PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI ARSITA (TE) · 2014. 1. 17. · Il gruppo di lavoro del piano...

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Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo

sviluppo economico sostenibile

Università di Chieti - Pescara “Gabriele

D’Annunzio”

Università di Napoli “Federico II”

Università di Ferrara

PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI ARSITA (TE)

a seguito dell’evento sismico del 6/04/2009

Coordinamento e responsabilità scientifica delle attività: Dr. Ing. Maurizio Indirli (ENEA)

Gruppo di lavoro:

ENEA

Maurizio Indirli, Dante Abate, Stefania Bruni, Bruno Carpani, Elena Candigliota, Roberta Chiarini, Graziano Furini, Fabio Geremei, Alessandra Gugliandolo, Francesco Immordino, Giuseppe Maino, Giuseppe

Marghella, Anna Marzo, Lorenzo Moretti, Giuseppe Nigliaccio, Samuele Pierattini, Claudio Puglisi, Augusto Screpanti, Maria-Anna Segreto

Università di Chieti-Pescara Gabriele D’Annunzio

Samuele Biondi, Enrico Miccadei, Enrico Spacone, Ivo Vanzi, Nicola Cataldo, Sara Staniscia

Università di Napoli “Federico II” Antonio Formisano, Carmine Castaldo, Letizia Esposito, Gilda Florio, Roberta Fonti

Università di Ferrara

Carmela Vaccaro, Antonio Tralli

Master “Architettura Sostenibile” Università di Bologna, tutoring ENEA Matteo Angelini, Chiara Massaia, Teresa Gambatesa (*) (*) dottoranda in Ingegneria Strutturale presso l’Università di Ferrara

TITOLO DEL DOCUMENTO 3A_01_a2

MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DI ARSITA

Revisione Data AUTORI 0 12-11-2012 Nome Maurizio Indirli

Firma

1 Nome Firma

2 Nome Firma

3 Nome Firma

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PREMESSA ........................................................................................................................................ 3

A. LA MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DI ARSITA ............................ 4

B. SUGGERIMENTI PER UN APPROFONDIMENTO ....................................................... 113

3

PREMESSA Questo documento riporta in toto la relazione illustrativa (e allegati) riguardante la microzonazione sismica del territorio di Arsita, curata dalla Dr. Geol. Caterina Vellante, con la collaborazione del Dr. Geol. Giuseppe Rossi, non entrando nel merito di questa attività, in quanto affidata dall’Amministrazione Comunale di Arsita ad esperti non facenti parte del gruppo di lavoro che ha redatto il piano di ricostruzione. L’Amministrazione Comunale ha autorizzato il gruppo di lavoro ad inserire lo studio di microzonazione sismica tra i materiali afferenti al piano di ricostruzione. Si risponde, infine, ad una osservazione scritta dalla ISSO (International Seismic Safety Organisation), tramite la Dr. Avv. Wania della Vigna, in cui sono richiesti approfondimenti relativi alla valutazione dell’hazard sismico per il territorio di Arsita. Il gruppo di lavoro del piano di ricostruzione condivide tale osservazione, e propone all’Amministrazione Comunale un’integrazione, da effettuarsi tramite uno studio scientifico specifico, con modalità da definirsi.

4

A) LA MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DI ARSITA Il frontespizio e l’indice del documento elaborato dalla Dr. Geol. Vellante sono riportati di seguito.

Frontespizio della relazione illustrativa riguardo la microzonazione sismica di Arsita.

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Indice della relazione illustrativa riguardante la microzonazione sismica di Arsita.

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Allegato 1a: Carta degli affioramenti scala 1:5000.

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Allegato 1b: Microzonazione sismica; Carta delle frequenze fondamentali di vibrazione scala 1:5000.

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Allegato 1c: Microzonazione sismica; Carta geologico-tecnica scala 1:5000.

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Allegato 1d: Microzonazione sismica; Carta delle indagini scala 1:5000.

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Allegato 1e: Microzonazione sismica; Carta MOPS scala 1:5000.

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Allegato 2: Dati pregressi; CPT.

Allegato 2: Dati pregressi; DPSH.

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Allegato 2: Dati pregressi; CPT_Tr.

Allegato 2: Dati pregressi; DPSH_Er.

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Prospezione sismica attiva di superficie di tipo MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves)

Allegato 2: Dati pregressi; MASW_Er.

Allegato 2: Dati pregressi; DPSH_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; Arsita_MASW_Ip.

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Allegato 2: Dati pregressi; indagini di consolidamento; letture inclinometriche; prima pagina;

i dati completi sono riportati in un apposito file.

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Allegato 2: Dati pregressi; indagini di consolidamento; prove di laboratorio; prima pagina;

i dati completi sono riportati in un apposito file.

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Allegato 2: Dati pregressi; indagini di consolidamento; sondaggi; prima pagina;

i dati completi sono riportati in un apposito file.

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B) SUGGERIMENTI PER UN APPROFONDIMENTO Nella relazione di inquadramento generale (documento 1A_01) si è già parlato di un confronto tra due metodologie (PSHA e NDSHA) per la valutazione dell’hazard sismico. Per gli specifici riferimenti bibliografici, si faccia quindi riferimento al documento citato. La classificazione sismica italiana è basata sulla metodologia PSHA (Probabilistic Seismic Hazard Assessment), correntemente utilizzata nelle verifiche ingegneristiche, che descrive la pericolosità sismica in termini probabilistici e considerando un solo parametro, ovvero l’Accelerazione di Picco al Suolo (Peak Ground Acceleration PGA). Sulla base di recenti studi e delle lezioni apprese in seguito ai grandi terremoti verificatisi nel mondo durante l’ultimo decennio, il metodo PSHA si è rivelato insoddisfacente. In aggiunta, è ormai riconosciuto nella comunità scientifica che le sole stime basate sulla PGA si sono rivelate insufficienti per una progettazione ottimale, in particolare per edifici strategici e infrastrutture, poiché, tra le variabili di progetto antisismico, anche gli spostamenti causati da un terremoto possono giocare un ruolo fondamentale nell’analisi dinamica. Una metodologia più accurata, innovativa e ormai consolidata per la valutazione della pericolosità sismica è rappresentata dalla NDSHA (Neo-Deterministic Seismic Hazard Assessment). Essa consente di elaborare serie temporali complete per gli scenari sismici desiderati, da cui ricavare i valori di picco per lo spostamento al suolo, la velocità e l’accelerazione di progetto, integrando tutta l’informazione disponibile fornita dai database più aggiornati inerenti le tematiche sismologiche, geologiche, geofisiche e geotecniche per il sito oggetto dello studio, e fornendo modellazioni a scale differenti (nazionale, regionale e metropolitana). I limiti pratici della metodologia PSHA, in particolare per il calcolo strutturale e in generale per la mitigazione del rischio sismico, emergono chiaramente effettuando un confronto con il metodo NDSHA. Quest’ultimo fornisce valori più elevati (e quindi conservativi) per i principali parametri di progetto, rispetto a quelli forniti dalla PSHA, per le zone a sismicità più elevata. Al contrario, tramite la NDSHA, detti valori sono inferiori per le zone a minor rischio sismico rispetto alla PSHA, che invece li sovrastima. Lo scuotimento sismico atteso, ottenibile tramite una stima probabilistica PSHA per l’evento sismico di riferimento associato alla probabilità di superamento del 10% in 50 anni (periodo di ritorno di 475 anni, per il quale sono ricavate le mappe sismiche probabilistiche italiane), appare, infatti, fortemente sottostimato di circa un fattore 2, in particolare per i valori più elevati di PGA. Se si considera, invece, come evento di riferimento un terremoto con la probabilità di superamento del 2% in 50 anni, (ovvero periodo di ritorno di 2475 anni) la stima PSHA per aree a forte rischio sismico diventa comparabile con lo scenario ottenuto tramite NDSHA; ma, in questo caso, la PSHA sopravvaluta fortemente i parametri di progetto per le aree a sismicità bassa. Risulta evidente, quindi, come il metodo probabilistico PSHA sia una coperta troppo corta per una corretta valutazione della pericolosità sismica. Per tale ragione, la classificazione sismica italiana deve essere ulteriormente aggiornata, tenendo conto dei recenti importanti progressi scientifici. Quanto appena detto si è verificato anche per l’evento sismico abruzzese del 6 Aprile 2009, e ciò è evidente analizzando gli spettri di pseudo-accelerazione (componenti orizzontali e verticali), con smorzamento al 5%, dello shock principale, se paragonati con le attuali norme antisismiche NTC 2008. Questo punto è stato anche sollevato da un’osservazione al piano di ricostruzione, scritta dalla Dr. Avv. Wania della Vigna di Arsita (si veda l’Allegato 3, riportato di seguito), presso cui ha sede legale l’ISSO, International Seismic Safety Organisation. Si ritiene quindi indispensabile integrare le valutazioni di seismic hazard procedendo ad un approfondimento mirato, nella fattispecie ad un confronto su scala nazionale e locale (inclusa la microzonazione sismica per il territorio di Arsita) delle metodologie PSHA e NDSHA, al fine di ottenere una valutazione estremamente accurata dell’input sismico mediante le più aggiornate metodologie scientifiche, andando anche oltre quanto previsto dalle normative vigenti. Il responsabile del piano di ricostruzione, Dr. Ing. Maurizio Indirli, si farà carico di trasmettere all’Amministrazione Comunale una proposta integrativa, con tempi e costi, per l’effettuazione di tale approfondimento.

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Allegato 3: osservazione riguardo la valutazione dell’input sismico di Arsita.