Storia medievale_La Chiesa, l'Italia, i Longobardi

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La Chiesa, l’Italia, i LongobardiE in Occidente?

Per orientarci

La Chiesa in Occidente

La basilica di San Pietro di epoca costantiniana

Una forza unificatrice La Chiesa cattolica garantisce unità culturale e religiosa all’Occidente europeo, diviso in regni romano-germanici.

Si ispira all’impero di Roma, conservando caratteri e tradizioni romane (latino).

Tramontato il sogno di Giustiniano, la Chiesa rimane per secoli l’unica istituzione di carattere universale (cattolica) in Occidente.

Il suo successo è dato dal coinvolgimento dei vescovi e dal primato di quello di Roma.

L’Europa cristiana Fondamentale è la conversione al cattolicesimo dei germani, che punta a estirpare l’arianesimo per ottenere integrazione.

Fra V e VI secolo si elaborano credenze e comportamenti che avrebbero segnato il Medioevo.

Decisivi sono due fattori:

monachesimo

cultura classica

Il ruolo dei vescovi

Il primato del Papa sulla cristianità

Radicamento dei vescovi

Primato del vescovo di Roma

Inizialmente onorifico dal Concilio di

Nicea (325)

Titolo di

Papa dal 384

Pontificato di

Leone I

Leone I Secondo la tradizione, ferma Attila a Mantova.

Da Roma riprende il titolo di pontifex maximus.

Afferma il principio del primato di Pietro (vescovo di Roma ricava il suo potere dall’essere vicario di Pietro, a cui Cristo aveva affidato la sua Chiesa).

Conflitto con l’Impero d’Oriente Primato di Roma tensioni con l’imperatore d’Oriente per il CESAROPAPISMO (l’imperatore d’Oriente deteneva anche autorità in ambito religioso)

I pontefici romani si oppongono all’influenza esercitata dagli imperatori d’Oriente: papa Gelasio I (492-496) invia lettera all’imperatore Anastasio I, nella quale afferma l’AUTONOMIA DELLA CHIESA rispetto al potere politico e l’esistenza di due distinte autorità (politica = imperatore; spirituale = papa), entrambe derivanti da Dio.

Il potere politico doveva realizzare la volontà divina: si afferma la SUPREMAZIA del potere SPIRITUALE su quello TEMPORALE (controversia tipicamente medievale).

Monachesimo Monachesimo occidentale è cenobitico.

Minore autonomia rispetto all’autorità ecclesiastica, perché i monasteri devono sorgere in accordo con i vescovi.

Grazie a questo legame, il monachesimo diventa strumento fondamentale di evangelizzazione in Occidente (in aree rurali e in GB-Irlanda).

Funzione evangelizzatrice differenzia considerevolmente il monachesimo occidentale da quello orientale, più ascetico e legato alla preghiera.

Il monachesimo irlandese Dal V secolo il movimento di evangelizzazione attraverso il monachesimo si fa intensissimo.

I celti d’Irlanda vengono convertiti da monaci della Britannia, guidati da San Patrizio (432).

Il monachesimo irlandese eredita elementi orientali: ascetismo estremo, ideale della peregrinatio, esilio volontario al mondo che diventa missione di evangelizzazione e martirio.

Monachesimo occidentale

Monachesimo benedettino Le caratteristiche del monachesimo occidentale sono però stabilite da Benedetto da Norcia (480-547), che nel 529 fonda il monastero di Montecassino.

Introduce la Regola, con il rispetto di tre voti: povertà, castità e carità. Sono però evitati gli eccessi del monachesimo irlandese e si diffonde proprio per la sua moderazione, affermandosi pienamente con il pontificato di Gregorio Magno (590-604).

Fusione fra momenti di preghiera e di lavoro: ORA ET LABORA. Scansione della giornata nelle ore canoniche di preghiera, lavoro, studio e lettura individuale.

Il monastero benedettino diventa struttura efficiente e autosufficiente.

Monastero benedettino

Povertà, obbedienza, stabilità - cultura Attività in forma comunitaria

Obbedienza alla figura dell’abate

Monaci tenuti alla permanenza stabile fino alla morte nel monastero (stabilitas).

Attività intellettuale e studio di venti ore settimanali: ogni monastero ha una biblioteca e uno scriptorium, dove i manoscritti venivano copiati e miniati.

Vengono aperte anche scuole monastiche per i novizi.

Contributo fondamentale per la conservazione della cultura classica.

Amanuensi

L’Italia divisa fra Longobardi e Bizantini

Una provincia bizantina La guerra greco-gotica (535-553) e la conquista bizantina prostrano l’Italia da centro del Mediterraneo a provincia bizantina con la Prammatica sanzione.

Governo bizantino autoritario, esoso e debole: forti tensioni con aristocrazia italica.

In questo quadro si inserisce l’arrivo dei Longobardi in Italia.

L’Italia divisa Longobardi in migrazioni secolari dalla Scandinavia all’Europa centrorientale (Pannonia=Ungheria).

Dal 568, spinti dagli Avari, si muovono verso Occidente guidati da Alboino.

Nel 569 entrano in Italia dal Friuli e conquistano Pavia, poi capitale del loro regno.

Si impossessano dell’Italia settentrionale, della Toscana e di un’area estesa centro-meridionale, dall’Umbria alla Basilicata.

E i Bizantini? Scelgono la linea difensiva: mantengono Roma e il Lazio, le zone costiere e a Sud strategiche per i commerci mediterranei (Pentapoli adriatica, area veneta, Liguria – poi ceduta ai Longobardi – e le isole).

Italia da allora divisa: non più “Italia”, ma

Longobardia Romània

La “questione longobarda” – quando storia e politica si incontrano Quali caratteri ha la dominazione longobarda in Italia? Non c’è una risposta univoca per scarsità delle fonti: Historia Longobardorum di Paolo Diacono (789, duecento anni dopo l’arrivo dei Longobardi) e Editto di Rotari (643).

Durante il Risorgimento, la dominazione longobarda è vista in maniera estremamente negativa.

Oggi la posizione è più sfumata: non è uniforme una dominazione che dura due secoli; dopo la conflittualità iniziale, integrazione fra le due componenti, anche linguistica.

Rivendicazioni autonomistiche e Longobardi oggi?

Come cambia la società Il dominio longobardo ha costituito una FRATTURA STORICA

Uscita dell’Italia dal sistema imperiale

Scomparsa dell’aristocrazia senatoria come ceto dirigente

(uccisi, sottomessi)

Non c’è integrazione: Longobardi estranei alla cultura latina e ariani, con massa

pagana

Per l’Italia epoca di regresso

economico e dissoluzione strutture civili

Un potere frammentato Longobardi: struttura politica e sociale rudimentale, basata sui clan.

Si stabiliscono in campagna, suddivisi in FARE (gruppi di guerrieri legati da antenato comune).

Nelle città risiedono i DUCHI, comandanti militari che governano su territori estesi.

Esiste un re, ma i duchi sono molto autonomi.

Sommatoria di domini locali, cosa che accentua la frammentazione politica dell’Italia.

Successioni difficili – i duchi Nel 572 Alboino è assassinato da una congiura ordita dalla moglie Rosmunda (e Bizantini), nel 574 anche Clefi viene ucciso

Assoluto sopravvento dei DUCHI fino a

elezione di Autari (584-590): unità contro minaccia

bizantina

Nascita di uno stato longobardo Dopo Autari, con Agilulfo e Rotari, i domini vengono ampliati con Veneto (tranne Venezia), parte di Emilia e Liguria.

Si rafforza l’autorità del sovrano, con la limitazione del potere dei duchi: nuova gerarchia.

Sovrano e la sua corte a Pavia (626 capitale)

Gastaldi: funzionari nominati dal

sovrano, poteri giudiziari e

amministrativi

In realtà Spoleto e Benevento restano autonomi: autorità

solo in Nord e Toscana

L’Editto di Rotari - 643 Tentativo di affermare il potere centrale

Rotari trasforma in leggi scritte le norme consuetudinarie del diritto longobardo.

Questo per garantire equità e uniformità e imporre l’autorità pubblica al posto di quella privata dei clan.

Dalla FAIDA GUIDRIGILDO: risarcimento in denaro per danno o offesa

Principio scritto per il popolo dei longobardi, ma con influenza romana, in latino: TERRITORIALITA’

DELLE LEGGI

L’avvicinamento dei due popoli Mentalità longobarda sta cambiando: ruolo importante giocato dalla Chiesa, con Gregorio Magno, mediatore fra Longobardi, Bizantini e popolazione romana.

Matrimoni misti Latino volgare Conversione al CATTOLICESIMO

Il Papato tra Longobardi e Bizantini Con i Longobardi cresce il prestigio della Chiesa in Italia, perché si indebolisce il potere bizantino e per l’operato di Gregorio Magno (590-604).

Il Papa nei territori dell’Italia centrale sostituisce un imperatore ormai assente: è lui che tratta con i Longobardi per il pagamento dei tributi e per la conversione al cattolicesimo, in accordo con la regina Teodolinda.

Nello stesso tempo, il Papa tratta con i Franchi in funzione antilongobarda, ponendo le basi di un accordo che sarebbe durato fino al IX secolo.

Gregorio Magno Ruolo centrale del Pontefice.

Amministrazione efficiente delle proprietà della Chiesa: rendite fondiarie per donazioni, solida base economica per sfamare durante carestie, compiere opere di carità e difendere Roma.

Patrimonio di San Pietro che da Roma e Lazio si svilupperà in entità politica, il futuro

A ciò si sommano i tentativi di evangelizzazione alle estremità dell’Europa: angli e sassoni; monachesimo benedettino.

STATO DELLA CHIESA