teoria4_saldature

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saldature

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ECM - Saldature1

Politecnico di TorinoDipartimento di Meccanica

Teresa BerrutiCristiana DelpreteMassimo Rossetto

ECM - Saldature 1

SALDATURE

• Saldatura (per fusione)

• Il giunto saldato: tipi di giunti

• La normativa

• Difetti nel cordone di saldatura

• Resistenza statica secondo CNR-UNI 10011

• Carichi che sollecitano il cordone

• Resistenza a fatica secondo CNR-UNI 10011

[1] UNI 1307/1, Terminologia per la saldatura dei metalli - Procedimenti disaldatura, 1986

[2] UNI 1307/2, Terminologia per la saldatura dei metalli - tipi di giunti saldati,1987

[3] CNR-UNI 10011, Costruzioni di acciaio - Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione,il collaudo e la manutenzione, 1988

ECM - Saldature 2

Saldatura:

• Consiste nell’unire 2 o più parti di un giunto, utilizzando calore,pressione o entrambi;

• realizza la continuità dei materiali base che vengono uniti;

• può essere utilizzato un materiale d’apporto con temperatura difusione prossima o inferiore a quelle dei materiali base;

• deve garantire caratteristiche meccaniche del giunto almeno pari aquelle dei materiali base;

• si fa riferimento a 4 categorie di saldatura che riunisconoprocedimenti affini:

− per fusione

− a resistenza

− per pressione

− brasatura.

ECM - Saldature2

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ECM - Saldature 3

Saldatura per fusione

• È usata per le costruzioni di carpenteria e i recipienti in pressione(saldatura per fusione ad arco);

• provoca la fusione localizzata del materiale base;

• si effettua senza intervento di pressione;

• si effettua con o senza l’aggiunta di materiale d’apporto;

• La UNI 1307/1 e /2 riporta le procedure di saldatura e i tipi di giunti.

materiale base materiale base

materiale d’apporto

zona termicamente alterata

ECM - Saldature 4

Saldatura per fusione

• Il procedimento di saldatura per fusione utilizzato per le costruzionidi carpenteria e i recipienti in pressione è la saldatura ad arco;

• il calore necessario alla fusione è fornito da uno o più archi elettriciche scoccano tra l’elettrodo e il pezzo;

• la saldatura ad arco si suddivide in:

- saldatura con elettrodi fusibili;

- saldatura manuale con elettrodi rivestiti;

- saldatura ad arco sommerso;

- saldatura MIG (gas inerte);

- saldatura MAG (gas attivo CO2 - ossidante);

- saldatura TIG (elettrodo non fusibile in tungsteno).

ECM - Saldature3

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ECM - Saldature 5

IL GIUNTO SALDATO

• È la zona in cui avviene il collegamento dei pezzi mediante lasaldatura;

• le superfici minori che limitano i pezzi si chiamano lembi, bordi oteste;

• le superfici maggiori che limitano i pezzi si chiamano facce.

facce

lembi

facce

lembi

ECM - Saldature 6

Tipi di giunti saldati (selezione)

• Giunto testa a testa (1);

• giunto a T a completa penetrazione (2);

• giunto a T con cordone d’angolo (3);

• giunto a croce con cordoni d’angolo (4);

• giunto a sovrapposizione (5).

(1)

(2)

(3)

(5)

(4)

ECM - Saldature4

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ECM - Saldature 7

LA NORMATIVA

• Procedimenti di saldatura e tipi di giunti (UNI 1307);

• qualificazione della tecnologia e del procedimento (certificazione

ASME PQR/WPS);

• qualificazione dell’operatore (saldatura manuale) (certificazione

ASME WPQ);

• qualificazione del cordone di saldatura (controlli non distruttivi: RX

e/o US);

• resistenza statica e a fatica del giunto (CNR-UNI 10011).

ECM - Saldature 8

DIFETTI NEL CORDONE DI SALDATURA

• Le discontinuità evidenziate mediante controlli non distruttividiventano difetti quando superano i limiti di accettazione fissatidalla normativa (UNI, ASME, IIW);

• l’identificazione e l’eventuale accettazione dei difetti devono esseresvolte in base alla normativa;

• i difetti più diffusi sono:

− cricche trasversali e longitudinali;

− pori e tarli;

− inclusioni di scoria;

− inclusioni di tungsteno;

− mancanza di penetrazione;

− mancanza di fusione.

ECM - Saldature5

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ECM - Saldature 9

Difetti nel cordone di saldatura - cricche

• Le cricche a caldo (oltre i 700 °C):

− sono dovute alla presenza di un bagno di saldatura arricchito diimpurezze (principalmente S e P) per l’uso di elettrodi non puliti;

− sono localizzate verso il centro del cordone.

• Le cricche a freddo (a fine raffreddamento o ritardate):

− sono dovute alla diversa solubilità di H2 nel metallo caldo efreddo (rivestimenti di elettrodi, flussi esterni o interni in arcosommerso o MIG/MAG);

− sono localizzate ai bordi del cordone o nella zona termicamentealterata del materiale base.

• La presenza di cricche comporta sempre la mancata accettazione delgiunto saldato.

ECM - Saldature 10

Difetti nel cordone di saldaturapori, tarli, inclusioni, mancanza di penetrazione e fusione

• I pori sono dovuti allo sviluppo di gas (vapore acqueo) all’internodel cordone (elettrodi con rivestimento basico non essiccati);

• i tarli sono generati dall’unione di più pori;

• le inclusioni di scoria sono dovute alla scarsa pulizia dell’elettrodonella saldatura manuale;

• le inclusioni di tungsteno, possibili soltanto nel caso di saldaturaTIG, sono dovute al contatto accidentale tra elettrodo e materialebase;

• la mancanza di penetrazione e la mancanza di fusione sono dovute auna eccessiva velocità di passata e a un incompleto riempimento delcianfrino.

ECM - Saldature6

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ECM - Saldature 11

Norma CNR-UNI 10011

• Si riferisce alle costruzioni in acciaio da carpenteria;

• fa riferimento agli acciai Fe360, Fe430, Fe510 UNI 7070(attualmente S235, S275, S355 UNI-EN 10025);

• definisce i procedimenti di saldatura che possono essere utilizzati;

• prescrive la conformità degli elettrodi alle classi della UNI 5132;

• prescrive la qualificazione del procedimento di saldatura;

• definisce le seguenti classi di saldatura:

− classe I e classe II per giunti di testa o a completa penetrazione;

− classe unica per giunti con cordoni d’angolo.

ECM - Saldature 12

1) per spessori fino a 16 mm, per spessori da 16 a 40 mm ridurre di 10MPa, per spessori da 40 a 63 mm ridurre di 20 MPa, per spessori da63 a 100 mm ridurre di 30 MPa;

2) tensione ammissibile per il calcolo statico;

3) spessore in mm.

Rm [MPa] ReH 1) [MPa] σ adm 2) [MPa]t 3) ≤40 t>40

Fe360 360 235 160 140Fe430 430 275 190 170Fe510 510 355 240 210

RESISTENZA STATICACaratteristiche meccaniche e tensioni ammissibili

ECM - Saldature7

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ECM - Saldature 13

Resistenza statica - giunti di testa e a completa penetrazione

• σ⊥ tensione, di trazione e/ocompressione, normale alla sezionelongitudinale del cordone;

• τ// tensione tangenziale nella sezionelongitudinale;

• σ// tensione, di trazione e/ocompressione, parallela all’asse delcordone.

σ⊥

σ//

τ //

σ⊥σ//τ//

Nel cordone agiscono le seguentitensioni:

ECM - Saldature 14

La sezione resistente del cordone si calcola:

L: lunghezza cordone

s: minore degli spessori collegati oppurespessore dell’elemento a completapenetrazione

H: larghezza totale materiale base +materiale d’apporto

(2)

(1)

sHA

sLA

res

res

⋅=

⋅=

– per tensioni derivanti da azioni di trazione normali all’asse delcordone e per tensioni derivanti da azioni di taglio utilizzando laformula (1);

– per tensioni derivanti da azioni di trazione parallele all’asse delcordone utilizzando la formula (2).

ECM - Saldature8

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ECM - Saldature 15

• La verifica statica del cordone di saldatura prevede le seguentilimitazioni:

σ

σ≤τ+σσ−σ+σ ⊥⊥

adm85.0adm3 2

////2//

2

- vale la limitazione superiore se il giunto è di classe I;

- vale la limitazione inferiore se il giunto è di classe II.

ECM - Saldature 16

Resistenza statica - giunti con cordoni d’angolo

σ

σ// (NON CONSIDERARE)

τσ

• σ tensione, trazione e/ocompressione, normale all’asse delcordone;

• τ tensione tangenziale secondol’asse del cordone;

• σ// tensione, trazione e/ocompressione, nella sezionetrasversale del cordone: DANON CONSIDERARE.

ATTENZIONE: si distinguerà traσ⊥ , τ// e τ⊥ appena definita la

sezione resistente.

Nel cordone agiscono le seguentitensioni:

ECM - Saldature9

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ECM - Saldature 17

La sezione resistente, sia le per tensioni derivanti da azioni di trazionenormali all’asse del cordone sia per tensioni derivanti da azioni ditaglio lungo tale asse, è la cosiddetta sezione di gola del cordone:

L: lunghezza del cordone

a: altezza di gola (del triangoloinscritto nella sezionetrasversale del cordone)

aLAres ⋅=

a

pL

sezionedi gola

p

p: piede del cordonese il cordone è simmetrico si ha: 2pa =

ECM - Saldature 18

• La sezione di gola deve essere ribaltata su uno dei lati del cordonein modo da identificare le componenti di tensione σ⊥ , τ// e τ⊥:

σ⊥

τ//

τ⊥

τ⊥

τ//

σ⊥

• Si noti che a seconda del ribaltamento scelto, le σ⊥ diventano τ⊥ eviceversa; le τ// restano immutate.

ECM - Saldature10

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ECM - Saldature 19

La verifica statica prevede le seguenti limitazioni:

• se sono presenti σ⊥, τ// e τ⊥:

σ

σ≤τ+σ

σ

σ≤σ+τ+σ ⊥⊥⊥⊥

adm85.0adme

adm70.0adm85.0

2//

22

• se sono presenti σ⊥ e τ⊥:

σ

σ≤τσ ⊥⊥

adm70.0adm85.0

e

• se è presente solo σ⊥ o τ// o τ⊥:

σ

σ≤ττσ ⊥⊥

adm70.0adm85.0

,, //

- vale la limitazione superiore per Fe360;

- vale la limitazione inferiore per Fe430 o Fe510.

ECM - Saldature 20

Carichi che sollecitano il cordone

• Le forze (e gli eventuali momenti) che sollecitano il cordone sideterminano equilibrando l’azione dei carichi esterni;

• calcolate tali forze (ed eventuali momenti) si possono determinarele corrispondenti componenti di tensione σ⊥ τ// e τ⊥ da utilizzarenella verifica statica del giunto più sollecitato;

• ovviamente si deve scegliere un unico ribaltamento della sezione digola per l’intero calcolo;

• nel seguito si analizzeranno alcuni casi notevoli.

ECM - Saldature11

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ECM - Saldature 21

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 1

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

P

F

FL

2 cordoni

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

La

P

La

F

2// ==τ

22 PFPF =→=

La

P

La

F

2// ==τ

ECM - Saldature 22

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 2

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

ha

P

ha

F

2==τ⊥

22 PFPF =→=

ha

P

ha

F

2==σ⊥

P

FF

h

2 cordoni

ECM - Saldature12

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ECM - Saldature 23

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 3

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

Lah

Pb

La

F

La

P

La

F==τ==τ⊥

2//

1 ,2

hPbFPbhF

PFPF

=→==→=

22

11 22

Lah

Pb

La

F

La

P

La

F==τ==σ⊥

2//

1 ,2

P

F2

L

h

2 cordoni

F2

F1

F1 b

ECM - Saldature 24

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 4

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

haL

Pb

ha

F

ha

P

ha

F==τ==τ 2

//1

// ,2

LPbFPbLF

PFPF

=→==→=

22

11 22

haL

Pb

ha

F

ha

P

ha

F==τ==τ 2

//1

// ,2

P

L

h

2 cordoni

F2

F2

F1

F1

b

ECM - Saldature13

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ECM - Saldature 25

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 5

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

22//6

6,

ah

Pb

ah

M

ha

P

ha

F==τ==τ ⊥

PbM

PF

==

P

h

1 cordone

F

bM

22//6

6,

ah

Pb

ah

M

ha

P

ha

F ==σ==τ ⊥

ECM - Saldature 26

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 6

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

F

FL

2 cordoni

Me

h

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

Lah

M

La

F e==τ//

hMFMFh e=→=

Lah

M

La

F e==τ//

ECM - Saldature14

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ECM - Saldature 27

Carichi che sollecitano il cordone - esempio 7

• Ribaltando la sezione di gola sulsupporto:

• Ribaltando la sezione di gola sullapiattabanda:

haL

M

ha

F e==τ//

LMFMFL ee =→=

haL

M

ha

F e==τ//

h

2 cordoni

Me

L

F

F

ECM - Saldature 28

RESISTENZA A FATICA

• È necessario conoscere la storia di carico in termini di tensione, cioèl’andamento nel tempo della tensione tra valori di tensione massimae minima;

• anziché alla quota alterna di tensione, nel caso dei giunto saldati sifa riferimento al ∆ di tensione (∆σ o ∆τ);

• nel caso di oscillazioni di ampiezza variabile, i cicli e i ∆ ditensione si ricavano con il metodo stair case (versione bath-tub =serbatoio nella CNR-UNI 10011) per ottenere lo spettro dei ∆ ditensione

• le curve SN in un diagramma log-log sono formati da una spezzatacon tratti di equazione ∆σm ⋅ N = costante in cui l’esponente massume valori diversi a seconda del tipo di sollecitazione e delnumero di cicli.

ECM - Saldature15

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ECM - Saldature 29

Resistenza a fatica - curve SN per particolari sollecitati con ∆σ

• Ogni tipo di giunto è caratterizzato da ∆σA, corrispondente allasollecitazione ammissibile di ampiezza costante per N= 2⋅106 cicli.

• Ai particolari saldati e sollecitati con ∆σ, corrisponde un fascio di curveSN con tratti di equazione ∆σm ⋅ N = costante e in particolare:

− un fascio di rette parallele con esponente m = 3 nel campo

104 ≤ N ≤ ND cicli;

· ND = 5⋅106 cicli per particolari con ∆σA > 56 MPa;

· ND = 107 cicli per particolari con ∆σA ≤ 56 MPa;

− un fascio di rette parallele con esponente m = 5 nel campo ND ≤ N≤ 108 cicli;

− una fascio di rette orizzontali a partire da NF = 108 cicli.

ECM - Saldature 30

∆σ

(MP

a)

F

DA

N10410

102m=3

m=5

2⋅106 5⋅106

103

105 106 107 108

160

125

100

80

63

5040

564636

140

112

90

71

Categoria di giunto

∆σA

58

5

36

3

10

102

DDF

DAD

N

N

σ∆=σ∆

⋅σ∆=σ∆

ECM - Saldature16

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ECM - Saldature 31

∆σΑ ∆σD ∆σF

160 118 65 71 52 29140 103 57 63 46 25125 92 51 56 33 21112 83 45 50 29 18100 74 40 46 27 1790 66 36 40 23 1580 59 32 36 21 13

∆σΑ ∆σD ∆σF

Resistenza a fatica - curva SN per particolari sollecitati con ∆τ• Ai particolari saldati e sollecitati con ∆τ, corrisponde un’unica curva

SN (unica categoria 80 di giunto) di equazione

∆τm⋅N = costante e in particolare:

− una retta con esponente m = 5 nel campo 104 ≤ N ≤ 108 cicli;

− una retta orizzontale a partire da NF = 108 cicli;

ECM - Saldature 32

∆τ

(MP

a)

N10410

102

m=5

2⋅106

103

105 106 107 108

F36.6 MPa

A80 MPa

231

ECM - Saldature17

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ECM - Saldature 33

Resistenza a fatica - influenza dello spessore sul ∆ ammissibile

• La resistenza a fatica (∆σA) indicata dalla categoria del giunto siriferisce a spessori t ≤ 25 mm;

• nel caso di spessori t > 25 mm essa deve essere corretta (ridotta)come:

4AA25

t,t ⋅σ∆=σ∆

∆σA: ∆ di tensione ammissibile (categoria del giunto)

t: spessore in millimetri della parte più sollecitata del particolare

∆σA,t: ∆ di tensione ammissibile corretto

ECM - Saldature 34

Resistenza a fatica - dettagli

• Per sollecitazioni a ∆ costante il limite di fatica è ∆σD ( ∆τD).

• Per sollecitazioni di ampiezza variabile si usa la regola di Miner;

• ogni ∆ al di sotto di ∆σF (o ∆τF) può essere trascurato;

• si può utilizzare il metodo del ∆ equivalente: per calcolare la ∆σeq siassume m=3 in tutto il campo (m=5 per ∆τeq)

• Nessuna verifica a fatica è richiesta se:

− tutti i ∆σ sono minori di 26 MPa o comunque di ∆σD;

− tutti i ∆τ sono minori di 35 MPa;

− il numero totale di cicli è minore di N = 104 cicli.

ECM - Saldature18

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ECM - Saldature 35

Regola di Miner: richiami ∑∑α

==**i

toti

i

i

N

N

N

ND

DCS

1= (in termini di durata)

5

65* 102A

iiN

τ∆

⋅⋅τ∆=nel caso di ∆τ:

3

63* 102A

iiN

σ∆

⋅⋅σ∆=se ∆σi ≥ ∆σD

5

65* 105D

iiN

σ∆

⋅⋅σ∆=se ∆σi < ∆σD e ∆σA > 56 MPa

5

75* 10D

iiN

σ∆

⋅σ∆=se ∆σi < ∆σD e ∆σA ≤ 56 MPa

ECM - Saldature 36

Metodo del ∆ equivalente

• Serve per calcolare il ∆σeq (o ∆τeq) equivalente allo spettro dei ∆ ditensione applicato;

• il ∆σeq (o ∆τeq) è il ∆ di tensione di ampiezza costante che,applicato per un numero di cicli N pari al numero totale di ciclidello spettro, origina il medesimo danneggiamento a fatica:

55

33

, ∑∑τ∆

=τ∆σ∆

=σ∆N

N

N

N iieq

iieq

• La verifica a fatica si effettua confrontando il ∆σeq (o ∆τeq) con il ∆resistente ∆σres (o ∆τres) , ricavato dalla linea SN in esame incorrispondenza del numero totale di cicli N dello spettro:

reseqreseq τ∆≤τ∆σ∆≤σ∆ ,