La prevenzione vaccinale della sindrome Influenzale A/H1N1 Giorgio Bartolozzi, Firenze Corso di...

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La prevenzione vaccinale della sindromeInfluenzale A/H1N1

Giorgio Bartolozzi, Firenze

Corso di formazione Influenza da virus A/H1N1: Analisi della situazione e raccomandazioni per una stagione diversa dalla altre

Nocera inferiore - 25 novembre 2010

Non possiamo accingerci a vaccinare

nella prossima stagione influenzale

2010/2011, se non abbiamo

“metabolizzato” completamente

gli errori compiuti in occasione

della pandemia 2010-2011

Epidemia influenzale, Messico, aprile-maggio 2009

Pandemia ?6° livello OMS

Epidemia influenzale, Messico, aprile-maggio 2009

Pandemia ?6° livello OMS

NO Sì

Epidemia influenzale, Messico, aprile-maggio 2009

Pandemia ?6° livello OMS

NO Sì

Vaccino

Epidemia influenzale, Messico, aprile-maggio 2009

Pandemia ?6° livello OMS

NO Sì

Vaccino

Con adiuvante ?Europa (EMA)

Senza adiuvante ?Stati Uniti (FDA)

Pandemrix (AS03)Focetria (MF59-

squalene)

Nel mese di luglio sono state ordinate inItalia 24 milioni di dosi di FOCETRIA,per vaccinare parte della popolazione,secondo la priorità stabilita

Nei mesi di giugno e luglio in Italia alcunigiovani, di ritorno dall’estero, si sonoammalati

La vera ondata pandemica è arrivata neimesi di ottobre e novembre 2009

8° settimana 2010 = dal 22 al 28 febbraio 2010 Influnet

8° settimana 2010 = dal 22 al 28 febbraio 2010

Il vaccino pandemico è stato disponibile quandol’ondata influenzale aveva già superato l’acme

Già tutti (medici e non medici) si erano resi conto che si trattava di una forma lieve che colpiva prevalentemente i soggetti al di sotto dei 24 anni e risparmiava i vecchi

• più volte è stata adoperata la parola esperimento

• con un’ordinanza è stato inviato un modulo di consenso informato di 3 pagine, che andava letto al paziente e che richiedeva due firme

• con un’ordinanza veniva vietata la vaccinazione con il vaccino pandemico ai soggetti ≥ 65 anni, anche se soggetti a rischio per malattia - seguita da un’altra ordinanza che raccomandava una dose - seguita ancora da un’altra che indicava due dosi

• in un’altra ordinanza veniva raccomandato di non fare, nella stessa seduta vaccinale, il vaccino pandemico e il vaccino stagionale

• secondo l’ordinanza bisognava aspettare un mese fra l’uno e l’altro: - dopo un paio di settimane questo lasso di tempo veniva ridotto -e successivamente si diceva che si potevano fare anche insieme

• secondo un’altra ordinanza per un mese, dopo il vaccino pandemico, non poteva essere fatta nessuna vaccinazione in calendario, se non era passato un mese: - ma dopo qualche settimana bastavano 1-2 settimane - e successivamente si potevano fare anche insieme

• il Tamiflu (oseltamivir) non si può usare in bambini di meno di un anno di età

• ma nello stesso tempo si manda una circolare con le dosi di Tamiflu in bambini da un mese a un anno

Fallimento dellavaccinazione

La disponibilità del vaccino in ritardo di

oltre un mese in confronto all’inizio

della pandemia

Le inspiegabili contraddizioni del

Ministero

La benignità della forma clinica

della pandemia

Due genotipi di virusA/H1N1, isolati negliStati Uniti di recente

Virus Investigation TeamNEJM 2009, 360:2605-15

Nicholson K.G., Wood J.M., Zambon M., Influenza, Lancet 2003, 362:1733-45

Struttura e moltiplicazione virale

del virus dell’influenza A e risposte immuni

adattive

Lambert LC e Fauci ASN Engl J Med 2010, 363:2036-44

18 novembre 2010

Stagionale (USA 2007-2008)

Pandemica (USA aprile-giugno 2009)

Cauchemez S et al. N Engl J Med 2009, 361:2619-27

• la trasmissibilità intrafamiliare del virus pandemico H1N1 è più bassa di quella vista nelle passate pandemie: 21% dopo un contatto

• la trasmissione è stata più frequente nei soggetti ≤ 18 anni che fra quelli da 19 anni a 50 anni

• l’infettività non ha variato con l’età

• il tempo medio fra l’inizio dei sintomi in un paziente e l’inizio dei sintomi in un contatto intrafamiliare fu di 2,6 giorni

• la maggior parte delle trasmissioni del virus sono avvenute subito prima o subito dopo l’inizio dei sintomi in un paziente

(938 pazienti con 2.085 contatti familiari)

Cauchemez S et al, N Engl J Med 2009, 361:2619-27