l’invecchiamento la memoria l’invecchiamento patologico · QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA è...

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l’invecchiamento

la memoria

l’invecchiamento patologico

il ruolo della prevenzione

l’invecchiamento

l’invecchiamento patologico

la memoria

il ruolo della prevenzione

l’invecchiamento

è una caratteristica costante degli

organismi viventi: tutti,

indipendentemente dall’età,

invecchiamo. Un ventenne sarà domani

più vecchio di ventiquattro ore

la longevità

è invece una caratteristica non

costante: tutti gli organismi

invecchiano, ma non tutti raggiungono

l’età avanzata

non sempre invecchiamento e

longevità si identificano

il corredo geneticole condizioni ambientali

le abitudini di vita

la durata della vita dipende da più fattori:

il corredo genetico

sono stati identificati geni che possono favorire la

longevità aumentando la resistenza dell’organismo

è possibile che alcuni geni predispongano a certe

forme tumorali, comportando di conseguenza il

rischio di una vita più breve

le condizioni ambientali

clima, malattie, epidemie, carenze igieniche,

aspetti sociali, particolari contesti storici, possibilità

di vaccinazioni, ….

Le abitudini di vita

alcoolismo, tabagismo, uso di sostanze

stupefacenti, disordini alimentari,…..

in sintesi: il corredo genetico, le condizioni

ambientali e le abitudini di vita sono fortemente

interdipendenti

certe malattie (ad esempio il diabete mellito,

l’ipertensione arteriosa) sono spesso il risultato di

una interazione tra geni, ambiente e stile di vita

la qualità e la durata della vita dipendono in una

certa misura da noi: entro certi limiti siamo noi

stessi i “costruttori” della nostra terza età

LA VECCHIAIA E’ UNA MALATTIA?

LA VECCHIAIA E’ UNA MALATTIA?

NO

COSA SUCCEDE NEL CORSO

DELL’INVECCHIAMENTO?

COSA SUCCEDE NEL CORSO

DELL’INVECCHIAMENTO?

DIMINUISCE LA CAPACITA’ DI ADATTAMENTO

L’organismo nell’anziano consente una vita normale in condizioni basali, di riposo. Va però in crisi se lo

sottoponiamo ad uno sforzo

COSA SUCCEDE NEL CORSO

DELL’INVECCHIAMENTO?

si evidenzia una ridotta riserva funzionale della maggior parte degli organi ed apparati

possiamo quindi considerare la malattia come

“rottura” degli equilibri vitali

mentre l’invecchiamento può essere inteso come un

“aggiustamento” su livelli diversi

ogni stagione della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, ha

un suo equilibrio, una sua “normalità” che dobbiamo

rispettare e alla quale dobbiamo adeguarci

è necessario vivere la “propria” età in tutte le fasi

della vita: il bambino deve vivere da bambino,

l’adulto da adulto, l’anziano da anziano, senza

“rinunciare” e senza “strafare”

INVECCHIARE PER LA STRADA GIUSTA

la “paura” di invecchiare è il metodo più sicuro per

invecchiare male

Impariamo a programmare ogni sera, prima di

dormire, cosa faremo domani: è un modo di

“vivere” la terza età, anziché subirla

ed è anche un modo per restare sempre giovani

“dentro”

SPESSO UNA VECCHIAIA SERENA E’ UNA SCELTA DI

BUON SENSO

la memoria

la memoria

CUSTODE DEI NOSTRI RICORDI

uno dei fenomeni che gli anziani collegano più

spesso con la vecchiaia è la “perdita” della

memoria

le cose non stanno proprio così

si può essere vecchi senza avere perso la

memoria e viceversa

LA MEMORIA è quella straordinaria facoltà che

ogni giorno esercitiamo nel richiamare le idee,

nomi, oggetti, luoghi, persone, immagini, suoni,

odori, emozioni e sensazioni che in precedenza

avevamo registrato e conservato nella nostra

mente

in ogni età della vita ha le sue caratteristiche

specifiche

nel nostro caso, l’anziano ha difficoltà a ricordare

gli eventi più recenti, mentre conserva meglio la

memoria episodica remota che gli permette di

ricordare con dovizia di particolari il giorno del suo

matrimonio o della sua assunzione lavorativa

in vecchiaia la memorizzazione richiede, rispetto

all’età adulta, più fatica, più volontà di ricordare e

più allenamento

disturbi funzionali e malattie dovute all’età possono

influenzare negativamente la memoria

nell’anziano. E’ il caso dei disturbi degli organi di

senso (soprattutto visivi e uditivi) e dei disturbi

affettivi, come l’ansia e la depressione, spesso

secondari alla solitudine e all’isolamento

ma, fondamentalmente, al di là degli influssi

negativi di alcune malattie e di alcuni farmaci sulle

capacità di ricordare, la memoria dell’anziano è

legata indissolubilmente ai suoi interessi e alle sue

passioni. Una persona avanti con gli anni che

abbia interessi culturali, sociali, artistici, politici,

sportivi difficilmente ha una cattiva memoria

senza interesse non vi è motivazione per prestare

attenzione e concentrarsi su qualcosa organizzando i

propri pensieri

il ruolo della prevenzione

HA SENSO PARLARE DI PREVENZIONE NELLA TERZA ETA’?

se tutto quello che abbiamo detto finora

corrisponde al vero dobbiamo rispondere di sì

il nostro comportamento può infatti determinare

quelle condizioni che permettono al nostro

organismo di invecchiare bene garantendoci una

longevità in buona salute

ALCUNI ESEMPI:

non chiedere al nostro organismo prestazioni che non è in grado di offrire

correggere le cattive abitudini di vita: abuso di alcool, fumo, droga, disordini alimentari, sedentarietà

dare la giusta importanza ai deficit sensoriali, anche se modesti

dedicare maggior tempo all’acquisizione di nuove conoscenze

ALCUNI ESEMPI:

tenere presente che lo stress, l’ansia, la

depressione, la paura possono condizionare

pesantemente la capacità di apprendere e ricordare

proporsi di mantenere “vispa” la memoria

utilizzandola costantemente

evitare di “lasciarsi andare” e di deprimersi quando

si ha l’impressione che qualcosa stenti a funzionare

nella memoria

QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA

cerchiamo di considerare la vecchiaia come una

stagione normale del nostro vivere, con i suoi

vantaggi e i suoi inconvenienti (tutte le età ne

hanno)

invece di considerarla “in blocco” come una malattia,

sforziamoci di valutare serenamente quello che non

va: sarà più facile porvi rimedio

QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA

è bello custodire i nostri ricordi: spesso è anche

doveroso

dobbiamo però evitare due pericolose “tentazioni”

che possono insidiare il nostro cammino:

la prima è quella di rifugiarci perennemente nel

passato (che non c’è più, bisogna esserne convinti)

la seconda(ancora peggiore) è quella di trasferire il

passato nel presente per cercare di riviverlo

IL PRESENTE DEVE ESSERE PROGETTO PER IL

FUTURO, NON RIMPIANTO DEL PASSATO