Environmental Legal TeamEnvironment and Beyond Università degli Studi di Siena Corso di Diritto...
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Environmental Legal Team Environment and Beyond
Università degli Studi di SienaCorso di Diritto Europeo dell’Ambiente e del Paesaggio
Siena, 17 dicembre 2012
LE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA: NORMATIVA E
DINTORNI
Dott.ssa Francesca VolpeUniversità di Siena
www.elt.unisi.it
Environmental Legal Team Environment and Beyond
Energia: una priorità
L’energia è una priorità per il legislatore europeo:
fonti rinnovabili di energia
razionalizzazione dei consumi energetici
Environmental Legal Team Environment and Beyond
Le fonti energetiche
Le fonti energetiche, in base alla loro disponibilità e capacità di rigenerazione superiore al consumo, si possono distinguere in:
fonti fossili (combustibili composti sostanzialmente di carbonio ed idrogeno, derivano dalla fossilizzazione di sostanze organiche);
fonti rinnovabili (fonti di energia, provenienti dal sole e dalla terra, che si rigenerano nella scala dei tempi umani).
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Le fonti fossili
Petrolio: liquido infiammabile facilmente trasportabile, con elevato rendimento energetico per unità di peso. La sua iniziale abbondanza e il basso costo hanno contribuito a determinare la crescita industriale e l’espansione del commercio internazionale.
Gas naturale: occupa circa 600 volte lo spazio di una quantità equivalente di petrolio; per il trasporto sono necessari gasdotti o molta energia per trasformare il gas in liquido e compattarlo a ca.
-150°C e poi riconvertirlo in gas (rigassificazione).Carbone: combustibile solido costituito principalmente da
carbonio prodotto dalla trasformazione di residui vegetali coperti da strati di materiale sedimentario. Relativamente abbondante.
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Le fonti rinnovabili En. eolica, solare, geotermica, idraulica. En. aerotermica: energia accumulata nell’aria sotto forma di calore. En. idrotermica: energia immagazzinata nelle acque superficiali sotto
forma di calore. Biomassa: frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di
origine biologica provenienti da agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), silvicoltura e industrie connesse, comprese pesca e acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione (derivano da processo chimico).
Biogas: gas combustibile prodotto a partire dalla biomassa e/o dalla frazione biodegradabile dei rifiuti che può essere trattato per ottenere una qualità analoga a quella del metano.
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Fossili e rinnovabili a confronto
Fonti rinnovabiliBassa densità energeticaIntermittenti e non completamente programmabili
Capacità di rigenerazioneAbbondanza DiffuseBasso impatto ambientale
Fonti fossiliElevata densità energeticaFacilmente utilizzabili
Tempi di rigenerazioneScarsità ConcentrateForte impatto ambientale
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Il nucleare
La fissione nucleare non produce direttamente gas climalteranti.
Uranio è risorsa non rinnovabile; gestione delle scorie radioattive; rischio bellico (il plutonio, generato dai reattori autofertilizzanti, è usato per fare le armi atomiche); costi (realizzazione, funzionamento, messa in sicurezza scorie, difesa militare, dismissione) e la conseguente distrazione dei fondi pubblici; impronta territoriale.
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L’impronta territoriale del nucleare
Fonte: S. Zabot, L’energia nucleare: la filiera, i costi e le problematiche, 2012
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Le centrali nucleari italiane in dismissione
Fonte: protezionecivile.gov.it
Impianti per il ciclo del combustibile di Bosco Marengo, di
Saluggia, di Trisaia di Rotondella e di
Casaccia
+
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Lo scenario energetico mondiale
Fonte: IEA, Key world energy statistics 2011 e 2012 – Mtoe = milioni di tonnellate equivalenti di petrolio - ** eolico, geotermico, solare, ecc.
Quote percentuali dei diversi combustibili sul consumo di energia mondiale (1973, 2009, 2010):
Il numero di persone che ancora oggi non hanno accesso all’elettricità è 1,3 miliardi, circa il 20% della popolazione mondiale. (IEA, World Energy Outlook 2012)
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Popolazione, PIL, energia ed emissioni
Fonte: IEA, Key World Energy Statistics 2012 TPES Total Primary Energy Supply; (b) solo emissioni di CO2 dalla combustione dei carburanti; (c) e (d) comprensivi di aviazione e bunkeraggi marittimi internazionali
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I consumi energetici europei per settore
Fonte: elaborazione personale su dati Eurostat, aprile 2012
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I consumi energetici europei nel settore dei trasporti
Consumi finali di energia nelle diverse modalità di trasporto (ktep)
Fonte: elaborazione personale su dati EUROSTAT Energy, Transport, Environment Indicators 2011
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Il contributo delle rinnovabili nei Paesi membri (I)
Percentuale di energia da fonte rinnovabile
sul consumo finale lordo
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Il contributo delle rinnovabili nei Paesi membri (II)
Percentuale di energia da fonte rinnovabile
sul consumo finale lordo
Fonte: 11th EurObserv’ER Report, 2011
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Rinnovabili sul consumo finale lordo in UE
EUROSTAT
2012
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Alcuni numeri delle rinnovabili (I) Dati per il 2010:capacità cumulata installata da eolico*: UE 84.762 MW – Italia 5.814
MW;capacità cumulata installata da fotovoltaico*: UE 29.554,7 MWp – Italia
2.321 MWp;produzione lorda di elettricità da piccolo idroelettrico*: UE 45.775 GWh –
Italia 10.957 GWh;produzione lorda di elettricità da geotermico*: UE 5.616,7 GWh – Italia
5.375,9 GWh;uso diretto dell’energia da geotermico*: UE 660,9 Ktep – Italia 213 Ktep;produzione lorda di elettricità da biogas: UE 30.339,6 GWh – Italia
2.054,1 Gwh.Fonte: 11th EurObserv’ER Report, 2011
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Alcuni numeri delle rinnovabili (II)Consumo interno lordo da fonti rinnovabili (petajoules)
Fonte: EUROSTAT, Statistics in focus 44/2012
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Confronto emissioni climalteranti
Confronto emissioni di CO2: centrale a carbone: 880 gr CO2/kWh centrale a petrolio: 720 gr CO2/kWh centrale a gas naturale: 370 gr CO2/kWh centrale nucleare: 140 gr CO2/kWh fotovoltaico: 20 gr CO2/kWh biomassa: 29-62 gr CO2/kWh idroelettrico: 15 gr CO2/kWh eolico: 11 gr CO2/kWh
Fonti: S. Zabot, L’energia nucleare: la filiera, i costi le problematiche, 2012 e Gruppo internazionale “e8” per le fonti fossili, Environmental impacts of PV electricity generation: a critical comparison of energy supply options
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I sussidi Vari supporti governativi alla produzione e al consumo di energia:
interventi sui costi, assunzione dei rischi, riduzione delle tasse, esenzioni fiscali, incentivi, etc.
I leaders del G20 si sono impegnati a rimuovere progressivamente i sussidi inefficienti alle fonti fossili.
I sussidi alle fonti fossili nel 2011 ammontano a 523 miliardi di dollari, circa +30% rispetto al 2010 e sei volte superiori (in valore assoluto) agli incentivi erogati a favore delle fonti rinnovabili. (IEA, World Energy Outlook 2012)
La progressiva eliminazione nei paesi con economie emergenti dei sussidi alle fonti fossili entro il 2020 potrebbe portare ad una riduzione delle emissioni entro il 2050 del 6% rispetto allo scenario BAU. (OECD, Mobilizing Climate Finance, 2011) http://www.oecd.org/site/tadffss/
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Il “sussidio all’italiana”: il Cip 6 Dal 1992, in contrasto con la normativa europea, le fonti
assimilate alle rinnovabili (es. incenerimento dei rifiuti, gassificazione del bitume), oltre alle vere rinnovabili, godono in Italia di una tariffa incentivante per l’elettricità prodotta.
Tale operazione (che dovrebbe concludersi nel 2020) è stata, ed è, finanziata direttamente dal consumatore finale (spesso ignaro) mediante un sovrapprezzo nella bolletta (componente A3).
E’ stato calcolato che, fra il 2001 e il 2010, le rinnovabili abbiano pesato per 15.749.457.750 € e le assimilate abbiano pesato per 37.458.634.300 €, cioè 2,37 volte più delle rinnovabili. (L. Libero, La dolorosa istoria delle rinnovabili italiane , 2012)
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Associazione produttori energia da fonti rinnovabili
Fonte: APER, Dossier Energie senza bugie, 2011 - elaborazione dati GSE e AEEG e stime APER
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Autorità per l’energia elettrica ed il gas
Fonte: AEEG, Relazione attività 2011, elaborazione dati GSE
Anno 2010 - Remunerazione tot in Mil€, quantità in GWh; remunerazione unitaria in €/MWh
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Ripartizione 2011 risorse finanziarie per la ricerca del sistema elettrico in Italia (Mil euro)
Fonte: AEEG, Relazione sullo stato dei servizi e l’attività svolta, 2012
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Una diversa ratio
L’organizzazione di un sistema elettrico basato su fonti fossili (e nucleare) è organizzato intorno a grosse centrali che producono grandi quantità di energia e la distribuiscono con una rete capillare. Si tratta di un sistema centralizzato e oligopolistico.
L’organizzazione di un sistema a fonti rinnovabili è basato sulla generazione distribuita: ogni edificio è quanto più possibile autosufficiente e le grandi centrali forniscono l’energia che l’edificio non può autoprodurre. Diminuiscono le perdite e il consumatore diventa attore.
R. Rizzo, Energia verde in Italia, 2009
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Le esternalità negative
I costi ambientali e sociali connessi all’estrazione e all’utilizzo dei combustibili fossili:
non vengono computati nel costo complessivo di tali risorse energetiche; gravano sulla collettività. Questo ha contribuito e contribuisce ad assicurare il
primato economico dei combustibili fossili sulle fonti di energia rinnovabile.
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L’insostenibilità dell’attuale paradigma energetico
Dagli anni ‘90 l’energia inizia ad essere vista anche in termini di (in)sostenibilità. Numerose infatti sono le criticità che rendono insostenibile l’attuale paradigma energetico:
consumi energetici in continuo aumento per rispondere a bisogni più o meno necessari/indotti;
iniquità distributiva nel consumo di energia;combustibili fossili in progressivo esaurimento;cambiamenti climatici (ca. 80% dell’incremento concentrazione
ultimi 20 anni è dovuta ai combustibili fossili);tensioni geopolitiche per il controllo delle risorse.
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Il Delta del Niger
Estratto dalla trasmissione REPORT, puntata “La ricaduta”, min. 18.18– 32.13, visibile al seguente link:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-649fab67-cc1b-4f85-acbb-a29ec785b786.html?p=0
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La sostenibilità del paradigma energetico
L’economista della Banca Mondiale Herman Daly ha individuato 3 criteri per contribuire a definire i confini della sostenibilità:
per una risorsa rinnovabile il livello sostenibile di impiego non può essere maggiore della velocità di rigenerazione;
per una risorsa non rinnovabile il livello sostenibile di impiego non può essere maggiore di quello al quale è possibile rimpiazzarla con una risorsa rinnovabile impiegata in modo sostenibile;
per un agente inquinante il tasso di emissione non può essere maggiore di quello al quale l’agente stesso può essere riciclato, assorbito o reso inoffensivo dall’ambiente.
Herman Daly, Toward Some Operational Principles of Sustainable Development, 1990
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La cornice normativa europea
I principali strumenti legislativi a livello europeo in materia di fonti rinnovabili di energia, sono:
la Direttiva 2001/77/CE sulle fonti rinnovabili di energia (completamente abrogata dal 1°gennaio 2012);
la Direttiva 2003/30/CE sui biocarburanti (completamente abrogata dal 1°gennaio 2012);
la Direttiva 2009/28/CE (facente parte del cd. “Pacchetto clima-energia”).
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La Direttiva 2009/28/CE: le definizioni
Energia da fonti rinnovabili: energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati da processi di depurazione e biogas.
Consumo finale lordo di energia: i prodotti energetici forniti a scopi energetici all’industria, ai trasporti, alle famiglie, ai servizi, compresi i servizi pubblici, all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pesca, ivi compreso il consumo di elettricità e di calore del settore elettrico per la produzione di elettricità e di calore, incluse le perdite di elettricità e di calore con la distribuzione e la trasmissione.
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La Direttiva 2009/28/CE: gli obiettivi
La Direttiva 2009/28/CE istituisce un quadro comune per la promozione di energia da fonti rinnovabili, prevedendo:
obiettivi nazionali obbligatori di consumo di energia da fonte rinnovabile finalizzati ad assicurare il raggiungimento entro il 2020 di un obiettivo europeo del 20% di rinnovabili sul consumo interno lordo (17% per l’Italia);
un obiettivo comune per ogni Stato membro del 10% per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti.
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Obiettivi fonti rinnovabili in % (I)
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Obiettivi fonti rinnovabili in % (II)
Fonte: Allegato I-A Direttiva 2009/28/CE
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La Direttiva 2009/28/CE: i contenuti
La Direttiva 2009/28/CE prevede inoltre: l’adozione da parte di ogni Stato membro di Piani di
Azione nazionali per ripartire l’obiettivo tra consumi termici, elettrici e trasporti;
il ricorso a “meccanismi di flessibilità”; il rilascio, su richiesta del produttore, di una garanzia di
origine dell’energia prodotta da fonti rinnovabili; la garanzia di accesso al sistema di rete dell’elettricità
prodotta da fonti rinnovabili; criteri di sostenibilità per i bioliquidi.
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Direttiva 2009/28/CE: i Piani di Azione nazionali
Ogni Stato Membro deve adottare e notificare alla Commissione un Piano di Azione nazionale per le energie rinnovabili (art. 4).
Tale piano nazionale deve: fissare gli obiettivi nazionali per la quota di energia da
fonti rinnovabili consumata nei settori trasporti; elettricità; riscaldamento e raffrescamento;
individuare le misure appropriate per raggiungere gli obiettivi nazionali generali (incluse le misure di sostegno e cooperazione).
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Direttiva 2009/28/CE: i “meccanismi flessibili”
Al fine di conseguire più facilmente il proprio obiettivo nazionale, ogni Stato Membro (artt. 6-11):
promuove e incoraggia l’efficienza ed il risparmio energetico;
può applicare dei “meccanismi flessibili”, quali: regimi di sostegno comuni; trasferimenti statistici; progetti comuni tra Stati Membri o tra Stati Membri e paesi
terzi (cooperazione su progetti comuni, regimi di sostegno comuni).
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La Direttiva 2009/28/CE: la garanzia di origine
Gli Stati Membri, per provare ai clienti finali la quota di energia da rinnovabili nel mix di un fornitore, assicurano l’origine dell’elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili mediante la garanzia d’origine (art. 15).
La garanzia d’origine viene rilasciata dagli Stati Membri su richiesta del produttore di elettricità da fonti rinnovabili.
Gli Stati membri possono provvedere affinché siano emesse garanzie di origine in risposta a una richiesta dei produttori di calore e freddo da fonti energetiche rinnovabili.
Corrisponde ad un’unità standard di 1 MWh. E’ previsto il mutuo riconoscimento delle garanzie d’origine
rilasciate dai diversi Stati Membri dell’UE.
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La Direttiva 2009/28/CE: l’accesso alla rete
Gli Stati Membri hanno l’obbligo di (art. 16): sviluppare le infrastrutture di rete per far fronte
allo sviluppo di elettricità da rinnovabili; fornire un accesso prioritario o almeno garantito
alla rete per l’energia prodotta da rinnovabili; assicurare che la tariffazione dei costi di
trasmissione e distribuzione non penalizzi le rinnovabili.
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La Direttiva 2009/28: criteri di sostenibilità dei biocarburanti
Non sono presi in considerazione ai fini del rispetto degli obblighi e della concessione di sostegno finanziario i biocarburanti e i bioliquidi che non rispettano i seguenti criteri di sostenibilità (art. 17):
contribuire alla riduzione dei gas serra in misura del 35% (50% dal 2017, 60% dal 2018);
non essere prodotti da materie prime provenienti da terreni con elevato valore di biodiversità, elevato stock di carbonio o ex torbiere.
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La Direttiva 2009/28/CE: alcune considerazioni
Passaggio, rispetto alla precedente Direttiva 2001/77/CE:
da obiettivi indicativi ad obiettivi vincolanti; dalla sola elettricità ad elettricità, calore e freddo,
trasporti. Considerazione integrata di clima, energia,
economia, sviluppo nazionale e locale.
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PaesaggioSiena, 17 dicembre 2012
LE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA: NORMATIVA E DINTORNI
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