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AGGIORNAMENTO 2020
Non solo Giocodanza®…
Come ho detto più volte, il corso annuale di Aggiornamento vuole essere
anche una occasione di incontro e di confronto. Per questo motivo mi piace
lasciare un po’ di spazio per ascoltare le opinioni delle “mie bimbe” e,
quando possibile, accogliere le loro richieste, come già ho fatto lo scorso
anno.
Durante l’Aggiornamento 2019 è emerso che sarebbe interessante trattare
anche la gestione della scuola di danza dal punto di vista amministrativo,
fiscale e associazionistico. Argomento senza dubbio molto importante,
tanto è vero che, tramite una nostra insegnante di Giocodanza, sono stati
contattati alcuni commercialisti esperti del settore. Stiamo lavorando a
questo progetto futuro, che sicuramente è molto interessante ma richiede
tempo per essere bene organizzato.
Ho pensato perciò di accogliere l’altra proposta, che riguarda la musica;
tante insegnanti infatti, già da due-tre anni, mi chiedono dei laboratori
musicali. E allora mi sono detta… perché no? E chi meglio del “nostro”
Marco Schiavoni potrebbe condurlo?!
Una volta presa la decisione, ho informato della mia idea Marco che
subito ha accolto con entusiasmo il mio progetto, e così… eccoci qui!
Con nuove proposte: “Non solo Giocodanza…!” Quindi: Giocodanza, Danza
di Carattere per bambini e Laboratorio Musicale! Non è facile
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ogni anno proporre qualcosa che sia stimolante, interessante e,
naturalmente, anche divertente. E’ un po’ come per i saggi: ogni anno
dobbiamo trovare idee nuove e sappiamo benissimo che non è poi così
semplice se desideriamo fare un buon lavoro. L’idea, l’ispirazione sono un
“parto” difficile, soprattutto quando lo facciamo da tanti anni…
Io ci ho provato! Spero che le proposte offerte siano interessanti e
possano offrire spunti e nuovi stimoli.
A questo punto… Buon divertimento!
Marinella
C’era una volta…
un mondo che non c’è
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C’era una volta…
un mondo che non c’è più…
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“C’era una volta…”
Così iniziano tutte le fiabe. Ma è meglio incominciare dal principio…
Ogni anno, per quanto riguarda il Corso di Aggiornamento, si presenta la stessa situazione di quando avevo la scuola e dovevo affrontare l’argomento “Saggio”. Al termine dello spettacolo, genitori entusiasti che, puntualmente, dicevano la stessa cosa: - E’sempre bellissimo, ma come questo anno…!! - Ed io mi preoccupavo già per lo spettacolo successivo, chiedendomi come avrei fatto a superare le loro future aspettative. Ebbene, mi accade la stessa cosa alla fine di ogni Aggiornamento, con gli insegnanti che fanno complimenti (graditissimi ovviamente!), dicendomi che ogni anno è sempre meglio e sempre più interessante. Ed io… mi chiedo cosa posso fare ancora di meglio in futuro… Tutto ciò si verifica puntualmente! Nei miei quasi quarantotto anni di insegnamento ho allestito moltissimi spettacoli, per la maggior parte frutto della mia fantasia. Ma mi sono ispirata anche a fiabe, a libri per bambini, a testi teatrali; tra questi, anni fa, mi colpì uno in particolare. Narrava del Mondo delle Fiabe, un mondo in crisi perché nessuno le racconta più; di conseguenza i personaggi delle favole, che vivono nel Regno delle Fiabe, non vengono più “chiamati”, attraverso la narrazione, nel mondo reale e sono tristi. Spesso non ricordano più neppure le loro “battute”… Questo lavoro mi ha colpito molto, perché racchiudeva il mio pensiero e condivideva la filosofia del Giocodanza; i bambini non giocano più il vero gioco, e il “C’era una volta…”o “Facciamo finta di…”, che rappresentano il Mondo della Fantasia, sono per il bambino il gioco simbolico prima, e di fantasia poi, e questi sono importantissimi e fondamentali per la sua crescita. Così, anni fa, mi è venuta l’idea di creare uno spettacolo su questo tema ed è nato “Favolescion… Fiabe in Musical“. Il testo a cui mi ero ispirata era un lavoro teatrale con alcune canzoni, ma non vi erano assolutamente balletti. Non era un problema per la recitazione o il canto, in quanto nella mia scuola vi erano corsi sia di canto che di recitazione, ma io dovevo inserire anche tutti i corsi di danza! Questo significava trovare pretesti e contesti giusti per dare spazio a tutte le discipline, quindi voleva anche dire modificare molto il testo. Dopo aver contattato gli autori ed aver chiesto la loro autorizzazione, mi sono messa al lavoro ed ho scritto la sceneggiatura. Mi sono poi incontrata con loro a Roma consegnando il copione e, dopo la loro approvazione, lo spettacolo è andato in scena, devo dire con grande successo!
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Questo è stato l’inizio della mia ispirazione per l’Aggiornamento 2020. Anzi, per essere più precisa, l’ispirazione è venuta ancora prima: esattamente nel dicembre 2018, quando si sono tenuti gli esami per la Formazione della Danza di Carattere, a Verona. Un altro piccolo passo indietro. Io adoro la Danza di Carattere, passione trasmessa dalla mia prima maestra, Mirdza Kalnis, e coltivata successivamente con un lavoro durato alcuni anni con il Maestro Mikhail Berkut. Dopo aver chiesto l’autorizzazione alla Presidenza Nazionale del CSEN, è partita dunque la Formazione di Carattere con Ioulia Sofina in qualità di docente. E’ stato un percorso molto interessante e durante gli esami, mentre osservavo le coreografie presentate dalle insegnanti, mi è venuta l’idea di inserire la Danza di Carattere, nello specifico il livello Propedeutico, nel Corso di Aggiornamento. Ho subito pensato al mio spettacolo “Favolescion” come spunto da cui partire per trovare il giusto contesto di inserimento delle coreografie. Già il giorno dell’esame di Carattere, durante una breve pausa, ne ho subito parlato con Ioulia, mettendola a parte delle mia idea, che lei ha condiviso. Le ho chiesto di pensare ad alcune coreografie per bambini, io avrei poi studiato modalità diverse di proposta. Ma già mentre ne parlavo, mi convincevo sempre più ad utilizzare il mio spettacolo “Favolescion” come pretesto di inserimento dei balletti di carattere. Scrivendo questo manuale, certamente diverso da tutti gli altri, è venuto fuori un piccolo copione; potrei dire che è quasi una breve sceneggiatura e si presta per essere messa in scena. Ma può essere divertente e stimolante per i maestri trovare altri pretesti per inserire le coreografie proposte. Potremmo farlo anche insieme! Per questo ho lasciato qualche pagina bianca dove ciascuno può scrivere le sue proposte… Io, ispirandomi a questo mio lavoro, sono partita da Pollicino che si perde nel bosco e… ma non dico di più! Dirò soltanto:
– C’era una volta un bambino piccino piccino, ma così piccino… che lo chiamarono Pollicino. Un giorno Pollicino si perse nel bosco, non riusciva più a trovare la strada di casa. Allora……..–
Se interessata sarai, volta la pagina e il seguito conoscerai!
Marinella
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C’era una volta…
un mondo che non c’è più…
TRACCIA 1: SOTTOFONDO 1
Tu non lo sai, ma fate, gnomi, maghi, principesse e re
esistono… Esistono perché vivono dentro te.
Quando una fiaba narrar potrai,
tante cose a scoprir riuscirai…
E’dentro di noi un mondo intero di speranza.
Riuscire a scoprirlo dovremo…
un mondo che con la fantasia colorar potremo.
Come per magia,
il buio è andato via…
E come canta una canzone…il cielo è ancor più blù
se lo dipingi tu.
Se i sogni lasciamo andare
le fiabe riusciremo a narrare.
Quel magico mondo… è là!
E’ nostro… e con lui potremo giocare
se la fantasia e i sogni lasceremo andare.
E’ un mondo che mai scompare,
un mondo che non delude mai
se tu a quello che non c’è… credere saprai!
Adesso gli occhi chiudi. Prova a sognare…
Ed io… inizierò a narrare…
Al termine della coreografia,
POLLICINO: - Mi sono perso!!
finito! Non trovo più la strada di casa… Sta facendo buio… e io h
a piangere.
Nel frattempo arriva Pinocchio
PINOCCHIO: - Bha, Pollicino! O
POLLICINO: - Mi sono perso!
ad un castello, sono entrato
piedi, dormivano seduti ad una tavola imbandita,
brindisi… -
PINOCCHIO: - Ti credo, quello era il C
dormono! E ce n’hanno
cent’anni!!-
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TRACCIA 2: D
, entra in scena Pollicino, triste e sconsolato.
Mi sono perso!! Sono andato a finire in un porto… al mare sono
da di casa… Sta facendo buio… e io h
Nel frattempo arriva Pinocchio.
Bha, Pollicino! O che ci fai qua? E perchè tu piangi!?
Mi sono perso! Ho seguito una strada nel bosco e sono finito davanti
per chiedere aiuto… ma dormivano tutti! E dormivano in
seduti ad una tavola imbandita, dormivano mentre facevano
Ti credo, quello era il Castello della Bella Addorm
ancora pe’ un bel po’… Capirai… devono dormi’
DANZA DEI MARINAI
triste e sconsolato.
Sono andato a finire in un porto… al mare sono
da di casa… Sta facendo buio… e io ho paura!- ed inizia
perchè tu piangi!?-
e sono finito davanti
… ma dormivano tutti! E dormivano in
mentre facevano un
astello della Bella Addormentata! Certo che
un bel po’… Capirai… devono dormi’
POLLICINO: (continuando
tantissimo… tantissimissmo! e mi sono ritrovato in un posto di mare, c’era un porto
grandissimo e tante navi con i
trovo! Come faccio??Non trovo più la strada di casa…
PINOCCHIO: - Ma… e le briciole?!
POLLICINO: - La mamma mi ha dato il pane surgelato e… non si sbriciola!
PINOCCHIO: - Dovresti esse
mare, beato te!-
POLLICINO: - Ma io voglio tornare a casa
PINOCCHIO: - Ma te guarda
levato di torno dal solito tran tran…
Pollicino piange sempre più forte e disperato
PINOCCHIO: - Mmm…..o stà n po’ boncitto e chetati! Piantala di frigna’, tu m’
fatto venì il mal di testa. Ora ci
s’aggiusta… parola di Pinocchio. Tu lo sai che quando Pinocchio dà la su’ parola
gesto di Pollicino come a dire
PINOCCHIO: - Ora la chiamo, aspetta eh! Fatina? Fatina??
‘nvecchia - si mette le mani a coppa davanti alla bocca e grida
Fatinaaaaa… oh FatinAAAAAA!!!!!!!!!!
A
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a piangere) - Sono uscito, ho camminato
tantissimo… tantissimissmo! e mi sono ritrovato in un posto di mare, c’era un porto
grandissimo e tante navi con i marinai. E ora sono qui, non so neppure dove mi
Non trovo più la strada di casa… -
Ma… e le briciole?! -
La mamma mi ha dato il pane surgelato e… non si sbriciola!
Dovresti esse’ contento che tu ha fatto un viaggetto…! Tu se’ stato al
Ma io voglio tornare a casa! - e continua a piangere.
Ma te guarda che strullo, invece d’esse contento che ti s’è
levato di torno dal solito tran tran… magari capitasse a me!! -
Pollicino piange sempre più forte e disperato.
Mmm…..o stà n po’ boncitto e chetati! Piantala di frigna’, tu m’
Ora ci penso io… chiamo la mi’ Fatina e
parola di Pinocchio. Tu lo sai che quando Pinocchio dà la su’ parola
gesto di Pollicino come a dire - Eh sì, proprio lui mantiene le promesse!!!
la chiamo, aspetta eh! Fatina? Fatina?? Un mi sente… mi sa che
si mette le mani a coppa davanti alla bocca e grida
Fatinaaaaa… oh FatinAAAAAA!!!!!!!!!!-
Arriva la Fata Turchina.
Sono uscito, ho camminato tanto,
tantissimo… tantissimissmo! e mi sono ritrovato in un posto di mare, c’era un porto
, non so neppure dove mi
La mamma mi ha dato il pane surgelato e… non si sbriciola!-
o un viaggetto…! Tu se’ stato al
e continua a piangere.
vece d’esse contento che ti s’è
Mmm…..o stà n po’ boncitto e chetati! Piantala di frigna’, tu m’ha
atina e vedrai che tutto
parola di Pinocchio. Tu lo sai che quando Pinocchio dà la su’ parola!-
Eh sì, proprio lui mantiene le promesse!!! -
Un mi sente… mi sa che
si mette le mani a coppa davanti alla bocca e grida: - Fatinaaaa…
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PINOCCHIO: - O Fata ma che tu se’ sorda?! So’ tre ore che ti chiamo -
FATA TURCHINA: - Lo sai che sono molto impegnata! Cosa c’è che ti faceva
strillare così forte?-
PINOCCHIO: - Devi aiuta’ Pollicino: e s’è persoo!! La su’ mamma gli dà il pane
surgelato… e ‘un si sbriciola mica il pane surgelato! Aiutalo per piacere Fatina… e
vole torna’ a casa - poi guardando il pubblico: - Ognuno cià i su’ gusti! -
FATA TURCHINA: - Va bene, vedrò cosa posso fare-
Prende la bacchetta magica e inizia a fare il suo incantesimo. L’incantesimo però non
riesce, poiché… siamo giunti in Russia!
TRACCIA 3: DANZA DELLA BIELORUSSIA
Al termine della coreografia:
atteggiamento sconsolato di Pinocchio e disperato di Pollicino. La Fata assume un
atteggiamento indifferente ed esce.
PINOCCHIO: - O tu se’ la solita pasticciona! On do l’ha portato… otè siamo in
Russia! Ma io dico, roba dell’altro mondo! roba dell’altro mondo!! -
Prende Pollicino per mano e vanno verso il proscenio.
POLLICINO: - Voglio andare a casa!!!-
PINOCCHIO: (guardandosi intorno alla ricerca della Fatina che è scomparsa)
- Ma dov’ è andata a fini’? E ci mancava che sparisse!- Guarda in terra e vede la
bacchetta magica, la raccoglie e:- E questa?! Fatinaa??? Ma ‘ndo s’ è finita? -
FATA TURCHINA: - Eccomi qua!- e si atteggia a “diva”.
PINOCCHIO: - Ma che tu fai? Ora ci manca che tu perda anche la bacchetta magica
e siamo a posto, guarda!- (le consegna la bacchetta) - Insomma o Fatina bella e
turchina che ce lo riporti Pollicino alla su’ casina? -
FATA TURCHINA: - Aspetta che riprovo!- (va in proscenio e si rivolge al pubblico) -
Stavolta dovrei riuscirci!- e scuote come impazzita la sua bacchetta.
Mentre Pollicino piange e si dispera, la Fata prova a fare un secondo incantesimo.
TRACCIA 4: DANZA PERUVIANA
POLLICINO: (sempre più disperato) - Ma come faccio?? Io voglio andare a casa!!! -
PINOCCHIO:- Dai piantala! Smetti di piange’ per piacere! Tu piuttosto
alla Fata Turchina) io l’avrei
mandato!! Ma perché non tu chiedi aiuto
fate nelle fiabe! -
FATA TURCHINA: (ancora rivolgendosi al pubblico)
una collega! Lo chiederò alla mia amica Smemorina, siamo molto
(poi, avvicinandosi alle quinte di sin.)
Entra la Fata Smemorina e dice
FATA TURCHINA: - Guarda cara, io oggi proprio non sono in forma! Non so cosa mi
succede, forse dipende dal fatto che stanotte non ho chiuso occhio…
fare incantesimi; prova tu a fare qualcosa, io vado a riposarmi un po’; poi, questo
qui (e indica Pollicino) che piange in continuazione!! Mi ha fatto venire un mal di
testa terribile!!! Me ne vado
all’altra Fata: - Su dai! Spicciati… fai qualcosa!
SMEMORINA: - Eh già, dice bene lei!
più le fiabe e si perde l’esercizio… Io poi sono anche di memoria corta
mi chiamo Smemorina! Vediamo se ricordo la mia formula magica. Mi sembra sia
“Magica Bidibidi”… no no, non è questa! Ah, forse quest’altra! Sì sì ci
questa qui: “Bidibibudibubu
Ma l’incantesimo non riesce
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ai piantala! Smetti di piange’ per piacere! Tu piuttosto
io l’avrei portato un po’ più lontano, otè…
perché non tu chiedi aiuto a qualche collega? Ce ne so’
(ancora rivolgendosi al pubblico) - Vero! Devo chiedere aiuto
una collega! Lo chiederò alla mia amica Smemorina, siamo molto
(poi, avvicinandosi alle quinte di sin.) - Hei?! Smemorina?! Ci sei? Hei! Pronto?!
Entra la Fata Smemorina e dice:- Siì?! -
Guarda cara, io oggi proprio non sono in forma! Non so cosa mi
succede, forse dipende dal fatto che stanotte non ho chiuso occhio…
rova tu a fare qualcosa, io vado a riposarmi un po’; poi, questo
che piange in continuazione!! Mi ha fatto venire un mal di
testa terribile!!! Me ne vado -(e si avvicina alla quinta di des.)
dai! Spicciati… fai qualcosa!-
Eh già, dice bene lei! Io sono fuori allenamento, nessuno racconta
più le fiabe e si perde l’esercizio… Io poi sono anche di memoria corta
! Vediamo se ricordo la mia formula magica. Mi sembra sia
”… no no, non è questa! Ah, forse quest’altra! Sì sì ci
ibudibubu”- (scuote la bacchetta magica) - Ecco fatto!
mo non riesce neppure questa volta e ci ritroviamo…
ai piantala! Smetti di piange’ per piacere! Tu piuttosto,(rivolgendosi
portato un po’ più lontano, otè… in Perù l’hai
a qualche collega? Ce ne so’ ‘na marea di
Devo chiedere aiuto ad
legate!-
Ci sei? Hei! Pronto?! -
Guarda cara, io oggi proprio non sono in forma! Non so cosa mi
succede, forse dipende dal fatto che stanotte non ho chiuso occhio… Non riesco a
rova tu a fare qualcosa, io vado a riposarmi un po’; poi, questo
che piange in continuazione!! Mi ha fatto venire un mal di
di des.). Poi, rivolgendosi
o sono fuori allenamento, nessuno racconta
più le fiabe e si perde l’esercizio… Io poi sono anche di memoria corta, non a caso
! Vediamo se ricordo la mia formula magica. Mi sembra sia
”… no no, non è questa! Ah, forse quest’altra! Sì sì ci sono, è
Ecco fatto! -
… in Sicilia!
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TRACCIA 5: TARANTELLA SICILIANA
Al termine del balletto:
Pollicino piange e Pinocchio lo abbraccia guardando con aria truce la Fata
Smemorina; nel frattempo rientra la Fata Turchina.
FATA TURCHINA: - Vedo che l’incantesimo non è riuscito neppure a te Smemorina!
L’hai mandato in Sicilia! -
SMEMORINA: - Eh già! Non ricordo più la mia formula magica… Non la pronuncio
da un sacco di tempo! -
FATA TURCHINA: - Certo, non ci ricordiamo più niente! Nessuno racconta più le
fiabe e noi personaggi delle favole siamo fuori allenamento… e questo è davvero un
problema!-
PINOCCHIO: - Intanto ora il problema è che si deve rimanda’ a casa Pollicino!
Volete fa’ qualcosa pe’ piacere?? -
FATA TURCHINA: - Certamente, ma cosa possiamo fare? I nostri incantesimi non
funzionano…-
PINOCCHIO: - Otè! M’è venuta un’idea… Visto che sto pane di Pollicino è sempre
duro arrabbiato, andate da Mangiafuoco, perché io da lui un ci vo’ eh! Basterà che
Mangiafuoco ci dia sopra ‘na soffiatina e vedrai che sto pane s’ammorbidisce e si
sbriciolerà! -
FATA TURCHINA: - Vedi che quando vuoi la tua testolina funziona alla grande? Su
Pollicino, dammi il pane -
Pollicino le consegna il pane. La Fata Turchina e Smemorina si allontanano.
PINOCCHIO: - (guardando le due Fate) Oh, io un ci vo davvero da Mangiafuoco, m’è
già bastata ‘navolta!- (poi rivolgendosi a Pollicino) -Vedrai che ora ci si fa a torna’
a casa! -
Le Fate rientrano raggianti e all’unisono:
- Ce l’abbiamo fatta!!!-
FATA TURCHINA: - Ecco il tuo pane sbriciolato Pollicino - e glielo porge.
Pollicino prende il pane.
SMEMORINA: - Adesso sì che va bene! Manca ancora una cosa però: spargere le
briciole nella giusta direzione. Come possiamo fare? –
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PINOCCHIO: - Lo so io! C’è un vento magico in un altro mondo di fantasia: il mondo
del Giocodanza! E’ un vento che fa soffiare il Mago Ciripò; gli chiederemo di
spargere con il suo potente soffio le briciole da qui a casa di Pollicino, che è la
direzione giusta no? -
Le Fate lo guardano assai meravigliate…
PINOCCHIO: - Ovvia su, che avete da guarda’? Io lo conosco bene il mondo del
Giocodanza, così… e ci vo’ io da Ciripò, gli chiederò questo piacere. Ha mandato a
casa anche me ‘na volta, un te lo ricordi Turchina?? -
La Fata Turchina alza le spalle, Pinocchio esce.
TRACCIA 6: IL VENTO
Rientra Pinocchio e si avvicina a Pollicino e osserva il pane sbriciolato nelle sue
mani.
PINOCCHIO: - Ecco vedi? Le briciole si stanno spargendo grazie al Mago Ciripò e di
sicuro arriverai a casa sano e salvo, così racconta la fiaba, no? Su, segui le
briciole… ti riporteranno a casa! -
POLLICINO: - Grazie, grazie davvero! (abbraccia Pinocchio e le due Fate) - Allora…
io vado!- comincia ad allontanarsi.
PINOCCHIO: - Ciao Pollicino! -
Tutto questo sulla traccia del vento
FATA TURCHINA: - Certo che pasticcio! Abbiamo rischiato che Pollicino si perdesse
davvero e non trovasse più la strada di casa! E tutto perché io non riesco più a fare
gli incantesimi…-
SMEMORINA: - Ed io non ricordo più la formula magica! -
FATA TURCHINA: - Siamo veramente in crisi, il Mondo delle Fiabe è in crisi… Forse
pochi sanno che, quando nel mondo reale qualcuno racconta una favola, noi
personaggi la interpretiamo nel nostro mondo di Fantasia. Ed oggi… non le racconta
quasi più nessuno. Non ci chiamano più! Così… noi dimentichiamo cosa dobbiamo
fare, non ricordiamo più le battute, siamo fuori allenamento…-
SMEMORINA: - I bambini non giocano più come una volta, quando usavano
l’immaginazione, la Fantasia… Guardano troppa televisione, giocano con la
tecnologia, non conoscono le fiabe… per questo noi siamo così in crisi! Dobbiam
assolutamente fare qualcosa!
risvegliare nei bambini l’immaginazion
importante coltivare la fantasia!
FATA TURCHINA: - Proprio così! Oggi
preconfezionati, hanno solo st
all’immaginazione, alla creatività
PINOCCHIO: - Scusate Fatine,
qualcosa. Perché un provate a
col mondo reale: così, si potrà
diretto!!-
FATA TURCHINA: - Bravo Pinocchio! Faremo proprio un collegamento,
così potremo far capire l’importanza della fantasia e… quindi
SMEMORINA: - Ce la metteremo tutta!
della Fantasia a quello reale…Forza
FATA TURCHINA: - Un attimo di pazienza! Spero che la mia bacchetta
funzioni… oggi ha già fatto un po’ di capricci!
PINOCCHIO: - Ne sappiamo qualcosa io e Pollic
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non conoscono le fiabe… per questo noi siamo così in crisi! Dobbiam
assolutamente fare qualcosa! E’ necessario far capire agli adulti l’importanza di
risvegliare nei bambini l’immaginazione, bisogna far comprendere quanto è
importante coltivare la fantasia! -
Proprio così! Oggi i bambini ricevono troppi messaggi
preconfezionati, hanno solo stimoli passivi… I giochi tecnologici non lasciano spazio
creatività… -
Fatine, ma voi, con le vostre bacchette magiche, potreste
provate a mette’ in collegamento il nostro mondo di Fantasia
si potrà parla’ direttamente alle persone. Faremo
Bravo Pinocchio! Faremo proprio un collegamento,
capire l’importanza della fantasia e… quindi, del nostro mondo!!
Ce la metteremo tutta! Anche se non è facile collegare il mondo
della Fantasia a quello reale…Forza dai, proviamo! Dai Turchina!!
Un attimo di pazienza! Spero che la mia bacchetta
già fatto un po’ di capricci! -
appiamo qualcosa io e Pollicino! –
non conoscono le fiabe… per questo noi siamo così in crisi! Dobbiamo
E’ necessario far capire agli adulti l’importanza di
far comprendere quanto è
bambini ricevono troppi messaggi
imoli passivi… I giochi tecnologici non lasciano spazio
voi, con le vostre bacchette magiche, potreste fare
il nostro mondo di Fantasia
direttamente alle persone. Faremo un appello
Bravo Pinocchio! Faremo proprio un collegamento, soltanto
del nostro mondo!!-
Anche se non è facile collegare il mondo
Dai Turchina!!-
Un attimo di pazienza! Spero che la mia bacchetta adesso
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La Fatina lo allontana facendo finta di niente e, insieme a Smemorina, cominciano a
muovere le loro bacchette magiche operando la loro Magia…
TRACCIA 7: LA MAGIA
SMEMORINA: - Bidibibodibibu! Bidibibodibibu!! Bidibibodibibu!!!-
FATA TURCHINA: - Un momento, un momento guardate… ecco… ecco…Ci sei
riuscita Smemorina!! Collegamento effettuato! Prontiii!!! -
PINOCCHIO si accorge del pubblico e indica la platea: - Ehi, guardate! Guardate
quanta gente! -
SMEMORINA: - Saranno centinaia… migliaia… milioni! -
FATA TURCHINA: - Bene, adesso possiamo lanciare il nostro messaggio!-
FATA TURCHINA
PINOCCHIO:
Spegnete
FATA TURCHINA: Racconta
Dalla magia
SMEMORINA:
Fra gnomi,
Racconta
FATA TURCHINA: Alla Fantasia non rinunciare!
Ritrova il
PINOCCHIO:
FATA TURCHINA: Spegnete pc,
SMEMORINA:
INSIEME:
_______________________________________
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TRACCIA
FATA TURCHINA - FATA SMEMORINA - PINOCCHIO
Dipende da voi,
Spegnete pc, cellulari, iPad…
spegni la tivù
…e accenditi tu!
acconta una favola al tuo bambino…
alla magia dell’antico piacer di narrare,
lasciati orsù trascinare…
Lascia volare l’immaginazion.,
gnomi, fate, maghi e grilli canterini…
Racconta favole ai tuoi bambini.
Alla Fantasia non rinunciare!
itrova il gusto delle fiabe di narrare…
Dipende da voi,
Spegnete pc, cellulari, iPad…
Spegni la tivù!
… Accenditi tu!
_______________________________________
RACCIA 8: SOTTOFONDO 2
PINOCCHIO
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TROVARE ALTRE SOLUZIONI PER FAR TORNARE A CASA POLLICINO
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QUALI ALTRI CONTESTI POTREMMO TROVARE PER INSERIRE
IN UN GIOCO DI FANTASIA LE DANZE DI CARATTERE?
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APPENDICE
A CURA
DI
MARINELLA SANTINI
1. HORNPIPE: DANZA DEI MARINAI
Simpatica danza che ritrae
La Danza dei
epoca elisabettiana; i passi erano ispirati ai gesti abituali che venivano compiuti
quotidianamente nel lavoro sulla nave
o arrampicarsi sulle sartie.
Nel 1700 venne introdotta nella Royal Navy come forma di addestramento e come
esercizio fisico a cui i marinai si sottoponevano nei periodi di mare calmo.
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HORNPIPE: DANZA DEI MARINAI
Simpatica danza che ritrae un piccolo quadro della vita sul ponte navale
anza dei Marinai (Hornpipe) nasce a bordo delle navi inglesi in
epoca elisabettiana; i passi erano ispirati ai gesti abituali che venivano compiuti
sulla nave come, ad esempio, issare l’ancora, scrutare il mare
Nel 1700 venne introdotta nella Royal Navy come forma di addestramento e come
esercizio fisico a cui i marinai si sottoponevano nei periodi di mare calmo.
ponte navale
nasce a bordo delle navi inglesi in
epoca elisabettiana; i passi erano ispirati ai gesti abituali che venivano compiuti
issare l’ancora, scrutare il mare
Nel 1700 venne introdotta nella Royal Navy come forma di addestramento e come
esercizio fisico a cui i marinai si sottoponevano nei periodi di mare calmo.
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2. DANZA DELLA BIELORUSSIA
Questa danza rappresenta il processo della coltivazione delle patate, dalla lavorazione
della terra al raccolto.
La presenza della patata in Bielorussia risale già agli inizi del Seicento e nel secolo
successivo la patata diviene il cibo più popolare ed una delle colture più diffuse in questo
paese.
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3. DANZA PERUVIANA Gioiosa danza di buon augurio
Il costume tipico della danza che andremo ad analizzare è arricchito da una ghirlanda
composta da pon pons colorati. La ghirlanda colorata richiama i colori dell'arcobaleno della
bandiera della regione che ha donato al mondo il Machu Picchu, un sito archeologico Inca,
situato nella valle dell’Urubamba, in Perù.
Il Machu Picchu fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco e nel 2007 fu eletto come
una delle sette meraviglie del mondo; dopo Pompei e Ostia Antica, è il terzo sito
archeologico più grande del mondo.
costumi tradizionali
4. TARANTELLA SICIL
La Tarantella è una danza tipica del Sud Italia.
La prima fonte storica, che risale ai primi anni del XVII secolo,
“tarantismo pugliese”; la sua etimologia deriva
delle regioni dell’Italia meridionale, che stava ad indicare un ragno velenoso, la
tarentula, che infestava il Sud,
della tarantella era legato alla terapia del morso della tarantola.
Le persone che venivano punte da questo ragno , infatti,
aveva un ritmo frenetico; questa danza veniva considerata
pratica finalizzata alla guarigione
esorcismo che permetteva di
dinamismo dei passi, i demoni
Durante il secolo XIX, la Tarantella
Sicilie, al punto che il suo nome ha
dell’Italia del meridionale. Oggi
considerata la danza nazionale del nostro paese
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TARANTELLA SICILIANA
La Tarantella è una danza tipica del Sud Italia.
La prima fonte storica, che risale ai primi anni del XVII secolo, è legata al fenomeno del
etimologia deriva infatti da "taranta", termine dialettale
dell’Italia meridionale, che stava ad indicare un ragno velenoso, la
, che infestava il Sud, soprattutto le campagne intorno a Taranto
legato alla terapia del morso della tarantola.
punte da questo ragno , infatti, danzavano la
questa danza veniva considerata appunto
guarigione oltre che, secondo le credenze popolari,
e permetteva di scacciare, attraverso il sudore, la velocità e
dinamismo dei passi, i demoni rappresentati dal ragno velenoso.
la Tarantella è diventata uno degli emblemi del
nome ha poi sostituito i nomi di alcuni balli delle
Oggi è la danza italiana più nota al mondo, tanto che
nazionale del nostro paese.
è legata al fenomeno del
da "taranta", termine dialettale tipico
dell’Italia meridionale, che stava ad indicare un ragno velenoso, la lycosa
Taranto, dove il ballo
danzavano la taranta, che
appunto una terapia, una
secondo le credenze popolari, una sorta di
, attraverso il sudore, la velocità e il forte
è diventata uno degli emblemi del Regno delle Due
sostituito i nomi di alcuni balli delle varie zone
, tanto che da essere
Abbiamo vari tipi di tarantella,
ballata, ma anche in base al periodo dell’
eseguita. Esiste infatti la Tarantella di Carnevale,
per la vendemmia e in occasioni di festività, come matrimoni o battesimi.
Ovviamente nel tempo la tarantella si è evoluta
collettivo.
Molti musicisti si sono ispirati ai motivi e ai ritmi
“un genere a sé di tarantella colta
composta per pianoforte da Gioachino Rossini
balletto La boutique fantas
Russes di Serge Diaghilev).
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non solo a seconda della regione (o provincia)
ballata, ma anche in base al periodo dell’anno o ad occasioni particolari in cui viene
Esiste infatti la Tarantella di Carnevale, quella di corteggiamento, si balla
vendemmia e in occasioni di festività, come matrimoni o battesimi.
el tempo la tarantella si è evoluta, nella sua funzione di
ai motivi e ai ritmi di questo ballo, componendo e costituendo
un genere a sé di tarantella colta”. La “Tarantella colta" più nota è sicuramente quella
Gioachino Rossini, che fu poi arrangiata per orchestra, per il
La boutique fantastique (coreografia di Léonide Massine
(o provincia) dove viene
anno o ad occasioni particolari in cui viene
di corteggiamento, si balla inoltre
vendemmia e in occasioni di festività, come matrimoni o battesimi.
nella sua funzione di ballo di coppia o
componendo e costituendo
è sicuramente quella
, che fu poi arrangiata per orchestra, per il
Léonide Massine per i Ballets
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TIPICHE TARANTELLE SICILIANE Ballu a chiovu Danza contadina che si ballava nei campi durante la mietitura. La caratteristica di questa tarantella è che i piedi battono sempre nello stesso punto. U Roggiu Simile al ballu a chiovu, ma veniva eseguita durante il periodo della vendemmia, sull’aia. ‘U nozzu Danza di corteggiamento ballata dagli uomini sulle note del canto “u toccu”, eseguito con boccali di vino mentre cercavano di far colpo sulle donne.
Fasola della Tubiana Tipica tarantella di Carnevale, ballata ancora oggi da gruppi folcloristici in molti paesi, accompagnata dal canto della “Carnascialata dei Pulcinelli”
immagine di una tarantella di Carnevale
costumi tipici siciliani
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llaabboorraattoorriioo mmuussiiccaallee UUnn ppeerrccoorrssoo ddii aassccoollttoo aallllaa mmuussiiccaa ee aaii ssuuoonnii::
mmuussiiccaa ccllaassssiiccaa,, rriittmmii mmooddeerrnnii,, ssuuoonnii ddeellllaa nnaattuurraa,, rruummoorrii……
Si può contare un minuetto, ma possiamo contare anche un ritmo
indiano o trovare nel suono del mare, nel soffio del vento una melodia per
danzare…
Nel Giocodanza la musica, i suoni e i rumori hanno un ruolo importante
e, in alcune situazioni – come nel gioco di fantasia – fondamentale.
Le suggestioni che arrivano all'orecchio dei bambini (e anche degli adulti)
possono avere tante diverse sfaccettature. L'ascolto è profondamente
soggettivo, ma esiste una possibilità di creare una sorta di sistema/schema
per ottimizzare l'uso della musica nel processo del gioco e della danza.
Nel laboratorio saranno forniti gli strumenti per ritrovare una
maggiore sensibilità e capacità critica di ascolto e creatività. L'idea è di
lavorare insieme per trovare una sintesi e un metodo creativo per
interpretare e trovare nella musica, nei suoni e nei diversi generi musicali,
gli strumenti utili per guidare e interpretare i giochi: emotività, ritmo,
melodia, armonia e disarmonia……..
Marco Schiavoni
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INTRODUZIONE
Nel mondo moderno i bambini sono quotidianamente raggiunti da molteplici stimoli, in
buona parte visivi. Il risultato di questa pratica, non facilmente controvertibile, è una
perdita di sensibilità dell’apparato uditivo. La percezione dei suoni, della musica e delle
frequenze è importante per tutti noi.
Il senso dell’udito è il primo dei cinque sensi che il feto sviluppo sin dal sesto mese; al
senso dell’udito colleghiamo tante cose, e fra queste vi è certamente l’aspetto emotivo. Una
musica triste e nostalgica ci fa pensare a qualcuno che ci manca, una musica vivace ed
allegra ci metterà di buon umore, il suono del mare ci porterà ad immaginare visivamente
una spiaggia, e così via. La musica e i suoni diventano interruttori per molteplici
connessioni, e la cosa interessante è acquisire le modalità di controllo di tale rete di
collegamenti.
Ritrovare concentrazione, sensibilità e senso critico nell’ascolto dei suoni e della musica è
possibile in ogni momento dello sviluppo. Più noi adulti (genitori/insegnanti) saremo in
grado di gestire tale funzione primaria, più saremo in grado di aiutare i bambini,
aumentando la loro capacità percettiva dello spettro delle frequenze sonore ma anche, cosa
fondamentale, a lasciarsi trasportare dai ritmi e dai suoni.
OBIETTIVI
� trovare/ritrovare capacità di analisi nell’ascolto della musica e dei suoni
ascolto di suoni - musiche di tutti i luoghi e di tutti tempi
� scoperta/riscoperta del patrimonio musicale classico, mettendo a confronto
frammenti musicali del repertorio dei grandi compositori con la musica moderna e i
suoni della natura… c’è un Mozart in ogni canzone di Sanremo?
� Strumenti di ricerca e acquisizione dei materiali musicali:
la rete, i vecchi dischi, le colonne sonore… c’è un musicista che può
collaborare?
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CONTENUTI
� Ascolto - Ascolto e commento verbale - Trasformazione dell’ascolto in movimento
danzato.
� Le dinamiche sonore: altezza, lunghezza, durata e intensità dei suoni.
� Test sulla prontezza di riflessi, collegamento della percezione visiva con
l’azione sonora tramite l’ausilio di video animati.
� Esercizi ritmici e vocali con il corpo.
� Improvvisazione musicale con distribuzione dei ruoli: esecutori e
ascoltatori.
� Tradurre suoni e musica in movimento, ma anche viceversa.
Improvvisazione musicale e coreografica con relativa sonorizzazione
� Facciamo da soli la nostra musica:
Il corpo umano come strumento musicale
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Una drammaturgia ricavata dal circolo dei cinque elementi del Tao:
Legno / Fuoco / Metallo-Aria / Acqua / Terra
I CINQUE ELEMENTI
Nella cultura occidentale, fin dall’epoca ellenica, esiste il concetto dei quattro elementi
che compongono la natura: acqua, terra, fuoco e aria. I filosofi greci hanno sviluppato
diverse teorie e schemi, tra cui Aristotele che aggiunse il quinto elemento, la quintessenza.
Nel corso del mio lavoro di compositore mi son trovato a lavorare con una coreografa
cinese… e così ho conosciuto anche la teoria dei cinque elementi del Tao, filosofia anch’essa
antichissima e di grande stimolo creativo.
Che sia cultura orientale o occidentale una cosa è certa: una classificazione generale degli
elementi della natura, e così di conseguenza una sorta di “catalogazione” degli stati
emotivi, è utilissima in ambito creativo. Quando inventiamo un gioco, una storia di
qualunque tipo capiterà inequivocabilmente di dover stabilire in quale elemento siamo e in
quale momento del tempo e dello spazio. L’idea è di dare un stimolo aggiuntivo per la
ricerca e per la creazione della nostra colonna sonora o, perché no, della nostra struttura
drammaturgica e coreografica.
Nella filosofia del Tao si manifestano i cinque elementi, che altro non sono che
rappresentazioni metaforiche della stessa esistenza, di quello stesso ciclo che è costituito
dal Tao, che mette in movimento la mistica energia chiamata Qi, ovvero la forza della vita.
Il primo stato è espresso dalla figura dell’acqua. Parliamo dunque della quiete, del
momento prima del moto. L’energia è ferma, non è esplosa. Esattamente come l’acqua che,
indisturbata, resta ferma nel suo stato di quiete.
Il secondo elemento a comparire è il legno. In ciò la vita esplode, prende forma. Ulteriore
richiamo al movimento dopo la quiete è preso dalla natura, con gli alberi, e le piante in
generale, che tornano a fiorire in primavera, dopo la morte invernale. Vediamo dunque
come la trasformazione nelle varie fasi non sia lineare, ma ogni fase abbia la sua ragione di
essere a sé stante.
Arriva il momento del terzo elemento, il fuoco. La particolarità del fuoco è la capacità di
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sostenersi in una stato di emissione energetica costante.
Al morire del fuoco, il quarto elemento prende possesso delle fasi di questo ciclo, nella
figura del metallo. L’energia si ferma, si condensa, è in uno stato di calma apparente.
La differenza con la fase dell’acqua è nella maggiore presenza energetica: nel metallo il Qi
è più potente, dopo essere stato espresso nelle fasi precedenti, e finalmente portato a
condensarsi, senza emissione e dispersione successiva.
L’ultimo elemento contiene, nelle sue caratteristiche, i precedenti: parliamo della terra,
che combina in sé ogni fase del Tao.
La Terra è poi l’elemento da cui nasce, inequivocabilmente, il primo elemento, l’Acqua.
Ci sono altre possibilità (cicli) di ordinare gli elementi, ognuno indipendente ma anche
strettamente collegato con gli altri. L’acqua distrugge il fuoco, il fuoco che scioglie la terra e
da cui nasce il metallo, così come il vento/aria fa incontrare le nuvole e ne fa scaturire
l’acqua, che a sua volta fa crescere le piante alimentando il ciclo naturale della vita.
Nel corso del laboratorio ascolteremo dei brani musicali di varie epoche, partendo da
musiche etniche primitive fino a musiche di autori attuali. Cercheremo le possibili
connessioni tra ritmi, melodie, sequenze di suoni naturali e non, con gli elementi naturali.
Un altro aspetto stimolante è l’associazione degli elementi naturali con le “famiglie” di
strumenti: i legni, gli ottoni, i campanelli, le corde e i tamburi.
Il laboratorio vuole essere così occasione di stimolo per affinare le capacità di ricerca e di
analisi di tutto quello che ascoltiamo, sia nella vita quotidiana che nell’ambito del lavoro di
formazione e di creazione coreografica.
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Titoli di studio: Diploma di Maturità Scientifica Livello presso l’ Accademia Nazionale di Danza di Roma Istruzione
Superato l’esame di idoneità presso l’Accademia Nazionale di Danza, vi ha seguito i corsi normali, proseguendo poi gli studi superiori con Vjlma Valentino e diplomandosi sotto la Direzione di Giuliana Penzi. Ha seguito numerosi corsi di aggiornamento e staItalia e all’estero (Parigi, Mosca, Leningrado, New York). Ha ampliato le proprie conoscenze nel campo motorio, con approfondimenti sulla Ginnastica applicata alla Danza, con particolare riferimento al metodo Felde Sempre attenta alla evoluzione della didattica, ha seguito numerosi stages condotti da Andy Jackson, presidente del Fit Club International di Londra, seguendone gli Workshop e i Corsi Professionali mirati particolarmente alla didattica dellapprofondito al fine di applicare su basi mediche, fisiologiche e psicologiche dell’allenamento infantile, un modo diverso, nuovo e Attraverso queste esperienze, ha creato una sua metodica: dell’ Imparare Giocando. Ha collaborato con il Maestro MikailBerkut nel campo delle Danze Storiche e della Danza di Carattere, partecipando con il proprio gruppo cui il MID (Meeting Internazionale di Danza Nel maggio 2000 le è stato conferito a Sorrento il culturali. Nel febbraio 2002 è stata invitata a Reggio Emilia dalla Associazioni Scuole Danza) al Convegno sulla dove ha presentato la sua metodica illustrato il suo percorso formativo e il suo metodo, che accosta i bambini alla Danza in maniera veramente originale e divertente. Ha ricoperto la carica di Tutor del corso di Formazione Professionale per nella Didattica dell’Espressività Corporeae cofinanziato dall’Unione Europea. Nel 2005 inizia la sua collaborazione con la scuola del Roubaix Nord-Pas de Calais, direttoinvitata a presentare il suo metodo. Presso questa prestigiosa scuola francese ha fatto parte della Commissione d’esame, come membro esterno, agli esami di fine anno.
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MARINELLA
Titoli di studio: Diploma di Maturità Scientifica - Livello presso l’ Accademia Nazionale di Danza di Roma - Abilitata all’Insegnamento dal Ministero della Pubblica
Superato l’esame di idoneità presso l’Accademia Nazionale di Danza, vi ha seguito i corsi normali, proseguendo poi gli studi superiori con Vjlma Valentino e diplomandosi sotto la Direzione di Giuliana Penzi. Ha seguito numerosi corsi di aggiornamento e stages con maestri di chiara fama in Italia e all’estero (Parigi, Mosca, Leningrado, New York).
Ha ampliato le proprie conoscenze nel campo motorio, con approfondimenti sulla Ginnastica applicata alla Danza, con particolare riferimento al metodo Feldenkrais.
Sempre attenta alla evoluzione della didattica, ha seguito numerosi stages condotti da Andy Jackson, presidente del Fit Club International di Londra, seguendone gli Workshop e i Corsi Professionali mirati particolarmente alla didattica della Propedeutica. Tale studio è stato approfondito al fine di applicare su basi mediche, fisiologiche e psicologiche dell’allenamento
antile, un modo diverso, nuovo e divertente di fare danza. Attraverso queste esperienze, ha creato una sua metodica: “ GIOCODANZA® ”
Ha collaborato con il Maestro MikailBerkut nel campo delle Danze Storiche e della Danza di Carattere, partecipando con il proprio gruppo Teatro Balletto® ad importanti manifestazioni, tra
Meeting Internazionale di Danza (Castiglioncello, 1997- Livorno, 1998). Nel maggio 2000 le è stato conferito a Sorrento il Premio Napoli Danza
2 è stata invitata a Reggio Emilia dalla F.N.A.S.D (Federazione Nazionale ) al Convegno sulla Propedeutica alla Danza: metodologie a confronto
dove ha presentato la sua metodica Giocodanza®, ottenendo ampi consensi. In tale occasillustrato il suo percorso formativo e il suo metodo, che accosta i bambini alla Danza in maniera veramente originale e divertente.
Ha ricoperto la carica di Tutor del corso di Formazione Professionale per ca dell’Espressività Corporea, organizzato nel 2004/2005 dalla Provincia di Ravenna
e cofinanziato dall’Unione Europea.
Nel 2005 inizia la sua collaborazione con la scuola del Centre Chorégraphique NationalPas de Calais, diretto da Pascal Minam-Borier e Carolyn Carlson, dove è stata
invitata a presentare il suo metodo. Presso questa prestigiosa scuola francese ha fatto parte della Commissione d’esame, come membro
ARINELLA SANTINI
Diploma di Laurea di I° Abilitata all’Insegnamento dal Ministero della Pubblica
Superato l’esame di idoneità presso l’Accademia Nazionale di Danza, vi ha seguito i corsi normali, proseguendo poi gli studi superiori con Vjlma Valentino e diplomandosi sotto la Direzione di
ges con maestri di chiara fama in
Ha ampliato le proprie conoscenze nel campo motorio, con approfondimenti sulla Ginnastica
Sempre attenta alla evoluzione della didattica, ha seguito numerosi stages condotti da Andy Jackson, presidente del Fit Club International di Londra, seguendone gli Workshop e i Corsi
a Propedeutica. Tale studio è stato approfondito al fine di applicare su basi mediche, fisiologiche e psicologiche dell’allenamento
“ GIOCODANZA® ” , basata sul concetto
Ha collaborato con il Maestro MikailBerkut nel campo delle Danze Storiche e della Danza di ad importanti manifestazioni, tra
Livorno, 1998). Premio Napoli Danza per meriti didattici e
Federazione Nazionale Propedeutica alla Danza: metodologie a confronto,
®, ottenendo ampi consensi. In tale occasione, ha illustrato il suo percorso formativo e il suo metodo, che accosta i bambini alla Danza in maniera
Ha ricoperto la carica di Tutor del corso di Formazione Professionale per Operatore Culturale , organizzato nel 2004/2005 dalla Provincia di Ravenna
Centre Chorégraphique National di Borier e Carolyn Carlson, dove è stata
Presso questa prestigiosa scuola francese ha fatto parte della Commissione d’esame, come membro
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Membro del Conseil International de la Danse (CID – UNESCO, Paris), è stata invitata nell’ottobre 2006 ad Atene, in occasione del 20° Congresso Mondiale organizzato dal CID – UNESCO, dove ha tenuto una relazione sul Giocodanza® . Nell’aprile 2013, sempre con l’organizzazione dell’ UNESCO, partecipa a Bologna ad un Convegno sulla Propedeutica.
Ha pubblicato venti manuali per uso didattico commissionando le musiche a Marco Schiavoni, che ha composto musiche originali realizzando e producendo sedici cd.
Nel dicembre 2008 ha pubblicato il libro GIOCODANZA: la Nuova Propedeutica… ovvero imparare giocando!® (Editrice Innocenti), presentato presso la Sala Consiliare del Comune di Grosseto il 6 dicembre e, l’anno successivo a Danza in Fiera, importante evento internazionale che si tiene a Firenze, presso la Fortezza da Basso. Nel 2010 il libro è stato presentato a Milano nell’ambito di Midanza, un altro importante appuntamento per gli addetti ai lavori.
Nel 2011, insieme al prof. Jones Pizzetti dà vita al progetto in divenire Danza Acrobatica, organizzando corsi per bambini e ragazzi e corsi di Formazione per insegnanti. Nel settembre 2012 è stata nominata dallo CSEN Responsabile Nazionale del Giocodanza® di cui Grosseto è divenuta Sede Nazionale. Nel luglio 2013 fonda insieme al prof. Jones Pizzetti la Scuola di Formazione Professionale SSD GI.D.A.S. Danza a r. l. che opera nella preparazione e nella gestione dell’attività specifica della Danza in ogni suo aspetto, in particolare la Propedeutica, la Danza Acrobatica e la metodologia del Giocodanza®, organizzando inoltre Corsi di Aggiornamento oltre a Convegni, Meeting e Corsi di Studio. In questo ambito tiene corsi di Formazione Professionale sulla Metodologia del Giocodanza®, di cui varie sono le sedi Formazione in Italia. Nel febbraio 2015 ha pubblicato il libro L’avventura del Giocodanza: una vita, un gioco… un sogno! (Effigi Edizioni) presentato a Firenze, nell’ambito di Danza in Fiera. Dopo aver diretto il Centro per lo Studio della Danza di Grosseto fino al 2004, fonda nello stesso anno l’Accademia dello Spettacolo, scuola d’Arte Multidisciplinare, che dirige fino al 2013, anno in cui nasce O.M.A.D Officina Movimento Arte Danza, una nuova realtà che ha preso vita dalla fusione di quattro scuole del territorio, di cui cura la Direzione Artistica occupandosi inoltre delle sezioni di Giocodanza e Tecnica Accademica. Nel novembre2017 lascia la direzione e l’insegnamento all’interno della scuola. Nel gennaio 2018 esce il suo terzo libro, “Il racconto del Giocodanza… favola e magia” (Effigi Edizioni). Nel giugno dello stesso anno partecipa a Milano all’evento OnDance, con la direzione artistica di Roberto Bolle. Nell’aprile del 2019 le viene consegnato a Torre del Lago, presso l’Auditorium G. Puccini, il Premio Arte in Danza per la divulgazione dell’arte tersicorea attraverso la Metodologia del Giocodanza®.
Dopo aver dedicato una vita all’insegnamento, si dedica oggi a tempo pieno alla Formazione all’interno della scuola Gi.D.A.S., divulgando il Giocodanza e raccontando la sua esperienza ai giovani.
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MARCO SCHIAVONI
Compositore - produttore musicale - videomaker Il suo imprinting musicale è stato dato dal padre Phidias, classe 1911, che fin dagli anni 30 collezionava dischi e poi, negli anni 60 creò l’ archivio storico della RAI-Radio Televisione Italiana. Così fin dalla nascita (1961), Marco Schiavoni è stato circondato da dischi di musica classica e dalle tecnologie di registrazione sonora. Nel 1973, pochi mesi dopo la morte del padre, inizia casualmente a suonare la chitarra in parrocchia e, subito dopo, l'organo elettrico e il pianoforte. Autodidatta, a diciassette lavora come pianista improvvisatore nei locali di Trastevere. Nel 1979 incontra Aurelio Gatti e Hal Yamanouchi per i quali compone la sua prima colonna sonora per uno spettacolo di mimo-danza. Pochissimi anni dopo, sempre casualmente,lavora come pianista nelle principali scuole di danza a Roma, suonando per tanti maestri, tra cui Leda Roffi, Victor Litvinov,Robert Strejner, Ricardo Nunez, Margareta Trayanova, Roberta Garrison ed altri. Negli anni successivi scriverà, produrrà e arrangerà centinaia di colonne sonore destinate alla scena, lavorando con la maggior parte dei coreografi italiani. Amplia il suo repertorio componendo musiche originali per prosa, spettacoli per ragazzi, documentari e film, tra cui "Senza parole", cortometraggio candidato all'Oscar nel 1997 e vincitore nello stesso anno del Premio Donatello. Significativa l'esperienza con la compagnia Nuova Opera dei Burattini per la quale ha scritto e arrangiato le colonne sonore di tutte le loro produzioni dal 1992 al 2002; con la Nuova Opera dei Burattini (fondata dalla storica artista e burattinaia Maria Signorelli) ha partecipato a festival internazionali di Burattini e di Teatro di Figura in Cina, Africa, Medio Oriente e in Sudamerica accrescendo la sua esperienza sul teatro e lo spettacolo dal vivo. Principali coreografi per i quali ha scritto musiche originali: Fabrizio Monteverde (Compagnia Baltica, Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Fondazione Arena di Verona, Balletto di Toscana, Maggio Musicale Fiorentino), Luciano Cannito ( BAT-DOR Dance Company di Tel-Aviv, Balletto di Napoli, Balletto di Roma, Fondazione Teatro Nuovo per la Danza di Torino, Teatro San Carlo di Napoli), Dino Verga (Aton Dino Verga Danza, Asmed), Aurelio Gatti (MDA), Luca Bruni (La Terra Nuova, Oplas Teatro), Milena Zullo (Balletto di Roma), Mauro Astolfi (Spellbound Dance Company), Denys Ganio (Balletto di Milano), Anita Bucchi (Balletto '90), Alessandro Vigo (Balletto di Roma, Balletto '90), Loris Petrillo (Astra Roma Ballet di Diana Ferrara), Marco Brega (Danzare la vita di Elsa Piperno), Gabriella Borni (Balletto di Sardegna), Rossella Fiumi (Alef Danza Teatro), Cornelia Wildisen (Ente Lirico di Cagliari), Gihan (Teatro Nazionale di Ankara). Alcuni balletti con la sua musica originale sono ancora rappresentati in diversi paesi del mondo. Dal 2006 al 2016 ha collaborato creativamente con la danzatrice, coreografa e performer Caterina Genta, creando spettacoli e performance in cui danza, prosa, musica e video sono sempre in stretta
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relazione tra loro. Insieme hanno diretto per tre anni il Balletto di Spoleto, producendo spettacoli originali e partecipando a vari festival nazionali. Parallelamente all’attività di compositore, già dalla fine degli anni novanta produce e realizza videoclip musicali, documentari e opere di videodanza. Nel 2001 il regista Davide Livermore gli commissiona la prima videografia a tre schermi, per la Cenerentola di Rossini, che verrà replicata in diverse stagioni liriche italiane e all'estero. Negli anni successivi ha collaborato come videografo con Renato Greco (Odysseus, Teatro dell’Opera de Il Cairo), Giuseppe Marini (Filottete con Pino Micol, Teatro Olimpico di Vicenza)Pierfrancesco Favino, (La Controra, Teatro della Pergola, Firenze), Maurizio Colombi (La regina di ghiaccio, con Lorella Cuccarini, Teatro Brancaccio, Roma). Dal 2008 è il videografo per tutti gli spettacoli di prosa diretti da Alessandro Gassmann (Parola ai giurati, Oscura Immensità, Roman e il suo Cucciolo, Sette Minuti, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Riccardo III, La pazza della porta accanto, Fronte del Porto, Silenzio Grande). Nel 2013 è stato candidato al premio Ubu, insieme allo scenografo Gianluca Amodio, per la videografia di Riccardo III. Dalla collaborazione decennale con la coreografa e docente Alessandra Petitti, è nato il progetto "Buster e noi", presso la scuola Paritaria "Esperimento 20" di Napoli. Una piccola orchestra di bambini che suonano per il cinema muto di Buster Keaton. Il progetto ha vinto la Menzione Speciale al Leone d'Argento per la Creatività 2018 della Biennale di Venezia ed è stato poi riproposto in altre scuole elementari di Napoli, con il sostegno della storica associazione musicale “Alessandro Scarlatti”. Recentemente ha composto le musiche originali del balletto “Dido & Eneas”, che ha debuttato il 20 gennaio 2019 al Teatro dell’Opera di Tunisi, nell'ambito dei progetti di collaborazione culturale tra i paesi del mediterraneo. Sempre nel 2019 ha creato la colonna sonora per “Misantropo”, con Valeria Solarino e Giulio Scarpati, spettacolo che girerà per l’Italia anche nella prossima stagione. Nella stagione estiva 2019 del Teatro de l’Operà di Nizza è stato rappresentato “Cassandra” di Luciano Cannito, balletto per per il quale scrisse le musiche e che debuttò nel 1995 con il Balletto di Roma, rappresentato in vari teatri internazionali negli anni passati. Dal 2010 vive stabilmente a Spoleto, dove finalmente ha raccolto tutti i materiali prodotti e raccolti negli anni in un unico grande studio laboratorio archivio. Dal 2003 ad oggi ha curato tutte le pubblicazioni musicali di Giocodanza®, utilizzando brani del suo repertorio e creando centinaia di brani originali appositamente per i giochi. Attualmente ricopre, all’interno della Segreteria del Giocodanza, il ruolo di collaboratore amministrativo gestionale.
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IOULIA SOFINA
Inizia a studiare danza all’età di nove anni presso l’Istituto Professionale “Scuola Coreografica Statale della Repubblica Komi”, all’epoca succursale dell’Accademia di Leningrado. Oltre alla danza, frequenta la scuola d’obbligo per i ragazzi dotati con indirizzo scientifico (fisica elementare e matematica superiore) e supera l’esame di maturità nel 1988. Diplomatasi come ballerina professionista,dopo aver superato l’esame tecnico e artistico previsto dal Ministero dell’Istruzione Professionale Specifica (scuola Vaganova), ottiene nel 1990 il secondo diploma specifico (con il massimo dei voti) dal Liceo della Cultura come insegnante delle discipline coreutiche. Studia inoltre musica (pianoforte) e l’arte del disegno; si interessa alla storia del costume scenico e all’arte della scenografia. Decide poi di perfezionare il suo livello professionale e, nel 1991, dopo aver superato una severa selezione, inizia la sua formazione presso l’Università Statale degli Studi della Cultura e delle Arti di San Pietroburgo (Cattedra della Danza, diretta dal professore sig. Boris Bregvadze) dove si laurea nel 1995 con il titolo di “Coreografa e maestra di ballo (maitreduballet). Inizia così la sua carriera che la vede impegnata in numerose tournée in Russia e all’estero (Finlandia, Cecoslovacchia, Polonia, Germania, Francia, Gran Bretagna,Tunisia, Giappone). I numerosi viaggi nutrono il suo crescente interesse per le culture coreutiche delle varie nazioni, dalle quali rimane affascinata. Frequenta corsi di aggiornamento per gli insegnanti specializzati nella tecnica di carattere tenuti dalle compagnie di danze di carattere più note in Russia. Nel 1998 si trasferisce in Italia. Ha insegnato per tredici anni presso la Scuola di danza Classica e Perfezionamento del Balletto Teatro di Torino diretta da Loredana Furno, tenendo i corsi di classico e carattere, partecipando attivamente a tutti i progetti della Scuola BTT per Torino e Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria. Nel gennaio 2012, dopo un Corso Breve Internazionale (didattica e pedagogia nelle aree formative della danza accademica classica come da programma MGAH), ottiene la Certificazione di Alta Formazione Professionale del Bolshoi Ballet Academy Moscow (MGAH, dipartimento di formazione professionale e supplementare post-laurea). Dal 2012 organizza e svolge Incontri formativi sulle danze di carattere e la tecnica accademica di carattere per gli alunni dei Licei a indirizzo Coreutico. Dal marzo 2012 è Professore ospite in qualità di Docente Coreografo presso l’ Accademia Nazionale di Danza di Roma, dove tiene i corsi biennali di metodologia e didattica della danza di
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carattere e i corsi triennali di tecnica. Dal 2013 è Membro del Consiglio Internazionale della Danza CID, ente sotto il patrocinio dell’ UNESCO,con la qualifica di professionista leader a livello internazionale. E’ ideatrice di “Special Project - La PiccolaCompagnia di Carattere” che comprende la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti di danza sulla tecnica e repertorio della Danza di Carattere, stage per allievi, collaborazioni a progetto con le scuole di danza e le compagnie di spettacolo. Nel 2011 pubblica il suo manuale didattico in lingua italiana “Danze di carattere. Tecnica accademica di carattere” (Alfredo Ferrero Editore). Dal 2015 cura il progetto editoriale “Dalla piazza alla scena. Danza di carattere”, una collana di Alfredo Ferrero Publisher, USA. Nel 2016 pubblica il suo secondo manuale didattico in lingua italiana “Danza di carattere nella scuola russa. Tecnica e stili” (Gremese Editore).
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Cell. 329 8227004 (Prof.ssa Marinella Santini)
giocodanza.segreteria@gmail.com
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Gi.D.A.S. DANZA S.S.D. a r.l.
Via Pakistan, 9 58100 Grosseto (Prof.ssa Marinella Santini) – 366 3420496 (Segreteria
giocodanza.segreteria@gmail.com - giocodanza.santini@gmail.com
www.giocodanza.com
disegni di Angelica Schembri
366 3420496 (Segreteria Giocodanza)
giocodanza.santini@gmail.com