Politici sul palcoscenico · palcoscenico si oppongono alla povertà alla guerra del periodo...

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La donna

La storia ha sempre considerato la donna inferiore all’uomo, costretta a vivere in ambito domestico con il carico della famiglia sulle spalle. Non tutte le donne hanno sopportato tale condizione e molte si sono ribellate. Un esempio è Anna Magnani.

ANNA MAGNANI

Anna Magnani fu una grande attrice italiana molto famosa per i suoi film come: Roma città aperta, L’onorevole Angelina e La rosa tatuata.

Nacque a Roma nel 1908, da una ragazza madre che sposò un nobile austriaco e si trasferisce in Egitto affidando Anna alla nonna e alle zie. Grazie alla sua qualità di attrice con molti film raggiunse il successo. E in questi rappresentò la donna rivoluzionaria dell’epoca. Roma città aperta segnò l’inizio del sodalizio tra Anna e Roberto Rossellini che finì presto come con Goffredo Alessandrini e Massimo Serato, da cui ebbe Luca. Con il film La rosa tatuata vinse l’ Oscar.

Il dietro le quinte di Anna

Politici sul palcoscenico

Totò, Peppino De Filippo e Anna Magnani sul palcoscenico si oppongono alla povertà alla guerra del periodo fascista riuscendo a mettere alla berlina il malcostume del tempo e gli invasori.

Che cosa si sono messi in testa?

Questo spettacolo venne messo in scena per la prima volta il 5 febbraio 1944 al teatro Valle. Fu censurato il titolo, che diventò “Che ti sei messo in testa?” e anche molte battute. Questo non fermò la determinazione di attori impuniti che non si risparmiarono gesti e allusioni magari affidati solo alla mimica.

“LIBERTA’“

Questa era la conclusione della battuta preferita di Anna in questa commedia. Un giorno, dopo uno spettacolo, Anna fu minacciata da un “bacarozzo”, la guardia fascista, di piazzare una bomba nel teatro se non avesse tolto la battuta con la parola libertà. Quando ci fu la replica dello spettacolo Anna entrò in scena con le raccomandazioni di tutti gli attori e non pronunciò La parola, ma gli applausi si levarono comunque fortissimi.

La Resistenza a teatro

Questi spettacoli mirati a ridicolizzare il fascismo e i fascisti fu una forma di Resistenza, non come partito politico, ma come movimento individuale, che però ebbe la sua importanza perché, non solo gli attori avevano il coraggio di ribellarsi al potere, ma il pubblico si sentiva riscattato e libero.

La situazione a Roma era molto difficile, ma nonostante questo Roberto Rossellini fece sviluppare l’ idea del film dal finanziamento di un documentario su Don Pappagallo, che diventò un film perché Rossellini e Amidei volevano far rivivere i ragazzi che nascondevano le armi, le donne che assaltavano i forni per un pezzo di pane e i resistenti che lottavano. Roma città aperta vinse la Palma d’oro al festival di Cannes.

ROMA CITTA’ APERTA Roberto Rossellini

Alcune scene del film

Alcune scene del film

Il film

Il film si basa su una storia vera. I protagonisti principali sono Don Pietro e Pina, una popolana già madre e incinta di un tipografo impegnato nella Resistenza. Muore falciata da un camion tedesco mentre lo stanno portando via il giorno del loro matrimonio.

Teresa Gullace

L’ opera di Rossellini era un omaggio a Teresa Gullace. Casalinga di 37 anni, incinta e madre di 5 figli. Muore a causa di una mitragliata tedesca come Pina, ma in un contesto diverso.

La morte di Teresa

Nella realtà il marito di Teresa e altri uomini che lavoravano per la Resistenza furono arrestati per cui il 3 marzo Teresa e le loro mogli fecero una protesta. Teresa vide il marito, ma mentre cerca di raggiungerlo, viene uccisa da un ufficiale tedesco. Le donne erano furiose, ma le militanti di sinistra riuscirono a calmarle con la recitazione di preghiere e mazzi di fiori che ricoprirono il corpo di Teresa. In viale Giulio Cesare dedicarono una lapide a Teresa. Nel 1977 il presidente le conferì una medaglia d’oro al valore civile.

L’onorevole Angelina

E’ la storia di una popolana moglie di un vicebrigatiere di polizia e madre di numerosi figli, che nell’ immediato dopoguerra si improvvisa paladina dei diritti calpestati della povera gente. Altre donne che come lei devono fare i conti ogni giorno con la fame, gli alloggi cadenti…. Improvvisano una rivolta con Angelina a capo e quest’ultima riuscirà a riavere i diritti e a strappare la promessa di una vera abitazione negli edifici che stanno nascendo. Le viene proposta una carriera politica in Parlamento che rifiuterà per dedicarsi alla famiglia.

La vera Angelina

Durane il dopoguerra il regista Luigi Zampa e i suoi sceneggiatori intervistarono una donna che abitava a Città Giardino la quale ha raccontato una storia incredibile riprodotta fedelmente nel film. L’ attrice fu Anna Magnani che si ritrovava nei suoi stessi panni.

Il finale

Il finale di questo film fu molto discusso perché non coincideva con i valori dell’epoca. Infatti Angelina vuole recuperare il tempo perso con la famiglia e rifiuta il posto in Parlamento. Ci furono molte polemiche ma il regista insistette sul fatto che il film coincideva con la storia vera e con l’articolo 37 della costituzione che attribuisce gli stessi diritti sia agli uomini che alle donne che però dovevano mantenere le loro funzioni familiari.

Anna Magnani con Giulio Andreotti alla premiazione del film L’onorevole Angelina