Modelli di giornalismo. e analisi... · possono adottare norme di equilibrio politico» (Hallin e...

Post on 20-Jul-2020

1 views 0 download

Transcript of Modelli di giornalismo. e analisi... · possono adottare norme di equilibrio politico» (Hallin e...

Modelli di giornalismo. Seconda parte

Atelier di Web e Interface design

Proff. Federica Dal Falco, Marco Quintavalle, Elena

Valentini

Roma, 1 marzo 2009

Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo – Laboratorio di tecniche e linguaggi del giornalismo

Prof. ssa Elena Valentini

Roma, 29 febbraio 2016

•  «La Germania è uno dei Paesi con la più grande densità mediale e la maggiore offerta di organi di stampa al mondo. Centinaia di giornali, migliaia di riviste e milioni di utenti attivi in internet garantiscono un ampio spettro di opinioni»

•  «Esistono circa 350 quotidiani e 2300 riviste»

•  «La diffusione dei quotidiani raggiunge in Germania il 71,4 %»

Fonte: sito dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia

Pagina 2

Diffusione e struttura della stampa

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 3

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Struttura della stampa

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 4

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Bassa circolazione dei giornali

Stampa d’elite

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Alta circolazione dei giornali

Sviluppo precoce della stampa di massa

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Livello medio di circolazione dei giornali

Sviluppo precoce della stampa di massa

Struttura della stampa

Quali altre differenze? • Forza economica dell’impresa giornalistica • Ruolo della stampa rispetto alla TV • Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità rivolti ad élite

Pagina 5

Diffusione e struttura della stampa

•  Forza economica dell’impresa giornalistica

Pagina 6

Diffusione e struttura della stampa

•  Ruolo della stampa rispetto alla TV

Pagina 7

Diffusione e struttura della stampa

•  Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità

Pagina 8

Diffusione e struttura della stampa

Una proposta per l’analisi comparativa

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America • Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa) • Parallelismo politico • Sviluppo della professionalità giornalistica • Ruolo dello Stato

Pagina 9

Parallelismo politico

•  Il ruolo del giornalismo nella vita politica già a partire dalla fine del XVIII secolo

Pagina 10

Parallelismo politico

«Dalla fine del XIX secolo cominciava a configurarsi un modello diverso di giornalismo politico, in cui il giornalista era visto come arbitro neutrale della

comunicazione politica, al di fuori di particolari cause e interessi, un professionista che forniva informazioni e

analisi non macchiate da partigianeria. Questo modello è stato perlopiù connesso allo sviluppo della

stampa commerciale il cui proposito era di fare profitto piuttosto che di servire una causa politica, e che era finanziata dalla pubblicità anziché dalla sovvenzione

degli attori politici» (Hallin e Mancini, 2004)

Pagina 11

Parallelismo politico

«Perfino dove i giornalisti possono essere sinceramente legati all’ideologia professionale dell’«obiettività» le notizie

incorporano valori ideologici, derivano da una serie di influenze, dalle routine di raccolta d’informazioni, dalle

modalità di assunzione dei giornalisti e dalle convinzioni ideologiche predominanti nella società.

Non sarebbe neanche corretto delineare una dicotomia troppo marcata fra stampa commerciale e politicizzata: i

media commerciali possono essere politicamente schierati e quelli non commerciali, anche se supportati da partiti politici,

possono adottare norme di equilibrio politico» (Hallin e Mancini, 2004)

Pagina 12

Parallelismo politico

Pagina 13

Parallelismo politico

pluralismo esterno

pluralismo interno

Pagina 14

tendenza dei diversi mezzi di comunicazione a riflettere punti di vista politici o ideologici distinti

tendenza a rappresentare una serie di differenti punti di vista all’interno dello stesso giornale, programma o canale

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV •  Modello governativo •  Modello professionale •  Modello parlamentare o di rappresentanza

proporzionale

•  Modello civico o corporativo Pagina 15

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV • Modello governativo

La TV pubblica è controllata dall’esecutivo o dalla maggioranza politica

Pagina 16

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV •  Modello professionale

La TV dovrebbe essere radicalmente isolata dal controllo politico e dovrebbe essere retta da

professionisti

Pagina 17

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV • Modello parlamentare o di rappresentanza proporzionale Il controllo della TV pubblica è diviso tra i partiti politici

in modo proporzionale

Pagina 18

La lottizzazione negli anni ‘80

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV • Modello civico o corporativo

Il controllo della TV pubblica è distribuito tra vari gruppi sociali e politici, inclusi altri tipi di «gruppi socialmente rilevanti»: sindacati, associazioni

economiche, organizzazioni religiose, associazioni etniche

• Sistema olandese «a pilastri» • Comitati televisivi tedeschi

Pagina 19

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

«I 4 modelli non si escludono reciprocamente e nella realtà sono quasi sempre integrati»

(Hallin e Mancini, 2004)

Pagina 20

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 21

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Parallelismo politico

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 22

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Alto livello di parallelismo politico Pluralismo esterno

Giornalismo orientato al commento Modello parlamentare o governativo di

gestione della TV pubblica

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Pluralismo esterno,soprattutto nella stampa Radicata tradizione della stampa di partito Tendenza verso una stampa commerciale

neutrale Sistema di «politica della televisione» (TV

pubblica) con sostanziale autonomia

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Stampa commerciale neutrale Pluralismo interno (esterno in UK)

Giornalismo d’informazione Sistema professionale di gestione della TV

pubblica con autonomia formale

Parallelismo politico

Una proposta per l’analisi comparativa

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America • Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa) • Parallelismo politico • Sviluppo della professionalità giornalistica • Ruolo dello Stato

Pagina 23

Professionalizzazione

«Negli Stati Uniti le lauree in giornalismo non sono poi così diffuse tra coloro che lavorano per le testate più prestigiose, i cui giornalisti, peraltro, raggiungono invece un livello di professionalizzazione molto alto.

I giornalisti spagnoli probabilmente hanno titoli di studio più alti dei loro colleghi tedeschi, ma questo

chiaramente non significa che il giornalismo spagnolo sia caratterizzato da un livello più ampio di

professionalizzazione di quello tedesco» (Hallin e Mancini)

Pagina 24

Professionalizzazione

«Poiché una preparazione formale non è necessaria, inoltre, l’accesso alla professione giornalistica non è

fortemente regolato. Per ironia, l’unica eccezione nel mondo occidentale è

l’Italia, dove per divenire membri dell’Ordine dei giornalisti si deve superare un esame che è

obbligatorio per poter esercitare la professione. Per altri aspetti, tuttavia, il giornalismo italiano ha un livello

di professionalizzazione particolarmente basso» (Hallin e Mancini)

Pagina 25

Criteri di professionalizzazione •  Autonomia •  Norme professionali distinte •  Giornalismo come servizio pubblico

Pagina 26

Professionalizzazione

Professionalizzazione e strumentalizzazione

«Per strumentalizzazione intendiamo il controllo dei media da parte di attori esterni - partiti, politici, gruppi sociali o movimenti o soggetti economici – che sono

alla ricerca di influenza politica, e quindi usano i media per intervenire nel mondo della politica»

(Hallin e Mancini)

Pagina 27

Professionalizzazione

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 28

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Professionalizzazione

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 29

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Debole professionalizzazione

Strumentalizzazione

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Forte professionalizzazione

Autoregolamentazione formalizzata

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Forte professionalizzazione

Autoregolamentazione non formalizzata

Professionalizzazione

Una proposta per l’analisi comparativa

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America • Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa) • Parallelismo politico • Sviluppo della professionalità giornalistica • Ruolo dello Stato

Pagina 30

Ruolo dello Stato

Quali sono le principali modalità di intervento statale?

Pagina 31

Ruolo dello Stato

Quali sono le principali modalità di intervento statale? • Servizio pubblico radioTv (audience e finanziamenti) • Sussidi alla stampa (diretti e indiretti) • Leggi sul segreto professionale dei giornalisti • Leggi che regolano la concentrazione dei media • Leggi che regolano la comunicazione politica, in particolare le campagne elettorali

Pagina 32

•  Da un lato sistemi relativamente liberali –  Intervento statale limitato –  Media lasciati soprattutto alle forze di mercato

•  Dall’altro lato sistemi più «dirigisti» –  Ruolo dello Stato maggiore nella proprietà, nel

finanziamento e nella regolamentazione dei media

Pagina 33

Ruolo dello Stato

Il caso degli USA

Pagina 34

Ruolo dello Stato

Il caso degli USA

«Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la

libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di

fare petizioni al governo per la riparazione dei torti»

Pagina 35

Ruolo dello Stato

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 36

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Ruolo dello Stato

I tre modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina 37

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Forte intervento dello Stato Sussidi economici alla stampa (Italia e

Francia Periodi di censura

Deregolamentazione selvaggia (non in Francia)

Europa centro-settentrionale

o democratico-corporativo Austria, Belgio, Danimarca,

Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Forte intervento dello Stato con elevata tutela della libertà di stampa

Sussidi economici particolarmente forti in Scandinavia

Forte sistema di servizio pubblico radiotv

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Sistema di mercato, ad eccezione di UK e Irlanda dove c’è una forte TV pubblica

Ruolo dello Stato

Esempi di differenze all’interno dello stesso modello

Eterogeneità interna a ciascun modello

• L’idea comune di un modello «anglo-americano» di giornalismo è in parte solo un mito • La Francia è un caso misto: es. della circolazione dei quotidiani • Il Belgio è caratterizzato da un forte coinvolgimento dei partiti nella tv pubblica • Spagna e Portogallo v/s Italia e Francia rispetto alla politica democratica

Pagina 38

Collocazione dei diversi paesi rispetto ai tre modelli

Pagina 39

I tre modelli di Hallin e Mancini

Svezia Democratico-corporativo Liberale

Pluralista-polarizzato

Grecia Spagna Portogallo

Italia

Francia

Belgio

Austria Germania

Paesi Bassi

Finlandia

Svizzera

Norvegia

Danimarca Irlanda

Regno Unito

Canada Stati Uniti

Esempi di differenze all’interno dello stesso modello

Eterogeneità interna a ciascun paese

• Es. del Quebec e della Catalogna

Pagina 40

A globalized journalism

•  I modelli sono ancora attuali?

Pagina 41

«Transnational ownership, non-national technological reach, extra-national diasporic communities, and

supranational governmental forms have weakened the connection between journalism and its traditional nation state base, leading to increasingly ‘global

logics’ within journalism» (Reese, 2008)

Pagina 42

A globalized journalism

«The reach, interconnectedness, and virtually real-time properties of globalised media contribute to our

experiencing the world as a whole, shaping the intensity and nature of that experience. This evolving media system creates what I describe as the global

news arena» (Reese, 2008)

Pagina 43

A globalized journalism

The global news arena

Pagina 44

A globalized journalism

The global news arena

Pagina 45

A globalized journalism

Pagina 46

The global news arena

A globalized journalism

•  «journalism as a practice and interpretative community, is adapting to this emerging global

news arena and increasingly must navigate between its traditional “vertical” orientation within

whatever nation state it is carried out and a “horizontal” perspective that transcends national

frameworks» (Reese, 2008)

Pagina 47

A globalized journalism

«By global journalism I mean a system of newsgathering, editing and distribution not based on

national or regional boundaries where it is not expected that shared national or community citizenship is the common reference uniting

newsmakers, journalists and audience» (Reese, 2008)

Pagina 48

A globalized journalism

Per riepilogare

•  Il modello è un processo di traduzione tra la teoria e la realtà

•  Diverse accezioni dell’espressione «modelli di giornalismo»

•  I modelli di Hallin e Mancini si basano su 4 criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

Pagina 49

Per riepilogare

•  Nel modello pluralista-polarizzato (Europa meridionale) –  Bassa circolazione di giornali di carta stampata –  Centralità dei media elettronici –  Alto parallelismo politico, giornalismo di opinione, forte

legame con le forze politiche, strumentalizzazione dei media da parte del governo e dei partiti politici (ma anche degli interessi economici)

–  Debole professionalizzazione –  Forte intervento statale su TV e ruolo importante dello

Stato come proprietario, regolatore e finanziatore dei media

Pagina 50

Per riepilogare

•  Nel modello democratico –corporativo (Nord e centro Europa) –  Precoce avvento della stampa di massa e elevata

circolazione di giornali di carta stampata –  Coesistenza di stampa politica e stampa commerciale –  Forte professionalizzazione e autoregolamentazione –  Forte intervento statale su TV e media percepiti come

istituzioni sociali di cui lo Stato è responsabile

Pagina 51

Per riepilogare

•  Nel modello liberale (nord atlantico) –  Informazione di massa precoce e medio-alta circolazione

di giornali di carta stampata –  Basso parallelismo politico –  Stampa più «neutrale» e professionalizzata –  Professionalizzazione abbastanza forte del giornalismo –  Ruolo dello Stato abbastanza contenuto (ma forte

intervento statale su TV in Gran Bretagna e Irlanda)

Pagina 52

Per riepilogare

•  I paesi che appartengono allo stesso modello sono molto diversi tra loro, eterogenei per molti aspetti e non è intenzione degli autori minimizzare le differenze

•  I paesi stessi non sono omogenei al loro interno, soprattutto rispetto al sistema di comunicazione

•  Il Global journalism e la global news arena

Pagina 53

In quali testi studiare e approfondire questi temi?

Testi d’esame per studenti frequentanti • Valentini E. (2012), Dalle gazzette all’iPad. Il giornalismo al tempo dei tablet, Milano, Mondadori Altri testi • Sorrentino C., Bianda E. (2013),Studiare giornalismo, Bologna, Carocci • Reese S. (2008), Theorizing a Globalized Journalism, in Löffelholz M. and Weaver D. (eds), Global Journalism Research. Theories, Methods, Findings, Future, Blackwell Publishing • Hallin D.C., Mancini P. (2004), Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, Laterza Pagina 54