Salviamo la campania felix

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Express Yourself Italia 2014 A. Coppola, V. Mastrianni, A. Oliva, G. Pollio e G.Sorrentino (I D, LSS “G. Salvemini” di Sorrento,prof. C. Chiaiese)

Transcript of Salviamo la campania felix

un territorio aggiogato dalla camorra e dalla corruzione di politici che per anni l’hanno amministrata gonfiando portafogli, anche a costo di annichilire la propria dignità, o meglio la propria morale.

In questi territori esistono molte discariche abusive, in piena campagna o lungo le strade: quando queste si saturano, per liberare spazio per i rifiuti successivi, vengono appiccati degli incendi.

La maggior parte sono rifiuti speciali.Essi sono prodotti da attività agricole, da lavorazioni industriali e artigianali, da attività commerciali o di servizio, fino ad arrivare ai materiali tossici tra cui piombo, scorie nucleari e materiale acido.

i primi vengono interrati e fatti scomparire,il secondo è il prodotto maleodorante e pericoloso della decomposizione dei rifiuti.Una volta amalgamati si sciolgono nelle falde acquifere, avvelenando campi e pozzi.

Il percolato fluisce con più o meno facilità nel sottosuolo a secondo del tipo di terreno su cui sono stati sversati i rifiuti.Un semplice esperimento realizzato a scuola ci ha permesso di capire quali sono i terreni più permeabili e, quindi, più favorevoli all’inquinamento delle falde acquifere.Questo esperimento misura la velocità di attraversamento dell’acqua nei diversi tipi di terreno e la differente quantità di acqua trattenuta dagli stessi. A seconda dei materiali di cui sono composti i terreni , essi sono più o meno permeabili, lasciano cioè passare l’acqua più o meno facilmente, dimostrando, così, che è la composizione granulometrica di un suolo a incidere sulla sua capacità di trattenere l’acqua e sulla velocità con la quale la stessa acqua lo attraversa.

Quantità uguali di terreni di diversa tipologia (terreno argilloso, pozzolana, sabbia, ghiaietto, ghiaia) sono state poste in bottiglie capovolte con al fondo di ciascuna una stessa quantità di ovatta a mo’ di filtro. E’ stato preparato un liquido denso formato da passata di pomodoro con aggiunta di acqua e colorante, diviso in parti uguali di 200ml. Il liquido è stato versato su ognuno dei 5 substrati predisposti per valutarne la permeabilità.

Nello stesso intervallo di tempo di un’ora si è osservato che il substrato costituito da ghiaia ha lasciato percolare la maggiore quantità di liquido rispetto agli altri campioni che hanno mostrato una minore permeabilità nel seguente ordine decrescente: ghiaia, ghiaietto, sabbia, pozzolana e terreno argilloso. Pertanto il terreno argilloso è risultata tra questi il substrato meno permeabile.

A conferma dell’esperimento da noi effettuato, uno studio sulla permeabilità dei suoli conferma quanto da noi rilevato.

Quest’indagine supporta l’ipotesi per cui l’abbandono dei rifiuti incide sull’inquinamento del terreno e dell’acqua, poiché terreni con alto indice di permeabilità permettono al percolato di infiltrarsi più velocemente al loro interno, raggiungendo le acque presenti nella falda sottostanti le zone interessate al deposito dei rifiuti.

avvelenamento del terreno, uccisione dell'agricoltura, provocando effetti devastanti sulla salute della popolazione. Questi sono in stretta correlazione con l’incremento di diverse patologie tumorali registrate negli ultimi decenni.

“Il vero business era quello dei carichi che dal Nord Europa arrivavano al Sud. Rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e fanghi termonucleari. Scaricati e interrati dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli. (…) I rifiuti erano scaricati da camion e gettati nei campi e nelle cave di sabbia. Negli anni le cassette di piombo si saranno aperte, ecco perché la gente sta morendo di cancro. Stanno morendo 5 milioni di persone”.

Intervenendo senza indugio e in modo radicale su tutto il territorio interessato con:•Bonifiche e analisi a tappe di questo vasto territorio, compreso le falde acquifere;•Riconversione e riqualificazione delle aree contaminate, “I terreni che non possono più essere coltivati potrebbero essere destinate ad aree a sviluppo artigianali e industriali o del fotovoltaico;•Destinazione dei fondi confiscati alla criminalità organizzata alle bonifiche;•Inasprimento delle pene per i reati ambientali.

Lo ha affermato il presidente della regione Campania:“Serviranno 80 anni per bonificare i territori dell’area Nord di Napoli. Per l’inquinamento dell’area la bonifica non sarà completa prima del 2050 e, per quanto riguarda il percolato, senza avviare gli interventi, dovremmo aspettare fino al 2080. Sono solo aree specifiche della Campania, ma è un’emergenza nazionale. Napoli e la Campania sono state per anni lo sversatoio dell’Italia e dell’Europa”.