LA SCUOLA AL TEMPO DEI NONNI - iccazzago.gov.it · insegnato presso la scuola Primaria di Cazzago...

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AL TEMPO

DEI NONNI

Anno Scolastico 2017-2018

classe terza

LEONARDO

LUCIANA

CRISTIAN

• Quest’anno abbiamo deciso di

scoprire come vivevano i nostri

nonni quando erano bambini.

• Abbiamo analizzato fotografie e

oggetti, ma poi abbiamo deciso di

intervistarli.

• Sabato 11 novembre abbiamo invitato la nonna di Fabio, la signora Franca Milani, che ha insegnato presso la scuola Primaria di Cazzago San Martino, per parlarci della scuola di quando lei era bambina.

• Abbiamo raccolto molte testimonianze con un questionario.

• Sabato 2 dicembre tutti i nostri nonni sono venuti a scuola ed insieme abbiamo guardato un film dal titolo

L’ARMONICA.

Incontro con nonna Franca Milani

11 novembre 2017

LA SCUOLA AL TEMPO

DEI NONNI

Oggi è un giorno speciale e siamo un po’ emozionati

perché la nonna di Fabio è venuta a trovarci e ci racconterà

molte cose di quando lei era piccola.

DARIA : -Dove abitavi quando eri piccola?

Nonna Franca:- Abitavo in una cascina a

Castegnato, proprio sulla strada statale.

Le cascine erano tipiche abitazioni rurali

della pianura Padana.

Vi abitavano molte famiglie che lavoravano

i campi e i terreni tutt’intorno.

Michela:-Avevi dei fratelli?

Nonna Franca :- Sì, avevo due fratelli, uno

più grande e uno più piccolo.

Mi dispiaceva non avere una sorella, però

ero fortunata, perché le mie cugine

abitavano proprio nella casa di fianco alla

mia.

Francesca : -Quando hai cominciato la scuola?

Nonna Franca :- Ho cominciato la scuola a cinque

anni perché la mia mamma diceva che avevo

sempre voglia di scrivere.

Non ho frequentato la scuola dell’infanzia(asilo)

perché abitavamo troppo lontano dal paese e a

scuola si andava a piedi.

Thomas Rocco: -Quante classi c’erano e da

quanti alunni erano composte?

Nonna Franca:- C’erano molte classi,

alcune solo femminili, altre solo maschili e

alcune miste.

Potevano esserci anche 34- 35 alunni.

Scolaresca(1944)

La bambina contrassegnata sichiamava Maddalena ed era

la mamma della maestraClaudia.

Elia : - Quanti maestri avevi?

Avevo una sola maestra.

Nonna Franca :- Vestiva in modo

sempre elegante, con tailleur e

camicette di seta perché

apparteneva ad una famiglia agiata.

Aveva una bacchetta di bambù che

usava per segnare le letterine

dell’alfabetiere appeso alle pareti .

Si chiamava Rina Colosini.

Waled :- Com’erano i maestri di un tempo?

La mia maestra era buona, ma severa, come tutti i maestri di un tempo.

Se qualcuno si comportava male, veniva messo in castigo dietro la lavagna.

Ricordo che nella scuola c’era un maestro molto severo. Quando i suoi alunni si

comportavano male, li metteva in ginocchio sopra dei sacchetti contenenti dei chicchi di

granoturco.

A volte nella mia classe passavano dei bambini che avevano un cartoncino appeso al collo

con una A scritta dal maestro per indicare che si erano comportati da asini.

Io per fortuna non ho mai dovuto subire quest’umiliazione!

Se una maestra rimproverava o picchiava un bambino, a casa i genitori facevano

altrettanto, non andavano da lei a lamentarsi, ma le davano sempre ragione.

Giorgia:-Quali materie si studiavano?

Nonna Franca :- Le materie più importanti erano

Lingua Italiana, Aritmetica, Storia, Geografia e

Religione.

La mattina, arrivati in classe, ci si alzava in piedi

quando entrava la maestra e si recitavano le

preghiere.

Fabio: -Com’era l’aula?

Nonna Franca :- L’aula era grande. La lavagna era di ardesia,

tutta in legno nella struttura e si poteva girare.

La cattedra era un po’ sollevata da terra anche perché i

bambini erano tanti e i maestri dovevano controllare anche

quelli nelle ultime file.

I banchi ospitavano due bambini: erano in legno, con una

pedana per i piedi e si poteva sollevare il coperchio, così da

riporre il nostro materiale.

I banchi avevano un buchetto in alto a destra che

conteneva il vasetto dell’inchiostro.

Le pareti erano spoglie, le uniche cose appese

erano l’alfabetiere e le cartine geografiche.

L’aula era intonacata di grigio nella parte bassa e

questo la rendeva un po’ triste.

Era riscaldata con una stufa a legna e noi bambini

aiutavamo a mantenere il fuoco sempre acceso.

Luciana: -Che materiali avevate per scrivere e

leggere?

Nonna Franca :- Avevamo dei quaderni piccoli,

uno a righe, uno a quadri, con la copertina nera,

un libro di lettura e dalla classe terza anche un

sussidiario per tutte le materie.

In un astuccio di legno erano conservati un pennino, una

gomma dura e la matita che si usava in prima elementare

quando si riempivano pagine e pagine di quaderni con

aste e letterine.

Poi si imparava a usare una cannuccia con il pennino da

intingere nell’inchiostro.

La bidella, prima del nostro arrivo in classe, riempiva tutti

i vasetti con l’inchiostro.

Si intingeva il pennino facendo molta attenzione a non fare pasticci e a non macchiare il quaderno, altrimenti non rimaneva che strappare la pagina e rifare tutto o cercare di rimediare con la carta assorbente.

Leonardo: -Cosa indossavate a scuola?

Nonna Franca :- Le femmine avevano un grembiule

nero con il colletto bianco e un fiocco.

I maschi indossavano una blusa nera e anche loro avevano colletto e fiocco.

Scolaresca 1946 In prima fila la mamma della maestra Claudia

Le cartelle erano di cartone duro o di

stoffa, confezionate dalle mamme e

contenevano i nostri libri

e i quaderni.

Thomas Pisani:-Che orario

facevate?

Nonna Franca :- Andavamo sia al

mattino che al pomeriggio, dalle

8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle

16,30.

Il giovedì era una giornata di

vacanza e non si andava a scuola.

Simone:-Come facevi ad arrivare a scuola?

Nonna Franca :-Andavamo a piedi, anche in

inverno. La strada era lunga, per fortuna

eravamo un gruppo numeroso.

Cristian:-Cosa facevate a ricreazione?

Nonna Franca :- A ricreazione si giocava

in cortile, a nascondino, a bandierina o a

mondo.

Pietro:-Che cosa mangiavi a

ricreazione?

Nonna Franca :- Non c’erano le

merendine, in autunno si

mangiavano le

castagne o le mele, quelle piccole,

selvatiche, perché quasi tutti

avevano un albero da frutta

nell’orto.

Gabriele: - Avevate dei compiti da

fare a casa?

Nonna Franca :- Dovevamo leggere

o scrivere dei pensierini.

Non ci davano tanti compiti perché

andavamo a scuola anche di

pomeriggio.

Alessandro:-Anche tu aspettavi Santa

Lucia?

Nonna Franca :- Certo, Santa Lucia era

un momento bellissimo e tutti noi

bambini lo aspettavamo con

trepidazione.

Santa Lucia ci portava caramelle di

zucchero e agrumi, mandarini o arance.

Un anno avevo ricevuto una bella

bambola di celluloide e l’anno dopo

Santa Lucia mi ha portato un

vestitino per vestirla.

Non scrivevamo lunghe

letterine perché in genere si

riceveva un gioco, una bambola

o un carrettino.

E’ stato un momento

davvero interessante…

Che bello!

Grazie nonna Franca per

aver condiviso con noi i tuoi

bellissimi ricordi!

2 dicembre 2017

INCONTRO CON I NONNI

Il film L’Armonica, a cura del gruppo video di Pompiano, racconta la storia di

alcune famiglie bresciane negli anni del dopoguerra.

Coltivavano le terre del padrone e in cambio potevano vivere nella cascina di

sua proprietà.

Allevavano mucche, galline, conigli e naturalmente il maiale.

I bambini andavano a scuola ma aiutavano i loro genitori facendo piccoli lavori

nella cascina.

Il bambino protagonista della storia, desiderava un’armonica a bocca che

Santa Lucia gli porterà alla fine del film.

Ho disegnato il momento della

nascita di un bambino nella

cascina.

La mamma non era andata in

ospedale ma avevano

chiamato una «Levatrice»

cioè un ostetrica.

Mi è piaciuto molto perché a

me da pochi mesi è nata una

sorellina, che si chiama

Cecilia.

La mia mamma però è andata

in ospedale.

Dopo il film

abbiamo fatto molte

domande ai nonni.

Eravamo curiosi di

sapere se avevano

ritrovato nelle scene

del film i modi di

vivere della loro

infanzia.

Alcuni nonni si sono

un po’ commossi e

hanno raccontato

molte cose…

ECCO LE COSE CHE CI HANNO PIU’ COLPITO DELLE LORO

TESTIMONIANZE:

• Quando eravamo piccoli nelle nostre case non c’erano tutte le comodità che

ci sono oggi.

• Ci si scaldava con la stufa a legna che serviva anche per cucinare….

• La mamme e le nonne lavoravano a maglia e preparavano cappelli, calze,

sciarpe e maglioncini per noi bambini…

• Giocavamo con le biglie di argilla o con semplici giocattoli che costruivamo

noi…

• Si poteva giocare tranquillamente sulla strada davanti a casa, perché non

c’erano macchine….

• Le famiglie erano più numerose. C’erano molti figli ( a volte 6/8 figli ).

• I più grandi dovevano prendersi cura dei più piccoli……..

Cari nonni,

è stata una bellissima

mattinata….

Grazie di averci dedicato

il vostro tempo!

Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali

(Proverbio cinese)