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Il Sistema Moda Pugliadall’emersione alla competizione internazionale
Seminario emersione, lavoro e sviluppoRoma, 14 Luglio 2004
Marco Pinna Project Manager CESOS
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EQUAL PUGLIA
PROGETTO SMP
SISTEMA MODA PUGLIA
IT-G-PUG-008
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Equal
• L’iniziativa comunitaria Equal si prefigge, come scopo primario la lotta contro tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza nel mercato del lavoro.
• Fonti di finanziamento Europeo 50%, • Nazionale 35%, • Regionale 5% • Cofinanziamento 10%
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• Equal affronta sfide sociali con metodi e strumenti innovativi di cooperazione internazionale
I grandi temi della Comunità Europea
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Un piano locale
• Le regioni sono direttamente responsabili della gestione degli interventi locali
• Il progetto deve agire in coerenza con il POR Piano Operativo Regionale
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.. ma anche Nazionale
• Il Ministero del Lavoro cura il coordinamento del programma ed è direttamente responsabile della gestione degli interventi settoriali
• L’Isfol assicura il supporto tecnico e i rapporti con i partner transnazionali
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Le priorità del programma
• Capacità d’integrazione professionale
• Promozione dello spirito imprenditoriale
• Capacità di adattamento ai cambiamenti
• Pari opportunità per le donne e gli uomini
• Sviluppo non discriminatorio della società dell’informazione
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I 45 partner del progetto
1. Gli attori sociali:
i sindacati dei lavoratori le associazioni imprenditoriali
2. Istituzioni locali3. Enti ed istituti di ricerca e di formazione
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PERCHÉ UN PROGETTO SUL TESSILE -ABBIGLIAMENTO - CALZATURIERO
IN PUGLIA
• Oltre 100.000 addetti, 8000 aziende• Aziende destrutturate• 75% delle imprese pugliesi sono ditte individuali• Contributo decisivo allo sviluppo della Puglia• Crescita impetuosa e disordinata del settore• Area di delocalizzazione delle imprese del nord• Area di bassi salari e di lavoro irregolare• Presenza di imprese di alto livello e capacità • Valorizzare le competenze presenti
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L’ECONOMIA SOMMERSA IN PUGLIA
FENOMENO COMPLESSO CARATTERIZZATO DA:– Dimensione soggettiva imprenditore– Consenso dei lavoratori– Radicamento nel territorio– Reti familiari che garantiscono
• Soglia di risorse• Tutele che surrogano minori garanzie• Irregolarità come modalità con cui si realizzano prodotti
regolari
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Strategia di emersione di SMP
• Percorrere, con modalità nuove, la traiettoria evolutiva del nord
• Creare reti territoriali di imprese
• Dare visibilità sui mercati con marchi propri
• Sviluppo di subfornitura qualificata
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Una sfida civile• Inserire l’economia sommersa nel processo
“spontaneo” di creazione dei distretti
• Distretto come:– Forma di superamento dell’estraneità dalla regolazione– Risposta alla globalizzazione, innovazione,
parcellizzazione della produzione, individualizzazione del lavoro
• Nuova modalità di connessione tra assetto sociale e sviluppo economico locale
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L’EVOLUZIONE DEI DISTRETTI
Distretti che
sfondano
verso l’alto
Distretti che sfondano
verso il basso
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Distretti che
sfondano
verso l’altoQualità e
competitività
Aziende leader che ne guidano lo sviluppo
sui mercati internazionali
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Distretti che
sfondano
verso il basso
Assenza di aziende leader autonome
Competizione sui costi
Lavoro irregolare
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SFONDARE IN ALTO: UNA STRATEGIA POSSIBILE
CREARE DISTRETTI
AFFRONTARE I NODI STRUTTURALI
QUALIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DEI PROCESSI
PRODUTTIVI
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Rafforzare la cooperazione tra gli attori locali
Sviluppare beni relazionali
Orientare la politica di sviluppo locale
Emersione e regolarizzazione
CREARE DISTRETTI
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Valorizzare le capacità imprenditoriali
Qualificare i lavoratori
AFFRONTARE I NODI STRUTTURALI
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Sviluppo, ideazione e ricerca dei prodotti
Migliorare i processi produttivi
Favorire la presenza sui mercati
QUALIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DEI PROCESSI
PRODUTTIVI
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Qualità artigianale della produzione
Personale qualificato
Alcune aziende leader
Un imprenditoria diffusa
PUNTI DI FORZA
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Tessuto produttivo precario
Prevalenza della subfornitura, dipendenza da imprese fuori regione
Scarsa presenza sui mercati con marchi propri
Bassa internazionalizzazione
PUNTI DI DEBOLEZZA 1/2
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Debolezza dell’imprenditoria
Imprese sommerse, lavoro irregolare
Manodopera a bassa qualificazione
PUNTI DI DEBOLEZZA 2/2
Criticità delle attività a monte e a valle della produzione
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GLI OBIETTIVI GENERALI
Migliorare le condizioni dei lavoratori
Regolarizzare il lavoro
Sostenere l’imprenditorialità
DEL PROGETTO SMP
Favorire l’emersione delle imprese
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Risorse umane
Trasferimento di Know-how
Infrastrutture per il sostegno allo sviluppo
Sviluppo sui mercati
LE AREE DI INTERVENTO
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Migliorare le competenze professionali dei lavoratori occupati e disoccupati
Rafforzare le capacità manageriali
Progetti formativi che rispondono ai fabbisogni rilevati
RISORSE UMANE
AREE DI INTERVENTO /1
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TRASFERIMENTO DI KNOW-HOW
AREE DI INTERVENTO /2
Iniziative di consulenza
IL miglioramento del processo produttivo
Commercializzazione
Utilizzo del marchio SMP
Commercio elettronico
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Supporto alla strategia di emersione e regolarizzazione del lavoro sostegno allo sviluppo locale (protocollo CELS)
Supporto alle politiche di marketing e di commercializzazione
Gestione del marchio di qualità
CENTRO DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO LOCALE:
AREE DI INTERVENTO /3
INFRASTRUTTURE PER IL SOSTEGNO ALLO SVILUPPO
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Favorire la definizione dei distretti come strumento di politica industriale
Ideazione e promozione Marchio SMP
Sperimentazione del commercio elettronico
SVILUPPO SUI MERCATI
AREE DI INTERVENTO /4
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Nord Barese (Andria – Barletta- Trani)
Sud Barese ( Putignano - Martina F. – Francavilla Fontana)
Salento (Lecce, Casarano)
LE AREE TERRITORIALI DI INTERVENTO
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Azioni mirateHanno aderito al progetto SMP
187 aziende
2 consorzi
1 fondazione
Abbiamo coinvolto :
- 310 lavoratori
-150 disoccupati
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Grazie per l’attenzione
Marco Pinna
335-1260765
pinna@pangea.it