Post on 02-May-2015
Rapporto fra finito e infinito
L'infinito, pane quotidiano dei matematici, croce e
delizia dei fisici e degli astronomi, è stato uno dei
grandi problemi della storia del pensiero.
Secondo Kant esso era un problema irrisolvibile,
che metteva la filosofia con le spalle al muro.
Hegel, cambiando l'accezione di infinito, lo porterà
sul terreno della storia e ne farà invece lo
strumento stesso del pensiero, l'ambito per
eccellenza dello spirito.
L’infinito
Kant
Filosofo del finito
Lo scopo della Filosofia kantiana
Stabilire i limiti della ragione
Coincidenti con i limiti dell’uomo
Volerli varcare significa avventurarsi in sogni fantastici e arbitrari
Fenomeno e noumenoKant compie una scissione tra
fenomeno noumeno
È la realtà quale ci appare tramite le forme a priori
È la cosa in sé in quanto oggetto di una conoscenza intellettuale pura
Kant ha stabilito l’esistenza del mondo noumenico ma
non possiamo averne conoscenza in quanto l’uomo non
è dotato di una intuizione intellettuale.
Il territorio che si estende al di là della sfera dei
fenomeni è per noi vuoto.
Hegel
Il finito nell’infinito
Era intento di Hegel elaborare un sistema
filosofico che potesse comprendere in sé le
idee dei suoi predecessori, formando una
cornice concettuale al cui interno potesse
essere filosoficamente appreso il divenire
storico.
Un tale approccio mirava a una
comprensione unitaria della realtà,
concepita nella totalità delle sue
manifestazioni come processo di sviluppo
del principio primo dell’essere, il pensiero
puro o Ragione, che Hegel chiama Spirito
assoluto.
Kant (1724-1804)
Hegel (1770-1831)
Criticismo
Idealismo
espressione dell’
Illuminismo (Francia)
espressione del
Romanticismo (Germania)
La realtà coincide con l’Assoluto e con l’Infinito mentre i vari enti
del mondo, essendo manifestazioni di esso, coincidono con il finito.
Il finito come tale non esiste perché ciò che noi chiamiamo finito
non è altro che un’espressione parziale dell’infinito; il finito esiste
unicamente nell’infinito e in virtù dell’infinito.
L’assoluto
Il finito e l’infinito coincidono
in quanto il finito è
Manifestazione Momento necessario
Dell’infinito
La realtà non è sostanza ma Soggetto, Spirito
non è più rappresentata dalla sostanza staticamente al di sotto delle cose ricoperte dalla loro apparenza fenomenica
La realtà è soggetto, attività, auto-movimento. Non sono le cose che procedono dall'Assoluto ma l'Assoluto è questo stesso procedere.
«Secondo il mio modo di vedere, che dovrà giustificarsi soltanto mercé l'esposizione del sistema stesso, tutto dipende dall'intendere e dall'esprimere il vero non come sostanza, ma altrettanto decisamente come soggetto ».
Il Panteismo idealistico di Hegel
L’L’hegelismo si configura come una forma di monismo panteistico perché il mondo (finito) diventa la realizzazione di Dio (infinito). Sembra quasi una forma di spinozismo ma in realtà la concezione di Spinoza era totalmente diversa da quella di Hegel.
L’assoluto
Per Spinoza:
è una Sostanza statica
che coincide con la Natura
Per Hegel:
L’assoluto
è un Soggetto spirituale in divenire
Dire che la realtà non è Sostanza ma Soggetto significa
affermare che non è qualcosa di immutabile, ma un processo
di auto-produzione che solamente alla fine, cioè con l’uomo (=
lo Spirito) e le sue attività, si rivela per ciò che è veramente e
acquista piena coscienza di sé.
La critica a Kant
Hegel, come già i pre-
romantici e i romantici, critica
Kant per il suo dualismo,
ovvero per la contrapposizione
fra fenomeno e noumeno.
In questo modo Kant dimostra
di non avere la concezione
dell'Assoluto che implica il
superamento tra finito ed
infinito nell'Assoluto.
Hegel critica l'intento di Kant di volere realizzare una filosofia
del finito, vale a dire la sua missione di rintracciare soltanto
l'esistenza delle colonne d'Ercole della conoscenza umana, cioè
della Ragione oltre la quale c'è l'inconoscibilità razionale della
metafisica.
Kant si propone di criticare la Ragione ancor prima di
conoscerla:
«proposito di quel tale Scolastico, d’imparare a nuotare
prima di arrischiarsi nell’acqua.»
Secondo Hegel la ragione invece può cogliere l'Assoluto.
Egli afferma che bisogna restituire al popolo tedesco la
metafisica. «Un popolo senza metafisica è come un tempio senza santuario».
Inoltre occorre una nuova religione in grado di
conciliare la vita politica con quella religiosa, l‘umano
col divino.
Ciò può avvenire solo con l'amore, unendo il finito
con l‘infinito:
il soggetto fa tutt'uno con l‘ oggetto, l'umano si
riconcilia con il divino, così che noi abbiamo la
possibilità di cogliere la totalità, l‘Assoluto, unione di
finito ed infinito.