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1 la Campania Felix della memoria

Hackert, La Reggia e la piana casertana dal Convento dei Cappuccini

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2 il sistema metropolitano centrale campano: l’area napoletana

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3 il sistema Napoli-Caserta

lo schema territoriale di maggior respiro cui storicamente riferirsi ai fini dello inquadramento

territoriale dei sistemi delle città campane, è quello dello Studio Sistemi Urbani (Ministero per gli

interventi straordinari nel Mezzogiorno, LA POLITICA DEI SISTEMI URBANI NEL MEZZOGIORNO.

Roma 1983), che assunse una definizione spaziale della "Area metropolitana centrale campana"

coincidente col sistema della "Campania Felix", comprendente le province di Napoli e Caserta con i

comuni salernitani dell'agro nocerino-sarnese al di qua dei Lattari

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4 dimensione demografica del sistema metropolitano centrale campano

la dimensione demografica di una tale area, valutata con i dati del 13^ Censimento Generale (1991) ammontava ad oltre 3.970.000 abitanti, al netto del plesso nocerino-sarnese, di cui oltre 805.000 nel casertano. All’avvio della fase esecutiva del progetto (1999) la popolazione delle due province conservava la stessa dimensione.La grande misura demografica dell'area metropolitana centrale campana è una costante degli studi:~ 4 milioni di abitanti nello studio "Sistemi urbani"~ 4,5 milioni all’81, nel più lontano studio SVIMEZ “Lo sviluppo metropolitano in Italia”,~ 4.000.000 all’81 nel "Progetto Ottanta",~ 3.650.000 all’81, nell’area di alta concentrazione urbana individuata nel PAT della Campania (Disegno di legge regionale n.200 del 1986).

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5 aspetti strategici della definizione spaziale dell’a.m. centrale campana

alla definizione spaziale dell'area metropolitana concorrono non soltanto la cognizione delle situazioni conurbative in essere, ma le opzioni di potenziamento del ruolo delle città medie del sistema Na-Ce: in termini strategici generali è l'intero sistema urbano a configurarsi come contesto da rigenerare attraverso:la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali ed architettoniche,il recupero della qualità urbana e naturalistica,la massima “isotropia” dei servizi,il rafforzamento della base economicaisotropia dei servizi: questa strategia si connette al superamento della egemonia storica di Napoli, un principio che omologa anche i centri minori del territorio come sedi di funzioni terziarie e produttive storicamente proprie dei grandi centri urbani.

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6 schema strutturale del PTCP

Piano Socio Economico

e premessa del Piano Territoriale di Coordinamento approvato con delibera Consiglio Provinciale 30.11.01 n.84

Relazione del Progetto

Preliminare

▼ ________________________________________________ ▼ ▼ ▼ ▼

RELAZIONE GENERALE

Silloge analitica e propositiva (Statuto del territorio)

Monografie degli ambiti territoriali (Monografie)

▼ ▼ ▼

NORME DI ATTUAZIONE

TAVOLE GRAFICHE Tav. X, X,…Preliminare

Ptc; Tav. Y, Y….

contributi esterni

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7 Piano di Sviluppo Socio Economico della Provincia di Ce e premessa del PTC

• Parte Prima: Lineamenti Giuridici• 1.1. La Provincia e i suoi compiti di

programmazione• 1.2. Dall’unilateralità dell’atto amministrativo

all’amministrazione per accordi• 1.3. L’esame strutturale dei modelli consensuali

previsti nell’ordinamento• 1.4. L’accordo nella programmazione negoziata• 1.5. La criticità del sistema• 1.6. I Progetti integrati territoriali

• Parte Seconda: Analisi• 2.1. Le analisi per il PSE e la Premessa al PTCP• 2.2. Profili generali del territorio e della struttura

socio-economica provinciale • 2.3. Sistema ambientale• 2.4. Sistema sociale• 2.5. Sistema economico• 2.6. Paesaggio urbano• 2.7. Risorse culturali del sistema urbano

policentrico• 2.8. Centri storici• 2.9. Sistemi Territoriali Locali [STS, nel PTR]

(C.casertana, C.aversana, fascia costiera, Roccamonfina, Monte Maggiore Caiatino, pianura da Capua a Monte Massico, Matese)

• 2.10. Sistema urbano (Sistema metropolitano centrale campano e Sistema policentrico casertano: Relazioni; Rete viaria territoriale; Rete ferroviaria; Interporto; Aeroporto)

• 2.11. Il sistema produttivo Occupazione e lavoro; Insediamenti industriali; ASI; Sportello unico per le attività produttive, Artigianato; Turismo; Commercio. Università ed Istituzioni della ricerca, Parco Scientifico e Tecnologico)

• 2.12. Progettualità delle Istituzioni e nuove opportunità di sviluppo (Programmi di riqualificazione ambientale; Piani Territoriali Paesistici; Aree protette; Parchi e Riserve naturali; Piani straordinari di Bacino; Piano dei rifiuti e trattamento dei reflui urbani e industriali. POR Campania 2000-2006. Programmazione negoziata; Programmi complessi d’intervento: Patti territoriali, Contratti d’area, PRUSST, Agenda 21, Progetti Integrati)

• Parte Terza: Proposte programmatiche• 3.1 Premessa (POR Campania 2000-2006 come

referente)• 3.2. Asse Provinciale 1. Risorse naturali (misure:

Biotopi ed aree protette; Rischio idrogeologico, sismico, vulcanico; Inquinamento; ambientale; Ambiente marino e costiero. Siti contaminati e discariche; Rifiuti. Rischi connessi alle attività agricole; Rischio tecnologico ed industriale; Cave)

• 3.2. Asse Provinciale 2: Risorse culturali (Piani e Programmi delle Istituzioni)

• 3.4 Asse Provinciale 3: Risorse Umane (Politiche sociali per la sicurezza e la solidarietà; Istruzione e formazione professionale; Università e R&S)

• 3.5. Asse Provinciale 4: Sviluppo Locale (Sistema Informativo Lavoro; Agricoltura e zootecnia; Industria; Distretti industriali e poli produttivi; Sportello unico per le attività produttive; Artigianato; Commercio; Turismo; Energetica)

• 3.6 Asse Provinciale 5: Policentrismo urbano (Recupero delle aree urbane; Sistema residenziale; Pianificazione urbanistica)

• 3.7.Asse Provinciale 6: Reti e nodi di servizio (Mobilità e trasporti: Rete viaria; Rete ferroviaria e Metropolitana regionale; Sistema informativo)

• 3.8.Atti programmatici istituzionali in itinere: Pit e Programmi comunali

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8 Piano Territoriale di Coordinamento

Preliminare (agosto 2003):Relazione GeneraleCartografia alle varie scale (in formato elettronico ed a stampa):tav.1 territori a rischio di frana 1/75.000tav.2 territori a rischio idraulico 1/75.000 tav.3 rischio ambientale 1/75.000tav.4/a,b unita’ di paesaggio e invarianti strutturali 1/50.000tav.5 evoluzione storico-urbanistica degli insediamenti 1/25.00tav.6/a,b struttura insediativa 1/50.000tav.7 la rete ferroviaria attuale e la programmazione 1/100.000tav.8 la rete stradale attuale e la programmazione 1/100.000tav.9 ipotesi di piano per il sistema insediativo (prime indicazioni) 1/75.000tav.10 suddivisione degli ambiti sovracomunali 1/150.000

Progetto Definitivo (aprile 2005)Relazione Generale e Statuto Del Territorio (in formato elettronico ed a stampa)Cartografia alle varie scale (in formato elettronico ed a stampa):tav.d/g carta geologica 1/100.000tav.d/1 carta idrogeologica 1/100.000tav.d/2 carta geomorfologica 1/100.000 tav.d/3 servizio acquedotto 1/100.000tav.d/4 servizio fognature 1/100.000tav.d/5 area aversana 1/50.000tav.d/6 area casertana 1/50.000tav.d/7,8 area costiera (litorale domitio) 1/50.000tav.9 area roccamonfina 1/50.000tav.10 area matese 1/50.000tav.11 area monte maggiore – caiatino 1/50.000tav.12 massico 1/50.000tavd/sp1 statuto del territorio 1/75.000tavda1,2 utilizzazione agricola del suolo 1/50.000tav.d/t1 la rete ferroviaria attuale e la programmazione futura 1/100.000tav.d/t2 la rete stradale attuale e la programmazione futura 1/100.000

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9 PRUST della Conurbazione Casertana (9.1). Progetti Integrati (9.2)

Progetto Integrato

Costo Approvato

Risorse pubbliche a valere sul POR

Risorse private confluenti nel POR

Altre risorse pubbliche

Reggia di Caserta € 97.464.412 € 50.198.765 € 18.969.758 € 28.295.553 Caserta € 102.493.699 € 37.298.777 € 28.404.839 € 36.790.083

Antica Capua € 57.198.774 € 22.070.784 € 10.647.469 € 24.480.521 Litorale Domizio € 40.467.697 € 34.789.954 € 5.008.259 € 669.483 DI Sant’Agata –

Casapulla € 59.901.245 € 18.154.356 € 19.219.040 € 22.527.848

DI Grumo Nevano – Aversa

€ 102.597.283 € 34.772.031 € 34.851330 € 32.973.921

PR Partenio € 25.582.891 € 20.150.657 € 4.869.170 € 563.064 PR Matese € 49.185.366 € 31.347.983 € 7.269.759 € 10.567.623

PR Roccamonfina – Foce Garigliano

€ 10.492.830 € 8.529.897 € 1.962.933

Monti Trebulani – Matese

€ 24.689.667 € 17.872.435 € 6.713.940 € 103.291

Polo orafo campano € 59.308.370 € 24.900.000 € 20.700.000 € 13.708.370 SS Appia (pianura

interna) € 24.513.355 € 9.535.213 € 5.319.398 € 9.658.743

Filiera enogastronomica

€ 107.721.770 € 59.982.730 € 31.568.000 € 16.171.040

TOTALI € 761.617.358 € 369.603.586 € 195.503.896 € 196.509.540

9.2

9.1

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Localizzazione dei siti contaminati (elaborazione da fonti ARPAC)

10 Localizzazione dei siti contaminati

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La problematica relativa ai laghetti artificiali, presenti diffusamente nel Comune di Castelvolturno, è stata segnalata all’attenzione dell’ANPA (in seguito APAT) - Uffici di Napoli, nel corso della riunione tenuta presso la Prefettura di Caserta, in data 21 Dicembre 1998.

Trattasi di bacini di ex cava gravati da informazioni raccolte dall’Autorità Giudiziaria ed emerse nella relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall’On. Massimo Scalia.

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DESCRIZIONE GENERALE DEI LAGHETTI

Tali laghetti nel tempo hanno subito profonde variazioni morfologiche (allargamenti e restringimenti della superficie) come si evidenzia dai rilievi aerei che seguono (1974-89-98);

le indagini hanno riguardato i venti laghetti segnalati dall’A.G. e sottoposti a sequestro.

Nella zona costiera di Castelvolturno (100 ha) sono state realizzate decine di cava a fossa per l’estrazione di sabbie;

gli scavi, spesso approfonditi dalla base della fossa di 10-15 m. al di sotto del l.m.m., si sono trasformati in specchi d’acqua profondi.

11 Laghi e vasche di Castelvolturno

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Localizzazione delle aree lacustri artificiali nel comune di Castelvolturno (elaborazione da fonti ARPAC)

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Sintesi dei dati raccolti dal G. O. dell'Unità di Crisi sui laghetti. Ia indagine

Ordinenumerico

Località Proprietario Superficie(mq)

Statogiudiziario

Recinzione Fogliocatastale

1 Mezzagni -Canale

Tamerici

Costigliola L. 100.000 Sequestrato Parziale 46

2 CanaleTamerici

G. Pezzella 2000 Sequestrato No(accessodifficile)

46

3 MezzagniVia

Fiumitello

A. Petuto 30000 Sequestrato No 42

4 MezzagniVia Corvino

N. De Rosa 80.000 Sequestrato No 38

5 MezzagniVia Corvino

Natale 80000 Sequestrato No 38

6 Mezzagni N. De Rosa 2000 Sequestrato Si 38

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Sintesi dei dati raccolti dal G. O. dell'Unità di Crisi sui laghetti. Ia indagine

Ordine numerico

Superficie (mq)

Stato giudiziario

Recinzione

1

100.000

Sequestrato

Parziale

2

2.000

Sequestrato

No

3

30.000

Sequestrato

No

4

80.000

Sequestrato

No

5

80.000

Sequestrato

No

6

2000

Sequestrato

Si

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Sintesi dati raccolti dai rilievi Sogin – INGV. IVa indagine

CodiceG. O.

Sup. tot(m)

Prof. max Rilievi Sogin Rilievi INGV

12 8400 10 Evidenza morfologicanella sola zona centrooccidentale, nella qualesono presenti due aree diaccumulo di cui, quellasituata più a sud, presentauna geometria anomala.

13 80.450 19,5 Fronte di accumulo apartire dal bordo centrooccidentale fino alla zonacentrale; isolate zonerialzate lungo il marginenord e nord orientale.

Evidenza della presenza dirifiuti ferromagnetici localizzatisostanzialmente lungo lesponde.

17 81.500 8,4 Zona di accumulonell’area centro orientalee isolate zone rialzatenell’area centrale.

Presenza di anomaliemagnetiche collegate a rifiutisuperficiali presenti sulle sponde;da chiarire eventualecollegamento anche a corpiimmersi in prossimità delle rivestesse. Esclusa la presenza dimasse ferromagnetiche al centrodel lago o in aree notevolmentedistanti dalle sponde.

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12 ipotesi progettuali Sistema infrastrutturale

•Metropolitana regionale

•Alta Velocità (stazione di testa Napoli/Afragola e connessioni con la metropolitana regionale e la stazione di Caserta)

•Interporto Sud Europa di Maddaloni-Marcianisesi colloca nella rete dei maggiori interporti europei in grado di sviluppare gli interscambi via ferrovia. Destinato a snodo strategico dei flussi merci tra il Mediterraneo, il Mezzogiorno, l’Italia centro-settentrionale e l'Europa, grazie alla sua collocazione. geografica ed alla sua funzione nell'ambito dei trasporti. Ruolo decongestionante del traffico merci che attualmente grava sul porto di Napoli, assumendo il ruolo di "retroporto" di Napoli

•Aeroporto intercontinentale di GrazzaniseSistema aeroportuale campano: sarà fondato su tre scali Capodichino, Grazzanise e Pontecagnano.Dal Master Plan: investimenti previsti: 1,4 miliardi di euro, di cui:350 milioni destinati a collegamenti stradali e ferroviari, a carico di Regione e Stato1,1 miliardi per le infrastrutture aeroportuali in senso stretto, di cui 535 milioni a carico della società di gestione (49% dei costi)Grazzanise: sarà un aeroporto di tipo 4E/F, in grado cioè di ospitare anche i velivoli di maggiori dimensioni come i Boeing 777 e gli Airbus 380. Gestirà il traffico internazionale ma sarà anche una base per i vettori low cost. Si trova accanto alla direttrice ferroviaria Napoli-Formia. Capodichino, con circa 5 milioni di passeggeri, non può sostenere la crescita oltre il 2010, anno per il quale si stima il raddoppio del traffico. Si trasformerà in city airport.Pontecagnano: scalo locale, utilizzabile per voli charter ed alcuni low cost

Impatto occupazionale: Si stima che la spesa in manodopera di circa 45 milioni di euro all'anno fino al 2013. L'impatto occupazionale diretto, indiretto e indotto, al 2030, è di circa 15 mila addetti e di circa 22mila addetti nel 2040.scalo di Capua: aviazione leggera ed esigenze CIRA

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•Connessioni stradali:Asse attrezzato Aeroporto di Grazzanise – Interporto - Stazione AV

•(da PTR, accolte da PTCP):Aeroporto di Grazzanise + aeroporto di Capua + Collegamento Capua/Asse di Supporto

AREA URBANA CASERTANACircumvallazione urbana di Caserta + collegamento autostradale Ce/Bn + Interporto di Marcianise

DIRETTRICE NORD NAPOLI CASERTAStrada Statale 87 + Siti potenzialmente contaminati + Stazione TAV di Afragola + metropolitana regionale

AREA INTERPROVINCIALE CASERTA/BENEVENTO/AVELLINOcollegamento autostradale Ce/Bn + Strada var. 212 / 369 (S. Marco dei Cavoti) + Asse attrezzato Asi Aiola-Pianodardine

LITORALE DOMITIOProlungamento della Domitiana + portualità

terziario e sistema produttivo

•Seconda Università di Napoli (Caserta)Policlinico di Ce

•Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), Capua

•TARI’ (Consorzio Orafo), Marcianise

• Interventi per la sistemazione idrica ed idrogeologica del territorio, consolidamento del suolo, difesa delle coste, forestazioneinterventi per l’assetto delle unità di paesaggio, recupero ambientale (ad es, cave), istituzione di nuovi parchi o riserve naturali,

•assetti delle connessioni interprovinciali delle aree casertana, aversana e domitia con l’area metropolitana di Napoli,

•sistema delle localizzazioni produttive (Distretti Industriali, aree ASI, parchi tecnologici; progetto integrato infrastrutture agglomerati industriali, Centro Servizi agricoltura e trasformazione prodotti agricoli; Centro Servizi Industria e Artigianato

•nell’area interportuale di Marcianise: basi attrezzate a supporto attività logistiche del Centri di Smistamento FS, Maddaloni

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13 Policlinico di Caserta