Micenei e dark ages 2014_15__2434864

Post on 10-Feb-2016

251 views 1 download

description

Mikena

Transcript of Micenei e dark ages 2014_15__2434864

Il mondo miceneo e le Dark Ages

Corso di Storia greca 2014/15

Modulo propedeutico Lezione 3 del 14/10/2014  

I “Micenei” L’etnico deriva da Micene, toponimo di etimologia non indeuropea che individua il

centro palaziale che certamente fu il più importante della Penisola Ellenica nell’età

del Bronzo. È stato coniato da

Heinrich Schliemann, primo scavatore del sito, nel libro

Mycenae (1878)

Non sappiamo come i Micenei chiamassero se stessi. L’indicazione più attendibile viene da alcuni testi ittiti che sembrano riferirsi agli Ahhiyawa (Achei).

Sulla  base  della  datazione  dei  reper1  ceramici  si  dis1nguono  tre  periodi:  

!         Elladico  an1co  o  epoca  palaziale:  dal  1600  a.C.  al  1400  a.C.  

!         Elladico  medio  o  fase  neo  palaziale:  dal  1400  a.C.  al  1200  a.C.,  che  corrisponde  al    Tardo  Minoico  

!         Elladico  tardo  o  fase  (sub-­‐)micenea:  dal  1200  a.C.  al  1000  a.C.    

Tirinto  

La rivoluzione della Lineare B •  Fino agli anni Cinquanta del

Novecento si era creduto che la società micenea fosse rappresentata nei poemi omerici e che questi potessero essere una valida guida per conoscerne insediamenti e forme (vd. le scoperte di Heinrich Schliemann). La decifrazione dei testi in lineare B (vd. accanto) nel 1952 ad opera di M. Ventris e J. C h a d w i c k c a m b i ò r a d i c a l m e n t e q u e s t a prospettiva e aprì la strada a una migliore conoscenza del mondo miceneo.

Il disco di Festos, 1700 a.C. circa. Scrittura lineare A. Forse è un calendario (A. Bausani)

Diversi  esperimen1  di  scriHura  

Le tavolette e i loro segreti

La rivoluzione della Lineare B

La rivoluzione della Lineare B

La rivoluzione della Lineare B

I dati deducibili dai testi in Lineare B •  La lingua ufficiale dei regni micenei, usata per le registrazioni

scritte, benché sia strutturata per una scrittura sillabica è simile al GRECO di età storica. Dunque nessuna sostituzione ETNICA fra Micenei e Greci. Possono anzi esistere elementi di continuità culturale.

•  La società micenea è controllata dal palazzo in tutti i suoi aspetti.

•  La struttura sociale è assolutamente verticistica. •  L’organizzazione territoriale è di tipo regionale/cantonale, con

ramificazioni anche relativamente vaste. •  I palazzi micenei intrattengono relazioni a vasto raggio in

Grecia e nel Mediterraneo. •  La scrittura, come nei regni orientali, ha carattere di sapere

esclusivo e funzionale alle registrazioni del palazzo. •  La base produttiva è l’agricoltura ma hanno fondamentale

importanza i traffici (soprattutto marittimi) e l’artigianato, in part. la lavorazione dei metalli. Economia redistributiva.

   Famiglia  dinas1ca  del  wanax  (+wanassa,  la  regina)    Lawos  (lawoi)  (“nobili”-­‐guerrieri,  individui  dota1  di  temenos  che  percepiscono  benefici  di  lavoro  tributario)      Damos  (agricoltori,  ar1giani  e  addeP  al  culto,  soggeP  non  in  condizione  tributaria)      Kamarewes/forghiones  

Presumibili “regni” micenei e area di diffusione civiltà micenea in ambito egeo

LA METALLURGIA La lavorazione del bronzo è la

tecnologia fondamentale! Essa implica

NECESSARIAMENTE contatti e traffici transmarini, per

l’acquisizione delle materie, prima, e per la diffusione dei

manufatti, poi.

Insediamenti e presenze di età micenea/submicenea nella penisola ellenica e oltre Egeo

Aree toccate dagli stanziamenti micenei nell’occidente mediterraneo (TE IIIB/C)

Aree toccate dagli stanziamenti micenei nell’occidente mediterraneo (TE IIIB/C)

Il  bronzo  

…e  l’oreficeria  

La  gliPca  

 l’ar1gianato  prezioso  

La  religione  e  il  culto  

Dopo il 1200 a.C. circa, si registra una rottura della koiné micenea e una significativa crisi di molti centri palaziali. Una nuova distribuzione di dialetti in area egea, e il corrispondente processo creativo di n u o v e e t n i c i t à , s e g n e r à i l p e r i o d o immediatamente successivo

Perché  si  parla  di  “crollo”  del  mondo  miceneo?  

•  Vengono  “perdute”  alcune  tecnologie  (scriHura,  navigazione  a  lungo  raggio)  e  conoscenze  (p.  es.  religiose)  fondamentali  

•  Si  registra  un  significa1vo  cambiamento  nella  qualità  e  modalità  degli  insediamen1  (diminuzione  del  popolamento,  fine  degli  insediamen1  palaziali)  

•   La  rete  di  collegamen1  che  univa  i  sistemi  territoriali  (“regni”  micenei)  fra  loro  e  al  loro  esterno  non  funziona  più  (isolamento)  

•  La  struHura  sociale  muta  radicalmente  

    Cause   interne   (crisi   dinas1che,   disordini   sociali,  incapacità   di   reagire   a   gravi   disastri   occasionali   come  terremo1  o  lunghe  cares1e)?  

    Cause   esterne   (razzie,  minacce   di   poteri   esterni,  invasioni:  i  c.d.  “popoli  del  mare”  o  i  Dori  di  cui  parla  la  tradizione  mi1ca  del  “ritorno  degli  Eraclidi”)?  

   Un  effeHo  combinato  di  entrambe  le  cause?  

 Perché  il  mondo  miceneo  “crolla”?  

La  cosiddeHa  “Dark  Age” e  la  nascita  dei  nuovi  asseP  del  mondo  ellenico  arcaico  

L’espressione  “Dark  Age”  non  esprime  più,  come  fu  inizialmente,   una   valutazione   nega1va   (cf.   il  Medioevo:   infaP  si  parlava  di   “Medioevo  ellenico”)  ma  la  penuria  di  informazioni.  Si  è  cominciato  a  considerare  questo   lungo  periodo  come  “the  age  of  experiment”  (Snodgrass)  

NUOVI  NOMI,  NUOVI  APPROCCI    

Definizione  in  base  alla  cultura  materiale  e  agli  s1li  ceramici:  

-­‐  Submiceneo  (1200-­‐1050  a.C.  circa)    

-­‐  Protogeometrico  (1050-­‐900  a.C.  circa):  Atene    

-­‐  Geometrico  (900-­‐700  a.C.  circa)    

La  lavorazione  del  ferro  è  ora  la  tecnologia  fondamentale  =  Età  del  Ferro  

EIA  (Early  Iron  Age)      

S1li  di  decorazione  ceramica  differenzia1  su  base  locale/regionale:  Es:  a)  Coppa  a  cerchi  concentrici  di  s1le  

euboico  (dall’isola  Eubea)  b)  Monumentale  cratere  in  s1le  “del  

Dipylon”  (da  Atene)  

Cara$eris(che  e  novità  nell’organizzazione  territoriale  e  insedia(va  nella  Grecia  nel  periodo  

EIA  (submiceneo-­‐geometrico)  "  Discontinuità rispetto al quadro insediativo dell’età

del Bronzo: non più “regni” cantonali/regionali ma piccole comunità sparse e relativamente isolate;

"  Collegamenti e differenziazioni delle comunità organizzate su base locale: forte radicamento territoriale/regionale; specificità marcate (visibili p.es. dalle decorazioni della ceramica); processi di formazione di identità etnico-politiche (ethnicity);

"  Riduzione quantitativa e qualitativa dei traffici e contatti di lungo raggio con l’esterno;

"  Dimensioni territoriali limitate delle unità etnico-territoriali;

I nuovi capi e il loro universo di riferimento: i basileis “omerici” nella

Grecia dell’EIA Il c.d. heroon di Lefkandi,

presso Toumba di Xeropolis (Eubea) è uno straordinario complesso sepolcrale della fine XI sec. a.c. ( ca. 1000 a.C.) che, sia nelle pratiche i n u s o s i a n e l l a rappresentazione dei ruoli e delle ideologie sociali rivela forti analogie con la società rappresentata nei poemi omerici e in particolare con la definizione delle figure che ne costituiscono l’èlite,i basileis.

Lelandi  

Modelli e gerarchie sociali Lo strutturarsi di una necropoli (X-IX s e c . a . C . ) i n relazione ai resti del c . d . h e r o o n suggerisce l’idea non solo che le gerarchie sociali e f a m i l i a r i s i riconducessero al p r e s t i g i o d e g l i antichi basileis, ma c h e g l i s t e s s i m o d e l l i s o c i o -cul tural i fossero quel l i mediat i e di ffusi dal l’epos (vera “enciclopedia tribale”)

Centauro  fiPle  con  decorazionedi  1po    protogeometrico  da  Lelandi.  L’oggeHo  può  essere  considerato  una  tes1monianza  della  diffusione  dei  temi  epici  (non  necessariamente  quelli  omerici)  fa  le  èlites  dell’Eubea  di  XI-­‐IX  sec.  a.C:  

Le  aristocrazie  euboiche  e  i  traffici  mariPmi  a  medio/lungo  raggio  

Le#andi,  frammento  di  cratere  protogeometrico  con  raffigurazione  di  nave.  

“Warriors  into  traders”    (D.  W.  Tandy)  

Esiste  un  rapporto  sistemico  fra  genesi  e  vita  delle  aristocrazie  greche  e  i  cosiddeP  long  distance  trades  (traffici  a  lunga  distanza)  di  età  geometrica.  Gli  aristocra1ci:    -­‐  Controllano  la  produzione  delle  risorse  e  il  surplus    di  beni  e  fanno  scambi.      -­‐  Hanno  i  mezzi  per  armare  una  nave  (e  le  armi  per  difenderla)    -­‐  IntraHengono  contaP  ad  alto  livello  con  le    aristocrazie  di  altre  realtà  culturali    -­‐      Pra1cano  la  prexis  (traffici  e  commerci  di  lungo  raggio,  lega1  a  modalità  e  concezioni  ploro  proprie)  (A.Mele)    -­‐  Scambiano  doni  

-­‐  Rafforzano  e  promuovono  la  propria  iden1tà  e  posizione  sociale  

Esempi  del  modello  “Warriors  into  traders”  nei  poemi  omerici    

 Un  personaggio  come  Menelao,  ad  esempio,  nel  suo  nostos  passa  per  Cipro,  la  Fenicia  e  l’Egitto,  la  Libia  accumulando  ricchezze    e  ricevendo  dal  re  di  Sidone  un  cratere  d’argento  in  dono  (Hom.  Od,  IV,  78-­‐85.).    Paride  porta  da  Sidone  preziosi  pepli,  interamente  ricamati  (Hom.  Il,  VI,  288-­‐292)      Entrambi  viaggiano  con  i  “compagni”,  come  Odisseo.  

I  rappor1  culturali  con  l’Oriente  mediterraneo  

Aree  interessate:  -­‐  Le  coste  siro-­‐pales1nesi  -­‐  L’entroterra  (Assiri,  Aramei,  Urartu...)  

I  rappor1  culturali  con  l’Oriente  mediterraneo  

Ambi1  nei  quali  il  contaHo  con  l’Oriente  mediterraneo  produce  cambiamen1  nel  mondo  ellenico:    -­‐  Mito  e  religione  (Apollo,  Afrodite,  Eracle…)    -­‐  CaraHeri  dell’arte/ar1gianato  (il  c.d.  s1le  orientalizzante…)    -­‐  Tecnologie  (il  ferro,  l’oro…)  

-­‐  La  scriHura    

-­‐  Gli  oggeP  (i  c.d.  orientalia:  p.es.  scarabei  egizi,  perle  di  vetro  fenicie  ecc.)  

-­‐  La  percezione  dei  Phoinikes    (Cananei)  

-­‐  I  “maestri”  di  sapienza  orientale  e  gli  indicatori  della  loro  presenza  (Burkert,  Zaccagnini,  Higgins…)    

Ambi1  nei  quali  si  possono  immaginare  rappor1  culturali  con  l’Oriente  mediterraneo  

-­‐  AL  MINA:  insediamento  presso  il  fiume  Oronte,  non  lontano  dalla  fascia  litoranea  dell’attuale  Siria,  che  ha  alimentato  il  dibattito  sulla  presenza  greca,  in  particolare  euboica,  sulle  coste  vicino-­‐orientali  (Woolley,  Riis,  Perreault,  Papadopoulos,  Morris,  Kearsley,  Hodos,  Ridgway)  

-­‐  Cartagine  e  Pitecusa  (due  insediamenti  contemporanei  nei  quali  c’è  traccia  di  presenze  tanto  fenicie  quanto  euboiche:  la  via  dell’Occidente  appresa  da  Eretriesie  Calcidesi  in  Oriente?)  

-­‐  Il  lontano  Occidente  e  le  colonne  d’Eracle  (Melkart  e  Briareo)  

Gli  skyphoi  (coppe  profonde)  a  semicerchi  penden1,  vero  ”fossile  guida”  della  presenza  euboica  

Ambi1  di  circolazione  segnala1  dalla  presenza  di  “oggeP  traccian1”:  le  statueHe  del  1po  “suonatore  di  lira”  

Ambi1  di  circolazione  segnala1  dalla  presenza  di  “oggeP  traccian1”:  le  “perle  a  forma  di  uccello”    

La  rivoluzionaria  tecnologia  della  scriHura  alfabe1ca  che  i    mondo  greco  apprende  dalla  scriHura  semi1ca  (significa1vamente  dando  origine  a  varii  e  differen1  alfabe1)