Post on 05-Jul-2015
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Affettività e sessualità nella disabilità: una sfida per gli operatori
La sessualità e l’affettività del disabile intellettivo: percorsi
possibili per le famiglie
Dott.ssa Orietta SponchiadoPsicologa-psicoterapeuta
Udine, 19 novembre 2014
LA FAMIGLIA COME…
• Locus nascendi dell’individuo
• Veicolo di trasmissione di
valori, tradizioni, mandati,
deleghe.
• Organizzazione complessa
con competenze e abilità:
produce e organizza, dando
loro significato, strutture e
dinamismi relazionali.
LA FAMIGLIA ASPETTI TEORICI
La f
am
iglia
Identità organizzativa
Tempo e ciclo di vita
Ampiezza e ruoli
I legami familiari
Processi e funzionamento
La regolazione delle distanze
Sensibilità e flessibilità
Trasmissione intergenerazionale
IL CICLO VITALE DELLA FAMIGLIA
• La famiglia è simile ad un
organismo con un proprio
ciclo vitale suddiviso in fasi.
• Il passaggio da una fase
all'altra corrisponde
abitualmente ad un
momento di crisi, che
richiede un cambiamento
dell'organizzazione familiare.
Conoscenza
Innamoramento
Unione
Progetto di genitorialità
Nascita del primo figlio
Nascita altri figli
Adolescenza
Uscita
Storia
familiare B
Storia
familiare A
GLI EVENTI CRITICI
• Potenzialmente induttori di crisi e
di cambiamenti, la cui difficoltà è
in connessione col significato che
la famiglia ne attribuisce.
• L'aspetto critico sta
nell'inadeguatezza delle abituali
modalità di funzionamento >
sofferenza organizzazione
familiare > riorganizzazione
familiare
• L'evento critico si declina in
compiti psicosociali che sono il
suo versante propositivo/positivo
= def. "compiti di sviluppo" (vedi
tab.)
I MOMENTI DI CRISI
• Crisi come trasformazione che agita l'intera
organizzazione. Il sistema familiare è spinto verso la
biforcazione catastrofica.
Trasformazione evolutiva
• Raggiungimento di un compito di sviluppo
Costruzione sintomatologica
CICLO DI VITA ED EVENTI CRITICI
Fase del ciclo di vita
La formazione della coppia
La famiglia con bambini
La famiglia con adolescenti
La famiglia trampolino di lancio
La famiglia in tarda età
Evento critico
Matrimonio o convivenza
Nascita dei figli
Adolescenza dei figli
I figli escono di casa
Pensionamento/malattia/morte
AMPIEZZA E RUOLI
• Ampiezza: le persone che
apparentemente vivono sotto
lo stesso tetto. La famiglia
nucleare è intimamente
connessa con la famiglia
d'origine.
• Ruoli: costellazione relazionale
della famiglia.
• Tipologie di relazioni:
coniugale e genitoriale.
I LEGAMI FAMILIARI
• Fortemente vincolati e con limitati gradi di libertà.
• Gerarchicamente strutturati.
• Definiti da attaccamento e lealtà.
LA REGOLAZIONE DELLE DISTANZE
• La distanza interpersonale tra i membri della famiglia: la natura della relazione è definita dal grado di sovrapposizione, lontananza o condivisione dei rispettivi campi psicologici.
• Le famiglie per Minuchin in relazione all’aumento della distanza interpersonale:
INVISCHIATE
CONNESSE
DISIMPEGNATE
LA REGOLAZIONE DELLE DISTANZE
• Le distanze intergenerazionali: in relazione al polo
"alto/basso" o "sopra/sotto". È data dai livelli
generazionali.
• Williamson e il "superamento dell'intimidazione
generazionale".
SENSIBILITÀ E FLESSIBILITÀ
• Sensibilità: il grado in cui una
famiglia coglie e risponde
alle esigenze e ai mutamenti
sia delle relazioni familiari sia
sul versante ambientale.
• Flessibilità: indice della
capacità neghentropica (=
di auto-riparazione) della
famiglia.
Anna dei
miracoli
DIAGNOSI DI DISABILITÀ E CICLO VITALE
«La nascita di un figlio disabile rimette in causa uno degli eventi che producono più felicità nella vita di
una famiglia: la nascita di un figlio. Un dramma prende il posto del felice evento. La disabilità
distoglie dal vivente incrinando la pienezza di quei momenti vissuti attorno a una culla. All’alba di una nuova esistenza, una ferita inaccettabile spezza le
ragioni di vivere e di sperare».
Gardou
DIAGNOSI DI DISABILITÀ E CICLO VITALE
• La diagnosi di disabilità perturba gravemente il
normale dispiegarsi del ciclo vitale, frattura
l'evoluzione della storia familiare, genera angoscia.
Legami familiari e
coniugalitàcome
baluardo difensivo
• In periodo neonatale: vissuti di disperazione angoscia, shock. Apatia negazione.
• In periodo post-natale: profondo disorientamento e disorganizzazione dell'attaccamento.
•Nella prima infanzia
•Nel periodo della scolarità
•Patologie di origine traumatica
•Patologie degenerative a prognosi infausta
APOCALISSE IN ADOLESCENZA
L’adolescente si deve
riorganizzare rispetto a…
Relazione con il corpo
Relazione con la
sessualità
Relazione con
l’ambiente
CORPO E PSICHE IN ADOLESCENZA
• Il corpo è la condizione necessaria e sufficiente perché
vi sia l’avvento del pensiero
UNITÀ
PSICO-
SOMATICA
IL CORPO COME COMPLESSO TRIFUNZIONALE
CORPO DEI
BISOGNI
•Corpo materiale con bisogni automatici
CORPO DEL
DESIDERIO
•Corpo erogeno
•Corpo libidico
CORPO DEL
SIMBOLO
•Propone una dialettica relazionale
•Condensa corpo dei bisogni e corpo del desiderio
IL CORPO DOPPIO DELL’ADOLESCENTE
Il corpo angelico familiare
onnipotente dove sono sedimentate
le tracce delle esperienze e i programmi di
soddisfazione delle pulsioni.
Il corpo pubere nuovo sessuale, non familiare,
luogo di vissuti non conosciuti,
percepibili però in rapporto con il
piacere.
LA FAMIGLIA UTILE AL PROCESSO DI CRESCITA AFFETTIVO-SESSUALE DEL FIGLIO
DISABILE
Lo sguardo disabile del genitore sul corpo del figlio: i vissuti della corporeità e della sessualità.
Differenziazione difficoltosa a causa della disabilità: la famiglia al lavoro su di sé, sulle proprie ferite, per favorire il massimo dello svincolo possibile.
Compiti di cura parentali non terminabili: l'affidamento "dell'accudimento" del proprio figlio ad altri "stranieri".
Impossibilità di sperimentare spazi di svago con soli coetanei in assenza del familiare: la famiglia al lavoro sul tema della separazione e del senso di vuoto dato dal processo di autonomia del figlio.
Criticità in spazio coniugale: la coppia al lavoro per ritrovarsi al di là del legame genitoriale.
GENITORE REALISTA«Lo accompagnerò a realizzare il massimo
delle sue potenzialità»
Lutto
Affronta il lutto in modo
adeguato
Autonomia
Capace di equilibrio tra protezione e autonomia
Favorisce le spinte all’
autonomia
Sessualità
Favorisce l’espressione
della sessualità
Rapporto di coppia
Equilibrio, flessibilità
Relazione con i servizi
Interagisce in modo
assertivo e collaborativo
GENITORE NEGANTE-EVITANTE«Farà una vita normale, sarà come gli altri, non
si parla di disabilità»
Lutto
Non riconosce il
lutto e sviluppa
aspettative irrealistiche
Autonomia
Richiede autonomia
anche se con atteggiamenti contraddittori
Sessualità
Negata o evitata
Rapporto di coppia
Rigidità dei ruoli
Delega
Collusione difensiva
Relazione con i servizi
Impegnato ma
conflittuale
Interagisce in modo
aggressivo
CASO CLINICO
GENITORE RASSEGNATO-IPERPROTETTIVO«Non potrà mai essere autonomo, avrà
sempre bisogno di me»
Lutto
Affronta il lutto in modo
depressivo
Atteggiamento rassegnato e
passivo
Autonomia
Auspica l'autonomia ma l'atteggiamento è ambivalente e ostacolante
Sessualità
L'espressione della
sessualità è vissuta con sorpresa,
incredulità. Un ulteriore problema
da affrontare
Rapporto di coppia
Delega
Vite parallele
Marginalità di un
membro
Relazione con i servizi
Si relaziona in modo
passivo
Richieste limitate e
consolatorie
GENITORE RIFIUTANTE«Non è il figlio che volevo, mi ha rovinato la
vita!»
Lutto
Affronta il lutto
rifiutando il figlio, anche con rabbia
Autonomia
L’autonomia non è
pensata
Prevale la delega nella gestione del
figlio
Sessualità
Rifiutata e vissuta
come un problema
grave
Rapporto di coppia
Diverse tipologie:
conflittuale, esclusività
Relazione con i servizi
Interagisce in modo passivo ed aggressivo
Richieste del servizio vissute come
minaccia
GABRIELLE
UNA VOCE FUORI DAL CORO
I SISTEMI AL LAVORO
• È dipendente dalle opinioni degli esperti (operatori sociosanitari e insegnanti)
• È passivo rispetto alle offerte educative e riabilitative provenienti dai servizi sociosanitari e educativi
Genitore utente
• Condivide le responsabilità dell’intervento relativo a sé e alla propria famiglia
• È in grado di contribuire alla ridefinizione dell’offerta dei servizi situandosi in un rapporto di collaborazione
Genitore partner
I SISTEMI AL LAVORO
• È periferico rispetto ai processi decisionali
• È percepito come inadeguato rispetto alla cura e all’educazione dei figli
Genitore utente
• È attivo nel prendere decisioni e nella loro realizzazione
• È ritenuto competente e capace di apprendere nuove competenze rispetto alle cure e all’educazione dei figli
Genitore partner
I SISTEMI AL LAVORO
Gli operatori al lavoro per aumentare la consapevolezza rispetto:
•alla loro idea di sessualità del disabile;
•alla loro relazione con la sessualità;
•alla loro posizione in famiglia e alla fase del ciclo vitale in cui sono inseriti;
•al loro rapporto con le figure genitoriali.
La professionalità nel sociale passa attraverso non solo le nozioni tecniche ma soprattutto la consapevolezza del proprio funzionamento.
STUDIO DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA
DOTT.SSA ORIETTA SPONCHIADO
Psicologa - psicoterapeuta
Mediatore familiare
Consulente Tecnico d'Ufficio e di Parte
Esperta in Terapie Interculturali
Esperta in Psicologia Scolastica
Piazza Menon, 2
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Cell. 348 74 87 655
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