umani. L’alleanza terapeutica - Associazione ITACA · 2001. 11. 13. · •L’alleanza...

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“Problemi bioetici relativi all’ impiego di animali in attività correlate alla salute e benessere umani. L’alleanza terapeutica uomo-animale”

CNB 21 ott. 2005

p.santori@tiscali.it

• Il CNB dalla sua nomina nel 2002, su

richiesta del Ministero della Salute ha

attivato un gruppo di studio su “ animali e

bioetica”

• Intervenuti vari esperti

• Approvazione unanime il 21 ottobre 2005

in un ambiente medico

Sono trattati diversi aspetti

connessi:

• pet therapy: AAA e TAA (AAE, AAS …)

• animali da assistenza (per disabili motori,

guida, per non udenti, per affetti da

epilessia..)

• la relazione con il proprio animale in una

struttura sanitaria (casa di riposo, visita in

ospedale)

Elemento in comune :

• Elemento in comune :

1) il beneficio per la salute e il benessere

umani

2) l’ impiego di animali come elementi della

relazione.

Il problema bioetico

Due ordini di problemi morali:

• Perché si rivolge a un essere umano

debole (come terapia o come prendersi

cura)

• Perché fa un uso nuovo di animali, ormai

considerati degni di considerazione morale

Il problema bioetico nella pet

therapy

• Si è scelta la metodica di vedere le cose

da diversi punti di vista:

dell’ animale

dell’equipe

della collettività e del paziente

profili giuridici

Punto di vista dell’ animale

(presumibile)Interesse indiretto

rischio di reificazione o antropomorfizzazione (ragionare in termini morali,meno forte se quantitativo),

incremento permanente di qualità di vita,

rischi legati al successo o all’insuccesso del protocollo

domesticazione e ammansimento

produzione di tipi specifici

metodi di addestramento

Punto di vista dell’equipe

• Competenze diverse

• Professionalizzazione

• Incertezza scientifica

• le diverse deontologie del medico e

del veterinario

Il punto di vista della

collettività e del paziente

la salute e il benessere dei singoli cittadini

la salute e il benessere animali,

la salute pubblica,

la gestione e allocazione delle risorse,

lo sviluppo della conoscenza

Il consenso informato

Il problema bioetico nella pet

therapy

• Il beneficio si ricerca per l’uomo!

• La pet therapy non si fa per un interesse

animale ma neanche contro!

• Come si può avere un reciproco

vantaggio? E’ giusto ricercarlo?

• Approccio precauzionale al benessere

animale!

• Usare o non usare i selvatici?

…..continua….

• Il benessere animale è rispettato in ogni fase della vita?

• Si potrebbe usare uno psicofarmaco per avere un animale più adatto?

• Professionismo o volontariato?(costi ragguardevoli, empatia, protocolli scientifici).

• Continuità del posto di lavoro?

• Pressioni dell’utenza?

…..continua

• Diffusione sul territorio!

• Gratuità!

• Allocazione delle risorse

• Alternative

• Consenso informato

• Rischi per gli umani

• Metodi gentili

Il problema bioetico nella pet

therapy

Si è considerata “l’alleanza terapeutica” tra

le parti in causa come ideale chiave di

mediazione ma anche molto di più, di

emozioni che influenzano reciprocamente i

due soggetti.

Asimmetricità di rapporto

Riconoscimento della alterità

Paradigma del caring

L’alleanza terapeutica

• Non sappiamo come funziona; abbiamo

delle ipotesi

• Sospettiamo che funzioni

• E’ da fare un grande lavoro di ricerca

!!!!

• L’alleanza terapeutica è indispensabile

Raccomandazioni

• Si auspica quindi:

• a) che vengano sostenute le ricerche volte aindividuare i reali benefici per la salute e ilbenessere umani delle pratiche che coinvolgonogli animali (e tra l’altro quelle ricerche volte astudiare i parametri neurofisiologici e cognitivi ingrado di interpretare il loro “linguaggio”) equesto in special modo nel caso di pratichemolto organizzate quali le attività svolte conanimali da assistenza, le attività assistite conanimali (A.A.A.) e soprattutto le terapie assistitecon animali (T.A.A.);

Raccomandazioni

• b) che vengano nel contempo sostenute lericerche volte ad individuare eventuali alterazionidel benessere negli animali, al fine di nonesporre gli animali stessi ad utilizzi (nellepratiche o nelle modalità di lavoro) che lipossano portare a condizioni di malessere. Lanon ancora approfondita conoscenza dellecondizioni di impiego degli animali deve esseretrattata con un approccio comunqueprecauzionale per escludere la possibilità dicondizioni stressanti;

Raccomandazioni

• c) che non si impieghino animali selvaticiin quanto, non avvezzi alla convivenza conl'uomo o alla vita in un ambiente ristrettoe per questo sottoposti inevitabilmente aduna condizione di malessere;

Raccomandazioni

• d) che si operi per il miglioramento della qualitàdella vita per gli animali coinvolti utilizzando,laddove possibile, e senza pregiudizio per ilrisultato, animali prelevati da canili, da rifugi oabbandonati, adeguatamente selezionati eaddestrati. Si ritiene necessario considerare lecondizioni di vita e benessere dell'animale intutte le fasi del progetto e anche dopo il terminedi questo. Va ribadito che per la tuteladell’interesse dell’animale va sempre garantitaun’adeguata vigilanza pubblica;

Raccomandazioni

• e) che si garantisca la possibilità di mantenereun rapporto con il proprio animale nel caso di unricovero in una struttura residenziale sia al finedi non rinunciare al valore assistenziale di talerapporto affettivo, sia per evitare il pericolo diabbandono o soppressioni. Andrebbe ancheprevista la possibilità di visite dell’animale, inspazi appositi, al paziente ricoverato in unastruttura ospedaliera;

Raccomandazioni

• f) che si affidi alla responsabilità di comitati eticila valutazione dei protocolli e dei progetti diricerca e delle loro modalità d’attuazione, in cuisi preveda il coinvolgimento degli animali inattività diverse dal loro tradizionale impiego;

• g) che si favorisca l’uso di tecniche diaddestramento cosiddette “gentili”, rispettose ilpiù possibile della dignità e del benessereanimale;

Raccomandazioni

• h) che si insista sulla necessità da parte deimedici della massima attenzione verso questogenere di pratiche con riguardo ai loro possibilieffetti e in particolare al loro rilevante caratterepsicologico ed esistenziale. A questo proposito siraccomanda, inoltre, di non consigliaregenericamente la presenza di un animale in unambiente domestico senza aver valutatorealisticamente le possibilità di successo dellarelazione col paziente e senza aver acquisitoadeguate conoscenze sull’animale e sulle suenecessità.

Raccomandazioni

• i) che nell’impiego degli animali si valutino nonsolo i benefici, ma anche i rischi che possonoriguardare allergie ed infezioni (ad es. il rischiodi trasmissione della toxoplasmosi del gatto aduna donna in gravidanza);

• Il C.N.B. ricorda infine che la Pet Therapy (nellaforma TAA, cioè terapia assistita conanimali) è allo stato attuale in molte sueapplicazioni un’ipotesi di lavoro che attendeadeguate verifiche con metodologia scientifica eche merita un sostegno pubblico solonell’ambito di progetti di ricerca.