Pit-Spot Arriva il digitale.E il «Multivisore ... · Messaggi e scherma-te sul video gestiranno...

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Citroën giocaal Grande Fratellodell’automobile

Sotto il segno di Ci-troën è nato il reali-ty-advertising, la pub-

blicità nella forma di reality.Va nella direzione che oggiattraversa tutti i media, a co-minciare, ovviamente, dallatelevisione: il coinvolgimen-to dello spettatore, che aspi-ra a oltrepassare il confinefra platea e palcoscenico. Ilreality-advertising ruota na-turalmente attorno al ca-sting, e il «Gold Casting»,online in queste settimanes u I n t e r n e t ( a l s i t owww.c3gold.it), mira a cer-care volti nuovi per la cam-pagna pubblicitaria Tv 2009di «C3 Gold».

La campagna non fa cherinnovare un’operazionegià iniziata qualche mese fa:su tutte le reti generaliste ab-biamo visto Naomi Cam-bell, a Cannes, affiancarsi avolti sconosciuti, accomuna-ti dalla manifestata meravi-glia per la C3 Gold. Per tutti,lo stesso stupito tormento-ne di fronte alla nuova edi-zione dell'automobile: «Ohmy Gold!». Ora la palla pas-sa al web, dove si sta svol-gendo il casting per la futu-ra campagna. Qui un video-messaggio dà il benvenutoalla Gold Community e spie-

ga come partecipare: occor-re girare un video di 20 se-condi, con telecamera o tele-fonino, pronunciando la fati-dica frase in modo il più pos-sibile originale, accattivan-te, estroso.

Come in ogni reality chesi rispetti non manca un si-stema di «voting»: la miglio-re interpretazione, quellapiù votata dai navigatori,consente di diventare il nuo-vo Gold-Boy o la nuovaGold-Girl di Citroën. I videocaricati, oltre a essere visibi-li in Rete, possono esserepubblicati e condivisi su Fa-cebook o Myspace. Ed ecco,già online, tanti modi diffe-renti di pronunciare la stes-sa frase: c’è chi è su una se-dia da dentista e chi all’ap-parecchio di una cabina tele-fonica in strada, ognuno ,con la speranza di saltar sulpalco per trenta secondi dicelebrità. Le campagne ba-sate sui tormentoni sono lepiù efficaci proprio nel coin-volgere lo spettatore, ora pe-rò la parola è ai navigatori.Un’operazione analoga haraccolto migliaia di video au-toprodotti che hanno rico-struito l’immagine di Italia1: è stata un successo inatte-so.

Pit-Spotdi Aldo Grasso

in collaborazionecon Massimo Scaglioni

pitspotcorriere@fastwebnet.it

La nuova Tv/1 Al via lo standard «terrestre»: più programmi e migliore definizione. Ma lo schermo va cambiato

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La nuova Tv/2 I progetti delle emittenti e i numeri. Venduti finora 10 milioni di apparecchi e raggiunto il 6% dell’audience. Il disimpegno di Telecom Italia Media

Arriva il digitale. E il «Multivisore»

DI UMBERTO TORELLI

Il boom di Mediaset e Rai: da tre a 36 canaliLe due aziendemoltiplicano per 12 la potenza di trasmissione. Ma all’estero le frequenze vanno all’asta

Persone, rete, consumi

Parte il digitale terre-stre. A fine ottobrel a S a r d e g n a h aadottato per primail nuovo standard

televisivo, decretando, dopooltre mezzo secolo di Tv ana-logica, l’inizio della nuovaera digitale. Per lo spegni-mento (switch-off) del segna-le analogico nelle altre Regio-ni, vale il calendario del mi-nistero per lo Sviluppo eco-nomico (vedi tabella): daadesso fino al 2012, quandoCalabria e Sicilia abbandone-ranno per ultime il vecchiosistema.

Con il nuovo standard ditrasmissione cambierà pro-fondamente anche il televi-sore: da media a una sola di-rezione per utenti passivi, di-venterà «multivisore», congli spettatori che potrannointeragire attraverso il teleco-mando e altri dispositivi elet-tronici. I nuovi schermi piat-ti a cristalli liquidi (Lcd) e alplasma verranno usati an-che come terminali multime-diali: grazie agli ingressi digi-tali, si può guardare film inalta definizione da Dvd, vide-ogiocare con la console,ascoltare musi-ca con lettoriMp3, collegaren o t e b o o k eNetPc per navi-gare sul web.

Il passaggioal digitale terre-stre è un cam-biamento checoinvolge milio-ni di utenti. Con pro e con-tro. Parliamo prima dei van-taggi. Le emittenti televisiveche trasmetteranno con il si-stema Dtt (Digital terre-strian television) disporran-no di un numero superioredi programmi. Infatti perogni banda (analogica) di fre-quenza, aumenta il numerodei canali digitali trasmessi:

fino a sette-otto volte. Di con-seguenza, si potranno riceve-re più trasmissioni in chiaroe a pagamento. Non solo. Mi-gliora anche la qualità del se-gnale, quindi la risoluzionedello schermo Tv. Nel corsodegli anni si arriverà a tra-smettere solo in alta defini-zione (Hd), per ora in fase disperimentazione in pochezone d’Italia. Un assaggiodella qualità video lo ha of-ferto la Rai, durante le Olim-piadi di Pechino e per alcu-ne partite di Champions Lea-gue.

Gli svantaggi, invece, so-no i problemi da affrontareper impianto e apparecchioTv. Per il primo non sono ne-cessarie modifiche: il ricevi-tore, sul tetto di casa, rimanelo stesso. Al più, bisogneràcalibrare i segnali, un’opera-zione da tecnico antennista,consigliata soprattutto pergli impianti centralizzati deicondomini. Per il televisore,invece, cambia tutto.

Due le possibilità. Se tene-te il vecchio apparecchio e,al momento dello switch-off,non avrete provveduto ad ac-quistare un decoder digitale,allora non riceverete nessunprogramma. È presumibile,

secondo quan-to già fatto perl a S a r d e g n a ,che vengano at-tivate sovven-zioni statal i ,con uno scontodi circa 50 eu-ro. Ricordateche bisogna ab-binare un singo-

lo decoder a ogni televisoredella casa. In fase di acqui-sto potete optare per appa-recchi con la sola ricezionedei programmi in chiaro (da60-80 euro), oppure per quel-li predisposti per la Tv a pa-gamento (da 120 euro). Inogni caso, quando si passeràalle trasmissioni Hd, non èdetto che quanto avete ac-

quistato ora vi consenta lacompleta ricezione in altadefinizione.

Diverso il discorso se ac-quistate un nuovo apparec-chio. Abbandonate le Tv araggi catodici, il mercato of-fre ora televisori Lcd e al pla-sma. I primi dominano, vi-sto che in Italia nel 2008 sa-ranno venduti oltre 3,6 milio-ni di Lcd contro 280 mila pla-sma. I secondi, però, garanti-scono maggiore fluidità del-le immagini, specie per gliamanti dell’home theatre.Quanto alle dimensioni, imodelli più richiesti vannodai 32 ai 56 pollici, in forma-to 16:9. Le offerte da partedei costruttori sono moltepli-ci, con prezzi da 600 a oltre

2.500 euro, per televisori cone senza decoder Dtt interno:vale la pena di orientarsi suisecondi, e meglio ancora sehanno integrato anche il let-tore (modulo Cam) per lapay per view.

L a c o r e a n a S a m s u n gElectronics, guidata dall’am-ministratore delegato YoonWoo Lee, offre diversi forma-ti Lcd: «Sono già predispostiper quello che viene indica-to come "bollino bianco" —dice Paolo Sandri, vicepresi-dente della divisione audiovideo di Samsung Italia —,dove basta inserire la cardper i programmi a pagamen-to» (vedi scheda). La giappo-nese Panasonic propone in-vece Viera, televisore al pla-

sma da 50 pollici con lettoreCam (3 mila euro). Gli appa-recchi digitali di Lg, Philips eSharp sono già predispostiper il bollino bianco.

Il prossimo anno arrive-ranno i modelli con «bollinoblu», per consentire l’interat-tività in diretta: una Tv bi-di-rezionale in cui lo spettatoreassumerà un ruolo attivo.«Attraverso il doppino telefo-nico l’utente interagirà con itasti del telecomando — di-ce Marco Tosi, amministrato-re delegato di IconMedia-lab —. Messaggi e scherma-te sul video gestiranno il flus-so delle informazioni».

Non resta che aspettare,ma i cambiamenti sarannoancora molti.

A cinque anni dalla na-scita, la televisione di-gitale terrestre italia-

na, o Dtt, sta finalmente de-collando, ma non senza pro-blemi, soprattutto sulla ge-stione delle frequenze. Nuovioperatori entreranno nel mer-cato della Tv digitale, ma al-tri ne escono.

In Sardegna, prima regio-ne coinvolta, lo switch-off (ilpassaggio definitivo dall’ana-logico al digitale) è ormaicompleto. «L’isola, con i suoi1,6 milioni di abitanti, èl’area digitale più vasta d'Eu-ropa», dice Andrea Ambro-getti, presidente di DgTvi,

l’associazione che riunisceRai, Mediaset, Telecom ItaliaMedia, Dfree e le emittenti lo-cali. Il governo guidato da Sil-vio Berlusconi (che è anche ilprincipale azionista di Media-set) punta decisamente sullaTv digitale e il sottosegretarioalle Comunicazioni, PaoloRomani, ha previsto che 37milioni di italiani spegneran-no la tv analogica per passareal Dtt già entro il 2010.

Finora sono stati venduti10 milioni di apparecchi digi-tali (per due terzi decoder,per un terzo televisori integra-ti) e la nuova Tv raggiunge il6% dell’audience. Secondo il

piano governativo di digitaliz-zazione per aree geografiche,e n t r o i l 2 0 0 9 c i s a r à l oswitch-off in Valle d’Aosta,Lazio, Campania, TrentinoAlto Adige e Piemonte. Il go-verno prevede di stanziarecirca 100 milioni all’anno fi-no alla fine del 2012, quandoavverrà lo switch-off definiti-vo anche nelle ultime due re-gioni, Sicilia e Calabria. Pre-vedibilmente tutto procede-rà secondo il modello Sarde-gna, dove la tecnologia digita-le ha permesso un arricchi-mento dell’offerta: i canali so-no passati dai 26 (10 naziona-li e 16 locali) della vecchia Tv

analogica a ben 59 (29 nazio-nali e 30 locali).

Secondo le prime rilevazio-ni dello Studio Frasi, la nuo-va offerta di Tv digitale pre-mia Rai4, il canale diretto daCarlo Freccero, che supera il3% di audience (e La7), men-tre i canali generalisti di Rai e

Mediaset perdono quota. Manon tutti i sardi hanno acqui-stato il decoder Dtt: anche laTv satellitare Sky guadagnaaudience.

Tuttavia sia la Rai sia la Me-diaset presieduta da FedeleConfalonieri guadagnerannopotenza: gestiranno ognunanon più solo tre reti di tra-smissione ma il doppio, ovve-ro sei frequenze, o multiplex(mux). Considerando che suogni multiplex si possono dif-fondere sei canali Tv, i duopo-listi potranno moltiplicareper 12 (da 3 a 36 canali) la lo-ro capacità trasmissiva. An-che Telecom Italia Media pas-

sa da due reti a quattro mux,All Music del gruppo Espres-so da una rete a due mux,mentre le altre Tv guadagna-no un mux (cioè la possibilitàdi trasmettere 6 canali).

TI Media, invece, si disim-pegna dall’affollato mercatodigitale, cedendo la suaPay-Tv ad AirPlus Tv, control-lata dalla famiglia svedeseWallenberg, che promette ca-nali di calcio, film e program-mi per bambini. Aumenteran-no quindi la competizione el’offerta.

Tutto bene allora? Non pro-prio. Il governo potrebbe es-sere costretto ad affrontareproblemi intricati sul frontedella gestione dello spettroradio. In Sardegna, i broadca-ster hanno ottenuto comples-sivamente 38 frequenze: le re-clamano anche per trasmette-re la Tv ad alta definizione,che occupa molta banda e ri-

chiederebbe la completa so-stituzione degli attuali deco-der.

Sono rimaste solo due fre-quenze da assegnare a even-tuali altri operatori (e altre17, però non concordate a li-vello europeo). Ma la Com-missione Ue ha già accusatol’Italia di gestione chiusa epro-broadcaster dello spet-tro nazionale. Gli altri gover-ni europei puntano infatti amettere all’asta buona partedelle frequenze liberate dallaTv analogica, consapevoliche per i gestori mobili valgo-no miliardi. Nel frattempo TIMedia sta trattando per cede-re una quota della sua prezio-sa rete digitale a un fondo diprivate equity; e corre voce(né smentita né confermata)che anche il gruppo Espressostia valutando la cessione del-la rete digitale di All Music.

ENRICO GRAZZINI

Filmma anchemusica, videogame, Internet. Come sarà la televisione di domani

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30 CORRIER E C O N O M I A LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2008