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Napoli, 20 marzo 2012
LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE CRISI DI IMPRESA
ESPERIENZE A CONFRONTO
Temi dell’intervento
Definizione di crisi d’azienda
Le principali cause
Il valore segnaletico degli indicatori di bilancio
Le responsabilità di amministratori, sindaci e revisori
Una verifica empirica: i dati di bilancio di un campione di aziende italiane
Antonio Ricciardi 2
Definizione di crisi d’azienda
La crisi rappresenta una fase
straordinaria della vita d’azienda e si
verifica in presenza di uno
squilibrio economico-finanziario
che perdura nel tempo e che comporta
difficoltà di ripristino dell’ordinaria gestione
aziendale
Antonio Ricciardi 3
La fisiologicità delle crisi aziendali
Le situazioni di crisi aziendali sono fenomeni diffusi e frequenti nei sistemi industriali
L’etimologia della parola greca chrisis indica scelta, decisione ma anche lotta, contesa. In ultima istanza,potrebbe rappresentare un’opportunità di riflessione e di cambiamento per ripristinare condizioni migliori nella gestione aziendale
Antonio Ricciardi 4
Uno spunto di riflessione
Antonio Ricciardi 5
La crisi è la più grande benedizione per le persone, le aziende e le nazioni, perché la crisi porta progressi … … …
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, dà più valore ai problemi che alle soluzioni … … …
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia … … …
Albert Einstein
Il declino: la fase che precede la crisi
Secondo il Guatri, si ha declino quando l’impresa invece di creare valore, distrugge valore L’intensità del declino è funzione dell’entità della distruzione del valore e dell’intervallo di tempo in cui si manifesta Il declino non si identifica solo in relazione a perdite economiche subite ma soprattutto in funzione delle attese negative dei rendimenti futuri
Antonio Ricciardi 6
La crisi è la fase conclamata del declino
Si ha crisi quando gli squilibri economici e finanziari della fase di declino sono pienamente percepiti
all’esterno
In situazioni di crisi, il deficit finanziario è conclamato ed aggravato dalla mancanza di fiducia
da parte del mercato
Antonio Ricciardi 7
Declino e crisi: le fasi
Antonio Ricciardi 8
Squilibri economici e finanziari
Perdita di reddito Perdita di capitale
Declino
Deficit di cassa Perdita di fiducia
Insolvenza
Crisi
Il circolo vizioso della crisi
1. Deterioramento dell’immagine
2. Sfiducia da parte degli stakeholder
3. Difficoltà ad ottenere dilazioni dai fornitori
4. Difficoltà di accesso al credito
5. Insolvenza
Antonio Ricciardi 9
Cause della crisi
1. Fenomeni esterni nei confronti dei quali il soggetto economico non può o non riesce a far fronte
2. Inefficienze interne nella combinazione produttiva tali da ridurre irrimediabilmente la competitività dell’azienda
Antonio Ricciardi 10
Cause esterne: l’attuale crisi economico-finanziaria
Antonio Ricciardi 11
Crollo dei consumi negli Usa
Crollo della
produzione
mondiale
Crisi delle
aziende
Aumento della
disoccupa-‐zione
Diminuzio-‐ne dei reddiI
Crollo dei consumi mondiali
Fallimento delle
aziende … … …
Crisi finanziaria e bancaria a partire dal
2007
Aggravamento della crisi delle
banche
La situazione in Italia: non è una crisi generalizzata
Antonio Ricciardi 12
Gli incredibili dati export dell’Italia
Export 2010: 337 miliardi €, il 21% del PIL (Istat)
Primi 9 mesi 2011: + 14,9% davanti a Germania (+14,7%), Francia (+13%), UK (+8,6%) (Eurostat)
Massimo storico export Italia: ottobre 2007/ settembre 2008: 376 miliardi di euro
Export ottobre 2010/settembre 2011: 371 miliardi (Istat)
PS: Tuttavia la crescita dell’export non riesce a compensare il crollo della domanda interna
Le cause interne delle crisi aziendali
Obsolescenza dei prodotti e carenza di innovazione
Limiti della piccola dimensione delle aziende
Imprese familiari: ricambio generazionale
Antonio Ricciardi 13
14 A. Ricciardi
La dimensione delle imprese italiane
Il 58% delle imprese ha 1 addetto;
il 98,7% delle imprese ha meno di 50 addetti;
le imprese con più di 250 addetti sono 3.418 (0,08% del totale)
Fonte: Istat, 2008
15
La ridotta dimensione rappresenta, tuttavia, un vincolo per le nostre imprese:
limita lo sviluppo dell’innovazione tecnologica;
riduce la capacità di penetrare i mercati internazionali;
penalizza il valore del rating assegnato dalle banche secondo i criteri di Basilea.
Antonio Ricciardi
16
Ma gli imprenditori italiani
vogliono rimanere piccoli perché:
non dispongono di capitali adeguati;
sono consapevoli di non avere all’interno
delle loro aziende le competenze per gestire
la grande dimensione;
hanno il problema del passaggio
generazionale.
Antonio Ricciardi
17
Che fare?
Siamo destinati a rimanere meno competitivi e quindi ad
assistere ad un incremento di crisi aziendali
oppure
ci sono soluzioni strategiche
alla piccola dimensione?
Antonio Ricciardi
18
Una soluzione efficace: stimolare le Pmi ad organizzarsi in rete
Il vincolo dimensionale può
essere superato attraverso
l’organizzazione delle Pmi in
RETI DI IMPRESE
Antonio Ricciardi
19
Definizione di rete
un insieme di aziende,
giuridicamente autonome,
che si impegnano a realizzare congiuntamente la
produzione e/o a …
… condividere inves9men9 in R&S, formazione e
marke9ng
Fonte: Ricciardi A. (2003), Le reti di imprese, Franco Angeli, Milano
Anche mediante la stipula di CONTRATTI
Nel 2009,
in Italia viene approvata la legge che
disciplina le re9 di imprese
20 A. Ricciardi
La mappa dei contratti di rete al 1° novembre 2011:
197 per un totale di 868 imprese
A. Ricciardi 21
Numero imprese
Le reti nel Mezzogiorno
Le imprese localizzate nel Mezzogiorno che hanno stipulato contratti di rete sono 250 di cui: Puglia 71 Abruzzo 41 Sardegna 39 Campania 36 Basilicata 34 Calabria 14 Sicilia 12 Molise 3
22 A. Ricciardi
Imprese familiari: il ricambio generazionale un fattore di crisi
In base a una recente ricerca promossa dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli, il 90% delle aziende del Sud è a conduzione familiare.
Per quanto riguarda il dato nazionale: solo il 25% delle aziende italiane sopravvive al primo passaggio generazionale e soltanto il 5% arriva alla terza generazione
Antonio Ricciardi 23
L’analisi di bilancio: uno strumento di diagnosi della crisi
Attraverso l’indagine per indici e soprattutto attraverso l’indagine per flussi è possibile individuare eventuali criticità che potrebbero compromettere la continuità aziendale
Antonio Ricciardi 24
L’analisi di bilancio per prevedere le crisi: l’esperienza delle banche
Con l’applicazione di Basilea 2, le banche mediante i sistemi di rating interno devono, per ciascun affidamento, valutare le probabilità di default delle imprese
Pertanto, l’esperienza delle banche è di fondamentale importanza per gli amministratori, i revisori e i consulenti delle aziende per individuare gli indici da tenere sotto controllo
Antonio Ricciardi 25
26 Antonio Ricciardi
• rischio finanziario calcolato su indici di bilancio
• rischio di impresa: concorrenza, distribuzione fatturato, quota di mercato, governance, qualità manager
• analisi andamentale dei rapporti con le banche: puntualità nei pagamenti, sconfinamenti, assegni insoluti, ecc.
Per valutare la probabilità di default le banche analizzano:
27 Antonio Ricciardi
Banca d’Italia
Uno strumento di previsione delle crisi mediante indici: Z-score di Altman
Antonio Ricciardi 28
1,2 Capitale circolante Capitale investito Z-score = + 1,4
Utile non distribuito Capitale investito
+
+ 3,3 Risultato operativo Capitale investito
+ + 0,6 Valore di mercato passività totali
0,999 Vendite nette Capitale investito
Il valore assunto dall’indice indica la probabilità di fallimento
Z < 0.79 Alta Probabilità di fallimento molto alta
1.8 < Z < 2.69 Medio-alta Probabilità di fallimento entro 2 anni
2.7 < Z < 2.99 Media Cautela nella gestione
Z > 3 Bassa Società finanziariamente solida
Antonio Ricciardi 29
Patrimonializzazione
Capitale investito / Capitale netto
Se questo indice fosse uguale a 1 significherebbe che tutto il capitale investito sarebbe finanziato da capitale proprio. Un valore di 2 significherebbe che il capitale investito sarebbe finanziato al 50% con capitale proprio e al 50% con capitale di debito.
Antonio Ricciardi 30
In recenti indagini su un campione di Pmi è stato riscontrato che il livello medio di indebitamento è pari al 57,8%. Tuttavia, sono stati riscontrati casi di indice di patrimonializzazione pari a 3, a 4 e qualche volta a 5, cioè il capitale investito è 5 volte il capitale proprio evidenziando un eccessivo indebitamento, molto spesso a breve e molto oneroso.
Antonio Ricciardi 31
Scarsa patrimonializzazione ed eccessivo indebitamento
In molte aziende, soprattutto di piccole dimensioni, si riscontra un eccessivo indebitamento, molto spesso a breve
Il rischio è molto elevato considerato che la leva finanziaria in questi periodi congiunturali può manifestarsi negativa in presenza della diminuzione della redditività del capitale investito e del sensibile aumento dei tassi applicati ai finanziamenti bancari
Antonio Ricciardi 32
Nota Bene
È importante sottolineare che la sottocapitalizzazione rappresenta uno degli elementi più penalizzanti nell’attribuzione del rating secondo i criteri di Basilea 2
Attenzione alla gestione della leva finanziaria
Antonio Ricciardi 33
34 Antonio Ricciardi
dove i = costo dei finanziamenti esterni D = Capitale di terzi CN = Capitale proprio o netto
D / CN
ROI
ROE
i
ROE
ROI
i
Se ROI > i : l’impresa è in grado di investire le risorse acquisite con vincolo del debito ottenendo una redditività (ROI) superiore all’onerosità (i) delle risorse stesse. In questo caso il ROE cresce all’aumentare del rapporto tra Capitale di terzi e Capitale proprio.
35 Antonio Ricciardi
dove i = costo dei finanziamenti esterni D = Capitale di terzi CN = Capitale proprio o netto
D / CN
ROI
ROE
i
ROE
ROI
i
Se aumenta lo scarto tra Roi e costo dell’indebitamento …
36 Antonio Ricciardi
dove i = costo dei finanziamenti esterni D = Capitale di terzi CN = Capitale proprio o netto
D / CN
ROI
ROE
i
ROE
ROI
i
Se ROI < i : all’aumentare del rapporto di indebitamento la redditività aziendale (ROE) diminuisce.
37 Antonio Ricciardi
dove i = costo dei finanziamenti esterni D = Capitale di terzi CN = Capitale proprio o netto
D / CN
ROI
ROE
i
ROE
ROI
i
Se aumenta lo scarto negativo tra Roi e costo dell’indebitamento …
Equilibrio tra fonti di finanziamento e impieghi
L’indice di struttura o di copertura delle immobilizzazioni è dato dal rapporto:
Patrimonio netto + Debiti a medio/lungo termine / Immobilizzazioni nette
Il principio di tale indice è che un’azienda ha una ragionevole tranquillità finanziaria se le immobilizzazioni sono coperte con fonti stabili (patrimonio netto) e/o caratterizzate da scadenze di rimborso protratte nel tempo (debiti a medio-lungo termine) così che i flussi finanziari in uscita di tali debiti possano essere coperti mediante i flussi finanziari in entrata generati dalle stesse immobilizzazioni. Ne consegue che l’indice di struttura è valutato positivamente se il suo valore è maggiore di 1.
Antonio Ricciardi 38
I valori dell’indice di struttura
PS: è stato verificato un elevato grado di correlazione tra situazioni di crisi e indice di struttura inferiore a 1, in presenza di elevate scorte di magazzino e caratterizzate da una forte incidenza di prodotti finiti
Antonio Ricciardi 39
L’indice di struttura dovrà essere tanto più elevato: quanto maggiore, nell’ambito del capitale circolante, è
l’incidenza delle scorte e quanto più queste ultime sono rappresentate da prodotti finiti;
quanto maggiore è l’incidenza delle passività rispetto al capitale proprio.
L’indice di liquidità corrente
Attivo corrente/Passivo corrente
In linea generale, l’indice di liquidità corrente dovrebbe essere maggiore di 2 e il suo valore è funzione dell’entità e della qualità delle scorte
PS: è stato verificato un elevato grado di correlazione tra situazioni di crisi e indice di liquidità corrente con valori tra 1 e 1,5, in presenza di elevate scorte di magazzino e caratterizzate da una forte incidenza di prodotti finiti
Antonio Ricciardi 40
Indice di liquidità immediata
Attivo corrente – Disponibilità / Passivo corrente
Il valore tendenziale di questo indice è pari a 1.
PS: è stato verificato un elevato grado di correlazione tra situazioni di crisi e indice di liquidità immediata con valori inferiori a 1 e in presenza di elevate liquidità differite caratterizzate da una forte incidenza di crediti e titoli rappresentati da Btp
Antonio Ricciardi 41
42 Antonio Ricciardi
Analisi del conto economico
Il rischio della forte incidenza dei costi fissi
43 Antonio Ricciardi
Se l’azienda sostiene esclusivamente costi fissi …
… quando il faPurato si riduce, registrerà aree di perdita
Fatturato
Costi fissi
anni
Area profitti
Area perdite
Fatturato
Costi fissi
Il rischio dei costi fissi
n n+1 n+2
Ricavi di vendita 1.500 1.200 1.000
Costi totali fissi 1.400 1.400 1.400
Reddito netto 100 (200) (400)
Antonio Ricciardi 44
La riduzione del fatturato non consente la copertura dei costi fissi, in quanto essi prescindono dai volumi prodotti
45 Antonio Ricciardi
Se l’azienda sostiene esclusivamente costi variabili …
… sia che il faPurato aumenI sia che diminuisca registrerà sempre profiR
Fatturato
Costi variabili
anni
Area profitti
n n+1 n+2
Ricavi di vendita 1.500 1.200 960
Costi variabili 1.400 1.120 896
Reddito netto 100 80 64
Antonio Ricciardi 46
Aziende in presenza di una forte incidenza di costi fissi ed elevato indebitamento sopportano un maggior rischio di default
Antonio Ricciardi 47
48 Antonio Ricciardi
Maggiore è l’incidenza dei costi fissi, maggiore è l’indebitamento tanto più alta sarà la volatilità del
reddito netto e, quindi, la probabilità di default
Incidenza dei costi fissi
Grado di indebitamento
Volatilità del reddito netto
In definitiva, tenuto conto dei dati nazionali relativi
alle imprese fino a 250 addetti
è opportuno tenere costantemente sotto controllo per prevenire situazioni di default … … …
49 Antonio Ricciardi
Debiti finanziari / Capitale investito = 56,3%
Debiti bancari / Debiti finanziari: 76,2%
Debiti bancari a breve termine / Debiti bancari: 78,60%
Obbligazioni / debiti finanziari = 1,5%
Oneri finanziari / MOL = 23,6%
… … … i seguenti dati di bilancio
Livello di patrimonializzazione, Equilibrio fonti/impieghi, Grado di diversificazione delle fonti di finanziamento, Grado di dipendenza dalle banche Incidenza di indebitamento a breve
Ed inoltre… Incidenza delle scorte sul capitale circolante Nell’ambito delle immobilizzazioni tecniche, incidenza
delle immobilizzazioni immateriali Incidenza dei costi fissi
50 Antonio Ricciardi
La responsabilità degli amministratori e dei revisori
In base alle disposizioni del d.l. 32/2007 gli amministratori nella relazione al bilancio devono fornire un’analisi fedele dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta.
La relazione deve contenere un commento agli indici finanziari ed economici necessari per comprendere l’andamento della gestione e per valutare la continuità aziendale … … …
51 Antonio Ricciardi
… … …
Qualora gli amministratori ritengano sussistere rilevanti incertezze, tali da far sorgere dubbi significativi circa la capacità dell’impresa di continuare ad operare, è loro responsabilità indicare nelle note esplicative i dubbi emersi e le motivazioni.
La stessa responsabilità riguarda i soggetti incaricati del controllo contabile ai sensi degli artt. 2409 bis e segg.: collegio sindacale, revisore individuale ovvero società di revisione
52 Antonio Ricciardi
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• Ricciardi A. (2009), «L’impaPo di Basilea 2 sulla gesIone finanziaria delle imprese: rischi e opportunità», in Amministrazione & Finanza, n.4
• Ricciardi A. (2009), «La gesIone finanziaria delle Pmi: criIcità e possibili soluzioni», in Amministrazione & Finanza, n.1
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• Sirleo G. (2009), La crisi d'impresa e i piani di ristruIurazione. Profili economico–aziendali, Roma, Aracne
55 Prof. A. Ricciardi
Prof. Antonio Ricciardi
Ordinario di Economia Aziendale
Dire5ore Master I.P.E.
a.ricciardi@unical.it
www.antonioricciardi.it
56 Prof. Antonio Ricciardi
www.antonioricciardi.it