La mappa del miglioramento attraverso la pnl

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La mappa del miglioramento

attraverso la PNL

Il cambiamento è lo stato naturale della realtà, un

processo talmente scontato e presente nella nostra

esperienza a tal punto da essere diventato oggetto di

riflessione solo dopo che i filosofi greci hanno

concettualizzato il suo opposto: la persistenza o

invarianza.

Il tipo di cambiamento di cui voglio parlare è meglio

conosciuto con il termine miglioramento, quella spinta

interiore verso lo stato desiderato che Richard Bandler

riassume bene in questa frase:

” Qui non si intende realizzare un cambiamento a rimedio di

qualcosa: se venite da me, è perché volete delle cose

positive.”

Allenarsi per ottenere

situazioni positive,

immaginandole e

successivamente

realizzandole, è una

delle attività di cui si

occupa la PNL poiché

tutte le cose nascono

sempre due volte: la

prima nella testa della

persona sotto forma di

idea o di sogno, la

seconda nella fase

pratica e concreta della

realizzazione.

La mia ricerca

personale e i miei

studi di PNL hanno lo

scopo di capire

sempre meglio quali

sono gli aspetti

comuni, utili alle

persone quando

attraversano la loro

esperienza,

passando da un

modo di essere ad

un altro più

funzionale,

rendendoli

trasferibili.

Interessandomi ai meccanismi della mente riesco a

progredire, in maniera efficace, in una delle attività

più gratificanti per me: aiutare gli altri ad ottenere

ciò che vogliono attraverso il coaching.

Sempre più spesso riesco ad avere buoni risultati nelle

metamorfosi tipiche della vita, forse grazie a una

convinzione che mi porto dietro gelosamente: “siamo in

questo mondo per evolvere in modo naturale e se lo

vogliamo possiamo rendere divertente e veloce questa

evoluzione”.

Secondo Robert Dilts, uno dei più autorevoli ricercatori nel

campo della PNL e anche il mio preferito, il cambiamento si

può rappresentare in modo piuttosto semplice con una

specie di mappa che ho disegnato integrandola con

l’esperienza appresa sul campo.

Data la semplicità, lo schema non ha bisogno di

spiegazioni tuttavia vi assicuro che individuare con

imparziale lucidità il problema, che noi coach

preferiamo definire come stato attuale, è un grande

risultato.

Le risorse sono tutte quelle informazioni di cui il

sistema ha bisogno per aprirsi la strada verso la

situazione desiderata. A volte ne basta una, quella

giusta, per sbloccare il processo.

Le interferenze, quasi sempre interne alla persona, sono

rappresentate da schemi di pensiero e convinzioni che a

volte creano doppi legami (del tipo: se faccio una cosa

sbaglio, se non la faccio sbaglio lo stesso). Pensieri di questo

tipo ci incatenano alla situazione attuale, impedendoci di

uscire dal loop e di vedere altre opzioni, altre vie di uscita.

Nell’eliminare le interferenze la disponibilità della

persona ad affrontare le fasi più delicate e

apparentemente irrazionali del processo di

coaching, gioca il ruolo più importante.

La soddisfazione più grande si realizza quando la persona

riconosce queste dinamiche e, diventando il coach di se

stesso, impara a surfare nella vita fra le onde del

cambiamento e le risacche della persistenza, due aspetti

integrati e intercambiabili dello stesso mare.

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Francesco Perticari Coachwww.entradentro.it

http://www.gratisography.com/

Bibliografia