Post on 13-Mar-2016
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Anno V N. 1 -FEBBRAIO 2014 - Free Press
2T periodico di Asti - Alba e Provincia
Langhe - Roero e Monferrato: a giugno
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Credits
Periodico a diffusione gratuitaAutorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali per la gentile collaborazione.
È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.
Proprietà Artistica riservata:iM.coM. S.a.s.
Art director:iM.coM. S.a.s.
Progetto Grafico:iM.coM. S.a.s.
Direttore responsabile:Livio Oggero
Testi: Livio Oggero, Cesare Torta (Pag. 6, 26-27, 40-41), Antonio Calabrese, Domenica Demetrio.
Foto: Aldo Foto, Archivio Gazzetta d’Alba, Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Bruno Murialdo, Camera Commercio di Asti, Comitato Palio di Montechiaro d’Asti, Comune di San Damiano d’Asti, Enzo Massa (Copertina e foto servizio Unesco), Famija Turineisa, Fotolia, legnanonews.com (Per Gianluca Mureddu), Pizzeria Ristorante La Rosa Blu, redazione Terra & Tradizione e White and Black (Asti). Le foto dei matrimoni sono concesse in uso da parte dei legittimi proprietari.
Impaginazione grafica: Simone Torchio
Sede legale, Redazione, Pubblicità,Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni: iM.coM. S.a.s.
Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore
Distribuzione GratuitaSpedizione in abbonamento Postale
terraetradizione@im-com.it
Sommario
EditorialiAnno Nuovo, ben arrivato! pag. 4
Abbiamo un grande dono: sapere amare pag. 5
RubricheLa nostra vita tra amore e odio
(A cura del Sociologo Cesare Torta) pag. 6
Amore e Legge: rapporto da “Odio et Amo”
(A cura dell’Avv. Domenica Demetrio) pag. 7
L’appetito vien... amoreggiando
(A cura del Prof. Giorgio Calabrese) pag. 8
Aziende protagonisteAlbarent – Alba del Noleggio pag. 9-15
Pizzeria Ristorante “La Rosa Blu” pag. 16-17
Territorio e TradizioneI vini splendono sotto la Luna di Marzo pag. 18-19
Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi! pag. 20-23
A Carnevale, ogni scherzo vale! pag. 38-39
San Damiano d’Asti: non solo Fiera pag. 40-41
Montechiaro d’Asti: Festa della Donna e... pag. 42-45
Speciale AmoreLo shopping dell’Amore pag. 24-25
A proposito dell’Amore ai giorni nostri... pag. 26-27
Il ciak dell’Amore: scena prima, si gira! pag. 28-31
Conquistami con le parole dell’Amore pag. 32-33
Le foto del tuo matrimonio pag. 34-35
I piatti dell’Amore pag. 36-37
PersonaggiFranco Piccinelli, un grande uomo “contadino” pag. 46
vai sul sito www.im-com.it clicca su “area editoriale” e sfoglia la rivista!
C.so Roma, 2 - 14015 San Damiano (AT)Tel. Fax 0141 975221 - Cell. 328 4175338
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Palio di Alba
Ed eccoci nel 2014, il nuovo anno si lascia alle
spalle le difficoltà generali che tutti conosciamo
ma che, se affrontate con lo spirito giusto,
possono essere schiacciate. E noi, con la rivista
Terra & Tradizione, continuiamo a pensare che
deve essere così, per vivere al meglio e per
valorizzare il territorio dove, nella quotidianità
del lavoro, molti di voi dimostrano che, se si
crede in un progetto, si può arrivare a tagliare
traguardi importanti nel tempo, e per questo,
dobbiamo pensare positivo e ragionare su
quello che vogliamo fare per esserlo. Questo
è il mio invito a riflettere su come affrontare
le nuove sfide. E gli esempi su questo primo
numero, non mancano di certo.
Intanto, per avere maggiore continuità e
visibilità, si passa dalle quattro uscite attuali,
a cinque uscite annuali, inoltre, da questo
primo numero, partono le pagine dedicate
alle ditte famose sul territorio e alle loro storie,
(vedi da pag. 10 a pag.15 e pag. 16/17) che
regalano a voi lettori esempi di imprenditoria,
quell’imprenditoria che ha sempre creduto
nel territorio e in un’idea di lavoro seria,
competitiva e sana. E mi soffermo ancora un
attimo sulla grande novità di quest’anno, su
queste pagine dedicate a quelle aziende che,
partite dal territorio, hanno portato in alto
il nome di Asti e di Alba, vivendo ogni anno
lavorativo con grande positività.
Su ogni numero presenteremo diverse realtà
professionali, di ogni settore: se vuoi fare parte
di questo grande teatro dove puoi essere
protagonista, non esitare a contattarci!!!
La positività deve essere contagiosa, al pari
di quella degli inserzionisti che vedono nella
nostra rivista uno strumento per arrivare a voi,
cari lettori.
Un altro segnale di come vediamo il bicchiere
“mezzo pieno” per riempirlo totalmente, è la
tematica che unisce le pagine della rivista: lo
sviluppo del concetto di “Amore”, analizzato da
diversi punti di vista. Questo perché dove c’è
Amore ci sono la speranza, l’affetto, la voglia
di fare, il calore, la convinzione di sentirsi
importante perché non si è mai soli. L’Amore
è alla base della nostra vita, è alla base della
positività che deve contraddistinguerci: noi
vogliamo fare di più, e tu vuoi essere dei nostri?
La nostra porta aperta, entra e pensa positivo!
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La vita è un grande dono, e, ognuno di noi, fa
parte di questo disegno unico ed inimitabile.
Per renderlo un’opera d’arte è stato concesso
all’uomo un grande strumento: l’Amore!
Quello che tutti consideriamo un sentimento,
non è altro che il cuore pulsante della nostra
esistenza terrena. Impariamo a conoscerlo
fin dalla nascita: siamo venuti al mondo per
un gesto d’amore di mamma e papà. Appena
apriamo gli occhi tutti esprimono il loro amore
verso la nuova creatura. E, con il passare
degli anni, facciamo esperienze d’amore, in
tutte le sue forme. E, anche nel momento
del trapasso, intorno c’è amore, ovviamente
velato dalla tristezza e dal dolore, ma c’è!
Ho voluto iniziare con questa piccola
riflessione per introdurre il numero inaugurale
del 2014 che, di per sé, può essere considerato
un “dono d’affetto” verso voi lettori. Infatti è il
primo anno che Terra&Tradizione esce prima
del consueto mese di aprile. Abbiamo deciso
di offrire un numero in più (Da quattro siamo
passati a cinque annuali) per parlare proprio
dell’Amore. E non lo abbiamo fatto a caso,
perché, come si sa, ad esempio, in questi
mesi, sono molte le coppie di futuri sposi
indaffarate a preparare il loro matrimonio,
alla ricerca del menù perfetto, del vestito,
della location, del viaggio da sogno… Il
matrimonio è un’importante manifestazione
di vero Amore e, come vedrete, scoprirete
interessanti curiosità nelle pagine della nostra
rivista, proprio su questo argomento.
All’Amore, vero protagonista di questo numero,
abbiamo aggiunto tocchi di colore, sempre
per restare nella metafora del disegno che
diventa un’opera d’arte. Che bello riflettere su
come cinema, musica, poesia, arte, abbiano
sempre considerato questo sentimento come
il più grande dono da dedicare al prossimo!
Ne leggerete delle belle…
L’Amore è anche affetto per il territorio: da
questo numero gli imprenditori, astigiani
e non, potranno avere uno spazio a loro
dedicato, dove raccontarsi e ripercorrere le
tappe del loro successo imprenditoriale e
sociale. Per noi sono un esempio di amore
per il territorio che, grazie a loro, diventa
protagonista.
L’Amore è anche saper conquistare: le pagine
dedicate al rapporto tra cibo e amore vi
faranno venire l’acquolina in bocca, ne sono
certo.
Ma la nostra società come considera questo
sentimento? Lo spunto del sociologo Cesare
Torta ci aiuta a capire come la linea tra amore
egoistico ed amore per il prossimo sia molto
sottile. La scelta sta ad ognuno di noi. Un
consiglio: scegliere il vero Amore, quello che
viene dal cuore e dalla ragione, è la soluzione
migliore perché permette di non anteporre il
superfluo all’essenziale.
Ma non voglio fare filosofia (Ricordi universitari
di una laurea tanto amata), ci mancherebbe.
Il mio è solo un invito a pensare e, con
Terra&Tradizione, vi aiutiamo a farlo, tra il
divertente ed il serioso.
Buon 2014 a tutti, con Amore, naturalmente!
Il direttore Livio Oggero
editoriale
5
Possono l’amore e il rispetto avere limiti ed
esclusioni? Oppure possono solo avere una visione
universale? A volte mi chiedo se è possibile amare
veramente qualcuno, chi ci è vicino fisicamente o
chi è legato a noi da un vincolo di parentela, e nello
stesso tempo odiare tutti “gli altri” o quasi.
Il sentimento di protezione e amore incondizionato
per i membri della propria famiglia è senza dubbio
un pilastro fondamentale della società stessa,
facilita il legame di coppia e l’educazione dei figli
e crea le condizioni favorevoli per il superamento
delle difficoltà della vita. Per evidenziare il problema
ho parlato di odio, anche se i livelli di mancanza di
amore possono in realtà variare dall’indifferenza alla
diffidenza o all’esclusione di ogni tipo di rapporto.
Un esempio estremo è il legame che si forma
all’interno della famiglia mafiosa: nessuna regola
morale e massima “protezione” degli affiliati. I
componenti sono protetti in quanto appartenenti
al clan, punto e basta. Questo è anche il caso in
cui all’incondizionato amore per gli appartenenti del
proprio gruppo corrisponde odio e disprezzo per
tutti gli altri. Gli altri sono, ad esempio, i commercianti
taglieggiati o gli abitanti delle terre inquinate dai
veleni sotterrati nelle discariche abusive.
Per fare un parallelo con la famiglia
tradizionale possiamo pensare che
dove prevale il sentimento del possesso
e della protezione possa aumentare
il rischio della difesa ad oltranza dei
familiari anche quando sbagliano,
come se il male potesse arrivare solo
dall’esterno. L’abitazione si difende con
i muri e le porte blindate, gli oggetti
di valore in cassette di sicurezza, e le
persone “possedute” si proteggono dai
pericoli esterni. Salvo poi scoprire che le
persone protette hanno una loro dignità
di persone libere che rivendicano in varie forme,
e tutti sappiamo come certi abbandoni possano
non essere tollerati (come non si tollera di essere
derubati degli oggetti posseduti) e possano finire in
tragedia. L’amore e il rispetto non dovrebbero avere
limiti e confini, presenti nei due esempi sopracitati.
Possono avere forme e modalità diverse, ma se si
considera la persona umana un valore in sé non si
dovrebbe giudicarla in base alla sua appartenenza
ma solo in base ai suoi comportamenti. Quindi
condannare i soprusi, le ingiustizie, le violenze,
indipendentemente da chi le compie. Quando
concordiamo sulle regole del non rubare e del non
uccidere, a nessuno verrebbe in mente di indicare
dei confini: non rubare ai tuoi paesani, non uccidere
gli inglesi, non corrompere i consiglieri regionali… Il
concetto del male è quindi insito nell’azione non nel
tipo di vittima o dell’esecutore. Allo stesso modo il
concetto del bene e dell’amore verso gli altri non
possono non avere una valenza universale. O si
amano e si rispettano tutte le persone (e perché no,
tutti gli esseri viventi!) oppure il dubbio che non si
ami affatto dovrebbe venire a chiunque.
Cesare Torta
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Amore e Legge sembrano avere poco in comune, o
per meglio dire quando la situazione amorosa funziona
la legge non ha ingresso, entra però in campo quando
il sentimento scema. La Legge civile tutela dal punto di
vista economico-sociale un amore che finisce, a patto
che tale amore venga ricondotto sotto i crismi del matri-
monio. Vengono riconosciuti i diritti solo alle coppie uni-
te dal vincolo matrimoniale, in Italia infatti la convivenza
che termina, se non vi è prole, non ha conseguenze
economiche per la coppia. Privo di tutela è quindi l’a-
more senza matrimonio, contrariamente a quanto ac-
cade in altri paesi, anche dell’Unione Europea.
Come è noto il vincolo matrimoniale, contratto con rito
concordatario o con unione civile, subisce un arresto
con la procedura della separazione. Durante questo
periodo, che dura non meno di tre anni, la coppia ha
possibilità di ripensamento. Al termine del tempo, se
i coniugi pensano di tornare indietro possono farlo. A
ragion del vero mi è capitato poche volte di vedere una
ripresa della convivenza dopo la separazione, perché
quasi sempre i coniugi prendono strade e vite diverse
fin da subito.
Decorsi i tre anni, che una proposta di legge vorrebbe
ridurre ad uno se non vi sono figli, i coniugi possono
richiedere al Tribunale la cessazione degli effetti civili
del matrimonio o lo scioglimento dello stesso, comune-
mente chiamati divorzio.
La legge non entra solo nei rapporti fra coniugi ma spa-
zia nell’ambito familiare anche nei rapporti tra genitori e
figli, e tra quelli che interessano gli stessi fratelli o sorelle.
L’amore viene messo da parte e questo accade nor-
malmente per questioni di denaro... Le penose vicen-
de di spartizione di eredità portano al lacerarsi di solidi
rapporti domestici che finiscono poi davanti al Giudice.
Anche l’amore per i consanguinei viene sacrificato in
favore dell’amore per il denaro e del tornaconto per-
sonale.
La Legge penale invece mette un freno alle conse-
guenze, spesso tragiche della fine di un amore. Abbia-
mo parlato la volta scorsa di maltrattamenti familiari e
del modo in cui la Legge tuteli le vittime. Nel mondo ci-
vile ideale, quando un sentimento termina, gli uomini e
le donne dovrebbero dirsi addio senza rancori. In realtà
non è quasi mai così, le cronache sono piene di episodi
di violenza per relazioni terminate e, a parte quelle che
finiscono con il reato più grave e contro natura, (L’omi-
cidio) e che assurgono agli onori delle cronache, una
gran quantità di reati, quali le percosse, le minacce, le
violenze psicologiche, rimangono sconosciuti e spes-
so neppure denunciati. Occorre meditare attentamente
sul giusto valore da dare, sul piatto della bilancia, alle
relazioni umane ed ai sentimenti e quanto al denaro,
alla prevaricazione e al dominio dell’egoismo rispet-
to all’amore per le persone. Dunque apparentemente
l’amore non ha nulla a che fare con la Legge, invece,
come abbiamo visto, non è così: la Legge presidia ogni
azione umana, anche quella più personale e intima che
coinvolge l’amore, croce e delizia dell’umanità.
7
Terra & Tradizione rubrica
rubrica
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Prof. GIORGIO CALABRESE Ph.D. h.c.Docente di Dietetica e Nutrizione UmanaUniversità Del Piemonte Orientale ALESSANDRIAUniversità degli Studi di MESSINAUniversità degli Studi TORINO Università degli Studi FEDERICO II° di NAPOLIMEMBRO MIN. SALUTE COMITATO NAZ. SICUREZZA ALIMENTARE (C.N.S.A.)Presidente Nazionale O.N.A.V. (Org. Naz. Assaggiatori Vino)Commissario Straordinario dell’I.R.V.O.S (Ist. Reg. Vino e Olio Siciliano)
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Ma è vero che l’appetito sessuale nasca a tavola?
Mah…. eppure una ricerca canadese di qualche
anno fa pareva aver confermato le proprietà
afrodisiache di alcuni alimenti, in particolare di
zafferano e ginseng. Quindi il cibo è un vero e proprio
“Viagra naturale”? A chi scrive non pare proprio, ma
è fuori di dubbio che una certa interessenza del
cibo con la migliore produzione di alcuni ormoni
sessuali ci sia. Peperoncino e zenzero, ad esempio,
stimolano la circolazione, migliorano le prestazioni
e risvegliano il desiderio. Il reale funzionamento
delle sostanze afrodisiache presenti negli alimenti
non è ancora del tutto chiaro, e se c’è non è così
importante, ma sembra proprio che aggiungere con
regolarità un pizzico di peperoncino o di zafferano
ai nostri piatti possa garantire gli effetti sperati.
Approfondiamo l’argomento su dieci cibi, tutti di
origine vegetale. La MACA, conosciuta anche come
ginseng peruviano, è una pianta dalle note proprietà
energizzanti e afrodisiache. Stimola la fertilità e viene
utilizzata nel trattamento di disfunzioni o disturbi
legati all’apparato sessuale maschile e femminile.
Lo ZENZERO è un tonico che stimola la circolazione
verso gli organi sessuali. Il merito è di sostanze
come il gingerolo e il zingiberene. In Cina viene
considerato un vero e proprio viagra naturale.
Il PEPERONCINO è l’afrodisiaco naturale più
conosciuto perché agisce come vasodilatatore
e migliora la circolazione. Il potere afrodisiaco
sarebbe garantito dal suo contenuto di capsaicina.
Le MANDORLE contengono vitamina E, che agisce
direttamente sul desiderio sessuale.
Gli ASPARAGI sono ricchi di potassio, di vitamine
del gruppo B e di sostanze che favoriscono la
produzione degli ormoni sessuali maschili e la virilità.
Le BANANE sono ricche di potassio e di vitamina
B6 (per il testosterone) e contengono particolari
enzimi che aiutano ad incrementare la libido.
Il TARTUFO contiene androsterone ma le sue
proprietà afrodisiache non sono per ora testate
scientificamente.
Il GINSENG stimola la circolazione e migliora
l’afflusso sanguigno verso gli organi sessuali.
Le FAVE DI CACAO, con elevato contenuto di
bioflavonoidi, agiscono sulla circolazione. Secondo
una recente ricerca condotta in California, assumere
50 grammi di cacao al giorno migliora la circolazione
sanguigna del 10%.
Lo ZAFFERANO stimola la circolazione e risveglia
i sensi.
Una delle nuove idee di Terra & Tradizione per
l’anno 2014 è dedicata a voi, cari lettori. Da questo
numero, che rappresenta di per sé anch’esso una
novità, parte una rubrica significativa, che andrà a
caratterizzare ancor più la nostra rivista.
Un importante spazio di promozione dedicato
a voi, amici imprenditori, che, da tempo, siete
diventati i pilastri dell’economia del territorio, grazie
alla vostra comprovata professionalità e passione.
Da questo numero, alcune delle nostre pagine
verranno dedicate alla presentazione delle aziende
che hanno fatto del proprio lavoro uno stile di vita,
diventando un esempio, tramite le loro iniziative ed
i loro progetti.
Le realtà imprenditoriali che vengono descritte in
questa prima tappa sono due: l’ormai, possiamo
affermare, famosa ditta Albarent/Alba del Noleggio
(settore noleggi e trasporti), che dal 1999 opera in
Italia ed all’estero, e la rinomata Pizzeria Ristorante
“La Rosa Blu” (settore enogastronomico) che vanta
un riconoscimento del Gambero Rosso.
Due esempi di grande dedizione al lavoro che
hanno portato i clienti a parlare del territorio albese
ed astigiano. Toccheremo tutti i settori lavorativi, per
confermare ancora una volta la vivacità professionale
delle nostre zone: dall’agricoltura alla vitivinicoltura,
dall’enogastronomia alla ricettività, dall’industria
al terziario. E sappiamo bene che le aziende,
indipendentemente dal settore lavorativo, sono
accomunate da caratteristiche simili: conoscenza,
impegno, serietà, e consapevolezza e desiderio di
distinguersi, per diventare protagonisti nel mondo.
L’intento di Terra & Tradizione è proprio quello di
mettere in risalto il vostro talento e di divulgarlo
sempre di più sul territorio. In questo voi sarete i
protagonisti e noi lo strumento giusto per la vostra
comunicazione, quindi mi rivolgo direttamente agli
imprenditori, e lancio un appello: se vi riconoscete
nella nostra idea e volete essere gli attori principali
per “ringraziare” il territorio, contattatemi, e
insieme costruiremo una comunicazione mirata,
ripercorrendo le tappe del vostro successo. Vi
invito pertanto a procurarci le foto delle diverse
fasi, dall’inaugurazione alla produzione, fino ai
futuri obiettivi. La nostra redazione si occuperà
dell’intervista e dell’eventuale servizio fotografico,
per raccontare al meglio la vostra storia che è quella
dell’economia del nostro amato territorio.
Per contatti inviate una mail a info@im-com.it oppure
telefonatemi al 328 41.75.338Lavo
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Ad Asti, grazie all’Azienda Speciale della Came-
ra di Commercio, non ci si ferma mai nel proporre
eventi che mettano in risalto la grande tradizione e
l’eccellente qualità dei vini astigiani. Il binomio vino-
gastronomia si rivela ancora una volta vincente e, in
collaborazione con l’Onav, da venerdì 7 a domenica
9 marzo presso l’affascinante Palazzo dell’Enofila, in
Corso Felice Cavallotti 45, va in scena la quarta edi-
zione della “Fiera dei Vini della Luna di Marzo”. Un
appuntamento al quale gli appassionati non possono
di certo mancare, per degustare i migliori vini e spu-
manti Doc e Docg del Piemonte, dialogare con i pro-
duttori, ed acquistare le bottiglie. La manifestazione
propone anche mostre e convegni molto interessanti.
Come abbiamo detto vino e cibo vanno di pari pas-
so: porte aperte per la rassegna agroalimentare “Asti
Fa Goal” che, quest’anno, presenta anche le spe-
cialità enogastronomiche della Provincia di Parma,
grazie alla collaborazione con la Camera di Com-
mercio della città ducale. E non è tutto: il programma
del weekend propone la manifestazione “Golosaria”
nel Monferrato, e i piatti tipici del “Festival delle Sagre
Invernali” (28 febbraio – 23 marzo, sempre al Palaz-
zo dell’Enofila). Basta organizzarsi bene, per una tre
giorni ad alto contenuto di qualità.
Il vino, se è accompagnato dal cibo della tradizione,
è ancora più buono. E questo pensiero viene confer-
mato dalla Camera di Commercio che, dal 28 febbra-
io al 23 marzo, propone la terza edizione del “Festival
delle sagre invernali”, sempre al Palazzo dell’Enofila.
Nei due padiglioni al primo piano trenta Pro Loco, a
turno durante i vari fine settimana, propongono i piatti
tipici delle Sagre, e rendono protagonisti i sapori ed i
profumi della gastronomia monferrina, con un tocco
di fantasia, in base alla stagionalità dei prodotti. Que-
sto perché la qualità della materia prima e la salute
del cliente vengono prima di tutto. Dagli antipasti ai
dolci, passando per primi, secondi piatti, c’è l’imba-
razzo della scelta. Un self-service che va vivere il terri-
torio, in un ambiente storico come quello del Palazzo
dell’Enofila. Il programma prevede la cena il venerdì
e il sabato, dalle 19 alle 23, ed il pranzo la domenica
dalle 12 alle 14.30. Prezzi: da 1,50 a 7 euro, in base al
piatto. Cari lettori iniziate a degustare con la mente i
menù del mese di marzo. Buon appetito a tutti!
UNO SGUARDO AL PROGRAMMA
La “Luna di Marzo”, pur dando un grande risalto al
vino durante le degustazioni e gli abbinamenti con
la gastronomia di qualità, propone il frutto della terra
astigiana, e non solo, anche sotto altri punti di vista.
(Al momento di andare in stampa la Cam. Com. Asti
non ha fornito, per motivi organizzativi, il programma
definitivo che si può consultare sul sito www.douja-
dor.it). Il vino visto da... un annullo filatelico. L’Ass. Ita-
liana Collezionisti Affrancatura Meccanica presenta
la mostra nazionale “Enomec 4”. Gli appassionati
potranno ammirare ben 660 annulli filatelici dedica-
ti ai vini più famosi del mondo. L’ingresso è gratui-
to. La mostra è in programma nei giorni 7-8-9 mar-
I vini risplendonoalla Luna di Marzo
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Terra & Tradizione
zo secondo gli orari della fiera: venerdì 7 marzo h.
17-23, sabato h. 16-23, domenica h. 10-19. Oltre ad
ammirarli, i vini possono anche essere degustati: l’O-
nav propone, durante due sessioni, le Doc e Docg
piemontesi di 42 produttori abbinate alla gastrono-
mia parmense (20 prodotti alimentari). Orari: venerdì
e sabato h. 18,30-20, domenica 16,30-18. Al prezzo
di 2,5 Euro si può acquistare il bicchiere con la tasca
per poi degustare gratuitamente i vini durante l’orario
della manifestazione. E sabato 8 marzo, alle ore 16,
sarà interessante partecipare al forum dedicato ad
“Architettura e design del vino”.
“FESTIVAL DELLE SAGRE INVERNALI”
MENÙ venerdì 7 - sabato 8 - domenica 9 marzo
ANTIPASTI
MOTTA DI COSTIGLIOLE
Gran bagna cauda con verdure di stagione - €. 4,00
Involtino di peperone - €. 2,80 (con ripieno di tonno,
burro, acciughe e capperi)
PRIMI
BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE
Taglierini fatti in casa conditi con sugo di carne - € 3,00
MONGARDINO
Risotto alla Barbera d’Asti - € 3,00
PIETANZE
REVIGLIASCO
Stufato di vitellone piemontese alla Barbera d’Asti
con polenta - € 4,00
DOLCI
MONGARDINO
Antico “Mun” (mattone dolce) - € 1,50
MONTECHIARO
Crema dolce di Montechiaro - €. 1,50
MENÙ venerdì 14 - sabato 15 - domenica 16 marzo
ANTIPASTI
ISOLA D’ASTI
Carne cruda di fassone piemontese - €. 3,60
SAN MARZANOTTO
Crostone con lardo macinato e insaporito - €. 1,50
Crostone con bagnèt della nonna - € 1,50
PRIMI
CASTELLO D’ANNONE
Lasagnette della vigilia (condite con bagna cauda) - €. 3,50
CUNICO
Gnocchi alla Cunichese - €. 3,00
PIETANZE
SAN DAMIANO
Salsiccia alla Barbera d’Asti - €. 3,20
DOLCI
CASTELLO D’ANNONE
Torta dell’Abbondanza - €. 1,50
REVIGNANO
Bunèt della nonna - €. 1,50
MENÙ venerdì 21 - sabato 22 - domenica 23 marzo
ANTIPASTI
NIZZA MONFERRATO
Carne cruda di fassone alla piemontese - €. 3,60
VARIGLIE
Friciulin (frittini) di riso - €. 1,50
PRIMI
QUARTO
Tagliatelle al sugo di cinghiale - €. 3,00
PIETANZE
CELLARENGO
Trippa calda con cipolle (biséca) - €. 3,50
MONTIGLIO MONFERRATO
Rolata di coniglio con funghi e polenta - €. 4,50
DOLCI
CASABIANCA
Salame dolce di Casabianca - €. 1,50
MONTIGLIO MONFERRATO
Torta di nocciole - €. 1,50
FESTIVALdelle SAGRE INVERNALINVERNA
ASTI DA BERE E DA GUSTARE28 FEBBR AIO - 23 MAR ZO
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Terra & Tradizione
Il nostro territorio potrebbe diventare Patrimonio UNESCO dell’Umanità. Verdetto
finale a Doha (Qatar) nel mese di giugno. Abbiamo fatto il punto con Roberto Cerrato,
Gianfranco Comaschi e Annalisa Conti che portano avanti il progetto.”Un percorso iniziato nel 2003, costellato da tappe
ricche di ricerca e di crescita, da un primo traguardo
solo sfiorato nel 2012 e, all’orizzonte, da un nuovo
arrivo che, se tutto andrà come deve, verrà tagliato
con merito. In palio la nomina da parte del’Unesco
a Patrimonio dell’Umanità da assegnare al territorio
di Langhe-Roero e Monferrato. Appuntamento
finale a Doha (Qatar), nel mese di giugno, dove
potrebbe arrivare per l’Italia il 50° sito riconosciuto
dalla grande organizzazione mondiale. A pochi
mesi dal verdetto abbiamo fatto il punto con i
responsabili dell’ “Associazione per il Patrimonio dei
paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”,
nata per volere della Regione Piemonte che ha così
unito a livello istituzionale le tre Province interessate:
Alessandria, Asti e Cuneo. In queste pagine con
il presidente dell’Associazione Roberto Cerrato
(Fondatore della Protezione Civile di Alba e del
Centro Culturale San Giuseppe, docente in diversi
Master internazionali e collaboratore con Università
italiane per l’Unesco, laureato in Psicologia della
comunicazione negli stati di emergenza, membro
Icomos per l’Italia), ripercorriamo le tappe principali,
senza dimenticare i preziosi interventi del vice
Gianfranco Comaschi e del consigliere Annalisa
Conti.
Tutto ebbe inizio nell’anno 2003... Presidente,
possiamo dire così?
«Esatto. Nel 2003 i colleghi di Canelli avevano
pensato ad una proposta per tutelare le
cattedrali sotterranee della città, valorizzate dai
grandi produttori di vino quali Bosca, Contratto,
Coppo e Gancia. In quel periodo facevo parte
dell’amministrazione comunale di Alba e, insieme
all’allora sindaco di Alba Giuseppe Rossetto,
sollecitati dal presidente della Provincia di Cuneo,
Raffaele Costa, iniziammo a pensare ad un progetto
più grande, che interessasse anche le Langhe ed
il Roero. Da quella preziosa idea relativa a Canelli,
sono passati dieci anni nei quali, riunioni su riunioni,
siamo riusciti a produrre moltissimo materiale, utile
a rendere tutti consapevoli che il nostro territorio
deve essere tutelato. Nello specifico rispettando
due criteri fondamentali di valutazione Unesco:
quello relativo alla valenza culturale e storica (Criterio
numero 3), e quello relativo al giusto equilibrio tra
sviluppo economico e salvaguardia del territorio
(Criterio numero 5)».
E come avete fatto ad educare le
amministrazioni a questi criteri?
«Le difficoltà non sono mancate in questo lungo
cammino. Possiamo parlare di una prima fase,
durata dal 2003 al 2008, in cui tra Alessandria, Asti
e Cuneo sono stati coinvolti più di 250 Comuni di
ogni grandezza, coordinati dalla Regione Piemonte
che, nel 2008, ha unito le Province per presentare
all’Ambasciata Unesco a Parigi un primo documento
ufficiale per la candidatura (Tentative List). Questo
Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi!
20
Terra & Tradizione
risultato è stato importante perché frutto di un duro
lavoro da parte degli uffici tecnici delle tre Province
e della sensibilità dei vari Comuni che, negli anni,
hanno capito l’importanza di una simile idea».
E nello specifico come era composto questo
primo documento?
«Nel 2010, dopo altri due anni di ricerca, il
Governo Italiano ha deciso di presentare la nostra
candidatura. Nelle oltre 700 pagine prodotte, erano
riassunte le caratteristiche di oltre 33 mila ettari
di territorio che comprendeva nove “core zone”
(Zone principali) e oltre 220 Comuni nelle buffer
zone (Zone periferiche). Un progetto forse troppo
ambizioso, con il senno di poi.
A dicembre 2010 finiti i lavori da parte di Siti
Torino, nelle persone del direttore Giulio Mondini,
e degli Ing. Marco Valle e Silvia Soldano, con il
fondamentale aiuto di Ugo Cavallera, assessore
regionale all’Urbanistica, il progetto fu portato a
Roma».
Ci avviciniamo alla prima sentenza del 2012.
Cosa avvenne?
«Il 10 gennaio 2011, per volere dell’Unesco, nacque
L’ “Associazione per il Patrimonio dei paesaggi
vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, che, nel
suo ruolo istituzionale, collaborava con la Regione
Piemonte. Seguì un anno di verifiche prima della
sentenza di San Pietroburgo, avvenuta nel 2012.
Qui il progetto venne presentato alla commissione
mondiale Unesco e, dopo il verdetto di giudizio
“deferral”, capimmo che, per ottenere un riscontro
positivo, si doveva presentare un nuovo dossier, più
mirato a valorizzare il territorio. Di quel primo tentativo
l’unica nota positiva è stato il riconoscimento del
valore del progetto a livello mondiale, e del nome
Langhe-Roero e Monferrato».
E dopo essere stati “rimandati”, siete ripartiti
più forti di prima.
«A settembre 2012 è iniziata la “seconda fase”:
21
Terra & Tradizione
nuove risorse, nuovo dossier prodotto su consiglio
dell’Icomos che venne a vedere la nostra zona e
una maggiore consapevolezza. Ed a dicembre il
nuovo progetto era terminato. A gennaio 2013,
con l’impegno costante del sottoscritto, il Governo
ha accettato di presentare il secondo tentativo
a Parigi. Ed ora speriamo di coronare il sogno di
vedere riconosciuto il territorio come Patrimonio
Mondiale dell’Umanità».
E quali sono le caratteristiche di questo nuovo
documento.
«Questo nuovo documento rappresenta le
caratteristiche della vera “grande provincia” del
vino divisa in 6 “core zone” (La Langa del Barolo, il
Castello di Grinzane, le colline del Barbaresco, Nizza
Monferrato e il Barbera, Canelli e l’ “Asti Spumante”,
il Monferrato degli Infernot) e da una “buffer zone”
composta da circa 100 Comuni. Voglio sottolineare
che tutti i Comuni, anche quelli che non sono
più presenti in “core zone”, hanno mantenuto la
variante 17 al piano regolatore richiesta già durante
la presentazione del primo progetto. Questo è un
grande gesto da parte dei Sindaci che hanno capito
l’importanza del nostro territorio. E per questo, a
nome di tutti, li ringrazio».
Parliamo dell’Associazione. Come è
strutturata e come agisce?
«Oltre a me, che ricopro il ruolo di Presidente,
l’Associazione è formata dal vice Gianfranco
Comaschi (attuale vice presidente della Prov. di
Alessandria), da Annalisa Conti, (per la Prov. di Asti),
e da Giovanna Quaglia (Per la Regione Piemonte)
che ha preso il posto di Ugo Cavallera, storica
figura che ha lavorato al progetto per nove anni.
Per la parte operativa, di competenza dell’Ufficio
regionale, le figure principali sono il direttore Livio
Dezzani e gli architetti Osvaldo Ferrero e Marina
Bonaudo. Il ruolo dell’Associazione è totalmente
istituzionale e di monitoraggio, per il rispetto del
territorio. Quest’ultimo incarico è stato voluto dalla
Regione Piemonte (Delibera del 30 settembre
2013), anche per rafforzare sempre di più la stretta
collaborazione per la salvaguardia del paesaggio.
L’Associazione ha sede legale presso la sede della
Provincia di Asti in Piazza Alfieri 33, mentre gli uffici
sono in Piazza Alfieri 31, presso la Prefettura. Qui
stiamo predisponendo un’area di biblioteca i ragazzi,
un’aula magna per le riunioni, ed una sala per il
consiglio direttivo. Vogliamo creare un luogo dove
il vero protagonista sia il territorio, per le generazioni
presenti e future».
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Terra & Tradizione
Guardiamo al futuro: e se si diventasse
Patrimonio Unesco dell’Umanità...
«Sarebbe fantastico. Si sarebbe raggiunto un
traguardo dove la stessa Umanità sarebbe
tutelata ancora una volta da un Patrimonio
dell’Umanità! L’educazione culturale, storica,
ambientale sarebbe la vera vincitrice. Se tutto
ciò si avverasse, vorremmo dividere le province
in ambito di competenze: Asti per l’educazione
(sono già stati fatti lavori nelle scuole, grazie
ad Annalisa Conti), Langhe e Roero come
modello economico ecosostenibile, ed
Alessandria come modello di ricerca storica,
basti pensare agli studi del Circolo dei Marchesi
del Monferrato). Questo anche per far notare
che l’aumento fisiologico del flusso turistico
non sarebbe l’intento principale del progetto.
Aspettiamo con fiducia il mese di giugno, e
speriamo di sentirci tutti più orgogliosi di vivere
nel territorio di Langhe-Roero e Monferrato».
Il parere di Annalisa Conti e Gianfranco Comaschi
Annalisa Conti, consigliere dell’Associazione:
«In questi anni abbiamo lavorato insieme per
un risultato comune e, a giugno, speriamo
di tagliare il meritato traguardo. Dal 2002,
quando ero vice sindaco di Canelli, e dove
è nata l’idea di un progetto da presentare
all’Unesco, abbiamo fatto tanta strada,
unendo tre Province e la Regione Piemonte.
Un esempio di collaborazione che è andata al
di là del colore politico e delle diverse idee, il
tutto in nome del territorio di Langhe-Roero e
Monferrato. L’incontro dell’11 febbraio scorso
con l’Ambasciatore italiano a Parigi è stato
positivo, speriamo che il suo impegno venga
ripagato a Doha. In questi anni abbiamo cercato
di sensibilizzare al territorio anche i ragazzi:
nella Provincia di Asti molte scuole sono state
coinvolte in progetti volti a fare amare la cultura
e le tradizioni delle nostre zone. E devo dire che
gli studenti hanno risposto molto bene, Per noi
questo è stato già un grande successo».
Gianfranco Comaschi, vice presidente
dell’Associazione (e vice presidente Prov.
Alessandria): «L’aspetto per cui il territorio ha
già vinto è stato quello che ha portato ad una
collaborazione sempre più forte tra zone che,
in passato, erano rimaste ferme su posizioni di
campanilismo a volte eccessivo. Questa cultura
dell’agire singolarmente è stata fortemente
indebolita e, in questi anni, siamo riusciti ad
unire le diverse caratteristiche che formano
un territorio unico come quello di Langhe-
Roero e Monferrato. Davanti ad un possibile
riconoscimento mondiale sono venute meno la
chiusura e l’orgoglio che hanno lasciato spazio
ad una consapevolezza sempre maggiore di
poter arrivare ad un risultato straordinario tutti
insieme.
Al di là dell’esito di giugno, che si spera essere
positivo, il futuro dovrà essere percorso su
questa strada: siamo orgogliosi di essere
stati protagonisti per il territorio, ma ora non
bisogna abbassare la guardia, e continuare a
sensibilizzare i giovani».
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A proposito dell’Amore ai giorni nostri...
L’amore è il sentimento che pervade tutta la vita
degli esseri umani, è il motore della vita stessa, è
la fiamma che è alla base dei rapporti umani, e che
si esprime in mille modi, dalla semplice amicizia
alla passione più sfrenata. E’ perciò questo
l’argomento più raccontato dalla letteratura, da
tutte le arti come musica, pittura e cinema.
Tutto è già stato detto, scritto e raccontato in modi
e forme disparate e belle. Mi limiterò a tentare
qualche semplice riflessione sugli aspetti che
l’amore assume nell’ambito della società moderna
e su come questa, con i suoi cambiamenti, riesca
a condizionare anche i rapporti privati ed intimi
delle persone, entrando nel nucleo pulsante della
quotidianità.
Per il sociologo polacco Zygmunt Nauman siamo
passati da una società solida e stanziale, basata
sulla produzione e su rapporti consolidati come
la famiglia patriarcale, ad una società “liquida”,
mobile, mutevole, fragile, basata sul consumo,
sulla fluidificazione dei legami tra le persone. Lo
stile consumistico è per sua natura individualistico,
lo si esprime in modo solitario, anche se esercitato
in compagnia di altre persone. Lo stile di vita e
l’aumentata capacità di comunicazione da un
lato facilitano i rapporti annullando il problema
della distanza ma nel contempo li incanalano
in schemi prefissati, rigidi e poco coinvolgenti.
Attraverso i social network possiamo fare gli
auguri di compleanno a decine di persone in tutto
il mondo, possiamo partecipare con le parole alla
loro tristezza o alla loro felicità senza muovere
un passo, senza il minimo sacrificio personale.
Eppure l’amore e l’amicizia, come tutti sanno, si
coltivano e si alimentano con il sacrificio e con la
fatica. Non ci può essere amore senza lo sforzo
di capire l’altro e cercare di renderlo felice con
la soddisfazione delle sue aspettative. Con i
rapporti virtuali non ci si sporcano le mani, non
si affrontano viaggi avventurosi per raggiungere
la persona amata e per abbracciarla, non le si dà
una mano nel momento del bisogno.
Rapporti “liquidi”, appunto. Utilissimi per
tutti, comodi e irrinunciabili se utilizzati come
mezzi aggiuntivi a quelli tradizionali ma anche
comodissimi per chi non vuole assumersi
responsabilità, per chi gioca “al risparmio” dei
sentimenti se non, addirittura, all’inganno.
L’amore non è alla base soltanto dei rapporti
tra individui, ma anche quella dei rapporti
sociali. Possiamo affermare che anche i rapporti
economici e politici possono essere ispirati da
sentimenti di apertura e rispetto per gli altri oppure
da sentimenti di avversione ed odio. Non è difficile
distinguere lo spirito che anima un’associazione
umanitaria che opera in situazioni di forte disagio
sociale rispetto alle intenzioni e alle azioni delle
organizzazioni malavitose che avvelenano interi
territori e popolazioni per scopo di lucro.
Amore e odio non sono sempre abbinabili a
categorie chiaramente individuate, in ogni persona
o organizzazione possono convivere entrambe le
tendenze e queste potranno prevalere o attenuarsi
a seconda dei momenti e delle condizioni esterne.
Come nel rapporto di coppia questo equilibrio si
può misurare in funzione del livello dell’amore e
del rispetto reciproco, così per i rapporti sociali
26
Terra & Tradizione
possiamo individuare elementi che favoriscono l’incontro e
la convivenza pacifica ed elementi che fomentano i conflitti
sociali e la distruzione della comunità.
Chi ha la fortuna di saper amare le persone che gli sono
vicine, il partner, i figli, gli amici più intimi, difficilmente sarà
disposto ad odiare un nemico, una persona sconosciuta,
uno straniero, per il solo fatto che gli viene presentata come
cattiva e causa di tutti i guai. Per chi ha già dovuto affrontare
il percorso della conoscenza e della comprensione di altri
esseri umani, ha esercitato il bellissimo compito di donarsi
agli altri e di gioire della felicità altrui. Chi invece, meno
fortunato, non ha avuto la possibilità o la capacità di amare
sarà facile preda di sentimenti di odio verso gli altri in
generale.
Nella moderna società si sono ridotti i momenti di
celebrazione collettiva, delle feste di paese, dei luoghi di
aggregazione come potevano essere i cortili, gli oratori
o le case del popolo, mentre sono aumentati i momenti
di solitudine davanti alla TV, le solitudini in luoghi affollati
come i centri commerciali. Una propaganda martellante,
commerciale e politica, ci indica come unico modo di
raggiungimento della felicità il consumare prodotti anziché
l’incontrare persone e il coltivare amicizie. L’eccessivo
individualismo e il raggiungimento del successo indicati
come unico modo di realizzazione personale ignorano
completamente il senso di comunità e quello di solidarietà.
Una volta mortificato il senso di comunità il passo successivo
è il venir meno del senso dello stato e delle regole del vivere
civile con le conseguenze di disgregazione sociale che
sono sotto gli occhi di tutti.
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Terra & Tradizione
Che fascino, che emozione! Là, seduti sulla
poltrona del cinema o sul divano di casa, con la
mano nella mano, una lacrima scende sul suo
viso e tu sei pronto a raccogliere quel frutto salato
per condividere l’amore che ha intriso l’atmosfera.
Logica conseguenza della scena di quel film che
stai guardando. Buon San Valentino! Lo diciamo
anche così, parlando dell’Amore protagonista
nei film cinematografici che, con l’avvento della
tecnologia, dopo poco tempo sono disponibili
anche a casa propria (dvd acquistabili, a noleggio,
abbonamenti a canali...).
Il film d’amore ha sempre appassionato,
soprattutto il pubblico femminile, ed è un collante
per la coppia che, anche così, cementa il proprio
rapporto.
Ma cosa sono i film sentimentali? Gli ingredienti
principali sono la passione, le emozioni, il
coinvolgimento affettivo ai personaggi della storia,
nei quali rivediamo in parte anche noi. Il film
d’Amore è un viaggio che porta ad un finale sempre
(o quasi) dove l’ultima scena è il matrimonio.
La trama si basa sulla storia d’amore degli attori
o sulla ricerca di una storia che possa cambiare
in meglio la vita dei personaggi che interpretano.
E le tappe possono anche essere difficoltose, di
scontro, comiche, riflessive. Un simile film è la
metafora della vita quotidiana: l’amore non è tutto
“rosa e fiori”, ci sono anche le “spine”, ed è proprio
quando ci si punge, che si vede a che livello è
l’amore che proviamo per una persona.
Guardando un film romantico possiamo
conoscere le varie espressioni dell’amore e come
si esprime nelle diverse fasi della vita: amore tra
gli adolescenti, tra i giovani, tra gli adulti, ed anche
nella terza età. E le varie scene, in base al regista ed
agli attori, portano a galla amore non corrisposto,
ossessivo, spirituale, passionale, tragico...
Nello stesso film romantico ci sono diversi punti
di vista sull’Amore che portano a sviluppare
pellicole differenti tra loro, anche se il comune
denominatore è sempre lo stesso. I generi
sono il “dramma romantico”, dove l’amore viene
vissuto in modo molto passionale (ci sono anche
scene di amore esplicite ma non volgari), per
sottolineare quasi l’ “ossessione” dei protagonisti
l’uno per l’altra. La “commedia romantica” ha
una trama spensierata, divertente ed una visione
dell’amore più romantico. Il “thriller romantico”
dove i personaggi si innamorano vivendo la stessa
situazione; poi ovviamente il “film sentimentale”
dove il vero amore è la base di tutta la storia.
Ma, se riflettiamo bene, il cinema non è altro che la
metafora della nostra vita, una rappresentazione
dell’Amore che, in ogni sua forma, viviamo
ogni giorno. Questo perché anche nella nostra
esistenza l’Amore è presente in ogni situazione,
bella o brutta che sia. Un abbraccio, una carezza,
una frase detta al momento giusto, un sorriso, un
aiuto: tutto è Amore!
Restando nel campo del cinema partiamo dalla
parola Amore: la troviamo in circa 420 titoli di film
usciti negli ultimi cento anni nelle sale italiane. E,
tra questi, molte pellicole sono incentrate tra gli
anni ‘50 e gli anni ‘70: due decenni d’oro nei quali
l’Amore ha trionfato, figlio anche di un periodo
storico che andava dal dopo Guerra al boom
economico.
Il CIAK dell’Amore:scena prima, si gira!
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Terra & Tradizione
1. Casablanca - 1942
2. Via col vento - 1939
3. West Side Story - 1961
4. Vacanze romane - 1953
5. Un amore splendido - 1957
6. Come eravamo - 1973
7. Dottor Zivago - 1965
8. La vita è meravigliosa - 1946
9. Love Story - 1970
10. Luci della città - 1931
11. Io e Annie - 1977
12. My Fair Lady - 1964
13. La mia Africa - 1985
14. La regina d’Africa - 1951
15. Cime tempestose - 1939
16. Cantando sotto la pioggia - 1952
17. Stregata dalla luna - 1987
18. Vertigo - La donna che visse due
volte - 1958
19. Ghost - 1990
20. Da qui all’eternità - 1953
21. Pretty Woman - 1990
22. Sul lago dorato - 1981
23. Perdutamente tua - 1942
24. King Kong - 1933
25. Harry ti presento Sally - 1989
26. Lady Eva - 1941
27. Tutti insieme appassionatamente -
1965
28. Scrivimi fermo posta - 1940
29. Ufficiale e gentiluomo - 1982
30. Follie d’inverno - 1936
31. Il re ed io - 1956
32. Tramonto - 1939
33. Margherita Gauthier - 1937
34. La bella e la bestia - 1991
35. Gigi - 1958
36. Prigionieri del passato - 1942
37. Titanic - 1997
38. Accadde una notte - 1934
39. Un americano a Parigi - 1951
40. Ninotchka - 1939
41. Funny Girl - 1968
42. Anna Karenina - 1935
43. E’ nata una stella - 1954
44. Scandalo a Filadelfia - 1940
45. Insonnia d’amore - 1993
46. Caccia al ladro - 1955
47. Splendore nell’erba - 1961
48. Ultimo tango a Parigi - 1972
49. Il postino suona sempre due volte -
1946
50. Shakespeare in Love - 1998
51. Susanna- 1938
52. Il laureato - 1967
53. Un posto al sole - 1951
54. Sabrina - 1954
55. Reds - 1981
56. Il paziente inglese - 1996
57. Due per la strada - 1967
58. Indovina chi viene a cena - 1967
59. Picnic - 1955
60. Acque del Sud - 1944
61. Colazione da Tiffany - 1961
62. L’appartamento - 1960
63. Aurora - 1927
64. Marty, vita di un timido - 1955
65. Gangster Story - Bonnie and Clyde
- 1967
66. Manhattan - 1979
67. Un tram che si chiama desiderio -
1951
68. Ma papà ti manda sola? - 1972
69. Harold e Maude - 1971
70. Ragione e sentimento - 1995
71. Agonia sui ghiacci - 1920
72. Roxanne - 1987
73. Il fantasma e la signora Muir - 1947
74. La donna del giorno - 1942
75. Il presidente - Una storia d’amore -
1995
76. Un uomo tranquillo - 1952
77. L’orribile verità - 1937
78. Tornando a casa - 1978
79. La figlia del vento - 1939
80. The Sheik - 1921
81. Goodbye amore mio! - 1977
82. Witness - Il testimone - 1985
83. Marocco - 1930
84. La fiamma del peccato - 1944
85. L’amore è una cosa meravigliosa -
1955
86. Notorious - 1946
87. L’insostenibile leggerezza dell’essere
- 1988
88. La storia fantastica - 1987
89. Chi ha paura di Virginia Woolf? - 1966
90. I ponti di Madison County - 1995
91. Una donna in carriera - 1988
92. Porgy and Bess - 1959
93. Dirty Dancing - 1987
94. Brivido caldo - 1981
95. Lilli e il vagabondo - 1955
96. A piedi nudi nel parco - 1967
97. Grease - 1978
98. Il gobbo di Notre Dame - 1939
99. Il letto racconta - 1959
100. Jerry Maguire - 1996
I 100 FILM D’AMORE(American Film Institute)
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Terra & Tradizione
QUANDO L’AMORE SI FA MUSICA
Alzi la mano chi non ha una colonna sonora
personale. Lo sapevo, si contano sulla punta
delle dita quelli che non identificano la propria vita
amorosa in un brano musicale. Per chi, e siamo
i più, la musica è una componente importante
dell’Amore, c’è l’imbarazzo della scelta, ma la
colonna sonora del cuore viene da sé. Una
particolare situazione, una festa, una ricorrenza
particolare, ed il gioco è fatto: le note e la melodia
legano per sempre due cuori, ed aprono la mente
ai ricordi più belli. Possiamo dire che l’Amore si fa
musica, e questo da quando esiste l’arte musicale.
E ci sono cantanti che hanno fatto del romanticismo
la base per la loro carriera: Eros Ramazzotti (con
un nome così, non poteva essere altrimenti...
Eros era il dio greco dell’Amore), Tiziano Ferro,
Laura Pausini, Gianna Nannini, i Modà, Emma
Marrone, Jovanotti..., giusto per citare alcuni nomi
italiani. Ma quali sono le canzoni d’Amore che, da
sempre, sono più presenti nella nostra vita? Grazie
al cinema hanno avuto grande successo colonne
sonore come “My Hearth will go on” di Celine
Dion (Titanic), “I will always love you” di Whitney
Houston (Guardia del corpo), “Unchained Melody”
dei Rightteous Brothers (Ghost), “Everything I do
(I Do It For You)” di Brian Adams (Robin Hood
principe dei ladri), “It Must Have Been Love” di
Roxette (Pretty Woman). Ma se guardiamo agli anni
passati, troviamo canzoni “ever green” come “Love
me tender” di Elvis Presley (1956) o “You are so
Beautiful”, scritta da Billy Preston e Bruce Fisher, e
portata al massimo successo dall’interpretazione
del grande Joe Cocker, “Your song” di Elton John,
“God Only Knows” dei Beach Boys, “Only you” dei
The Platters. Come gruppi musicali grandi icone
del cuore sono i Beatles, i Doors, i Queen, i Police.
Altri brani di autori famosi che hanno dato spazio
all’Amore sono “I just called to say i love you” di
Steve Wonder, “Thank you” dei Led Zeppelin, “You
Shock me all night long” degli AC/DC, “Careless
Whisper” di George Michael, “With or without
you” degli U2.
Le canzoni più gettonate dagli anni ‘90 ad oggi
sono molte. Alcuni esempi, anche da generi
musicali diversi, a testimonianza di come l’Amore
unisca i cuori in vari modi. Dalle note melodiche
del pop alle “ballades” del mondo del rock: come
non citare la perfomance struggente della bionda
Gwen Stefani, cantante dei No Doubt, in “Don’t
Speak”. I Gun’s and Roses hanno portato il mondo
dell’hard-heavy rock all’apoteosi del sentimento
con opere d’arte musicali come November rain,
Don’t cry, Estranged, So Fine). “One” degli U2 e
“More Than Words” degli Extreme, con i pezzi di
Robbie Williams, dei Savage Garden,dei Goo Goo
Dolls (Iris ad esempio fu scritta per la colonna
sonora del film “City of Angels”),di Natalie Imbruglia,
di Alanis Morisette, dei Cardigans (“Lovefool”
fece parte delle canzoni del famoso film “Romeo
+ Giulietta”), completano il puzzle di esempi che
prende la forma di un cuore.
Guardando ai giorni nostri (XXI Secolo), non si
possono non citare brani come “I Don’t Want To
Miss A Thing” degli Aerosmith (Anche colonna
sonora del film “Armageddon”, con Bruce Willis,
Ben Afleck e Liv Tyler, la figlia di Steven Tyler,
cantante e leader del gruppo), “Be your side” di
Sade (inserita anche in un episodio di Sex and
the City), “You’re Beautiful” di James Blunt, “The
Reason” degli Hoobastank, “Home” di Michael
Bublé (colonna sonora del film “L’amore ha il suo
prezzo”).
E, per concludere, giusto per farvi venire l’acquolina
in bocca, ecco una carrellata di cantanti e gruppi
per serate d’amore indimenticabili: Evanescence,
Beatles, James Blunt, Michael Bublè, Tiziano
Ferro, Queen, Lucio Battisti, Tiromancino, Ligabue,
Vasco Rossi, Laura Pausini, Norah Jones, U2,
Negramaro, Gun’s’n’ Roses, Jovanotti, Gigi
d’Alessio, John Legend, Eros Ramazzotti, Negrita.
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Terra & Tradizione
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Terra & Tradizione
Conquistami conle parole dell’Amore!
L’Amore è per sempre? Può esserlo, almeno dal
punto di vista della storia. Se ci voltiamo indietro
quanti sono gli esempi che lo confermano?
Innumerevoli. E qual è il miglior modo per lasciare
un segno indelebile del proprio sentimento sulle
infinite pagine del grande libro dell’umanità?
Semplice, utilizzare le parole giuste! Unirle in una
frase, in una poesia, in una canzone: il segreto sta
qui, e può diventare fonte di ispirazione anche per
il prossimo. Abbiamo pensato di regalare a tutti
gli innamorati le quattro pagine centrali di questo
numero speciale a loro dedicato, così da suggerire
alcuni spunti per trasformare la Festa di San
Valentino in una serata indimenticabile. Tra frasi
famose, poesie e canzoni d’amore c’è l’imbarazzo
della scelta. Ecco le nostre proposte. Aprite il cuore
e godetevi l’Amore nelle parole!
LE FRASI D’AMORE, CHE EMOZIONI!
A volte basta poco per rendere felice la persona
amata. Lo sappiamo bene, ma come fare?
Semplice, prendendo spunto da grandi poeti che,
nei secoli, hanno inneggiato all’Amore, dedicando
frasi a chissà quale amata o amato. In poche
parole c’è tutto il senso del grande sentimento che
muove il mondo, un grande sogno dal quale non
ci si vuole mai risvegliare. Raccogli il cuore che
preferisci e donalo a chi sai tu.
Una parola ci libera di tutto il peso e il dolore della
vita: quella parola è amore. Sofocle
L’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il
coraggio di coglierlo. Stendhal
Amore mio ho sognato di te come si sogna della
rosa e del vento. Alda Merini
Quando vuoi davvero l’amore lo troverai che ti
aspetta. Oscar Wilde
LE POESIE, I VERSI DELL’AMORE
Dillo con una poesia. Un’idea semplice ma
sempre originale per comunicare il proprio amore.
Fiumi d’inchiostro sono stati versati sulle pagine,
trasformandosi in versetti indimenticabili e presi
in prestito da molti innamorati. E noi vi doniamo
alcuni spunti.
Scuote Amore il mio cuore
come il vento sul monte
si abbatte sulle querce.
Subito a me il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
non esce, e la lingua si spezza.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e gli occhi più non vedono
e rombano le orecchie.
La forza dell’amore - Saffo
LE CANZONI, IL RITMO DELL’AMORE
Pura letteratura. Possiamo definire così il vasto
mondo delle canzoni d’amore che grandi artisti
della musica hanno saputo donare a tutti, ispirati
anche da momenti particolari della loro stessa vita.
Di seguito abbiamo deciso di farvi venire in mente
le note di grandi cantanti italiani, per farvi aprire
in cuore ancora di più. Canzoni intere o alcuni
passaggi significativi: non importa, quello che
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Terra & Tradizione
conta è il messaggio che vogliamo darvi. Buona
lettura, o meglio, “buon ascolto”.
Magnolia - Negrita
(…) Pioggia io sarò per toglierti la sete
e sole salirò per asciugarti bene
vento arriverò per poterti accarezzare
ma se vuoi, se tu vuoi
tra fango e neve, fango e neve impazzirò!
Ti ammiro per come ti approcci
a questi anni mutevoli
mi piace quel tuo senso pratico
la tua forza e l’ironia
i cieli neri intorno a noi
sono soltanto nuvole
che dolcemente soffi via
e niente può far male più, lo sai…
lo sai...
(…)
Vieni con me, vieni con me, vieni con me
ad insegnarmi a camminare, ad insegnarmi a
respirare…
con le mani, con le mani, con le mani
con le tue mani potrei morire, sulle tue mani
potrei…
Due Respiri – Chiara
Non c’è fortuna, non c’è destino,
non c’è sorpresa per me,
non c’è vittoria né aspirazione
così importante per me
non c’è bellezza,
frase ad effetto o un’assoluta verità
ma c’è un istante nell’universo,
attimo eterno in cui mi sento unica
Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme
(…)
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Terra & Tradizione
Federica e Livio
Maria e Franco
Il primo matrimonio del 2014 celebrato dal sindaco diVezza d’Alba
Luisella e Cesare
Luisella, sei sempre il fiore che ha profumato la mia vita e la fiamma che ha saputo riscaldare il mio cuore. Tuo Cesare.
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Terra & Tradizione
Francesca e Livio
Mariangela e Francesco
Matrimonio primi ‘900 - CisternaArchivio Aldo Foto
Loredana e Livio
22-07-84 trent’anni!
Francesca e Massimo
2 cuori un’unica anima...ti amo
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Terra & Tradizione
I piatti dell’Amore:ma che bontà!
Aragoste, ostriche, tartufi, cioccolato... Tutti
esempi di ingredienti che, grazie al loro “potere
afrodisiaco”, donano un valore aggiunto ai diversi
piatti nei quali vengono proposti. Mentalità
comune, modi di dire, leggende uniscono
diversi ingredienti alla sfera dell’Amore. Risvolto
psicologico, prove scientifiche?... Diciamo che la
verità sta nel mezzo, come sempre.
Sicuramente ci sono menù che, se ben studiati,
possono aiutare a scatenare la passione nella
coppia anche a tavola, iniziando a gustare il
rapporto con i sensi del gusto, dell’olfatto e della
vista. La cucina dell’Amore è la “cucina dei sensi”,
un gioco innocente che unisce ancora di più gli
innamorati, a livello mentale e fisico.
Il giorno di San Valentino le cene romantiche
sono le vere protagoniste. I diversi ristoranti
creano meticolosamente la giusta atmosfera, per
regalare alle coppie una serata indimenticabile.
Il cibo è seduzione che si unisce alla qualità
degli ingredienti, in questo caso rigorosamente
afrodisiaci!...
Ma quali sono i cibi afrodisiaci per eccellenza, o,
se vogliamo vederla sotto la lente della scienza,
quali quelli che hanno proprietà stimolanti
e/o vaso-dilatatorie? Partiamo sempre dal
presupposto che il cibo diventa “hot” anche, e
aggiungerei soprattutto, grazie al modo in cui
viene presentato, offerto e consumato. Sempre
con stile e complicità, mi raccomando!
Dicevamo, i cibi afrodisiaci: tutto il pesce, grazie
ai sali minerali e al glicogeno, i crostacei e le
ostriche. Sushi e sashimi sono un toccasana per
le donne...
Tra le spezie sono sicure protagoniste zenzero,
zafferano, curry, chili, pepe di Cayenna, chiodi di
garofano, cannella, noce moscata, coriandolo,
origano e senape. Nessuna però batte il
peperoncino che sembra abbia proprietà vaso-
dilatatrici. E tra le verdure mangiate il sedano: oltre
al suo effetto diuretico contiene ormoni steroidei
naturali. Il cioccolato in tutte le sue forme, ed i
cereali sono conosciuti per le loro potenzialità nel
campo della sessualità.
E tra le bevande? Il posto di Re incontrastato
spetta da sempre al vino: rosso, bianco, fermo,
bollicine, rosè, non importa. Se ci si limita aiuta
ad essere disinibiti con il partner e ad accendere
la passione.
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Terra & Tradizione
LA CENA AFRODISIACA:
MANGIA CON AMORE
Quante volte abbiamo pensato ad una cena
afrodisiaca come ad un momento idilliaco da
passare insieme alla persona amata? Secondo
me la maggior parte sta pensando all’ultima cena
romantica o a quella che sta per degustare.
Ma cosa vuol dire la parola “afrodisiaco”? Lo
sapete? Scopriamolo insieme. La parola deriva
dal termine greco “afrodisiacos”, abbinato alla
dea della bellezza “Afrodite”. E’ considerato
“afrodisiaco” tutto ciò che, sotto forma di
sostanza, ingrediente, cibo, aiuta a vivere meglio
la sessualità, che non è altro che la parte, se
vogliamo, fisica del concetto di Amore.
Le cene afrodisiache, oltre che a base di tali
sostanze, vengono confezionate in un’atmosfera
precisa, tesa a creare un’alta complicità nella
coppia a livello di sensi.
“Mangiare con amore”: possiamo definire così
l’uso dei cinque sensi che gradualmente vengono
impegnati durante simili cene. Il gusto assapora
sostanze decise al palato, l’olfatto le fa entrare
bene nel corpo, la vista gratifica la mente, il tatto
e l’udito amplificano il tutto, grazie alle carezze ed
alle piccole effusioni che i due amanti, tra un piatto
e l’altro, si scambiano con affettuosa complicità.
La cena afrodisiaca è come un gioco, nel quale a
vincere è il sentimento dell’Amore!
Quindi durante una simile cena, la parte
afrodisiaca è data in parte dal cibo (sostanze,
come viene presentato, i colori...), e soprattutto,
dalla predisposizione mentale dei componenti
della coppia.
Soffermandoci sul cibo che, per mentalità
diffusa, è il vero protagonista, possiamo dire
che può essere afrodisiaco per diversi motivi.
Come abbiamo accennato é composto da
sostanze che aiutano a dilatare i vasi sanguigni
ed ad aumentare il desiderio sessuale, facendo
scattare processi mentali più aperti verso il
partner. A questa caratteristica si aggiunge quella
della forma. Ci sono cibi che ricordano le forme
genitali: il sedano, le melanzane, i gamberi, le
ostriche e le vongole. Si gioca con la fantasia, e
questo è un potente “afrodisiaco” per la mente.
La forma fa giocare con il cibo, ovviamente senza
cadere nella volgarità che romperebbe tutta la
magia dell’Amore.
Terzo aspetto il cibo ricercato: come viene
presentato nel piatto, la qualità dell’ingrediente, il
nome del piatto. Questi ed altri fattori accendono
il cervello che, a sua volte, mette in moto il corpo.
Il vero segreto sta proprio qui: si ama prima con la
mente e poi con il fisico...
E la mente conduce il fisico. Come? Ecco alcuni
semplici ma efficaci consigli. Scegliete piatti che
contengano allusioni stimolanti per la vostra
fantasia (forma degli ingredienti, colore, profumi...).
Mangiate con le mani, imboccatevi, passatevi il
cibo (ovviamente quello che si può...). Cercate
il contatto fisico con carezze alle mani, sguardi
ammiccanti, effusioni soft. Queste semplici azioni
renderanno la vostra cena romantica ancora più
ricca d’Amore.
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Terra & Tradizione
A Carnevale ogni scherzo vale, almeno così si
dice, l’importante è che sia divertente e faccia
ridere sia chi lo fa sia chi lo riceve. Quest’anno il
clou delle festività carnevalesche è concentrato
nel primo weekend di marzo, fino al 4 marzo
(martedì grasso). Anche se, a dire il vero, già nella
seconda parte di febbraio la voglia di fare festa
non manca di certo nei vari paesi. Giusto per citare
alcuni appuntamenti interessanti: carnevale di Asti
(23 febbraio), carnevale di Castagnole Lanze (1 e
2 marzo), carnevale di Mondovì (22 febbraio – 8
marzo).
Durante questi ed altri appuntamenti i colori
di questa festa dipingono i paesi come un
quadro che fa vivere, a chi lo guarda, emozioni
forti di allegria, divertimento e spensieratezza. I
protagonisti sono il folklore, i carri allegorici che, in
modo scherzoso e caricaturale, mettono in piazza
le tematiche principali della società di ieri e di oggi,
ai quali si aggiungono gli scherzi, i costumi e la
rappresentazione delle maschere della tradizione.
Tra queste, ce n’è una in particolare che è nata nel
territorio astigiano: la maschera di Gianduja.
GIANDUJA: ORIGINI ASTIGIANE DOCG
Una maschera nata dalle vicissitudini di due
personaggi che, nella loro vita, ne hanno viste e
vissute di tutti i colori, nel loro fare sognante ma
molto legato alla realtà, raccontata tramite la satira
delle marionette.
Gianduja, maschera popolare torinese dalle origini
astigiane, ha una storia che inizia alla fine del 1700.
Il nome, in italiano, significa “Giovanni del boccale”,
anche se le diatribe concettuali non mancano.
Nasce dalla fantasia dei burattinai Gioacchino
Bellone di Oja (Frazione di Racconigi) e del
torinese Giovanni Battista Sales che, affascinati
dal talento di Umberto Biancamano, famoso
burattinaio di Torino noto anche come Gioanin dj’
Osej (Giovannino degli uccelli), iniziano a mettere
in scena anche loro la società del tempo, facendo
una sottile satira verso i potenti di inizio ‘800.
La loro fama si diffuse presto ed iniziarono ad
esibirsi in varie piazze d’Italia ma, a Genova, il
loro spettacolo della marionetta Gironi non venne
apprezzato dal doge Gerolamo Durazzo che si
sentiva ridicolizzato davanti al suo popolo. I due
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vale,
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38
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furono costretti a lasciare la città ligure, il loro
teatrino venne bruciato ma, prima di andarsene,
riuscirono a farsi intagliare nuovi burattini dal
celebre Pittaluga, e, con i personaggi i due
tornarono a Torino e in via Dora Grossa (attuale
via Garibaldi) ripresero la loro satira con “La storia
di Artabano I, Tiranno del Mondo, con Gerolamo
suo confidente e re per combinazione”. Ma anche
qui arrivarono i guai: il reverendo Baudissone, che
controllava le licenziosità della città, interpretò la
storia di Artabano come una grave accusa verso il
fratello di Napoleone che si chiamava Gerolamo...
Ed arrivò così una nuova accusa di “lesa maestà”
ed il tribunale li condannò a morte. I due burattinai
riuscirono a scappare dalle Torri Palatine e si
rifugiarono in Provincia di Asti, a Callianetto, con
l’aiuto della famiglia De Rolandis di Castell’Alfero,
in una cascina chiamata “‘l Ciabòt ëd Gianduja”
che, ancora oggi, è meta turistica.
E qui inizia la storia di Gianduja, burattino diventato
poi maschera allegorica. Infatti nella nuova storia
scritta da Sales e Bellone, il personaggio Gironi
diventa Gianduja, un burattino dalla parlata e
dal carattere tipicamente piemontese, pronto a
portare avanti le idee del Risorgimento e dell’Unità
d’Italia, con il suo fare sornione e sincero.
GIANDUJA: UN BURATTINO DIVENTATO
MASCHERA
La chiara critica alla politica del tempo era anche
rappresentata dalla stessa figura del burattino
che, pian piano, divenne maschera allegorica
dal viso rubicondo, con una parrucca dotata
di codino all’insù e, con in mano, un boccale
di vino. Il giubbotto marrone orlato di rosso, il
panciotto giallo, i calzoni verdi fino al ginocchio,
le calze rosse e le scarpe basse con fibbia
d’ottone, disegnano un abbigliamento particolare
e vistoso, impreziosito dalla coccarda tricolore
posta sul tricorno, simbolo di un’Italia nuova che
raggiungerà l’Unità nel 1861.
Grazie alla fantasia dei suoi creatori, Gianduja
diventa ben presto un personaggio anche nella
letteratura e sulle pagine dei giornali satirici e,
durante il periodo di Carnevale, diverse persone
lo fanno rivivere, entrando nei suoi panni. Ancora
oggi si rende omaggio a questa figura dal fare
allegro e spensierato, ma fedele e coraggioso.
Gianduja è accompagnato dalla sua compagna
Giacometta, che simboleggia la saggezza delle
donne piemontesi, e, insieme, si recano presso
i più bisognosi per dare conforto con caramelle
avvolte nel cartoccio che ha, come simbolo,
il tricorno delle Armate Piemontesi alle quali si
deve l’Unità d’Italia. Dal nome della maschera
deriva anche il tipico cioccolatino torinese detto
“Giandujotto”, deliziosa leccornìa al cioccolato,
simbolo di una città dove vennero scritte le prime
pagine dei geniali Bellone e Sales.
39
Terra & Tradizione territorio
Quest’anno la tradizionale Fiera di San Giuseppe si
terrà a San Damiano nei giorni 16 e 17 marzo. “Alla
corte del vino barbera… la robiola di Roccaverano”,
questo il titolo della fiera che come ogni primavera
segna l’inizio delle attività agricole e la ripresa delle
iniziative di promozione delle eccellenze del territorio.
La barbera incontrerà la robiola di Roccaverano e
non ne potrà che nascere un eccellente connubio.
Il programma prevede alle ore 10 di domenica 16
l’inaugurazione con la presentazione della Carta
dei vini 2014 e la premiazione dei vincitori della
“Selezione delle eccellenze vinicole dei vini bianchi”,
esposizione e vendita di prodotti tipici locali a cura
dell’Associazione Produttori Sandamianesi. Alle ore
11 avrà luogo l’inaugurazione della Mostra mercato
del cavallo sotto la struttura coperta di Piazza 1275 a
cura del Gruppo provinciale Giacche Verdi.
Per tutta la giornata oltre alla presenza di 300
bancarelle lungo tutte le vie del concentrico, si
terrà l’esposizione di macchine e attrezzature per
l’agricoltura e l’industria in piazza 1275. Alle ore 14,30
in Piazza Libertà si terranno delle dimostrazioni di
educazione cinofila con esibizione de “La Quercia
antica – allevamento, educazione e pensione per
cani di San Damiano”.
Alle 15, 30 esibizione dell’Orchestra giovanile Colline
Alfieri in Piazza Libertà e alle 16 esibizione di musici
e sbandieratori del Comitato Palio di San Damiano.
Il Luna Park resterà aperto per tutto il mese e il Lunedì
17 ci sarà il proseguimento della Fiera commerciale.
Quello di quest’anno è il 15° abbinamento che viene
effettuato con specialità culinarie di tutta Italia. Di
seguito l’elenco dei prodotti che hanno avuto la
fortuna di incontrare la barbera di San Damiano dal
2000 ad oggi.
ABBINAMENTI FIERA SAN GIUSEPPE
2000 - I vini di Langa , Roero e Monferrato
2001 - La Carne Bovina Piemontese
2002 - Il Brunello di Montalcino
2003 - La Fontina della Valle d’Aosta
2004 - Il Castelmagno
2005 - Il Bergamotto
2006 - L’Olio di oliva Taggiasca
2007 - Il lardo di Colonnata
2008 - Il Riso Vercellese
2009 - L’amaretto Morbido di Mombaruzzo
2010 - Prosciutto Crudo di Cuneo
2011 - Formaggio di Montebore
2012 - Il Gorgonzola della Latteria Sociale di Cameri
2013 - Il Salame dal Cordino Rosso
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40
territorio
DA SAN DAMIANO UNA CANZONE PER PAPA FRANCESCO
Il suo più grande desiderio
è quello di poter far
ascoltare la sua canzone
a Papa Francesco in
occasione della sua
visita ad Asti. Stiamo
parlando di Giancarlo
Loris, artigiano di San
Damiano e cantante per
passione. Lo abbiamo
incontrato presso la sede
della nostra rivista e in tale occasione ci ha portato il
suo ultimo CD che ha voluto dedicare al Papa. Il titolo
della canzone, un brano melodico molto orecchiabile
, è “Per te Papa Francesco”, con parole di Luigi
Battilana e musica di Battista Bongiovanni.
“Ho iniziato da ragazzino col partecipare alle prime
edizioni della Nota d’oro di San Damiano negli anni
’70 - ci racconta Loris – e poi, visto che tutti mi
dicevano che la mia voce era gradevole, ho continuato
partecipando a diverse trasmissioni a Tele Studio e a
Telecupole e a diverse serate, molto spesso finalizzate
a raccogliere fondi per beneficienza.”
“Un incontro che mi ha particolarmente commosso
– continua Loris - è stato quello avvenuto con il
vescovo di Civitavecchia, mons. Grillo, che mi ha
invitato a partecipare a uno spettacolo organizzato
nella sua città. Il brano che ho potuto cantare di fronte
ad una piazza con 3.500 persone è stato “Lacrime
di rubino” ispirato dalle apparizioni della Madonna di
Civitavecchia”.
Il disco dedicato a Papa Francesco non è in vendita,
quindi l’operazione non ha scopo di lucro, il Cd viene
distribuito in omaggio ed è possibile ascoltarlo su You
tube e su Facebook. Il prossimo appuntamento a cui
Loris parteciperà anche in veste di organizzatore è il
Festival delle orchestre che si terrà al Teatro Lux di
San Damiano il 9 aprile prossimo.
41
Terra & Tradizione territorio
8 marzo: una data che ricorda quanto la donna
sia importante. Ed a Montechiaro d’Asti, il
Comitato Palio, ha organizzato l’apertura
della stagione artistica paliofila 2014 proprio
il giorno della “Festa della Donna”. Un atto
gentile, rispettoso e garbato in onore di tutte
le donne, a partire da quelle che abitano nel
paese astigiano e da quelle che si impegnano
durante l’anno per arrivare pronti al Palio di Asti,
che si corre nel mese di settembre. E anche se
la vittoria del drappo manca dal 1981 (Renato
Magari era il fantino sul cavallo Capriccio), la
voglia di fare bene è rimasta intatta, tanto
che, per l’occasione, viene presentato anche
il fantino che difenderà i colori di Montechiaro
durante la corsa astigiana.
Si tratta di Gianluca Moreddu detto “Filu
Ferru” (Famosa Acquavite di Sardegna, dal
gusto forte e deciso). Nella speranza che quel
murales dipinto da Ernestino Rebaudengo in
occasione della vittoria, possa portare fortuna.
Intanto il suo intento didattico rimane inalterato:
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42
territorio
realizzato vicino alle Scuole Elementari, ricorda ai bambini
il passato medioevale montechiarese, paese fondato nel
1200. Facciamo un passo alla volta e vediamo qual è il
programma di questa giornata dove la passione per il
Palio di Asti si unisce alla grazia delle donne.
Sabato 8 marzo: si inizia alle ore 17, presso la sede del
Comitato Palio, in via Vittorio Emanuele 8, con l’apertura
della stagione artistica dal titolo “La donna nei colori
dell’Arte”.
La rassegna, mostra collettiva di pittura, scultura,
ceramica e installazioni fotografie, sarà aperta fino al 30
marzo. Espongono diversi artisti di qualità e, tra questi,
la milanese di richiamo internazionale, Lisbeth Dal Pozzo
D’annone, famosa per non sottoporre la forma a nessun
processo di scomposizione, deformazione o distorsione,
lavorando invece sotto un profilo costruttivo, dettato da
un sentimento interiore, da una spinta emotiva, da una
tecnica raffinata, e da uno spiccato senso del colore.
Oltre alla sua “personale”, ci sarà anche quella dello
scultore Cesare Oneda di Finale Ligure.
Alle ore 20, presso il teatro comunale, tutti alla cena
“Festeggiando le donne”, con la presentazione del fantino
Gianluca Moreddu detto “Filu Ferru” che difenderà i
colori biancocelesti al palio di Asti, in programma il 21
settembre. Lo stesso fantino offrirà un ramo di mimosa
a tutte le donne presenti al convivio paliofilo. Per info e
prenotazioni: 348/7999260.
Per conoscere meglio l’idea di onorare le donne con una
mostra, abbiamo approfondito l’argomento con Ernestino
Rebaudengo, responsabile manifestazioni del Comitato
Palio: «Il mese di marzo ricorda la nascita della nostra
tradizione paliofila del 1976. Da alcuni anni proponiamo
questa festa, pensando alle “donne del focolare
domestico” che, durante l’anno, si impegnano per
43
Terra & Tradizione territorio
valorizzare il paese da protagoniste durante le
manifestazioni, e non solo. Per questa occasione
saranno comodamente sedute a tavola come le
protagoniste della serata. Presenteremo anche
Gianluca Moreddu, il fantino che difenderà
i nostri colori al Palio di Asti. Quest’anno la
“Commissione cavallo”, presieduta da Enrico
Intaglio (vice presidente Renzo Rebaudengo,
consiglieri Salvatore Brancato, Gianluca Pavia
e Marco Ferrero) ha scelto il fantino sardo,
detto “Filu Ferru”, un ragazzo di 34 anni con un
carattere molto forte, che ci è subito piaciuto
per la sua determinazione.
E, come dice Gianluca Pavia, quest’anno
Montechiaro d’Asti punta ad entrare in finale,
senza mettere limiti alla provvidenza... Al di là
della vittoria, e dei buoni piazzamenti ottenuti
durante gli anni, per noi il Palio è un “motore
di cultura” per le nostre tradizioni, improntate
sull’arte. E le nostre attività durante l’anno,
anche fuori Provincia, lo testimoniano».
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territorio
ASTICASA
ARREDAMENTI ASTICASA
ARREDAMENTI
2014: LE MANIFESTAZIONI PRO PALIO
Oltre alla mostra dedicata alle donne, durante l’anno il
Comitato Palio organizza diversi eventi in cui la tradizione,
la cultura e l’arte sono protagoniste.
A maggio “ART-PALIO” ritorna durante la Fiera per
esaltare l’arte. A fine giugno è in programma l’esibizione
degli sbandieratori e dei musici a Finale Ligure, città
gemellata con Montechiaro da
oltre un decennio, inserita nel tour di promozione turistica
delle fiere astigiane del tartufo.
Altre manifestazioni che si stanno organizzando:
“Provocazioni artistiche, aspettando Montechiaro al
Palio”, con pittori e scultori da tutta Italia per iniziare un
viaggio nella cultura visiva con lo scopo
di stimolare reazioni da parte di chi guarda le immagini.
Il 17 settembre “Anteprima Montechiaro al palio” in
notturna, con la sfilata in costume nel paese per
chiedere al Sindaco la partecipazione al Palio di Asti, con
esibizione degli sbandieratori e musici di Montechiaro.
Sabato 20 settembre alle ore 20,30 nel teatro comunale
42ª “Cena Propiziatrice” per la vittoria a lume di candela
con il concorso del miglior “bagnet” (Salse rosse o
verdi che tradizionalmente accompagnano i bolliti).
Domenica 21 settembre grande giornata al Palio di Asti,
con sfilata, benedizione e corsa. A dicembre pranzo
dei fedelissimi che hanno contribuito alla realizzazione
dell’annata paliofila. Il Comitato Palio, composto dal
Rettore Gianmarco Rebaudengo, dai vice Rettori Luca
Parena e Roberto Fava, dalla segretaria Caterina Perotti,
dal tesoriere Fabrizio Ferraris, dal resp. Sbandieratori
Donato Filomena e dal coordinatore manifestazioni
Ernestino Rebaudengo, ringrazia fin d’ora tutti coloro che
si impegnano per far vivere la tradizione
GIANLUCA “FILU FERRU”, IL FANTINO
Un soprannome che la dice lunga sul carattere forte e
deciso di questo fantino, classe ‘79, che torna al Palio di
Asti dopo l’esperienza dello scorso anno. E lui è proprio
come il “Filu Ferru”, la famosa Acquavite di Sardegna:
preciso, legato alla Sardegna di cui ne esprime l’essenza,
e tosto.
La sua passione per i cavalli l’ha portato a correre in
diversi Palii italiani, e ad ottenere anche vittorie importanti.
Ha corso anche il Palio di Siena, da lui definito come
un’emozione incredibile per l’atmosfera che si respira
in tutta la città. Lo scorso anno ha partecipato al Palio
di Asti per Viatosto,e quest’anno ha deciso di riprovare
l’avventura con Montechiaro d’Asti, per esprimere
al meglio la sua grinta accompagnata da un’ottima
precisione di guida del cavallo.
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Un uomo legato alle tradizioni, un grande scrittore, un
giornalista che ha raccontato gli avvenimenti storici
con grande passione e professionalità, uno sportivo
capace. Questi sono solo alcuni modi per definire la
figura del compianto Franco Piccinelli, scomparso
l’11 febbraio scorso, dopo un cammino durato 80
anni, vissuti a stretto contatto con quella cultura della
tradizione langarola che l’ha portato a definirsi un
uomo “contadino”, non per estrazione sociale, ma
nell’anima e nella mente. Un uomo che ha raccontato
la cultura della terra che, da sempre, anima le nostre
zone di Langa, Roero e Monferrato. Originario di
Neive, ha girato l’Italia, vivendo nelle grandi città,
soprattutto a Roma. Il suo era un giornalismo
appassionato, diretto, schietto, e la sua attività lo portò
ad entrare, a fine anni Sessanta, alla Rai, dove fece
carriera, fino alla direzione del Tg Rai del Piemonte. E
qui conobbe la durezza dei colpi delle Brigate Rosse:
nel 1979 venne gambizzato a Torino (a Genova subì
la stessa sorte Giancarlo Dagnino). Quel drammatico
episodio, dove rischiò la vita, salvato dalla prontezza
dei Carabinieri, lo rese ancora più forte. Ferito nel
corpo ma non nell’anima, Franco Piccinelli ha saputo
scrivere pagine ricche di sentimenti, legati alla sua
terra ed alla condizione dell’uomo che proprio nelle
emozioni deve trovare la forza per andare avanti. La
sua carriera giornalistica si è intrecciata con quella da
scrittore: ha scritto circa quaranta libri, tra romanzi
e racconti di poesie, riuscendo ad appassionare
i lettori con il suo narrare sincero, emozionante e
pieno di vita. Un talento che l’ha portato ad ottenere
anche prestigiosi riconoscimenti come il Fregene ed
il Selezione Bancarella. Dal primo libro “Le colline
splendono al buio” del 1961, alla sua ultima fatica
“L’amore spezzato”, è rimasta intatta la sua voglia
di raccontare l’amore per le Langhe. Un amore
che si è espresso anche nella pallapugno, lo sport
per eccellenza praticato nella sua terra. Il “balon”
racchiude l’essenza della cultura “contadina” e
Franco Piccinelli l’ha portato fuori dal confini di
Piemonte e Liguria, durante la sua lunga presidenza
esecutiva, durata 16 anni (fino al 2005), e con il suo
contributo da presidente onorario in carica. La sua
passione e competenza resteranno per sempre nel
cuore di tutti gli addetti ai lavori e nelle pagine del libro
che lui stesso dedicò a questo amato sport: “Una
partita stregata”, edito nel 2000. Lascia i figli Paolo,
colonnello dei Carabinieri, e la figlia Laura, giornalista
come il padre. La redazione di Terra & Tradizione si
unisce al dolore della famiglia e di tutti coloro che
hanno saputo apprezzare la grande figura di Franco
Piccinelli, un vero uomo “contadino”. Fran
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