L’Assistenza Infermieristica in un processo di Cure Emotive Orientamenti filosofici della...

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L’Assistenza Infermieristica in un

processo di Cure Emotive

Orientamenti filosofici della professione infermieristica

per promuovere nuove prospettive di assistenza

alla persona malata

Perché la filosofia e la pedagogia?

I contenuti della filosofia e della pedagogia contribuiscono alla

costruzione intellettuale/umanistica della professione e allo sviluppo dei processi di

analisi e riflessione sulle problematiche

assistenziali;

Evoluzione dell’infermieristica

Ocambiamenti sociali e culturali della società contemporanea;

Oevoluzione dei servizi sanitari: da strutture orientate alla cura delle malattie, a servizi per la promozione della salute;

Osalute intesa come equilibrio tra le componenti fisica, psichica, sociale di un individuo: visione olistica

Evoluzione dell’infermieristica

ONuove concezioni nella cultura dell’assistenza si avvalgono di teorie proprie delle discipline economiche, sociologiche, biologiche, psicologiche, pedagogiche, antropologiche;

OCresce la professionalità dell’infermiere attraverso un insieme di conoscenze astratte frutto della ricerca scientifica e di una analisi logica trasferita nella pratica del nursing*

Teniamo presente però che…

la persona è l’elemento centrale e trasversale a

tutte le teorie,è il fulcro attorno al quale devono

organizzarsi i diversi aspetti del nursing*

Ma…Le agenzie formative sono ancora

vincolate specialmente all’acquisizione di competenze pratiche, dei know-how

professionalizzanti, dove prevalgono atti assistenziali prescritti dalla tecnica

infermieristica

questa prospettiva consolida nell’immaginario collettivo la tendenza a

pensare l’infermieristica come a una professione organizzata soprattutto

sull’acquisizione di una serie di competenze tecniche, incentrate sul

«come si fà»

poco approfondite le conoscenze sull’uomo, sulla natura umana, sul

comportamento emotivo degli individui in situazioni di stress psico-fisico in

condizioni di morbosità

O Brein-storming:

Quando si parla di «salute» si fa riferimento solitamente alla salute del

corpo infermo da guarire, perché questo è l’ambito della cura che prevale

Nel modo in cui siamo abituati a pensarla, l’assistenza è un concetto globale che indica sommariamente

l’azione rivolta al malato dentro la quale si attuano la cura, la presa in carico,

l’accoglienza, indistintamente

Questo agire confuso e disorganizzato crea grossi fraintendimenti sul significato

stesso di assistenza infermieristica, la quale viene troppo spesso associata alla

practice, al «fare qualcosa», circoscritta a una cura prevalentemente di tipo

medico-farmacologico

O Se il nostro assistere viene comunemente inteso concettualmente come quello di

curare il malato nel tentativo di scacciare l’evento morboso e i sintomi che si

manifestano sul, e nel corpo, ci siamo limitati a praticare le cure da un punto di vista specificatamente medico, dove è

prevalso il riconoscimento di una diagnosi (medica) e la conseguente applicazione di

un trattamento farmacologico

ODa questo modus operandi emerge sempre l’aspetto esecutorio dell’assistenza,

basata per lo più sul compimento di una cura che per tradizione è prescritta e raccomandata dal medico

OL’assistenza infermieristica viene cosi identificata come una mera

esecuzione pratica, confinata a supportare la cura, la diagnosi e la

terapia del medico

Assistenza Infermieristica

O L’infermieristica è una professione articolata e complessa, scienza

umanistica che studia l’assistenza alla persona in difficoltà, e come tale, densa di presupposti emotivi e relazionali da mettere a disposizione della persona in

termini di competenza professionale (non come semplice attitudine personale)

Le competenze relazionaliO L’infermiere si misura ogni giorno con

l’emotività delle persone (il dolore, la paura, la preoccupazione, la rabbia, ma anche con la gioia, la soddisfazione, ecc), con sentimenti negativi e positivi che bisogna saper condividere con discrezione e saper gestire professionalmente nell’interesse della persona;

O l’ambito della relazione assistenziale, si fonda sulla ricerca delle modalità più appropriate a superare le difficoltà e a motivare la persona a ri-vivere la vita con serenità e in autonomia

Le competenze relazionali

OGarantire alla persona il senso e la capacità di riappropriarsi della sua vita, di ri-elaborare la propria esistenza soggettiva dopo la malattia;

O In quest’ottica, la competence relazionale è fondamentale per un infermiere, è una abilità che va appresa, studiata, approfondita e richiesta come requisito indispensabile per poter esercitare l’infermieristica

Le competenze relazionali

OLe competenze relazionali quindi, non possono essere secondarie o marginali rispetto alle conoscenze tecniche, e nel

contesto dell’assistenza fungono da fondamento al principio di accoglienza

e al paradigma del «prendersi cura dell’altro»

per una relazione efficace…

La validation (convalidazione)

La Validation

La convalidazione, o «Validation» nell’accezione anglofona, è una vera e

propria terapia (validation therapy), che consiste nel convalidare appunto, nel

ratificare le frasi sconnesse pronunciate dai malati di Alzheimer. Nasce dall’analisi

osservativa di Naomi Feil, Direttore Esecutivo dell’Istituto di Formazione

Validation di Cleveland, (U.S.A.)

La Validation

Dopo l’esperienza maturata presso una casa di riposo con persone gravemente

disorientate, Naomi Feil giunse alla conclusione che volerle riorientare alla

realtà è un meccanismo relazionale spontaneo ma inadeguato; capì che

ritornando al passato, i pazienti trovavano il senso della sopravvivenza e riacquisivano una maggiore sicurezza in

se stessi

La Validation

Si tratta di convalidare, legittimare, riconoscere i loro sentimenti, considerarli autentici, nel tentativo di sintonizzarsi con

la loro realtà interiore. L’atteggiamento empatico dell’operatore, infonde fiducia

all’anziano disorientato, e la fiducia porta alla sicurezza, alla forza di accrescere

l’autostima e a ridurre la tensione emotiva

La Validation

Applicare la validation aiuta gli anziani a comunicare i propri

sentimenti, li rende più sicuri e dà loro dignità

Applicata all’Infermieristica:

La validation, trasferita e applicata come strumento di relazione assistenziale al paziente, si traduce come possibilità:

O di manifestare un atteggiamento professionale accogliente e sicuro;

Odi raccogliere numerose informazioni utili a individuare i bisogni della persona;

O di progettare un’assistenza finalizzata al miglioramento della salute

L’AccoglienzaIl termine deriva dai concetti di:

ospitare-ricevere-accettareÈ l’aspetto primario nei contesti di cura e determina un paradigma professionale

che sottintende il principio della relazione assistenziale tra infermiere e paziente.

L’accoglienza è reciprocità, per cui produce sempre uno scambio di

informazioni emotive utili a entrambi.

L’Accoglienza

Questo scambio permette di formulare l’anamnesi infermieristica, costruita sull’analisi

dei bisogni fisici ed emotivi della persona; l’accoglienza si sviluppa con la convalidazione,

attraverso l’ascolto, le parole, gli sguardi, i silenzi, la vicinanza che emergono dalla relazione

dialogica; l’accoglienza è un principio fondamentale dell’assistenza infermieristica che evolve

gradualmente nel concetto più ampio di «farsi carico» della persona

La presa in carico

OLa presa in carico infermieristica deve essere intesa come una pratica assistenziale continua e dinamica;Oprevede la conoscenza sanitaria della persona e la valutazione dei

bisogni sia nella prospettiva emotiva che tecnico-scientifica

La presa in caricoSecondo la prospettiva emotiva, la presa in

carico di un paziente deve porsi come attività elettiva per raggiungere i seguenti obiettivi:

1. Comprendere i disagi della persona attraverso l’analisi dei bisogni;

2. Riconoscere le emozioni che manifestano il disagio della persona in difficoltà e pianificare

un progetto di assistenza;3. Individuare soluzioni fattibili per promuovere

vari livelli di autonomia e di autostima nella persona convalescente

ODobbiamo imparare a distinguere il processo di assistenza all’ammalato in senso

strettamente connesso alle -cure mediche-

da tutto ciò che riguarda il complesso e articolato ambito che è l’Assistenza Infermieristica, e per la quale dovremmo iniziare a parlare

inevitabilmente di -cure infermieristiche-

O Quando parliamo allora di –cure infermieristiche-

affermiamo che il nostro agire assistenziale deve essere orientato

all’altro e a ciò che gli procura beneficio non solo in termini fisici, seguendo l’iter terapeutico-farmacologico, la diagnosi e la prescrizione formulata dal medico, ma anche secondo l’analisi infermieristica dei

bisogni emotividella persona

Bisogni emotivi

OSono quei bisogni interiori positivi (serenità, fiducia, comprensione), che motivano le relazioni umane e che si manifestano come reazioni emotive negative (paura, rabbia, incertezza)

derivanti da un disagio psicologico che la persona prova a causa della malattia;

OLa professione si muove poco sul terreno vasto e complesso che riguarda l’emotività della persona malata, ambito di cura assolutamente importante ai fini

della guarigione ma che non trova ancora una valenza assistenziale

incisiva

Di fatto

Non esiste una formazione infermieristica fondata sulle competenze emotivo-

relazionali, sul paradigma dell’ «aver cura» delle persone in termini filantropici e

umanistici, legati cioè alle caratteristiche intrinseche all’essere umano secondo cui la cura implica come atti terapeutici l’ascolto,

il dialogo, la relazione emotiva

Filosofia dell’Assistenza

Tutti hanno necessità vitale di ricevere cura e di aver cura,

perché l’esistenza nella sua essenza è cura di esistere*

Filosofia dell’Assistenza

Definizione di CURA:

E’ una pratica che mira a procurare il benessere dell’altro

e a metterlo nelle condizioni di decidere e di provvedere da sé al proprio ben-essere*

Filosofia dell’Assistenza

La cura si identifica nei termini di una pratica,

di un agire che implica il soddisfacimento dei bisogni dell’altro;

Secondo Bubeck, è l’investimento di tempo e di energia che fa della cura una pratica; per questo il lavoro di cura si può definire come «un’attività orientata all’altro e a ciò

che all’altro procura beneficio»*

Filosofia dell’Assistenza

In questo senso, il paradigma del «Prendersi Cura» acquisisce una valenza inconfutabile di

Assistenza Infermieristica, nella quale convergono tutte quelle connotazioni

filosofiche che caratterizzano l’infermieristica come scienza umana

e che conferiscono alla professione un alto senso etico e una sua connotazione professionale

specifica.

Filosofia dell’Assistenza

Cure Emotive: Ambito che predilige la comunicazione e

l’attività dell’ «essere insieme» in una relazione assistenziale,

orientata non solo verso il processo della cura del corpo

ma soprattutto verso un atteggiamento di cura della persona nella sua interezza e

unicità

Filosofia dell’Assistenza

Nel praticare le cure emotive «è necessario che –chi ha cura-

eserciti professionalmente quelle qualità distintive dell’essere umano:

linguaggio, pensiero, emozioni per comprendere i reali bisogni

dell’altro»*

Filosofia dell’Assistenza

Comprendere i bisogni emotivi dell’altro significa riconoscerlo nella sua singolarità

e aiutarlo ad accettare e migliorare la propria condizione, attraverso un

processo che si connota come «progettualità di vita futura»

Progettualità

La progettualità si identifica come un percorso assistenziale intimistico, come analisi interiore incentrata

sull’ascolto di sé, per riconoscere i propri limiti e valorizzare le proprie risorse stabilendo nuove forme di autonomie

Pedagogia dell’Assistenza

Prendersi cura della persona malata significa anche educarla a realizzare la sua

progettualità di vita; da una relazione emotivamente efficace

deriva la possibilità di potenziare una migliore consapevolezza delle proprie risorse,

finalizzate al mantenimento di maggiori capacità residue

Pedagogia dell’assistenza

Il processo di assistenza alle cure emotive implica un atteggiamento professionale

convalidante, aperto e disponibile; prevede l’accoglienza della persona nella

sua unicità, con i suoi tempi, i suoi schemi mentali e le

sue risorse da sviluppare come progettualità assistenziale

Pedagogia dell’assistenzaProgettualità assistenziale:

E’ un processo dinamico che si identifica come obiettivo

conclusivo (ma non concluso) dell’assistenza

infermieristica; indispensabile ai fini della guarigione,

è pensato per stabilire nuovi traguardi di autonomia

nella persona convalescente

Pedagogia dell’assistenza

Progettualità assistenzialepossedere la percezione di una

progettualità futura dopo l’esperienza della malattia,

specialmente quando si hanno delle prospettive ampie di vita,

diventa un presupposto terapeutico fondamentale per guarire

Pedagogia dell’assistenzaProgettualità assistenziale

Con l’analisi progettuale si predispone emotivamente la persona a reagire con maggiore determinazione alle

prospettive di cambiamento degli stili di vita (per es. convivere con una malattia cronica),

motivando la consapevolezza di adottare tutte le capacità residue possibili per

ritornare a vivere in autonomia

Analisi Filosofica e Pedagogica dell’Assistenza

Si traduce come un mezzo utile a

Problematizzare l’assistenza

infermieristica

Problematizzare l’Assistenza

OSignifica ragionare sui bisogni della persona nella direzione

della progettualitàO fare analisi delle risorse residue

del paziente per capire quali autonomie possono essere incrementate per favorire il

processo di guarigione

Problematizzare l’Assistenza

In questi termini, l’Assistenza Infermieristica si connota come processo assoluto di Cura alla

Persona, come intervento terapeutico volto

a realizzare nell’altro la sua progettualità, con la finalità di aiutarlo a comprendere meglio l’esperienza della malattia e

recuperare tutte quelle abilità che possano preservare un certo

grado di autonomie e di benessere.

Carta dei Servizi Pubblici:

OL’informazione costituisce uno dei quattro principi fondamentali a cui devono ispirarsi i Servizi Pubblici;

OSecondo Lanzi, l’informazione caratterizza strutturalmente la natura e la qualità del rapporto fra assistenti e

assistiti*

Una mancata conoscenza degli elementi di base dei codici comunicativi

e un certo disinteresse razionale e culturale verso i temi che riguardano la dimensione

emotivo-relazionale dell’assistenza, induce la categoria a fossilizzarsi in un

atteggiamento professionale incentrato prevalentemente

sull’apprendimento della tecnica professionalizzante (del come si fa')

anche nel campo della ricerca la tendenza è quella di sviluppare con maggiore interesse la

migliore practice infermieristica;

l’aspetto relazionale dell’agire infermieristico è conformato alla conoscenza di precetti dettati

dalla buona educazione e dalle buone maniere;

per questo, non ha bisogno di essere indagato in una ricerca

Informare invece, significa trasmettere non solo dati ma anche significato,

un senso all’esperienza che il paziente sta attraversando.

Dare senso si traduce nel comunicare attenzione e premura, vicinanza,

solidarietà, speranza*

E’ in questi termini che l’informazione perde il suo orientamento uni-direzionale

divenendo bi-direzionale, favorendo in questo modo la nascita

della relazione interpersonale*

In quest’ottica, la relazione e il dialogo che si sviluppano

si collocano in una dimensione non semplicemente informativa;l’attività informativa stessa

acquisisce una valenza assistenziale ed educativa

che funge da matrice al principio della relazione nelle Cure Emotive

I tempi e i luoghi dell’assistenza

L’attività infermieristica si consuma in una serie di routine frenetiche

legate per lo più agli aspetti pratici dell’assistenza e che nell’immaginario

collettivo, rappresentano con una forte valenza

simbolica la professione

I tempi e i luoghi dell’assistenza

Per tutte le attività pratiche sono previsti tempi e spazi stabiliti dall’organizzazione di lavoro;

Il lavoro di relazione e di cure emotive bisogna circostanziarlo alle altre attività,

impedendo cosi di soffermarsi su una problematica,

su un sorriso, su un pianto, su una paura della persona che abbiamo in

carico

Ricordiamoci che

Il tempo dedicato ad una persona ammalata rappresenta uno dei principali

strumenti di qualità della professione infermieristica*

L’Assistenza Infermieristica dobbiamo imparare a riconoscerla come Scienza

Umana, contestualizzata allo studio di tutti quei

fattori intrinseci alla persona in un contesto di difficoltà

e in relazione agli aspetti più umanistici e filantropi dell’accoglienza,

della presa in carico, della cura alla persona in una sequenza organizzata e pianificata, che lasci poco spazio all’improvvisazione e qualifichi l’assistenza con una serie di

competenze che coinvolgano in primo luogo gli aspetti relazionali ed emotivi e poi anche

quelli tecnici

Racconto 1

Racconto 2

GRAZIE PER LA

PARTECIPAZIONE