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Sabato 23 novembre 2019

SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 23/11/2019 38 IL GAZZETTINO DI PORDENONE RICERCATORI PRECARI IN FUGA DAL CRO PIOGGIA DI INTERROGAZIONI IN REGIONEEN SANITÀ LOCALE2 23/11/2019 45 IL GAZZETTINO DI PORDENONE RILANCIO DELL'OSPEDALE, LEGA AL CONTRATTACCO SANITÀ LOCALE3 23/11/2019 33, 3 IL GAZZETTINO DI UDINE REGIONE LA SCUOLA IN OSPEDALE E A DOMICILIO SANITÀ LOCALE4 23/11/2019 26 IL PICCOLO CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA, NUOVO STRUMENTO HI-TECH SANITÀ LOCALE5 23/11/2019 33 IL PICCOLO TRUFFA ALL'ASUITS L'EX PRESIDENTE DE LA FONTE ONLUS FINISCE NEI GUAI SANITÀ LOCALE6 23/11/2019 38 MESSAGGERO VENETO AL CENTRO SALUTE MENTALE PERSONALE ALL'OSSO «SERVONO ALTRI MEDICI» SANITÀ LOCALE7 23/11/2019 33 MESSAGGERO VENETO INCHIESTA SERENI ORIZZONTI IL CAPO DEL PERSONALE TORCHIATO PER CINQUE ORE SANITÀ LOCALE8 23/11/2019 38 MESSAGGERO VENETO PORDENONE OPERATORI SANITARI: CHIUSO IL CORSO ALL'ASP ARCOBALENO SANITÀ LOCALE

Ricercatori precari in fuga dal Cro Pioggia di interrogazioni in Regioi •Il Pd a Fedriga: va subito trovata una soluzione 1̂1 ministro della Salute Speranza: si sta lavorando impensabili due anni senza direttore scientifico a un emendamento alla manovra contro la precarietà

IL NODO IRRISOLTO

PORDENONE «La ricerca scientifica non può essere messa in congela­tore: non è pensabile che un Irccs del livello del Cro possa per­mettersi di restare due anni sen­za un guida scientifica stabile. Senza contare la situazione di precarietà dei ricercatori. Così si mina il prestigio guadagnato in tanti anni, Fedriga e Riccardi im­pediscano l'impoverimento dell'istituto». Suona quasi come un appello quello del capogrup­po del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello. Che, con il consigliere regionale Nicola Con-ficoni, ha depositato ieri due in­terrogazione al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all'assessore alla Salute, Riccar­do Riccardi. Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia un emendamento: «Si sta lavorando - ha detto nelle ul­time ore - a un emendamento da portare in manovra contro la precarietà del personale nel si­stema sanitario, a partire dalle si­tuazioni più urgenti». «La situa­zione di generale precarietà - af­ferma Bolzonello - del Cro di Aviano deve trovare una soluzio­ne. Se esiste un'inerzia da parte della Regione va colmata prima di compromettere la piena fun­zionalità. Quanto alla situazione dei ricercatori, aggiunge Confi-coni «è importante dare un rico­noscimento al merito di coloro che, in alcuni casi da vent'anni,

operano senza garanzie contrat­tuali. Attraverso un coordina­mento Stato-Regione deve esse­re affrontato questo problema per dare, prima di tutto, ricono­scimento e dignità allo straordi­nario lavoro svolto in questi anni dai precari». Sul caso interviene anche il consigliere regionale sanvitese Tiziano Centis ("Citta­dini") che già aveva presentato un documento: «La Regione con­vochi al più presto un "tavolo di crisi" con le parti interessate. È grave la situazione che si sta creando: le premesse per la solu­zione positiva c'erano tutte fino a un paio di mesi fa con l'inseri­mento in organico del Cro dei 93 posti da riservare proprio ai ri­cercatori e personale di suppor­to rientranti nell'inquadramen­to dal nuovo contratto nazionale della Sanità. L'iter ora sembra bloccato con la stragrande mag­gioranza del personale con con­tratto a scadenza 31 dicembre. Il clima è di massima incertezza. È necessario, prima possibile, con­vocare un tavolo con il ministero della Salute, Agenzia ministeria­le pubblico impiego, direzione Cro e Regione per dare risposte immediate indispensabili a con­cretizzare e mettere in sicurezza il personale».

SINDACATO E MINISTRO Intanto dalla Cisl sanità nazio­

nale si informa: "Il decreto inter­ministeriale previsto per dar cor­so all'assunzione del personale

della ricerca in fase di prima ap­plicazione è stato sottoscritto dai ministri competenti e inviato alla Corte dei conti per la regi­strazione. Entro 20 giorni il de­creto sarà efficace e consentirà agli istituti l'avvio delle procedu­re di assunzione con la pubblica­zione degli avvisi pubblici". Ri­spetto al problema della colloca­zione del personale nelle fasce economiche successive a quella iniziale "si sta lavorando per in­dividuare una soluzione all'inter­no della legge di bilancio che evi­ti di riaprire il contratto appena siglato". E per lunedì è prevista a Roma una riunione con i diretto­ri scientifici e amministrativi de­gli Irccs per coordinarsi nelle procedure di assunzione. Intan­to i ricercatori di Aviano si appel­lano alla Regione: «Chiediamo l'intervento, rispetto alla verten­za nazionale, sulla rimodulazio­ne di quei punti che sono di vita­le importanza per un inquadra­mento meritocratico e propor­zionato nell'inserimento contrat­tuale».

Davide Lisetto

INCERTEZZA SULLE NORME DEL CONTRATTO NAZIONALE MA ANCHE SULL'ORGANICO AVIANESE LETTERA DI PRECARI ALL'ASSESSORE RICCARDI

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SANITÀ LOCALE 1

Rilancio dell'ospedale, Lega al contrattacco

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'18292«raWf©4«i006b883 CONSIGLIERE COMUNALE P l a c i d o Fundarò illustra la proposta

SACILE

Pronta, dettagliata e provoca­toria, arriva la risposta leghista ai detrattori della proposta per un rilancio della struttura ospe­daliera sacilese. Ad illustrarla è il consigliere comunale Placido Fundarò che non lesina critiche a Comitati e associazioni.

«Abbiamo letto con attenzio­ne in questi giorni - sottolinea il gruppo consiliare leghista - tutti i commenti provenienti da comi­

tati, sindacati, partiti di sinistra tutti "orientati" e determinati a smontare il nostro progetto che vuole riportare, senza alcun in­tervento di spesa pubblica, cosa questa invece sempre cara ai par­titi di sinistra, la possibilità di ri­covero con degenza per le patolo­gie acute di media complessità».

Tutto questo - sostiene la Lega - dopo che per anni si è «sbraita­to che questa maledetta riforma Serracchiani aveva finito per de­pauperare il nostro ospedale del­le funzioni mediche, del day sur-gery, del pronto soccorso, dell'ecografo e tanto altro, ed ora, invece dicono che tutto que­sto non lo vogliono più e che in­vece vogliono soltanto rafforza­re l'area riabilitativa, come se questa fosse la mission di questa struttura».

Per i consiglieri leghisti l'uni­co scopo dei comitati è quello «di marcare il terreno, facendo finta di occuparsi della questione, all'unico fine di esistere, e riem­pire le pagine della stampa loca­le». Riferendosi poi alla sanità privata convenzionata, «la demo­nizzazione con cui la definisco­no è veramente burlesca e pretta­mente ideologica, basata su false comunicazioni di guadagni ille­citi a carico della comunità».

E ai detrattori non risparmia­

no una frecciatina, sottolinean­do che «se avessero prestato at­tenzione, anziché volantinare falsità, avrebbero capito il signi­ficato della proposta, che non so­lo non costerà un solo euro in più di quanto già speso dalla Re­gione per i ricoveri, ma ripristi­nerà dei reparti di Medicina, Chi­rurgia ed Ortopedia nel nostro nosocomio e forse potrà ripristi­nare il Pronto soccorso, dalla lo­ro riforma declassato e poi ipo­critamente invocato. Il tutto for­se, aggiungono, addirittura con qualche utile in più per l'Azien­da da destinare ad ulteriori mi­glioramenti dell'offerta sanita­ria».

I consiglieri leghisti concludo­no ribadendo che «l'intento in­trinseco della proposta che è quello di fare qui a Sacile almeno parte di quello che già, in ogni ca­so, viene fatto in altre strutture; cercando inoltre di essere attrat­tivi anche per i vicini veneti».

M.S.

s o n o ACCUSA COMITATI, SINDACATI E PARTITI DI SINISTRA: «LA NOSTRA PROPOSTA MIGLIORA L'0FFERTAa9dd

A COSTO ZERO»

SANITÀ LOCALE 2

Regione

La scuola in ospedale e a domicilio «Con progetti come quelli del­la scuola in ospedale e dell'istruzione a domicilio il Friuli Venezia Giulia mette un mattone in più sul muro della civiltà». Lo ha affermato il governatore del Friuli Vene­zia Giulia, Massimiliano Fe-driga, a margine del convegno nazionale "La scuola in ospe­dale e l'istruzione domiciliare in Fvg", organizzato da Regio­ne e Ufficio scolastico regiona­le, ieri mattina, a Trieste.

A pagina VII

Scuola a domicilio, regione più avanzata •Il presidente Fedriga ha illustrato in un convegno i progetti •L'esecutivo ha stanziato 80mila euro che integrano i 40mila che portano l'istruzione ai giovani ricoverati e ai malati cronici investiti dallo Stato per l'insegnamento a casa e in ospedale

ISTRUZIONE

«Con progetti come quelli del­la scuola in ospedale e dell'istru­zione a domicilio il Friuli Vene­zia Giulia mette un mattone in più sul muro della civiltà». Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimi­liano Fedriga, a margine del con­vegno nazionale "La scuola in ospedale e l'istruzione domicilia­re in Fvg", organizzato da Regio­ne e Ufficio scolastico regionale, ieri mattina, a Trieste. REGIONE PIÙ AVANZATA

«Siamo orgogliosi di essere la regione con la nonnativa più avanzata in Italia in questo setto­re e di avervi impegnato risorse economiche aggiuntive, che su­perano di molto quelle statali. Così - ha aggiunto Fedriga - ga­rantiamo ai bambini e ai ragazzi meno fortunati di proseguire nel loro percorso formativo, un dirit­to fondamentale per ogni indivi­duo, per le famiglie e per l'intera società». Secondo il governatore «la pubblica amministrazione deve aiutare concretamente i ra­gazzi colpiti da patologie. Se in questo Paese - ha concluso - non siamo in grado di dare risposte

alle famiglie, vuol dire che abbia­mo un serio problema di tutela dei diritti civili».

Dal canto suo, il vicegoverna­tore e assessore alla Sanità, Ric­cardo Riccardi, ha parlato di «sfi­da culturale e politica. L'espe­rienza della scuola in ospedale e dell'istruzione a domicilio è un pezzo importante dello sforzo complessivo che stiamo cercan­do di fare relativamente al tema della salute e della centralità del­la presa in carico che, in questo ambito, diventa possibile grazie all'alleanza strategica con il si­stema scolastico». Ha quindi ri­cordato che «in Friuli Venezia Giulia, ci sono 500mila persone che vivono con addosso una cro­nicità. Il nostro sistema della sa­lute, con gli strumenti più adatti, deve accompagnare queste per­sone, dimostrando di essere in grado di ridurre la distanza esi­stente fra una condizione di vita e quella di sopravvivenza».

SOGNAMOIN GRANDE Presente al convegno anche

l'assessore all'Istruzione, Ales­sia Rosolen: «Abbiamo fatto be­ne a sognare in grande: la Regio­ne ha un ruolo sussidiario e com­plementare rispetto alle preroga­

tive e alle risorse dello Stato, ma vogliamo far diventare il Friuli Venezia Giulia sempre più spe­ciale. Sogniamo - ha aggiunto -che tutti i bisogni siano diritti, ai quali la politica è chiamata a da­re risposte certe».

LE MISURE Nel dettaglio, i servizi integra­

ti dalla Regione - che prevedono uno stanziamento di 80 mila eu­ro che vanno ad aggiungersi ai 40 mila euro che arrivano dallo Stato - riguardano la predisposi­zione del servizio di istruzione domiciliare per la scuola dell'in­fanzia; l'assegnazione di ore ag­giuntive di insegnamento per alunni che rientrano a scuola do­po una lunga assenza per malat­tia; l'integrazione - rispetto ai fondi del Miur - di ore aggiunti­ve di insegnamento per le disci­pline mancanti presso la Scuola in ospedale; la possibilità di fare convenzioni con associazioni ed esperti; l'individuazione e la for­mazione dei docenti che funge­ranno da presidi sul territorio per gli ospedali con pediatria che non hanno la Sio; la formazione specifica di docenti e dirigenti scolastici su queste tematiche e la predisposizione di materiali informativi da condividere dedi-

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cati alle buone pratiche.

L'ASSESSORE ROSOLEN «ABBIAMO SOGNATO IN GRANDE PER TRASFORMARE LE NECESSITÀ IN DIRITTI ACQUISITI»

OSPEDALE DI PORDENONE Spazio riservato al gioco e all'insegnamento per i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria di Pordenone

SANITÀ LOCALE 4

DONAZIONE DELLA LILT

Chirurgia ricostruttiva, nuovo strumento hi-tech

La cerimonia di consegna

Da ieri in dotazione alla Breast Unit e alla Chirurgia plastica e

ricostruttiva dell'Asuits, gra­zie alla donazione da parte del­la Lilt, è arrivato uno strumen­to per migliorare l'immagine e la percezione che la paziente che ha dovuto subire un inter­vento di mastectomia ha di sé : parliamo del micropigmenta-tore Amieamed, uno strumen­to di fondamentale importan­za per il tatuaggio dell'areola e capezzolo delle donne sottopo­ste a ricostruzione della mam­mella dopo l'intervento per cancro al seno.

«Le pazienti oncologiche che subiscono questo tipo di in­tervento - ha spiegato Bruna

Scaggiante, presidente locale di Lilt intervenuta a Cattinara -si trovano a dover affrontare molteplici sfide che riguarda­no anche la psiche e la sfera emozionale».

Grazie al micropigmentato-re Amieamed di Lilt, si potrà in­tervenire per donare un aspet­to più naturale al seno rico­struito. «Con questa donazio­ne si conferma - ha detto l'as­sessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi - la grande sensibilità che spinge Lilt a so­stenere le donne colpite da tu­more nella loro quotidiana lot­ta per la riconquista della nor­malità».—

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LA COMUNITÀ FAMIGLIA A PROSECCO

Truffa all'AsuiTs L'ex presidente de La Fonte onlus finisce nei guai

Nel mirino della Procura i soldi ricevuti per servizi ai dializzati in realtà mai effettuati Il pm chiede il processo Una truffa da oltre 350 mila euro ai danni dell'Azienda sanitaria. Ferdinando Cassa-go, ex presidente de "La Fon­te Comunità Famiglia on­lus", già sotto inchiesta per maltrattamenti nei confron­ti di alcuni giovani ospiti del­la struttura, finisce nuova­mente in guai giudiziari.

La Procura di Trieste sta­volta contesta a Cassago i fondi ricevuti dall'Asuits (Ass. 1 all'epoca a cui si rife­riscono i fatti) per l'assisten­za dei pazienti sottoposti a dialisi. Finanziamenti rico­nosciuti dall'ente pubblico per effetto di una convenzio­ne approvata nel 2010 per il periodo agosto 2010-luglio 2012 e prorogata fino al 31 ottobre 2014. L'expresiden-te, stando all'accusa di «truf­fa aggravata continuata» for­mulata dal pubblico ministe­ro Pietro Montrone, si sareb­be impegnato a mettere a di­sposizione i volontari della "Fonte" per almeno 880 ore mensili, pur - si legge negli

atti - non avendo tale dispo­nibilità.

Ariprova delle spese soste­nute, l'ex presidente aveva poi presentato una serie di fatture. Documenti che pe­rò non sarebbero stati perti­nenti al servizio di assisten­za e di supporto ai pazienti dializzati, oggetto dell'ac­cordo.

Le spese, in effetti, erano riferite a riparazioni, manu­tenzioni, personale, pedag­gi, carburante e assicurazio­ne. Costi della struttura, in­somma.

Gli operatori dell'Assi, che evidentemente in prima battuta non si erano accorti delle possibili incongruenze contenute nelle fatture, ave­vano autorizzato i rimborsi disponendo di volta in volta

i pagamenti periodici. Cassago avrebbe «condot­

to in errore» i responsabili dell'Azienda sanitaria «con artifizi e raggiri». Così recita l'imputazione.

Dai successivi conteggi è stato quantificato «in via presuntiva» un danno di 350.185,92 euro.

Ma nelle indagini del pm Montrone emerge anche un

altro possibile raggiro, com­messo questa volta nei con­fronti dell'associazione Ban­co alimentare del Friuli Ve­nezia Giulia. L'ex presiden­te avrebbe chiesto di poter beneficiare gratuitamente dei prodotti distribuiti dall'organizzazione, dichia­rando che gli ospiti della co­munità "La Fonte" erano in­digenti e che la struttura non usufruiva di contributi.

In realtà, come viene fatto notare negli atti, la onlus ri­ceveva le rette dai Comuni (e dai privati) per anziani, disabili e minori.

Il pm Montrone ha chie­sto il rinvio a giudizio per Cassago. Il gup Guido Pa­triarchi ha fissato l'udienza preliminare, programmata per il 5 dicembre.

L'Azienda sanitaria uni­versitaria integrata, che nel procedimento che la riguar­da si ritiene parte offesa e danneggiata, si è costituita parte civile. L'ente ha affida­to l'incarico legale all'avvo­cato Giovanni Borgna del Foro di Trieste. L'imputato è invece difeso dall'avvocato Andrea Mondini del Foro di Udine.—

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Al Centro salute mentale personale all'osso «Servono altri medici» Due psichiatri hanno lasciato il servizio, altri se ne vanno La direzione: stiamo cercando di fare nuove assunzioni

GEMONA. Carenza di psichiatri, preoccupazioni a Gemona sul futuro del servizio erogato dal Centro di salute mentale di Pio-vega. Nel centro di via Santa Lucia, già due psichiatri han­no lasciato il servizio e altri due andranno in pensione nei prossimi mesi. Con loro, in quiescenza andrà anche Mau­ro Asquini, direttore del cen­tro da molto tempo. Questa si­tuazione di organico, insieme alla futura organizzazione del servizio su tutto il territorio provinciale incluso nella nuo­va azienda sanitaria, preoccu­pa l'associazione Atsam che dal 2002 raduna oltre un centi­naio di familiari degli utenti dei Csm di Gemona e Tolmez-zo: «Siamo preoccupati-spie­ga Mariolina Patat, vicepresi­dente Atsam e consigliere co­munale a Gemona - perché non sappiamo se con le future disponibilità di personale sarà possibile assicurare il servizio così come è stato fino a oggi, sulle 24 ore, facendo diventa­

re il centro di via Santa Lucia un punto di riferimento sul ter­ritorio. Non vorremmo che con la nuova organizzazione aziendale, tutto venisse con­centrato a Tarcento, creando problemi per molti utenti». Con la costituzione della nuo­va azienda sanitaria unica pro­vinciale, il distretto tarcentino entra a far parte dello stesso a cui fa riferimento il Gemone-se. Proprio a Tarcento è previ­sta la realizzazione di una nuo­va sede distrettuale in cui tro­verà posto il Csm della cittadi­na. Di questo, l'associazione Atsam ha avuto modo di parla­re già con la direzione azienda­le: «Quello che ci aspettavamo - dice ancora Patat - è che l'am­ministrazione comunale af­frontasse l'argomento con noi come avevamo chiesto mesi fa». «Noi un incontro con l'as­sociazione lo abbiamo avuto-risponde il sindaco Roberto Re-velant- e siamo al corrente dei bandi avviati dall'azienda per la ricerca di nuovo personale».

Dalla direzione arrivano ras­sicurazioni: «Non vi è nessuna intenzione - dice Maurizio An-dreatti, direttore sanitario dell'Aas3 - di depotenziare il centro di via Santa Lucia. La stesso centro ha ricevuto re­centemente una comunicazio­ne ufficiale dalla direzione aziendale in cui si danno diret­tive in merito alla continuazio­ne del servizio sulle 24 ore. E per quanto riguarda il persona­le, i bandi per la assunzione di professionisti sono già stati av­viati. È chiaro tuttavia che ci troviamo di fronte a un proble­ma di mancanza di figure sul mercato. È chiaro che se faccia­mo un bando e si presentano solo due psichiatri, non è faci­le coprire le esigenze aziendali sul tutto il territorio. Trovere­mo altre soluzioni, coinvolge­remo più psicologi, stiamo va­lutando: quello che deve esse­re chiaro, è che la direzione aziendale sta affrontando il problema».—

t S BYNC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

SANITÀ LOCALE 7

LA TRUFFA DEGLI OSPIZI

Inchiesta Sereni Orizzonti Il capo del personale torchiato per cinque ore

SERENI ORIZZONTI

L'esterno della sede direzionale

Oltre cinque ore di interro­gatorio. Durante le quali il pm Paola De Franceschi ha chiesto conto a Laura Spe­ra, responsabile del perso­nale di Sereni Orizzonti, del suo coinvolgimento nel­le irregolarità che hanno portato all'apertura di una maxi-inchiesta per una se­rie di ipotesi di truffa aggra­

vata ai danni delle aziende sanitarie di sei Regioni e di alcuni ospiti e relative fami­glie del gruppo.

Spera, 31 anni, è stata sentita alla presenza dei le­gali di fiducia, gli avvocati Roberto Mete e Valentina Iaiza: ha risposto a tutte le domande formulate dal pubblico ministero, che ha messo la dirigente di fronte alle contestazioni mosse nei suoi confronti nell'ambi­to dell'inchiesta.

«Devo dire che la dotto­ressa Spera ha risposto a tut­te le domande che le sono state poste con molta lucidi­tà e, ritengo, in modo asso­lutamente soddisfacente senza contestazioni di sorta - ha commentato l'avvoca­to Mete - . Tutto si è svolto in un contesto molto sereno e confidiamo molto che pos­sa rappresentare un viatico per un giudizio di attenua­zione delle esigenze caute­lari». Spera, arrestata un mese fa, si trova attualmen­

te ai domiciliari nella sua ca­sa di Udine: una misura, questa, confermata dal Tri­bunale del Riesame, che lo scorso 12 novembre aveva rigettato la richiesta di revo­ca del provvedimento avan­zata dai legali della donna.

L'inchiesta era giunta a un punto di svolta un mese fa con gli arresti di Massimo Blasoni 54 anni, patron del­la Sereni Orizzonti, del con­sigliere d'amministrazione Marco Baldassi, 55, di Udi­ne, della direttrice di "Area 1" Judmilla Jani, 46 resi­dente a Udine, e del respon­sabile del personale Federi­co Carlassara, 42, di Maja-no, della direttrice di "Area 4" Denise De Riva, 47 anni, di Biella, del direttore dell'"Area 2" Claudio Sal­vai, 50, di Cantalupa, della responsabile di zona Regio­ne Emilia Romagna, Ma­nuela Castaldi, 64, di Bari-cella e del responsabile del­le comunità per minori del gruppo, Walter Campagno­lo, 37, diTrofarello. —

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Operatori sanitari: chiuso il corso all'Asp Arcobaleno

Consegnati i 23 diplomi dopo la lunga formazione professionale Zancai Mucignat: rinnoviamo la collaborazione con l'Aas5 CORDENONS. Si sono conclusi con la proclamazione di 23 nuovi operatori socio sanita­ri, gli esami del corso di forma­zione iniziale di mille ore per l'acquisizione della qualifica di Oss realizzato all'Asp "Arco­baleno".

«La figura professionale che abbiamo contribuito a for­mare risponde ad una reale esigenza del territorio regio­nale, in linea con l'evoluzione di cui tale figura è oggetto», commenta il direttore dell'A-sp, Valentina Battiston. Il cor­so, gestito dall'Indar forma­zione e sviluppo, ente accredi-

LA CERIMONIA

tato dalla Regione, si è svolto nell'anno formativo 2018-19 ed è stato interamente finan­ziato dalla giunta regionale.

La sinergia tra l'Indar e l'A-sp ha reso possibile l'organiz­zazione dell'unico corso del genere in Fvg realizzato all'in­terno di un'Azienda pubblica servizi alla persona. La mag­gior parte dei docenti del cor­so, inoltre, sono stati gli stessi dipendenti della struttura. Nella residenza per anziani e al Centro diurno sono stati ospitati 16 tirocini formativi che hanno consentito un ulte­riore approfondimento prati­co delle materie trattate du­rante il corso e che consenti­ranno reali opportunità di in­serimento professionale dei neo-Oss all'interno della strut­

tura per anziani. «Crediamo nel valore della

formazione - aggiunge il pre­sidente dell'Asp Loris Zancai Mucignat- come opportunità di sviluppo personale e profes­sionale degli operatori tesa ad un miglioramento continuo della qualità dei servizi che eroghiamo. Grazie agli spazi formativi a nostra disposizio­ne auspichiamo che l'Asp "Ar­cobaleno" diventi un vero e proprio centro di formazione per personale assistenziale e sanitario di tutto il territorio. Anche per questo mi sono im­pegnata ad avviare nuove col­laborazioni formative con il Distretto sanitario e l'Aas5, ol­tre a rinnovare la disponibili­tà per avviare un nuovo corso Oss in struttura». -

I nuovi operatori socio sanitari

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