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Correzione errori incontro5. LeccoGabriella Lessena

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza

Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti

Corso per docenti/operatori/volontari

Correzione e autocorrezione degli errori.

Sviluppo di un percorso comune di consapevolezza linguistica

Lodi

15 dicembre 2011

Gabriella Lessana

Il concetto di errore

• Si parla di errore in presenza di una deviazione dalla norma linguistica codificata nella lingua oggetto di studio

• La «devianza» è stata a lungo considerata soltanto come fenomeno negativo, da eliminare, da reprimere

• Errore , come peccato, deve essere evitato e nel caso venisse commesso..

• occorre “fare penitenza” (esercizi rigidamente strutturati, la continua trascrizione della forma corretta)

Teorie e concezioni dell’errore 1

La concezione dell’errore dipende dall’approccio di insegnamento a cui si fa riferimento

• anni ’50 → metodo diretto (rif. teorie del comportamentismo): immersione diretta nel contesto linguistico, senza riflessione grammaticale

errore → spia di mancanza nell’apprendimento provocato dalle azioni didattiche adottate

- corretto immediatamente, ma senza riflessione

- non è concepito come elemento da cui si impara

- l’influenza della L1 come principale ostacolo all’apprendimento della nuova lingua

Teorie e concezioni dell’errore 2

Gli studi di analisi contrastiva (fino agli anni 60) hanno considerato l’errore come fenomeno derivante dall’interferenza tra L1 e L2

• influenza L1 su L2• errore → transfer negativo• difficoltà di apprendimento rapportate a somiglianza/differenza fra i sistemi linguistici• gli errori sono prevedibili se si conoscono i 2 sistemi linguistici

L’analisi contrastiva si rivela limitata perché non riesce a definire né a trovare giustificazioni per molte tipologie di errori

Teorie e concezioni dell’errore 3

• anni ’60 → prospettiva cognitivista: il focus viene spostato sul discente, sul suo modo di apprendere e sui meccanismi dell’apprendimento linguistico• Errore → spia del risultato delle strategie universali che l’apprendente mette in atto per imparare; elemento da cui ripartire per rinegoziare e riqualificare le proprie ipotesi sul funzionamento della lingua

• 1972 Selinker definisce il concetto di interlingua come sistema linguistico universale adottato da parlanti non nativi che imparano una seconda lingua• nella prospettiva interlinguistica, errore e analisi degli errori assumono un ruolo centrale.

Teorie e concezioni dell’errore 4 Noam Chomsky definisce

• il LAD (Language acquisition device), un dispositivo di acquisizione linguistica innato che regola qualsiasi processo di acquisizione

• l’esistenza delle sequenze di apprendimento naturali e universali, cioè comuni a tutti gli individui che imparano una seconda lingua indipendentemente dall’età, dalla LM e dal contesto di apprendimento

• l’esistenza di fattori di variabilità legati a fattori personali, cioè il tempo necessario per passare da una fase di interlingua all’altra.

Il concetto di errore 1

• Il concetto di errore cambia: errore è diverso da sbaglio: entrambi sono una violazione delle norme

rispetto alla lingua di arrivo, ma - l’errore riflette una regola sistematica

dell’apprendente, è la spia della sua interlingua (es. non coniugare i verbi, usare No, come

particella negativa invariabile,…) - lo sbaglio è un incidente momentaneo di

produzione linguistica dell’apprendente che normalmente segue la regola.

l’interlingua

• Chi apprende una nuova lingua diversa dalla propria L1 si muove verso la nuova lingua attraverso la costruzione di un sistema linguistico instabile chiamato interlingua

• L’interlingua procede per stadi conseguenti l’uno all’altro (4)

• Per alcuni aspetti le sequenze sono universali (adulti, bambini, acculturati e non)

• E’ l’uso non isolato o sporadico di una nuova struttura che segna il passaggio da uno stadio a quello immediatamente successivo.

Interlingua Tempo, aspetto, modo del verbo

Forma basica

Oggi io mangia, tu mangia, ieri mangia, se io mangia( oppure io/tu mangiare)

Secondo stadio

Ieri (ho) mangiato

Terzo stadio Quando io mangiavo

Quarto stadio Mangerò molto,dove sarà Giovanni? Se fossi triste…, Mangerei poco

Interlingua morfologia nominale e accordo

Forma basica

Nomi e aggettivi invariabili:

(Un bambino, due bambino)

(bambino)buono,(bambina) buono. Niente articoli. Sovraestensione di la

(la bambino, la treno)

Secondo stadio

Primi articoli accordati

(la bambina, il bambino)

Terzo stadio Accordo tra nome e aggettivo attributivo: bambino buono, sedia rossa

Quarto stadio Accordo tra nome e aggettivo predicativo (la sedia è rossa)

e tra soggetto e participio passato (le sedie sono rotte)

Monitoraggio degli errori, fasi di interlingua

Nome…………………………………..data produzione

linguistica

rivolta chi per fare che cosa

in quale contesto

Le tipologie dell’ errore

- Pronuncia

- Ortografia

- Lessico

- Morfologia

- Sintassi

- Pragmatica

Esempio (gli errori non sono tutti uguali)

…se loro non bugiàno ( se loro non fanno la spia)

….se loro no bugie (se loro non fanno la spia)

…lui era sempre mangiare a classe (lui mangiava sempre in classe)

….anche negozi tutti hanno parlato tedesco (nei negozi tutti parlavano tedesco)

Esempio

Un bambino e lui papà vado a lago prendi pesce.

Loro anda..andiamo..andar..an-andàno casa.

Papà mangiare..mangiato pesce.Quello bambino…loro …viado…

vanno…vano la lago..il lago.Il lago meno..meno il pesce lago

Esempio Era una volta, Signora Caldara e Signore

Caldara hanno avevanno orginazare voluto per andare per a vacanza . The Nella giorno di viaggiare vengono alla pulmano con la Machina . Nella strada fermavano per benjino m poi vengono per pulman di viaggiare tutte e due sono erano molto contento

Ma quando arrivanno a pulman Signora diceva che Lei dimenticato la sua portafolig portafoglio a sua amica . Quindi Signor Caldara ha chiamato […]

Kaur, India- Hindi, in Italia da 2 giorni, ha studiato per 4 mesi a New Dehli

Esempio Una fine settimana, due ragazzi sono hanno

deciso andare accamparsi . poi sabato mattina loro sono sv si sono severiati presto . poi hanno guidato quella macchina . ma hanno scopruto non ci sono stata/e benzina/e , poi sono andati a usato per incitare ! poi sono accelerati . perché no/ma . mamma mia . i suoi portamonete ha perduto . che fanno ! poi hanno telefonato a polizio . per l’aiuto . un persone ha raccogliuto la i suoi portamonete . poi . loro si sono accordato per incontrarsi . poi questi due ragazzi hanno continuato accelarare , perché loro sono stati inricor in ritardo . dopo di un ore , sono arrivati al ‘ accampamento .

Yang Liu, cinese- Erasmus LLS, in Italia da un mese, studia italiano da 4 mesi circa

Esempio

Due personi andato in auto per un viaggio . Paran per comprare un po di gas. Arrivaron al camping, è notan che qualcossa hanno olvidato . Il signore ritorna dove comprò il gas, è domanda si sta su biglietera qui. Chiama a il telefono che il signore de il gas li da , è domanda per su biglietera. Il signore dice che lo tene, è si incontran per rotornare. Il signore ritorna al camping,

troppo felice. Mary, spagnolo- Messicana, erasmus ingegneria, in Italia da un mese e

mezzo, studia Italiano da 5 mesi circa.

Trattamento dell’errore 1

• Si interviene sempre tenendo conto dei processi naturali.

• Attività di spiegazione,esercitazione, riparazione, riflessione sulla lingua

• A condizione che le strutture bersaglio siano selezionate accuratamente in base ai livelli di partenza degli allievi

Trattamento dell’errore 2

• Correggere gli errori è una forma particolare di riflessione sulla lingua: si danno all’apprendente informazioni circa le sue ipotesi aiutandolo a metterle a punto

• Il termine ‘correzione’ sarebbe da sostituire con feedback, responso informativo: l’insegnante informa l’apprendente sull’esito delle sue ipotesi assistendolo proprio lì dove sta già compiendo i suoi sforzi di analisi e sistematizzazione

Trattamento dell’errore 3

• Si deve correggere sempre tutto? No. Correggere sempre tutto genera

confusione, è dispersivo• Selezionare gli errori da correggere

tenendo conto: - del livello - degli aspetti su cui richiamare di volta

in volta l’attenzione (ortografia, morfologia,

fonologia appropriatezza lessicale o pragmatica)

Trattamento dell’errore 4

• Più facile individuare e correggere gli errori formali (ortografia, fonetica, morfosintassi)

• Più difficile quelli pragmatici comunicativi (messaggio appropriato rispetto al destinatario e al contesto)

• Più facile errori produzione scritta• Più difficile errori produzione orale

• Sviluppo della fluenza contesti rilassati, piacevoli, per perseguire scopi anche non immediatamente linguistici

• Sviluppo dell’accuratezza contesti più controllati, impegnativi, in cui ci si concentra sulla lingua in sé e per sè

Individuazione degli errori secondo il criterio della

correttezza

• Errore:deviazione dal sistema della lingua, dalle regole del codice linguistico

• Questo criterio rimanda alla necessità di definire la norma e a indagare il rapporto tra norma e uso

• L’errore è una delle cause fondamentali del processo di trasformazione di una lingua perché può riflettere tendenze innovative destinate ad affermarsi in una fase successiva della storia della lingua

Individuazione degli errori secondo il criterio della

appropriatezza

● Lingua →veicolo di comunicazione

● Errore → forma linguistica non adeguata alla situazione, magari grammaticalmente corretta, ma non appropriata al conteso comunicativo.

- funzionale

- pragmatico

- culturale

Individuazione degli errori

secondo il criterio della comprensibilità

• Lingua → veicolo di comunicazione• Errore → elemento che rende difficile o

impossibile la comunicazione• L’ errore grammaticale o lessicale non

viene preso in considerazione se non limita la comprensione del messaggio.

Individuazione degli errori secondo il criterio della

soggettività

• Il margine di tolleranza agli errori varia in base al rapporto che il docente ha con la lingua obiettivo

Provare a riflettere sul proprio modo di correggere gli errori: - quali criteri si adottano? - quali errori non incontrano la tolleranza o la

flessibilità di ogni docente ?

La fossilizzazione linguistica

• E’ causata dal fatto che l’apprendente non riesce più ad analizzare i dati in arrivo, a paragonarli con la sua produzione, a valutare le differenze e dunque a formulare ipotesi. Si accontenta della fase in cui è.

L’ importanza dell’analisi degli errori 1

Per il docente:attraverso la “raccolta degli errori” può:• rilevare progressi e difficoltà

nell’apprendimento• monitorare lo sviluppo dell’interlingua• focalizzare la propria azione didattica su

attività ed esercizi vicini ai bisogni linguistici degli studenti

L’ importanza dell’analisi degli errori 2

• non solo elencare gli errori e le mancanze

• capire dove lo studente sta andando, qual è il suo sistema di ipotesi e strategie per progredire nella nuova lingua

L’ importanza dell’analisi degli errori 3

per lo studente:

• può acquisire consapevolezza rispetto al proprio meccanismo di acquisizione linguistica (LAD)

• capire a quale livello del QCER si situa

Attenzione al filtro affettivo

• La correzione può generare ansia, frustrazione, perdita di autostima (perdere la faccia)

• Può provocare calo dell’interesse e della motivazione, poca spontaneità, distrazione dagli obiettivi comunicativi a favore di quelli

formali

Lingua cinese (cenni)

• Lingua scritta uguale per tutti• 300 dialetti• 56.000 caratteri• 2.500 da imparare nelle elementari• lingua non flessiva non si declina e non si

coniuga niente• lingua tonale• parole brevi• suoni inesistenti:r,v,gn,gl - Dizionario consigliato: ZhaoXiuying Dizionario compatto

cinese italiano, italiano cinese Zanichelli Bologna

Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano degli studenti xinofoni

• la pronuncia di alcune letterenon sentono la n davanti a consonante

• difficoltà a riconoscere b/p d/t: e’ bene presentarli lontani

• la coniugazione e l’uso dei tempi dei verbi e il ricorso all’infinitole concordanze e il gruppo nominale (M/F S/P)

• la soppressione e la emplificazione degli articoli e delle preposizioni

• l’uso degli accenti, le doppie, le maiuscole• la costruzione delle frasi

La lingua spagnola (cenni)

• Non esiste la differenza tra vocali aperte e chiuse• Non differenza tra b e v• Omissione articolo davanti ai possessivi, nomi geografici• Accentazione diversa delle parole farmàcia nostàlgia• Diverso uso delle preposizioni• Difficoltà per le doppie• Uso del pronome “le” per maschile e femminile• Uso del passato remoto al posto del passato prossimo• Punti interrogativi ed esclamativi all’inizio e alla fine

della frase• Pericolo fossilizzazione dell’errore

Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano

degli studenti ispanofoni

• persistenza di E nelle parole che cominciano per S

• uso di E/E’; A/HA;CH/QU

• accenti e doppie

• alcuni digrammi SC/GL/GN

• uso degli articoli

• gli errori tendono a fossilizzarsi

La lingua araba (cenni)

• Vari sistemi comunicativi usati a seconda delle situazioni in cui ci si ci si trova a doversi esprimere (una lingua per scrivere, una per parlare, una per i mezzi di comunicazione, per la vita quotidiana)

• Un solo articolo, determinativo, per tutti i generi (al) che viene anche prefisso alla parola.

( parole italiane derivate dall’arabo:algebre, albicocca, almanacco, alfiere, alchimia)

• Verbo:nel vocabolario italiano si trova all’infinito, in quello arabo alla 3° persona del passato prossimo

• Le ripetizioni

Alcune difficoltà nell’apprendimento dell’italiano

degli studenti arabofoni

• La confusione delle vocali (I/E O/U) e di alcuni digrammi

• L’uso delle doppie, delle maiuscole, dell’h

• La non distinzione tra p e b

• Le concordanze

• Il sistema verbale

• La strutturazione delle frasi complesse

Bibliografia di riferimento

P. Balboni, Dizionario di glottodidattica, Guerra ed., Perugia, 1999

■ C. Bargellini (a cura di), Niaho e Salam, F. ISMU, 2002 G. Pallotti, Imparare e insegnare l’italiano come lingua seconda,

Bonacci editore, Roma, 2005ma, 005

■ Ciliberti, Manuale di glottodidattica, La Nuova Italia, 1998 D’Annunzio B., Serragiotto G., La valutazione e l’analisi

dell’errore, Venezia, Università Ca’ Foscari, 2007 P. Diadori, Insegnare l’Italiano a stranieri, Le Monnier,

Firenze 2001