Lambiente marino ligure rappresenta una realtà estremamente diversificata e peculiare nel panorama...

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L’ambiente marino ligure rappresenta una realtà estremamente diversificata e peculiare nel panorama mediterraneo.Il mar Ligure è un mare notoriamente "oligotrofico", con acque cioè generalmente povere di sostanze nutrienti (nitrati, nitriti, fosfati); esse sono alla base della catena alimentare e quindi della produttività di un mare: ciò è in parte dovuto alla mancanza di grandi corsi d’acqua e spiega come quello Ligure rappresenti un mare in generale scarsamente pescoso. D’altra parte ciò garantisce un’elevata capacità di assorbimento e metabolizzazione degli apporti di sostanza organica (dovuta agli scarichi civili) senza i rischi di fenomeni di eutrofizzazione delle acque, così problematici in altre regioni.

La Riserva Marina di Portofino si estende per una superficie totale di 360 ettari con uno sviluppo costiero di 15 Km.

Comprende i territori costieri di 3 città in provincia di Genova-Camogli

-Portofino

-S.Margherita Ligure

L'Area Marina Protetta Portofino è delimitata da una struttura composta da 11 boe di delimitazione di colore giallo recanti croci di Sant'Andrea dotate di segnale luminoso e da 10 miragli a terra anch'essi contraddistinti da croce di Sant'Andrea. L'Area è suddivisa in tre zone distinte:

Zona A Zona B Zona C

• Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la Città dei Mille Bianchi Velieri o la Gemma del Golfo Paradiso.

• Il comune è situato in una baia ai piedi dell'omonimo promontorio, a 36 km da Genova.

• Ospita importanti manifestazioni turistiche e culturali che vedono la partecipazione di importanti personalità del mondo della cultura e dello spettacolo

• Santa Margherita Ligure detta la Perla del Tigullio, è un comune di 10.212 abitanti della Provincia di Genova ed un celebre ed elegante centro turistico e balneare della Riviera Ligure di Levante. Il suo nome viene spesso citato solamente con il toponimo Santa, specie dai suoi abitanti e nell'ambito locale.

• La zona A (Riserva Integrale) comprende il tratto di mare interno (Cala dell'Oro) delimitato dalla congiungente dei punti identificati in Punta Torretta e Punta del Buco.

• È il tratto di mare dove è fatto divieto assoluto di navigazione, sosta, accesso, balneazione, pesca sportiva o professionale, immersioni subacquee.

• Nella zona A l'ambiente è conservato integralmente e sono consentite solo attività di soccorso e ricerca scientifica autorizzate dal soggetto gestore. La balneazione è vietata.

• La zona B (Riserva Generale) va dalla Punta del Faro di Portofino, sotto il Comune di Portofino, sino a Punta Chiappa, sita nella frazione di San Rocco di Camogli, fatto salvo il corridoio di accesso e la rada di San Fruttuoso.

• Tale zona è caratterizzata da vincoli più larghi: la pesca sportiva è consentita (regolamentata) solo ai residenti, l'immersione subacquea con autorespiratore ad aria è consentita ai diving center e ai privati autorizzati, mentre è liberamente consentita l'attività subacquea in apnea e la libera balneazione. Inoltre le immersioni subacquee da riva sono consentite solo presso Punta Chiappa, il Dragone e la Colombara.

• Questo tratto di mare è molto amato e visitato dai subacquei, attratti dal notevole valore naturalistico dei fondali ed in particolare dal trionfo delle gorgonie rosse e dalla ricchezza di fauna. È in questa zona che si trova il Cristo degli abissi.

• La zona C (Riserva Parziale) si estende ai due lati del Promontorio di Portofino ed è famosa ed ammirata per le sue vaste praterie di posidonia oceanica. Ulteriori attività sono consentite e l'attività subacquea e la balneazione è libera, a parte specifiche limitazioni per la salvaguardia dell'ambiente. La pesca sportiva è consentita (comunque regolamentata) ai residenti e non.

Nella Riserva Marina di Portofino esistono tre tipi di

fondali marini

Roccioso Sabbioso

Praterie di Posidonia

• Il fondale roccioso è il proseguimento

• delle coste nel mare creando a volte delle secche.

• Nel fondale roccioso la luce caratterizza tre zone :

• Una superiore a forte illuminazione e popolata da alghe verdi;

• Una intermedia con una buona illuminazione dove predominano le alghe brune;

• Una zona di ombra con alghe rosse che inizia da – 15 Mt. Circa di profondità.

• Vive tra gli 1 e i 30 metri di profondità, eccezionalmente e solo in acque molto limpide fino ai 70 metri, in un campo di temperature compreso fra i 10° e i 28° C. E’ una pianta stenoalina, necessita cioè di valori di salinità relativamente costanti per cui difficilmente si trova nei pressi di foci di fiumi o nelle lagune. Colonizza i fondali sabbiosi o detritici ai quali aderisce per mezzo di rizomi e sui quali forma vaste praterie, o posidonieti, ad elevata densità (oltre 700 piante per metro quadrato).

• L'ambiente di sabbia e fango appare piuttosto spoglio e monotono ma, osservando più attentamente, si possono scorgere alcune tracce che tradiscono la presenza di organismi viventi.L'ambiente sabbioso e fangoso non offre occasione di rifugio per le specie animali che intendono sfuggire ai predatori o predare indisturbate, alcuni animali per ovviare a questo inconveniente hanno adottato la strategia del mimetismo.

• Iniziamo il viaggio nelle profondità marine…..

Roccioso

Praterie di Posidonia

• Sabbioso

• 0 – 4 m

• 4 – 8 m

• 8 – 18 m

Di colore viola scuro tendente al nero, con delle macchie più chiare che gli

conferiscono un aspetto "marmorizzato". Il carapace è quasi quadrato e leggermente più sviluppato nel senso della larghezza, con delle linee diagonali in rilievo ben

visibili. Ha una forma convessa sia in senso longitudinale che trasversale. I chelipedi sono grandi e leggermente diversi l'uno

dall'altro. I chelipedi del maschio sono più robusti di quelli della femmina. Il segmento più vicino al carapace (merus) sulle zampe utilizzate per la locomozione è sporgente, mentre l'ultimo segmento (dactyl) ha delle

piccole spine.

Regno: Animalia•Phylum: Crustacea •Classe: Eumalacostraca• Ordine: Decapoda •Famiglia: Grapsidae •Genere: Pachygrapsus•Specie: marmoratus• Classificazione: Fabricius, 1787 •Nome Comune: granchio corridore •Taglia fino a 40 millimetri di lunghezza

• Il dattero di mare è un mollusco bivalve che deve il suo nome, a lithos (pietra) e phagein (mangiare), per la capacità di perforare le rocce sommerse e vivere al loro interno, grazie all’ azione di una secrezione acida, prodotta da particolari ghiandole, che è in grado di sciogliere il carbonato di calcio. È dotato di una conchiglia equivalve,composta cioè da due parti identiche fra loro, molto allungata e con le due estremità arrotondate. La forma allungata e il colore bruno castano ricordano il dattero, da cui il termine dattero di mare.

Regno: Animalia Phylum: Mollusca

Classe: Cephalopoda Ordine: Octopoda

Famiglia: OctopodidaeGenere: Octopus

Specie: O. vulgaris

• è una specie bentonica, neritica, si trova cioè sul fondo nei pressi della costa.E’ un mollusco cefalopode, che appartiene agli ottopodi, possiede otto braccia o tentacoli muniti di ventose, Il corpo è a forma di sacco, ventralmente si dipartono i tentacoli che contornano la bocca, dietro la bocca si trova un particolare organo, il sifone, dal quale l’animale fa fuoriuscire l’acqua che viene pompata all’interno del mantello per la respirazione.Spingendo l’acqua con forza fuori dal sifone può compiere velocissimi balzi e, se spaventato, gettare una nuvola di inchiostro per confondere il predatore.

E' facilmente riconoscibile per la colorazione bianca a macchie marroni da cui discende il nome comune di "vacchetta di mare“. Predilige pareti rocciose e poco illuminate, a basse profondità.

• Si tratta di un Gasteropode appartenente all'ordine dei Nudibranchi, abbastanza diffuso in tutto il Mediterraneo.

• Si nutre di spugne ed in particolare della Petrosia Ficiformis sulla quale è caratteristico incontrarlo.

.

Durante il giorno al riparo sotto coralli o ciottoli. Attivo di notte. Nome scientifico: Prionocidaris verticillata

• Riccio con grandi aculei, ciascuno dei quali porta alcuni rigonfiamenti a corona di spine. Diametro del guscio circa 5 cm.

• Axinella polypides forma colonie con lunghe ramificazioni di colore giallo. Le spugne sono dei filtratori molto efficienti. I canali interni contengono speciali cellule, i coanociti, che assolvono a una duplice funzione: muovono l'acqua grazie ai flagelli di cui sono dotati, determinando la velocità del flusso fino a creare un effetto aspirante attraverso gli osti; e inoltre catturano il cibo.

• 0 – 4 m

• 4 – 8 m

• 8 – 18 m

Nome comune: Lepre di mareAltri nomi: Mollusco gasteropode

Genere: AplysiaSpecie: Aplysia fasciataCategoria: Gasteropodi

• Non ha conchiglia ed e' di colore marrone; raggiunge la lunghezza di oltre trenta centimetri e si nutre di alghe.

• Si accoppia in primavera e depone cordoni di uova di colore giallo sgargiante che attacca al substrato ; quando si sente in pericolo si allontana con un movimento sinuoso e per disorientare il predatore spruzza un liquido violaceo.

• Le cernie sono pesci teleostei, e possiedono un tipico corpo compatto e una grande bocca. Non sono costruiti per il nuoto veloce sulle lunghe distanze, e le loro dimensioni possono facilmente superare il metro di lunghezza e i cento chilogrammi di peso.

• Le cernie preferiscono inghiottire la preda piuttosto che morderla e farla a pezzi; non possiedono molti denti al limitare delle mascelle, ma hanno invece, all'interno della faringe, pesanti placche dentarie adatte a rompere e triturare. Di solito le cernie si nutrono di pesci, polpi, granchi e gamberi.

Phylum:ChordataSubphylum:ertebrataClasse:OsteichthyesOrdine:PerciformesFamiglia:Gobiidae

• Corpo allungato e affusolato, ricoperto di squame, con capo tozzo. Il muso è poco inclinato e gli occhi sono grandi e sporgenti. Due pinne dorsali; pinna caudale con margine arrotondato e pettorali con raggi frangiati. Colore da bruno a bruno - rossastro, con macchie irregolari. Nel periodo riproduttivo le labbra, il muso, la mandibola inferiore e l'opercolo si colorano di

rosso acceso.

• La superficie dorsale è di colore rosso splendente, quella inferiore è più chiara. Le cinque braccia, uguali, sono punteggiate da lievi depressioni. Il diametro massimo è dell'ordine dei 15-20 cm. Si nutre con sostanze di origine animale, che la stella si mare raccoglie mentre striscia sul fondo. I piccoli molluschi possono essere facilmente preda di questi Echinodermi. Si muove sul fondo per mezzo dei pedicelli ambulacrali, azionati da un complesso sistema acquifero, che regola anche i movimenti delle braccia flessibili. La riproduzione è asessuata e avviene per uova a sviluppo diretto.

Dominio: EukaryotaRegno: AnimaliaPhylum: Chordata

Subphylum: VertebrataClasse: ActinopterygiiOrdine: PerciformesFamiglia: Sparidae

Genere: ObladaSpecie: O.melanura

• L'Occhiata ha forma ovale e snella con il corpo molto schiacciato, una bocca disposta all'insù e dotata di acuminata dentatura. La livrea è grigio-azzurra, con riflessi argentei. Sul peduncolo caudale è visibile una grossa macchia nera.

• Può raggiungere una lunghezza di circa 25-30 cm ed un peso dai 700 gr a 1 kg.

• Si nutre prevalentemente di invertebrati, ma è onnivoro.

• Colonia tipicamente eretta, con scheletro corneo e con ramificazioni strette e parallele, a candelabro. La colorazione è biancastra o grigia-giallastra per la presenza di microalghe simbionti. Le colonie raggiungono anche i 40-50 cm di altezza.

• Si nutre di piccoli organismi planctonici trasportati dalle correnti. In acquario accetta plancton e altri alimenti polverizzati di origine animale.

• 0 – 4 m

• 4 – 8 m

• 8 – 18 m

• Mollusco gasteropode con una conchiglia robusta munita di prolungamenti spinosi e dalla forma rigonfia allungata in una estremità del sifone. La specie murex trunculus, anch’essa detta murice è invece priva di questo allungamento Possiede un’ampia apertura ovale con estremità sottile e dentellata. La colorazione esterna varia dal giallo al bruno, l’apertura dal giallo all’arancio, il corpo è bruno, talvolta striato di scuro. Le dimensioni medie del murice si aggirano attorno ai 6-8 cm. La specie murex trunculus generalmente è un poco più grande.

FAMIGLIA: MullidiORDINE:Perciformi

(Perciformes)CLASSE:Osteitti  o pesci

osseiPHILUM:Cordati

SUBPHILUM: vertebrati

• Corpo oblungo, poco compresso, rivestito di scaglie grandi ctenoidi, facili a distaccarsi. Presenti due barbigli tattili situati al centro e al di sotto della mandibola. I denti sono villiformi e non si trovano nella mascella superiore ma sono presenti sul vomere e sui palatini. Non esistono incisivi, canini e molari. Le pinne dorsali sono due ben separate.

• E' specie gregaria e vive sui fondi fangosi fino a profondità di 300 metri ed oltre. Dalla metà di aprile ad agosto le femmine mature depongono le uova in vicinanza della costa in profondità variabili da 10 a 55 metri e in località dove il fondo è formato di sabbia e fango. Le uova mature salgono alla superficie e divengono pelagiche.

Classe : Gasteropodi.Ordine : Neogasteropodi.Famiglia : Mediterraneo,

Atlantico orientale (Portogallo).Muricidi.

Distribuzione : Dimensione : Sino a 6-8 cm di

lunghezza.Ambiente : Fondali rocciosi e fangosi o algosi, da pochi metri

sino a oltre 50 m.

• Gasteropodi con conchiglia fusiforme con ampia apertura

ovale. La conchiglia è esternamente

di colore grigiastro. La riproduzione avviene tra

maggio e giugno; depongono uova racchiuse in nidamenti

biancastri. E' una specie carnivora che si

ciba di organismi morti. Vivono sia in fondali detritici,

sia in quelli fangosi, ma anche sulle coste rocciose.

In passato dai murici veniva estratta la porpora, colorante che serviva a tingere le più

preziose stoffe dell'antichità.

• Il Gronco: (Groncus vulgaris) Ha la mascella superiore più lunga di quella inferiore con denti, taglienti, disposti in parecchie serie di file. La pelle è del tutto nuda e di colore argenteo. La sua lunghezza varia da 50 cm a 2 m. Si ciba di crostacei, di altri pesci anche della stessa specie. Vive in profondità sui fondi sabbiosi. Viene catturata con ami, nasse e con lenze. Specie diffusa nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale.

seguito dei molari arrotondati messi su diverse file, Una sola pinna dorsale con 11 raggi spinosi e 12-13

molli. Anale bassa e corta con tre spine  ventrali con una spina. Pettorali lunghe e a punta. Codale

abbastanza forcuta.

• E' il più piccolo e il più comune di tutti i saraghi. Corpo ovale, compresso, alto. Bocca poco ampia, lievemente protrattile. Mascelle uguali munite di otto denti incisivi a cui fanno seguito dei molari arrotondati messi su diverse file, Una sola pinna dorsale con 11 raggi spinosi e 12-13 molli. Anale bassa e corta con tre spine  ventrali con una spina. Pettorali lunghe e a punta. Codale abbastanza forcuta.

• Si ciba essenzialmente di sardine e acciughe, ma anche di crostacei, vermi e molluschi, specialmente il cannolicchio. Il periodo della riproduzione avviene all’inizio dell’estate, è compreso fra maggio e giugno.

• L’ombrina è un pesce dal corpo allungato e compresso lateralmente; il profilo del dorso è arcuato e la testa è arrotondata, con un vistoso barbiglio sotto la mandibola.

• Possiede due pinne dorsali, quella anteriore di forma triangolare; le pinne pettorali sono poco più corte di quelle ventrali e la coda ha margine leggermente convesso.

• La colorazione è grigio argentea con numerose strisce irregolari oblique di color giallo oro con orlature bruno cangianti. Può raggiungere 1 metro di lunghezza, ma è più frequente trovare esemplari di 25-35 cm.

E ora spostiamoci nell’ enorme distesa blu scura chiamata mare aperto, dove tal volta si incontrano creature incredibili a pelo

dell’acqua…..

• Stenella

Balena e Capodoglio

Grampo Balenottera

Le meraviglie del mare

• Un capodoglio adulto raggiunge un massimo di 18 m di lunghezza, mentre, contrariamente a quanto accade per balene e balenottere, la femmina è notevolmente più piccola, raggiungendo appena i 10-11 m. Per quel che riguarda il peso, questo gigante marino può raggiungere le 80 tonnellate. Come si vede, il capodoglio è di gran lunga il più grande tra gli Odontoceti, ma è anche il più massiccio di tutti i Cetacei. La testa, smisurata, rappresenta circa un terzo della lunghezza totale ed è conformata come una sorta di scatola, concava nella parte superiore e convessa ai lati. Il diametro di questa gigantesca parte del corpo, misurato al punto massimo di larghezza, è uguale a quello della parte più larga del tronco. Uno dei caratteri che, anche a grande distanza, permettono di distinguere il capodoglio dalla balena, è la forma del muso troncato di netto nella parte anteriore.

• La particolare colorazione a striature variopinte permette di riconoscere piuttosto facilmente la specie.Sotto la pinna dorsale è sempre presente una fiamma grigio chiara ed il ventre appare costantemente di colorazione bianco-rosata.La specie, piuttosto comune, è caratterizzata da vivace attività di superficie, sono spesso visibili salti, avvitamenti, breaching e porposing al contrario.cento individui.

• Il nuoto assai veloce è accompagnato da salti fuori dall'acqua, spesso sono visibili dai traghetti durante la navigazione in tratti di mare lontani dalle coste.Nel mediterraneo i gruppi non superano mai il numero di cento individui.

• La balenottera comune è il secondo animale del pianeta per dimensioni, dopo la balenottera azzurra. Si sa che può raggiungere e superare i 26 m, anche se la lunghezza media è molto inferiore. Gli animali dell'emisfero boreale sono normalmente di 1-1,5 m più corti di quelli dell'emisfero australe e alcuni autori ritengono che si tratti di sottospecie distinte. È facilmente confusa con la balenottera boreale o con la balenottera azzurra o nei tropici con la balenottera di Bryde.

• Un elemento essenziale per riconoscere la balenottera comune a distanza ravvicinata è la pigmentazione asimmetrica della testa: sul lato destro, il labbro inferiore, la cavità orale e alcuni dei fanoni sono bianchi, mentre il lato sinistro è grigio uniforme. Quando nuota proprio sotto la superficie è spesso chiaramente visibile il labbro bianco, che può tuttavia essere confuso con la pinna pettorale bianca di una megattera. Un tempo una delle balenottere più comuni, presenta oggi popolazioni seriamente compromesse dalla caccia baleniera.

• Grampus griseus può avere una lunghezza da 2,5 a 4 m, ed un peso di 600-700 kg.

• Il capo è senza rostro; la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di V nel mezzo, con l’apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente. Pinna dorsale a circa a metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata. Pinne pettorali lunghe e appuntite. • La livrea è molto caratteristica: i

neonati sono grigio chiarissimo uniforme, crescendo diventano prima di color brunastro e poi del grigio ardesia dell’adulto. Con il passare degli anni il corpo viene ricoperto da numerosissime ed estese graffiature chiare, che finiscono col fargli assumere una colorazione quasi bianca, soprattutto nella parte anteriore. Si ritiene che tali graffiature siano un effetto di interazioni sociali.