LA REPRESSIONE DEL RIBELLISMO NEL IV GRAN … · Gen. di Brig. Farina Amilcare Com.te Cet. Add....

Post on 16-Feb-2019

213 views 0 download

Transcript of LA REPRESSIONE DEL RIBELLISMO NEL IV GRAN … · Gen. di Brig. Farina Amilcare Com.te Cet. Add....

LA R E PR ESSIO N E D EL RIBELLISM O N EL IV GRAN R A PPO R TO D EL GEN. M ISCH I

ALLE G ER A R C H IE D ELL’ESER C ITO FASCISTA (1)

(Bergam o 15 giugno 1944)

Sono p resen ti:

Gen. d i Div. i. g. s. Esposito G iovanni Com .te R egionale Venezia G iulia.

Gen. di div. i. g. s. D iam anti F ilippo Com.te R egionale della Lom ­bard ia .

Gen. di Div. M agaldi Gherardo Com .te R egionale dell’E m ilia.Gen. di Div. M ontagna R enzo Com.te R egionale del P iem onte.Gen. di Brig. i. g. s. Jallà Luigi Com.te R egionale della L iguria.Gen. di Brig. i. g. s. Perugini Ilo Com.te R egionale dell’Abruzzo. Gen. di Brig. i. g. s. Solinas G ioacchino Com.te Cent. Cost. Gr. U nità. Gen di Brig. Peano O ttavio Com.te R egionale del Veneto.Gen. di Brig. L o tti M ichele Com.te R egionale dell’U m bria.Gen. di Brig. Farina A m ilcare Com .te Cet. Add. Rep. Speciali. Colonnello Pederzoli M ario Capo S. M. In tendenza Esercito. Colonnello G entilin i A ld o A disp. dello S. M. E.Colonnello A ich ino A ttilio Com.te Cent. In t. Selez. Uff.li.M aggiore M aggini G iuseppe Capo S. M. Com. Reg. Toscana.

ed i seguenti Ufficiali dello Stato Maggiore:Gen di Div. Fettarappa Sandri Capo Uff. P rop . S. M. E.Gen. di Brig. Giglio U m berto A disposizione S. M. E.Colonnello Scala Alessandro Sottocapo S. M. E.

hanno ino ltre presenziato al Gran R apporto :Gen. di C. d’A. Ollearo Segretario Gen. Esercito.Colonnello Sorrentino Capo Segreteria M il. M in. FF . AA.Colonnello A iello Capo Uff. P rop . Mil. FF. AA.Colonnello Vitali Capo Uff. Giust. M il. M in. FF. AA.Ten. Colonnello Di Leo Capo Ufficio S. I. D.Uff. Super. A eronautica, In rappresen tanza Sottosegret. A eronautica. C om andante Criscuolo In rappresen tanza Sottosegret. M arina.

i l ) Il docum ento, sino ad ora inedito e qui pubblicato , è conservato in copia nell’archivio del C. V. L. a cui è pervenuto sin dal periodo clandestino, tram ite il può servigio inform azioni,

RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE 25

I l rapporto ha inizio alle ore 10 :

I l G enerale M ischi m ette in rilievo l ’im portanza eccezionale del­la riun ione in relazione alla situazione del m om ento.

Già vari p rovvedim enti sono stati ado tta ti ed hanno costituito strum enti efficaci p e r il progressivo affinam ento della nostra organiz­zazione m ilita re nel cam po del personale. P artico la rm en te im p o rtan ­ti tra essi quelli re la tiv i alla costituzione delle Com m issioni Revisio­ne Q uadri U fficiali a ca ra ttere perm anen te — superando così tu tte le norm ali len te m odalità p rocedura li — presso ogni Com ando R egio­nale.

Con queste due leve di m anovra si è inteso di dare ai C om an­dan ti R egionali u n a p rim a ap p ro p ria ta possibilità di p ron to in te r­vento p e r selezionare e rep rim ere , m a col progressivo appesantirsi della situazione, esse non sono p iù apparse sufficienti. E nella gior­nata d i ie ri il Capo del Governo h a firm ato un D ecreto che costi­tuisce un nuovo mezzo che dà ai C om andanti R egionali la in tera possib ilità di dom inare ogni p iù difficile situazione.

D opo la caduta d i Rom a si sono verifica ti:— una m aggiore depressione di ca ra tte re sp iritua le— una dim inuzione di fiducia e qu ind i di forza— u n fo rte aum ento nel num ero degli sbandati.A ciò si aggiunga che la presenza nelle caserm e degli sbandati

recupera ti può costitu ire da un m om ento all’a ltro u n pericolo e, co­m unque, u n fa tto re che può in flu ire negativam ente anche sugli stes­si e lem enti di tu tta fede.

I l rap p o rto odierno deve costitu ire una franca messa a punto delle responsabilità e dei com piti nostri in relazione agli eventi a t­tuali.

N ella g iornata del 14 ha tenuto rap p o rto agli ufficiali del Co­m ando R egionale di A lessandria nel quale h a ben precisato che le mezze m isure sono fin ite e che ch iederà d’ora innanzi ad ognuno un con tribu to di p iena sensib ilità e di p iena responsabilità.

H a p a rla to anche alla tru p p a precisando che, se finora una no­ta di u m an ità h a in fo rm ato i provvedim enti a carico del persome­le m anchevole, oggi che R om a è caduta, che le arm ate avversarie r i­salgono verso il N ord, non è p iù possibile alcuna form a di in d u l­genza. Oggi non si può p a rla re di sbandati, m a di disertori e p er di p iù d iserto ri di fron te al nemico.

Ognuno deve adeguarsi p ienam ente alle necessità dell’ora. Non avrà perciò titu b an za a p recisare le responsabilità di ognuno de^ C om andanti convenuti; ed app licare gli art. 100 e 101 Codice Penale di G uerra. Lo farebbe anche a carico del p ro p rio figlio. È necessa­rio che ognuno si com penetri di questa dura necessità. Ognuno di noi deve m ostrare una estrem a energia ed essere pari all’ora.

26 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

V i è u n senso di responsabilità ind iv iduale che si deve estrinse­care in una fredda decisa volontà di realizzare tu tto quello che serve a padroneggiare gli eventi.

R ipete qui quanto ha già detto ieri agli U fficiali di A lessandria : iNon form alizzatevi delle m ie paro le gravi e severe, perchè conto in pieno sul sentim ento di dovere, di onore, di passionalità che deve avere ognuno. Ma è bene che fin da princip io sia sgom berato il cam ­po da ogni dubbio p er quanto concerne la responsabilità.

Esistono i provvedim enti, esistono le prem esse p e r l’applicazione inesorabile delle sanzioni.

Siano form ate se necessario, pa ttug lie e rep a rti di soli u ffic ia li a rm ati di m oschetto. Ogni iniziativa è buona.

N on po trà che approvare tu tti quei provvedim enti intesi ad :— arginare la depressione sp iritua le e m orale che ha preso

la nostra tru p p a ;— in terven ire nella form a p iù drastica onde com battere la di­

serzione ed il ribellism o che in questo m om ento costituisce il m ag­gior pericolo.

A utorizza i C om andanti di p rocedere al ferm o di tu tt i quegli U f­ficiali che essi ritengono sospetti, dandogliene segnalazione. Devono essere messi al sicuro, p e r essere qu indi affidati al T ribuna le s trao r­d inario com petente.

I nostri avversari stanno dim ostrando una nota fredda decisione che bisogna riconoscere. E noi dobbiam o adeguarci.

E se le necessità del m om ento obbligano a superare la legge si superi p u re la legge. Egli se ne assume le responsabilità .

II com unism o fa leva sui peggiori e lem enti: ergastolani, reclusi, delinquen ti com uni; esso p ropende com pletam ente all’azione; non al pensiero, qu ind i i com unisti non sono p o rta ti a svolgere la loro azione n e ll’am bito m orale e sociale. I l lo ro concetto è unico : p rim a distruggere poi costruire.

E dal m om ento che il com unism o h a « superato i suoi esam i », ha docum entato attraverso l’azione che può organizzare un m ondo nuovo; oggi i com unisti sono ancora p iù decisi nella loro azione, senza preoccuparsi m in im am ente di quanto può distruggere, e senza pietism o.

-l egge al riguardo la relazione fa tta da un ufficiale che è stato parecchi m esi coi rib e lli che costituisce una ch iara conferm a di quanto ha detto.

È perciò necessario da p a rte nostra agire verso l ’avversario con a ltre ttan ta ch iara e precisa visione degli scopi. A bbandoniam o tu tte le scorie del politicantism o. La concezione che E sercito non fa p o ­litica è da am m ettere in pieno! m a l’E sercito non può essere agnosti­co; occorre p u r sem pre una nota ideologica, che è una m olla sp iritua- di p rim ’ordine. Così come i com unisti attingono p e r la loro azione

RAPPORTO DEI, CEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE 27

una p ro p ria nota ideologica, di creare cioè u n m ondo nuovo distrug­gendo il vecchio, noi dobbiam o a ttingere alla no ta ideologica fascista; che è poi la stessa d i quella nazista, cioè ai concetti della P a tr ia , fa­m iglia e religione, d i dare a ciascuno il p rop rio posto al sole ed una p iù alta giustizia sociale. Se noi sappiam o app licare ciò, possiamo essere a ll’altezza delle necessità dell’ora presen te e possiam o d iffon­dere tra i nostri d ipenden ti fo rti sentim enti di fede, sano concetto di onore, di dovere.

O rm ai ognuno d i noi ha preso una strada, e su di essa deve fe r­m am ente proseguire arm andosi sem pre p iù di energia e di coraggio. D’altronde noi siam o affiancati ai cam erati che di queste no te di energia, di onore e di coraggio ce ne hanno dato lum inosi esempi.

E dobbiam o crederci attraverso una argom entazione obbiettiva, lungim irante.

Certo, ci troviam o in un m om ento delicato. L’avversario ha pun ta to su ll’elem ento p iù sensibile, sull’Ita lia , che p e r condizioni am bien ta li era p iù facilm ente vulnerabile.

Ma noi che siamo oggi e lem enti responsabili :— di fron te al paese— d i fron te ai nostri capi— d i fron te ai cam erati tedeschi

dobbiam o qu ind i p rod igarc i con tu tte le nostre forze.In d ubb iam en te ci avviciniam o al m om ento cruciale, e pertan to ,

dobbiam o galvanizzare le nostre energie.U n collasso u lte rio re della nostra m odesta organizzazione te r r i­

to ria le m etterebbe in una durissim a crisi le u n ità tedesche che in ­tendono svolgere azione r ita rd a trice nellT ta lia centrale e successiva­m ente u n p iano d i stabile difesa secondo d ire ttive prestab ilite .

D obbiam o ev itare a qualunque costo u n u lte rio re collasso.La p ropaganda avversaria ha lavorato attivam ente p e r creare

delle crepe e conseguenti sbandam enti, così come le ta lp e rodono gli a rg in i del fium e e creano m eandri p e r i quali l ’acqua filtra d e te r­m inando fran am en ti e straripam enti.

Avevamo dei provvedim enti che ci consentivano di tam p o n are i m eandri da ll’esterno, m a non bastavano.

L’u ltim o decreto dà la possib ilità di tam ponare da ll’in terno , che è il m odo p iù efficace di tam ponam ento . N el decreto è prevista una possib ilità di recupero . Essa è o p p ortuna e necessaria, risponde al concetto sano di r id u rre il num ero che, a ltrim en ti, avendo tag lia ti tu tt i i pon ti, fin irebbero col darsi al ribellism o p iù accanito.

P e r la costituzione dei T rib u n a li S trao rd inari contem plati nel nuovo decreto il Capo di Stato M aggiore autorizza i C om andanti R e­gionali a fa r capo, se necessario, p e r l ’urgenza, al personale dei T ri­b u n a li o rd inari.

P rim a di p o te r o ttenere l’em anazione del nuovo Decreto, lo S. M.

28 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

E. aveva m andato il telegram m a n. 01/2449 del quale legge il testo, ribadendo la necessità che siano costitu iti in ogni caserm a p icchetti a rm ati (50% della forza) e siano p u re applica te m isure d i vigilanza a tto rno alle caserm e p e r im ped ire la p ropaganda avversaria, rico r­rendo a pattu g lie d i u fficiali.

Inv ita qu ind i i C om andanti R egionali ad esporre brevem ente la situazione della rispettiva R egione e p e r il p rim o inv ita il Gen. M on­tagna — C om andante M ilita re R egionale del P iem onte — che ha la situazione p iù delicata ne i confronti del ribellism o.

In relazione ad una rich iesta di rin fo rz i da lu i rivo lta allo S.M.E. il G enerale M ischi fa presen te che sulla situazione della nostra forza in P iem onte non h a p iù possib ilità d i in terven ire m a si rip ro m ette di chiedere al G enerale Lungershausen una m aggiore elasticità e m ag­giori possib iltà basate:

— su una larga concessione di arm i e m unizioni— una m aggiore autonom ia d i in terven to in quello che possono

essere le contingenze locali e te rr ito ria li, fondate anche sulla u tiliz ­zazione dei re p a r ti del Cars.

I l G enerale M ontagna — C om andante M ilita re R egionale del P iem onte riferisce che la situazione ribellistica in P iem onte è peg­giorata. R ibadisce che allo stato delle cose, la nuova ch iam ata di classi è un erro re perchè serve solo a raffo rzare le forze ribelli.

I l G enerale M ischi concorda p ienam ente col G enerale M ontagna e assicura d i aver fa tto presen te la situazione.. È da riten e re pera ltro che i Com andi tedeschi abbiano fa tto le lo ro valu tazioni al riguardo.

I l Col. A jello fa presen te la necessità della con tropropaganda che non è stata fa tta sebbene rich iesta rip e tu tam en te (non si è detto quale è il tra ttam en to econom ico in generale, l ’assistenza alle fam i­glie ecc.) p e r coloro che si recano in G erm ania e chiede l’in tervento al riguardo del G enerale M ischi.

I l G enerale M ischi fa p rendere nota. Circa il problem a delle nuove chiam ate, rapp resen ta al G enerale Lungershausen la necessità di trovare una soluzione che non costituisca d im inuzione di prestigio da p a rte nostra m a anzi u n raffo rzam ento : così ad esem nio la ch ia­m ata del 1916 non p e r il lavoro m a p e r le arm i — p e r l ’im piego in Ita lia .

C hiederebbe che i volontari del 1926 fossero destinati al C.A.R..S. dato che p e r cause varie, questo non h a po tu to raggiungere che 3.500 uom ini circa invece dei 9.000 progetta ti. Ove ciò fosse possibile e fosse data una m aggiore autonom ia d’im piego dei re p a rti contro i ribe lli, na tu ra lm en te sem pre in p e rfe tta in tesa con il Com ando te ­desco, la situazione ribellistica, po trebbe essere fronteggiata adegua­tam ente e non m inaccerebbe di travolgere le re trov ie dell’Esercito tedesco.

Il Generale Montagna dà comunicazione di alcuni feroci episodi

di ribellism o in P iem onte perchè desidera, ai f in i anche delle nostre responsabilità , p recisare bene che la situazione va peggiorando e che se non si provvede, i rib e lli che già contro llano quasi tu tto il P iem on­te fin iranno con rim p ad ro n irsen e to talm ente.

I l G enerale M ischi ribadisce quanto ha già chiesto al G enerale I ungershausen p e r m ig lio rare la situazione in P iem onte. In relazione alla scarsa resistenza che oppongono i p resid i della G.N.R. quando non sono a d d ir ittu ra conniventi coi ribe lli, come ne i casi segnalati dal G enerale M ontagna e da a ltri, afferm a la necessità d i procedere a carico delle fam iglie prendendo ostaggi. O ccorre garan tirsi della volontà com battiva dei com andanti dei distaccam enti della G. N. R. ed inv ita il colonnello P itta n i rap p resen tan te della G. N. R. a r ife ri­re in m erito al C om andante G enerale della G. N. R. Poiché gli a ttacchi ai depositi d i m unizioni e po lveriere si in tensificano il gen. M ischi fa form ale proposta al gen. Lungershausen che tu tto il m a­te ria le dei depositi e delle po lveriere sia passato in consegna ai Co­m andan ti R egionali che ne risponderanno.

I l gen. M ontagna insiste ne l chiedere che si faccia qualche cosa subito contro i r ib e lli e chiede di m andare in P iem onte elem enti p resid ia ri di a ltre reg ioni: allievi delle scuole ecc., e d i spostare forze dalle zone p iù tran q u ille (es. Cremonese) in quelle infestate o tu rb a te da ribelli.

I l gen. F arin a , C om andante del Centro A ddestram ento R eparti Speciali a rich iesta del gen. M ischi p rospe tta la situazione del C.A.R.S. che ha già un Btg. e 2 com pagnie im pegnate, e riferisce che h a rice­vuto ord ine dal gen. Yon K am ps di spostare il C. A. R. S. nel Veneto.

I l gen. Ja llà — C om andante M ilita re R egionale di A lessandria, riferisce che ie ri la situazione si è im provvisam ente aggravata.

N ella no tte scorsa si sono verificati due attacch i a depositi di m unizioni. I l gen. M ischi spiega che evidentem ente i rib e lli sentono la necessità d i provvedersi d i a rm i e m unizioni p e r arm are i nuovi p rose liti che certam ente afflu iranno in seguito alla chiam ata. Q ual­che episodio di norm ale banditism o continua a verificarsi nella regio­ne d i A lessandria.

I l gen. M ischi o rd ina che siano a ttu a te tu tte le m isure a tte a stroncare questi piccoli episodi. D ispone che tu tt i i soldati e graduati, che in questa opera d im ostrano doti di eccezionale capacità e corag­gio, siano subito segnalati p e r elogi e prom ozioni. A ttende com unica­zioni al riguardo.

C om unica che con recente decreto, il Capo di S.M/.E. può anche conferire ricom pense al valore sul cam po e ram m enta che h a dispo­sto la concessione d i u n sussidio di L. 8.000 ai fam igliari d i tu tt i i cadu ti in operazioni d i guerrig lia o p e r azioni te rro ristiche nem iche, come il M inistero In te rn o p e r i suoi d ipendenti.

La som m a, p er ragioni d ’ordine sp iritua le , è uguale p er l’uffi-

RAPPORTO DEL GEiN. M IS C H I A L L E GERARCHIE 29

30 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

ciale come p e r l ’u ltim o fante. D ispone che il sussidio sia fa tto p e r­venire subito alle fam iglie, anche a mezzo d i speciale corriere.

I l G enerale Ja lla ’ segnala che m ancano ancora le a rm i e m u n i­zioni p er la com pagnia regionale, i l generale M ischi traendo spunto da ciò chiede a l gen. L ungershausen quanto ha già chiesto al gen. Von K am ps, d i cedere, cioè, a no i le arm i che vengono rastre lla te ai ribelli.

La situazione perm ane grave in Liguria.V i sono bande effettivam ente op eran ti sui 400-500 uom ini m a

la massa è di circa 5000 uom ini.I l Gen. D iam anti — C om andante M ilita re R egionale d i M ilano

— riferisce che nelle province d i C rem ona — B ergam o — P av ia — Varese — la situazione è stazionaria, la situazione va peggiorando partico larm ente a Sondrio, Como, M ilano, aggravatasi nelle u ltim e 24 ore in questa u ltim a città. R iferisce sulla decisione del T ribuna le strao rd inario nei riguard i de ll’episodio ribellistico di Monza. Avendo il T ribuna le rim andato il giudizio al T rib u n a le ord inario , il gen. M i­schi esprim e la sua d isapprovazione e precisa, ne i rig u a rd i del com­portam ento del T ribunale , che è disposto a fa r rispondere dei loro giudizi anche i com ponenti dei tr ib u n a li che non sanno adeguarsi alla necessità dell’ora. Chi non fa tu tto quello che deve fare sia ch ia­m ato a rispondere anche p e r la sua insufficienza ed incapacità. R i­corda ancora una volta gli a rtico li 100 e 101.

S it u a z io n e d i M i l a n o :

I l gen. D iam anti riferisce che sem bra che a M ilano siano en tra ti questa no tte 1000 ribe lli. T u tte le stazioni dei C arab in ieri d i p ro ­vincia sono state chiuse.

Espone alcuni episodi che d im ostrano l’insufficienza della forza di polizia.

In tu tta M ilano la forza su cui si può fa re affidam ento è di 1100 d i cui 500 della « M uti ». P e r v igilare gli en ti p iù im p o rtan ti oc­corrono circa 800 uom ini.

I l gen. M ischi dispone che gli e lem enti p iù fid a ti siano ten u ti come elem enti d i m anovra.

I l gen. D iam anti riferisce che esistono 800 m itra accantonati a disposizione della Q uestura perchè la stessa non è sicura dei suoi d ipendenti.

I l gen. M ischi inv ita il coll. Sorrentino a rap p resen ta re al M ini­stero delle FF. AÀ. la necessità d i m i suo in terven to perchè queste arm i siano cedute a ll’Esercito, che ne ha tan to bisogno.

I l gen. D iam anti segnala che a M ilano la preoccupazione p r in ­cipale è da ta da i 300.000 operai degli stab ilim en ti industria li.

I l gen. M ischi in relazione alla p ro fila ta eventualità di uno scio-

RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE 31

pero insurrezionale, con occupazione delle fabb riche da p a rte dei com unisti, suggerisce che sarebbe bene fa r circolare la voce che in qualsiasi evenienza gli aerei tedeschi bom barderebbero duram ente gli organism i in d u stria li occupati dai ribelli.

A questo riguardo rivolge invito al gen. Lungershausen perchè siffa tta eventualità sia dalla M ilita r K om m andan tu r p o rta ta a cono­scenza della popolazione p ro n ti però a passare ai fa tti al m om ento necessario —• perchè di p aro le se ne sono fa tte troppe.

I l gen. D iam anti continua segnalando che il fenom eno degli as­senti a rb itra ri è in continuo aum ento.

P e r dare ai tr ib u n a li s trao rd inari la necessaria lib e rtà e volon­tà di decisione rich iesta dal m om ento, il gen. M ischi lascia ai com an­dan ti regionali la facoltà di decidere se i com ponenti debbano essere della regione o di regioni viciniori.

Scam bi po tranno essere fa tti con accordi d ire tti tra i com andanti regionali.

I l col. A iello p ropone la costituzione di una guardia nazionale.Il gen. M ischi, poiché la p roposta interessa la com petenza del

M inistero FF . AA., inv ita il col. Sorrentino a p rendere no ta di essa, sebbene egli ritenga che nella situazione a ttuale , a ll’u ltim o m om ento si possa farvi affidam ento , tan to p iù che la proposta renderebbe dubbiosi anche i p iù saldi sul nostro im m ediato fu turo .

In o ltre la massa è pavida e l’arm are tan ta gente che sarebbe p ro n ta a m ollare al p rim o attacco ind iv iduale le arm i non fa reb ­be che accrescere la possib ilità in fa tto di arm am ento dei ribelli. D i­s trib u ire perciò sì le arm i m a soltanto a coloro che sono disposti a lo tta re senza bad are al num ero dei nem ici. Q uindi darle soltanto a coloro che sono iscritti al P a rtito , perchè questi, sapendo che non c’è perdonanza da p a rte dell’avversario, si b a tterebbero a ll’estrem o.

I l gen. O llearo — Segretario G enerale de ll’Esercito — p ro p o r­rebbe una selezione dei c ittad in i p er do tare di arm i i p iù animosi. I l gen. M ischi sostiene che non c’è tem po di fare selezioni. Lo a rm a­m ento non po trebbe essere consentito che a coloro che sono iscritti o si iscrivano al Partito .

I l col. Sorrentino fa presente che abbiam o ancora le arm i p er le FF . AA. e non si può polverizzare quel poco che si ha.

I l gen. M ischi conclude lasciando ad ogni com andante regionale di regolarsi nel m odo m igliore, tenendo presen te che si tra tte reb b e d i dare arm i che sono state r itira te ai civili e non di arm i dei re p a r­ti. A lle obbiezioni ven tila te risponde ribadendo la responsabilità dei com andanti regionali.

Chi non si sente, ha due ore di tem po p er decidere se vuole con­servare o abbandonare la carica.

I l gen. Peano — Com andante R egionale di Padova — riferisce che le province di V icenza, V erona e Treviso sono le p iù m ovim entate.

P artico la rm en te grave la situazione sul G rappa e su ll’a ltip iano di Asiago.

I l gen. M ischi p ro fila l’even tualità d i fa re bom b ard are da aerei tedeschi le località occupate da masse ribe lh .

Le provincie di V enezia — Padova — Treviso si stanno svegliando.I l gen. Solinas — C om andante i l Centro costituzione G rand i U.

chiede che sia costituito u n tr ib u n a le s trao rd inario p e r il centro.I l gen. M ischi dà ord ine al gen. D iam anti di provvedere circa

le m isure prese p e r la difesa dai ribe lli, il gen. M ischi precisa per tu tt i che ogni caserm a è u n fortiliz io , ogni com ando è un fortiliz io e così p u re ogni en te m ilitare .

O ra, u n fortiliz io non può cadere senza lo tta , senza adeguato num ero d i fe riti e m orti. Chi cede senza avere du ram ente com battu ­to cade inesorab ilm ente sotto l’art. 100 del Codice P enale d i guerra e sotto le sanzioni del tr ib u n a le s trao rd inario di guerra. Occorre, ov­viam ente, realizzare quanto necessita p e r rendere p ra tica la disposi­zione anzidetta , cioè ado ttare tu tte le m isure p ra tich e a tte a rendere veram ente ciascun com ando uno dei fo rtiliz i (provviste di m unizioni — acqua — viveri ecc.).

Circa la situazione il generale Solinas riferisce che è quella già esposta da l gen. M ontagna aggravata dalla presenza della banda Mo­scatelli d islocata a breve d istanza da V ercelli, p ro n ta ad occupare Vercelli. H a già rivolto m inacce p e r coloro che non d isertano p rean ­nunciando che effettuerà dei rastrellam enti.

I l gen. M ischi inv ita il rap p resen tan te della G. N. R. a fa r p re ­sente al com ando generale la necessità d i concordare a ll’azione d i­sposta dallo S.M.E. cioè che ogni caserm a, ogni com ando, ogni ente deve essere considerato u n fortiliz io e chi non lo d ifende adeguata- m ente cade sotto la du ra sanzione della legge.

I l gen. Solinas d ’accordo col com ando tedesco d i V ercelli h a si­stem ato a difesa le caserm e di V ercelli stessa spostando anche il d i­staccam ento di Casale.

I l gen. M ischi raccom anda d i andare adagio nel raggruppam ento delle forze già da lu i deprecato in Slovenia. Lo sgom bero d i cen tri im p o rtan ti può essere preso come segno di debolezza e si m ettono p ra ticam ente alla m ercè dei te rro ris ti ta n ti nostri cam erati e le loro fam iglie e si annu lla il servizio inform ativo.

I l gen. Solinas fa presen te che h a distaccam enti che non sono in grado di resistere, d ’a ltra parte , come assicura i l gen. Ja lla , a Ca­sale vi sono forze p re s id ian e adeguate.

I l gen. M ischi chiede al generale L ungershausen il suo in te rven ­to p e r o ttenere che qualcuno dei ba ttag lion i delle CC. NN. che sono dislocati in B alcania sia fa tto rim p a tria re e messo a disposizione p e r due o tre mesi dello S.M.E. p e r la controguerrig lia . Si m etterebbe o ltre tu tto questa gente, che m anca da anni dalle fam iglie, nelle con-

Ii2 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

V

33

dizioni, d i p o te rle rivedere e rasserenarsi con evidente vantaggio del loro rendim ento . Dopo due o tre m esi verrebbero restitu iti.

I l gen. Solinas fa presen te che i re p a rti speciali d i sbandati re ­cupera ti, costituiscono fon ti di preoccupazioni.

I l gen. M ischi dispone che gli uom ini siano ind iv idualm en te in ­te rp e lla ti: o com battere, o lavorare. Chi vuole andare a com battere verrà senz’a ltro avviato ai rep a rti, gli a ltri a l lavoro. Bisogna p a rla re ai re p a r ti alla buona, fa r risu lta re quale è la v ita presso i r ib e lli (d iscip lina, necessità d i com battere, disagi ecc.), tenere im pegnati i rep a rti g iornalm ente n e ll’istruzione del tiro perchè il 50% della p a ­v id ità di m olti uom ini deriva dal fa tto che non conoscono il valore delle arm i che hanno in consegna. La conoscenza si traduce in fiducia e questa si trasfo rm a in m ordente.

I l gen. M ischi raccom anda ai C om andanti R egionali la cura del canto corale, elem ento d i rinv igorim ento sp irituale . Scegliere canzoni m arziali. R isponde bene la canzone « C onfinario » opportunam ente ad a tta ta nelle parole. In teressa partico la rm en te perchè esalta la lo tta contro i ribelli.

I l gen. Solinas fa presen te che ha deficienza di m unizioni.I l gen. M ischi fa rilevare al gen. Lungershausen che m olti sban­

dam en ti derivano dalla m ancanza delle arm i, ta lvo lta vi sono le arm i m a m ancano le m unizioni, cosichè non è possibile fa r conoscere agli uom in i le p ro p rie arm i.

In conclusione, egli dice al gen. Lungershausen, noi siamo già decisi e sarebbe inconcepib ile il contrario perchè orm ai la nostra v ita è al di là d i ogni vicenda v itto riosa o con tra ria — Ma occorrono arm i e m unizioni ed en tro 48 ore.

I l gen. M a g a ld i — Comandante. M ilitare R egionale d i Bologna è dispensato dal Gen. M ischi da ta l ’ora, d a ll’esporre e tra tta re de l­

la situazione della p ro p ria regione, che è già no ta, tan to p iù che i l Capo d i S.M. sa che il gen. M agaldi è perfe ttam en te in tonato con le necessità dell’ora.

I l gen. M ischi si sofferm a circa l ’evacuazione delle fam iglie e consiglia d i lasciarle nelle condizioni nelle quali si sono venute a tro ­vare in questi u ltim i mesi. Egli ne dà l’esempio.

I l gen. P e r u g in i — Com andante M ilitare Regionale degli A b ru zzi — riferisce brevem ente sul rip iegam ento del Com ando R egionale ed en ti d ipenden ti. H a in iziato il 7 da ll’A quila con u n buon nucleo di u ffic ia li (una tren tina). H a lasciato p e r ogni D istretto una sezione di assistenza p e r il pagam ento assegni alle fam iglie.

I l gen. M ischi approva questo provvedim ento che costituisce u n a nota d i lodevole sensibilità um ana.

3 .

3 4 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

I l magg. M a g g in i — Capo d i S. M. del C om ando Regionale d ì F irenze — riferisce sulla situazione della Toscana.

I C api provincia si sono r itira ti, il personale dei C om andi p ro ­v inciali di Grosseto e d’Arezzo sono sta ti obbligati a rip iegare . I Co­m andi provinciali rip iegheranno insiem e ai locali C om andi tedeschi.I d is tre tti d i P o p p i e di Massa sono accerchiati dai ribelli.

II gen. M ischi fa presen te che non saprebbe concepire che il ri- piegam ento dei C om andi prov inciali e regionali possa avvenire p r i­m a di quello dei C om andi p red e tti tedeschi.

Se u n nostro Com ando rip iega un quarto d’ora dopo di quello tedesco del luogo sarà u n tito lo di m erito.

P rende la parola il gen. Ispettore Germanico.I l gen. L unghershausen ringrazia de ll’invito d i p a rtec ip a re a que­

sta riun ione d i s trao rd in aria im portanza. Questo invito è stato u n nuovo segno della collaborazione fiduciosa che esiste con il Capo d i S. M.

A vendo avuto la fo rtuna di lavorare da m olto tem po con i ca­m era ti ita lian i h a la m assim a com prensione p e r la situazione u ltra ­d iffic ile ne lla quale ci si d ibatte .

Dà assicurazione come ha già fa tto g iorni fa, oggi stesso ra p p re ­sen terà tu tte le d ifficoltà ai suoi superio ri e spera d i raggiungere lo scopo. Chiede perm esso d i esporre alcune idee che possono avere g rande im portanza.

È stato presso le tru p p e al fron te e presso i ba ttag lion i fo rtifi­cazioni che si trovano in rip iegam ento verso il N ord. M entre alcuni ba ttag lion i hanno rip iegato p iano , o rd inatam en te e ora sono ancora b ravam ente al loro posto d i lavoro, ve ne sono stati tre che segnalerà che si sono a llon tana ti senza ord ine quando il m aresciallo K esserling ancora si trovava a N ord d i Rom a. Questi ba ttag lion i ancora non si sa dove siano andati. Uno si è mosso in direzione di B ologna-Ferrara avendo in m ano dei m anifestin i dei loro ufficiali. Sono in corso in ­chieste severe. N atu ra lm en te , poiché p er i re p a r ti vige il Codice P e ­na le di guerra tedesco, le pene saranno severissime. Già sono sta te p ronunc ia te varie condanne a m orte. In a ltr i ba ttag lion i fo rtifica ­zioni cam pali si sono a llon tanati parecch i elem enti. P e r contro il 108° bat. che è stato travolto al fron te p e r ragioni operative è stato ferm o nelle m ani del p rop rio com andante che ha avuto gli elogi del C om ando superiore S. O.

A ltri qu a ttro btg. hanno fatto pu re bene.Prega i Com andi R egionali di r in tracciare gli uom in i sbandati

de i battag lion i di cui ha fa tto cenno p e r raccoglierli e concen trarli a Bologna.

P rega il gen. M agaldi d i m ettere ronde sulle strade.A nche a F irenze è stato fa tto il cam po raccolta (Rovezzana) e

RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE 35

prega il 201° com ando regionale di fare come detto p er Bologna. Sa­rebbe opportuno ragg ruppare gli uom ini che m ano m ano si p resen­tano in g rupp i d i 50 o 100 e sotto la guida di loro u ffic ia li o di a ltr i ufficiali nuovi m an d arli a Bologna e F irenze perchè la situazione ta t­tica rich iede che siano tu tt i im piegati.

Chiede severe inchieste a carico degli u ffic ia li che si sono allon­ta n a ti dalla zona di operazioni senza ordini.

Soggiunge che il m aresciallo K esserling gli ha telefonato che oc­corre provvedere con tu tta urgenza e rap id ità alla costituzione d i nuovi ba ttag lion i fortificazione cam pale. Egli assicura che i 30 b a t­tag lion i fino ra costitu iti hanno fatto bene il loro dovere; ed è sicu­ro che i ba ttag lion i im piegati presso la 10a arm ata (Subbiaco ecc.) hanno a iu tato m olto i cam erati germ anici e facilita to loro la lo tta . É p u re convinto che anche i 15 battag lion i im piegati p e r il r ia tta ­m ento ferrov iario hanno fatto il loro dovere in m odo esem plare. È ch iaro che n e ll’avvenire ci sarà bisogno di ogni uom o valido p e r co­stru ire nuove fortificazioni cam pali e sarebbe perciò grato ai Co­m and i regionali che costituiscono i nuovi ba ttag lion i di accelerare la costituzione dei battag lion i stessi e ove sorgessero d iffico ltà in te r­vengano con ogni mezzo perchè ogni giorno che si può guadagnare nella messa dei ba ttag lion i a disposizione del m aresciallo K esserling è u n a v itto ria .

Si è convinto d u ran te il suo lungo viaggio al fron te che gli u ffi­c iali di assistenza tedeschi hanno fa tto tu tto il possibile p e r fac ilita re ai cam erati ita lian i il loro lavoro.

H a visto il 135° btg., bel battag lione, esem plare. Ciò è dovuto alla capacità del com andante ed alla collaborazione dei cam erati ita ­lian i e tedeschi.

È m olto d iffic ile seguire, du ran te il rip iegam ento , il m ovim ento dei btg. e gli m ancano perciò notizie su alcuni btg. P erò esprim e la sicurezza che avrà presto i d a ti dei C om andanti di A rm ate e si farà u n dovere di segnalare allo S. M. E. ed ai Com andi R egionali il lo ­ro com portam ento e il loro lavoro.

F in dal p rim o m om ento della costituzione del btg. F. 0 . ne ll’in- verno scorso h a avuto la sensazione che il com pito era m olto grave e d iffic ile m a nullam eno tu tto è andato bene e la prova ha dim o­stra to che valeva la pena.

N atu ra lm en te vi sono sem pre d ifficoltà nella vestizione, assisten­za, posta da cam po, ecc., m a sono d iffico ltà che si debbono supera­re. Q uale Ispetto re , è stato suo com pito di rendersi conto degli in ­convenienti e d i rim ed iarli.

H a avuto il p iacere d i constatare che dei btg. im piegati presso la 10* arm ata e nel ria ttam en to ferrovie, è stato fa tto m olto, m oltis­simo. La collaborazione dei rep a rti ita lian i con qttelli dai quali d i­pendevano è stata buonissim a.

36 RAPPORTO DEL GEN. M IS C H I A LLE GERARCHIE

È convinto che, causa l’usura dovuta ai bom bardam en ti ed al ri- piegam ento i ba ttag lion i non possono trovarsi n e ll’o ttim o stato in cui li b a visti. È però p u re convinto che da p a rte dei C om andanti dei btg. e da p a rte delle au to rità germ aniche si farà tu tto il possibile p e r rim e tte re i re p a rti in efficienza.

N a tu ra lm en te è nostro com pito d i ria lzare il m orale di questi u ffic ia li e degli uom in i di tru p p a , dopo la caduta d i R om a e dopo il rip iegam ento .

N on si tra tta d i rim p ro v erarli m a d i assisterli e d i elogiarli p e r quello che hanno fatto .

I l gen. M ischi risponde al gen. L ungershausen dicendo che già gli aveva rife rito sulla difficile situazione a ttu a le m a è com pieta- m en te d’accordo che non vi è situazione p e r quanto grave e d ispe­ra ta che non possa essere riso lta da uom in i decisi.

I l gen. M ischi ringrazia il generale L unghershausen d i quanto ha detto tan to p iù che lo h a messo in condizioni d i r ico rdare u n fa t­to che p rim a non h a po tu to d ire , cioè che a fac ilita re la costituzione dei btg. fo rtificazione cam pale si può d ire agli sbandati che a m iti­gare o ra l ’im perativo categorico com battere o lavorare in Germania, si aggiunge o ra la p rospettiva d i lavorare in Ita lia .

R ingrazia il sig. generale p e r la sua partec ipazione alla riunione.A lle ore 14.30 la seduta è chiusa con v ib ran te salu to al F iih re r

e al Duce.