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TREND DEI PAGAMENTI NELL’ITALIA CENTRO-SUD:
CONFRONTO ITALIA E EUROPA
Università Luiss Guido CarliRoma, 5 ottobre 2004
Copyright Dun & Bradstreet S.p.a. 2004
Trend dei pagamenti nell’Italia Centro-Sud: confronto Italia e Europa – Univ.tà Luiss Guido Carli - Roma, 5 ottobre 2004
D&B Corporation
Da oltre 160 anni nel B2B
Fatturato 2003: $ 1,383 miliardi
10.000 collaboratori in 38 Paesi
Informazioni su 85 milioni di Aziende operanti in 214 Paesi, in 95 lingue e 181 valute
Oltre 150.000 Clienti
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Essere la più affidabile
fonte di informazioni commerciali
affinché i nostri clienti possano
decidere con fiducia.
La nostra aspirazione
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Per ottenere risultati brillanti, le aziende devono poter prendere decisioni basate su informazioni di qualità
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D&B vanta 160 anni di esperienza nella raccolta di dati provenienti da molteplici fonti e nella loro trasformazionein informazioni di eccellente qualità, requisiti indispensabili per decisioni vincenti
Informazionidi qualità
Decisioni
Migliaia di fonti di dati
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…soprattutto tenuto conto di quanto siano frequenti i cambiamenti
• Nei prossimi 60 minuti di una normale giornata lavorativa intervengono nelle aziende migliaia di importanti cambiamenti.
• Vale a dire che in un anno…– il 20% di tutti gli indirizzi cambierà
– Il 21% dei CEO sarà sostituito
– il 18% dei numeri di telefono cambierà
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Questo processo di raccolta e potenziamento dei dati si chiama DUNSRightTM ed è composto da un sistema di Assicurazione della qualità e da cinque Motori della qualità (Quality Drivers)
Raccoltaglobale dei
dati1
EntityMatching
2
D-U-N-S®
Number
3
Legami societari
4
Indicatoripredittivi
5
Banca dati globale D&B
Informazioni di qualità
Assicurazione della qualità
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Informazioni di qualità D&B
Le informazioni di qualità D&B rappresentano la base delle nostre soluzioni per la gestione del rischio, delle vendite, di gestione dei fornitori ed dell’e-Business
Banca dati globale D&B
1
52 3 4
Assicurazione della qualità
Motori della qualità
Decisioni
DUNSRight™
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CICLO DEL CIRCOLANTE E FABBISOGNO FINANZIARIO DELLE IMPRESE: I COSTI PER IL SISTEMA ECONOMICO
Prof. Giovanni Fiori Ordinario di Economia Aziendale Facoltà di Economia Univ.tà Luiss Guido Carli
Trend dei pagamenti nell’Italia Centro-Sud: confronto Italia e Europa – Univ.tà Luiss Guido Carli - Roma, 5 ottobre 2004
1. IL CICLO DEL CIRCOLANTE
2. COME SI MONITORA IL CICLO DEL CIRCOLANTE
3. LA GESTIONE DEI CREDITI VERSO I CLIENTI
4. COSTI E RISCHI DEL FINANZIAMENTO AI CLIENTI
5. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
6. LA SITUAZIONE ITALIANA
7. CONCLUSIONI
INDICE
Trend dei pagamenti nell’Italia Centro-Sud: confronto Italia e Europa – Univ.tà Luiss Guido Carli - Roma, 5 ottobre 2004
Il Ciclo del Circolante
La gestione del capitale circolante rappresenta una variabile strategica di primo piano nella gestione
aziendale, in quanto in grado di influenzare e condizionare il risultato economico d’impresa.
IMPORTANZA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE
Influenza sulla performance operativa
Influenza sulla performance finanziaria
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Il Ciclo del Circolante (segue)
ROI
ROS
CAPITAL TURN OVER
=
=
OPERATIVITIINVESTIMEN
OPERATIVOREDDITO
.
.
EQUITY
NETTOUTILE.
VENDITE
OPERATIVOREDDITO.
Influenzato da :Influenzato da :
VenditeVendite
Investimenti operativiInvestimenti operativi
IN CAPITALE FISSO
IN CAPITALE IN CAPITALE CIRCOLANTE CIRCOLANTE
NETTONETTO
Principale indicatore dell’effici
enza aziendale
ROE
OPERATIVITIINVESTIMEN
VENDITE
.
=
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Il Ciclo del Circolante (segue)
Il Ciclo del Circolante rappresenta il periodo di tempo che mediamente intercorre tra l’uscita
monetaria collegata all’acquisto dei fattori produttivi e l’entrata monetaria originata dalla vendita
di beni o servizi.
Tempo medio giacenza scorte
Tempo medio incasso crediti
Tempo medio pagamento debiti
+
-360
.
VENDITE
ICOMMERCIALCREDITI
360.
VENDITE
MEDIOMAGAZZINO
360.
ACQUISTI
ICOMMERCIALDEBITI
È un indice che consente di valutare eventuali
crisi o tensioni di liquidità dovute a sfasamenti
tra il periodo degli incassi e quello dei
pagamenti.
DURATA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE=
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Il Ciclo del Circolante (segue)
t. mediogiacenza
scorte90 gg
t. medio dilazione concessa ai clienti
60gg
t. medio pagam. debiti45 gg
Durata ciclodel
circolante105 gg
t. mediogiacenza
scorte120 gg
t. medio dilazione concessa ai clienti
60gg
t. medio pagam. debiti
210 gg
Durata ciclodel circolante
-30 gg
Acquisto merci
Vendita
Incasso crediti
Pagamento debiti
Acquisto merci
Pagamento debiti
Incasso crediti
Vendita
ESEMPIO A ESEMPIO B
Significato Significato economico economico
positivopositivo
Significato Significato economico economico negativonegativo
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Il Ciclo del Circolante (segue)
Un Ciclo del Circolante troppo lungo (esempio A) evidenzia l’esistenza di due criticità :
UN PROBLEMA DI REDDITIVITA’
UN PROBLEMA DI LIQUIDITA’
il saldo dei debiti, in mancanza dell’incasso dei crediti, genera continui fabbisogni finanziari
CRESCENTE INDEBITAMENTO
Circolante alto: il capitale investito non rende
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Come si monitora il ciclo del circolante
Appare dunque necessario sviluppare un sistema (ed una cultura d’impresa) che permetta in maniera
completa e, soprattutto, continua, di monitorare l’andamento del ciclo del circolante e la riscossione dei crediti.
In particolare le variabili di maggiore interesse appaiono essere:
GESTIONE DELLE SCORTE
NEGOZIAZIONE DELLE DILAZIONI AI FORNITORI
GESTIONE DEI CREDITI VERSO I CLIENTI
Razionalizzazione nella gestione del magazzino ed ottimizzazione del
livello di scorte
Gestione delle politiche aziendali circa i rapporti a monte con i fornitori
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La gestione dei crediti verso i clienti
I crediti verso i clienti rappresentano un patrimonio economico e di rapporti
commerciali fondamentale per lo sviluppo dell’impresa, ed i ritardi nel
pagamento degli stessi generano una frattura tra fornitore e cliente.
I crediti concessi alla clientela rappresentano un investimento, e come tale,
occorre fare in modo che abbiano il massimo rendimento.
CORRETTA GESTIONE DEI CREDITI VERSO I CLIENTI
OTTENIMENTO DEL MIGLIOR LIVELLO DI ROTAZIONE DEL CREDITO
CONQUISTA DELCONTROLLO OTTIMALE SULLA FORMAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA
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La gestione dei crediti verso i clienti (segue)
Le relazioni commerciali e la decisione di concedere un credito comportano
sempre l’assunzione di un rischio.
Uno dei criteri determinanti per la concessione di un credito è la conoscenza
del livello di solvibilità di un’azienda ed, in particolare, delle abitudini di
pagamento della clientela.
I ritardi nei pagamenti costituiscono uno dei primi segnali di difficoltà
finanziaria e rappresentano uno degli elementi predittivi del rischio di
insolvenza di una società, sicuramente evidenti prima della disponibilità di
informazioni provenienti dalle fonti istituzionali quali bilanci o protesti.
La corretta selezione della clientela ed il monitoraggio continuo della sua solvibilitàLa corretta selezione della clientela ed il monitoraggio continuo della sua solvibilità
danno STABILITÀ e PREVIDIBILITÀ ai flussi di cassa danno STABILITÀ e PREVIDIBILITÀ ai flussi di cassa
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Costi e rischi del finanziamento al cliente
COSTICOSTI RISCHIRISCHI
Costo di dilazione del pagamento
Rischio di insolvenza
Costo di gestione e recupero del credito
Rischio di ritardato pagamento
I ritardi di pagamento impongono
pesanti oneri amministrativi e finanziari
alle imprese, nonché l’assunzione del
rischio di insolvenza del cliente.
COSTI DI GESTIONE E RECUPERO CREDITI
ANZIANITA’ DEL
CREDITO
RECUPERABILITA’
ANZIANITA’ DEL
CREDITO
ALTO
ALTO
BASSO
BASSO
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Costi e rischi del finanziamento al cliente (segue)
Mancato rispettodei termini
di pagamentoda parte
dei clienti
CONSEGUENZECAUSE
Difficoltà finanziarieDifficoltà finanziarie
Inefficienze amministrativeInefficienze amministrative
ControversieControversie
Ritardi intenzionaliRitardi intenzionali
Oneri finanziariOneri finanziari
PerditePerdite
Riduzione di liquiditàRiduzione di liquidità
Rischio di fallimentoRischio di fallimento
Trend dei pagamenti nell’Italia Centro-Sud: confronto Italia e Europa – Univ.tà Luiss Guido Carli - Roma, 5 ottobre 2004
Quadro normativo di riferimento
Il problema del ritardo nei pagamenti è da molti anni all’ordine del giorno dei lavori
della Commissione Europea per la progressiva armonizzazione del diritto privato.
Raccomandazione n.95/198 del 1995Ritardi di pagamento = rischio per l’equilibrio
finanziario e per la sopravvivenza stessa delle imprese
Piano d’azione per il mercato unico, 1997I ritardi di pagamento rappresentano un
intralcio sempre più grave per il successo del mercato unico
Direttiva 2000/35/CE
D.Lgs 9 ottobre 2002, n.231
Armonizzazione dei comportamenti delle imprese dei paesi membri tramite l’individuazione di norme minime
sui tempi di pagamento
Recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva 2000/35 relativa alla lotta contro i ritardi
di pagamento nelle transazioni commerciali
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La situazione italiana
Problematiche principali
PAYMENT BEHAVIORS
ELEVATO TASSO DI INSOLVENZA
Mancata rispondenza tra politica dichiarata dalle
imprese ed effettivo indice di rotazione
Mancato rispetto di tempi e modi di
pagamento pattuiti
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La situazione italiana (segue)
CLIMA NEGATIVO DI FIDUCIA
DEBOLEZZA ECONOMICA GENERALE
PAYMENT BEHAVIORS:
Tendenza alla riduzione dei termini di pagamento concordati ed, allo stesso tempo, aumento dei ritardi medi di pagamento
Si verificano ritardi FISIOLOGICI nei pagamenti, a causa di problemi
di carattere amministrativo/contabile, e dell’assenza, soprattutto nelle
PMI, di una gestione organizzata della riscossione del credito
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La situazione italiana (segue)
SITUAZIONE ECONOMICA
NEGATIVA
CARENZA NEGLI ACCERTAMENTI
INSOLVENZA
Anche le imprese più grandi conducono le istruttorie sulla solvibilità del cliente solo al primo affidamento
NON C’È MONITORAGGIO CONTINUO SULLA AFFIDABILITÀ DEL CLIENTE
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Conclusioni
NECESSITÀ DI RIVEDERE LE POLITICHE DI TRATTAMENTO/GESTIONE DEL CREDITO
IMPORTANZA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE NELLA PERFORMANCE DELLE IMPRESE
CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Il rischio connesso alla concessione del credito rappresenta, in molti casi, un rischio finanziario ancora più elevato
rispetto all’indebitamento finanziario
+
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Conclusioni (segue)
La gestione del rischio (del credito), oltre che a livello operativo, deve assumere sempre più un CONNOTATO STRATEGICO
per il corretto sviluppo del business aziendale
minore burocratizzazione;
migliori strumenti per la concessione/gestione del credito ed il supporto del processo decisionale;
definizione di una procedura sistematica di controllo;
migliori sistemi di reporting;
informazione PREVENTIVA e CONTINUATIVA sulla affidabilità finanziaria del cliente.
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Conclusioni
La gestione del circolante e le criticità connesse allo stesso, assumono una
valenza ulteriore anche in rapporto ai nuovi accordi di Basilea 2.
Il Comitato di Basilea 2, infatti, ha indicato la gestione del circolante come una
delle informazioni minimali necessarie all’applicazione delle metodologie IRB
(internal rating based) intese ad individuare e misurare il rischio di credito.
BASILEA 2LA GESTIONE DEL CIRCOLANTE
influenza i criteri di valutazione/rating applicati dalle banche
La solvibilità della clientela favorisce un positivo posizionamento dell’azienda
nei confronti della banca