Pocognoni 2016 slide 2

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III° Meeting Regionale Marchigiano di Ottica OftalmicaVia Bellini ,14 Matelica (MC)

lunedì 25 gennaio 2016Ore 9,00

L'IPOVISIONE:dal sociale al clinico

Un esame della situazione marchigiana, lo stato attuale e leprospettive

L’ipovisione oggi in Italia

Filippo CrucianiSapienza Università Roma

IAPB Italia OnlusPolo Nazionale di servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la

riabilitazione visiva degli ipovedent

INTRODUZIONEIn Italia,

la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli ipovedenti

hanno assunto pregnanza giuridica e sociale con la legge n. 284 del 1997

1.recepite le istanze sociali della IAPB - Italia e dell’UICI 2.destnate apposite risorse finanziarie per la creazione di

centri di prevenzione e riabilitazione visiva.

Legge 284 / 1997Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati

Obiettivi:

A. istituire i centri per l'educazione e la riabilitazione visiva

Le Regioni dovevano subito prendere iniziative per:1. mettere a punto convenzioni con i centri specializzati, 2. creare nuovi centri dove questi non esistevano, 3. potenziare quelli già esistenti.

Al Ministero della sanità spettava, invece, il compito di stabilire i criteri di ripartizione dei fondi, nonché i requisiti organizzativi, strutturali e funzionali dei centri stessi

Sanciva infine l’istituzionalizzazione e il finanziamento della “Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità”

Legge 284 / 1997Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati

Aspetti positivi: • Legge all’avanguardia a livello mondiale• Rivalutazione dell’esistente sia pubblico che

privato• Rispetto territoriale con richiesta di presenza

capillare Aspetti negativi:• Finanziamento inadeguato

Legge 284 / 1997Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e

l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati

A 18 anni di distanza dall’emanazione della Legge

quale è la situazione in Italia?

Legge 284 / 1997Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione

sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati

• A parte un cronico ritardo – d’altra parte del tutto prevedibile - ogni Regione, nel rispetto della propria autonomia, si è mossa per conto proprio.

• Non c’è stato alcun coordinamento nazionale e alcun confronto.

• Anche quanto discusso e proposto al tavolo Stato-Regioni non è stato sempre recepito.

Regione Marche attività riabilitativa relazione ministeriale-Legge 284/1997

anni 2003-2013

• Priorità: interventi mirati alla fascia pediatrica• Unico Centro “SOS di Oftalmologia Pediatrica” G. Salevi

Ancona• Attività dichiarata 2013: 172 casi età 0-18 anni, 105 casi 18-92

anni• Personale: 4 Oculisti, 1 Dottorando, 1 Psicologo, 1 Ortottista, 1

Assistente Sociale, 2 Neuropsichiatri, 2 Fiosioterapisti• Attività Assistenziale prevalentemente ambulatoriale con

pochi casi di ricovero in Day Hospital o Reparto Degenze.

PUNTI DI DEBOLEZZA

concetti di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva nel nostro paese faticano ad affermarsi

le scarse risorse economiche messe a disposizione per informazione a sostegno della prevenzione visiva

la scarsa diffusione di centri specializzati nella riabilitazione visiva

la presenza, presso il pubblico, di confusione circa le competenze nei ruoli dei diversi soggetti operanti in oftalmologia: oculisti, ortottisti e ottici.

PUNTI DI FORZA

notevoli progressi scientifici che hanno consentito la riduzione di alcune patologie visive causa di cecità

maggiore diffusione del concetto di prevenzione

sviluppo della tecnologia affinché offra mezzi sempre più innovativi ed efficaci per il recupero del residuo visivo.

POLO NAZIONALE DI SERVIZI E RICERCA PER LA PREVENZIONE DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA DEGLI IPOVEDENTI

E’ stato istituito con la legge n° 291 del 16 ottobre 2003

E’ un progetto dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB), divenuto realtà grazie all’intervento ed il sostegno del Ministero della Salute e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli

“Mission”Creazione di una rete informatica multicentrica per la

consultazione e la condivisione tra i Centri autonomi

Network tra Centri d’Ipovisione territoriali, Regioni e organi Ministeriali

Informatizzazione delle procedure di prescrizione

Catalizzazione e diffusione delle esperienze locali acquisite

Premessa

Il primo attore della Riabilitazione Visiva è il paziente

Senza “motivazione” ogni azione fallisce

L’oculista esperto di riabilitazione visiva occupa un ruolo centrale poiché coordina gli altri medici e gli operatori, controlla e da indicazioni sul progetto riabilitativo e rimane il punto di riferimento per il paziente ipovedente

Modello riabilitativo: 1. equipe multidisciplinare 2. presa in carico globale in base alle esigenze e

alle richieste individuate

Coordinamento e gestione dell’equipe

Oculista

Il Centro di Riabilitazione visiva

Psicologo psicoterapeuta

Ortottista/Assistente in Oftalmologia

Neurologo/Neuropsichiatra infantile

Ottico

Informatico

Istruttore di Orientamento e Mobilità

Pediatra/GeriatraAssistente

sociale

Tiflologo

Soggetto ipovedente

Il nostro modello diagnostico - riabilitativo

Psicologo psicoterapeuta

Ortottista riabilitatore

Oftalmologo riabilitatore

INQUADRAMENTO PSICOLOGICO

Accogliere la persona Esplorare lo stato emotivo, le difficoltà, i disagi psicologici che la

persona vive in riferimento alla propria condizione o malattia Individuare i bisogni, le richieste e le eventuali aspettative non

espresse (analisi della domanda) Esplorare la motivazione rispetto al percorso riabilitativo Somministrazione questionario VFQ – 25 (Visual Function

Questionnaire) che accerta l’impatto dell’ipovisione sulla qualità di vita della persona (in entrata e in uscita)

Ha lo scopo di

INQUADRAMENTO FUNZIONALE DEL PAZIENTE IPOVEDENTE

Diagnosticare e seguire la malattia del paziente attuando le terapie più idonee

Corretto inquadramento delle disabilità visive e delle difficoltà funzionali del paziente sia in relazione all’estensione del residuo visivo e sia in relazione alla classificazione secondo legge (l’importanza della corretta terminologia)

Certificazione del residuo visivo e funzionale di concerto con gli altri specialisti (interdisciplinarietà), preciso inquadramento complessivo del paziente, del suo stato di salute psicofisico e della sua condizione emotiva-sociale

Follow-up periodico del paziente quadro completo ed aggiornato della patologia e delle sue possibili evoluzioni

Creazione di un efficiente rapporto medico/paziente Collegamento tra paziente ed Istituzioni

1° Accesso

anamnesi

Visus Lontano

Visus Vicino

Segmento Anteriore

Microperimetria

Fundus

Colloquiopsicologico

24

Una buona riabilitazione visiva non potrà che essere il risultato di un

lavoro di équipe e non la conseguenza dell’operato del singolo

Psicologo

Ortottista

Consulenti

Oculista

Il medico oculista clinico: chi si prende cura della patologia oculare del paziente

L’oculista riabilitatore: chi progetta e segue la riabilitazione visiva

Chi sono il clinico ed il riabilitatore?

No alla chiusuraLa riabilitazione visiva rappresenta oggi un impegno imprescindibile di ogni medico oculista

Egli non può esimersi dal conoscere:• Le reali possibilità di recupero del paziente • Il percorso riabilitativo che deve compiere• Il centro e il momento in cui iniziarlo

Quando

Dove

Cosa

In May 2013, the National Centre for the Prevention of Blindness and Rehabilitation of the Visually Impaired has been officially designated by the World Health Organization as a Collaborating Centre for Visual Rehabilitation and Blindness Prevention

Overview of the Scientific Process

1. PHASE I: Planning of the International Consensus Conference Project by the:

WHO; Italian Ministry of Health; WHOCC - National Centre (IAPB-Italy)

2. PHASE II: Identification of the different Working Committees:

• Steering Committee • Managing Committee• Core Scientific Committee (SP Mariotti; ML Jackson; J Keeffe; FM Amore)

Chairs from the 6 WHO GlobalScientific Committees (SC)

Working Groups (WG)

Every decision was always shared and examined by the WHO

Overview of the Scientific Process

Scientific Committee – WHO 6 Geographical Area Coverage

1. WHO African Region

2. WHO Region of the Americas

3. WHO South-East Asia Region

4. WHO European Region

5. WHO Eastern Mediterranean Region

6. WHO Western Pacific Region

Tertiary Level

Macro Activities of Tertiary Level Centres

Assessment of global and visual function with

multidisciplinary team of ad-hoc trained professionals

High Profile specialization

Customised and multidisciplinary

rehabilitation

Advanced treatments with a Complete range of optical, electronic,

hi-tech devices

Research and technological innovation

Multiprofessional figures/profiles (for ex. engineers, architects or

IT experts...)

Networking with other national and

international centres

Define a global database to function as connecting tool

Planning and monitoring

Training of rehabilitation

operators

Ad-hoc and formal training for rehabilitation

operators

Grazie per l’attenzione

Gli aspetti socio-assistenziali dell’ipovisione

e la legislazione in essere

Angelo MombelliResponsabile operativo Commissione Nazionale Ipovisione

dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Componente la Direzione Nazionale della Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità

Meno del 30% della popolazione italiana ha una corretta nozione dell’ipovisione e definisce con

sufficiente chiarezza il significato della parola «ipovedente».

Ma quanti sono i minorati della vista?

Stime dell’OMS: 285 milioni di persone affette da disabilità visive

nel mondo, di cui 39 milioni non vedenti.

Nel mondo industrializzato: circa il 4% della popolazione

è minorata della vista.

Situazione nella regione Marche:1,551 milioni di abitanti

(Dati ISTAT al 31 dicembre 2014)

Numero dei minorati della vista residenti nella regione stimato quindi

fra le 50 e 60mila unità (4%).

Percettori di indennità di accompagnamento o di indennità speciale nelle Marche:

4.058 unità, di cui 1.488 ciechi totali e 2.570 ciechi parziali

pari allo 0,26% della popolazione.

Definizione di cecità legale:

“è considerato privo della vista colui che ha un residuo visivo in entrambi gli

occhi non superiore ad un decimo anche con eventuale correzione”

(secondo comma art. 1 legge 113/85)

Legge 138/2001 «Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive»

Novità:- Viene inserito il campo perimetrico

binoculare come parametro di valutazione.

- I minorati della vista vengono classificati in cinque livelli (da cecità assoluta a 3/10

con un campo visivo inferiore al 60%).

VISUS 9/10 8/10 7/10 6/10 5/10 4/10 3/10 2/10 1/10 1/20 MENO DI 1/20

9/10 a 8/10 0 2 3 5 7 10 15 20

7/10 a 6/10 2 3 5 7 10 15 20 30

5/10 a 4/10 3 5 7 10 15 20 30 40

3/10 5 7 10 15 20 30 40 60

2/10 7 10 15 20 30 40 60 70

1/10 10 15 20 30 40 60 70 80

1/20 15 20 30 40 60 70 80 100

MENO DI 1/20 20 30 40 60 70 80 100 100

TABELLA PERCENTUALI DI INVALIDITA’ SULLA BASE DELL’ACUITA’ VISIVA(Decreto del Ministero della Sanità 5 febbraio 1992)

Decreto ministeriale 28 dicembre 1992

«Approvazione del nomenclatore tariffario delle protesi dirette al recupero funzionale

e sociale dei soggetti affetti da minorazioni».

Legge 28 agosto 1997 n. 284

«Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei

ciechi pluriminorati».

Finanziamento per la creazione e il potenziamento dei

Centri di Riabilitazione Visiva per Ipovedenti

Criticità attuali:• Finanziamento dei nuovi L.E.A. (Livelli Essenziali di

Assistenza)

• Riforma della tabella delle percentuali d’invalidità• Aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle

Protesi• Standardizzazione delle modalità di accertamento

della minorazione visiva• Aggiornamento e revisione dell’importo

dell’indennità speciale concessa ai ciechi ventesimisti

• Individuazione di attività lavorative per i soggetti di cui agli art. 5 e 6 della Legge 138/2001 e aggiornamento della Legge 113/1985.

UOC OCULISTICA FERMODirettore dr C. SprovieriUOC OCULISTICA FERMODirettore dr C. Sprovieri

Servizio di Riabilitazione VisivaReferente dr.ssa C. Guerrieri Paleotti

Ortottista F. Sabbatini

L’IPOVISIONE DAL SOCIALE AL CLINICO

HOT TOPICS IN IPOVISIONEHOT TOPICS IN IPOVISIONE

Dott.ssa Caterina Guerrieri PaleottiMatelica 25 gennaio 2016

Considerazioni di un’oculista dopo 18 anni di attività in ipovisione

OCULISTA-PAZIENTE

Fondamentale la determinazione psicologica del paziente.

La riabilitazione è infatti un processo attivo che presuppone impegno da parte del paziente

Valutazione delle aspettative del paziente e verifica delle possibilità riabilitative in relazione agli esiti della patologia

La somma di più disabilità condiziona il risultato della riabilitazione (esempio Parkinson,Alzheimer)

OCULISTA DEDITO ALL’IPOVISIONE

OCULISTA NON DEDITO ALL’IPOVISIONE

OCULISTA DEDITO ALL’IPOVISIONE

OCULISTA NON DEDITO ALL’IPOVISIONE

Richiesta di invio del paziente quando ancora ci sono margini per la riabilitazione

Invito a non anticipare il tipo di ausilio da utilizzare perché il paziente rimane immancabilmente legato alla prima soluzione proposta

OCULISTA-ISTITUZIONI OCULISTA-ISTITUZIONI

Invito alla Regione Marche di uniformare il comportamento delle commissioni per il riconoscimento della invalidità

Per il riconoscimento della cecità parziale e totale il comportamento è univoco in tutta la regione

La procedura per il riconoscimento dello status di ipovedente grave è invece diverso da zona territoriale a zona territoriale.

In alcune aree la domanda si invia alla commissione ciechi, in altra alla commissione invalidi

L’errore di invio della domanda causa un ritardo nella concessione degli ausili da parte del SSN

Non corretto è l’invio della doppia domanda in quanto crea intasamento nelle commissioni esaminatrici

1) E’ corretto prescrivere un videoingranditore e contemporaneamente la sintesi vocale e sistema OCR?

2) Quando nei minori di 18 anni con ambliopia le lenti sono a carico del SSN?L’ambliopia deve essere mono o bilaterale e di quale entità?

DUBBI NELL’INTERPRETAZIONEDEL NOMENCLATOREDUBBI NELL’INTERPRETAZIONEDEL NOMENCLATORE

La scelta non deve essere lasciata al medico ma regolamentata dalle istituzioni regionali

La modulistica deve essere uniformata in tutta la Regione

Necessità di contatto e colloquio trale due figure professionali

OCULISTA-OTTICOOCULISTA-OTTICO

Va ricordato che per i filtri (studiodi Abati) a parità di valore nominale esiste una differenza considerevole di trasmittanza tra ditta e ditta

Va considerato che per i sistemi ingrandenti per vicino a parità di ingrandimento le lenti Aplanatiche consentono una distanza di lavoro minore ma un campo visivo maggiore rispetto ad telescopio Galileiano con CUP per vicino

Eventuali chiarimenti debbono intercorrere tra oculista e ottico, evitando di sovraccaricare il paziente di preoccupazioni chenon debbono essere sue

Solamente l’integrazione del lavoro delle diverse figure professionali consente al paziente ipovedente,che è la parte debole della relazione, il raggiungimento del più alto livello possibile di autonomia e riabilitazione

OCULISTA - UICOCULISTA - UIC

Invito ad essere al di sopra delle parti, di vigilare sul corretto comportamento delle singole professionalità, di divulgare le opportunità che lo stato offre, evitando di essere essa stessa parte attiva

GRAZIE

«Prospettive e soluzioni chirurgiche per il paziente ipovedente»

«Prospettive e soluzioni chirurgiche per il paziente ipovedente»

UOC OCULISTICA AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD

Dir. Dr. Giacomo Pellegrini

Matelica IPOVISIONE 25 gennaio 2016

DR. G. PELLEGRINI, DR.ssa M. LETTIERI

Gli ANTI VEGF attualmente sono il gold standard per la terapia dellaWET AMD

Nei paesi industrializzati la DMLE è la principale causa di cecità legale nelle persone con ˃ 60 aa

« DRY AMD» «WET AMD»

INDICAZIONI ALLA CHIRURGIA RETINICA solo in casi selezionat:

• Rottura dell’epitelio pigmentato retinico (EPR)• Emorragie estese submaculari• Pazienti non responder all’ANTI VEGF con sovvertimento della struttura

anatomica retinica e dell’EPR

PRINCIPALI APPROCCI CHIRURGICI:

1. Rimozione chirurgica della membrana neovascolare coroideale e/o della emorragia sottomaculare

2. Dislocazione di emorragia acuta maculare con gas e attivatore tissutale del plasminogeno con o senza vitrectomia

3. Traslocazione maculare con retinotomia a 360° (sec. Machemer e sue varianti )

4. Trapianto autologo di graft di EPR-coroide/trapianto di cellule staminali

• CNV larga peripapillare o extrafoveale che non risponde agli ANTI VEGF o alla PDT, e troppo grande per essere trattata con terapia laser.

• CNV di tipo 2 : subretiniche ( quali quelle associate a istoplasmosi, idiopatiche, infiammatorie)

2) DISLOCAZIONE DI EMORRAGIA SUBMACULARE ( accumulo di sangue tre la neuroretina e EPR):2) DISLOCAZIONE DI EMORRAGIA SUBMACULARE ( accumulo di sangue tre la neuroretina e EPR):

• CAUSE: • 80% wet AMD • Macroaneurisma retinico• Strie angioidi• Emorragia sottomaculare idiopatica• Trauma• Histoplasmosi

NB: molto importante è il tming per l’effetto tossico del sangue sui fotorecettori

1) INDICAZIONI ATTUALI PER RIMOZIONE CHIRURGICA DI CNV:1) INDICAZIONI ATTUALI PER RIMOZIONE CHIRURGICA DI CNV:

TECNICA CHIRURGICA:• Sec Heriot: Dislocazione dell’emorragia con iniezione intravitreale di

attivatore del plasminogeno tissutale TPA ( 50-100μg) e bolla di Gas ( C3F8 o SF6) in simultanea o iniezione di Gas dopo 24 dalla iniezione di TPA.

Posizione del capo: prono • Sec Haupert: vitrectomia vpp con iniezione sottoretinica di TPA (25-50μg),

scambio aria/fluido, iniezione SF6 al 20%. Posizione del capo: prona

3) TRASLOCAZIONE MACULARE:3) TRASLOCAZIONE MACULARE:

• DMLE essudatva con fibrosi sottoretinica, rottura dell’EPR, esiti di estese emorragie sottoretiniche , no responder alla terapia antiVEGF. (NB: non indicato per DMLE atrofica in quanto si crea un’atrofia secondaria nella zona di traslocazione foveale )

• Perdita visiva bilaterale ( per effetto torsionale della traslocazione) • Si tratta l’occhio con migliore acuità visiva con struttura architettonica

retinica meglio conservata ( importante effettuare indagini pre operatorie quali OCT, FAG, ICG e AUTOFLUORESCENZA del fondo )

DI COSA SI TRATTA:Trasferire la fovea da un letto sottoretinico severamente compromesso a una nuova locazione con tessuto sottoretinico sano .Molte patologie maculari partono da affezioni che coinvolgono gli strati sottoretinici (EPR-COROIDE) quali la DMLE e miopia degenerativa.

INDICAZIONI:

TECNICA MTS 360 (traslocazione a 360°)

X

X

TRASLOCAZIONE MACULARE MINIMA max di 1500μ ( per CNV con diametro 1 disco papillare)

Dopo la traslocazione la torsione di 35°-40° verso l’alto eccede la massima ampiezza di ciclofusione ( intorno ai 15°)

Per ridurre la ciclotorsione bisogna rinforzare l’obliquo inferiore e recedere l’obliquo superiore

ESITI VISIVI DOPO TRASLOCAZIONE:• Cambiamenti della visione da vicino più che quella da lontano• Miglioramento della velocità di lettura, di fissazione e sensibilità al

contrasto • Riduzione della risposta sia scotopica che fotopica all’ERG

COMPLICANZE:• Distacco di retina e PVR• Edema maculare cistoide e membrana epiretinica• Recidiva di CNV• Cambiamenti dell’RPE sul letto della traslocazione maculare• Diplopia torsionale• Foro maculare, ipotonia, cheratopatia ( meno frequenti)

4) TRAPIANTO DI INNESTO AUTOLOGO DI RPE- M. BRUCH e COROIDE (Peyman 1991)

4) TRAPIANTO DI INNESTO AUTOLOGO DI RPE- M. BRUCH e COROIDE (Peyman 1991)

COMPLICANZE:

• Trauma ischemico e chirurgico del «graft»

• Ritardo nella vascolarizzazione del «graft»

• Emorragia intraoperatoria• Recidiva della CNV, Distacco di

retina, PVR, pucker

• Adesioni forti al centro della macula tra retina e coroide che comporta maggior rischio di danno chirurgico ai fotorecettori rispetto alla DMLE essudativa

• Atrofia del neuroepitelio che non regredisce dopo trapianto di «graft» RPE-COROIDE sani

• NB: a differenza della traslocazione non si osserva un atrofia dell’RPE del «graft» nel postoperatorio

NELLA DMLE SECCA « Outcome visivi peggiori»:

13

LA PROMESSA DELLE CELLULE STAMINALI

• TRIAL CLINICO Fase 1-2 : NCT01344993(pz Stargardt e dry AMD

• SEDE: Unites States (multi centrico)

• SPONSOR: Advanced Cell Technology

• Iniezione sub-retinica di cellule di EPR(50000-100000-150000-

200000) derivate da cellule staminali embrionarie (ESCs)

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• RIKEN INSTITUTE KOBE, JAPAN

• Trapianto di foglietti di RPE derivati da cellule staminali adulte pluripotenti autologhe( hiPSC) (settembre 2015)

Università di Montreal e del Maisonneuve-Rosemont Hospital (prof Bernier)

IN VITRO: hanno ottenuto fotorecettori (coni) derivati da cellule staminali embrionali

PROTESI RETINICA (OCCHIO BIONICO):PROTESI RETINICA (OCCHIO BIONICO):

Dispositivo elettronico retinico che consente a chi non è vedente a causa di retnite pigmentosa allo stadio avanzato o di una coroideremia di recuperare parzialmente la visione centrale.

INDICAZIONI:• Retinite pigmentosa avanzata o coroideremia• Integrità del nervo ottico• Minimo di vitalità delle cellule retiniche • Condizioni oculari che consentono l’impianto della protesi retinica

IN CHE COSA CONSISTE QUESTO SISTEMA ?

• DISPOSITIVI EPIRETINICI : con chip collocato sopra alla retina ( ARGUS II : approvato da CE e FDA)

• DISPOSITIVI SOTTORETINICI : con chip impiantato sotto la retina per via transcoroideale ( Alpha- IMS : approvato da CE )

EPIRETINICO SOTTORETINICO

con telecamera senza telecamera

60 elettrodi 1500 elettrodi

Segue i movimenti della testa Segue i movimenti dei bulbi

VA 20/1262 VA 20/546

CV 20° CV 15°

ARGUS II:

ARGUS II:

VISIONE DOPO IMPIANTO DI ARGUS II:

• Nel migliore dei casi si ottiene solo una parte della visione centrale (20°)• Visione «pixelizzata» composta da tanti quadratini bianco-nero• La visione si presenta in diverse tonalità di grigio• Le immagini si presentano per flash successivi ( 5-7 fotogrammi al

secondo)• Alcuni pazienti sono in grado di distinguere le forme, identificare caratteri

di grandi dimensioni e individuare sorgenti luminose, altri non sono in grado di interpretare le informazioni spaziali sulla scena visiva

Nel 2011 è stato effettuato il primo impianto in ITALIA a Pisa

Attualmente vengono impiantati al Careggi di Firenze e a Camposampiero in Veneto

Alpha IMS Subretnal Implants

Prospettive:

• Aumentare la risoluzione delle immagini • Migliorare la fluidità delle immagini (non a «fotogrammi»)• Ottenere una visione a colori

In progettazione:

• ARGUS III: 240 elettrodi• Prototipi: • EPI RET 3 ( totalmente intraoculare)

• INTELLIGENT MEDICAL IMPLANTS ( videocamera esterna)

• PROTESI CORTICALE ORION : impianto sulla superficie della corteccia visiva che bypassa le vie ottiche con l’indicazione per patologie che coinvolgono il N.O ( glaucoma e altre neurotticopatie ) e pazienti con disfunzione della retina interna ( esiti di OACR, DR, esiti di traumi e infezioni)

IOL VIP

Impianto intraoculare di un sistema telescopico di tpo Galileiano composto da due cristallini artficialiImpianto intraoculare di un sistema telescopico di tpo Galileiano composto da due cristallini artficiali

Permette un ingrandimento (×1,3) dell’immagine con deviazione (grazie all’effetto prismatico) verso una parte sana della retina precedentemente individuata con un simulatore esterno

Un software (SAVA plus) permette:• selezione pazienti idonei (cheratometria,

lunghezza assiale, stato del cristallino) ; • posizionamento corretto delle IOL e il loro

potere• elaborare programma riabilitativo pre e

post operatorio digitalizzato e personalizzato

Simulatore IOL VIP permette di effettuare le prove pre-chirurgiche

INDICATO in patologie che determinano uno scotoma centrale stabile ( DMLE atrofica, fori maculari , Stargart, miopia degeneratva)

IOL VIP CLASSIC

Doppia lente artificiale: una inserita (biconcava/negativa) nel sacco e l’altra( biconvessa/positiva) in camera anteriore in modo da formare un sistema telescopico

IOL VIP REVOLUTION ACRYLIC

Sistema costituito da due lenti unite da un anello equatoriale in materiale acrilico che va inserita totalmente nel sacco utilizzando le moderne tecniche chirurgiche per le IOL pieghevoli

IOL K:

Sistema realizzato per quei pazienti non idonei all’impianto di IOL VIP, per migliorare le prestazioni visive quali: la TV, la lettura, il PC.Al centro della lente vi è una piccola parte negativa che funge da oculare di telescopio quando il paziente indossa gli occhiali per vicino

GRAZIE PER L’ATTENZIONEGRAZIE PER L’ATTENZIONE