LIBRI E BIBLIOTECHE IN SARDEGNA -...

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Corso di Biblioteconomia 2015/16 (Prof.ssa C. Tasca)

STORIA DEL LIBRO E DELLE BIBLIOTECHE:FOCUS SULLA SARDEGNASeminario a cura di M. Rapetti 23-27 novembre 2015

La Tarda AntichitàLa Sardegna (come gran parte delMediterraneo) cade in mano a Gensericonel corso del V secolo.Di religione ariana, i Vandali ostacolavano iCristiani. Trasamondo, nipote diGenserico e re del Nord Africa, proibìalle comunità cristiane di eleggere nuovivescovi, esiliando i ribelli.Numerosi esuli giunsero così in Sardegna.

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Tra questi è il vescovo di Ruspe, Fulgenzio, di grande cultura e autorevolezza, che richiamava numerosi fedeli.Ricordiamo che Fulgenzio è contemporaneo di San Benedetto (fondatore del monastero di Montecassino) e Cassiodoro (fondatore del Vivarium a Squillace).

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A Fulgenzio, rimasto in Sardegna dal 508 al 523, si deve l’istituzione di uno scriptorium presso il cenobio edificato alla periferia dell’antica città, iuxtabasilicam sancti martyris Saturnini procul a strepitu civitatis.A questo scriptorium sono attribuiti alcuni manoscritti.

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S. Ilario di Poiters, De Trinitate e altre opere, sec. VI (BAV, Codex Basilicanus D. 182, c. 288)«Contuli in nomine Domini Iesu Christi aput Karalisconstitutus anno quartodecimo Trasamundi regis» Ratifica ufficiale dell’opera di correzione da parte del revisore mediante l’apposizione del verbo “contuli” verso il 509-510.

Altre due opere sono attribuite a questo Scriptorium:Bodl. Laud. Gr. 35, Oxford, noto come LaudianusBnf, Grec. 107, Parigi, noto come Claromontanus

Entrambi bilingue (greco e latino), edentrambi neo-testamentari: il primo contienegli Atti degli Apostoli, il secondo le Lettere disan Paolo6

Il Laudianus, il Claromontanus e ilBasilicanus hanno caratteristichepaleografriche affini:• Sono redatti in onciale di tipo b (ambienteculturale latino-africano) per i testi latini, ein maiuscola biblica per i testi greci.• Tuttavia, non vi è accordo tra gli studiosi sulfatto che il Laudianus e il Claromontanussiano stati scritti in Sardegna.

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Il Codice LaudianusPotrebbe essere stato portato in Sardegna:c.227v : l’incipit in greco del duxSardiniae Flavio Pancrazio; c. 227r : invocazioni in greco alla Madre di Dio che rievocano le legende dei sigilli giudicali di Cagliari e Arborea.

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Il MedioevoUn altro celebre manoscritto arrivato in Sardegna è l’Orazionalevisigotico (Biblioteca Capitolare di Verona, cod. LXXXXIX), databile alla fine del VII primi dell’VIII secolo, proveniente dalla regione di Terragona, in parte palinsesto.

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Si presume che l’Orazionale visigotico abbia abbandonato la Spagna in concomitanza con la conquista araba del 711 e, secondo gli studiosi, sarebbe rimasto in Sardegna fino al 732. La permanenza nell’Isola è attestata dalla ben nota sottoscrizione Fl(avius) Sergius bicidominus sa(n)c(t)e (E)cl(esie) Caralita(ne)

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I testi agiograficiLegenda sancti Saturni, prima redazione risalente forse all’VIII secolo (deperdito);La Passio di sant’Efisio si ritiene redatta intorno al X secoloLegenda Sancti Georgii (S. Giorgio di Suelli), la cui redazione è databile al primo ventennio del XII secoloPassio Sancti Luxurii, databile anch’essa al XII secolo e di provenienza pisanaLectiones dedicate ai santi Gavino, Proto e Gianuario e a san Simplicio nell’agiografia vittorina dell’XI -XII sec. 13

I Condaghi

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Chartularium monastico(Congregazioni monastiche in Sardegna arrivate tra XI e XIII secolo)Kontákion1. asticella attorno alla quale erano avvolte le pergamene (= documento e raccolta)2. manoscritto liturgico (= solennità)

CondaghiMonastici

Condaghi Laici

San Pietro di Silki (XI-XIII sec.)San Nicola di Trullas(XII-XIII sec.)Santa Maria di Bonarcado (XII-XIII sec.)San Michele di Salvenor(copia del XVI-XVII sec.)

Giudice Barisone II di Torres (XII sec.)

Le cronache

Libellus Judicum Turritanorum(metà XIII secolo)

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Manoscritti LiturgiciG. Mele ci insegna che la Sardegnamedievale conobbe un panoramaliturgico-musicale molto ampio, eche soprattutto con l’arrivo degliordini mendicanti si diffuseroAntifonarios, Mixales, Salteres,Nocturnales, Pontificales e Libriofficiorum

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Le prime testimonianze di Biblioteche

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Codice miscellaneo contenente gli atti del Sinodo di Santa Giusta del 1227 (BUC, fondo Baille, ms S. P. 6 bis 4-7). Probabilmente appartenuto a una chiesa vittorina poiché riporta, da altra mano, gli inventari di alcune loro chiese cagliaritane, nei quali sono elencati i libri. Oltre ai testi di diritto canonico e di patristica più diffusi (San Paolo, Gregorio Magno,Sant’Agostino etc.), ci sono alcuni libri scolastici, tra i quali un abbaco e un lapidario. 19

La biblioteca di Lemmo LabrutiPhisicus burgensis Castelli Castri, morto a Cagliari nel 1312. Dall’inventario apprendiamo che maestro Guglielmo era proprietario, nel Castello di Cagliari, di due case dotate di solaio e di ballatoio ubicate nella Ruga dei Marinari e di una ricchissima biblioteca comprendente numerosi libri di medicina, filosofia, grammatica e retorica (43 voci).

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L’introduzione della stampaNicolò Canelles, originario di Iglesias (XVI sec.), compì i suoi studi a Roma, dove maturò l’idea di stabilire una tipografia in Sardegna.Si ispirò alla tipografia romana di Paolo Manuzio, e aprì a Cagliari una tipografia e una libreria, che furono affidate ai procuratori Stefano Moretto e Vincenzo Sembenino da Salò epoi a Francesco Guarnerio, tipografo di origine lionese.

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I primi volumi stampati in questo periododalla tipografia sono ilCatechismo dell'Anger ("Impresso enCaller por Vicentio Sembenino Salodiano adespines del rev. canoni Canyelles" nel1566), che aveva già avuto molte edizioni,gli atti dei primi sinodi diocesani, unmanuale per il clero ed i decreti delconcilio di Trento22

Alla morte del Canelles, nel 1585, la suaeredità era costituita dall'attrezzaturadella tipografia e dalla biblioteca, nonchéda una notevole mole di debiti.La tipografia venne affidata a GiovanniStefano e Giovanni Maria Galcerino daEdolo, mentre le attrezzature tipografichevennero acquistate all'asta, per 1.003 lire,dallo stesso Giovanni Maria Galcerino.La biblioteca passò a Monserrat Rosellò,tra gli amici più stretti del canonicoCanelles.

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Monserrat Rossellò (1568-1613)Fu giurista e grande bibliofilo. Raccolse numeroseopere letterarie, giuridiche, teologiche,filosofiche e scientifiche, libri rari e di pregio.Alla sua morte lasciò circa 6.000 titoli allabiblioteca del collegio gesuitico presso il qualeaveva studiato (Santa Croce, a Cagliari), con laconditio sine qua non che la sua collezione nonvenisse smembrata, che mantenesse la suacatalogazione e che fosse tenuta separata dallealtre.Alla soppressione della Compagnia di Gesù, labiblioteca di Monserrat fu incamerata dallaRegio Biblioteca Universitaria di Cagliari (1773).24

BibliografiaP. Maninchedda, Medioevo latino e volgare in SardegnaG. Mele, Codici agiografici, innografici, culto e pellegrini nella Sardegna medioevale. Note storiche e appunti di ricerca sulla tradizione monastica, in Gli anni santi nella storiaA. Capra, Inventari degli argenti, libri e arredi sacri nelle chiese di Santa Gilla, di San Pietro e di Santa Maria di Cluso, in «Archivio Storico Sardo», n. 3 B. Fadda, La biblioteca di un medico cagliaritano del Trecento, in Atti del V congresso di Storia della medicina in Sardegna L. Balsamo, La stampa in Sardegna nei secc. XV e XVI, con appendice di documenti e annali

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