lifestyle

Post on 10-Mar-2016

216 views 4 download

description

lifestyle da lifeclub 27

Transcript of lifestyle

orino - Corso San Maurizio, un cortile circondato da gara-ge privati su cui si apre un’opera d’arte che ha mura perime-

trali, immensi finestroni, un tetto con lucernaio ed un terrazzo con l’asfalto in terra ed una foresta di piante cittadine che svettano

intorno. Si tratta della casa/laboratorio di Michela Fiorella Pachner, da lei vissuta nella sua quotidiana performance creativa di un allestimento

vitale che porta il suo odore e l’affollamento cromatico delle sue opere, riordi-nate e rivisitate ogni mattina. Classe 1926, la sua esperienza artistica attraversa due secoli partendo dai lontani anni 40’ – formativi alla scuola di Evangelina Alciati e felice Castrati – e passa in rassegna l’Informale, il New Dada, la Pop Art nella continua sperimentazione di materiali e di tecniche, come espressione esauriente della sua poetica e dell’essere sempre se stessa al di là dei soliti

46 Life club primavera 2009

In the moods for artsVivere in un laboratorio d’artista. Incontro con Michela Fiorella Pachner

T

lifestyle

cliché artistici e sociali. Il suo Laborato-rio è la sua vita, il privilegio di svegliarsi ogni mattina nel Museo delle sue ope-re con il conforto della propria storia in continua catalogazione nelle decine di album - collages, raccolti e selezionati con cura quotidiana. La minuziosa ricostruzione fotografica e

In the moods for artsletteraria del suo vissuto e del suo pen-siero sensibile, è capace di interpreta-re la coscienza sociale di ottant’anni di Italia. Il suo anticonformismo è sta-to puntualmente spietato e autocritico verso tutto quanto assimilasse l’idea di convenzione a quella di tomba per lo spirito. Non c’è centimetro quadro del

suo Laboratorio Ireor – oggi Laborato-rio Luca dopo la prematura scomparsa del figlio Luca Pron, noto fotografo e regista televisivo – che non rappresenti la sintesi della sua opera nell’ accosta-

mento di lavori apparentemente lontani e diversi fra loro ma obbiettivamente conciliati dalla continua ricerca di “spa-zi rianimati” nella loro odierna colloca-zione. Se il soffitto ha per allestimento

Milena Prisco

“I miei servizi di viaggio sono ricchi di ritratti perché mi concentro sull’umanità che incontro, sulla condition humaine...”

ife clubL

verticale un salotto di sedie capovolte e decine di suoi quadri pendenti, il pa-vimento di resina - spruzzato di mille colori - supporta sculture di ferro, ple-xiglas o legno e allestimenti di stoffe. Michela Pachner continua a vivere di scelte forti, dando prove insistenti del suo pensiero che non lascia nul-la al caso ma che si materializza nella abnegazione per l’esercizio, lo studio e la disciplina interiore ed esteriore “ unica cosa che conferisce la maturi-tà artistica di ogni abilità naturalmente posseduta se perfezionata dall’eserci-zio”. Non impressioni la commistione di pietre e fossili - raccolte dalle colline del Roero alle spianate dell’Oregon – di frammenti di oggetti e vetri rotti, di lembi di stoffe tagliati e adagiati su letti di polveri colorate in strati sovrapposti a foggia di puzzles in vasi trasparanti. Sono i suoi assemblages polimaterici. Tolga invece il fiato la varietà della in-finita produzione che segna ogni fase della sua opera, sia che penda dall’alto con nature morte e ritratti ad olio, sia che dirompa in radici e pietre su basi di legno con attrezzi di uso quotidiano arrugginiti, sia infine che si specchi ne-gli “acciai” e nelle lamine di metallo po-lito e nei “Luminosi” light- box in plexi-glass speciali, realizzati negli anni 70’ così come i girasoli di ingranaggi e le aiuole di spazzole metalliche. L’unicità della signora Pachner è ancora oggi il risultato di un tormentato passaggio da una ricerca formale ad una pratica artistica non più finalizzata all’opera, ma funzionale ai processi interiori che trovarono nella meditazione e nello psicodramma le diverse tappe di un cammino nel quale i soggiorni in India ed il pensiero di Osho sono diventati momenti essenziali. La sua maturità artistica è riflessa nella stagione delle maschere e delle sculture di gruppo, degli happening e del teatro di strada. Oggi Michela Pachner vive della sua stessa energia creativa. La sua ope-

ra maggiormente rappresentativa di sé – la sua casa - esprime la sua arte nel tratto bambino della pittura attuale che in un espressionismo infantile ha abbandonato la sperimentazione tra-dizionale della materia e della tecnica per esplodere nella quasi incolta pen-nellata materica dei suoi folletti colora-ti, quasi a voler trovare nell’iniziazione del gesto infantile la purezza della sua forza espressiva, poi ridotta a natura pura come il fogliame fitto delle sue piante sul terrazzo. Un giorno lontano il suo mondo continuerà a parlare di sé e non basterebbero cinque vite a raccontare il miracolo della sua arte fatta di talento e di raffinata tecnica ma soprattutto di vita, la sua vita quo-tidiana.

lifestyle

82 Life club primavera 2009