LA GESTIONE DEL LAVORO ASSISTENZIALE INTEGRATO … del lavoro assistenziale... · - la necessità...

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Collegio IPASVI di Pavia25 maggio 2015

Materiale a cura di Annalisa Penninia.pennini@formatsas.com

LA GESTIONE DEL LAVORO ASSISTENZIALE

INTEGRATO FRA INFERMIERI E

OPERATORI SOCIO SANITARI

Il corso si pone lo scopo di riflettere sul lavoro assistenziale in

collaborazione con le figure di supporto. Verranno analizzate le fonti

normative e discussa la loro evoluzione; si affronterà il tema della

responsabilità nella pianificazione e nell'attuazione delle attività

assistenziali e verranno presentati alcuni metodi e strumenti a

supporto dell'integrazione e del lavoro di èquipe. Una parte

rilevante del corso sarà dedicata all'analisi di casi clinico-

organizzativi e alla riflessione sulle implicazioni pratiche del lavoro

integrato fra infermieri e OSS.

Finalità

- Analizzare la normativa dell'infermiere e dell'OSS e discutere la sua applicazione

nella pratica

- Individuare i principi della responsabilità d'èquipe

- Identificare la responsabilità della pianificazione e dell'attuazione delle attività

assistenziali

- Riconoscere le attività attribuibili all'interno del processo assistenziale

- Riflettere sui dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana

- Analizzare i principi e i criteri per stabilire “ove necessario” avvalersi dell'opera del

personale di supporto

- Individuare i modelli organizzativi che supportano il lavoro integrato

- Presentare metodi e strumenti per l'integrazione

- Analizzare casi clinico-organizzativi per riflettere sulle implicazioni pratiche del

lavoro integrato fra infermieri e OSS

Obiettivi del corso

L'infermiere e l'OSS: riflessione sul contenuto del lavoro assistenziale, sul processo,

sugli esiti – quali correlazioni?

L'infermiere:

- la questione delle competenze specialistiche

- le prospettive di sviluppo futuro

- la necessità del lavoro integrato e cooperativo

- la necessità della gestione dei processi e della responsabilità di risultato

L'OSS:

- note normative

- i confini di responsabilità

- il processo assistenziale e gli ambiti di attività

Analisi di un caso clinico-organizzativo di attività integrata fra infermiere e

OSS

Contenuti del corso - 1

La responsabilità:

- positiva e negativa

- del singolo, dell'èquipe e dell'organizzazione

Pianificare, attuare e valutare le attività assistenziali:

- livelli di intervento dell'infermiere e dell'OSS

- stabilire “ove necessario”

Analisi di un caso clinico-organizzativo sui dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana

I modelli organizzativi che supportano il lavoro integrato

Metodi e strumenti per l'integrazione: piano di lavoro, piano di attività, piano

assistenziale, procedure, etc.

Analisi di un caso clinico-organizzativo sulla progettazione del lavoro integrato

Contenuti del corso - 2

Infermiere e OSS: Riflessione sul contenuto del lavoro assistenziale, sul

processo, sugli esiti

Quali correlazioni?

Alice: Quale via dovrei prendere?Gatto: Dipende da dove vuoi andareAlice: Ma io non so dove andareGatto: Allora non importa quale via

prendere

Lewis Carroll

Riflessione sul lavoro assistenziale

Responsabilità del compito ...

Responsabilità di processo(e di esito) ...

DI CHI?

Responsabilità del compito

Un tempo:Infermiere professionaleInfermiere genericoAusiliario socio sanitarioOTA

Oggi:OSSOSSS

Responsabilità del processo e dell'esito

Un tempo e oggiProfessionista:- abilitato dalla norma - consapevole- competente

Esercizio professionale infermieristico nel contesto attuale

Funzione esclusiva Ricerca di identità

Rapporti con le altre professioniDominanza medica

L'infermiere:

- la questione delle competenze specialistiche

- le prospettive di sviluppo futuro

- la necessità del lavoro integrato e cooperativo

- la necessità della gestione dei processi e della responsabilità

di risultato

L'infermiere:

La questione delle competenze specialistiche

1. Bozza di accordo sulle competenze infermieristiche – 2012-2013

2. Relazione tecnica - Tavolo di lavoro Regioni-Ministero – 2014

3. Protocollo Ministero-Regioni-OO.SS. "Cabina di Regia" – 2014

4. Comma 566 - Legge stabilità - 2014

Il percorso normativo

Bozza di Accordo, ai sensi dell'Art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 ... ridefinizione, implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell'infermiere e dell'infermiere pediatrico.

- Competenze "nuove” o avanzate ...?- Super-infermiere ...?

Bozza di accordo Stato-Regioni

Art. 1 - Oggetto:

1. Il presente Accordo [...] definisce le modalità e i percorsi validi su tutto il territorio nazionale per riconoscere e promuovere lo sviluppo delle competenze e delle responsabilità professionali dell'infermiere e dell'infermiere pediatrico al fine di favorire lo sviluppo delle funzioni professionali in correlazione con gli obiettivi di educazione, prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione previsti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale.

2. Le esperienze avanzate, già in essere in alcune regioni o aziende, sono ricondotte alle modalità e ai percorsi definiti dal presente accordo.

Bozza di accordo Stato - Regioni

Art. 2 - Aree di intervento:

1. Sono individuate le seguenti aree di intervento:a) Area cure primarie – servizi territoriali/distrettualib) Area intensiva e dell'emergenza urgenzac) Area medicad) Area chirurgicae) Area neonatologica e pediatricaf) Area salute mentale e dipendenze

Bozza di accordo Stato - Regioni

Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e Regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Comma 566 - Legge di stabilità 2014

Le prospettive di sviluppo futuro:

- la necessità del lavoro integrato e

cooperativo

Le aree di intervento infermieristico su tre assi

.

Intervento infermieristico collaborativo

.

Intervento infermieristico, livelli di autonomia e attribuzione di attività

.

Le prospettive di sviluppo futuro:

- la necessità della gestione dei processi e

della responsabilità di risultato

Perchè gli outcome hanno generato così

tanto interesse nelle comunità della

ricerca infermieristica e dei servizi

sanitari nell'ultimo decennio?

Doran, 2013

Responsabilità dell'esito

La risposta sembra essere la responsabilità diretta.

Gli outcome sono “di moda” perchè la responsabilità diretta è diventata una

pretesa importante da parte del sistema sanitario e gli outcome rappresentano la prova che si sia agito con responsabilità

Doran, 2013

Responsabilità dell'esito

Esiti sensibili alle cure infermieristicheUna condizione, un comportamento o

una percezione misurabile del paziente o della sua famiglia, concettualizzata

come variabile e largamente influenzata ‘da’ o ‘sensibile’ alle cure

infermieristiche

I cambiamenti misurabili nella condizione del paziente,

attribuiti alla cura infermieristica ricevuta

Palese et Al., 2008

Esiti sensibili alle cure infermieristicheDefinire quali sono i risultati di un

servizio è complesso in particolare quando, nella sua erogazione, sono coinvolti molti operatori di cui si vuole isolare il contributo per comprendere quanto riesce a fare la differenza sui pazienti. Si tratta di una sfida che sta sollecitando da molto tempo diverse popolazioni professionali.

Palese et Al., 2008

L'OSS:

- note normative

- i confini di responsabilità

- il processo assistenziale e gli ambiti di attività

Il profilo dell'OSSAccordo della Conferenza Stato - Regioni

del 22 febbraio 2001

Svolge attività indirizzata a:Svolge attività indirizzata a:− soddisfare i bisogni primari della persona, in contesti sociali e sanitari

− favorire il benessere e l’autonomia dell’utente

Il profilo dell'OSSAccordo della Conferenza Stato - Regioni

del 22 febbraio 2001

Svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale

Il profilo dell'OSSAccordo della Conferenza Stato - Regioni

del 22 febbraio 2001

Attività:

Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero

Intervento igienico-sanitario e di carattere sociale

Supporto gestionale, organizzativo e formativo

Il profilo dell'OSSAccordo della Conferenza Stato - Regioni

del 22 febbraio 2001

Attività e competenze:

Realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico

Utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio

Il profilo dell'OSSAccordo della Conferenza Stato - Regioni

del 22 febbraio 2001

Attività e competenze:In sostituzione e appoggio dei famigliari e suIn sostituzione e appoggio dei famigliari e su

indicazione del personale preposto è in grado di:indicazione del personale preposto è in grado di: Aiutare per la corretta assunzione dei farmaci

prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso

Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie

Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare (pallore, sudorazione ...)

Attuare interventi di primo soccorso Effettuare piccole medicazioni

L'aiuto all'assunzione dei farmaci

..Infermiere:

- garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche

- per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera di personale

di supporto OSS:- in sostituzione e appoggio dei familiari e

su indicazione del personale preposto è in grado di aiutare per la corretta assunzione

dei farmaci prescritti

OSSS:- somministrare per via naturale la terapia prescritta- eseguire la terapia intramuscolare e sottocutanea - sorvegliare le fleboclisi

DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia

Regolamentazione dei percorsi OSS

Allegato A – Percorso formativo OSS

Profilo professionale e ambito di attività:

L'Operatore Socio Sanitario è un operatore di interesse sanitario che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona in un contesto sia sociale che sanitario e a favorire il benessere e l'autonomia della persona. Tale attività è svolta sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario, in ambito ospedaliero, residenziale e domiciliare.

DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia

Regolamentazione dei percorsi OSS

Allegato A – Percorso formativo OSS

Svolge la propria attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti alla assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. L'OSS è un operatore di supporto ad alta integrazione socio-sanitaria, opera in base a criteri di bassa discrezionalità e alta riproducibilità ed è affiancabile a diverse figure professionali sia sanitarie che sociali. In ambito sanitario è prevalente l'integrazione con il personale infermieristico all'interno delle èquipes assistenziali.

DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia

Regolamentazione dei percorsi OSS

Allegato A – Percorso formativo OSS

Agisce in base alle competenze acquisite ed in

applicazione dei piani di lavoro e dei protocolli

operativi predisposti dal personale sanitario e sociale

preposto, responsabile del processo

assistenziale.

DGR 18 luglio 2007 – n. 8/5101 Regione Lombardia

Regolamentazione dei percorsi OSS

Allegato A – Percorso formativo OSS

Negli ambiti delle attività e delle competenze individuate, l'Operatore Socio Sanitario:

- Opera in quanto agisce in autonomia rispetto a precisi e circoscritti interventi;

- Coopera in quanto svolge solo parte delle attività alle quali concorre con altri professionisti;

- Collabora in quanto svolge attività su precise indicazioni dei professionisti.

Analisi di un caso clinico-organizzativo

di attività integrata fra infermiere e OSS

La responsabilità:

- positiva e negativa

- del singolo, dell'èquipe e dell'organizzazione

La responsabilità professionale

Ottica positiva Ottica negativa

La responsabilità professionale

E’ il carattere o la situazione di colui che è chiamato a rispondere in prima persona di un fatto o di un atto compiuto nell’esercizio delle proprie funzioni con piena autonomia decisionale.

Da ciò discende l’obbligo di esercitare la propria attività professionale con prudenza, perizia, diligenza, cioè con l’osservanza di tutte le norme giuridiche, deontologiche e tecniche.

Responsabilità … di chi?

Medico Professioni sanitarie

Equipe Struttura Organizzazione

Responsabilitàe

autonomia

Autonomia:

- deriva dal greco e significa darsi delle regole, impegnarsi, autovincolarsi

- sinonimo di comportamento volontario e libero ma "funzionale"

A proposito di autonomia

- la singola persona assistita e la sua famiglia;

- la comunità sociale dove la professione è inserita;

- l'organizzazione (intraprofessionale) dove il singolo professionista è inserito;

- altre professioni sanitarie, fra cui spiccano quelle "confinanti" e quella medica.

Riconoscimento dell'autonomiaDa parte di chi?

1. Livello "macro": ovvero quello della professione nel suo complesso, come comunità professionale che fa riferimento ad una identità che accomuna.

2. Livello "meso": cioè quello di un gruppo professionale dentro ad un'organizzazione. Il riferimento è la comunità di pratica.

3. Livello "micro": è riferito alle azioni di ogni singolo professionista nel suo intervento nella pratica.

Tre livelli di autonomia

I tre stati dell'io:

Autonomia secondo Berne

Bambino

Adulto

Genitore

Collaborazione:

- Prendere parte attiva- Lavorare insieme con altri- Dare un contributo frequente e sistematico- Parole chiave: cooperazione (operazione fatta insieme),

aiuto, contributo, partecipazione attiva ("variamente determinata e valutabile, per lo più limitatamente alla propria competenza").

A proposito di collaborazione

Tre significati principali:

1. fare insieme, ponendosi sullo stesso piano;

2. sostenere l'azione di qualcuno, ponendosi su un piano di supporto, rispetto alle decisioni;

3. essere sostenuti, ponendosi su un piano decisionale.

A proposito di collaborazione

- professioni sanitarie

- professione medica

- operatori socio sanitari

- altre professioni non sanitarie

Collaborazione – con chi?

Zwarestein et al. (2009), in una revisione sistematica della Cochrane Collaboration, confermano che la scarsa collaborazione interprofessionale può influenzare negativamente la fornitura di servizi sanitari e di cura della persona.

Mentre gli interventi che vengono affrontati in un'ottica multiprofessionale hanno il potenziale di migliorare la pratica, la soddisfazione della persona assistita e l'efficacia e l'efficienza delle cure sanitarie prestate.

Collaborazione –perchè?

- Multidisciplinare - addittivo: è un livello iniziale, elementare di coinvolgimento: le varie discipline mettono a disposizione le loro conoscenze, ma rimangono nei loro confini. Le professioni coinvolte possono operare in sequenza o in parallelo, ma non vi è una "vera" integrazione.

- Interdisciplinare - interattivo: è un livello intermedio dove vi è una interazione fra discipline. I collegamenti fra le discipline vengono armonizzati in un insieme coordinato e coerente.

- Transdisciplinare – olistico: è il livello più alto di integrazione e coinvolgimento, dove vengono superati i confini tradizionali delle discipline. Possono essere integrate anche professioni non sanitarie, per giungere a una dimensione più ampia.

(Choi e Pak, 2006)

Multidisciplinarietà

Multidisciplinarietà

Pianificare, attuare e valutare

le attività assistenziali:

- livelli di intervento dell'infermiere e dell'OSS

- stabilire “ove necessario”

Livelli di intervento e responsabilità ...

L’infermiere ha la responsabilità del caso, ha la responsabilità del progetto

L’OSS ha la responsabilità del fare, ovvero una responsabilità esecutiva

L’infermiere ha la responsabilità della progettazione e dell’organizzazione del processo assistenziale, all’interno del quale si muove e opera l’OSS.

L’infermiere ha il controllo del risultato, della gestione e della definizione degli obiettivi

Processo assistenziale e responsabilità

L'OSS:osserva e collabora alla rilevazione dei

bisogni e delle condizioni di rischio-danno per l'utente

L'infermiere:

identifica i bisogni di assistenza

infermieristica

Processo assistenziale e responsabilità

L'OSS:collabora

all'attuazione degli interventi

assistenziali

L'infermiere:formula i relativi obiettivi, pianifica, gestisce e valuta

L'OSS:valuta per quanto di

competenza gli interventi più appropriati da

proporre

Processo assistenziale e responsabilità

L'OSS:su indicazione:

aiutare alla corretta assunzione di farmaci

e per l'utilizzo di apparecchi medicali di

semplice uso

L'infermiere:

garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche

Alcune considerazioni … dalla letteratura e dalla prassi

- La composizione dello staffing influenza la mortalità, la morbilità, l'incidenza delle complicanze

- Gli infermieri passano meno del 30% del loro tempo di lavoro al letto del paziente

- Gli outcome sul paziente possono essere influenzati (sensibili) dall'assistenza

Raccomandazioni per una dotazione assistenziale sicura

Si raccomanda di garantire 220 m’ totali di assistenza per paziente/gg.

E’ accettabile un rapporto operatori di supporto/totale fino ad un max del 40%, (132 m’ inf e 88 m’ per operatori di supporto).

Nelle 24 ore: 11 pazienti/infermiere e 16 pazienti/operatore di supporto.

Si potranno raggiungere percentuali maggiori del 40% di OSS rispetto ai minuti totali di assistenza purché sia mantenuto il livello minimo dei 132’ di assistenza infermieristica e in presenza di modelli organizzativi ad alta integrazione fra infermiere e OSS.

Da “Raccomandazioni e standard italiani per dotazioni Infermieristiche ospedaliere sicure: esiti di una consensus conference”.

LXVII.6.2011 Igiene e Sanità Pubblica

Cure mancate

All'interno delle corrette modalità di attribuzione di attività e funzioni al personale di supporto rappresentano degli outcome negativi le omissioni assistenziali riferite dai pazienti o riportate dai professionisti.

(McGowan et al., 2010a; McGowan et al., 2010b)

Le sei attività maggiormente omesse: deambulazione/mobilizzazione (84%), nutrizione, valutazione dell'efficacia dei farmaci (83%), l'igiene orale (82%), l'educazione dei pazienti (80%), monitoraggio della glicemia (26%) e il lavaggio delle mani (30%). Tra queste vi sono sicuramente attività attribuibili personale di supporto.

(B. J. Kalisch et al. nel 2011)

Recuperare tempo per la cura

Rapporto a cura del King's College of London e del Sistema Sanitario Nazionale inglese, Istituto per l’innovazione ed il miglioramento.

Progetto: “The Productive Ward - TPW (la linea produttiva): recuperare tempo per la cura

Il TPW si basa sui principi del Lean Thinking e ha lo scopo di far fare propri gli aspetti della vita lavorativa che prima erano trascurati dagli infermieri; vuole ridurre le attività che non apportano valore: nel caso della sanità questo potrebbe voler dire restituire agli infermieri più tempo per far si che essi identifichino e soddisfino i bisogni dei pazienti.

DELEGA ?

ATTRIBUZIONE?

Delega o attribuzione?

La delega come strumento operativo risulta inadeguata a regolare i rapporti tra infermieri e OSS, per i seguenti motivi:

- La delega deve essere scritta, effettiva

- Deve comportare il reale trasferimento di poteri decisionali al delegato con l’impossibilità del delegante di ingerire nell’attività dell’operatore di supporto

- Ogni attività svolta deve essere formalizzata in un atto scritto

Un inquietante quesito ...

L'OSS è la versione moderna dell'Infermiere Generico?

NO ... perchè?

Un inquietante quesito ...

Il generico è una vera e propria figura infermieristica e come tale ha autonomia:

... il generico coadiuva l’infermiere professionale in tutte le sue attività e su prescrizione del medico provvede direttamente a ...

DPR 225/74 mansionario dell’infermiere generico

Ove necessario ...

“Assumere la responsabilità di avvalersi […], dell'opera del personale di supporto per l'espletamento delle proprie funzioni, significa:

creare i presupposti per farlo in modo opportuno, concretizzando i

passaggi sintetizzati nell'acronimo […],

CCAV (Contestualizzare il profilo, Considerare alcune variabili,

Attribuire compiti, Valutare il risultato),

mantenendo costante l'attenzione sulle attività (cosa) e sulle circostanze

per le quali 'avvalersi' (quando), oltre che sulle modalità (come), per farlo

[…]”.

M. Vanzetta – F. Vallicella (2009)

CCAV

Contestualizzare il profilo

Considerare alcune variabili

Attribuire compiti

Valutare il risultato

Contestualizzare il profilo

Analizzare, discutere e condividere alcuni significati del profilo

Ad es: realizza attività semplici di supporto diagnostico-terapeutico …

- Quali attività?- Quali criteri per definirle semplici?

Job description?

Profilo di ruolo?

Considerare alcune variabili

L'organizzazione (modello organizzativo, presenza di coordinamento, strumenti come protocolli e procedure, metodologie di pianificazione dell'assistenza)

L'infermiere (competenza, responsabilità)

L'OSS (conoscenze, abilità, responsabilità)

La persona assistita (complessità dei bisogni, integrità capacità cognitive, stabilità clinica, fattori di rischio)

Il compito da attribuire (complessità, discrezionalità, rischio connesso)

Criteri per decidere l’attribuzione di un’attività (National Council of State Boards of Nursing)

Il giusto compito (condizioni del paziente, complessità del compito, capacità dell’operatore e qualità della supervisione da garantire, sicurezza per l’utente e per l’operatore)

Le giuste circostanze (condizioni organizzative)

Il giusto operatore (attribuzione compatibile con il profilo, livello di preparazione e di esperienza)

Le giuste istruzioni e la buona comunicazione (cosa fare, come, perché, in che tempi, quando chiedere consulenza, feedback, ecc.)

La giusta supervisione e valutazione (contesto che richiede flessibilità, scambio ed integrazione e quindi rapporti formativi e di alleanze)

Giusto compito

- pertinente alla competenza dell'operatore- ad elevata standardizzazione e ripetuto molte volte- con procedura non modificabile- a bassa discrezionalità - non necessitante di un giudizio infermieristico da parte dell'OSS- a bassa complessità tecnologica- non invasivo- a basso rischio potenziale- con risultati prevedibili

Giuste circostanze

- ambiente appropriato

- risorse disponibili

- livello di supervisione possibile

Giusta persona

- giusto compito al giusto OSS che lo deve compiere sulla giusta persona assistita

Giuste direttive e comunicazione

Descrizione chiara e concisa del compito:

- tempi e modalità- specifica attività- obiettivi- risultati- complicanze potenziali- risultati attesi- tempi di comunicazione dei risultati

Giusta supervisione

- appropriato monitoraggio- corretta valutazione- feedback

Non sono attribuibili

- la valutazione globale dell’assistenza infermieristica

(identificazione dei bisogni per i quali l’operatore collabora);

- la valutazione delle condizioni cliniche assistenziali e

psicologiche della persona, e dei bisogni educativi;

- la definizione del piano assistenziale;

- la valutazione dei risultati del processo assistenziale.

Coordinamento dei Collegi IPASVI della Regione Veneto

La decisione di assegnare attività all'operatore

deve essere basata:

- Sul principio della tutela della salute, sicurezza e benessere dell'assistito;- sulla consapevolezza dei rispettivi ruoli, cioè che l'operatore socio sanitario è un supporto e non una sostituzione dell'infermiere;- sulla consapevolezza che il nursing è un processo fondato sulla conoscenza e non è solamente un insieme di compiti;- sulla considerazione che un'attività assegnata a un operatore di supporto non può essere, da questi, riassegnato ad un altro operatore;- sul presupporto che ogni attività assegnata deve rispondere a standard assistenziali definiti.

Elenco tratto e modificato da:L'infermiere si avvale dell'opera del persona di supporto.

IPASVI Regione Emilia Romagna

Analisi di un caso clinico-organizzativo

sui dubbi e le difficoltà della pratica quotidiana

I dubbi e le difficoltà …

Quali problemi ricorrenti?

Quali criticità nella pratica quotidiana?

Quali aree di sovrapposizione o conflitto?

I modelli organizzativi che supportano il lavoro

integrato

Modelli di erogazione delle cure infermieristiche

Modelli di erogazione

ORIENTATI AL COMPITO

Modelli di erogazione

ORIENTATI ALL'OBIETTIVO

Distinzione fra

Modelli orientati al compito

Motivazioni alla base della scelta di questa tipologia:

- consentire un numero elevato di prestazioni con un numero ridotto di risorse; - ottenere un livello minimo standard di assistenza; assegnazione di compiti definiti e possibilità di controllo; - aumentare la produttività.

Modelli orientati al compito

I limiti di questo approccio:

- frammentazione dell'assistenza; - mancata continuità delle informazioni; - eccessiva standardizzazione, intesa come meccanicizzazione; - ridotta personalizzazione; - bassi livelli di responsabilità professionale; - mancato orientamento al risultato; - ridotta modalità di applicazione del problem solving; - mancata visione globale; - bassi livelli complessivi di soddisfazione delle persone assistite; - possibile demotivazione dell'infermiere.

Modelli orientati al compito

Principali esempi:

Modello di assistenza funzionale (Functional Nursing)

Modello per settori

Modelli orientati all'obiettivo

Principali esempi:

Modello di assistenza per èquipe (Team Nursing)

Modello dell'infermiere referente (Primary nursing)

Modello di assistenza centrata sul paziente (Patient

focused nursing)

Quindi … in pratica?

E' necessaria una revisione dei modelli assistenziali

Il passaggio è da modello per compiti a modelli centrati sull'assistito

Metodi e strumenti per l'integrazione: piano di lavoro,

piano di attività, piano assistenziale, procedure, etc.

Alcuni strumenti ...

Matrice delle responsabilitàPiano delle attivitàPiano di lavoroLinee guidaProtocolli Procedure...

La matrice delle responsabilità

PIANO DELLE ATTIVITA’

FASCIA ORARIA ATTIVITA’ OPERATORI

Strumento organizzativo che riporta l’elencazione scritta delle attività, che devono essere espletate al fine di soddisfare i bisogni dei pazienti e garantire il funzionamento delle attività dell’U.O.

PIANO DI LAVORO

PremessaDefinizione di:

– obiettivi generali

– sotto-obiettivi risultato

– azioni necessarie

– condizioni organizzative

– indicatori di verifica

Strumento organizzativo scritto che evidenzia rispetto ad una particolare tematica di un’U.O. l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici, le azioni tese al raggiungimento degli stessi, le condizioni organizzative nelle quali tali azioni possono realizzarsi e gli indicatori di verifica dei risultati

LINEA GUIDA

• Strumenti che distillano i risultati della

ricerca

• Raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere i clinici e i pazienti nel decidere quali siano le modalità più appropriate in specifiche situazioni cliniche

PROTOCOLLO

E' uno schema di comportamento predefinito e ottimale, che descrive una successione di azioni motivate che permettono di raggiungere un determinato obiettivo

PROCEDURA

• Ha la finalità di uniformare attività e comportamenti necessariamente poco discrezionali degli operatori

• E' definita come un modo specificato per svolgere, realizzare un’attività

• E' una successione logica di azioni, espressa in forma scritta, avente lo scopo di eseguire uno specifico processo operativo secondo criteri di correttezza (sequenze più o meno dettagliate e/o più o meno definite rigidamente)

Analisi di un caso clinico-organizzativo sulla

progettazione del lavoro integrato

Bibliografia essenziale - 1

M. Vanzetta, F. Vallicella, L'infermiere e l'OSS – Criteri guida per avvalersi del personale di supporto, 2009, McGraw-Hill, Milano

L. Benci, Le professioni sanitarie (non mediche) – Aspetti giuridici, deontologici e medico-legali, 2002, McGraw-Hill, Milano

L. Benci, Aspetti giuridici della Professione Infermieristica – Elementi di legislazione sanitaria, IV edizione, 2005, McGraw-Hill, Milano

M. Vanzetta, L'operatore socio sanitario – manuale per la formazione dell'OTAA/OSA, 2000, McGraw-Hill, Milano

G. Pagiusco, M. Padovan, L'integrazione con le figure di supporto, 2002, Libreria Internazionale Cortina, Padova

L. Benci, Manuale Giuridico Professionale per l'esercizio del nursing, 2000, McGraw-Hill, Milano

Bibliografia essenziale - 2

Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità del coordinatore delle professioni sanitarie, McGraw-Hill, Milano, 2011

Barbieri G., Pennini A., Le responsabilità dell'infermiere. Dalla normativa alla pratica, Carocci Faber, Roma, 2007

Calamandrei C., Orlandi C., La dirigenza infermieristica, Milano, McGraw-Hill, 2009, 3a ed.

Calamandrei C., Pennini A., La leadership in campo infermieristico, McGraw-Hill, 2006