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Un bambino, la strega e un magodel giorno in cui un bambino incontrò la strega epilessia e grazie al mago se ne liberò

Testo a cura di Giuseppe Capovilla e Francesca BeccariaIllustrazioni di Elena Baboni

Editore Medical Communications SrlRealizzato grazie al contributo di GlaxoSmithKline SpA

anti anni fa un bambino cade sotto il potere di unastrega cattiva. Sviene per strada e viene portato daun mago che abita in un grande castello.

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I genitori, col terrore negli occhi, corrono nel grande castellopensando che il loro bambino possa morire. Il responso delmago è per loro spietato: strega epilessia! Per loro epilessiaaveva sempre significato malattia incurabile, rischio dimorte e pazzia.

I genitori confidano molto nel mago e sperano che luisalvi il loro bambino, uccidendo la strega o dandogliuna pozione magica.

Ma la strega non si può uccidere, il mago lo sa.E spiega loro: se la strega morirà, morirà dasola. Dai segnali lasciati si può capire di qualestrega si tratti, se potrà tornare e se il bambinopotrà essere lo stesso.

Ci sono pozioni che possono tenerla sololontana per un po’, ma non impedirle deltutto di tornare, se lei ha deciso di farlo.

All’inizio, questo pensiero è insopportabile, i genitorinon riescono più a dire al loro bambino, guardandolonegli occhi, di non aver paura, perché loro stessi hannopaura. Il bambino lo avverte.

Il mago risponde alle domande dei genitori,che portano con sé i loro i dubbi, le loro pauree i pregiudizi che sempre hanno avuto neiconfronti della strega epilessia, e cerca di farlaconoscere come è davvero, con la sua forza ele debolezze che lui ha imparato a conoscere.

I genitori chiedono al mago di dare al bambinouna pozione magica. Mail mago spiegaai genitori chenon si dà quasimai la pozione,la prima voltache arriva la stre-ga. Infatti, a volte,la strega non tornapiù o fa solo dellebrevi e rare apparizioni.

Inoltre, le pozioni possono far bene ma anche male.I genitori e il mago decidono insieme di aspettare ilritorno della strega senza ricorrere alla pozione.

Ma la strega, dopo pochi giorni, riappare e fasvenire il bambino.Il mago e i genitori decidono di dare la pozione.

Il mago spiega ai genitori che, se la strega è particolar-mente malvagia, anche senza più farlo svenire e ancheprendendo la pozione, può lanciare dei malefici peralterare la mente del loro bambino. Anche per questospiega loro, che dovranno portarlo ogni tanto da luiperché lo riveda.

I genitori parlano agli altri del problema del lorobambino, perché possano difenderlo se la stregadovesse tornare. Ma molti di questi iniziano avederlo con occhi diversi, perché è stregato o perchéprende la pozione. Sono quelli che non hanno maiveramente conosciuto la strega epilessia!

Un giorno, il bambino va ad una scuola per impararea cavalcare, ma nessuno vuole affidargli un cavallotemendo che possa svenire.Anche il maestro di scherma non gli vuole insegnare acombattere, per paura che possa ferire gli altri bambini.

Avendo saputo della strega, anche i maestri pensanoche non possa più essere bravo come prima.Passano i mesi, il bambino cresce bene, è bravo ascuola ed impara tante cose.

Dopo qualche anno che la strega non si è fattavedere, perché tenuta lontana dalla pozione, nonsi sa con certezza quello che ha deciso di fare, seandarsene per sempre o ritornare. Ancora unavolta bisogna scegliere e, coraggiosamente,affrontare la prova di fare a meno della pozione.

Non affrontare la prova significa prendere lapozione per tutta la vita, senza mai sapere diessere veramente liberi dal potere della strega.Pur con molte paure i genitori decidono, insiemeal mago, di non dare più la pozione e pianopiano la tolgono.

La strega non torna più, come succede nellamaggior parte dei casi. Il bambino è guarito.

Questa è una vicenda a lieto fine. Ma la streganon è sempre sconfitta, anche se da ogni storiaesce un po’ meno forte, perché il mago impara aconoscerla sempre di più. Anche grazie a quelbambino ed alla sua storia.