Processi decisionali e razionalità limitata. Herbert Simon (1916-2001)

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Processi decisionali e razionalità limitata

Herbert Simon(1916-2001)

Oggetto di analisiL’agire dei soggetti

In particolare le decisioni: informazioni, vincoli, procedure e motivazioni che concorrono a formare le decisioni

Prendere una decisioneRazionalità limitata

Non è possibile prevedere tutte le conseguenze delle decisioni prese (molte sono indirette, remote)

Limiti cognitivi (dovuti a convinzioni, preferenze, ecc.

Limiti etici, culturali, emotivi, ecc.

… dunqueNon reificare le organizzazioni, ossia non considerarle come “cose” dotate di vita propria indipendente dall’azione dei singoli

Le decisioni che prende (che sono decisioni dei singoli membri) non rispondono solo a un criterio di razionalità

Giudizi di fatto e di valorePer comprendere le decisioni occorre considerare i giudizi che le giustificano

Giudizi di fatto e di valoreGiudizi di fatto – riguardano eventi del mondo sensibile che è sempre possibile verificare se sono veri o falsi

Giudizi di valore: riguardano le preferenze (di natura etica, estetica, emotiva, ecc.); non ha senso chiedersi se sono veri o falsi

… in teoriaGiudizi di fatto – riguardano i mezzi

Giudizi di valore: riguardano i fini

Tipi di giudizi e decisioniNello studio delle decisioni l’intreccio tra i due tipi appare quasi inestricabile (difficile, se non impossibile, distinguere)

… in teoriaLe organizzazioni devono apprendere (processo di apprendimento) dalle decisioni prese, dai risultati acquisiti, dagli errori commessi

Procedure (sia per decisioni di routine che per decisioni critiche)

Alcuni contributi dalla ricerca sul campo

Donald Roy(1911-1980)

Ricerca in una fabbrica meccanica

Il sistema del cottimo

Numero minimo giornaliero/per turno di produzione (n. pezzi)

Paga base

Pezzi in piùSupplemento di

retribuzione

Conflitto operai-management

Soglia individuata dai cronometristi

Emerge…1. Trucchi degli operai per difendersi dallo

sfruttamento2. Accordi e complicità con altre figure (capi

reparto, manuntentori)

Poteri e strategie dei soggetti

Michel Crozier(1922-)

L’uomo non è soltanto un braccio e un cuore…

Rifiuta l’idea dei membri di un’organizzazione (si riferisce in particolare ai dipendenti di un’impresa) come semplici esecutori di comandi (braccio), con qualche sensibilità (cuore)

Occorre riconoscere che i membri di un’organizzazione hanno una mente; pensano, progettano, e possono fare scelte non previste dall’organizzazione

«L’uomo è una mente, un progetto, una libertà»

Strategie e circoli viziosiPartendo da Barnard e Simon…

I soggetti (singolarmente o in gruppo) sviluppano strategie per tutelare quelli che reputano i loro interessi

Le “razionalità” dei singoli possono non coincidere con quella dell’organizzazione (di cui fanno parte) e possono portare a condotte non previste

Circoli viziosi, ossia processi degenerativi, disfunzioni, malfunzionamenti (anche al di là della volontà dei singoli)

Ricerca nel monopolio dei tabacchi francese

Operai di manutenzione detengono un micro-potere (sono i soli che possono intervenire sui macchinari anche per i guasti meno importanti)

Ma anche una frustrazione

Operai di produzione

Esercizio/abuso del micro-potere (ritardi, sistemi di favori, ecc.)