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EidgenössischeForschungsanstaltWSL
Institut fédéral derecherchesWSL
Istituto federaledi ricercaWSL
Swiss FederalResearch InstituteWSL
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Situazione fitosanitariadei boschi 2001
Franz Meier, Roland Engesser, Beat Forster, Oswald Odermatt
Traduzione: Nicola Petrini
EditoreIstituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL, Birmensdorf 2002
Indice
1 Andamento meteorologico 2001: il particolare mese di maggio, la calura d’agosto … e il tipografo 2
2 Bostrico tipografo come mai prima d’ora 3
3 Il legname da tempesta crea i presupposti ideali per lo sviluppo di diversi tipi di coleotteri 4
4 Moria dei pini: alcune specie di coleotteri sono diventate più frequenti 4
5 Larve di lepidotteri su larici, cembri e betulle 5
6 Pullulazione dell’afide verde dell’abete rosso 5
7 Malattie fogliari e degli aghi appariscenti 6
8 Malattie all’apparato radicale anche delle querce 7
9 Moria dei getti dell’ontano verde 8
10 Modalità di propagazione delle malattie sull’esempio del pino 8
11 Malattie nuove e vecchie su platani e ippocastani 9
12 Nuovi dati riguardanti i danni causati dagli ungulati selvatici 10
13 Bibliografia 10
14 Gemeldete Organismen und ihre Bedeutung im Forstschutz 11
Ringraziamenti
L’enorme lavoro supplementare causato al servizio forestale ed ai proprietari boschivi dall’uragano Lothar nonha inciso sulla cura prestata ai rilevamenti inerenti lo SFOI. Per questo non trascurabile sostegno e per lapreziosa collaborazione vogliamo ringraziare tutti gli addetti del settore forestale. Le loro segnalazioni preciseed aggiornate riguardo agli eventi del bosco sono un’importante premessa perché il lavoro dello SFOI, comepure la stesura del rapporto fitosanitario annuale possano dare i loro frutti.
Indirizzo per le ordinazioni:I dati PDF possono essere scaricati dal sitowww.pbmd.ch oppure richiesti direttamente alServizio fitosanitario SFOIZürcherstrasse 111CH 8903 BirmensdorfFax 01/739 22 15E-Mail: pbmd@wsl.ch
Gli autori operano presso il Servizio fitosanitariod’osservazione e d’informazione SFOI, il serviziodi consulenza per le questioni inerenti la protezionedelle foreste al WSL di Birmensdorf, il qualefornisce informazioni aggiornate in merito aiproblemi fitosanitari forestali in Svizzera. Grazie allesegnalazioni dei servizi forestali cantonali SFOIredige il bollettino fitosanitario annuale.
© Istituto federale di ricerca WSLBirmensdorf 2002
2
Dopo Lothar, l’uragano del secolo verificatosi nel dicembre 1999, il bostrico tipografo si è moltiplicato
come non era mai accaduto. Nel 2001 più di un milione di metri cubi di legname d’abete rosso in piedi è
stato danneggiato. Per i servizi forestali, i proprietari di boschi e l’economia forestale, fronteggiare
questa situazione ha rappresentato una grossa sfida. Parallelamente e in secondo piano si sono avuti
inoltre altri problemi fitosanitari, legati a malattie a livello fogliare o degli aghi.
I rilevamenti dei danni causati dagli ungulati selvatici nei diversi cantoni hanno mostrato come la
rinnovazione naturale dei boschi sia resa difficile dall’alto grado di brucamento su ca. il 30% della
superficie forestale.
Il cancro colorato del platano, una malattia particolarmente pericolosa, è stato segnalato per la prima
volta anche a nord delle alpi, a Ginevra. Nel caso di malattie che colpiscono alberi tipici delle città come
i platani, la popolazione si rivolge sempre più a forestali e operatori forestali, considerati esperti del
settore, per ottenere consigli.
1 Andamento meteorologico 2001: ilparticolare mese di maggio, la calurad’agosto … e il tipografo
Benché eventi meteorologici estremi ci siano stati
risparmiati, il 2001 è stato nel complesso più caldo
del solito e, specialmente al Nord, più bagnato.
Come già nell’autunno 2000, le correnti d’aria tie-
pida hanno dominato anche in inverno. I fronti de-
pressionari provenienti da sud e sud-ovest hanno
portato a precipitazioni importanti a sud delle alpi,
mentre sono stati spesso causa di favonio al nord.
Nel complesso l’inverno 2000/2001 (dicembre-
febbraio) è risultato, a basse quote, uno dei più miti
dal 1864, data dell’inizio delle misurazioni. Anche il
mese di marzo va annoverato tra quelli da record
come uno dei più caldi e, a nord, anche tra i più
ricchi di precipitazioni dall’inizio delle misurazioni.
Il tempo particolarmente mite in inverno e in prima-
vera, ha permesso alle fondatrici di afide verde
dell'abete roso (Elatobium abetina), che si moltipli-
cano in modo asessuato, di svernare indenni, au-
mentando massicciamente la presenza di questo
insetto all’inizio del periodo vegetazionale.
A nord delle alpi il continuo ripetersi di situazioni
d’intrusione di correnti invernali ha fatto sì che il
mese di aprile risultasse più fresco della norma. La
vegetazione, che durante il mese di marzo si tro-
vava ad uno stadio di sviluppo avanzato è stata
quindi bruscamente frenata e a fine mese la situa-
zione si presentava normale. Per questo motivo
non si è nemmeno prodotto uno sfarfallamento pre-
coce del bostrico tipografo (Ips typographus)
come nell’anno precedente. Il mese di maggio però,
asciutto ed estremamente caldo, ha fornito le con-
dizioni ideali per lo sfarfallamento dei coleotteri.
All’inizio del mese a basse quote e all’inizio
dell’ultimo terzo del mese fino a 1600 m d'altitudine
si sono potuti notare segni freschi dell’attacco del
coleottero.
A nord delle Alpi, ad inizio giugno, un colpo di coda
dell’inverno con neve fino a 1000 m ha provocato
danni da gelo tardivo ad abeti rossi e larici che qua
e là stavano germogliando ad alte quote. Freddo e
tempo bagnato si sono protratti fino al 20 giugno,
dopodiché un periodo molto caldo ha riportato la
temperatura media mensile alla normalità.
Fatta eccezione per un periodo fresco a metà giu-
gno, fino alla fine di agosto si è avuto un clima
estivo e caldo. Le temperature medie mensili, spe-
cialmente in agosto, si situavano nettamente al di
sopra della media pluriennale. Le condizioni meteo-
rologiche favorevoli dell’estate hanno permesso al
bostrico di sviluppare in modo completo una se-
conda generazione nelle zone a basse quote. La
situazione già critica inerente i coleotteri si è quindi
ulteriormente aggravata nonostante le possibilità di
approvvigionamento idrico per gli alberi fossero
sufficienti durante tutto il periodo vegetativo 2001.
Solo i mesi di maggio e agosto sono risultati più
asciutti del normale in vaste parti del Paese. Alla
fine di settembre, a nord delle Alpi e nei Grigioni, si
erano già superate le quantità annuali medie di pre-
cipitazioni.
Ad un mese di settembre molto fresco e uggioso è
seguito un ottobre soleggiato ed estremamente
mite, con temperature che hanno superato netta-
mente quelle del mese precedente.
Novembre e dicembre hanno visto condizioni me-
teorologiche opposte rispetto a quelle dell’anno
3
precedente: le correnti miti da sud sud-est hanno
lasciato il posto alla bise e a situazioni d’alta pres-
sione che hanno portato a intrusioni di correnti
d’aria fredda con notevoli sbalzi di temperatura e, a
sud delle Alpi, ad una prolungata siccità.
(Fonte: METEOSCHWEIZ 2001)
2 Bostrico tipografo come mai primad’ora
Nelle regioni del Mittelland e delle Prealpi svizzere
colpite dall’uragano Lothar del 1999 si è verificata
una pullulazione impressionante del bostrico tipo-
grafo (Ips typographus). Nel 2001 le grandi popo-
lazioni di bostrico, che avevano goduto di condizioni
Utilizzazioniforzate in m3
favorevolissime per lo sviluppo durante tutto il 2000,
sono passate ad attaccare gli alberi in piedi. Il
numero di nuovi focolai registra un improvviso balzo
avanti: se nel 2000 si segnalavano 1'100 nuovi fo-
colai, nel 2001 il loro numero era già salito a
13'600!
Nel 2001 sono stati danneggiati 1,2 - 1,5 milioni di
m3 di legname d’abete rosso in piedi (fig. 1). Di
questi, entro l’estate erano stati abbattuti 920'000
m3, una quantità venti volte maggiore rispetto a
quella dell’estate precedente! Per l’inverno
2001/2002 la quantità di utilizzazioni forzate non è
ancora ben definita, ma la quantità di legname
d’infortunio dovrebbe situarsi attorno al 30% di
un’utilizzazione annuale normale svizzera (tutte le
specie: 4,5 milioni di m3).
No di focolai di coleotteri
Nota:- Utilizzazioni forzate in estate (aprile – settembre)- Utilizzazioni forzate in inverno (ottobre – marzo): non rilevate nel 1984; 2001 stima- Legname lasciato in piedi: rilevato per la prima volta nel 1999; 2001 stima
Fig. 1. Quantità di legname d’infortunio dovuto al bostrico e di focolai in Svizzera dal 1984 al 2001.
0
200000
400000
600000
800000
1000000
1200000
1400000
1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
alberi lasciati in piedi
legname d'infort. sem. invernale
legname d'infort. sem. estivo
focolai di bostrico
4
Soprattutto nei Cantoni dell’altipiano svizzero,
Argovia, Berna, Friborgo, Lucerna, Vaud e Zurigo, il
bostrico è passato dalle superfici colpite dalle tem-
peste ai soprassuoli vicini. Accanto agli abeti che si
trovavano in soprassuoli puri, in molte zone sono
stati danneggiati anche pecci di soprassuoli misti. Il
bostrico si è infiltrato anche nelle perticaie che soli-
tamente sono attaccate da Pityogenes chalcogra-
phus. Nelle regioni di montagna, dove è possibile lo
sviluppo di un’unica generazione all’anno ed il
legname a terra essica più lentamente, i coleotteri
hanno colpito spesso il legname rimasto a terra, ma
i danni alle piante rimaste in piedi sono attesi per il
2002.
Nelle zone a basse quote, la situazione potrebbe
svilupparsi nei modi più svariati nel corso del 2002,
ma in ogni caso non si assisterà ancora ad un crollo
delle pullulazioni; come già è stato il caso per
l’uragano Vivian, esiste una chiara correlazione tra
il legname abbattuto dal vento e gli attacchi suc-
cessivi da bostrico. Nelle regioni con molto legname
d’infortunio anche le popolazioni di tipografo si
accrescono notevolmente. Una gradazione di
bostrico tipografo delle dimensioni attuali non è
però mai stata osservata fino ad oggi: tra il 1947-
1949, negli anni caratterizzati dalla siccità, l’ Ips Ty-
pographus causò l’utilizzazione forzata di ca.
250'000 m3 di legname; tra il 1990 e il 1996, dopo
l’uragano Vivian erano stati colpiti ca. 2 milioni di
m3, ma la gradazione attuale dovrebbe portarci a
una quantità di legname d’infortunio pari ad almeno
4 milioni di m3. A causa dei costi d’esbosco non
sempre sopportabili per i proprietari e della modifica
delle funzioni del bosco dovuta a nuove valutazioni
pianificatorie, molto legname colpito rimane a terra
e non viene sgomberato. Nei prossimi anni biso-
gnerà mettere in conto che il bostrico ridurrà, in
alcune regioni in modo marcato, le provvigioni ma
anche la percentuale di mescolanza dell’abete
rosso nei vari soprassuoli.
Quella che potremmo definire “pressione sul bosco”
causata dal bostrico, si rispecchia in modo evidente
anche nelle quote di cattura delle trappole munite
d’esca ormonale: nel 2001 sono stati catturati in
media 20'000 coleotteri per trappola, più del doppio
rispetto al periodo di calamità dovuta al bostrico
degli anni ‘90.
3 Il legname da tempesta crea ipresupposti ideali per lo sviluppo didiversi tipi di coleotteri
Nelle zone colpite da Lothar, anche altre specie di
coleotteri tipici del peccio hanno approfittato della
grande offerta alimentare. Nei residui delle tagliate
e nelle cataste di legna da ardere si sono così svi-
luppati in modo marcato coleotteri corticoli tipici
della zona del libro, come Dryocoetes autogra-phus o Orthotomicus laricis. Anche i fusti di
abete lavorati meccanicamente con macchine come
il “Processor”, di solito accuratamente evitati dal
bostrico, sono divenuti preda di questi piccoli
coleotteri secondari. Nella ramaglia si è assistito ad
una crescita delle popolazioni di Pityogenes chal-cographus, che ha condotto ad un aumento degli
attacchi alle piante in piedi.
I coleotteri tipici di altre specie arboree, invece, non
si sono moltiplicati in modo così evidente. Nono-
stante Lothar abbia causato l’abbattimento di molti
abeti bianchi, il coleottero tipico di questa specie, il
bostrico dai denti curvi (Pityokteines curvidens) si
è sviluppato in modo massiccio solo in alcune zone,
come nella valle dell’Aar a nord di Thun, dove ha
danneggiato anche piante ancora in piedi.
È invece aumentata la presenza dei funghi
dell’azzurratura, la cui diffusione va attribuita ai
coleotteri corticoli e xilofagi; evidentemente hanno
potuto approfittare dell’attuale situazione generando
una sensibile riduzione dei prezzi nella vendita del
legname resinoso.
Nei cantoni di Vaud e Zurigo, alcune spessine e
perticaie formate da latifoglie, sono state attaccate
da Xylosandrus germanus e Xyleborus dispar ediversi alberi sono morti. Non è chiaro se ci sia un
collegamento tra questi eventi e l’uragano Lothar o
il clima mite dello scorso anno. Nel legname rima-
sto a terra, il coleottero Xylosandrus germanus non
si è comunque sviluppato come previsto.
4 Moria dei pini: alcune specie di cole-otteri sono diventate più frequenti
Da qualche anno a questa parte, nelle pinete del
canton Vallese si ammalano e muoiono diversi pini.
Le cause di questo processo sono piuttosto com-
5
plesse in quanto i fattori biotici che caratterizzano
l’intero processo sono diversi (RINGLING et al.
1999). Negli ultimi anni, nei soprassuoli interessati
dal fenomeno, hanno trovato terreno fertile le po-
polazioni di alcuni coleotteri secondari.
Così, per esempio, si è sviluppato in modo evidente
Phaenopsis cyanea e il coleottero Orthotomicuslongicollis segnalato fino ad oggi come raro, è di-
ventato molto più frequente. Si nota inoltre che
spesso i pini dopo l’attacco dei due coleotteri Tomi-
cus piniperda e T. minor non sono più in grado di
produrre ricacci sostitutivi e di rigenerare la propria
chioma. La tesi che lo stress dovuto a carenze idri-
che abbia un chiaro influsso sulla moria dei pini è
dimostrata dal fatto che, laddove gli alberi benefi-
ciano di un approvvigionamento idrico sufficiente,
non subiscono l’attacco dei coleotteri (fig. 2).
Fig. 2. Moria di pini in Vallese: pochi danni lungo le con-dotte d’acqua. (Foto: W. Landolt, WSL)
5 Larve di lepidotteri su larici, cembri ebetulle
Nella parte alta del Vallese si sono verificate defo-
gliazioni complete causate da Lymantria dispar eLymantria monacha che hanno colpito in partico-
lare larici e betulle nella parte bassa della valle di
Matter (fig. 3).
Nell’alta Engadina i cembri sono stati attaccati nuo-
vamente da Zeiraphera diniana (tortrice grigia
del larice); le giovani piante hanno subito l’erosione
di gemme e giovani getti, da cui deriva una crescita
a cespuglio della chioma. Spesso si è notato un
attacco contemporaneo dovuto a Ocnerostoma
copiosella, apparsa nel 2001 più frequentemente
del solito. I cembri in età da perticaia colpiti dura-
mente da queste larve nei prossimi anni saranno
probabilmente oggetto di attacchi da parte di
coleotteri. Nel 2001, la gradazione ciclica della
forma del larice della tortrice grigia del larice do-
vrebbe invece esser giunta al termine, infatti sui
larici non sono visibili erosioni.
Fig. 3. Danni da Lymantria dispar su betulle e larici nellavalle di Matter VS.
6 Pullulazione dell’afide verdedell’abete rosso
Nel nord della Svizzera, specialmente nei cantoni di
San Gallo, Turgovia e Zurigo, è stata riscontrata
una pullulazione dell’afide verde dell’abete rosso
(Elatobium abietinum sin. Liosomaphis abietina)
(fig. 4) che ha attaccato in particolar modo gli abeti
rossi a basse quote, in parchi e giardini ma anche
nei boschi.
6
Fig. 4. Segnalazioni dell’afide dell’abete rosso 2001.
L’afide colpisce gli aghi delle più svariate specie di
abete. Tutte le annate di aghi eccetto l’ultima ven-
gono attaccate e si colorano prima di giallo e poi di
un colore bruno e infine cadono a terra (fig. 5). Gli
abeti che vengono attaccati dall’afide assumono un
aspetto miserevole, ma l’esperienza documenta la
loro ripresa negli anni successivi.
Gli abeti rossi della varietà glauca (Picea pungens
var. glauca) sono particolarmente presi di mira, ma
degli afidi è particolarmente problematico nelle col-
ture di alberi di Natale in quanto le piante dan-
neggiate non possono essere vendute.
Responsabile principale di quest’ apparizione mas-
siccia degli afidi è l’inverno mite 2000/2001, che ha
permesso lo svernamento indisturbato delle fon-
datrici le quali, grazie alla moltiplicazione ases-
suata, hanno potuto riprodursi in massa durante la
primavera.
Fig. 5. Gli aghi delle vecchie annate vengono attaccatidall’afide, subiscono un arrossamento agli inizi dell’estatee cadono a terra.
7 Malattie fogliari e degli aghi apparis-centi
Agli inizi del 2001, nelle rinnovazioni di abete
bianco è apparsa la micosi degli aghi causata da
Herpotrichia parasitica. Gli aghi danneggiati as-
sumono una colorazione brunastra ed un aspetto
tipico, restando sospesi penzoloni dai rametti. Il pe-
riodo umido verificatosi al termine della primavera
ha favorito al diffusione di diverse specie fungine:
già nel mese di luglio alcuni carpini bianchi appa-
rivano rinsecchiti a causa del fungo Monostichella
Intensità del fenomeno:
da debole a media, risp. nessun dato
da forte a molto forte
7
robergei (fig. 6) (ENGESSER 2001 a). Contempora-
neamente, nella Svizzera centrale si notava una
malattia appariscente alle foglie ed ai getti dei salici
(fig. 7) causata da Pollaccia saliciperda, i cui
danni venivano spesso ancor più aggravati da
Marssonina salicicola (ENGESSER 2001 b).
Spesso sono stati colpiti anche i salici piangenti nei
giardini.
Nei soprassuoli di larice del Vallese, la filloptosi da
Meria laricis ha causato, alla fine del mese di
luglio, estesi imbrunimenti con caduta precoce degli
aghi a terra. Questa malattia può provocare la
morte dei semenzali, mentre viene sopportata
senza problemi, anche in caso di attacco massiccio,
dagli alberi più vecchi. Gli imbrunimenti dei larici
sono stati notati anche nei cantoni Grigioni e
Zurigo.
Fig. 6. Carpini bianchi al margine del bosco colpiti daimbrunimento presso Andelfingen.
Nel 2001, la micosi dell’abete rosso da Chry-
somyxa rhododendri era più diffusa rispetto agli
anni precedenti. Nelle zone ad alte quote
dell’Oberland Bernese e del canton Uri questa ma-
lattia fogliare è stata particolarmente appariscente:
la gran massa di spore di color giallo del fungo fa-
cevano apparire gli abeti rossi a fine estate come
dorati.
Fig. 7. Salice con moria di getti: più specie fungine, cheattaccano anche altre specie di salici, sono responsabilidi questi danni.
8 Malattie all’apparato radicale anchedelle querce
Per l’abete rosso, le micosi radicali e corticali
causate dal chiodino (Armillaria sp.) e da Hetero-basidion annosum rappresentano un problema
abbastanza diffuso. Negli ultimi anni sono però stati
colpiti anche gli apparati radicali delle querce. Tra
gli agenti patogeni è stato identificato anche un al-
tro fungo, il Collybia fusipes. Ricerche effettuate in
Germania hanno mostrato che anche i funghi del
genere Phytophthora possono essere responsabili
di questo genere di patologie, ma non è ancora
stato appurato se questo sia valido anche per la
Svizzera. Le querce infette presentano moria dei
getti a livello della chioma (fig. 8), un fenomeno
molto frequente anche nel 2001. Un buon approvvi-
gionamento idrico ha probabilmente frenato la forte
diffusione di questa malattia, ciononostante, rispetto
al 2000 sono stati segnalati nuovi focolai anche dai
cantoni di Argovia, Neuchâtel e Ticino.
8
Fig. 8. Le micosi radicali sono responsabili della “moriadelle querce”.
9 Moria dei getti dell’ontano verde
Nel 2001, dalla Svizzera centrale e dall’Oberland
Bernese sono giunte segnalazioni di una moria dei
getti di ontano verde (Alnus Viridis) già rilevata nelle
zone situate ad alte quote nel corso del 1998. I
patogeni responsabili sono funghi corticali (Valsa
oxystoma, Melanconium sp.) che provocano la
morte della corteccia dei getti e, nella zona al di so-
pra della parte infetta, l’imbrunimento precoce delle
foglie. I funghi menzionati sono probabilmente dei
cosiddetti “parassiti stagionali” che possono attac-
care l’ontano verde solo in caso di grossa perdita
idrica durante la pausa vegetativa. Dato che le mi-
cosi non colpiscono la base dei ceppi, le piante
reagiscono formando dei ricacci e per questo non si
teme una moria di ontano verde su vaste superfici.
10 Modalità di propagazione dellemalattie sull’esempio del pino
Diverse malattie degli aghi del pino - ad esempio
l’imbrunimento degli stessi causato da Lecano-sticta, che è stato di nuovo osservato in un vivaio
nella Svizzera centrale (fig. 9) - sono in aumento. Il
patogeno summenzionato (Lecanosticta acicola) è
considerato un organismo di quarantena in Europa
ed è stato trovato in Svizzera per la terza volta in un
vivaio, dimostrando ancora una volta come le
piante coltivate abbiano una grande importanza
quali vettori di diffusione delle malattie. Probabil-
mente l’arrivo di questa micosi anche nei boschi è
solo una questione di tempo. Stesso decorso anche
per l’imbrunimento degli aghi causato da Dothi-stroma, per ora molto diffuso nei vivai, mentre la
moria dei getti causata da Sphaeropsis che in ori-
gine rappresentava un problema solo nei parchi e
colpiva diverse specie di pino, è già arrivata anche
nei boschi dove, nello scorso anno ha causato per-
dite in una rinnovazione del canton Neuchâtel.
Fig. 9. Il danno da Lecanosticta è caratterizzato dallapresenza del corpo fruttifero nero del fungo nel tessutomarrone degli aghi del pino.
9
11 Malattie nuove e vecchie su platani eippocastani
Nel 2001, l’ippocastano, di solito impiegato negli
ambienti urbani come albero da viale, è stato col-
pito spesso nell'altipiano svizzero da una micosi
che causa l’imbrunimento delle foglie Guignardia
aesculi (fig. 10). Imbrunimenti simili, con caduta
precoce delle foglie, potrebbero essere causati an-
che dalla minatrice dell’ippocastano Cameraria
ohridella (ENGESSER e MEIER 2000) sebbene i danni
prodotti da quest’ultima siano stati inferiori rispetto
al 2000 e una segnalazione di attacco massiccio
dovuto a Cameraria sia giunto solo dalla regione di
Basilea. Nella Svizzera occidentale e in quella te-
desca è stata inoltre identificata una nuova micosi
fogliare che interessa l’ippocastano ed ha origini nel
Nord America: si tratta di Uncinuliella flexuosache parassita le foglie dell’ippocastano (BOLAY
2000). Anche se questa, come le precedenti succi-
tate, danneggia solo marginalmente l’ippocastano,
rappresenta comunque un ulteriore esempio di
nuovo patogeno giunto in Svizzera dall’estero.
Fig. 10. Sulla foglia dell’ippocastano si notano spesso econtemporaneamente le macchie causate dal fungoGuignardia aesculi e le tracce della minatrice dell’ippo-castano Cameraria ohridella (freccia).
La stessa affermazione vale anche per il cancro
colorato del Platano che, per la prima volta, è
stato scoperto a nord delle alpi, precisamente a
Ginevra, da A. Bolay (BOLAY A., segnalazione per-
sonale). Tipici sintomi della malattia una chioma a
maggior grado di trasparenza a causa delle piccole
foglie prodotte, parti di chioma con foglie secche,
colorazioni a fiamma arancione sulla corteccia
come pure colorazioni bluastre che si diffondono
radialmente nella sezione trasversale del fusto (fig.
11) (ENGESSER e GESSLER 1990). Il patogeno di
questa malattia mortale, molto virulento, che col-
pisce i canali di trasporto dell’albero (Ceratocystis
fimbriata f.sp. platani), è stato identificato la prima
volta in Ticino nel 1983 (BOLAY e MAURI 1998) e fa
parte degli organismi da quarantena europei. La
malattia minaccia in modo sempre maggiore anche
i platani delle città a nord delle alpi, dove questa
specie di albero è presente in migliaia di esemplari
e caratterizza l’aspetto di diverse di esse. I platani
colpiti dalla malattia devono venire eliminati sotto
sorveglianza di personale esperto onde evitare il
propagarsi della malattia.
Fig. 11. I platani colpiti dal cancro corticale erano situatifino ad oggi in Ticino (foto). La pericolosa malattia è stataora segnalata anche a Ginevra.
10
12 Nuovi dati riguardanti i danni causatidagli ungulati selvatici
Negli scorsi anni, nei cantoni Glarona, San Gallo,
Turgovia e Uri è stata valutata l’influenza della sel-
vaggina sulla rinnovazione boschiva utilizzando lo
stesso metodo. In tutti e quattro i cantoni la superfi-
cie boschiva totale è stata suddivisa in tre categorie
di danno:
Categoria 1: l’esistenza di nessuna specie arborea
è minacciata,
Categoria 2: le specie necessarie alla mescolanza
e l’abete bianco sono minacciate,
Categoria 3: nessuna specie può essere rinnovata
a causa dei danni e anche le specie
principali sono minacciate.
Si è potuto dimostrare che in questi cantoni 1/4 -
1/3 della superficie forestale rientra nelle categorie
2 e 3. In questi casi il mantenimento delle funzioni
del bosco secondo il principio di continuità è posto
in discussione. A livello svizzero, secondo una
stima eseguita dal gruppo di lavoro Bosco-ungulati
selvatici del Forstverein svizzero, questa situazione
è tipica nel 28% della superficie boschiva nazionale
o, in altri termini, vale per 350'000 ha di bosco (vedi
anche www.forest.ch).
Seguendo le direttive legislative del 4.10.1991 ri-
guardanti il bosco (legge forestale), 15 cantoni nel
frattempo si sono dotati o stanno approntando un
concetto cantonale per la prevenzione dei danni
causati da ungulati selvatici al bosco (54% della
superficie boschiva nazionale), mentre quattro
cantoni (29% della superficie) limitano la loro piani-
ficazione ad aree con problemi specifici legati alla
selvaggina o alle zone danneggiate gravemente
dall’uragano Lothar.
13 Bibliografia
BOLAY, A., 2000: L'oïdium des marronniers envahit la Suisse. Rev. Suisse Vitic. Arboric. Hortic. 32: 311-313.
BOLAY, A., MAURI, G., 1988. La maladie du chancre coloré du platane en Suisse. Rev. Hort. Suisse 61(3): 77-86.
ENGESSER R., 2001 a: [publiziert online 10.7.2001]. Blattbräune der Hagebuche (Monostichella robergei).Erhältlich im Internet unter: http://www.pbmd.ch/hagebuche/monostichella.htm.
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11
14 Gemeldete Organismen und ihre Bedeutung im Forstschutz
Fichte (Picea sp.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Buchdrucker (Ips typographus) Nach dem Aufbau der Buchdrucker-Populationen im Lothar-Sturmholz kam es2001 im Mittelland zu massivem Befall stehender Bäume. Die gesamte, durchBuchdruckerbefall bedingte Käferholzmenge des Jahres 2001 dürfte gegen 1,5Mio. m3 betragen.
Kupferstecher (Pityogeneschalcographus)
Auch der Kupferstecher-Befall hat gegenüber dem Vorjahr zugenommen, vor allemin den Sturmschaden-Regionen des Mittellandes.
Doppeläugiger Fichtenbastkäfer(Polygraphus poligraphus)
Über den Doppeläugigen Fichtenbastkäfer liegt je eine Meldung aus den KantonenAG und VS vor.
Riesenbastkäfer (Dendroctonusmicans)
Der Riesenbastkäfer wird häufig an Fichten auf bestockten Jura-Weiden festgestellt(Kt. NE, VD). Weitere Beobachtungen: Einzelbefall von Fichte (Kt. TG), Befall vonBlautannenkulturen (P. pungens var. glauca) (Kt. BS, JU).
Fichtenröhrenlaus (Elatobium abietina) Besonders in der Nordostschweiz kam es im Frühjahr zu einem Massenauftretender Fichtenröhrenlaus. Ihre Saugtätigkeit hatte auffällige Kronenverfärbungen undNadelschütte an Fichten in Parks, Gärten und im Wald zur Folge.
Fichtengallenläuse (Adelges sp.,Sacchiphantes sp.)
Bedeutende Schäden können in Jungbeständen der Hochlagen und in Christ-baumkulturen entstehen. Siehe auch unter "Lärche".
Fichtennadel-/Alpenrosenrost(Chrysomyxa rhododendri)
Der Befall durch den mit der Alpenrose wirtswechselnden Fichtennadelrost war ineinzelnen Regionen (v.a. BE und UR) etwas auffälliger als im Vorjahr.
Tanne (Abies alba Mill.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Krummzähniger Weisstannen-borkenkäfer (Pityokteines curvidens),Mittlerer Tannenborkenkäfer(Pityokteines vorontzovi), Pityokteinesspinidens
Auch der Krummzähnige Weisstannenborkenkäfer hat vom Brutangebot desLothar-Sturmholzes und der Witterung profitiert und seine Populationen aufgebaut,wenn auch nicht so massiv wie der Buchdrucker. Lokal wurde an Tannen 2001erhöhter Stehendbefall registriert. Auch andere Pityokteines-Arten wurden ineinzelnen Befallsherden festgestellt.
Kleiner Tannenborkenkäfer (Cryphaluspiceae)
Der Kleine Tannenborkenkäfer wurde vereinzelt, teils an frisch geworfenem Holz imKt. BE beobachtet.
Gefährliche Weisstannentrieblaus(Dreyfusia nüsslini = D. nordmann.)
Nach dem starken Auftreten in den Jahren 1998 und 1999 ist der Befall durch dieWeisstannentrieblaus im Vorjahr etwas zurückgegangen. Er blieb auch 2001 aufdem jedoch immer noch hohen Niveau des Vorjahres.
Weisstannen-Stammlaus (Dreyfusiapiceae)
Lokaler, starker Befall durch die Weisstannen-Stammlaus wurde aus dem Kt. BLgemeldet.
Tannennadelbräune (Herpotrichiaparasitica), Tannennadelritzenschorf(Hypodermella nervisequia)
Recht häufig trat zu Beginn des Jahres die Tannennadelbräune in Erscheinung. Siewurde an verschiedenen Orten in den Kantonen AG, BE, JU, SO und ZHfestgestellt. Der Tannennadelritzenschorf wurde aus dem Laufental BL gemeldet.
Rindenpilz (Nectria fuckeliana) Dieser sekundäre Rindenpilz wurde in einem Stangenholz im Kt. BL festgestellt.
Tannenkrebs, Hexenbesen(Melampsorella caryophyllacearum)
Die Rostpilzerkrankung mit Wirtswechsel zwischen Tanne und Mieren- sowieHornkrautarten tritt im ganzen Tannen-Verbreitungsgebiet in unterschiedlichemAusmass auf. Wirtschaftlich von Bedeutung sind die Stammkrebse.
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Waldföhre (Pinus sylvestris L.) / Bergföhre (P. montana Mill.) /Schwarzföhre (Pinus nigra Arn.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Waldgärtner (Tomicus sp.) Die beiden Waldgärtner-Arten sind vor allem in den Föhrenbeständen des Kt. VSsowie in einzelnen Tälern des Kt. GR von Bedeutung. Vereinzelter Befall wurde2001 auch aus den Kantonen BE, BL, SH, TG und ZH gemeldet.
Sechszähniger und GrosserZwölfzähniger Föhrenborkenkäfer (Ipsacuminatus, Ips sexdentatus)
Der seit Jahren zu beobachtende Befall durch den Sechszähnigen Föhrenborken-käfer im Puschlav setzte sich weiter fort. Der Neubefall hat gegenüber 2000 etwasabgenommen. Beide Käferarten werden wiederholt in den Föhrenbeständen derKantone GR und VS festgestellt.
Kleiner Buchdrucker (Ips amitinus) Der Kleine Buchdrucker wurde in einer Aufforstungsfläche im Kt. GR an ge-schwächten Legföhren (Ascocalxy-Befall) festgestellt. Siehe auch unter "Arve".
Langhalsiger Föhrenborkenkäfer(Orthotomicus longicollis)
Diese Borkenkäferart wurde als typischer Sekundärschädling verschiedentlich inabsterbenden Föhren im Kt. VS festgestellt.
Blauer Kiefernprachtkäfer (Phaenopscyanea)
Bei komplexen Föhrenerkrankungen tritt der Kiefernprachtkäfer in den letztenJahren immer häufiger in Erscheinung (Beobachtungen: Kt. GR, VS, ZH)
Gespinstblattwespen (Acantholydasp.), Gemeine Kiefern-Buschhornblattwespe (Diprion pini)
Gespinstblattwespen wurden an Legföhren im Siedlungsbereich im Kt. SO, dieGemeine Kiefern-Buschhornblattwespe an Föhren im Kt. ZG beobachtet.
Pinienprozessionsspinner(Thaumetopoea pityocampa)
Der im Tessin, in den Bündner Südtälern, im Wallis und im Genferseebecken ver-breitete Pinienprozessionsspinner tritt seit 1999 an einzelnen Orten verstärkt inErscheinung. Er wird auch an Zedern beobachtet.
Nadelschütte (Lophodermiumseditiosum)
Über die Föhrennadelschütte liegen Meldungen aus den Kantonen FR, NE und TGvor. Starker Befall kann in Jungbeständen zu Ausfällen führen.
Dothistroma-Nadelbräune (Scirrhia piniHFF, Dothistroma pini NFF)
Die Krankheit wurde bisher in Baumschulen, Gärten und Parkanlagen an Bergföh-ren gefunden (Beobachtungen, Kt. FR und ZH).
Braunfleckenkrankheit der Föhre,Lecanosticta-Nadelbräune (Scirrhiaacicola HFF, Lecanosticta acicolaNFF)
Neben den bisher bekannten Vorkommen dieses EPPO-Quarantäneorganismus inden Kantonen ZH und SG ist 2001 ein weiterer Befallsherd im Kt. OW entdecktworden.
Kiefernnadelrost (Coleosporium sp.) Der Kiefernnadelrost wurde in einer Naturverjüngung im Kt. ZH gefunden.
Diplodia-Triebsterben der Föhre(Diplodia pinea, Syn. Sphaeropsissapinea)
Das Diplodia-Triebsterben ist heute im ganzen Jura und Mittelland verbreitet undbefällt besonders häufig die Schwarzföhre. Daneben werden auch die Waldföhreund weitere Pinus-Arten befallen (Meldungen aus den Kantonen BL und NE).
Cenangium-Triebsterben (Cenangiumferruginosum)
Das Cenangium-Triebsterben wird in Föhrenbeständen im Wallis beobachtet, woes zu auffälligen Kronenverfärbungen führen kann. Siehe auch unter "Arve".
Kiefernrinden-Blasenrost (Cronartiumflaccidum, Syn. Cronartiumasclepiadeum)
Der mit verschiedenen krautigen Pflanzen wirtswechselnde Blasenrost derzweinadeligen Föhrenarten wurde in einem Fall im Kt. ZG beobachtet.
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Lärche (Larix decidua Mill.)Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Grosser Lärchenborkenkäfer (Ipscembrae)
Wie im Vorjahr trat auch 2001 der Grosse Lärchenborkenkäfer verstärkt auf.Beobachtungen liegen aus den Kantonen AG, BL, GR, VD und VS vor.
Fichtengallenläuse (Adelges sp.,Sacchiphantes sp.)
An Lärche verursachen Fichtengallenläuse Verfärbungen und Abknicken derNadeln (Meldungen: Kt. GR). Siehe auch unter "Fichte".
Grauer Lärchenwickler (Zeirapheradiniana)
Die Gradation der Lärchenform des Lärchenwicklers ist 2001 zu Ende gegangen.An Lärchen trat kein sichtbarer Nadelfrass mehr auf. Siehe auch unter "Arve".
Lärchenblasenfuss (Taeniothripslaricivorus)
Mässiger bis starker Lärchenblasenfuss-Befall wurde in den Kantonen GR und TGfestgestellt.
Meria-Lärchenschütte (Meria laricis),Braunfleckigkeit der Lärche(Mycosphaerella laricina)
Recht auffällig trat im Sommer die Meria-Nadelschütte in höheren Lagen im Kt. VSin Erscheinung. Weitere Meldungen über das Auftreten der Meria-Schütte, bzw. derBraunfleckigkeit liegen aus den Kantonen. AG, GR und ZH vor.
Lärchenkrebs (Lachnellula willkommii) Feuchte Lagen fördern das Auftreten der Krankheit. Starker Krebsbefall kann Ästeund Wipfel zum Absterben bringen (Meldungen: Kt. AG, FR, GR).
Arve (Pinus cembra L.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Kleiner Buchdrucker (Ips amitinus),Kleiner Arvenborkenkäfer (Pityogenesconjunctus), Pityophthorus henscheli
Die drei Borkenkäferarten konnten auch 2001 an oft durch Miniermotten- oderLärchenwickler-Befall geschwächten Arven im Oberengadin (GR) beobachtetwerden. Kleiner Buchdrucker: Siehe auch unter "Föhre".
Gespinnstblattwespen (Acantholydasp.), Rotgelbe Kiefern-Buschhornblatt-wespe (Neodiprion sertifer)
Befall durch Gespinnstblattwespen (Acantholyda sp.) an Arven wurde in der RegionHinterrhein GR festgestellt. Die Rotgelbe Kiefern-Buschhornblattwespe wurde imOberengadin GR beobachtet.
Arvenminiermotte (Ocnerostomacopiosella)
Das alle zwei Jahre stattfindende stärkere Auftreten der Arvenminiermotte imOberengadin konnte auch 2001 beobachtet werden. Die Befallsintensität warweniger stark als 1997 und 1999. Hingegen waren die Bäume teilweise gleichzeitigvom Lärchenwickler befallen.
Grauer Lärchenwickler (Zeirapheradiniana)
Im Oberengadin wurden die Arven nochmals durch die Arvenform des Lärchen-wicklers befressen. Wie bei der Lärchenform bereits geschehen, wird die Gradation2002 abklingen. Siehe auch unter "Lärche".
Cenangium-Triebsterben (Cenangiumferruginosum)
Das Cenangium-Triebsterben kann lokal an Arven im Oberengadin GR festgestelltwerden. Siehe auch unter "Föhre".
Strobe, Weymouthsföhre (Pinus strobus L.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Strobenblasenrost (Cronartiumribicola)
Über den zwischen Johannisbeere und fünfnadeligen Föhrenarten wirtswechseln-den Strobenblasenrost liegen Meldungen aus den Kantonen BE und VS vor.
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Douglasie (Pseudotsuga menziesii Franco)Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Douglasienwollaus (Gilletteella cooleyi) Leichter Douglasienwollaus-Befall wurde im Kt. TG beobachtet.
Rostige Douglasienschütte(Rhabdocline pseudotsugae), RussigeDouglasienschütte (Phaeocryptopusgaeumannii)
Die Rostige Douglasienschütte wurde in einer Douglasienpflanzung im Kt. TI, dieRussige Douglasienschütte lokal im Kt. SZ beobachtet.
Nadelhölzer im Allgemeinen
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Gestreifter Nutzholzborkenkäfer(Xyloterus lineatus)
Mit seinem tief ins Splintholz reichenden Gangsystem ist der Gestreifte Nutzholz-borkenkäfer der häufigste und bedeutendste Lagerholzschädling.
Mattschwarzer Kiefernbastkäfer (Hy-lastes opacus), Schwarzer Kiefern-bastkäfer (Hylastes ater), GelbbraunerFichtenbastkäfer (Hylurgops palliatus),Zottiger Fichtenborkenkäfer (Dryo-coetes autographus), Furchenflügeli-ger Fichtenborkenkäfer (Pityophthoruspityographus), Vielzähniger Föhren-borkenkäfer (Orthotomicus laricis)
Weitere 2001 beobachtete rindenbrütende Borkenkäferarten: Mattschwarzer undSchwarzer Kiefernbastkäfer in frischer Waldföhrenpflanzung (NE); GelbbraunerFichtenbastkäfer und Zottiger Fichtenborkenkäfer an liegendem Fichten-Sturmholz(ZH); Furchenflügeliger Fichtenborkenkäfer an Weisstanne (UR); VielzähnigerFöhrenborkenkäfer an liegendem Fichtenholz (AG, FR, ZH).
Fichtenbock (Tetropium castaneum, T.fuscum), Lärchenbock (Tetropiumgabrieli).
Vor allem an liegendem oder gelagertem Fichtenholz hat der Fichtenbock-Befallweiter zugenommen. Der Lärchenbock wurde an geschwächten Bäumen sowie angeschädigten Lärchen am Rande von Lawinenzügen festgestellt (Kt. GR, VS).
Grosser Brauner Rüsselkäfer(Hylobius abietis)
Frassschäden durch den Grossen Braunen Rüsselkäfer wurden 2001 in Dougla-sienpflanzungen im Kt. TG beobachtet.
Holzwespen (Sirex sp.) Holzwespenbefall an Fichte wurde aus den Kantonen LU und VD gemeldet.
Pflanzensauger (Homoptera, dh.Zikaden, Blattflöhe und Läuse)
Neben den bereits erwähnten Arten wurden 2001 folgende Homopteren an Nadel-hölzern festgestellt: Europäische Kiefernwolllaus (Pineus pini) an Föhre (ZH);Cinara cedri an Zeder (TI).
Nonne (Lymantria monacha) Lokal kam es im Mattertal (VS) zu Frass an Lärchen und einzelnen Fichten durchdie Nonne.
Triebsterben (Ascocalyx sp.),Schwarzer Schneeschimmel(Herpotrichia juniperi), WeisserSchneeschimmel (Phacidiuminfestans)
Diese Trieb- und Nadelkrankheiten führen in Hochlagenaufforstungen zu Proble-men. Das Triebsterben wurde an Bergföhre, Arve und Fichte an verschiedenenOrten im Kt. GR festgestellt. Der Schwarze Schneeschimmel kommt an verschie-denen Nadelhölzern vor. Der Weisse Schneeschimmel ist in den Alpen an denArven ein Problem (Meldungen aus dem Engadin GR).
Rotfäule, Wurzelschwamm(Heterobasidion annosum)
Die Rotfäule ist ein klassisches Forstschutzproblem und verursacht alljährlichbedeutende Wertverluste beim Nadelholz, insbesondere in Fichtenbeständen.
Fichtenfeuerschwamm (Phellinuschrysoloma)
In einem Eibenbestand bei Chur (GR) hat der Fichtenfeuerschwamm an denStämmen zu auffälligen Rindennekrosen geführt.
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Buche (Fagus sylvatica L.)Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Buchenwollschildlaus (Cryptococcusfagi)
Buchenwollschildlaus-Befall kann zu Rindennekrose führen. Es liegen nur einzelneMeldungen aus dem Kt. TG vor.
Buchenrindennekrose, Schleimfluss Die Buchenrindennekrose trat in der Nordwestschweiz stärker in Erscheinung. Einewesentliche Ursache dieser Krankheit dürfte in der Störung des Wasserhaushaltesder Bäume liegen. Der Pilz Nectria coccinea oder die Buchenwollschildlaus könnenam Krankheitsausbruch beteiligt sein.
Buchenkrebs (Nectria ditissima) Probleme ergeben sich vor allem in Verjüngungen, welche vom bereits im Alt-bestand vorhandenen Krebs immer neu infiziert werden. (Meldungen: GL, NE)
Eiche (Quercus sp.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Kronenverlichtungen, Vergilbungen,Absterbeerscheinungen an Eichen
Absterbeerscheinungen an Eichen wurden etwa gleich häufig gemeldet wie imVorjahr. Die Ursachen sind komplexer Natur. Teilweise sind der Hallimasch(Armillaria sp.) und der Spindelige Rübling (Collybia fusipes) beim Krankheits-verlauf mitbeteiligt.
Eichenprozessionsspinner(Thaumetopoea processionea)
Der Eichenprozessionsspinner wurde an einzelnen Bäumen in der Region Sion VSfestgestellt. Meldungen über Hautreizungen nach Arbeiten mit Eichenholz lassenweitere Vorkommen in der Schweiz vermuten.
Eichenmehltau (Microsphaeraalphitoides)
Mehltaubefall wurde aus den Kt. BL, GR und LU gemeldet.
Esche (Fraxinus excelsior L.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Eschenkrebs (Pseudomonas syringaesubsp. savastanoi oder Nectriagalligena)
Meldungen über den durch ein Bakterium oder den Pilz Nectria galligena verur-sachten Eschenkrebs liegen aus dem Kt. TG vor.
Ahorn (Acer sp.)
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Spitzahornsterben, BergahornsterbenNectria coccinea, Pezicula acericola
Das periodisch auftretende Absterben von Spitz- und Bergahornen dürfte aufStörungen im Wasserhaushalt des Rindengewebes und den Folgebefall durchsekundäre Rindenpilze zurückzuführen sein (Meldungen: Kt. JU, LU, SO, VD, ZH).
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Ulme (Ulmus sp.)Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Ulmenblattkäfer (Galerucella luteola) Es liegt eine Beobachtung aus dem Kt. VS vor.
Welkekrankheit der Ulme (Ceratocystisulmi)
Die Krankheit ist heute fast im ganzen Verbreitungsgebiet der Ulme zu finden. Siehat in den vergangenen Jahren den Ulmenbestand drastisch dezimiert, lokal garzum Verschwinden gebracht.
Laubhölzer im Allgemeinen
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Ungleicher Holzbohrer (Xyleborusdispar)
Der Ungleiche Holzbohrer wurde in Einzelfällen in den Kantonen FR, VD und ZHfestgestellt. Betroffen waren die Baumarten Kirsche, Nussbaum und Roteiche.
Blauer Erlenblattkäfer (Agelastica alni),Erzfarbener Erlenblattkäfer (Melasomaaenea)
Ein Befall durch Erlenblattkäfer wurde 2001 an verschiedenen Orten im Tessin, inden angrenzenden Südbündner Tälern Misox und Calanca sowie im Prättigau (GR)beobachtet.
Blatt- und Gallwespen Im Jahr 2001 beobachtete Blatt- und Gallwespen: Kleine Lindenblattwespe (Caliroaannulipes) an Linde (VS); Blattwespe (Hemichroa crocea) an Grünerle (LU);Wurzelgallen durch Ahorn-Gallwespe (Pediaspis aceris) an Bergahorn (TG).
Pflanzensauger (Homoptera, dh.Zikaden, Blattflöhe und Läuse)
Neben den bereits erwähnten Arten wurden 2001 folgende Homopteren an Laub-hölzern festgestellt: Steineichenzwerglaus (Phylloxera coccinea) an Eiche (SH);Lindenzierlaus (Eucallipterus tiliae) an Linde (TG); Helle Kleine Birkenzierlaus(Betulaphis sp.) an Birke (TG); Eschenwollschildlaus (Pseudochermes fraxini) anEsche (TG); Gemeine Napfschildlaus (Parthenolecanium corni) an Linde (TG).
Rosskastanienminiermotte (Camerariaohridella)
Auch 2001 ist die Rosskastanienminiermotte an einzelnen Orten auffällig in Er-scheinung getreten (Beobachtungen: Kt. AG, BE, BS, SH, ZH).
Gespinstmotten (Yponomeuta sp.) An zahlreichen Orten im Kt. GR konnte wiederum auffälliger Blattfrass der Ge-spinstmotten an Traubenkirschen beobachtet werden. Weitere Meldung: Kt. BE.
Schwammspinner (Lymantria dispar) Lokal kam es im Mattertal (VS) zu Frass an Birken durch den Schwammspinner.
Weidenbohrer (Cossus cossus) Der Weidenbohrer wurde in einem Fall im Kt. ZH beobachtet.
Gallmilben:Eriophyes leiosoma,
Im Rahmen der Beratungstätigkeit wurde 2001 folgende Gallmilbenart festgestellt:Eriophyes leiosoma, Filzrasen auf Lindenblättern (ZH).
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Laubhölzer im Allgemeinen
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Zweigsterben der Alpenerle(Melanconium sp., Valsa sp.)
Vor allem im Berner Oberland und in der Zentralschweiz konnte in höheren Lagenwieder vermehrt das auffällige, durch Rindenpilze verursachte Zweigsterben derAlpenerle festgestellt werden.
Blattpilze: Diplodina acerina, Kabatiellaapocrypta
Diplodina acerina wurde an Bergahorn im Kt. BE, Kabatiella apocrypta an Linde imKt. ZH und an Ahorn im Kt. LU beobachtet.
Blattbräune der Platane(Apiognomonia veneta)
Über die Blattbräune der Platane liegen für 2001 2 Meldungen aus den KantonenBE und ZH vor.
Blattbräune der Rosskastanie(Guignardia aesculi), Mehltau(Uncinuliella flexuosa)
Verschiedentlich konnte im Sommer die Blattbräune der Rosskastanie beobachtetwerden (Meldungen Kt. AG, NE, ZH). Der Mehltau der Rosskastanie wurde in derWest- und Deutschschweiz festgestellt.
Blattbräune der Hagebuche(Monostichella robergei), EchterMehltau (Microsphaera sp.)
Die Blattbräune der Hagebuche führte im Sommer zu auffälligen Kronenverfärbun-gen. Mehltaubefall wurde an Hagebuche im Kt. TI festgestellt.
Trieberkrankung der Kastanie(Diplodina castanea)
Das Absterben junger Triebe von Kastanien nach einem Befall durch Diplodinacastanea wurde im Kt. GE beobachtet.
Rindenbrand der Pappel (Dothichizapopulea), Blatt- und Triebkrankheit(Marssonina castagnei)
Über den Rindenbrand der Pappel sowie das Absterben von Blättern und unver-holzten Trieben infolge Marssonina-Befalls liegt je eine Beobachtung aus dem Kt.TG vor.
Sprühfleckenkrankheit (Blumeriellajapii)
Über das Auftreten der Sprühfleckenkrankheit der Kirsche liegt eine Beobachtungaus dem Kt. TI vor.
Weidenschorf (Pollaccia saliciperda)und Marssonina-Krankheit(Marssonina salicicola) der Weide
Der eine Blatt- und Triebspitzendürre verursachende Weidenschorf konnte imSommer häufig festgestellt werden. Hin und wieder war auch Marssonina salicicolaan der Erkrankung mitbeteiligt.
Ebereschenrost (Gymnosporangiumjuniperinum)
Der Eberschenrost, welcher angeschwollene rötlich-gelbe Flecken auf den Blätternder Vogelbeere verursacht, wurde in einem Fall im Kt. GR beobachtet.
Kastanienrindenkrebs (Cryphonectriaparasitica = Endothia parasitica)
Die Krankheit ist auf der Alpensüdseite (TI, Bündner Südtäler) weit verbreitet.Einzelne Befallsherde befinden sich auch im Wallis und auf der Alpennordseite.
Tintenkrankheit der Kastanie(Phytophthora sp.)
Auch im Jahre 2001 wurden im Kt. TI weitere Fälle der Tintenkrankheit derKastanie diagnostiziert.
Platanenwelke (Ceratocystis fimbriataf.sp. platani)
Die Verbreitung der zum raschen Absterben der Bäume führende Platanenwelkewar bisher auf die Alpensüdseite beschränkt. 2001 wurde sie nun erstmals auch inGenf festgestellt.
Feuerbrand (Erwinia amylovora) Die Bakterienkrankheit stellt in erster Linie für den Erwerbsobstbau (Apfel, Birne,Quitte) eine grosse Gefahr dar. Steinmispel, Sorbus-Arten und Weissdorn spielenals weitere Wirtspflanzen bei der Krankheitsausbreitung eine Rolle. Informationenzur aktuellen Feuerbrandsituation finden sich im Internet unter:http://www.feuerbrand.ch
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Schäden an verschiedenen Baumarten
Schadursache Bemerkungen zum Auftreten
Schalenwild
Ziegen
Hohe Schalenwildbestände (Rothirsch, Reh und Gämse) stellen insbesondere beider Gebirgswald-Verjüngung weiterhin ein vordringliches Problem dar.Es werden auch durch Ziegen verursachte Schäden gemeldet.
Eichhörnchen (Sciurus vulgaris),Siebenschläfer (Glis glis)
Im Frühjahr konnte bei Fichten häufig das massenhafte Abbeissen von Triebendurch Eichhörnchen (Ausnagen der Knospen) beobachtet werden. Meldungen überRindenablösungen an Laubholz oder Lärche durch Eichhörnchen oderSiebenschläfer liegen nur vereinzelte vor.
MäuseErdmaus (Microtus agrestis)Rötelmaus (Clethrionomys glareolus)
Schäden durch Mäuse in Laubholz-Jungwaldflächen wurden aus den Kt. BL, GL,LU und TG gemeldet. Die Rötelmaus hat in einer Aufforstung im Urserental (Kt.UR) grosse Ausfälle bei den Lärchen verursacht.
Schwarzer Nutzholzborkenkäfer(Xylosandrus germanus)
Der Befall durch den im Vorjahr am Sturmholz verstärkt aufgetretenen SchwarzenNutzholzborkenkäfer hat nicht weiter zugenommen.
Maikäfer (Melolontha sp.) Im gewohnten 3-Jahresrhytmus (2001: "Basler Flugjahr") war Maikäferfrass wiederin den Kantonen NW und OW zu beobachten. Auffällig war der Maikäferfrass auchim angrenzenden Berner Oberland (Region Meiringen-Brienz-Interlaken).
Blauer Scheibenbock (Callidiumviolaceum), Veränderlicher Scheiben-bock (Phymatodes testaceus),Zangenbock (Rhagium sp.),Moschusbock (Aromia moschata)
In gelagertem Brennholz wurden die folgenden Bockkäferarten festgestellt: BlauerScheibenbock an Fichte (SO); Veränderlicher Scheibenbock an diversen Baumar-ten (JU, NE).In absterbenden Bäumen oder gefälltem Holz wurden beobachtet: Zangenbock anFöhre (ZH), Moschusbock an Weide (TG).
Sägehörniger Werftkäfer (Hylecoetusdermestoides)
Wie schon im Vorjahr war auch 2001 in liegendem Holz der SägehörnigeWerftkäfer festzustellen (Beobachtungen: Kt. BE, LU. Baumarten: Fichte, Tanne).
Schwammspinner (Lymantria dispar) Lokal kam es im Mattertal (VS) zu Frass an Birken und Lärchen durch denSchwammspinner.
Hallimasch-Arten (Armillaria sp.),Gelbschuppiger Hallimasch (Armillariagallica, Syn. A. bulbosa, Syn. A. lutea),Keuliger Hallimasch (Armillariacepistipes), Dunkler Hallimasch(Armillaria ostoyae, Syn. A. obscura)
Der Hallimasch ist ein klassisches Forstschutzproblem. Genauere Artbestimmun-gen wurden 2001 nur in einzelnen Fällen vorgenommen (Phytopathologie WSL).Festgestellt wurden: Gelbschuppiger Hallimasch als Schwächeparasit an abster-bender Eiche (ZH) und Kirschbaum (VD); Keuliger Hallimasch als Sekundärschäd-ling an Fichte (AG); Dunkler Hallimasch als Parasit von Nadelholz an absterbendenFöhren (ZH).
Grauschimmelfäule (Botrytis cinerea) Die Grauschimmelfäule wurde je einmal an Lärche (Kt. GR) und Nordmannstanne(Kt. ZH) beobachtet.
Mistel (Viscum album) Der Einfluss der Mistel auf die Vitalität von Tannen und Föhren wird regional alsgravierend eingestuft.
Spätfrost Ein Kaltlufteinbruch Anfang Juni hat in höheren lagen an austreibenden Fichtenund Lärchen vereinzelt zu Spätfrostschäden geführt (Meldungen: Kt. GR, UR, VS).