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notizie
anno
IIn.2
-lu
glio
2005
I gruppi
di auto-mutuo-aiuto
come attivatori
e promotori di risorse
Il gruppo di AMA è percepito come unlaboratorio esperienziale dove si ap-prende a riflettere, rivalutare, riequi-librare, a superare il vittimismo, ad a-cquisire responsabilità; nel gruppoAMA i partecipanti trovano la forza e lacapacità di riprendere in mano la pro-pria vita e di viverla con maggior con-sapevolezza ed entusiasmo. Il motto è:trasforma il disagio in risorsa. Nella"trasformazione" il cambiamento èimplicito: cambiare nel modo di pen-sare, di esprimersi, di agire, di essere;cambiare il modo di vivere gli eventi.Al centro è dunque la persona non ilproblema, la dimensione del quale ècondizionata dal coinvolgimento e dalpunto di vista della persona coinvolta.Il cambiamento è determinato dallarelazione tra persone che esprimono econdividono alla pari esperienze, sof-ferenze, ansie, speranze, paure, senti-menti, idee, in un clima di condivi-sione, di parità, di rispetto, di fiduciadove la comunicazione diventa profon-da, sincera, autentica, il sostegno èreciproco, ciascuno è risorsa per sé eper gli altri. I gruppi AMA non sonogruppi che curano ma possiamo deno-minarli "gruppi che guariscono" dallanegatività, dalla passività, dalla rinun-cia, dalla sfiducia, dalla disistima,dalla delega, dalla paura di cambiare.
tmc
TestimonianzaNel novembre del 2002 ho iniziato apartecipare al gruppo AMA dell'AITSaMdi Frescada. Ho conosciuto molte per-sone con esperienze di disagio diversee ho potuto confrontarmi, e ciò per meè molto importante, soprattutto esse-re ascoltata senza essere giudicata.
@Per maggiori informazionie aggiornamenti consultate il sito Internet:
Sono nate profonde e sincere amicizie.Un anno dopo, per problemi di orario,ho cominciato a frequentare il gruppoAMA dell'AITSaM a Treviso.Queste esperienze mi hanno dato laforza per affrontare piccoli e grandi,problemi. Gli amici del gruppo AMA mihanno sempre sostenuta, incoraggiata,incitata a fare, a muovermi, a non sta-re ferma e grazie a loro sono riuscita araggiungere un grande obiettivo: com-prarmi una casa per conto mio e adagosto andrò a viverci. Questo passonon è stato facile, le paure eranotante e ce ne sono ancora; questo èper me un grande traguardo, e ce nesaranno molti altri, grazie ai facilita-tori, ai componenti ed amici dei grup-pi AMA. Ancora grazie, per la grandeenergia positiva che mi date!
Anna Anelli
News le t t e r d i i n fo rmaz ione de l l ’Assoc i a z i one I t a l i ana Tu te l a Sa lu t e Men ta l e
Sabato 28 maggio ha avuto luogo ilseminario regionale sull'AMA, pro-
mosso dall'AITSaM in collaborazionecon A ULSS 9 di TV e Centro di Servizioper il Volontariato di TV, al qualehanno partecipato numerosi Gruppi diAMA presenti nel territorio dell'ULSS 9e in Regione Veneto, Associazioni ealtrettanto numerosi gruppi promossidai Servizi dell'ULSS9 .Scopo degli organizzatori condivideree salvaguardare i Valori Etici dell'AMAe la sua identità, diffondere unaadeguata consapevolezza del ruolo edelle potenzialità dei gruppi AMA nellapromozione e nel "governo della salu-te", intesa nel senso più ampio: be-nessere psicofisico e qualità della vita.Sono state evidenziate la potenzialitàe la capacità dei gruppi AMA a con-tribuire con i Servizi alla costruzione direti sociali attraverso la promozionedella persona e il sostegno reciproco:la salute e la qualità della vita sonobeni troppo importanti per delegarli aipolitici e ai professionisti.L'obiettivo dell'AMA è diventareinsieme cittadini attivi, uscire dallepassività e dall'assistenzialismo, a-cquisire consapevolezza, competen-za, protagonismo.Presenti numerosi gruppi istituzionalidi auto-aiuto o self-elp con finalitàanaloghe ai gruppi AMA ma con obiet-tivi educativi, informativi e formativi.Gli operatori dei servizi che gestisconoquesti gruppi hanno ampiamente illus-trato le modalità dell'intervento e lerelative finalità.
per maggiori informazioni:
A.I.T.Sa.M. OnlusVia Comunale di Fratta, 22 - 31046 Oderzo (Tv)
tel. 0422 710926 - fax 0422 200270c/c postale 24527459
A.I.T.Sa.M. OnlusCoordinamento Regionale Veneto
Web: www.aitsam.itE-mail: aitsam@tin.it
Pubblicazione realizzata con il contributo della Regione Veneto
Assessorato alle Politiche Sociali Volontariato e Non Profit
Esperienze dei Gruppi AMAal seminario regionale
di Treviso
2Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
Svolge attività di tutela e di so-stegno alle famiglie, formativa e
informativa per familiari, animatori evolontari fin dal 1983.
Dal 1991 ha avviato il gruppo diAuto-mutuo-aiuto per familiari, cheha lo scopo di fortificare le famiglieutilizzando le competenze non profes-sionali maturate attraverso l'esperien-za che rappresenta la vera ricchezza ela vera competenza del gruppo; con iltempo lo scambio di esperienze hatrasformato coloro che chiedevanoaiuto in persone capaci di dare aiuto.
Ha avviato nel 1993 il "Gruppo degliAmici" che è competente nella rela-zione amicale d'aiuto.
Conseguente è stata l'esigenza diavere una sede propria dove potersviluppare le attività, ampliare leoccasioni di incontro, di relazioni, diamicizia, favorire l'incontro tra i gio-vani, tessere rapporti sia a livello indi-viduale che di gruppo. Un Istituto pri-vato ha messo a disposizione del-l'Associazione una "Casa" che si trova aVittorio Veneto in Via Fogazzaro 32, inzona centrale, familiari e volontaril'hanno ristrutturata rendendola acco-
gliente e funzionale. E' stata denomi-nata "LA RONDINE", è aperta dal 14febbraio 1999. Ogni sabato e nelleoccasioni di festa i giovani in difficoltàe i loro amici (volontari/animatori), siritrovano per svolgere attività ludico-ricreative e riacquisire quelle abilitàche la malattia e l'isolamento avevanotolto; ma soprattutto per godere dellaforza che l'amicizia sincera e pari-taria dà. Il Gruppo attualmente è for-mato da 35 giovani, ha voluto identifi-carsi come "GRUPPO LA RONDINE". Larelazione amicale tra coetanei, doveviene considerata la caratteristicadella persona (risorse, potenzialità,abilità e interessi) non la malattia o ladiagnosi, l'incontro e la condivisione ditempi e di spazi diversificati, il rispet-
to, l'ascolto, l'esprimere e lo scam-biare pensieri, speranze, paure, dif-ficoltà, riflessioni ed emozioni, hadato notevoli frutti e ha portato a uncomplessivo miglioramento dellaqualità della vita per tutti.
Il concetto di appartenenza al grup-po è di fondamentale importanza, èdiminuita sia della frequenza chedell'intensità degli stati depressivi,sono notevolmente migliorati:- La fiducia e il rispetto di sé e degli
altri;- La capacità di relazione interper-
sonale;- Il rispetto delle regole di conviven-
za che essi stessi si sono dati;- Una maggior accettazione della
malattia.
Sezione A.i.t.sa.m. Sinistra Piave
sede a Vittorio VenetoIl valore dell'amicizia
nell'esperienza di integrazione sociale
"... soprattutto ti augurodi imparare la lezionedell'Accettare. Perché solocon l'Accettare scoprirai il segretodella vita ..., e sarai felicecon gli altri, o da solo sedutosu un prato, e potrai usare tuttociò che avviene nella tua vita,le tue gioie e i tuoi dolori,per diventare una persona migliore,più buona, ... così che anchela morte alla fine sarà bella,perché fa parte del gioco..."
Kuki GallmannAssieme alla famiglia ricordiamo
Ignazio Furlan
Serbiamo il ricordo di Romeo Alari
... unitamente alla sua famiglia,Graziella, Maria Cristina, Micaela,che testimonia la memoria costantee affettuosa con un contributoannuale per la nostra rivista.
Il 14 dicembre 1997 moriva pre-maturamente la psichiatra pado-
vana Mariapia Ferretti.La sezione AITSaM i Padova deve
molto a Mariapia Ferretti per il suocontributo e appoggio per la for-mazione del gruppo familiari che poidettero vita all'Associazione che con-fluì in seguito nell'AITSaM.
Aveva un modo tutto speciale diporsi nei rapporti con noi familiari:riusciva a farci accettare anche lagravità della malattia, cosa molto dif-ficile, ma nello stesso tempo trasmet-teva la speranza di un miglioramentoo della possibile guarigione per chiavesse seguito il percorso terapeutico.Il Day Hospital era vissuto come unagrande famiglia, un porto sicuro in cuisi entrava disperati e di sicuro si usci-va alleggeriti e sereni.
Il giorno 2 marzo 2005 su propostadella sezione AITSaM di Padova, laConsulta femminile del Comune diPadova ha voluto onorare la memoriadi Mariapia Ferretti consegnando alfratello prof. Massimo una medagliaalla memoria, un sigillo della città eduna pergamena durante una suggesti-va cerimonia in sala degli Anziani, allapresenza di Autorità e di numerosopubblico. La psichiatra DottoressaMaria Romano, che continua degna-mente il lavoro di Mariapia Ferretti,ha letto pubblicamente un Suo profi-lo, ponendo in luce l'eccellentepreparazione professionale, la suarara disponibilità e la completa dedi-zione ai sofferenti.
Il suo onore abbiamo chiesto eottenuto che il Day Hospital di Via S.Eufemia venisse a Lei intitolato.
L'A.i.t.sa.m. di Padova
ricorda Mariapia FerrettiQualità umane e valore professionale
hanno contraddistinto il suo impegno
UN RICORDO
3 Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
Descrivere l'integrazione tra ser-vizi significa dare sostanza e
risposte a bisogni che il soggetto affet-to da patologia psichiatrica e lefamiglie esprimono. La prospettiva èdare concreta operatività, indipenden-temente dagli aspetti formali che, per-altro l'utente e la collettività non nec-essariamente devono conoscere oaverne concreta percezione.
La premessa è che "il Distretto sicaratterizza come luogo finalizzato arealizzare un elevato livello di inte-grazione tra i diversi servizi cheerogano le prestazioni sanitarie e traquesti e i servizi socio-assistenziali inmodo da consentire una risposta coor-dinata e continuativa ai bisogni socio-sanitari della popolazione".
Operando in questa direzione, traDistretto Socio Sanitario e Centro diSalute Mentale (CSM), è stata avviatauna intensa attività di collaborazionecon modalità formali e informali voltaall'esame delle problematiche degliutenti afferenti al CSM e alle rispostepossibili in situazioni istituzionali enon. In questo percorso sono coinvoltele figure fondamentali di riferimentodei pazienti: il medico di medicinagenerale (MMG), gli assistenti socialidei comuni, le famiglie, le associazionie singoli soggetti.
In particolare, vale la pena citarealcuni "traccianti" del percorso di inte-grazione:1. L'attivazione dell'Unità Valuta-
tiva Multidimensionale Distrettuale
(UVMD): è il momento di analisi, sin-tesi e definizione del progetto riabili-tativo personalizzato. In essa si con-frontano i diversi attori socio-sanitari,ognuno per la propria professione edisciplina e comunque coinvolti nellarelazione significativa con il soggetto ela sua famiglia.
La realizzazione di questo percorsoconsente la crescita progressiva dellaconsapevolezza dei vari operatori del-l'importanza e del significato dellavoro di gruppo e di rete. Produce unlinguaggio comune ed evidenzia ulteri-ori bisogni in termini di modalitàcomunicative e relazionali tra opera-tori, nell'ottica di un perfezionamentodei servizi a misura dell'utente.2. L'attivazione di una linea tele-
fonica dedicata: molti problemi irri-solti del paziente sono legati alla diffi-cile comunicabilità tra Medico Psichia-tra e MMG, vuoi per diverso contestooperativo, vuoi per la sostanzialediversità di linguaggio e approcciometodologico ma molto più spessodovuta semplicemente alla difficoltàad incontrarsi.
Se intervenire sui primi due aspettirichiede tempi e modalità complesse(cambiamento culturale sul modo dioperare di tutti i professionisti coin-volti), risulta molto più semplice facil-itare una comunicazione telefonica.Nasce l'idea di attivare una linea tele-fonica dedicata, con codifiche opera-tive, avente l'obiettivo di semplificarela comunicazione tra MMG e Medico
Integrazionetra CSM e distretto
Specialista: il paziente e la sua fami-glia recuperano la propria dimensionecontestualizzando i problemi dovequesti si presentano. Contestualmentesi favorisce l'accessibilità al CSM.
Ciò consente di attivare interventiprecoci, stabilire modalità operativepartecipate, avviare un linguaggiocomune. Pertanto le conseguenzeimmediate dell'iniziativa sono lacrescita culturale, la consapevolezzaprofessionale e una risposta al bisognodel paziente e della famiglia, appro-priata ed adeguata.3. Nei percorsi di integrazione con il
territorio è determinante il rapportotra Distretto, Enti Locali e CSM nellaattivazione di percorsi riabilitativi e diintegrazione di pazienti e famiglie nelproprio contesto territoriale.Esperienza: al progetto IESA (Inseri-
mento Eterofamiliare Supportato Adul-ti) si affianca l'iniziativa del Comune dicostruzione della Rete di Cittadini eFamiglie Accoglienti, quale ulteriorestrumento di integrazione a prevalen-za sociale.
Tutto ciò non è ancora sufficienteper fornire una risposta articolata aibisogni. E' necessario esplorare ulteri-ori modalità operative e comunicative,intervenendo ancora nell'ambito dellaformazione, dei laboratori (sperimen-tali e non) con impegno e talvolta concoraggio. E' una strada da percorrerese vogliamo effettivamente che l'inte-grazione risulti strumento efficace perla prevenzione, la cura e la riabili-tazione della patologia mentale.
a cura di dott. Nello SpinellaDirettore Distretto Socio Sanitario
di Mogliano Veneto
"uno dei mezzi più efficaci per con-trastare l'emarginazione sociale ..."
Naturalmente tali convenzioni sonoammesse quando il netto della fornitu-ra non supera la soglia di 236.945 €stabilita dalla normativa europea,cifra comunque di tutto rispetto.
La valenza della circolare, al di làdelle importanti indicazioni per l'appli-cazione del convenzionamento diret-to, è il costante richiamo ai valoriumani e sociali obiettivo primario deiservizi i quali, pur nella piena facoltàdi azione, sono richiamati e incentivatia riconoscere e valorizzare lo specifico
ruolo svolto delle cooperative sociali afavore delle persone svantaggiate.L'auspicio di chi opera nell'area dellasalute mentale è che tutti gli Enti pub-blici siano concretamente sensibili agliobiettivi prioritari indicati dalla circo-lare, affinché la garanzia del lavoro ela diversificazione delle forniture alleCoop. tipo b, che risentono della crisieconomica nazionale, consenta ampiee diversificate opportunità alle nu-merose persone che hanno bisogno diun percorso formativo e lavorativo inambiente protetto e qualificato.
tmc
Pubblicata nel BUR n° 40 del19.4.05, la DGR sollecita gli enti
pubblici, (Comuni, Province, ULSS) iquali ne hanno facoltà, a stipularedirettamente convenzioni con leCooperative Sociali di tipo b che con-dividono "lo scopo di perseguire l'inter-esse generale della comunità alle pro-mozione umana e all'integrazionesociale dei cittadini svantaggiati attra-verso l'inserimento lavorativo nell'am-bito di programmi individuali di riabil-itazione, cura e formazione".
La circolare sottolinea il valoresociale del lavoro che riconosce come
DGR n. 1231 del 18.3.2005 - "Indirizzi per l'utilizzo del convenzionamento
diretto delle coop. Sociali ai sensi dell'art. 5 della legge 381/1991"La circolare era molto attesa dalle Cooperative, dalle Associazioni, dalle Famiglie
4Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
L’Assessorato alle politiche socialidella Regione Veneto/Osserva-
torio Regionale Handicap e Osserva-torio Regionale Anziani ha presentatoun monitoraggio molto accurato sul-l'applicazione della legge 6/2004 negliotto tribunali del territorio. I risultatisono di notevole interesse per glioperatori del settore, per cui meritadi riassumerne subito i dati più signi-ficativi e alcune brevi note del testoufficiale stesso, riservando ad un sec-ondo momento le riflessioni del caso.
Sono stati esaminati 1210 provved-imenti ricompresi nel periodo20/3/04 - 30/3/05, così distribuiti:Tribunale di Pieve di Cadore 6, Rovigo28, Belluno 47, Treviso 54, Padova 75,Verona 147, Vicenza 234, Venezia 619.
Il commento che ne scaturisce èimmediato: "Risultano in percentualepochi i provvedimenti adottati aPadova, vista la popolosità della città.Sicuramente ha inciso in misura con-siderevole la deliberazione da partedei Giudici Tutelari di rigettare ledomande proposte senza l'ausilio diun legale. Sono comunque pochi iprovvedimenti adottati anche dalTribunale di Rovigo ad un anno dalladata di entrata in vigore della legge."
Una seconda tabella esamina i tra-sferimenti da interdizione o inabili-tazione ad amministratore di sosteg-no e viceversa. Espressione di puntadella prima tendenza è il Tribunale diVenezia (63 casi), muovendosi in sensoopposto principalmente il Tribunale diPadova (8 casi). Ne segue questa nota:"Il Tribunale di Padova risulta, comedato a livello percentuale, l'Ente chetrasferisce più decreti di Amministra-zione di sostegno ad Interdizione. Taleprassi si evidenzia soprattutto per icasi in cui la patologia del soggetto èmolto grave o per quelli dove il patri-monio è ingente da amministrare."
La terza indagine, sorretta da quadrianalitici per ogni singolo tribunale chesono abbastanza omogenei, ricerca latipologia del soggetto richiedente ilricorso. Sempre sulla base dei 1210casi esaminati: 801 le domande prove-nienti dal soggetto stesso non autono-mo, dal coniuge o convivente, da par-enti entro il quarto grado od affinientro il secondo; 360 inoltrate dai ser-vizi socio-sanitari o dal PubblicoMinistero; 49 di soggetti vari o non ril-evabili. "Se il dato relativo ai parentientro il IV grado può essere consider-ato logico e coerente rispetto allanorma, ciò che emerge è quanto si sta
delineando circa l'interesse da partedei servizi che hanno in cura il sogget-to beneficiario."
La tipologia dell'amministratore di
sostegno nominato interessa 708 casi,di cui 488 famigliari e 220 altri (ripar-titi tra avvocati, volontari, ragionieri,commercialisti, medici, amici di fami-glia, ecc.) Interessanti le note deirelatori in ordine ad alcuni tribunalidella regione:Tribunale di Belluno: "In percentua-
le risulta alto il numero degli esterninominati AdS, soprattutto nel settoredella psichiatria dove appare evidentedalla documentazione considerata cheforti sono i conflitti famigliari. C'è daconsiderare che è stato attivato già damolti anni un servizio di supporto aprocedure di tutela ora esteso ancheall'AdS. La persona nominata è refer-ente di tale servizio ed è titolare oltreche di tutele e curatele anche diamministratori di sostegno; vengonoinoltre nominati Assessori o Sindaci deivari Comuni. E' buona prassi?"
Tribunale di Padova: "Risulta nume-ricamente alto il numero dei ragion-ieri nominati dai Giudici Tutelari.Appare evidente come il decreto sia di
natura soprattutto patrimonialista.Pochissime le relazioni da parte deiservizi, scarne le informazioni medi-che, mentre corposa risulta la docu-mentazione di tipo patrimoniale."Tribunale di Venezia: "Molte sono le
nomine di avvocati a tempo determi-nato. La documentazione è per lamaggior parte dei provvedimenti com-pleta con relazioni esaustive da partedei servizi. Vi è inoltre, molto spesso,l'obbligatorietà da parte degli AdS arelazionarsi con gli stessi Servizi, datele funzioni assegnate dal G.T. In sede
di udienza molte volte è presente l'op-eratore del servizio che ha in cura ilsoggetto beneficiario. Molti dei prov-vedimenti allo stato attuale atten-dono udienza definitiva di nomina."Tribunale di Verona: "A differenza
di Venezia i Giudici Tutelari di Veronaattribuiscono l'incarico a tempo inde-terminato anche a quelle figureesterne al nucleo familiare come ades. gli avvocati. La documentazioneespressa dai servizi risulta scarna epriva di effetti sui decreti poichérisultano spesso di natura pretta-mente patrimonialista."
Alle decisioni dei giudici si giunse in18 casi dopo consulenze tecniched'ufficio, che furono 2 di tipo medico-legale, 2 di tipo medico-chirurgico e14 di tipo psichiatrico.
In 351 casi il giudicante ritenne nec-essario od utile effettuare l'audizionedomiciliare dell'amministrando. Lastragrande maggioranza di essi (309) siebbero presso il Tribunale di Venezia,così lodato nel testo: "Appare evi-dente come Venezia rispetti fino infondo quanto indicato dalla norma. Seil decreto di AdS deve essere consid-erato un vestito su misura allora risul-ta coerente che l'audizione vengafatta presso il domicilio o la dimoradel beneficiario per definire ulterior-mente il quadro personale e lemigliori misure di protezione daadottare. E' chiaramente da consider-are che la mancanza di organico, sia intermini di Giudici Tutelari che di per-sonale addetto alle cancellerie, nonpermette che tale metodo di lavorodiventi prassi ovunque."
Per concludere, il dato più impor-tante risulta dal quadro "Tipologiadel soggetto per il quale si richiedela nomina di amministrazione di so-stegno". Queste le risultanze: An-ziani over sessantacinque 782, sog-getti con disabilità fisica 76, sogget-ti con disabilità psichica intellettiva139, soggetti psichiatrici 151, sog-getti tossicodipendenti / alcolisti 19,altro 21, dato non rilevabile 22, altro21. Appare cioè evidente come l'at-tenzione degli operatori si sia con-centrata sinora soprattutto nell'areadegli anziani.
a cura di Renato Rizzo
Amministrazione di sostegnoUn monitoraggio della Regione Veneto
sul primo anno di applicazione della legge
5 Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
L a v o c e d e l l e s e z i o n i
SEZIONE DI ODERZO
Corso di formazione per attiva-
tori e facilitatori di gruppi AMA
"Trasformiamo il disagio in risor-sa" - n° 7 lezioni su temi specifici di3 ore ciascuna.
14/9/2005 L'auto-mutuo-aiuto
dal bisogno allo scambio: la gratu-
ità del dono. Tali Mattioli Corona -Presidente AITSaM
21/9/2005 L'arte dell'ascolto rec-
iproco: la relazione tra pari.dott.sa Vittorina Jus psicologa -
psicoterapeuta
28/9/2005 La relazione di cop-
pia: amore, condivisione, identità,
ruoli. dott. Roberto Gilardi Doc.
Università TS
5/10/2005 Essere genitori: comp-
lessità della famiglia oggi. dott.Francesco Stoppa psicoanalista
DSM- PN
12/10/2005 L'autostima come
fattore di crescita personale, la
valorizzazione di sé e degli altri.Sandra Conte attivatrice facilita-
trice gruppi AMA
19/10/2005 Il facilitatore nei
gruppi AMA: le dinamiche relazion-
ali e il clima di gruppo. Bruno
Morassut - Presidente della Casa
AMA PN
26/10/2005 Reti formali e infor-
mali: relazioni, collaborazioni, sin-
ergie nell'ambito delle attività di
programmazione socio sanitaria.dott.sa Catterina Ricaldone, Mari-sa Vidotto Coordinatrice attività
Socio Sanitaria
Corso "Capire & Capirsi""Identità e ruolo nella società inevoluzione" - n° 5 serate formativeore 20,30-23,00 aperta al pubblico.
13/10/2005 L'uomo come essere
progettuale: identità, ruolo e rela-
zioni in ambito lavorativo. dott.saVittorina Jus psicologa, psicote-
rapeuta
27/10/2005 Identità femminile
in cambiamento. Donne si nasce,
donne si diventa. dott.sa Paola
Leonardi psicosociologa
10/11/2005 Comunità, ruolisociali famiglia e relazioni inter-personali. dott. Roberto Gilardidoc. Università TS24/11/2005 La differenza come
ricchezza, le donne come poten-zialità di cambiamento. dott.saAnnalisa Milani mediatrice cultur-ale1/12/2005 Miti e leggende sul
femminile. dott.sa MargheritaGobbi psicologa, psicoterapeuta
Corsi di Hata YOGA tenuti dalmaestro Maurizio Tamai
Lo yoga (che significa riunifi-cazione) si fonda su un elementocomune a tutti gli esseri viventi: ilrespiro. Questa disciplina riconducechi la pratica a se stesso, creandoun equilibrio che pone la persona inarmonia con se stesso e con ilcosmo intero e aiuta a migliorare laqualità della vita. L'efficacia delladisciplina è universalmente ricono-sciuta ed apprezzata.
Il corso comprende 10 lezioni perogni ciclo, totale 3 cicli, con caden-za settimanale, di ore 1.30 ciascu-na, totale 13 per ogni ciclo orario:dalle ore 14.30 alle ore 16.00.
1° ciclo: 4 ottobre 2005;13 dicembre 2005;
2° ciclo: 24 gennaio 2006;28 marzo 2006;
3° ciclo: 4 aprile 2006;13 giugno 2006
Corsi di Psicobiologia tenuti dal
dott. Jean Claude Badard
9 - 10 - 11 settembre 2005 sem-
inario BIOLOGIA/ SESSUALITA
Relazione Maschile femminile -
Coppia
14 - 15 -16 ottobre 2005 semi-
nario full immersion "RISENTITO
TOTALE"
16 - 17 - 18 Settembre 2005 18
- 19 - 20 Novembre 2005 Forma-
zione TERAPEUTI (2° anno)
L angolo della poesia
Una spiga di grano selvatico
Una spiga di grano selvatico
mi ha riportato all'infanzia,
a un gioco semplice
e divertente
di quando eravamo bambini
ed io
mi sento felice.
Mario
L'alba verso una nuova vita
Ho immaginato un ragazzo
che mi teneva per mano
che mi accompagnava nel
ritorno
verso casa mia
verso un nuovo destino.
Cecilia
Primavera
Il paesaggio mi avvolge;
alberi, uccelli, farfalle di tanti
colori
che mi danno gioia, energia
mi fan sentire meglio.
Sento un po' d'aria
e nell'aria arriva il rumore del
treno
mentre l'orologio della chiesa
batte l'ora.
Maria Teresa
Formazione
La D.lgs. 130 del 2000 all'art. 3comma 2-ter così recita:
Limitatamente alle prestazioni socialiagevolate assicurate nell'ambito di per-corsi assistenziali integrati di naturasociosanitaria erogate a domicilio o inambiente residenziale a ciclo diurno ocontinuativo (e si fa cenno anche allanon autosufficienza psichica art. 3comma 3 della legge 104/92) … è da evi-denziare la situazione economica delsolo assistito e non della sua famigliaanche in relazione alle modalità di con-tribuzione al costo della prestazione.
I decreti successivi che avrebbero dovu-to stabilire le prestazioni sociosanitarie ei limiti applicativi non sono mai statiemessi, benché, informa l'Assessore DePoli, una valida bozza sia stata trasmessagià nel febbraio 2004 alla ConferenzaStato Regioni e mai licenziata.
E' evidente, che la D.lgs. 130 ci trovad'accordo soprattutto quando le per-sone cui va applicata sono in con-dizione di gravità o gravosità; ancora dipiù quando le persone, ammalando
precocemente, non hanno mai realizza-to una vita sociale, lavorativa e produt-tiva, non hanno quindi reddito proprioe sono da sempre a carico dellafamiglia di origine, impoverita dadecenni di cure, sostegno e assistenza.In un proprio comunicato l'Assessore DePoli informa di aver posto una inter-rogazione al Consiglio Europeo avver-tendo che tale normativa costituirebbeulteriori difficoltà di ordine finanziarioper gli enti locali. Condividiamo la pre-occupazione dell'Assessore De Poli con-siderando gli oneri a carico dell'entelocale, riteniamo tuttavia inacettabileche alle persone malate croniche, o ailoro parenti, siano addossati oneri piùgravosi degli altri cittadini. Sarà piut-tosto necessario erogare delle agevo-
lazioni affinché sia sostenuta l'operadella famiglia e della solidarietà so-ciale (Massimo Dogliotti).
Infatti l'art. 38 della Costituzione pre-cisa che ogni cittadino inabile al lavoro esprovvisto di mezzi necessari di sussis-tenza ha diritto al mantenimento e al-l'assistenza sociale. Nessun riferimentoviene fatto all'obbligo alimentare deiparenti. La Costituzione non prende inconsiderazione l'obbligo alimentare eattribuisce le funzioni assistenziali diret-tamente all'organizzazione pubblica.Riteniamo dovere di tutti sollecitare iprovvedimenti previsti e definire, anchein riferimento ai livelli essenziali delleprestazioni sociali (L. 328/2000 art. 22),i doveri di contribuzione economica.
tmc
Obiettivo del progettoNel corso degli anni di esperienza di
volontariato nell'ambito delle struttureterritoriali del DSM abbiamo osservatoquanto sia difficile per i familiari,all'inizio della malattia e del percorso dicura di un congiunto, accettare questanuova dimensione della loro vita in cui siintrecciano emozioni altamente conflit-tuali e contrastanti, sentimenti diimpotenza, rabbia, ineluttabilità: uncoacervo di pensieri ingombra la mente.Si vorrebbe lottare senza peròconoscere gli strumenti della lotta; ilpercorso non è né breve né di effettoimmediato, è difficile per un familiareaccettare e capire. Tuttavia senza laconsapevolezza e l'aiuto della famiglia ènoto che il percorso del malato diventapiù difficile e prognosticamente piùcomplesso. E' necessario quindi che ifamiliari dei pazienti psichiatrici inseritiin percorsi di cura e riabilitazione fac-ciano a loro volta un proprio percorso disostegno e formazione sull'accompagna-mento dei propri cari: la consapevolez-za e la competenza acquisite facilitanoil progetto terapeutico e consentonouna prognosi più favorevole alla cura ealla guarigione del proprio congiunto.
FinalitàIl progetto accoglienza si fonda sulla
rilevanza scientifica che i familiari chehanno già vissuto e sviluppato con suc-
cesso un percorso di sostegno alla riabil-itazione terapeutica dei propri cari pos-sono diventare a loro volta strumenti diinformazione, di formazione e sostegnoper altri familiari. Questo strumento,che si insedia nell'ambito delle tecnichedi auto-mutuo-aiuto di familiari, perme-tte alle famiglie che faticano adaccettare e comprendere il percorso diriabilitazione del proprio congiunto, diaccoglierne la dimensione psicologica,affettiva e relazionale.
Modalità di esecuzioneConsiste nella formazione di piccoli
gruppi di dialogo e discussione fra famil-iari di pazienti psichiatrici, con la super-visione di un terapeuta del CentroArcobaleno. Ogni gruppo ha le seguenticaratteristiche:- 2 conduttori, familiari di pazienti che
abbiano già concluso un percorso pos-itivo psicoeducazionale e abbiano
acquisito conoscenze in merito allagestione di gruppi;
- vengono proposti 8 incontri a cadenzamensile sui temi dell'approccio allamalattia e alla salute mentale; ogniincontro ha la durata di almeno 1 orae successivamente viene creato unospazio libero di discussione o di scam-bio;
- all'inizio e al termine del percorso diincontri verrà somministrato ai parte-cipanti un questionario di soddis-fazione del progetto;
- vanno individuati componenti dimax. 4/7 famiglie che abbiano unloro congiunto inserito da brevetempo in un trattamento riabilitativopsichiatrico e si trovino in difficoltànell'accompagnamento del loro con-giunto; le famiglie che necessitano ditale intervento vengono individuatedai conduttori e dai terapeuti delCentro Arcobaleno.
Progetto accoglienza familiaridi pazienti psichiatrici
… la collaborazione diventa risorsaAITSaM di Montecchio e Centro
di riabilitazione psichiatrica Arcobaleno ULSS 5
Il reddito individuale come riferimentoper la contribuzione
alle prestazioni socio-sanitarie
6Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
7 Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
R E C E N S I O N I
Da una misteriosa eredità pren-dono avvio la ricerca e la
scoperta di una persona cancellatadalla famiglia e dalla comunità, e laricostruzione, sullo sfondo, delmondo e della cultura che hannooperato questa cancellazione. Nelromanzo "Una vita negata" (EdizioniBiblioteca Cominiana, marzo 2005,€ 12) Alessio Alessandrini documen-ta e narra la tragedia di MariaLuigia Trevisiol, un'epilettica sepol-ta per sempre, a 15 anni, nell'isti-tuzione manicomiale fiorente nelVeneto dello scorso secolo.
Il familiare di un malato di mentelegge il libro misurando, purtroppo,la distanza tra la scomparsa degliorrori e il tanto lavoro ancora dacompiere sulla tragedia dellamalattia psichica, ma forse proprioil familiare, più di altri, sente effi-cace lo sguardo neutro del narra-tore, la sua voce "fuori campo", non
ideologizzata; una voce addiritturapercorsa da "normalissime" vena-ture di pregiudizio, ad esempio,quando - impegnato al Gris diMogliano nella ricerca documen-taria- Alessandrini non sembracogliere le devastanti dimensionidell'Istituto o quando, sempre lì,pare condividere con l'istituzione ladistinzione tra "malati pericolosi emalati tranquilli".
Questo taglio esterno, quasi agaranzia della verità della vicenda,chiede all'autore un costante eser-cizio di sottrazione, tanto che iltesto appare meno incisivo propriodove si attarda in spiegazioni o siallarga sullo sfondo. La pagina èinvece più intensa quando leasciutte annotazioni delle cartellemediche diventano riscritturadrammatica dei fatti o quando lavita prigioniera della protagonista èimmaginata appena, in desideri ele-
mentari e in gesti quotidiani.Efficace- in più modi- anche una
scrittura a specchio: o nella tramastessa, dove la punizione infinita dicolpe inesistenti rende mostruosa,sullo sfondo, la normalità condivisadi errori scientifici, di convenzioniin-umane o della guerra; oppure, instridenti richiami del tempo, comela passeggiata dell'autore a S.Servolo, trasformato - da mani-comio- in scenografia di lussuoseimprenditorialità. O nei verbi alpassato di frasi che mantengonointatta la loro verità: " ... una per-sona valeva ed era considerata inquanto era capace di pro-duzione...e questa non era tantouna categoria economica e fun-zionale, ma una morale, un'etica..." Per questo, tornando all' occa-sione "burocratica" da cui le paginedi "Una vita negata" prendonoavvio, mi piace pensare che proprioquesto libro e il nostro leggerlo - informa di tardivo, fertile risarcimen-to- siano la misteriosa eredità diMaria Luigia Trevisiol.
Molto spesso il suicidio di un
familiare giunge all'improvvi-
so, ingiustificato, senza senso.
Appare come uno scacco definitivo,
un'ingiustizia subita senza possibil-
ità di appello. E per di più i "so-
pravvissuti" non sperimentano il sui-
cidio soltanto come gesto di
autodistruzione di chi lo compie, ma
anche come atto di aggressività nei
loro confronti, come ricatto affetti-
vo e morale che li accompagnerà
per tutta la vita. Si sentono in colpa
per non esser stati capaci di
cogliere il "grido di dolore" del loro
familiare o del loro amico in diffi-
coltà; si percepiscono come persone
non altamente significative e impor-
tanti per il suicida perché, diversa-
mente, egli non si sarebbe ammaz-
zato e non avrebbe scelto, tra loro e
la morte, proprio quest'ultima.
Il volume affronta la sofferenza
generata dal suicidio di un congiun-
to - la gestione dei pensieri, dei
sentimenti, delle reazioni -, privile-
giando la narrazione del dolore vis-
suto, il faticoso percorso cognitivo
ed emotivo che i familiari soprav-
vissuti devono compiere per convi-
vere con l'esperienza di una morte
così traumatica e intravedere,
infine, una prospettiva di senso.
In un modo in cui il suicidio viene
annoverato tra le prime dieci cause
di morte ed è al secondo posto,
dopo gli incidenti stradali, nei gio-
vani tra i 15 e i 24 anni, i "soprav-
vissuti" al suicidio di un congiunto
costituiscono categorie a rischio
particolarmente elevato. Decide in
quale modo continuare a essere vivi
è un compito che richiede quindi
coraggio, creatività, volontà giorno
dopo giorno.
“Una vita negata”di Alessio Alessandrini
Edizioni Biblioteca Cominiana - marzo 2005 - € 12,00
“La metamorfosi della sofferenza”Dopo il suicidio di un famigliare
di Antonio Loperfido - Rosèlia IrtiEdizioni Dehoniane - Bologna - € 12,50
L’"Atto di indirizzo e Coordi-namento" del DPR 14/1/1997
definisce in termini vincolanti il temadell'Accreditamento dei ServiziSanitari affidando alle Regioni lacompetenza nel "disciplinare lamateria delle autorizzazioni sani-tarie" e nel definire i "requisiti strut-turali, tecnologici ed organizzativiminimi richiesti per l'esercizio delleattività sanitarie da parte delle strut-ture pubbliche e private". Nel DPRvengono anche definiti i requisitiminimi strutturali, tecnologici edorganizzativi per le singole strutturepsichiatriche: centri di salute men-tale (CSM), centri diurni (CD), dayhospital (DH), residenze psichiatriche(CTRP), aree di degenza (SPDC).
Le regioni avevano tempo cinqueanni per mettere a norma gli stru-menti autorizzativi e verificare chele strutture sanitarie li possedessero.Il procedimento nella nostra Regionesta andando a regime in questi mesi.
Ma chiariamo il concetto di "ac-creditamento" usando le parole dellaCorte Costituzionale: "l'accredita-mento è una operazione da parte diuna autorità o istituzione (nellaspecie la Regione) con la quale siriconosce il possesso da parte di unsoggetto o di un organismo di pre-scritti specifici requisiti... e sirisolve... in iscrizione in elenco, dacui possono attingere per l'utiliz-zazione altri soggetti (assisiti-utentidelle prestazioni sanitarie)...".
Accanto all’"Accreditamento Isti-tuzionale": è in atto da tempo un"movimento" definito anche "Accre-ditamento all'eccellenza (o fra pa-ri)", che è determinato dalla spon-tanea attivazione di procedure daparte di gruppi di professionistiinterni alle organizzazioni che siprefiggono l'obbiettivo di avvicinarela propria organizzazione a standardriconosciuti come eccellenti nel pro-prio ambito professionale.
L'Accreditamento tra pari è basatosull'adesione volontaria degli inter-essati, è volto a verificare il risulta-to delle attività sanitarie e le proce-dure dei trattamenti, ha il fine diapplicare le metodologie note comemigliori al momento ed ottenere imigliori risultati possibili con lerisorse a disposizione, vi è una
attenzione particolare al cliente ealla sua soddisfazione.
Centrale in questo campo è il con-cetto di "Qualità" in ambito sani-tario, che è stato anche definito informa colloquiale come "fare ciò cheè utile, nel modo migliore, da chieroga le cure, per chi le riceve, alminor costo, a coloro che ne hannobisogno e soltanto a loro" (Bonaldi A.et al. 1994). Il tema dell'Accre-ditamento all'eccellenza ha unastretta correlazione con le pratichevalutative che hanno a che fare con"Miglioramento Continuo di Qualità"(MCQ), cioè con un insieme dipratiche e procedure miranti adinnescare un progresso del funziona-mento di un'organizzazione sanitaria(e non solo) che tenga conto deipunti di vista di coloro che ricevonol'assistenza e le prestazioni (utenti),di coloro che erogano assistenza eprestazioni (operatori) e di coloroche gestiscono le organizzazioni(amministratori). Ovviamente cias-cuno degli attori in gioco ha obbiet-tivi specifici. La scommessa consistenel trovare un punto di equilibrio trai punti di vista e le esigenze delleparti e coinvolgerle paritariamentenel processo di MCQ.
L'Istituto Superiore di Sanità,all'interno del progetto NazionaleSalute Mentale, ha sviluppato edorganizzato il primo Programma diAccreditamento Professionale emiglioramento continuo di qualitànei DSM come progetto di ricerca.Da quella esperienza è nata laAssociazione Italiana Qualità eAccreditamento in Salute Mentale(QUASM) - http://www.accredita-mento.net/ -costituitasi nel gennaiodel 2002 a Modena e divenuta quindiSezione Speciale della SocietàItaliana di Psichiatria.
Dalla elaborazione di questo grup-po è nata una metodologia di lavoroed un primo manuale- questionario(Erlicher A., Rossi G. 2000) che per-mette di guidare le èquipe interes-sate ad applicare i principi dell'MCQtramite l'Accreditamento tra pariattraverso un processo che partedal fotografare la situazione in cuisi trova un DSM, reperire e condi-videre le criticità e gli elementiqualitativamente positivi della pro-pria modalità di lavoro, e quindiiniziare ad attivare alcuni pratica-bili interventi di miglioramentoinnescando nel contempo un mec-canismo che monitorizzi regolar-mente la situazione e che altrettan-to regolarmente metta in atto pro-cessi di miglioramento.
Un momento fondamentale delprocesso prevede che i vari gruppidi lavoro di cui è composto un DSM(CSM, CD, DH, SPDC, ecc.) descri-vano, attraverso un processo diAutovalutazione, lo stato attualedel funzionamento della propriaorganizzazione e delle prestazioniche eroga, usando come riferimentoil manuale citato. In questa fasealcuni "facilitatori interni", cioèprovenienti dalle stesse èquipe e diprofessionalità diverse (normal-mente 3 persone), appositamenteformati, aiutano le équipes a svol-gere il compito dopo una fase diinformazione generale a tutti glioperatori del DSM. L'auto-valutazione rileva il livello di con-formità ai criteri di qualità espressinel manuale ed individua le possibiliazioni di miglioramento rispetto adalcune delle aree critiche.
segue al prossimo numero -->
a cura di Francesco GardellinPsichiatra, DSM Ulss n. 6 di Vicenza
Accreditamento e miglioramentocontinuo di qualità
nei dipartimenti di salute mentale"Corso di formazione alle procedure
di qualità e accreditamentoin Salute Mentale"
Venezia 23/25 maggio 2005
Aitsam Notizie . anno II n. 2 - luglio 2005
notizie
anno
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2005
A.I.T.Sa.M. - Notizie Anno II - Numero 2 - Luglio 2005Newsletter di informazioni dell’Associazione Italiana Tutela Salute Mentale
Direttore responsabile: Maurizio Venturino - Direttore editoriale: Tali CoronaRedazione: Via Comunale di Fratta, 22 - 31046 ODERZO (TV)
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