Obesità, Malattie Cardiovascolari, Encefalopatie,Tumori

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MENTE CERVELLO E ALIMENTAZIONE Prof. Ferdinando Cornelio – Direttore Scientifico Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta. - PowerPoint PPT Presentation

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MENTE CERVELLO E ALIMENTAZIONE

Prof. Ferdinando Cornelio – Direttore Scientifico

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta

E’ intuitivo e quasi scontato che vi sia una profonda influenza

tra la nutrizione lo sviluppo e il mantenimento in salute del

nostro cervello.

Esiste una complessa relazione tra il desiderio, il gusto

l’apprezzamento del cibo che non sempre si traduce in

concetto di salute anzi, i comportamenti alimentari naturali

spontanei della persona occidentale moderna stanno creando

una sorta di patologia da sovra disalimentazione:

Obesità, Malattie Cardiovascolari, Encefalopatie,Tumori

(Bulimia – Anoressia)

Se consideriamo le malattie neurologiche, i

progressi della medicina moderna hanno risolto

molte malattie acute:

con l’aumento della vita media si è creata una

coorte di cronicità e disabilità che costituisce

quasi il 40% della popolazione oltre i 65 anni

Un filone di studio che si sta rafforzando di

recente suggerisce che un corretto e razionale

utilizzo di diverse risorse nutrizionali stia

giocando un ruolo chiave, di concerto con

fattori genetici e ambientali, nel controllo e

forse nella cura delle disfunzioni del

cervello e della salute mentale

Come affrontare questa rivoluzione antropologica?

Studi sui bambini in età scolastica hanno definitivamente dimostrato

che nei soggetti nati da madri in carenza di iodio e cresciuti in carenza

vi è un netto difetto cognitivo che si corregge con l’assunzione di

prodotti iodati

Best Practice & Research Clinical Endocrinology & Metabolism 24 (2010) 29 - 38

Iodine deficiency in pregnancy, infancy and childhood and its consequences for brain development

Alida Melse – Boonstra, Phd

LE CARENZE

Neurogranina è il solo gene specifico dell’encefalo coinvolto nello sviluppo e nel mantenimento di apprendimento e memoria è prevalentemente espresso nell’ippocampo.

Int. J. Devl Neuroscience 28 (2010) 589-596

Hypothyroidism following developmental iodine deficiency reduces hippocampal neurogranin…

Jing Dong

LE CARENZE 2

La funzione della tiroide è depressa dal deficit combinato di iodio e di micronutrienti come ferro, selenio vitamina A zinco

Best Practice & Research Clinical Endocrinology & Metabolism 24 (2010) 117-132

The impact of common micronutrient deficiencies on iodine and thyroid metabolism:

the evidence from human studiesSonja Y. Hess Ph.D., Research Nutritionist

LE CARENZE 3

Proceedings of the Nutrition Society 2009, 68, 408-415

New insights into nutrition and

cognitive neuroscience

M.J. Dauncey et al.

Dalla Review emergono dati in favore della potenziale azione di diversi nutrienti che agiscono promuovendo la formazione di membrane e la sinaptogenesi, l’incremento della memorizzazione, la buona circolazione vascolare.

Cruciale è l’intervento precoce quando ancora non si è instaurata la demenza

ReviewJournal of Alzheimer’s Disease 20 (2010) 765-775

Can Nutrients Prevent or Delay Onset of Alzheimer’s Disease?

Patrick J.G.H. Kamphuis and Phili Scheltens

The Journal of Nutrition 2009

Grape Juice, Berries, and Walnuts

Affect Brain Aging and Behavior

James A. Joseph et al.

Possibile significato positivo nell’uso di micronutrienti nella depressione

LA DEPRESSIONE è associata alla carenza di neurotrasmettitori quali serotonina,

dopamina, norepinefrina, i farmaci anti depressivi in uso agiscono alimentandone la

concentrazione.

Ci sono mezzi naturali per aumentare la biodisponibilità di questi trasmettitori :

TRIPTOFANOTRIPTOFANO precursore della Serotonina alcuni ne sono ricchi:

VIT. B6T. B6 anch’essa implicata nella sintesi di serotonina ricchi in:

AVOCADO, AVENA, GRANO SARACENO, COZZE, GAMBERONI, ARAGOSTA

VIT. B12B12 (Acido Folico) magnesio sintesi di dopamina: LEGUMI, FOGLIE VERDI, LENTICCHIE

CARENZA SALI DI ZINCO ASSOCIATA A DEPRESSIONE:CARENZA SALI DI ZINCO ASSOCIATA A DEPRESSIONE: ZUCCA ZUCCA

TOFU, SEMI DI ZUCCA, SESAMO, MANDORLE, NOCI, FAGIOLI, CEREALI, INTEGRALI, DATTERI, FICHI SECCHI, BANANE, TACCHINO

The Journal of Nutrition, 2011

Regular Consumption of Dark Chocolate Is Associated with Low

serum Concentrations of C-Reactive Protein in a Healthy Italian

Population1,2

Romina di Giuseppe et al.

Cibi e bevande, fonte preferenziale di flavonoidi che hanno dimostrato effetti benefici su funzioni vascolari e performances mentali.I flavonoidi in particolare sono peculliari nel migliorare la memoria le performances cognitive per la loro capacità di incrementare i fattori neurotrofici responsabili nel mantenimento e nel miglioramento dei vari processi di memoria e di apprendimento e nel proteggere i neuroni cognitivi dai processi degenerativi

I FLAVONOIDIProceedings of the Nutrition Society (2008), 67, 238-252

Food for thought: the role of dietary flavonoids in enhancing human memory, learning and

neuro-cognitive performanceJeremy P. E. Spencer

VINO – THE – CACAO – MIRTILLI

Free Radical Biology & Medicine, Vol 30, No. 4, pp. 433-446, 2001

FLAVONOIDS PROTECT NEURONAL CELLS FROM

OXIDATIVE STRESS BY THREE DISTINCT MECHANISMS

Kumiko Ishige et al.

Gli Omega-3 Gli Omega – 3 sono una categoria di acidi grassi essenziali noti soprattutto per la loro presenza ed il mantenimento dell'integrità delle membrane cellulari. Detti polinsaturi a causa del fatto che la loro catena comprende vari doppi legami

I principali acidi grassi del gruppo omega-3 sono:

L‘acido a -linolenico o ω3α (18:3; ALA)

L‘acido eicosapentaenoico (20:5; EPA) L‘acido docosaesaenoico (22:6; DHA)

STUDI CLINICI

Un campione di 11.324 persone colpite da infarto del miocardioDopo un follow up di 4 anni, i pazienti trattati con omega-3 presentavano riduzione degli infarti, della morte improvvisa, ictus e della mortalità totale

I farmaci a base di Omega-3 sono rimborsati dal SSN solo ed esclusivamente nei seguenti casi:

– Pregresso infarto del miocardio– Ipertrigliceridemia

• Familiare (è una dislipidemia su base genetica) • Indotta da farmaci (immunosoppressori; antiretrovirali; inibitori della

aromatasi)• In pazienti con insufficienza renale cronica

Omega - 3

Lipid metabolism and therapy – 2010Una serie di studi osservazionali su pazienti danno ancora esiti controversi, mentre studi sperimentali dimostrano effetti di componenti di omega 3 (EPA e DHA) sulla formazione di frammenti di amiloide.Due studi clinici preliminari (6 mesi) svedesi e olandesi

non dimostrano effetti positivi sui deficit cognitivi con esclusione di singoli casi con forme lievi di Alzhemer. Questi studi andranno riconsiderati alla luce delle ricerche di genomica e di un’analisi più complessa di tipo nutrizionale.

OMEGA 3Current Opinion in Clinical Nutrition and Metabolic Care 2010, 13:150-155

Are omega 3 fatty acids options for prevention and treatment of cogntive

decline and dementia?Tommy Cederholm and Jan Palmblad

Good diets fight bad Alzheimer’s genes.

A diet high in omega 3 oils and low in cholesterol

significant reduce the negative effects of the

ApoE4 GENES

Daniel Michaelson Biology & Nature February 15, 2011

Neurobiol Aging 2006; 27:1289-97

Long-term antioxidant supplementation attenuates oxidative stress markers and

cognitive deficits in senescent-accelerated OXYS rats

Kolosova NG, Shcheglova TV, Sergeeva SV, Loskutova LV.

Nutrition 26 (2010) 694-700

More than the sum of its parts? Nutrition in Alzheimer’s disease

Christine A. F. et al.

CYp4b-a1 Knock-out mouseCYp4b-a1 Knock-out mouse

reduced production of 25.5 – Hydroxycholesterol

severe deficiencies in spatial, associative and motor

learning.

Chemistry and Physics of Lipids (2011) 515-524

Oxysterols as biomarkers in neurodegenerative diseases

Valerio Leoni, Claudio Caccia

Science 2009 Jul 10; 325:201-4

Caloric Restriction Delays Disease Onset and Mortality in Rhesus Monkeys

Colman RJ, Anderson RM, Johnson SC, Kastman EK, Kosmatka KJ, Beasley TM, et al.

Una dieta con apporto ridotto di calorie ( < del 15%) sovraesprime le sirtuinesirtuine (enzimi coinvolti nella conservazione di energia nelle condizioni ipocaloriche). A loro volta le sirtuinesirtuine sono regolate

dal sistema CREBCREB.

PNAS January 10, 2012 Vol. 109 no. 2 621-626

A role for neuronal Camp RESPONSIVE - ELEMENT BINDING (CREB)- 1 in brain responses to calorie restriction

Salvatore Fusco et al.

la senescenza encefalicala senescenza encefalica,, previene la neuro degenerazioneneuro degenerazione, e coinvolge

Dieta mediterranea tradizionale

La dieta mediterranea dapprima associata ad una

significativa riduzione di mortalità complessiva (coorte

greca 22.000 persone) in studi successivi è risultata

determinante nel:

Ridurre il rischio cardiovascolare e le neoplasie

Di recente la dieta mediterranea è stata testata nei

confronti del declino cognitivo e nella malattia di

Alzheimer

Scarmeas N, Stern Y, Tang MX, et al.

Mediterranean diet and risk for Alzheimer’s

disease. Ann Neurol 2006; 59:912-921.

Féart C, Samieri C, Rondeau V, et al.Adherence to a Mediterranean diet, cognitive decline, and risk of dementia. JAMA 2009; 302:638 – 648

DUE STUDI PROSPETTICI SUDECLINO COGNITIVO E DEMENZA

Coorte della Columbia University (Arch. Neurol 2006) con significativo

effetto preventivo della dieta sul difetto cognitivo e riduzione del rischio

da eccesso di calorie e grassi.

Coorte delle 3 città Francesi (Neurology 2007) effetto positivo correlato

a consumo quotidiano di frutta e verdura a da un alto rapporto tra acidi

grassi omega 3 – omega 6

Questi studi sono la premessa per il nostro progetto strategico allo start up

PREVENIRE CON L’ALIMENTAZIONE LE DEMENZE

Arch Neurol. 2011; 68 (6): 743-752

Diet Intervention and Cerebrospinal Fluid Biomarkers in Amnestic Mild

Cognitive Impairment

Jennifer L. Bayer-Carter et al.