Smau Bologna 2010 Barbara Bonaventura

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2010 Marketing Trends: opportunità emergenti ed errori da evitare

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2010 MARKETING TRENDS

1

opportunità emergenti ed errori da evitare

d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

2d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

Chi è ://Mentis? Chi è ://Mentis? Chi è ://Mentis? Chi è ://Mentis?

E’ una società specializzata nella consulenza e nella realizzazione di progetti innovativi.

Barbara BonaventuraBarbara BonaventuraBarbara BonaventuraBarbara Bonaventura

Laureata nel 1999 a Padova con uno dei primi lavori italiani di ricerca sulla CMC (computer mediated communication) è consulente di strategie di marketing.

Dopo un breve periodo di impegno come ricercatrice per l'Università di Venezia, inizia a dedicarsi professionalmente al marketing.

3d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

dedicarsi professionalmente al marketing.

Negli anni ha seguito aziende afferenti a settori molto diversi: dal TLC all'Automotive, dall'IT all'Edilizia. Ampliando, così, la conoscenza della materia e approfondendo l'utilizzo delle varie strategie in contesti differenti.

Alle attività di consulenza ha da sempre affiancato l'ambito formativo, ed oggi ha al suo attivo decine di corsi e interventi inerenti al marketing strategico tradizionale e al marketing digitale.

La ricerca 2010 marketing trends

In questo corso forniremo una panoramica generale dei risultati di

una Ricerca svolta a partire dal giugno scorso.

Infatti, essendo noi consulenti che lavorano a contatto con il tessuto economico, ci siamo resi conto che alcune dinamiche stavano

4d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

economico, ci siamo resi conto che alcune dinamiche stavano cambiando.

E' quindi iniziato un attento lavoro di indagine e raccolta dati per comprendere il contesto ed evidenziare quelle tendenze che

avrebbero influenzato concretamente lo sviluppo delle attività dei nostri clienti.

Abbiamo lavorato in parallelo su tre fronti per raccogliere informazioni e stime di come stavano evolvendo le varie situazioni allo scopo di individuare gli sviluppi più probabili.

Si sono pertanto evidenziate le tendenze in ambito:

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- Economico

- Sociale/Psicologico

Per poi riportarle al contesto più legato al

- Marketing

2010

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2010trends economici generali

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9 trends economici

Sviluppo di nuovi modelli di consumo

tra questi:L’opportunità è donna

Come mercato, le donne

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� Attenzione ai nuovi mercati (BRIC)� Focus sui consumatori anziani� Focus sui mercati rosa

Come mercato, le donne

presentano un’opportunità

maggiore di Cina e India messe

assieme.

Esse controllano oltre 20mila

miliardi di dollari si spesa al

consumo, cifra che potrebbe

raggiungere i 28mila miliardi in

cinque anni.

2010

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2010trends psicologici generali

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7 trends psicologici

Cambiamento della ‘sensibilità’

� crescita della Parsimonia

Cosa vogliono i consumatori?

La gente sarà più attenta a come

spende.

La preferenza andrà a prodotti di

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� crescita della ParsimoniaLa preferenza andrà a prodotti di

buona qualità che conservano il

loro valore nel tempo e questo

vuol dire che i consumatori

‘investiranno’ nei prodotti

piuttosto che limitarsi a

consumarli, e faranno meno

acquisti di tipo ostentativo.

Su un punto tutti gli analisti

sono d'accordo:

la crisi economica ha rotto il

precedente equilibrio

inducendo un cambiamento

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inducendo un cambiamento

radicale delle regole di

mercato.

E' una via a senso unico:

non si ritornerà allo stato

precedente.

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Tre leve o fattori di cambiamento:

1. Leva tecnologica: evoluzione delle

comunicazioni in Rete rappresentate dal web

2. Instabilità dei mercati

3. Rilevanza dei nuovi concorrenti che arrivano

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3. Rilevanza dei nuovi concorrenti che arrivano

dai paesi emergenti

=

Situazione dinamica in continuo assestamento...

Kotler la definisce l’era della turbolenza

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2010

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2010tendenze

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1. Dalla Pubblicità alle Storie

2. Dal Consumatore alla Persona

3. Nuovi modelli di scelta

4. La coda lunga

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4. La coda lunga

5. Estenalizzazione (outsourcing)

6. Google e nuove abitudini

7. Disintermediazione totale?

Dalla pubblicità

alle storie

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alle storie

d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

Dalla pubblicità alle storie

A .Le persone non credono che la

pubblicità dica la verità

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pubblicità dica la verità

• Il 76% degli intervistati non crede agli spot(Yankelovich)

Dalla pubblicità alle storie

B. Le persone citano il passaparola

come la fonte migliore per scegliere

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come la fonte migliore per scegliere

i prodotti

• 92% (GfK NOP/Roper)

Dalla pubblicità alle storie

C. Le persone indicano che il

contatto con altri simili sia la fonte

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contatto con altri simili sia la fonte

più convincente per scegliere un

prodotto.

Dalla pubblicità alle storie

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Trust Barometer 2009

Dalla pubblicità alle storie

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Trust Barometer 2009

Dalla pubblicità alle storie

• 18%: Proportion of TV advertising campaigns generating positive ROI

• 54 cents: Average return in sales for every $1 spent on advertising

• 256%: The increase in TV advertising costs (CPM) in the past decade

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decade• 84%: Proportion of B2B marketing campaigns resulting in falling

sales• 14%: Proportion of people who trust advertising information• 95%: The failure rate for new product introductions

• 3000: Number of advertising messages people are exposed to per day

Dalla pubblicità alle storie

Quindi?

Se la pubblicità ha perso valore, mentre sta prendendo piede il passaparola, come

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prendendo piede il passaparola, come possiamo trasmettere i nostri messaggi?

Dobbiamo imparare a creare e a raccontare Storie

Dalla pubblicità

alle storie

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Dalla pubblicità alle storiePunti critici:

• Non si ha il controllo sulle storie: una volta che cominciano a circolare mutano, si evolvono si adattano.Quando i consumatori devono decidere qualcosa che li riguarda, spesso si basano sulla verità elaborata dalla comunità e non sulla

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spesso si basano sulla verità elaborata dalla comunità e non sulla storia confezionata dal marketing.

• Si diffondono storie non fatti

• Internet non dimentica: posso verificare all’istante la reputazione di un qualunque dipendente di un’azienda con la quale lavoro con la stessa facilità con cui posso sapere quale aspetto aveva una certa celebrità prima del lifting.

QUINDI?

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QUINDI?

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IERI

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OGGI

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Il budget langue…

If you have more money than brains, you should focus on outbound marketing.

If you have more brains than money, you should focus on inbound marketing.

Guy Kawasaki

In italiano suona circa così:

28d.ssa Barbara Bonaventura - barbara.bonaventura@mentis.it

In italiano suona circa così:

Se hai più soldi che cervello concentrati sull’outbound marketing.

Se hai più cervello che fondi, allora concentrati sull’inbound marketing.

Outbound marketing

L’ outbound marketing è l’approccio che conosciamo: per raggiungere i nostri mercati dobbiamo investire in pubblicità su radio, tv, giornali, web, etc.

E’ il tipico marketing dell’interruzione dove cerchiamo di attirare

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E’ il tipico marketing dell’interruzione dove cerchiamo di attirare l’attenzione dei nostri potenziali clienti attraverso annunci, spot e cartellonistica.

Dobbiamo cercare di far tanto rumore per soverchiare i messaggi dei concorrenti, per guadagnare un po’ del tempo del nostro target.

Inbound marketing

L’ inbound marketing mira a far si che sia il cliente a trovare

l’azienda.

Chiaramente il cliente cerca un’azienda perché ritiene che questa possa essergli utile.

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possa essergli utile.

In un certo senso, potrebbe venir percepito come un marketing passivo in quanto sono le persone che raggiungono l’azienda e non viceversa. Ovvio, è una falsa percezione in quanto è molto più difficile convincere i nostri interlocutori che vale la pena di venirci a cercare piuttosto che sommergerli di messaggi pubblicitari.

Inbound marketing

È il marketing dell’ascolto e del permesso: i clienti ci concedono la loro attenzione perché trovano interessante quello che stiamo loro raccontando.

Dobbiamo farci

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Dobbiamo farci

invitare a cena

fuori

Check list del

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successo

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Check list del successo:

1. avete il prodotto giusto?

Ci saranno commenti positivi solo se il prodotto/servizio colpirà positivamente la

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prodotto/servizio colpirà positivamente la community. Non serve a nulla far circolare la voce se ciò che offriamo non si dimostra all’altezza.

Check list del successo:

2. avete l’approccio giusto?

Siete pronti a mettervi in gioco in modo trasparentee ad aprire un vero dialogo?

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e ad aprire un vero dialogo?

Check list del successo:

3. sapete e volete ascoltare?

Dovete ascoltare le voci che circolano e il migliorsistema per farlo è parlare con la gente.

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sistema per farlo è parlare con la gente.

Check list del successo:

4. lavorate coi nodi di rete?

I nodi sono le persone più loquaci tra i consumatori, sono le fonti ritenute affidabili e disinteressate.

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sono le fonti ritenute affidabili e disinteressate.

Check list del successo:

NETWORK NETWORKNODE

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NETWORK

A

NETWORK

B

NODE

FONTE AFFIDABILE

Check list del successo:

5. avete considerato tutte le tecniche possibili per

spargere la voce?

Far circolare la vostra storia è un processo attivo, è

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Far circolare la vostra storia è un processo attivo, è necessario impegnarsi in tal senso. Avete pensatoalle tecniche possibili per attuarlo?

Check list del successo:

VEICOLI DI CONTAGIO

• Chiacchiere faccia a faccia• Conversazioni telefoniche• Social media

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• Social media• Sms• E-mail• IM• Blogging• Articoli e rencensioni su riviste• Sponsorizzazioni

Check list del successo:

• Buzz marketing– Eventi, promozioni dirette sul territorio.

• Viral marketing– Materiale sponsorizzato, websites, blogs, advergames, video, utilities, strumenti utili etc.

• Influencer marketing

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• Influencer marketing– Individuare e coinvolgere gli influenzatori

• Evangelist marketing– Trasformare I clienti fedeli in citizen marketers

• Street marketing– Agire nei luoghi offline frequentati dal mio pubblico

• Stealth / Undercover marketing– Mostrare senza far vedere

Check list del successo:

6. Coinvolgete i consumatori?

Più a lungo i consumatori penseranno – lavorerannosul vostro marchio, maggiori saranno le probabilità

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sul vostro marchio, maggiori saranno le probabilitàche ne parlino.

Check list del successo:

7. La pubblicità contribuisce al passaparola?

Le tecniche per spargere la voce non escludono il ricorso alla pubblicità tradizionale. La sfida, tuttavia,

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ricorso alla pubblicità tradizionale. La sfida, tuttavia, è utilizzarla inmodo che possa contribuire a far parlare del prodotto e non ad affossarlo.

Check list del successo:

8. I partner e i rivenditori contribuiscono al

passaparola?

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Check list del successo:

9. In che modo potete continuare ad alimentare il

passaparola?

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Check list del successo:

Riassumendo:1. più vicino alle persone, raggiungendole nei momenti di vita reali ... 2. personalizza, rendi protagonista ... nessuno vuole essere considerato uguale agli altri, ognuno deve trovare risposta alla sua 'ragione di acquisto'3. nicchia: concentrarsi sui giusti consumatori ... precisione non uniformità ... parti con il piccolo4. scegli i giusti influenzatori

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4. scegli i giusti influenzatori5. coinvolgi i consumatori nella creazione dei prodotti e servizi6. utilizza il passaparola ... tanto i consumatori parlano già7. impiega strategicamente i nuovi mezzi ... tutti già li usano8. comunica in modo originale, racconta una storia ... renditi narrativo andando al di là dei benefici concreti9. crea esperienze memorabili ... si innescano meccanismi virali ... colpisci la gente per far parlare di te10. sii coerente in tutti i passaggi.

Grazie per l’attenzione

per rimanere aggiornati sui trend:

www.2010trends.it

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