quelli che mettono la RETROMARCIA - QUA.DI.R · quelli che mettono la RETROMARCIA Un tavolo...

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RETROMARCIARETROMARCIAUn tavolo sindacale interrotto, il Un tavolo sindacale interrotto, il CSACSA che lo ritiene che lo ritiene

illeggittimo e chiama in causa la illeggittimo e chiama in causa la RegioneRegione . Che vince in primo. Che vince in primogrado ma che in attesa del ricorso sistema le cose. Tornandogrado ma che in attesa del ricorso sistema le cose. Tornandosui suoi passi e aggiustando il tiro sui temi che hanno iniziatosui suoi passi e aggiustando il tiro sui temi che hanno iniziato

la diatriba. Ammettendo, in pratica, l’errore iniziale... la diatriba. Ammettendo, in pratica, l’errore iniziale... La cronistoria di una vicenda che in pochi conosconoLa cronistoria di una vicenda che in pochi conoscono

Qualcuno� aveva� detto� cheera� “un’idea� folle”.� Qualcunaltro� ci� aveva� consigliato� dinon� iniziare� affatto� questastrana� avventura� spiegandocome�“nessuno�vi�darà�retta”.Altri� avevano� sorriso� ironicisussurrandomi�frasi�simili�a�“tisporchi�il�nome”,�“ti�rovini�annidi�carriera”�senza�contare� laclassica� “ma� chi� te� lo� fafare?”.�Tanti�altri�invece�avevano�pre-ferito�tacere�mostrando�indif-ferenza� nonostantespiegassimo� a� gran� vocecome�stesse�nascendo�qual-cosa� destinato� esclusiva-mente�a�loro.�I� fatti� hanno� dato� ragione� anoi:�il�numero�Zero�de�“Il�Re-giornale”�è�stato�un�successo.�Perché�la�gente�ci�ha�scritto,telefonato,� è� venuta� a� bus-sare�in�ufficio.�Addirittura�unalettera� anonima� è� stata� infi-lata�sotto�la�porta�della�Reda-zione.�Perché�le�aziende�chehanno� inserito� la� loro�pubbli-cità�sulle�nostre�pagine�hannoavuto�un� riscontro�superiorealle�aspettative.�Perché�qual-cuno� ci� ha� già� detto� che� ri-schiamo� di� non� piacere� aqualcun�altro.� �Perchè�qual-cuno� ha� provato� a� imitarcidopo� averci� detto� che� sba-gliavamo� tutto.� Perché� pro-prio� voi� avete� segnalato� ecorretto�i�nostri�errori:�il�cruci-verba�era�sbagliato,�è�vero..chino�la�testa�e�chiedo�scusa.Ma�se�accettate�un�consiglioconservate�quella�copia,�il�nu-mero�zero:� l’errore�lo�farà�di-ventare� introvabile,� ungronchi� rosa�dell’editoria�na-zionale.�Tra�dieci�anni�potretedire� “ce� l’ho”� e� ringrazieretequel�cruciverba�sbagliato�cheinizialmente� vi� ha� fatto� dan-nare.�Non�prometto�che� l’er-

rore� non� si� ripeterà� più,� magarantisco� il�massimo� impe-gno�nel�fornirvi�tutto�lo�spazioe� l’assistenza� che� meritate.Dal� prossimo� numero,� tantoper�cominciare,�sarà�a�dispo-sizione�la�pagina�delle�lettere:chi�vorrà� firmarle�sarà� liberodi�esprimere� i�propri�pensierie�chi�vorrà�rimanere�anonimodovrà� obbligatoriamente� as-soggettarsi� a� eventuali� cen-sure,;�è�un’inevitabile�regolaattuata�in�ogni�testata�giorna-listica.�Ma�non�basta:�è�attualmentein�atto�uno� studio� strategicodelle�aziende�a�cui�affidare�lepagine� di� pubblicità.� Cosavuol�dire?�In�sostanza� la� re-dazione�de�“il�Regiornale”�staaccuratamente�selezionandoattività�commerciali�partner�acui�fornire�visibilità:�non�ospi-teremo�la�pubblicità�dei�primiche� ci� chiamano,� ma� sola-mente�di�aziende�selezionatee�che�possano�essere�utili�aun� bacino� d’utenza� comequello� dei� dipendenti� dellaRegione�Lazio.�Ora�è�chiarocosa� è� il� Regiornale?� Il� nu-mero�zero�è�stato�lo�start,�orainiziamo�a�fare�sul�serio.�In� queste� pagine� si� parla� divalorizzazione�del�personaleinterno,�di� lotte� tra� tavoli�sin-dacali�e�Regione�Lazio.�Dellospostamento� del� personaledell’agricoltura.�Si� parla� ditutto�quello�che�popola�le�vo-stre�giornate.In�questo�giornale�ci�siete�voi,i� vostri� problemi� e� le� vostreore� di� lavoro.�Se� il� numerozero� poteva� sembrare� qual-cosa� di� irreale� questo� “uno”ha�la�faccia�della�continuità..�Il�cuore�oltre�l’ostacolo�è�statogettato� e� qualcuno� sembraaverlo�raccolto.�Continuiamosulla�stessa�strada.�

l’Editoriale

ome�il“gronchi�rosa”Cdi�Marco�Ciapetti

Editoreassociazione�“Il�Regiornale”�-�via�Rosa�Raimondi�Garibaldi�7�-�00145�Roma

Direttore�ResponsabileMarco�Ciapetti

Progettazione�graficaIl�regiornale�art’s�image

StampaTipografia�Printing�Italy�

Chiuso�in�redazionelunedì�23�giugno�2014

Registrazione�presso�il�tribunale�civile�di�Roma�numero123�del�16/05/2014

Contatti:

0651601827��������-����������ilregiornale@qua-dir.it

I� fatti� hanno� dato� ra-gione�a�noi:� il�numeroZero�de�“Il�Regiornale”è�stato�un�successo...

“”

ilregiornale@qua-dir.it

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Grande� Raccordo� Anulare,� ora� dipunta.�Il�guidatore�è�distratto�e�proce-dendo�veloce�non�si� rende�conto�diaver�saltato� l’uscita.� Inchioda,�mettela�retromarcia,�abbraccia�con�la�manodestra�il�sedile�del�passeggero�men-tre�la�sinistra�impugna�il�volante,�girala�testa�e�schiaccia�l’acceleratore�rag-giungendo�in�una�folle�corsa�in�retro-marcia� ciò� che� prima� si� è� lasciatosfuggire.�Possiamo�riassumere�cosìl’atteggiamento� della� Regione� nellatrattativa�per�il�rinnovo�degli�incarichiper�le�p.o.�e�le�a.p.:�prima�sottoscriveun’ipotesi�di�accordo�con�i�sindacati,poi� interrompe� le� trattative� e� soloquando�chiamata�a�risponderne�in�tri-

bunale�torna�velocemente�indietro�ri-prendendo�le�trattative.�Una�veloce�einspiegabile�retromarcia,�di�cui�è�ne-cessario�spiegare�tutti�i�dettagli.La�trattativaPartiamo�dall’inizio:�il�giorno�10�aprile2014�era�la�data�in�cui�sarebbero�sca-duti�gli� incarichi�di�posizioni�organiz-zative� e� per� la� valorizzazione� dellealte�professionalità.�Già�con�nota�del24.1.2014� (oltre� 2�mesi� prima� dellascadenza)�il�CSA�chiede�l’avvio�dellaprocedura�di�concertazione�per�l’affi-damento�dei�nuovi�incarichi.�Solo�il�10marzo� la�Regione� inoltra� la�richiestadi�un�incontro�con�i�sindacati,�che�av-viene�sette�giorni�più�tardi�e,�poi,�nuo-

vamente�il�21.3.2014.�Il�CSA,�però,�ri-tiene�che� il� tavolo�non�possa�essereconsiderato�valido,�presenta�una�pre-giudiziale�di�validità�per� la�presenzadel� sindacato� DICCAP� e� lo� lascia.L’incontro�va�avanti�e�si�conclude�conla� sottoscrizione�di� un’ipotesi� di� ac-cordo�a� firma�di� tutte� le�sigle�sinda-cali,� CSA� escluso,� e� della� RSU.Passano�cinque�giorni,�la�RSU�si�riu-nisce�e�approva�a�maggioranza�unamozione�con�la�quale�chiede�il�rinviodel� voto� sull’accordo�per� cercare� lesoluzioni� ad� alcune� criticità� dell’ac-cordo�stesso.�La�Regione,�però,� im-provvisamente�interrompe�le�trattativee�due�giorni�dopo�(il�28�marzo)�la�

quelli che mettono laquelli che mettono la

RETROMARCIARETROMARCIAdi�Marco�Ciapetti

Un tavolo sindacale interrotto, il Un tavolo sindacale interrotto, il CSACSA che lo ritiene che lo ritiene illeggittimo e chiama in causa la illeggittimo e chiama in causa la RegioneRegione . Che vince in primo grado ma. Che vince in primo grado mache in attesa del ricorso sistema le cose. Tornando sui suoi passi e agche in attesa del ricorso sistema le cose. Tornando sui suoi passi e ag--giustando il tiro sui temi che hanno iniziato la diatriba. giustando il tiro sui temi che hanno iniziato la diatriba. Ammettendo, in pratica, l’errore iniziale...Ammettendo, in pratica, l’errore iniziale...

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RETROMARCIARETROMARCIAGiunta�Regionale�approva�la�Delibe-razione� n.149,� nella� quale� riprendel’ipotesi�di�accordo�sottoscritta�settegiorni�prima�con�tutte�le�sigle�sindacali(CSA� escluso…)� apportando� dellepiccole�ma�sostanziali�modifiche.�Lostesso�giorno,�poi,�il�Segretario�Gene-rale,�emana�gli�atti�di�organizzazionecon�cui� istituisce� le�varie�p.o.�e�a.p.nell’ambito� delle� strutture� della� Re-gione�e�nell’ambito�degli�Enti�di�ge-stione� delle� Aree� Naturali� Protettedella� Regione.� Pertanto,� in� data� 8aprile� il�CSA,�assistito�dall’avv.�Gio-vanni�De�Lorenzo,�deposita�ricorso�alTAR� per� � l’annullamento� previa� so-spensiva�della�deliberazione�e�degliatti�di�organizzazione�in�questione.�Inpari�data� il�TAR�non�sospende� l’effi-cacia� degli� atti� impugnati� e� fissal’udienza�del�29�aprile�per� la�discus-sione� della� sospensiva� richiesta.� E’qui� che� accade� la� parte� più� impor-tante� della� vicenda:� Il� CSA,� ovvia-

mente,�presenta�ricorso;�la�Regione,successivamente�(il�15.4.2014),�con-voca�d’urgenza�tutte�le�sigle�sindacalie� la�RSU�con�un�preavviso�di�nem-meno�24�ore�per�riprendere�le�tratta-tive� e� concludere� l’accordo.� In� taleoccasione� viene� ripresa� integral-mente� l’originaria� ipotesi�di�accordodel�21�marzo,�vengono�annullate� lepiccole� modifiche� apportate� conmano�forte�dalla�Regione�il�28�marzoe� viene� sanata� la� delibera� dellaGiunta.�Il�CSA�naturalmente�depositauna�memoria�difensiva�al�TAR�nellaquale� chiede� che� venga� dichiaratacessata� la� materia� del� contenderevisto�che�al�momento��non�sussistonopiù� � le�condizioni�per�procedere,�e� ilTAR,� all’esito� dell’udienza� del29.4.2014,�dichiara�improcedibile�il�ri-corso�per�cessata�materia�del�conten-dere�e�compensa�le�spese�di�lite.��La�retromarciaCiò�che�lascia�pensare�è�il�comporta-

mento�della�Regione�Lazio:�una�retro-marcia.�Forte,�decisa,�di�quelle�che�sifanno� premendo� sull’acceleratoresenza�mai�tornare�a�guardare�avanti.Perché?�Perché�forzare�la�mano�e�in-terrompere�le�trattative�con�i�sindacatie� riprenderle� solamente� quando� siviene� chiamati� in� tribunale?�Perchédecidere� di� corrispondere� diecimilaeuro,�oltre�IVA�e�CPA,�di�parcella�adun�avvocato� esterno� e� formalizzarel’incarico�ed�il�compenso�solo�con�de-terminazione� del� 7.5.2014?� “Noisiamo�comunque�contenti�del�risultatoottenuto�–�spiega�Valerio�Secco,�se-gretario�CSA��-�ma�non�siamo�soddi-sfatti� del�mezzo�con�cui� siamo�staticostretti�a�ottenerlo.�A�noi�non�piaceaffatto� andare� per� tribunali,� preferi-remmo�aprire�un�dialogo�con�l’ammi-nistrazione� e� ci� auguriamo� chequesto�nasca� il�prima�possibile”.�Ri-mane�una�battaglia�conclusa�con�unaimprovvisa�e�strana�retromarcia,

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Tutto�nasce�all’ospedale�Giovan�Bat-tista�Grassi�di�Ostia�otto�anni� fa�pervolere�di�un�gruppo�di�genitori�di�bam-bini� affetti� da� gravissime� patologie:danni� celebrali� irreversibili,� tumori� ,malattie� rarissime,�bambini� in�comavegetativo�o�che�mangiano�solo� tra-mite�sondini�diretti�allo�stomaco.�Coseche�fanno�correre�al�pronto�soccorsoanche� tutti� i� giorni,� che� fanno� finireuna�volta�si�e�una�no�in�terapia�inten-siva,�che�se�prese�con�un�minuto�diritardo�possono�fermare�l’orologio�persempre.�Un�genitore�può�anche� im-pazzire:�prima�lo�sconforto,�la�dispe-razione,� la� tragedia� vissuta� daprotagonista.�Poi�scatta�una�molla�esi�fa�funzionare�il�cervello.�Quei�geni-tori�ci�pensano�su�e�lanciano�un’idea:così�non�si�può�andare�avanti.�I�bam-bini� hanno� bisogno� ogni� giorno� dicure�e�assistenza,�non�si�può�vivereal�pronto�soccorso�e�subire�mille�rico-veri,�ogni�volta�potrebbe�essere� l’ul-tima.� Occorre� una� strutturapermanente�all’interno�dell’ospedale

dove�far�avere�ai�bambini�l’assistenzadi�cui�hanno�bisogno�ventiquattro�oreal�giorno.�L’allora�assessore�alla�sa-nità�e�la�Asl�Roma�d�danno�l’assenso:nel�2006�nasce�Home�in�Hospital�e�alGrassi�prende�vita�“La�casa�di�Mirko”(dal�nome�di�uno�dei�quattro�ragazziricoverati).� I�genitori� fondano� l’asso-ciazione�“Piccoli�guerrieri”� �e�ripren-dono� una� vita� più� serena,� perché� ibambini�non�guariscono�ma�si�stabi-lizzano.�Non�necessitano�quasi�più�diterapia� intensiva�e�possono�contarein� caso� di� emergenza� sul� trasportoimmediato�al�pronto�soccorso.�Il�pro-getto� funziona.� Quattro� posti,� però,non� bastano.� Aumentarli� permette-rebbe�di� inserire�bambini�e�bambineattualmente� in� terapia� intensiva� la-sciando�dunque�spazio� in�un�delica-tissimo� reparto.� Il� modelloassistenziale�delle�cure�palliative�pe-diatriche,� approvato� dalla� RegioneLazio� nel� 2010,� prevede� otto� postiletto�di�Home�in�Hospital�e�un�centrodi� riferimento� regionale.�A� quest’ul-

timo�potrebbero�essere�collegate�as-

sistenze�domiciliari-satellite�quando�ipiccoli�sono�in�condizioni�che�permet-tono�la�permanenza�a�casa�propria.�I“Piccoli�Guerrieri”�hanno�chiesto�uffi-cialmente� al� Ministro� della� SaluteBeatrice�Lorenzin�di�espandere�il�pro-getto�a�tutte�le�regioni.�

“Piccoli�guerrieri”�combattonoRiceviamo�e�(molto�volentieri)�pubblichiamo�questa�storia...dalla�redazione

Era�una�mattina�successiva�alla�pubblicazione�del�numero�zero,�uno�di�quelle� in�cui� la�pioggiastava�imperversando�su�una�città�piena�di�buche�divenute�all’improvviso�trappole�per�pneumatici.Alla�porta�del�nostro�ufficio�bussa�una�persona�che�si�qualifica�con�nome�e�congnome.�Era�un’im-piegata�Regionale,�voleva�complimentarsi�per�la�nascita�de�“Il�Regiornale”�e�con�l’occasione�di�èpermessa�di�suggerirci�un’idea:�“Perchè�non�mettete�una�pagina�a�disposizione�di�chi�vuole�scri-vervi?�Il�vecchio�angolo�delle�lettere,�come�c’era�una�volta�sui�giornali�e�che�ora�è�soppiantato�daisocial�media...”.�La�signora�ha�avuto�il�suo�merito:�la�rubrica�si�farà.�Inviateci�tutto�ciò�che�voletema�rispettando�una�regola:�nessun� insulto,�diffamazione�e�minaccia.�Lettere� firmate�o�anonimenon�farà�differenza.�Noi�accetteremo�tutto.�Ma�sempre�nel�rispetto�di�chi�ci�legge�e�di�chi�sta�col-laborando�alla�realizzazione�di�questo�giornale.�Anche�inviando�una�lettera.�(Ma.Cia)

SEI TU!

Ci�sono�voluti�due�numeri�ma�allafine�ci�siamo�riusciti:�dal�prossimonumero� troverete� la�pagina�dellelettere.�Sfoghi,�sensazioni,�lamen-tele,�complimenti,�critiche,�consi-derazioni,� riflessioni...� inviatecitutto�ciò�che�vi�va�di�scrivere.�Maocchio� alla� censura...�Il� gioco� èproprio�questo:�riuscire�a�esserediretti� � mantenendo� � civiltà� � ed�educazione...

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E�il�personale�INTERNO?La�valorizzazione di�chi�già�lavora�in�Regione�rispetterebbe�lo�stile�di�auste-rity�imposto�dalla�Spending�Rewiew.�Ma�c’è�il�sospetto�dell’istituzione�di�unprossimo�concorso�esterno.�il�Csa:�“ inammissibile!�Prima�guardare�in�casa”

Quando�non�si�hanno�molti�soldi�perfare� la�spesa�si� ragiona�un�attimo�eprima�di�andare�al� ristorante�magarisi�cerca�di�adattare�una�bella�cenettacon�quello�che�c’è�in�casa.�Spesso�ilrisultato� è� fantastico� e� ci� si� rendeconto�di�come�un�regime�di�austeritàpossa� consentire� di� apprezzare� ciòche�altrimenti�non�si�sarebbe�valoriz-zato� a� pieno.� Un� discorso� simile� sipuò�affrontare�in�Regione:�perché,�incaso�di�necessità�di�nuovo�personalesi�andrebbe�a�ricorrere�a�un�concorsoesterno?�Invece�di�individuare�tra�chigià�c’è�le�figure�professionali�adatte�aricoprire� altre� mansioni?� E� soprat-tutto,�perché�non�considerare�tutte�lepersone� in�graduatoria�dal�2007?�E’la�domanda�che�si�pone� il�CSA,�cheha� proposto� appositamente� degliemendamenti�per�modificare�la�leggedi� bilancio.�Perché� un� rumors� sem-brerebbe�paventare�l’idea�di�un�nuovo

concorso�esterno.�“Inaccettabile”�peril�CSA�che�parla�di� “tutela�per� il�per-sonale�interno�che�merita�una�valoriz-zazione� adeguata”.� Un� fortemalumore�serpeggia�anche�tra�chi�èrimasto� in� graduatoria� sette� anni� faidoneo”�ma�in�attesa�di�un�

posto.�Qualcuno�di� loro�pare�essersiunito� in� una� sorta� di� class� action�pronto�ad�adire�a�vie�legali�in�caso�dinuovo� concorso.� Forse� è� solo� unavoce,�come�uella�del�concorso.�Ma�semai�dovesse�accadere��siamo�prontia�vederne�delle�belle.�

Secondo�il�CSA�c’è�un�modo�per�salvare�la�situazione.�Ovvero,�fare�in�maniera�che�in�caso�di�necessità�si�vada�ad�attingere�alpersonale�interno�valorizzandolo�al�massimo�delle�sue�potenzialità.�Basta�apportare�degli�emendamenti�alla�legge�di�bilancio�re-gionale.�Li�riportiamo�qui�di�seguito:

All’articolo�10 (modifiche�alla�legge�regionale�4�aprile�2007�n.�5�–�Disposizioni�relative�alla�Società�Lazio�service�SpA)�Alcomma�2:�aggiungere:�,prevedendo�l’applicazione�del�CCNL�reparto�Regioni�ed�enti�locali.All’�art.�11�Riguardo�modifica�legge�regionale�18�febbraio�2002�n.6All’�Articolo�19 (funzioni�vicarie�ed�incarichi�ad�interim)�riscritto:Al�comma�1:Dopo�le�parole:�“L’assegnazione�delle�funzioni�vicarie,�in�caso�di�assenza�o�impedimento�dei�direttori�delle�direzioni�regionali�edei�dirigenti�preposti�alle�strutture�organizzative�di�base”�aggiungere��“�non�possono�superare�i�6�mesi�di�tempo,�trascorso�tale�periodo,�va�effettuata�una�nuova�nomina,�mentre�gli�incari-chi�ad�interim�sono�aboliti.Al comma�6:la�parola�“due”�è�sostituita�dalla�seguente�“tre”�e�la�parola�“sette”�e�sostituita�dalla�seguente�“�fino�a�decadimentodella�legislatura�di�assunzione”All’Articolo�22 al�comma�4:�aggiungere:con�la�priorità�e�la�necessità�di�valorizzare�il�personale�interno�tramite�l’utilizzo�delle�graduatorie�approvate�per�le�selezioni�in-terne�(concorsi�a�tutti�gli�effetti).

“Basta�MODIFICARE qualcosa!”Ecco�gli�emendamenti�proposti�dal�Csa�in�commisisone

dalla�redazione

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poco�prima�di�mandare�questo�giornale�in�stampa�ha�iniziato�a�circolare�una�voce�nei�corridoi�regionali.�Pare,�infatti,che�l’articolo�11�collegato�alla�legge�di�stabilità�sia�stato�cancellato.�Stop,�dunque,�a�ricorso�a�graduatorie�esterne�einterne,�stop�all’idea�di�un�nuovo�concorso�esterno.�Chissà�se�è�vero,�Chissà�se�è�stato�fatto�per�timore�o�per�un�even-tuale�ritorno�futuro.�Rimaniamo�alla�finestra�ad�aspettare�sviluppi.

Nel�collegato�in�discussione�in�questi�giorni�alla�Pi-sana� l'art.� 11� prevede� che� laddove� ci� fossero� ca-renze�nelle�piante�organiche�di�Giunta�e�Consiglio�siriaprono�le�graduatorie�dei�concorsi�tenutisi�succes-sivamente�al�1°�gennaio�2007.�Per�quanto�concernela�valorizzazione�e�le�indennità�economiche�del�per-sonale�attualmente�in�servizio�presso�la�Giunta��vaconsiderato�che�sono�stati�ridotti�missioni,�straordi-nari� e� le� indennità� diverse� che� rappresentano� laparte�variabile�dello�stipendio�delle�categorie�A,�B,�Ce�D�del�personale�di�Giunta.�Il�motivo,�è�stato�spie-gato,�è�che�il�fondo�è�in�sofferenza.�Ma�se�la�situa-zione� è� questa� dove� si� trova� la� copertura� perassumere�altro�personale?E’�curioso,� inoltre,�che� in�un�periodo� in�cui�si�parlaesclusivamente�di�tagli,�anziché�sfoltire�l’elefantiacastruttura�di�diretta�collaborazione�della�Giunta�regio-nale�l’hanno�fatta�aumentare�di�10�unità�–�assegnateal�Segretariato�generale�-�passando�dalle�250�alleattuali�260�risorse.

Lo�stesso�rigore�che�si�è�utilizzato�presso�le�strutturedi�diretta�collaborazione�del�Consiglio�regionale�an-drebbe� utilizzato,� pertanto,� in� Giunta.

Da�qui�la�presentazione�di�alcuni�emendamenti:�al-cuni�sottraggono�al� regolamento�regionale� la�disci-plina�del�limite�massimo�del�personale�da�assegnarealle�strutture�di�Giunta,�per�fissarlo�con�legge�regio-nale;�altri�mirano�a�ridurre�il�limite�delle�risorse�da�at-tribuire�alla�presidenza�della�Giunta,�agli�assessorati,al� segretariato� generale� e� all’ufficio� di� gabinetto.

il parere

Spazio�a�cura�di�Francesco�Storace,�vicepresidente�del�Consiglio�Regionale:“ Tagli?�La�struttura�di�collaborazione�della�Giunta�ha�dieci�persone�in�più”

“Niente�fondi�per�nuovi�assunti!”

e�all’improvviso�apparve�un�cartello...Ve�lo�ricordate?�Ne�avevamo�parlato�nello�scorso�numero:�“le�cassette�di�sicurezza�non�ci�sono,�o�se�cisono�non�si�sa�dove�sono�ubicate.�Nessuno�ci�ha�risposto�ufficialmente�ma�pochi�giorni�fa�sono�iniziati�adapparire�sui�piani�della�palazzina�B�dei�cartelli�come�quello�riportato�in�fotografia�(prontamente�segnalatocida�un�dipendente�che�lascieremo�anonimo).�Avevamo�titolato�quell’inchiesta�con�una�domanda�“e�se�qual-cuno�si�fa�male?”.�Ora�finalmente�abbiamo�la�risposta.�Ciò�che�però�rimane�senza�un�chiarimento�è�dovesiano�i�defribillatori.�Cosa�che�al�momento�continua�a�non�essere�descritta�ai�dipendenti�regionali.�Come�lalegge�imporrebbe.�E�come�il�nostro�articolo�chiedeva�nello�scorso�numero,�prima�di�ricevere�quella�che�aoggi�ci�sembra�una�reazione�a�metà.�Ci�auguriamo�di�riparlarne�nel�prossimo�numero.�(Ma.Cia.)

forse qualcuno ci legge

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li�vogliono

La�DIREZIONE�AGRICOLTURA prossimaallo�spostamento�presso�la�sede�di�via�del�Serafico.�Lontana�dal�proprio�assessore.Ecco�il�racconto�del�tavolo�tecnico�in�cui�siè�discusso�del�futuro�dei�suoi�dipendenti�

Tutti�a�via�del�Serafico,�dentro�la�sededella�Lazio�Service.�E’�questo�il�futuroprossimo�di�tutti�i�dipendenti�della�di-rezione� agricoltura,� Direttore� com-preso.� Lontani,� dunque,� dal� proprioassessore.�E�proprio�di�questo�si�è�di-scusso� in�un�tavolo� tecnico�tenuto� ilmese�scorso�a�cui�“IL�Regiornale”�haassistito�di�persona.Il�TavoloConvocato�dal�Dottor�Tardiola�e�pre-sieduto� in�primis�dal�dottor�Scè,�allapresenza�del�direttore�dell’Agricolturadottor�Ottaviani,� del� capo� della� suasegreteria,� dal� capo� segreteria� del-l'assessore�all'agricoltura,�del�dr.�De

Angelis� di� alcuni�OOSS� tra� le� qualiCSA,�CGIL�e�CISL�e�una�rappresen-tanza� di� dipendenti.� Le� posizioniemergono� subito� chiare:�Scè� e�Tar-diola�propongono�lo�spostamento�del-l’intera�direzione�presso�la�sede�LazioService�di�via�del�Serafico�107.�Nono-stante� la� Corte� dei� Conti� abbia� dapoco� messo� in� guardia� la� Regione“sull’improprio�utilizzo�di� risorse�peraffitti�dedicati�a�certe�attività�e�poi�nondestinati�in�pratica�a�quelle�attività”.�IlDirettore�Ottaviani�deve�forzatamenteaccettare,�ma� propone�“perchè� noncompattare�tutto�tra� l’undicesimo�e�ildodicesimo�piano?”.�Il�suo�capo�se-

greteria� rincara� la� dose:�“follia� unospostamento�proprio�all’inizio�del�set-tennato�di� finanziamento�Europeo.� IlDottor�Scè�spiega�che�“il�Presidentevuole�così,�e�non�ci�sono�margini�ditrattativa”..�Il�futuro�prossimoChe�ne�sarà�dei�dipendenti�della�dire-zione� Agricoltura?�Questo� sposta-mento�avverrà?�E�come�complicheràle�dinamiche� lavorative?�Quanto�co-sterà�al�bilancio�Regionale�in�un�mo-mento� di� austerity� imposto� dallaspending�rewiew�nazionale?�Si�atten-dono� novità� a� breve.�E� risposte� aqueste�domande,

“ASP�e�Agricoltura�potrebbero�convivere”,�il�sindacato�CSA�non�cede�di�un�passo�la�posizione�tenuta�sul�tavolo�tec-nico.�E�rincara�la�dose:�“condividiamo�e�appoggiamo�quanto�proposto�dalla�direzione�Agricoltura�adl��suo�assessoree�dal�personale�tutto:�trovare�una�soluzione�per�tenere�tutti�assieme,�parola�d'ordine�c'è�posto�per�tutt.�Precorrendo�itempi�sulla�volontà�della�presidenza�la�cui�ambizione�è�quella�di��far�condividere��nel�prossimo�futuro�una�unicasede�lavorativa��a�consiglio�giuta�e�provincia”

c’è�posto�per�tutti...

MANDARE�QUI!

il�CSA�favorevole�a�lasciare�tutto�come�ora

Con�la Regione dentro�al�cuoreIntervista�esclusiva�con�Andrea�Catarci,�presidente�delMunicipio�Roma�VIII�:�“Uscire�dalla�crisi?�Solo�se�si�in-vertirà� la�negativa� tendenza�attuale�su�casa,� lavoro,istruzione�e�sanità” �E�ancora:�“ amministrare� il�quar-tiere�dove�ha�sede�il�palazzo�Regionale?�Con�loro�mas-sima�collabrazione,�sopratutto�ora”

La�Regione�Lazio�ha�sede�nel�vo-stro�Municipio.�Qual�è�il�rapporto?Il�rapporto�è�sempre�stato�istituzional-mente�corretto.�Rispetto�al�passato,ora� che� c’è� alla� guida� della� presi-denza�Nicola�Zingaretti,�si�è�aggiuntauna� stretta� collaborazione,� nonchéun’azione�di�confronto�sugli�obiettivida�perseguire,� in�particolare�per�ga-rantire� il�mantenimento,� e�magari� ilpotenziamento,� dei� servizi� sanitaripresenti�nel�territorio�e�per�lo�sviluppodi�progetti�culturali�e�sociali.�

Come� va� il� registro� delle� unioni�civili?A� livello� territoriale� per� il� riconosci-mento�dei�propri�diritti�le�persone�con-tinuano�a�rivolgersi�al�Municipio.�Nel2013�ci�sono�state�50�sottoscrizionedei�Testamenti�Biologici�e�40�UnioniCivili�e�si�continuano�a�operare�su�ap-puntamento.� L’obiettivo� è� che� siaRoma�Capitale� in� tutta� la�sua�artico-lazione� ad� adottare� i� Registri� delleUnioni� Civili� come� quelli� dei� Testa-menti�Biologici�e�che�ciò�sia�il�preludioad� una� legge� nazionale� che� final-mente�riconosca�i�diritti�a�tutti�cittadini,senza� discriminazioni� di� sorta.�

Lavoro,� istruzione,� sanità.� C’èun’emergenza�sociale�o�si�può�ini-ziare�a�respirare?Dai�punti�evidenziati�nella�domandamanca�la�casa.�Ad�oggi�l’emergenzadelle�emergenze�a�Roma�e�nel�nostroterritorio�è�proprio� il� tema�del�dirittoall’abitare.�La�crisi�non�ha�fatto�altroche�acuire� il� fenomeno�degli� sfratti,dovuti� in� gran� parte� alla� finita� loca-zione�e�alla�morosità,�spesso�incolpe-vole,� di� chi� non� è� più� in� grado� dsostenere�canoni�elevati.�In�più,�ci�siè�messa�la�vicenda�della�dismissionedel� patrimonio� immobiliari� degli� exenti� previdenziali,� oggi� Fondazioni,

che�come�nel�caso�dell’ENPAIAmolto�presente�nel�nostro�Mu-nicipio,� coinvolgono� centinaiadi� nuclei� familiari� che� nonhanno�né�la�possibilità�di�acqui-stare� gli� immobili� ai� prezzi� dimercato�né�di�sostenere�il�rad-doppio� del� canone� d� affitto.Purtroppo� la� strada� della� ri-presa�non�è� vicina�e� sul� fronte�del-l’abitare� c’è� necessità� di� intervenire� immediatamente,� con�uno�stopimmediato� a� tutti� gli� sfratti� che� per-metta�alle�Istituzioni�nazionali�e�localidi� intavolare�un�confronto�con�gli�ExEnti�Previdenziali�e� i�Rappresentantidegli�Inquilini�per�arrivare�ad�una�so-luzione�che�salvaguardi�questi�ultimi.Lavoro,�Istruzione�e�Sanità�sono�altreferite�aperte.�Si�tratta�dei�tre�capisaldiintorno�ai�quali�si�è�strutturata� la� ‘ci-viltà�repubblicana’�e�oggi�sono� il� ter-mometro�più�significativo�di�uno�statodi� salute� che� dir� precario� è� poco.L’uscita�dalla�crisi�sarà�effettiva�soloquando� si� invertirà� la� negativa� ten-denza�attuale�su�casa,� lavoro,� istru-zione�e�sanità.

La�Garbatella�è�un�quartiere�che�hasempre�visto�un�forte�impegno�po-litico� e� sociale� da� parte� dei� resi-denti.� E’� ancora� così?� Cherapporto�c’è�tra�amministrazione�epopolazione?

Garbetella�tra�qualche�anno�festeggerà�i�suoi�100�anni.�In�un�secolo�si�èsviluppata�un’identità�con�una�forte�eben�contraddistinta�a�radice�popolare,sul�piano�politico,�sociale�e�culturale.�Anche,� il� legame�con� l’istituzione� lo-cale�è�sentito�dai�cittadini�come�dai�rappresentanti�istituzionali.�I�problemisono�tanti,�aggravati�dal��restringersianno�dopo�anno�delle�risorse�a�dispo-sizione,�ma� l’impegno� è� costante� equesto�storico�quartiere�di�Roma�puòaiutare�il�resto�del�Municipio�e�la�cittàintera�a�risollevarsi.

Che�ne�sarà�dell’ex�Fiera�di�Roma?Sull’ex�Fiera�il�destino�non�è�stato�an-cora�scritto�definitivamente.�Esiste�unprogetto� deliberato� dalla� ex� GiuntaAlemanno� che� prevede� un� forte� impatto�edilizio�con�quasi�300.000�m3,principalmente�case�di�pregio.�Di�con-tro� il�Municipio�Roma�VIII�ha�elabo-rato� un� progetto� partecipativo,condiviso� con� le� associazioni� e� gliabitanti� del� territorio,� dove� l’impattourbanistico�è�ridotto�di�un�terzo�circarispetto�al� progetto�dell’Amministra-zione�Centrale�e�dove,�tra�l’altro,�si�ri-baltano� le� percentuali� a� favore� deiservizi�rispetto�a�residenziale�e�com-merciale.�Su�questa�base�c’è�neces-sità�di� rivedere�quanto�definito�neglianni� scorsi,� capovolgendo� la� logicache�a�decidere�sia� il�centro�a�dannodi�chi�vive�il�territorio.�Cittadini�e�Mu-nicipio� su� questo� punto� non� molle-ranno�e�chiederanno�al�Campidogliodi� ridiscutere,� insieme,� l’intero� pro-getto�di�riqualificazione.

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di�Marco�Ciapetti

La�buona�forchetta...

rubrica�a�cura�di�Valerio�Secco

il�vero�sapore�della�gitaFOR�DE�PORTA

tempo libero

1.�Dino,�poeta�dei�"Canti�Orfici"�-�7.�Evase�dai�Piombi�-�15.�Riunione,�incontro�-�22.�La�Fallaci�di�"Niente�e�così�sia"�-�23.�Lineesinuose�e�serpeggianti�-�25.�In�provincia�di�Latina�-�26.�Questa�in�breve�-�27.�Il�verso�dell'elefante�-�28.�Aria�poetica�-�30.�Brevesabato�-�31.�Una�griffe�dell'alta�moda�-�33.�La�beatitudine�del�buddista�-�34.�Completo,�indiviso�-�36.�Solleva�l'auto�-�38.�Fiumesiberiano�-�39.�Risvolti�di�sovraccoperte�per�libri�-�41.�Nasce�in�Tibet�-�42.�Un�tipo�di�pasta�ripiena�-�44.�Dei�nordici�-�45.�LaWeber�della�tv�-�47.�Alterazione�dell'appetito�-�48.�Con�Media�per�indicare�tv�e�stampa�-�49.�E'�maggiore�in�cielo�-�50.�La�patriadi�un�San�Francesco�-�52.�Come�i�bersagli�non�colpiti�-�54.�Carol�attrice�-�56.�L'Ughi�violinista�-�57.�Isola�delle�Baleari�-�59.Quello�dell'acqua�è�liquido�-�60.�Associazione�Volontari�Italiani�del�Sangue�-�62.�Qualcuno�lo�cerca�nell'uovo�-�63.�Uno�statoamericano�-�64.�Istituto�in�breve�-�65.�Il�nome�di�Garrani�-�67.�Gallinaceo�dalle�carni�squisite�-�70.�Il�vescovo�che�si�festeggia�il27�agosto�-�72.�Un�cantone�svizzero�-�75.�Modena�-�76.�Il�Dada�Idi,�generale�ugandese�-�77.�Nacque�alla�conferenza�di�Londranel�1945�-�79.�Rilievi�della�Tessaglia�-�81.�Frazione�di�dollaro�-�83.�Così�iniziano�molti�annunci�-�85.�Attira�il�pesce�-�86.�Gian-carlo�presentatore�-�87.�Computer�Aided�Design�-�88.�Il�Carino�telecronista�sportivo�-�91.�Risse,�baruffe�-�93.�Due�dei�lati�di�untriangolo�rettangolo�-�95.�Clessidre�e�cipolle�-�96.�Possono�essere�pronti�e�incondizionati�-�97.�Nocchiero�infernale.�

1.Uccello�delle�Ande�-�2.In�mezzo�al�mare�-3.Deriva�dalla�fermentazione�della�soia�-�4.Cittàgreca�-�5.Parità�farmaceutica�-�6.Napoli�-�7.Dadi�volta�a�chi�impazzisce�-�8.Acconto,�caparra�-9.In�anatomia�è�dorsale�-�10.�Gruppo�etnico�fi-lippino�-�11.�Nord-Nord-Ovest�-�12.�Una�metà�diotto�-�13.�Si�incontrano�per�strada�-�14.�Erbaaromatica�-�16.�Ettore�Fieramosca�-�17.�L'Au-rora�della�mitologia�greca�-�18.�Subirono�l'occu-pazione�persiana�con�Dario�-�19.�Garbuglio,intrico�-�20.�Il�Nichel�-�21.�Gabriel�Marquez,scrittore�colombiano�-�23.�In�provincia�di�Siena�-24.�Epoche...�geologiche�-�27.�Cifra�del�sistemabinario�-�29.Scorretto,�inesatto�-�32.Ingrid�Ber-gman�-�33.La�fine�delle�cene�-�34.AbitaronoMachu�Picchu�-�35.Zona�fertile�nel�deserto�-37.Articolo�determinativo�-�40.Fu�la�sposa�diGiacobbe�-�41.Novecentonovantotto�romani�-43.Vostro�in�breve�-�44.Esegue�lavori�manuali�-46.Hovercrafts�-�48.Fu�presidente�della�BancaCommerciale�Italiana�-�49.In�fondo�al�clou�-50.Ignazio,�scrittore�di�"Fontamara"�-�51.Co-mune�del�vicentino�-�53.A�volte�si�costruisconoin�aria�-�54.Un�collega�di�Perry�Mason�-�55.Trie-ste�-�57.La�lista�delle�vivande�-�58.Antico�precet-tore�-�60.Un�affluente�del�Rodano�-�61.Fiumeche�attraversa�la�Puglia�-�62.Palermo�-�66.�Sonodue�nel�binario�-�68.�Alessandro�Manzoni�-�69.Istituto�Nazionale�per�l'Assicurazione�contro�gliInfortuni�sul�Lavoro�-�70.�Il�nome�dello�scrittoreWilde�-�71.�L'imperatore�d'Etiopia�-�73.�CroceRossa�Italiana�-�74.�Sono�pari�nelle�file�-�75.Mantova�-�78.�Levante�-�79.�E'�Adriatico�a�Ri-mini�-�80.�Informazioni�di�formattazione�usatenel�linguaggio�HTML�-�82.�Il�paradiso�terrestre�-84.�Tratto�terminale�dell'intestino�retto�-�86.�Gib-son�attore�-�87.�Centro�addestramento�reclute�-89.�Il�centro�del�foro�-�90.�Iniziano�oggi�-�92.�Fe-derico�Fellini�-�93.�Cagliari�-�94.�Otto�in�mezzo.

IL SUDOKU

Lo�scopo�del�gioco�è�quello�di�riempirele�caselle�bianche�con�numeri�da�1�a�9,in�modo�tale�che�in�ogni�riga,�colonna�eregione�siano�presenti� tutte� le�cifre�da1�a�9�e,�pertanto,�senza�ripetizioni.

fotografa�il�sudoku�completato�e�invialo�a�ilregiornale@qua-dir.it�I�primi�tre�verranno�menzionati

nel�prossimo�numero�de�Il�Regiornale

Orizzontali

IL CRUCIVERBA

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Molti�anni� fa,� fra�amici,� si�era�soliti�dire� “dove�andiamo�a�mangiare�questasera?”��“Al�Solito�Posto”��era�la�risposta�di�tutti.�Sembra�un�gioco�di�parole�matutti�l’avevamo�eletto�come�miglior�posto�e�li�ci�radunavamo.��A�Viterbo�“il�solitoposto�c’è�davvero”�e�vale�la�pena�farci�un�salto.��D'estate�è�spesso�pieno�perquesto�vi�consiglio�di�prenotare.�Colpisce�subito��il�cortile�interno�all'aperto.�Sevolete�provare��vi�consiglio�l'antipasto�misto�veramente��ricco�e�appetitoso��af-fettati�e�formaggi�di�ottima�qualità,�i�vari�primi�sono�tutti�buoni,��c’è�veramentel’imbarazzo�della�scelta�ma�quello�che�è�da�provare�veramente�è�la�carne�ottimacome��il�pesce,�poi�lasciatevi�un�posticino:�i�dolci�oltre�alla�presentazione�sonobuonissimi.�Ristorante�da�provare,�uno�dei�migliori,�se�non�migliore,�di�Viterbo.

“ Al�Solito�Posto”

Piazza�del�Santuario,

34,�La�Quercia�

Viterbo,�01100�