Lu Lecce Maggio 2015

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LA NOSTRA STORIA

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FLAVIO DE MARCO Direttore Canale 8 Pugliawww.canale8tv.net dgt 92 e 699 su tutta la Puglia

DIRETTORE RESPONSABILE: Flavio De Marco HANNO COLLABORATO: Umberto Verri, Bruno Conte, Piergiorgio Fiorentino, Denis Vergolini PROGETTO GRAFICO: Adriana Greco Supplemento Quotidiano Sportivo Online www.lulecce.it Aut. Trib. di Lecce n. 1064, 8/07/2010 Per questa pubblicità: 389/1819733

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ED ORA PARLIAMO DI FUTURO SENZA TESORO

Diciamola tutta, la colpa di questo terzo fallimento ampiamente annunciato, non è solo dei Tesoro ma anche dei loro lacché e dell’ambiente che ha consentito che tutto questo avvenisse. Chi per opportunismo, chi per piageria generica ha ritenuto di dover dare credito a questo gruppo. O mi si dirà che dobbiamo ancora parlare dal punto di vista tecnico, magari, ascoltando i sermoni di quelli “bravi” che vanno “sui campi” a studiare giornalisticamente e tecnicamente gli allenamenti. Costoro ci vanno sui campi, ma, ci vanno bendati. E’ inutile esprimere la depressione, fase postuma a qualsiasi crisi, che si prova in questi momenti di sport leccese. Il calcio leccese è arrivato al fondo del fondo del barile, lo abbiamo raschiato e non vi è rimasto nulla. Perché, oggi, non si fanno avanti gli ottimisti nello spiegare le ragioni di questa ennesima debacle sportiva. Tante sono le telefonate ricevute di amici e colleghi che dicono, “facciamo qualcosa”, il calcio a Lecce è scomparso. Ma, partire dal basso può solo aiutare un transito non dolente e non doloroso sotto tutti i punti di vista, anche quello economico. Quella di Ferrero sembrava una trattativa destinata a sgonfiarsi prima ancora di concretizzarsi. Alcuni rumors parlano di un ritorno di Corvino quale demiurgo di una cordata romana. Ben venga tutto ora, tutto ciò che è sano. Auspicabile a livello generale una “rinascita giallorossa”, lontana dai soliti noti che hanno colpevolemente spalleggiato questo stato pessimo di cose. La dittatura del fallimento a Lecce deve e può finire.

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Circolo Tennis di Maglie – Campionato maschile serie C Il CT Maglie pareggia con il TC Trani e rimane primo in classifica Nel campionato di D1 i ragazzi magliesi pareggiano con APEM Copertino 2 a 2 e in D1 superano il Taurisano per 2 a 1

Al termine della settima giornata del campionato di serie C regionale, il CT Maglie conferma la prima posizione nella classifica del suo girone pareggiando con il TC Trani per 3 a 3.In questa giornata sono da registrare due singolari e un doppio vinto per parte dove i magliesi Pierpaolo Puzzovio e Stefano Costa hanno superato rispettivamente i tranesi Luigi Franco e Giuseppe DeVincenzo per 6-2 6-4 e 6-1 6-2, così come nel doppio Puzzovio e Costa si aggiudicano l’incontro per 6-1 6-2. Questo risultato permette di accedere come prima classificata alle semifinali regionali che si svolgeranno domenica 17 maggio con il CT Maglie che attenderà in casa il TC Foggia. L’altra semifinale. Le vincente tra Maglie e Foggia giocherà contro l’altra vincente della semifinale tra l’Angiulli Bari e il TC Trani in campo neutro il 24 maggio in sede da stabilirsi per decidere chi avrà diritto a partecipare direttamente alla fase nazionale. Giornata impegnativa per il CT Maglie che, oltre alla serie C, ha visto impegnate le altre formazioni nei campionati di serie D1 e D2 con il pareggio dei primi con il circolo APEM di Copertino per 2 a 2, e i secondi con la vittoria sul CT Taurisano per 2 a 1.Soddisfatto il direttore sportivo Antonio Baglivo che sottolinea l’ottimo campionato fin qui fatto dai ragazzi che hanno saputo mantenere l’imbattibilità anche nell’ultima partita con il forte Trani nonostante le assenze di Giorgio Portaluri e Vittorio Rubino, quest’ultimo tenuto precauzionalmente a riposo per essere utilizzato domenica prossima contro il Foggia. Soddisfatto anche per l’esordio positivo in D1 della giovanissima promessa Lorenzo Lorusso, elemento di notevole valore che potrebbe diventare la rivelazione del vivaio magliese. I risultati della serie D1 e D2 confermano la validità delle squadre del CT Maglie.”Prossimo appuntamento per il CT Maglie domenica prossima contro il TC Foggia con inizio degli incontri alle ore 9 presso gli impianti di Via Madonna di Leuca.

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Quale giudizio possiamo dare di questo ennesimo fallimento?

I tre anni della gestione Tesoro sono stati contraddistinti da una serie di errori determinati sempre dall’incapacità di gestire le situazioni delicate, all’interno dello spogliatoio, che hanno causato irrimediabilmente un forte attrito tra calciatori e tecnico con ripercussioni ovviamente negative sull’andamento dei campionati. Per fare del buon calcio a tutti i livelli occorrono oltre alla disponibilità economica anche altri fattori che sono legati alla passione, alla volontà ma soprattutto alla competenza dei dirigenti. Purtroppo da parte dei Tesoro non sono mancati impegno e disponibilità economica ma in questi tre anni sono stati commessi errori nelle fasi cruciali del campionato o scelte sbagliate nell’allestimento degli organici. Il cruccio più grande o se vogliamo lo sbaglio più grossolano compiuto è stato quello legato al primo campionato di lega sotto la loro gestione. Non si doveva mancare una promozione che avevamo a portata di mano ma con una serie infinita di orrori tecnici siamo riusciti a regalare il primo posto al Trapani. Come dimenticare ancora una volta l’ennesimo attrito negli spogliatoi tra Lerda ed i calciatori che nel mese di dicembre (sempre il solito mese guarda caso) ha fatto dilapidare tutto il vantaggio, fino a quel punto accumulato, o come dimenticare l’assoluta incapacità di leggere le carenze in organico all’indomani dell’infortunio di Foti che (anche allora) non fecero optare, nel la campagna suppletiva di gennaio,l’acquisto di un attaccante di peso. Errori che puntualmente si sono verificati quest’anno in maniera ancora più accentuata e che hanno così determinato un sesto posto finale assolutamente deludente.

Quanto ha pesato l’assenza di uno staff societario adeguato ?

Nel calcio non esiste una controprova. Vero è che l’US Lecce aveva in passato un management di primissimo ordine che ci invidiavano in tutta Italia. Professionisti competenti che hanno contribuito in maniera decisiva sui risultati sportivi. Uno staff sanitario eccellente, cito ad esempio il Dott. Palaia o il masso fisioterapista Sandro Donato. Professionisti che hanno fatto la storia del Lecce apprezzati in tutti gli ambienti sportivi e non. Ecco se dovessi giudicare i Tesoro per alcune scelte direi che la loro superficialità nel non confermare alcuni di questi professionisti è stato sinonimo di palese arroganza che poi puntualmente hanno pagato con gli esiti finali dei campionati. Poi è paradossale che alcuni strani personaggi che ruotano intorno al Calcio Leccese abbiano addirittura addebitato a questi Professionisti una delle cause dell’instabilità dell’ambiente. Come se la mancanza di una punta o le sconfitte assurde maturate fuori casa quest’anno ne fossero una diretta conseguenza.

Il Lecce adesso si trova davanti alle prospettive di riconferma del gruppo Tesoro, alla cessione societaria o allo spauracchio della mancata iscrizione al prossimo campionato. Qual’è il tuo pensiero?

Io credo che alla fine una soluzione si troverà. Certo accettare la tesi secondo la quale Tesoro lascia il Lecce per una civilissima contestazione di una parte della Curva Nord dopo l’ennesima delusione in trasferta mi lascia basito. Ho quasi 60 anni e posso assicurare che in 34 anni di onorato servizio nell’U.S. Lecce ne ho viste di tutti i colori. Le contestazioni al grande Franco Jurlano all’inizio di ogni stagione, le aggressioni subite dal nostro indimenticabile DS Cataldo poi le bombe sotto la sede di via Templari alla famiglia Semeraro, ecc., ecc. D’altronde, chi non ammetterà che fare una conferenza stampa a febbraio, in un fase cruciale del campionato per annunciare il proprio disimpegno dal Lecce sia stata una mossa sbagliata? Tuttavia l’auspicio è che si trovi, persistendo la volontà dei Tesoro di lasciare il Lecce, un gruppo che possa far ritrovare l’entusiasmo ad un ambiente scosso e deluso come non mai negli ultimi 5 anni. Io ho piena fiducia della gente del Salento e ho la pretesa di conoscerne la genuinità e l’attaccamento ai colori giallorossi. Auguro a Tesoro se dovesse continuare a fare calcio di trovare una tifoseria così passionale e paziente come la nostra.

In ultima ipotesi cosa dovrebbero fare le istituzioni, Comune di Lecce in primis, laddove il titolo dovesse essere riconsegnato?

Intanto credo che l’Amministrazione Comunale si stia già muovendo perchè l’U.S. Lecce non può nella maniera più assoluta essere abbandonata al proprio destino. Come ho già detto occorre fare presto molto presto. Le prime scadenze per l’iscrizione al campionato di Lega Pro sono state rese note e soprattutto entro il 25 giugno prossimo occorre inoltrare la documentazione comprovante il pagamento delle competenze maturate dal personale tecnico/amministrativo, compresi i calciatori, a tutto il 30 aprile 2015. Questo è il momento di dimostrare che l’imprenditoria locale e la politica tengono a cuore le sorti del Lecce e attraverso le forme ufficiali invitare il gruppo Tesoro a compiere le trattative necessarie per la cessione della società. Ma nessuno si deve permettere di speculare, in termini economici o politici, su questa vicenda in quanto sono in ballo le sorti non solo di una squadra di calcio ma di un intero territorio che rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e civili dell’intera nazione.

INTERVISTA AD ADOLFO STARACEgià dirigente per 30 annidell’US LECCE

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Quali sono gli obiettivi di Svicat di quest’anno?

Dopo due anni trascorsi in serie B, la Svicat Rugby A.S.D., punta a migliorare la qualità dei propri schemi di gioco inserendo nell’impianto di una squadra collaudata giovani promesse del proprio vivaio. Per fare questo è sicuramente più indicato un campionato nella serie C1 Elite che potrà consentire dopo il dovuto rodaggio, la ricerca di affermazioni superiori.

Il rugby ha una sua essenza sportiva molto diversa dagli altri sport, ci vuole spiegare come nasce questa sua passione?

La passione per il rugby come sport educativo e formativo è nata grazie all’esperienza vissuta dai miei figli nel praticare questa disciplina. E’ uno sport dove si insegnano valori e non soltanto tecniche e strategie. Gli organi di informazioe, eccetto le riviste o i siti online specializzati, seguono come si dovrebbe questo sport?

La completa assenza di informazione a livello locale crea una profonda distanza tra gli appassionati allo sport e di questa disciplina sportiva in particolare. Noi, proprio in virtù del campionato di serie B, abbiamo avuto l’opportunità di veicolare la nostra immagine, seppure in maniera sporadica ed occasionale, su emittenti televisive quali, RAI e Telenorba senza però una continuità e quindi destinati ad essere presto dimenticati. Gli impianti sportivi in cui è possibile praticare rugby sono scarsamente frequentati dalle tifoserie nonostante questo sia uno sport abbastanza credibile e non ancora attraversato da forti interessi economici che in altre discipline, ne trasformano l’immagine e la credibilità. Perchè i giovani dovrebbero formarsi col rugby, dove si trova il suo fattore vincente?

Il rugby dà ai giovani la possibilità di esprimersi senza imitare falsi modelli sportivi. I campioni in questa disciplina, sono quelli che soffrono, lottano, in ogni momento della gara e poco concedono alle luci della ribalta. Il fattore vincente è certamente da ricercarsi nella stretta rispondenza tra il pensiero e l’azione senza spazi per le simulazioni e le convenienze.

INTERVISTA A FABRIZIO CAMILLIPRESIDENTE SVICAT RUGBY A.S.D.

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Il tempo dei sogni era finito da un pezzo, il tempo delle illusioni è finito a Lamezia ed ha lasciato spazio al tempo dei processi. Il Lecce fallisce la stagione proprio in Calabria dove è riuscito a perdere con Reggina, Cosenza e Catanzaro gettando alle ortiche la stagione del riscatto. Calabria amara, stagione beffarda, squadra imbelle (fuori casa), allenatori sbagliati, società volenterosa ma con evidenti errori di inesperienza, infine un bel pò di sfortuna che, da anni 3, sembra perseguitare il Lecce con partite perse o pareggiate quando sembravano vinte. Un bel mix esplosivo di motivi e di ragioni dunque ha fatto naufragare i sogni. Partiamo dalla squadra, costruita in estate confermando i migliori giocatori della bella rimonta-rincorsa della scorsa stagione. Purtroppo molti di quei giocatori hanno deluso, alcuni sono apparsi irriconoscibili rispetto a come li avevamo visti l’anno scorso, e molti dei vecchi e dei nuovi hanno giocato senza carattere e senza cifra agonistica fuori casa disfacendo in modo indisponente quanto prodotto al Via del Mare. Nel calcio non si vince col blasone e quando si è forti sulla carta (il Lecce a detta di tutti lo era) quella forza bisogna dimostrarla con lo spirito di sacrificio e con l’umiltà dei frati. Il Lecce non ha avuto queste doti francescane, ha giocato fuori casa con la supponenza e la presunzione di una nobile marchesa decaduta e senza nerbo. Errore gravissimo questo, alla base del fallimento. Capitolo Allenatori: Lerda come tecnico merita un 7, come carattere un 3. La media è 5 quindi non va bene, la sua riconferma dopo la maxi squalifica (meritata) è stata un errore, l’allenatore deve avere un carattere coagulante, non disgregante, e Lerda in tre anni ha litigato con un plotone di suoi giocatori. Pagliari è stato un grande mistero, esonerato dopo poche partite e dopo la prima sconfitta. Il suo 4-4-2 aveva consentito però a Moscardelli di segnare 5 Gol in poche gare,cosa sarà successo tra lui e i Tesoro? O tra lui e la squadra? Perché è andato via senza dire una sola parola? Un mistero. Ecco Bollini, parola fluente, preparazione teorica perfetta, ma perde troppe partite, sbaglia delle scelte e non riesce a dare alla squadra il cambio di mentalità esterna che era necessario, anzi indispensabile, per vincere. Capitolo Societa: i Tesoro non hanno lesinato impegno, entusiasmo e denaro. Per 3 anni hanno allestito squadre che a detta di tutti potevano dominare i campionati. Hanno SBAGLIATO LA SCELTA DEGLI ALLENATORI. Avessero affidato il Lecce ad un mister come Papadopulo o come Mazzone o come Fascetti (solo per fare degli esempi) sarebbe stato l’allenatore a fare da scudo e da chioccia a giocatori e società. E poi i Tesoro hanno peccato un pò di esperienza nelle scelte di mercato di gennaio. Partito giustamente Della Rocca è arrivata una fanteria cinese di esterni senza uno “spaccaporte” d’area di rigore, bastava prenderne uno buono anche dalla serie D, sarebbe stato motivatissimo e avrebbe surrogato la totale eclissi di Miccoli.Altro errore quello di puntare per il ruolo di regista su un giocatore senza “gamba” e senza nerbo quale si è dimostrato Gomes. Il Sipario ora cala su questa stagione infelice e forse calerà anche sui Tesoro... d’ora in poi si parlerà solo di cordate e si sognerà sotto gli ombrelloni del Salento. Chiunque ne sarà il proprietario sappia che il Lecce è un icona di questo territorio.. fino a pochi anni fa il Lecce aveva trainato il territorio. Ora è il Territorio, cresciuto enormemente sul piano Turistico e Culturale, che può trainare la Squadra come dire che chi prenderà il Lecce potrà fare un grande affare in termini di prospettiva. Buona Estate (nel pallone...)

BAR COSTA

SOGNI, ILLUSIONI, PROCESSI...E PROSPETTIVE

DI BRUNO CONTE

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BAR COSTA

Tra il serio e l’ironico, permetteteci la digressione con annessa metafora letteraria rispetto ad una delle peggiori stagioni calcistiche vissute dal Lecce negli ultimi anni. Infatti, non si può negare che la gara mestamente conclusasi col 2-2 di Lamezia Terme, abbia chiaramente rispecchiato l’andamento altalenante che ha caratterizzato tutto il 2014-15 del Lecce. Il passare in vantaggio, subire la rimonta, pareggiare e (con l’uomo in più), non riuscire ad ottenere il bottino pieno in casa di una formazione nettamente inferiore e già salva è stato il leitmotiv dell’undici giallorosso in questa stagione. Gare simili erano già state disputate, soprattutto fuori casa, mettendo a nudo una incapacità di Moscardelli e compagni di dare continuità a quanto di buono fatto tra le mura amiche del Via del Mare (dove comunque, qualche passaggio a vuoto c’era stato, vedi pareggi rocamboleschi con Catanzaro e Vigor Lamezia all’andata, sconfitta col Martina ed una serie di risicatissime vittorie che davano punti ma non convinzione e fiducia nei propri mezzi) ed una fragilità inopinata ed inaccettabile per una squadra che in pompa magna era partita (di nuovo) per vincere il campionato. Undici sconfitte, di cui ben otto contro squadre di medio – bassa classifica, con un ruolino di marcia in trasferta nel 2015 da formazione che lotta per non retrocedere (appena 8 punti), sono dati oggettivi che troppe cose non sono andate nel verso giusto in un campionato tutto sommato non impossibile. Basti pensare che anche la prima in classifica e promossa direttamente in B, ossia la Salernitana di Lotito, non ha dominato, posto che è stata in lotta col Benevento sino ad un mese fa e proprio contro il Lecce subì una sconfitta casalinga che aveva illuso i nostri giallorossi.Tuttavia , l’amarezza per una stagione che poteva essere decisamente diversa e che è stata gettata alle ortiche soprattutto in gare alla portata del Lecce, non deve annebbiare le menti di chi è chiamato, seppur sommessamente, a svolgere un’analisi critica.Pertanto, eccoci al manuale di cui all’incipit di queste riflessioni.In primis, parliamo degli Autori.I tre timonieri che si sono avvicendati sulla barcollante imbarcazione giallorossa hanno a loro modo avuto pregi e difetti, purtroppo soprattutto difetti. Infatti, Franco Lerda non era partito male ed aveva anche ottenuto vittorie prestigiose in trasferta (Salernitana e Benevento) ma aveva perso (di nuovo) le chiavi dello spogliatoio, tanto da sfociare nel trittico di sconfitte, Foggia, Martina ed Ischia, quando ci si aspettava un filotto di vittorie per avvicinare la testa della classifica, che gli sono costate la panchina. Pagliari è giunto a Lecce nel periodo natalizio ed è durato poche gare, giusto il tempo di rimediare una pareggio al limite dell’assurdo, ossia il 3-3 con la Vigor Lamezia in dieci uomini per un tempo ed una sconfitta ancora più grottesca con la derelitta Reggina, tanto per cambiare in rimonta, che lo ha portato all’esonero telefonico sul pullman che riportava a Lecce la squadra dopo il ko calabrese. Bollini ha conquistato 28 punti, cifre di cui il tecnico ex Lazio va fiero. Tutto vero, ma l’ex Mister della Lazio Primavera era giunto a Lecce per centrare i playoff, pertanto, è evidente che non abbia centrato l’obiettivo, evidenziando a sua volta una fragilità fuori casa ed una sterilità offensiva che hanno penalizzato tutto il resto.Fin qui parliamo dei tecnici.Tuttavia, è evidente che la Società non può avere meriti o sentirsi a posto con la coscienza, soprattutto quando per l’ennesima stagione ha programmato di affidarsi ad una rosa di ultratrentenni logorati di cui Miccoli è l’emblema, per poi correre ai ripari a metà stagione, ringiovanendo a casaccio una rosa che, ceduto Della Rocca, si è venuta a trovare addirittura senza una sola prima punta di ruolo.Roba da dilettanti.Come è stato da dilettanti far sapere già da più di due mesi, da parte del Patron, con la squadra in piena lotta per i playoff, di voler lasciare tutto dopo la prima contestazione in tre anni.Pertanto, è evidente che non possiamo stare qui ad elencare i meriti di una Società che sicuramente in buona fede, ma ha commesso una serie di madornali errori, primo tra tutti quello di non aver avuto l’umiltà di affidarsi ad un direttore sportivo esperto e di categoria, accanto al quale far crescere l’attuale D.S.Detto ciò, il campionato è finito, sotto a chi tocca, come ha già scritto qualcun altro, ma occorre fare in fretta perché non è pensabile arrivare al 30 giugno senza sapere quale Società gestirà il calcio a Lecce ed in quale categoria si giocherà.

Analisi finale di una stagione fallimentare col Manuale “Come gettare una stagione alle ortiche”. Autori, tra gli altri, Franco Lerda, Dino Pagliari, Alberto Bollini. Editori : Famiglia Tesoro.

di Piergiorgio Fiorentino

347/1347778

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S.S. 101 Lecce - Gallipoli Km.90832 639108334. 3463637