Lo studio della gestione d’impresa · soggettività nelle condotte . Il modello fordista . ......

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Lo studio della gestione d’impresa

Vladi Finotto

I temi

•  L’importanza della cultura •  Validità delle teorie nella gestione d’impresa •  Teoria e pratica nella conoscenza applicata alle

gestione d’impresa •  Che cosa studia l’economia? •  I paradigmi nella gestione d’impresa

L’importanza della cultura

•  Una nuova geografia economica: –  Globalizzazione –  Reti –  Relazioni

•  L’economia della conoscenza –  Innovazione, creatività ed iniziativa individuale –  Interpretare il cambiamento

Lo studio scientifico della gestione d’impresa •  Come possiamo

apprendere a risolvere i problemi che si presentano nella gestione d’impresa

•  Qual è l’oggetto di ricerca delle discipline economiche nella loro dimensione macro e micro

•  Quali sono i paradigmi interpretativi che sono stati utilizzati per l’analisi della gestione d’impresa in diversi momenti storici

Conoscenza, teorie, pratica

Teoria economica e crisi finanziaria

Il problema delle scienze sociali

•  «As I see it, the economics profession went astray because economists, as a group, mistook beauty, clad in impressive-looking mathematics, for truth […] Economists fell back in love with the old, idealized vision of an economy in which rational individuals interact in perfect markets, this time gussied up with fancy equations. […]. what’s almost certain is that economists will have to learn to live with messiness. That is, they will have to acknowledge the importance of irrational and often unpredictable behavior, face up to the often idiosyncratic imperfections of markets and accept that an elegant economic “theory of everything” is a long way off» (P. Krugman, 2009)

Teoria e pratica

•  Teoria e pratica devono mutuamente integrarsi •  Non esistono leggi, solo regole imperfette ma utili •  Le teorie nascono approssimate •  Le applicazioni non possono essere mnemoniche

ma critiche

Scienza

•  La scienza è inevitabilmente un insieme di ipotesi e teorie che nel migliore dei casi sono solo parzialmente e temporaneamente in accordo con le rilevazioni possibili in un dato momento

•  Conseguenze: –  Non esiste una supremazia della pratica sulla teoria né della

teoria sulla pratica –  Non esistono leggi scientifiche in senso stretto, solo risultati

provvisori che possono aver dimostrato una maggiore o minore validità nei processi di verifica

–  Le teorie economiche (sociali) non possono che nascere da una drastica semplificazione della realtà. E’ impossibile dar ragione di tutte le interdipendenze che caratterizzano l’agire economico

–  Nessun modello teorico può essere applicato meccanicamente

Informazione e conoscenza

Informazione, conoscenza, apprendimento •  Informazione: dati strutturati ed inerti •  Conoscenza: insieme di capacità cognitive che

rendono possibile l’azione intellettuale o fisica (ad es. dare senso ed utilizzare l’informazione)

•  L’apprendimento umano non si sostanzia nella replicazione di informazioni, ma in processi sociali complessi (es.: istruttore-discente) e nell’attivazione di capacità cognitive specifiche

•  Non tutta la conoscenza è facilmente esplicitabile e formalizzabile sotto forma di dati strutturati e trasmissibili –  Learning by doing –  Know how (savoir vs. savoir faire) –  Conoscenze tacite e conoscenze esplicite

Produzione di conoscenza

Che cosa studia l’economia?

L’economia come scienza del confronto

•  Ottica macro –  Ricerca delle condizioni per la creazione di ricchezza in

un sistema economico •  Equilibrio statico vs. approccio dinamico

•  Ottica d’impresa di lungo periodo (definizione della strategia) –  Analisi delle modalità di acquisizione nel tempo delle

risorse necessarie per promuovere l’affermazione competitiva e lo sviluppo dell’impresa

•  Ottica d’impresa di breve periodo (esecuzione della strategia) –  Date le risorse, ci si interroga sul modo migliore per

coordinarle in maniera sistemica

Confronto

•  L’economia tenta di valutare la validità (efficacia ed efficienza) di percorsi alternativi sia nel breve che nel lungo periodo

•  L’economia è la scienza del confronto tra comportamenti alternativi allo scopo di individuare quelli più efficienti in termini di creazione di valore

Rigore e distinzione

•  Rigore: massima precisione possibile sia nei meccanismi di verifica delle teorie che nella formulazione delle teorie da verificare

•  La misurazione come elemento fondamentale per il confronto

•  Rigore e definizione sono elementi irrinunciabili per misurare

•  Verifica come metodo di lavoro

Management fads: maneggiare con cautela (post hoc, ergo propter hoc)

Il modello della concorrenza perfetta

Il modello della concorrenza perfetta

•  Gli elementi caratterizzanti il modello –  Prodotto omogeneo –  Domanda ed offerta atomistiche –  Conoscenza completa e perfetta –  Libertà di entrata ed uscita –  Aggiustamenti in tempo trascurabile

•  La miopia del modello –  Non esiste differenziazione –  I processi di innovazione sono inspiegabili –  L’innovazione è un fenomeno esogeno –  L’irrazionalità dell’uomo (perfettamente) razionale –  Non vi è spazio per la strategia d’impresa e per la

soggettività nelle condotte

Il modello fordista

I presupposti del fordismo

•  La scientificazione dei processi produttivi e del lavoro industriale

•  La presa di decisioni attraverso il calcolo razionale •  Il dominio delle economie di scala •  Il consolidamento di funzioni terziarie (marketing,

contabilità, logistica, finanza) •  La gerarchia come forma dell’organizzazione di

impresa •  Un rapporto asimmetrico fra domanda e offerta nei

consumi

Elementi chiave del management

•  Unità organizzative dedicate all’innovazione interne all’impresa

•  Sforzo verso l’apprendimento della stabilità, della replicabilità e del controllo della variabilità

•  Scientificazione del lavoro (= le conoscenza maturate in specifici contesti lavorativi non sono prese in considerazione)

I punti di crisi del fordismo

•  Nel corso degli ultimi anni imprese e società hanno sviluppato iniziative ad hoc per affrontare quattro linee di evoluzione: –  le nuove forme di organizzazione del potere in

alternativa alla gerarchia tradizionale –  il passaggio dalla produzione materiale alla produzione

immateriale –  la nuova geografia del capitalismo –  la fine del consumo come processo passivo

L’impresa sistemica

Il modello dell’impresa sistemica

•  L’impresa da modello meccanico a modello biologico

•  Impresa come organizzazione di soggetti distinti per interesse e posizione

•  Incertezza circa l’evoluzione futura •  Si forma uno spazio per la formulazione di una

strategia d’impresa: –  La singolarità strategica e la varietà delle condotte

•  Interazione reciproca tra impresa ed ambiente

Criticità

•  L’adattamento non è scontato né veloce •  L’organizzazione sviluppa inerzie / ostacoli al

cambiamento •  Ruoli e processo nella definizione della strategia

Strategia, inerzia e cambiamento: la cura Marchionne

La specializzazione flessibile

Il modello della specializzazione flessibile

•  Le economie di scala non sono rilevanti in tutti i settori nella stessa misura

•  La specializzazione conta più dell’integrazione verticale

•  La domanda è sensibile ad una molteplicità di elementi

•  I distretti industriali: cooperazione e competizione •  Ruolo della collaborazione tra imprese

The second industrial divide

Distretti come modello di organizzazione economica

La specializzazione flessibile: il distretto

•  Il distretto industriale rappresenta il modello di sviluppo economico italiano, contraddistinto da: –  elevata divisione del lavoro tra imprese –  processi di innovazione a carattere distribuito –  relazioni tra imprese competitive/collaborative –  rilevanza del territorio (fattori socio-culturali) nel

supportare la creazione e diffusione della conoscenza •  I sistemi locali di PMI come forma di organizzazione

della produzione alternativa alla grande impresa (produzione di massa)

Criticità

•  Innovazione continua e shift tecnologico •  Relazioni di filiera •  Traiettorie tecnologiche e fattori di competitività

Lean production

Il modello della lean production

•  Focus sul cliente interno ed esterno •  Processo upwards guidato da una logica pull •  L’impresa è un sistema socio-tecnico •  Maggiore delega e meccanismi di kaizen •  Just in time per massimizzare l’efficienza •  Riduzione del time to market per massimizzare

l’efficacia

Criticità

•  Formazione del personale •  Coordinamento inter-impresa •  Orientamento alla domanda verso l’innovazione

Gestione della conoscenza: un confronto

Grande impresa (fordismo)

Enfasi sulla codificazione (kn scientifica - R&S)

Distretti industriali

Enfasi sul territorio (reti sociali)

Modello giapponese

Enfasi sull’organizzazione (contesti del lavoro)