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I RELATORIGIANLUCA TROIANO

Laurea in Ingegneria NucleareEsperto Qualificato di 3° grado n. 538NRPP Certified Radon Professional ID 110095 RT

Contacts

Gianluca.troiano@niton.it

Gianluca Troiano

I RELATORIREZA HOSSEINI

Dottorato di recerca in Ingegneria Ambientale e delle Infrastratture

Laura magistrale in Ingegneria Civile per la Mitigazione del Rischio

NRPP Certified Radon Professional ID 110169 RT

Member of European Geoscience Union

Contacts

SeyedReza.Hosseini@niton.it

Reza Hosseini

UN RINGRAZIAMENTO A…

TEST:

QUANTO NE SAI

SUL RADON?

Il Radon

e i suoi prodotti di

decadimento

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO- L’atomo ha un nucleo costituito da protoni (con carica

positiva) e neutroni, privi di carica

- All’interno del nucleo agiscono principalmente due tipi diforze:✓ le forze nucleari, che tendono a legare protoni e

neutroni tra di loro✓ le forze elettrostatiche, che tendono a far

allontanare i protoni tra di loro e quindi adisgregare il nucleo

- L’equilibrio tra queste due forze tiene insieme il nucleo equindi l’atomo

- Solo in pochissimi casi questo equilibrio rimane stabile nel tempo…

IL RADON E’ UN ISOTOPO INSTABILEDecade emettendo una particella ALFA

La famiglia del Radon

- L’origine del Radon è di tipo NATURALE: nel suolo e

nelle rocce è presente l’Uranio-238 che, attraverso

successivi decadimenti radioattivi, genera il Radon

il quale, trovandosi in forma gassosa, permea il

suolo fino ad essere disperso nell’ambiente.

- L’Uranio-238 impiega ben 4,5 miliardi di anni per

decadere, quindi la generazione di Radon nel

terreno è praticamente continua e costante.

La famiglia del Radon- Il Radon è un gas nobile: non viene assorbito

direttamente dai polmoni ma, nel processo di

decadimento, gli isotopi radioattivi generati sono in

forma solida e si depositano nei polmoni.

- Tali isotopi inoltre, si “attaccano” al pulviscolo

presente nell’aria, vengono inalati e si fissano nei

polmoni.

- Maggiore è la concentrazione di Radon in aria e più

prolungato è il tempo di permanenza in

quell’ambiente, maggiore è l’accumulo dei prodotti

di decadimento del Radon nei polmoni.

LA CATENA RADIOATTIVA del RADON

3,82 giorni

3,1 minuti

20 minuti

22,3 anni

26,8 minuti

164 micro secondi

GRANDEZZE E UNITÁ DI MISURAATTIVITÁ DI UNA SORGENTE RADIOATTIVA

- Numero di decadimenti che si verificano in un materiale radioattivo nell’unità di tempo.

- Nel SI l’unità di misura è il Becquerel (Bq), che indica il numero di decadimenti che

avvengono in un secondo all’interno di un certo materiale.

- E’ legata al numero di atomi di sostanza radioattiva tramite la costante di decadimento o

il tempo di dimezzamento.

CONCENTRAZIONE DI ATTIVITÁ DI RADON

- Esprime il numero di decadimenti in una unità di tempo che si verificano nel volume

unitario all’interno del quale è presente il Radon (o in generale la sostanza radioattiva).

- Nel SI l’unità di misura è il Becquerel su metro cubo (Bq/m3), che indica il numero di

decadimenti che avvengono in un secondo in un metro cubo di aria.

GRANDEZZE E UNITÁ DI MISURAWORKING LEVEL

- Esprime la concentrazione (in termini di energia delle radiazioni alfa emesse) dei

prodotti di decadimento del Radon, in condizioni di equilibrio con il Radon stesso.

- 1 WL = energia potenziale alfa dei prodotti di decadimento del Radon ed in equilibrio

con esso, in un metro cubo avente una concentrazione di Radon pari a 3700 Bq/m3

- Nel SI l’unità di misura è il Joule su metro cubo (J/m3).

- Questa grandezza è legata alla concentrazione di attività di Radon, tramite un Fattore di

Equilibrio (EF).

- Il Fattore di Equilibrio esprime la percentuale di prodotti di decadimento del Radon

presenti in sospensione nell’aria, in rapporto alla concentrazione di attività di Radon (in

condizioni di equilibrio).

WORKING LEVELe concentrazione di Radon

𝑾𝑳 × 𝟑𝟕𝟎𝟎

𝑬𝑭 × 𝑹𝒏= 𝟏

𝑾𝑳 =𝑬𝑭 × 𝑹𝒏

𝟑𝟕𝟎𝟎

𝑬𝑭 =𝑾𝑳 × 𝟑𝟕𝟎𝟎

𝑹𝒏

𝑹𝒏 =𝑾𝑳 × 𝟑𝟕𝟎𝟎

𝑬𝑭

WL - ESERCIZIOLa Direttiva 2013/59/EURATOM del Consiglio ha fissato illimite di concentrazione di attività di Radon consentitopari a:

Crn = 300 Bq/m3

Considerato che, in condizioni normali, il valore delfattore di equilibrio può essere ragionevolmente stimatoin:

EF = 0,4

Qual’è il limite in termini di WL corrispondente a quelloindicato dalla Direttiva Euratom per la concentrazione diRadon?

EFFETTI SULLA SALUTE

- Creazione di radicali liberi (OH- e H+)che attaccano le cellule e possono siacreare situazioni di «stress cellulare»sia danneggiare il loro DNA

- Le particelle alfa sono come«proiettili» che possono anche colpiredirettamente il DNA cellulare

- Possono colpire e distruggere il gene «p53» che rende immune la cellula a mutazioni cancerogene

L’ESPOSIZIONE AL RADON PROVOCA EFFETTI DI TIPO STOCASTICO

- Non c’è soglia

- Effetti di tipo tardivo

- Probabilità di comparsa proporzionale all’esposizione

- Non mostrano gradualità

L’ESPOSIZIONE AL RADON PROVOCA EFFETTI DI TIPO STOCASTICO

IL RISCHIO PUÒ ESSERE DEFINITO COMELA PROBABILITÁ CHE L’EFFETTO DIMANIFESTI

Il livello di rischio è quindi proporzionaleall’ «ESPOSIZIONE AL RADON»:

ESPOSIZONE = CRn x tempo

GLI EFFETTI DEL RADONI principali risultati degli studi condotti cidicono che:- la percentuale di tumori polmonari

attribuibili alla presenza di Radon è stimatatra il 3% ed il 14% (a seconda dellaconcentrazione media di Radon rilevata nelpaese che ha condotto lo studio ed in basealla metodologia di calcolo adottata);

- il Radon è la seconda causa di tumore aipolmoni, dopo il fumo di tabacco ed è laprima causa tra i non fumatori;

GLI EFFETTI DEL RADONI principali risultati degli studi condotti ci dicono che:- al momento non è stata individuata una

soglia, al di sotto della quale, laconcentrazione di Radon non è dannosa;

- la maggior parte dei tumori polmonariattribuibili al Radon si verificano in presenzadi basse o medie concentrazioni di Radonanche se, al suo aumentare accresce il rischio;

- solo in Italia si registrano circa 3.200 decessiall’anno per tumore polmonare attribuibili alRadon

RADON: IL RISCHIO INVISIBILE… MA NOI VE LO FACCIAMO VEDERE

CLOUD CHAMBER

CLOUDCHAMBER

CLOUD CHAMBER

Aspetti

normativi

MA PRIMA FATECI TOGLIERE UN SASSOLINO DALLA SCARPA…

ITALIA: IL D.LGS. 241/00 (modifica ed integrazione al D.Lgs. 230/95)

- Obbligo di monitoraggio del Radon nei cosiddetti “AMBIENTI DI LAVORO SOTTERRANEI”.

- AMBIENTE DI LAVORO SOTTERRANEO: «locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno». (Linee guida per le misure di concentrazione di Radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei emanate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano nel 2003).

- Bisogna tenere conto dei regolamenti e piani regolatori comunali. A volte anche i seminterrati possono essere considerati ambienti di lavoro sotterranei!

ITALIA: IL D.LGS. 241/00Misura della concentrazione media dell’attività

di Radon con copertura di un anno

Concentrazione> 500 Bq/m3NO SI

ESPERTO QUALIFICATOValutazione delle dosi ai

lavoratori

Dosi> 3 milliSv?

NO

Concentrazione< 400 Bq/m3

SI

ESPERTO QUALIFICATOBONIFICA

FINE

RIPETERE LE MISURE ANNUALMENTE

SI

NO

EUROPA: DIRETTIVA 2013/59 EURATOM del 5 dicembre 2013

Direttiva 2013/59/EURATOM del ConsiglioTipo di ambiente Limite di concentrazione RadonLuoghi di lavoro 300 Bq/m3

Abitazioni 300 Bq/m3

COSA DOVREBBE CAMBIARE?

- Monitoraggio dei luoghi di lavoro sotterranei ma anche al piano terreno

- Monitoraggio anche nelle abitazioni ed in generale nei luoghi aperti al pubblico

- Limiti di concentrazione media consentiti più bassi

EUROPA: DIRETTIVA 2013/59 EURATOM del 5 dicembre 2013

LUOGHI DI LAVORO – SE LE MISURE INDICANO VALORI SUPERIORI A 300 Bq/m3

Si dovrebbero adottare misure appropriate per ridurre la concentrazione di Radon el'esposizione. Qualora i livelli continuino ad essere superiori al livello di riferimentonazionale, le attività umane svolte all'interno del luogo di lavoro non dovrebberoessere considerate "pratiche". Tuttavia, gli Stati membri dovrebbero provvedereaffinché tali luoghi di lavoro siano notificati e, nel caso in cui l'esposizione deilavoratori possa superare una dose efficace di 6 mSv all’anno o un corrispondentevalore di esposizione al Radon integrato nel tempo, sia assicurata una gestione comequella per le situazioni di esposizioni pianificate, con l'applicazione di limiti di dose, edovrebbero determinare i requisiti di protezione operativa da applicare.

REGIONE PUGLIA

- Parziale recepimento della Direttiva Euratom- Verifica della concentrazione di Radon negli edifici destinati all’istruzione in tutti i

locali dell’immobile interessato- Verifica della concentrazione di Radon negli edifici non destinati all’istruzione e

aperti al pubblico con esclusione dei residenziali

REGIONE CAMPANIA

- Presentata la proposta di legge per ridurre le esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas Radon in ambienti chiusi

- Il testo presentato ricalca la Legge Regionale della Puglia

LE REGIONI ITALIANE

NEGLI STATI UNITI- Limite di concentrazione pari a 4 pCi/l (corrispondente a circa 150 Bq/m3)

- Azioni di mitigazioni raccomandate anche in caso di superamento del valore di concentrazione di 2 pCi/l (corrispondente a circa 75 Bq/m3)

- Emanazione di normative tecniche, standard riconosciuti (ASTM), guide per cittadini e professionisti

- Istituito un sistema di qualificazione dei Professionisti del Radon (NRPP), che prevede la frequentazione di corsi, il superamento di esami, la formazione continua, e l’onere di dover dimostrare di attuare il Programma di Assicurazione della Qualità (tarature, prove di affidabilità, …)

PAUSA

10 MINUTI

Vie di ingresso

del Radon

negli edifici

CARATTERISTICHE DEL RADONAbbiamo dato al Radon la definizione di “rischio invisibile” in quanto:

- è inodore, non possiamo avvertirlo con l’olfatto;

- è incolore, non possiamo vederlo;

- è chimicamente inerte, può attraversare piccolissimi interstizi ed è quindi difficile da

isolare e confinare.

4 MODI CON CUI IL RADON ENTRA NEI LUOGHI CHIUSI

DAL SUOLO PER CONVEZIONE

Contributo medio: 85-90 %

4 MODI CON CUI IL RADON ENTRA NEI LUOGHI CHIUSI

DAL SUOLO PER DIFFUSIONE

Contributo medio: 1-4 %

4 MODI CON CUI IL RADON ENTRA NEI LUOGHI CHIUSI

DAI MATERIALI DA COSTRUZIONE

Contributo medio: 1-5 %

4 MODI CON CUI IL RADON ENTRA NEI LUOGHI CHIUSI

DALL’ACQUA PER

USO DOMESTICO

Contributo medio: < 1 %

LA CONVEZIONE DAL SUOLOFATTORI DI INFLUENZA SULLACONCENTRAZIONE DI RADON

SORGENTE (quantità di U-238/Ra226)presente nel suolo

FORZE CONVETTIVE

VIE DI ACCESSO

APERTURE NELLE FONDAMENTA

RICAMBI D’ARIA INTERNI «NATURALI»

IMPA

TTO

SORGENTE

- Contenuto di Radio-226 nel terreno

- Tipologia di materiale

- Dimensione «granulare»: più è piccola maggiore è la superficie di emissione del Radon

- Permeabilità del terreno

- Effetto camino

- Pressione sul suolo

- Sistemi di ventilazione meccanica degli edifici

FORZE CONVETTIVE

È sempre una questione

DI PRESSIONE !

- Crepe, fratture o fori nel pavimento a contatto con il suolo

- Canali «tecnici» per il passaggio delle utenze (corrente elettrica, acqua, gas) non ben sigillati

- Pozzetti per il drenaggio dell’acqua

VIE D’ACCESSO

LE FORZE CONVETTIVEIL RUOLO DELLA PRESSIONE

Situazione PIÙ

favorevole per

l’ingresso del Radon

Situazione MENO

favorevole per

l’ingresso del Radon

EFFETTO CAMINO

Piano di Pressione neutra

Le forze convettiveaspirano gas verso

l’interno

Le forze convettivespingono gas verso

L’esterno

EFFETTO CAMINO

Piano di Pressione neutra

Più in alto si trova il Piano di Pressione Neutra, maggiori sono le forze convettive che richiamano il Radon all’interno dell’edificio.

E SE APRIAMO UNA FINESTRA?

Piano di Pressione neutra

- Abbassiamo il piano di pressione

- Riduciamo l’effetto vuoto che si crea nel livello a contatto con il suolo

- Creiamo un effetto di diluizione per il Radon presente.

Il Radon impiega un po’ di tempo prima di tornare a

concentrarsi!

EFFETTO DEL VENTO SUL PIANO DI PRESSIONE

Piano di Pressione neutra

- Il vento può causare un’inclinazione del piano neutro di pressione

- Se la maggior parte delle piccole crepe attraverso le quali il Radon può entrare si trovano nella zona sottovento, ciò può comportare un incremento sensibile della concentrazione di Radon all’interno dell’edificio.

EFFETTO DEL VENTO SULLA PRESSIONE DEL SUOLO

- Il vento che soffia in direzione del pendio di una collina, può aumentare la pressione nel suolo

- L’effetto è quello di incrementare la differenza di pressione negativa tra l’interno dell’edificio ed il suolo, incrementando quindi le forze convettive e favorendo l’ingresso del Radon

EFFETTO DELLA PIOGGIA

- La pioggia può creare una sorta di cappuccio sul suolo che esercita sulla stesso una pressione

- L’effetto è quello di incrementare la differenza di pressione negativa tra l’interno dell’edificio ed il suolo, incrementando quindi le forze convettive e favorendo l’ingresso del Radon

EFFETTO DI NEVE E BRINA- Come per la pioggia, l’effetto è quello di

una sorta di cappuccio sul suolo, ma che può essere esteso a superfici molto grandi intorno all’edificio, con l’effetto di una capacità dello stesso di «aspirare Radon» per un raggio anche di 10 metri oltre il suo perimetro

- L’effetto è quello di incrementare la differenza di pressione negativa tra l’interno dell’edificio ed il suolo e favorendo l’ingresso del Radon

- L’asfalto intorno all’edificio può produrre effetti analoghi

I SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANICA- Presenti in grandi edifici- Regolano le condizioni climatiche

interne sia attraverso un ricambio d’aria con l’esterno che attraverso un ricircolo

- Possono garantire un flusso di aria in ingresso maggiore di quello in uscita

- Devono essere correttamente bilanciati per ogni utenza, o possono verificarsi situazione dove alcuni locali vengono portati in depressione

- Il sistema di filtri può ridurre il Fattore di Equilibrio

MATERIALI DA COSTRUZIONE- In alcuni casi possono dare un contributo importante

alla concentrazione di Radon negli ambienti chiusi, anche se difficilmente possono rappresentare il contributo principale

- E’ possibile effettuare delle prove per misurare la quantità di Radon diffusa dalle pareti

- Se non ci sono elementi che indichino la possibilità che i materiali da costruzione siano una fonte di Radon, tali verifiche sono effettuate nei casi in cui il sistema di bonifica non risulti pienamente efficace

IL RADON IN ACQUA- Il Radon si discioglie facilmente nell’acqua che scorre

nel sottosuolo e, considerato che impiega diversi giorni prima di decadere, può percorrere anche lunghe distanze

- Il trattamento, lo stoccaggio e la distribuzione delle acque potabili, favoriscono il degassamento del Radon. Ma ci sono alcune situazioni, come l’impiego di acqua sorgente naturale o di acqua di pozzo, dove la concentrazione di Radon nell’acqua che si beve non può essere trascurata

- Una concentrazione di 1000 Bq/l di Radon in acqua, può far incrementare la concentrazione di Radon in aria di circa 100 Bq/m3 (dato molto variabile in quanto dipende dalle condizioni di impiego dell’acqua domestica e dal volume dell’edificio)

PREVEDERE LA CONCENTRAZIONE DI RADON?

Come abbiamo visto i fenomeni che regolano l’ingresso del Radon negli ambienti chiusi sono molti, complessi e legati a diverse variabili spesso non determinabili a priori.

Quindi, se in un edificio è stata misurata una bassa concentrazione di Radon è possibile che nell’edificio adiacente la concentrazione di Radon possa essere molto differente.

Per questo motivo le principali normative e guide tecniche internazionali raccomandano di eseguire la misura del Radon in ogni edificio e di non basarsi, per stimarne il rischio, solo su misure eventualmente eseguite in edifici adiacenti.

L’unico modo per conoscere la concentrazione di Radon, è misurarla!

MISURARE IL RADON SOLO AL PIANO PIÙ BASSO?

Misurare il Radon partendo dal piano inferiore è corretto.

Ma se non viene eseguita una accurata indagine, può non essere sufficiente.

Infatti i moti convettivi possono «deviare» il flusso di Radon e condurlo ai piani superiori. E in questi casi, alcuni tipi di interventi di mitigazione eseguiti al piano inferiore possono addirittura peggiorare la situazione per i piani superiori. E se non è stata effettuata un’indagine approfondita, il problema potrebbe non venire alla luce.

Inoltre, se la causa della presenza di Radon è dovuta ai materiali da costruzione, il loro contributo si ha anche ai piani superiori.

2° PAUSA

10 MINUTI

MISURARE IL

Radon

negli edifici

Come caratterizzare l’esposizione al Radon?

- Considero il livello più alto misurato?- Considero un valore di concentrazione

media? Su quale periodo?- Dove è meglio eseguire le misure?- Qual è lo scopo del monitoraggio?

Misure di LUNGO periodo

Da pochi giornia qualche settimana

Almenodue mesi

Misure di BREVE periodo

Misure di LUNGO periodo

Rischio potenziale

Valutazione preliminare

Caratterizzazione

Ricerca delle vie di ingresso

Misura sensibile alle condizioni ambientali

Misure di BREVE periodo

Valutazione del rischio

Misura rappresentativa delle condizioni di «abitazione»

dell’edificio

Valore medio «stabile»

Verifica efficacia sistemi di mitigazione

IL CONCETTO DI EQUILIBRIORADON - RDP

3,82 giorni

3,1 minuti

20 minuti

22,3 anni

26,8 minuti

164 micro secondi

4 ORE PER L’EQUILIBRIO

IL CONCETTO DI EQUILIBRIO (DINAMICO)RADON - AMBIENTE

INGRESSO:

SORGENTI DI RADON

FORZE CONVETTIVEUSCITA:

DECADIMENTO

RICAMBI ARIA

SISTEMI DI MITIGAZIONE

IL CONCETTO DI EQUILIBRIO (DINAMICO)RADON - AMBIENTE

ΔINGRESSO = 0

ΔUSCITA = 0

12 ORE PER L’EQUILIBRIO

IL CONCETTO DI ZONA OMOGENEA

PER OGNI LOCALE PUO’ ESSERE APPLICATO IL CONCETTO DI ZONA

OMOGENEA:

CONTRIBUTO DI INGRESSOCONTRIBUTO DI USCITA

IL CONCETTO DI ZONA OMOGENEADETERMINAZIONE DELLE ZONE OMOGENEE

- Stessa tipologia di interfaccia edificio-suolo (contatto diretto col terreno,

scantinati/box,cavedi, locali ispezione non accessibili)

- Stesse condizioni di ventilazione (forzata o naturale)

- Stesso livello di temperatura

In aggiunta la zona omogenea deve avere:

- la stessa tipologia fornitura dell’acqua (diretta, indiretta, continua, riciclata..)

- lo stesso tipo di utilizzo (per lavare, per lavarsi, per uso terapeutico)

La definizione della zona omogenea deve comprendere almeno un locale abitato.

Qualora sia individuata una fonte di Radon diversa dal suolo (ad esempio acqua o

materiali da costruzione), l’approccio della zona omogenea deve essere fatto per ogni

piano dell’edificio.

Per i piani interrati, l’approccio della zona omogenea deve essere fatto per ogni livello

sotterraneo dell’edificio.

IL CONCETTO DI CAMPIONAMENTOQUANDO EFFETTUIAMO UNA MISURA IPOTIZZIAMO

CHE IL VOLUME DI ARIA CHE STIAMO CAMPIONANDO

SIA RAPPRESENTATIVO DELL’ARIA PRESENTA NEL LOCALE CHE VIENE MEDIAMENTE RESPIRATA

È VERO???O MEGLIO, QUANTO QUESTA IPOTESI PUÒ

ESSERE CONSIDERATA VERA?

QUESTO ASPETTO RAPPRESENTA UN CONTRIBUTO

IMPORTANTE NELL’INCERTEZZA DELLA MISURA

IL CONCETTO DI CAMPIONAMENTOPOSIZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI

I dispositivi devono essere posizionati:

- ad una altezza compresa tra 1 e 2 metri (la norma ANSI-AARST MAH 2014 indica

almeno 50 cm da terra);

- ad almeno 20 cm dalle pareti;

- ad almeno 90 cm da porte e finestre che danno verso l’esterno (ANSI-AARST MAH

2014);

- lontani da fonti di calore;

- lontano da sorgenti di acqua o zone con presenza di condensa;

- in posizione tale da garantire che non siano spostati durante il monitoraggio

(possibile caduta di oggetti, curiosità di persone che non sanno di cosa si tratti…)

Almeno metà del periodo di monitoraggio dovrebbe cadere nel periodo invernale (o

comunque in un periodo dove i sistemi di riscaldamento sono accesi), al fine di non

sottostimare la concentrazione media annua;

La misura deve coprire un periodo in cui non più del 20% del tempo i locali rimangono

inoccupati;

IL CONCETTO DI CAMPIONAMENTO

Strumenti di

Misura del

radon

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI AD ELETTRETE

MISURE DI BREVE PERIODO O DI LUNGO PERIODO

A SECONDA DELLA CONFIGURAZIONE

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI AD ELETTRETE

VANTAGGI- Sistema flessibile che consente di effettuare sia

misure brevi (da 2 a 7 giorni) che misure piùlunghe (da 1 a 6 mesi e oltre);

- Normalmente dotati di sistema diapertura/chiusura;

- Sistema di analisi semplice ed economico;- Consente l’effettuazione dell’analisi sul «campo»;- Gli elettreti possono essere riutilizzati fino a

quando la tensione residua lo consente (< 200 V).

SVANTAGGI- Richiede correzioni per il fondo gamma;- Richiede correzioni in base all’altitudine in cui è

effettuata la misura;- La misura della tensione prima e dopo la misura

dovrebbe essere condotta alla stessatemperatura;

- L’elettrete può danneggiarsi se viene toccata osporcata la sua superficie o in caso di caduta ourto.

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI A TRACCE

MISURE DI MEDIO/LUNGO PERIODO

(GENERALMENTE)

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI A TRACCE

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI A TRACCE

VANTAGGI- Consentono misure affidabili nel medio-lungo

periodo a costi contenuti;- Non sono influenzati da radiazioni di fondo

gamma o dall’umidità;- Sono generalmente di piccole dimensioni;- Il rivelatore può essere conservato e riletto più

volte (tracciabilità);- Non richiedono alimentazione elettrica.

SVANTAGGI- Procedure di analisi complesse (e sistema di

analisi relativamente costoso);- Incremento dell’incertezza alle basse

concentrazioni (per periodi di esposizione piùbrevi);

- Non hanno un sistema on/off (per questo èimportante la loro corretta conservazione);

- Soggetti al fenomeno del fading ed ageing.

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI A CARBONI ATTIVI

MISURE DI BREVE PERIODO

SISTEMI PASSIVI RIVELATORI A CARBONI ATTIVI

VANTAGGI- Possono essere impiegati per misure molto brevi

(48 ore);- Sono molto sensibili;- Sono generalmente di piccole dimensioni;- Non richiedono alimentazione elettrica;- L’analisi è veloce.

SVANTAGGI- Sono influenzati dall’umidità;- Sono influenzati dalle correnti d’aria;- Sono influenzati da importanti variazioni nella

concentrazione di radon;- Sistema di analisi relativamente costoso

(spettrometria gamma);- Devono essere inviati in tempi brevi al

laboratorio di analisi (fading);- Non hanno un sistema on/off (per questo è

importante la loro corretta conservazione);- Soggetti al fenomeno del fading ed ageing;

SISTEMI ATTIVI DISPOSITIVI PER IL

MONITORAGGIO CONTINUO

SISTEMI ATTIVI DISPOSITIVI A RISPOSTA «LENTA»

SISTEMI ATTIVI GRAB SAMPLER

SISTEMI ATTIVI MANOMETRO DIFFERENZIALE

Rivelatori Passivi

RIVELATORI PASSIVI5 VANTAGGI 5 SVANTAGGI

Sono economici Non è possibile tarare il singolo rivelatorePossono essere utilizzati per misure di

lungo periodo

Non rilevano i parametri ambientali

Permettono il rilascio di un certificato

(“Rapporto di Prova”) ufficiale da parte di

un Laboratorio Qualificato

Forniscono solo il valore medio della

concentrazione di Radon nel periodo

monitoratoHanno dimensioni ridotte Non è possibile avere dati parziali prima del

termine del periodo di monitoraggioPossono essere posizionati senza l’ausilio

di un professionista

L’esito della misura è disponibile solo dopo

l’analisi

Rivelatori AttiviRIVELATORI ATTIVI

5 VANTAGGI 5 SVANTAGGIOgni dispositivo può essere tarato

individualmente

Le misure possono essere costose

Rilevano i parametri ambientali ed

eventualmente di movimento

Non sono idonei per misure di lungo

periodo (a causa dei costi eccessivi)Consentono un monitoraggio continuo

del Radon e indicano la concentrazione

media oraria (possibilità di discriminare

la concentrazione tra le ore in cui

l’ambiente è occupato da quelle in cui è

disabitato)

Non permettono il rilascio di un

certificato (“Rapporto di Prova”) ufficiale

da parte di un Laboratorio Qualificato

Possono fornire dati parziali prima del

termine del periodo di monitoraggio

Richiedono verifiche periodiche di buon

funzionamentoGli esiti della misura sono

immediatamente disponibili

Necessitano di un professionista per il

loro impiego

Introduzione ai

sistemi E ALLE TECNICHE

DI MITIGAZIONE

E BONIFICA

Tre approcciBARRIERE

• Interpongo una barriera tra edificio e suolo, applicando apposite membrane

• Sigillo crepe, frattura, fori o altre vie di ingresso del Radon

DILUIZIONE

• Agisco sul Radon presente nell’edificio.

• Lo scambio d’aria con l’esterno consente di diluire la concentrazione di Radon

INVERSIONE

• Agisco prima che il Radon riesca ad entrare nell’edificio.

• Posso creare una depressione sotto l’edificio, o una sovrapressione all’interno

PRINCIPIO ALARAMigliorare la qualità dell’aria all’interno di un edificio con pochi semplici accorgimenti.

Tali precauzioni non sono vere e proprie tecniche di mitigazione del Radon, ma servono a migliorare le condizioni dell’aria nell’ambiente in cui si vive.

5 COSE CHE SI POSSONO FARE PER RIDURRE IL RADON SENZA SPENDERE SOLDIAerazione dei locali Prendiamo l’abitudine di far cambiare aria non solo nei locali in cui viviamo ma anche in

eventuali locali interrati o seminterrati anche se poco frequentatiPulizia dei filtri Se abbiamo sistemi di ventilazione forzata che scambiano aria con l’esterno, controlliamo

periodicamente che i filtri siano pulitiFori di aerazione Non vanno coperti con mobili o oggetti, e devono essere periodicamente ispezionati per

verificare che siano liberi anche all’esternoRiscaldamento Nei periodi invernali impostiamo una temperatura dell’edificio moderata e non eccessivamente

elevata (l’aumento della differenza di temperatura tra l’interno dell’edificio e l’esterno aumenta

la diffusione del Radon)Fessure e crepe La presenza di fessure o crepe nella pavimentazione, offrono al Radon una via di accesso

preferenziale all'interno dell'edificio (in particolare ai piani interrati o a contatto col suolo).

Piccoli interventi di sigillatura possono essere eseguiti senza l’intervento di un muratore

CORSO DI FORMAZIONE

A chi è rivolto il corso- RSPP- Consulenti in materia di Sicurezza e Ambiente- Professionisti tecnici (ingegneri, architetti, geometri, periti edili)

Finalità del corsoAcquisizione delle competenze professionali necessarie per poter effettuaredelle indagini Radon negli ambienti chiusi, nel rispetto dei requisiti normativi edelle norme tecniche di riferimento.

CORSO DI FORMAZIONEPROGRAMMA DEL CORSO

1. Il Radon e i suoi prodotti di decadimento- Il decadimento radioattivo e i tipi di radiazioni nucleari- La catena radioattiva dell’Uranio e l’equilibrio secolare- Il Radon e i suoi prodotti di decadimento- Unità di misura comunemente utilizzate per la misura della concentrazione di Radon e dei suoi prodotti di

decadimento

2. Effetti sulla salute- Effetti dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti- Perché il Radon è un problema- Gli studi epidemiologici sui rischi di insorgenza del tumore ai polmoni dovuti al Radon

3. Aspetti normativi - La normativa italiana per i luoghi di lavoro- La Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio- Leggi Regionali e regolamenti comunali- Cenni sul sistema di regolamentazione negli Stati Uniti

CORSO DI FORMAZIONEPROGRAMMA DEL CORSO

4. Vie di ingresso del Radon negli edifici- Convezione (effetto “camino”)- Influenza dei parametri ambientali e climatici esterni - Influenza dei sistemi di regolazione delle condizioni climatiche interne- Diffusione- Emanazione (materiali da costruzione)- Radon nell’acqua destinata al consumo domestico

5. Sistemi e strumenti per misurare il Radon- Cosa misurano gli strumenti- Il “fattore di equilibrio” tra il Radon ed i suoi prodotti di decadimento- Durata delle misure: a breve e a lungo termine- Dispositivi di misura: attivi e passivi- Misure in continuo e campionamenti rapidi- Campionamento e posizionamento dei rivelatori passivi- I protocolli di misura internazionali

CORSO DI FORMAZIONEPROGRAMMA DEL CORSO

6. Il sistema di Assicurazione della Qualità nella misura del Radon- Perché serve un sistema di Assicurazione della Qualità - Precisione e accuratezza nella misura- Controlli di Qualità- Test di affidabilità sugli strumenti ed i sistemi di misura- I centri di taratura

7. Introduzione ai sistemi e alle tecniche di mitigazione e bonifica del Radon- Mitigazione e bonifica in edifici esistenti - Sistemi di prevenzione per le nuove costruzioni

RISPOSTE CORRETTE

RISPOSTE CORRETTE

RISPOSTE CORRETTE

RISPOSTE CORRETTE

LE VOSTRE

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