualità che per la densità degli edifici di pregio; circa un terzo dell’edificato è rappresentato da “Palazzi”, che si concentrano lungo i percorsi di crinale, (carattere costitutivo della città di Siena), occupando l’area di maggiore visibilità con manufatti di rilevante valore architettonico; prevalente è poi la tipologia “residenziale di interesse storico architettonico”, che si localizza principalmente sui versanti di mezza costa nell’area baricentrica della città e lungo i crinali in prossimità di Porta Pispini, Porta S. Marco e Porta Camollia. Presente infine, seppure minoritaria, la tipologia “residenziale intensiva recente” a conferma della sostanziale integrità dell’area, che risulta localizzata ai margini del tessuto urbano e più precisamente nella zona nord-est e nel quartiere di Salicotto nella zona a sud-est. Significativi per la qualità architettonica e per i servizi che offrono, sono gli “Edifici speciali di valore storico”, che risultano inseriti lungo i crinali, alla confluenza degli stessi ed in prossimità delle Porte di accesso al centro e che raccolgono funzioni emergenti rispetto al contesto: il Duomo, il Santa Maria della Scala, il Palazzo Pubblico, gli edifici religiosi di S. Domenico, di S. Francesco, del S. Maria dei Servi e di S. Agostino. Nella fase di redazione del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale, tramite elaborazioni del S.I.T. comunale sulla base di dati catastali sono stati censiti all’interno delle mura 2.380 edifici, 713 dei quali risultano di notevole interesse pubblico e quindi sottoposti a vincoli particolari ed a regimi giuridici e fiscali speciali(Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, Decreto legislativo n. 42/2004).

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I.1 Lo stato di conservazione La presenza di edifici in stato di abbandono o in grave stato di degrado nel centro storico di Siena è trascurabile, in quanto diversi fattori, descritti anche nei precedenti paragrafi, concorrono ad impedire il verificarsi di tale fenomeno. Analizzando le varie componenti che contribuiscono alla gestione ed al mantenimento del sito, si può verificare come la realtà del contesto socio-economico-culturale e la sensibilità verso il proprio luogo di appartenenza, si riflettono e si concretizzano anche attraverso la valorizzazione dell’edificato presente sul territorio. Gli edifici dentro le mura sono per la maggior parte di pregio e con elevato valore di mercato, condizione che favorisce un continuo ed ininterrotto utilizzo degli immobili, senza soluzione di continuità. Anche le aree da riqualificare e rifunzionalizzare, hanno avuto ed hanno tutt’oggi una richiesta di mercato così forte ed una volontà di recupero così determinata, da consentire il loro riutilizzo a fini residenziali ma non solo. La Legge speciale per Siena, il cui finanziamento nel corso degli anni ha consentito un significativo recupero di edifici pubblici e privati ed il rifacimento delle facciate di numerosi palazzi, ha contribuito in maniera determinante al decoro ed alla valorizzazione complessiva del patrimonio edilizio del centro storico. Ulteriore elemento che contribuisce alla vitalità del centro storico di Siena è quello relativo alla sua “utilizzazione”da parte dei cittadini; fino alla fine degli anni ’70, si è verificata una lenta ma costante contrazione dei residenti entro le mura che ha portato alla perdita e riduzione della connotazione residenziale e che ha favorito un processo di progressiva terziarizzazione. Molti dei residenti entro le mura hanno preferito trasferirsi nei quartieri periferici residenziali (per vantaggi legati alla migliore accessibilità, al maggior confort delle abitazioni ed alla minore onerosità manutentiva); la contemporanea e sempre più rilevante tendenza alla terziarizzazione del centro ha determinato, sul finire degli anni ’80, l’esigenza di porre un freno a tale fenomeno e di determinarne l’inversione. Tale obiettivo, tutt’ora in atto in quanto azione strategica del vigente Regolamento Urbanistico,mira ad un giusto equilibrio tra tutte le funzioni che, con quella abitativa, possono e devono coesistere nel centro storico. La funzione residenziale risulta maggiormente capace di vitalizzare ed arricchire culturalmente un centro storico, cui le funzioni puramente attrattive di flussi turistici (economico-commerciali tipiche delle città d’arte), ovvero di funzioni di tipo ricettivo a carattere più o meno temporaneo (comprese le residenze per gli studenti universitari) devono semplicemente affiancarsi senza sopraffarla.

Beni culturali musei, ambiente, archeologia, arte,storia, edifici

Beni storici, architettonici e ambientali definiti dal D.L.42/2004 Musei definiti al giugno 2004 Monitoraggio emissioni elettromagnetiche Edifici Strade Mappatura degli scavi archeologici Mappatura degli antichi acquedotti e fonti Rilievo delle cavità Via Francigena

Stato di conservazione del patrimonio

Avanzamento legge speciale Piano del colore Manutenzione strade e piazze Emissione di fumi e agenti inquinanti Restauri e recuperi significativi Monitoraggio dei livelli elettromagnetici

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Il recupero della residenzialità nel centro storico, processo già in atto da qualche anno, è auspicabile non tanto in relazione alla presenza degli stranieri che scelgono di trasferirsi a Siena alla ricerca di una migliore qualità della vita, ma soprattutto agli stessi senesi, che riscoprono i valori e gli stili di vita del Centro, scegliendo i pregi e accettando consapevolmente i disagi dello stesso. Il processo di ripopolamento del centro storico è favorito da scelte strategiche lungimiranti che hanno visto quote crescenti delsettore terziario e direzionale che hanno iniziato a trasferire i propri uffici al di fuori delle mura, in virtù di una migliore accessibilità e funzionalità e dal recupero ai fini abitativi di vari edifici privati e di proprietà comunale. I.2 Le risorse per la cultura Il patrimonio culturale di Siena è la ricchezza della città, rappresentata da opere architettoniche ed artistiche straordinarie, tradizioni secolari ed un territorio unico al mondo. Siena è stata per secoli un centro d’arte e di cultura, attivo e dinamico; le risorse, sia private che istituzionali, sono sempre stati veri e propri propulsori per la progettazione e la realizzazione culturale, capaci di continuare e rinnovare la tradizione del fare che caratterizza questa realtà, fatta di grandi e rinomate istituzioni, ma anche di associazioni, di compagnie, di laboratori e di artigianato di qualità e botteghe storiche. Gran parte delle attività di Siena in campo artistico e culturale ma anche nel recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico hanno fanno riferimento ai finanziamenti della Fondazione MPS e Banca MPS. La Legge Speciale per Siena inoltre, una delle prime promulgate in Italia, a dimostrazione dei caratteri speciali riconosciuti alla città, ha rappresentato un ulteriore fonte di finanziamento risolta alla conservazione del patrimonio storico architettonico del centro storico; nel tempo il Parlamento ha provveduto a disciplinare e stimolare l’intervento di salvaguardia e recupero di altri centri storici, dove particolari evenienze suggerivano l’opportunità di provvedimenti straordinari. Già con la prima delle leggi speciali per Siena (n. 3/1963) vennero individuati gli aspetti che, nella specifica realtà dei centri storici italiani, sono di seguito divenuti centrali nel dibattito politico-culturale: da un lato, il degrado fisico, che si manifesta con il decadimento delle strutture storiche originarie, con le manomissioni edilizie, ambientali ed urbanistiche derivanti dall’immissione di funzioni incompatibili; dall’altro, la radicale trasformazione della composizione sociale e delle funzioni presenti nel centro storico, che si manifesta con l’esodo della popolazione e la sostituzione di funzioni terziarie a quelle residenziali. Le Leggi Speciali per Siena, ossia la citata n. 3/1963 e la successiva n. 75/1976, hanno impedito che si producessero questi fenomeni ed hanno permesso una precoce coscienza dei pericoli che potevano profilarsi per la realtà del centro. L’ultima delle tre Leggi Speciali, la n. 444/1998, ha trasferito le competenze dal Ministero dei Lavori Pubblici all’attuale Ministero per i Beni Culturali; con la Legge finanziaria n. 662 del 23.12.1996 fu prevista un’autorizzazione di spesa pari a 4 miliardi di lire per l’anno 1997 e, successivamente, con la Legge n. 444/98 una spesa di 4 miliardi di lire per ognuna delle tre annualità 1998, 1999 e 2000. Con la Legge 23.02.2001, n. 29 “Nuove disposizioni in materia di interventi per i beni e le attività culturali”, fu autorizzata, per il rifinanziamento di interventi per la città di Siena, una spesa di 4 miliardi di lire, per ciascuno degli anni 2001, 2002, 2003, ai sensi dell’art. 2 della Legge 15 dicembre 1998, n. 444. Negli anni la città di Siena ha potuto e saputo programmare una pluralità di interventi che hanno consentito di restaurare e risanare: monumenti pubblici, monumenti privati ed immobili delle Contrade oltre a porzioni dei

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quartieri cittadini. Gli interventi attuati hanno riguardato edifici ubicati del centro storico di Siena, permettendo, per le peculiari caratteristiche, per la sua identità culturale e per l’immagine caratterizzante, la conservazione e la diffusione di conoscenza di uno degli esemplari di maggiore importanza storico-artistica-urbanistica; ricchezza che attrae turismo nazionale ed internazionale, costituendo un prezioso patrimonio ed una ricchezza per la città.

Per quanto attiene le residenze, che del tessuto edilizio hanno interessato le porzioni di maggior degrado, negli appartamenti recuperati sono tornati ad abitare in massima parte i precedenti affittuari: questa opportunità, prevista dalla Legge Speciale, risolve anche aspetti sociali non secondari, in quanto gli abitanti degli stessi appartamenti non risultano tra i più agiati. Per gli immobili pubblici di carattere monumentale, sono stati effettuati significativi interventi di restauro, tra i tanti citiamo il Duomo e il Palazzo Pubblico. Per quanto riguarda gli interventi per i quali sia prevista una parte co-finanziata dalle Contrade o dai privati proprietari, molteplici sono stati gli interventi che hanno sviluppato una sorta di emulazione che “a macchia di leopardo” ha interessato molti immobili del centro senza cadere in quegli effetti scenografici che sono rappresentati da interventi per intere vie che fanno sembrare falso quanto realizzato. La Legge Speciale per Siena ha aperto, senza dubbio, nuove possibilità per il risanamento del centro storico, impegnando le forze politiche e sociali a confrontarsi ed a collaborare su un problema di vitale importanza per la città ma, indubbiamente,anche di rilievo nazionale ed internazionale per il carattere esemplare che ha avuto il successo degli interventi realizzati (mirati ad evitare il degrado e la devitalizzazione ola brutale modificazione che spesso colpisce i centri storici). I risultati ottenuti attraverso questa legge sono stati ulteriormente rafforzati dalle previsioni dei piani regolatori che hanno interessato la città, ma anche dai piani attuativi che hanno interessato il centro storico, oltre ai piani settoriali di gestione della mobilità e delle funzioni.

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Risorse ordinarie per la conservazione

Residui della Legge speciale Bilancio ordinario del Comune Finanziamenti privati – Art Bonus

Risorse naturali ed ambientali

Aree non edificate all’interno del Centro Storico (Valli verdi) Espansione urbana che ha rispettato l’antico confine città-campagna, rendendo ancora oggi percepibili le propaggini di verde che si spingono fino al cuore del centro storico Campagna racchiusa nella città dalle mura

Cultura intangibile: eventi, produzione culturale, usi e costumi

Eventi, usi e costumi legati al Palio Eventi, usi e costumi legati alle Contrade Eventi, usi e costumi legati all’università Eventi, usi e costumi legati alle attività dei Musei Eventi, usi e costumi legati alle attività Teatrali, Cinematografiche e Artistiche Eventi, usi e costumi legati alle attività fieristiche e commerciali

Risorse organizzative e intellettuali

Enti Locali - Comune - Provincia Istituzioni Culturali - Università - Università per stranieri - Santa Maria Della Scala - Pie Disposizioni - Opera del Duomo - Soprintendenze(ai monumenti e alle gallerie) - Musei - Biblioteche - Accademie Associazioni Teatrali Associazioni Cinematografiche/musicali Associazioni Artistiche

CAPITOLO II Cultura materiale La terra di Siena è ricca di forme di artigianato che si esprimono con creatività e fantasia. La prima testimonianza di tanta maestria ed ingegno è rappresentata dal vasto patrimonio ornamentale fatto di pittura, scultura ed architettura; una testimonianza fatta anche di forme meno celebrate, come i manufatti d’uso che raccontano un’antica e radicata tradizione secolare di artigianato artistico nella lavorazione della pietra, ceramica, terracotta, ferro battuto, tessuti, cristallo, oro e argento e legno. Gli artigiani fecero la città Medioevale, andando a stare “di casa e di Bottega” nei terzi, nelle Contrade e nelle strade che dalle loro attività hanno preso e conservano tutt’oggi il nome; la toponomastica a Siena conferma tale peculiarità e ne sono un esempio Via Calzoleria, Via dei Pittori e Via dei Maestri, Costarella dei Barbieri, Via de’ Borsellai, Via dei banchi, Via degli Orafi e Via dei Fusari. In Toscana, fin dal Rinascimento, si affermavano le prime corporazioni di arti e mestieri e Siena e Firenze rappresentano il fulcro di tali attività, non solo per la creatività degli artigiani ma anche per la ricchezza delle materie prime come l’argilla, il legno ed il marmo. Ogni zona, ancora oggi ha la sua forma di artigianato che è divenuta ed è tutt’oggi

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un’importante risorsa economica per il territorio; una risorsa che racconta la storia del territorio e della sua gente. Questo patrimonio, unico e non replicabile con la tecnologia moderna, rappresenta un’occasione per scoprire tradizioni antiche e spesso sconosciute, un modo diverso per conoscere Siena: percorrendo il saliscendi di stradine per arrivare a botteghe storiche tutt’ora esistenti ed in attività, dove si restaurano dipinti o libri antichi, un’oreficeria che riproduce oggetti ispirati alla simbologia Etrusca o laboratori che producono, a mano, ceramiche e terrecotte.

II.1 Artigianato, commercio e prodotti tipici Nel 2014 parte da Siena la sperimentazione regionale della Bottega Scuola, prevista dalla legge regionale sull'artigianato che, per la prima volta, ne ha definito obiettivi ed ambiti d'intervento, istituendo anche la figura del maestro artigiano. Grazie ad un protocollo d'intesa firmato oggi da Regione Toscana, Provincia di Siena, CIA (Cassa Integrazione Assistenza, l'ente bilaterale del settore artigiano) Siena, fa i primi passi il modello di formazione per l'artigianato pensato da Regione e associazioni di categoria per trasmettere alle nuove generazioni il saper fare degli antichi mestieri. Cardine della sperimentazione è il riconoscimento della Bottega Scuola, ovvero dell'impresa artigiana, diretta dal maestro artigiano, come luogo deputato alla formazione di figure professionali nel settore dell'artigianato artistico e tradizionale. Il protocollo - punta a definire, anche dal punto di vista del metodo, il modello formativo della Bottega Scuola, con l'obiettivo di recuperare gli antichi mestieri attraverso la rivitalizzazione di produzioni che rischiano di scomparire, ad avvicinare i giovani e gli aspiranti imprenditori a mestieri artigianali che, pur non essendo sotto i riflettori, sono portatori di importanti valori economici, culturali e sociali. Fra le finalità anche quella di fornire strumenti utili per la nascita di micro imprese e favorire il ricambio generazionale in quelle già esistenti. Il protocollo prevede da parte della Regione la definizione degli standard formativi e del quadro metodologico, mentre la Provincia di Siena finanzierà e realizzerà uno o più percorsi, attraverso uno specifico avviso per la selezione dei progetti. L'ente bilaterale affiancherà le Botteghe Scuola in una serie di funzioni specifiche, fra cui la formazione dei

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maestri artigiani coinvolti e le commissioni di esame per il rilascio della qualifica. Per la realizzazione delle azioni previste dall'intesa, i firmatari saranno affiancati da Artex, Centro per l'artigianato artistico e tradizionale per la Toscana che si occuperà, fra l'altro, di dare informazione, coordinare e monitorare la sperimentazione. La Bottega Scuola è un'impresa artigiana che svolge il ruolo di vera e propria agenzia formativa, accreditata al Sistema regionale della formazione professionale e i cui percorsi formativi possono essere finanziati con risorse pubbliche o riconosciuti ai sensi della legge regionale. Per diventare Bottega Scuola un'impresa artigiana deve essere diretta da un Maestro Artigiano, la cui professionalità è ufficialmente riconosciuta in base a esperienza e competenze. Dai dati pubblicati nel Rapporto Economico di Siena 2013 a seguito della giornata dell’Economia 14 giugno 2013 redatto dalle Camere di Commercio della Regione Toscana risulta che il settore artigiano della provincia di Siena produce, nel 2010, il 12,7% del valore aggiunto provinciale totale, contribuendo con 876 milioni di euro, di cui quasi il 60% provenienti dall’industria e il rimanente 40% dal comparto terziario. Il ruolo dell’artigianato nell’economia provinciale è inferiore rispetto alla media toscana (che grazie alle elevate incidenze registrate a Pistoia, Arezzo e Prato, raggiunge il 13,8%), ma supera il dato relativo all’Italia (12%).

Nel sistema produttivo provinciale operano oltre 2 mila imprese attive in ambito creativo e culturale, pari al 7% dell’insieme dell’imprese registrate nella provincia. L’incidenza è inferiore a quella rilevata in Toscana (8,3%), nonché rispetto al dato italiano (7,3%).

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Si assiste inoltre a piccole concentrazioni di alcune di queste lavorazioni in talune zone, come ad esempio il cristallo a Colle di Val d’Elsa, l’oro a Siena e le terrecotte nella Val di Chiana. Occorre salvaguardare la specificità dell’artigianato senese per contrastare la tendenza verso la banalizzazione del prodotto così come il fenomeno dello “spiazzamento” commerciale ossia la sostituzione delle botteghe e dei negozi legati alla vita della città con attività commerciali destinate solo a turisti, con prodotti a basso costo e non legati al territorio. L’artigianato d’arte rappresenta una risorsa importante e molteplici sono le iniziative messe in atto anche di recente per la valorizzazione del territorio, promuovendo la qualificazione della spesa turistica e quindi l’acquisto verso tali prodotti.

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CAPITOLO III Cultura immateriale Per sfuggire al fenomeno della globalizzazione è nato un movimento che vuole tutelare le culture locali con un approccio che ha visto, anche se solamente alla fine del 2003 e dopo un lungo iter burocratico, l'UNESCO farsi promotrice di una Convenzione per la Tutela del Patrimonio Culturale Immateriale, con la seguente definizione: "Per patrimonio culturale immateriale s'intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how - come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi - che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale”. Questo patrimonio, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d'identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Dal 17 ottobre 2003, circa 100 Stati hanno aderito a questa Convenzione, con l’Italia presente dal dicembre 2007. La città di Siena, assieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e all’Unesco, si è mobilitata per promuovere il ricchissimo patrimonio culturale immateriale d’Italia; promuovere la Convenzione, diffonderne la conoscenza, confrontare, analizzare e diffonderne buone pratiche di gestione, promuovere una più efficace valorizzazione, sostenere i valori del dialogo e della diversità culturale: sono questi i temi della conferenza organizzata dal Comune di Siena, in collaborazione con l’Unesco (Sede di Venezia – Ufficio regionale per la Scienza e la Cultura in Europa) e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tenutasi il 3 e 4 ottobre 2008 presso il complesso museale del Santa Maria della Scala. La conferenza, intitolata “Il Patrimonio Vivente” fa della promozione della Convenzione Unesco per la tutela del patrimonio culturale immateriale il suo punto centrale. La conferenza aveva le seguenti finalità:

- promuovere a livello nazionale la Convenzione UNESCO del 2003 per la tutela del patrimonio culturale immateriale;

- diffondere conoscenza e stimolare l’attenzione pubblica e istituzionale sul concetto di patrimonio immateriale;

- confrontare, analizzare e diffondere buone pratiche di gestione del patrimonio immateriale, e più in generale di gestione integrata del patrimonio quale sintesi di espressioni tangibili e intangibili;

- promuovere una più efficace valorizzazione del patrimonio immateriale, evidenziandone le potenzialità ai fini dello sviluppo culturale, sociale ed economico;

- sostenere, tramite la salvaguardia del patrimonio immateriale, i valori del dialogo e della diversità culturale.

La salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali sono esigenze di sempre più cogente attualità, a maggior ragione in un paese che vanta un patrimonio di eccezionale ricchezza quale l’Italia. Tuttavia, pur a fronte di un crescente dibattito sul tema, resta viva l’esigenza di comprendere i molteplici aspetti legati al concetto di patrimonio culturale in una visione complessiva, ossia in un approccio solistico in grado da un lato di comprenderne le diverse manifestazioni, e dall’altro di elaborare più efficaci strumenti di tutela, gestione, e promozione.

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Nasce allora un concetto di sviluppo e valorizzazione, in un’ottica capace di coniugare gli aspetti teorici con la definizione di strumenti e misure in grado di rispondere alle concrete esigenze di amministratori, società civile, e operatori di settore. III.1 Le Contrade ed il Palio Le Contrade si identificano, fisicamente, in porzioni di territorio comunale iscritte all'interno della cinta muraria. Il territorio di Siena (centro storico) è oggi diviso in 17 contrade ognuna delle quali possiede una propria sede, una chiesa ed un museo dove sono conservati i pali vinti. Chi vi nasce è contradaiolo e, per logica conseguenza, ha il dovere e il diritto di partecipare alla vita della propria Contrada. Il territorio è il primo e fondamentale elemento costitutivo delle Contrade. Ma il ruolo della Contrada nella città, oggi come nel medioevo, va oltre la sola appartenenza territoriale, connotandosi innanzitutto per la sua funzione sociale. Le Contrade rappresentano la vita stessa della città ed hanno oggi anche l’importante compito di preservare le tradizioni, adattandole alle nuove esigenze della contemporaneità.

Non è possibile determinare con esattezza quando si formarono le attuali 17 Contrade: ciò dipende dalla mancanza di documenti contemporanei al nascere delle Contrade stesse. Tuttavia, vi sono testimonianze che provano la loro esistenza fin dalla metà del secolo XV. La suddivisione più antica di Siena, comunemente accettata dagli storici, è quella in tre parti, dette TERZI o TERZIERI, e cioè TERZO DI CITTA'; TERZO DI SAN MARTINO e TERZO DI CAMOLLIA.

Ogni Terzo organizzava per ciascun rione delle Compagnie Militari, che avevano l'obbligo di difendere il Comune in caso di guerra, attendere alla guardia delle mura e delle porte, pattugliare le strade di notte. Nel Trecento il popolo senese era distribuito in 42 Contrade, che dopo la terribile "peste nera" del 1348 si ridussero a poco più di venti. Compagnie Urbane e Contrade subirono tra i secoli XV e XVII una lunga evoluzione. Delle antiche organizzazioni conservarono la costituzione e certe abitudini (come quella di riunirsi nelle chiese): ma, perduta la primitiva funzione militare ed attenuatasi quella civile, assunsero

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scopi eminentemente sociali e ricreativi. Le Contrade come le conosciamo oggi, furono delineate nel 1729 con il "Bando sui confini" ad opera della Governatrice Violante Beatrice di Baviera.

Il Palio è insieme la festa dei senesi ed un fenomeno unico al mondo, che coinvolge le Contrade e la città intera. Secoli di storia ne hanno fatto un simbolo e un fenomeno socio-culturale unico che trascende ogni altro tipo di esperienza tradizionale. Per questo, dopo la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale italiano da parte dell’Unesco, il Palio di Siena possa concorrere ad ottenere il riconoscimento dell’Unesco sia per le sue peculiarità storiche e culturali che per l’impegno che esprime nella tutela del cavallo da corsa.

III.2 Le istituzioni culturali Numerose le istituzioni culturali presenti a Siena:

Accademie Accademia Chigiana Accademia dei Fisiocritici Accademia dei Rozzi Accademia degli Intronati Musei Palazzo Pubblico (Museo civico) Santa Maria della Scala (Museo Archeologico Nazionale, Museo bandiere Stibbert, Museo della Città, Museo d’Arte per bambini) Circuito museale dell’Opera Metropolitana di Siena (Opera della Metropolitana, Battistero di S. Giovanni, Cripta del Duomo, Libreria Piccolomini) I Luoghi dell’acqua (La Diana, Museo dell’Acqua) S.I.M.U.S. (Archivio e percorso storico, CUTVAP, Collezione di Fisica, Collezione di preistoria archeologia classica e medioevale, Museo anatomico, Museo Botanico , Museo Nazionale dell’Antartide, Museo di scienze della Terra) Museo di storia naturale dell’Accademia dei Fisiocritici Museo della Società Esecutori Pie Disposizioni Museo Bologna - Buonsignori Oratorio di San Bernardino Pinacoteca nazionale Biblioteca degli Intronati Chiesa Sant'Agostino Santuario e casa di S. Caterina Torre del Mangia Sinagoga Musei delle Contrade Rocca Salimbeni (Collezione d’Arte Banca Monte dei Paschi di Siena) Museo dell'Archivio di Stato di Siena; Archivio Storico Comunale Le stanze della Memoria Teatri Teatro dei Rinnovati Teatro dei Rozzi Teatro del Costone Associazioni Culturali Associazione Creatsi Associazione Senarte Officina Delle Arti Oda32

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Associazione Archeosofica Sezione Di Siena Associazione Culturale Sobborghi Associazione La Diana Siena Fai Delegazione Siena Italia Nostra Legambiente Siena Rotary Club Soroptimist Club Unesco Fondazione Musei Senesi Compagnia Virgilio Sieni Danza Associazione Culturale Compagnia Francesca Selva Motus danza A.C. Ass. Cult.Teatro d'Almaviva Associazione Culturale Centro Studi Musica Antica "Ludus Tonalis" Associazione Culturale la Lut Associazione Culturale TeatrO2 Associazione Le Mura Siena Arciconfraternita Di Misericordia Di Siena Associazione Pubblica Assistenza Di Siena Associazione Il Laboratorio Onlus Associazione Le Bollicine Arci Siena Auser Comune Di Siena Avis Siena Cai (CLUB Alpino Italiano) Sezione Di Siena Cescot Siena Comitato Terza Eta' Anni D'argento Consulta Provinciale Volontariato Croce Rossa Italiana Sez Siena Corte dei Miracoli Associazione Libera a Siena Associazione Propositivo So.Cremazione Maison Perkins Deafness Fund Proposta Societa' Cooperativa Sociale Onlus Siena Soccorso Unione Italiana Ciechi E Ipovedenti (UICI) Amici della Bicicletta Anpana Siena (ASSOCIAZIONE Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) Topi Dalmata Ares teatro STRALIGUT Teatro Associazione Cadaveri Squisiti Centro Culturale di Siena Associazione Egum teatro Associazione Il Grappolo Circolo Culturale La Sveglia Cooperativa Giocolenuvole Balletto di Siena Associazione Danza Con CorDa Compagnia di danza AdArte Associazioni Cinematografiche/musicali Associazione Siena Jazz Associazione Visionaria Associazione il viaggio di Ulisse Cooperativa Nuova immagine(gestione del cinema Nuovo Pendola) Circolo Giovanni XXIII (gestione Cineforum) Circolo Corte dei Miracoli Associazione Amici del cinema - Campo e Controcampo Associazione Culturale Universo Associazioni Artistiche Elicona Associazione Estrosi

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Associazioni Musicali Associazione Meet Musik Banda città del Palio Unione Corale Senese Ettore Bastianini Polifonici senesi Madrigalisti Senesi Coro di Vico Alto Coro Agostino Agazzari Orchestra Plettro senese Orchestra Stabile San Bernardino Circolo musicale Diapason

III.3 Eventi, itinerari La città di Siena è ricca di associazioni che promuovono eventi culturali di ogni genere, dalla musica al teatro, dallo sport alle iniziative letterarie e culturali. Sono molteplici le opportunità rivolte al cittadino o al turista di passaggio, avvolgendovi in un ambiente accogliente e ricco di tradizioni intellettuali e culturali. Siena è inoltre una piccola cittadina che normalmente richiederebbe una giornata per essere visitata tutta, ma data la grande mole di opere d’arte, non basterebbe una settimana per visitarla veramente in tutti i suoi scorci e capolavori. Una delle città più ricche d’Italia dal punto di vista artistico e architettonico, stupisce per il suo splendore e per il calore delle persone che la abitano. La tradizione popolare, che raggiunge il culmine nei giorni del Palio di Siena, rimane comunque viva tutto l’anno animando con fiere, manifestazioni ed eventi particolari e unici le giornate del popolo senese e del turista.

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CAPITOLO IV Analisi dei rischi e dei vincoli Durante tutto l’anno 2014 è stato effettuato un monitoraggio sugli obbiettivi previsti dal vecchio Piano di Gestione, realmente realizzati e sugli effetti che questi hanno portato nella vita cittadina e nella valorizzazione del centro storico. Successivamente per l’aggiornamento del Piano è stata predisposta un’Analisi Swot per capire quali rischi e quali criticità sono rimaste ancora da risolvere, nonostante le azioni svolte per cercare di migliorare la vivibilità e la sostenibilità del Sito pur mantenendo intatte le caratteristiche di salvaguardia che lo rendono tali. Infine, è stata realizzata una fase partecipativa al quale sono state coinvolte direttamente le associazioni, gli enti, le istituzioni, i club e tutti i cittadini in maniera tale da coinvolgere e condividere quelle che sono le reali criticità che maggiormente affliggono la nostra città. Da tale attività partecipativa sono emerse integrazioni, aggiornamenti, modifiche che hanno articolato ulteriormente l’analisi. Alla luce di quanto detto sopra, sono emerse diverse problematiche già in parte evidenziate e affrontate nel vecchio Piano ma che per diversi motivi non sono state ancora del tutto risolte. I rischi di compromissione del sito sono rappresentati da elementi sia d’ordine naturale che antropico:

- dal punto di vista naturale si segnalano i fenomeni di rischio sismico, idraulico e geologico/geomorfologico;

- dal punto di vista antropico, si evidenziano soprattutto lo spopolamento del centro storico, la forte pressione turistica che va a incidere poi sulla mobilità, sulla cartellonistica e sull’ospitalità.

IV.1 Rischi naturali I rischi presenti nel sito UNESCO derivano dai seguenti aspetti, sotto specificati nel dettaglio: rischio sismico, rischio idraulico e rischio geologico/geomorfologico. Rischio sismico Il rischio sismico è il risultato dell'azione combinata tra il terremoto e le principali caratteristiche della comunità esposta (popolazione, edifici, infrastrutture, ecc.). La determinazione del rischio è legata a tre fattori principali: la pericolosità, l'esposizione e la vulnerabilità. Riguardo alla pericolosità la Regione Toscana ha recentemente aggiornato la classificazione del territorio regionale sulla base della Delibera di GRT n.421 del 26/05/14, sulla base della quale l’intero Comune di Siena rientra nella zona sismica 3, nell’ambito di un range che va da zona sismica 1 (la più pericolosa) a zona sismica 4 (la meno pericolosa). Nella zona 3 possono verificarsi forti terremoti ma rari. La Regione Toscana ha deliberato una serie di norme in materia sismica, sia in fase di programmazione urbanistica che in fase attuativa. In entrambi i casi sono previste indagini, rilievi sul posto e reperimento di dati di archivio di tipo geologico al fine di pervenire ad una microzonazione dell’area di interesse, ovvero individuare se il sito può essere esposto ad effetti di risonanza sismica in relazione ad aspetti litologici, geomorfologici, tettonici.

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Comune di Siena

Rischio idraulico Il rischio idraulico all’interno sito Unesco è basso in quanto si tratta perlopiù di un’area di crinale, attraversata da piccole valli, in cui sono presenti degli impluvi, soprattutto nella zona sud. In particolare è presente il fosso che attraversa la Valle di Follonica, il Fosso della Tombola ed il Fosso Valmontone. In tutti i casi si tratta del tratto di monte della rete idrica, pertanto la possibilità di esondazione del fosso risulta bassa. Nella cartografia di pericolosità idraulica dello Strumento Urbanistico lateralmente ai piccoli corsi d’acqua citati è presente una fascia di pericolosità per identificare che quell’area dovrà essere oggetto di studi più approfonditi nel caso di previsioni edificatorie. Rischio geologico-geomorfologico Il rischio legato all’aspetto geologico-geomorfologico all’interno del centro storico è collegato esclusivamente ai tratti di notevole pendenza presenti in varie parti del territorio all’interno delle mura. Nella gran parte dei casi si tratta di scarpate alte 20-30 m che presentano una buona stabilità in quanto costituite da sabbie ben cementate e con buone caratteristiche geotecniche. Nell’ambito del centro storico la zona in cui si sono verificati piccoli crolli è quella al di sotto della Chiesa di San Domenico, in cui è presente una parete di altezza pari a 30 m, a tratti sub-verticale. L’area, negli anni passati, è stata oggetto di un intervento di messa in sicurezza mediante l’installazione di reti paramassi ancorate. Relativamente alla vulnerabilità sismica degli edifici strategici e rilevanti all’interno del sito UNESCO, l’Amministrazione Comunale si manterrà attiva nella ricerca di finanziamenti in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico. IV.2 Rischi antropici Con il monitoraggio e l’analisi è stato possibile mettere in luce i punti di forza e quelli di debolezza dell’organizzazione, cioè quei fattori interni al sistema che determinano rispettivamente un vantaggio competitivo o un limite alla gestione e all’organizzazione. Accanto agli elementi interni vengono poi valutate anche quelle variabili esterne che

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possono condizionare positivamente o negativamente il sistema configurandosi come opportunità quando prospettano vantaggi, o minacce quando si rivelano quali fattori ambientali sfavorevoli. Vista la complessità delle variabili afferenti un centro storico, i rischi sono stati suddivisi in tre articolazioni principali:

1. Cultura - Patrimonio Artistico - Turismo 2. Ambiente - Territorio - Mobilità 3. Economia - Società - Istituzioni

Per capire quali sono le criticità che compromettono la vivibilità e la salvaguardia del sito saranno di seguito descritti sinteticamente alcuni dei rischi più significativi che si trovano comunque elencati e analizzati nella sua totalità nell’Analisi Swot (parte terza del presente Piano di Gestione al capitolo II.2). Tra le potenziali cause che determinano fattori di rischio per il sito, quella principale è sicuramente quella legata al grosso flusso turistico che la nostra città vive tutto l’anno e che comporta ripercussioni anche ai cittadini che ci vivono, a seguito di questo è necessario individuare alcune azioni d’attenzione che tengano conto dei seguenti elementi:

- la gestione dei visitatori (uffici informazioni, itinerari e percorrenze, orari di visita, proposte culturali da relazionare alle visite guidate, calendari differenziati);

- la segnaletica (cartelli informativi di prima accessibilità, punti d’informazione, segnaletica storica, turistica, culturale)

- la ricettività (alberghi, agriturismi, ristoranti, artigianato storico locale); - la gestione degli eventi (spettacoli e rassegne di musica, teatro, poesia, cinema nel

contesto di luoghi noti o minori della provincia di Siena) - la rete dei trasporti (parcheggi, trasporti pubblici, mobilità dolce); - la manutenzione dei monumenti storici; - la valorizzazione delle valli verdi all’interno del centro storico; - il proliferare di catene commerciali;

Questi punti di maggior attenzione servono per l’analisi e lo studio degli obbiettivi che saranno inseriti nel presente piano e che serviranno per comporre le nuove azioni al fine di migliorare e conservare le caratteristiche storico-architettoniche della città pur stando al passo con i tempi. Oltre a questi elementi fondamentali negli ultimi anni c’è stata anche la crisi economica che ha portato ad uno spopolamento dei residenti del centro storico verso la vicina periferia con il rischio di “museificazione” del sito, si è infatti creata così una mutazione dell’identità della popolazione stabile, che ha portato una diminuzione del senso di appartenenza degli abitanti alla città. Questo ha comportato una minore attenzione per la salvaguardia del sito lasciando abbandonate parti, luoghi e spazi che potrebbero ridare vita a zone del centro rivalorizzandone i contenuti e la storia. I vari rischi elencati sopra sono studiati nell’analisi swot allegata al piano con i vari punti di debolezza e minaccia che ne compromettono l’integrità ma con altrettanti punti di forza ed opportunità che la città può offrire per contrastarne gli effetti. Il sistema degli indicatori sulla pressione, azioni/effetti per il monitoraggio Per contrastare le criticità rilevate nel monitoraggio, utile per il rilevamento del livello del

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valore universale del bene e della efficacia delle politiche di tutela, salvaguardia e promozione adottate, sono state individuate indagini al fine di concepire azioni che ne possono risolvere le problematiche riscontrate. Sono quindi stati esaminati alcuni punti che saranno di aiuto alla struttura degli obbiettivi del Piano di gestione quali:

- ricognizioni archeologiche e studi specifici di approfondimento e ricerca; - studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a migliorare la fruibilità

del sito; - presa di coscienza del valore storico del sito e rilevamenti dello stato di

conservazione, con previsione di attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione alle strutture documentali delle strutture museali;

- riconoscibilità ed unitarietà del centro storico, attraverso lo sviluppo del Piani Urbanistici per il recupero degli edifici del centro che contribuiscono a conferire una certa unità al tessuto urbano;

- maggior coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza sulle iniziative e sulle azioni che l’Amministrazione vorrà intraprendere all’interno del centro storico così da poter riattivare quel senso di appartenenza degli abitanti che rendono viva la vita cittadina e che possono contribuirne attivamente;

- maggior valore e coinvolgimento delle contrade, punto di forza della vita senese durante tutto l’anno;

- studio approfondito sul piano della mobilità, con la previsione di nuovi punti di attracco turistici, di parcheggi scambiatori, e l’aumento delle zone a traffico limitato con il conseguente aumento di quelle ciclopedonali;

- indagini per la rivitalizzazione del commercio, anche artigianale, attraverso piani specifici in relazione all’attrazione turistica del sito;

- studi per la valorizzazione delle valli verdi abbandonate con proposte di manutenzione e/o il ripristino delle colture agrarie tradizionali(orti urbani, filiera corta), della vegetazione non colturale, dei percorsi campestri e dei sentieri.

In conclusione l’analisi delle criticità e dei conseguenti obbiettivi per risolverle verrà approfondita successivamente nelle varie azioni inserite nel Piano. Strumenti di pianificazione e controllo interventi In stretta relazione alle politiche di tutela e salvaguardia del patrimonio storico-paesaggistico, le politiche di sviluppo sostenibile devono prevedere interventi finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- sviluppo del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione alle tradizioni locali e dell’area circostante.

- incentivazione del flusso dei visitatori con l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di peculiarità storiche-artistiche-culturali religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche);

- valorizzazione dell’agricoltura biologica e dei prodotti derivati all’interno del centro storico nelle valli verdi;

- riconoscimento dei marchi, sostegno e riconoscimento delle certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari;

- incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle lavorazioni tradizionali e artistiche;

- potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e

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innovazioni tecnologiche adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale;

- regolamentazione per opere di arredo urbano (segnaletica, insegne commerciali, esposizione merci, tavolini ecc);

- controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico

- miglior distribuzione del traffico sia automobilistico, sia ciclopedonale. IV. 3 Valutazione dei vincoli Il sito Unesco centro Storico di Siena è inserito tra i beni i beni paesaggistici di cui all’art.142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs 42/2004, in attuazione del Decreto Ministeriale 5 GENNAIO 1976 “Dichiarazione di notevole interesse pubblico del centro storico del comune di Siena”, e Decreto Ministeriale 3 GIUGNO 1956 “Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle zone verdi nell'interno delle mura urbane di Siena”, inoltre numerosi sono gli edifici e gli spazi ricompresi all'interno delle antiche mura che risultano sottoposti a tutela ai sensi dell'Art.21 del Dlgs 42/2004. Anche il Piano di Indirizzo territoriale con valenza di Piano Pesaggisto (descritto nei capitoli successivi) così come previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il territorio comunale di Siena è incluso nell’ambito 14_COLLINE DI SIENA. Dell’ambito 14_COLLINE DI SIENA e più precisamente all’ Obiettivo 1 si prevede di tutelare i valori paesaggistici della città di Siena, del suo territorio e delle Masse della Berardenga, costituiti dalle relazioni tra un sistema insediativo denso e ramificato di centri, nuclei ed emergenze storico-culturali disposti sui crinali, il mosaico tradizionale delle colture arboree e un complesso sistema di valori geomorfologici ed ecologici il tutto con specifiche direttive tra le quali: - evitare i processi di urbanizzazione diffusi lungo la viabilità principale e secondaria e lo sfrangiamento del tessuto urbano, anche attraverso la riqualificazione del margine della città e il mantenimento dei varchi inedificati esistenti, e contrastare interventi edilizi che possano ostacolare la fruizione visiva da e verso Siena al fine di tutelare l’integrità percettiva e morfologica della città di Siena quale fulcro territoriale di eccezionale valenza paesistica ed esempio paradigmatico della regola storica dei centri di crinale strettamente connessi con il paesaggio rurale. - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva - salvaguardare la struttura insediativa d’impianto storico che si snoda lungo i percorsi a raggiera in uscita, localizzati prevalentemente sui crinali sabbiosi, in direzione delle principali polarità (Arezzo, Firenze, Grosseto) e dei territori del contado (Masse-Berardenga, Montagnola-Val di Merse, Crete e Val d’Orcia) - mantenere la leggibilità della struttura insediativa di crinale, evitando nuove espansioni che alterino l’integrità morfologica e percettiva dei centri e nuclei storici (con particolare riferimento a Castelnuovo Berardenga), nonché la loro relazione con il supporto geomorfologico; tutelare, altresì, le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità; - tutelare l’integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei manufatti edilizi di valore storico/ testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, borghi e fortificazioni, ville-fattoria, case coloniche) e la relazione tra questi e il loro intorno territoriale; - tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assicurando che eventuali modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali mantengano una posizione di

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crinale e si adattino alla morfologia del terreno. Tutelare e riqualificare le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei versanti; - valorizzare i caratteri identitari del paesaggio agrario delle colline senesi favorendo il mantenimento di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio. - negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico, prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità. - negli interventi di nuova edificazione assicurare la coerenza con il contesto paesaggistico per forma dimensione e localizzazione; - riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione dell’infrastrutturazione ecologica e paesaggistica anche al fine di mantenere e recuperare le direttrici di connettività ecologica; - garantire l’equilibrio idrogeologico valutando modalità di impianto dei vigneti che assecondino la morfologia del suolo e prevedendo, ove necessario, l’interruzione delle pendenze più lunghe anche al fine di contenere i fenomeni erosivi; - tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche anche prevedendo la sua integrazione con una rete di mobilità dolce per la fruizione delle risorse paesaggistiche dell’ambito.

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CAPITOLO V Analisi socio-economica La presente analisi offre una visione aggiornata della città e prende in considerazione i principali cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel centro di Siena. La riduzione della popolazione residente nel centro storico, l’accessibilità ed il sistema di mobilità interno al centro storico, l’aumento del carico antropico rappresentano i principali temi di analisi propedeutici alla definizione delle linee di intervento e all’individuazione delle strategie operative del Piano di Gestione. L’analisi, a sintesi delle importanti rassegne dell’Osservatorio Provinciale, dell’Istat ed dell’Ufficio Statistica comunale, permette di avanzare alcune considerazioni di carattere preliminare particolarmente importanti. Il centro storico di Siena non si trova in una situazione di urgenza ed emergenza e le politiche per la tutela e conservazione devono rivolgersi al lungo periodo ed assumere un carattere strategico; inoltre lo stato fisico del patrimonio appare soddisfacente, grazie anche all’importante sostegno fornito dalla Legge Speciale. Allo stesso tempo, in coerenza a quanto esplicitato nei successivi capitoli, emergono alcuni fattori nella dinamica evolutiva del centro storico, fortemente rilevanti per l’equilibrio socio-economico della città:

- le dinamiche del mercato immobiliare negli ultimi anni registrano valori di un sostanziale equilibrio con segnali di modesto cedimento;

- negli ultimi anni è aumentato il numero di residenti (anche grazie a politiche di recupero degli immobili a fini residenziali promosse dall’Amministrazione ed al cambiamento della composizione sociale);

- tendenza alla terziarizzazione; - le iniziative culturali innovative riscuotono notevole successo di pubblico; - flessione nel numero di visitatori presso i principali musei cittadini; - le politiche e gli interventi di qualificazione dell’offerta turistica a culturale attuate

dall’Amministrazione ottengono successi soddisfacenti, - negli ultimi anni aumenta la pressione veicolare verso il centro cittadino in ragione

dell’aumento del numero di automobili a fronte di una costanza nell’utilizzo dei mezzi pubblici;

- il Turismo determina un forte impatto sul centro e sulle sue dinamiche. V.1 Demografia L’analisi delle popolazioni (cittadini residenti, persone presenti per periodi limitati, pendolari ecc.) che abitano una città o una sua parte è senza ombra di dubbio l’elemento conoscitivo più importante per comprendere il funzionamento della realtà urbana di Siena. Individuare la popolazione residente o presente, limitatamente ad una parte di città non è operazione semplice. Di seguito si riportano le elaborazioni statistiche grafiche e tabellari per l'analisi e l'interpretazione dei fenomeni demografici, economici e sociali di Siena. Elaborazioni su dati ISTAT2. Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Siena dal 2001 al 2014. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

2 Fonte: Tuttitalia http://www.tuttitalia.it/toscana/88-siena/statistiche/

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La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente. Anno Data

rilevamento Popolazione residente

Variazione assoluta

Variazione percentuale

Numero Famiglie

Media componenti per famiglia

2001 31 dicembre 52.586 - - - -

2002 31 dicembre 52.775 +189 +0,36% - -

2003 31 dicembre 54.370 +1.595 +3,02% 23.210 2,30

2004 31 dicembre 54.498 +128 +0,24% 24.073 2,22

2005 31 dicembre 54.147 -351 -0,64% 24.177 2,20

2006 31 dicembre 53.809 -338 -0,62% 24.304 2,17

2007 31 dicembre 53.881 +72 +0,13% 24.552 2,15

2008 31 dicembre 54.159 +278 +0,52% 24.928 2,13

2009 31 dicembre 54.414 +255 +0,47% 25.302 2,11

2010 31 dicembre 54.543 +129 +0,24% 25.560 2,10

2011 (¹) 8 ottobre 54.573 +30 +0,06% 25.705 2,09

2011 (²) 9 ottobre 52.839 -1.734 -3,18% - -

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2011 (³) 31 dicembre 52.800 -1.743 -3,20% 25.739 2,02

2012 31 dicembre 52.883 +83 +0,16% 25.781 2,02

2013 31 dicembre 54.126 +1.243 +2,35% 25.482 2,09

2014 31 dicembre 53.943 -183 -0,34% 25.340 2,09

(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Siena al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 52.839 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 54.573. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 1.734 unità (-3,18%). Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione. I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe. Variazione percentuale della popolazione Le variazioni annuali della popolazione di Siena espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Siena e della regione Toscana.

Flusso migratorio della popolazione Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Siena negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

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La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

Iscritti Cancellati Anno 1 gen-31 dic

DA altri

comuni

DA estero

per altri motivi

(*)

PER altri

comuni

PER estero

per altri motivi

(*)

Saldo Migratorio

con l'estero

Saldo Migratorio

totale

2002 1.218 288 118 915 15 151 +273 +543 2003 1.375 479 1.233 1.116 30 18 +449 +1.923 2004 1.178 484 89 1.248 62 28 +422 +413 2005 1.271 382 40 1.510 65 118 +317 0 2006 1.282 338 33 1.564 77 19 +261 -7 2007 1.260 736 23 1.569 84 40 +652 +326 2008 1.415 828 27 1.495 91 51 +737 +633 2009 1.397 683 33 1.411 79 54 +604 +569 2010 1.454 577 35 1.476 84 67 +493 +439

2011 (¹) 1.108 370 34 1.050 92 90 +278 +280 2011 (²) 389 138 17 429 43 40 +95 +32 2011 (³) 1.497 508 51 1.479 135 130 +373 +312

2012 1.645 393 185 1.581 136 102 +257 +404 2013 1.674 455 1.561 1.410 128 578 +327 +1.574 2014 1.359 296 88 1.225 149 164 +147 +205

(*) sono le iscrizioni/cancellazioni in Anagrafe dovute a rettifiche amministrative. (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti. Movimento naturale della popolazione Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

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La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione. Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale 2002 1 gennaio-31 dicembre 403 757 -354 2003 1 gennaio-31 dicembre 437 765 -328 2004 1 gennaio-31 dicembre 410 695 -285 2005 1 gennaio-31 dicembre 412 763 -351 2006 1 gennaio-31 dicembre 374 705 -331 2007 1 gennaio-31 dicembre 474 728 -254 2008 1 gennaio-31 dicembre 404 759 -355 2009 1 gennaio-31 dicembre 428 742 -314 2010 1 gennaio-31 dicembre 423 733 -310 2011

(¹) 1 gennaio-8 ottobre 290 540 -250

2011 (²)

9 ottobre-31 dicembre 105 176 -71

2011 (³)

1 gennaio-31 dicembre 395 716 -321

2012 1 gennaio-31 dicembre 402 723 -321 2013 1 gennaio-31 dicembre 402 733 -331 2014 1 gennaio-31 dicembre 345 733 -388

(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti. V.2 Mercato immobiliare ed attività economiche L’occupazione degli immobili ed il mercato immobiliare sono fenomeni strettamente legati ai movimenti della popolazione. Gli spostamenti di popolazione residente sono guidati prevalentemente dal prezzo degli immobili e dei canoni locativi (secondo un processo che vede in una situazione di prezzi crescenti la conseguente espulsione delle fasce residenziali in favore di occupazioni più redditizie, come le attività ricettive e le funzioni terziarie avanzate). I valori immobiliari sono inoltre influenzati da fattori riconducibili all’offerta ed a una domanda spesso in crescita ed abbastanza elastica rispetto al prezzo; c’è inoltre una componente speculativa di domanda riconducibile a fattori esterni come la situazione odierna dei mercati finanziari. I meccanismi economici alla base dei movimenti delle popolazioni urbane, sono complicati ed a volte non lineari, imponendo di conoscere in concreto il punto in cui si trova una realtà urbana e l’evoluzione dalla quale proviene. Il mercato immobiliare toscano è tradizionalmente interessato da dinamiche speculative legate al patrimonio di pregio; tra le province toscane quella di Siena, in particolare, è quella che ha mostrato una maggiore presenza di squilibri temporanei in termini di allontanamento

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del prezzo corrente dal prezzo normale. La provincia di Siena, insieme alle province toscane ha mostrato nel tempo un trend decrescente risentendo della crisi del mercato immobiliare italiana. Nel corso del mese di Ottobre 2015 gli immobili residenziali in vendita nella provincia di Siena registrano un prezzo per metro quadro richiesto pari a € 2.522, a fronte dei € 2.801 richiesti nel mese di Ottobre 2014 (con una diminuzione del 9,97% nell'ultimo anno). Negli ultimi 24 mesi, il prezzo richiesto degli immobili localizzati all'interno dei confini della provincia di Siena ha toccato il valore massimo nel mese di Giugno 2014, con € 2.863 per metro quadro. Il mese in cui il valore è stato inferiore è Settembre 2015: quando per la vendita di un immobile residenziale sono stati richiesti € 2.520 a metro quadro Siena rimane comunque tra le città italiane, con una popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti, con i prezzi degli appartamenti in vendita più alti in assoluto. Il prezzo di vendita dipende da vari fattori quali dal tipo di appartamento offerto e anche dalle zone in cui si trovano che incidono notevolmente dai più economici di Taverne d’Arbia e i più cari verso la zona di Valli. Il fattore locale riconducibile alla presenza di sedi dell’università; diventa pertanto l’elemento fondamentale di scelta dell’abitazione Per quanto riguarda più nello specifico i singoli segmenti del mercato a Siena, è possibile osservare che la tipologia che ha registrato il maggior apprezzamento in diminuzione è costituita da palazzi/stabili che dal gennaio 2014 da € 2.905/mq si passa all’ottobre 2015 a € 1.606/mq a con una flessione generalizzata negli ultimi tre mesi. Andamento prezzo medio richiesto per immobili in vendita (€/m2) Nel mese di Novembre 2015 per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media € 3.345 per metro quadro, contro i € 3.525 registrati il mese di Novembre 2014 (con una diminuzione del 5,09% in un anno). Nel corso degli ultimi 24 mesi, il prezzo richiesto all'interno del comune di Siena ha raggiunto il suo massimo nel mese di Dicembre 2013, con un valore di € 3.686 al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è Ottobre 2015: per un immobile in vendita sono stati richiesti € 3.343 per metro quadrato.

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Il calo della compravendita immobiliare, nonostante la crisi generalizzata del settore, si mantiene legato a fattori di appetibilità e dinamiche più complesse. La presenza di patrimonio storico artistico di pregio e la pressione della domanda (città universitarie) incide notevolmente sull’appetibilità del mercato immobiliare senese. I dati di Siena riferiti a tutta la provincia si possono riassumere nella tabella di seguito riportata:

Appare chiaro da tale tabella che nel Comune di Siena si definisce con quasi perfetta regolarità uno schema a fasce concentriche con gradienti abbastanza regolari nei prezzi. La regolarità nel gradiente(diminuzione dei prezzi associata al crescere della distanza dai luoghi centrali) si proietta anche all’interno di alcuni comuni contermini. Tale immagine efficace del mercato immobiliare di Siena pone il centro come motore delle dinamiche dei prezzi. Si può infatti dire che le fasce via più esterne al centro storico vedono modificarsi in valori immobiliari sulla base di impulsi provenienti da ciò che accade nel centro storico.

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In controtendenza è invece il mercato degli immobili in affitto con una dinamica crescente proprio negli ultimi mesi con un aumento consistente dei prezzi di locazione. Tale fenomeno ha posto Siena tra le città più “care” della Toscana Andamento prezzo medio richiesto per immobili in affitto (€/m2) Nel corso del mese di Novembre 2015 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 10,97 mensili a metro quadro, con un aumento del 0,60% rispetto a Novembre 2014 (€ 10,91 mensili per mq). Negli ultimi 2 anni, il valore più alto del prezzo richiesto all'interno del comune di Siena è stato di € 11,53 mensili al metro quadro, rilevato nel mese di Dicembre 2013. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo minimo è Giugno 2015: per un immobile in affitto sono stati richiesti in media € 10,65 al mese per metro quadrato.

Infine, sempre per le medesime considerazioni, è da evidenziare la minaccia del cosiddetto “spiazzamento commerciale”, ossia la progressiva sostituzione dei negozi e botteghe storici presenti nelle vie del centro, con negozi a marchio internazionale e franchising che meglio sopportano gli alti canoni di locazione presenti. V.3 La distribuzione delle funzioni nel centro storico Il Comune di Siena era dotato del Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni (strumento urbanistico introdotto dalla legge regionale 39/1994), approvato con delibera consiliare n. 237 del 23.10.2001. Tale Piano è stato superato a seguito dell’approvazione del Regolamento Urbanistico con delibera di Consiglio Comunale n°2 del 24/01/2011 del quale fa parte integrante.

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La città murata di Siena, come quasi tutti i centri antichi, presenta una struttura distributiva delle funzioni esistenti notevolmente complessa e articolata. L’obiettivo è mantenere e favorire tale complessità e articolazione, dando luogo ad una moltitudine di possibilità combinatorie tra le singole attività consentite. I dati presenti nel S.I.T. del Comune di Siena, elaborati attraverso l'incrocio e l'analisi delle banche dati degli Edifici, dei Numeri Civici, dell'Anagrafe, del Regolamento Urbanistico, del Catasto e degli Edifici Notificati ai sensi della ex L. 1089 hanno permesso di stabilire che nell’intera area entro le mura, sono presenti 14.556 unità immobiliari, delle quali 9.069 appartengono al sistema della residenza e 2.339 sono ubicate nei cosiddetti edifici speciali,ossia notificati. Del totale di unità immobiliari presenti, circa il 63% hanno una destinazione d'uso residenziale, il 10% di tipo commerciale, il 4% di tipo direzionale, l’1% di tipo pubblica e il 22% di altra natura. Nell'ambito del cosiddetto sistema della residenza, con il Regolamento Urbanistico si è provveduto ad effettuare una correzione alquanto puntuale del dato relativo alle superfici effettive. Da tale stima risulta che quello rilevato dagli archivi della nettezza urbana è un dato sottostimato approssimativamente del 15%. Con tale correzione la superficie complessiva nel centro antico risulterebbe pertanto di circa 1.000.000 di metri quadrati. Circa il 70% dell'intera superficie è riferita al sistema della residenza e di questa il 73,2% è effettivamente utilizzata a fini abitativi (6.598 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 84 metri quadrati). Nelle altre 3.309 unità immobiliari si rileva una presenza,in termini di superficie utile, del 9,9% di attività commerciali (825 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 76 metri quadrati), del 7,7%di direzionale (606 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 81metri quadrati) e del 3% di servizi pubblici (123 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 156 metri quadrati). L'insieme dei dati conferma perciò l’assoluta prevalenza in questo contesto della funzione residenziale, mentre negli edifici speciali sono viceversa prevalenti i servizi pubblici, con il 53,2% della superficie complessiva e le funzioni direzionali, con il 19,6%. La residenza è comunque presente, pari

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al 12,5% della superficie complessiva, assieme alle attività commerciali al piano terra, presenti per circa il 7%. V.4 L’accessibilità esterna Siena è purtroppo non facilmente raggiungibile con i vari mezzi di trasporto. Per chi viaggia in auto, è collegata alle altre città italiane tramite l’Autostrada A1 (da Firenze o Arezzo) e Siena-Grosseto. Una rete di superstrade permette, il collegamento diretto con le altre città toscane, in particolar modo con Arezzo, Firenze, Pisa e Livorno. In treno, la città dispone di una stazione ferroviaria collegata a Firenze, Grosseto ed Empoli; la stazione è ubicata in prossimità delle mura e l’Amministrazione ha messo in atto un interessante collegamento di quest’ultima con il centro storico, anche attraverso un percorso che attraversa il centro Commerciale naturale. Per chi viaggia in aereo, Siena fa riferimento agli aeroporti toscani di Firenze e Pisa inoltre è dotata dell’Aeroporto di Ampugnano, localizzato nel Comune di Sovicille. V.5 La mobilità interna ed il sistema dei parcheggi La regolazione e la gestione del traffico e della sosta, mirate a difendere l’equilibrio ambientale e l’accessibilità al Centro Storico è maggiormente efficace alla presenza di strade tangenziali, di differenziati parcheggi o aree di sosta e di adeguati sistemi di trasporto. L’utilizzazione del trasporto pubblico deve rappresentare un cambiamento culturale e di abitudini rispetto al “monumento esteso” rappresentato dal Centro Storico. Modificare le abitudini o le regole d’accesso al Centro deve rappresentare per i cittadini anche una convenienza economica diretta e costituire una sensibile inversione di tendenza della mobilità urbana che, in continuo aumento, secondo recenti rilevazioni tende a raggiungere nelle ore di punta il limite massimo consentito dalla geometria delle strade. L’utilizzo del trasporto pubblico è influenzato almeno dai seguenti cinque fattori: frequenza, regolarità dell’esercizio, comodità, velocità e tariffe. Il servizio pubblico è competitivo se recupera velocità. Il problema del traffico urbano e il sistema dei parcheggi della città sono due tra le priorità che devono essere valutate e affrontate. Allo stato attuale, considerato che il luogo dell’attività prevalente della popolazione è il Centro Storico, lo stesso e le zone limitrofe sono al limite per l’offerta di parcheggio, per cui è necessario affrontare adeguatamente le casistiche più particolari dei residenti e delle necessità contenute e sporadiche dei non residenti. Il miglioramento dell’accessibilità al Centro Storico consente il mantenimento d’ottimali condizioni per le attività economiche e di servizio. Il Centro Storico potrà conservare un importante ruolo dal punto di vista economico e sociale se saranno migliorate le condizioni di accessibilità per i residenti e i fruitori di questa parte di città. Per quanto attiene la tutela del Centro Storico, occorre ampliare e differenziare le fasce orarie della ZTL, riducendo per quanto possibile le autorizzazioni all’accesso; organizzando in maniera organica le operazioni di scarico e carico delle merci, limitando l’accesso in base alle capacità e all’ingombro dei mezzi, consentendo l’ingresso ai mezzi più piccoli nelle fasce orarie del mattino, favorendo l’utilizzo di mezzi a basso inquinamento. La pedonalizzazione del Centro Storico è favorita da una razionale politica del trasporto pubblico che preveda l’utilizzazione di mezzi a bassa emissione e di dimensioni adeguate alla “città murata”. Per quanto attiene l’offerta infrastrutturale mirata “a garantire l’accessibilità” al Centro Storico, gli interventi di maggiore importanza, realizzati a partire dagli anni ’90, hanno riguardato sia la riorganizzazione e il potenziamento dell’azienda di trasporto pubblico, sia l’ampliamento dell’offerta dei parcheggi. Per il sistema dei trasporti le scelte politiche del

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Comune di Siena si collocano nel quadro di un uso sostenibile, avendo lo stesso adottato le linee d’indirizzo della Commissione Europea in materia di mobilità, secondo cui è necessaria una decisa azione nella politica dei trasporti al fine di limitare la crescita delle emissioni di CO2. Gli obiettivi di questa politica possono sintetizzarsi nei seguenti:

- limitare gli impatti sulla salute e sulla sicurezza; - contenere i consumi energetici e l’impatto dei trasporti sull’ambiente; - limitare l’impatto sul territorio.

Quest’ultimo obiettivo è da considerare prioritario poiché l’inquinamento, sia esso acustico sia atmosferico ed anche visivo, hanno un particolare impatto negativo sul Centro Antico, per i danni strutturali dovuti a vibrazioni e all’attacco di sostanze acide inquinanti sulle superfici delle costruzioni di pregio storico-artistico. Tenendo conto anche di queste considerazioni, si è sviluppata una politica dei trasporti che, tutelando le aree di pregio architettonico e artistico, consente una migliore fruizione delle stesse alla cittadinanza e a tutti i suoi ospiti visitatori. A tal proposito, è da citare una ZTL concepita e attuata a Siena fin dal lontano 1966; oggi la stessa ZTL è stata estesa ad ulteriori strade all’interno delle mura, in particolare quelle di maggior affluenza pedonale. Per quanto attiene la sosta è stato realizzato un doppio anello rispetto al Centro Storico; in ognuno di questi è presente una sorta di “rete” di parcheggi. Quella più distante è costituita dai parcheggi scambiatori gratuiti dai quali, per raggiungere il Centro Antico, è necessario usufruire di un mezzo pubblico o effettuare una passeggiata più o meno lunga. Quella prossima al Centro Storico da una serie di parcheggi a pagamento che consentono un rapido accesso al Centro da diverse zone della Città Antica anche mediante sistemi di risalita quali scale mobili. Anche per i bus turistici e stato organizzato un sistema per l’arrivo e la partenza distinto dai parcheggi. Per migliorare l’accessibilità, Siena si è recentemente dotata di un nuovo Terminal Bus per l’attracco di 7 autobus extraurbani dal quale parte un collegamento pedonale che permette di raggiungere il Centro Storico mediante un sottopasso alla linea del ferro e una risalita meccanizzata. Per quanto concerne la localizzazione delle aree pedonali si tratta di migliorare e razionalizzare quanto già è previsto, mentre, per quanto attiene i percorsi ciclabili, nonostante la morfologia della città, è stato realizzato un progetto di Bike Sharing elettrico denominato “SiPedala”, dotato di 13 stazioni per la ricarica, prelievo e riconsegna delle biciclette a pedalata assistita, distribuite nei punti strategici della città - dal centro alle zone periferiche, dall’Ospedale S. Maria alle Scotte alla Stazione ferroviaria.

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V.6 Il turismo Il fenomeno turistico assume a Siena, come in molte altre città d’arte italiane, una forte rilevanza economica, sociale e culturale. L’elaborazione delle statistiche ufficiali sui movimenti turistici registrati dalle strutture ricettive della provincia di Siena ha permesso di stimare per il primo semestre 2015 un totale di 726 mila arrivi e oltre 2 milioni e 7 mila presenze3, con un incremento salito al I semestre dell’anno 2014 rispettivamente dell’1,1% e del 2,2%. Se tali previsioni saranno rispettate, il saldo positivo del semestre sarà di circa 8 mila arrivi e 44 mila pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A parte il mese di aprile, caratterizzato quest’anno da una Pasqua più bassa e da minori opportunità di sfruttare i ponti primaverili per organizzare soggiorni di più giorni (nel 2014 il mercato fu trainato dalla concomitanza delle festività pasquali con i ponti di fine mese), le presenze risultano sempre in crescita.

3 La stima dei flussi del primo semestre 2015 è stata ottenuta attraverso l’elaborazione delle statistiche ufficiali raccolte dalla Provincia di Siena. Il movimento complessivo è stato ricostruito considerando definitivi i dati trasmessi dalle strutture ricettive per i primi cinque mesi e attraverso una procedura di stima su base campionaria per il mese di giugno. Di seguito viene riportato il tasso di inadempienza (calcolato in termini di posti letto)registrato nei primi sei mese del 2014 e del 2015.

I semestre Arrivi Presenze 2012 725.884 2.035.876 2013 708.318 1.883.677 2014 718.077 1.963.931 2015 725.990 2.007.755

Var. % 2015/2014 1,1% 2,2%

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13,2%9,1%

‐1,6%‐6,0%

4,0%1,2%

12,6% 14,1%

8,1%

‐7,6%

3,9%1,1%

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno*

Var. % 2015/2014 Arrivi

Presenze

In particolare, nel primo trimestre si contano quasi 50 mila presenze in più rispetto al2014, a maggio circa 21 mila in più, a giugno le previsioni indicano una crescita di oltre 6 mila pernottamenti.

Tasso di inadempienza (letti)

Anno 2014 Anno 2015 Gennaio 9,5% 13,7% Febbraio 8,5% 13,7% Marzo 9,2% 18,4% Aprile 11,3% 13,8% Maggio 10,9% 15,9% Giugno 11,2% 24,3%

La permanenza media nei primi sei mesi è stimata in 2,8 notti, anche in questo caso si tratta di un valore in progresso rispetto al 2014. I dati attestano un lieve prolungamento della durata dei soggiorni da parte della clientela straniera (da 2,9 notti a 3,0 notti), mentre quella dei turisti italiani risulta in leggera diminuzione (da 2,6 notti a 2,5 notti).

Le stime indicano una crescita dei flussi di oltre due punti percentuali sia per il comparto alberghiero sia per quello complementare. Per gli alberghi e le Rta sono previsti 1 milione e 148 mila pernottamenti con un saldo positivo di 24 mila presenze, per le altre tipologie ricettive sono attesi circa 860 mila pernottamenti con un balzo di 20 mila presenze.

Permanenza media 2,8 notti

2,7 notti

I semestre 2014 I semestre 2015

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Alberghier57,2%Extra

42,8%

Quota % presenze

0,4%

2,6%2,1%

2,4%

Alberghiero Extra

I semestre ‐ var. % 2015/2014

Arrivi

Presenze

L’impulso alla crescita arriva dalla sola domanda straniera, che rispetto al 2014 vede aumentare le giornate di presenza del 6,2% (+64 mila presenze). Al contrario, nonostante i buoni risultati registrati nei primi due mesi, si registra il calo della domanda interna del 2,2% (-20 mila presenze).

Italian45,1%

Stranieri54,9%

Quota % presenze

‐0,3%

2,6%

‐2,2%

6,2%

Italiani Stranieri

I semestre ‐ var. % 2015/2014

Arrivi

Presenze

Infine, le stime per le diverse aree provinciali4 indicano una crescita diffusa dei flussi con l’unica eccezione dell’area urbana senese.

6,0%9,6%

‐6,9%

11,1%

5,7%3,5%

Alta Valdelsa Amiata ‐ Vald'Orcia

Area urbana s. Chianti s. V.Merse ‐ Cretes. ‐ V.Arbia

Val di Chiana s.

I semestre ‐ var. % 2015/2014Presenze

4 La dimensione ridotta del fenomeno analizzato unita alla forte variabilità dei dati elaborati rendono alquanto complicato pervenire a stime sufficientemente attendibili dei flussi nelle aree provinciali. Pertanto i risultati, che vogliono esprimere solo una tendenza di massima del fenomeno,possono essere soggetti ad un ampio margine di errore e di conseguenza devono essere considerati con molta prudenza.

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CAPITOLO VI Strumenti di pianificazione e controllo  VI.1 Piani urbanistici, Piani settoriali e Piani di tutela del Sito  Gli strumenti di tutela attuati dall’Amministrazione comunale per conservare e tutelare la città di Siena risultano numerosi e fortemente incisivi sul Centro Storico e sulle aree periferiche circostanti. Nell’elaborazione del Piano di Gestione sono stati recepiti i principali indirizzi contenuti nei piani di intervento locali, di seguito brevemente elencati:

Piani urbanistici e di assetto del territorio

Piano di Indirizzo Territoriale Regionale con Valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR) Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Piano Strategico dell’area metropolitana di Siena (SmaS) Piano Strutturale Regolamento Urbanistico Regolamento Edilizio Regolamento di polizia municipale Piano delle funzioni (NON PIÙ VIGENTE)

Piani settoriali e/o integrati

Piano Urbano del Traffico (IN FASE DI AGGIORNAMENTO) Piano della Rete di Distribuzione dei Carburanti (NON PIÙ VIGENTE) Piano di Zonizzazione Acustica Piano della pubblicità Piano del trasporto pubblico Piano sulla razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche (DA AGGIORNARE) Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)

Piani specifici per la tutela del sito

Piano delle funzioni (NON PIÙ VIGENTE) Piano del colore e dei chioschi Regolamento per l’utilizzo della Piazza del Campo Regolamento del palio (disciplina le attività nei giorni della festa)

Segue una breve descrizione degli strumenti che maggiormente incidono sulle strategie di tutela e valorizzazione del centro: Piano di Indirizzo Territoriale Regionale con Valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR) La Regione Toscana nell’ambito dell’implementazione del Piano di Indirizzo Territoriale per la disciplina paesaggistica, in ottemperanza dell’art.143, co.1 del D.lgs. 42/2004, ha attivato un percorso di revisione e completamento del Piano Paesaggistico, per dare piena efficacia ai disposti del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e completare il percorso istituzionale avviato con il Ministero nell’anno 2007. Nella seduta del Consiglio Regionale del 27 marzo 2015, con D.C.R. n. 37 ( BURT n.28 del 20 maggio 2015), si è concluso l’iter per l’approvazione definitiva del PIT/PPR. La nuova architettura del Piano paesaggistico della Toscana ha comportato una rivisitazione della parte statutaria del PIT vigente che, per avere efficacia anche paesaggistica, deve in maniera esplicita connotarsi come Piano territoriale "con specifica considerazione dei valori paesaggistici " (art. 135 comma 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Il PIT si configura come uno strumento di pianificazione regionale che contiene sia la dimensione territoriale, sia quella paesistica; un piano in cui la componente paesaggistica mantiene comunque una propria identità chiaramente evidenziata e riconoscibile. Nella revisione della parte paesaggistica del PIT è stato assunto come fondamento dello sviluppo sostenibile il concetto di patrimonio territoriale definendone gli elementi costitutivi e le invarianti ad esso correlate. Il PIT è costituito dal documento di piano, dalla disciplina generale, da elaborazioni di livello regionale, da elaborazioni di livello d’Ambito e relativa disciplina, dal riconoscimento dei

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beni paesaggistici di cui all’art. 134 del Codice e relativa disciplina, da progetti di paesaggio, da Linee guida ed allegati. Il nuovo PIT, nella sua valenza di Piano Paesaggistico riconosce e individua i Siti inseriti nella Lista del Patrimionio Mondiale Universale dell'Unesco L'Art. 15 della Disciplina del Piano, norma in particolare gli interventi da eseguire nei Siti nonché le azioni di valorizzazione e promozione dei valori trasmessi dall'Unesco e caratterizzanti il Sito stesso. Per una migliore comprensione si riporta di seguito l'articolo di cui sopra.

Articolo 15 - Disciplina degli ulteriori contesti 1. Il Piano individua quali ulteriori contesti, ai sensi dell’art. 143, c.1, lett. e)del Codice, i Siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale Universale(WHL) dell'Unesco. 2. Gli strumenti della pianificazione territoriale, gli atti di governo del territorio, i piani di settore, i piani di gestione e gli interventi devono perseguire nei Siti Unesco i seguenti obiettivi:

a) valorizzare e manutenere i paesaggi e il patrimonio culturale dei Siti inseriti nella Lista del Patrimonio MondialeUniversale (WHL) dell'Unesco, attraverso politiche di gestione che costituiscano un esempio di eccellenza rispetto ai valori riconosciuti in un ottica di sviluppo sostenibile, salvaguardandone l’identità estetico-percettiva, storico culturale e paesaggistica; b) salvaguardare il patrimonio insediativo di valore storico-culturale,testimoniale ed identitario e i caratteri paesaggistici dell'intorno territoriale nelle loro componenti idro-geo-morfologiche ecosistemiche, vegetazionali e insediative, nonché le reciproche relazioni funzionali e percettive; c) assicurare il riconoscimento, la conoscenza e la permanenza delle identità locali che rafforzano l'autenticità e la valenza identitaria dei Siti.

3. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione,negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a definire per i Siti Unesco misure di salvaguardia e di utilizzazione volte a:

a) individuare, riconoscere, tutelare e valorizzare i beni di eccezionale valore universale rappresentati dall’insieme degli elementi materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio culturale e naturale ricompresi all’interno dei Siti e l'immagine documentale e identitaria,nonché la memoria collettiva del territorio; b) individuare “l'intorno territoriale” inteso come spazio connesso morfologicamente, funzionalmente, storicamente e percettivamente al patrimonio insediativo di valore storico-culturale, identitario e testimoniale dei Siti, costituito da centri, borghi, nuclei e tessuti storici ed emergenze architettoniche, anche tramite la definizione di una perimetrazione cartografica; c) individuare i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami, skylines) che si aprono verso i beni, con particolare riferimento a quelli che si aprono dai tracciati panoramici (tratti stradali e ferroviari) e dai punti di belvedere accessibili al pubblico; d) tutelare e valorizzare i caratteri costitutivi del patrimonio insediativo di valore storico-culturale, identitario e testimoniale e promuovere azioni volte alla sua manutenzione, recupero e valorizzazione:

1. salvaguardando i peculiari caratteri morfologici, architettonici, cromatici appartenenti alla consuetudine edilizia dei luoghi e i rapporti consolidati tra edificato e spazi aperti/parchi/giardini di impianto storico; 2. assicurando il mantenimento delle aree libere e a verde che qualificano il tessuto insediativo e in stretta relazione con lo stesso,situate a margine dell’edificato storico o intercluse nel tessuto edilizio storico, conservandone i caratteri tradizionali e la consistenza; 3. garantendo la conservazione e qualificazione dei margini urbani storicizzati; 4. escludendo interventi che possano compromettere la qualità morfologica ed estetico-percettiva dell’aggregato storico;

e) garantire una continuità d’uso dei nuclei, centri, tessuti urbani e giardini storici delle emergenze architettoniche, al fine di mantenerli “vitali” nei contesti di appartenenza, assicurando la compatibilità tra destinazione d'uso e conservazione dei valori culturali e paesaggistici; f) salvaguardare le relazioni funzionali e percettive tra patrimonio insediativo di valore storico- culturale e l'”intorno territoriale”:

1. mantenendo la leggibilità della struttura insediativa (con particolare riferimento a quella di crinale); 2. valorizzando i collegamenti storicamente consolidati con particolare riferimento al

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mantenimento della rete dei percorsi e sentieri; 3. evitando nuove espansioni e l'installazione di impianti che alterino l'integrità morfologica e percettiva dei centri e nuclei storici, nonché le visuali panoramiche che traguardano gli insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità;

g) tutelare e valorizzare gli elementi caratterizzanti il paesaggio rurale di valore testimoniale, culturale e identitario nelle sue componenti ambientali e antropiche anche promuovendo migliore sostenibilità delle attività economiche ad esso connesse:

1. conservando gli elementi testimoniali del paesaggio rurale di interesse storico; 2. mantenendo in efficienza l’infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari (siepi, vegetazione ripariale) e puntuali(piccoli nuclei forestali, grandi alberi camporili, laghetti e pozzi); 3. salvaguardando l’esistenza della rete della viabilità minore e le sistemazioni idraulico-agrarie; 4. favorendo nelle trasformazioni derivanti dalle esigenze economiche e sociali dell’agricoltura il mantenimento degli assetti agrari tradizionali, della diversificazione colturale, della leggibilità dei rapporti tra usi storicamente consolidati e trame agrarie e recuperando i significati simbolici degli elementi rappresentativi del paesaggio agrario storico; 5. conservando le relazioni morfologiche, percettive e, ove possibile,funzionali fra manufatti rurali e il paesaggio agrario; 6. contenendo i processi di deruralizzazione dell'edilizia storica anche attraverso politiche di incentivazione; 7. arginando i processi di abbandono e di rinaturalizzazione del mosaico colturale; 8. limitando gli effetti negativi della frammentazione degli agroecosistemi;

h) individuare le zone di compromissione paesaggistica e gli elementi di disturbo delle visuali e promuovere gli interventi di riqualificazione, anche incentivando la delocalizzazione di manufatti, strutture e impianti non compatibili con la conservazione dei Siti; i) promuovere progetti e azioni di valorizzazione finalizzati alla rivitalizzazione dei Siti e alla riproduzione/sviluppo del patrimonio storico-culturale anche in considerazione delle dinamiche in atto a scala d’ambito di paesaggio; j) promuovere forme di fruizione turistica sostenibile salvaguardando i valori storici, paesaggistici, culturali e le tradizioni locali, favorendo lo sviluppo di un sistema turistico che riconnetta il Sito al territorio circostante, anche attraverso la creazione, il recupero e/o la riqualificazione delle risorse connettive multimodali, caratterizzate da modalità di spostamento sostenibili (quali ferrovie dismesse); k) promuovere la realizzazione di opere per l’accessibilità degli spazi urbani e delle strutture ai sensi del DPR 503/96, del DM 236/89, della LR 47/91, della L 104/92, della LR 47/91, della LR 65/2014, e del relativo regolamento tutti i luoghi della cultura, i beni culturali e paesaggisti, le viabilità ad essi afferenti con interventi strettamente rispondenti alle “linee guida per il superamento delle barriere architettoniche negli immobili vincolati” emanate dal MIBAC nel 2008; l) escludere l'apertura di nuovi siti estrattivi e l'ampliamento di quelli esistenti nelle aree ove le attività di coltivazione e quelle ad esse collegate possono compromettere la conservazione e la percezione dei Siti; m) promuovere il recupero paesaggistico delle cave dismesse anche attraverso progetti integrati di riutilizzo delle stesse ad altre funzioni, con valore paesaggistico e culturale; n) pianificare la localizzazione degli impianti di produzione di energie alternative evitando interferenze visive con i Siti; o) assicurare la continuità dell'identità culturale connessa alla permanenza delle funzioni civili e processi culturali e incentivare il mantenimento di un equilibrio tra le diverse destinazioni d'uso consolidate nel sistema insediativo; p) privilegiare e favorire il mantenimento di funzioni pubbliche e/o di interesse pubblico negli spazi urbani anche al fine di evitare l'allontanamento delle comunità locali dai luoghi di fruizione collettiva; q) promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e paesaggistico dei Siti attraverso:

1. la formazione della popolazione ai diversi livelli d’istruzione e delle diverse maestranze volta all’insegnamento e all’aggiornamento delle tecniche d’intervento sul patrimonio medesimo, anche attraverso “cantieri scuola” e laboratori didattici da istituirsi in loco; 2. attività divulgative rivolte alla comunità locali e con iniziative partecipate volte alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale; 3. la catalogazione e l’accessibilità informatiche dei beni inseriti nei Siti.

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Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena (PTCP) Approvato con delibera del consiglio provinciale n.124 del 14 dicembre 2011 e pubblicato sul BURT n. 11 parte II del 14.03.2012. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena (PTCP) è lo strumento di pianificazione provinciale la cui disciplina è definita in funzione della realizzazione degli obiettivi di tutela e uso corretto delle risorse naturali ed essenziali nel rispetto degli indirizzi e delle prescrizioni previste dagli Atti regionali di programmazione e di indirizzo territoriale vigenti. La struttura del piano, prevede fra i punti fondativi del quadro conoscitivo la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di integrare nel PTCP, quale strumento unitario di governo del territorio a valenza ed efficacia sovracomunale, tutti gli elementi e gli strumenti conoscitivi e operativi a presidio di una coerente e coordinata politica di difesa delle risorse naturali, concepita come una rete di tutela la cui sussistenza garantisce la sostenibilità di tutte le altre politiche di sviluppo e valorizzazione. Il PTCP indica il paesaggio e la tutela attiva dei suoi valori come parametri decisivi nella definizione di tutte le politiche che abbiano implicazioni territoriali nonché indicatori della qualità culturale e civile della cittadinanza comune, ed in tale prospettiva assume il tema del paesaggio come motore di un aumento della qualità degli interventi sul territorio. In tal senso pone come politica integrata paesaggio / capacità degli insediamenti, la salvaguardia del policentrismo insediativo al fine di contenere il consumo di suolo e contrastare la crescita diffusa, il perseguimento della qualità produttiva senza prescindere dalla qualità insediativa, il contenimento degli insediamenti scarsamente funzionali e favorire il consolidamento delle aree esistenti. Il PTCP suddivide il territorio provinciale in Unità di Paesaggio. Le unità di paesaggio sono porzioni di territorio complesse, qui articolate per morfologia, forme d’uso del suolo, struttura insediativa, vegetazione e quant’altro costituisca le unità stesse, non solo dotate di una specifica identità storico-culturale, ma soprattutto contraddistinte da specifiche regole combinatorie che aggregano le singole componenti l’un con l’altra (struttura) istituendo così relazioni proprie e uniche (relazioni ecologico-ambientali e naturali, storico-insediativi e architettonici, visuali-percettive e dell’aspetto sensibile), fondamentali per il funzionamento e la riproduzione di quel determinato paesaggio. L’identificazione e la specificazione delle unità di paesaggio si presenta come momento di sintesi della lettura analitica e diagnostica (si identificano le componenti e le relazioni così come si individuano quei funzionamenti che possono portare all’alterazione di quel paesaggio). Esse pertanto risultano come il principale soggetto di riferimento per la gestione del paesaggio stesso: grazie difatti all’individuazione di obiettivi/finalità per ogni unità di paesaggio, non solo per le singole componenti paesaggistiche ma per tutto “quel paesaggio”, concepito e letto come insieme e sistema, nella sua continua relazione sia alla scala vasta che alla scala locale, è possibile individuare strategie, azioni e indirizzi per la gestione, conservazione, riqualificazione, valorizzazione e trasformazione del paesaggio. Il centro storico di Siena è ricompreso nell’Unità di paesaggio 5: Siena, Masse di Siena e Berardenga. Nella Disciplina del PTCP, all’art. 10.6 - Suolo, è disposto inoltre che: […] Fra le emergenze geologiche, considerate invarianti strutturali, sono individuati i geositi. la loro presenza in aree appartenenti al territorio senese e grossetano, anche ricadenti in ambiti gestiti con apposita regolamentazione unitaria, richiede che le Province di Siena e di Grosseto stabiliscano norme comuni ai fini della tutela dei geositi. Le categorie dei geositi si distinguono in riferimento alla geologia , petrografia e mineralogia, idrogeologia, palentologia e pedologia:

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I geositi e ogni altra emergenza geologica sono soggetti a tutela assoluta, che si applica anche alle relazioni con il contesto naturale e ambientale. Sono ammesse azioni tese alla conoscenza e alla ricerca, attività didattiche e scientifiche che possono integrarsi a quelle turistiche, purchè non invadenti e lesivi del sito in sé e delle sue relazioni con il contesto prima richiamate. Sono sempre ammessi, anche se dovessero interferire con l’emergenza geologica, gli interventi mirati alla difesa del suolo e alla messa in sicurezza dei luoghi, data la prevalenza assegnata alla salute umana su ogni altro obiettivo. Come meglio visibile nella planimetria alcuni geositi riconosciuti nel territorio comunale sono ubicati all'interno del perimetro del Sito Unesco .

Geositi del PTCP nel centro storico

Piano Strategico dell’area metropolitana di Siena (SmaS) Lo Smas nasce da un’idea semplice quale l’erogazione di molti servizi gestita a livello sovracomunale e in varie forme (consorzi, convenzioni ecc.), allo stesso modo la costruzione del quadro conoscitivo dei piani strutturali di ciascun comune può essere supportata da un quadro unitario di “area vasta”. Le politiche dello SMaS si articolano in sei temi principali, riconosciuti nell’ambito dell’analisi Swot: la qualità insediativa, la mobilità, la gestione del paesaggio, l’acqua ed il suolo, le funzioni urbane di eccellenza, gli insediamenti produttivi e il turismo. Sulla base di questa convinzione, l’8 ottobre 2003 i rappresentanti dei Comuni di Asciano, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Siena e Sovicille hanno sottoscritto un documento mirato alla stesura del quadro conoscitivo del territorio interessato (QC), delegando il Comune di Siena ad assicurare il coordinamento operativo. Tale percorso si è completato con l’elaborazione di un documento denominato

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“Allegato tecnico”, nel quale sono sinteticamente individuate le politiche, gli obiettivi e le linee di azione cui dovranno riferirsi i Piani Strutturali dei Comuni interessati. Sulla base delle politiche emerse, il documento dello Schema metropolitano, presentato congiuntamente ai Consigli comunali dei sei Comuni (21 giugno 2005), è stato recepito da ciascuna amministrazione. A fine 2005 i singoli consigli comunali hanno assunto formalmente il complesso degli elementi costitutivi lo SMaS e le sue componenti, in particolare lo Scenario 2015 e le relative politiche per raggiungerlo. Le politiche dello SMaS si articolano in sei temi principali, riconosciuti nell’ambito dell’analisi Swot: la qualità insediativa, la mobilità, la gestione del paesaggio, l’acqua ed il suolo, le funzioni urbane di eccellenza, gli insediamenti produttivi e il turismo. Inoltre alcuni piani strutturali, come quelli dei Comuni di Castelnuovo e di Siena, hanno stabilito un nesso molto forte tra le politiche di piano e le politiche dello SMaS. Il piano strutturale di Siena, rappresenta l’esempio maggiormente significativo in questo senso nel quale è affidato il compito di concretizzare l’idea di città attraverso un processo strutturato che, a partire dall’enunciazione di un nucleo di politiche, porta alla definizione di una serie di linee di intervento e di azioni connesse. Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico Il Piano Strutturale, individuando il Centro Storico come invariante, pone una serie di obiettivi e di politiche di conservazione, gestione e sviluppo di valori paesaggistici e storico-artistici ingenti, a partire dallo statuto della città e degli insediamenti. A seguito del riproporsi di alcune dinamiche proprie della città murata anche negli insediamenti extra moenia contigui, il Piano Strutturale ha previsto l’ampliamento del perimetro del centro storico mediante l’inclusione delle addizioni novecentesche, anche ai fini della successiva revisione del Piano della distribuzione e localizzazione delle funzioni e del Piano Generale del Traffico Urbano. Al Regolamento Urbanistico è dunque stata demandata l’estensione della perimetrazione del centro storico alle propaggini esterne alle mura, in base alle caratteristiche morfologiche e tipologiche dei tessuti, nonché alla qualità e quantità delle funzioni presenti e previste. Per il centro storico e le sue propaggini acquistano particolare rilievo gli obiettivi riguardanti la conservazione dell’integrità dell’impianto urbanistico, la prosecuzione dell’attività di manutenzione e restauro del patrimonio (ricercando forme opportune di incentivazione), l’incremento della diversificazione delle funzioni e delle attività economiche di qualità nel tessuto storico ed infine la riorganizzazione della mobilità mediante l’introduzione di elementi di filtro dei flussi in ingresso, il potenziamento della sosta in corrispondenza delle risalite e la previsione di una disciplina che garantisca la sosta dei residenti, la realizzazione del Parco del Buongoverno intra moenia. Nel delineare gli elementi distintivi della componente strategica, le previsioni del PS per il centro storico si inseriscono nel più ampio quadro delle scelte riguardanti gli ecosistemi e il paesaggio, la tutela dagli inquinamenti, l’evoluzione della città e degli insediamenti, la mobilità e le reti. In particolare per l’UTOE n. 1, che circoscrive il centro storico definito “Sito Unesco”, il piano riconosce la necessità di mantenere il ruolo di luogo rappresentativo dell’insieme delle identità e delle funzioni espresse dalla comunità senese, anche ricercando nuovi profili di equilibrio con le dinamiche recenti di internazionalizzazione, e attraverso la limitazione degli effetti di esclusione sociale e la regolazione del mix degli usi della struttura fisica della città. A questo scopo, la strategia del PS è rivolta a conservare l’integrità dell’impianto urbanistico e architettonico del centro antico attraverso l’attività di manutenzione e restauro del patrimonio storico, a mantenere la presenza fisica ed il ruolo sociale delle Contrade mediante la valorizzazione delle strutture gestite dalle Contrade come luoghi privilegiati per la promozione di attività socio-culturali e identitarie, a migliorare la mobilità attraverso una

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nuova regolamentazione del traffico e degli orari delle Ztl anche al fine di incrementare la vivibilità e la qualità degli spazi pubblici. Al fine del soddisfacimento delle esigenze espresse attraverso il Piano regolatore dei Cittini e delle Cittine5, il PS assicura la riqualificazione degli spazi verdi e l’interrelazione tra i complessi interni ed esterni al centro storico attraverso la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi pedonali di collegamento tra i differenti plessi scolastici, e tra questi e le aree verdi o i quartieri fuori le mura. Grazie a queste politiche, l’affermazione della monofunzionalità commerciale o direzionale può essere contrastata favorendo la diversificazione delle funzioni e delle attività economiche di qualità anche nel tessuto storico delle propaggini nord e sud esterne alla città murata (UTOE 2 e 3), tutelando gli esercizi commerciali e dell’artigianato di servizio di valore storico e favorendo l’insediamento di edilizia residenziale. Quanto al ruolo e alla riconoscibilità della città nel circuito sovralocale, il PS prevede alcuni importanti azioni strategiche, tra cui, soprattutto, la valorizzazione dell’ex Ospedale Santa Maria della Scala, oggi riconvertito a spazio museale ed espositivo di livello internazionale, che rappresenta il punto di partenza per promuovere attività ed iniziative di elevato livello culturale e sociale. Fa da contrappunto a tale servizio la valorizzazione della Fortezza Medicea, anche con l’utilizzo della stessa a fini culturali, con strutture fisse che eliminino la precarietà oggi presente per tali utilizzazioni e la creazione di una nuova centralità nel sistema piazza Gramsci - La Lizza, attraverso la riorganizzazione dei volumi esistenti. La previsione di nuove funzioni di eccellenza si inserisce nel complesso del più ampio progetto definito “Parco Urbano”, che prevede lo spostamento dello Stadio Franci nella zona di Isola d’Arbia, deputata ad accogliere la principale espansione della Città e che dovrà ospitare un ampio parco cittadino sul quale si attestano un auditorium, una scuola e il nuovo palazzo di Giustizia. Infine, in relazione all’istituzione del parco del Buon Governo intra moenia, il PS si propone di assicurare qualità e fruibilità diffusa agli spazi pubblici, sia pavimentati che verdi (valli, giardini, orti), valorizzandoli con interventi di manutenzione e l’incremento della fruibilità, attraverso appositi accordi con i proprietari per l’istituzione di servitù di passaggio. Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) L’Amministrazione Comunale di Siena ha costituito, con personale di ruolo, l’Ufficio di Piano per la redazione del Nuovo Piano Urbano della Mobilità per sottoporre a revisione l’attuale Piano Generale del Traffico Urbano anche a seguito della approvazione del Regolamento Urbanistico Comunale. L’intenzione è quella di predisporre uno strumento di Pianificazione Generale della Mobilità che comprenda le due definizioni canoniche di Piano Generale del Traffico Urbano e Piano Urbano della Mobilità. Sarà privilegiata la centralità del Tema Trasporto Pubblico, l’incidenza della Domanda di Mobilità riferita alle modalità di spostamento (Mobilità sostenibile), l‘integrazione dei mezzi di trasporto (centri intermodali e parcheggi scambiatori), la differenziazione dei centri attrattori e generatori di traffico (distribuzione dei flussi per eliminare situazioni posizionali che sbilanciano il rapporto della Domanda con l’Offerta di Mobilità verso la soglia di congestione) L’elaborazione del Piano Urbano della Mobilità parte dall’analisi del “Sistema della Sosta”. La componente della sosta nell’ “offerta” di Mobilità, ha carattere di “centralità” in quanto consente di legare tutti gli altri elementi dell’infrastruttura e dell’organizzazione della Mobilità, dagli ambiti regolamentati quali la Zona a Traffico Limitato e l’Area a particolare Rilevanza Urbanistica, ai Poli di particolare interesse quali il Policlinico e la Stazione

5 Piano elaborato in collaborazione con gli Istituti scolastici della città nell’ambito dei processi partecipativi, del Piano Strutturale finalizzato a recepire le esigenze dei più piccoli per la loro città

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Ferroviaria, all’organizzazione del Trasporto Pubblico Locale di servizio ai due sistemi sopra citati e al sistema dei Parcheggi Scambiatori, alla viabilità veicolare di accesso al centro storico (ZTL), alla periferia prossima (ARU) e all’intera area urbanizzata. Il Piano Urbano della Mobilità affronta il tema della sosta partendo dall’area centrale (ZTL del Centro Storico) e sviluppa l’analisi per fasce concentriche verso la periferia prossima (l’Area a Particolare Rilevanza Urbanistica) fino ad arrivare verso l’area di margine dove sono collocati i parcheggi scambiatori. Nell’ambito dell’obiettivo generale, soddisfacimento del fabbisogno di mobilità mediante il miglioramento dell’accessibilità, il PUMS si pone, a partire dalla zona centrale, i seguenti obiettivi specifici nel tema della sosta e della viabilità: 1 - ZONA A TRAFFICO LIMITATO Il tema della sosta all’interno della ZTL è stato affrontato sotto il profilo sia delle autovetture (Sistema funzionale dei Parcheggi) che dei motoveicoli (Piano per la circolazione e la sosta dei motoveicoli). 1.1. Riorganizzazione della sosta autovetture lungo strada all’interno della zona a traffico limitato (ZTL) Nel “Sistema Funzionale del Parcheggi” è stata studiata l’effettiva disponibilità di stalli auto all’interno della ZTL, in relazione agli spazi a disposizione e dell’eventuale sgombero della sosta veicolare dagli ambiti Monumentali e di Pregio Architettonico, con l’intenzione di incrementare le aree pedonali. 1.2. Riorganizzazione della sosta motoveicoli lungo strada all’interno della zona a traffico limitato (ZTL) “Il Piano per la circolazione e la sosta dei motoveicoli nel Centro Storico”, redatto ai fini del P.U.M.S., propone di eliminare la sosta per motoveicoli nelle aree centrali e pregiate. La riorganizzazione della sosta costituirà il primo passo per la moderazione del transito ai motoveicoli. 1.3. Progetto di riorganizzazione del trasporto merci in ztl Altro argomento proprio dell’ambito ZTL che il Piano affronterà è relativo alla logistica e alle tecnologie per la distribuzione delle merci nel centro storico; tale progetto di riorganizzazione si basa sull’incentivazione all’uso dei motori elettrici introducendo anche una diversa tariffazione degli accessi. L’obiettivo del progetto è quello di rendere accessibile il sito UNESCO relativamente alla logistica e alla distribuzione delle merci solo a mezzi elettrici, tutto questo ipotizzabile dall’inizio del 2018. 2 - AREA A PARTICOLARE RILEVANZA URBANISTICA Completamento dell’Area a Particolare Rilevanza Urbanistica (ARU) esistente e razionalizzazione della sosta. La seconda fascia di analisi è costituita dal perimetro dell’Area a Particolare Rilevanza Urbanistica (ARU); attualmente la mancata istituzione di sette delle dodici ARU previste in origine ha mantenuto intorno alla ZTL un’ampia zona di parcheggi non regolamentati. Tali parcheggi sono caratterizzati da una assenza totale di rotazione che ne vanifica il beneficio verso l’accessibilità al Centro Storico e alla Periferia Prossima. Il completamento delle ARU all’Interno della Area a Particolare Rilevanza Urbanistica, è quindi elemento principale delle previsione del P.U.M.S.

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Il Piano prevede l’istituzione di 12 ARU dislocate a corona intorno al Centro Storico (ZTL), di queste 5 sono già in esercizio: 2- Fontegiusta, 3-Esterna Camollia, 5-Ravacciano, 10-Esterna Tufi, 11-Esterna Porta San Marco; le ARU di progetto, che completano quelle già istituite, sono: 1–San Prospero , 4-Esterna Le Lupe, 6-Busseto, 7-Esterna Porta Pispini, 8-Esterna Porta Romana , 9–Valli , 12–Esterna Fontebranda. Nelle ARU da istituire e in quelle esistenti si prevede l’Integrazione fra i parcheggi a tariffa e i parcheggi per i residenti, le aree di sosta saranno condotte quasi integralmente a tariffa, con esclusione delle aree destinate a sosta breve (Carico/ scarico, disco orario), consentendo la sosta ai residenti. Il sistema, per la migliore utilizzazione dei “Parcheggi di Rotazione”, prevederà piani tariffari diversificati ed eventuale limitazione oraria in funzione della domanda. 3 - IL GOVERNO DELLA DOMANDA DI TRASPORTO E DI MOBILITÀ DELLE STRUTTURE SPECIFICHE DEL POLICLINICO E DEL COMPLESSO UNIVERSITARIO, ATTRAVERSO LA STRUTTURA DEL MOBILITY MANAGER Il sistema della sosta tiene poi in considerazione la tipologia particolare dei Parcheggi in struttura a pagamento nella zona Policlinico. I 2 parcheggi Eliporto e Fastpark, adiacenti al Policlinico Universitario Le Scotte, si ritengono, ai fini della Classifica Funzionale, parcheggi di destinazione di tale struttura; l’equilibrio domanda/offerta è fortemente condizionato dal funzionamento orario e gestionale della Struttura di riferimento, che determina fasce orarie di punta e di morbida molto diversificate e ad orari sistematici con effetti di grande difficoltà di accesso, di congestione della viabilità di accesso e di saturazione delle aree di sosta, alternate ad ore di morbida nelle quali l’occupazione delle aree di sosta è minima. L’equilibrio fra domanda e offerta di sosta nel sistema della Mobilità sarà equilibrato intervenendo principalmente sulla componente DOMANDA. 4 - COMPLETAMENTO DELL’ADEGUATO SERVIZIO TPL AI PARCHEGGI SCAMBIATORI NEI “SISTEMI LINEARI EST E OVEST”. La componente dell’offerta che completa l’organizzazione della Sosta è costituita dal sistema dei Parcheggi Scambiatori, le aree di sosta riferibili alla tipologia scambiatori sono localizzate lungo le due direttrici principali: Sistema Lineare Est: Viale Toselli - Viale Sardegna, dall’area dei Due Ponti al Polo Multimodale della Stazione Ferroviaria Sistema Lineare Ovest: Strada Massetana Romana, dall’area di Cerchiaia – Coroncina alla Colonna di San Marco I due assi, per la loro natura lineare e di equidistanza nell’attestazione alla prossimità del centro storico, possono essere connessi da un servizio di TPL unitario ottimizzando i numeri per l’equilibrio gestionale tra il sistema di Trasporto Pubblico Collettivo e il sistema della sosta; il completamento del sistema Parcheggi Scambiatori, serviti da un adeguato servizio TPL, è un elemento principale delle previsioni del PUMS, nel tema dell’obbiettivo generale: soddisfacimento del fabbisogno di mobilità. Il Sistema Lineare Est comprende anche i parcheggi di previsione del Regolamento Urbanistico “La Veloce” e il parcheggio “Siena Nord”. Quest’ultimo, localizzato all’uscita Siena Nord della Superstrada Siena-Firenze e baricentrico rispetto ad una serie di “Poli Attrattori” di discreto interesse, è stato individuato nelle analisi e nei Piani di Spostamento Casa – Lavoro dei Mobility Manager Aziendali dell’Azienda Ospedaliera, del Monte dei Paschi di Siena, dell’Università degli Studi di Siena e della GSK Vaccines.

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Il Sistema Lineare Ovest comprende anche i parcheggi di previsione “Uscita Siena Sud” e l’ampliamento del Parcheggio sulla strada dei Tufi. 5 - VIABILITA’ - Classificazione Funzionale delle Strade, Regolamento Viario, interventi di viabilità La principale causa di congestione del traffico urbano si identifica nella promiscuità d'uso delle strade (tra veicoli e pedoni, tra movimenti e soste, tra veicoli pubblici collettivi e veicoli privati individuali). Quindi, la riorganizzazione della circolazione stradale richiede in primo luogo la definizione di un'idonea classifica funzionale delle strade. Detta classifica individua, infatti, la funzione preminente o l'uso più opportuno, che ciascun elemento viario deve svolgere all'interno della rete stradale urbana, per risolvere i relativi problemi di congestione e sicurezza del traffico. La definizione della rete viaria interna alla viabilità principale definirà l’ambito delle “Isole Ambientali” all’interno delle quali saranno realizzati interventi di Moderazione del Traffico (Zone 30), elemento che introduce il tema della sicurezza stradale e delle reti di percorribilità pedonale e ciclistica. L’individuazione della rete di “Viabilità Principale” impone l’analisi particolare di alcuni punti notevoli nei quali si realizzano condizioni di traffico veicolare prossime alla soglia di congestione; questi punti sono individuabili lungo il perimetro esterno e nei punti di accesso alla città urbanizzata. Questo perimetro è costituito dalla linea che contiene il sistema dei Parcheggi Scambiatori e i punti di accesso sono quasi sempre l’ultima intersezione prima degli stessi parcheggi. I principali nodi di questo argomento sono:

− Zona Siena Nord − Area di Pescaia e Colonna San Marco − Area dei Due Ponti − Viabilità Stazione Ferroviaria (Sistema delle 4 rotatorie)

Particolare attenzione è posta nel sistema viario che si sviluppa intorno al Polo Intermodale della Stazione Ferroviaria e nel “Percorso di Crinale” di accesso alla città urbanizzata da nord con particolare riferimento a Via Fiorentina e Viale Camillo Benso Conte di Cavour. Regolamento per le occupazioni di suolo pubblico per tavoli e sedie Il Regolamento per le Occupazioni di Suolo Pubblico “tavoli e sedie”, ancora in fase di elaborazione, costituisce elemento di particolare tutela del Centro Storico verso quegli elementi di corredo delle attività di ristorazione che a fronte di una natura provvisoria costituiscono nei fatti elementi consueti nel panorama cittadino. Il regolamento disciplina le modalità con cui vengono realizzate le occupazioni di suolo pubblico temporanee effettuate dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da alcune attività commerciali in sede fissa sulle aree e gli spazi pubblici appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile del Comune di Siena nonché sulle aree private gravate da servitù di pubblico passaggio. Il contenuto del presente atto risponde alla necessità di individuare criteri uniformi per le singole occupazioni sia sotto il profilo della sicurezza ai sensi del Codice della Strada che del contesto architettonico dei luoghi nei quali le stesse si inseriscono. Le strade del centro storico sono caratterizzate dalla presenza di importante traffico pedonale e rispondono ad una domanda di mobilità in relazione alla natura stessa della strada. I monumenti e gli edifici storici costituiscono importanti attrattori di traffico pedonale. Gli spazi antistanti e adiacenti e le strade che conducono ad essi sono luoghi nei quali si generano e si manifestano importanti motivazioni di stazionamento e trasferimento pedonale. Ai fini dell’applicazione del Regolamento, le strade del Centro Storico vengono ulteriormente

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classificate in funzione delle caratteristiche geometriche e delle condizioni di traffico che assorbono secondo le seguenti tipologie che ne riassumono la funzione prevalente. Il piano di zonizzazione acustica Il Piano di zonizzazione acustica di Siena, adottato con Delib. c.c. n°273 del 16/11/2000 e approvato con Delib. c.c. n°121 del 30/05/2000 è attuativo dal 19/07/2000. Tale strumento è stato introdotto con la L.R. 89/1998 in riferimento alla normativa nazionale: in particolare la Legge Quadro 447/95 in materia di inquinamento acustico, che ha individuato le competenze dei diversi soggetti pubblici ed ha assegnato ai Comuni il compito di procedere alla classificazione acustica e il successivo D.P.C.M 14/11/1997, che ha suddiviso il territorio comunale in 6 classi stabilendo per ciascuna i valori limite delle sorgenti sonore. Particolare importanza viene data ai valori di emissione e di immissione; i primi misurano l’intensità acustica alla sorgente, mentre i secondi i valori sonori raggiunti all’interno degli spazi abitativi o nell’ambiente esterno. L’obiettivo del Piano è l’individuazione e la suddivisione del territorio comunale per classi; tale risultato è ottenuto analizzando in modo incrociato una serie di indici e fattori, tra cui la densità della popolazione, i dati relativi alle attività commerciali e artigianali, la localizzazione delle are industriali, degli ospedali, delle scuole e dei parchi, l’individuazione dei diversi tipi di strade, divise per intensità di traffico e delle linee ferroviarie. Il piano ha coinvolto i diversi settori del Comune, l’ASL e l’A.R.P.A.T, che ha collaborato con l’Amministrazione a partire dal 1998, compiendo un totale di 100 controlli su attività produttive e di servizio e più di 80 misure di monitoraggio sulle di infrastrutture di trasporto, per un totale di più di 800 giorni di misura. I rilevamenti eseguiti dall’A.R.P.A.T hanno evidenziato un superamento diffuso dei limiti previsti dalla legge; le “cause” principali, intese come settori di attività, sono da identificarsi nei servizi e nel commercio (in particolare i pubblici servizi all’interno del centro storico); le ragioni sono legate in genere ai servizi tecnici (collocati all’interno di corti di piccole dimensioni), alla musica riprodotta nei locali e al rumore prodotto dagli stessi avventori (presenti all’interno dei locali). Tali dati sembrano non rappresentare una peculiarità, tenendo conto del carattere universitario e turistico della città di Siena; il fenomeno del rumore è inoltre rafforzato dalla struttura urbana del centro storico caratterizzato da vicoli stretti e dalle tipologie edilizie, le cui caratteristiche architettoniche (mattoni a vista, soffitti a volta e/o archi) non permettono di ottenere buone prestazioni di isolamento acustico, se non introducendo delle innovazioni, che rischiano di snaturare il carattere stesso di tali edifici. Il fenomeno nel complesso risulta particolarmente significativo e indica un problema “strutturale” risolvibile soltanto con una programmazione e con politiche gestionali e di controllo, evitando azioni troppo restrittive, che porterebbero ad un abbandono del centro. Per quanto riguarda il rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto, i cui rilevamenti sono iniziati a partire dal 1997, i dati evidenziano risultati negativi in linea con le principali città italiane; del resto la situazione era talmente nota, che la legge ha previsto tempi lunghi sia per il risanamento, che per il reperimento dei fondi necessari. Nel caso specifico di Siena è stato registrato un superamento dei valori nell’84 % dei casi per i limiti diurni e nell’94% per quelli notturni. Il piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche Con la deliberazione del Consiglio Comunale del 6 febbraio 2001 n. 37 fu approvato il Piano di Razionalizzazione delle Emissioni Elettromagnetiche del Comune di Siena che conteneva le linee guida, sviluppate in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università degli Studi di Siena, in merito ai criteri di localizzazione di elettrodotti, antenne radio televisive e antenne radio-base per telefonia mobile. Con Delibera di Giunta del 14 febbraio 2001 n. 146 si diede il via al primo stralcio del

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suddetto Piano individuando e regolamentando i siti dove si prevedeva l’installazione di antenne radio-base per telefonia mobile. L’approvazione della Convenzione con l’agenzia ARPAT (con delibera di Giunta del 9 luglio 2003 n. 365) ha avviato una cospicua e continuativa serie di controlli sul campo, attraverso centraline fisse e dispositivi mobili, che hanno fino ad oggi dimostrato la sostanziale correttezza delle localizzazioni ed il totale rispetto dei valori stabiliti per legge. I siti già realizzati sono talvolta oggetto di interventi di adeguamento tecnologico; interventi sempre caratterizzati da un sostanziale miglioramento delle prestazioni estetiche (forme più adeguate e dimensioni più contenute) e di ottimizzazione delle emissioni. Inoltre tutti i gestori insistono da tempo sulla necessità di nuove localizzazioni a copertura di ambiti da loro considerati non sufficientemente serviti. D’altro canto la legge in vigore (vedasi art. 87 del D. lgs. 1 agosto 2003 n. 259 ) impone da parte dei comuni, sia pure in un’ottica di concertazione e fatte salve le peculiari prerogative di governo del proprio territorio, di rispondere alle esigenze di copertura del servizio; diritto ed obbligo, dei gestori stessi. Ai sensi della L.R. n. 49/2011 è in corso la redazione del Programma Comunale degli Impianti che sostituisce e aggiorna il Piano di Razionalizzazione delle Emissioni Elettromagnetiche. Tale Programma dovrà definire la localizzazione delle strutture per l'installazione degli impianti nel rispetto degli obiettivi di qualità, dell'idoneità delle aree ai sensi del Regolamento Urbanistico, delle esigenze della pianificazione nazionale degli impianti e di copertura del servizio nonché dell'esigenza di minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Si riporta di seguito la tabella riassuntiva della situazione relativa alla installazione di antenne radio base per telefonia mobile a partire dalla entrata in vigore del P.R.E.E., molti dei quali in centro: N° NOME SITO INDIRIZZO

1 TORRE ORSA PIAZZA INDIPENDENZA

2 CASANUOVA VIA LAURO DE BOSIS

3 SAN PIETRO PIAN DEI MANTELLINI – CHIESA DEL CARMINE

4 PETRICCIO STRADA PETRICCIO E BELRIGUARDO

5 TAVERNE D'ARBIA LOC. TAVERNE D'ARBIA

6 PORRIONE VIA DEL PORRIONE – CHIESA DI S. MARTINO

7 CERCHIAIA VIA CASSIA SUD, LOC. CORONCINA

8 SERVI 1 PIAZZA MANZONI – CHIESA DEI SERVI

9 SAN CARLO S.S. 73 PONENTE – VILLA POGGIO AL VENTO

10 FONTANELLA VIA DI FONTANELLA, C/O PARCHEGGIO IL CAMPO

11 PORTA CAMOLLIA VIALE VITTORIO EMANUELE II, 17

12 CAVOUR 2 VIALE VITTORIO EMANUELE II, 17

13 TOSELLI VIA TOSELLI 9/A

14 CAVOUR 1 VIALE CAVOUR 4

15 CAVOUR 3 VIALE CAVOUT 67

16 ACQUACALDA VIA BOLOGNA

17 PIAZZA MATTEOTTI 2 VIA MONTANINI 118

18 BIXIO VIA NINO BIXIO

19 PORTA SAN MARCO VIA SAN QUIRICO 36

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20 RAVACCIANO 1 VIA DEL VILLINO 7

21 STROZZI VIA STROZZI

22 PIAZZA CALABRIA PIAZZA CALABRIA 26

23 BANCHI VIA BANCHI DI SOPRA

24 MARCIANO VIA MILANESI 1

25 LIZZA PIAZZA LA LIZZA 1

26 SAN MICHELE STRADA DI VICO ALTO 49

27 SIENA ACQUACALDA 3 VIA FIORENTINA 45

28 TORRE FIORENTINA VIA FIORENTINA C/O TORRE FIORENTINA

29 ISOLA ARBIA PIAZZALE BUSACCA, ZONA INDUSTRIALE

30 PIAZZA MATTEOTTI 1 PIAZZA MATTEOTTI 30

31 POGGIO AI PINI STRADA DI TERRENSANO E BELCARO

32 CAPPUCCINI 3 STRADA DEI CAPPUCCINI 35

33 SAN MINIATO VIA ALDO MORO

34 SAN AGOSTINO PRATO DI SANT'AGOSTINO – CHIESA DI S. AGOSTINO

35 RAVACCIANO 2 VIA DEL VECCHIETTA 30

36 SIENA DUPRE VIA SAN PIETRO 18

37 CAPPUCCINI STRADA DEI CAPPUCCINI 100

38 SERVI 2 VIA DEL PORRIONE 73

39 RIALTO VIA SAN MARTINO 10

40 RFI_GALLERIA GALLERIA KM 253+932

41 RFI_STAZIONE STAZIONE FERROVIARIA DI SIENA

42 RFI_TRESSA LOC. PONTE A TRESSA

43 RFI_RUFFOLO LOC. RUFFOLO

Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.) Nella legislazione nazionale il primo riferimento al Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.) si trova nella Legge Finanziaria n.41/1986 all’art. 32 comma 21 e così rafforzato dalla successiva Legge Quadro n.104/1992 al comma 9 art.24 La normativa della Regione Toscana in materia di accessibilità è costituita dalla L.R.T. 47/1991 come modificata dalla L.R.n.34/2000 e L.R. 66/2003 oltre alla “linee guida per la Redazione dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche” e della “Sperimentazione degli indirizzi operativi per l’attuazione dei Piani per l’Accessibilità” Il Comune di Siena, nell’ambito del Regolamento Urbanistico, approvato nel 2011, ha elaborato lo Studio sull’Accessibilità in ambito Urbano, documento composto dal Censimento delle barriere architettoniche in ambito urbano e dalla Relazione e Programma d’Intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Con deliberazione di G.C. n. 110 del 09/03/2011, dando seguito al preciso indirizzo fornito dal Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del Regolamento Urbanistico Comunale, è stato istituito l’Osservatorio per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche del Comune di Siena, con la collaborazione delle Associazioni di tutela delle persone con handicap più rappresentative e con successiva deliberazione di G.C. n.128 del 30/08/2013 l’Amministrazione ha confermato l’impegno in favore dell’accessibilità riconoscendo le

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funzioni e i componenti dell’Osservatorio per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche del Comune di Siena; Con Delibera di Giunta Comunale n.395 del 01.04.2014 l’Amministrazione Comunale ha preso atto dell’istituzione del Laboratorio Comunale per l’Accessibilità approvando le “Linee Guida” che ne disciplinano i compiti e le modalità operative anche in relazione alla redazione del PEBA; Il PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) è uno strumento di programmazione degli interventi di adeguamento finalizzati all’accessibilità, obbligatorio per tutte le Amministrazioni Pubbliche. Il Comune di Siena con delibera G.C. n.1 del 08.01.2015 è stato avviato il procedimento per la redazione del Piano per l’Abbattimento Barriere Architettoniche (PEBA) I stralcio nel rispetto degli obbiettivi programmatici annuali effettuando:

- la suddivisione del territorio comunale in Lotti Funzionali Urbani (LFU) su cui effettuare la rilevazione sia negli edifici che negli ambiti e contesti e nelle connessioni, delle aree pubbliche comunale o in uso pubblico

- un elenco delle proprietà Comunali suddiviso in LFU (Lotti Funzionali Urbani) - la redazione si schede tipo di rilevazione con classi di valore degli “oggetti” al fine

di individuare i gradi di accessibilità, le priorità d’intervento da riportare nelle mappe dell’accessibilità

- la compilazione in via sperimentale di n.60 schede di rilevazione suddivise in schede rosse per gli edifici pubblici di proprietà comunale, schede blu per gli ambiti e contesti urbani e schede ocra per le connessioni, individuando, attraverso un complesso calcolo, il livello di accessibilità oltre alla stima delle priorità d’intervento

- gli elaborati grafici con analisi delle n.60 schede e dei Lotti Funzionali Urbani (LFU) per complessive 5 tavole

- un Quadro Conoscitivo-Documento Programmatico finalizzato all’ elaborazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche

Il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.) può attuarsi per fasi successive intervenendo su specifici LFU ritenuti strategici dall’Amministrazione sentito l’Osservatorio delle Barriere Architettoniche. Il PEBA diventa inoltre uno strumento programmattorio dell’Amministrazioni per gli interventi di adeguamento da effettuare nel programma triennale dove convogliano gli interventi in base ai diversi livelli di priorità risultanti dalle schede redatte. La programmazione degli interventi dovrà essere predisposta secondo il criterio di sovrapposizione delle fasi. Il P.E.B.A. dovrà definire obiettivi di qualità - procedurali e prestazionali - lasciando ai progettisti la libertà di definire, nei diversi scenari, le modalità di intervento e le possibili soluzioni operative per conseguire gli obiettivi posti. Attraverso una impostazione attenta sia alle esigenze che alle prestazioni, in pratica, il Documento Programmatico per l’elaborazione del P.E.B.A. aspira ad andare ben oltre il superamento delle barriere architettoniche comunemente intese: aspira ad orientare i processi di trasformazione degli habitat nel rispetto delle esigenze umane e dei fattori di contesto. In tal modo, non solo sarà possibile mettere in luce la presenza o meno di servizi, ambienti e attrezzature (ad esempio, servizi igienici pubblici, aree gioco per bambini, zone “30”, ecc.), ma anche valutare la loro attitudine a soddisfare le esigenze e le aspettative delle persone ‘reali’. Le finalità del PEBA sono:

- operare in termini di rete e di percorsi, perché il piano sia inteso come visione globale dell’accesso ai servizi ed alle opportunità offerte dal contesto urbano e non come sommatoria di singoli episodi;

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- gradualità degli interventi, per consentire all’amministrazione di definire le priorità degli interventi in base al loro grado di criticità e priorità rispetto alle esigenze della popolazione e alle proprie risorse disponibili. Un P.E.B.A., infatti, si attua per fasi coordinate secondo una logica di processo che tende verso un obiettivo chiaro e si sviluppa nell’ambito di un quadro di riferimento definito;

- partecipazione al processo decisionale, affinché i processi di trasformazione degli habitat siano condivisi dagli abitanti e associazioni interessate, in particolare da coloro che esprimono particolari esigenze di tipo motorio o percettivo;

- modulabilità del piano in base al contesto di intervento, per consentire un ragionevole adattamento dello strumento di pianificazione nei diversi contesti ambientali e sociali.

Il piano delle funzioni Come già descritto in precedenza è stato superato a seguito dell’approvazione del Regolamento Urbanistico con Delibera di Consiglio Comunale n° 2 del 24/01/2011. Il regolamento edilizio Il vigente Regolamento Edilizio, Approvato con Delibera di C.C. n° 176 del 29 Novembre del 2011, è il risultato di una successione di integrazioni, modifiche ed allegati approvati. Del resto appare inevitabile considerare il Regolamento come uno strumento aperto agli adeguamenti che di volta in volta si sono resi necessari in circa un decennio, periodo tra l’altro particolarmente ricco di novità sia dal punto di vista della realtà urbana, in rapida evoluzione, sia dal punto di vista delle novità legislative che lo hanno caratterizzato. Esso rappresenta uno strumento indispensabile ai fini di un corretto controllo dell’attività edilizia, in un’ottica di qualità urbana ed ambientale; esporre i contenuti di detto strumento equivale quindi ad esporre la strategia dell’Amministrazione sul tema sia dei procedimenti amministrativi che dell’attività tecnica che accompagna le trasformazioni territoriali. Il Regolamento si presenta suddiviso in quattro titoli 85 articoli e 13 allegati compreso anche il Piano del Colore. Piano del colore e piano dei chioschi Il Piano del colore, attualmente in fase di revisione, è parte integrante del vigente Regolamento Edilizio, che è stato approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 41 del 10/01/96 e ne costituisce l’allegato F. Il Piano del colore disciplina tutti gli interventi all’interno del centro storico, che riguardano la parte esteriore degli edifici (prospetti e coperture).La normativa del piano è suddivisa in due parti; la prima stabilisce le iniziative che dovranno essere adottate dall'Amministrazione Comunale e le modalità per ottenere le autorizzazione per gli interventi sulle facciate del Centro Storico; la seconda illustra invece le norme guida da seguire per ogni tipo d'intervento, puntualizzando gli articoli relativi al decoro e all’aspetto esteriore degli edifici, di cui al Capo III del Regolamento Edilizio Comunale ("Opere esteriori ai fabbricati"). Nello specifico l’obiettivo è duplice: controllare con un’apposita normativa tutti gli interventi di restauro di facciate, sia quelli globali, che quelli parziali e rimuovere le cause di degrado. A tal fine sono stati predisposti una serie di strumenti operativi; tra questi un archivio, che cataloga tutti gli elementi caratterizzanti le facciate, con particolare attenzione alla “tavolozza dei colori” e agli elementi tecnici e decorativi, una scheda uniformata, che prevede l’esecuzione di rilievi metrici e fotografici opportuni, il riordino complessivo della segnaletica (numeri civici, toponomastica, insegne e targhe indicanti arti, mestieri e professioni) e degli impianti tecnologici; nello specifico sono auspicabili accordi con gli Enti erogatori al fine di ridurre l’impatto visivo degli impianti stessi e rispettare il più possibile l’aspetto esteriore delle facciate, prestando attenzione alle

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geometrie e alla composizione. Il Piano dei Chioschi è stato inserito come allegato al Regolamento Edilizio a seguito della delibera del Consiglio Comunale n°307 del 12/12/97. Il piano ha lo scopo di regolamentare le strutture fisse su suolo pubblico con particolare attenzione all’inserimento nel contesto urbano; pertanto attraverso l’elaborazione di un apposito abaco progettuale si cerca di esercitare un controllo oltre che sulle nuove realizzazioni anche su quelle esistenti, proponendo opportuni adeguamenti. L’abaco contiene 6 progetti tipo, sviluppati nel dettaglio e in funzione delle diverse attività commerciali assolte. La normativa si articola in due parti, di cui la prima stabilisce l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione comunale, mentre la seconda con l'ausilio di Norme Guida descrive la possibile organizzazione di tali strutture definendone le caratteristiche formali, costruttive e dimensionali. I contenuti del piano non sono in contrasto con le norme tecniche degli strumenti urbanistici generali vigenti, sia approvati che adottati. Nel caso di discordanza tra le normative, prevalgono quelle del presente regolamento. Tra gli strumenti contenuti nel Piano è presente una planimetria generale in scala 1:2000 con l’ubicazione sia delle attività esistenti, opportunamente schedate, che di quelle future. Tutti i chioschi esistenti al momento dell'entrata in vigore del regolamento verranno tollerati, anche se ritenuti incongrui, alla condizione di essere stati regolarmente autorizzati; questi saranno adeguati ogniqualvolta venga presentata domanda per il rinnovo del chiosco o semplicemente per la manutenzione di un singolo elemento che lo compone. Il piano generale degli impianti pubblicitari Approvato con delibera di Consiglio Comunale n.75 del 17/03/2009 il piano stabilisce le modalità per l'applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e del diritto comunale sulle pubbliche affissioni, in conformità a quanto disposto dal capo I del Decreto Legislativo 15 novembre 1993, n.507 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché dal vigente Codice della Strada e dal vigente Piano Generale degli Impianti Pubblicitari Il Piano Generale degli Impianti Pubblicitari è stato redatto in conformità a quanto stabilito dal DLgs. 15/11/93 n.507 e successive modifiche ed integrazioni e dal vigente "Regolamento Comunale per la disciplina della pubblicità e delle affissioni e per l'applicazione dell'imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni". Esso ha il compito di definire gli ambiti del territorio Comunale nei quali localizzare la pubblicità esterna e gli impianti per le pubbliche affissioni, così come previsto dal già citato Regolamento Comunale vigente. Per quanto attiene agli impianti per le pubbliche affissioni, il Piano definisce le caratteristiche e le modalità con le quali devono essere realizzati i supporti e determina la localizzazione di ogni singolo impianto, con l’indicazione delle dimensioni e del numero dei fogli che l’impianto contiene, la tipologia del supporto, la destinazione. Il piano è stato elaborato in due fasi distinte, la prima delle quali ha previsto la definizione e costruzione dell’apparato conoscitivo ed in particolare l’effettuazione del censimento di tutti gli impianti per le pubbliche affissioni esistenti. Su questa base conoscitiva è stata successivamente costruita la proposta progettuale relativa agli impianti di affissione e che, assieme alla definizione delle regole per l’installazione dei mezzi di pubblicità esterna, ha costituito la seconda fase di elaborazione del Piano. Durante la prima fase si è dunque proceduto al rilievo di tutti gli impianti per le pubbliche affissioni, esistenti sul territorio. Ciascun impianto rilevato è stato classificato secondo il tipo di supporto e secondo la destinazione cui le affissioni si riferivano, registrandone la posizione sul territorio e riportandone la posizione sulla cartografia digitale disponibile. Nello stesso tempo si è provveduto alla misurazione di ogni supporto, in modo tale da poterne

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calcolare la superficie complessiva. La zonizzazione, semplicemente indicativa, delle principali località e quartieri cittadini, evidenzia un rilevante numero di impianti (221 pari al 29% del totale, per una superficie di 1740,96 pari al 32%) dislocati nell’area del centro storico, sensibilmente maggiore rispetto a tutte le altre zone della città, ognuna delle quali si attesta intorno al 6-9% del totale. Il dato relativo alle superfici precedentemente disponibili nel centro storico evidenziava una eccessiva concentrazione di impianti pubblicitari proprio nella zona della città che pone i maggiori problemi per quanto concerne l’impatto dei supporti pubblicitari con i caratteri storico-artistici in essa presenti. Il Piano ha comportato perciò una considerevole riduzione delle superfici esistenti nel centro antico ed in particolare in quelle situazioni dove il valore storico architettonico dell’edificio che le supporta risulta rilevante. Il trasferimento di tali superfici è guidato verso i nuovi quartieri dove attualmente sono presenti superfici di affissione ridotte. Inoltre si prevede la modifica e la sostituzione di tutti quei supporti ritenuti inadeguati al contesto del centro, pur con operazioni graduali e programmate nel tempo. Infine il Piano ribadisce la necessità di adeguarsi alla prescrizione del regolamento comunale, che prescrive il divieto di posizionare impianti pubblicitari di qualsiasi tipo sulle mura e sulle porte della città.

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VI.2 Ipotesi di raccordo tra Piano di Gestione e Piani e progetti settoriali Per dare concretezza e forza ai contenuti del Piano di Gestione ma, più in generale, per dare continuità ad un effettivo governo del sito attento ai problemi della tutela e della valorizzazione,è necessario stabilire un raccordo tra i contenuti “statutari” del Piano e quello dei piani e progetti settoriali dell'Amministrazione comunale e degli altri soggetti istituzionali che operano sul territorio del Sito. Viceversa, sarà importante nelle successive fasi di gestione e monitoraggio del Piano di Gestione, che le varie programmazioni accolgano priorità ed obiettivi contenuti nel Piano medesimo, per l’intero periodo di riferimento. Tale impostazione, ampiamente condivisa nelle fasi partecipative a monte della costruzione del Piano, ha comportato necessariamente una delimitazione del campo di efficacia dello stesso, nella consapevolezza che il valore sancito e tutelato dall’Unesco, non è l'unico rilevante per la vita della città e per i cittadini.

L'approccio di questo Piano di Gestione del sito Unesco “Centro storico di Siena” è quello di costruire un meccanismo che, con le dovute cautele, miri a tradursi in procedure specifiche sia nella successiva costruzione e/o aggiornamento dei piani settoriali,che nell'approvazione degli interventi maggiormente rilevanti.

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PARTE TERZA Piano di Gestione 2015-2018 L’Aggiornamento del Piano di Gestione del Sito Unesco Centro Storico di Siena 2011-2014 costituisce l’occasione per un momento di riflessione comune sulla necessità di attivare sempre migliori formule di attenzione verso la costruzione di un progetto di responsabilità collettiva, verso una nuova relazione identitaria della città storica nella contemporaneità. Il Centro Storico di Siena rappresenta da sempre il luogo d’incontro di esperienze, culture, ritmi e stili di vita diversi. All’interno della città non deve dominare il consumo delle risorse ma la valorizzazione delle risorse culturali, storiche, umane, artistiche, architettoniche, ambientali, sociali ed economiche, non la separazione e la disgregazione bensì l’incontro ed il confronto, elementi che rafforzano il senso d’identità. Queste considerazioni hanno costituito il presupposto su cui si è basato il lavoro di aggiornamento del Piano di Gestione, che è stato sviluppato con attenzione alle verifiche di coerenza con le linee di indirizzo delle politiche territoriali e attraverso l’individuazione di nuovi contributi per implementare le attività di tutela,conservazione e valorizzazione in atto e in programma nel territorio. CAPITOLO I Monitoraggio del Piano di Gestione 2011-2014 I.1 Verifica delle azioni intraprese dall’Amministrazione in base a quanto previsto dal Piano di Gestione Sito UNESCO “Centro Storico di Siena” Il Piano di Gestione, alla parte quinta, prevede quanto segue: “Il sistema di monitoraggio del Piano di Gestione ha quale obiettivo prioritario di permettere il controllo dell’andamento complessivo delle azioni programmate e l’utile individuazione delle eventuali criticità in corso d’opera. Tale ultimo aspetto risulta particolarmente interessante nell’ottica di flessibilità del piano, al fine di permettere di intraprendere azioni correttive eventualmente necessarie per il conseguimento degli obiettivi pianificati. Il piano di monitoraggio e di controllo dei risultati raggiunti permette al soggetto gestore del Piano (ossia il Comune di Siena e per esso l’Ufficio Sito UNESCO), di disporre di dati aggiornati sull’andamento delle strategie e sugli scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati. Le informazioni raccolte ed elaborate nelle successive fasi di monitoraggio, diverranno inoltre materiale informativo di sicuro interesse per il Comune e per gli stakeholders locali. Il sistema di controllo si basa sull’utilizzo di un insieme di indicatori delle caratteristiche del sistema (rappresentativi dei valori quali-quantitativi da raggiungere), elaborati in base agli obiettivi strategici individuati in fase di programmazione. Tali indicatori di monitoraggio rispondono all’esigenza di verificare lo stato di avanzamento degli interventi e i risultati che sono stati conseguiti, con un’analisi completa del grado di raggiungimento degli obiettivi preposti. Le linee strategiche individuate dal Piano di Gestione sono le seguenti: 1. Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio

2. Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano

3. Piano di azione per la ricerca e la conoscenza

4. Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo)

5. Piano di azione per la mobilità

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 81

All’interno dei cinque temi generali di intervento, le specifiche azioni individuate sono di seguito riportate unitamente agli indicatori di monitoraggio ed alla verifica dello stato di attuazione raggiunto:

Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio

Obiettivo Progetto Indicatori Stato di attuazione

Salvaguardare e migliorare la

pavimentazione in pietra arenaria del

centro

Recupero e ristrutturazione della pavimentazione lastricata di Via Banchi di Sopra, Via di Città, Piazza Matteotti, Casato di Sotto, Piazza Indipendenza, Via dei Servi e Piazza Manzoni, Via Stalloreggi

Numero di interventi eseguiti

Eseguito in parte Via Banchi di Sopra in parte Via di Città non eseguita Piazza Matteotti eseguita Casato di Sotto non eseguita Piazza Indipendenza in parte Via dei Servi in parte Piazza Manzoni in parte Via Stalloreggi in parte

Valorizzazione Parchi urbani (La Lizza, Mura) e riqualificazione giardini pubblici S.Agostino, Salicotto. Giardino di S. Agostino

Numero di interventi

progettati a livello urbanistico e/o

portati a termine

Eseguito La Lizza eseguita riqualificazione Mura eseguito progetto Parco delle Mura Giardini pubblici S. Agostino eseguita riqualificazione Salicotto eseguita riqualificazione Giardino di S. Agostino eseguito progetto e riqualificazione

Restauro ex Convento Sant'Agostino, Restauro Loggia Collegio Tolomei e facciate; Riqualificazione Fonti di Follonica

Numero di

interventi portati a termine

Eseguito Restauro ex Convento Sant'Agostino eseguito Restauro Loggia Collegio Tolomei e facciate eseguito Riqualificazione Fonti di Follonica eseguito

Ripulitura facciate e monumenti (degrado provocato da nidificazione ed escrementi dei colombi)

Numero facciate restaurate

Eseguito Numero 12 interventi eseguiti

Tutela e valorizzazione

del centro storico

Attuazione Regolamento per le “occupazioni di suolo pubblico”

Approvazione del documento in

Consiglio Comunale

In corso Predisposta la bozza, in fase di verifiche da parte dei

soggetti coinvolti

Attivazione di un protocollo di Intesa per il riordino delle reti distributive in facciata valevole per il centro storico

Non attuato

Rafforzamento del Regolamento per la concessione e gli interventi del sottosuolo

Grado di coinvolgimento

degli Enti

Non attuato

Coordinamento delle attività manutentive

(pubbliche/Comune di Siena

e private/Enti)

Raccolta dei rifiuti (differenziata)

Aree interessate dalla raccolta

Eseguito in parte Tutto il Centro Storico eseguito multi materiale e carta Terzo di Camollia in via sperimentale anche l’organico

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 82

Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano Obiettivo Progetto Indicatori Risultati

Assicurare ancora maggiore

protezione e vivibilità del centro

Illuminazione completa del centro storico

% di intervento eseguito

Eseguito in parte Primo stralcio eseguito al 100%

Secondo stralcio - 1° fase eseguito al 100% Secondo stralcio – 2° fase previsto nel 2017

Attuazione del Regolamento di Tutela degli Animali

Eseguito in parte In fase di redazione e stesura finale

Riduzione del fenomeno

del randagismo (cani e gatti)

Rafforzamento del centro per la cura e la custodia di gatti randagi bisognosi di cure con ambulatorio veterinario

Grado di realizzazione dell’

intervento Eseguito

Aumento numero gabbie

Miglioramento del servizio di pronto

soccorso Pronto Soccorso Turistico (Via Fusari)

Grado di realizzazione dell’

intervento

Non eseguito

Piano di azione per la ricerca e la conoscenza

Obiettivo Progetto Indicatori Risultati

Attivare una nuova strategia di comunicazione - Aggiornamento sito internet

In corso Sito web del Comune di Siena in costante aggiornamento Realizzazione sito “Siena Agenda” e relativo canale social

Realizzazione sito “SiBlogga” e relativo canale social

Usufruire dell’enorme sviluppo delle tecnologie nell’ambito della comunicazione (progetto QR CODE)

Grado di realizzazione

In corso Predisposizione progetto in attesa di autorizzazioni

Ripensare la modalità

complessiva di comunicazione

della città e del suo centro

storico patrimonio Unesco

Creazione di un’iniziativa periodica «mese Unesco»

Realizzazione evento tematico

Non eseguito

Attivazione di una nuova strategia di

conoscenza, attraverso studi

specialistici relativi a problematiche

culturali, artistiche, storiche,

ambientali, scientifiche e

tecniche, finalizzati all’implementazione del coordinamento del sito ed alla sua

comunicazione

Intercettare con maggiore efficacia le opportunità

Creazione ufficio UNESCO preposto al reperimento finanziamenti,capace anche di raccogliere risorse che possano essere destinate alla valorizzazione del patrimonio storico artistico ed alla messa in opera di iniziative culturali

Realizzazione dell’Ufficio Unesco

Eseguito Creazione Ufficio Sito Unesco presso la Direzione Territorio

Servizio Urbanistica

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 83

di finanziamento

Attivare studi e ricerche

sperimentali

Rilevazione sperimentale delle mura con tecnologia Laser Scanner

% di realizzazione dell’ intervento

In corso Eseguito al 15% su tutto il perimetro

Eseguito tratto pilota Porta Ovile – Porta Pispini

Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo)

Obiettivo Progetto Indicatori Risultati

Creazione Osservatorio turistico Progetto Spin Eco

Eseguito Osservatorio turistico eseguito ed in continuo sviluppo Progetto Spin Eco eseguito al 100%

Sviluppo Sostenibile

e competitivo del turismo Forum permanente sul

turismo

Grado di realizzazione

Eseguito In continuo sviluppo

Via Francigena (Via Francigena in festa, Taccuino del Viaggiatore

Eventi realizzati

Eseguito ed in continua evoluzione Eventi realizzati da giugno a novembre

Siena artefice - Filiera corta

Eventi realizzati

Non eseguito

Destagionalizzazione

del turismo Rafforzamento turismo

sociale, turismo didattico, congressuale, trekking urbano

Grado di realizzazione

Eseguito in parte Turismo sociale e didattico eseguito Turismo congressuale non eseguito

Trekking urbano eseguito periodicamente durante l’anno

Poli turistici periferici Grado di realizzazione

Non eseguito

Sistema informativo (depliant ed eventi)

Grado di realizzazione

dell’intervento

Eseguito ed in continuo aggiornamento Depliant realizzati periodicamente Eventi organizzati periodicamente

Decentramento dei flussi

turistici rispetto alla zona

monumentale della città

Revisione ed aggiornamento cartellonistica (sia entro che fuori le mura)

Grado realizzazione dell’

intervento

In corso

Predisposizione gara per la progettazione

Piano di azione per la mobilità

Obiettivo Progetto Indicatori Risultati

Revisione e completamento della ZTL finalizzato ad un minor delle auto sulle vie del centro

Grado di realizzazione dell’

intervento

Eseguito in parte e in corso di ampliamento Pedonalizzazione di parte del centro ZTL

Regolamentazione della sosta e dell’attraversamento dei motoveicoli nel centro storico

Non eseguito

Rafforzare la

regolamentazione del traffico veicolare

ed il sistema della sosta

entro le mura

Azioni di

Grado di realizzazione dell’

intervento

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 84

sensibilizzazione alla popolazione in tema di sosta motocicli nel centro storico ed incremento della vigilanza

Eseguito e in corso di ampliamento

Razionalizzazione dell’organizzazione degli spostamenti connessi al trasporto merci

Eseguito e in corso di ampliamento

Check point – parcheggi

scambiatori

Ampliamento Nuovo Parcheggio Cerchiaia - Tufi

Grado di realizzazione dell’

intervento

Eseguito in parte Approvazione progetto definitivo

La tabella rappresenta il riferimento su cui, nel periodo di vigenza del Piano, è stato sviluppato un costante monitoraggio e successivamente, nella fase di aggiornamento del Piano di Gestione, sono stati verificati dei risultati raggiunti rispetto all’efficacia degli interventi attivati, facilitando anche l’individuazione di interventi correttivi e/o integrativi. L’attività di monitoraggio si basa sia sul controllo dello stato di avanzamento dei progetti di intervento attivati sia sulla verifica degli obiettivi raggiunti, al fine di confermare la validità dei progetti o, in alternativa, la sostituzione o implementazione. In tale contesto risulta inoltre utile la verifica dell’efficacia del Piano di Gestione anche nel medio-lungo termine in una visione condivisa del patrimonio culturale e paesaggistico del sito. CAPITOLO II Sintesi dello stato di fatto del sito II.1 Stato odierno del sito Unesco L’alto valore culturale ed identitario del Centro Storico è determinato dalla presenza di funzioni di livello superiore che fanno di Siena una città di rango elevato, inserita in una rete di relazioni che esulano dal livello provinciale, e che invece presuppongono network relazionali di livello nazionale ed internazionale. A livello locale, pur persistendo un capitale sociale molto denso grazie alla presenza delle contrade e di associazioni di vario tipo, il centro storico è stato interessato da flussi di spopolamento verso i quartieri periferici residenziali e la campagna e da una progressiva terziarizzazione. Gli strumenti urbanistici che si sono succeduti nel tempo hanno perseguito il mantenimento delle varie funzioni, insieme ai rapporti figurativi della città murata con il contesto agricolo circostante, fissati nell’immaginario collettivo anche grazie alla “Allegoria del Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti. Con sempre maggiore evidenza, l’obiettivo da raggiungere appare dunque quello di un giusto equilibrio tra le funzioni, anche attraverso un processo di ripopolamento del Centro Storico favorito da quote crescenti di imprese che hanno iniziato a trasferire i propri uffici al di fuori delle mura, in virtù di una migliore accessibilità e funzionalità. In tale direzione si è mossa anche l’Amministrazione Comunale, sia promuovendo il recupero ai fini abitativi di vari edifici di proprietà, sia finalizzando parte dei contributi della Legge Speciale per Siena per risanare residenze poste all’interno delle mura sia, infine, con le politiche di conservazione e valorizzazione introdotte dagli strumenti urbanistici e dal presente Piano di Gestione del sito Unesco. Il riconoscimento del Centro Storico di Siena come sito Unesco, non è stato mai pensato come semplice momento "decorativo" per carte intestate e cartelli stradali, ma come preciso

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 85

impegno per la sua salvaguardia e valorizzazione, e per la conservazione e la fruizione da parte della collettività. Il sito Unesco, nel caso specifico, è una città, fatta dai cittadini, dalle persone che ci abitano, ci lavorano; la città è il luogo degli scambi, è il luogo della vita sociale, il luogo del turismo; ma è anche il luogo della politica, dell'economia, del sapere; le strategie introdotte dal Piano di Gestione si fondano su principi di tutela in senso dinamico ed evolutivo, avendo cura ti tutelare tutte queste cose e non solo l'aspetto fisico dell'edificato o i reperti della tradizione, che diventerebbero solo delle rappresentazioni vuote. La valorizzazione del centro storico è quindi intesa come strategia di trasmissione della cultura, della conoscenza e del sapere. Le politiche che Siena dovrà attivare nel suo prossimo futuro dovranno essere capaci di promuovere le sue eccellenze ben oltre i confini locali. II.2 Analisi SWOT L’analisi SWOT è una metodologia ampiamente diffusa per l’analisi critica del contesto e viene impiegata come valido strumento di supporto alle attività operative. Attraverso l’analisi SWOT è possibile, infatti, mettere in luce i punti di forza (Strenghts) e quelli di debolezza (Weakness) dell’organizzazione, cioè quei fattori interni al sistema che determinano rispettivamente un vantaggio competitivo o un limite alla gestione e all’organizzazione. Accanto agli elementi interni vengono poi valutate anche quelle variabili esterne che possono condizionare positivamente o negativamente il sistema configurandosi come opportunità (Opportunities) quando prospettano vantaggi, o minacce (Threats) quando si rivelano quali fattori ambientali sfavorevoli.

I punti di forza e debolezza costituiscono delle variabili che fanno parte integrante del sistema territoriale e sulle quali è possibile intervenire in quanto parte integrante del contesto di analisi, modificabili grazie alle strategie ed alle azioni attuate. Le opportunità e le

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 86

minacce, al contrario, rappresentano delle variabili che derivano dal contesto esterno e che sono in grado di condizionarlo; su queste non è possibile intervenire direttamente, ma devono essere tenute sotto controllo in modo da saper sfruttare gli eventi positivi e prevenire quelli negativi. Per il Sito Unesco “Centro Storico di Siena” è obiettivo prioritario dell’analisi SWOT quello di illustrare le opportunità di sviluppo e di essere di supporto nell’individuazione delle azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione, tutela e valorizzazione. Per l’elaborazione dell’analisi SWOT del Sito Unesco “Centro Storico di Siena” si è partiti dalla raccolta e rielaborazione di tutte le analisi riferite al territorio effettuate nella fase di monitoraggio del Piano di Gestione (sintetizzate nei paragrafi precedenti); queste sono state poi sintetizzate in un’analisi preliminare che, vista la complessità delle variabili afferenti un centro storico, è stata suddivisa in tre articolazioni principali:

1. Cultura - Patrimonio Artistico - Turismo 2. Ambiente - Territorio - Mobilità 3. Economia - Società - Istituzioni

Tale analisi è stata successivamente oggetto di un attento e approfondito iter di confronto e condivisione con i diversi Assessorati dell’Amministrazione e con i soggetti coinvolti nel processo partecipativo. Da tale fase sono emerse integrazioni, aggiornamenti, modifiche che hanno articolato ulteriormente l’analisi base, fornendo come risultato l’analisi SWOT di seguito riportata:

Cultura - Patrimonio Artistico - Turismo

Punti di forza Punti di debolezza

- Forte identità culturale (legati alla città ed alla cultura delle Contrade e del Palio)

- Patrimonio storico - artistico di eccellenza - Alto valore paesaggistico - Importanti flussi turistici – città d’arte - Rete di offerta qualificata e diversificata di strutture

ricettive, pubblici servizi, attività commerciali - Attività culturali (convegni, mostre ecc.) - Rara ed eccezionale concentrazione di istituzioni culturali

(università, accademie, fondazioni, istituti, associazioni) - Presenza delle contrade e ruolo del Palio nella vita

cittadina - Forte e connaturata consapevolezza nei cittadini nella

conoscenza della città - Presenza Norme di tutela del centro storico - Buona qualificazione degli addetti al turismo - Presenza Università pubbliche, estere e ospedale

universitario

- Tempi brevi di permanenza turistica - Inquinamento del patrimonio culturale (monumenti,

fontane, arredi urbani) derivante dalla forte presenza di Colombi (eccessivo accumulo guano)

- Interferenze tra le attività di manutenzione della pavimentazione del centro con i flussi turistici ed i residenti

- Incapacità di comunicare e valorizzare adeguatamente il patrimonio storico-artistico (difficoltà a comunicare al di fuori di Siena le iniziative e attività culturali)

- Mancanza di sinergia e coordinamento tra le diverse attività (culturali, artistiche, enogastronomiche, produttive)

- Forte oscillazione fra i flussi in alta e bassa stagione con forti ripercussioni sulla stabilità e la qualità dei lavori turistici

- Mancanza di una rete di offerta integrata che i turisti percepiscano facilmente, sia a livello cittadino che provinciale

- Scarsità proposte turistiche destinate a giovani ed anziani - Orari rigidi e limitati utilizzati dai gestori dei servizi di

somministrazione, nonostante la flessibile organizzazione del Regolamento comunale

Opportunità Minacce

- Riconoscimento UNESCO e Piano Gestione Unesco - Importanza crescente della varietà culturale a livello

mondiale

- Possibilità di fenomeni degenerativi (turismo di massa e sostituzione negozi di vicinato con negozi per turisti - spiazzamento)

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 87

- Politiche Regionali in materia di turismo sostenibile - Coordinamento interventi sul Centro Storico - Turismo come mercato di esportazione delle produzioni

locali artigianali ed agroalimentari – filiera corta - Turismo come rivitalizzazione delle attività commerciali e

produttive localizzate nelle aree periferiche del centro storico

- Via Francigena

- Impatto della crisi sulla qualità e quantità dei flussi turistici - Rischio di museificazione del patrimonio culturale - Rischio di scomparsa delle attività artigianali e

commerciali storiche - Progressivo incremento delle opere di manutenzione

necessarie nel Centro Storico, sia per patrimonio pubblico che privato

- Progressiva carenza di risorse per le opere di conservazione del centro storico

- Occupazioni temporanee del suolo pubblico per attività somministrazione cibo e bevande, spesso in contrasto con contesto architettonico e sicurezza

Ambiente - Territorio - Mobilità

Punti di forza Punti di debolezza

- Buoni indicatori ambientali - Assenza di industrie inquinanti - Bassa densità abitativa - Istituzione ZTL fin dagli anni ’60 ed ARU - Presenza diffusa aree pedonali interdette al traffico

veicolare

- Mobilità difficoltosa (accesso/sosta) per i residenti nel centro storico

- Necessità di una maggiore regolamentazione per la sosta dei motorini ed aree pedonali e carenza di stalli sosta

- Carenza parcheggi per i residenti all’interno del Centro storico

- Gestione della raccolta rifiuti - Costi elevati della manutenzione del patrimonio storico e

artistico

Opportunità Minacce - Organizzazione mobilità, nuovi parcheggi e segnaletica

stradale (potenziamento accessi stazione, parcheggio Peruzzi e Cerchiaia, ecc.)

- Sosta difficoltosa per i residenti del centro storico - Congestione del traffico relativo a trasporto merci - Presenza animali randagi in ambito urbano (cani e gatti) - Garantire maggiore collaborazione/coordinamento tra

istituzioni ed Enti per interventi sul sottosuolo ed in facciata nel centro storico

Economia - Società - Istituzioni

Punti di forza Punti di debolezza

- Elevati livelli di benessere - Positivo apporto generato dal settore turistico - Presenza Terziario avanzato e sistema bancario - Modello politico-istituzionale - Elevata qualità della vita dei residenti, tra le più alte in

Italia, città sicura - Tessuto economico artigianale/commerciale (assenza

attività industriali o ex-produttive nel centro) - Artigianato di qualità (produzioni storiche) e botteghe

storiche - Tradizione enogastronomica di qualità e importanza

prodotti tipici - Contrasto attività commerciali abusive grazie ad un

efficiente sistema di regolamentazione e vigilanza

- Coordinamento nella comunicazione del sito - Scarsa diversificazione della base produttiva

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 88

Opportunità Minacce - Organizzazione commercio nel Centro Storico (Centro

Commerciale naturale) - Coordinamento tra le istituzioni per la programmazione

delle attività culturali (grandi eventi) - Opportunità offerte dalle reti di città, legate all'immagine

per progetti di investimento innovativi (green economy)

- Spopolamento residenti - Eccessivo peso della rendita - Crisi economica - Spiazzamento commerciale - Alterazione e banalizzazione delle produzioni tradizionali

destinate ai turisti ( proliferazione attività commerciali improprie)

CAPITOLO III La struttura III.1 Dal Documento preliminare al Piano di Gestione condiviso La costruzione del Piano è un processo che ha impegnato l’intera Amministrazione in un lavoro di forte condivisione delle problematiche, delle minacce e, al contempo, dei punti di forza e delle opportunità del Centro Storico di Siena e fa parte essa stessa delle attività a supporto della tutela del sito. Il Piano non risulta quindi la semplice elaborazione di un documento prodotto dell'azione, ma un percorso di apprendimento collettivo, di esplicitazione delle priorità, nonché un concreto e positivo tentativo di dare razionalità alle decisioni pubbliche. Le fasi del processo programmate per la costruzione del Piano di Gestione sono così articolate:

• Attivazione del processo. Individuazione dei soggetti interni all’Amministrazione Comunale, coinvolti a vario titolo nella gestione del centro storico con conseguente comprensione della loro posizione e del loro possibile apporto.

• Condivisione del progetto. Trovare la convergenza verso un progetto di lavoro

comune, con conseguente condivisione dell'analisi dei principali fattori di rischio e di pressione che gravano sul sito, nonché dei principali indicatori da considerare nel Piano.

• Sviluppo della strategia. Elaborare una strategia per rispondere ai problemi

emersi individuando dei criteri cui impostare le azioni nel medio-lungo periodo (5-10 anni), valutando le alternative e le risorse materiali e strumentali a disposizione.

• Identificazione dei possibili piani di azione. Individuazione delle azioni in corso

e di quelle da mettere in atto al fine di concretizzare la strategia determinata.

• Definizione del Documento Preliminare del Piano di Gestione. Approvazione con Atto di Indirizzo del Sindaco del Documento Preliminare del Piano di Gestione, condiviso dall’Amministrazione e da porre come base delle successive fasi partecipative e di condivisione con i soggetti interessati dal piano medesimo.

• Condivisione del Documento Preliminare del Piano di Gestione con soggetti

esterni all’Amministrazione. Fase partecipativa articolata in più fasi, finalizzata a recepire contributi, integrazioni e modifiche da parte del Comitato di Pilotaggio (Comune di Siena quale soggetto referente del sito UNESCO, Regione Toscana,

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 89

Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana (MiBAC), Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, Soprintendenza Archeologica per la Toscana e dei referenti locali (cittadinanza, Contrade, Istituzioni culturali, Istituzioni e soggetti economici che operano sul centro storico).

• Approvazione del Piano di Gestione. Fase conclusiva di approvazione del Piano

di Gestione ossia di un piano condiviso sia internamente che esternamente all’Amministrazione e scaturito da un processo di forte sensibilizzazione.

• Attuazione monitoraggio e relative verifiche. Tale attività, da espletare con

cadenza annuale, ha l’obiettivo di permettere alla struttura gestionale del sito il controllo dell’andamento delle attività attraverso la valutazione di specifici indicatori di riferimento.

• Aggiornamento triennale del Piano di Gestione. Il controllo intermedio

sull’andamento del Piano permetterà l’individuazione delle eventuali criticità e quindi degli aggiustamenti in corso d’opera, anche con l’obiettivo di intraprendere azioni correttive. Il Piano sarà invece completamente rinnovato a partire dal terzo anno di validità, procedendo con aggiornamento sia del quadro conoscitivo che di quello strategico.

CAPITOLO IV Gli attori IV.1 Gli attori del Piano di Gestione Poiché il Sito Unesco nel caso specifico di Siena è il centro storico di una città, ossia un organismo vitale e dinamico, molteplici risultano gli “attori” del Piano di Gestione ossia i portatori di interesse che interagiscono con le politiche e le azioni di conservazione, tutela e valorizzazione del centro storico. Si può naturalmente distinguere la tipologia di interesse attivo dei soggetti pubblici che già intervengono direttamente nella gestione del sito e che saranno coinvolti nella conduzione del Piano di Gestione; esiste poi un interesse di tipo indiretto riferito a tutti i soggetti che, a vario titolo, influiscono sul Centro Storico e sulla città (ricavandone anche dei benefici di tipo materiale ed immateriale), divenendo un valido aiuto per il sostegno delle politiche di conservazione, tutela e valorizzazione del Sito; questo grazie alla comunicazione della cultura locale, alla difesa dei forti caratteri identitari ed alla sensibilizzazione della popolazione al rispetto dei valori del sito medesimo. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva dei principali attori del Piano di Gestione:

Soggetti pubblici

Comune di Siena Comitato di Pilotaggio (Comune di Siena quale soggetto referente del sito UNESCO, Regione Toscana, Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana (MiBAC), Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, Soprintendenza Archeologica per la Toscana, Istituzioni culturali e socio-economiche

Soggetti privati Cittadini Contrade Arcidiocesi di Siena Associazioni di categoria

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Associazioni culturali Cooperative di servizi Club Unesco

I contributi che tali soggetti forniscono alla gestione del sito e quindi alle strategie proprie del Piano di Gestione, possono essere così individuati:

- Gestione diretta (Comune di Siena) - Conoscenza tutela e valorizzazione (Comune di Siena e Comitato di Pilotaggio) - Valorizzazione culturale (Comitato di Pilotaggio, Cittadini, Contrade, Arcidiocesi di

Siena, Associazioni culturali, Istituzioni culturali e socio-economiche, Club Unesco) - Valorizzazione economica (Comitato di Pilotaggio, Istituzioni culturali e socio-

economiche, Associazioni di categoria)

CAPITOLO V La partecipazione V.1 La partecipazione (termini, metodologia e contenuti) La costruzione del Piano di Gestione, a seguito dell’elaborazione del Documento Preliminare condiviso internamente all’Amministrazione Comunale (comprensivo di un’analisi socio-economico-territoriale del centro storico), ha previsto l’attivazione di procedure partecipative finalizzate alla precisa individuazione dei contenuti strategici del Piano, in termini di visione condivisa del futuro del centro storico, con riferimento alle criticità esistenti, alle modalità di superamento delle stesse, ai criteri generali di tutela e valorizzazione ed alle relative strategie ed azioni. Il processo di pianificazione, gestione e controllo della comunicazione è stato finalizzato a coinvolgere tutti i diversi soggetti e target a vario titolo interessati: il pubblico, i potenziali fruitori del territorio in qualità di residenti e/o utenti, le istituzioni pubbliche e private (decisori pubblici di differente livello e forme organizzate della società civile), che possono essere così dettagliati:

Assessorato Sviluppo economico, Commercio, Società partecipate

Assessorato Sanità, Politiche sociali,Casa

Assessorato Politiche per il turismo

Assessorato Istruzione, Politiche giovanili, Asili nido, Formazione, Pari opportunità

Assessorato Personale, Semplificazione e trasparenza amministrativa, Sistemi informativi , Sicurezza e Polizia municipale

Assessorato Urbanistica, Trasporti, Traffico

Assessorato Ambiente, Lavori pubblici, Patrimonio, protezione civile e Palio

Assessorato Sport, Cooperazione internazionale, Tutela animali, decentramento

Comune di Siena

Assessorato Cultura

Comune di Siena quale soggetto referente del sito UNESCO

Regione Toscana

Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana (MiBAC)

Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

Comitato di pilotaggio

Soprintendenza Archeologica per la Toscana

Musei comunali Santa Maria della Scala

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Palazzo Pubblico - museo civico

Opera metropolitana

Museo dell'acqua

Museo dei bambini

Teatro dei Rozzi Teatri Teatro dei Rinnovati

Accademia dei Fisiocritici

Accademia Musicale Chigiana

Accademia dei Rozzi

Accademia degli Intronati

Istituto R.Franci

Siena jazz

Orto botanico

Biblioteca degli Intronati

Istituzioni culturali

Associazioni Culturali

Contrade Magistrato delle Contrade, Comitato Amici del Palio, Consorzio per la tutela del Palio e 17 Contrade (Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone)

Università degli Studi di Siena

Università per stranieri Università

Università Popolare

Istituzioni Bancarie

Fondazione MPS

Associazioni di Categoria Soggetti economici

Cooperative di servizi

Il Piano di Gestione scaturisce da un articolato programma di attività basato su incontri con i referenti comunali, riunioni di approfondimento con i portatori di interessi sia pubblici che privati e confronti intermedi con il Comitato di Pilotaggio. Nel loro insieme, tali attività hanno consentito di approfondire quanto già sviluppato dall’Amministrazione Comunale e dai singoli soggetti, di confrontarlo e di condividerlo e, infine, di mettere a fuoco la complessità e la varietà delle problematiche che convergono sul centro storico. La serie di incontri programmati hanno inoltre consentito di analizzare in modo approfondito la realtà attuale ed il contesto territoriale ed economico-sociale, determinando anche un elevato grado di consapevolezza e di condivisione, che è condizione necessaria per poter gestire in modo efficace un Piano così delicato e complesso. Il ruolo ricoperto dall’attività partecipativa all’interno dell’intero processo è stato quello di mettere in relazione tutte le realtà interessate, i diversi interlocutori, accogliendone proposte ed indicazioni; con tale attività si intende inoltre organizzare le tappe del processo che porteranno all’individuazione delle strategie e delle azioni di intervento, fungendo da cerniera tra le parti in gioco. In sintesi, l’attività è stata orientata ai seguenti obiettivi principali:

- coordinare le azioni in atto nel centro storico, stimolando l’interesse nei confronti dell’iniziativa, evidenziando i riflessi positivi di carattere economico, sociale e urbanistico-territoriale che potranno derivarne per l’intera collettività cittadina;

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- favorire scelte condivise tramite il reperimento dei diversi punti di vista - contribuire ad accrescere le conoscenze, la diffusione di prassi e metodologie

innovative e lo scambio di esperienze reciproche - aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle problematiche locali creando

una visione d’insieme Operativamente, è stata avviata un’attività di natura documentale, articolata in una prima parte conoscitiva (analisi, impostazione ed individuazione delle finalità), ed in una seconda parte progettuale (impostazione strategica, contenuti progettuali e definizione dei criteri di tutela); tale attività è stata affiancata ad un lavoro di tipo partecipativo, svolto sia all’interno dell’Amministrazione Comunale (Giunta Comunale e Sindaco, Uffici interessati) che con soggetti esterni (comitato di pilotaggio, contrade, istituzioni culturali, soggetti economici, cittadini). A Ottobre 2015, terminata la fase di condivisione interna all’Amministrazione (che ha visti coinvolti Assessori, Sindaco e Uffici competenti) è stato approvato il Documento Preliminare del PdG con Atto di Indirizzo del Sindaco (contenente sia una parte conoscitiva che una parte progettuale riferita a specifici Piani di Azione). Il Documento contiene specifici Piani di Azione individuati attraverso un lavoro complesso e articolato.

A seguito della definizione del “Documento preliminare del Piano di Gestione” presentato al Comitato di Pilotaggio, sono stati elaborati approfondimenti e zoom specifici su vari temi particolarmente di rilievo per la città e per la vita del centro storico. A partire dal mese di Ottobre il Comune ha quindi attivato la fase di condivisione del Piano di Gestione, ossia la divulgazione dello stesso ai soggetti istituzionali maggiormente rappresentativi nel contesto cittadino. Il ruolo ricoperto dall’attività partecipativa all’interno dell’intero processo è quello di mettere in relazione tutte le realtà interessate, i diversi interlocutori, valutandone proposte ed indicazioni; con tale attività si intende inoltre definire e delineare con esattezza le strategie e le azioni di intervento finora individuate dall’Amministrazione Comunale, fungendo da cerniera tra le parti in gioco. Il Comune di Siena ha quindi convocato quattro incontri specifici in cui ha illustrato la documentazione prodotta e recepito i contributi da parte dei presenti. I quattro incontri sono

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 93

stati così articolati: - 6 ottobre (mattino) - Area di interesse culturale - 6 ottobre (pomeriggio) - Area di interesse economico - 7 ottobre (mattino) - Istituzioni - 7 ottobre (pomeriggio) - Area di interesse sociale

Per promuovere la condivisione del documento con i cittadini, è stato organizzato un incontro pubblico il 15 ottobre. Inoltre il Documento è stato pubblicato sul sito web del Comune (http://www.comune.siena.it/La-Citta/Territorio/Direzione-Territorio-Sportello-Unico-Integrato-e-Attivita-Economiche/Ufficio-Centro-Storico-e-Sito-Unesco/Sito-UNESCO-Centro-Storico-di-Siena/Piano-di-gestione) richiedendo eventuali contributi da parte della cittadinanza. Nella seconda metà del mese di ottobre sono arrivate a mezzo di mail osservazioni e suggerimenti da parte dei cittadini che hanno partecipato agli incontri sopra elencanti contribuendo attivamente alla stesura di ulteriori obbiettivi strategici. Ad inizio Dicembre 2015, a mezzo di e-mail, è stato inviato a tutti i membri del Comitato di Pilotaggio l’aggiornamento del Piano di Gestione 2015-2018 per ricevere osservazioni e riflessioni. Il giorno 17 dicembre 2015 si è tenuta presso il Comune di Siena la riunione del Comitato di Pilotaggio, di approvazione del Piano di Gestione 2015- 2018.

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PARTE QUARTA Obiettivi e strategie del Piano di Gestione Obiettivo principale del Piano di Gestione è garantire l’identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio Unesco.Se tale obiettivo risulta già di per sé difficile, tanto più complesso ne è il raggiungimento per un Centro Storico, anche a causa delle molteplici variabili presenti (amministrative, gestionali, storiche, ecc.). Posto che a fondamento del Piano di Gestione c’è il riconoscimento del valore universale che rende il Sito unico ed eccezionale con i suoi valori estetici, naturalistici e storici, bisogna che il valore sia tutelato in maniera dinamica, nel rispetto dei criteri che hanno portato all’iscrizione nella lista; questo, considerando la cultura, le tradizioni, il patrimonio, lo spirito creativo e le tradizioni tramandate di generazione in generazione. Con il Piano di Gestione viene concretizzato un impegno nei confronti della comunità locale, dell’Unesco e dell’intera umanità, a tutelare attivamente il Sito ed a garantirne la conservazione e la valorizzazione. Il Piano è un insieme flessibile di regole operative, di procedure e di idee progettuali che coinvolgono una pluralità di soggetti e che sono in grado di evolvere, recependo aggiornamenti e modifiche con il mutare delle circostanze, secondo l’evoluzione dell’ambiente al quale si rivolge. Il dialogo tra i portatori di interesse del Sito è il principio strategico alla base della costruzione del Piano di Gestione e delle azioni del Piano medesimo.

CAPITOLO I I Piani di Azione Le Linee Guida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali suggeriscono un modello di Piano di Gestione strutturato su diversi livelli progettuali, finalizzati alla conoscenza e diffusione delle caratteristiche del Sito, alle misure di salvaguardia, alla valorizzazione delle risorse presenti nel contesto di riferimento ed allo sviluppo socio-economico dello stesso.

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 95

Dalle strategie e dagli obiettivi individuati durante la fase di partecipazione e condivisione del Piano di Gestione del Sito Unesco “Centro Storico di Siena”, derivano le indicazioni sulla pianificazione delle azioni da attuare per raggiungere i risultati prestabiliti. Il modello di Siena risulta quindi articolato in cinque Piani di Azione settoriali, già presenti nel precedente Piano di Gestione:

1 Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio 2 Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano 3 Piano di azione per la ricerca e la conoscenza 4 Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo) 5 Piano di azione per la mobilità

La costruzione del Piano di Gestione rappresenta la definizione delle linee guida di lungo periodo, che necessariamente dovranno guidare tutto il processo di pianificazione strategica del territorio. In questa fase è anche necessario identificare le strutture competenti che percorrono al raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo definiti e prefigurare, pur a livello semplicemente qualitativo, le ricadute attese sul territorio nel lungo periodo, in termini di impatti economici, sociali, ambientali, culturali. Dalla struttura strategica del Piano, scaturisce lo sviluppo dei cinque piani specifici sopra indicati. Oltre a definire obiettivi e strategie per ciascun asse strategico, è necessario dettagliare i Piani di Azione, nei quali a partire dalle strategie definite vengono esplicitate le azioni operative (progetti) per il conseguimento degli obiettivi stabiliti. In particolare, per ogni azione, nell’ambito di ogni piano vengono definiti i contenuti (cosa); i soggetti prioritariamente responsabili e quelli coinvolti direttamente o indirettamente (chi); le risorse necessarie (come); la programmazione e la tempistica relativa (quando); le ricadute attese (perché).

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Nell’ottica di razionalizzare il sistema di gestione esistente, ogni Piano di Azione definisce i collegamenti con gli altri piani e, se opportuno, include programmi e progetti in atto o in corso di definizione. Per ciascun Piano di Azione sono inoltre individuati obiettivi tematici da perseguire per i quali, a seguito del percorso di condivisione, sono state definite le politiche, le azioni ed i progetti più adeguati per raggiungerli. I.1 Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio Obiettivo centrale del Piano di Azione è la gestione condivisa del patrimonio culturale, della sua tutela e conservazione. In particolare, solo tramite il coordinamento degli interventi e delle risorse disponibili per il Centro Storico, si potrà sostenere una reale politica di tutela e conservazione, in particolare per quanto riguarda il coordinamento delle attività manutentive pubbliche (Comune di Siena e private ed Enti).

In dettaglio, i progetti afferenti il “Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio” sono così articolati: 1) Lavori per la manutenzione straordinaria di strade comunali lastricate in alcune

vie del centro storico. Il progetto prevede opere di manutenzione, recupero e ristrutturazione della lastricatura in pietra serena (con la classica lavorazione a scalpello) di alcune strade del Centro Storico. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo

Obiettivo Progetto Salvaguardare e migliorare la

pavimentazione in pietra arenaria del centro

Lavori per la manutenzione straordinaria di strade comunali lastricate in alcune vie del centro storico.

Concorso di idee per la progettazione dell’arredo urbano e della cartellonistica nel centro storico

Revisione del Piano del Colore

Realizzazione di un progetto pilota di orti urbani all’interno delle valli verdi ad integrazione del Parco delle Mura

Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” – pulizia della vegetazione ruderale del tratto Porta Pispini – Porta Romana. Progettazione percorsi ciclopedonali e messa a sistema delle valli verdi all’interno delle mura con l’edificato del centro storico

Messa in sicurezza dei paramenti murari all’interno delle valli verdi (muri di contenimento e terrazzamenti storici)

Lavori per la manutenzione straordinaria dei bottini comunali

Restauro dei parapetti laterali della Cappella di Piazza del Campo

Restauro delle colone lapidee e relative statue rappresentative della “Lupa Senese”

Restauro e manutenzione straordinaria di edifici pubblici monumentali all’interno del centro storico

Definizione di un nuovo Regolamento per le occupazioni di suolo pubblico

Patti di collaborazione con privati per la rivalorizzazione di aree urbane degradate al fine di recuperare il giusto decoro urbano, in attuazione del Regolamento sulla manutenzione e conservazione dei beni comuni

Tutela e valorizzazione del centro storico

Rafforzamento del Regolamento per la concessione e gli interventi del sottosuolo

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complessivo di € 202.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2016. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 2) Concorso di idee per la progettazione dell’arredo urbano e della cartellonistica nel

centro storico Il Comune di Siena dovrà rivedere, per il centro storico, il sistema dell’informazione tradizionale. In quest’ottica l’Amministrazione sta elaborando un bando di concorso per la progettazione della nuova cartellonistica nel centro storico. Il progetto sarà finanziato in parte con risorse proprie e in parte con fondi ministeriali per € 40.000,00 circa. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2016. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 3) Revisione Piano del Colore L’Amministrazione Comunale ha predisposto un tavolo tecnico per la revisione di un importante strumento di gestione del Sito: il Piano del Colore. Il Piano del Colore ha come obiettivo la riqualificazione dell’ambiente costruito della città attraverso il controllo della qualità urbana. Contiene un insieme di norme tese al recupero dell’immagine complessiva della città, del suo territorio e della sua identità storico-culturale e riguarda esclusivamente il Centro Storico. Il piano rappresenta uno strumento fondamentale per fornire agli Uffici dell'Ente ed agli operatori pubblici e privati le linee guida necessarie ad assicurare i massimi livelli di compatibilità e di coerenza formale delle colorazioni e dei rapporti cromatici negli interventi edilizi, nonchè per assicurare un'efficace azione procedurale degli interventi che verranno effettuati nei diversi ambiti urbani. La revisione del Piano del Colore sarà completata nell’anno 2016. Il soggetto attuatore è il comune di Siena. 4) Realizzazione di un progetto pilota di orti urbani all’interno delle valli verdi ad

integrazione del Parco delle Mura Siena sarà una delle sei città chiamate ad avviare il progetto regionale “100 mila orti in Toscana”. L’azione condotta dalla Regione Toscana e dai Comuni Toscani pilota sarà sostenuta con un finanziamento regionale di € 3.000.000,00 per il triennio 2016-2018. Secondo il cronoprogramma dell’intervento entro la fine del 2016 tutti i Comuni toscani potranno individuare o realizzare spazi da destinare ad orti urbani presumibilmente anche all’interno della cinta muraria riportando le valli verdi alla loro originaria destinazione ortiva. Siena si era già attivata in forma pionieristica con le esperienze “verdi” di alcune Contrade e dell’associazionismo locale. Inoltre è stato promosso un corso di “permacultura” realizzato dalla Siena School for Liberal Arts e dal Siena Art Institute in collaborazione con le competenze specifiche degli Agronomi e dei Ricercatori universitari. Tutte azioni in grado di promuovere forme di cittadinanza attiva per la tutela ambientale e la sostenibilità degli spazi verdi cittadini. 5) Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” - pulizia della vegetazione ruderale del

tratto Porta Pispini - Porta Romana. Progettazione percorsi ciclopedonali e messa a sistema delle valli verdi all’interno delle mura con l’edificato del centro storico

L’Amministrazione Comunale si sta impegnando in un progetto di recupero dell’antica cinta muraria della città, che prevede, tra l’altro, la realizzazione di percorsi pedonali e la valorizzazione delle valli verdi.

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 98

Il recupero delle Mura di Siena è un obiettivo strategico dell’attuale Piano di Gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Siena. L’intervento si prefigge un programma di recupero e valorizzazione delle Mura di Siena e degli spazi limitrofi articolato in 3 lotti, nel corso del periodo 2015-2020. Il primo lotto, da attuarsi nel biennio 2015-2016, ha come oggetto il recupero e la valorizzazione di tre Porte: Camollia, Ovile e Pispini e di porzioni di cinta muraria tra esse comprese (tratto Nord-Est delle Mura). Il secondo lotto, da attuarsi nel biennio 2017-2018, ha come oggetto il recupero e la valorizzazione di altre tre Porte: Romana, Tufi e San Marco e di porzioni di cinta muraria tra esse comprese (tratto Sud delle Mura). Il terzo lotto, da attuarsi nel biennio 2019-2020, ha come oggetto il recupero e la valorizzazione delle ultime due Porte: Laterina e Fontebranda e di porzioni di cinta muraria tra esse comprese (tratto Ovest delle Mura). Il progetto preliminare è stato approvato dalla Giunta Comunale a fine 2014 ed è stato realizzato dall’ufficio Sito Unesco del Comune in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto ed Arezzo e successivamente è stato presentato al Ministero per l’ottenimento dei fondi necessari alla realizzazione delle varie opere. Costo complessivo degli interventi generali € 8.000.000,00. È stato seguito un preciso programma di interventi per ottenere i dati necessari alla progettazione, iniziando con l’affidamento ad esperti botanici di uno studio sulle essenze ruderali che ricoprono in maniera importante il paramento murario per poter procedere alla successiva fase di pulitura delle mura. Ad oggi la pulizia è stata eseguita nel tratto pilota Porta Ovile-Porta Pispini (interno ed esterno) e nel tratto Porta Pispini-Porta Romana (esterno) da Ditte specializzate che hanno provveduto con l’ausilio di mezzi meccanici a ripulire le aree adiacenti al paramento, anche con le collaborazione di associazioni di volontariato e contrade. L’Amministrazione è in attesa di ulteriori finanziamenti per procedere alla realizzazione dei percorsi ciclopedonali e della messa a sistema delle valli verdi. 6) Messa in sicurezza dei paramenti murari all’interno delle valli verdi (muri di

contenimento e terrazzamenti storici) L’Amministrazione Comunale sta lavorando alla messa in sicurezza di scarpate terrazzamenti storici o muri di contenimento presenti in alcune valli del centro storico che si presentano in uno stato precario e/o di forte degrado. Si tratta di mettere in sicurezza le scarpate artificiali (terrazzamenti) o i muri di sostegno esistenti, di proprietà comunale, nei casi in cui la loro potenziale instabilità rappresenti una minaccia per beni o persone. Solitamente sono interventi di consolidamento mediante sistemi misti tra opere strutturali in cls e di ingegneria naturalistica, che si inseriscono nel paesaggio senza creare discontinuità evidenti, e che consentono una veloce rinaturalizzazione delle aree. Gli interventi sono eseguiti in base alle necessità contingenti, possono essere di tipo preventivo, a seguito di segnalazioni o rilievi, talora in regime di urgenza, altre volte seguendo le normali fasi progettuali. Alcuni interventi di particolare rilievo ed impegno, sia progettuale che finanziario, sono stati sottoposti a richiesta di finanziamento presso la Regione Toscana, nell'Ambito del programma Annuale Difesa del Suolo.

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7) Lavori per la manutenzione straordinaria dei bottini comunali Il Comune continuerà l’impegno profuso nella tutela e valorizzazione dei “Bottini” di Siena con interventi di ripristino dello stato di fatto dell’antico acquedotto intervenendo nei casi di degradamento dei cunicoli tufacei lapidei e in muratura dei bottini comunali. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede per il 2016 un importo complessivo di € 101.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi di manutenzione spalmati nel triennio 2016-2018. 8) Restauro dei parapetti laterali della Cappella di Piazza del Campo L’Amministrazione Comunale prevede di restaurare alcune parti laterali degli intonaci della cappella di Piazza del Campo cadute e/o ammalorate con il reintegro di frammenti mancanti o il consolidamento di quelli ancora presenti ma in precarie condizioni. La Cappella, realizzata in marmo, è stata edificata in stile Gotico nel 1352 e si trova sotto la Torre del mangia appoggiata alla facciata del Palazzo Pubblico ed è l’unico elemento sporgente rispetto alla superficie della piazza. L’intervento è ricompreso tra gli interventi previsti nel programma dell’Art Bonus e prevede un costo complessivo è di € 25.000,00. 9) Restauro delle colonne lapidee e relative statue rappresentative della “Lupa

Senese” Il Comune di Siena sta lavorando al progetto di restauro delle colonne lapidee e relative statue rappresentative della “Lupa Senese”. Tali interventi riguarderanno: - il restauro della Colonna di Piazza Tolomei, che verrà effettuato dal Servizio Manutenzione del Comune di Siena e che prevede la messa in sicurezza del fusto della colonna che sorregge la Lupa; - il restauro della Colonna del Ponte di Romana, che verrà effettuata dalla Nobile Contrada del Nicchio, a seguito di un atto convenzionale con il Comune di Siena nell’ambito del regolamento sulla manutenzione e conservazione dei beni comuni, prevede il restauro della colonna del capitello e della Lupa. L’importo dell’intervento è di € 30.000,00 e sarà in parte finanziato con i residui della Legge Speciale per Siena n.75/1976 e in parte dalla Contra del Nicchio. 10) Restauro e manutenzione straordinaria di edifici pubblici monumentali all’interno

del centro storico Siena è una delle città che ha promosso l’iniziativa Art bonus. Art bonus è la misura urgente e agevolativa introdotta dal D.L. n.83/2014 (art. 1), volta a favorire il mecenatismo culturale nel nostro Paese e prevede agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali a sostegno della cultura per il finanziamento di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; per il sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione; nonché per la realizzazione, il restauro e il potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo. Il Comune di Siena ha individuato tredici siti culturali che necessitano di interventi: tre beni culturali pubblici (“La Resurrezione di Cristo” e “L’Aquila Imperiale” affreschi entrambi del Sodoma e collocati a Palazzo Pubblico, l’altare marmoreo di Pietro del Mannella, Cappella dei Signori) per un totale di € 30.900,00 e dieci istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica (Museo civico, Piazza del Campo, Torre del Mangia, Cappella di Piazza del Campo, Piazza Duomo e Piazza San Giovanni, Prato di S. Agostino, Piazza Provenzano,

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Valle di Follonica, Via Banchi di Sopra-via Montanini) per un totale di € 4.265.000,00. Gli interventi saranno realizzati una volta reperite le risorse. 11) Definizione del Regolamento per le occupazioni di suolo pubblico L’Amministrazione Comunale sta lavorando alla definizione del Regolamento per le Occupazioni di Suolo Pubblico “tavoli e sedie” che si caratterizza per essere un elemento di particolare tutela del Centro Storico verso quegli elementi di corredo delle attività di ristorazione che a fronte di una natura provvisoria costituiscono nei fatti elementi consueti nel panorama cittadino. Si prevede l’adozione del Regolamento entro il 2016. 12) Patti di collaborazione con privati per la rivalorizzazione di aree urbane degradate

al fine di recuperare il giusto decoro urbano, in attuazione del Regolamento sulla manutenzione e conservazione dei beni comuni

Per migliorare il decoro urbano, il Comune di Siena, in attuazione del Regolamento sulla manutenzione e conservazione dei beni comuni, si impegnerà a promuovere patti di collaborazione con la cittadinanza attiva, oltre che con associazioni e Contrade per la ripulitura dei muri e degli elementi di arredo, la manutenzione e la conservazione delle aree urbane e la gestione del verde pubblico. L’Amministrazione si prefigge di proseguire in quest’azione oltre la data di validità del presente Piano di Gestione. 13) Rafforzamento del Regolamento per la concessione e gli interventi del sottosuolo Risulta necessario rafforzare ed approvare un accordo programmatico tra Amministrazione Comunale ed enti erogatori, stupilando anche una convenzione con la Soprintendenza Archeologica, che stabilisca le procedure operative per l’attuazione di interventi coordinati nel sottosuolo, al fine di non creare disagi eccessivi alla popolazione residente ed al transito dei flussi turistici. Il termine ultimo per l’adozione del Regolamento è previsto per fine 2018. I.2 Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano Episodi ed atti vandalici sempre più frequenti nei centri urbani, pongono alla massima attenzione degli organi politici ed istituzionali e delle forze dell’ordine, il problema della sicurezza del centro e della massima vicinanza nei confronti del cittadino. Vivere un territorio è il miglior deterrente alla criminalità ed al degrado; un centro storico dove le persone sentono propri i luoghi pubblici è più sicuro e certamente più vivibile. Affinché questo accada c'è bisogno di norme che regolino la vita pubblica e tutelino allo stesso modo le esigenze delle diverse tipologie di utenti della città, dai cittadini residenti a chi frequenta il centro storico per esigenze lavorative, dagli anziani ai giovani, dalle Contrade agli studenti universitari.

Obiettivo Progetto Completamento della nuova illuminazione pubblica nel centro storico

Progetto per il miglioramento dell’accessibilità ai portatori di Handicap delle fermate TPL (Piazza del Sale – Stazione ferroviaria – Policlinico – Zona Antiporto di Camollia)

Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle pavimentazioni di percorsi pedonali in varie zone del centro storico

Progetto città inclusiva con interventi di abbattimento di barriere architettoniche in varie zone del centro storico

Assicurare ancora maggiore protezione e vivibilità

del centro

Messa a norma dei parapetti perimetrali esterni del camminamento dei bastioni della Fortezza

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Medicea

Progetto “Siena città cardio-protetta”, installazione di defibrillatori in vari punti della città

Intervento di derattizzazione del centro storico per contenimento ratti

Interventi volti al contenimento del numero di volatili

In dettaglio, i progetti afferenti il “Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano” sono così articolati: 1) Completamento della nuova illuminazione pubblica nel centro storico L’intervento di nuova illuminazione pubblica del Centro Storico, predisposto dall’Amministrazione Comunale, è stato articolato in due Stralci. Il progetto è stato quasi totalmente attuato e si prevede di terminare i lavori entro il 2017. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche prevede un importo complessivo di € 251.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 2) Progetto per il miglioramento dell’accessibilità ai portatori di Handicap delle

fermate TPL (Piazza del Sale - Stazione ferroviaria - Policlinico - Zona Antiporto di Camollia)

Il Comune di Siena ha previsto un progetto di miglioramento della fruibilità per i portatori di handicap delle fermate poste nel tratto che da Piazza del Sale raggiunge la Stazione, il Policlinico e la zona dell’Antiporto. Tale intervento oltre a prevedere le modifiche delle fermate per rendere la salita/discesa dagli autobus più agevole ai portatori di handicap consiste anche nell’istallazione di loges per gli ipovedenti dell’adeguamento delle paline con nuove del tipo “Intelligente” da parte del gestore della mobilità. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 200.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2016-2017. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 3) Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle pavimentazioni di percorsi

pedonali in varie zone del centro storico L’intervento riguarda interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di alcuni tratti pedonali fortemente ammalorati con sostituzione del lastricato mancante o degradato e ricostruzione di tratti con nuovo materiale dello stesso genere di quello presente in loco. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 200.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2017-2018. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 4) Progetto città inclusiva con interventi di abbattimento di barriere architettoniche

in varie zone del centro storico Il progetto ha lo scopo di ripensare la città attraverso azioni finalizzate al superamento delle barriere fisiche (architettoniche) e culturali (mentali) delle persone con disabilità e delle categorie più fragili della comunità. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 450.000,00 suddiviso in tre stralci e coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi nel triennio 2016-2018. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena.

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5) Messa a norma dei parapetti perimetrali esterni del camminamento dei bastioni

della Fortezza Medicea Il Progetto prevede la messa a norma dei parapetti perimetrali esterni della Fortezza Medicea e verrà attuato in più stralci funzionali. A questo farà seguito un ulteriore studio inerente la messa in sicurezza delle parti interne molto più eterogenee sia sotto l’aspetto tipologico che funzionale, costituite in massima parte dall’anfiteatro, dalle rampe e dalle scale di salita e discesa e da altri parapetti. Infine, per fornire le più essenziali ed immediate informazioni sulla città e sul territorio circostante, è stato previsto, in punti particolarmente panoramici, l’inserimento di piccoli pannelli informativi con lo skyline della città di Siena e dei suoi monumenti, visibili in quei punti, corredati dalle relative denominazioni e dalle note storico – descrittive. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo per il 1° Lotto di € 200.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione del 1° Lotto entro il 2016-2017. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 6) Progetto “Siena città cardio-protetta”, installazione di defibrillatori in vari punti

della città Il progetto, realizzato in collaborazione con l'Ordine dei Medici e la Cardiologia Universitaria, prevede l’installazione di defibrillatori nelle piazze e nelle vie più importanti della città. La prima fase del progetto renderà operative le postazioni in Piazza del Campo, Piazza del Duomo, Piazza Gramsci, Fortezza Medicea, Viale Cavour, alla stazione ferroviaria e alla periferia nord della città (località Stellino). L’intervento prevede un importo complessivo di € 50.000,00 e sarà coperto interamente da un finanziamento privato. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione della prima fase entro il 2016. Il soggetto attuatore è l’Associazione Cardio Trapiantati Italiana ed il Comune di Siena. 7) Intervento di derattizzazione del centro storico per contenimento ratti Per contrastare il fenomeno della presenza di topi nelle vie cittadine l’Amministrazione Comunale prevede di ricaricare le esche negli erogatori e nei pozzetti delle fognature delle acque meteoriche. In particolare in piazza del Mercato, via Duprè, Sant’Agata e Prato di Sant’Agostino sono stati anche aumentati gli erogatori di esche, dei quali alcuni in superficie. Il personale di Siena Parcheggi e della mensa universitaria di Sant’Agata, inoltre, ha installato ulteriori erogatori nelle proprie aree di pertinenza. La realizzazione di tale intervento si protrarrà anche oltre il periodo di vigenza del presente Piano di Gestione. Gli importi necessari per tali interventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 8) Interventi volti al contenimento del numero di volatili Il Comune di Siena da oltre trent’anni affronta le problematiche derivanti dalla presenza dei colombi nel centro storico, al fine di contenerne il numero e proteggere il centro dal degrado provocato su monumenti strade e vicoli. Dal 2009, quindi già da prima della presenza del PdG, l'Amministrazione Comunale con la collaborazione dell'U.F. Sanità Pubblica Veterinaria dell'Azienda U.S.L. 7, ha intrapreso la somministrazione di una specifica sostanza ad effetto antifecondativo (sperimentata ed autorizzata dal Ministero della Sanità). Il Comune ha già realizzato interventi specifici di ripulitura di monumenti di proprietà pubblica, grazie al finanziamento di cui alla Legge 77/2006.

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I risultati di tali interventi hanno complessivamente contribuito in maniera importante al mantenimento del centro storico; è quindi intenzione dell’Amministrazione procedere anche per il futuro sia con gli interventi di pulizia del patrimonio pubblico e privato del centro storico, sia con l’attuazione del piano di contenimento dei colombi. Tali interventi si protrarranno anche oltre il periodo di vigenza del presente Piano di Gestione. Gli importi necessari per tali interventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. I.3 Piano di azione per la ricerca e la conoscenza La comprensione del sito, la diffusione dei valori culturali alla base del riconoscimento Unesco attraverso una promozione differenziata in base alle capacità e alle esigenze dei destinatari, costituisce una delle strategie del Piano di Gestione. Solo attraverso la ricerca e l’ampliamento delle conoscenze si potranno tutelare efficacemente la straordinarietà e l’unicità del Sito.

Obiettivo Progetto Attivare una nuova strategia di comunicazione - Integrazione sito internet

Usufruire dell’enorme sviluppo delle tecnologie nell’ambito della comunicazione (Progetto QR-CODE)

Festival UNESCO delle terre di Siena – Iniziative volte alla conoscenza ed alla sensibilizzazione della popolazione sull’Unesco, in sinergia con i quattro siti Unesco della Provincia di Siena

Comunicazione specifica su UNESCO e azioni sulla sostenibilità e rispetto dell’ambiente

Ripensare la modalità complessiva di comunicazione

della città e del suo centro storico patrimonio Unesco

Attivazione di aree del centro storico dove sia presente una rete di connessione WI-FI libera

Rilevazione di dettaglio delle mura con tecnologia Laser Scanner e/o fotogrammetrica

Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” - studi specialistici storici, architettonici, geologici e strutturali sulla cinta muraria

Progetto ENPI – GIS Archeologico nei contesti urbani

Attivare studi e ricerche sperimentali

Ricerca e conservazione delle biodiversità

In dettaglio, i progetti afferenti il “Piano di azione per la ricerca e la conoscenza” sono così articolati: 1) Attivare una nuova strategia di comunicazione - Integrazione sito internet L’aggiornamento del sito web del Comune di Siena è stato arricchito da una sezione specifica dedicata al Sito Unesco Centro Storico. L’amministrazione comunale continua ad impegnarsi per incentivare la creazione e l’uso di piattaforme interattive on line di tipo Web 2.0, improntate ai criteri di economicità e sostenibilità, quali forum e social media, per stimolare il confronto civico e consentire ai cittadini di far sentire la propria voce, contribuendo così al dibattito pubblico. Queste piattaforme saranno utilizzate dal Comune, non solo come mezzi informativi ma come veri e propri strumenti di ascolto e di partecipazione della cittadinanza. Per quanto riguarda il Sito Unesco Centro Storico, recentemente è stata creata una pagina facebook che viene periodicamente aggiornata.

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2) Usufruire dell’enorme sviluppo delle tecnologie nell’ambito della comunicazione (Progetto QR-CODE)

Unitamente all’aggiornamento del sito web del Comune di Siena e della nuova sezione dedicata al Centro Storico Sito Unesco, verranno previste nuove strategie comunicative usufruendo delle più moderne tecnologie oggi a disposizione (a servizio dei residenti e dei turisti). La nascita di servizi (che dovranno essere sviluppati appositamente a supporto di un turismo più consapevole), che sfruttando tecnologie evolute di georeferenziazione e marcatura (QR) dei luoghi, consentiranno di ”guidare” il turista alla scoperta del ricco patrimonio culturale e ambientale che il territorio offre. Il progetto non avrà costi per l’Amministrazione ma sarà finanziato interamente dall’azienda proponente e sarà realizzato entro il 2016-2017. 3) Festival UNESCO delle terre di Siena - Iniziative volte alla conoscenza ed alla

sensibilizzazione della popolazione sull’Unesco, in sinergia con i quattro siti Unesco della Provincia di Siena

Grazie al progetto del Festival Unesco delle Terre di Siena è stato attivato un percorso articolato, in cui comunicazione e promozione si fondono per essere ancor più al servizio del cittadino e delle imprese. Infatti, grazie al trasferimento dei contenuti delle attività di studio e ricerca al territorio, è possibile attuare concretamente un sistema di condivisione della conoscenza che diventi uno strumento di crescita e di sviluppo basato sulla cultura. Restano da promuovere ed organizzare gli eventi conclusivi del Festival. Gli importi necessari per tali eventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 4) Comunicazione specifica su UNESCO e azioni sulla sostenibilità e rispetto

dell’ambiente Risulta opportuno e necessario incrementare la consapevolezza relativa all’importanza del prestigioso riconoscimento Unesco, rafforzando il senso di responsabilità dei cittadini oltre che l’orgoglio di possedere un bene riconosciuto patrimonio di tutta l’umanità, attraverso iniziative volte, innanzitutto, a diffondere la conoscenza dello strumento gestionale adottato e del Regolamento del Sito. Per rendere il Sito una realtà sempre più relazionale e inclusiva, verranno sviluppate proposte di carattere educativo e interattivo dedicate a differenti settori di pubblico, dai più giovani, agli anziani, ai nuovi cittadini senesi, da attivarsi nel periodo 2016-2018. Gli importi necessari per tali iniziative sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 5) Attivazione di aree del centro storico dove sia presente una rete di connessione

WI-FI libera L’Amministrazione provvederà all’ampliamento della WI-FI libera in alcune zone del Centro Storico non ancora coperte a vantaggio sia della popolazione residente sia dei numerosi ospiti, lavoratori, studenti che, quotidianamente, si trovano in città. L’attivazione della connettività con nuovi punti “access points”, passerà da un’ora a due ore di navigazione, con una semplice modalità di registrazione e di accesso gratuito. Inoltre è volontà del Comune estendere, progressivamente, la copertura ad altre zone, anche periferiche, della città. È in corso la ricerca di finanziamenti per l’attuazione del progetto entro il 2018.

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6) Rilevazione di dettaglio delle mura con tecnologia Laser Scanner e/o

fotogrammetrica Nell’ambito del progetto Progetto Parco delle Mura – “COR MAGIS” è previsto il rilievo dell’intera cinta muraria con l’uso di tecnologia laser scanner e/o fotogrammetria. Tale tecnologia verrà utilizzata per il rilievo sperimentale di un tratto delle mura, quale studio e rilievo propedeutico all’intervento di restauro delle stesse. Ad oggi è stato possibile effettuare il rilievo del tratto pilota Porta Pispini-Porta Ovile. L’Amministrazione è in attesa di ulteriori finanziamenti per proseguire con il rilievo dei successivi tratti di mura, da attivarsi entro il 2018. 7) Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” - studi specialistici storici,

architettonici, geologici e strutturali sulla cinta muraria L’Amministrazione Comunale nell’ambito del Progetto Parco delle Mura – “COR MAGIS” sta predisponendo studi specialistici storici, architettonici, geologici e strutturali sulla cinta muraria. Attualmente sono in corso di realizzazione gli studi sul tratto pilota Porta Pispini-Porta Ovile. L’Amministrazione è in attesa di ulteriori finanziamenti per proseguire con gli studi sui successivi tratti di mura, da attivarsi entro il 2018. 8) Progetto ENPI – GIS Archeologico nei contesti urbani Si tratta di un progetto co-finanziato dall'Unione Europea, il Lead Partner è il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea, che porta un'aggregazione di partner, composto, per la parte della riva sud del Mediterraneo, dalla Tunisia (Institut National du Patrimoine) e Libano (Ministero della Cultura). La componente italiana include Soprintendenze archeologiche del Ministero (di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento e di Cagliari e Oristano), i comuni di Carbonia, Firenze e Siena. Infine, la componente scientifica è garantita anche dall'Università di Sassari, Federculture e la ONG Ricerca e Cooperazione. L'obiettivo principale del progetto è quello di creare una rete di istituzioni nel Mediterraneo per la tutela e la valorizzazione dei siti archeologici e delle aree urbane, di standardizzare le buone pratiche, per diffondere la conoscenza, per promuovere gli scambi tra professionisti del settore e, quindi, di coinvolgere altri paesi europei e quelli del bacino del Mediterraneo. In questo caso, il Comune di Siena ha un ruolo chiave sullo sviluppo GIS degli output cartacei relativi ai siti archeologici, molti dei quali ricadenti in siti UNESCO. Si tratta quindi di sviluppo tecnologico e di gestione tecnica. 9) Ricerca e conservazione delle biodiversità Il tessuto urbano di Siena è caratterizzato dalla presenza diffusa di spazi verdi, sia all'interno della città che nelle aree immediatamente a ridosso delle mura cittadine. Si tratta di orti urbani e poderi suburbani, piccoli giardini, aree verdi facenti parte di strutture conventuali, nei quali permangono, tra le altre coltivazioni, piccoli vigneti allevati su tutori vivi o tenuti in forma di pergolati per produzioni di vino limitate all'autoconsumo. Il carattere privato e chiuso di tali spazi verdi, assieme alle dimensioni spesso limitate, li ha sottratti alle modifiche introdotte dall'agricoltura meccanizzata e dalle moderne tecniche di coltivazione. A Siena sono riscoperti alcuni dei più antichi vitigni grazie a “Senarum Vinea: le vigne storiche di Siena” il progetto di riconoscimento e valorizzazione del patrimonio viticolo autoctono e delle forme storiche di coltivazione nella città murata, ideato dal Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche dell'Università di Siena e promosso dall'Associazione

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Nazionale Città del Vino con il contributo iniziale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Senarum Vinea rappresenta una storia di successo perché è stata messa a punto una metodologia d'indagine facilmente replicabile, i cui risultati consentono di mettere meglio a fuoco le possibili matrici storiche del paesaggio vitato senese, ma anche perché il coinvolgimento di più enti e istituzioni ha creato i presupposti per la condivisione di intenti esposti in un protocollo d'intesa, scaduto il 30 novembre 2013 e ora in fase di ridefinizione per l'ingresso di nuovi sottoscrittori. I.4 Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo) Siena, grazie ad una peculiare densità di monumenti e capolavori d’arte e cultura è tra le città storiche maggiormente visitate da turisti italiani e stranieri. Ma un turismo di massa non rappresenta realmente un obiettivo qualificante per un bene eccezionale che, anzi, ne penalizza il valore e l’integrità oltre a incrinare il difficile equilibrio tra residenti e turisti. L’individuazione di un complesso e difficile equilibrio tra un’idea di turismo massificato ed un concetto più consapevole di fruizione turistica, è obiettivo del piano. Un visitatore responsabile, fornito dei necessari strumenti di supporto che gli permettano di apprezzare la città come un vero e proprio museo diffuso, sarà stimolato a frequentare i monumenti e i musei minori e si mostrerà in grado di percepire il valore culturale di una rete di commercio e di ristorazione che vede nella qualità e nella tradizione, uno dei punti di forza principali. L’organizzazione di eventi, l’attenzione alla tutela e alla promozione delle botteghe e dell’artigianato storico ed alla qualità delle attività di ristorazione e commerciali sono scelte strategiche da percorrere per fare del Centro Storico un luogo dove sia piacevole tornare e risiedere.

Obiettivo Progetto

Sviluppo Sostenibile e competitivo del turismo

Realizzazione del centro di aggregazione per l’ospitalità del pellegrino all’interno del complesso Santa Maria della Scala

Creazione di nuovi percorsi alternativi (Parco delle Mura “COR MAGIS”)

Valorizzazione e rivitalizzazione del centro storico

Poli turistici periferici

Decentramento e destagionalizzazione

dei flussi turistici rispetto alla zona monumentale della città

Nuove modalità di comunicazione e presentazione del Sito Unesco

In dettaglio, i progetti afferenti il “Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo)” sono così articolati: 1) Realizzazione del centro di aggregazione per l’ospitalità del pellegrino all’interno

del complesso Santa Maria della Scala Il progetto prevede la realizzazione di strutture di accoglienza ai pellegrini che percorrono la Francigena, per 25 posti letto. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 700.000,00 coperto con finanziamenti stanziati in parte dalla Regione Toscana ed in parte dal Comune di Siena. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro l’inizio del 2016. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena e la gestione delle attività sarà affidata con bando pubblico.

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2) Creazione di nuovi percorsi alternativi (Parco delle Mura “COR MAGIS”) Il Comune di Siena si impegnerà a portare avanti la progettazione del “Parco del Buongoverno”, provvedendo alla risistemazione e alla fruizione delle aree verdi, al recupero della cinta muraria e alla costruzione di camminamenti. Un progetto di grande importanza per la città e sul quale dovranno essere reperite, anche risorse provenienti dall’Unione Europea. Il progetto potrebbe prevedere una serie di stralci per consentire una realizzazione graduale, che tenga conto delle risorse disponibili. Con il progetto del “Parco delle Mura” si intende realizzare un percorso a terra che circonderà il perimetro esterno delle mura cittadine, da realizzarsi con metodi di ingegneria naturalistica. Nel percorso sarà inserita la valorizzazione e promozione di vari “episodi” come ad esempio le Fonti di Follonica, recentemente restaurate, il collegamento con la Via Francigena in corrispondenza dei due punti di contatto a Porta Romana e Porta Camollia, la fortezza Medicea, il Fortino di Baldassarre Peruzzi in prossimità di Porta Pispini, il Fortino delle Donne in prossimità di Porta Camollia, i vari accessi al centro storico rappresentati dalle esemplari porte fortilizie e dall’Antiporto o la riapertura o riutilizzo di antichi accessi come la Porta Giustizia e la porta in prossimità delle Fonti di Follonica. L’Amministrazione è in attesa di finanziamenti per proseguire con il progetto entro il 2017. 3) Valorizzazione e rivitalizzazione del centro storico Il centro storico di Siena, che conta oltre 10.000 residenti, è ancora molto vivo, nonostante i residenti siano diminuiti di numero nell'ultimo mezzo secolo, sostituiti da un gran numero di domiciliati, come gli studenti universitari. Il centro rappresenta dunque una parte ancora attiva della città, non soltanto in termini commerciali e turistici, ma anche dal punto di vista demografico. Il progetto prevede una rivitalizzazione del centro con lo slogan "dal passaggio al passeggio", inteso a promuovere la città da passeggiare e da vivere lentamente, in opposizione al traffico e alla mobilità motorizzata. Vivere all'interno delle mura di Siena vuol dire anche fare la scelta di spostarsi a piedi in maniera compatibile con l'ambiente. Allo stesso tempo, si promuovono in centro le botteghe tradizionali e la filiera corta, in modo da conservarne una fisionomia propria Il Comune di Siena dovrà dare continuità a tutte le iniziative volte alla destagionalizzazione dei flussi turistici intervenendo anche su settori specifici e specialistici volti ad aumentare le presenza turistiche anche nei periodi invernali ed autunnali. Gli importi necessari per tali iniziativei sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 4) Poli turistici periferici Il progetto prevede l’istituzione di poli turistici periferici per far sì che il turista non si limiti a visitare solo i monumenti principali e le vie di maggiore rilievo del centro storico. Siena è una città ricca di bellezze architettoniche e storico-artistiche cui il turista deve essere orientato e informato opportunamente. Gli importi necessari per tali interventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 5) Nuove modalità di comunicazione e presentazione del Sito Unesco Il progetto prevede la stampa di nuovi depliant e materiale informativo per la sensibilizzazione e la valorizzazione del centro storico di Siena come Sito Unesco, sia cartaceo che informatico. Gli importi necessari per tali interventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee.

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Sarà inoltre inserito il simbolo dell’UNESCO nella carta intestata del Comune di Siena nonché nella Homepage del Sito internet del Comune di Siena. I.5 Piano di azione per la mobilità La mobilità del centro, anche se controllata attraverso una ZTL tra le più estese in Italia, costituisce un pericolo per la conservazione dei monumenti e per la salute dei residenti. La complessità del tema chiede che si individuino, attraverso una reale sinergia tra diversi enti e istituti, soluzioni progettuali e gestionali efficaci. L’equilibrio tra la residenza, le funzioni economiche e la conservazione del sito chiede un impegno costante e attento. Solo attraverso la presa di coscienza, da parte di tutte le categorie sociali e economiche, che la tutela del Centro Storico è valore imprescindibile si potranno mettere in atto politiche sociali e economiche sostenibili.

Obiettivo Progetto Regolamentazione della sosta e dell’attraversamento dei motoveicoli nel centro storico

Azioni di sensibilizzazione alla popolazione in tema di sosta motocicli nel centro storico ed incremento della vigilanza

Nuovo Piano Urbano della Mobilità

Incremento delle aree pedonali nel centro storico

Ampliamento delle ciclostazioni “bike sharing” nel centro storico

Via Francigena – Lavori di miglioramento della fruibilità pedonale del tracciato sulle strade extra moenia per il collegamento con il centro storico

Miglioramento della rete ciclabile per la mobilità sostenibile

Razionalizzazione dell’organizzazione degli spostamenti connesso al trasporto merci

Ampliamento della raccolta differenziata anche in merito all’organico e rafforzamento del controllo da parte degli ispettori ambientali

Rafforzare la regolamentazione

del traffico veicolare ed il sistema della sosta entro e fuori le mura

Riorganizzazione della pulizia delle strade

Realizzazione di un parcheggio a raso in Viale P. Toselli

Ampliamento parcheggio scambiatore strada dei Tufi

Realizzazione di un edificio polifunzionale da destinarsi a ciclostazione nell’area della stazione ferroviaria

Check point – parcheggi scambiatori

Completamento del Terminal Bus e riorganizzazione del nodo scambiatore ferro/gomma dell’area Antiporto/Stazione/Via Lombardi

In dettaglio, i progetti afferenti il “Piano di azione per la mobilità” sono così articolati: 1. Regolamentazione della sosta e dell’attraversamento dei motoveicoli nel centro

storico Nell’ambito della ZTL, l’unico elemento di regolamentazione per motoveicoli è costituito dal provvedimento (1998) che istituiva, a fasce orarie, una specie di Zona a Traffico Limitato per motoveicoli in alcune strade della parte centrale del Centro storico (via di Follonica, via Sallustio Bandini, via di San Vigilio, ecc.). Questo provvedimento ha avuto ed ha problemi di efficacia nel controllo sia per la presenza di una fascia di libera circolazione finalizzata a consentire l’attraversamento della città in alternativa alle strade esterne (via Baldassarre

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Peruzzi, strada di Pescaia, ecc.) sia perché non prevedeva la possibilità del controllo sulla sosta. La circolazione dei motoveicoli, esclusi i provvedimenti “metà anni ’60 e “1998” che hanno la valenza sopra sommariamente descritta, non è mai stata opportunamente regolamentata. Pertanto nel centro storico la circolazione dei motoveicoli è regolata esclusivamente dalle disposizioni generali e particolari del Codice della Strada con alcune specifiche dedotte dalla generale circolazione veicolare nella Zona a Traffico Limitato dalle quali discende principalmente e in evidenza la “tolleranza della sosta dei veicoli” nei luoghi dove non sia specificatamente vietata. Il Piano consentirà di liberare dalla sosta, peraltro abusiva e caotica, le aree centrali del Centro Storico garantendo ugualmente la possibilità di accesso nei parcheggi specifici e individuati in aree più marginali e più idonee alla funzione. Consentirà altresì un controllo efficace e puntuale sulla stessa sosta di questi veicoli. Il Piano prevede, in merito alle percorrenze e per i motivi e i problemi che l’assenza di efficace regolamentazione queste comportano, di estendere il criterio di non transitabilità e divieto di sosta che ancora è riconosciuto valido e comunemente apprezzato nell’area della “zona blu” (Banchi di Sopra, via di Città, via Montanini ecc), anche a strade centrali a margine della stessa “zona blu” al fine di eliminare la congestione e gli eccessivi transiti per i motivi sopra esposti. La realizzazione degli interventi è prevista entro il 2017. 2. Azioni di sensibilizzazione alla popolazione in tema di sosta motocicli nel centro

storico ed incremento della vigilanza Il Comune si impegnerà a promuovere una campagna di informazione e valorizzazione del trasporto pubblico. Inoltre andranno adottate forme innovative di istruzione alla mobilità continuando, come è stato fatto in questi anni, a promuovere campagne di educazione stradale e di sensibilizzazione al traffico, con particolare riferimento al rapporto tra traffico ed inquinamento ambientale. Una mobilità sostenibile è possibile solo se, alla realizzazione di interventi infrastrutturali e politiche pubbliche più ecologiche, saranno accompagnati anche comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Gli importi necessari per tali interventi sono da finanziare, sarà cura dell’Amministrazione cercare delle linee di finanziamento nazionali o europee. 3. Nuovo Piano Urbano della Mobilità Il Comune sta lavorando a un nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) allo scopo di affrontare a tutto tondo la questione del traffico, incentivando così una mobilità urbana sostenibile a vantaggio della salute e del benessere di residenti, domiciliati e turisti. Una particolare attenzione sarà posta sul miglioramento dei mezzi pubblici e sul riordino della sosta. Per quanto riguarda la ZTL, a breve sarà pubblicata la gara per il rinnovo dei varchi telematici di accesso, i cosiddetti “telepass”, che saranno adeguati ai tempi e consentiranno un controllo più efficace sulle entrate e le uscite dei veicoli nel centro storico, per tutelare i residenti e scoraggiare gli abusi. La tariffazione degli accessi, unita alla pedonalizzazione di Via Banchi di Sopra, ha portato un decremento del traffico nel centro storico, a vantaggio della vivibilità. Il nuovo sistema di varchi telematici consentirà anche di eliminare il permesso cartaceo con i bollini attaccati a mano grazie a un tagliando che sarà possibile controllare con i telefoni da parte degli agenti incaricati. Grazie al nuovo sistema differenziato per tipologia di veicoli, almeno il 75% dei residenti nel centro storico vedranno una riduzione dell'importo pagato. L’approvazione del piano è prevista entro il 2017.

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4. Incremento delle aree pedonali nel centro storico Il Comune verificherà la possibilità di pedonalizzare alcune vie del Centro Storico, confermando le vie pedonalizzate nell’anno 2015 in via sperimentale. Impedire ai veicoli di transitare in vie particolarmente interessate dai flussi pedonali garantirà maggiore sicurezza agli utenti e permetterà una migliore conservazione dei monumenti e degli edifici storici del centro. Attività da attuarsi nel 2016-2018 5. Ampliamento delle ciclostazioni “bike sharing” nel centro storico Il Comune di Siena ha istituito il Bike Sharing, uno strumento per la mobilità sostenibile. Sono stati individuati dieci ciclo posteggi, dove i residenti e i visitatori possono prendere a noleggio le biciclette a pedalata assistita e spostarsi da un punto all’altro della città, in modo agevole e favorendo l’integrazione con i differenti mezzi di trasporto. Il Bike Sharing è una concreta alternativa all’utilizzo dell’automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. È previsto un ampliamento dei ciclo posteggi che dovranno essere distribuiti in modo diffuso per tutta la città. L’Amministrazione è in attesa di finanziamenti per proseguire con il progetto, che potrà attuarsi entro il 2018.. 6. Via Francigena - Lavori di miglioramento della fruibilità pedonale del tracciato

sulle strade extra moenia per il collegamento con il centro storico L’Amministrazione prosegue nell’azione di messa in sicurezza dell’antico tracciato della Via Francigena nei tratti del territorio aperto. Negli anni sono stati realizzati interventi per migliorare la fruibilità del tracciato ma restano ancora da attuare azioni per garantire la piena sicurezza dei pellegrini in tutto il tratto che attraversa il territorio comunale. L’Amministrazione è in attesa di ulteriori finanziamenti per proseguire con il progetto. 7. Miglioramento della rete ciclabile per la mobilità sostenibile Oltre al Bike sharing il Comune di Siena lavorerà per proseguire quei progetti dedicati al potenziamento delle piste ciclabili terminando la realizzazione del tracciato Poggibonsi-Buonconvento nel territorio del Comune di Siena. L’Amministrazione è in attesa di finanziamenti per proseguire con il progetto, che potrà attuarsi entro il 2018. 8. Razionalizzazione dell’organizzazione degli spostamenti connesso al trasporto

merci Gli obiettivi generali del progetto di riorganizzazione del trasporto merci all’interno della ZTL di Siena sono la realizzazione un sistema di trasporto e distribuzione merci sostenibile a basso impatto ambientale, la razionalizzazione gli spostamenti connessi alle operazioni di consegna, carico e scarico delle merci riducendo il numero dei mezzi circolanti ed i Km percorsi dai singoli mezzi. Il tutto per ridurre l'inquinamento atmosferico, acustico e visivo ed aumentare la sicurezza del traffico pedonale. L’Amministrazione prevede comunque entro il 1° gennaio 2018 di riservare la distribuzione delle merci in centro solamente ai veicoli elettrici a emissioni zero. 9. Ampliamento della raccolta differenziata anche in merito all’organico e

rafforzamento del controllo da parte degli ispettori ambientali Per il centro storico è fondamentale proseguire e migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti e di raccolta differenziata potenziando anche quello notturno con il fine di migliorare l’aspetto

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della città e la sua bellezza e pulizia. In quest’ottica il Comune di Siena valuterà l’ipotesi di riorganizzare la raccolta dei rifiuti, ampliando il servizio di “porta a porta” della sola parte organica e lo spostamento, in notturna, del servizio per i rifiuti solidi, con strumenti a basso impatto acustico. Interventi da attuarsi entro la fine del 2018. 10. Riorganizzazione della pulizia delle strade L’amministrazione intende confermare la fase sperimentale di spazzamento manuale di alcune vie del centro, organizzando stabilmente il servizio e ampliandone la copertura a tutto il centro storico. Lo spazzamento manuale delle vie ha portato nella fase sperimentale ad una maggiore pulizia delle aree interessate e ad un presidio pressoché costante del territorio da parte degli operatori ecologici. Riorganizzazione da attuarsi entro il 2017-2018. 11. Realizzazione di un parcheggio a raso in Viale P. Toselli Per rispondere alla richiesta sempre maggiore di aree di sosta dotate di collegamenti o con il centro storico da parte dei cittadini e dei turisti è prevista la realizzazione di un parcheggio a raso in Viale P. Toselli. L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 326.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2017. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 12. Ampliamento parcheggio scambiatore strada dei Tufi Il parcheggio scambiatore in prossimità dell’intersezione tra le strade Massetana Romana e dei Tufi, in esercizio dal 2010, sarà oggetto di un intervento di ampliamento per ulteriori 42 posti. Il parcheggio è suddiviso in due parti, tra loro comunicanti e divise dal fosso Valmontone; dispone di complessivi 146 posti auto, di cui 4 per diversamente abili, ed è connesso alle linee urbane del servizio di trasporto pubblico locale (TPL). Allo scopo di potenziarne le capacità di carico e collegarlo anche alle linee extraurbane del TPL, sarà ampliata l’area di sosta e realizzata una nuova fermata degli autobus sulla strada Massetana Romana, si prevede inoltre di collocare in prossimità di detta area di sosta una postazione di Bike-Sharing. Il cronoprogramma prevede la realizzazione entro il 2016. L’importo complessivo è di €210.000,00 finanziati in parte dal Comune di Siena e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. 13. Realizzazione di un edificio polifunzionale da destinarsi a ciclostazione nell’area

della stazione ferroviaria L’intervento ricompreso nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, prevede un importo complessivo di € 2.500.000,00 coperto con risorse proprie a bilancio. Il cronoprogramma delle attività prevede la realizzazione degli interventi entro il 2017-2018. Il soggetto attuatore è il Comune di Siena. 14. Completamento del Terminal Bus e riorganizzazione del nodo scambiatore

ferro/gomma dell’area Antiporto/Stazione/Via Lombardi Il Comune di Siena si sta impegnando per dare concretezza e continuità al progetto di costruzione del nodo intermodale della mobilità presso la Stazione. Un progetto di recupero e riqualificazione dell’intera area che metterà in relazione il trasporto su ferro con quello pedonale, attraverso la risalita di collegamento all’Antiporto di Camollia e con quello pubblico su gomma, con l’apertura del nuovo Terminal Bus in Via Lombardi. Il progetto del nuovo terminal per i bus in via Lombardi, frutto del gruppo di lavoro interno

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all’Amministrazione Comunale, sarà completato entro la fine dell’anno 2015. Saranno previsti 7 stalli per la sosta con relativa area di transito e manovra dedicata ai soli mezzi pubblici. Una maggiore razionalizzazione del traffico degli autobus che ruotano intorno alla stazione e al centro commerciale, per agevolare gli spostamenti delle persone, grazie anche alla continuità con il percorso della risalita meccanizzata per l’Antiporto di Camollia. Con l’abbattimento delle barriere architettoniche, nell’intera zona interessata dai lavori, tutta l’area del terminal sarà accessibile ai diversamente abili. L’importo totale dell’intervento è € 675.000,00

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PARTE QUINTA Verifica, aggiornamento e monitoraggio del Piano di Gestione Il sistema di monitoraggio del Piano di Gestione ha quale obiettivo prioritario di permettere il controllo dell’andamento complessivo delle azioni programmate e l’utile individuazione delle eventuali criticità in corso d’opera. Tale ultimo aspetto risulta particolarmente interessante nell’ottica di flessibilità del piano, al fine di permettere di intraprendere azioni correttive eventualmente necessarie per il conseguimento degli obiettivi pianificati. Il piano di monitoraggio e di controllo dei risultati raggiunti permette al soggetto gestore del Piano (ossia il Comune di Siena e per esso l’Ufficio Sito Unesco), di disporre di dati aggiornati sull’andamento delle strategie e sugli scostamenti rispetto alle. Le informazioni raccolte ed elaborate nelle successive fasi di monitoraggio, diverranno inoltre materiale informativo di sicuro interesse per il Comune e per gli stakeholders locali. Il sistema di controllo si basa sull’utilizzo di un insieme di indicatori delle caratteristiche del sistema (rappresentativi dei valori quali-quantitativi da raggiungere), elaborati in base agli obiettivi strategici individuati in fase di programmazione. Tali indicatori di monitoraggio rispondono all’esigenza di verificare lo stato di avanzamento degli interventi ed i risultati che verranno conseguiti, con un’analisi completa e approfondita del grado di raggiungimento degli obiettivi preposti, da elaborare con cadenza annuale. Metodologia di costruzione della tabella degli indicatori Il monitoraggio del Piano di Gestione verrà svolto dall’Ufficio Centro Storico e si articolerà in due livelli di controllo:

- verifica dello stato di avanzamento dei progetti di intervento selezionati ed eventuale raggiungimento degli obiettivi. Le azioni saranno monitorate tramite controllo semestrale degli indicatori;

- verifica dell’efficacia del Piano e rilevazione dell’impatto sul territorio con verifica ed aggiornamento annuale.

Gli indicatori di monitoraggio sono stati individuati sulla base dei seguenti criteri: - coerenza con gli obiettivi del Piano di Gestione; - affidabilità delle informazioni necessarie all’analisi degli indicatori (fonte

identificabile, riferimento inequivocabile ad una tipologia di intervento); - capacità di essere rappresentativi degli obiettivi alla base delle singole azioni; - disponibilità delle informazioni necessarie per l’aggiornamento degli indicatori.

Gli indicatori per il monitoraggio dei progetti è riportato nella tabella, che segue, articolata per progetto di riferimento, indicatore/i di monitoraggio e target di riferimento.

Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio Obiettivo Progetto Indicatori

Salvaguardare e migliorare la

pavimentazione in pietra arenaria del centro

Lavori per la manutenzione straordinaria di strade comunali lastricate in alcune vie del centro storico.

Numero di interventi eseguiti

Concorso di idee per la progettazione dell’arredo urbano e della cartellonistica nel centro storico e la successiva realizzazione

Grado di realizzazione Numero segnaletica installata

Tutela e valorizzazione del centro storico

Revisione Piano del Colore Approvazione del documento in Consiglio Comunale

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Realizzazione di un progetto pilota di orti urbani all’interno delle valli verdi ad integrazione del Parco delle Mura

Numero orti urbani realizzati

Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” – pulizia della vegetazione ruderale del tratto Porta Pispini – Porta Romana. Progettazione percorsi ciclopedonali e messa a sistema delle valli verdi all’interno delle mura con l’edificato del centro storico

Grado di realizzazione

Messa in sicurezza dei paramenti murari all’interno delle valli verdi (muri di contenimento e terrazzamenti storici)

Numero interventi eseguiti

Lavori per la manutenzione straordinaria dei bottini comunali Restauro dei parapetti laterali della Cappella di Piazza del Campo Restauro delle colone lapidee e relative statue rappresentative della “Lupa Senese” Restauro e manutenzione straordinaria di edifici pubblici monumentali all’interno del centro storico

Grado di realizzazione

Definizione di un nuovo Regolamento per le occupazioni di suolo pubblico

Approvazione del documento in Consiglio Comunale

Patti di collaborazione con privati per la rivalorizzazione di aree urbane degradate al fine di recuperare il giusto decoro urbano, in attuazione del Regolamento sulla manutenzione e conservazione dei beni comuni

Numero patti di collaborazione

Rafforzamento del Regolamento per la concessione e gli interventi del sottosuolo

Approvazione del documento in Consiglio Comunale

Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano

Obiettivo Progetto Indicatori Completamento della nuova illuminazione pubblica nel centro storico

% di intervento eseguito secondo i parametri di progetto

Progetto per il miglioramento dell’accessibilità ai portatori di Handicap delle fermate TPL (Piazza del Sale – Stazione ferroviaria – Policlinico – Zona Antiporto di Camollia)

Grado di realizzazione

Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle pavimentazioni di percorsi pedonali in varie zone del centro storico

Numero di interventi eseguiti

Progetto città inclusiva con interventi di abbattimento di barriere architettoniche in varie zone del centro storico

Grado di realizzazione

Assicurare ancora maggiore protezione e

vivibilità del centro

Messa a norma dei parapetti perimetrali esterni del camminamento dei bastioni della Fortezza Medicea

Grado di realizzazione

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Progetto “Siena città cardio-protetta”, installazione di defibrillatori in vari punti della città

Numero defibrillatori installati

Intervento di derattizzazione del centro storico per contenimento ratti Interventi volti al contenimento del numero di volatili

Servizi effettuati

Piano di azione per la ricerca e la conoscenza

Obiettivo Progetto Indicatori

Attivare una nuova strategia di comunicazione - Integrazione sito internet

Usufruire dell’enorme sviluppo delle tecnologie nell’ambito della comunicazione (Progetto QR-CODE)

Grado di realizzazione

Festival UNESCO delle terre di Siena – Iniziative volte alla conoscenza ed alla sensibilizzazione della popolazione sull’Unesco, in sinergia con i quattro siti Unesco della Provincia di Siena

Realizzazione eventi tematici

Comunicazione specifica su UNESCO e azioni sulla sostenibilità e rispetto dell’ambiente

Numero campagne di informazione realizzate

Ripensare la modalità complessiva di comunicazione

della città e del suo centro

storico patrimonio Unesco

Attivazione di aree del centro storico dove sia presente una rete di connessione WI-FI libera

Numero aree coperte dalla connessione WI-FI libera

Rilevazione di dettaglio delle mura con tecnologia Laser Scanner e/o fotogrammetrica

% di realizzazione dell’intervento

Progetto Parco delle Mura - “COR MAGIS” - studi specialistici storici, architettonici, geologici e strutturali sulla cinta muraria

Numero studi effettuati

Progetto ENPI – GIS Archeologico nei contesti urbani

Grado di realizzazione

Attivare studi e

ricerche

Ricerca e conservazione delle biodiversità

Grado di realizzazione

Piano di azione per la valorizzazione culturale

Obiettivo Progetto Indicatori

Sviluppo Sostenibile e competitivo del turismo

Realizzazione del centro di aggregazione per l’ospitalità del pellegrino all’interno del complesso Santa Maria della Scala

Grado di realizzazione dell’intervento

Decentramento e

Creazione di nuovi percorsi alternativi (Parco delle Mura “COR MAGIS”)

Grado di realizzazione dell’intervento

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Valorizzazione e rivitalizzazione del centro storico Numero eventi realizzati

Poli turistici periferici Grado di realizzazione dell’intervento

destagionalizzazione dei flussi

turistici rispetto alla zona monumentale della città

Nuove modalità di comunicazione e presentazione del Sito Unesco

Grado di realizzazione dell’intervento

Piano di azione per la mobilità

Obiettivo Progetto Indicatori

Regolamentazione della sosta e dell’attraversamento dei motoveicoli nel centro storico

Azioni di sensibilizzazione alla popolazione in tema di sosta motocicli nel centro storico ed incremento della vigilanza

Grado di realizzazione dell’intervento

Incremento delle aree pedonali nel centro storico Estensione di aree pedonali

Nuovo Piano Urbano della Mobilità Approvazione del documento in Consiglio Comunale

Ampliamento delle ciclostazioni “bike sharing” nel centro storico Numero ciclostazioni realizzate

Via Francigena – Lavori di miglioramento della fruibilità pedonale del tracciato sulle strade extra moenia per il collegamento con il centro storico

Miglioramento della rete ciclabile per la mobilità sostenibile

Razionalizzazione dell’organizzazione degli spostamenti connesso al trasporto merci

Ampliamento della raccolta differenziata anche in merito all’organico e rafforzamento del controllo da parte degli ispettori ambientali

Grado di realizzazione dell’intervento

Rafforzare la regolamentazione

del traffico veicolare ed il sistema della sosta entro e fuori le mura

Riorganizzazione della pulizia delle strade Aree interessate dalla pulizia

Realizzazione di un parcheggio a raso in Viale P. Toselli

Ampliamento parcheggio scambiatore strada dei Tufi

Realizzazione di un edificio polifunzionale da destinarsi a ciclostazione nell’area della stazione ferroviaria

Check point – parcheggi scambiatori

Completamento del Terminal Bus e riorganizzazione del nodo scambiatore ferro/gomma dell’area Antiporto/Stazione/Via Lombardi

Grado di realizzazione dell’intervento

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ALLEGATO A - Delimitazione del centro storico/zona buffer

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 118

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 119

ALLEGATO B - Sistema della mobilità, della sosta e del trasporto pubblico locale della città di Siena

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 120

ALLEGATO C – Rapporti tra Sito UNESCO – parco del Buon Governo – viabilità ciclopedonale

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 121

ALLEGATO D - Sistema delle acque della città storica – edifici tutelati

Sito UNESCO - Centro Storico di Siena - Piano di Gestione 2015-2018 122

ALLEGATO E - Carta geologica e dei dati di archivio

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