Temi delle esercitazioni desame Corso di Disegno del corso di Laurea Specialistica in Architettura...

Post on 02-May-2015

220 views 2 download

Transcript of Temi delle esercitazioni desame Corso di Disegno del corso di Laurea Specialistica in Architettura...

Temi delle esercitazioni d’esame

Corso di Disegno del corso di Laurea Specialistica in Architettura dell’Università IUAV di Venezia

Fabrizio Gay Comunicazione del 12 marzo 2008

Esercitazione 1

Analisi grafica di una costruzione

I. La tradizione della prima Modernità

1.1. Ibridazione strutturale neoclassica

- Cupola S.Gaudenzio a Novara (1841),

- Mole antonelliana a Torino (1863-80).

1.2. Le nuove figure statiche del c.a. e del c.a.p.

• - E. Freyssinet : Hangar di Orly (1923)• - F. Dischinger: Copertura mercato di

Lipsia (1929), ....................• - P.L. Nervi: Aviorimesse a Orvieto

(1935)• - Le Corbusier: Padiglione Svizzero

(1930), • Auditorium maggiore del Palazzo dei

Soviet (1931)

Eugene Freyssinet Hangar di Orly (1923)

F. Dischinger: Copertura del mercato di Lipsia (1929

P.L. Nervi: Aviorimesse a Orvieto (1935)

1.3. espressionismo.

• - H. Poelzig: Grosse Schauspielhaus di Berlino (1920) e

• Festpielhaus di Salisburgo (1922)

• - B.Taut: Padiglione del vetro (Werkbund, Colonia 1914), il Monumento del ferro (Lipsia,1913).

1.4. Costruttivismo immaginifico e teconologico

• - V. Choukhov: Torre radio a Mosca (1922),...........

• - J. Prouvè (componenti e assemblaggio): Maison du Peuple a Clichy (1939)

1.5. La costruzione in acciaio.

• - Mies van der Rohe: la composizione come ‘processo di astrazione’ (il dipositivo statico-costruttivo dei telai multipli ricondotto a ‘figura astratta’ ): Lake Shore Drive, Seagram.........

II. Strutturismo in c.a. nell’architettura italiana.

2.1. Figurazione-costruzione.

• - Ponti-Nervi: Torre Pirelli (Milano 1960)• - BBPR-Danusso: Torre Velasca (1959) e

Edificio Piazza Meda (1969)• - Libera-Musmeci: Palazzo della Regione a

Trento (1953...)• - Albini-Covre : La Rinascente a Roma

( 1961)• - Moretti-Zorzi: Un ponte a Roma... • - Mollino-Musmeci: Teatro Regio a Torino

(1965...)

III. Un sistema costruttivo per ‘componenti-assemblaggio’, tra immaginario-tecnologie-cantiere’.

1. Louis Kahn (A. Komendant): la costruzione per componenti in c.a. e c.a.p.e e l’immagine delle città senza tempo:

• - Laboratori Richards a Filadelfia (1957-61),

• Salk Institute (59-61)..........• - Philadelphia City Tower: un

grattacielo ‘senza fine’ in componenti di c.a.p. (1957).

2. Da Archigram a Peter Rice (Ove Arup Ass.): il progetto come declinazione dell’immagine architettonica in componenti costruttivi da assemblare in cantiere

• - Cedric Price (Archigram): Fun Palace (1962)• - La costruzione per assemblaggio di

componenti in acciaio: Centre Pompidou.• - La costruzione per assemblaggio di

componenti in c.a.e c.a.p.: la Sede dei Lloyd’s.• - La costruzione per assemblaggio di

componenti in policarbonato: padiglione IBM• - Il vetro strutturale: le serre de La Villette-

Parigi ….

IV. Innovazioni sperimentali praticabili o spettacolarizzazione-estetizzazione delle tecniche costruttive (figure statiche, tecnologie, materiali, etc.)?

nuove configurazioni statiche e interpretazioni dell’architettura.

• - Cecil Balmond (Ove Arup Ass.): le Free Form o l’Informal.

• - Jorg Schlaich • - Motro• - Le ragioni della forma

architettonica: OMAS, Libeskind, Hadid.....

Esercitazione 2 Ibridi: artefatti naturalmente

necessari; 1) mappe

genealogiche2) morphings 3) Commutazioni

a. Necessità dell’ibrido

Qualsiasi oggetto è percepibile come “ibrido” per risolverne l’atipicità.

"Hanno elefanti selvaggi e unicorni non meno grossi degli elefanti che nel pelame somigliano ai bufali e nelle zampe agli elefanti. L'unicorno ha poi un corno in fronte molto grosso e nero; e vi dirò che egli non si difende con quel corno ma si serve della lingua tutta spinosa e dei ginocchi. La sua testa somiglia a quella del porco selvatico e la porta sempre chinata in basso; ama molto restare tra la melma e il fango; è molto brutto da vedersi e non somiglia affatto all'idea che ne abbiamo noi, né a ciò che diciamo quando lo descriviamo come un animale che si lascia prendere in braccio da una vergine; è proprio l'opposto".

b. Genealogia enciclopedica dell’ibrido

Riconoscere un oggetto naturale o artificiale è sempre un po’ come inventarlo (“invenire” significa esattamente “ritrovare”) in un percorso genealogico tracciato nel reticolo di quel che si sa, cioè delle categorie della propria (privata e collettiva) Enciclopedia.

c. Iconicità dell’ibrido

Se riconoscere un qualunque oggetto significa collocarlo in relazione ad altri oggetti (naturali o artificiali) del Mondo Naturale, allora l’architettura e il design sono a tutti gli effetti “arti figurative” giacché la riuscita dei loro prodotti dipende anche da quanto vengano felicemente riconosciuti in un dato insieme culturale.

d. “Ibridi” e storia naturale degli artefatti

Il Mondo Naturale, quale lo percepiamo, è composto sia da oggetti naturali che da artefatti umani i quali sono riconosciuti perché (anche loro) rubricabili in specie e generi. Come le specie naturali, forse, anche quelle degli artefatti umani si plasmano attraverso la concorrenza evolutiva nei tempi immensi della storia naturale.

e. Concorrenza riproduttiva degli artefatti

Nei tempi brevi del marketing gli oggetti prodotti da architetti e designer devono possedere requisiti di “identità” (riconoscibilità) e di “varietà” (evidenza nel genere merceologico) vivendo una concorrenza riproduttiva abbastanza simile a quella che produce la normale “varietas” naturale, in particolare quella spiegabile con i processi di selezione sessuale.

f. Retoricità della concorrenza riproduttiva

Ogni nuovo oggetto staglia infatti la propria evidenza e pregnanza culturale sullo sfondo degli oggetti congeneri spiccandovi per un qualche “scarto”, per un’eccezione che non può essere assoluta ma deve anzi arricchire la stessa “norma” che infrange

La norma, l’iconografia degli oggetti, alla fine dei conti, non potrà essere altro che l’integrale delle proprie eccezioni riuscite, giacché ogni invenzione sul mercato non può che essere un incidente rivalutato, un fatto felicemente retorico.

riassumendo

Non si dà un ibrido senza ipotizzarne una qualche genealogia; un ibrido riuscito implica una genealogia (collettivamente) rilevante e, forse, evolutiva.

L’invenzione di un oggetto si può dunque figurare come

1) percorso su una mappa genealogica (una manifestazione di una tipologia, di una morfologia o di un’iconografia),

2) come l’applicazione di particolari trasformazioni morfologiche o

3) come commutazione di proprietà e/o componenti tra “tipi” di oggetti.

1) mappe genealogiche• Anche lo scambio di proprietà tra tipi

di oggetti implica una loro qualche rappresentazione (implicita o esplicita) attraverso astratte tassonomie tipologiche e morfologiche o, al contrario, una loro evocazione tramite concretissimi campionari e repertori di exempla.

Semiografie - diagrammi

• Come percorsi su mappe geografiche dell’invenzione queste genealogie figurative nella storia degli artefatti s’incontrano nei modi razionali del diagramma – come gli alberi semantici, gli istogrammi, le tabelle componenziali, i rizomi ipertestuali – o, al contrario, in allusive collezioni iconiche come le wunderkammern prescientifiche, i bestiari medievali o le tavole dell’Atlante Mnemosyne con cui Aby Warburg esplorava le discendenze iconografiche nell’intera storia dell’arte occidentale.

2) morphings L’ibrido geometrico è costruito da un

insieme abbastanza ampio di trasformazioni topologiche (e in parte proiettive) e di loro impieghi nel progetto di architettura (ad esempio molte operazioni morfogenetiche di Peter Eisenmann, o alcune traduzioni oggettuali di diagrammi operate da Ben Van Berkel e Caroline Bos) o di design (per esempio le geometrie di mediazione plastica come quelle basate sulle curve mediane, polizomatiche, o sulle superquadriche di Lamè).

Ibridazioni icono-plastiche

l’ibridazione geometrica delle forme è spesso sperimentata direttamente sui caratteri “iconoplastici” delle forme agendovi direttamente attraverso le tecniche del morphing.

3) Commutazioni Tanto i metodi razionali di progettazione

industriale a “ bricolage” per “componenti e prestazioni”

quanto la teoria freudiana della formazione dell’immagine onirica per “spostamento” e “condensazione”

sono modelli che funzionano per commutazione di caratteri omologhi tra diversi tipi di oggetti.

Commutazione in natura e nel design

Centauri, chimere, grifoni, … tutti gli esempi di assemblaggi di parti sintatticamente corrette ma trascelte da diversi paradigmi, sono esempi grossolani di commutazione componenziale.

La storia concreta degli artefatti mostra continuamente esempi di ibridazione attraverso lo scambio di proprietà intrinseche tra tipi di oggetti diversi;

i casi più clamorosile commutazioni di materia, di forma, di

colore e di testura usate in alcune invenzioni di Philippe Starck, Mendidni, Matisse, Munari … ,

le commutazioni di funzione commesse dal Dada alle neoavanguardie)

si limitano a replicare nella dimensione di una singola invenzione processi millenari come quello attraverso il quale le forme dell’intera decorazione architettonica si evolvono in un continuo scambio di attributi formali e materici, a partire da una traduzione originaria del “vegetale” nel “lapideo”.