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LA GUIDA E‟ MORTA.

VIVA LA GUIDA!Quattro storie sul digitale che crea nuove interazioni

Marcello Cenati

www.digitalfestival.net

Il digitale per la cultura - Torino - 18 Maggio 2015

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Parlare di progetti di interazione digitale per la

cultura al salone del libro?

Alcune parole tornavano con frequenza

pensando all‟intervento al workshop di Torino e ai

progetti recenti e in corso…

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disruptive (dirompente, c‟è discontinuità,

provocazione, non si torna indietro)

co-creazione e fruizione contenuti, partecipazione

fare spazio (non “farsi spazio”, ma lasciare spazio, succedono cose…:)

punti di vista (tanti) – nuove interazioni

ruoli: cambio e scambio

digital engagement (come si traduce?)

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QUATTRO STORIE SUL DIGITALE

CHE CREA NUOVE INTERAZIONI

•Tablet Lab Harambèe al Museo Africano.

•Racconti di restauri in Brera. Il visitatore partecipa

alla storia.

•Patronato S. Vincenzo afp. Studenti in cattedra: il

corso per la realizzazione di ebook per insegnanti e il

libro digitale di carrozzeria.

•Green lab al museo. La guida sei tu, la voce all'opera.

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TABLET LAB HARAMBEE

Museo africano - Bergamo

Marcello Cenati con Flavio Pessina, Responsabile della

didattica Museo africano

Una collaborazione che viene da lontano: dalla prima

guida su iPod touch in Italia (e il Moma)

ai nuovi laboratori di co-creazione

“harambèe”

in lingua swahili significa “insieme”e si usa quando è

necessario uno sforzo comune

per realizzare un obiettivo.

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LA DOMANDA (CHE CAMBIA IL MONDO)

“Se neanche gli esperti di arte subsahariana sono d’accordo sui significati delle opere – si chiede il responsabile didattico del Museo africano di Bergamo –perché l’interpretazione non può nascere dall’incontro di ogni visitatore con l’opera d’arte che gli sta di fronte e con le persone che lo accompagnano nella visita?”

Una domanda che genera un dirompente cambio del punto di vista sull‟esperienza della visita e sul significato stesso di museo.

Le tecnologie digitali ci possono aiutare in questo percorso in cui il museo si fa da parte, per lasciare spazio alle storie create dai suoi visitatori?

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FINALITA„mediazione culturale, innovazione nei metodi e nelle strategie educative attraverso il complemento di tecnologie digitali e analogiche, rottura di stereotipi sull'africa e stimolo alla riflessione sulla globalizzazione.

CONTESTOcollezione di opere del museo, sito web, guida on line per ragazzi e adulti, percorsi didattici tematici studiati per ragazzi.

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APPROCCIO PEDAGOGICOdi tipo costruttivista sociale, fuori dallo schema guida-colui che detiene il sapere da distribuire. nessuno è depositario di verità sulle opere della collezione del museo ma anche i ragazzi e i visitatori adulti possono farsi una propria idea dei popoli e delle opere, anche con il supporto degli esperti mediatori del museo, della ricca guida on line, dei laboratori interattivi.

Si lavora raccontando storie, con metodologie e strumenti estremamente flessibili e versatili, arrivando a costruire ipotesi, saperi, scoperte attraverso l'esplorazione e l'esperienza diretta in piccolo gruppo, per e con la classe.

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AMBIENTE PROTETTOL‟ambiente protetto per bambini e ragazzi permette di accedere solo alle funzionalità del tablet pensate per il percorso creativo. Al Museo permette di non avere ogni giorno tablet rasi al suolo… :)

ESPLORAZIONE MULTICANALEPercorso esplorativo e creativo da giocare in autonomia: siti web, tracce audio, filmati, gallerie fotografiche, codici QR in sala, schede, sondaggi e quiz…

ESPRESSIONE DEI RAGAZZI. CONDIVISA.Possibilità di scattare foto tra le opere, fare ricerche, approfondire su risorse web selezionate e di elaborare immagini sul tablet per condividere il proprio lavoro in tempo reale e per il riepilogo finale.

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TU COSA NE PENSI?Privilegiata la creazione del sapere attraverso il confronto con l'esperienza personale e dei compagni di esplorazione piuttosto che la trasmissione di informazioni convenzionali.

RIEPILOGO VISUALE IN PLENARIAi sondaggi, i quiz, i disegni, le foto scattate tra le opere ed elaborate sono sintetizzati e commentati insieme in plenaria su LIM. un grande muro virtuale con oggetti da organizzare per categoria, da spostare e mettere in relazione.

FEEDBACK PER I DOCENTIriepilogo per la guida e per i docenti di tipo visuale e testuale, ben strutturato.

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CHE SI FACo-creare significati, interpretazioni, storie attraverso attività collaborative in rete con tecnologie digitali.

SCENARIOI ragazzi, le opere, i tablet e la LIM. In rete. E l‟accompagnamento della guida.

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STRUMENTIfotocamera, videocamera, google keep+, ricerca, guida online e altre risorse selezionate, canale youtube del museo

TEMImaschere, “tipi umani” ed eroi contemporanei, simboli, figure umane

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ALTRE DOMANDE E NUOVI PERCORSI

Ribaltare i percorsi Più gli interventi sono consolidati (es. le maschere, anche per watoto) più risulta mentalmente faticoso ripensarli in una nuova ottica e abbandonare le attività precedenti.

Prospettiva (e aspettative)Accettare poi di mettere in secondo piano identità e funzioni dei soggetti rappresentati ogni tanto mi mette in crisi perché temo di deludere i docenti, che spesso si aspettano una spiegazione classica delle opere.

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ModelliI modelli di riferimento (a quale adulto guardi come modello?) sono per la maggior parte personaggi dei media, calciatori, cantanti per i maschi, attrici e cantanti per le ragazze.

Assimiliamo?Anche nelle classi con presenze di alunni stranieri nati in Italia o arrivati da poco, nei vissuti condivisi non entra il proprio mondo, la loro storia pregressa. Sembra in atto un forte processo di integrazione per assimilazione.

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Collaborare o competere? L‟assenza di competizione stupisce spesso i partecipanti, abituati a vedersi misurare le prestazioni in termini quantitativi o qualitativi. In generale sono così poco abituati a collaborare che fanno fatica tanto a suddividersi i compiti quanto a commentare i post altrui, benché ne abbiano in ogni momento la possibilità.

Selfie a gogoMolta naturalezza e nessun imbarazzo di fronte alla (video)camera del tablet per essere ripresi. Poca difficoltà a raccontarsi e parlare nei video.

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Papà, ci hanno dato i tablet!Riconoscere parte del loro mondo e legittimarlo perun‟attività didattica ha generato spesso sorpresa ed entusiasmo, perché si sono sentiti capiti e accolti, soprattutto dal momento che il punto di partenza è sempre il loro vissuto o le loro percezioni e impressioni.

Mettere del proprioAmano fare, modificare, giocare con le funzioni di personalizzazione delle immagini (soprattutto i più grandi)

Occhio Capiscono al volo il linguaggio iconico e una slidedi istruzioni basta loro per capire come usare un nuovo programma (p.e. come condividere con G+ o Keep)

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CinquettiiHanno l‟ansia di concludere, sono più portati a fare tutto che a fare e presto piuttosto che bene. di qui la tendenza a restare in superficie nel testo scritto, a non andare oltre al modello Tweet(non per capacità di sintesi, ma più per brevità e fretta)

Vedere, vedere, ancora vedere (e gli altri sensi?)Nella plenaria finale sono più interessati a vedere i risultati dei compagni che ad ascoltare una riflessione sui loro elaborati. La soluzione potrebbe forse trovarsi in un‟integrazione tra parole pronunciate e parole scritta

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Il fascino dell’(high) techSono così attratti dal tablet che fanno fatica ad aspettare, ad ascoltare le spiegazioni sulle modalità d‟uso e sui possibili errori. Hanno una voglia innata di provare, di sperimentare, di imparare facendo, per tentativi ed errori, cliccando qua e là per vedere l‟effetto che fa.

Strumento personale?Sono abituati in famiglia alla proprietà individuale dello strumento. Quando viene chiesto di condividere il tablet in coppia o terne, alcuni fanno fatica e non riescono a collaborare per produrre un testo o un disegno.

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ALTRE STORIE DI PARTECIPAZIONE

(quando lasciare spazio è strategico)

Patronato S. Vincenzo afp: Studenti in cattedra:

corso per la realizzazione di ebook per insegnanti e il

libro di testo digitale per i colleghi studenti di

carrozzeria.

Racconti di restauri a Brera. I visitatori partecipano

alla storia.

Green lab al museo. la guida sei tu, la voce all'opera.

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«All‟inizio avevo paura di sbagliare avendo davanti i professori, che di solito ne

sanno più di noi, poi mi sono accorto subito che in fatto di computer loro erano

molto indietro», Simone, quarta informatica.

“La vera scommessa è mettere insieme i saperi di studenti e insegnanti: la conoscenza si costruisce andando oltre la paginetta da studiare e assemblando pezzi diversi in maniera originale e personale”, prof.ssa-allieva Ombretta Maffeis

http://nova.ilsole24ore.com/esperienze/quando-lo-studente-sale-in-cattedra

Patronato San Vincenzo afp

Studenti in cattedra:

corso di ebook per

insegnanti e libro di testo

digitale di carrozzeria.

Matteo Boileau, gli studenti di quarta

informatica e Marcello Cenati

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Il racconto dei restauri.Pinacoteca di Brera, Museo del Novecento,

Poldi Pezzoli, Museo Diocesano, Castello

Sforzesco.

Realizzazione di Mauro Marenzi, Geomondo per

RRM, interazione di Marcello Cenati, Guidamuseo.

Il progetto RRM – Restauratori e restauri in Museo è nato con

il deciso intento di rendere possibile una nuova e

approfondita partecipazione del visitatore alla vita del

museo e delle sue opere, scoprendo le vicende remote e

recentissime di alcuni capolavori dei musei più significativi di

Milano.

Istituzioni diverse per natura giuridica, storia e tipologia di

collezioni ma accomunate dalla medesima volontà di divulgare

in maniera coinvolgente gli avvicendamenti conservativi del

proprio patrimonio artistico.

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Il racconto dei restauri in Brera. www.rrmusei.it - www.guidamuseo.it

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Si registra il filmato accanto all‟opera oppure davanti a uno sfondo verde (green screen). Alle spalle dell‟aspirante guida compaiono al posto del verde immagini o filmati che lo portano nell‟ambiente originale dell‟opera: il villaggio, la savana, un personaggio particolare, un viaggio...

Una GO PRO, un kit cromakey, del buon montaggio e il gioco è fatto.

I migliori filmati girati dai ragazzi nel mini studio verde sono aggiunti alla guida ufficiale a disposizione di tutti i visitatori. Generazioni in contatto.

Green lab al museo.

La guida sei tu, la voce all'opera.Marcello Cenati con Flavio Pessina, Museo Africano

Nel ruolo di personalissima guida oppure interpretando il personaggio dell'opera d‟arte, i ragazzi danno voce all„a propria opera preferita, dopo averla ammirata, esplorata, studiata, dopo aver chiesto, condiviso, scoperto insieme le caratteristiche più interessanti.

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Marcello Cenati

marcello@guidamuseo.it

GRAZIE DELL‟ATTENZIONE

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