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Modelli di giornalismo e cultura convergente (Paolo Costa)
8a lezione, 9 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo
Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale - a.a. 2009-2010
Agenda
• Che cosa è e a che cosa serve il giornalismo
– Definizioni liberali e definizioni funzionaliste
– L’ecosistema ideale del giornalismo
– Il concetto di gatekeeping
– La visione di Walter Lippmann: terzietà e watchdogging
– Il concetto di agenda setting
– Da John Dewey a Jay Rosen: il civic journalism
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Il problema del ruolo
• Il giornalismo svolge un ruolo nella società? Risponde
cioè a una funzione sociale? Esempi:
– Contribuisce al corretto funzionamento della democrazia
– Esercita un controllo sulle azioni del potere (watchdogging)
– Aiuta i cittadini a conoscere la verità
– Fornisce un contributo al perseguimento del bene comune
– …
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Prospettive liberali e funzionaliste
• La prospettiva liberale si limita a sancire (e semmai
tutelare e promuovere) la libertà di stampa, senza
codificare l’uso che ne debba essere fatto dai singoli
– Primo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America
– Articolo 21 della Costituzione italiana
• La prospettiva funzionalista si incarica di dirci a che cosa
serve il giornalismo e che funzione svolge nella società
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L’art. 21 della Costituzione
• Non specifica il ruolo sociale del giornalismo
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
• Rimanda alla legge ordinaria in materia di sequestro
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato
dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge
sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di
violazione delle norme che la legge stessa prescriva per
l'indicazione dei responsabili.
[…]
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Articolo 21: l’ultimo comma
• Vieta le pubblicazioni contrarie al buon costume
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre
manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce
provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
• Quest’ultimo comma introduce il concetto di censura
preventiva, che ha rischiato di essere ripreso in tempi
recenti dalla legge ordinaria
– Alcune norme in tal senso erano contenute nell’art. 60
(“Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni
criminose o di attività illecite compiute attraverso internet”) della
legge 15 luglio 2009, n. 94 ma sono state soppresse nel testo
finale.
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La legge professionale
• Neppure la legge 3 febbraio 1969, n. 63 (Ordinamento
della professione giornalistica) specifica il ruolo del
giornalista.
È istituito l'Ordine dei giornalisti. Ad esso appartengono i giornalisti
professionisti e i pubblicisti, iscritti nei rispettivi elenchi dell'Albo.
Sono professionisti coloro che esercitano in modo esclusivo e
continuativo la professione di giornalista.
Sono pubblicisti coloro che svolgono attività giornalistica non
occasionale e retribuita anche se esercitano altre professioni o
impieghi.
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Una definizione di base
• Il giornalismo è ricerca di informazioni e mediazione fra la fonte e il destinatario.
• Il suo campo di indagine sono gli accadimenti della vita quotidiana.
• Il metodo è simile a quello storiografico: giornalismo come “storiografia dell’istante.” (Umberto Eco)
• La prima dote professionale è lo spirito critico, inteso come ricerca di una informazione veritiera, completa e imparziale.– La professionalità giornalistica è “prevalenza delle analisi serie
sulle posizioni precostituite, delle ipotesi sulle tesi, dello spirito critico sulla logica degli schieramenti” (Sergio Lepri)
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Le definizioni della Cassazione
• Nel 1983 la Cassazione stabilì che per attività
giornalistica fosse da intendere:
[…] l’attività, contraddistinta dall’elemento della creatività, di colui
che, con opera tipicamente (anche se non esclusivamente)
intellettuale, provvede alla raccolta, elaborazione o commento delle
notizie destinate a formare oggetto di comunicazione
interpersonale attraverso gli organi d’informazione, mediando tra il
fatto di cui acquisisce la conoscenza e la diffusione di esso
attraverso un messaggio (scritto, verbale, grafico o visivo)
necessariamente influenzato dalla personale sensibilità e dalla
particolare formazione culturale e ideologica
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Le definizioni della Cassazione
• Sul tema la stessa Cassazione tornò a pronunciarsi nel
1995, con la fondamentale sentenza 1827.
[…] la prestazione di lavoro intellettuale volta alla raccolta, al
commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare
oggetto di comunicazione interpersonale attraverso gli organi
di informazione; il giornalista si pone pertanto come
mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della
conoscenza di esso […] differenziandosi la professione
giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in ragione
di una tempestività di informazione diretta a sollecitare i
cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche
meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e
considerazione
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L’ecosistema ideale del giornalismo
• Tre dimensioni caratterizzano il giornalismo idealmente
inteso: professione, specializzazione, pubblico.
– Per giornalismo si intende un’attività svolta come lavoro,
all’interno di organizzazioni deputate (le redazioni).
– La professione presuppone alcune competenze tecniche che
consentono al giornalista di giocare il ruolo di mediatore fra fonte
e pubblico.
– Un giornalista opera o dovrebbe operare per una audience
definita e quindi è chiamato a fare i conti con aspettative,
interessi e capacità di tale audience.
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L’ecosistema ideale del giornalismo
• È evidente la netta distinzione dei ruoli fra gli attori di tale
ecosistema (fonti, media e pubblico).
• I processi che si sviluppano al suo interno sono
caratterizzati da una scansione di tipo lineare. Il lavoro
giornalistico si articola in una serie di fasi chiaramente
distinte e collocate in rigorosa successione cronologica
– La raccolta delle informazioni
– Il lavoro di selezione, verifica e gerarchizzazione, la redazione
della notizia
– La pubblicazione della notizia stessa entro la deadline
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Il gatekeeping
• È il processo attraverso il quale idee e informazioni sono
filtrate dal giornalista per essere rese pubbliche (Kurt
Lewin, David Manning White, Pamela J. Shoemaker)
• Esso porta il giornalista a scartare la maggior parte dei
fatti di cui viene a conoscenza, trasformando in notizie
solo una minima parte di essi.
• I criteri in base ai quali i giornalisti selezionano i fatti – i
cosiddetti valori-notizia – non sono suscettibili di una
classificazione permanente.
• Il processo classico è lineare: la selezione delle notizie
precede il contatto con il pubblico.
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Lippmann: terzietà e watchdogging
• L’intermediazione giornalistica, intesa come pratica
specialistica svolta da operatori professionali, è
essenziale per il buon funzionamento di una moderna
democrazia.
• Il pubblico, infatti, non dispone degli strumenti che sono
necessari per leggere una realtà sempre più complessa
e in particolare non è in grado di decodificare messaggi
e comportamenti della classe politica.
• Spetta quindi al giornalista sorvegliare il potere e
investigare sui suoi comportamenti, svolgendo un lavoro
al tempo stesso di watchdogging e di intelligence.
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Lippmann: la rappresentazione mediata
• I mezzi di comunicazione di massa costruiscono degli
stereotipi, ossia semplificazioni e parzializzazioni della
realtà (pseudo-environments) concepite per il consumo
da parte di un vasto pubblico.
• Le rappresentazioni mediate sono in grado di influenzare
non solo le opinioni dei cittadini, ma anche le loro
decisioni e i loro comportamenti.
• In talune circostanze, le rappresentazioni della realtà
sono in grado di esercitare un potere superiore a quello
esercitato dalla realtà stessa.
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McCombs e Shaw: l’agenda setting
• Maxwell McCombs e Donald Shaw evidenziarono il
contributo dei media nella determinazione dei temi al
centro della campagna per le elezioni USA del 1968.
• Attraverso la selezione e la proposizione quotidiana di
notizie, i media focalizzano la nostra attenzione e
influenzano la percezione dei temi più importanti.
• Oggi prevale l’idea che il processo di influenzamento
non sia lineare (dai media all’opinione pubblica) ma sia
caratterizzato da un sistema di rapporti circolari fra
diversi attori – pubblico, media, politica – i quali si
influenzano in modo reciproco (agenda building).
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La visione comunitaria di John Dewey
• Giornalista e opinione pubblica devono agire su basi
paritetiche: la collaborazione giornalista-pubblico è
cruciale, perché riguarda la comunicazione piena e
libera fra i membri della società.
• Solo nella comunità si manifesta il pubblico, cioè
l’insieme dei cittadini che condividono consapevolmente
una serie di azioni.
– La collaborazione dei cittadini – o, se preferiamo, dei membri
della comunità – è essenziale nel processo di produzione delle
notizie.
– La conoscenza condivisa di molti vale più di quella del singolo
(sapienza collettiva).
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Il civic journalism o public journalism
• Richiamandosi a John Dewey e Robert D. Putnam, Jay
Rosen sottolinea l’esigenza di ripensare la funzione del
giornalismo, integrandola maggiormente con la vita della
comunità civile.
– L’impoverimento della vita civile negli Stati Uniti, dal 1973 al
1993, si è accompagnato a un calo della fiducia sociale, del
rispetto reciproco, del mutuo coinvolgimento nelle questioni
pubbliche e della partecipazione politica.
– Durante le elezioni del 1988 la stampa sembrò contribuire alla
trasformazione della politica in un cinico spettacolo (colpì, in
particolare, il comportamento dei giornalisti in occasione
dell’affair fra il candidato Gary Hart e la modella Donna Rice;
comportamento giudicato scorretto dal 64% degli americani).
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Il civic journalism o public journalism
• Un giornalismo serio può sopravvivere se non è
circondato da un clima pubblico adeguato?
• Da un lato il civic journalism aderisce a una visione
liberale della democrazia e quindi assegna alla stampa
un ruolo meramente procedurale. Il giornalista come
attore imparziale, non partigiano e non attivista: “fair-
minded participant in a community that works” (Davis
Merritt)
• Dall’altro intende evitare che l’imparzialità e l’esercizio di
un ruolo meramente procedurale impediscano alla
stampa di promuovere il cambiamento sociale.
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